Nuovo servizio della Biblioteca Italiana Ciechi di Monza

La Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita” di Monza, su suggerimento e sollecitazione della nostra Commissione Nazionale “Istruzione e Formazione”, ha richiesto e ottenuto la registrazione ai portali web: “Carta del Docente”, “Carta dello Studente” e “App18”.

Di conseguenza, i libri, i periodici e i materiali scolastici della Biblioteca possono essere ora acquistati tramite le carte di pagamento elettronico che i docenti di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, gli studenti della scuola secondaria di secondo grado e i diciottenni possono attivare attraverso i tre citati portali.

Per maggiori dettagli, visitare la pagina:

https://www.bibliotecaciechi.it/carta-dello-studente-18app-e-carta-del-docente-la-biblioteca-introduce-tre-nuovi-servizi.

Si ringrazia di cuore la Biblioteca e la nostra commissione nazionale per l’utile innovazione che offrirà nuove, piccole opportunità di crescita e di servizio a tutte le persone interessate.. 

Il Comitato Ft e Mft e gli obbiettivi da perseguire oltre il mandato in corso, di Giovanni Cancelliere

Autore: Giovanni Cancelliere

In questi 4 anni di attività abbiamo raggiunto i risultati che ognuno può prendere visione dagli articoli di archivio nella sezione Comitati e Commissioni > Comitato Fisioterapisti del nostro Giornale UICI online; riscrivere il tutto in un articolo sarebbe ridondante e autocelebrativo, sicuramente sarà presentato un articolato tra i documenti che affluiranno al prossimo Congresso Nazionale quando, Covid-19 permettendo, sarà svolto.

Gli obbiettivi prefissati nel 2016 di Vision e Mission erano i seguenti:

“Il nostro lavoro si deve rivolgere verso la professione sanitaria e gli standard E.B.P. senza passi indietro verso forme di mera beneficenza o assistenza passiva; il nostro lavoro deve produrre opportunità a chi vorrà, in futuro, affacciarsi alla professione del fisioterapista.

La salvaguardia di tutte le professionalità presenti nel nostro ambito, con un riguardo più attento ai post’99. Sviluppare sinergie con le categorie dei vedenti, non soltanto sotto il profilo giurisprudenziale ma, anche della professionalità, attraverso corsi di formazione E.C.M. Mappare tutte le università pubbliche e private accreditate per concordare e offrire più opportunità di posti dedicati ai nostri ragazzi.”

Chi ha seguito il nostro lavoro sa della buona riuscita degli obbiettivi intrapresi ma, proprio per questo vorremmo una contiguità nel progetto di questo Comitato; I percorsi intrapresi dai Comitati susseguiti dalla fine degli anni novanta, spartiacque fu la riforma della definizione di Sanità e percorsi formativi del tutto nuovi dei professionisti sanitari, hanno avuto momenti di alto respiro anche per i periodi storici susseguiti e gli interpreti che ne sono stati coinvolti, ne voglio ricordare alcuni che abbiamo avuto la fortuna di conoscere personalmente e di apprezzare il loro impegno: Beppe Ambrosino, Carlo De Angelis fino agli ultimi due con cui abbiamo avuto un rapporto più diretto per una consequenzialità temporale e sono l’amico Peppe Vitale e l’infaticabile Mirella Gavioli.

Chi legge può pensare che stiamo scrivendo la fine programmatica e l’esaurimento dei nostri intenti, ma così non è. I punti che sintetizziamo come best practice di questo quadriennio sono:

  • tre Corsi formativi da 50 E.C.M. ognuno altamente professionalizzante in collaborazione con IRIFOR Sede Centrale;
  • il lavoro svolto sulle due leggi di inquadramento 3/2018 e 145 sempre del 2018 in sinergia con l’ufficio Lavoro e l’ufficio dei rapporti politici della Sede Centrale;
  • accessibilità ai test di ingresso D.U. per Fisioterapisti delle Università di Torino, Sede distaccata di Bolzano dell’Università di Parma e Università di Napoli: vanno i nostri più sentiti ringraziamenti a chi in quei territori ha creduto in questa possibilità e parlo dei PP. Provinciali di Torino Avv. Lepore, di Bolzano l’amico Valter Calò, di Napoli l’amico Mario Mirabile.
  • il lavoro svolto per il mantenimento dei 5 posti di riserva presso la Sede universitaria di Firenze per il D.U. in Fisioterapia in stretta collaborazione con il Presidente Regionale Antonio Quatraro e del Provinciale di Firenze Nicolò Zeppi.

Tutto quanto sopra non sarebbe stato possibile se il nostro gruppo di lavoro non fosse stato sempre supportato dal Direttivo Nazionale UICI e dal C.d.A. IRIFOR Nazionale.

Perché ora questo preambolo? Ci accingiamo dal prossimo fine settimana a rinnovare le cariche operative delle sedi Provinciali e Regionali, a loro volta dovranno ridefinire o riconfermare le cariche consultive come i rappresentanti della nostra categoria lavorativa; coloro che rappresenteranno le 19 regioni e le due PP AA dovranno individuare i 5 che sostituiranno questo gruppo di lavoro che, fino a quel momento, continuerà ad operare ed evitare la vacanza di rappresentanza che nel 2015 post congresso si è manifestata fino alla metà di settembre 2016. Noi crediamo che fin da subito i colleghi delle singole regioni e province autonome dovrebbero comprendere che la rappresentanza deve avere un valore di spessore culturale e professionale più elevato anche nei nostri riguardi; quello che è avvenuto negli ultimi due anni non deve essere solo una constatazione dei fatti ma deve essere il viatico verso un alzare l’asticella della conoscenza professionale, gestionale, delle varie anime di questa professione che non è solo del lavoro tutelato.

Qualcuno ha avuto l’ardire di chiamare questo Comitato “Tecnico scientifico” e non crediamo che lo abbia chiamato in questo modo solo per pomposità o autoreferenzialità ma, forse, gli sarebbe piaciuto che un giorno ci sarebbero stati rappresentanti al suo interno capaci nella produzione di lavori con pertinenza di Ricerca scientifica e forse con coloro che in questo periodo sono usciti dalle università, il senso compiuto del suo nome potrebbe avverarsi? Utopia? Dipende se ognuno che ha avuto un suo ruolo sia territoriale che nazionale sarà in grado di anteporre gli interessi del futuro della categoria alla propria persona: abbiamo tutto il tempo nei nostri territori per valutare, interagire, coinvolgere le nuove generazioni professionali per trasformare un’utopia in qualche cosa di reale e tangibile… L’occasione si presenta una tantum, non la buttiamo via. Buona partecipazione democratica a tutti e buon voto.

Irifor – Soggiorno estivo con cani guida a Barcis: 2 – 11 luglio 2020

IL CANE GUIDA, COMPAGNO DI VITA DA CONOSCERE E AUSILIO ALLA MOBILITA”

vi sono ancora posti disponibili per partecipare all’iniziativa in oggetto.

La Commissione Nazionale Cani Guida UICI e l’I.Ri.Fo.R. Presidenza Nazionale in collaborazione con “STUDIO IN”, propongono per l’estate 2020 a tutti i soci il SOGGIORNO CON CANI GUIDA, che si svolgerà presso Barcis in provincia di Pordenone, nel comprensorio del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane patrimonio UNESCO (consulta il sito HYPERLINK “http://www.barcis.fvg.it/Home.3.0.htmlhttp://www.barcis.fvg.it/Home.3.0.html).

Si tratta di un soggiorno estivo giunto alla sua quinta edizione, ideato per persone con disabilità visiva che possiedono il cane guida e per chi desidera avvicinarsi a questa realtà. Attraverso la presenza di operatori specializzati, vogliamo raggiungere due importanti obiettivi:

– offrire al team Conduttore/Cane l’opportunità di condivisione e confronto sulle varie problematiche che tale “coppia” affronta quotidianamente;

– permettere ai partecipanti, che non conoscono il cane come animale in senso generale e nel suo particolare ruolo di guida, quale fondamentale ausilio alla mobilità, di raccogliere informazioni provenienti dagli operatori e da persone con disabilità visiva che ne fanno esperienza diretta ogni giorno nei più vari contesti di vita. Tutto questo avverrà in un luogo accogliente, ricco di stimoli e di spazi idonei che consentono momenti di socializzazione e di relax, anche per i nostri amici a quattro zampe. Il soggiorno si svolge in una casa per vacanze con servizi a gestione familiare, dislocata a pochi passi dal lago di Barcis. Le valli limitrofe sono ricche di percorsi strutturati e funzionali da vivere in tutta libertà e sicurezza.

Il personale specializzato coadiuverà gli ospiti nel potenziare le loro capacità, puntando a migliorare le competenze di mobilità di ognuno, in una cornice di condivisione e svago, tramite la gestione della relazione con il cane nei diversi contesti.

PROPOSTE E ATTIVITÀ

Spazi quotidiani riservati al confronto su:

– alimentazione, premi e coccole, elementi basilari per la relazione con il cane;

– l’importanza del gioco;

– gestione in guida e in libertà, la comunicazione tra uomo e cane,

– toelettatura e cura del cane;

– leggi e regolamenti sull’accesso del cane guida ai diversi contesti di vita della persona con disabilità      visiva;

– condivisione di esperienze personali.

Sono inoltre previste escursioni pratiche nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane anche accompagnate dal corpo forestale F.V.G., camminata nelle malghe in Piancavallo, Museo archeologico Montereale, piscina, kayak, visita ad una cantina vitivinicola.

CONDIZIONI E COSTI

11 partecipanti: fino a 7 persone con cane guida, 4 persone con disabilità visiva senza cane guida. Persone autonome nell’igiene e cura della persona.

Sistemazione in camere doppie.  (WIFI-TV-bagno).

Include: 9 pernottamenti a pensione completa, biancheria da camera e da bagno, pulizie quotidiane, 3 operatori specializzati mobilità, 1 operatore specializzati mobilità e cane guida, un componente della commissione nazionale cani guida U.I.C.I.*, viaggio a/r Pordenone-Barcis, attività, spostamenti locali.

La sistemazione dei partecipanti sarà in 6 camere doppie.

Grazie al contributo dell’I.Ri.Fo.R. pari al 50% della quota il costo a persona del soggiorno è di €650.

   Esclude: viaggio da e per Pordenone, spese personali.

Anticipo: 50% al momento dell’iscrizione.

Saldo: restante 50% entro il 20 giugno 2020

Le iscrizioni saranno accolte in ordine di arrivo, sarà data priorità a coloro che non hanno partecipato al soggiorno nelle sue precedenti edizioni, fino ad esaurimento posti, con scadenza al 13 giugno 2020.

INFORMAZIONI E CHIARIMENTI:

Coordinatrice Commissione Nazionale Cani Guida U.I.C.I.

Elena Ferroni e-mail: caniguida@uiciechi.it

cel 3493022571

Istruttore orientamento, mobilità e cani guida:

De Domenico Francesco, e-mail: dedomenico@studio-in.org

cel 334 6339469

In allegato il modulo per l’adesione e la liberatoria per la diffusione di immagini e video.

Anticipiamo che per chi fosse interessato, come lo scorso anno si svolgerà un secondo campo con caratteristiche analoghe, che avrà sede in una regione del sud Italia nel mese di settembre.

Autorizzazione.doc

Modulo iscrizione.doc

Servizio Civile – Riattivazione dei progetti attualmente interrotti

Il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale ha provveduto ad aggiornarela procedura che consente agli enti di dare comunicazione in merito ai progetti già attivi o da riattivare dopo un periodo di temporanea interruzione.

Per quanto riguarda l’Unione, utilizzando la nuova funzionalità del sistema informatico Helios, sarà possibile comunicare all’Ufficio per il Servizio Civile Universale:

a) La RIATTIVAZIONE dei progetti ex art. 40 legge 289/2002 e dei progetti ordinari delle sezioni di Lecce e Messina, temporaneamente interrotti (v. all. 1) indicando, necessariamente,  le seguenti informazioni:

  1. la data in cui si intende riattivare il progetto, da individuare tra le seguenti:

                  13/05/2020

                  25/05/2020

                  10/06/2020

                  24/06/2020

                  01/07/2020

                  15/07/2020

                  29/07/2020

  • se la sede progetto si riattiva secondo la previsione originaria (riattivazione ordinaria) o se viene convertita in nuove attività, che possono rispondere anche a obiettivi diversi, come quelle indicate nell’allegato 1 alla circolare del Dipartimento del 4 aprile 2020 relativa alla riattivazione rimodulata, in tal caso occorre indicare il codice;

ALLEGATO 1

  • se i volontari opereranno presso la sede originaria di attuazione del progetto o presso la sede di altro ente (sul campo). In quest’ultimo caso occorre specificare il nome dell’ente, se trattasi di ente pubblico o privato, l’indirizzo completo della sede e il codice se si tratta di sede già accreditata;
  • se i volontari opereranno da remoto presso il luogo in cui dimorano
  • se parte dei volontari opereranno in presenza e parte da remoto, in forma mista;
  • il numero dei volontari che hanno dato il consenso a riprendere il servizio dopo avere loro illustrato le eventuali nuove attività che saranno chiamati a svolgere (per i progetti rimodulati) e le relative modalità di svolgimento in presenza o da remoto.

Anche le Sedi titolari dei progetti non ancora avviati (n. 21 ordinari e n. 7 con misure aggiuntive (v. all. 2), dovranno comunicare le informazioni sopra indicate eccezion fatta per la data di avvio che, tenuto conto delle osservazioni formulate dalle Strutture interessate e considerato che siamo ancora in attesa dell’approvazione delle graduatorie, è stata già segnalata al Dipartimento nel 24 giugno 2020.

ALLEGATO 2

b) L’AGGIORNAMENTO, eventuale, delle informazioni presenti sul sistema relativamente alle sedi già riattivate alla data del 16 aprile 2020 a esclusione del numero dei volontari.

Al fine di facilitare la raccolta e la trasmissione delle informazioni sopra descritte a questa Sede Nazionale, in allegato, apposito report con le note esplicative riferite alle varie voci (all. 3 e 4).

ALLEGATO 3

ALLEGATO 4

Con l’occasione ricordiamo che sia gli operatori volontari che non hanno ripreso servizio il 16 aprile u.s., sia quelli che non intendono comunque riprenderlo anche quando il progetto sarà riattivato, devono fare ricorso all’ordinaria interruzione di servizio così come prevista dalle disposizioni vigenti, con conseguente rescissione del contratto di servizio civile universale.

Pertanto, al fine di dare le dovute comunicazioni al Dipartimento, le Strutture provvederanno a comunicare tempestivamente a questa Sede Nazionale i nominativi degli operatori volontari come sopra individuati.

Infine, per le ragioni che tutti conosciamo e che sono state dettagliatamente esposte nei precedenti comunicati, ossia la necessità urgente di fornire servizi di assistenza e svolgere azioni di supporto in favore dei nostri utenti ciechi, ipovedenti e con disabilità plurime, le Strutture titolari dei progetti attualmente interrotti sono vivamente invitate a riattivarli con sollecitudine, adoperandosi  concreto perché vengano riprese le attività degli operatori volontari del Servizio Civile Universale.

Ove ritenuto opportuno e/o necessario, le strutture provvederanno a rimodulare le azioni secondo quanto indicato dal Dipartimento con la nota circolare del 4 aprile u.s. alla quale rinviamo, anche per gli aspetti operativi e organizzativi, come da  comunicato n. 70 del 22/04/2020 di questa Presidenza Nazionale.

Servizio Civile – Riattivazione progetti: Informazioni generali

Con Circolare del 4 aprile 2020 e fino al 31 luglio 2020, attuale termine dello stato di emergenza epidemiologica COVID-19, il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale ha riattivato in data 16 aprile u.s. i progetti di servizio civile a suo tempo sospesi.

Al fine di garantire la sicurezza di tutte le persone coinvolte e la corretta esecuzione dei progetti, il Dipartimento ha attivato delle procedure semplificate in deroga alle disposizioni in materia di servizio civile che di seguito vengono evidenziate.

 Le Sezioni interessate procederanno alla riattivazione dei progetti rimodulati solo con le azioni descritte nella nuova formulazione, sino a eventuali, nuove direttive del Dipartimento.

Anche tramite e-mail di accettazione, E’ necessario acquisire il consenso formale dei singoli operatori volontari che hanno già dato la loro disponibilità allorquando sono stati contattati per le vie brevi prima della ripresa delle attività.

Occorre rispettare con rigore le norme relative agli spostamenti e al distanziamento sociale e l’operatore volontario che presta servizio dovrà essere dotato dei dispositivi di protezione individuale adeguati all’esposizione al rischio.

1. Comunicazione ai Comuni

Le Sezioni, qualora ne ravvisino le necessità e nei limiti delle oggettive possibilità, possono fare riferimento agli uffici comunali di protezione civile o dei servizi sociali, oppure al Centro operativo comunale (laddove costituito) per mettere meglio a fuoco contesti, bisogni, esigenze, criticità, limitazioni e finalizzare più efficacemente le attività al contesto emergenziale. In ogni caso, anche se l’attività di raccordo non si potesse realizzare, è necessario dare comunicazione della ripresa delle attività al comune presso cui esse si svolgono – facendo riferimento a una delle strutture sopra richiamate – e alla Regione o Provincia Autonoma interessata.

2. Autodichiarazione

Sul modello di autodichiarazione in allegato, l’operatore volontario deve indicare che lo spostamento è determinato da “esigenze lavorative” e nelle note dichiarare che “è operatore volontario del servizio civile universale, contrattualizzato con la Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio Civile Universale, e opera con l’ente Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Sezione Territoriale di…………”.

3. Firme degli operatori volontari

Per quanto concerne le firme degli operatori volontari, la Sede può tracciare il servizio con una sorta di “foglio presenze” anche settimanale, registrate da remoto e in modo virtuale. Ogni eventuale inadempimento da parte dell’operatore volontario dovrà essere segnalato a questa Presidenza Nazionale che provvederà a darne comunicazione al Dipartimento per l’opportuna verifica e l’eventuale adozione dei provvedimenti del caso. Inoltre è consentito, in casi eccezionali, di modificare il rapporto tra OLP e numero di operatori volontari rispetto alle disposizioni vigenti, mantenendolo comunque congruo e ragionevole rispetto alle attività da svolgere per garantire loro un adeguato sostegno e accompagnamento.

4. Attività di formazione generale e specifica

Per quanto riguarda le attività di formazione generale e specifica rinviamo a quanto previsto al punto 4 della circolare del Dipartimento.

In particolare, per quanto riguarda la nostra Unione e i suoi enti partner, è da evidenziare che tutte le Sedi che hanno chiesto la riattivazione dei progetti, all’atto della sospensione degli stessi avevano già provveduto ad effettuare il corso di formazione specifica.

Pertanto tali Sedi, tenendo conto anche della proroga prevista dalla citata Circolare, dovranno attivarsi per svolgere solamente le attività di FORMAZIONE GENERALE.

Al riguardo precisiamo che:

a) La formazione può essere erogata a distanza. Le ore di formazione impiegate con tale modalità possono essere calcolate nel computo di quelle erogate con metodologia frontale.

b) Le sedi di Macerata, Salerno e Sassari, che hanno proceduto a rimodulare il progetto, che hanno cioè convertito le attività progettuali originarie in nuove attività, anche in accordo con altri Enti, dovranno prevedere uno o più moduli di formazione ad hoc da erogare a distanza (FAD, video conferenza, altri sistemi tecnologici) prima dell’impiego degli operatori volontari nelle nuove attività. Le ore corrispondenti sono comprese nell’orario di servizio.

c) Per tutte le attività formative, compresi i moduli ad hoc aggiuntivi inseriti a seguito della rimodulazione delle attività progettuali, dovrà essere disposto un apposito registro contenente date e orari delle eventuali lezioni frontali, laddove sussistessero le condizioni di sicurezza, con le firme degli operatori volontari partecipanti e del formatore, ovvero, nel caso di formazione a distanza, appositi report di download e consultazione personalizzati o strumenti assimilati, oppure semplicemente un’autocertificazione delle ore erogate con tale metodologia, a firma del formatore.

d) Gli operatori volontari dovranno, in particolare, ricevere corrette e dettagliate informazioni sui comportamenti da adottare e sui dispositivi di protezione individuale adeguati all’esposizione ai rischi.

5. Attività di monitoraggio e valutazione

In considerazione della straordinarietà della situazione, le ordinarie attività di monitoraggio e valutazione condotte, comprese le verifiche previste e relativi strumenti utilizzati per la misurazione dei livelli di apprendimento raggiunti nell’ambito delle attività formative, possono essere rimodulate rispetto alle ordinarie tempistiche e modalità (attraverso ad esempio la compilazione di questionari da remoto e laddove possibile l’organizzazione di incontri in videoconferenza tra i soggetti interessati – prevalentemente OLP e operatori volontari), avendo cura di raccogliere suggerimenti e feedback dagli operatori volontari rispetto alle modalità adottate per la prosecuzione delle attività di servizio civile.

6. Progetti non ancora avviati a causa della soppressione della data di avvio prevista per il 30 marzo u.s.

Al riguardo, tenuto conto delle osservazioni formulate dalle Sedi interessate circa la data del 30 aprile proposta da questa Presidenza Nazionale con il comunicato dell’8 aprile n. 64, verrà chiesta al Dipartimento l’approvazione delle graduatorie con avvio dei progetti dal 24 giugno 2020. 

Ricordiamo infine che per quanti siano sottoposti alla misura della quarantena o risultino malauguratamente positivi al virus, è previsto il “divieto assoluto” di uscire di casa.

Si raccomanda l’osservanza della disciplina relativa agli aspetti organizzativi e operativi descritti dalla circolare del Dipartimento qui in parte riportati.

Il Presidente Nazionale Uici Mario Barbuto desidera ringraziare tutti i volontari per il lavoro sinora svolto, con particolare riguardo per quanti hanno sempre presidiato il proprio posto e compiuto il proprio dovere anche quando c’erano le condizioni per una “meravigliosa ritirata”, per continuare a garantire e offrire assistenza e supporto ai nostri soci e alle loro famiglie, in questo momento così difficile che sta attraversando il nostro Paese.

“Sappiamo bene che quanto facciamo non è che una goccia nell’oceano. Ma se questa goccia non ci fosse, all’oceano mancherebbe. Teniamo duro e ce la faremo”.

Modello per autodichiarazione

Servizio di consulenza telefonica “A scuola con voi”

Attraverso il supporto della Commissione Nazionale Istruzione e Formazione, l’Unione ha voluto avviare un servizio di consulenza telefonica “A scuola con voi” per informare e orientare genitori, docenti curriculari e di sostegno, assistenti all’autonomia e alla comunicazione dei nostri bambini e dei nostri ragazzi.

Il servizio è accessibile liberamente chiamando il numero 06 6998 8387.

Il servizio sarà curato e articolato per ordine e grado di scuola e per materia, come segue:

Martedì

Dalle 9:00 alle 11:00, Giuseppe Lapietra

Scuole secondarie di I e II grado

La didattica digitale: testi scolastici digitali, software matematici, applicazioni di utilità scolastica.

Martedì

Dalle 15:00 alle 17:00, Chiara Calisi

Scuole dell’infanzia e primarie

La progettazione didattica.

Mercoledì

Dalle 11.00 alle 13:00, Silvana Piscopo

Scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di I e II grado

Le norme di tutela. Le attività di assistenza dell’UICI e degli Enti collegati all’Associazione. L’organizzazione delle attività didattiche. La preparazione dei materiali di studio. Gli esami conclusivi del primo e del secondo ciclo di istruzione.

Mercoledì

Dalle 15:00 alle 17:00, Giancarlo Abba

Scuole primarie e secondarie di I e II grado

La valutazione psicopedagogica. Lo sviluppo delle autonomie personali. La progettazione didattica.

Giovedì

Dalle 9:00 alle 11:00, Paola Bonanomi

Scuole dell’infanzia e primarie

La valutazione psicopedagogica. Lo sviluppo delle autonomie personali. La progettazione didattica.

Giovedì

Dalle 15:00 alle 17:00, Enzo Bizzi

Scuole primarie e secondarie di I grado – L’adattamento grafico dei testi scolastici: scelta ed organizzazione degli elementi di stampa.

Nei giorni scorsi, come sapete, abbiamo istituito un servizio di supporto tifloinformatico per la gestione delle piattaforme e delle app per la didattica a distanza, fruibile gratuitamente attraverso la pagina: www.cavazza.it/tifloscuolacomputer-help.

Riattivazione/Interruzione dei progetti di Servizio civile universale attualmente sospesi

Come reso noto con comunicato n. 64 dell’8 aprile, questa Presidenza Nazionale chiederà al Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale la riattivazione alla data indicata dal Dipartimento (16 aprile 2020) di tutti i progetti dell’Unione.

Per potere dare seguito a tale intendimento si interessano le Sedi titolari dei progetti avviati alle seguenti date:

–  il 22 maggio 2019 (Lecce),

– il 24 giugno 2019 (Messina),

– l’8 agosto 2019 (Cosenza),

– 14 novembre 2019 (progetti art. 40 legge 289/2002)

a volere fare conoscere, con ogni urgenza, a questa Sede Nazionale il numero degli operatori volontari che hanno dato il consenso rispetto alla ripresa delle attività e alle eventuali novità introdotte.

L’acquisizione formale di tale consenso, anche a mezzo email, può avvenire anche immediatamente dopo.

Con la stessa urgenza, le Sezioni che non sono nelle condizioni (mancato consenso dei volontari, mancanza o insufficienza delle misure di sicurezza, altro) di avere riattivato il progetto devono darne apposita comunicazione chiedendone conseguentemente l’interruzione temporanea.

In particolare poi per i progetti ex art. 40 si richiama quanto già espresso con il comunicato citato in premessa circa le attività che il volontario deve svolgere.

In caso di rinunce del socio ad usufruire dell’accompagnamento, in considerazione che i progetti di servizio civile “in questi giorni più che mai rappresentano strumenti preziosi per garantire quotidiano supporto e assistenza alle comunità”, le Sezioni, sussistendone le condizioni, dovranno chiedere la rimodulazione della scheda progettuale prevedendo di fare svolgere al volontario, che in conseguenza della rinuncia del socio dovrebbe cessare dal servizio, attività di assistenza, accompagnamento e sostegno a favore di altri soci che le richiedono.

Per quanto riguarda, infine, i progetti (n. 21 ordinari e n. 7 con misure aggiuntive) che saranno avviati il prossimo 30 aprile riteniamo che per essi debba essere chiesta l’attivazione senza alcuna rimodulazione degli stessi. E ciò salvo avviso contrario della Sezione interessata.

Con l’occasione, anche per dare riscontro ai tanti quesiti pervenuti, si forniscono i seguenti chiarimenti:

1. Le Sezioni i cui progetti sono attivi devono chiedere ai volontari che attualmente si trovano in regime di permesso straordinario di rientrare in servizio entro e non oltre il 16 aprile p. v.. Se ritenuto necessario tali Sezioni possono prevedere alcune rivisitazioni del progetto in funzione del contesto o delle relative modalità operative.

2. I progetti avviati il 25 marzo 2019 e sospesi per l’emergenza Covid-19 non sono interessati alla riattivazione in quanto si considerano conclusi alla loro scadenza naturale (24 marzo 2020). Si ricorda che durante il periodo di sospensione gli operatori volontari sono stati considerati in permesso straordinario in aggiunta a quello indicato dalle “Disposizioni concernenti la disciplina dei rapporti tra enti e operatori volontari del servizio civile universale” del 14 gennaio 2019.

3. Gli operatori volontari che non intendono proseguire il servizio nel progetto cui sono assegnati e che viene riattivato, oppure nel proprio progetto rimodulato, o in altre attività messe a loro disposizione attraverso gemellaggio con altro ente, devono ricorrere all’ordinaria interruzione di servizio così come prevista dalle disposizioni vigenti, comunicandola all’ente di assegnazione. In tal caso il contratto di servizio civile universale verrà rescisso.

4. Infine per quanto concerne gli altri quesiti volti ad avere chiarimenti e/o precisazioni di vario contenuto (svolgimento dei corsi di formazione, attività realizzate sul campo, da remoto, gemellaggio, ecc) essi trovano puntuale riscontro nella circolare del Dipartimento del 4 aprile scorso cui si fa rinvio.

Riattivazione dei progetti di Servizio Civile universale attualmente sospesi

Impiego degli operatori volontari nell’ambito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19

Si fa seguito al comunicato di questa Presidenza Nazionale del 03/04/2020, n. 62, per informare che il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale ha pubblicato il 4 aprile 2020, la Circolare del Capo del Dipartimento recante indicazioni agli enti circa l’impiego degli operatori volontari  nell’ambito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e di cui, di seguito, si riporta uno stralcio:

La finalità è quella di consentire di riattivare i progetti attualmente sospesi e far iniziare quelli non ancora avviati, così da contribuire alla gestione della straordinaria situazione di emergenza che il Paese sta affrontando, nel rispetto delle disposizioni del Governo e in linea con i principi di precauzione e cautela che il contesto impone.

In questi giorni, più che mai, i progetti di servizio civile rappresentano infatti strumenti preziosi per garantire quotidiano supporto e assistenza alle comunità, in uno sforzo comune di solidarietà e di partecipazione in grado di incidere positivamente sul bene della collettività”.  

In particolare la “Circolare”, dopo aver precisato che le indicazioni in essa contenute “sono improntate al principio di massima flessibilità e semplificazione, con riferimento alle procedure e alle modalità operative che gli enti possono adottare per riattivare o avviare i progetti, e al principio di massima sicurezza, in relazione all’impiego degli operatori volontari, chiamati in ogni caso ad esprimere il proprio consenso a prestare il servizio”, contempla 3 fattispecie:

1. Progetti avviati nei mesi scorsi e attualmente attivi:  

“gli enti proseguono le attività secondo quanto da loro stessi indicato in riscontro alla Circolare del 10 marzo u.s. e, conseguentemente, gli operatori volontari continuano a prestare servizio. Ad eventuali operatori volontari attualmente in regime di permesso straordinario viene richiesto di rientrare in servizio attivo non oltre il 16 aprile p.v. (ved. punto 10 della Circolare n.d.r.). Se necessario è possibile prevedere alcune rivisitazioni di attività in funzione del contesto o delle relative modalità operative”. (ved. allegato 1 alla Circolare).

Per quanto riguarda l’U.I.C.I. la presente fattispecie va a riferirsi solo a due progetti ex art. 40 legge 289/2002 delle Sezioni territoriali di Belluno e di Forlì che a suo tempo hanno presentato apposita richiesta di “prosecuzione”.

2. Progetti avviati nei mesi scorsi e attualmente sospesi:

“gli enti hanno tempo fino al prossimo 15 aprile per riattivare i progetti sospesi, anche prevedendone una eventuale rimodulazione; fino ad allora continua ad essere garantito il permesso straordinario agli operatori volontari che non potranno ancora prestare servizio attivo a causa della temporanea sospensione”.

Con riferimento a tale possibilità si informa che, per le necessità proprie della categoria, maggiormente aggravatesi in occasione dell’attuale emergenza, è intendimento di questa Presidenza Nazionale chiedere al Dipartimento, entro la data del 15 aprile, la riattivazione ordinaria di tutti i progetti in atto sospesi sia di quelli c.d. ordinari che di quelli che prevedono l’accompagnamento ex art. 40 legge 289/2002 senza per ciò stesso formulare alcuna rimodulazione degli stessi relativamente alle ore di servizio e alle attività da fare svolgere agli operatori volontari, attività che non devono limitarsi al solo accompagnamento per i motivi previsti dall’art.40 ma devono comprendere altre forme di sostegno e assistenza quali ad esempio  lettura di quotidiani, riviste, libri, ecc. da svolgere a mezzo telefono o con collegamento remoto, e anche accompagnamento per fare fronte alle varie necessità personali dell’accompagnato (acquisto di medicine, di generi alimentari,  ecc.).

Le Sezioni che per vari motivi (es. mancanza o insufficienza delle misure di sicurezza prescritte, non consenso da parte dei volontari a riprendere servizio, rinuncia del socio a fruire dell’accompagnamento ex art. 40, ecc.) non possono avere riattivato il progetto sono interessate a comunicarlo urgentemente a questa Presidenza che, ricorrendo tale ipotesi, provvederà a chiedere l’interruzione temporanea del progetto stesso che sarà poi riattivato non appena si ripristineranno le adeguate condizioni. Il periodo di interruzione non è oggi facilmente quantificabile, in quanto dipende da numerose variabili connesse all’evoluzione della situazione in atto e non si può escludere per principio che il progetto possa anche non essere più riattivato.

3. Progetti non ancora avviati a causa della soppressione della data di avvio prevista per il 30 marzo u.s. o perché la data è ancora in programmazione:

essi possono essere attivati secondo quanto originariamente programmato oppure essere rimodulati sulla base di quanto indicato per la seconda fattispecie.

Con riferimento alla tempistica, questa Presidenza Nazionale ritiene di dovere chiedere al Dipartimento di fissare l’attivazione dei progetti, con conseguente avvio in servizio degli operatori volontari, alla data del 30 aprile 2020 e senza proporre alcuna rimodulazione.

Inoltre si fa presente che particolare rilievo assumono tutte le altre disposizioni dettate dalla medesima Circolare, cui si fa rinvio, e che concernono:

a)      Le modalità di attuazione dei progetti (punto 3);

b)      L’attività di formazione generale e specifica (punto 4);

c)      L’attività di monitoraggio e valutazione (punto 5);

d)      I progetti con misure aggiuntive (punto 7);

e)      Il coinvolgimento degli operatori volontari (punto 8);

f)       La comunicazione ai Comuni (punto 9);

g)      Lo Status degli operatori volontari (punto 10).

Cosa bolle in pentola per i fisioterapisti, di Giovanni Cancelliere

Autore: Giovanni Cancelliere

Riceviamo e diffondiamo:

Nel periodo pandemico che ci è stato dato da vivere e la volontà di emergere dei politicanti della professione

Ad un mese dalla chiusura del Sistema Nazione, a ridosso della Santa Pasqua, governanti, scienziati, politicanti, politologi, economisti, giornalisti stanno confrontandosi, più appropriato usare il verbo scontrare, su quale ricetta sarebbe migliore per questo nostro Paese; le stesse dinamiche avvengono nelle stanze delle Commissioni di Albo delle Professioni Sanitarie, lasciando sconcerto per chi segue, chiarisco il pensiero.

La Comunità scientifica, al momento, non ha riscontrato nessuna validità all’utilizzo della riabilitazione pneumologia in fase di acuzie in pazienti sottoposti a infezione da COVID-19, anzi, il delicato stato del tessuto del parenchima polmonare, potrebbe inficiare una ripresa o stubare da respirazione artificiale.

Non esistono Linee Guida al momento che supportano una validazione in tal senso.

Per i neofiti in materia di professione sanitaria, questo non potrebbe dire nulla, ma per chi ha nella sua carriera basato l’uso della scientificità e appropriatezza su qualsiasi gesto riabilitativo la cosa pesa come un macigno nel constatare che c’è un’agire interventista per scopi di immagine e politica….

La risonanza mediatica ha oggi elevato ad Angeli medici rianimatori, anestesisti, di pronto soccorso, infermieri, operatori socio sanitario, tecnici di radiologia medica, tecnici di laboratorio, tecnici della prevenzione, educatori professionali, MMG, farmacisti….. in un Paese normale non ci sarebbe niente di male nel confermare che le necessità di cura, in questa fase,  non riguardano altre professioni come la nostra ma, che il nostro supporto potrebbe essere utile in una fase successiva allo stato infiammatorio del tessuto polmonare, quando la necessità del rimodellamento tissutale è il nostro campo di azione…. Questa seconda fase fa paura perché potrebbe non esserci la rilevanza mediatica tale da rendere improcrastinabile la nostra utilità e quindi, si attuano strategie forzate di comunicazione per rendere visibile nel mondo social: ci sono appelli di dirigenti associativi e degli Ordini che tentano di dimostrare tutto il vacuo.

Oggi l’unica comunità scientifica che ha pubblicato una linea guida di intervento, con margini molto stringenti e contingentati e quella australiana, in un contesto e condizione lontano dalla nostra situazione; oggi chi è chiamato a svolgere il ruolo di comunità scientifica è l’A.T.S. di AIFI che fa parte delle Associazioni iscritte negli Elenchi dell’Istituto Superiore di Sanità per la produzione di linee guida.

Le buone pratiche, al momento indicate in un documento congiunto ARIR (Associazione Riabilitatori dell’Insufficenza Respiratoria) e A.T.S. AIFI (Associazione Tecnico Scientifica AIFI), pubblicato in data 16 marzo u.s. dichiara quanto segue:

“PROCEDURE DA NON APPLICARE IN FASE ACUTA

In presenza di quadri clinici di IRA che determinino riduzione della compliance polmonare, aumento del lavoro respiratorio e alterazione dell’ossigenazione ematica, il pattern respiratorio rapido e superficiale adottato spontaneamente dal soggetto rappresenta una strategia nel tentativo di ridurre al minimo lo sforzo inspiratorio e massimizzarne l’efficienza. Inoltre, in tali condizioni cliniche anche la forza dei muscoli respiratori può risultare gravemente ridotta. Diventa pertanto estremamente importante che le richieste e le procedure messe in atto dal fisioterapista non determinino un ulteriore aggravio del lavoro respiratorio che il soggetto deve sostenere e non lo espongano ad un aumentato rischio di distress respiratorio.

Elenchiamo di seguito alcune tra le pratiche più comunemente utilizzate in fisioterapia respiratoria sconsigliate con pazienti affetti da Covid-19 in fase acuta:

– respirazione diaframmatica;

– respiro a labbra socchiuse;

– disostruzione bronchiale/riespansione polmonare (PEP Bottiglia, EzPAP®, macchine della tosse, ecc);

– utilizzo di spirometria incentivante;

– mobilizzazione manuale/stretching della gabbia toracica;

– lavaggi nasali;

– allenamento dei muscoli respiratori;

– allenamento allo sforzo;

– mobilizzazione in fase di instabilità clinica (necessaria una valutazione multidisciplinare)

N.B. È necessario, sempre allo scopo di non incrementare il lavoro respiratorio, limitare le strategie di disostruzione bronchiale ai soli casi in cui risulta indispensabile tenendo sempre in forte considerazione il rischio di contaminazione dell’ambiente circostante e dotando il personale sanitario di adeguati DPI.”

Allora mi chiedo e vi chiedo: perché tanto affannarsi a voler per forza evidenziare la nostra utilità in quei contesti? Chi ne guadagna visto che il pool tra medici e riabilitatori che lavorano sulle E.B.Ph. hanno sconsigliato il nostro intervento? Sicuramente i pazienti no, i fisioterapisti ne sotto gli aspetti professionalizzanti, tantomeno di incolumità per se e per gli altri professionisti che, invece, in quegli ambienti sono chiamati a dare il meglio di loro.

Si torna sempre a quel essere “italioti”, provincialotti dove anche noi dobbiamo far vedere che serviamo altrimenti divento secondario ad altri, non vengo nominato in tv, non faccio i selfie bardato a puntino e non esco su FaceBook o su Instagram, anche noi siamo per forza Angeli….. Lo saremo quando in sicurezza riusciremo a migliorare la respirazione, l’equilibrio tono/trofico, ecc… nelle fasi che ci competono, sicuramente meno apparente agli occhi dei media, ma indispensabile per i nostri futuri pazienti.

Questa “APPARENTE NECESSITÀ” è utile a tutti coloro che hanno deciso di affermare il proprio impegno non più con i pazienti ma attraverso l’attività di rappresentanza, le politiche associative, ecc… con un ruolo di visibilità pubblica che potrebbe essere soppesata un futuro a bocce ferme; chiedo a coloro che hanno voluto terminare di leggere questo articolo di riflettere attentamente sulla vera ragione dell’essere professionista sanitario in riabilitazione, l’azzeccagarbugli di manzoniana memoria è fuori luogo mentre la gente muore e il Paese si prepara alla convivenza con il virus fino al vaccino liberatore: sono scomparsi i NOVAX perché in questi momenti sarebbe anche fuori luogo professare l’immunizzazione naturale di gregge, come in un primo momento ipotizzato dal Primo Ministro Inglese.

La concretezza e il pragmatismo scientifico devono segnare il nostro agire, le mode le lasciamo agli influencer di turno; la politica sanitaria torni al suo ruolo indispensabile senza ansie da prestazioni, trovando il suo ruolo come ha fatto negli ultimi tre anni, questo sì che ne è valsa la pena consumarsi nella visibilità per difendere le professionalità che anche il Comitato Nazionale dei Fisioterapisti e Massofisioterapisti UICI ha difeso e che ho avuto L’onore di coordinare”.

Iniziative del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale per fare ripartire i progetti attualmente sospesi

In merito a quanto specificato in oggetto, riportiamo di seguito una nota pubblicata sul sito del Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale in data 30 marzo u. s.

www.serviziocivile.gov.it

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A lavoro per far ripartire i progetti di servizio civile universale attualmente sospesi

Oggi sono circa 3.200 gli operatori volontari del servizio civile universale che stanno continuando ad operare sui territori o da remoto nei progetti mantenuti attivi dagli enti.

In questi giorni il Dipartimento ha lavorato intensamente con Regioni e Province Autonome, enti di servizio civile e rappresentanti dei volontari per verificare la possibilità di riattivare i progetti temporaneamente sospesi. Grazie alla disponibilità di tutti, si sta ultimando un piano di azione che consente grande flessibilità agli enti e la garanzia ai volontari di operare in sicurezza. Sarà così possibile rimodulare obiettivi ed attività dei progetti, prevedere l’impiego dei volontari da remoto o in sedi diverse, collaborare con enti ed istituzioni anche non iscritti all’Albo del servizio civile universale, con l’intento di impegnare i giovani in iniziative particolarmente utili in questa fase di emergenza. Sono gli stessi giovani che lo chiedono, per continuare, laddove possibile, a difendere attivamente la Patria, stando vicino alle comunità.

Gli enti avranno tempo fino al prossimo 15 aprile per rimodulare i progetti e fino ad allora continuerà ad essere garantito il permesso straordinario ai volontari che non potranno ancora prestare servizio attivo a causa della sospensione. In casi eccezionali, sarà possibile per gli enti anche prevedere una interruzione temporanea dei progetti per poi riprenderli quando ci saranno le adeguate condizioni, prorogandone la scadenza per recuperare il periodo di stop. Nelle prossime ore il Dipartimento emanerà un’apposita circolare per fornire tutte le indicazioni utili” (a tutt’oggi non pervenuta n.d.r.).”

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Tenuto conto di quanto sopra riportato e considerato che per quanto riguarda la nostra Unione i progetti sospesi sono quelli ex art. 40  l. 289/2002 avviati il 14 novembre 2019, si interessano le Sedi a volere prendere immediato contatto con i volontari accompagnatori e i soci accompagnati al fine di verificare, sussistendo le garanzie per potere operare in sicurezza, la possibilità di riprendere il servizio di accompagnamento provvedendo in caso positivo a rimodulare il progetto relativamente alle ore di impiego settimanale tenendo presente che il servizio di accompagnamento è previsto normativamente per esigenze di lavoro, per attività sociali o per motivi di salute.

Come precisato nella citata nota del Dipartimento la possibilità di rimodulazione è consentita fino al 15 aprile e fino ad allora continua ad essere garantito il permesso straordinario ai volontari che non possono prestare servizio a causa della sospensione.

In casi eccezionali, precisa sempre la nota del Dipartimento, è possibile prevedere una “interruzione temporanea dei progetti per poi riprenderli quando ci saranno le adeguate condizioni”.

Si fa riserva di ulteriori notizie.