Istituto dei Ciechi Milano – La Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo

Sabato 8 ottobre presso l’Istituto dei Ciechi di Milano, verrà presentata “La giornata Nazionale delle Famiglie al Museo”, iniziativa patrocinata dal Ministero della Cultura che si terrà domenica 9. Per l’occasione si potrà accedere alla mostra Dialogo nel Buio con uno sconto sul biglietto

Dopo il successo delle precedenti edizioni, che hanno richiamato in passato più di 800 musei, torna domenica 9 ottobre la Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo, l’evento culturale dedicato ai bambini più importante in Italia per promuovere e facilitare l’incontro tra le Famiglie e i molti luoghi espositivi che arricchiscono il nostro Paese. Per educare i bambini, ma anche gli adolescenti della fascia di età 12-16, quali nuovi fruitori culturali e rendere i Musei e le loro proposte sempre più “family friendly”.

Anche quest’anno sono moltissimi i musei, le fondazioni e gli spazi espositivi, pubblici e privati, che hanno aderito all’iniziativa e che per un giorno apriranno alle famiglie proponendo visite didattiche, giochi a tema, iniziative speciali e attività pensate appositamente per l’occasione.

La mostra Dialogo nel Buio di Milano partecipa all’iniziativa, offrendo ai propri visitatori uno sconto sul biglietto di ingresso per la giornata di domenica 9 ottobre (15 anziché 18 euro).

La Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo è organizzata dall’Associazione Famiglie al Museo.

Sabato 8 ottobre, ore 10.15

Presentazione evento Famu presso Istituto dei Ciechi diMilano, Via Vivaio 7

Domenica 9 ottobre

Ingresso scontato a Dialogo nel Buio.

Pubblicato il 30/09/2022.

Istituto dei Ciechi – Opportunità di Formazione e Lavoro: Progetto Pilota

L’Istituto dei Ciechi di Milano ha avviato una collaborazione con le società CloudResults e Salesforce per la formazione di persone cieche o ipovedenti al fine di svolgere attività professionali necessarie a modellare soluzioni CRM assecondando i processi aziendali e integrando il CRM con il sistema ERP (Enterprise Resource Planning – ambiente integrato di gestione).

CloudResults è una società che opera nell’ambito della digitalizzazione dei processi (Informatica, Cloud Computing, CRM Platform – Customer Relationship Management); Salesforce è proprietaria di una soluzione CRM (Salesforce) interamente basata su cloud che permette alle aziende di connettersi con i clienti in un modo completamente nuovo nel marketing, nelle vendite, nell’e-commerce, nel servizio clienti.

Tale iniziativa richiede un periodo di formazione/addestramento di alcuni mesi seguiti da un percorso di specializzazione sul campo che porta una persona ad acquisire familiarità e competenze rispondenti ad una forte domanda del mercato lavorativo.

Si riscontra infatti una importante richiesta di specialisti in digitalizzazione delle attività aziendali; questa richiesta si articola in vari filoni di tecnologia associati a marchi di produttori leader nei propri settori di vocazione.

Uno di questi filoni di tecnologia è associato all’implementazione di soluzioni informatiche basate su piattaforma CRM di Salesforce.

Le attività che è necessario svolgere per tali progetti possono essere realizzate quasi totalmente da remoto.

Il percorso di autoapprendimento assistito si svolgerà on line in lingua tassativamente inglese. L’Istituto dei Ciechi e CloudResults svolgeranno funzioni di assistenza e di integrazione alla formazione.

Al termine del percorso sarà favorito l’inserimento in un team operativo per la successiva fase di specializzazione (training on the job) prevedendo una assunzione con contratto a tempo indeterminato.

Prerequisiti e selezione

Al progetto pilota possono partecipare fino a 3 candidati da avviare ad un primo corso che inizierà il 24 gennaio p.v. e durerà 6 mesi.

Gli aspiranti partecipanti dovranno possedere:

  • eccellente conoscenza della lingua inglese;
  • conoscenze informatiche e di programmazione a livello di diplomato o laureato in informatica;
  • soft-skills (molto graditi) quali: ottime capacità comunicative (verbali e scritte), determinazione nella risoluzione dei problemi, adattabilità, atteggiamento maturo e serio, auto-motivazione, capacità di leadership, spiccata etica lavorativa e integrità.

Tempi e modi

I candidati dovranno far pervenire la propria adesione allegando il CV alla mail sportello.lavoro@istciechimilano.it entro il 16 gennaio 2022. Seguiranno colloqui di selezione.

Nel Curriculum Vitae occorre riportare testualmente in calce le due seguenti diciture:

“Ai sensi degli articoli 46 e 47 del D.P.R.  28 dicembre 2020 n. 445, consapevole delle sanzioni penali per dichiarazioni mendaci, falsità in atti e uso di atti falsi, così come disposto dall’art. 76 del citato D.P.R. 445/00, sotto la mia responsabilità, dichiaro che quanto asserito nel presente Curriculum Vitae corrisponde al vero”.

FIRMA                                                 DATA

“Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali” e del Regolamento Generale sulla Protezione Dati – GDPR – Regolamento UE 2016/679.”

FIRMA                                                  DATA

Costi

Tutti i costi per la formazione e l’assistenza verranno coperti dall’iniziativa in oggetto.

Istituto dei Ciechi – Consegnato della Medaglia d’oro al giornalista Gian Antonio Stella

Lunedì 13 dicembre 2021, in occasione della ricorrenza di Santa Lucia, la Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano ha consegnato la Medaglia d’oro della riconoscenza al giornalista e scrittore Gian Antonio Stella, «per aver affrontato con grande sensibilità attraverso le pagine del libro “Diversi” il tema della disabilità e dell’inclusione, diventando alfiere dei diritti delle persone particolarmente fragili che spesso non hanno voce».

Oltre al giornalista premiato erano presenti il Presidente della Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano Rodolfo Masto, il giornalista Giangiacomo Schiavi, il direttore scientifico dell’Istituto Franco Lisi, il presidente dell’UICI di Milano Alberto Piovani. Ad allietare l’evento le note del monumentale organo dell’Istituto (recentemente restaurato) suonato dal maestro Paolo Oreni.

Dal palco della ottocentesca Sala Barozzi il padrone di casa Rodolfo Masto ha condotto la cerimonia sottolineando la difficoltà di dare risposte alla domanda di assistenza e di servizi da parte delle persone non vedenti, con particolare riferimento a quelle che, oltre al deficit della vista, hanno anche altre disabilità: «Rispetto a trent’anni fa è enormemente aumentato il numero dei ragazzi non vedenti pluridisabili – ha detto Masto – e non è facile dare risposte univoche alle loro necessità. Per questo motivo abbiamo bisogno del sostegno di persone come Gian Antonio Stella, alfiere dei diritti dei più fragili». Masto ha quindi paragonato il percorso professionale di Stella con quello dei giornalisti Guido Vergani e Candido Cannavò (anche loro premiati in passato dall’Istituto dei Ciechi) «che a un certo punto della loro carriera hanno rivolto il loro sguardo verso il mondo della disabilità, raccontando storie straordinarie di persone di cui nessuno si era mai occupato prima.

«Un altro motivo per cui Stella è entrato nel cuore dell’Istituto dei Ciechi – ha detto Masto – è che nella sua attività di editorialista del Corriere della Sera ha dedicato attenzione alle persone diventate disabili per carenze sanitarie, diventando un nobile difensore di chi fa fatica a far sentire la propria voce».

Il presidente dell’Istituto, a margine della premiazione, ha anche invocato la necessità di un intervento del legislatore per la defiscalizzazione della beneficenza «affinché lo Stato si faccia interprete della modernità aiutando le persone più fragili».

In Sala erano presenti dipendenti e collaboratori dell’Istituto dei Ciechi e alcune classi della scuola media di via Vivaio, che hanno cantato l’Inno di Mameli accompagnate dal pianoforte. Il destino della Scuola media di via Vivaio, circa un eventuale spostamento di sede, verrà deciso proprio in questi giorni dalla Giunta del Comune di Milano.

Dopo la lettura fatta da Franco Lisi di alcune pagine del libro “Diversi” stampate in Braille, ha preso la parola il giornalista premiato, Gian Antonio Stella.

Lo scrittore ha spiegato le motivazioni che lo hanno spinto a occuparsi dei temi della disabilità: «Mi sono appassionato a questo tema mano a mano che la cronaca quotidiana riportava fatti che ritenevamo appartenere al Medioevo. Ad esempio, perfino Milano con la sua storia di attenzione verso i disabili, l’attuale regolamento comunale dice che “chi raccoglie l’elemosina non può mostrare deformità ributtanti”. Un’espressione ignobile perché la deformità non può essere ributtante e non può esserci giudizio morale in questo». Ma la motivazione più forte che ha spinto Stella a scrivere “Diversi” è stato il vergognoso episodio di qualche anno fa del signore multato in un centro commerciale per aver parcheggiato sul posto disabili (senza averne diritto), portando il giorno dopo un cartellone gravemente offensivo nei confronti della persona disabile che lo aveva denunciato. «In quel momento ho sentito la necessità di fare un libro sui disabili e ho voluto approfondire il tema. Ne sono venute fuori storie incredibili».

Il libro racconta, infatti, le storie di persone che hanno mostrato di essere formidabili in tantissimi ambiti, dal primo disabile di cui si ha notizia “Romito 8” a Stephen Hawkin lo scienziato che ha scoperto i buchi neri. Per dare un’idea delle potenzialità di queste persone Stella ha quindi citato Papa Francesco, quando incontrando dei ragazzi con disabilità ha detto: «Tutti voi avete dentro una scatoletta magica. Dovete trovare il modo di aprire questa scatoletta perché può venirne fuori un tesoro».

Pubblicato il 14/12/2021.

Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano – Percorso formativo per Social Media Manager

Manifestazione di interesse per attività formativa per disabili visivi – anno 2022

La Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano, nel raccogliere le recenti e significative esperienze di inserimento lavorativo nell’area comunicazione, vendita e marketing di importanti aziende del territorio, promuove una proposta formativa sfidante ed innovativa. L’attenzione sempre attiva alla frenetica trasformazione tecnologica nel mercato del lavoro e alle conseguenti richieste di nuove figure professionali da parte delle aziende, hanno favorito l’individuazione di una nuova professione spendibile e nel contempo stimolante, il Social Media Manager.

La Fondazione intende progettare e sviluppare un percorso formativo per questo profilo a seguito dell’avviso di Regione Lombardia per la realizzazione dell’iniziativa “Lombardia Plus – Linea alta formazione Cultura”.

DESCRIZIONE PROFILO (estratto dal QRSP di Regione Lombardia – “QUADRO REGIONALE DEGLI STANDARD PROFESSIONALI”)

Il Social Media Manager è responsabile della pianificazione, della definizione, dell’implementazione e dell’esecuzione delle strategie aziendali di comunicazione effettuate attraverso i Social Network (es: Facebook, Instagram, Twitter, LinkedIn, WhatsApp, Messenger, ecc…).

Gestisce i budget delle campagne pubblicitarie per i Social Network monitorando le attività promozionali e valutandone i parametri di riferimento.

PERCORSO FORMATIVO

Il percorso formativo, che potrà essere attivato grazie al bando di Regione Lombardia, si svolgerà nel corso del 2022 a partire dalla primavera; avrà la durata di un’annualità (800/900 ore) e potrà essere svolto in presenza e a distanza.

Il corso prevede il coinvolgimento nella fase di progettazione e di formazione di Aziende che operano nel settore della comunicazione e marketing o Aziende che, come strategia di marketing, utilizzano anche i canali digitali e dei social network. Al termine delle attività corsuali ci potrebbe essere la possibilità di svolgere un periodo di tirocinio presso le Aziende stesse. La collaborazione con le aziende in tutte le fasi del progetto favorirà concreta coerenza con l’evoluzione del mercato del lavoro.

DESTINATARI

Il corso è rivolto a persone:

  • disabili visive,
  • disoccupate,
  • residenti o domiciliate in Lombardia,
  • di almeno 18 anni compiuti.
  • che sono in possesso di diploma di istruzione secondaria.

REQUISITI DI INGRESSO

  • Avere conoscenze approfondite per quanto riguarda la tecnologia in generale e la tecnologia assistiva in particolare
  • Avere conoscenze approfondite del pacchetto Office
  • Essere in grado di usare un browser e avere competenza nella navigazione di siti Web mediante tecnologia assistiva
  • Possedere un buon livello di conoscenza della lingua inglese
  • Possedere una buona capacità di scrittura
  • Possedere motivazione alla crescita personale e professionale
  • Possedere ottime capacità comunicative e relazionali 

PROFILO IN USCITA

L’allievo alla fine del corso sarà in grado di attivare una relazione virtuale e digitale con l’utenza, organizzare campagne di marketing e vendita attraverso i social, organizzare campagne di Brand e comunicazione attraverso i social.

CERTIFICAZIONE RILASCIATA

La proposta progettuale vede per la prima volta in Lombardia un percorso formativo relativo al Social Media Manager con disabilità visiva, profilo individuato e condiviso con aziende del settore.  Gli obiettivi didattici comportano l’acquisizione di un insieme di competenze coerenti con le richieste del mercato del lavoro e relative al profilo previsto dal “Quadro Regionale degli Standard Professionali” di Regione Lombardia.

Al termine del percorso verrà pertanto rilasciato un attestato di competenza previo superamento di una prova d’esame finale.

Si precisa che l’attivazione della proposta:

  • sarà soggetta a specifica approvazione da parte dell’Ente Finanziatore;
  • sarà effettuata al raggiungimento di un numero minimo di iscrizioni che presentino congruità dei requisiti personali in relazione ai destinatari indicati dal bando.

Le persone interessate all’iniziativa sono pregate di manifestare la propria adesione scrivendo alla mail: sportello.lavoro@istciechimilano.it al più presto possibile.

Occorre segnalare nella mail il proprio nominativo, la provenienza, la possibilità di domiciliazione in Lombardia, lo stato di disoccupazione.

Occorre allegare inoltre:

  • Curriculum Vitae riportando testualmente in calce le due seguenti diciture:

“Ai sensi degli articoli 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2020 n. 445, consapevole delle sanzioni penali per dichiarazioni mendaci, falsità in atti e uso di atti falsi, così come disposto dall’art. 76 del citato D.P.R. 445/00, sotto la mia responsabilità, dichiaro che quanto asserito nel presente Curriculum Vitae corrisponde al vero”.

FIRMA                                                 DATA

“Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali” e del Regolamento Generale sulla Protezione Dati – GDPR – Regolamento UE 2016/679.”

FIRMA                                                  DATA

  • copia carta d’identità in corso di validità
  • copia del certificato di invalidità o 104.

  In caso di attivazione dei percorsi formativi saranno organizzati colloqui di ammissione.

Pubblicato il 16/11/2021.

Istituto dei Ciechi di Milano – Notiziario n. 23

La Federazione delle Istituzioni Pro Ciechi compie cent’anni

Mercoledì 24 febbraio 2021 si è tenuto l’evento celebrativo per i cento anni dalla nascita della Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi. All’incontro, condotto dal presidente Rodolfo Masto, hanno partecipato più di cento persone, fra cui i responsabili dei vari Istituti per Ciechi d’Italia, i rappresentanti dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e diverse personalità istituzionali.

LEGGI DI PIU’: http://www.lucemagazine.it/news/684-100-anni-di-storia-della-fed

Destinazione Polo Nord

Fra i documenti dell’Archivio storico che testimoniano i floridi rapporti fra Istituto dei Ciechi e Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi, troviamo uno scambio epistolare che riguarda la famosa trasvolata polare di Umberto Nobile, che partì da Milano nel 1928… di Enrica Panzeri

LEGGI DI PIU’: http://www.lucemagazine.it/archivio/683-i-documenti-della-federazione

Un brindisi fuori dai soliti schemi

“Si è sempre fatto così!” Dice qualcuno, ma cosa succede se si prova ad uscire dai soliti schemi? Ecco la testimonianza di Messagegroup, che ha scelto di festeggiare il Natale con i propri collaboratori partecipando ad “Happy & Smart”, uno degli eventi online di Dialogo Nel Buio che unisce il piacere della convivialità con la scoperta di nuove abilità… a quattro sensi!!!

LEGGI DI PIU’: https://www.dialogonelbuio.org/index.php/it/news/428-un-brindisi-fuori-dai-soliti-schemi

Il nostro dialogo continua online

Grazie al supporto di Fondazione Cariplo, Fondazione Banca del Monte di Lombardia e Pirelli, continuano le attività a distanza condotte dalle nostre guide non vedenti.

AZIENDE

 – Eventi online: “Happy & Smart”, eventi conviviali personalizzati, dedicati alle aziende, per regalare ai propri collaboratori un piacevole e originale momento di aggregazione e condivisione.
Info: tel. 02 77226237 – aziende.dialogonelbuio@istciechimilano.it

Workshop aziendali: “Smart Communication“, il workshop online dedicato al miglioramento della comunicazione e delle interazioni all’interno del team.

SCUOLE – DialogoNet: incontri online con gli studenti, durante i quali una nostra guida non vedente interagisce con i ragazzi per avvicinarli alla realtà della disabilità visiva, per andare oltre le apparenze e accogliere la diversità come un valore.

La rete deve connettere tutti, senza barriere, di Marco Rolando

Autore: Marco Rolando

«La forza del Web sta nella sua universalità. L’accesso da parte di chiunque, indipendentemente dalle disabilità, ne è un aspetto essenziale». Queste le parole di Tim Berners-Lee, uno dei padri della rete e attuale direttore del World Wide Web Consortium, l’organizzazione non governativa internazionale che ha come obiettivo quello di sviluppare tutte le potenzialità del Web.

L’accessibilità è un aspetto insito nella natura del web, ma non si limita a essere una questione tecnica: è anche un’attenzione culturale, un impegno etico da mantenere nei confronti di tutti gli individui che compongono una società. Per questo, la Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano ha fra i propri obiettivi la diffusione e la promozione della cultura dell’accessibilità digitale fra gli utenti, ma soprattutto fra gli sviluppatori e i proprietari di siti web, nella convinzione che una rete, per essere tale, deve poter connettere tutti senza barriere o distinzioni di sorta.

Per raggiungere l’obiettivo della piena accessibilità, molte aziende e istituzioni si rivolgono così agli enti accreditati (tra i quali l’Istituto milanese) per validare i propri siti nel rispetto dei requisiti previsti dal Decreto di attuazione della Legge 4/2004, che riguarda le “Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici”. Così ha fatto “e-distribuzione”, la più grande società nel settore della distribuzione e misura di energia elettrica in Italia con oltre 30 milioni di clienti. Gli esperti di accessibilità dell’Istituto dei Ciechi di Milano hanno verificato e revisionato il sito di questa società, per certificarne la conformità allo standard Web Content Accessibility Guidelines, il WCAG2.1 previsto dalle vigenti normative.

Le continue innovazioni tecnologiche consentono infatti di rendere accessibili a tutti contenuti digitali. L’importante è avere cura di progettare sin dall’inizio secondo gli standard tecnici previsti e affidare la valutazione a professionisti esperti di accessibilità.

«Una delle nostre mission è certamente quella di promuovere e diffondere la cultura dell’accessibilità in tutti gli ambiti, compreso quello del web» sottolinea Franco Lisi, Direttore Scientifico della Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano, che con la sua squadra di operatori dell’area tecnologica ed esperti di accessibilità, in particolare Francesco Cusati e Fabrizio Sordi, ha seguito quest’ultimo progetto di validazione e certificazione del sito di e-distribuzione. I siti progettati e validati seguendo gli standard riconosciuti dalla normativa, rappresentano una grande risorsa umana e culturale perché consentono di soddisfare quella che è diventata un’esigenza fondamentale per la maggioranza dell’umanità: essere connessi.

Lavoro e disabilità visiva: nuovi orizzonti e traguardi, di Francesco Cusati

Autore: Francesco Cusati

Negli ultimi anni le nuove tecnologie stanno contribuendo a una continua e costante trasformazione del mercato del lavoro. Lo stiamo vedendo proprio in questo periodo che, in virtù dell’emergenza sanitaria, tutto non è più oramai come prima.

Il cosiddetto “Smart working” è entrato appieno nel nostro lessico e ha contribuito a un cambio radicale delle nostre abitudini non solo lavorative, modificando notevolmente anche la nostra società.

Negli ultimi anni, e proprio  in questo quadro, si evidenzia come le normative del collocamento mirato delle persone con disabilità, causa anche  la crisi economica, vengono sempre meno rispettate. Si preferisce spesso non assumere e incorrere nel pagamento di multe, che a dir la verità non sono poi così “salate”.

Per quanto riguarda la disabilità visiva conosciamo bene il ruolo che ha avuto in tema di collocamento lavorativo la legge 113/85 “Aggiornamento della disciplina del collocamento al lavoro e del rapporto di lavoro dei centralinisti non vedenti”,  che però ultimamente viene purtroppo spesso disattesa

Recentemente si è tentato di salvaguardarla ma purtroppo il costante l’immobilismo dei centri per l’impiego delle nostre provincie e l’evoluzione tecnologica hanno posto le basi per una sostanziale difficoltà di applicazione.

Che fare?

Da oltre un decennio l’Istituto dei Ciechi di Milano e la sezione milanese dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti hanno  operato alla ricerca di nuove opportunità lavorative coinvolgendo direttamente il tessuto imprenditoriale meneghino.

E iniziata perciò la costruzione di un ponte fra la domanda, rappresentata dalle aziende che si sono messe in gioco, e l’offerta, rappresentata dalle persone con disabilità visiva.

Sono nati percorsi formativi innovativi dove, oltre alla formazione tecnica di base, si è proposto un percorso condiviso con le aziende di training sugli applicativi aziendali propretari. Questi ultimi sono stati chiaramente oggetto di attenta valutazione preliminare, in relazione alla loro accessibilità,  da parte degli operatori del Centro Informatico dell’Istituto dei Ciechi di Milano.

Tra le esperienze più significative  annoveriamo certamente il progetto di inserimento di ben 10 operatori con disabilità visiva nella centrale operativa di AWP (Allianz Worldwide Partners).

Più di recente  la collaborazione con due realtà importanti aziendali quali DHL e Aler Milano ci ha permesso di inserire degli operatori nell’ambito dei rispettivi “Servizi clienti” e di progettare un percorso formativo specifico di “Addetto Customer Care”.

Purtroppo la pandemia ci ha costretto a sospenderlo più o meno a metà percorso e  solo di recente è ripreso, prima in presenza e  ora utilizzando la Didattica a distanza su piattaforma web.

È oramai troppo importante e fondamentale coinvolgere le aziende  per poter costruire insieme un proficuo e soddisfacente inserimento lavorativo considerando anche che, alla base di tutto, è necessario promuovere e diffondere una vera cultura dell’accessibilità per tutti!

Francesco Cusati

Servizi al lavoro della Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano ONLUS

Presentazione del libro “Insegnamenti Straordinari”

Istituto dei Ciechi di Milano – venerdì 29 novembre

Un appuntamento stimolante e sorprendente:

Presentazione del libro

“Insegnamenti straordinari”

di autori vari

Intro di Marco Vinicio Masoni

Un libro diverso, non solo perchè parla di insegnamenti inconsueti, non solo perchè parla di cose insegnate a persone in situazioni poco consuete;

sentiremo parlare, nella presentazione, e poi potremo leggere, nelle pagine del volume, di insegnanti che si sono trovati a dover trasmettere conoscienze consuete in modo insolito, o anche conoscienze semplici ma in modi alternativi, studiando e magari dovendosi inventare sistemi diventati vera scuola di vita.

Sicuramente, leggendo i titoli dei capitoli, siamo incuriositi da un “Volare in un carcere minorile”, o da un “per star bene ti insegno a star male”, ma ci sono anche titoli che danno spazio all’insegnamento ai giovani, di “insegnamento di sordità ai sordi”.

Tutto potrebbe già essere interessante, ma in questo libro di percorsi di insegnamento c’è un percorso che ci riguarda personalmente, riguarda così tanti di noi che potremmo dire quasi di averlo pensato noi, questo capitolo, perchè riguarda il nostro baseball.

Invece lo ha scritto il nostro amico Lorenzo Deregnl, prima allenatore di baseball ai nostri Thunder’s, poi coordinatore del movimento del baseball per ciechi, impegnato soprattutto nella divulgazione all’estero del Blind Baseball Italian Style.

Così, con il suo stile graffiante e diretto, Lorenzo racconta la nascita del movimento, le tecniche adottate per adeguare questo gioco straordinario alle capacità dei ciechi e farlo diventare ancora più straordinario.

Ma siccome in questo capitolo c’è un po’ di tutti noi che giochiamo o abbiamo almeno una volta assaggiato il baseball per ciechi e non lo abbiamo più dimenticato, ci sembra più che giusto che alla voce di Lorenzo si aggiunga la voce di Francesco Cusati, a lungo Capitano dei Thudner’s, che ha ora ceduto la fascia di capitano ma non ha certo ceduto la maglia, che continua a indossare in campo, che ci racconta e ci spiega, inseme alla voce di Lorenzo, quello che per noi è stato chiaro dopo poco tempo passato sul Diamante, ma che per gli altri, chi ci guarda da fuori, o chi non ha ancora provato, pare un mistero.

Il gioco c’è, si impara, se c’è qualcuno che trova il modo di insegnartelo, proprio come in questo libro si ribadisce.

Il gioco ti insegna a vivere, in campo e fuori campo, se c’è qualcuno che non si ferma all’usuale e si incuriosisce del diverso, a volte del difficile, della sfida e dell’impegno, il libro è di chi insegna, e di chi impara.

Ci parleranno quindi di noi, Lorenzo che farà da moderatore per alcuni degli altri autori del volume, e francesco che sarà il Testimonial per tutti noi, dando la sua voce a tutte le nostre voci.

Venerdì 29 novembre 2019

dalle 17 alle 19

sala Stoppani

Istituto dei ciechi di Milano

via Vivaio 7 Milano

https://facebook.com/events/s/presentazione-del-libroinsegna/2522711387973498/?ti=as

Lavoro: riflessioni dopo il convegno all’Istituto dei Ciechi di Milano di venerdì 30 Novembre 2018, di Franco Lisi

Sono ormai spente le luci sul convegno “Istruzione, formazione e lavoro, un approccio integrato per vincere la sfida dell’occupazione per le persone con disabilità visiva” che ha avuto luogo all’Istituto dei Ciechi di Milano venerdì 30 novembre 2018.

Guardare da qui a quella giornata è come se il tempo non fosse mai trascorso, tali sono ancor oggi vivide le emozioni provate e lusingati come siamo per gli attestati di merito ricevuti dai partecipanti che a vario titolo hanno varcato la soglia della sala Barozzi.

I ritmi frenetici dei preparativi, il compiacimento per le adesioni agli inviti che i relatori confermavano con sorprendente sollecitudine, la selezione degli argomenti da trattare, la composizione dei workshop pomeridiani, le registrazioni on-line che salivano in barba ad ogni più rosea previsione, sono stati momenti indelebili che ora fanno indissolubilmente parte di noi organizzatori.

Formazione, Istruzione, Accessibilità, Normativa, Autonomia, Inclusione, naturalmente Lavoro, non sono già lontane “voci alte e fioche disperse nell’etere senza tempo tinta”, bensì l’intero di un puzzle costruito con tenacia e pazienza, con dedizione e consapevolezza.

Guardare da qui a quella giornata si ha come la sensazione di ascoltare gli strumenti di una composizione, di soffermarsi sulle sue parti, di analizzarne i contenuti.

La certezza che ogni risultato sia frutto di un’azione corale, di una convergenza di intenti, di un’assunzione di responsabilità individuale e collettiva, rappresenta il tesoro più grande, il valore più alto, il regalo più bello che ciascuno dei presenti potrà declinare e conservare a lungo nel proprio bagaglio esperienziale.

La consapevolezza che non esiste “catena più forte del suo anello più debole” è stata la “mano invisibile” all’origine di ogni intenzione e di ogni azione.

Ecco l’arcano del successo dell’iniziativa di quel venerdì all’Istituto: la professionalità e il senso di appartenenza del suo personale.

Allora, quando diverse competenze operano in convergenza per un obiettivo condiviso, quando la spinta prorompente della collaborazione sinergica della Pubblica Amministrazione, del Mondo Accademico, dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, dell’Istituto dei Ciechi di Milano è sostenuta dalla medesima visione, è possibile parlare dell’occupazione dei disabili senza il timore di cadere nella retorica, nella demagogia e in una finta moralità.

Trecento partecipanti alla manifestazione, 40 relatori intervenuti, 10 workshop monotematici organizzati, 20 aziende coinvolte, 50 colloqui individuali, testimoniano la concretezza e l’efficacia dei servizi dell’Istituto dei Ciechi di Milano e, soprattutto, la gioia di sapere che anche le vette dei monti più alti possono essere scalate e conquistate.

Gli intervenuti hanno affrontato il tema del lavoro da diverse angolazioni, mettendo in luce i requisiti indispensabili e le   condizioni necessarie perché i processi di inclusione delle persone con disabilità visiva possano definirsi compiuti e pienamente riusciti.

Ancora una volta, ahinoi, abbiamo “toccato con mano” che alla disabilità non vengono fatti sconti. Abbiamo visto che la persona con disabilità può realizzare il sogno di avere un lavoro rispondente alle proprie competenze e alle proprie attitudini a patto che sia capace di soddisfare le aspettative del mercato. Abbiamo ascoltato che per vincere la sfida dell’occupazione per le persone con disabilità visiva occorre un approccio integrato che sviluppi le credenziali necessarie per presentarsi all’ingresso del mondo del lavoro. Ma tutto ciò non basta!

Non va dimenticato e non va fatto dimenticare, in tutta onestà, che la disabilità porta inesorabilmente con sé, dentro di sé, la grande componente della “fragilità”, dinanzi alla quale non è concesso abbassare la testa in nome dell’uguaglianza, delle pari opportunità, del valore delle differenze. Di qui il perenne conflitto dialettico di questo millennio tra uguaglianza e diversità che si sta peraltro consumando in ogni dove ed in tutti i contesti per rispondere al quesito: uguali o diversi?

Al gruppo Dirigente il compito e la responsabilità di convincere attraverso la forza travolgente del potenziale tradotto in azione, di promuovere l’immagine della disabilità come “differente normalità”, di adoperarci per tessere una rete di relazioni sociali sempre più ampia che condividi gli stessi obiettivi.

Io non so se questa battaglia dovrà essere giocata attorno ad un tavolo, su un campo di battaglia o su entrambi gli scenari. Penso che i non vedenti non debbano correre il rischio di essere lasciati soli per nessun motivo ed in nessun luogo a fronteggiare un futuro disseminato di incognite, di muri, di pregiudizi, di pretese.

È un compito che deve caricare di tensione e di enorme adrenalina il nostro tessuto associativo.

Dobbiamo proteggere, difendere, fortificare i confini che ci aiutano a delineare, circoscrivere e marcare la specificità della disabilità visiva, in campo didattico (nelle metodologie e didattiche tiflologiche), in campo tecnologico (nel disporre di adeguata tecnologia assistiva e nella fruizione di procedure/applicativi accessibili), in campo strettamente personale e psicologico (nelle autonomie, nell’orientamento e mobilità, nell’abbattimento delle barriere architettoniche e nel rispetto della normativa vigente).

Quando ti affacci alla finestra della specificità e ti appresti ad osservare il mondo con gli occhi della mente, è come ritrovarsi sul ciglio di un’autostrada a 8 corsie: vedi gente che va, gente che viene, accelerazioni improvvise e velocità sostenute, sorpassi e rientri. Ti accorgi che ognuno è concentrato sulla propria traiettoria, quasi fosse solo su quel tracciato e quasi non esistesse altro al mondo che quel tracciato; è totalmente ignaro di quel che accade e che si muove oltre la finestra, ormai lontana, sullo sfondo, dietro le spalle.

Dobbiamo sostenere i nostri ragazzi nel farsi largo, passo dopo passo, sulla via dell’integrazione, nell’affilare le “armi” della conoscenza, dell’indipendenza, della competizione.

E’ necessario il sostegno della conoscenza per affermare la ragione dei diritti e per rivendicarli con la consapevolezza e la coscienza di chi sa di poter affermare la propria esistenza quale uomo tra gli uomini con orgoglio e dignità; è necessario possedere l’arma dell’indipendenza, per mettere in luce la ragione dei doveri, per assumersi la responsabilità del proprio ruolo e degli obiettivi prefissati; è necessario affidarsi alla competizione, per reclamare a gran voce la ragione delle pari opportunità, per invogliare a desiderare il superamento dei propri limiti secondo il dilemma “vivere per migliorare o per diventare se stessi” e a porsi in continuazione nuovi traguardi.

Si tratta di punti di forza particolarmente apprezzati da qualsiasi organizzazione aziendale e non preclusi ad alcuno; ragioni da sventolare a quelle finestre spalancate sull’affollato ed anonimo mondo del lavoro, un non luogo, come sembra essere diventato, da umanizzare con i valori della diversità, della solidarietà, della passione; doni, questi ultimi, che la persona con disabilità condivide con il team dei colleghi e la rendono capace di esaltare la propria autonomia (libertà di pensiero) e unicità di persona; strumenti che aprono le porte alla magia dell’incontro, del dialogo, del confronto, della crescita.

Guardare da qui al giorno del Convegno ci fa rivivere l’atmosfera indimenticabile di quegli istanti legati da aspettative, da parole, da prospettive.

L’attenzione rivolta ai candidati non vedenti da Presidenti, Amministratori Delegati, Responsabili delle Risorse Umane, è il primo risultato non casuale di un cammino contrassegnato da studi, fatiche, progetti, ricerche, contatti, sogni! Opportunità da cogliere, da coltivare, da cui imparare. Opportunità che rivestono di uguaglianza e che chiedono di continuare a resistere per proiettarti in avanti, con rinnovata speranza, verso un domani ancora da venire.

L’attesa di una convocazione e di un finanziamento adeguato, l’individuazione della mansione adatta, i sopralluoghi per la verifica dell’accessibilità delle procedure e per la conoscenza del contesto aziendale, la progettazione e la realizzazione di un percorso di formazione mirata, sono alcuni ulteriori passi che separano dal traguardo, da un futuro lontano, forse vicino, vicino ma tanto lontano!

Il fiato incomincia a farsi corto; sono in agguato pensieri depotenzianti del tipo “io non ce la faccio”, “sono uno sfigato”, “è tutta una messa in scena”, ecc.; vengono avanti la rassegnazione e la voglia di mollare.

La capacità di volgere anche in quest’ultimo tratto di salita stati d’animo limitanti in sentimenti potenzianti di determinazione, autostima, fiducia può fare la differenza e sicuramente aiuta a mantenere un atteggiamento positivo verso le cose, verso chi ci circonda, verso la vita.

L’Istituto dei Ciechi di Milano è impegnato ad aprire varchi, a spianare la via, a fornire tutti gli strumenti necessari per rendere il cammino verso la vetta gradevole, stimolante, arricchente.

L’incoraggiamento ad accrescere l’intimo desiderio dell’Uomo di perseguire ciò che più ama è l’aiuto migliore, il servizio più elevato, l’essenza più autentica del ruolo delle nostre istituzioni.

Forse, la vita ci regala l’apoteosi dell’esistenza, la massima espressione di felicità, il godimento della pura e vera bellezza, quando le persone fanno quello che amano di più…

Lavorare è una delle due attività – l’altra è dormire – che facciamo per più tempo nella nostra vita. E’ bello e stimolante pensare al lavoro non come fatica, come necessità, come must, ma come risposta ad una libera scelta, ad una inclinazione, ad una vocazione, la chiamata della passione, di quello che ami, di ciò che ti fa battere il cuore…

“Forse, una grande opportunità del nostro tempo – contraddistinto dall’incertezza più assoluta – consiste proprio nella scelta di quello che ami maggiormente, se non altro per apparire il più bello del mondo, sulle note di una vita felice!” – A scuola di PNL Raffaele Tovazzi.

Quando Dostoevskij scrisse «la bellezza salverà il mondo», forse intendeva proprio questo.

Stadio di San Siro, il Milan pensa a un settore per non vedenti, di Marco Rolando

È un’iniziativa davvero meritevole quella che il Milan ha voluto dedicare ai tifosi non vedenti e ipovedenti che frequentano lo stadio di San Siro: un servizio di audio-descrizione della partita fruibili con dei semplici auricolari seduti a poca di distanza dal campo.

A provarlo per la prima volta c’era la delegazione della Fondazione dell’Istituto dei Ciechi di Milano, durante la partita Milan Frosinone disputatasi il 19 maggio 2019. Un match un po’ sofferto per il Milan (anche se chiuso con un bel due a zero a favore dei rossoneri), che però i tifosi non vedenti ricorderanno con particolare gioia.

L’obiettivo del Club Rossonero è realizzare, a partire dal prossimo anno, un settore dedicato a non vedenti e ipovedenti a bordo campo, con audiodescrizioni della partita fatte in diretta da uno speaker sportivo, formato dall’Istituto dei Ciechi. Il servizio dovrà essere poi integrato da un team di steward (anch’essi formati dall’Istituto) che si occuperà di assistere i tifosi non vedenti e ipovedenti durante la partita.

In Italia è la prima iniziativa di questo genere, ma allo stadio Emirates di Londra è già realtà. Non è un caso che l’attuale amministratore delegato del Milan, Ivan Gazidis, provenga proprio dal club dell’Arsenal, di casa all’Emirates.

E così, la sera della sfida con il Frosinone, diciassette persone comprese gli accompagnatori hanno potuto assistere alla partita munite di cuffiette per la radio-cronaca, entusiaste per la possibilità di sentire le urla dei tifosi, di gioire per un gol, di percepire la tensione sportiva dal campo. Certo, alcuni dettagli sono da migliorare, ma la direzione intrapresa è quella giusta. Fra di loro c’erano Rodolfo Masto, presidente della Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano, Franco Lisi, direttore scientifico e Francesco Cusati, presidente del gruppo sportivo dei non vedenti milanesi.

«Questo era un primo step e il bilancio è molto positivo», spiega Masto. «Formeremo le persone che dovranno raccontarci la partita. Perché non ci interessa soltanto il fatto tecnico, ma anche la descrizione dell’ambiente, gli striscioni, il comportamento dei giocatori in panchina. Apprezziamo la disponibilità del Milan e speriamo che altri club seguano l’esempio. Una iniziativa del genere fa cultura di integrazione».

Positive le reazioni di tutti gli utenti dei social che hanno inondato di complimenti la società: «Non sono un tifoso del Milan, ma apprezzo tantissimo l’iniziativa e vi faccio i più sinceri complimenti» o anche «iniziativa molto lodevole e complimenti all’AC Milan con la speranza che sia d’aiuto anche a certi arbitri che ci hanno diretto quest’anno» e infine: «Complimenti, no alle barriere di comunicazione e visive».

La delegazione di non vedenti con l’amministratore delegato del Milan Ivan Grazidis. Da sinistra Franco Lisi con in braccio sua figlia Valentina, Rodolfo Masto, Ivan Grazidis, Francesco Cusati, Florinda Trombetta

La delegazione di non vedenti con l’amministratore delegato del Milan Ivan Grazidis. Da sinistra Franco Lisi con in braccio sua figlia Valentina, Rodolfo Masto, Ivan Grazidis, Francesco Cusati, Florinda Trombetta