Progetto PARVIS dell’Unione Europea dei Ciechi

Offerta di lavoro per un esperto di audiodescrizione – scadenza candidature: 15 aprile 2021

Il progetto europeo PARVIS (Promoting Awareness on the Rights of Visually Disabled People in an Inclusive Society– Promuovere la sensibilizzazione sui diritti delle persone con disabilità visiva in una società inclusiva), è coordinato dall’Unione Europea dei Ciechi (European Blind Union – EBU) e ha come partner principali l’Associazione svedese delle persone con disabilità visiva (SRF) e l’Associazione olandese delle persone con disabilità visiva (Oogvereniging).

Nell’ambito di questo progetto, Oogvereniging è alla ricerca di un esperto di audiodescrizione, che dovrebbe iniziare a lavorare dal 15 maggio 2021.

I principali requisiti che i candidati devono possedere sono:

  • almeno cinque-dieci anni di comprovata esperienza nella audiodescrizione di eventi preregistrati e dal vivo;
  • una profonda conoscenza delle diverse fasi, aspetti e requisiti in relazione al processo di produzione dell’audiodescrizione;
  • un’ottima conoscenza dell’inglese parlato e scritto e familiarità con la terminologia inglese nei campi dell’audiodescrizione e della disabilità visiva;
  • l’esperienza e le capacità necessarie per formare nuovi audiodescrittori.

Per una più approfondita e completa descrizione dell’offerta di lavoro e dei requisiti, si prega di fare riferimento al documento in lingua inglese in allegato.

Le candidature dovranno essere presentate con una lettera di motivazione personale, secondo le modalità indicate nel summenzionato documento, entro il 15 aprile 2021 ad Astrid Pieterse all’indirizzo astrid.pieterse@oogvereniging.nl.

È gradito ricevere comunicazione dell’eventuale candidatura presentata, all’indirizzo email del nostro Ufficio Relazioni Internazionali: inter@uici.it.

Allegato-Job_offer_audio_description_exper.pdf

Allegato-Job_offer_audio_description_expert.docx

Marche – Le mani per vedere e per guarire

Jozef racconta i suoi mesi con l’Unione ciechi

Si sono appena concluse le esperienze formative promosse dall’Uici Marche nel centro Officina dei Sensi di Ascoli Piceno insieme alla Fondazione Carisap e con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese. Ecco le testimonianze

Le mani di Jozef si muovono sicure sui corpi distesi dei suoi pazienti. La pressione è quella giusta per stimolare muscoli, gambe e braccia, per recuperare l’elasticità dei movimenti, per cercare di tornare a stare bene. Jozef Bludzin vive a San Benedetto del Tronto, ha 47 anni, non vede ma sente con le mani: due mani molto preziose perché nel tempo sono diventate quelle di un esperto fisioterapista.

Socio dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, Jozef per sei mesi ha fatto parte della squadra di operatori del Centro Officina dei Sensi, sede dell’Uici di Ascoli e Fermo, grazie a un tirocinio formativo promosso dall’Uici Marche insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno e sostenuto anche con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese.

La sua esperienza formativa e professionale si accompagna a quella di Joshua Ogunsere, 41 anni, di origine nigeriana ma residente nella vallata del Tronto, impegnato nel Centro d’eccellenza per sei mesi come centralinista e aiuto segreteria.

“Entrambi i tirocini – spiega Cristiano Vittori, presidente Uici Marche – rientrano nel progetto ‘Vediamoci al lavoro’, promosso dall’Unione regionale proprio per dare ai giovani e agli adulti non vedenti che vivono nelle Marche la possibilità di inserirsi nel mondo lavorativo attraverso un’esperienza di 6 mesi all’interno delle realtà che più rispecchiano le loro abilità, i loro studi e le loro aspirazioni”.

“La presenza di Jozef e Joshua nel nostro Centro – racconta Gigliola Chiappini, presidente Uici di Ascoli Piceno e Fermo – è stata importante sia per loro che per noi. Stiamo affrontando un periodo complesso e gli aiuti che possono arrivare dall’esterno, a qualsiasi livello, fanno la differenza. In questo caso i tirocini lavorativi ci hanno dato la possibilità di incrementare l’offerta del Centro e di avere un valido aiuto in segreteria. Per il nuovo anno ci auguriamo che esperienze del genere possano ripetersi”.

“Questo tirocinio è sicuramente un’esperienza molto positiva – commenta Jozef Bludzin -: un periodo lavorativo fatto di incontri, confronti e nuovi contatti che hanno ampliato i miei spazi mentali. Il mio incarico era basato sul benessere e da questo punto di vista il Centro Officina dei Sensi mi ha dato la possibilità di operare a 360 gradi. Spero ci siano in futuro altri progetti come questo che possano aiutarmi ad approfondire le mie conoscenze. Colgo l’occasione per augurare a tutti un buon 2021, con la speranza di lasciarci alle spalle tutte le difficoltà dell’anno che si sta chiudendo”.

Foto di Jozef Bludzin al lavoro con un paziente

Link del webinar sullo Smart Working ad HANDImatica, di Valter Calò

Autore: Valter Calò

Di seguito il link per chi volesse riascoltare il Webinar tenutosi il giorno 28 novembre dal titolo “Le 1000 facce dello smart working. Come una persona con disabilità visiva “sopravvive” al tempo del Covid19″.

Evento tenutosi all’interno della manifestazione HANDImatica 2020 creato e gestito da Universal Access.

Nel link i relatori con le loro tematiche sono comodamente suddivisi per un facile ascolto.

PROGRAMMA:

Moderatore:

Michele Landolfo

Relatori:

Valter Calò. Smart working: Dalle criticità alle opportunità.

Chiara Tirelli. Normativa sul aggiornamento del posto operatore per persone non vedenti e ipovedenti.

Giuseppe Fornaro. Gruppi di auto aiuto e comunità. Superare la pandemia insieme.

Vito Saladino. Lavorare all’interno di un ospedale, dal centralino al front office.

Paolo Maggia. Come preparare il Computer di una persona non vedente e ipovedente? Quali software accessibili per Fornire assistenza informatica da remoto.

Guglielmo Boni. Lavoro al centralino con Skype for business e teams, formazione personalizzata E guidata a distanza.

Vito Rafaschieri. Esempio funzionale dell’utilizzo di una work station postazione di lavoro per ufficio e casa.

Kedrit Shalari. L’esperienza diretta di chi ha vinto la sfida di un concorso pubblico.

Sauro Cesaretti. (Accessibility days) abbattere le barriere digitali.

Rossy KK e Silvia Fattori. Quali sono le risorse e le competenze necessari per affrontare questo periodo di cambiamenti?

Link:

Smart Working: la risposta al Covid19, di Valter Calò

Autore: Valter Calò

Il giorno 28 novembre all’interno dell’importante manifestazione di “HANDImatica 2020” si è tenuto un Webinar creato e gestito da Universal Access dal titolo “Le 1000 facce dello smart working. Come una persona con disabilità visiva “sopravvive” al tempo del Covid19″.

Questo articolo vuole essere solo un approfondimento di uno dei tanti argomenti trattati durante le quasi 4 ore di collegamento, con una media di 150 contatti. Tratterò solo la parte che ho presentato dal titolo: “Smart working: Dalle criticità alle opportunità”, considerando le numerose telefonate ed e-mail che ho avuto per chiarimenti su questo complesso argomento.

Il processo di digitalizzazione e lo sviluppo delle nuove tecnologie, denominato Industria 4.0, che coinvolge sia l’aspetto economico che sociale, ha determinato dei cambiamenti anche nel modo di concepire la prestazione lavorativa, una di queste possibilità è lo Smart Working che subentra per vie semplificate ad un accordo interconfederale del 2004 tra alcune sigle sindacali e le maggiori categorie produttive come Confindustria, Confartigianato, lega Cooperative, ABI ecc… Accordo volontario tra lavoratore e datore di lavoro, questo è e rimane un “accordo” interconfederale e non una normativa, il suo ben noto nome è: Telelavoro.

La Legge 22 maggio 2017 n. 81 anticipa e definisce per la prima volta un quadro normativo per il lavoro agile (smart working).

All’inizio del 2020, nell’ambito delle misure adottate dal Governo per il contenimento, la prevenzione e la gestione dell’emergenza sanitaria da COVID-19 (coronavirus), al fine di limitare al massimo gli spostamenti e gli assembramenti dei cittadini, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha emanato il DPCM del 1 marzo 2020 che interviene con un nuovo Decreto semplificato sulle modalità di accesso allo smart working.

Ai sensi dell’art. 26 del Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito in Legge 24 aprile 2020, n. 27, come modificato dal D.L. n. 104/2020 (Decreto Agosto), convertito in Legge n. 126/2020, a decorrere dal 16 ottobre e fino al termine dello stato di emergenza sanitaria 31 gennaio 2021, i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell’art. 3, comma 3, L. n. 104/1992 possono svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile, anche attraverso lo svolgimento di diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi vigenti, o lo svolgimento di specifiche attività di formazione professionale anche da remoto.

Il DPCM del 3 novembre 2020 sottolinea e raccomanda il massimo utilizzo della modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza.

Cerchiamo bene di capire il motivo di questa normativa che interviene fortemente sulla modalità di trasmissione di questo virus e quindi sul suo sviluppo epidemiologico, fermando gli spostamenti dei cittadini si interrompe la modalità di infezione determinata dalla diffusione per via aerea e per contatto  del virus stesso, limitando così il suo sviluppo, attualmente questa metodica assieme al distanziamento, le mascherine e la disinfezione, sono gli unici strumenti che abbiamo per il suo contenimento e l’abbassamento della carica virale, metodologia preventiva che determina il calo delle persone infette, in rianimazione e dei morti determinati come causa diretta o complicanza di questa pandemia.

Evidente è che se il lavoratore non è messo nelle condizioni di tutelarsi e tutelare secondariamente le persone che gli sono vicine, (figli, congiunti, genitori, persone anziane ecc.), nonostante abbia ufficialmente richiesto una modalità di lavoro agile che gli spetta di diritto durante una emergenza sanitaria e questo diritto le viene negato ingiustificatamente, il lavoratore colpito da questa presa di posizione dovrà fortemente considerare se ricercare quali e di chi siano le responsabilità.

Cos’è lo Smart Working secondo la definizione del Ministero del lavoro:

“Il lavoro agile (o smart working) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività”.

La definizione di smart working, contenuta nella Legge n. 81/2017, pone l’accento sulla flessibilità organizzativa, sulla volontarietà delle parti che sottoscrivono l’accordo individuale e sull’utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto (come ad esempio: pc portatili, tablet e smartphone).

Il Governo, ha incentivato l’utilizzo di questa particolare forma del lavoro, introducendo una procedura semplificata, che prescinde da qualsiasi accordo individuale tra azienda e dipendente, lasciando come unici adempimenti la comunicazione al Ministero del lavoro circa il periodo di smart working e il dettaglio dei lavoratori interessati oltre ad un’informativa da rendere a dipendenti ed ai Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

Salvo proroghe, con la fine dell’emergenza sanitaria, 31 gennaio 2021, tutto tornerà in modalità ordinaria con il ripristino del lavoro con le stesse modalità antecedenti a questa situazione sanitaria emergenziale, ma il governo lascia una porta aperta a tutti i datori di lavoro e ai lavoratori che vogliano continuare in modalità autonoma questa possibilità lavorativa. Nei confronti dei lavoratori disabili, ma non solo loro, sarà possibile stipulare degli accordi aziendali con le rappresentanze sindacali della stessa azienda o rappresentanze territoriali che regolamentino il ricorso allo smart working.

L’azienda, anche in regime di Smart Working, nei confronti dei lavoratori è tenuta a garantire la loro salute e sicurezza, ma non solo, il datore di lavoro è responsabile del funzionamento, manutenzione, installazione e della sicurezza degli strumenti tecnologici qualora vengano affidati al dipendente per lo svolgimento della prestazione da remoto.

Molte sono le tematiche che si potrebbero trattare su questo argomento come l’aspetto sociale, l’isolamento del lavoratore, la produttività, l’abbassamento del concetto di Team Working, la comunicazione interpersonale o argomenti tecnici come configurare un PC, le modalità di connessione o le problematiche tecniche dovute a questo operare come Home Office, tutto ciò è stato trattato durante il Webinar, voglio solo nominare il moderatore Michele Landolfo e i relatori con i loro significativi interventi:

Valter Calò. Smart working: Dalle criticità alle opportunità.

Chiara Tirelli. Normativa sull’aggiornamento del posto operatore per persone non vedenti e ipovedenti.

Giuseppe Fornaro. Gruppi di auto aiuto e comunità. Superare la pandemia insieme.

Vito Saladino. Lavorare all’interno di un ospedale, dal centralino al front office.

Paolo Maggia. Come preparare il Computer di una persona non vedente e ipovedente? Quali software accessibili per fornire assistenza informatica da remoto.

Guglielmo Boni. Lavoro al centralino con Skype for business e teams, formazione personalizzata e guidata a distanza.

Vito Rafaschieri. Esempio funzionale dell’utilizzo di una work station postazione di lavoro per ufficio e casa.

Kedrit Shalari. L’esperienza diretta di chi ha vinto la sfida di un concorso pubblico.

Sauro Cesaretti. (accessibility days) abbattere le barriere digitali.

Rossy KK e Silvia Fattori quali sono le risorse e le competenze necessari per affrontare questo periodo di cambiamenti?

UICI sostiene la Fiera online dell’impiego delle persone con disabilità di importanti organismi europei e internazionali

L’Unione ha accolto con piacere l’invito a promuovere la “Online Career Fair for Persons with Disabilities”, che si terrà dalle ore 12.00 alle ore 16.00 del prossimo 3 dicembre, proprio in concomitanza con la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità. I promotori della Career Fair sono importanti organismi internazionali e Global Careers, un’agenzia specializzata nell’organizzazione di eventi online per l’incontro di domanda e offerta di lavoro. I candidati che si iscriveranno alla “Career Fair” avranno l’opportunità di incontrare virtualmente gli addetti alle risorse umane di alcune agenzie delle Nazioni Unite, tra cui l’Alto Commissariato per i Diritti Umani e l’Organizzazione Mondiale per le Migrazioni, e dell’Ufficio Personale delle istituzioni dell’Unione Europea.

L’iscrizione alla “Career Fair” è gratuita e riservata a quanti riconoscano di essere in possesso dei seguenti requisiti:

–           Avere almeno 3 anni di esperienza lavorativa (tirocini esclusi);

–           Avere una laurea di primo livello;

–           Avere buone competenze linguistiche in almeno due lingue, di cui una sia l’inglese;

–           Avere una forte motivazione a lavorare in organizzazioni internazionali di diritto pubblico.

Le iscrizioni alla Career Fair sono già aperte e sarà possibile inviare la propria candidatura a parteciparvi fino al 3 dicembre stesso tramite il seguente link: https://app.brazenconnect.com/a/gcf/e/MbpqK

requisiti di sistema di accesso alla piattaforma: Windows 8, Internet Explorer 11, JAWS 18 e superiori) Ulteriori informazioni sull’evento sono disponibili alla pagina: https://www.globalcareersfair.com/campaign/global-careers-for-persons-with-disabilities/ .

Lavoro e disabilità visiva: nuovi orizzonti e traguardi, di Francesco Cusati

Autore: Francesco Cusati

Negli ultimi anni le nuove tecnologie stanno contribuendo a una continua e costante trasformazione del mercato del lavoro. Lo stiamo vedendo proprio in questo periodo che, in virtù dell’emergenza sanitaria, tutto non è più oramai come prima.

Il cosiddetto “Smart working” è entrato appieno nel nostro lessico e ha contribuito a un cambio radicale delle nostre abitudini non solo lavorative, modificando notevolmente anche la nostra società.

Negli ultimi anni, e proprio  in questo quadro, si evidenzia come le normative del collocamento mirato delle persone con disabilità, causa anche  la crisi economica, vengono sempre meno rispettate. Si preferisce spesso non assumere e incorrere nel pagamento di multe, che a dir la verità non sono poi così “salate”.

Per quanto riguarda la disabilità visiva conosciamo bene il ruolo che ha avuto in tema di collocamento lavorativo la legge 113/85 “Aggiornamento della disciplina del collocamento al lavoro e del rapporto di lavoro dei centralinisti non vedenti”,  che però ultimamente viene purtroppo spesso disattesa

Recentemente si è tentato di salvaguardarla ma purtroppo il costante l’immobilismo dei centri per l’impiego delle nostre provincie e l’evoluzione tecnologica hanno posto le basi per una sostanziale difficoltà di applicazione.

Che fare?

Da oltre un decennio l’Istituto dei Ciechi di Milano e la sezione milanese dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti hanno  operato alla ricerca di nuove opportunità lavorative coinvolgendo direttamente il tessuto imprenditoriale meneghino.

E iniziata perciò la costruzione di un ponte fra la domanda, rappresentata dalle aziende che si sono messe in gioco, e l’offerta, rappresentata dalle persone con disabilità visiva.

Sono nati percorsi formativi innovativi dove, oltre alla formazione tecnica di base, si è proposto un percorso condiviso con le aziende di training sugli applicativi aziendali propretari. Questi ultimi sono stati chiaramente oggetto di attenta valutazione preliminare, in relazione alla loro accessibilità,  da parte degli operatori del Centro Informatico dell’Istituto dei Ciechi di Milano.

Tra le esperienze più significative  annoveriamo certamente il progetto di inserimento di ben 10 operatori con disabilità visiva nella centrale operativa di AWP (Allianz Worldwide Partners).

Più di recente  la collaborazione con due realtà importanti aziendali quali DHL e Aler Milano ci ha permesso di inserire degli operatori nell’ambito dei rispettivi “Servizi clienti” e di progettare un percorso formativo specifico di “Addetto Customer Care”.

Purtroppo la pandemia ci ha costretto a sospenderlo più o meno a metà percorso e  solo di recente è ripreso, prima in presenza e  ora utilizzando la Didattica a distanza su piattaforma web.

È oramai troppo importante e fondamentale coinvolgere le aziende  per poter costruire insieme un proficuo e soddisfacente inserimento lavorativo considerando anche che, alla base di tutto, è necessario promuovere e diffondere una vera cultura dell’accessibilità per tutti!

Francesco Cusati

Servizi al lavoro della Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano ONLUS

Lavoro e disabilità: colloqui di lavoro a distanza

3 luglio – Inclusion Job Day

Vi segnaliamo un progetto dedicato alle persone con disabilità e a facilitare l’inclusione delle loro competenze nel mondo del lavoro. Soprattutto in un momento in cui il lockdown rischia di creare ulteriori ostacoli.

Il prossimo 3 luglio si tiene la Virtual Edition dell’Inclusion Job Day, una giornata di veri colloqui di lavoro con i recruiter delle aziende. Attraverso la piattaforma accessibile realizzata per l’evento sarà possibile dialogare con i manager aziendali, in sicurezza, da casa propria, sfruttando la tecnologia.

Hanno già aderito all’iniziativa queste aziende:

A2A, Accenture, Cerved, Ferrovie dello Stato Italiane, FINECOBANK SpA, Lavorando.com, LIDL, Neopharmed Gentili, NTT Data, Omron Electronics S.p.A, Job Service Spa

L’elenco delle aziende è in aggiornamento.

Ognuna delle aziende partecipanti sta pubblicando sul sito www.inclusionjobday.com le proprie opportunità di lavoro, per le quali incontrerà in colloquio i candidati, attraverso video colloquio o chat. La piattaforma accessibile sarà a disposizione delle esigenze di ogni utente. Pur essendo un evento da remoto, sarà prevista anche la traduzione LIS nel linguaggio dei segni.

Chiediamo quindi la Vostra collaborazione per promuovere l’iniziativa tra le persone che sono alla ricerca di lavoro o di opportunità di crescita in grandi aziende.

L’incontro tra le persone e il talento trovano nella tecnologia un alleato che fa la differenza.

L’evento è dedicato al lavoro delle persone con disabilità e appartenenti alle categorie protette

L’evento si svolgerà in modalità virtuale tra le ore 10,30  e le ore 17,30.

I partecipanti potranno:

-incontrare i recruiter delle aziende allo stand virtuale

-consegnare il cv online

-candidarsi agli annunci di lavoro online

-effettuare colloqui LIVE con i recruiter

-partecipare alle presentazioni aziendali

-prendere parte alle talk session informative e di orientamento.

Per tutta la giornata sarà garantita assistenza in real time attraverso chat e ci sarà il supporto del team dell’evento, compreso il servizio LIS di traduzione nella lingua italiana dei segni.

Rimaniamo a disposizione per ogni ulteriore informazione e chiarimento, ai seguenti recapiti:

tel 011 0267618

mail contatti@inclusionjobday.com

Saremo lieti di raccogliere le vostre segnalazioni e avviare delle collaborazioni.

Team Inclusion Job Day

I.S. Srl, Corso Duca degli Abruzzi 6, Torino, 10128 Torino IT

www.inclusionjobday.com/ 0110266830 Inclusion Job Day

Essere italiani al di là della menomazione sensoriale, di Giovanni Cancelliere

Il non vedente e ipovedente in questo tragico periodo per la nazione: i professionisti non vedenti e ipovedenti, il loro ruolo nel periodo del COVID-19.

Quando ognuno di noi ha scelto di fare il professionista sanitario di area riabilitativa, non aveva sicuramente messo in conto che un giorno si doveva trovare di fronte ad un bivio:

– continuare a svolgere la propria professione seppur supportato dai D.P.I.;

– decidere di chiudere i propri ambulatori (autonomi), messi in ferie obbligate se lavoratori subordinati di cooperative o servizi ADI o aziende accreditate private: i dipendenti pubblici hanno deciso le singole regioni che tipo di servizi e prestazioni continuare ad erogare o far svolgere altre attività ritenute più utili all’emergenza come, ad esempio, la raccolta dati dei fenomeni e stilare banche dati. Sappiamo benissimo che uno delle caratteristiche del professionista moderno è quello di redigere studi epidemiologici, normalmente del proprio ambito, ma la statistica usa mezzi univoci e ci può stare di fare ricerche, raccolte dati di rischio, incidenza e prevalenza.

Il federalismo italiano e stiamo vedendo anche quello tedesco seppur più strutturato e più di tradizione, sta creando discrasie nei vari territori di una nazione.

Il nostro dovere di cittadini italiani, professionisti sanitari, ci impone un fondamento prioritario che va salvaguardato su tutto e su tutte le nostre opinioni personali di riabilitatori: ridurre al massimo la vita sociale e la diffusione del virus ponendoci nelle condizioni di vettori per i nostri assistiti e per i nostri familiari più fragili (familiari, amici, conoscenti, colleghi).

La smania di rendersi protagonisti in questo scenario è fuori luogo; i veri protagonisti sono i rianimatori, anestesisti, radiologi, infermieri, operatori socio sanitari, tecnici di radiologia, tecnici di laboratorio, educatori professionali, psicologi dell’area sanitaria, metalmeccanici, elettricisti, tecnici di impianti industriali sanitari, operai che lavorano nelle fabbriche che producono macchinari e mascherine riguardo alla logistica: spero di non aver dimenticato nessuno.

In questi giorni c’è stato l’accaparrarsi di una funzione indifferibile da parte di qualcuno del mondo riabilitativo, a mio modesto modo di vedere fuori luogo, basta andare nei siti dei singoli collegi e commissioni d’Albo per rendersi conto che questa smania di apparire è inopportuna e danneggia l’immagine del professionista sanitaria dell’area riabilitativa.

Mai come questa volta le nostre differenze tra vedenti e non vedenti è appiattita dall’essere non necessaria, non rappresentiamo una categoria “salvavita” come invece in altre calamità come quelle delle catastrofi o delle guerre invece ci esalta nel recupero delle funzioni residue o negli adattamenti ad ausili e protesi. Conoscenza e coscienza devono prevalere sulla saccenza. Uno dei nostri cavalli di battaglia e il Contatto, la   meta comunicazione, l’empatia. #iorestoacasa perché non deve essere solo uno slogan ma perché voglio bene ai miei pazienti, ai miei colleghi, a chi devo incrociare sui mezzi (magari un infermiere o un centralinista che è obbligato ad andare sul suo posto di lavoro per necessità reale di servizio), il ragazzo del Servizio civile che mi accompagna al lavoro e non essere “il loro paziente contatto O”. L’etica dell’essere cittadino mi ha imposto di prendermi le ferie perché la mia Azienda ritiene che i casi post intervento chirurgico per un ciclo è un’attività indifferibile ma il mio senso di responsabilità mi ha detto di mettermi in ferie per cercare di evitare che il paziente, il suo accompagnatore, la sua famiglia fossero protagonisti passivi della scelleratezza dei miei dirigenti: così procederò finché avrò le ferie e i congedi o fino a quando la mia Azienda bloccherà le ferie.

Anche voi restate a casa.

News – Regione Lazio: Avviso avviamento numerico Legge 113-1985 per n. 2 posti disponibili

ANNO 2019, a tempo pieno ed indeterminato. Scadenza domande di partecipazione a selezione: 29 dicembre 2019, ore 12,30

Tipologia di richiesta: Avviso di avviamento al lavoro, a tempo pieno e indeterminato, per n. 2 centralinisti telefonici non vedenti di cui alla Legge n. 113/1985.
Sede di lavoro: n. 1 posto presso l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (sede di lavoro: Via Vitaliano Brancati 48, 00144 Roma) e n. 1 posto presso l’Istituto Superiore di Sanità (sede di lavoro: Viale Regina Elena 299, 00161 Roma).
Modalità di avviamento: Su domanda dell’interessato (verrà formata da parte del Centro per l’Impiego di Roma una apposita graduatoria, limitata a coloro che aderiranno al presente Avviso, come previsto dall’art. 7, comma 1bis, della Legge n. 68/1999, coordinato con l’art. 1, comma 3, della Legge n. 113/1985).
La procedura di consegna delle domande è già aperta.
La domanda di partecipazione dovrà essere compilata sul facsimile in all. 2 messo a disposizione dalla Regione Lazio (reperibile sul sito INPS o presso l’UICI), firmata in maniera leggibile dal candidato centralinista non vedente e unita ai seguenti, ulteriori, documenti, obbligatori: carta di identità e codice fiscale, verbale di cecità civile, stato di famiglia (per gli eventuali carichi familiari), permesso di soggiorno per i cittadini non comunitari.
Il plico contenente tutta la documentazione andrà presentato:
a mano presso il CPI di Roma Cinecittà, Ufficio SILD, Via Raimondo Scintu n. 106, 1° piano, stanza – n. 108, in plico chiuso recante la dicitura “Avviso pubblico per l’avviamento al lavoro dei centralinisti non vedenti – anno 2019” e le generalità del mittente (nome e cognome);
ovvero a mezzo Raccomandata A.R. all’indirizzo: Ufficio S.I.L.D., Via Raimondo Scintu, 106, 00173 Roma, – entro e non oltre il giorno venerdì 22 dicembre 2019, a pena di esclusione (farà fede la data del timbro postale dell’ufficio/agenzia di spedizione).
Il plico dovrà recare la dicitura “Avviso pubblico per l’avviamento dei centralinisti non vedenti Legge 113/85 s.m.i. anno 2019” e le generalità del mittente (nome e cognome).
Nota Bene, Requisito dei partecipanti: Possono partecipare esclusivamente coloro che, alla data di pubblicazione dell’Avviso, (29/11/2019) siano iscritti nell’elenco dei centralinisti non vedenti (previsto dall’art. 1, comma 3 della legge 29 marzo 1985, n. 113 e ss.mm.ii.) tenuto dal Servizio Inserimento Lavoro Disabili di Roma (SILD Via Scintu 106).
Il bando e modello di domanda sono reperibili sul sito www.regione.lazio.it, sezione Bandi e Avvisi, riferimento Determinazione – n. G16386 del 29/11/2019 “AVVISO PUBBLICO per l’avviamento al lavoro dei centralinisti non vedenti di cui alla Legge 113/85 s.m.i.” o presso l’UICI Lazio, Roma o anche presso questa Presidenza Nazionale (lavoro@uiciechi.it).

Scadenza: 29 dicembre 2019, ore 12,30, a pena di esclusione.
La graduatoria provvisoria sarà pubblicata entro il 10 gennaio 2020, sul sito www.regione.lazio.it
Informazioni utili: all’Ufficio SILD di Roma, al numero 0651682917 e e-mail
sildcpicentro@regione.lazio.it
Si prega di voler dare la massima diffusione tra coloro che, associati UICI, risultino iscritti al Centro per l’Impiego di Roma.

Master in Disability Management – Università di Firenze

Descrizione del Corso:

Il master si propone di preparare figure professionali esperte, Disability Manager, che utilizzino gli strumenti più idonei ad analizzare, pianificare e concretamente realizzare progetti di inclusione lavorativa e sociale. Il DM agirà quindi partendo dalle necessità della persona, considerando il contesto in cui si colloca e gli aspetti normativi, nell’ottica di realizzare i massimi livelli di inclusione possibili. Le competenze multidisciplinari acquisite favorirannno l’operatività in ambiti diversi e la capacitò di dialogare con tecnici di altri settori e altre realtà aziendali e sociali, mettendo al centro la persona con disabilità e la valorizzazione delle sue abilità e competenze che crescono e si modificano nel tempo. Gli strumenti indispensabili forniti saranno le conoscenze culturale e tecnica delle varie disabilità, degli strumenti di valutazione e dell’ICF, e degli ausili informatici e tecnologici. Nell’ambito aziendale saranno le dinamiche organizzative, l’engagement e la gestione dei conflitti, la comunicazione efficace, il networking e il fundraising. Fondamentale sarà lo sviluppo di un approccio flessibile, dinamico e orientato al problem solving, e di un’abitudine a pianificare progetti di inclusione che considerino tutti gli aspetti operativi (criticità, strategie, azioni, monitoraggio e valutazione) senza trascurare la loro sostenibilità per la persona e per il contesto.

CFU: 60

Coordinatore del master: Sandra Zecchi

Sede del Corso: Scuola di Scienze della Salute Umana, Largo Brambilla,3, Firenze

Durata delle attività didattiche: 12 mesi

Periodo di svolgimento del Corso: ottobre 2019-settembre 2020

Quota di iscrizione: € 2.000

Sono esonerati dal pagamento della quota di iscrizione gli studenti con disabilità, con riconoscimento di handicap ai sensi dell’articolo 3, comma 1, della Legge 5 febbraio 1992, n. 104;

Testo del Decreto n. 910 Anno 2019 Prot. n. 140441.

Articolo 1

Istituzione del corso

È istituito presso l’Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, per l’anno accademico 2019/2020, il Master di I livello in Disability Management. L’unità amministrativa sede del Master è il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica, Largo Brambilla, 3 – 50134 Firenze. Le attività didattiche si svolgono alla Scuola di Scienze della Salute Umana – presso il N.I.C. (Nuovo Ingresso Careggi) – Largo Brambilla,3 – 50134 Firenze. Il corso ha la durata di 12 mesi (annuale) con inizio il giorno 8 novembre 2019.

Articolo 2

Finalità del corso e profilo professionale

Il master si propone di preparare figure professionali esperte, Disability Manager, che utilizzino gli strumenti più idonei ad analizzare, pianificare e concretamente realizzare progetti di inclusione lavorativa e sociale. Il DM agisce quindi partendo dalle necessità della persona, considerando il contesto in cui si colloca e gli aspetti normativi, nell’ottica di realizzare i massimi livelli di inclusione possibili. Le competenze multidisciplinari acquisite favoriscono l’operatività in ambiti diversi e la capacitò di dialogare con tecnici di altri settori e altre realtà aziendali e sociali, mettendo al centro la persona con disabilità e la valorizzazione delle sue abilità e competenze che crescono e si modificano nel tempo. Gli strumenti indispensabili forniti sono le conoscenze culturale e tecnica delle varie disabilità, degli strumenti di valutazione e dell’ICF, e degli ausili informatici e tecnologici. Nell’ambito aziendale sono le dinamiche organizzative, l’engagement e la gestione dei conflitti, la comunicazione efficace, il networking e il fundraising. Fondamentale è lo sviluppo di un approccio flessibile, dinamico ed orientato al problem solving, e di un’abitudine a pianificare progetti di inclusione che considerino tutti gli aspetti operativi (criticità, strategie, azioni, monitoraggio e valutazione) senza trascurare la loro sostenibilità per la persona e per il contesto.

Articolo 3

Attività formative

Le attività formative del corso sono:

Insegnamento Settore Scientifico Disciplinare

CFU

1° Gruppo insegnamento 9

Cultura della disabilità BIO/16 3

Disabilità e relazioni interpersonali – aspetti di comunicazione SPS/08 3

Disabilità e relazioni interpersonali – aspetti di comunicazione SPS/10 34

2° Gruppo insegnamento 9

Normativa IUS/09 3

Management delle imprese e risorse umane SECS-P/08 3

Il ruolo del medico del lavoro nelle disabilità MED/44 3

3° Gruppo insegnamento 9

Integrazione lavorativa come integrazione sociale SPS/09 3

Aspetti neuropsichiatrici MED/39 3

Lavoro in gruppo-engagement, discriminazione e mobbing MED/25 3

4° Gruppo insegnamento 6

Ausili, domotica ed ergonomia ING-INF/05 3

Aging e aspetti riabilitativi MED/09 3

5° Gruppo insegnamento 6

Disabilità e relazioni interpersonali – aspetti di comunicazione SPS/10 3

Psicologia della disabilità M-PSI/01 3

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Tirocinio pratico 7

FAD Pratica multidisciplinare 8

Prova finale 6

Totale 60

La frequenza delle attività formative è obbligatoria.

Al termine dei corsi e prima delle verifiche di profitto, il Coordinatore del Master invierà alla Unità funzionale “Didattica Integrata con Servizio Sanitario Regionale e con la Scuola di Scienze della Salute Umana” l’elenco degli studenti che hanno regolarmente frequentato i corsi. 5

Articolo 4

Verifiche intermedie

Le modalità di verifica delle attività formative consistono in esami con votazione espressa in trentesimi ed eventuale menzione della lode o con giudizio di idoneità nei casi previsti e comunicati alla Segreteria Amministrativa Studenti dal Coordinatore del Master. I crediti previsti per il tirocinio sono attribuiti allo studente su attestazione del Coordinatore del Master che il tirocinio è stato regolarmente svolto. In relazione alla specificità delle attività pratiche e di tirocinio può essere richiesto il possesso della certificazione di idoneità sanitaria e dell’attestato del corso base e/o avanzato in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro. Informazioni di dettaglio saranno pubblicate all’indirizzo www.unifi.it, seguendo il percorso Didattica => Master 2019/2020 => Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica negli spazi dedicati al Master di cui al presente decreto. Lo studente che non sia in regola col pagamento delle tasse e/o degli eventuali oneri, non può essere ammesso agli esami e non può svolgere il tirocinio.

Articolo 5

Prova finale: La prova finale consiste in un project work.

Per essere ammessi alla prova finale il candidato deve essere in regola con il pagamento della quota di iscrizione e degli oneri eventualmente maturati. Inoltre, deve accedere al proprio profilo personale, disponibile sui servizi on-line dell’Ateneo, e pagare il relativo contributo, almeno 30 giorni prima della discussione finale, previa compilazione dell’apposita domanda on-line. La votazione della prova finale è espressa in centodecimi ed eventuale menzione della lode. Concorre alla votazione finale il voto medio riportato nelle verifiche intermedie che è calcolato con media aritmetica ponderata. Il candidato che, trascorso il termine ultimo per la prova finale, non ha conseguito il titolo, può accedere nuovamente al corso di Master, qualora venga attivato con gli stessi requisiti di accesso, previa selezione e ulteriore iscrizione, con eventuale riconoscimento delle attività svolte e dei crediti maturati da parte del Comitato Ordinatore.6

Tutte le info: https://www.unifi.it/p11593.html