Lazio – Il Sant’Alessio diventa azienda di servizi alla persona disabile visiva, determinante la sinergia con l’UICI

Claudio Cola, presidente dell’Uici del Lazio illustra il nuovo assetto del Sant’Alessio che, come Azienda di servizi alla persona avrà maggiori strumenti per intervenire a favore delle persone con disabilità visiva. L’Uici del Lazio è stata protagonista anche di questo processo che proietterà verso la modernità il Centro più rappresentativo d’Italia.

Archiviata definitivamente la lunga era dell’Istituto pubblico di assistenza e beneficenza, il Sant’Alessio – da poco trasformato in Asp – entra a pieno diritto nella modernità dei servizi resi alle persone con disabilità visiva.

La trasformazione da Ipab in Asp rafforza la Mission dell’Istituto che da oltre 150 anni si propone di realizzare il complesso di attività per promuovere il benessere e l’inclusione sociale delle persone disabili visive, offrendo maggiori strumenti di intervento e rafforzando l’interlocuzione con le altre Istituzioni e con la grande galassia degli stakeholders, i quali più facilmente troveranno nel Sant’Alessio un moderno punto di riferimento.

In questo lungo processo politico-burocratico di trasformazione, anche l’Uici ha avuto un ruolo determinante. L’interlocuzione con la Regione Lazio, sempre positiva anche nei momenti più delicati, ha trovato le giuste risposte nei rappresentanti dell’Amministrazione Zingaretti che hanno mostrato di tenere in debita considerazione le nostre proposte.  A partire dal Consiglio di Amministrazione dell’Asp dove, a buon diritto, siederà un membro scelto dalla nostra associazione, quale “più rappresentativa” tra quelle dei ciechi. Il nostro rappresentante farà valere la voce dell’Uici, in quella sede dove troveranno posto gli altri due membri: uno nominato da Roma Capitale e il presidente, scelto dall’Ente Regionale.

Così come abbiamo ottenuto largo spazio di rappresentatività anche nel Comitato Consultivo di 9 membri, dove troveranno cittadinanza ben 3 componenti dal Consiglio Regionale del Lazio dell’Uici.

Tutto ciò si tradurrà in una maggiore capacità di incidere e di orientare le scelte del Sant’Alessio, Centro che grazie al lavoro indefesso realizzato negli ultimi 7 anni dall’attuale management, con il Comitato di Programmazione e Sorveglianza, ha saputo completamente ribaltare l’immagine dell’Istituto, ormai riconosciuto Ente pubblico di eccellenza per i servizi ai disabili visivi in tutta Italia.

Ora la scommessa sarà proiettare il Sant’Alessio nel futuro, realizzando una sinergia anche più stretta con Uici locali per rafforzarne la capacità di interlocuzione con le Istituzioni per garantire servizi sempre più moderni, puntali ed efficienti alle persone disabili visive.

Con questo obiettivo l’Uici è  pronta a lavorare, sin da subito e con crescente determinazione, per spingere l’Asp oltre questa emergenza sanitaria che richiede sforzi e sinergie davvero straordinarie.

Calabria – La vita dei soggetti con Pluriminorazione ai tempi del Covid-19

Il progresso sociale di una comunità, è spesso determinato dal valore delle azioni che ogni individuo attua non solo per il proprio interesse ma anche e soprattutto per uno scopo più ampio, ossia quello di supportare chi purtroppo resta indietro.

La legge Regionale 17/19, licenziata lo scorso Maggio 2019 dal Consiglio Regionale della Calabria che l’ha approvata all’unanimità,  è un esempio di come, quando le parti collaborano costantemente con l’unico obiettivo di portare sollievo a chi ha maggiori difficoltà, si possano realizzare azioni che lascino un segno tangibile nella collettività. Una legge quindi, voluta fortemente dall’IAPB Calabria e dall’UICI, attraverso un iter burocratico farraginoso durato quasi 4 anni ma che in uno dei momenti più bui per la politica Calabrese ha visto invece la Luce divenendo strumento per il sostegno di quella categoria spesso messa ai margini della società, i ciechi pluriminorati.

“Quanto approvato dal Consilio Regionale della Calabria lo scorso Maggio – ha affermato Luciana Loprete – è un tangibile esempio di civiltà e comprensione perché oltre ogni barriera politica, oltre ogni colore e schieramento l’intera assise ha dotato la Calabria di una Legge unica in Italia nel suo genere e che rappresenta una pietra miliare per la categoria dei ciechi pluriminorati”

L’importanza della predetta Legge pertanto che oggi vede le sezioni territoriali dell’UICI coinvolte nella realizzazione delle attività, è ancor più evidente in virtù della crisi sociale, sanitaria ed economica che il nostro paese sta vivendo a causa del COVID19. Infatti, in un momento storico dove i contatti personali sono stati quasi completamente azzerati dal timore del contagio, i soggetti pluriminorati e le loro famiglie hanno potuto continuare ad avere il supporto necessario alle proprie esigenze. Gli operatori infatti, dopo aver dato il proprio benestare, hanno così potuto continuare a sostenere i soggetti ed i loro familiari nei servizi essenziali come OSS, assistenza domiciliare, servizio spesa, supporto psicologico e supporto a distanza attraverso gli strumenti messi a disposizione.

“Ci è stata tolta ogni tipo di sensazione ed emozione – aggiunge Luciana Loprete – perché per noi che viviamo di contatti non avendo il dono della vista, il distanziamento sociale e l’impossibilità di un abbraccio o di una stretta di mano hanno sortito un effetto devastante per cui non potevamo permettere che soggetti ancor più svantaggiati di noi unitamente alle loro famiglie patissero in modo esponenziale questo dramma. Sin da subito quindi ci siamo premurati di trovare forme di sostegno che potessero comunque preservare la salute di tutti ed aiutati dalla guida del Signore siamo riusciti a contenere i disagio degli utenti sostenendo anche i tanti professionisti impiegati che hanno così potuto, anche in questa fase, continuare a lavorare”

Oggi ci appelliamo quindi a tutte le forze politiche Calabresi affinché con lo stesso senso di responsabilità con il quale le nostre strutture hanno continuato ad operare sino ad oggi, si possa superare la difficoltà di sanare i tagli sin oggi effettuati alla legge 17/19 che come anzidetto rappresenta l’unico sostengo per i soggetti ciechi pluriminorati Calabresi, le loro famiglie ed i tanti operatori che grazie a tale finanziamento, in una terra come la Calabria dove il tasso di disoccupazione giovanile tocca il 52,7% hanno trovato la loro occupazione.

Molise – Emergenza Covid-19: l’unione fa la forza, di Marilena Chiacchiari

Autore: Marilena Chiacchiari

In questo periodo storico così pernicioso, così drammatico e complicato per buona parte dell’umanità, la vasta platea di persone disabili vive con maggiore preoccupazione e sofferenza questa inusitata battaglia contro un nemico invisibile che sta falcidiando centinaia di migliaia di individui, sta minando benessere, certezze e futuro di un buon numero di categorie sociali.

Si aggiunga poi che mai come in questo periodo, l’assunto secondo il quale disabilità uguale fragilità, nostro malgrado, si sta mostrando in tutta la sua drammatica e sconcertante evidenza: basti pensare all’importanza e allo spazio che le istituzioni politiche, a tutti i livelli, stanno annettendo a questo tema così delicato in tutti i decreti legislativi, ordinanze, circolari interpretative, succedutesi tanto copiosamente quanto confusamente in poco più di due mesi di emergenza!

Ed in questo panorama così sconfortante e desolante, poco o nulla è stato normato e/o regolamentato a favore delle persone cieche ed ipovedenti che, per la natura intrinseca della disabilità dalla quale sono afflitte, rischiano di rimanere confinate e segregate nel perimetro delle mura domestiche senza poter fruire autonomamente od accompagnate, di una delle libertà più importanti universalmente riconosciute in una società civile; la libertà di movimento: senza una normativa che preveda deroghe ineludibili, certamente in sicurezza, la cosiddetta mobilità ridotta, rischia di tramutarsi in un pericolosissimo immobilismo, per i disabili della vista, non potendo ottemperare a quel comportamento di distanziamento sociale posto come “conditio sine qua non” per regolare il flusso di persone in movimento. Anche l’obbligo di indossare guanti protettivi sui mezzi di trasporto, ad esempio, può costituire un impedimento non trascurabile per i disabili visivi che della percezione tattile devono fare largamente uso nelle operazioni quotidiane più elementari.

In questo periodo così sconvolgente e travagliato, la presidenza del Consiglio regionale dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti del Molise, pur dovendo muoversi fra limiti e restrizioni imposti dalle circostanze, si è avvalsa di ogni mezzo, di ogni risorsa, per assicurare un sostegno adeguato e continuativo a tutte le persone cieche ed ipovedenti residenti in regione, predisponendo una serie di azioni volte a fornire risposte rassicuranti e concrete a tutte le istanze e le preoccupazioni palesate:

– è stato potenziato il servizio telefonico già operativo presso la segreteria regionale UICI, al fine di raccogliere segnalazioni, rispondere a quesiti di qualsivoglia genere, dispensare parole di conforto e di vicinanza a tutte quelle persone che necessitavano di un sostegno più corposo e solidale nell’affrontare questa emergenza;

– unitamente ai dirigenti UICI di altre realtà territoriali sono state rappresentate a tutti i livelli istituzionali ed associativi le difficoltà quotidiane nelle quali si devono districare i disabili della vista per poter dare continuità alla propria attività lavorativa, nonché per poter mantenere quel minimo di vita sociale irrinunciabile;

– ci si è attivati in sinergia con il dipartimento della protezione civile della Regione Molise e la sezione Lions Club di Montenero di Bisaccia per l’approvigionamento e la distribuzione di dispositivi di protezione individuale: sono state acquisite oltre 500 mascherine chirurgiche donate dallo stesso dipartimento della protezione civile regionale e sono state acquistate oltre 100 mascherine protettive con certificazione CE, che si stanno consegnando gratuitamente a tutti i soci UICI del territorio.

La presidenza del Consiglio regionale UICI Molise desidera dunque esprimere infinita gratitudine ed un ringraziamento sentitissimo alla segretaria regionale, Dr.ssa Mari Correa, che con assiduità, competenza e dedizione, si sta sobbarcando l’onere di non lasciare indietro nessuno, nell’opera instancabile di assistenza ai soci e di raccordo preziosissimo con istituzioni ed altre associazioni; desidera altresì rivolgere l’apprezzamento più sincero e partecipato alla Dr.ssa Alberta De Lisio direttrice regionale del dipartimento della protezione civile del Molise, al Maresciallo dei carabinieri, Dr. Massimo Di Stefano, presidente della sezione Lions Club di Montenero di Bisaccia, nonché all’avvocato Nicola Bonaduce che con encomiabile dedizione stanno procedendo nella capillare opera di distribuzione dei dispositivi di protezione personale.

Si auspica infine che nel più breve tempo possibile la dirigenza UICI molisana possa incontrare le istituzioni politiche locali per trovare le soluzioni più idonee atte a ripristinare in sicurezza il diritto alla mobilità delle persone cieche ed ipovedenti residenti sul territorio molisano.

Marilena Chiacchiari – presidente del consiglio regionale UICI Molise

Campania – Partito il progetto “Formassistenza” ovvero fare formazione in sinergia con altri servizi di assistenza, di Nadia Massimiano

Autore: Nadia Massimiano

Partito lunedì 4 maggio, in forma sperimentale, il progetto promosso dall’UICI Campania per assistere i ragazzi non vedenti che dovranno sostenere l’esame di maturità.

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti della Regione Campania, a fronte delle difficoltà incontrate dagli studenti di ogni ordine e grado in questo periodo storico particolarmente complesso per via del Covid-19, propone un servizio di formazione e assistenza informatica pedagogica e psicologica che, in prima battuta, coinvolgerà gli studenti del quinto anno della scuola secondaria di secondo grado, per poi essere esteso alla totalità degli studenti con disabilità visiva.

L’intento è quello di voler garantire le stesse pari opportunità per la didattica a distanza per sostenere gli studenti nell’uso delle tecnologie informatiche, per affrontare le difficoltà della didattica online, nonché per potenziare le strategie per sostenere l’esame di maturità.

Per far questo il progetto vede la collaborazione della commissione regionale per l’istruzione della U.I.C.I. Campania e dei centri di consulenza tiflodidattica di Napoli e Caserta.

Inoltre, attraverso l’assistenza pedagogica e psicologica, si intende garantire un supporto alle famiglie ed agli studenti, sia nell’applicazione di metodologie e strategie per affrontare i piani di studio, che nel riconoscere le emozioni e nel poterle fronteggiare e sostenere.

Il progetto prevede 3 coordinamenti:

  1. coordinamento area tiflo-pedagogica: responsabile il Prof. Pietro Piscitelli;
  2. coordinamento supporto psicologico: responsabile la Dott.ssa Nadia Massimiano;
  3. coordinamento organizzazione assistenza informatica: responsabile Direttore I.Ri.Fo.R. Campania sig. Vincenzo del Piano. 

Per quanto riguarda il sostegno psicologico, le famiglie potranno contattare lo Sportello di ascolto psicologico Covid-19, istituito dal progetto nazionale “Stessa Strada per Crescere Insieme” e l’intera rete di professionisti che hanno aderito.

Lazio – Riorganizzazione dei servizi: il Sant’Alessio tra emergenza e ripartenza

Claudio Cola, presidente dell’Uici Lazio, racconta come lo storico istituto ha gestito la fase dell’emergenza e riorganizzato i servizi per le persone con disabilità visiva. Una macchina complessa, quella del Sant’Alessio che, se è vero che nulla tornerà come prima della pandemia, dovrà scommettere su una nuova stagione che sappia integrare le indispensabili attività in presenza con la sfida per la digitalizzazione, per offrire servizi avanzati e allargare la platea dei beneficiari.

L’annuncio del lockdown, improvviso, è arrivato come una freccia dritta al bersaglio quel pomeriggio del 9 marzo. Chiudere tutto, per non mettere a rischio la salute pubblica. Uno shock per le persone con disabilità visiva e per le famiglie, che nel Lazio hanno sempre fatto affidamento sul Sant’Alessio. Non è stato facile riorganizzare una macchina così complessa come quella del Centro regionale. Un ente che può contare su circa 500 lavoratori, che offre servizi a 2000 utenti nel Lazio e in tutto il centro-sud, che realizza attività di ottimo livello nei settori della riabilitazione, educazione, formazione, che nella sua sede centrale offre residenza agli anziani con disabilità visiva.

Le capacità di adattamento e di flessibilità, maturate in 150 anni di attività, nell’attuale situazione di emergenza sanitaria sono state messe alla prova come mai prima. Il management del Centro ha lodevolmente riorganizzato tutti i servizi a tempo di record: la teleriabilitazione; la tiflodidattica a distanza; i servizi educativi realizzati in collegamento telematico; come pure si svolgono online le attività formative come il corso per centralinista telefonico non vedente e quello per preparare più di 500 educatrici dei nidi del Lazio ad accogliere i bimbi disabili visivi una volta che saremo usciti dall’emergenza.

Una sfida incredibile – quella telematica – che il Sant’Alessio ha accolto, insieme a tutti i suoi lavoratori, per non lasciare indietro i bambini disabili visivi – a partire da quelli di pochi mesi d’età, gli studenti, i giovani e gli adulti con gravi disabilità aggiuntive, le famiglie – soprattutto le mamme, così gravate dal carico dell’emergenza, chi opera a contatto con la disabilità visiva.

Accanto all’altra sfida, quella della sicurezza per realizzare i servizi in presenza, per l’assistenza agli anziani e agli adulti residenti, per i giovanissimi in regime riabilitativo residenziale. Con l’attenzione più meticolosa per il rispetto delle regole di distanziamento interpersonale, dell’uso dei dispositivi di protezione, della pulizia degli ambienti.

Si è fatto molto, davvero. E senza mai un cedimento, in una situazione gravissima per tutte le persone con disabilità visiva, particolarmente esposte al rischio sanitario e così colpite dall’assenza del contatto interpersonale, costrette a dover gestire l’isolamento sociale.

Il Sant’Alessio in questi giorni si appresta ad affrontare una nuova sfida: sta mettendo a punto la Fase2, quella della ripartenza graduale e limitata a gruppi di persone particolarmente fragili. Diversamente non sarebbe possibile fare e nemmeno consentito dalle autorità regionali sanitarie. 

Progressivamente, se tutto andrà bene, si allargheranno le maglie e sarà possibile la ripresa delle attività in presenza ma, facendo tesoro delle nuove skills acquisite in questo periodo.

La teleriabilitazione, ad esempio, potrà essere utile, per erogare servizi a chi risiede al centro-sud e che è impossibilitato a recarsi a Roma. Anche l’erogazione a distanza di servizi di orientamento e mobilità, così come alcuni servizi educativi, come la tifloinformatica, almeno in una fase avanzata, potranno tornare utili per allargare la platea dei beneficiari.

Come pure il digitale è indispensabile per mettere a regime e condividere l’esperienza per migliore i protocolli di intervento. Il Sant’Alessio in questi mesi ha rilanciato la piattaforma digitale Pro.Mo., la più grande esperienza di ricerca e studio che permette di programmare e monitorare l’integrazione tra i servizi educativi, riabilitativi e scolastici di 800 utenti del Centro.

E poi ci sono le attività formative, con la piattaforma www.formazionesantalessio.it dove si svolgono online corsi diversi, dal già citato corso per le educatrici dei nidi a quello specifico per il personale sanitario del Centro, per ridurre i rischi da Covid19, e che sarà indispensabile nella fase di transizione e poi anche nella ripresa, per offrire servizi ad un numero crescente di persone.

Insomma, se al centro della comune esperienza dell’Uici e del Sant’Alessio restano i protocolli in presenza, non si può e non si deve negare che la tecnologia, come si sta sperimentando in questo periodo, può rappresentare una nuova frontiera per offrire più servizi. Impensabile rinunciarvi al termine dell’emergenza.

Napoli – Incontro con i Dirigenti dell’Eav

Al fine di ridurre quanto più possibile i disagi ai viaggiatori diversamente abili nella “fase 2” dell’emergenza Covid 19, il giorno 4 maggio 2020, in videoconferenza, il Presidente Regionale UICI della Campania Vincenzo Massa, il Presidente UICI della Sezione di Napoli Mario Mirabile e il responsabile per l’autonomia e la mobilità della Sezione UICI di Napoli, insieme ai responsabili di altre associazioni, hanno incontrato i dirigenti dell’Ente Autonomo Volturno EAV, Azienda che gestisce diverse linee di trasporto su gomma e su ferro della Regione Campania. L’incontro, fortemente voluto dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, ha consentito di individuare diverse criticità legate soprattutto alla riduzione dei posti a sedere negli autobus e sui vagoni ferroviari, all’esigenza di acquistare i titoli di viaggio anche online e alla necessità di differenziare i percorsi in entrata e in uscita dalle stazioni. I dirigenti UICI, non ritenendo sufficienti ed utili gli adesivi attualmente 0posizionati sui sediolini, hanno richiesto di evidenziare con dispositivi plantari, o almeno indicare con accorgimenti tattilmente riconoscibili in maniera immediata e inequivocabile i posti ove ci si può sedere, di sensibilizzare il personale viaggiante e di stazione sugli accorgimenti da adottare per agevolare i viaggiatori con disabilità visiva e di verificare sul sito internet di EAV l’accessibilità delle pagine dedicate, nonché della app. I rappresentanti di EAV e il disability manager di detta azienda, nell’accogliere le richieste avanzate dai rappresentanti delle associazioni,  si sono impegnati a mettere in atto tutte le azioni che, adottate in tempi brevissimi, possano agevolare la mobilità dei viaggiatori disabili, chiedendo un confronto costante atto a risolvere eventuali ulteriori difficoltà ed esigenze che emergeranno nelle prossime settimane.

Bolzano – Riapertura ufficio sezionale

Dopo un lungo periodo di grandi incertezze e difficoltà dove tutti noi, ci siamo dovuti adattare ad una situazione irreale e inconsueta, finalmente i nostri uffici riaprono: Il 4 maggio le nostre segretarie sono rientrate, dopo aver sostenuto gli utenti telefonicamente in modalità smartworking, ovvero lavorando da casa. Nell’ufficio sono state prese alcune misure di protezione e il 6 maggio sarà tutto pronto per ricevere anche il pubblico.
Questa situazione emergenziale non è finita ed è per questo motivo che abbiamo attrezzato i nostri uffici affinché sia gli utenti che le segretarie possano incontrarsi in sicurezza. Ecco alcune linee guida:

  1. Per accedere alla nostra sede, si consiglia di prendere appuntamento, affinché non si formino code in attesa;
  2. Se dovessero esserci persone in coda per entrare nella sede, chiediamo gentilmente di aspettare serenamente, rispettando le misure di sicurezza che prevedono minimo 1,5 metri tra una persona e l’altra;
  3. Vi ricordiamo che le persone disabili, in Provincia di Bolzano, possono essere tranquillamente accompagnate, non solo nel Comune di residenza, ma su tutto il territorio Provinciale;
  4. Appena entrati si trova un dispenser automatico per la distribuzione di gel disinfettante per le mani, si prega tutti di usarlo entrando nella nostra sede;
  5. Ricordiamo di entrare con la mascherina ben indossata, senza mascherina non è possibile entrare, per la sicurezza degli utenti e per la sicurezza delle nostre dipendenti;
  6. Le nostre segretarie sono state distanziate, troverete: Patrizia appena entrati a sinistra, nel suo solito ufficio. Serena, in fondo al corridoio nell’ufficio a sinistra. Davanti a Serena è stato posizionato uno schermo protettivo in plexiglass trasparente, per la sicurezza di tutti. Gabi la trovate in fondo al corridoio, a destra in sala riunioni;
  7. All’interno dei nostri uffici, vi ricordiamo di rispettare sempre la distanza di sicurezza, minimo 1,5m e seguire attentamente le disposizioni delle segretarie;
  8. Prima di uscire da casa, bisogna misurare la temperatura corporea e se dovesse essere uguale o superiore a 37,5 bisogna rimanere a casa e avvisare il medico di base;
  9. Nei nostri uffici, fino a che permarrà questa situazione, può entrare una persona disabile visiva alla volta, la quale può essere assistita all’interno della nostra sede dal suo accompagnatore;
  10. Per ogni situazione non menzionata sopra, si chiede di attenersi alle direttive e consigli delle nostre segretarie;
  11. Si ricorda che per uscire da casa è obbligatorio indossare una mascherina protettiva e i guanti, mantenere le distanze di sicurezza; in auto non più di due persone posizionate una davanti e una dietro; se si hanno sintomi di malattia bisogna stare a casa e avvisare il medico di base; sono proibiti assembramenti; attenzione, le persone anziane, immunodepresse o con più patologie sono tutti soggetti a rischio.

Questa situazione emergenziale risulta essere difficile e stressante per tutti, cerchiamo di risolverla assieme e con serenità. Speriamo finisca presto e non dimenticatevi che appena questa situazione migliorerà e sarà possibile incontrarci nuovamente, ci riuniremo tutti assieme per festeggiare nell’assemblea annuale che quest’anno avrà anche l’importante compito di eleggere il nuovo Direttivo.

Info:
Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Alto Adige ONLUS/APS
Tel.: 0471-971117, e-mail: info@unioneciechi.bz.it
Web: www.unioneciechi.bz.it

Marche – Covid19: L’Uici scrive a Prefetti, Anci e Regione

Covid19, l’Uici Marche scrive a Prefetti, Anci e Regione: “Norme meno rigide per ridurre l’isolamento dei non vedenti”

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti delle Marche aderisce alla delibera dell’Uici nazionale che sollecita una maggiore sensibilità nei confronti delle persone con disabilità visiva. Già arrivate in sede riposte positive con inviti alla collaborazione per individuare la strategia migliore

Con una comunicazione inviata a Prefetti, Questori, Legione Carabinieri Marche, Presidente della Regione e Anci Marche, il consiglio regionale dell’Unione italiana Ciechi e Ipovedenti ha aderito all’azione di sensibilizzazione promossa con un ordine del giorno dall’Uici nazionale in vista delle riaperture previste per il prossimo 4 maggio.

Nel documento si evidenziano “le criticità relative al distanziamento sociale che i ciechi, gli ipovedenti e le persone con disabilità plurime rischiano di patire per via delle misure prescritte. Offriamo la nostra collaborazione – si legge nella nota – affinché pur rispettando le norme a tutela della salute di ciascuno, siano ridotti i disagi e i rischi di confinamento e isolamento sociale che potrebbero derivare dall’applicazione poco flessibile delle prescrizioni emanate per contrastare la pandemia da Covid 19”.

“Nessuno di noi vuole forzare la mano o avere privilegi che possono mettere a rischio la salute nostra e di chi si prende cura di noi – spiega la presidente Uici Marche, Alina Pulcini – ma è innegabile che le persone con disabilità devono affrontare questa pandemia con molte difficoltà in più rispetto ai normodotati. Noi abbiamo bisogno di toccare gli oggetti per ‘vederli’ e i guanti protettivi non ci aiutano a individuare i materiali. Spesso dobbiamo avere vicino un accompagnatore per muoverci e non possiamo mantenere con lui la distanza di sicurezza”.

“La comunicazione inoltrata alle autorità regionali sta dando i primi risultati – conclude la presidente regionale – perché abbiamo già ricevuto risposte positive con inviti a collaborare per trovare insieme la strategia migliore affinché l’autonomia delle persone con disabilità visiva sia salvaguardata. Per questo ringraziamo tutte le autorità che in questo momento difficile ci stanno dimostrando sensibilità e vicinanza”.

Ancona, 30 Aprile 2020

Bolzano – Riapertura uffici sezione Alto Adige!, di Valter Calò

Autore: Valter Calò

Carissime socie e soci,

dopo un lungo periodo di grandi incertezze e difficoltà dove tutti noi, ci siamo dovuti adattare ad una situazione irreale e inconsueta, finalmente i nostri uffici riaprono: Lunedì 4 maggio le nostre segretarie rientrano dopo avervi sostenuti telefonicamente in modalità smartworking, ovvero lavorando da casa. Nell’ufficio sono state prese alcune misure di protezione e il 6 maggio sarà poi tutto pronto per ricevere anche il pubblico.

Questa situazione emergenziale non è finita ed è per questo motivo che abbiamo attrezzato i nostri uffici affinché sia voi soci che le nostre segretarie possiate incontrarvi in sicurezza.

Vi indico subito sotto alcune linee guida:

1.  Per accedere alla nostra sede, vi consigliamo di prendere appuntamento, affinché non si formino code in attesa;

2. Se dovessero esserci persone in coda per entrare nella nostra sede, vi chiediamo gentilmente di aspettare serenamente, rispettando le misure di sicurezza che prevedono minimo 1,5 metri tra una persona e l’altra;

3. Vi ricordiamo che le persone disabili, in Provincia di Bolzano, possono essere tranquillamente accompagnate, non solo nel Comune di residenza, ma su tutto il territorio Provinciale;

4. Appena entrati troverete un dispenser automatico per la distribuzione di gel disinfettante per le mani, siete pregati tutti di usarlo entrando nella nostra sede;

5. Vi ricordiamo di entrare con la mascherina ben indossata, senza mascherina non è possibile entrare, per la vostra sicurezza e per la sicurezza delle nostre dipendenti;

6. Le nostre segretarie sono state distanziate, troverete: Patrizia appena entrati a sinistra, nel suo solito ufficio. Serena, in fondo al corridoio nell’ufficio a sinistra. Davanti a Serena è stato posizionato uno schermo protettivo in plexiglass trasparente, per la vostra e sua sicurezza. Gabi la trovate in fondo al corridoio, a destra in sala riunioni;

7. All’interno dei nostri uffici, vi ricordiamo di rispettare sempre la distanza di sicurezza, minimo 1,5 m e seguire attentamente le disposizioni delle nostre segretarie;

8. Prima di uscire da casa, misuratevi la temperatura corporea e se dovesse essere uguale o superiore a 37,5 dovete rimanere a casa e avvisare il vostro medico di base;

9. Nei nostri uffici, fino a che permarrà questa situazione, può entrare una persona disabile visiva alla volta, la quale può essere assistita all’interno della nostra sede dal suo accompagnatore;

10. Per ogni situazione non menzionata sopra, attenetevi alle direttive e consigli delle nostre segretarie;

11. Ricordiamo che per uscire da casa è obbligatorio indossare una mascherina protettiva e i guanti, mantenere le distanze di sicurezza; in auto non più di due persone posizionate una davanti e una dietro; se si hanno sintomi di malattia bisogna rimanere a casa e avvisare il medico di base; sono proibiti assembramenti; attenzione, le persone anziane, immunodepresse o con più patologie sono tutti soggetti a rischio.

Questa situazione emergenziale risulta essere difficile e stressante per tutti, cerchiamo di risolverla assieme e con serenità. Speriamo finisca presto e non dimenticatevi che appena questa situazione migliorerà e sarà possibile incontrarci nuovamente, ci riuniremo tutti assieme per festeggiare nell’Assemblea annuale che quest’anno avrà anche l’importante compito di eleggere il nuovo Direttivo.

Un caro saluto

Il Presidente

dr. Valter Calò

Di necessità, virtù. Il nostro servizio di Intervento Precoce si reinventa in tempi di emergenza sanitaria, di Nicola Stilla

Autore: Nicola Stilla

Ormai da quasi quindici anni, l’I.Ri.Fo.R. (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione) della Lombardia offre alle famiglie dei piccoli con disabilità visiva un servizio riabilitativo e formativo di Intervento Precoce, attivo presso le sedi di Brescia e Milano: un equipe di operatori formata da neuro-psicomotricisti, psicomotricisti, logopedisti, musicoterapisti, osteopati, fisioterapisti, esperti della stimolazione visiva e basale e istruttori di orientamento, mobilità e autonomia personale accompagna i piccoli e i loro genitori in un percorso riabilitativo su misura, secondo un calendario di incontri a cadenza mediamente settimanale. Eccezion fatta per la pausa estiva, in tutti questi anni, il servizio non ha mai visto interruzioni, ma nelle scorse settimane l’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 ha reso impossibile attuare gli incontri nelle loro consuete modalità: con rammarico, ci siamo trovati costretti a sospendere il servizio fino a data da definirsi.

Per sua natura, l’intervento precoce non è solo un servizio a sportello al quale le famiglie accedono: è anche un momento di dialogo e confronto, una presenza che conforta i genitori, una certezza che conferisce fiducia e spinta motivazionale. Ha un risvolto umano ed emotivo che è imponderabile: la sua assenza, la distanza che si creerà – ci siamo detti – determineranno nel tempo ricadute psicologiche negative per le quasi ottanta famiglie che si trovano nel bel mezzo di un percorso. Abbiamo quindi deciso che, in un modo o nell’altro, avremmo dovuto porre rimedio alla situazione.

“La tecnologia ci è venuta incontro – dice Simona Roca, la coordinatrice dell’equipe del servizio di Brescia – così le consulenze fisioterapiche, logopediche, psicomotorie, neuropsicomotorie, della stimolazione basale e visiva, nonché l’attività di orientamento, mobilità e autonomia personale sono arrivate a domicilio, nelle case delle famiglie, con la simpatia, la fiducia e la professionalità che ci lega da tanti anni. Ognuno dei professionisti si è messo a disposizione come poteva, con strategie, obiettivi e mezzi che più si addicono alla propria disciplina: commenti condivisi ai video realizzati dai genitori, giochi guidati a distanza in videochiamata, registrazioni audio, etc. etc.…”.

La necessità è stata quella di reinventare il servizio a distanza, puntando su quegli strumenti che tutti utilizziamo in maniera informale e che sono entrati a far parte della nostra quotidianità senza che ci accorgessimo pienamente della loro potenzialità e versatilità: Whatsapp, Facebook, Facetime le infinite app per le conference call e le video chiamate etc…

In tutto questo abbiamo trovato collaboratori d’eccezione: le famiglie. “Grazie alla loro voglia di riprendere l’attività – continua Simona Roca – i genitori si sono rivelati ascoltatori attenti e riflessivi anche sui consigli a distanza; è prezioso il tempo trascorso con loro, anche solo per fare quattro chiacchiere e risentirci vicini; grazie al loro pronto rimboccarsi le maniche, sono “prolungamenti” delle nostre mani e, tutto ciò che hanno appreso ed osservato durante gli anni di viva presenza nelle varie attività, ora lo mettono in pratica”.

È vero: fin dall’inizio abbiamo puntato molto sul coinvolgimento delle famiglie nelle attività riabilitative, ed oggi – purtroppo in un frangente triste e inatteso – ne raccogliamo i frutti. “Ovviamente non è affatto facile, sicuramente non è la stessa cosa degli incontri in presenza, ma è la nostra risposta al nulla… e sta funzionando” conclude Simona.

Anche sul versante milanese la formula ha trovato proficua applicazione. La terapista Gloria Dal Zovo ci conferma che le famiglie hanno accolto l’iniziativa con spirito costruttivo: “È essenziale, soprattutto nel caso dei bambini più piccoli e con maggiore compromissione, che la famiglia collabori – dice Gloria – e nella stragrande maggioranza è stato così”. “In taluni casi, preliminarmente all’incontro virtuale, invio indicazioni e materiale via e-mail, che i genitori possono stampare, ad esempio; nel caso dei bambini più grandi possiamo utilizzare la condivisione dello schermo del computer tramite Skype; insomma, gli obiettivi restano gli stessi, semplicemente vengono utilizzati strumenti e materiali diversi”. “Il nostro è un lavoro che si basa sulla relazione: anche solo il fatto di non interrompere il contatto vocale con il bambino, soprattutto con i più piccoli, è importante”.

Insomma, non solo abbiamo tenuto vicine le famiglie, ma siamo riusciti a proseguire i percorsi terapeutici in maniera efficace. I riscontri pienamente positivi, sia da parte dell’equipe che dei genitori, ci suggeriscono una vera e propria progettualità in questa direzione, per dare una veste nuova ad un servizio che vuole, anzi deve stare al passo con i tempi: i tempi eccezionali che stiamo vivendo mentre scrivo queste righe, ma anche i tempi che abbiamo vissuto fino a pochi mesi fa, nell’auspicio che tornino presto.