APRILE AL MUSEO OMERO: NUOVI PROGETTI E NUOVE REGOLE  

Dal prossimo 1 aprile, con l’entrata in vigore del decreto legge 24 marzo 2022 numero 24, che stabilisce la fine dello Stato di emergenza, cambiano le modalità di accesso ai luoghi della cultura e dello spettacolo.

Per accedere al Museo Omero non è più richiesto il possesso del green pass, ma resta l’obbligo di utilizzo di mascherine chirurgiche.

Progetto Autismo

Il 2 aprile, in occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo, il museo avvia la prima fase di un innovativo progetto sperimentale per trasformare musei e luoghi della cultura in ambienti favorevoli all’autismo. Il progetto intende realizzare un nuovo modello che consenta, alle persone con autismo, di avvalersi liberamente dei luoghi della cultura per vivere esperienze educative e ricreative con la famiglia e gli amici, con gli educatori e i docenti. Il Museo Omero mette a disposizione postazioni mobili, con tavolini e sedie, che le persone con autismo possono collocare a loro piacimento nello spazio museale per svolgere alcune attività, per tutto il tempo che lo desiderano. Le attività sono scelte tra quelle proposte dal museo e quelle personali portate da casa o da scuola.  Inoltre, presso la Collezione Design del Museo Omero, è presente la spazio “Fuori tutti”, dove le persone con autismo possono accedere per una pausa di relax. Il progetto, che vede la collaborazione del Centro Autismo Età Evolutiva Regione Marche, del Comune di Ancona e delle principali Associazioni nazionali e territoriali, si svolge per fasi con l’obiettivo di diventare un modello replicabile in altre realtà culturali.

Domenica gratuita

Da domenica 3 aprile viene ripristinata la gratuità di accesso ogni prima domenica di ogni mese, pertanto anche l’ingresso alla Collezione Design, l’unica sezione a pagamento del museo, sarà gratuito.

Per maggiori informazioni

Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana

Banchina Giovanni da Chio 28, 60121 Ancona

tel. 071.2811935

www.museoomero.it

info@museoomero.it

#MuseoOmero

Facebook, Twitter, Instagram, Youtube, Spotify

Aiuta l’Associazione Puoi destinare il 5 per 1000 all’Associazione “Per il Museo Tattile Statale Omero ODV-ONLUS” usando il codice 93114220424

CULTURA – “Diversa Mente”: è di scena la parità tra persone

Autore: Redazionale

Danza, musica, recitazione, sorrisi, il tutto miscelato in un insieme di impegno e ironia. È questo lo spirito del nuovo spettacolo “Diversa Mente”, in scena mercoledì 30 marzo alle 21.00 al teatro Sperimentale di Ancona. Promosso U.I.C.I. Marche, “Diversa Mente”, mostra “che gli ostacoli sono fatti per essere rimossi e che l’arte è uno degli strumenti più potenti che abbiamo a disposizione per questa rimozione”, come spiega Stefania Terrè, direttrice artistica. Vicepresidente e referente per le Pari Opportunità di U.I.C.I. Marche, prima ipovedente e poi non vedente dall’età di 27 anni, Stefania dedica molte energie e passione al teatro e alle arti sceniche, tanto da diventare lei stessa una performer apprezzata. Ecco, nelle sue parole, cosa anima “Diversa Mente”.

“Sono convinta che all’interno e all’esterno della nostra associazione ci siano persone con abilità e talento tali da padroneggiare il palcoscenico. Attori, musicisti, ballerini, cantanti: mi piace far risaltare il lato artistico delle persone, offrire loro la possibilità di esprimersi nel modo che ritengono migliore. All’interno di questo spettacolo ci sono persone non vedenti, ipovedenti ma anche normodotate: una formula che mette in primo piano l’integrazione. Perché integrazione non è fare cose per la disabilità, ma fare cose con la disabilità. Questo è il debutto, ma il progetto prevede di inserire, nelle prossime edizioni, anche persone che provengono da altre realtà”.

Protagoniste della serata, condotta dall’attore Antonio Lovascio, sono Maria Vittoria Tranquilli, pianista a livello internazionale che interpreterà brani di musica classica, Debora Barontini, solista della compagnia VisBallet, direzione artistica Eugenia Morosanu e, non ultima, Stefania Terrè, con il suo monologo “Perfetto la purga ha fatto effetto. Manderò 12 leccalecca al farmacista. Storia di una senza un senso e del suo cane normodotato”. Al suo fianco, l’immancabile Italo, il suo splendido Golden Retriever, che interpreterà sé stesso e tutti i cani guida, preziosi compagni di viaggio delle persone che non vedono.

Lo spettacolo è realizzato grazie al contributo di U.I.C.I.  Marche, con il patrocinio e il contributo della Commissione per le Pari Opportunità tra uomo e donna della Regione Marche e con il patrocinio del Comune di Ancona.

L’evento è gratuito con prenotazione obbligatoria da Eventbrite al link:

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-diversa-mente-1-edizione-294507428647

Sarà disponibile la traduzione in LIS (Lingua dei segni Italiana) a cura di Concetta Ciocia.

Per l’ingresso in teatro saranno seguite le norme anti-Covid19 vigenti.

Info: tel. 07153144 (dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13) – e-mail uicmarc@uici.it

CULTURA – Una mostra multimediale e multisensoriale

Autore: Redazionale

“L’anima della materia: il volto degli apostoli tra testimonianza e destino”

Fino al 26 aprile al Museo Tattile Statale Omero, Ancona

A volte l’arte è capace di unire la bellezza dell’opera a un messaggio spirituale.

È questo il caso della mostra “L’anima della materia: il volto degli apostoli tra testimonianza e destino” inaugurata martedì 22 marzo al Museo Tattile Statale Omero di Ancona e aperta fino al 26 aprile a ingresso libero. Per la mostra, l’artista Antonio Amodio ha realizzato dodici dipinti e dodici sculture in legno di cedro dedicati all’interpretazione del volto degli apostoli, nei momenti intensissimi e drammatici degli ultimi giorni di Gesù. Come sottolineato dalle numerose autorità presenti all’inaugurazione, questa mostra rappresenta non solo un momento artistico, ma è anche portatrice di valori condivisi. Gli alberi utilizzati per le sculture provengono da piante abbattute da una tempesta a Verona nel 2020. L’arte li ha, quindi, portati a nuova vita e ha permesso il rafforzarsi del dialogo tra le città, Ancona e Verona, per una crescita reciproca. Il messaggio apostolico è oggi attuale più che mai, gli apostoli sono gli uomini che hanno avuto esperienza diretta di Gesù e per lui sono stati disposti a morire. A loro Gesù disse: “Andate nelle case e dite Shalom, Pace a voi”. La mostra è inclusiva e accessibile perché tattile, con quadri di grandi dimensioni ben visibili anche dalle persone ipovedenti, “udibile” grazie ai racconti in QR code che accompagnano sculture e dipinti, e anche “odorosa” grazie alle qualità del legno. Questa matericità della mostra è la modalità con la quale vengono trasmessi significati profondi.  Tra le opere esposte, nate da alberi abbattuti, alcune sono lasciate al naturale, altre invece hanno una cromia tale da influire sulle qualità tattili delle sculture stesse. Nei racconti, è come se la parola scolpisse le personalità dei dodici apostoli. Inoltre, l’artista Antonio Amodio ha donato una scultura al Museo: il volto di Omero in legno di cedro.

La mostra, ideata in linea con il modello valoriale e organizzativo “Tessere relazioni per il bene comune” della Fondazione Verona Minor Hierusalem, rientra anche nel progetto “Musei integrati” promosso dall’ICOM Italia, dal Muse e dall’Associazione Nazionale Musei Scientifici, che mira a far crescere la consapevolezza della sostenibilità nell’ecosistema dei Musei italiani.  È promossa dalla Fondazione Verona Minor Hierusalem, fondata dalla Diocesi di Verona e sostenuta in particolare dalla Fondazione Cariverona.

Dal 29 aprile al 28 maggio sarà allestita nella cripta della chiesa di Santa Maria in Organo a Verona.

Per visitare L’anima della materia: il volto degli apostoli tra testimonianza e destino

dal 22 marzo al 26 aprile 2022

Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana

Banchina Giovanni da Chio 28, Ancona

www.museoomero.it

Ingresso: gratuito. Prenotazione e green pass rafforzato obbligatori.

Tel. e whatsapp: 335 56 96 985

e-mail: didattica@museoomero.it

Orario: da martedì a domenica 16:00 – 19:00; domenica e festivi anche 10:00 – 13:00.

BIOGRAFIA Antonio Amodio

Antonio Amodio nasce a Verona nel 1972. Scultore su legno e su pietra, si esercita quale allievo dell’artista Giovanni Massagrande, da cui apprende la tecnica dell’intaglio e affina l’arte dello scolpire. Ben presto la sua curiosità e la sua sensibilità artistica lo portano ad avvicinarsi al mondo della pittura; qui studia la figura attraverso un tratto lineare, semplice e pulito in grado di sintetizzare, con pochi colori, le innumerevoli sfaccettature dell’animo umano. Fondamentale, è l’incontro con lo scultore Giacomo Manzù: nello studio romano del grande artista, la sua arte acquisisce nuova immediatezza e una libertà espressiva ancora più forte e intensa. È in questo periodo che Antonio libera la sua creatività nella fusione a cera persa, tecnica antica che gli consente di realizzare opere presenti in collezioni pubbliche e private. Nel 1995, un altro importante incontro è con il pittore e scultore veneziano Saverio Barbaro. Disegni e sculture sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private, dalla Città del Vaticano al Senato della Repubblica fino all’America e alla Russia. Dal 2019 ha deciso di dotarsi di un codice etico riconoscendo il grande impatto valoriale che ha l’arte nella società contemporanea.

CULTURA – A Potenza un’opera contro la violenza sulle donne con la scritta in Braille “…perché tutti quelli che non hanno voce possano essere sentiti”.

Autore: Maria Buoncristiano

Domenica, 27 marzo 2022 al parco Fluviale del Basento a Potenza è stata inaugurata l’installazione artistica “L’urlo del silenzio”. Realizzata dell’artista potentina Lucia Bonelli, l’opera esprime l’impegno e sensibilità contro la violenza sulle donne.

Patrocinata dal Comune di Potenza – Assessorato alle Pari Opportunità, è stata voluta e donata dall’Associazione Le Ali di Frida alla comunità potentina grazie al contributo dell’attrice Claudia Balsamo e di donne e uomini della città.

“L’urlo del silenzio” rappresenta il dolore e la sofferenza di tante donne e la necessità, per ognuno di noi, di essere loro voce rompendo il tremendo silenzio imposto, subito o scelto per paura. Imparare ad ascoltare il loro silenzioso grido di aiuto, infatti, è il modo migliore per porre fine alla strage delle donne.

L’installazione riporta la frase del premio Nobel per la pace 2014 Malala Yousafzai “Alzo la voce non perché voglio urlare ma perché tutti quelli che non hanno voce possano essere sentiti”.

Il messaggio è fruibile anche dalle persone non vedenti grazie alla trascrizione in Braille voluta dall’UICI di Potenza che ha condiviso il progetto, donato dalla tipografia Punto Service di Cristian Telesca.

La cerimonia di inaugurazione, organizzata da le Ali di Frida aps in collaborazione con l’UICI e l’Associazione Insieme onlus, è stata intitolata “Quel lungo filo rosso che ci unisce”. È quello, infatti, il legame che intreccia drammatiche storie femminili attraversando epoche, confini geografici e condizioni sociali. Un filo rosso che collega anche l’azione sinergica e solidale di Istituzioni, Associazioni e semplici cittadini, uniti insieme per affrontare e contrastare la violenza sulle donne.

Partendo dai pressi della panchina rossa realizzata dalla Comunità Insieme alcuni anni fa, l’evento si è articolato in sei tappe fino all’installazione artistica, raccontando lo straordinario mondo delle donne attraverso letture, testimonianze e performance musicali e di danza.

Hanno partecipato con propri contributi diverse realtà associative quali: Circolo Culturale Gocce d’Autore, Spazio Protetto, BAR Bottega Artisti del Riuso, Centro Danza Potenza, Fabbrica del Teatro.

Sicilia – Uici, Kore, Louis Braille e Lego

Un workshop con i mattoncini che insegnano la scrittura per ciechi ha chiuso l’evento organizzato con l’Università ennese sulla piattaforma meet per duecentocinquanta allievi. Tutti entusiasti della performance del piccolo Matteo Lorenzo Fisichella

“La Cultura, per i non vedenti, si costruisce mattoncino dopo mattoncino, con i Lego Braille Bricks”.

La battuta è del presidente regionale dell’Uici, Gaetano Renzo Minincleri, che ha partecipato ieri, dal Polo Tattile Multimediale di Catania, all’evento organizzato dall’Uici sulla piattaforma meet in collaborazione con la Facoltà di Studi Classici, linguistici e della formazione dell’Università Kore di Enna: un incontro con duecentocinquanta studenti del Corso di Scienze della Formazione primaria per celebrare la Giornata del Braille.

L’evento è stato aperto dal rettore della Kore, Giovanni Puglisi e introdotto dalla preside della Facoltà Marinella Muscarà. Da Roma si sono collegati il presidente nazionale dell’Uici Mario Barbuto, la vicepresidente nazionale Linda Legname, e da Milano il presidente del Club italiano del Braille Nicola Stilla.

A Catania, con Minincleri, c’erano la coordinatrice regionale dell’Istruzione Rita Puglisi e il presidente dell’Uici di Enna Santino Di Gregorio. E, tra i docenti della Kore, Stefano Salmeri, che insegna Pedagogia generale nell’ateneo ed è consigliere nazionale dell’Uici, e, da Enna, Viviana La Rosa, coordinatrice del corso di Laurea in Scienze della Formazione primaria, e Alessandra Lo Piccolo, direttrice del Corso di specializzazione per il sostegno.

Nel corso dell’incontro, con interventi e lezioni, è stato ribadito come il codice di lettura e di scrittura inventato nel lontano 1829 da Louis Braille, sia ancora insuperato, nonostante le nuove tecnologie.

“Questo evento sul web – ha detto Salmeri – ha rappresentato un momento importante per ribadire il valore di un codice che ha permesso ai non vedenti di acquistare pari dignità rispetto agli altri cittadini uscendo da una condizione di subalternità se non di totale dipendenza. Da pedagogista posso dire che il compito dell’educazione è quello di liberare, emancipare, far diventare autonomi. Un concetto sottolineato anche dal Magnifico rettore Puglisi”.

Il seminario si è concluso con un workshop con i Lego Braille Bricks a cura del responsabile del Centro di consulenza tiflodidattica di Catania, Nando Sutera, con un breve filmato per illustrare l’utilizzo dei mattoncini con protagonista Matteo Lorenzo Fisichella, un bambino non vedente di nove anni, e la sua educatrice, Laura Sapienza.

“Questi mattoncini – ha spiegato Sutera – segnati dalle lettere puntiformi in codice Braille, possono essere utilizzati per attività didattiche, di socializzazione e ludiche per i bambini non vedenti e sono anche un ottimo ponte per costruire rapporti con i loro coetanei vedenti. Vanno utilizzati fin dalla scuola dell’infanzia: con un percorso ludico, nell’ultimo anno i bambini non vedenti devono essere pronti a imparare a leggere e scrivere in Braille, così come i coetanei vedenti sviluppano i prerequisiti per apprendere la scrittura in nero”.

La performance di Matteo Lorenzo, presente anche nel Polo Tattile con la madre, è stata apprezzatissima per la sua schietta genuinità dagli studenti e da tutti i presenti, che lo hanno lungamente applaudito.

“Sono molto felice – ha detto – di esser stato scelto per questa Festa del Braille regionale. Io conoscevo già il metodo di lettura e scrittura Braille, ma non questi Lego Braille Bricks”.

Foto dei Lego Braille Bricks

Louis Braille, nato nella famiglia di un sellaio nel 1809, perdette la vista a causa di un’infezione contratta a tre anni. A dieci vinse una borsa di studio per l’Istituto di giovani ciechi di Parigi, ai quali veniva insegnato a leggere secondo il metodo tattile messo a punto da Valentin Haüy: grazie a un filo di rame posto sull’altro lato del foglio si dava rilievo alle lettere in nero. Il sistema non permetteva però ai non vedenti di scrivere. Per questo, a dodici anni, quando venne a sapere di un metodo militare per scrivere messaggi notturni in rilievo, cominciò a elaborarne uno uno basato su sei punti variamente combinati per corrispondere a lettere, numeri e note: il braille, nato nel 1929 e ancor oggi usato dai non vedenti di tutto il mondo. Così, a soli diciannove anni, il giovane Louis divenne professore nello stesso istituto, dove suonava anche l’organo durante le cerimonie religiose. Morì di tubercolosi a 43 anni e nel 1952 i francesi riconobbero la sua grandezza trasferendo le sue spoglie nel Pantheon di Parigi.

Link Youtube

Filmato giornata regionale Braille Kore-Uici  https://youtu.be/whQEvg0oMn4

Dichiarazione Matteo Lorenzo Fisichella https://youtu.be/6I62F7lSSO0  

Dichiarazione Stefano Salmeri  https://youtu.be/zYDhTrGyls8

Dichiarazione Nando Sutera https://youtu.be/fRIW1iX7FzU

Teatro No Limits – Spettacolo audiodescritto in streaming

Il 22 gennaio alle ore 21 “Shadows. Le memorie perdute di Chet Baker”

Il teatro della Regina di Cattolica e l’UICI (Unione dei Ciechi e degli Ipovedenti), sezione territoriale di Rimini, hanno aderito anche per quest’anno al progetto “Teatro No Limits”, promosso e coordinato dal Centro Diego Fabbri di Forlì e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, da ATER Fondazione e da San Crispino Vini che prevede l’audiodescrizione per spettatori non vedenti e ipovedenti degli spettacoli della Stagione di Prosa.

“Questo progetto, partito da Forlì dieci anni fa, è approdato a Cattolica nel 2015 grazie alla sensibilità della direttrice del teatro, Simonetta Salvetti, che ha immediatamente colto l’importanza di questo passo in avanti nella condivisione, partecipazione e inclusione sociale. – spiega Nicoletta Emanuele, presidente dell’UICI Rimini e coordinatrice del progetto – È iniziata quindi la collaborazione con la nostra associazione che, prendendo a cuore il progetto, ha fatto in modo di renderlo operativo migliorandolo ed estendendolo grazie all’appoggio e al sostegno di tante persone.” Avviato con l’audiodescrizione di un solo spettacolo, il progetto è andato crescendo stagione dopo stagione.

L’audiodescrizione è un progetto, unico in Italia e realizzato dal Centro Diego Fabbri in collaborazione con i teatri partecipanti, che riesce a far vivere la rappresentazione teatrale anche a coloro che non sono in grado di vedere quello che accade sul palcoscenico. Ciò è possibile grazie al supporto di lettori narranti collegati tramite auricolari con il pubblico non vedente al quale descrivono, in diretta e senza sovrapporsi ai dialoghi degli attori, scene e azioni spiegando dettagli ed espressioni, particolari utili alla comprensione del testo teatrale, arricchendolo anche sul piano emotivo. Il tutto grazie al lavoro di scrittura – traduzione delle immagini, un vero e proprio copione teatrale che lo staff del Centro realizza preventivamente.

La narrazione permette al non vedente di poter ricostruire mentalmente la scena così come appare, immaginandola grazie alla ricchezza dei particolari e dei movimenti che avvengono in scena. Si riesce a vivere in modo più completo e pieno le rappresentazioni sentendosene parte attiva, grazie anche all’incontro finale con alcuni componenti della compagnia teatrale che si sono dimostrati sempre molto disponibili all’ascolto e al confronto mostrando interesse verso il progetto, le persone non vedenti e ipo-vedenti e alle loro opinioni e sensazioni inerenti lo spettacolo.

Purtroppo, l’attuale situazione sanitaria non permette di attuare il progetto così come strutturato ma, grazie ai promotori dell’iniziativa, Teatro No Limits non si ferma e sarà possibile (solo per questo periodo di emergenza) assistere a spettacoli accompagnati da audiodescrizione in modalità streaming. Dopo “Io provo a volare” della compagnia Berardi Casolari (dal 15 gennaio 2021 visibile fino al 22 gennaio); il 22 gennaio 2021 alle ore 21:00 andrà in onda “Shadows. Le memorie perdute di Chet Baker” (visibile fino al 29 gennaio) con Fabrizio Bosso alla tromba, Julian Oliver Mazzariello al pianoforte e la voce recitante di Massimo Popolizio.

È una bella opportunità per vivere il teatro nell’unico modo ora accessibile per non perdere questo bene prezioso.

Di seguito, i link con tutte le informazioni.

Io provo a volare: https://www.teatrinellarete.it/io-provo-a-volare.html

Shadows. Omaggio a Chet Baker: https://www.teatrinellarete.it/shadows-omaggio-a-chet-baker.html

Teatro No Limits – Spettacolo audiodescritto: 22-01-2021

L’audiodescizione NO LIMITS continua e con immenso piacere vi invitiamo a partecipare al prossimo appuntamento in streaming di venerdì 22 gennaio alle ore 21:00, sempre grazie alla collaborazione e supporto di “ATER Fondazione – progetto Teatri nella rete. Palcoscenici di ATER in streaming”.

Si tratta dello spettacolo/concerto “Shadows. Omaggio a Chet Baker” con Fabrizio Bosso alla tromba, Julian Oliver Mazzariello al pianoforte e la voce recitante di Massimo Popolizio.

Le memorie perdute è il titolo del diario di una vita scritto da Chet Baker, progenitore del cool jazz. Le note di Baker saranno restituite dalla tromba di Fabrizio Bosso e le sue memorie dalla voce di Massimo Popolizio, un incontro che avrà il potere di evocare il passaggio unico su questa terra di un romantico jazzista alato.
Per la prima volta Chet Baker ci fa ascoltare la sua vera voce, lasciandoci entrare nel suo mondo scompigliato e affascinante. In questo prezioso memoriale, scoperto a dieci anni dalla sua morte misteriosa, si susseguono ricordi d’infanzia, vividi e complicati rapporti d’amore, l’esperienza del carcere e delle droghe e infine – naturalmente – la musica. Durante tutto l’arco della sua vita Chet Baker torna sempre, infatti, a rifugiarsi sotto le ali accoglienti delle note della sua tromba e della sua voce inconfondibile. Massimo Popolizio racconta e commenta, attraverso la sua voce straordinaria, il personaggio di Chet Baker anche attraverso altri scritti, in prosa e poesia da lui scelti, interagendo con Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello e conducendo il pubblico in un mondo, ora oscuro ora lieve, così come fu la vita del grande trombettista di Yale.

Per seguire l’evento, il video girato e audiodescritto dal Teatro della Regina di Cattolica sarà disponibile gratuitamente (fino al 24 gennaio) sul portale di Teatri nella rete a questo link: https://www.teatrinellarete.it/shadows-omaggio-a-chet-baker.html

Centro Diego Fabbri
C.so Diaz, 34 
47121 Forlì FC
Tel. 0543-30244
Cel. + 39 328 243 5950

Coronavirus – AIE: “55 le piattaforme e 2 milioni i contenuti digitali a supporto della didattica e ricerca universitaria italiana in questo momento”

Angiolini (presidente Gruppo accademico – professionale AIE): “Stiamo facendo uno sforzo per assicurare un’offerta sempre più ampia di contenuti e servizi, insieme a condizioni di accesso adeguate alle circostanze”.

Sono ben 55 le piattaforme e circa 2milioni i contenuti digitali che l’editoria universitaria e professionale sta offrendo sul mercato per accompagnare la didattica e la ricerca universitaria in questo momento difficile. È quanto emerge dalla rilevazione condotta dall’Associazione Italiana Editori (AIE) su 27 editori universitari che hanno partecipato al “Censimento delle risorse digitali disponibili per le biblioteche degli atenei italiani”, con accessi da remoto per docenti e studenti: il panorama comprende ricche collezioni di libri e riviste digitali di singoli editori, di aggregatori e di piattaforme di prestito digitale (e-lending).

Complessivamente sono circa 2 milioni i contenuti digitali, non solo in italiano, di ogni ambito disciplinare, messi a disposizione da aziende del nostro paese. A ciò si aggiungono le piattaforme didattiche e le integrazioni digitali dei libri di studio che sono particolarmente preziose nella didattica a distanza (a questo link tutte le piattaforme censite): “Anche in un periodo così difficile per le loro aziende, gli editori mostrano una straordinaria disponibilità nei confronti dei lettori e del mondo dell’istruzione in particolare – ha commentato il presidente dell’AIE, Ricardo Franco Levi – È in questa ottica che abbiamo lanciato questa iniziativa per censire l’offerta digitale italiana per le università”.

“Gli editori universitari – ha sottolineato il presidente del Gruppo accademico-professionale dell’Associazione, Andrea Angiolini – in contatto costante con la commissione biblioteche della Crui, stanno cercando di supportare al meglio la didattica delle università: la definizione chiara dell’offerta editoriale in formato digitale è una componente centrale di questo impegno. A questo si aggiunge lo sforzo per assicurare un’offerta sempre più ampia di contenuti e servizi, insieme a condizioni di accesso adeguate alle circostanze”.