“Scuola: cosa abbiamo fatto, stiamo facendo, possiamo fare”: discutiamone!, di Silvana Piscopo

Autore: Silvana Piscopo

Oggi, mentre passeggiavo con il mio cane guida,(la dolcissima candy), ho incontrato Linda P, mia ex alunna, poi docente di matematica e, successivamente, insegnante di sostegno presso uno dei più noti licei polifunzionali di Napoli; con lei ci eravamo ritrovate, dopo parecchi anni, nell’occasione della stesura del piano educativo individualizzato di 2 allievi ciechi assoluti, seguiti, come tanti altri, dal centro di consulenza tiflodidattico di Napoli ed io svolgevo una funzione di raccordo con la sezione.

Più volte ci siamo trovate su posizioni differenti circa le strategie più efficaci da adottare per  sviluppare capacità di organizzazione degli apprendimenti e incremento delle relazioni con i compagni sia in classe, che oltre la classe.

Abbiamo ripercorso, con ironia,le tappe accidentate, ma con soddisfazione per i risultati conseguiti dai due allievi, attualmente universitari; nel salutarci, la prof. Linda P. nel salutarci, ha ringraziato l’intera sezione di napoli, attraverso di me, perché, invece di adottare una, ormai diffusa pratica fondata sul pregiudizio contro la scuola che non funziona, che discrimina ed abbandona, ha offerto collaborazione con pazienza, costanza e competenza.   

Queste parole mi hanno prodotto un gran sollievo in un  tempo così pesante e carico di confusione, incertezze nelle scelte da fare, nelle attività da offrire a bambini e adolescenti, nelle opzioni di percorsi da indicare a tanti docenti che ci contattano, nel dare risposte a genitori in difficoltà nel seguire figli che non potevano essere, tecnologicamente attrezzati e psicologicamente così solidi per affrontare limiti e specificità del fare scuola a distanza.

E, tuttavia, ho realizzato che la prof. Linda P. ha ragione:

la pazienza nell’ascolto delle ragioni dell’altro, la costanza nel perseguire obiettivi semplici, ma significativi, la competenza nell’indicare percorsi in grado di potenziare capacità individuali e favorire relazioni affettive e di reciprocità tra coetanei, ci hanno consentito di essere punti di riferimento sia come sezione territoriale sia come persone individuali.

Sia come supporto specialistico per quanto riguarda le consulenze tiflodidattiche fornite dall’apposito centro di Napoli. Abbiamo lavorato con continuità dalla metà di marzoin stretta collaborazione tra sezione e centro tiflodidattico e, dopo aver analizzato i bisogni dei ragazzi e bambini attraverso contatti telefonici e risposte a domande semplici, ma mirate, abbiamo orientato insegnanti e genitori, abbiamo coinvolto i responsabili della commissione tecnologie, il gruppo di esperti organizzato presso il Cavazza e tutti hanno contribuito alla soluzione di problemi di gestione delle piattaforme, di carenza di ausili adeguati a poter seguire le lezioni a distanza, a rimodulare programmazione didattica personalizzata.

Allo stato attuale, ormai vicino alla conclusione dell’anno scolastico, ci stiamo preparando ad essere vicini a famiglie e ragazzi su due versanti: quello della proposta di attività ludiche-relazionali e di promozione di abilità in materia di autonomia e mobilità, quello di preparazione ad affrontare la ripresa della scuola che, auspichiamo, si svolga in presenza, ma che, comunque dobbiamo affrontare mettendo i nostri giovani e bambini in condizione di poter gestire al meglio tutto ciò che le tecnologie assistive permettono di realizzare per la crescita dell’indipendenza.

C’è molto cammino da fare, risorse umane e materiali da impegnare, ma anche molto tessuto da ricostruire tra famiglie, docenti, personale scolastico specializzato e non: per quella che è stata la mia esperienza di docente e, poi, di dirigente scolastica non vedente e per questa esperienza che sto conducendo da 5 anni nell’impegno associativo, posso testimoniare che alimentando le conflittualità ad ogni passo di strada tra famiglia e scuola,procedere per generalizzazioni con sfiducia e continue accuse di discriminazioni,si rischia di allontanarci dai traguardi che ci prefigiamo, perché apparire come i perseguitati, non ci rende giustizia e non corrisponde, almeno credo, al grado di integrazione sociale di cui  siamo protagonisti.

Ci serve valorizzare le buone prassi che, nonostante tutto, sono tante e, se utilmente aggregate, possono costituire fonte di merito per chi le attiva e spinta propulsiva per chi le apprende. E, allora? Mettiamocela tutta per costruire ponti ed evitare i muri che separano!

Silvana Piscopo, componente della commissione istruzione nazionale, responsabile istruzione   sezione territoriale di Napoli.

Tv di oggi e problemi di ieri, Ma non troppo

Autore: Vincenzo La Francesca

(n.d.r.) Anche in questo modo ricordiamo il nostro caro amico Vincenzo che ci ha lasciati molto prematuramente. Ho trovato tra le mie cose un suo articolo che non avevo ancora pubblicato e mi accingo a farlo con tanto piacere, perché sono certo che, come lo sto ricordando io, lo ricorderete anche voi, almeno per chi lo conosceva.

Nunziante Esposito.

***

La tv negli ultimi decenni ha subito una vera e propria evoluzione del suo consueto modo di essere intesa

Qualcuno aggancia i suoi ricordi ad uno scatolone disposto in varie stanze della casa, magari a colori, generalmente corredato di un telecomando, sempre oggetto di diatribe circa il suo posizionamento.

Qualcun altro, facendo un ulteriore passo indietro, ricorda scatole ancor più ingombranti, con qualche tasto o rotella che erano necessari al funzionamento, rigorosamente lontani dal proprio divano, per cui alzarsi era fondamentale per padroneggiarli.

Vi era un certo numero di canali, dichiarati in alcuni casi 99, che trasmettevano contenuti di vario ordine e grado, per i quali erano obbligatorie forme di equilibrio spaziale, umano e temporale, nel tentativo di non perdersi nulla.

I più fortunati possedevano un videoregistratore, quando proprio non si poteva fare a meno di conciliare i propri orari con quelli della trasmissione preferita. Altri dovevano scegliere: partita o cena, moglie o film.

Prima il digitale terrestre, poi internet e il satellite, a seconda dell’ordine che ciascuno vuole scegliere, hanno cambiato progressivamente e radicalmente il nostro modo di rapportarci con la tv.

È andato via prima di tutto lo scatolone, ora sempre più sostituito da un quadro da parete, e ai 99 canali dichiarati e mai trovati se ne sono sostituiti centinaia, da ricevere via digitale terrestre, magari 2.0, via satellite o via internet.

La trasmissione?

La si può scegliere in diretta, un’ora dopo, il giorno dopo o, a richiesta, per gli anglofoni on demand.

Come se ciò non bastasse, la larga banda di internet ha portato la televisione su qualunque dispositivo, non necessariamente più tv, intanto divenuta smart e slim, ma anche smartphone, tablet, per non perdere neanche un passaggio della squadra del cuore, magari seduto comodamente a letto, o mentre ci si trova in contemplazione dei propri arredi in ceramica, alla stregua di Carlo, famoso chef stellato.

Le emittenti, pubbliche e private, si sono adeguate al corso dei tempi. Un po’, facendo finta, hanno battagliato tra loro, un po’ si sono scannati per accaparrarsi clienti; resta il fatto che hanno provato a stare realmente al passo con l’innovazione, ed hanno iniziato ad offrire secondo le loro strategie e le loro risorse servizi sempre più su misura.

Quali vantaggi concreti per chi ogni giorno fa i conti con la minorazione visiva?

Per rispondere a questa domanda, analizziamo cosa offre il mercato, necessariamente costretti a fare nomi. Ci limiteremo ai grandi colossi, senza che nessuno dei broadcaster minori ce ne voglia, ma fiduciosi che se ciò che scriviamo è inesatto, potremo essere sicuramente corretti.

Distinguiamo due momenti nell’ambito dell’attività televisiva: la diretta e quello che viene chiamando on demand, cioè trasmissione a richiesta.

Sulla diretta tra la nostra Rai, emittente pubblica, Mediaset, nella sua versione in chiaro o a pagamento, e Sky le novità essenzialmente riguardano la qualità audio e video. Dopo l’alta definizione, hd, è arrivato il 4k, che promette una visione tale da permettere di distinguere anche i fili d’erba di un terreno da gioco, ammesso che il proprio televisore sia predisposto.

C’è stato un periodo in verità in cui la tecnologia tridimensionale sembrava volersi imporre, ma al momento sembra che essa sia stata confinata nelle sale del grande schermo, probabilmente visti anche i costi maggiori necessari alla produzione e alla visione.

Ma mentre il 3d è irrilevante per chi non può fruirne, altri esperimenti polisensoriali hanno visto la luce e poi le tenebre, come ad esempio il cinema a 4 o 5 dimensioni, ove le scene dell’audiovisivo erano accompagnati con spostamenti della poltrona o con immissione nell’aria di odori attinenti la scena o addirittura di sostanze come l’acqua, per enfatizzare gli schizzi dell’andare in canoa.

Ritornando sulla trasmissione in diretta, ci sono notizie positive. È finita l’epoca dei dispositivi usb da collegare al computer per avere un software che ci leggesse la guida dei programmi o che ci informasse sul nome del canale selezionato e il contenuto trasmesso al momento.

Potrebbe essere finita anche l’epoca della tv dedicata alle specifiche disabilità, da gustarsi da soli tra la folla, magari con comandi vocali ed altri computer che fungono da tramite.

Le nuove smart scatole, che è meglio chiamare smartbox o smart-tv, che oltre a fare la tv fanno altre cose, consentono facilitazioni anche per alcuni tipi di disabilità. In questo la guida vocale, o comunque la si voglia chiamare, finalmente consente la gestione in autonomia del menu, dei canali, della guida tv e tutte le funzioni principali.

Questi nuovi quadri da parete permettono anche di scaricare applicazioni di ogni ordine e grado. Per queste ultime in verità l’accessibilità è ancora molto da discutere, ma sinceramente un gran passo avanti è stato compiuto.

Problemi si incontrano, sempre rimanendo in diretta, quando si vuol usare un decoder, ad esempio quello di Sky. L’accessibilità, almeno su quelli tradizionali, non esiste, e si torna al vecchio sistema dell’uso senza alcun tipo di riscontro.

È pur vero che le app sugli smartphone ora consentono di conoscere la guida programmi in tempo reale, e di poter quindi scegliere diciamo così alla cieca solo il numero del canale.

Molte le funzioni interessanti del decoder Sky, alcune delle quali in qualche modo si gestiscono, ma non quelle avanzate.

Così si riesce a mettere in pausa e riprendere un programma, riavviare un film dall’inizio, cambiare la lingua audio del programma, esempio utilizzando le audio descrizioni. Poi… ci fermiamo qui.

E molto spesso ci fermiamo proprio all’accensione, quando premiamo il tasto dedicato e… come Michelangelo tocca chiederci: “Perché non parli?”, possibilmente evitando poi di usare il martello nel tentativo di emulare l’artista. Per fortuna è ancora valido il meccanismo di togliere selvaggiamente corrente all’arnese e far ripartire dall’inizio il tutto: per ora funziona!

Di contro dall’app possiamo far partire la registrazione di una trasmissione, ma se non c’è un occhio che dal decoder la mandi in play, resterà smarrita dei meandri del disco.

La Rai ha realizzato app per smartphone e tablet di ogni ordine e grado, e i risultati sono tutto sommato soddisfacenti, almeno per ciò che concerne tablet e smartphone.

Ogni tanto nelle varie release dell’app l’accessibilità si perde per strada, ma tutto sommato la gestione dei canali in diretta è ora possibile sul tv smart vocalizzato, e tutte le altre funzioni tramite smartphone, tablet o apple tv, con risultati interessanti.

Per quanto riguarda Mediaset, solo diretta sulla tv smart. La guida tv la rimediamo dal televisore vocalizzato o da qualche app, ma niente altro. Le app sono praticamente inaccessibili, e nemmeno usabili, a patto che non si intenda impazzire.

Una parola a parte merita la gestione via web, cioè via computer senza app, dei tre gestori analizzati sin qui.

Buona la gestione Sky, sia della diretta che dei programmi a richiesta, anche se la diretta si limita a canali selezionati da loro.

Gestibile anche la Rai, con qualche problema, ma superabile.

Disastrosa Mediaset, in tutte le sue forme.

A titolo di informazione va detto che la gestione via app o via web prevede tutta una serie di restrizioni, come numero di dispositivi registrabili, contemporaneità dei dispositivi stessi ed altro ancora, che sinceramente qui evitiamo di approfondire.

La trasmissione su richiesta necessita di un discorso un attimo approfondito.

Intanto, come abbiamo visto, i principali competitors sono entrati a loro modo nel settore, ma vi sono provider che offrono solo tv a richiesta.

Online tv, mediaset online e netflix sono quelli più in voga al momento, ma altri si stanno affacciando, come Amazon, Youtube, Apple.

Online tv o nowtv è una sezione distaccata di Sky, rivolta a quegli utenti che vogliono avvicinarsi a Sky, ma senza investire troppo danaro. È come dire, se ti piace, pensa cosa ti aspetta se sottoscrivi un abbonamento via satellite!

Premium Online è la stessa prospettiva applicata a Mediaset.

Netflix è un provider internazionale, noto per le sue numerose offerte di serie e per i prezzi contenuti. Ottima l’usabilità e l’accessibilità, su qualunque dispositivo, sia come app che come web.

Interessante la pennetta di Amazon, che si collega alla propria tv, purché sia presente una porta hdmi, e l’accessibilità è garantita da un suo screen reader integrato.

Le app di Apple e Youtube sono gestibili, ma non è ancora chiaro quali contenuti intendano veicolare.

Netflix si utilizza ottimamente anche su appletv, per la quale la Rai ha risposto presente e in maniera soddisfacente, mentre gli altri nicchiano.

Praticamente nessuna utilizzabilità per Mediaset, ancora una volta, e per tvnow. Si riescono a fare poche cose, ma con tanto artificio che alla fine non vale la pena.

Per quei contenuti che si potrebbero gestire da app o pc, ma non da tv, una piccola accortezza consente di sopperire alla mancanza trasferendo il segnale dal proprio dispositivo fisso o mobile alla smart-tv, tramite apposite pennette o protocolli già incorporati nella tv connessa alla propria rete, sebbene alcuni provider impediscano per ragioni di diritti di autore e di chissà cos’altro questo tipo di mirroring, cioè riproduzione su audio e schermo secondario.

Anche Tim offre una sua tv, con qualche canale in diretta e il resto a richiesta. L’app si usa decentemente, ma solo perché spesso la regalano con l’abbonamento della rete fissa. Se dovessi sottoscrivere l’abbonamento a parte, non lo farei magari, perché non è poi tanto utilizzabile.

Meglio va se andiamo sul web da computer, dove ci si destreggia benino, non senza difficoltà.

Nel panorama appena descritto si è appena affacciato il nuovo decoder di Sky, detto Sky-q. Esso è una sintesi di ciò che il provider, cioè il fornitore del servizio, intende essere utile per i suoi utenti, frutto del dialogo con gli stessi.

Il nuovo dispositivo concilia la fruizione di contenuti in diretta e a richiesta, oltre a tutti i servizi pensabili e non per una tv.

Le funzioni in sintesi sono sempre le stesse, ma ampliate a tutta casa e a dispositivi di ogni ordine e grado. E siccome si amplia la tecnologia, anche i costi si adeguano.

Al momento nel nuovo decoder non è prevista accessibilità, ma le prospettive, a riferire le notizie di Sky, sono buone, a cominciare da un comando vocale: che cosa farà e se farà lo scopriremo in estate.

Qualche vantaggio in termini di uso c’è, perché l’app dal dispositivo mobile consente di gestire più cose, anche riportandole poi sul decoder, dove sempre alla cieca si può fare qualcosina in più.

È comoda la funzione che, premendo un tasto, finalmente fa suonare il telecomando, non più oggetto degli improperi quando lo si perde.

Ma a fronte di un contributo d’attivazione molto alto e di un canone mensile non trascurabile, secondo me al momento non vi sono vantaggi tali da giustificare una spesa importante come questa.

In definitiva, quindi, di strada se ne è fatta, e mettendo assieme un pezzo dagli smartphone, un pezzo dalla tv e uno dal computer, si fanno parecchie cose in autonomia, senza per forza distaccarsi da un contesto casalingo.

Ma quando si potrà fare tutto da una sola parte, e magari assieme agli altri, saremo tutti più contenti.

Nel frattempo continuiamo a sperare che il tempo, meteorologicamente parlando, non sia troppo avverso, altrimenti la diretta via digitale terrestre, anche se 2.0, e via parabola, potrebbe essere compromessa, con ricezione a singhiozzo o totalmente assente.

Vincenzo La Francesca

Mantova, guanti e distanze sociali: «Ciechi isolati due volte»

Per orientarsi nel mondo usano il tatto. Non potendo posare lo sguardo su contorni, spigoli e confini, devono poggiarci le mani o fare affidamento su qualcuno che li guidi, anche se non è un congiunto col quale intrattengono un rapporto d’affetto stabile. Per questo l’obbligo dei guanti su treni e autobus, e l’imperativo della distanza non fanno per loro. A esprimere il disagio per conto dei 1.300 disabili visivi del territorio è Mirella Gavioli, presidente provinciale dell’Unione ciechi e ipovedenti: «Preso atto delle ordinanze e delle regole di distanziamento sociale previste dalla Fase 2, non posso nascondere una forte preoccupazione per gli effetti ulteriormente discriminatori e limitanti sia dell’autonomia sia della dignità delle persone con disabilità visiva – interviene – soprattutto in termini di spostamento e fruizione dei servizi per poter assolvere ai nostri diritti-doveri di cittadini e lavoratori». Zero polemiche: Gavioli traduce la preoccupazione in un’offerta di collaborazione, per ridurre i rischi di confinamento sociale, e in un appello. «Nessuno di noi vuole forzare la mano o avere privilegi che possano mettere a rischio la salute nostra e di chi si prende cura di noi – premette la presidente della sezione mantovana dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti – ma è innegabile che le persone con disabilità stiano affrontando la pandemia con molte difficoltà in più rispetto ai normodotati. Per “vedere” abbiamo bisogno di toccare, e i guanti protettivi non ci aiutano. Spesso dobbiamo avere vicino un accompagnatore, che non sempre può essere un familiare convivente, magari è un amico o un volontario che si mette a disposizione, col quale difficilmente si può mantenere la distanza di sicurezza di un metro».
A impensierire, in particolar modo, è la dimensione della mobilità: «Non conosciamo ancora gli effetti delle disposizioni che i vari Comuni e il servizio di Apam avranno sulle persone cieche – sottolinea Gavioli – Rischiamo di non poter mantenere le distanze indicate da segnaletiche, o di essere lasciati a terra senza poter vedere l’autobus in avvicinamento o che non si ferma per raggiunta capienza di passeggeri». Tra le varie proposte già formulate ad Apam e al Comune di Mantova, ed estese a tutte le amministrazioni del territorio, quella «di una più ampia rete di trasporto in convenzione con la nostra associazione, o una convenzione con le cooperative di taxisti, come fa da anni il Comune capoluogo, a cui è stato richiesto un ulteriore sforzo in tal senso, per favorire lo spostamento dei disabili visivi sul territorio». L’appello è per la cittadinanza, «perché la paura del contagio e il rispetto della distanza non si traducano in indifferenza nei confronti di chi, non potendo vedere ciò che accade attorno a sé, continua ad avere bisogno di un occhio di riguardo e di qualche attenzione in più». L’appello è anche per le autorità, “perché siano applicate con gli opportuni e ragionevoli adattamenti e le necessarie deroghe, in modo da non vanificare in pochi mesi cent’anni di battaglie e impegno per l’inclusione sociale e l’autonomia».  Ho deciso di mettere il testo integrale dell’articolo, in quanto anch’io sono affetto da una disabilità visiva (ipovisione grave a causa di un malformazione al nervo ottico) e socio della suddetta sezione di mantovana dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e quindi vivo quotidianamente queste problematiche. Infatti prima di questa quarantena e i miei famigliari non potevano accompagnarmi soprattutto nei luoghi dove si svolgono le iniziative organizzate dall’associazione. Da tre anni partecipo come volontario in redazione ad una manifestazione letteraria che si tiene a Mantova ad inizio settembre, sempre assistito dall’UICI, la kermesse in questione è Festivaletteratura. Nonostante la mia disabilità mi riesco a muovere abbastanza bene anche usufruendo dei mezzi pubblici (a Mantova nello specifico, degli autobus), che uso per andare in centro anche perché la zona dove abito è molto vicino al centro storico è ben servita (la fermata dell’autobus a 10 minuti e 5 dalla linea ferroviaria che passa dietro casa mia).

Fonte: Gazzetta di Mantova

Link diretto all’articolo: https://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2020/05/15/news/mantova-guanti-e-distanze-sociali-ciechi-isolati-due-volte-1.38849101

Pubblicato il 15/05/2020

Torino – Segreteria telefonica del 22 maggio 2020

COMUNICATI DEL 22 MAGGIO 2020

•          Riapertura sede UICI Torino

•          Campagna fiscale 2020

•          5X1000 all’UICI Torino

•          Ripresa accompagnamenti UniVoC e consegna spesa a domicilio

•          Servizio UniVoC supporto telefonico

•          Incontro su spesa on-line e consegna cibo a domicilio

•          Spesa assistita e consegne a domicilio

•          Trasporto pubblico durante la “fase 2”

•          Newsletter UICI Torino

•          Estensione permessi legge 104 per maggio e giugno

Riapertura sede UICI Torino

Da alcune settimane la nostra associazione ha riaperto al pubblico i locali di corso Vittorio Emanuele II 63, con gli orari abituali, cioè il lunedì dalle 14 alle 18, dal martedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. E’ ritornato attivo anche il numero di telefono 011535567. Gli spazi della sezione sono stati adeguatamente sanificati e adattati per far fronte alle nuove esigenze. Tra le novità, in segreteria, nello sportello accoglienza, è stato collocato un pannello in plexiglas per favorire il distanziamento tra il pubblico e il personale UICI. Inoltre sono stati adottati accorgimenti per mantenere le distanze di sicurezza ed è stato installato un distributore di disinfettante per mani. La riapertura è sicuramente un segno di speranza, che ci spinge a guardare al futuro con fiducia. Dobbiamo tuttavia rilevare, che, purtroppo, l’emergenza non è affatto passata e il livello di allerta deve rimanere altissimo. Per questo raccomandiamo a tutti di usare il più possibile gli strumenti di comunicazione a distanza. Oltre al telefono della sezione, è attivo l’indirizzo mail uicto@uiciechi.it. In questa fase, l’accesso diretto agli uffici è giustificabile solo per questioni urgenti e può avvenire solo su appuntamento: prima di presentarsi in sezione, è necessario contattare telefonicamente la segreteria accordandosi con il nostro personale riguardo a giorni ed orari. Ricordiamo inoltre chi entra nei locali UICI Torino deve essere munito di mascherina. La ripartenza sarà lenta e non semplice, ma ci auguriamo che questa fase di transizione conduca gradualmente verso la ripresa delle nostre ordinarie attività, anche perché non vediamo l’ora di tornare a incontrarvi.

Campagna fiscale 2020

Siamo ormai entrati nel periodo della campagna fiscale, con le relative incombenze e i documenti da presentare. Anche quest’anno la nostra associazione ha rinnovato la convenzione con il CAF ANMIL per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi. Grazie a questo accordo è possibile ricevere assistenza nella presentazione delle domande per i modelli 730 e Unico. Ai nostri soci in regola con il tesseramento e ai loro familiari sono riservate tariffe agevolate. Lo sportello, comunque aperto a tutti i cittadini, riceve solo su prenotazione. Per fissare un appuntamento è necessario contattare la nostra segreteria al numero 011535567. Il tariffario e l’elenco dei documenti richiesti per la compilazione della dichiarazione dei redditi sono disponibili sul sito www.uictorino.it, ma potranno anche essere spediti via e-mail o ritirati presso i nostri uffici, in formato cartaceo.

Rispetto agli anni passati però, visto anche il delicato momento di emergenza in cui ci troviamo, dobbiamo segnalare alcune differenze, di cui è opportuno tener conto per fare le necessarie valutazioni. Nella nostra sede non sarà fisicamente presente un operatore del Caf, ma i documenti (meglio se già fotocopiati) saranno ritirati dagli incaricati, che poi li trasmetteranno all’ANMIL, insieme con la modulistica per la lavorazione. Inoltre ricordiamo che, salvo proroghe, il termine della campagna fiscale è fissato al 30 settembre: il CAF ANMIL garantisce la lavorazione solo entro tale data, con il rischio di non rientrare negli scaglioni intermedi che garantiscono il rimborso già entro giugno o luglio.

5×1000 all’UICI Torino

Anche quest’anno è possibile devolvere alla nostra associazione la quota del cinque per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. Questo importante aiuto economico contribuirà a proseguire le tante attività che quotidianamente svolgiamo a fianco delle persone cieche e ipovedenti, con una speciale attenzione per gli anziani soli, i giovani con disabilità plurime e loro famiglie. Il codice fiscale da indicare sugli appositi moduli è 80089520011.

Soprattutto nella difficile situazione di emergenza in cui ci troviamo, bisognerà fare ancora di più perché le persone disabili non vengano lasciate sole. Il 5×1000 sarà un aiuto decisivo. Grazie fin d’ora a chi vorrà fare questo gesto di fiducia verso la nostra associazione.

Ripresa accompagnamenti Univoc e consegna spesa a domicilio

La nostra sezione U.N.I.Vo.C., che in tutto questo complicato periodo di emergenza ha sempre cercato di restare accanto ai soci, ha deciso di riprendere, almeno in parte, i servizi di accompagnamento per persone con disabilità visiva. Le situazioni ambientali e normative lo consentono. Inoltre, grazie all’intervento della Fondazione Specchio dei Tempi, i nostri volontari hanno ricevuto una dotazione di dispositivi di protezione che consentono loro di operare in assoluta sicurezza. Compatibilmente con la disponibilità di volontari, è possibile richiedere un affiancamento per ragioni di prima necessità, come visite mediche o disbrigo di pratiche in uffici pubblici. Sono invece ancora sospesi, per ragioni di sicurezza, gli accompagnamenti legati a passeggiate e attività di svago. Ci auguriamo di poter riattivare anche questi servizi, non appena le condizioni lo consentiranno. Per richiedere l’accompagnamento è necessario contattare la sig.ra Enza Ammendolia al numero (al numero 339 683 60 01).

Ricordiamo inoltre che è tuttora attivo il servizio di consegna a domicilio della spesa e di farmaci. Come accade dall’inizio dell’emergenza, il volontario che recapita i prodotti a casa ha cura di lasciarli sullo zerbino dell’appartamento, così da evitare ogni possibile occasione di contagio. Per maggiori informazioni e per richiedere il servizio è possibile contattare la sig.ra Enza Ammendolia (al numero 339 683 60 01) oppure la sig.ra Laura Nanni (al numero 333 777 33 09).

Servizio U.N.I.Vo.C. supporto telefonico

In questo periodo segnato da una mobilità tutt’altro che semplice, chi vive da solo è particolarmente esposto al rischio di lasciarsi sopraffare dalla sconforto e dal senso di abbandono. Per mantenere un contatto con i soci e gli amici, la sezione U.N.I.Vo.C. ha deciso di attivare un servizio di supporto a distanza, svolto telefonicamente. Chi avesse necessità particolari o semplicemente avesse bisogno di parlare con qualcuno e di sentire una voce amica, può contattare la sig.ra Enza Ammendolia (al numero 339 683 60 01) oppure la sig.ra Laura Nanni (al numero 333 777 33 09). Entrambe sono disponibili, nei limiti del possibile, ad affrontare eventuali criticità, ma soprattutto a mettersi in ascolto, offrendo una parola di sostegno e di incoraggiamento in questo momento difficile.

Incontro su spesa on-line e consegna cibo a domicilio

Le settimane di isolamento, dovute all’emergenza Coronavirus, hanno fatto emergere l’importanza degli strumenti informatici che consentono di fare la spesa on-line o di ricevere cibo a domicilio. Anche ora che è iniziata la cosiddetta Fase 2, queste soluzioni possono essere di grande aiuto, soprattutto per le persone con disabilità visiva. Ecco perché il Comitato Informatico della nostra associazione ha deciso di organizzare un incontro specifico dedicato ai siti e alle applicazioni per l’acquisto di cibo e altri prodotti essenziali. Ovviamente verrà dedicata una speciale attenzione all’accessibilità di questi strumenti. L’incontro si svolgerà in teleconferenza, attraverso la piattaforma informatica Zoom. Sarà possibile collegarsi da computer, dispositivi mobili e perfino dal telefono di casa. L’appuntamento è per giovedì 28 maggio, a partire dalle ore 17. Per partecipare è necessario iscriversi, inviando entro mercoledì 27 maggio una e-mail all’indirizzo uicto@uiciechi.it. Una volta chiuse le iscrizioni, i partecipanti riceveranno una e-mail con tutte le indicazioni per seguire l’incontro, che sarà accessibile anche a chi non abbia installato la piattaforma Zoom sul proprio dispositivo. Vi aspettiamo numerosi.

Spesa assistita e consegne a domicilio

Sempre a proposito di spesa e acquisti, ricordiamo alcune opportunità.

A Torino, il supermercato Carrefour di Corso Montecucco mantiene attivo il progetto “I miei occhi per la tua spesa”, che consente ai disabili visivi di fare acquisti con l’assistenza di un operatore Carrefour. Il servizio è gratuito ed è attivo il mercoledì dalle 9 alle 12 e il giovedì dalle 16 alle 19 (con un massimo di 4 assistenze per ogni turno). Per richiedere l’accompagnamento è necessario telefonare al numero 011 70 74 759 oppure 011 70 74 762. Ricordiamo che chi si presenta al supermercato deve essere munito di mascherina.

Per chi abita nella zona del ciriacese, è attivo l’accordo che la nostra sezione ha recentemente sottoscritto con il supermercato Crai di San Francesco al Campo (via Torino 168). Le persone con disabilità visiva possono ordinare telefonicamente la spesa e riceverla a domicilio senza costi aggiuntivi, se i loro acquisti superano la cifra di 50 €. Gli ordini possono essere effettuati telefonando al numero 011 014 21 06 il lunedì e il giovedì dalle 9 alle 18 e il martedì e il venerdì dalle 8 alle 10. Le consegne avvengono il martedì e il venerdì dopo le 10, previo accordo con i clienti. Inoltre sul sito www.confesercenti-to.it è disponibile una lista, divisa per Comuni, di negozi, piccoli e grandi, che effettuano consegne a domicilio.

Trasporto pubblico durante la “fase 2”

Nei giorni scorsi, con la nuova disability manager di Gtt, la dott. Rita Gambino, abbiamo esplorato le principali novità che interessano il trasporto pubblico cittadino in questa delicata fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Ci siamo occupati sia della metropolitana, sia dei mezzi di superficie. Va detto che inizialmente le istituzioni regionali e cittadine non hanno dedicato grande attenzione alle persone cieche e ipovedenti: quasi tutti gli accorgimenti adottati richiedono un approccio visivo. Il nostro Comitato Autonomie e Mobilità ha elaborato una serie di proposte di buon senso per rendere un po’ più agevoli gli spostamenti di chi non vede. Alcune di queste proposte sono già state accolte da Gtt, per altre (ad esempio, la possibilità di salire sui mezzi pubblici dalla porta anteriore per il cieco che si muove da solo o con cane guida) siamo ancora in attesa di risposta. Per maggiori informazioni rinviamo all’articolo “Trasporto pubblico e Covid-19: ecco che cosa cambia” pubblicato sul nostro sito internet www.uictorino.it.

Newsletter UICI Torino

La nostra associazione ha inaugurato un nuovo servizio di Newsletter, grazie al quale è possibile ricevere periodicamente, attraverso lo strumento delle e-mail, informazioni sui progetti e le attività che riguardano l’UICI Torino. L’opportunità è rivolta non soltanto ai soci (che già da tempo hanno la possibilità di ricevere in formato testuale il contenuto di questa segreteria), ma a tutti: parenti, amici, persone che a vario titolo sono entrate in contatto con la nostra realtà associativa o si occupano di accessibilità e inclusione. Per iscriversi alla newsletter è sufficiente inserire il proprio indirizzo e-mail nell’apposito spazio, sul sito internet www.uictorino.it.

Estensione permessi legge 104 per maggio e giugno

Per dare un sostegno alle persone con disabilità e alle loro famiglie in questo delicato momento di emergenza, il Governo ha stabilito di estendere, anche per i mesi di maggio e giugno, i permessi retribuiti previsti dalla legge 104/1992. Il provvedimento è contenuto nel cosiddetto “Decreto Rilancio”. Ai 3 giorni mensili ordinari se ne aggiungono ulteriori 12. Quindi, analogamente a quanto già disposto per i mesi di marzo e aprile, per il periodo maggio-giugno sono previsti complessivamente 18 giorni: 3 per ogni mese più 12 distribuibili sul bimestre. L’estensione dei permessi si applica sia a chi assista un familiare con grave disabilità, sia ai lavoratori disabili, purché già in possesso del riconoscimento della legge 104.

Torino – Notiziario audio 011News, n. 20-2020

Al seguente link è disponibile la nuova edizione del notiziario audio 011NEWS, n. 20/2020 di venerdì 22/5/2020:

https://www.uictorino.it/wp-content/uploads/2020/05/011NEWS-2020-20.mp3?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=011news-n-202020-di-venerdi-2252020_67

In primo piano

– Dal Governo, deroga alle norme sul distanziamento sociale per chi accompagna una persona cieca. E l’U.N.I.Vo.C. riprende parte dei suoi servizi.

– Ritorna la Campagna Fiscale e anche quest’anno la nostra associazione offre servizio di Caf a tariffe agevolate.

– Strumenti on-line per ordinare spesa e cibo a domicilio: ne parliamo il 28 maggio in un incontro a distanza.

Buon ascolto!

“Senior” n. 5 Maggio 2020

Per la realizzazione di questo numero hanno collaborato: Cesare Barca ineffabile guida e carismatico direttore; Maria D’esposito, dolcezza allo stato puro; l’inossidabile Patrizia Modica, impavida esploratrice e diabolica attentatrice alla linea; Massimiliano, archeologo della radio; Ignazio Cozzoli, costante pungolo alla vitalità dei cervelli;il fantasmagorico Angelo De Gianni, attento consulente fiscale; Alberto Stagni, musicante, musicista,musicologo, musicofilo. Preziosa e competente, la partecipazione del Dottor Luigi Grezzana.
Assieme propongono tracce che comprendono le consuete rubriche fisse: poesia, gioco di enigmistica, visita a siti italiani di interesse turistico e culturale, l’almanacco del mese, Senior informa e le risposte ai messaggi lasciati nella segreteria telefonica di Senior. Non mancano curiosità e spunti interessanti sui quali meditare.
Musica per tutti i gusti anche su richiesta dei lettori intervalla piacevolmente l’ascolto.
Poco più di 3 ore e mezza di sano ascolto, scevro di toni accesi quali siamo soliti ascoltare propinate da media urlanti e bercianti.
Rilassatevi con Senior, l’antidoto ad ogni solitudine.
La Redazione

Di seguito il link per ascoltare il sommario:

https://www.uiciechi.it/GiornaleElettronico/Senior052020.mp3

Como – Festival dei Diritti Umani, di Massimo Corti

Autore: Massimo Corti

Si è svolto a Milano nella sede di via Ollearo di Radio Popolare, dal 5 al 7 maggio, il Festival dei diritti umani, quest’anno però a porte chiuse, vista la grave situazione di pandemia che sta attraversando l’Italia. L’iniziativa, sostenuta dalla nota emittente Radio Popolare, da diversi anni fa sensibilizzazione, proprio dal cuore della metropoli milanese, su tutte le tematiche relative alla disabilità. Molti eventi, svoltisi a porte chiuse, si sono potuti seguire on line, in streaming, e resi disponibili in podcast sul portale www.festivaldirittiumani.it. Molte le tematiche affrontate: “dalla tematica dedicata a Donne e Disabilità”, la violenza sulle donne, citati anche casi di violenza e maltrattamento anche in ambito familiare come esempio di discriminazione, nelle testimonianze, è stata fatta anche menzione a come ancora alcune Strutture ospedaliere siano poco agibili alle persone con disabilità, e quanto possa diventare complesso poter gestire alcune operazioni, come esami di routines, per i disabili in sedia a rotelle in tema di postazioni sanitarie non idonee e barriere architettoniche. Un’ampia pagina è stata riservata al felice connubio tra radio e Disabilità, con la testimonianza di Jonathan Zenti, il quale, parlando della sua disabilità, la Sindrome di Asperger, a mostrato, mediante il suo racconto, la possibilità di svolgere una attività di collaborazione presso gli studi radiofonici di Radio 2.

Per gli interessati alla tematica, https://festivaldirittiumani.it/radio-e-disabilita-cinque-lavori-consigliatidal-festival/

http://www.jonathanzenti.it/blog/2017/03/16/alias-cronache-dal-pianeta-asperger per il tema “Disabilità e Musica”, il gruppo jazz Gipsy Jazz Quartet ha suonato alcuni brani del genere Gipsi jazz da cui prende il nome la band, dove, dei fantastici chitarristi hanno dato sfoggio alle peculiarità di questo genere musicale, e al suo fondatore Django Reinhardt.

Vedi: https://festivaldirittiumani.it/res-gipsy-jazz-quartet/ https://www.youtube.com/watch?v=fU0hqQ6m-Ik

Peculiarità del Genere musicale consiste nel suonare la chitarra con due sole dita della mano, in quanto, il suo fondatore, restò con questa menomazione fisica a causa di un incidente avuto in giovane età. Per la tematica Disabilità e cinema, è stato mandato in onda in streaming il film promosso dalla Cei, l’estate più bella, di Gianni Vukaj, un cortometraggio interamente dedicato al mondo della disabilità.

Per info: https://festivaldirittiumani.it/l-estate-piu-bella/

Per finire, in Homepage sul sito del Festival, potrete trovare parole di omaggio al compianto Ezio Bosso, noto direttore d’orchestra disabile a causa di una malattia neourodegenerativa, recentemente scomparso.

Vedi: https://festivaldirittiumani.it/ezio-bosso-ci-ha-insegnato-che-la-disabilita-puo-non-essere-un-limite/

E con queste righe, spero di avervi dato una sintetica panoramica di questo importante evento culturale di sensibilizzazione sulle tematiche sociali. Un piccolo rammarico, a mio avviso, è che, in questo caso, come in molti altri,, non ne venga fatta menzione attraverso i principali media e tv nazionali. Probabilmente, molto è stato fatto per il riscatto sociale delle persone disabili, ma molto, molto c’è ancora da fare per abbattere ancora alcuni stereotipi che permangono nella società.

Distanziamento sociale: ironia e sarcasmo suonano davvero degni di causa migliore, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

L”articolo apparso sul tema in Redattore Sociale del 18 maggio, ha lasciato una ferita nel cuore di tanti di noi. Quelle parole di sarcastica ironia non suonano negative verso il Governo, ma offensive, soprattutto verso migliaia di ciechi e ipovedenti che fanno del contatto fisico una necessità quotidiana per poter vivere, lavorare, studiare…

Tutti noi, persone con disabilità, in queste settimane abbiamo fatto di necessità virtù e ci siamo adattati a vivere una condizione inaspettata e complicata. Abbiamo viaggiato avvalendoci dei nostri familiari come accompagnatori; abbiamo sopperito come si poteva alle esigenze materiali della vita di tutti i giorni.

Molti di noi hanno continuato a recarsi sul posto di lavoro e tra loro mi piace ricordare i tanti centralinisti telefonici ciechi che hanno voluto proseguire il loro servizio negli ospedali e nei centri di cura; numerosi dirigenti e volontari che hanno mantenuto aperte e operative molte nostre Sedi sul territorio per offrire assistenza e primo soccorso alle persone più in difficoltà.

E chissà quante volte siamo stati costretti a violare in queste settimane le regole sul distanziamento, senza che per questo ci si debba sentire autorizzati a perseverare nella violazione e  farla divenire abitudine tollerata. Per non parlare del rischio di essere comunque multati o fermati per non aver rispettato la distanza obbligatoria.

Ma perché, si sono domandati migliaia di ciechi e ipovedenti su tutto il territorio, dovremmo costringere i nostri accompagnatori a violare la legge? Perché dovremmo esporre a inutile rischio di sanzione le ragazze e i ragazzi del servizio civile universale, gli operatori dei servizi di assistenza ai viaggiatori con ridotta mobilità, i tanti volontari che ci affiancano e ci aiutano ogni giorno a svolgere innumerevoli funzioni personali e sociali come fare la spesa, recarci al lavoro, prendere autobus, treni, aerei, farci accompagnare a visite specialistiche e terapie continuative e tanto altro ancora?

La possibilità offerta ad accompagnatori e operatori di assistenza di derogare al metro di distanza, laddove sia necessario e sempre con le protezioni previste, per svolgere al meglio le proprie prestazioni a supporto delle persone con disabilità, secondo noi è un dovere normativo, un atto di rispetto, un segno di civiltà che allinea, una volta tanto, la Legge alla pratica sociale e alla dignità individuale dei cittadini.

Adeguare la norma sul distanziamento alle esigenze sociali di larga parte di cittadini con disabilità non significa certo trascurare o negare le ulteriori necessità di tutela della salute legate alla disponibilità dei dispositivi di protezione, all’uso dei tamponi e dei test sierologici e a tutte le altre misure necessarie ad assicurare il contenimento del rischio di contagio, ma anche il Diritto ad avere una vita piena e normale, sia pure in tempi di corona virus.

In quella ironia troppo a buon mercato di Vittorio Barbieri, ritrovo almeno un paio di paradossi:

  1. Barbieri si autodenuncia come trasgressore delle norme sul distanziamento e ne ammette pertanto implicitamente l’inapplicabilità, ma afferma nello stesso tempo che averne definito meglio l’impiego sia stata operazione inutile;
  2. Barbieri invoca legalità, sicurezza e protezione, ma sotto sotto pare sostenere che in mancanza si può anche vivere e sopravvivere in uno status di illegalità

Avere regolato in modo più chiaro, preciso e corretto l’applicazione delle norme sul distanziamento nel caso di persone con disabilità, secondo me risulta efficace e utile a risolvere innumerevoli situazioni pratiche della vita di tutti i giorni, senza provocare, violazioni, sanzioni, contestazioni, pur nella consapevolezza che rimangono aperti molti problemi che abbiamo sempre evidenziato in tutte le sedi istituzionali con rispetto, fermezza, onestà, coraggio.

Come scrivevo in apertura, i commenti sarcastici alla norma sul distanziamento, purtroppo, non rappresentano una critica al Governo e al Presidente del Consiglio, ma più tristemente suonano come una mancanza di rispetto, un’offesa per migliaia di ciechi, ipovedenti e tante altre persone con disabilità che desiderano vivere la propria vita senza essere costretti a violare le leggi e senza esporre a umiliazioni e sanzioni se stessi e le migliaia di cittadini che li aiutano ogni giorno.

Dichiarazioni rilasciate solo per protagonismo personale, finiscono spesso per causare malintesi e dissapori che non contribuiscono a farci compiere un solo passo in avanti su quel cammino di tutela e di emancipazione che rimane l’obiettivo di noi tutti, da perseguire con umiltà, devozione e rispetto reciproco.

21 maggio 2020, Giornata Mondiale dell’Accessibilità Digitale, l’Unione annuncia due importanti collaborazioni

In occasione della celebrazione della Giornata Mondiale dell’Accessibilità Digitale, questa Presidenza Nazionale è lieta di annunciare due importanti novità riguardanti le tecnologie digitali a supporto della vita delle persone con disabilità visiva, alla cui realizzazione l’Unione ha dato un contributo fattivo.

La prima riguarda la tanto attesa uscita in lingua italiana, che avverrà proprio in questa giornata, dell’app gratuita di Microsoft “Seeing AI”, che sfrutta l’Intelligenza Artificiale per permettere, tramite la fotocamera dello smartphone, di ricevere informazioni sull’ambiente circostante, persone e oggetti, in formato audio. Un gruppo di collaboratori dell’UICI ha condotto i test sulla versione beta dell’app in italiano e gli accurati feedback inviati hanno permesso a Microsoft non solo di mettere a punto il suo prodotto in italiano, ma di svilupparne le funzionalità sulla base della esperienza di utilizzo dei nostri esperti.

La seconda novità riguarda l’accordo che l’Unione è in procinto di siglare insieme a Be My Eyes per l’utilizzo del suo sistema di videochiamata per la fornitura a distanza di assistenza  informatica a ciechi e ipovedenti. Tramite questo accordo, gli iscritti al servizio Be My Eyes, che è gratuito, avranno quindi l’opportunità di usufruire di assistenza specializzata informatica, realizzata grazie alla collaborazione di alcuni componenti della Commissione Nazionale Ausili e Tecnologie dell’UICI e di altri volontari. Quest’assistenza sarà accessibile attraverso apposita app collegata a quella di Be My Eyes.

Siamo convinti che la collaborazione insieme a importanti partner tecnologici sia fondamentale per far sì che i prodotti siano sempre più progettati e costruiti rispondendo anche alle necessità delle persone con disabilità.  L’Unione continuerà il suo lavoro per rendere le nuove tecnologie sempre più utili e accessibili.