Smart Working parte seconda: la PA e i dipendenti non vedenti, di Carlo Sist

Autore: Carlo Sist

Notizie da Hardware Upgrade – Il Sito Italiano sulla Tecnologia, https://www.hwupgrade.it/

Smart working Seconda parte – P.A. e dipendenti non vedenti. Un’opportunità?

Faccio una piccola premessa per darvi il senso di questo mio articolo.

La volta scorsa sul numero 11 del 15 giugno 2020 della rivista “Uiciechi.it”, per chi non lo avesse letto, di seguito il link diretto: http://www.uiciechi.it/servizi/riviste/TestoRiv.asp?id_art=23742 , abbiamo letto come questa novità portata dalla pandemia, ha introdotto un cambiamento epocale. Capito un po’ come il settore privato lo ha interpretato.

Ora, passando alla P.A., per i non vedenti lavoratori pubblici, vi è una grande novità. Possono interagire in modo diretto con le scelte future su questa modalità di lavoro.

Il Ministro della Funzione Pubblica, intercettando la difficoltà per la P.A. ad adeguarsi, da la possibilità ai suoi dipendenti di interagire fattivamente con chi dovrà decidere la politica del lavoro nella P.A. negli anni a venire.

Posso solo suggerirvi, se me lo permettete, di leggere tutto quanto quì messo a disposizione e cogliere questa inaspettata occasione, quindi partecipare al sondaggio ministeriale pensando ai temi a noi più sensibili e utili, uno per tutti, l’accessibilità.

Di seguito:

– Comunicato Ministro Funzione Pubblica;

– Due autorevoli esempi;

– Aspetti pratici e normativi;

– ParteciPA.

Buona lettura.

Smart working: cosa succederà dopo la fase 2

4 Giugno 2020

Incrementare la percentuale minima del lavoro agile ad almeno la metà delle attività smartabili: è l’obiettivo a regime del ministro della Pa Fabiana Dadone. Il lavoro agile, o ‘smart working‘, si è rivelato uno strumento chiave nel periodo cruciale del lockdown: ha infatti consentito a molti lavoratori pubblici e privati di svolgere le proprie mansioni da casa e ha garantito la continuità di proseguimento delle attività amministrative di molti uffici, aziende e studi professionali.

Inoltre, con la diminuzione degli spostamenti e dei contatti interpersonali in presenza, ha aumentato la possibilità di protezione del contagio. Ora nella fase 2 avanzata, con la ripresa a regime di tutte le attività produttive, ci si interroga su cosa succederà a questa metodologia di lavoro agile, che il Decreto Rilancio ha configurato come un diritto per i genitori di figli minori di anni 14, anche per i lavoratori del settore privato. Oggi il ministro della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone, è intervenuta al ‘question time’ al Senato e nell’Aula ha fornito le risposte a questi interrogativi sulla prossima evoluzione dello smart working, che ci vengono resocontate dall’agenzia stampa Adnkronos.

«A regime intendo incrementare il ricorso al lavoro agile non solo aumentando la percentuale minima del personale, che ricordo a norma vigente essere pari al 10%, ma soprattutto prevedendo che ciascuna amministrazione, individuate le attività c.d. smartabili, attivi la modalità agile ad almeno la metà di esse», ha affermato Dadone delineando gli obiettivi da raggiungere.

«Ad oltre un anno dall’ultima rilevazione sull’applicazione del lavoro agile nella Pa, ho ritenuto importante, già prima dell’emergenza epidemiologica, che fosse avviato il nuovo monitoraggio tuttora in corso, i cui primi risultati saranno resi disponibili entro il mese. A questo ho inteso affiancare due specifiche consultazioni rivolte rispettivamente ai dirigenti e al personale non dirigenziale, destinate a rilevare le opinioni, i giudizi e le valutazioni sulle esperienze applicative durante l’emergenza Covid-19 e, soprattutto, le loro aspettative e le eventuali indicazioni per accompagnare, sostenere e promuovere la diffusione della modalità agile», ha proseguito il ministro.

«I dirigenti pubblici, in particolare, sono i principali attori dell’organizzazione e della attuazione del lavoro agile, in qualità di promotori, gestori e valutatori dei risultati – ha aggiunto. Il mio obiettivo, dunque, non è solo quello di incrementare tout court il lavoro agile, ma di condurre la Pa verso una rivoluzione culturale, prima ancora che organizzativa, che ponga al centro dell’attività il prodotto e il conseguimento di risultati, in una cornice di accresciuta consapevolezza, soprattutto da parte della dirigenza pubblica, delle potenzialità del lavoro agile e delle rinnovate esigenze organizzative che ciascuna amministrazione è tenuta a compiere per realizzarlo pienamente».

«Per questo – ha affermato il ministro -ritengo altrettanto cruciale una formazione adeguata sia dei dirigenti che del personale non dirigenziale, e la verifica periodica della prestazione dei lavoratori in smart working, nel rispetto dei parametri temporali e del diritto alla disconnessione, onde scongiurare i rischi di una disponibilità illimitata».

Perciò, fino alla conclusione dell’attuale fase 2, «il ricorso allo smart working, così come la percentuale di applicazione, nel periodo in corso risulta, naturalmente, forzato da cause di necessità. Resta inteso, come già previsto dalle disposizioni del c.d. decreto Rilancio, e nel rispetto dei protocolli di sicurezza sanitaria, che le amministrazioni pubbliche adeguino la organizzazione degli uffici e del proprio personale alle esigenze delle imprese e dei cittadini dettate dal progressivo riavvio delle attività produttive e commerciali”, ha aggiunto Dadone.

«L’obiettivo primario del lavoro agile nell’immediato futuro è quello di migliorare l’organizzazione dell’amministrazione pubblica, al fine di raggiungere il punto di equilibrio tra la maggiore efficienza dei servizi resi alla collettività ed il benessere organizzativo interno,che, come già rilevato, può contribuire a maggiori risparmi da parte delle amministrazioni e ad una migliore sostenibilità in termini di impatto ambientale», ha concluso il ministro.

Fonte: comunicato stampa.

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Smart working  – Fattore culturale anche per la P.A.

Il virtual Desktop nella pubblica amministrazione: l’esperienza di Nutanix.

16 giugno 2020

Anche la pubblica amministrazione ha dovuto attivare le politiche di smart working durante l’emergenza COVID-19. Nutanix ha organizzato un incontro con due esponenti della PA italiana per analizzare cosa è stato fatto.

Durante i mesi di lockdown il mondo del lavoro non si è fermato del tutto e molte realtà hanno proseguito a fare business, anche se in maniera necessariamente differente. Non fanno eccezione le Pubbliche Amministrazioni, che in breve tempo sono riuscite a organizzarsi per continuare a offrire i servizi al cittadino, nonostante anche i dipendenti pubblici lavorassero da remoto.

Nutanix ha organizzato un incontro virtuale al quale hanno partecipato Luca De Pietro,  Direttore UO Strategie ICT e Agenda Digitale di  Regione  Veneto e  Daniele Lunetta, Dirigente dell’ufficio Digitalizzazione e innovazione tecnologica del  Ministero del lavoro  e delle politiche sociali.

Lo smart working e le PA

Spesso si parte dal presupposto che le Pubbliche Amministrazioni siano delle entità piuttosto arretrate, ma parlando con De Pietro e Lunetta, emerge un quadro differente: gli enti da loro curati, infatti, stavano già lavorando da tempo a dei progetti di lavoro agile, non ancora pienamente implementati, ma comunque in sviluppo. Quando è entrato in vigore il lockdown, il lavoro fatto in precedenza è stato fondamentale e ha permesso di potersi muovere in fretta e reagire efficacemente alla crisi. “Quando il governo ha iniziato a dire che era necessario lavorare da remoto avevano già un progetto di lavoro agile, esteso a un centinaio di persone che un giorno alla settimana lavoravano smart” – ha spiegato Luca de Pietro.

Purtroppo, solamente 600 dipendenti su 3.000 avevano un portatile, quindi l’istituto si è dovuto attivare per procurarli il più velocemente possibile, e nel frattempo molti hanno tamponato usando i loro dispositivi personali. “Eravamo più pronti sotto il profilo del data center che sulla capacità personale. Stiamo ancora riflettendo su questo elemento. Abbracciare il lavoro agile vuol dire anche mettere mano alle postazioni delle persone”. De Pietro durante l’intervento ha sottolineato l’importanza di ripensare non solo alle modalità (cioè, permettere ai dipendenti di lavorare fuori sede) ma anche i processi. “Lavoro agile non è lavoro remotizzato”, ha affermato, un concetto importante, sul quale si è soffermato anche Alberto Filisetti,  Country Manager di Nutanix. 

Anche  Daniele Lunetta condivide la della stessa opinione, e ha sottolineato come ormai il problema non sia più tecnologico, ma di mentalità e di infrastruttura. La mentalità di cui parla è quella dei dirigenti, degli amministratori, che solo in alcuni casi hanno compreso l’importanza di ripensare l’intero modello di lavoro delle PA, “sfruttare la tecnologia per ripensare un modello operativo”. A questo si aggiunge il limite delle infrastrutture, che in certe aree di Italia impediscono di remotizzare il lavoro: per poterlo fare, sono prima necessari importanti investimenti per portare la connettività dove manca, perché non dobbiamo dimenticare che le regioni non sono fatte solo di capoluoghi, ma anche di tanti paesi, spesso sparsi per il territorio, dove la fibra rimane un miraggio.

Per quanto riguarda le infrastrutture c’è un piano nazionale, ma prima del 2022 non si vedranno i risultati. Sotto il profilo delle competenze e della cultura, invece, secondo Daniele è la politica che deve darsi da fare, vincendo le tante resistenze che ancora oggi ci sono, anche da parte dei sindacati: “La cultura passa anche dalla governance politica, e se non leghi lo smart working con una cultura del lavoro, non puoi avere successo” – chiosa Daniele – “Bisogna togliere alibi politici. Realizzare strumenti efficaci, altrimenti si vede una strada che va verso le tutele e non verso la crescita”.

Una riflessione mi giunge doobbligo, quanta verità in queste testimonianze. Tanti non vedenti che lavorano nelle P.A. lo sanno bene quanta difficoltà incontrano nel richiedere digitalizzazione, accessibilità ed innovazione, ma sopra tutto, approccio culturale innovativo da parte della classe dirigente del paese con cui spesso dobbiamo lottare per ottenere il lavoro agile. Un assurdo tutto italiano,  significa tra l’altro, applicare la normativa vigente emanata dal Governo con i Decreti “Cura Italia” e “Rilancio”, decreti nn. 30 e 34/2020, Atto che per la dirigenza di un paese, dovrebbe trovare immediata applicazione, essendo mero adempimento rispetto alla normativa emanata a livello centrale.

Chi scrive è uno di questi lavoratori non vedenti della P.A. che ha dovuto lottare per chieder l’applicazione della normativa l.a.e..

Speriamo che i nostri sforzi diano un futuro più favorevole con minori difficoltà culturali e tecnologiche.

Fonte: https://edge9.hwupgrade.it/news/innovazione/il-virtual-desktop-nella-pubblica-amministrazione-l-esperienza-di-nutanix_90102.html

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L’inattesa e improvvisa pandemia ha messo in risalto alcuni ritardi già noti nella pubbblica amministrazzione e ha reso più difficile per i lavoratori disabili tutti ed in particolare per chi è affetto da handicap di tipo visivo, muoversi e di conseguenza raggiungere il posto di lavoro ogni giorno. Il distanziamento sociale prevede che si possano vedere le persone che si hanno intorno, che sia possibile leggere i cartelli o notare eventuali segni tracciati sui pavimenti delle ffermate o delle pensiline di bus, treni e metropolitane, che sia possibile sapere quanti posti liberi ci sono su un autobus e così via; tutto ciò è impossibile per la persona non vedente o ipovedente grave che si muove in autonomia con bastone bianco o cane guida. Per chi invece sceglie di usufruire di un accompagnatore, è più complesso trovare persone disposte, anche a pagamento e con le dovute protezioni, ad annullare il distanziamento sociale, a meno che non si tratti di parenti che non sempre ci sono e che comunque non devono essere obbligati a svolgere questo servizio con continuità.

In un’ottica a lungo termine, con la minaccia di un possibile riaffacciarsi del virus, occorre:

1. Che siano rispettati pienamente gli articoli 18 e 19 della legge 22 maggio 2017 n. 81 che prevedono l’implementazione sempre più capillare del lavoro a distanza (smart working o lavoro agile) per tutti i lavoratori, in particolare per i disabili e a prescindere dalla mansione che svolgono.

2. Il ricorso al lavoro a distanza, in particolare nel caso di lavoratore disabile, rappresenterebbe anche per lo Stato, un notevole risparmio per i seguenti motivi:

A. Minor ricorso alla fruizione dell’art.33 commi 2 e 3 della legge 104/92, spesso richiesto dal lavoratore per ridurre lo stress dovuto al recarsi fisicamente in ufficio;

B.  Eventuale  azzeramento del ricorso ai buoni pasto;

C. Riduzione dei rischi di incidenti sul lavoro con conseguenti risarcimenti da parte dell’amministrazione;

D. Minor ricorso allo strumento della malattia nei periodi in cui eventuali accompagnatori non sono disponibili per portare il disabile al luogo di lavoro.

3. accessibilità completa e reale delle piattaforme utilizzate dalla pubblica amministrazione e dei documenti da essa emanati in base alla legge 09.01.2004 n.4 detta anche legge  Stanca; e Dpr n.75/2005.

4. formazione per i dirigenti sulle reali potenzialità dei dipendenti disabili visivi , stipulando anche convenzioni con enti di formazione e associazioni da anni impegnati in tali settori;

5. omogeneità delle strumentazioni presenti nei singoli uffici e consultazione degli enti preposti alla verifica dell’accessibilità ogni qualvolta si debbano effettuare modifiche alle tecnologie utilizzate dal lavoratore affetto da disabilità visiva.

Fonte: normativa vigente.

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Il lavoro agile tra presente e futuro.

Consultazione rivolta ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni

Benvenuto! Questa consultazione è promossa dal Ministro per la pubblica amministrazione per raccogliere informazioni sulle esperienze di lavoro agile in corso nelle amministrazioni pubbliche  e, in particolare, giudizi, valutazioni e proposte di miglioramento di dirigenti e dipendenti pubblici  utili a definire lo sviluppo dei prossimi anni dello smart working e del lavoro pubblico.

La prima fase di raccolta dei contributi inizia l’8 giugno e termina il 31 luglio 2020.

Superata la fase emergenziale, il lavoro agile continuerà ad interessare stabilmente un numero significativo di dirigenti e dipendenti pubblici, costituendo un importante fattore di innovazione organizzativa e culturale, di miglioramento della performance, di sviluppo delle competenze individuali e di conciliazione delle esigenze vita-lavoro del personale della pubblica amministrazione.

Nessuna innovazione è effettivamente e correttamente implementata (solo) perché è prevista da una norma o perché la sua mancata attuazione è sanzionata; tanto meno una politica, quale quella inerente alla innovazione del lavoro pubblico, che ha riflessi sulla gestione dell’attività amministrativa, sulle modalità di erogazione dei servizi, sulla informatizzazione e reingegnerizzazione dei processi e sulla revisione dei sistemi di misurazione e valutazione della performance, individuale e organizzativa.

In questo quadro, la consultazione realizzata dal Dipartimento della funzione pubblica costituirà una fonte informativa importante per alimentare una base di conoscenza a supporto di politiche partecipate di innovazione del lavoro pubblico e per accompagnare, sostenere e promuovere la diffusione dello smart working partendo dall’ascolto di due categorie di destinatari distinti e prioritari:

• i dirigenti pubblici, che sono   direttamente coinvolti nell’attuazione dello smart working, in qualità di gestori di dipendenti che lavorano in modalità agile   e, più in generale, di promotori dei fattori abilitanti (revisione delle modalità organizzative, digitalizzazione dei processi, etc.;

• i dipendenti delle amministrazioni pubbliche, in qualità di “utilizzatori” del lavoro agile e, più in generale, di principali portatori di interesse rispetto ai processi di cambiamento che lo smart working introduce e, in particolare, alla configurazione del lavoro agile del futuro.

Obiettivo dell’attività di consultazione è quindi di rilevare:

• le opinioni e le valutazioni dei dirigenti delle pubbliche amministrazioni in merito alle esperienze applicative del lavoro agile nella fase di sperimentazione e durante l’emergenza Covid-19 e, soprattutto, le loro eventuali indicazioni per accompagnare, sostenere e promuovere la diffusione dello smart working;

• le opinioni e le valutazioni dei dipendenti che hanno svolto le prestazioni lavorative in modalità agile prima e durante l’emergenza COVID-19, con particolare riferimento al grado di soddisfazione, alla rispondenza dell’esperienza realizzata rispetto alle proprie aspettative, ai punti di forza alle eventuali criticità e ai margini di miglioramento di cui tener conto ai fini di una ottimale applicazione dello smart working nelle amministrazioni pubbliche;

• le aspettative e le eventuali indicazioni di tutti riguardo al “lavoro agile del futuro” e quindi al “futuro del lavoro pubblico”.

Chi può partecipare

La consultazione è rivolta a tutti i dipendenti pubblici e ai dirigenti della pubblica amministrazione.

https://partecipa.gov.it/processes/lavoroagile

Accessibilità,oltre al questionario sopra indicato, è anche possibile  per qualunque segnalazione o suggerimento scrivere a: partecipa@governo.it

Per ulteriori spiegazioni, scrivere a: Carlo Sist, sist.carlo@gmail.com

Ventiquattresima edizione del concorso “Beretta-Pistoresi”

È indetto il concorso per l’assegnazione delle borse di studio “Beretta-Pistoresi”, giunto, quest’anno, alla ventiquattresima edizione.

La selezione è riservata ai Soci della nostra Unione che si siano diplomati o laureati tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2019 e che, alla predetta data del 31 dicembre, non abbiano compiuto i quaranta anni di età.

Il termine ultimo per la presentazione delle domande di partecipazione è fissato al 31 ottobre 2020. Si allega di seguito il bando del concorso:

Bando Beretta Pistoresi 2020

Novara – Invito allo spettacolo “I figli della frettolosa”, di Pasquale Gallo

Autore: Pasquale Gallo

Ho il piacere di invitarvi allo spettacolo teatrale dal titolo “I figli della frettolosa” che avverrà presso il Castello Sforzesco di Novara e in caso di pioggia sarà effettuato presso il il Teatro Faraggiana di Novara il giorno venerdì 24 luglio 2020, con inizio alle ore 21.30.
Lo spettacolo nasce da un esito di laboratorio,( al quale hanno partecipato quattro nostri associati) che ha preso corpo da piccole storie biografiche dei partecipanti come il tema della diversità, della crisi e della perdita, sia come racconto di un’esperienza personale fortemente caratterizzante, sia come metafora di una condizione esistenziale che oggi, sempre più sembra somigliare alla condizione esistenziale di un cieco (precarietà, instabilità, assenza di prospettiva). L’idea nasce da Gianfranco Berardi, attore e autore non vedente e da Gabriella Casolari, attrice e autrice, che con la propria compagnia, in maniera reale e in maniera allegorica, utilizzano il tema della cecità e della mancanza come perno della propria poetica. L’intenzione è stata quella di condurre i partecipanti alla creazione di un atto unico in cui raccontare se stessi possa essere una maniera per raccontare il mondo e, al contempo, in cui raccontare la realtà che ci circonda possa essere il pretesto per conoscersi meglio.
L’iniziativa è stata promossa da Cabiria Teatro, in collaborazione con l’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Novara e sostenuto dalla Fondazione Comunità Novarese Onlus,
Lo spettacolo sarà audio descritto per ipo e non vedenti e all’ingresso si verrà dotati di apposito dispositivo con auricolari per ascoltare l’audio descrizione.
Inoltre è possibile collegare i propri auricolari e vi prego cortesemente di voler segnalare alla scrivente se si necessita del dispositivo in modo da poterci organizzare alla preparazione degli stessi, entro e non oltre il prossimo 24 luglio alle ore 10.
Per prenotazioni sarà possibile rivolgervi alla biglietteria del teatro Coccia di Novara nei seguenti orari, dal martedì al sabato, esclusi festivi, dalle ore 10.30 alle ore 18.30 e nei giorni di spettacolo da un’ora prima dell’inizio delle rappresentazioni presso l’ingresso di
Piazza Martiri del Castello Sforzesco.
Vi aspetto numerosi per un’iniziativa poco diffusa in Italia e che restituisce a noi un grande valore di autonomia.

Il Presidente Territoriale Uici di Novara/Vco
Pasquale Gallo

Siena – Eletto il nuovo consiglio sezionale

Giovedi 16 luglio, presso la sede sociale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti sezione territoriale di Siena «Cavaliere Attilio Borelli» in Viale Cavour 134, si è riunito il nuovo consiglio sezionale per il rinnovo delle cariche sociali.

Sono stati eletti presidente Massimo Vita, vice presidente Lucia Pecorelli e consigliere delegato Marco Mancianti (consigliere vedente) che, insieme alle consigliere Elena Ferroni e Martina Medori, lavoreranno con determinazione per mantenere vivi i rapporti dell’associazione col territorio e per promuovere e garantire i diritti di uguaglianza e di inclusione dei ciechi e degli ipovedenti.

Il consiglio ha poi ricostituito il C.d.A. dell’Istituto per la Ricerca, la formazione e la Riabilitazione di Siena nominando quali suoi componenti i signori Piero Spinelli e Alessandro Turci.

Il presidente ha inoltre colto l’occasione per ringraziare tutti quelli che in questi anni hanno collaborato con l’Associazione mettendo a disposizione il loro impegno e la loro vicinanza.

Catania – Successo dei controlli oculistici gratuiti nei lidi della Plaia

Ancora nove giorni per sottoporsi allo screening nell’unità mobile oftalmica dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti. Il calendario degli appuntamenti dell’iniziativa “La prevenzione non va in vacanza” finanziata dall’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità e portata avanti all’Unione italiana ciechi e ipovedenti regionale. Sanificazione e mascherine gratis

“Sono contento perché tante persone sono venute qui per sottoporsi allo screening e credo che quest’iniziativa avrà un grandissimo successo: noi lottiamo per sconfiggere la cecità”.

Lo ha dichiarato Gaetano Minincleri, presidente regionale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, commentando i primi risultati dell’iniziativa “La prevenzione non va in vacanza” apertasi ieri nei Lidi della Plaia di Catania grazie all’unità mobile oftalmica dell’Uici, un camper perfettamente attrezzato per le visite specialistiche.

“L’iniziativa voluta dall’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità è stata fatta propria dall’Uici perché in Italia quello dell’ipovisione è un grosso problema. Purtroppo gli ipovedenti aumentano di giorno in giorno e prevenire è dunque molto importante. Soprattutto in quest’ultimo periodo gli ipovedenti sono in aumento per l’uso degli schermi dei computer: le emissioni di luce blu fanno male ai nostri occhi. L’Uici è in prima fila per combattere la cecità con tante iniziative, dalle unità mobili come questa che girano per tutta la Sicilia ai nove laboratori oculistici delle nostre sezioni provinciali siciliane”.

“Lo screening – ha spiegato l’oculista Valentina Cifalinòprevede un esame completo della vista. Sui bambini viene effettuato anche il test di Lang, per individuare difetti visivi da occhio pigro. E nei pazienti che hanno superato i cinquant’anni quello di Amsler, per individuare eventuali maculopatie. Eseguiamo poi un esame complessivo della parte anteriore dell’occhio con una lampada a fessura”.

“Un test importante – ha sottolineato – perché, in particolare durante il lockdown e con il telelavoro, l’occhio è stato affaticato da dispositivi elettronici: pc, cellulari e tablet. Gli schermi a luce blu possono aggravare problematiche preesistenti. È dunque importante andare a individuare eventuali stress ossidativi sulla superficie oculare: occhio rosso, occhio che brucia, occhio che lacrima. Dopo lo screening indirizziamo il paziente a una visita completa in una struttura adeguata.

Tra i professionisti “a rischio” di ipovisione per l’uso continuo di schermi a luce blu ci sono i giornalisti. E uno di loro, Seby Bella, si è detto molto soddisfatto dello screening.

“La dottoressa Cifalinò – ha detto – ha condotto una visita molto accurata. Devo dire che sono veramente molto bravi. Quest’iniziativa sta dando un contributo a tutte quelle persone che hanno l’esigenza di un riscontro immediato della condizione della propria la vista”.

Ecco il calendario dettagliato dei prossimi appuntamenti: oggi,  sabato 18 luglio, il camper stazionerà ancora davanti al lido Arcobaleno. Mercoledì 22 e giovedì 23 sarà davanti al lido Le Capannine e venerdì 24 e sabato 25 davanti al lido Don Bosco. Lunedì 27 il camper si sposterà davanti al lido Venere, dove sarà anche mercoledì 29. Gli ultimi due appuntamenti saranno quelli di giovedì trenta e venerdì 31 luglio, davanti al lido America.

L’unità mobile oftalmica è munita di dispositivi per la sicurezza – pannelli in plexiglas, una speciale lampada a fessura, disinfettanti a base di sostanze cloro-attive, materiali usa e getta -, per garantire la massima sicurezza dei pazienti e degli operatori.

Tra l’altro, oltre ai controlli oculistici gratuiti, saranno date informazioni sull’utilizzo delle misure anti covid-19 e fornite gratuitamente delle mascherine.

Link Youtube

Filmato unità mobile Uici lido https://youtu.be/ufGSZz0ba_g

Dichiarazione oculista Cifalinò https://youtu.be/0Z9n1Wab6XQ

Dichiarazione Minincleri https://youtu.be/jmyuJ6Oikf4

Dichiarazione Bella https://youtu.be/v0Ci_Po7Q9Q

Link Wetransfer

Dichiarazioni e clip in alta definizione https://wetransfer.com/downloads/10072aff759f64c680396a51973e5b5f20200717150128/e9cfc57466cce06cff75089035e5554520200717150153/6acea1

Persone distanziate mentre attendono il loro turno vicino al camper

Paziente durante il controllo

Slash Magazine n. 17 maggio giugno 2020

Carissimi amici, riportiamo di seguito il sommario dell’ultimo numero di Slash-Magazine, il periodico ufficiale di Slash Radio Web, che presto giungerà nelle vostre case. Per chi non lo avesse mai letto, o meglio ascoltato, ma volesse riceverlo, ricordiamo che il periodico è edito su cd e viene inviato gratuitamente. Per abbonarsi è sufficiente inviare una e-mail all’indirizzo ustampa@uiciechi.it con la richiesta, nella quale dovete indicare, nome, cognome, indirizzo al quale volete ricevere la rivista e, naturalmente il titolo della stessa, ossia Slash Magazine. Vi attendiamo numerosi all’ascolto del nostro periodico! 

Sommario Slash-Magazine

Anno quarto 

numero 3

maggio giugno 2020

In questo numero:

Editoriale, di Luisa Bartolucci

Cultura e attualità:

Andrà tutto Bene

I vaccini fanno bene. Perché dobbiamo credere nella scienza per difenderci da virus e batteri?: intervista al Professor Lorenzo Moretta

“Non siamo pronti: lettere digitali dal fronte Covid-19: parliamone con Martina Benedetti ed Anna Vagli

Ogni parola che sapevo: la testimonianza di Andrea Vianello

Fiori di mango, il nuoovo  romanzo di Isabella Schiavone

Suor Albarosa Ines Bassani, ed il suo studio: “Le Suore della libertà. Tra guerra e Resistenza (1940-1945)”

Prima di noi: Giorgio Fontana presenta il suo strepitoso romanzo

Il ritratto: intervista ad Ilaria Bernardini 

Andrea Frediani ed “Il bibliotecario di Auschwitz”

Finalmente torna in libreria Ilaria Tuti!

La ragazza con la macchina da scrivere: intervista a Desy Icardi

L’uomo senza inverno: colloquio con l’autore, a cura di Chiara Maria Gargioli

Musica: 

Il nostro pomeriggio insieme ad Eugenio Bennato

Torna il pianista fuori posto: quattro chiacchiere con Paolo Zanarella

80 e non li dimostra! speciale francesco guccini, con  Interviste a Steven Forti e Paolo talanca

Gocce di Jazz a cura di Filippo Visentin

Slashtunes, il nuovo programma di Gianluca Nucci 

Cinema: 

Chiara Maria Gargioli intervista il regista Daniele Vìcari

Sport: 

Il piojo Lopez (di Luisa Bartolucci e Renzo Giannantonio)

“Sopra il vulcano. Il campo, lo scudetto, la vita”  l’autobiografia dell’allenatore dello storico primo scudetto del Napoli maradoniano Ottavio Bianchi, (di Renzo Giannantonio)

La partita del secolo nel racconto di Maurizio Crosetti (di Chiara Maria Gargioli)

Tecnologie:

Orizzonti Multimediali, a cura di Marino Attini

Rubriche:

Il simposio dei Lettori, a cura di Rossella Lazzari 

cinemando, a cura di Marika Giori 

Slashart a cura del Museo statale tattile Omero

Pillole di inglese, a cura di Rosa Martellucci

Parola di direttore, a cura di Mario Barbuto.

Per informazioni sulle riviste è possibile scaricare il Listino abbonamenti al link: http://www.uiciechi.it/servizi/somm_stampaassoc.asp

Fondo di Solidarietà 2020 per le Sezioni territoriali

Di seguito le modalità di accesso al Fondo per l’anno 2020, riservato alle sezioni territoriali.

Le linee fondamentali che hanno guidato il lavoro della Direzione nella definizione dei criteri hanno tenuto conto dell’obbligo di rispettare le previsioni di bilancio, purtroppo sempre troppo limitate rispetto ai bisogni e alla nostra volontà, ma soprattutto della necessità di favorire soluzioni strutturali, volte a perseguire per le sezioni una superiore stabilità finanziaria nel tempo, insieme a maggiori e migliori servizi da offrire ai nostri soci.

Per eventuali chiarimenti utili a facilitare l’accesso al Fondo, potete contattare via email la nostra Nunzia Di Lorenzo: annunziata.dilorenzo@uiciechi.it .

Pur consapevoli del limitato impatto delle nostre risorse sul bilancio e sulle necessità sezionali, formuliamo comunque l’auspicio che il Fondo di Solidarietà possa contribuire anche quest’anno al consolidamento e possibilmente allo sviluppo delle attività, come già avviene da qualche anno a questa parte.

Catania – Controlli oculistici gratuiti, l’elenco dei lidi della Plaia

Date e orari in cui l’unità mobile oftalmica dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti sosterà, a partire da venerdì 17 e per dieci giornate. Gli oculisti offriranno uno screening nell’ambito dell’iniziativa “La prevenzione non va in vacanza” finanziata dall’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità. Sanificazione e mascherine gratis

Da venerdì 17 e per dieci giornate, nell’ambito dell’iniziativa “La prevenzione non va in vacanza” dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità, l’unità mobile oftalmica dell’Uici, un camper perfettamente attrezzato per le visite specialistiche, stazionerà davanti ai lidi della Plaia di Catania dalle nove alle 13.

Sull’unità mobile dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, gli oculisti attueranno uno screening gratuito e per tutti alla ricerca di affezioni oculari legate all’estate, al sole, alla sabbia, ma anche all’uso di schermi a luce blu: pc, tablet e smartphone, che il lungo lockdown e lo smart working potrebbero aver scatenato.

Ecco il calendario dettagliato delle presenze.

Venerdì 17 e sabato 18 davanti al lido Arcobaleno.

Mercoledì 22 e giovedì 23, il camper stazionerà davanti al lido Le Capannine.

Venerdì 24 e sabato 25 sarà davanti al lido Don Bosco.

Lunedì 27 il camper si sposterà davanti al lido Venere, dove sarà anche mercoledì 29.

Gli ultimi due appuntamenti saranno quelli di giovedì trenta e venerdì 31 luglio, davanti al lido America.

L’unità mobile oftalmica è munita di dispositivi per la sicurezza – pannelli in plexiglas, una speciale lampada a fessura, disinfettanti a base di sostanze cloro-attive, materiali usa e getta -, per garantire la massima sicurezza dei pazienti e degli operatori.

Tra l’altro, oltre ai controlli oculistici gratuiti, saranno date informazioni sull’utilizzo delle misure anti covid-19 e fornite gratuitamente delle mascherine.

Biella – Adriano Gilberti, eletto ieri Presidente dal consiglio dell’UICI: è alla guida dell’Unione regionale

Adriano Gilberti, 71 anni, è il nuovo presidente della sezione biellese dell’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. È stato eletto nella giornata di ieri dal consiglio UICI, dopo che la settimana scorsa si era svolta l’assemblea dei soci con l’intervento virtuale del presidente nazionale Mario Barbuto, del membro del direttivo nazionale Eugenio Saltarel e del vicepresidente regionale IRIFoR e disability manager della Città di Torino Franco Lepore.

Già presidente di UICI Biella per 4 mandati, Gilberti fa parte della sezione locale dell’Unione dal ’73 ed è stato eletto presidente per la prima volta nel ’98. Dal 2015 è presidente regionale di UICI. Numerose le iniziative attuate durante gli anni della sua presidenza con la collaborazione di enti pubblici, fondazioni e club service, ma il fiore all’occhiello della sua lunga attività resta l’opera di sensibilizzazione e di prevenzione dell’ambliopia, realizzata direttamente nelle scuole a favore dei più piccoli. 

“Anche se per 5 anni sono stato alla guida dell’unione regionale e ho avuto modo di crescere, il mio cuore è rimasto a Biella – dice Gilberti – lavorerò in continuità con il lavoro svolto finora, cercando di coinvolgere sempre di più i soci. Abbiamo bisogno di unità e coesione, che come sempre metteremo al servizio di chi ha più bisogno”. 

Nominata vicepresidente Elena Magnaghi, eletti consiglieri Pier Carlo Leone, Lorenzo Ramella Oretto e Riccardo Simbula.

Foto del consiglio eletto dell'UICI di Biella

Foto del consiglio eletto dell’UICI di Biella