Si è concluso in Sicilia il progetto dell’Irifor nazionale per colmare, dopo il lockdown, il deficit di esperienze e socializzazione dei ragazzi ciechi e ipovedenti. Dopo l’Etna, viaggi in mare per i giovani di Messina, Palermo e Marsala. Le altre esperienze, da Gela a Sciacca, da Siracusa, a Enna
“Abbiamo chiamato il progetto Gioco la mia parte perché i ragazzi non vedenti e ipovedenti, per poter dare il loro contributo alla Società devono essere presenti e scommettersi: attraverso il gioco ci si abilita, ci si conosce, si costruiscono relazioni”.
Linda Legname, coordinatrice nazionale dei Centri di consulenza tiflodidattica, ha fornito numeri e filosofia del progetto dell’Irifor, istituto dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, che ha visto il coinvolgimento di trecento giovani affetti da disabilità visive in settantasette province italiane “con attività che andavano dalla permanenza in centri benessere alla mototerapia, dalla visita in fattorie didattiche alle escursioni, come quella sulla cima dell’Etna, e poi le attività di vela e canoa per esempio sul Gargano, in Puglia, ma anche in Sicilia”.
Nella nostra regione, dove Gaetano Minicleri è presidente di Uici e Irifor, il progetto si è concluso da qualche giorno e la vela ha fatto la parte del leone con diverse iniziative. A cominciare dal viaggio di tre giorni da Messina alle isole Eolie di tre piccoli disabili visivi – accompagnati dalle mamme, dal coordinatore del progetto Nando Sutera e dall’istruttore dell’Helen KellerFranco Impollonia -, sul quale è stato realizzato un piccolo reportage video. Immagini fotografiche documentano invece le altre attività, svolte in tutta la Sicilia tranne Ragusa, e riguardanti anche equitazione, nuoto, canoa, la scoperta del territorio, come nel caso di Ortigia , dell’Etna e delle fattorie didattiche.
A coordinare le iniziative sono stati i responsabili dei tre Centri di consulenza tiflodidattica siciliani: Maria Concetta Cusimano a Palermo, Gioacchino Di Gloria ad Agrigento e Nando Sutera a Catania.
“In Sicilia, il progetto – sottolinea Linda Legname – è andato molto bene grazie al fatto che i Centri saputo fare rete tra loro e con le strutture territoriali provinciali, regionale e nazionale dell’Uici”.
“Canoa, vela e attività in acqua – ha raccontato Di Gloria, responsabile del Centro tiflodidattico agrigentino – sono stati al centro delle attività nelle province da noi coordinate: a Sciacca, nella sede della Lega Navale, per Agrigento e poi a Gela per Caltanissetta e a Marsala per Trapani. La partecipazione dopo il periodo d‘isolamento per il lockdown, è stata entusiastica da parte di bambini e ragazzi con disabilità visiva e non solo. Soprattutto i pluridisabili, infatti, hanno potuto abbandonare le proprie limitazioni, prendendo consapevolezza della propria fisicità, perché in acqua certe barriere vengono abbattute. E particolarmente interessanti sono state le sedute degli istruttori subacquei professionali, che hanno consentito ai ragazzi di fare esperienza con il respiratore e scoprire i fondali e la flora marina”.
Esperienza in barca a vela anche per i giovani disabili visivi di Palermo: “Con quattro gruppi di ragazzi – ha spiegato la coordinatrice del centro Maria Concetta Cusimano -, con la collaborazione della Lega navale, abbiamo costeggiato il lungomare della città e tutti hanno dimostrato un grande entusiasmo nel veleggiare, nel reggere la barra del timone. Poi abbiamo fatto un‘esperienza di equitazione: i partecipanti al progetto hanno potuto toccare i cavalli, accarezzarli, prendere confidenza con loro fino a montarli. Un’ultima giornata, infine, nel Parco della Salute di Palermo, l’abbiamo dedicata ai giochi e i ragazzi si sono divertiti molto”.
I responsabili dei Centri tiflologici siciliani hanno tenuto anche a ringraziare tutti coloro i quali hanno contribuito a rendere possibili queste esperienze, a cominciare dagli assistenti tiflologi Marta Zocco e Dino Dal Piva.
Protagonista di uno dei 10 tirocini attivati dall’Unione ciechi e ipovedenti delle Marche, il giovane non vedente di San Benedetto del Tronto nel 2021 sarà in Francia e in Austria per un importante studio sulla disabilità precoce
“Grazie a questo tirocinio formativo ho avuto la possibilità di mettere a frutto le mie conoscenze e i miei studi. È stata un’esperienza importante che mi ha riservato anche una bella sorpresa: la collaborazione con un progetto europeo che nel 2021 mi porterà in Francia e in Austria. Per me è una grande soddisfazione”.
Damaso Di Emidio ha 31 anni, una laurea in lingue e letterature straniere, un master e già molti viaggi alle spalle. Non vedente dalla nascita, Damaso vive a San Benedetto del Tronto ed è il protagonista di uno dei 10 tirocini formativi extra curriculari promossi dall’Unione ciechi e ipovedenti delle Marche per migliorare le opportunità di inserimento lavorativo di giovani con disabilità visiva.
“Il progetto complessivo si chiama ‘Vediamoci al lavoro! – spiega Alina Pulcini, presidente Uici Marche – e lo abbiamo lanciato per motivare i giovani a inserirsi nel mondo del lavoro anche con professioni diverse da quelle tradizionali, per sensibilizzare le aziende e la comunità sulle capacità delle persone con disabilità visiva e per creare, attraverso un lavoro di rete, una sinergia tra la nostra associazione e i centri per l’impiego, favorendo l’incontro tra domanda e offerta”.
Il tirocinio di Damaso è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno secondo cui “l’inserimento lavorativo, in particolare per i giovani diversamente abili, rappresenta una priorità assoluta”.
Damaso come è stato l’impatto con questa nuova esperienza?
“Molto positivo. Conosco l’unione ciechi da sempre ma non ero mai stato nella sede provinciale di Ascoli, dove ho svolto il tirocinio: il centro Officina dei Sensi. Nonostante questo, mi sono trovato subito a mio agio e sono riuscito a inserirmi senza grandi difficoltà. Il tirocinio è iniziato a febbraio e poi, durante il lockdown, è proseguito in smart working per poi riprendere in presenza in questi ultimi mesi”.
Di cosa ti sei occupato?
“Principalmente ho svolto traduzioni da e per l’inglese per il sito dell’Uici provinciale e anche per quello dell’Officina dei Sensi. Poi ho lavorato in segreteria, a contatto con i soci dell’Unione, sulla gestione dei database e come pubbliche relazioni. Ma la cosa che mi ha entusiasmato di più è stato collaborare a un progetto internazionale a cui parteciperò, speriamo in presenza, nel 2021: a febbraio infatti dovrei essere ad Angers, in Francia, e a fine maggio a Vienna. Il progetto riguarda la disabilità precoce di bambini e ragazzi e vede l’Uici di Ascoli e Fermo tra i partner. Io sarò in trasferta come aiuto segretario e traduttore. Sono molto contento di aver avuto questa opportunità”.
Che valore ha avuto per te questo tirocinio?
“E’ stata un’ottima occasione per entrare nel mondo del lavoro, fare formazione e aprire la strada ad altre opportunità legate ai miei studi. Sono una persona tenace e non mi abbatto facilmente ma non mi aspettavo di ottenere così tanti risultati. Per il futuro? Mi piacerebbe molto trovare un lavoro simile a questo”.
Cosa consigli ai ragazzi che hanno problemi alla vista?
“Di non restare chiusi in casa e di prendere al volo qualunque occasione. Come questa, ad esempio. Dico di provarci sempre perché restare in casa non serve a niente. E mettersi in gioco vale sempre la pena”.
Versione autunnale per la 23ma passeggiata in bicicletta dell’Unione ciechi e ipovedenti, che da Ascoli Piceno arriva a Grottammare. La presidente Chiappini: “È un importante momento di socializzazione che quest’anno è riuscito a superare anche le difficoltà legate al Covid”.
Torna in versione autunnale la Tandem dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Ascoli Piceno e Fermo. L’attesa cicloturistica, che quest’anno festeggia la 23ma edizione, è stata promossa per domenica 27 settembre.
Partenza dalla sede dell’Uici provinciale, in via Copernico, 8, presso l’Officina dei Sensi, nel capoluogo Piceno, gli equipaggi misti, guidatore vedente e passeggero non vedente, pedaleranno alla volta della Salaria per raggiungere il mare, destinazione Grottammare, dove si terrà la premiazione.
Quarantacinque i chilometri di passeggiata che gli appassionati affronteranno in allegria per condividere un intenso momento di sport, inclusione e divertimento.
All’evento collaborano tre comuni: Ascoli Piceno, Grottammare, che sostiene il progetto fin dalla prima edizione,e Colli del Tronto la cui sezione di Protezione Civile offrirà un brunch nella sosta intermedia. La cicloturistica non ha carattere competitivo ed è aperta a tutti gli amanti della bicicletta che potranno partecipare con il proprio mezzo oppure mettendosi a disposizione come guide per accompagnare i ciclisti non vedenti.
La partenza è fissata per le 9.30 mentre l’arrivo è previsto per le 13.00 a Grottammare, piazza Kursaal. Il percorso attraversa i Comuni della Vallata del Tronto e prosegue sul lungomare di San Benedetto. Al termine della cerimonia di premiazione, pranzo sociale con tutti gli intervenuti.
“La Tandem rappresenta sempre un importante momento di socializzazione, sport e integrazione che quest’anno è riuscito a superare anche le difficoltà legate al Covid – spiega la presidente Uici di Ascoli Piceno e Fermo, Gigliola Chiappini –. Sabato avremo 12 equipaggi, un numero di presenze ridotto rispetto al passato perché, a causa dell’emergenza ancora in atto, abbiamo ritenuto prudente aprire solo alle persone residenti nel nostro territorio. Un ringraziamento sentito all’associazione CiclismoPiceno che ci supporterà per tutta la passeggiata e che anche quest’anno ha dedicato ai nostri giovani iscritti un laboratorio di manutenzione e assistenza tandem, alla Croce Azzurra che ci assisterà lungo il percorso, ai comuni che ci ospiteranno e, in particolare, al comune di Grottammare che da 23 anni sostiene con passione il nostro evento”.
“Siamo molto felici, soprattutto quest’anno, di sostenere gli amici della Tandem per quello che ormai è diventato un appuntamento fisso tra Grottammare e l’Uici di Ascoli Piceno – sottolineano il sindaco di Grottammare Enrico Piergallini e l’assessore Monica Pomili -. Sarà un’edizione speciale ed emotivamente particolare poiché, dopo momenti di limitata socialità, questo è il primo evento durante il quale si potrà tornare a stare insieme, in completa sicurezza. Andare in tandem non si limita a essere mera attività sportiva o una piacevole passeggiata in bicicletta. Andare in tandem significa soprattutto creare una solida intesa tra i componenti dell’equipaggio, dare e, al contempo, ricevere fiducia, stabilire una sintonia che è il carburante delle relazioni umane, preziose ora più che mai”.
“La collaborazione con la Tandem – annuncia Fabrizio Michelini, vice presidente dell’associazione Ciclismo Piceno – sta portando a nuovi progetti che interesseranno il nostro territorio e i percorsi cicloturistici. Entro l’anno ci saranno importanti novità”.
L’inaugurazione del percorso multisensoriale migliorato e implementato rispetto al passato con nuove funzionalità anche legate ai disabili uditivi, oltre ovviamente agli ipovedenti e non vedenti, avverrà il prossimo sabato 26 settembre 2020, con inizio alle ore 16, presso il Museo di Storia Naturale “Faraggiana-Ferrandi”, in Via Ferrari 13 a Novara (proprio sotto la cupola di San Gaudenzio). Preciso che in collaborazione con l’associazione Ri-Nascita, il nostro contributo operativo con apporto di idee e suggerimenti tecnici, è stato fondamentale per rendere totalmente accessibili e fruibili le installazioni all’interno del museo a tutti i disabili visivi che lo visiteranno. Di seguito troverete una descrizione del nuovo percorso, presentato ufficialmente alla cittadinanza, durante la conferenza stampa dello scorso lunedì. Inoltre, vi indico il programma del pomeriggio di presentazione. Vi aspetto a questo importante evento ( si allega anche locandina) e vi prego di dare conferma di partecipazione, per organizzarci al meglio e per evitare assembramenti, contattando la Presidente di RI-NASCITA, Delia Leuzzi, cellullare 3346647702, entro e non oltre il 25 settembre p.v.
Il Presidente Territoriale Uici di Novara/Vco Pasquale Gallo
PERCORSO MULTISENSORIALE
Innovazione e accessibilità per un’esperienza di visita al Museo di Storia Naturale Faraggiana Ferrandi Novara – “L’arte raccontata nei musei può diventare un momento didattico e di apprendimento, che aiuta allo sviluppo della creatività personale. Un buon percorso museale è un luogo di cultura e può trasformarsi in un luogo di integrazione sociale e di inclusione per tutti”. Questo è il principale obiettivo del progetto ideato e realizzato dall’Associazione RI-NASCITA di Novara con la preziosa consulenza dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Novara/Vco e del gruppo dei sordi di Novara-Biella-Torino. Il progetto è realizzato grazie al sostegno della Fondazione Comunità Novarese onlus e all’ulteriore intervento di Associazione
Industriali, Fondazione De Agostini, Ponti SpA e dei cittadini e associazioni novaresi che hanno partecipato agli eventi della rassegna“Un invito al museo”, contribuendo alla raccolta fondi.
L’Associazione RI-NASCITA era già stata promotrice di una prima edizione del progetto, finalizzato alla realizzazione di un nuovo allestimento al primo piano del Museo di Storia Naturale Faraggiana Ferrandi, che ne consentisse la visita in autonomia anche ai portatori di disabilità visive e uditive e, permettendo di toccare, annusare e sentire, oltre che vedere, desse la possibilità a ogni fruitore di vivere un’esperienza diversa e coinvolgente.
Considerati gli ottimi risultati raggiunti, la Fondazione Comunità Novarese onlus ha scelto di sostenere, con un contributo di 11.000 euro, una seconda fase di progetto con lo scopo di ottimizzare il percorso già realizzato al primo piano (attraverso la creazione di un microambiente climatico e l’introduzione di un sistema Loges, studiato per fornire informazioni tramite
pavimentazione a rilievo) e di estenderne le caratteristiche anche al piano terra del Museo con l’introduzione di box olfattivi, cartoline tattili, postazione video accessibile anche in LIS (Lingua Italiana dei Segni) e guide informative scaricabili tramite QR Code e tecnologia NFC.
Un secondo obiettivo del progetto era, inoltre, quello di dare continuità al processo attivato, creando figure professionali in grado di interagire con i soggetti portatori di disabilità e garantire loro una migliore esperienza di visita.
“La Fondazione – spiega il Presidente della Fondazione Comunità Novarese onlus Cesare Ponti – ha scelto di sostenere anche la seconda fase del progetto sia perché l’idea di rendere la cultura inclusiva è una delle mission dell’ente che già ci aveva convinti nella prima fase, sia perché il progetto ha suscitato subito un grande interesse e coinvolgimento nella comunità. Di barriere architettoniche, in Italia, si è cominciato a parlare negli anni Sessanta ma per molto tempo, nell’immaginario comune queste sono state associate solo ad una rampa di scale. Soprattutto negli ultimi anni, invece, gli studi in ambito museale si sono arricchiti e, oggi, è chiaro che un museo inclusivo sia un museo adatto a una molteplicità di pubblici e di esigenze; uno spazio messo a disposizione del sociale, delle sue risorse e delle sue necessità. Ecco perché l’idea di RI-NASCITAè un’idea importante: perché offre soluzioni per coinvolgere tanti tipi di persone che, ancora troppo spesso, soffrono un isolamento personale e culturale”.
“Siamo molto soddisfatti – sottolinea la presidente di RI-NASCITA Delia Leuzzi- dell’esperienza maturata con la prima fase del percorso multisensoriale che ha ampliato e arricchito la visita museale con nuove esperienze. Con il nuovo progetto abbiamo rafforzato e sviluppati i contenuti museali con esperienze accessibili anche all’utenza con deficit sensoriale. Il percorso è ora fruibile
nella sua totalità, al primo piano e al piano terra, con sistemi interattivi di ultima generazione, mappe ed esemplari tattili, box olfattivi e contenuti sonori, sensazioni climatiche, informazioni in Braille e in lingua Lis. Le emozioni non mancano: bambini e adulti, curiosi e turisti, udenti e non udenti, vedenti e non vedenti, un museo per tutti i sensi, da vedere, da ascoltare, da sentire, da toccare e da annusare”.
“La cultura cambia – spiega il Sindaco di Novara Alessandro Canelli – e cambia il modo di percepirla: il Museo Faraggiana non è più soltanto un luogo da visitare, bensì un luogo ove capire e valorizzare, attraverso una vera e propria esperienza, quello che offre al pubblico. Un’esperienza che consente di coinvolgere una fascia sempre più ampia di utenti e di appassionati, dando loro la possibilità di beneficiare di un settore, quello appunto culturale, che, purtroppo, spesso, finora, è stato a loro precluso. Un ringraziamento particolare va alla Fondazione Comunità Novarese che, ancora una volta, ha confermato una grande sensibilità e una profonda attenzione alla nostra città”.
L’inaugurazione al pubblico si terrà il giorno 26 settembre alle ore 16 presso il Cortile del Museo.
Programma dell’evento:
– saluti ed interventi delle autorità, del rappresentante di FCN e del responsabile del Museo
– presentazione del Progetto a cura di RI-NASCITA
– performance audio-visiva dell’artista Andrea Marinelli dal titolo: UPUPA TAXI RIDER
– visite guidate a piccoli gruppi all’interno del Museo a cura del gruppo dei ciechi e sordi.
L’evento sarà ripreso in diretta streaming per consentire la partecipazione anche a quel pubblico potenziale che, a causa del distanziamento degli spettatori dovute all’emergenza COVID-19, non potrà accedere agli spazi dove si svolge l’evento. Sarà presente una traduttrice LIS per il coinvolgimento del pubblico dei sordi.
l’appuntamento con la nostra rubrica di dialogo diretto e senza rete, particolarmente significativo in queste giornate di avvicinamento al centenario e al congresso è fissato per
Mercoledì 30 Settembre 2020 dalle 16.30 alle 17.30, su SlashRadio,
Durante la trasmissione, nel mio ruolo di Presidente Nazionale, risponderò in diretta a tutte le domande che gli ascoltatori vorranno rivolgermi, su tutti gli argomenti che interessano la vita associativa.
Le domande, come al solito, saranno libere, dirette e senza filtri e potranno toccare tutti gli aspetti della nostra attività associativa e tutti i temi concernenti la vita dei ciechi e degli ipovedenti italiani.
Come accennato, in questa situazione particolare di post emergenza sanitaria e soprattutto di completamento delle nostre assemblee sezionali, assume significato ancora maggiore l’occasione per stare insieme e condividere un frammento del nostro tempo grazie a SlashRadio.
Le modalità di contatto per indirizzare le domande o intervenire in trasmissione, sono:
A dare il via al ciclo di conferenze “Uno zoom sull’arte” sarà lo storico dell’arte e incaricato per il Dipartimento Educazione del Musée du Louvre, Cyrille Gouyette, che intervistato da Loretta Secchi dell’Università di Bologna, parlerà de “L’eredità classica nella street art. Parodia e deviazioni”. Questo incontro è il primo dei cinque organizzati dal Museo Omero che, in un periodo critico per la fruizione dei beni culturali a causa delle gravissime limitazioni imposte dalla pandemia, tanto più nel caso di un museo tattile, reagisce con un’iniziativa di grande spessore.
L’invito a partecipare è rivolto agli operatori, agli studiosi e a tutti coloro che amano l’arte e i luoghi della cultura, per mettere a fuoco alcuni temi che appassionano chi è spinto dall’interesse e dalla curiosità intellettuale a riempire il proprio tempo libero con il piacere di far funzionare il cervello.
Come partecipare:
La partecipazione sulla piattaforma web Zoom è gratuita e a numero chiuso: occorre prenotarsi via mail all’indirizzo conferenze@museoomero.it , altrimenti sarà possibile seguire la diretta via streaming sulla pagina Facebook del Museo Omero @museoomero. Gli incontri sono di mercoledì dalle 18 alle 19.30
Biografia: Cyrille Gouyette si è laureato in storia dell’arte presso l’Università Paris I, Panthéon Sorbonne. Ha iniziato a lavorare al Museo del Louvre nel 1991 e sviluppa programmi pedagogici per il pubblico giovanile e per i disabili, per i quali ha ideato un materiale didattico inedito per l’accesso dei disabili visivi all’arte con una collezione di libri in rilievo ed una galleria tattile di riproduzioni. Da allora organizza esposizioni didattiche itineranti per diversi Paesi stranieri (Europa, Asia, America Centrale). Nel 2008 diviene il dirigente del servizio per l’educazione artistica, sviluppa partenariati con scuole e università e programma corsi di formazione per educatori ed insegnanti. Nel 2008 programma una “saison streeet art” confrontando artisti classici e urbani. Il suo ultimo libro intitolato “Sous le street art – Le Louvre” mostra l’eredità dei maestri antichi in questo movimento dell’arte contemporanea. Nel 2019 organizza la mostra “Veni, Vidi Vinci – La street art davanti al genio” nel Fluctuart, il nuovissimo centro d’arte urbana di Parigi. Convinto del ruolo che l’arte urbana gioca per una trasformazione virtuosa della società, accompagna ormai il lavoro di artisti impegnati nella causa delle periferie, cioè nelle esposizioni di Zevs “Oikos Logos” al Mamu di Marsiglia e di Philippe Echaroux “Dans la mémoire du monde” al Quai Branly nell’autunno 2020.
Prossimi incontri – i mercoledì dalle 18 alle 19.30
• 7 ottobre Alla ricerca di Seti I: un giallo archeologico tra Egitto e Roma Capitale a cura di Giuseppina Capriotti, responsabile del Centro Archeologico Italiano al Cairo.
• 21 ottobre Brera: ripensare un museo a cura di James Bradburne, direttore generale della Pinacoteca di Brera. Intervistato da Nunzio Giustozzi, storico dell’arte, editor Electa.
• 4 novembre Rivoluzione digitale e Umanesimo a cura di Christian Greco, direttore Museo Egizio.
• 18 novembre Reggia di Caserta museo verde: il patrimonio storico artistico e paesaggistico per lo sviluppo sostenibile della società a cura di Tiziana Maffei, direttrice della Reggia di Caserta.
Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana Banchina Giovanni da Chio 28 – Ancona telefono 071 28 11 93 5 www.museoomero.it
PIÙ PREOCCUPATI MA PIÙ GENEROSI: L’ITALIA POST COVID-19 SI RISCOPRE ALTRUISTA
Quasi 5 milioni e mezzo di italiani pensano ad un lascito solidale
Oggi – dopo il lockdown e in pieno allarme pandemia – il 20% degli over 50 dichiara di aver fatto o di essere orientato a fare un lascito solidale in favore di un’organizzazione no profit, l’8% in più rispetto al 2018. Lo rivela la ricerca su “Gli italiani e la solidarietà dopo il Coronavirus” promossa dal Comitato Testamento Solidale. E se sono quasi 7 italiani su 10 che dichiarano di avere fatto una donazione almeno una volta nella vita, nel primo semestre di quest’anno la percentuale di chi ha compiuto un gesto concreto è salita al 28%, rispetto al 21% dell’anno precedente. Un raggio di luce in uno scenario complessivo di grande preoccupazione e incertezza per il futuro.
L’emergenza Coronavirus ha cambiato molte cose, tra queste anche la propensione degli italiani verso il testamento e il lascito solidale. Lo rivela l’ultima ricerca su “Gli italiani e la solidarietà dopo il Coronavirus”, diffusa in occasione della Giornata Internazionale del Lascito Solidale (13 settembre) e condotta nell’ultima settimana di giugno 2020 da Walden Lab per Comitato Testamento Solidale, di cui fanno parte 22 organizzazioni no profit – ActionAid, AIL, AISM, Associazione Luca Coscioni, Fondazione Don Gnocchi, Lega del Filo d’Oro, Save the Children, Aiuto alla Chiesa che Soffre Onlus, Amnesty International, Amref, CBM, Greenpeace, Istituto Pasteur Italia, Fondazione Cenci Bolognetti, Operation Smile Italia Onlus, Fondazione Telethon, Fondazione Umberto Veronesi, Mission Bambini, Progetto Arca, Unicef, Università Campus Bio-Medico di Roma, UICI e Vidas – con il patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato.
L’indagine, che ha coinvolto un campione di 1000 casi rappresentativo dei circa 40 milioni di italiani di età compresa tra i 25 e i 75 anni, mostra che tra gli over 50, l’11% dichiara di aver pensato a un lascito solidale in seguito all’emergenza Covid-19, e sono 2 su 10 gli over 50 che hanno fatto o sono propensi a fare un lascito solidale in favore di un’organizzazione no profit, un totale di quasi 5 milioni e mezzo di persone. L’incremento rispetto al passato è importante: nel 2018 la percentuale di chi prendeva in considerazione l’idea di un lascito solidale era inferiore di ben 8 punti, al 12%. Come dire: la pandemia ha cambiato la nostra visione della vita, ma non in peggio, visto che aumenta l’attitudine a pensare al futuro “degli altri”.
Parallelamente cresce in modo significativo la percentuale di chi dichiara di avere fatto testamento o di essere orientato a farlo: in 4 anni (dal 2016) si è passati dal 13% al 21%.
IL LASCITO SOLIDALE, QUESTO EX SCONOSCIUTO
Il 72% della popolazione italiana adulta (25-75 anni) sa cosa sia un lascito solidale. Tra gli over 50, il segmento di popolazione più orientato all’idea di fare testamento, la crescita è molto netta: nel 2020 ha raggiunto l’80% (nel 2016 la conoscenza del lascito era pari al 55% e nel 2018 al 58%), segno evidente dell’efficacia delle campagne portate avanti in questi ultimi anni dalle principali Onp e dal Comitato Testamento Solidale per colmare il gap culturale registrato nelle precedenti indagini.
Peraltro la ricerca ribalta l’immaginario di una terza età distante dalla tecnologia e dalla rete mostrando una popolazione “silver” sempre più a suo agio con il web. Infatti, se aumenta la percentuale di quanti si dichiarano interessati a ricevere informazioni sul lascito solidale (un balzo di ben 6 punti rispetto al 2016 – dal 30% al 36%), internet e i siti delle organizzazioni risultano i canali più “graditi” per saperne di più (14%, contro il 7% del 2016), seguiti da e-mail e newsletter (14%, contro il 5% del 2016). La comunicazione cartacea, un tempo in cima alle preferenze, risulta fanalino di coda, in nettissimo calo rispetto al 2016 (passa dal 13 al 6%). Ma c’è anche un solido 8% che si affida al notaio e al commercialista (era il 5% quattro anni fa).
“Dal 2013, con il Comitato Testamento Solidale siamo impegnati nel fare cultura su questo importante strumento di donazione. L’emergenza coronavirus ha reso gli ambiti dei nostri interventi ancora più critici e il sostegno che le organizzazioni non profit possono dare a tante cause sociali dal contrasto della povertà alla lotta alla fame, dalla cura delle persone con malattie degenerative e disabilità, alla ricerca scientifica, dalla salvaguardia dell’ambiente alla difesa dei diritti umani è oggi ancora più decisivo – sostiene Rossano Bartoli portavoce del Comitato Testamento Solidale e presidente della Lega del Filo d’Oro. – Predisporre un testamento solidale è una scelta di cui tante persone parlano apertamente con i propri famigliari, non è necessario disporre di grandi patrimoni e si può valutare di destinare ad un’organizzazione no profit anche una piccola somma per aiutare gli altri”.
1 ITALIANO SU 2 È PIÙ POVERO MA PIÙ ALTRUISTA
La buona notizia è che la paura e lo choc per quanto vissuto non ci hanno resi più egoisti: 1 italiano su 2 si sente personalmente più sensibile alle sofferenze e alle difficoltà degli altri; più preoccupato per il bene comune (49%); disponibile a sostenere una buona causa facendo volontariato (31%) o donazioni (25%). Inoltre, rispetto agli ambiti più importanti ai quali dedicare più cure e attenzioni nel prossimo futuro, se sembrano quasi scontate le risposte che riguardano la salute (66%) e i risparmi (47%), una tendenza più intimista e orientata agli affetti denotano le risposte su famiglia (61%) e amici (40%).
In generale, il 56% degli italiani pensa che dedicherà più attenzione alla natura e all’ambiente; il 50% si dichiara disposto ad accettare sacrifici; il 49% dedicherà più attenzione al senso civico e al rispetto delle regole; il 45% si sente personalmente più propenso alla solidarietà verso il prossimo.
“I valori in cui crediamo sono parte integrante della nostra vita e possono continuare a definire la nostra identità anche dopo di noi. La legge ci offre uno strumento che consente di realizzare ciò, proiettandoci nel futuro facendo del bene: è il lascito solidale – ha spiegato Gianluca Abbate, Consigliere Nazionale del Notariato con delega al Sociale e al Terzo Settore. – Per questo motivo il Consiglio nazionale del Notariato, anche in un anno difficile come questo, ha rinnovato il proprio impegno al fianco di Testamento Solidale al fine di promuovere la conoscenza dei lasciti. Il notaio rappresenta un punto di riferimento, umano e professionale, per dare corretta attuazione alle disposizioni testamentarie, anche ispirate da solidarietà sociale.”
INVERSIONE DI TENDENZA: RISALGONO LE DONAZIONI
Il lascito dunque è un aspetto di una più generale tendenza: l’emergenza Covid-19 ha spinto in alto la generosità degli italiani e il loro senso di solidarietà verso il prossimo. Sono più di 6 su 10 coloro che dichiarano di essere stati – almeno una volta nella vita – donatori o sostenitori di cause benefiche; nel corso del 2019, il 21% ha donato a una Onp per una causa solidale, mentre nel primo semestre del 2020 la percentuale raggiunge il 28%, con un incremento di ben 7 punti. A trainare le donazioni, ça va sans dire, le donazioni in favore di cause legate all’emergenza sanitaria: i tre quarti dei donatori (il 21%, pari al 77% dei donatori nel 2020) dichiarano infatti di avere donato per sostenere la Protezione Civile ed altri enti coinvolti nelle risposte all’emergenza sanitaria. Anche la donazione media aumenta lievemente, dato anche questo in controtendenza rispetto agli ultimi anni: da 70 euro nel 2018 arriva a 77 euro del 2020.
In generale, tra chi ha donato negli ultimi 2 anni, la ricerca medico-scientifica e l’aiuto alle persone indigenti in Italia aprono la classifica, ma anche le cause “globali” continuano a smuovere la generosità degli italiani: emergenze umanitarie, aiuti contro fame e povertà e adozioni a distanza resistono, a dimostrazione del fatto che gli italiani, nonostante la crisi, continuano anche a interessarsi a ciò che avviene fuori dai confini nazionali. Figurano tra le cause più amate anche la protezione dell’ambiente e degli animali.
SPAVENTATI E PREOCCUPATI, MA NON RASSEGNATI
Più in generale, guardando al futuro del Paese, 1 italiano su 3 ritiene che oggi le persone siano più sensibili alle sofferenze e alle difficoltà degli altri; la stessa percentuale di quanti pensano che ci sarà più attenzione per il bene comune; mentre il 31% ritiene che gli italiani saranno più disposti a impegnarsi personalmente per una buona causa.
In generale, se c’è un 41% di persone convinto che la società italiana sarà uguale a prima, sono 32 su 100 gli italiani che credono che sarà migliore, contro i 27 su 100 che prevedono che sarà peggiore. A destare più sfiducia è, semmai, la situazione personale: passando dai destini del Paese a quelli privati, la visione si fa più pessimista. A fronte di un 30% convinto che la propria posizione sia destinata a peggiorare, solo un 25% vede il proprio futuro in risalita. Per il restante 46% tutto resterà com’è.
In generale, aumenta la preoccupazione per il futuro (che riguarda il 75% del campione) e diminuisce la prospettiva di benessere economico (per il 43%).
IL NO PROFIT FA LA DIFFERENZA
Nel momento della crisi, il Terzo settore ha un ruolo chiave a supporto dell’emergenza socio-sanitaria: 65 su 100 pensano che le organizzazioni del no profit abbiano fatto e stiano facendo molto, e sono pochi di più (69 su 100) coloro che credono che potrebbero fare di più, con un differenziale minimo fra attualità e potenzialità. Anche le PMI sono percepite come attori sociali importanti per la ripresa: il 55% degli intervistati pensa che abbiano fatto bene la loro parte, il 68% è convinto che possano ancora giocare un ruolo decisivo.
CREARE CULTURA DEL LASCITO: IL COMITATO TESTAMENTO SOLIDALE
Il Comitato Testamento Solidale, coordinamento di 22 tra le più importanti organizzazioni attive in Italia nel Terzo Settore – ha lo scopo di promuovere la cultura e i valori del lascito solidale in Italia.
Accedendo al sito www.testamentosolidale.org è possibile avere un’esaustiva panoramica sui progetti e le iniziative realizzate dalle associazioni non profit e scaricare la Guida ai lasciti solidali che offre informazioni ampie e dettagliate sull’argomento.
Immagine teaser realizzata dal Comitato per promuovere i risultati dell’indagine e per celebrare la Giornata Internazionale del Lascito Solidale (13 settembre). Il titolo è “Soli? No, Solidali”.
La video dichiarazione del portavoce Rossano Bartoli e le interviste ai 3 esperti: Caterina Bonizzi, Psicologa e Psicoterapeuta; Carlo Borzaga, Professore ordinario di Politica Economica all’Università degli Studi di Trento; Mario Pollo, Professore di Pedagogia Generale e Sociale e di Psicologia alla LUMSA di Roma.
Il testamento solidale è un argomento sempre più discusso in famiglia, dove si pensa di contribuire a cause sociali attraverso un lascito solidale, come ci racconta Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale. #testamentosolidale2020 Consiglio Nazionale del Notariato
Anche se non siamo milionari e filantropi, possiamo donare qualcosa di noi che serva alle generazioni future per migliorare il mondo umano. Intervista a Caterina Bonizzi, Psicologa e Psicoterapeuta. #testamentosolidale2020 Consiglio Nazionale del Notariato
Il no profit fa la differenza. Nel momento dell’emergenza il Terzo settore viene percepito come determinante nel supporto offerto per uscire dalla crisi socio-sanitaria: 65 italiani su 100 pensano che le organizzazioni del no profit abbiano fatto e stiano facendo molto. Intervista a Carlo Borzaga, Professore ordinario di Politica Economica all’Università degli Studi di Trento. #testamentosolidale2020 Consiglio Nazionale del Notariato
Spaventati e preoccupati, ma non rassegnati: l’emergenza coronavirus ha lasciato un segno profondo nella percezione del futuro ma ha anche sollecitato la parte migliore di molti italiani. Ne parliamo con Mario Pollo, Professore di Pedagogia Generale e Sociale e di Psicologia alla LUMSA di Roma. #testamentosolidale2020 Consiglio Nazionale del Notariato
Già vicepresidente regionale UICI nel precedente quinquennio, 56 anni, arriva dalla provincia di Lucca
Massimo Diodati 56 anni è il nuovo presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) della Toscana. Succede al fiorentino prof. Antonio Quatraro e la sua carica durerà per i prossimi cinque anni. Nato a Marlia in provincia di Lucca il 7 settembre 1964, diviene non vedente da adulto e si fa aiutare per i suoi spostamenti da un cane guida biondo di nome John. Già presidente dell’UICI di Lucca e dell’I.Ri.Fo.R provinciale (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione) dal 2013 al 2020, nel precedente quinquennio ha ricoperto la carica di vicepresidente dell’UICI Toscana a fianco del prof. Antonio Quatraro, svolgendo interventi efficaci sul tema del collocamento lavorativo di persone con disabilità, intessendo importanti rapporti con le istituzioni provinciali e regionali e collaborando continuativamente con la Scuola Nazionale cani guida per ciechi di Scandicci. Diodati è stato eletto presidente nel corso della riunione del consiglio regionale della Toscana che si è svolta venerdì 18 settembre 2020, alla presenza del presidente nazionale Mario Barbuto, con 18 voti ottenuti sui 21 consiglieri che hanno espresso la loro preferenza.
Dopo l’elezione Diodati prende il microfono raccontandola sua gioia, dice che non ama guardarsi indietro, ma se lo fa ricorda Leopoldo Federigi ex presidente della sezione territoriale di Lucca, suo maestro ed amico che lo osserva dal cielo, ringrazia l’ex presidente regionale che gli siede a fianco ed esorta a non allontanarsi dai nuovi dirigenti, ricorda quattro obiettivi importanti: mettere sempre più i consiglieri e gli uffici del consiglio regionale in aiuto delle sezioni territoriali; stare accanto ai soci e dialogare con le istituzioni per la cura della formazione, del lavoro, delle categorie più fragili e numerose come gli anziani ciechi, ipovedenti e con disabilità multipla; potenziare il legame e la sinergia tra i tre centri di riabilitazione visiva presenti in Toscana a sud con Siena Arezzo e Grosseto, a Firenze ed a Pisa; riuscire infine a trasferire la sede regionale UICI della Toscana e la sede territoriale di Firenze presso una nuova struttura, accessibile anche ai soci con disabilità motoria, diversamente da come è adesso.
Oltre al presidente, il consiglio regionale dell’UICI ha eletto i membri della Direzione regionale. Sono Alberto Ceccherini (UICI Firenze), Elena Ferroni (UICI Siena), Sandra Manescalchi (UICI Prato) e Fabio Andrei (UICI Massa Carrara). A tutti loro il presidente nazionale ha augurato buon lavoro, esortandoli più volte a prendere le decisioni tutti insieme, coinvolgendo in ogni passaggio, come è giusto, l’intero consiglio regionale.
Tra le nobili associazioni che operano nel volontariato e nel campo della promozione sociale, oggi conosciamo TU.I.C.I. (Unione Italia dei Ciechi e degli Ipovedenti). Ne parliamo con il presidente della sezione Territoriale di Salerno, il Dott. Raffaele Rosa.
L’Unione Italia dei Ciechi e degli Ipovedenti, nata come Associazione nazionale Riconosciuta, quale Ente morale sin dal 1923 con R.D. N° 1989. Del 29/07/1923 e D.P.R. 23/12/1978
G.U. 3/3/1979 N°62, quest’anno celebra il centenario della fondazione. La Sezione Provinciale UICI di Salerno che opera sul territorio che va da Scafati a Sapri, dal 1956 offre attività di assistenza e consulenza svolte quotidianamente presso la propria sede ubicata in via A. Nicolodi 13 Salerno Dott. Rosa, quali servizi offrite ai vostri utenti? Oltre a sbrigare pratiche presso uffici comunali, Inps e domande di esenzione ticket, offriamo anche servizi di istruzione e traduzione di testi in braille, supporto per gli studenti non vedenti e ipovedenti per la fornitura di testi scolastici di ogni ordine e grado. Presso il nostro centro è possibile anche effettuare controlli oculistici gratuiti per l’inoltro delle pratiche di pensione e accompagnamento e per attività di prevenzione e profilassi del cecità e della ipovedenza.
Chi sono gli ipovedenti?
Gli ipovedenti hanno un deficit della condizione visiva che può essere sia congenita che acquisita. Ci possono essere vari gradi di ipovisione, se grave, comporta notevoli conseguenze sulla vita quotidiana del paziente. L’ipovisione molto grave che porta ad un residuo visivo con eventuale correzione di un ventesimo o, addirittura ad un residuo pari a zero corrisponde alla cecità parziale o totale con cui il paziente viene definito “non vedente parziale o totale’’. Quanti associati conta la sezione di Salerno e come si sostiene la vostra associazione? Abbiamo circa 2500 iscritti. L’ UICI si sostiene attraverso le quote sociali, le campagne 5 x 1000, eventuali contributi regionali e enti pubblici e privati che abbracciano la nostra causa. Nel ringraziare il Dott. Rosa, ricordiamo che la segreteria dell’associazione riceve nei giorni dal Lunedì al Venerdì dalle ore 09.00 alle ore 13.00 e dal Lunedì al giovedì dalle ore 16.00 alle 18.00 Tel. 089/797256 (anche fax) 089792933.
Fonte: cavanotizie.it n. 128 del 12 settembre 2020
Link per la rivista in pdf: http://www.cavanotizie.it/Photo01/CavaNotizie%20PDF/n128/n128.pdf
Comune di Sant’Anastasia. Il silenzio è calato e la gente ha preso una sua decisione, c’è già un sindaco di cui ancora non sappiamo il nome e con lui una intera squadra che segnerà il destino del paese per i prossimi cinque anni. A questa squadra io mi rivolgo porgendo di già i miei auguri affinché possano dare un segno forte della ripresa della dignità del paese. Un paese è civile quando è vivibile da tutti i suoi cittadini, è dignitoso quando non discrimina e quando non considera le priorità sui numeri ma sull’effettivo bisogno. Il mio auspicio è che possiate al più presto individuare le soluzioni per i più deboli nel pieno rispetto della loro dignità mettendo fine a questa lunga storia del paese che ha visto tra gli ultimi sempre i disabili e in tutti settori come la viabilità, la scuola, le possibilità di aggregazione e riabilitazione. Ricordate che la scuola e’ fatta da centinaia di bambini e tra quelli vi sono anche i bambini disabili che hanno il diritto di avere pari opportunità nella vita; tagliare assistenze, sostegni e quant’altro significa tutelare i numeri e non le persone, occuparsi di viabilità significa che in strada, su ogni marciapiedi e per ogni edificio è necessario volere che siano fruibili da tutti , disabili compresi. Infine, ricordate, ogni volta che parlate di società e di sociale, che siamo una comunità fatta di categorie di persone con bisogni diversi e tutelare soltanto quella che ha il numero maggiore non rende l’azione politica più efficiente, ma la fa diventare parziale e ignobile. Di questo sono certo farete riflessione per porre le migliori basi per il vostro mandato.