Alla Mobile Learning Week dell’UNESCO si parla di AI e inclusione

Dal 2 al 6 marzo 2020 si terrà a Parigi l’edizione 2020 della Mobile Learning Week (Settimana dellApprendimento con l’Ausilio di Dispositivi Mobili) dal tema “Intelligenza artificiale e inclusione”. La Mobile Learning Week è l’evento di punta delle Nazioni Unite sulle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC) utilizzate nel campo dell’educazione. Le attività previste durante la Settimana si concentreranno sul contributo che l’Intelligenza Artificiale (AI) può fornire a favore dell’inclusione e del pari accesso all’educazione: valori fondamentali alla base degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS). Questo evento di 5 giorni consisterà in una combinazione dinamica di riunioni plenarie di alto livello, workshop, un forum politico e alcune dimostrazioni pratiche.

I quattro argomenti principali che saranno affrontati durante la Mobile Learning Week sono:

  • Come consolidare la cooperazione internazionale per promuovere l’accesso inclusivo all’Intelligenza Artificiale e alle i principalinnovazioni tecnologiche?
  • Come utilizzare l’Intelligenza Artificiale per favorire  l’accesso di tutti alle opportunità di apprendimento di qualità?
  • Come promuovere le innovazioni dell’Intelligenza Artificiale per migliorare i risultati dell’apprendimento? 
  • Come assicurare un utilizzo non discriminatorio ed equo dell’Intelligenza Artificiale per l’apprendimento permanente?

Per maggiori informazioni potete consultare il sito dell’evento all’indirizzo: https://en.unesco.org/mlw

Per iscrizioni alla Mobile Learning Week: https://www.surveygizmo.com/s3/5330424/MLW-2020-Registration-Form-EN-FR

L’inclusione scolastica: croce e delizia, di Antonio Quatraro

Tornando in treno dall’Assemblea dei Quadri ho ripensato alla discussione appassionata di sabato sera sul tema dell’istruzione. Tutti concordiamo nel ritenere che la via maestra per l’emancipazione dei ciechi, come dei popoli, sia l’educazione, la scuola, lo studio, il saper leggere e scrivere. E molti di noi conoscono i risultati dei nostri istituti. Ma conosciamo anche i limiti di quel modello: la separazione dalla famiglia e dal gruppo di coetanei del paese-quartiere, per non citarne altri. È vero che lì, si «imparava ad essere ciechi», come diceva Vincenzo Ventura, per anni preside dell’istituto di Firenze. I nostri migliori insegnanti erano i compagni più grandi. Ma potremmo forse affermare che il personale educativo (i prefetti come li chiamavamo) fossero proprio specializzati? Spesso erano studenti universitari che, per 15 mila lire al mese (siamo negli anni 50-60, più ovviamente vitto e alloggio), dovevano starci dietro, e facevano come potevano. Il nostro sogno è quello di avere personale esperto accanto ad ogni bambino non vedente, ipovedente, pluriminorato. Come il sogno di ogni viaggiatore è quello di avere l’aeroporto nella città in cui abita, il sogno di un ammalato è avere lo specialista nell’ospedale più vicino. Questo è comprensibile, e fra l’altro, rientra nel concetto di diritto alla salute, contenuto nella Convenzione Onu. Però dobbiamo fare i conti con la realtà. E la realtà ci dice che solo 2 bambini su 10 mila soffrono di una disabilità visiva, di vario grado e, eventualmente, associata ad altre minorazioni. Considerando il fatto che, per un buon servizio, occorrerebbero diverse figure, quali: insegnante esperto nelle singole discipline (materie letterarie, scientifiche, lingue straniere, informatica, autonomia e mobilità, manualità, educazione musicale), ci rendiamo conto che un solo insegnante di sostegno non basterebbe.

E ancora: se questo insegnante di sostegno è circondato da una comunità che non riesce a valorizzare lo studente con disabilità visiva e-o con pluriminorazione, oppure se si instaura un meccanismo di delega in bianco all’insegnante di sostegno, questi, per quanto esperto, sarà una voce nel deserto. Molti dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze rinunciano ad andare in bagno per l’intera mattinata, e questo perché non si sentono sicuri, preferiscono tenersela (per parlar chiaro) anziché chiedere a chi magari non saprebbe come aiutarli. Se lo studente non vedente non riesce a muoversi con sufficiente libertà, perché l’ambiente è rumoroso, o perché non ci sono percorsi praticabili (zaini dappertutto, gente scalmanata che sfreccia in tutte le direzioni, ecc.), la sfera delle autonomie va in cavalleria! Cosa fare allora? Gettare la spugna? Nemmeno per idea! Ricordiamoci che solo 2 bambini su 10 mila soffrono di una disabilità visiva, e di questi il 30% sono non vedenti totali, 40% ipovedenti e il resto con minorazione aggiuntiva. Ancora una volta il sano realismo dei nostri padri fondatori ci può aiutare. In primis: ci sono decine di casi ben riusciti, si tratta di ragazzi ora laureati, che svolgono un lavoro non tradizionale, che sono soddisfatti ed apprezzati. S. Agostino diceva: «si isti et ista, cur non ego?»: se ce l’ha fatta tizio e caio, perché non ce la posso fare anche io? Cosa scopriamo: che il titolo di specializzazione dell’insegnante conta solo in pochissimi casi, mentre è indispensabile che l’insegnante sia un maestro di vita, che sappia mettersi in gioco, imparare quello che serve e soprattutto essere un educatore di quel bambino e di quella classe; scopriamo che la famiglia che crede in quel bambino, che gli dà regole e se servono rimproveri, che pretende e gratifica, è determinante.

E allora, ed ecco il solito uovo di Colombo: perché non educare i contesti significativi? E quali sono? La famiglia, la comunità scolastica, partendo dal dirigente e includendo gli addetti alla segreteria ed i custodi, che possono fare la differenza, anche nello sviluppo delle autonomie, se solo usano il buon senso. La comunità del territorio (parrocchie, esercizi commerciali, operatori sportivi, culturali, ecc.).

A Firenze, dove vivono molti ciechi da diversi anni, molti commercianti sanno esattamente come essere d’aiuto al cliente cieco, e questo non solo a Firenze, ma là dove l’Unione è presente con le persone, che sanno come porgersi e come insegnare ad offrire l’aiuto giusto, potenziare l’intervento precoce e l’aiuto alle famiglie, rendendole «competenti», ossia aiutando i genitori ad essere bravi genitori, diffondere la cultura della accessibilità. Ad esempio incoraggiando i dirigenti ad includere nella loro offerta formativa, dico a caso la musica, la manualità, il gioco motorio di romagnoliana memoria.

Parliamo dei libri di testo? Potrebbero essere più rispettosi delle potenzialità e dei vincoli connessi con la cecità o con l’ipovisione? Ad esempio, potrebbero contenere anche richieste eseguibili da chi non vede, e non solo «affacciati alla finestra e scrivi in inglese cosa vedi?»; mettere il Braille sotto gli occhi di tutti, per renderlo un fatto «normale»: nei musei, nei luoghi di culto, menù in Braille dove possibile, mezzi di trasporto, come del resto già si fa.

Parliamo degli operatori del territorio? Quanto sanno gli assistenti sociali, i neuropsichiatri, sulle potenzialità ed i vincoli connessi con la disabilità visiva (totale o parziale)? Includere nei programmi didattici di tutti coloro che aspirano a svolgere professioni basate sulla relazione (insegnanti, infermieri, assistenti sociali, ecc.), un minimo di conoscenze tiflologiche, quel tanto che basti per sapere dove sono i problemi reali e dove sono le insidie? Quel tanto che basti per smettere con il mantra delle «barriere architettoniche» anche quando si parla di bambini che non vedono.

Vogliamo parlare di «leggibilità», per i mezzi di trasporto, gli ambienti urbani, gli uffici pubblici, le risorse in rete, per dare anche agli ipovedenti ciò di cui hanno bisogno? I corsi Irifor, proprio perché rivolti a chi è in servizio, sono la soluzione più realistica che si potesse adottare; andranno ripetuti ad ogni inizio d’anno; andrà costruita una documentazione a beneficio di chi voglia approfondire.

Come si fa in alcuni Paesi, occorre anche pensare ad insegnanti itineranti, che, nel momento giusto e per il tempo strettamente necessario, intervengano a scuola o in periodi di vacanza, in presenza o valorizzando le tecnologie a distanza, ad esempio per i primi insegnamenti del Braille, delle autonomie, o della notazione musicale, in supporto e per rassicurare i docenti. Sono tutti compiti che prima o poi dovrebbero rientrare fra i servizi offerti dal nostro sistema educativo, così come c’è il trasporto scolastico, o lo sportello di ascolto. Del resto la legge 67 del 2000, se la memoria non mi inganna, prevedeva proprio qualcosa del genere. Nicolodi non ha messo la pensione al primo posto del suo impegno e della sua militanza, ma ha messo l’istruzione. «Imparare i mestieri», come si diceva allora. Forse il Centenario potrà essere una buona occasione, quantomeno per indicare questi problemi ai decisori politici e per farne della buona comunicazione, presentandoci come cittadini che, oltre a chiedere, sanno anche dare e saprebbero costruire una società più «educata», più saggia, più competitiva, oltre che più a misura d’uomo.

Master in Disability Management – Università di Firenze

Descrizione del Corso:

Il master si propone di preparare figure professionali esperte, Disability Manager, che utilizzino gli strumenti più idonei ad analizzare, pianificare e concretamente realizzare progetti di inclusione lavorativa e sociale. Il DM agirà quindi partendo dalle necessità della persona, considerando il contesto in cui si colloca e gli aspetti normativi, nell’ottica di realizzare i massimi livelli di inclusione possibili. Le competenze multidisciplinari acquisite favorirannno l’operatività in ambiti diversi e la capacitò di dialogare con tecnici di altri settori e altre realtà aziendali e sociali, mettendo al centro la persona con disabilità e la valorizzazione delle sue abilità e competenze che crescono e si modificano nel tempo. Gli strumenti indispensabili forniti saranno le conoscenze culturale e tecnica delle varie disabilità, degli strumenti di valutazione e dell’ICF, e degli ausili informatici e tecnologici. Nell’ambito aziendale saranno le dinamiche organizzative, l’engagement e la gestione dei conflitti, la comunicazione efficace, il networking e il fundraising. Fondamentale sarà lo sviluppo di un approccio flessibile, dinamico e orientato al problem solving, e di un’abitudine a pianificare progetti di inclusione che considerino tutti gli aspetti operativi (criticità, strategie, azioni, monitoraggio e valutazione) senza trascurare la loro sostenibilità per la persona e per il contesto.

CFU: 60

Coordinatore del master: Sandra Zecchi

Sede del Corso: Scuola di Scienze della Salute Umana, Largo Brambilla,3, Firenze

Durata delle attività didattiche: 12 mesi

Periodo di svolgimento del Corso: ottobre 2019-settembre 2020

Quota di iscrizione: € 2.000

Sono esonerati dal pagamento della quota di iscrizione gli studenti con disabilità, con riconoscimento di handicap ai sensi dell’articolo 3, comma 1, della Legge 5 febbraio 1992, n. 104;

Testo del Decreto n. 910 Anno 2019 Prot. n. 140441.

Articolo 1

Istituzione del corso

È istituito presso l’Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, per l’anno accademico 2019/2020, il Master di I livello in Disability Management. L’unità amministrativa sede del Master è il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Largo Brambilla, 3 – 50134 Firenze. Le attività didattiche si svolgono alla Scuola di Scienze della Salute Umana – presso il N.I.C. (Nuovo Ingresso Careggi) – Largo Brambilla,3 – 50134 Firenze. Il corso ha la durata di 12 mesi (annuale) con inizio il giorno 8 novembre 2019.

Articolo 2

Finalità del corso e profilo professionale

Il master si propone di preparare figure professionali esperte, Disability Manager, che utilizzino gli strumenti più idonei ad analizzare, pianificare e concretamente realizzare progetti di inclusione lavorativa e sociale. Il DM agisce quindi partendo dalle necessità della persona, considerando il contesto in cui si colloca e gli aspetti normativi, nell’ottica di realizzare i massimi livelli di inclusione possibili. Le competenze multidisciplinari acquisite favoriscono l’operatività in ambiti diversi e la capacitò di dialogare con tecnici di altri settori e altre realtà aziendali e sociali, mettendo al centro la persona con disabilità e la valorizzazione delle sue abilità e competenze che crescono e si modificano nel tempo. Gli strumenti indispensabili forniti sono le conoscenze culturale e tecnica delle varie disabilità, degli strumenti di valutazione e dell’ICF, e degli ausili informatici e tecnologici. Nell’ambito aziendale sono le dinamiche organizzative, l’engagement e la gestione dei conflitti, la comunicazione efficace, il networking e il fundraising. Fondamentale è lo sviluppo di un approccio flessibile, dinamico ed orientato al problem solving, e di un’abitudine a pianificare progetti di inclusione che considerino tutti gli aspetti operativi (criticità, strategie, azioni, monitoraggio e valutazione) senza trascurare la loro sostenibilità per la persona e per il contesto.

Articolo 3

Attività formative

Le attività formative del corso sono:

Insegnamento Settore Scientifico Disciplinare

CFU

1° Gruppo insegnamento 9

Cultura della disabilità BIO/16 3

Disabilità e relazioni interpersonali – aspetti di comunicazione SPS/08 3

Disabilità e relazioni interpersonali – aspetti di comunicazione SPS/10 34

2° Gruppo insegnamento 9

Normativa IUS/09 3

Management delle imprese e risorse umane SECS-P/08 3

Il ruolo del medico del lavoro nelle disabilità MED/44 3

3° Gruppo insegnamento 9

Integrazione lavorativa come integrazione sociale SPS/09 3

Aspetti neuropsichiatrici MED/39 3

Lavoro in gruppo-engagement, discriminazione e mobbing MED/25 3

4° Gruppo insegnamento 6

Ausili, domotica ed ergonomia ING-INF/05 3

Aging e aspetti riabilitativi MED/09 3

5° Gruppo insegnamento 6

Disabilità e relazioni interpersonali – aspetti di comunicazione SPS/10 3

Psicologia della disabilità M-PSI/01 3

39

Tirocinio pratico 7

FAD Pratica multidisciplinare 8

Prova finale 6

Totale 60

La frequenza delle attività formative è obbligatoria.

Al termine dei corsi e prima delle verifiche di profitto, il Coordinatore del Master invierà alla Unità funzionale “Didattica Integrata con Servizio Sanitario Regionale e con la Scuola di Scienze della Salute Umana” l’elenco degli studenti che hanno regolarmente frequentato i corsi. 5

Articolo 4

Verifiche intermedie

Le modalità di verifica delle attività formative consistono in esami con votazione espressa in trentesimi ed eventuale menzione della lode o con giudizio di idoneità nei casi previsti e comunicati alla Segreteria Amministrativa Studenti dal Coordinatore del Master. I crediti previsti per il tirocinio sono attribuiti allo studente su attestazione del Coordinatore del Master che il tirocinio è stato regolarmente svolto. In relazione alla specificità delle attività pratiche e di tirocinio può essere richiesto il possesso della certificazione di idoneità sanitaria e dell’attestato del corso base e/o avanzato in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro. Informazioni di dettaglio saranno pubblicate all’indirizzo www.unifi.it, seguendo il percorso Didattica => Master 2019/2020 => Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica negli spazi dedicati al Master di cui al presente decreto. Lo studente che non sia in regola col pagamento delle tasse e/o degli eventuali oneri, non può essere ammesso agli esami e non può svolgere il tirocinio.

Articolo 5

Prova finale: La prova finale consiste in un project work.

Per essere ammessi alla prova finale il candidato deve essere in regola con il pagamento della quota di iscrizione e degli oneri eventualmente maturati. Inoltre, deve accedere al proprio profilo personale, disponibile sui servizi on-line dell’Ateneo, e pagare il relativo contributo, almeno 30 giorni prima della discussione finale, previa compilazione dell’apposita domanda on-line. La votazione della prova finale è espressa in centodecimi ed eventuale menzione della lode. Concorre alla votazione finale il voto medio riportato nelle verifiche intermedie che è calcolato con media aritmetica ponderata. Il candidato che, trascorso il termine ultimo per la prova finale, non ha conseguito il titolo, può accedere nuovamente al corso di Master, qualora venga attivato con gli stessi requisiti di accesso, previa selezione e ulteriore iscrizione, con eventuale riconoscimento delle attività svolte e dei crediti maturati da parte del Comitato Ordinatore.6

Tutte le info: https://www.unifi.it/p11593.html

Irifor – Attività formative 2019-2020: Percorso di formazione base di tiflodidattica

La Sede Centrale dell’I.Ri.Fo.R. propone un percorso di formazione base di Tiflodidattica di 140 ore, articolato in 4 corsi di 35 ore ciascuno, frequentabili anche separatamente, così strutturato:

1. Inclusione scolastica dei non vedenti e degli ipovedenti;

2. Braille: prerequisiti e didattica;

3. Sussidi tiflodidattici e discipline scolastiche;

4. Tifloinformatica.

I corsi sono destinati ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado e agli educatori scolastici ed extra-scolastici. Per favorire la partecipazione, i 4 corsi saranno svolti in FAD, attraverso il sistema interattivo GoToMeeting, scaricabile gratuitamente da Apple Store e Play Store. Saranno create delle aule virtuali, nelle quali sarà possibile interagire con i docenti. Per una interazione pienamente soddisfacente, si dovrà disporre di connessione via cavo o rete wireless. Poiché GoToMeeting non è completamente accessibile, sarà opportuno che i corsisti con disabilità visiva siano  affiancati da un assistente.

I corsi saranno svolti in sequenza tra il 1° ottobre 2019 e il 13 febbraio 2020. Le lezioni saranno tenute nei giorni centrali della settimana, dalle 15:00 alle 18:00. Tutte saranno registrate. Le presenze saranno accertate tramite tracciamento. Sarà rilasciata certificazione delle competenze ai corsisti che avranno frequentato almeno 24 ore su 35 e avranno superato la prova finale, da svolgersi in presenza. 

In calce ed in allegato, i dettagli didattici ed organizzativi dei 4 corsi, che, a breve, saranno pubblicati anche sulla piattaforma del MIUR “SOFIA”.

Per fruire di uno o più corsi, occorrerà inviare una richiesta di iscrizione a: archivio@pec.irifor.eu

indicando:

1.Il titolo (o i titoli) del corso (o dei corsi) di proprio specifico interesse;

2. Nome e Cognome;

3. Indirizzo postale;

4. Indirizzo digitale;

5. Numero di telefono;

6. Qualifica

(Se docenti, si prega di specificare se di ruolo, abilitati, a contratto a tempo determinato, con specializzazione per le attività di sostegno didattico, assegnati su posto comune, su posto di potenziamento o su posto di sostegno. Se educatori, si prega di specificare se scolastici e/o extrascolastici).

Alla richiesta di ammissione andrà allegata, pena l’esclusione, la ricevuta di pagamento della quota di iscrizione, fissata in € 80,00 a corso.

Il pagamento potrà essere realizzato tramite la Carta del Docente oppure tramite versamento sul conto corrente dell’Istituto, IBAN: IT 15 H 07601 03200 000034340000.

Gli iscritti riceveranno, al proprio indirizzo digitale, le credenziali di accesso e le comunicazioni che si renderanno eventualmente necessarie.

Le informazioni fornite con la richiesta di iscrizione saranno tutelate ai sensi del Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali.

La proposta nasce dall’esigenza, largamente avvertita, di dotare il personale docente ed il personale educativo delle conoscenze, teoriche e strumentali, minime indispensabili per sostenere efficacemente i bambini, gli alunni e gli studenti con disabilità visiva nei percorsi di apprendimento e di formazione. Si prega, perciò, di collaborare al successo dell’iniziativa, sollecitando l’attenzione e l’iscrizione di tutti i potenziali interessati.

Di seguito, il percorso formativo nel dettaglio:

INCLUSIONE SCOLASTICA DEI NON VEDENTI E DEGLI IPOVEDENTI: Allegato 1

BRAILLE: PREREQUISITI E DIDATTICA: Allegato 2

SUSSIDI TIFLODIDATTICI E DISCIPLINE SCOLASTICHE: Allegato 3

TIFLOINFORMATICA: Allegato 4

Accessibilità digitale dei registri scolastici online

Nell’ambito del confronto avviato in seno al Tavolo Paritetico con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in relazione al tema in oggetto, abbiamo urgente necessità di raccogliere informazioni precise e dettagliate sulle difficoltà che docenti, genitori e studenti incontrano nell’accedere ai dati e alle funzioni dei registri scolastici on line tramite screen reader e tecnologie assistive in generale.

Si pregano, pertanto, i docenti, i genitori e gli studenti interessati a segnalarci le inaccessibilità, totali o parziali, e ogni altra criticità dei registri scolastici on line, riscontrate e “patite” nel corso del corrente anno scolastico.

Le segnalazioni dovranno pervenire entro le ore 23.00 del prossimo 7 luglio, all’indirizzo: istruzione@uiciechi.it.

Di seguito, il modello da utilizzare per le segnalazioni:

Modello – Allegato al comunicato n. 28-2019

Lavoro: riflessioni dopo il convegno all’Istituto dei Ciechi di Milano di venerdì 30 Novembre 2018, di Franco Lisi

Sono ormai spente le luci sul convegno “Istruzione, formazione e lavoro, un approccio integrato per vincere la sfida dell’occupazione per le persone con disabilità visiva” che ha avuto luogo all’Istituto dei Ciechi di Milano venerdì 30 novembre 2018.

Guardare da qui a quella giornata è come se il tempo non fosse mai trascorso, tali sono ancor oggi vivide le emozioni provate e lusingati come siamo per gli attestati di merito ricevuti dai partecipanti che a vario titolo hanno varcato la soglia della sala Barozzi.

I ritmi frenetici dei preparativi, il compiacimento per le adesioni agli inviti che i relatori confermavano con sorprendente sollecitudine, la selezione degli argomenti da trattare, la composizione dei workshop pomeridiani, le registrazioni on-line che salivano in barba ad ogni più rosea previsione, sono stati momenti indelebili che ora fanno indissolubilmente parte di noi organizzatori.

Formazione, Istruzione, Accessibilità, Normativa, Autonomia, Inclusione, naturalmente Lavoro, non sono già lontane “voci alte e fioche disperse nell’etere senza tempo tinta”, bensì l’intero di un puzzle costruito con tenacia e pazienza, con dedizione e consapevolezza.

Guardare da qui a quella giornata si ha come la sensazione di ascoltare gli strumenti di una composizione, di soffermarsi sulle sue parti, di analizzarne i contenuti.

La certezza che ogni risultato sia frutto di un’azione corale, di una convergenza di intenti, di un’assunzione di responsabilità individuale e collettiva, rappresenta il tesoro più grande, il valore più alto, il regalo più bello che ciascuno dei presenti potrà declinare e conservare a lungo nel proprio bagaglio esperienziale.

La consapevolezza che non esiste “catena più forte del suo anello più debole” è stata la “mano invisibile” all’origine di ogni intenzione e di ogni azione.

Ecco l’arcano del successo dell’iniziativa di quel venerdì all’Istituto: la professionalità e il senso di appartenenza del suo personale.

Allora, quando diverse competenze operano in convergenza per un obiettivo condiviso, quando la spinta prorompente della collaborazione sinergica della Pubblica Amministrazione, del Mondo Accademico, dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, dell’Istituto dei Ciechi di Milano è sostenuta dalla medesima visione, è possibile parlare dell’occupazione dei disabili senza il timore di cadere nella retorica, nella demagogia e in una finta moralità.

Trecento partecipanti alla manifestazione, 40 relatori intervenuti, 10 workshop monotematici organizzati, 20 aziende coinvolte, 50 colloqui individuali, testimoniano la concretezza e l’efficacia dei servizi dell’Istituto dei Ciechi di Milano e, soprattutto, la gioia di sapere che anche le vette dei monti più alti possono essere scalate e conquistate.

Gli intervenuti hanno affrontato il tema del lavoro da diverse angolazioni, mettendo in luce i requisiti indispensabili e le   condizioni necessarie perché i processi di inclusione delle persone con disabilità visiva possano definirsi compiuti e pienamente riusciti.

Ancora una volta, ahinoi, abbiamo “toccato con mano” che alla disabilità non vengono fatti sconti. Abbiamo visto che la persona con disabilità può realizzare il sogno di avere un lavoro rispondente alle proprie competenze e alle proprie attitudini a patto che sia capace di soddisfare le aspettative del mercato. Abbiamo ascoltato che per vincere la sfida dell’occupazione per le persone con disabilità visiva occorre un approccio integrato che sviluppi le credenziali necessarie per presentarsi all’ingresso del mondo del lavoro. Ma tutto ciò non basta!

Non va dimenticato e non va fatto dimenticare, in tutta onestà, che la disabilità porta inesorabilmente con sé, dentro di sé, la grande componente della “fragilità”, dinanzi alla quale non è concesso abbassare la testa in nome dell’uguaglianza, delle pari opportunità, del valore delle differenze. Di qui il perenne conflitto dialettico di questo millennio tra uguaglianza e diversità che si sta peraltro consumando in ogni dove ed in tutti i contesti per rispondere al quesito: uguali o diversi?

Al gruppo Dirigente il compito e la responsabilità di convincere attraverso la forza travolgente del potenziale tradotto in azione, di promuovere l’immagine della disabilità come “differente normalità”, di adoperarci per tessere una rete di relazioni sociali sempre più ampia che condividi gli stessi obiettivi.

Io non so se questa battaglia dovrà essere giocata attorno ad un tavolo, su un campo di battaglia o su entrambi gli scenari. Penso che i non vedenti non debbano correre il rischio di essere lasciati soli per nessun motivo ed in nessun luogo a fronteggiare un futuro disseminato di incognite, di muri, di pregiudizi, di pretese.

È un compito che deve caricare di tensione e di enorme adrenalina il nostro tessuto associativo.

Dobbiamo proteggere, difendere, fortificare i confini che ci aiutano a delineare, circoscrivere e marcare la specificità della disabilità visiva, in campo didattico (nelle metodologie e didattiche tiflologiche), in campo tecnologico (nel disporre di adeguata tecnologia assistiva e nella fruizione di procedure/applicativi accessibili), in campo strettamente personale e psicologico (nelle autonomie, nell’orientamento e mobilità, nell’abbattimento delle barriere architettoniche e nel rispetto della normativa vigente).

Quando ti affacci alla finestra della specificità e ti appresti ad osservare il mondo con gli occhi della mente, è come ritrovarsi sul ciglio di un’autostrada a 8 corsie: vedi gente che va, gente che viene, accelerazioni improvvise e velocità sostenute, sorpassi e rientri. Ti accorgi che ognuno è concentrato sulla propria traiettoria, quasi fosse solo su quel tracciato e quasi non esistesse altro al mondo che quel tracciato; è totalmente ignaro di quel che accade e che si muove oltre la finestra, ormai lontana, sullo sfondo, dietro le spalle.

Dobbiamo sostenere i nostri ragazzi nel farsi largo, passo dopo passo, sulla via dell’integrazione, nell’affilare le “armi” della conoscenza, dell’indipendenza, della competizione.

E’ necessario il sostegno della conoscenza per affermare la ragione dei diritti e per rivendicarli con la consapevolezza e la coscienza di chi sa di poter affermare la propria esistenza quale uomo tra gli uomini con orgoglio e dignità; è necessario possedere l’arma dell’indipendenza, per mettere in luce la ragione dei doveri, per assumersi la responsabilità del proprio ruolo e degli obiettivi prefissati; è necessario affidarsi alla competizione, per reclamare a gran voce la ragione delle pari opportunità, per invogliare a desiderare il superamento dei propri limiti secondo il dilemma “vivere per migliorare o per diventare se stessi” e a porsi in continuazione nuovi traguardi.

Si tratta di punti di forza particolarmente apprezzati da qualsiasi organizzazione aziendale e non preclusi ad alcuno; ragioni da sventolare a quelle finestre spalancate sull’affollato ed anonimo mondo del lavoro, un non luogo, come sembra essere diventato, da umanizzare con i valori della diversità, della solidarietà, della passione; doni, questi ultimi, che la persona con disabilità condivide con il team dei colleghi e la rendono capace di esaltare la propria autonomia (libertà di pensiero) e unicità di persona; strumenti che aprono le porte alla magia dell’incontro, del dialogo, del confronto, della crescita.

Guardare da qui al giorno del Convegno ci fa rivivere l’atmosfera indimenticabile di quegli istanti legati da aspettative, da parole, da prospettive.

L’attenzione rivolta ai candidati non vedenti da Presidenti, Amministratori Delegati, Responsabili delle Risorse Umane, è il primo risultato non casuale di un cammino contrassegnato da studi, fatiche, progetti, ricerche, contatti, sogni! Opportunità da cogliere, da coltivare, da cui imparare. Opportunità che rivestono di uguaglianza e che chiedono di continuare a resistere per proiettarti in avanti, con rinnovata speranza, verso un domani ancora da venire.

L’attesa di una convocazione e di un finanziamento adeguato, l’individuazione della mansione adatta, i sopralluoghi per la verifica dell’accessibilità delle procedure e per la conoscenza del contesto aziendale, la progettazione e la realizzazione di un percorso di formazione mirata, sono alcuni ulteriori passi che separano dal traguardo, da un futuro lontano, forse vicino, vicino ma tanto lontano!

Il fiato incomincia a farsi corto; sono in agguato pensieri depotenzianti del tipo “io non ce la faccio”, “sono uno sfigato”, “è tutta una messa in scena”, ecc.; vengono avanti la rassegnazione e la voglia di mollare.

La capacità di volgere anche in quest’ultimo tratto di salita stati d’animo limitanti in sentimenti potenzianti di determinazione, autostima, fiducia può fare la differenza e sicuramente aiuta a mantenere un atteggiamento positivo verso le cose, verso chi ci circonda, verso la vita.

L’Istituto dei Ciechi di Milano è impegnato ad aprire varchi, a spianare la via, a fornire tutti gli strumenti necessari per rendere il cammino verso la vetta gradevole, stimolante, arricchente.

L’incoraggiamento ad accrescere l’intimo desiderio dell’Uomo di perseguire ciò che più ama è l’aiuto migliore, il servizio più elevato, l’essenza più autentica del ruolo delle nostre istituzioni.

Forse, la vita ci regala l’apoteosi dell’esistenza, la massima espressione di felicità, il godimento della pura e vera bellezza, quando le persone fanno quello che amano di più…

Lavorare è una delle due attività – l’altra è dormire – che facciamo per più tempo nella nostra vita. E’ bello e stimolante pensare al lavoro non come fatica, come necessità, come must, ma come risposta ad una libera scelta, ad una inclinazione, ad una vocazione, la chiamata della passione, di quello che ami, di ciò che ti fa battere il cuore…

“Forse, una grande opportunità del nostro tempo – contraddistinto dall’incertezza più assoluta – consiste proprio nella scelta di quello che ami maggiormente, se non altro per apparire il più bello del mondo, sulle note di una vita felice!” – A scuola di PNL Raffaele Tovazzi.

Quando Dostoevskij scrisse «la bellezza salverà il mondo», forse intendeva proprio questo.

Enna – “La scuola alla portata di tutti”, di Santino Di Gregorio

Giorno 11 giugno scorso, nei locali sociali della sezione territoriale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Enna si è svolta la cerimonia di consegna degli attestati del corso di aggiornamento denominato “La scuola alla portata di tutti” indetto dall’I.RI.FO.R. (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione) di Enna quale unico ente riconosciuto dal MIUR per la formazione del personale docente che opera in favore di alunni/studenti ipovedenti o non vedenti.
Il corso, della durata di 60 ore ha offerto ai dieci partecipanti, l’opportunità di acquisire le competenze didattiche fondamentali da mettere in campo in presenza di alunni con disabilità visiva.
Nello specifico:
– individuazione di strumenti e modalità più efficaci per il raggiungimento di migliori risultati scolastici;
– approfondimento della sfera sanitaria relativa alle patologie della disabilità visiva e del quadro normativo in materia di inclusione scolastica;
– conoscenza della didattica speciale, del codice di letto-scrittura Braille, degli ausili tiflodidattici, tifloinformatici e delle nuove tecnologie assistive nonché delle metodologie tiflopedagogiche;
– attuazione degli accorgimenti e utilizzo degli strumenti necessari all’autonomia, orientamento e alla mobilità dell’alunno con disabilità visiva all’interno della scuola al fine di favorire il processo di inclusione.
Il Presidente dell’U.I.C.I ONLUS – Sez. territoriale di Enna, Rag. Santino Di Gregorio si congratula con i dieci corsisti, Anna Cortese, Mariarita Screpis, Serena Saddemi, Donatella Fonte, Angela Caruso, Maria Luisa Guerriero, Belinda Di Marco, Rossella Scarlata, Maria Assunta Giadone e Dominique Zoda per l’impegno profuso dimostrato durante le fasi dell’apprendimento e con tutti i collaboratori per aver contribuito alla realizzazione di un importante momento formativo che ha potenziato e arricchito il territorio di Enna di figure altamente specializzate in grado di fronteggiare ogni eventuale difficoltà riguardante la partecipazione di alunni/studenti ipovedenti e non vedenti alle attività didattiche curriculari sia in ambito scolastico che universitario.

Ventitreesima edizione del concorso “Beretta-Pistoresi”

È indetto il concorso per l’assegnazione delle borse di studio “Beretta-Pistoresi”, giunto, quest’anno, alla ventitreesima edizione.

La selezione è riservata ai Soci della nostra Unione che si siano diplomati o laureati tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2018 e che, alla predetta data del 31 dicembre, non abbiano compiuto i quaranta anni di età. Il termine ultimo per la presentazione delle domande di partecipazione è fissato al 31 luglio 2019.

Questo l’allegato: Bando di Concorso

Istruzione – Riparto del “Fondo per l’autonomia e la comunicazione per gli alunni con disabilità fisica o sensoriale”, a cura di Marco Condidorio

In comune intesa tra Stato e Regioni in Conferenza Unificata per il riparto del “Fondo per l’autonomia e la comunicazione per gli alunni con disabilità fisica o sensoriale”; il fondo è stato potenziato, nell’ultima manovra di bilancio, da 75 a 100 milioni di euro per tre anni, 300 milioni di euro complessivi.
L’intesa anticipa largamente l’inizio dell’anno scolastico, per consentire alla Regioni di attivare i servizi per gli alunni con disabilità in corrispondenza dei primi giorni di scuola e senza ritardi.
Si tratta di servizi come il trasporto degli alunni con disabilità, l’assistente all’autonomia e alla comunicazione, la consulenza tiflologica e la distribuzione di materiale didattico e testi scolastici.

La ripartizione riguarda le Regioni a statuto ordinario e ha tenuto conto degli studenti disabili. La regione che conta il maggior finanziamento è la Lombardia, seguita da Campania e Lazio.

Il decreto risulta, nella sua lettura, estremamente partico per la rete dei servizi di cui l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti è capofila alla luce dello stesso Protocollo d’Intesa MIUR/UICI ed enti collegati.
Ho mantenuta la struttura dei documenti normativi e della relativa tabella; al fine di consentirne un’agevole lettura e una conseguente attività.
L’assemblaggio, pertanto, segue la linearità concettuale e dunque operativa rispetto a quella anagrafica del singolo documento.
a cura di Marco Condidorio

***

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Vista la legge 7 aprile 2014, n. 56, che detta, per le regioni a statuto ordinario, disposizioni in materia di città metropolitane, province, unioni e fusioni di comuni al fine di adeguare il loro ordinamento ai principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza e, in particolare, l’art. 1, comma 89, che prevede il riordino delle funzioni non fondamentali delle province;
Viste le leggi regionali di riordino delle funzioni non fondamentali emanate in attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56;
Visto l’art. 1, comma 947, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016) ove si prevede che «ai fini del completamento del processo di riordino delle funzioni delle province, le funzioni relative all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche o sensoriali di cui all’art. 13, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e relative alle esigenze di cui all’art. 139, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, sono attribuite alle regioni a decorrere dal 1° gennaio 2016, fatte salve le disposizioni legislative regionali che alla predetta data già prevedono l’attribuzione delle predette funzioni alle province, alle città metropolitane o ai comuni, anche in forma associata»; Visto l’art. 1, comma 70, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, ove si prevede che «Per l’esercizio delle funzioni di cui all’art. 1, comma 947, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, è attribuito un contributo di 75 milioni di euro per l’anno 2018 da ripartire con le modalità ivi previste»;
Visto l’art. 8 della legge 27 dicembre 2017, n. 205, secondo cui «Sono autorizzati l’impegno e il pagamento delle spese del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, per l’anno finanziario 2018, in conformità all’annesso stato di previsione (Tabella n. 7)»;
Considerato che nel suddetto stato di previsione Ministero dell’istruzione, dell’università e ricerca è iscritto, per l’esercizio finanziario 2018, il Fondo da assegnare alle regioni per fronteggiare le spese relative all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche o sensoriali, con lo stanziamento di 75 milioni di euro e che a detto riparto si provvede con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, di concerto con il Ministro per la famiglia e le disabilità, il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro dell’interno, previa intesa in sede di Conferenza unificata, ai sensi dell’art. 1, comma 947, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, come modificato dall’art. 3, comma 4, lettera l), del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 86, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2018, n. 97;
Ritenuto di dover procedere al riparto del contributo in base ad un criterio di ponderazione che tenga conto, nella misura dell’80 per cento, del numero degli alunni con disabilità delle scuole secondarie superiori e, nella misura del 20 per cento, della spesa storica sostenuta dalle province per l’esercizio delle suddette funzioni nel periodo 2012 – 2014;
Considerata la spesa media sostenuta dalle province nel triennio 2012- 2014 per l’esercizio delle funzioni relative all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche o sensoriali e per i servizi di supporto organizzativo; Vista la nota del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca prot. 0018995 del 28 giugno 2018, con la quale sono stati individuati gli alunni con disabilità iscritti nell’anno scolastico 2017/2018, distinti per grado di istruzione e per provincia o città metropolitana;
Considerato che gli alunni delle Province di Barletta-Andria-Trani e Fermo, risultano ancora assegnati nella nota del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca rispettivamente alle Province originarie di Bari e Ascoli Piceno, e che pertanto il riparto fra le suddette province e città metropolitane è avvenuto, come per l’anno precedente, in base ai dati Istat relativi alle rispettive popolazioni scolastiche degli studenti con disabilità;
Visto il documento Repertorio atti n. 86/CU del 1° agosto 2018, recante l’esito della seduta in pari data della Conferenza unificata, dal quale risulta che nella seduta stessa non si sono create le condizioni di assenso previste ai fini del perfezionamento dell’intesa;
Considerato che, nella seduta della Conferenza unificata del 1° agosto 2018, l’ANCI e l’UPI hanno espresso parere favorevole all’intesa mentre le regioni, pur condividendo, a maggioranza, la proposta di riparto presentata dal Governo, hanno espresso la mancata intesa senza l’applicazione della decorrenza dei termini;
Considerato, altresì, che l’ANCI, l’UPI e le regioni hanno sollecitato l’avvio di un tavolo di confronto fra tutti i soggetti interessati, al fine di addivenire a soluzioni condivisibili per la modifica dei criteri per gli anni successivi, chiedendo inoltre al Governo che il Fondo diventi strutturale;
Considerato, altresì, che il Governo, nella medesima seduta della Conferenza unificata del 1° agosto 2018, preso atto della mancata intesa ai sensi dell’art. 1, comma 947, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, ha fatto proprio l’invito alla non applicazione della decorrenza dei termini;
Visto l’art. 3, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, ove si prevede che «Quando un’intesa espressamente prevista dalla legge non è raggiunta entro trenta giorni dalla prima seduta della Conferenza Stato-Regioni in cui l’oggetto è posto all’ordine del giorno, il Consiglio dei ministri provvede con deliberazione motivata»;
Visto l’art. 3, comma 4, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, ove si prevede che «In caso di motivata urgenza il Consiglio dei ministri può provvedere senza l’osservanza delle disposizioni del presente articolo. I provvedimenti adottati sono sottoposti all’esame della Conferenza Stato-Regioni nei successivi quindici giorni. Il Consiglio dei ministri è tenuto ad esaminare le osservazioni della Conferenza Stato-Regioni ai fini di eventuali deliberazioni successive»;
Vista la delibera del Consiglio dei ministri del 24 settembre 2018 con la quale è autorizzata l’adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante «Riparto del contributo di 75 milioni di euro per l’anno 2018 a favore delle regioni a statuto ordinario e degli enti territoriali che esercitano le funzioni relative all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche o sensoriali»;
Su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, di concerto con il Ministro per la famiglia e le disabilità, con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro dell’interno; Decreta:

Art. 1
1. Il contributo di 75 milioni di euro per l’anno 2018 di cui al «Fondo da assegnare alle regioni per fronteggiare le spese relative all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche o sensoriale», iscritto nello stato di previsione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, ripartito secondo i criteri di cui all’art. 1, comma 947, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, è erogato a favore delle regioni a statuto ordinario che provvedono ad attribuirlo alle province e alle città metropolitane che esercitano effettivamente le funzioni relative all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche o sensoriali di cui all’art. 13, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104.
Tale contributo, da considerarsi integrativo rispetto alla copertura finanziaria prevista nelle disposizioni regionali attinenti alle funzioni non fondamentali delle province e città metropolitane, è ripartito nella misura dell’80 per cento in proporzione alla presenza degli alunni disabili, limitatamente alle scuole secondarie superiori presenti in ciascuna provincia nell’anno scolastico 2017/2018 e del 20 per cento in proporzione alla spesa media storica sostenuta dalle province per l’esercizio delle suddette funzioni nel triennio 2012-2014, come da allegato A), che forma parte integrante del presente provvedimento.
2. Qualora le funzioni di assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche o sensoriali siano svolte, a seguito di specifiche disposizioni legislative regionali, da soggetti diversi dalle province e dalle città metropolitane, la quota del contributo è attribuita alla regione che stabilirà le modalità di riparto tra gli enti territoriali interessati. Il presente decreto verrà trasmesso alla Corte dei conti per la registrazione e sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Roma, 21 dicembre 2018

Il Presidente del Consiglio dei ministri Conte
Il Ministro per gli affari regionali e le autonomie Stefani
Il Ministro per la famiglia e le disabilità Fontana
Il Ministro dell’economia e delle finanze Tria
Il Ministro dell’interno Salvini
Registrato alla Corte dei conti il 15 gennaio 2019
Ufficio controllo atti P.C.M., Ministeri della giustizia e degli affari esteri e della cooperazione internazionale, reg. succ. n. 67

Legge n.205 del 27 dicembre 2017 comma 70
70. Per l’esercizio delle funzioni di cui all’articolo 1, comma
947, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, e’ attribuito un
contributo di 75 milioni di euro per l’anno 2018 da ripartire con le
modalità ivi previste.

LEGGE 30 dicembre 2018, n. 145
561. L’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 1, comma 70,
della legge 27 dicembre 2017, n. 205, e’ incrementata di 25 milioni
di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021.

Allegato A – RIPARTIZIONE PER REGIONE
Abruzzo:
Chieti
Numero alunni con disabilità: 673
100% alunni: 1.114.368 euro
L’Aquila
Numero alunni con disabilità: 524
100% alunni: 867.650 euro
Pescara
Numero alunni con disabilità: 528
100% alunni: 874.274 euro
Teramo
Numero alunni con disabilità: 453
100% alunni: 750.087 euro
Totale Abruzzo
Numero alunni con disabilità: 2.178
100% alunni: 3.606.378 euro

Basilicata:
Matera
Numero alunni con disabilità: 216
100% alunni: 357.657 euro
Potenza
Numero alunni con disabilità: 499
100% alunni: 826.255 euro
Totale Basilicata
Numero alunni con disabilità: 715
100% alunni: 1.183.912 euro

Calabria
Catanzaro
Numero alunni con disabilità: 334
100% alunni: 553.044 euro
Cosenza
Numero alunni con disabilità: 940
100% alunni: 1.556.472 euro
Crotone
Numero alunni con disabilità: 111
100% alunni: 183.796 euro
Reggio di Calabria
Numero alunni con disabilità: 814
100% alunni: 1.347.838 euro
Vibo Valentia
Numero alunni con disabilità: 189
100% alunni: 312.950 euro
Totale Calabria
Numero alunni con disabilità: 2.388
100% alunni: 3.954.101 euro

Campania
Avellino
Numero alunni con disabilità: 490
100% alunni: 811.352 euro
Benevento
Numero alunni con disabilità: 385
100% alunni: 637.491 euro
Caserta
Numero alunni con disabilità: 1.292
100% alunni: 2.139.321 euro
Napoli
Numero alunni con disabilità: 4.658
100% alunni: 7.712.814 euro
Salerno
Numero alunni con disabilità: 766
100% alunni: 1.268.359 euro
Totale Campania
Numero alunni con disabilità: 7.591
100% alunni: 12.569.338 euro

Emilia-Romagna
Bologna
Numero alunni con disabilità: 1.201
100% alunni: 1.988.64 euro
Ferrara
Numero alunni con disabilità: 513
100% alunni: 849.436 euro
Forlì
Numero alunni con disabilità: 349
100% alunni: 577.882 euro
Modena
Numero alunni con disabilità: 993
100% alunni: 1.644.230 euro
Parma
Numero alunni con disabilità: 574
100% alunni: 950.441 euro
Piacenza
Numero alunni con disabilità: 350
100% alunni: 578.537 euro
Ravenna
Numero alunni con disabilità: 422
100% alunni: 698.756 euro
Reggio Emilia
Numero alunni con disabilità: 853
100% alunni: 1.412.415 euro
Rimini
Numero alunni con disabilità: 381
100% alunni: 630.868 euro
Totale Emilia Romagna
Numero alunni con disabilità: 5.636
100% alunni: 9.332.207 euro

Lazio
Frosinone
Numero alunni con disabilità: 685
100% alunni: 1.134.237 euro
Latina
Numero alunni con disabilità: 809
100% alunni: 1.339.559 euro
Rieti
Numero alunni con disabilità: 239
100% alunni: 395.741 euro
Roma
Numero alunni con disabilità: 4.565
100% alunni: 7.558.823 euro
Viterbo
Numero alunni con disabilità: 425
100% alunni: 705.724 euro
Totale Lazio
Numero alunni con disabilità: 6.723
100% alunni: 11.132.085 euro

Liguria:
Genova
Numero alunni con disabilità: 1.260
100% alunni: 2.086.335 euro
Imperia
Numero alunni con disabilità: 241
100% alunni: 399.053 euro
La Spezia
Numero alunni con disabilità: 207
100% alunni: 342.755 euro
Savona
Numero alunni con disabilità: 349
100% alunni: 577.882 euro
Totale Liguria
Numero alunni con disabilità: 2.057
100% alunni: 3.406.024 euro

Lombardia
Bergamo
Numero alunni con disabilità: 839
100% alunni: 1.389.234 euro
Brescia
Numero alunni con disabilità: 1.124
100% alunni: 1.861.143 euro
Como
Numero alunni con disabilità: 525
100% alunni: 869.306 euro
Cremona
Numero alunni con disabilità: 495
100% alunni: 819.631 euro
Lecco
Numero alunni con disabilità: 236
100% alunni: 390.774 euro
Lodi
Numero alunni con disabilità: 204
100% alunni: 337.787 euro
Mantova
Numero alunni con disabilità: 460
100% alunni: 761.678 euro
Milano
Numero alunni con disabilità: 3.277
100% alunni: 5.426.126 euro
Monza e Brianza
Numero alunni con disabilità: 675
100% alunni: 1.117.679 euro
Pavia
Numero alunni con disabilità: 502
100% alunni: 831.222 euro
Sondrio
Numero alunni con disabilità: 193
100% alunni: 319.573 euro
Varese
Numero alunni con disabilità: 715
100% alunni: 1.183.912 euro
Totale Lombardia
Numero alunni con disabilità: 9.245
100% alunni: 15.308.066 euro

Marche
Ancona
Numero alunni con disabilità: 678
100% alunni: 1.122.647 euro
Ascoli Piceno
Numero alunni con disabilità: 324
100% alunni: 536.486 euro
Fermo
Numero alunni con disabilità: 216
100% alunni: 357.657 euro
Macerata
Numero alunni con disabilità: 461
100% alunni: 763.333 euro
Pesaro-Urbino
Numero alunni con disabilità: 470
100% alunni: 778.236 euro
Totale Marche
Numero alunni con disabilità: 2.149
100% alunni: 3.558.359 euro

Molise
Campobasso
Numero alunni con disabilità: 354
100% alunni: 586.161 euro
Isernia
Numero alunni con disabilità: 69
100% alunni: 114.252 euro
Totale Molise
Numero alunni con disabilità: 423
100% alunni: 700.412 euro

Piemonte
Alessandria
Numero alunni con disabilità: 305
100% alunni: 505.025 euro
Asti
Numero alunni con disabilità: 261
100% alunni: 432.169 euro
Biella
Numero alunni con disabilità: 249
100% alunni: 412.299 euro
Cuneo
Numero alunni con disabilità: 707
100% alunni: 1.170.665 euro
Novara
Numero alunni con disabilità: 473
100% alunni: 783.203 euro
Torino
Numero alunni con disabilità: 2.267
100% alunni: 3.743.746 euro
Verbania
Numero alunni con disabilità: 259
100% alunni: 428.858 euro
Vercelli
Numero alunni con disabilità: 287
100% alunni: 475.221 euro
Totale Piemonte
Numero alunni con disabilità: 4.808
100% alunni: 7.961.188 euro

Puglia
Bari
Numero alunni con disabilità: 1.616
100% alunni: 2.675.807 euro
Barletta Andria Trani
Numero alunni con disabilità: 566
100% alunni: 937.195 euro
Brindisi
Numero alunni con disabilità: 646
100% alunni: 1.069.660 euro
Foggia
Numero alunni con disabilità: 1.236
100% alunni: 2.046.595 euro
Lecce
Numero alunni con disabilità: 1.084
100% alunni: 1.794.910 euro
Taranto
Numero alunni con disabilità: 818
100% alunni: 1.354.462 euro
Totale Puglia
Numero alunni con disabilità: 5.966
100% alunni: 9.878.628 euro

Toscana
Arezzo
Numero alunni con disabilità: 493
100% alunni: 816.320 euro
Firenze
Numero alunni con disabilità: 1.327
100% alunni: 2.197.275 euro
Grosseto
Numero alunni con disabilità: 286
100% alunni: 473.565 euro
Livorno
Numero alunni con disabilità: 348
100% alunni: 576.226 euro
Lucca
Numero alunni con disabilità: 353
100% alunni: 584.505 euro
Massa-Carrara
Numero alunni con disabilità: 274
100% alunni: 453.695 euro
Pisa
Numero alunni con disabilità: 555
100% alunni: 918.981 euro
Pistoia
Numero alunni con disabilità: 622
100% alunni: 1.029.921 euro
Prato
Numero alunni con disabilità: 350
100% alunni: 579.537 euro
Siena
Numero alunni con disabilità: 366
100% alunni: 606.031 euro
Totale Toscana
Numero alunni con disabilità: 4.974
100% alunni: 8.236.054 euro

Umbria
Perugia
Numero alunni con disabilità: 1.138
100% alunni: 1.884.324 euro
Terni
Numero alunni con disabilità: 293
100% alunni: 485.156 euro
Totale Umbria
Numero alunni con disabilità: 1.431
100% alunni: 2.369.480 euro

Veneto
Belluno
Numero alunni con disabilità: 235
100% alunni: 389.118 euro
Padova
Numero alunni con disabilità: 590
100% alunni: 976.934 euro
Rovigo
Numero alunni con disabilità: 290
100% alunni: 480.188 euro
Treviso
Numero alunni con disabilità: 645
100% alunni: 1.068.005 euro
Venezia
Numero alunni con disabilità: 685
100% alunni: 1.134.237 euro
Verona
Numero alunni con disabilità: 768
100% alunni: 1.271.671 euro
Vicenza
Numero alunni con disabilità: 896
100% alunni: 1.483.616 euro
Totale Veneto
Numero alunni con disabilità: 4.109
100% alunni: 6.803.769 euro

Totale RSO
Numero alunni con disabilità: 60.393
100% alunni: 100.000.000 euro

Irifor – Dettagli convenzione con Università Telematica Pegaso

Con riferimento alla convenzione stipulata da U.I.C.I. Onlus A.P.S. (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ) e I.Ri.Fo.R. Onlus (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione), valida per tutti i soci dell’Unione e i loro familiari, i dipendenti, collaboratori dei due enti e loro familiari, si informa che il responsabile e referente a cui far riferimento è il dr. Mario Bosco che seguirà personalmente tutti i fruitori di questa convenzione.
Si ricorda che i benefici della convenzione saranno fruiti solo esclusivamente facendo riferimento allo stesso dr. Mario Bosco ai contatti sotto indicati.
Di seguito alcuni dettagli della convenzione stessa.

“La tua laurea adesso per diventare chi vuoi essere.
Per iniziare un nuovo ciclo di studi, per terminare un percorso interrotto pur lavorando, per frequentare un master di approfondimento, per conseguire attestati linguistici e di capacità informatica e tanto altro ancora…”

Convenzione con l’Università Telematica Pegaso e con l’Università Telematica Mercatorum
L’Università Telematica Pegaso, istituita con Decreto Ministeriale del 20/04/2006 (GU n. 118 del 23/05/2006- Suppl. Ordinario n. 125), svolge corsi di Lauree Triennali, Lauree Magistrali Biennali, Lauree Magistrali a ciclo unico, Master Universitari di 1° e 2° livello, Dottorati di Ricerca nonché ulteriori attività formative sia di livello post secondario sia post laurea, nonché corsi di lingua Inglese e d’Informatica.

L’Università Telematica Mercatorum, riconosciuta con Decreto Ministeriale del 10/05/2006 (GU n. 134 del 12/06/2006) è l’ateneo delle camere di commercio italiane ed è fortemente collegata con il mondo del lavoro.

I titoli accademici rilasciati al termine dei percorsi di studio hanno lo stesso valore legale dei titoli rilasciati dalle Università tradizionali.

DIECI CORSI DI LAUREA UNIPEGASO:
Lauree Triennali:
• Ingegneria Civile (L-7);
• Scienze Turistiche (L-15);
• Economia Aziendale (L-18);
• Scienze dell’Educazione e della Formazione (L-19);
• Scienze Motorie (L-22);

Lauree Magistrali Biennali:
• Management dello sport e delle attività motorie (LM-47);
• Scienze Economiche (LM-56);
• Scienze Pedagogiche (LM-85);
• Ingegneria della Sicurezza (LM-26);

Lauree Magistrali a ciclo unico:
• Giurisprudenza (LMG-01).

OTTO CORSI DI LAUREA UNIMERCATORUM:
Lauree Triennali:
• Gestione di Impresa (L-18);
• Ingegneria Gestionale (L-9);
• Ingegneria Informatica (L-8);
• Scienze del Turismo (L-15);
• Scienze e tecniche psicologiche (L-24);
• Scienze Giuridiche (L-14);

Lauree Magistrali Biennali:
• Management (LM-77);
• Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni (LM-51).

CON LA CONVENZIONE SOTTOSCRITTA CON L’UNIPEGASO E L’UNIMERCATORUM
Tutti gli associati potranno aderire ai corsi di laurea con una retta annua di € 2.000, anziché € 3.000.
Il pagamento potrà essere effettuato in quattro soluzioni da € 500 l’una, secondo la seguente suddivisione:
– € 500 entro il 05/11 o al momento dell’iscrizione;
– € 500 entro il 31/03;
– € 500 entro il 30/06;
– € 500 entro il 31/07.

AGEVOLAZIONI ECONOMICHE OFFERTE DAI CITATI ATENEI
• Per gli studenti con disabilità oltre il 65% è prevista una riduzione della retta annua nella misura del 25%.
€ 1.500,00 anziché € 2.000,00.
Agli studenti con disabilità è richiesta certificazione di invalidità o certificazione di disabilità;
• Chi si iscriverà al PRIMO ANNO dei corsi Online dell’Università Telematica Pegaso potrà partecipare al programma “Class-Form” al costo di € 1.200 anziché € 2.000. ll 2° ed il 3° anno ad € 2.000 ciascuno;
• I giovani studenti neo diplomati, d’età compresa tra i 17 e i 20 anni che si iscriveranno al 1° anno dei corsi di laurea on-line dell’Unipegaso e dell’Unimercatorum, potranno usufruire del programma “Futuro Sicuro” con uno sconto del 50% sulla retta annua pari ad € 1.000;
• Le donne in gravidanza potranno usufruire del programma “Dolce Attesa”, pagando la retta annua € 1.700 anziché € 2.000.

Promotore e Referente della Convenzione è il Dott. Mario Bosco, elemento di raccordo e di riferimento, a titolo gratuito, per tutti i convenzionati.
Consulente per le tematiche didattiche, accademiche, organizzative e assistenza burocratica per favorire una perfetta corrispondenza tra domanda ed offerta Universitaria.

Ulteriori vantaggi offerti dal promotore della convenzione:
• Informazioni ed orientamento per la scelta dei corsi on-line idonei al profilo professionale;
• Valutazione della carriera universitaria pregressa;
• Assistenza all’iscrizione con agevolazioni economiche;
• Assistenza sul funzionamento della piattaforma;
• Assistenza e tutoraggio agli associati ed ai loro familiari per pianificare studi ed esami, fino al raggiungimento del titolo di laurea.

PER INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI
I convenzionati U.I.C.I. e I.Ri.Fo.R. potranno fare riferimento ai seguenti uffici:
UNIVERSITA’ TELEMATICA PEGASO
UFFICIO CEFUL (Dott. Mario Bosco)
Via Angelica Balabanoff 88, 00155 Roma
Cell. 347 9378580 oppure 328 3268387
Tel/Fax 06 4073890
ecpceful@unipegaso.it
mario.bosco@unipegaso.it

UNIVERSITA’ TELEMATICA PEGASO TERNI
Palazzo Catucci Piazza Risorgimento, 1 – COLLESCIPOLI (TR)
Cell. 347.9378580 / 328.3268387
Tel.0744.800789
infosedeterni@unipegaso.it

IMPORTANTE:
La documentazione di immatricolazione, comprensiva di tutti gli allegati, dovrà essere inviata via email ad uno dei seguenti indirizzi:
• ecpceful@unipegaso.it
• mario.bosco@unipegaso.it

La documentazione relativa all’iscrizione sarà visionata ed eventualmente perfezionata a cura dell’ufficio UNIPEGASO-CEFUL.