Torino – Comunicati del 10 aprile 2020

• Auguri di Buona Pasqua

• Teniamoci in contatto

• Servizio spesa a domicilio UNIVoC

• Servizio UNIVoC supporto telefonico

• Emergenza Coronavirus: restiamo a casa

• Decreto “Cura Italia” e persone con disabilità

• Spesa assistita e consegne a domicilio

Auguri di buona Pasqua

“Anche se quest’anno la Pasqua cade in un tempo estremamente difficile per il Paese e per il mondo intero e anche se tutti dovremo fare il sacrificio di restare in casa, rinunciando a incontrare i nostri cari, desidero raggiungere idealmente ciascuno di voi per fargli i miei più cari auguri”. Con queste parole il presidente UICI Torino, Gianni Laiolo, desidera esprimere ai soci la sua vicinanza e il suo affetto, con la speranza di poter presto tornare a vivere pienamente la nostra esperienza associativa. Agli auguri del Presidente si uniscono quelli del Consiglio Direttivo, dei dipendenti, dei collaboratori e di tutto lo staff UICI Torino. Buona Pasqua. Per quanto atipica, cerchiamo tutti di viverla nel migliore dei modi.

Teniamoci in contatto

A causa dell’emergenza Coronavirus la sezione UICI Torino ha dovuto, per ragioni di sicurezza, chiudere le sedi associative e i centri riabilitativi. La riapertura sarà possibile solo quando ve ne saranno le condizioni. Al riguardo seguiamo con la massima attenzione le indicazioni fornite dalle autorità sanitarie e politiche. Ma anche a distanza cerchiamo ogni possibile mezzo per mantenere un contatto con i soci e per non farli sentire soli. Per necessità urgenti è possibile contattare la sezione sia al telefono, sia via e-mail. Il numero telefonico di riferimento è il 338 35 77 720, attivo dal lunedì al venerdì, in orario 10-12 e 15-17 (risponde la sig.ra Maria Triventi della segreteria UICI Torino). In alternativa è possibile usare la casella di posta elettronica uicto@uiciechi.it. Il personale UICI Torino provvederà a leggere le e-mail e farle arrivare ai vari consiglieri. Ricordiamo inoltre che il sito internet www.uictorino.it e la pagina Facebook UICI Torino vengono costantemente aggiornati, per fornire in tempo reale novità e aggiornamenti, ma anche suggerimenti di proposte accessibili per trascorrere queste lunghe giornate.

Servizio spesa a domicilio U.N.I.Vo.C.

Per venire incontro alle necessità di chi è più solo, in questo momento di grave emergenza, la sezione U.N.I.Vo.C. ha rafforzato il servizio di spesa a domicilio rivolto alle persone con disabilità visiva. Compatibilmente con la disponibilità di volontari in servizio, chi avesse bisogno di ricevere a casa prodotti di prima necessità, può farne richiesta alla sezione. L’incaricato che recapiterà la spesa a domicilio, avrà cura di lasciarla fuori dalla porta di casa, così da evitare ogni possibile occasione di contagio. Per maggiori informazioni e per richiedere il servizio è possibile contattare la sig.ra Enza Ammendolia (al numero 339 683 60 01) oppure la sig.ra Laura Nanni (al numero 333 777 33 09). Per ragioni di sicurezza è invece temporaneamente sospeso il servizio di accompagnamento.

Servizio U.N.I.Vo.C. supporto telefonico

In questi giorni di isolamento forzato, chi vive da solo è particolarmente esposto al rischio di lasciarsi sopraffare dallo sconforto e dal senso di abbandono. Per mantenere un contatto con i soci e gli amici, la sezione U.N.I.Vo.C. ha deciso di attivare un servizio di supporto a distanza, svolto telefonicamente. Chi avesse necessità particolari o semplicemente avesse bisogno di parlare con qualcuno e di sentire una voce amica, può contattare la sig.ra Enza Ammendolia (al numero 339 683 60 01) oppure la sig.ra Laura Nanni (al numero 333 777 33 09). Entrambe sono disponibili, nei limiti del possibile, ad affrontare eventuali criticità, ma soprattutto a mettersi in ascolto, offrendo una parola di sostegno e di incoraggiamento in questo momento difficile.

Emergenza Coronavirus: restiamo a casa

Ricordiamo che, come disposto dalla autorità competenti per l’intero territorio nazionale, al fine di limitare al massimo ogni possibile occasione di contagio, tutti i cittadini sono chiamati a rimanere il più possibile in casa. E’ consentito uscire solo per comprovate ragioni di salute, per andare al lavoro, o per acquistare prodotti essenziali. Se una persona con disabilità visiva ha necessità di uscire di casa per una delle ragioni sopra indicate, può farlo con l’aiuto di un accompagnatore. Tutti gli altri movimenti, comprese visite ai parenti e passeggiate, devono essere eliminati. Per chi ha un cane, sono possibili uscite, purché molto brevi.

Ricordiamo inoltre che è essenziale lavarsi spesso le mani, evitare di toccarsi occhi, naso e bocca, mantenere una distanza di almeno un metro dagli altri individui. Alle persone anziane a chi abbia un fisico già reso più fragile da altre patologie, si raccomanda una speciale cautela.

Decreto “Cura Italia” e persone con disabilità

Per far fronte all’emergenza, lo scorso 16 marzo il Governo ha varato il decreto “Cura Italia”, che contiene anche una serie di misure a sostegno delle persone con disabilità. Tra i provvedimenti riguardanti il lavoro, segnaliamo un’estensione dei permessi retribuiti previsti dalla legge 104/1992 per i mesi di marzo e aprile. Ai 3 giorni mensili ordinari se ne aggiungono ulteriori 12. Quindi per il periodo marzo-aprile sono previsti complessivamente 18 giorni: 3 per ogni mese più 12 distribuibili sul bimestre. L’estensione dei permessi si applica sia a chi assista un familiare con grave disabilità, sia ai lavoratori disabili, purché già in possesso del riconoscimento della legge 104. Per conoscere più nel dettaglio gli interventi per le persone disabili previsti dal decreto “Cura Italia”, rinviamo al compendio scritto dall’avocato Franco Lepore, disability manager della Città di Torino e responsabile settore lavoro Uici Piemonte. Il testo è pubblicato sul nostro sito internet www.uictorino.it.

Spesa assistita e consegne a domicilio

Nel pieno dell’emergenza, anche fare la spesa online o al telefono sta diventando complicato, a causa dei tempi d’attesa che spesso si sono molto allungati. La nostra Unione ha chiesto alle catene della grande distribuzione di riservare un canale preferenziale per le persone disabili che vivono sole o che non possono contare su altri aiuti.

Nella nostra città, il supermercato Carrefour di Corso Montecucco mantiene attivo il progetto “i miei occhi per la tua spesa”, che consente ai disabili visivi di fare acquisti con l’assistenza di un operatore Carrefour. Il servizio è gratuito ed è attivo il mercoledì dalle 9 alle 12 e il giovedì dalle 16 alle 19 (con un massimo di 4 assistenze per ogni turno). Per richiedere l’accompagnamento è necessario telefonare al numero 011 70 74 759 oppure 011 70 74 762.

Per chi abita nella zona del ciriacese, ricordiamo l’accordo che la nostra sezione ha da poco sottoscritto con il supermercato Crai di San Francesco al Campo (via Torino 168). Le persone con disabilità visiva possono ordinare telefonicamente la spesa e riceverla a domicilio senza costi aggiuntivi, se i loro acquisti superano la cifra di 50 €. Gli ordini possono essere effettuati telefonando al numero 011 014 21 06 il lunedì e il giovedì dalle 9 alle 18 e il martedì e il venerdì dalle 8 alle 10. Le consegne avvengono il martedì e il venerdì dopo le 10, previo accordo con i clienti.

Inoltre sul sito www.confesercenti-to.it è disponibile una lista, divisa per Comuni, di negozi, piccoli e grandi, che effettuano consegne a domicilio.

La Segreteria

U.I.C.I.-Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ETS-APS

Sezione Territoriale di Torino

C.so Vittorio Emanuele II, 63 – 10128 Torino

tel. 011/535567 – fax 011/5617583 e-mail: uicto@uiciechi.it – sito: www.uictorino.it Facebook: www.facebook.com/uicitorino – Twitter: @uicitorino

“Kaleidos” n. 7 1-15 aprile 2020

Si comunica che in data 10 aprile 2020 è stata inserita nel sito la rivista “Kaleidos” n. 7 1-15 aprile 2020.

Il link diretto per il prelievo è il seguente: http://www.uiciechi.it/servizi/riviste/View_Rivista.asp?Id_Nriv=2377

Si riporta di seguito il sommario della rivista:

L’emergenza, le donne, quelle con disabilità e il pensiero inclusivo (di Simona Lancioni)

Kaleidos (di Antonella Iacoponi)

Sulla Parità di genere (di Rossella Lazzari)

Pensando ai Meeting dei lettori di Kaleidos (di Cristina Della Bianca)

Donna – Una recensione (di Cristina Della Bianca)

Dedica d’amore (di Cristina Della Bianca)

Messaggio form XII Meeting dei lettori di Kaleidos

Donne tra le righe (a cura di Rossella Lazzari)

Per informazioni sulle riviste è possibile scaricare il Listino abbonamenti 2019 al link: http://www.uiciechi.it/servizi/somm_stampaassoc.asp

Comunicato stampa del Forum Europeo della Disabilità

Traduzione del comunicato stampa dell’EDF di ieri: 45 Eurodeputati chiedono che l’Iniziativa di Investimento in Risposta al Coronavirus finanzi i servizi di supporto per le persone con disabilità.

In una lettera pubblicata oggi, 45 deputati del Parlamento europeo chiedono che l’Iniziativa di Investimento in Risposta al Coronavirus assicuri finanziamenti per i servizi di supporto e di assistenza alle persone con disabilità.

La lettera, indirizzata al Presidente della Commissione europea Von der Leyen e al Presidente del Consiglio europeo Michel, richiama l’attenzione sull’allarmante mancanza di finanziamenti per i servizi di assistenza e di sostegno alle persone con disabilità. La lettera sottolinea che la maggior parte delle organizzazioni si è adattata e continua a fornire servizi, ma deve far fronte alla mancanza di accesso ai finanziamenti necessari, a causa della rigidità dei contratti sottoscritti con le autorità e dei ritardi dei bandi di finanziamento.

Gli eurodeputati chiedono in particolare alla Commissione europea di “dare inizio a nuove azioni per mobilitare gli investimenti e le risorse essenziali per garantire la continuità delle cure e dei servizi di supporto”. I deputati chiedono inoltre che “l’Iniziativa di Investimento in Risposta al Coronavirus (CRII e CRII+) includa pertanto indicazioni specifiche al fine di aiutare gli Stati membri a garantire che tali risorse, incluso il Fondo Sociale Europeo,  vengano utilizzate per sostenere le persone con disabilità e le altre persone che necessitano di sostegno ”.

La lettera è stata firmata da 45 deputati del Parlamento europeo provenienti da 17 paesi e appartenenti a 7 gruppi politici, tra cui il Vicepresidente per l’uguaglianza di genere e la diversità Dimitris Papadimoulis e il Presidente della Commissione per l’occupazione e gli affari sociali Lucia Nicholsonová.

Ulteriori informazioni sull’argomento 

European Disability Forum

European Association of Service providers for persons with disabilities

RICHIESTA DI AZIONI IMMEDIATE PER MOBILITARE I FONDI CRII E UE AL FINE DI GARANTIRE LA CONTINUITÀ DELLE CURE E DEI SERVIZI DI SUPPORTO IN EUROPA DURANTE LA PANDEMIA DI COVID-19

All’attenzione del Presidente del Consiglio europeo Charles Michel e del Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen

In copia: la Commissaria per l’Uguaglianza Helena Dalli, il Commissario per l’Occupazione e i Diritti Sociali Nicolas Schmit, la Commissaria per la coesione e le riforme Elisa Ferreira

Caro Presidente del Consiglio europeo Charles Michel

Gentile Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen,

Molteplici organizzazioni internazionali, come l’Organizzazione mondiale della sanità, le Nazioni Unite e il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa , nonché il Forum europeo sulla disabilità e l’Associazione europea dei fornitori di servizi per le persone con disabilità (EASPD) hanno messo in evidenza la minaccia ai diritti umani delle persone con disabilità e di altre persone con esigenze di supporto dovute al COVID-19, in particolare a causa delle difficoltà di accesso ai servizi di assistenza e supporto.

La chiusura di migliaia di servizi di assistenza e supporto in tutta Europa influisce sulle condizioni di vita di milioni di persone con disabilità in Europa che beneficiano direttamente dei servizi di assistenza e supporto, delle loro famiglie e dei loro caregiver, nonché degli 11 milioni di professionisti che lavorano in questi servizi e che sono a rischio di perdere il lavoro.

Il motivo principale della chiusura di numerosi servizi di assistenza e supporto – spesso da parte di organizzazioni senza fini di lucro e guidate dagli utenti – è la mancanza di finanziamenti garantiti da parte delle autorità pubbliche, compreso l’uso di fondi UE come il Fondo sociale europeo. A causa della pandemia, molti servizi si sono rapidamente adattati per garantire assistenza e supporto nelle attuali circostanze e regole (distanza sociale, ecc.). Il fatto che questo adattamento non fosse previsto nei loro contratti pre-crisi con le autorità (e le autorità non offrono flessibilità) sta causando incertezza e mancanza di accesso ai finanziamenti necessari; mettendo così a rischio la continuità delle cure e dei servizi di supporto.

Pertanto, chiediamo alla Commissione europea di intraprendere nuove azioni per mobilitare investimenti e risorse essenziali per garantire la continuità delle cure e dei servizi di supporto, in linea con i principi della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità e il Pilastro Europeo di Diritti Sociali. L’Iniziativa di Investimento in Risposta al Coronavirus (CRII e CRII +) deve pertanto includere orientamenti specifici per aiutare gli Stati membri a garantire tali risorse, compreso il Fondo Sociale Europeo, che sono utilizzate per sostenere le persone con disabilità e altre persone con esigenze di sostegno.

Raccomandiamo inoltre sforzi mirati per garantire che sia i professionisti in prima linea nella cura e nel supporto sia gli utenti che essi supportano abbiano accesso ai dispositivi di protezione individuale, consentendo loro di lavorare in sicurezza.

Vi ringraziamo anticipatamente per la vostra considerazione

firmatari

  • Eurodeputata Abir Al-Sahlani (Renew / Svezia)
  • Eurodeputato Alex Agius Saliba (S & D / Malta)
  • Al PE Alfred Sant (S & D / Malta)
  • Eurodeputata Alice Kuhnke (Verts-ALE / Svezia)
  • Al Parlamento europeo Alviina Alametsä (Verts-ALE / Finlandia)
  • MEP Anne-Sophie Pelletier (GUE-NGL / Francia)
  • Eurodeputata Antonio Maria Rinaldi (ID / Italia)
  • Eurodeputata Biljana Borzan (S & D / Croazia)
  • Eurodeputato Brando Benifei (S & D / Italia)
  • Eurodeputata Chrysoula Zacharopoulou (Renew / Francia)
  • Eurodeputata Cristina Maestre Martín de Almagro (S & D / Spagna)
  • Eurodeputato David Casa (PPE / Malta)
  • Eurodeputato Dennis Radtke (PPE / Germania)
  • MEP Dimitrios Papadimoulis (GUE / NGL / Grecia)
  • Dragos Pîslaru (Renew / Romania)
  • Eurodeputata Elena Lizzi (ID / Italia)
  • Elisabetta Gualmini, deputata al Parlamento europeo (S & D / Italia)
  • Eurest Urtasun (Verdi-ALE / Spagna)
  • Estrella Dura Ferrandis (S & D / Spagna)
  • MEP Francisco Guerreiro (Verdi / Portogallo)
  • Al PE Gianantonio Da Re (ID / Italia)
  • MEP Grace O’Sullivan (Verdi-ALE / Irlanda)
  • MEP Isabel Carvalhais (S & D / Portogallo)
  • Eurodeputata Jordi Cañas (Renew / Spagna)
  • Al PE José Gusmão (GUE-NGL / Portogallo)
  • Al PE Josianne Cutajar (S & D / Malta)
  • Eurodeputata Karlo Ressler (PPE / Croazia)
  • Eurodeputata Katrin Langensiepen (Verdi-ALE / Germania)
  • Lucia Ďuriš Nicholsonová (ECR / Slovacchia)
  • MEP Maite Pagazaurtundúa (Renew / Spagna)
  • Eurodeputato Manuel Pizarro (S & D / Portogallo)
  • Eurodeputata Maria Matias (GUE-NGL / Portogallo)
  • Eurodeputata Marie Toussaint (Verts-ALE / Francia)
  • MEP Monica Silvana Gonzalez (S & D / Spagna)
  • Eurodeputata Mounir Satouri (Verdi-ALE / Francia)
  • Eurodeputato Nils Torvalds (rinnovo / finlandese)
  • MEP Pascal Durand (Renew / Francia)
  • MEP Radan Kanev (PPE / Bulgaria)
  • MEP Radka Maxová (Rinnova / Repubblica Ceca)
  • Eurodeputato Romana Tomc (PPE / Slovenia)
  • Eurodeputato Salima Yenbou (Verts-ALE / Francia)
  • Sandra Pereira, deputato al Parlamento europeo (GUE-NGL / Portogallo)
  • Al PE Sirpa Pietikäinen (PPE / Finlandia)
  • Eurodeputata Sylwia Spurek (S & D / Polonia)
  • MEP Ville Niinistö (Verts-ALE / Finlandia)

Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti nell’emergenza Covid-19, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Sul sito www.uiciechi.it è stata creata una pagina dove si possono trovare le informazioni utili di carattere generale e associativo, i provvedimenti legislativi e normativi, le buone pratiche sanitarie, scolastiche e sociali, le criticità, le iniziative e le esperienze sul Territorio, gli articoli e gli interventi dell’Unione, apparsi su Stampa, Radio e TV in relazione all’emergenza.

Lavoriamo tutti insieme per facilitare la nostra esistenza quotidiana in questi tempi di confinamento e di distanziamento, con l’auspicio che possano essere presto sconfitti e superati.

Teniamo duro e ce la faremo!

Mario Barbuto – Presidente Nazionale

Riattivazione/Interruzione dei progetti di Servizio civile universale attualmente sospesi

Come reso noto con comunicato n. 64 dell’8 aprile, questa Presidenza Nazionale chiederà al Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale la riattivazione alla data indicata dal Dipartimento (16 aprile 2020) di tutti i progetti dell’Unione.

Per potere dare seguito a tale intendimento si interessano le Sedi titolari dei progetti avviati alle seguenti date:

–  il 22 maggio 2019 (Lecce),

– il 24 giugno 2019 (Messina),

– l’8 agosto 2019 (Cosenza),

– 14 novembre 2019 (progetti art. 40 legge 289/2002)

a volere fare conoscere, con ogni urgenza, a questa Sede Nazionale il numero degli operatori volontari che hanno dato il consenso rispetto alla ripresa delle attività e alle eventuali novità introdotte.

L’acquisizione formale di tale consenso, anche a mezzo email, può avvenire anche immediatamente dopo.

Con la stessa urgenza, le Sezioni che non sono nelle condizioni (mancato consenso dei volontari, mancanza o insufficienza delle misure di sicurezza, altro) di avere riattivato il progetto devono darne apposita comunicazione chiedendone conseguentemente l’interruzione temporanea.

In particolare poi per i progetti ex art. 40 si richiama quanto già espresso con il comunicato citato in premessa circa le attività che il volontario deve svolgere.

In caso di rinunce del socio ad usufruire dell’accompagnamento, in considerazione che i progetti di servizio civile “in questi giorni più che mai rappresentano strumenti preziosi per garantire quotidiano supporto e assistenza alle comunità”, le Sezioni, sussistendone le condizioni, dovranno chiedere la rimodulazione della scheda progettuale prevedendo di fare svolgere al volontario, che in conseguenza della rinuncia del socio dovrebbe cessare dal servizio, attività di assistenza, accompagnamento e sostegno a favore di altri soci che le richiedono.

Per quanto riguarda, infine, i progetti (n. 21 ordinari e n. 7 con misure aggiuntive) che saranno avviati il prossimo 30 aprile riteniamo che per essi debba essere chiesta l’attivazione senza alcuna rimodulazione degli stessi. E ciò salvo avviso contrario della Sezione interessata.

Con l’occasione, anche per dare riscontro ai tanti quesiti pervenuti, si forniscono i seguenti chiarimenti:

1. Le Sezioni i cui progetti sono attivi devono chiedere ai volontari che attualmente si trovano in regime di permesso straordinario di rientrare in servizio entro e non oltre il 16 aprile p. v.. Se ritenuto necessario tali Sezioni possono prevedere alcune rivisitazioni del progetto in funzione del contesto o delle relative modalità operative.

2. I progetti avviati il 25 marzo 2019 e sospesi per l’emergenza Covid-19 non sono interessati alla riattivazione in quanto si considerano conclusi alla loro scadenza naturale (24 marzo 2020). Si ricorda che durante il periodo di sospensione gli operatori volontari sono stati considerati in permesso straordinario in aggiunta a quello indicato dalle “Disposizioni concernenti la disciplina dei rapporti tra enti e operatori volontari del servizio civile universale” del 14 gennaio 2019.

3. Gli operatori volontari che non intendono proseguire il servizio nel progetto cui sono assegnati e che viene riattivato, oppure nel proprio progetto rimodulato, o in altre attività messe a loro disposizione attraverso gemellaggio con altro ente, devono ricorrere all’ordinaria interruzione di servizio così come prevista dalle disposizioni vigenti, comunicandola all’ente di assegnazione. In tal caso il contratto di servizio civile universale verrà rescisso.

4. Infine per quanto concerne gli altri quesiti volti ad avere chiarimenti e/o precisazioni di vario contenuto (svolgimento dei corsi di formazione, attività realizzate sul campo, da remoto, gemellaggio, ecc) essi trovano puntuale riscontro nella circolare del Dipartimento del 4 aprile scorso cui si fa rinvio.

Genova – Segreteria telefonica straordinaria del 9 aprile 2020

Novità:

Auspicando il ritorno alla normalità della nostra vita quotidiana in breve tempo, il consiglio e l’ufficio UICI di Genova formulano i migliori auguri per le imminenti festività pasquali.

Informiamo tutti i soci che a seguito delle nuove disposizioni governative la chiusura dell’ufficio della Sezione Territoriale UICI di Genova è prorogata fino al 13 aprile 2020, salvo diversa disposizione. In caso di urgenza, rivolgersi al numero 010 25 100 49 negli orari di ufficio.

In questo momento di grande difficoltà a causa dell’emergenza Covid 19, la sezione di Genova mette a disposizione un servizio gratuito  di sostegno psicologico ed emotivo grazie alla disponibilità della socia Cinzia Mongini. Sarà possibile effettuare colloqui di sostegno (counselling), tramite telefono, audio o video chiamate WhatsApp oppure tramite skype. Per informazioni contattare la socia Cinzia Mongini al numero cellulare 349 5361505.

Comunichiamo che i servizi di accompagnamento prestati dai volontari coordinati dalla Consigliera Ornella Tarantino e Luciano Frasca sono sospesi fino a data da destinarsi.

Agrigento – Lettera aperta a tutti i dirigenti, di Innocenzo Ferraro

Autore: Innocenzo Ferraro

Durante questo periodo di emergenza sanitaria, un lasso di tempo pesante per ciascun cittadino, diverse richieste di aiuto, hanno messo allo scoperto uno squarcio, visibile alla base di quel rapporto tra dirigenti e dipendenti pubblici o privati, ad oggi oscurato dalla normale quotidianità.

In questo momento fragile, dove il subalterno dovrebbe maggiormente essere tutelato ed indirizzato verso il lavoro agile, in continuità della propria dignità lavorativa, e non dovrebbe subire disinteressatamente, azioni irresponsabili da parte del proprio datore di lavoro.

Un alternativa lavorativa, perché no, anche di pari opportunità, lo (Smart Working), oggi messo in evidenza rispetto ad un recente passato, da particolari coercizioni normative a tutela della salute pubblica.

Mi risulta, che diversi datori di lavoro, hanno immediatamente adottato le disposizioni impartite dal Governo, quella parte di amministratori ligi al proprio dovere, rendendo efficiente la macchina amministrativa.

Quella classe dirigenziale preposti a capo della pubblica amministrazione, meritevoli di ulteriore considerazione da parte delle Istituzioni, per l’attenzione e la sensibilità verso una parte di società, che quotidianamente lavora nonostante le molte difficoltà circostanziali.

Impossibile far “finta di non vedere” e di non sentire, la tutela del diversamente abile, deve essere continuamente al centro dell’attenzione, da quanti oggi occupano una posizione lavorativa dirigenziale, e dagli organi istituzionali, ciascuno con le proprie competenze.

I dirigenti pigri e latitanti, devono non aver compreso la gravità dell’attuale realtà, e delle disposizioni impartite dagli organi di Governo, in cui un giorno, li potrebbe vedere come principali protagonisti sul banco degli imputati.

Al fine di migliorare questo rapporto con la classe dirigenziale, esorto gli stessi, a premurarsi ad attivare quanto necessario per far rimanere i propri lavoratori a casa, come da D.L. Cura Italia del 17 marzo 2020 n. 18 Art. 87, ed invito gli organi di competenza ad aumentare i controlli e sanzionare il dirigente inadempiente.

Concludo, assicurando un mio continuo interesse, e mi attiverò per quanto mi sarà possibile, a monitorare particolari esigenze messi alla luce dai nostri soci.

Il componente del CDA della sezione territoriale UICI di Agrigento, Dott. Innocenzo Ferraro

“Uiciechi.it” n. 6 16/31 marzo 2020

Si comunica che in data 3 aprile 2020 è stato inserito nel sito www.uiciechi.it  il file della rivista Uiciechi.it n. 6 16/31 marzo 2020. Il link per leggere il giornale è il seguente:

http://www.uiciechi.it/servizi/riviste/View_Rivista.asp?Id_Nriv=2374

Di seguito il sommario della rivista:

A domanda risponde, di Nunziante Esposito.

Ausili per non Vedenti, di Giuseppe Fornaro.

Assistenza visiva in remoto con Be My Eyes, di Michele Paris.

ISEE 2020, novità e perplessità, di Giovanni Clerici.

Info aggiornate in tempo reale su virus e contagio, di Carlo Sist.

Notiziario sulla telefonia, di Carlo Sist.

Novità dal Web, di Barbara Lispi.

Solidarietà digitale per il lavoro e le famiglie, di Carlo Sist.

Thunderbird: come salvare il profilo, di Gianluigi Coppelletti.

VPN come funziona? Prova con la promo!, di Carlo Sist.

Notizie Hitech e Scienza, 10 articoli, da Panorama.

Notizie Flash e non Flash, 10 articoli, da Zeus News.

Problemi risolti, 5 Schede, dalla lista uic-helpexpress.

Riattivazione dei progetti di Servizio Civile universale attualmente sospesi

Impiego degli operatori volontari nell’ambito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19

Si fa seguito al comunicato di questa Presidenza Nazionale del 03/04/2020, n. 62, per informare che il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale ha pubblicato il 4 aprile 2020, la Circolare del Capo del Dipartimento recante indicazioni agli enti circa l’impiego degli operatori volontari  nell’ambito dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e di cui, di seguito, si riporta uno stralcio:

La finalità è quella di consentire di riattivare i progetti attualmente sospesi e far iniziare quelli non ancora avviati, così da contribuire alla gestione della straordinaria situazione di emergenza che il Paese sta affrontando, nel rispetto delle disposizioni del Governo e in linea con i principi di precauzione e cautela che il contesto impone.

In questi giorni, più che mai, i progetti di servizio civile rappresentano infatti strumenti preziosi per garantire quotidiano supporto e assistenza alle comunità, in uno sforzo comune di solidarietà e di partecipazione in grado di incidere positivamente sul bene della collettività”.  

In particolare la “Circolare”, dopo aver precisato che le indicazioni in essa contenute “sono improntate al principio di massima flessibilità e semplificazione, con riferimento alle procedure e alle modalità operative che gli enti possono adottare per riattivare o avviare i progetti, e al principio di massima sicurezza, in relazione all’impiego degli operatori volontari, chiamati in ogni caso ad esprimere il proprio consenso a prestare il servizio”, contempla 3 fattispecie:

1. Progetti avviati nei mesi scorsi e attualmente attivi:  

“gli enti proseguono le attività secondo quanto da loro stessi indicato in riscontro alla Circolare del 10 marzo u.s. e, conseguentemente, gli operatori volontari continuano a prestare servizio. Ad eventuali operatori volontari attualmente in regime di permesso straordinario viene richiesto di rientrare in servizio attivo non oltre il 16 aprile p.v. (ved. punto 10 della Circolare n.d.r.). Se necessario è possibile prevedere alcune rivisitazioni di attività in funzione del contesto o delle relative modalità operative”. (ved. allegato 1 alla Circolare).

Per quanto riguarda l’U.I.C.I. la presente fattispecie va a riferirsi solo a due progetti ex art. 40 legge 289/2002 delle Sezioni territoriali di Belluno e di Forlì che a suo tempo hanno presentato apposita richiesta di “prosecuzione”.

2. Progetti avviati nei mesi scorsi e attualmente sospesi:

“gli enti hanno tempo fino al prossimo 15 aprile per riattivare i progetti sospesi, anche prevedendone una eventuale rimodulazione; fino ad allora continua ad essere garantito il permesso straordinario agli operatori volontari che non potranno ancora prestare servizio attivo a causa della temporanea sospensione”.

Con riferimento a tale possibilità si informa che, per le necessità proprie della categoria, maggiormente aggravatesi in occasione dell’attuale emergenza, è intendimento di questa Presidenza Nazionale chiedere al Dipartimento, entro la data del 15 aprile, la riattivazione ordinaria di tutti i progetti in atto sospesi sia di quelli c.d. ordinari che di quelli che prevedono l’accompagnamento ex art. 40 legge 289/2002 senza per ciò stesso formulare alcuna rimodulazione degli stessi relativamente alle ore di servizio e alle attività da fare svolgere agli operatori volontari, attività che non devono limitarsi al solo accompagnamento per i motivi previsti dall’art.40 ma devono comprendere altre forme di sostegno e assistenza quali ad esempio  lettura di quotidiani, riviste, libri, ecc. da svolgere a mezzo telefono o con collegamento remoto, e anche accompagnamento per fare fronte alle varie necessità personali dell’accompagnato (acquisto di medicine, di generi alimentari,  ecc.).

Le Sezioni che per vari motivi (es. mancanza o insufficienza delle misure di sicurezza prescritte, non consenso da parte dei volontari a riprendere servizio, rinuncia del socio a fruire dell’accompagnamento ex art. 40, ecc.) non possono avere riattivato il progetto sono interessate a comunicarlo urgentemente a questa Presidenza che, ricorrendo tale ipotesi, provvederà a chiedere l’interruzione temporanea del progetto stesso che sarà poi riattivato non appena si ripristineranno le adeguate condizioni. Il periodo di interruzione non è oggi facilmente quantificabile, in quanto dipende da numerose variabili connesse all’evoluzione della situazione in atto e non si può escludere per principio che il progetto possa anche non essere più riattivato.

3. Progetti non ancora avviati a causa della soppressione della data di avvio prevista per il 30 marzo u.s. o perché la data è ancora in programmazione:

essi possono essere attivati secondo quanto originariamente programmato oppure essere rimodulati sulla base di quanto indicato per la seconda fattispecie.

Con riferimento alla tempistica, questa Presidenza Nazionale ritiene di dovere chiedere al Dipartimento di fissare l’attivazione dei progetti, con conseguente avvio in servizio degli operatori volontari, alla data del 30 aprile 2020 e senza proporre alcuna rimodulazione.

Inoltre si fa presente che particolare rilievo assumono tutte le altre disposizioni dettate dalla medesima Circolare, cui si fa rinvio, e che concernono:

a)      Le modalità di attuazione dei progetti (punto 3);

b)      L’attività di formazione generale e specifica (punto 4);

c)      L’attività di monitoraggio e valutazione (punto 5);

d)      I progetti con misure aggiuntive (punto 7);

e)      Il coinvolgimento degli operatori volontari (punto 8);

f)       La comunicazione ai Comuni (punto 9);

g)      Lo Status degli operatori volontari (punto 10).

Lazio – Presentazione tesi Fiorini Giada

Riceviamo e pubblichiamo:

“Presentazione
Prima di illustrare il mio lavoro, vorrei presentarmi e spiegare le motivazioni che mi hanno spinto a stendere un elaborato intitolato “Le figure professionali a sostegno della disabilità visiva” nella mia tesi di laurea magistrale in Scienze Pedagogiche.
Mi chiamo Fiorini Giada, sono un’educatrice e pedagogista, nata a Frosinone il 29/01/1995 e residente a Veroli.
Ho svolto il servizio civile Ad personam nel 2016 e, terminato tale progetto, sono diventata volontaria presso l’U.N.I.Vo.C di Frosinone, ricoprendo tale ruolo tutt’oggi.
Proprio grazie all’osservazione di un mondo a me sconosciuto, ma soprattutto all’affetto ed al legame instaurato con alcune persone non vedenti, ho capito come sia possibile sognare anche al buio. Ho imparato che spesso, noi vedenti, siamo ciechi di fronte a tante cose, mentre il disabile visivo riesce ad andare oltre, guardando tramite un organo più importante, il cuore.
La frequentazione di questo mondo mi ha spinto ad approfondire alcune tematiche, quali appunto gli ausili specifici utilizzati dai non vedenti, e l’importanza delle figure professionali come sostegno valido alla loro autonomia ed indipendenza.
Ci tenevo inoltre, a ringraziare Rita Iannarilli per aver mostrato interesse per il mio lavoro ed avermi spinto a contattare Claudio Cola, il quale ringrazio allo stesso modo per il tempo a me dedicato e per aver reso possibile tale pubblicazione.
Procederò ora all’esposizione del mio lavoro.
Scopo di tale elaborato è quello di sottolineare l’importanza e la necessità dell’indipendenza personale del disabile visivo, sia esso un bambino o un adulto. Maria Montessori infatti affermava: “Non si può essere liberi se non si è indipendenti”, in quanto libertà significa proprio poter disporre di sé, far affidamento alle proprie capacità ed abilità, senza dover essere dipendenti da altri.
Ecco che conquistare la propria indipendenza significa “arrivare a sentirsi capaci di fare da sé, di compiere un’azione utile, importante, senza l’aiuto di altri, potendo risolvere da soli i propri problemi e riuscire ad un fine difficile col proprio sforzo”.
Raggiungere l’indipendenza implica quindi conquistare anche la propria autonomia, anche se per un disabile visivo non è sempre facile. Occorrono ausili specifici da poter utilizzare e figure professionali che possano supportarlo e condurlo alla piena integrazione sociale; ma per poter raggiungere tale obiettivo, bisogna anche sapere cosa sia la disabilità visiva e cosa essa implica nel non vedente.
Ecco che, nella stesura dell’elaborato, nel primo capitolo, ho voluto riportare la definizione di disabilità visiva, termine con il quale si indica un tipo particolare di disabilità in cui il deficit consiste nella minorazione del senso della vista, minorazione che, in relazione alla sua entità, può essere caratterizzata attraverso l’utilizzo di termini specifici come “cecità” o “ipovisione”.
Ho poi delineato le cause di insorgenza di tale deficit, dividendo la disabilità in congenita quando la vista del soggetto è ridotta o mancante sin dalla nascita, ed acquisita quando il deficit insorge nell’infanzia o in seguito, a causa di malattie degenerative, traumi nel sistema visivo o altre patologie come infezioni. Mi sono soffermata ulteriormente su alcune malattie degli occhi come la cataratta, il glaucoma, la degenerazione maculare senile e la retinopatia diabetica ed ho sottolineato l’importanza della prevenzione, sostenuta anche dalla Giornata Mondiale della Vista.
Ho sottolineato l’importanza del cane guida, valido ausilio per l’autonomia e la mobilità per “chi non ha luce nel mondo quotidiano” e descritto il decalogo che occorre osservare in sua presenza; il cane guida è “un’estensione del non vedente stesso, un prolungamento del corpo. E’ chiamato a sostituire gli occhi della persona e pertanto diventa la sua chiave di accesso al mondo”.
Infine, ho posto l’attenzione sulla possibilità di compensazione del deficit visivo attraverso le altre facoltà percettive, ovvero l’udito, il senso cinestesico e l’organo dell’equilibrio, il tatto, il gusto e l’olfatto. Per un non vedente affinare tali sensi rappresenta un’ottima possibilità di compensazione per conoscere il mondo circostante, anche in mancanza della vista. Essa è certamente il mezzo più rapido, abitualmente considerato anche il più efficace, per conoscere il mondo che ci circonda e per guidare le nostre azioni e per questo motivo, finché abbiamo la possibilità di vedere, siamo poco inclini ad usare pienamente le altre facoltà percettive, quindi gli altri nostri sensi non saranno mai potenziati al pari di quelli di un disabile visivo.
Nel secondo capitolo, invece, ho voluto delineare le tappe dello sviluppo del bambino con deficit visivo e la necessità, da parte della famiglia, di “elaborare il lutto”, in quanto i genitori avevano basato sogni e progetti sull’idea di un bambino sano e di uno sviluppo normale ed ora trovano sconvolto il loro ciclo familiare e devono accettare la condizione del proprio bambino. Si passa così dallo shock e dal dolore iniziali, ai sensi di colpa e rabbia, fino ad arrivare ad una fase di “trattativa”, ovvero accettazione del problema ed elaborazione di un progetto.
Si deve anche tener conto che la dilazione di alcune tappe evolutive è ineliminabile, poiché solo con ritmi più lenti, connaturati alle caratteristiche dei sensi residui, il bambino potrà acquisire fiducia e sicurezza. Egli presenterà alcuni ritardi psico-motori, difficoltà nell’alimentazione, difficoltà nel linguaggio e nello sviluppo affettivo.
Spesso sviluppa dei tic, i cosiddetti “ciechismi”, come il ritmico dondolio, perché preferisce dondolarsi avanti ed indietro piuttosto che esplorare l’ignoto. Ciò che lo caratterizza è la “riluttanza all’azione” che consiste “in una caratteristica inerzia motoria riconducibile alla mancata possibilità di esplorare autonomamente il mondo circostante”.
Per quanto concerne il linguaggio, invece, il bambino tende ad utilizzare un linguaggio imitativo, caratterizzato da ripetizioni di frasi, che gli permette di mantenere il contatto comunicativo con l’interlocutore. I bambini non vedenti mostrano anche difficoltà nello sviluppo sociale, nelle regole dello scambio comunicativo, sono meno espressivi ed i loro comportamenti interattivi sono carenti, quindi spesso vengono isolati dai coetanei.
È importante che vi sia sempre un lavoro educativo di stimolazione sensoriale costante, la stimolazione della curiosità verso l’ambiente circostante e la motivazione delle proibizioni. Indispensabile anche l’educazione della mano che ne permette l’uso autonomo come tramite di percezione, quindi è fondamentale fornire al bambino giochi e stimoli piacevoli al tatto.
Ho poi sottolineato l’importanza dell’integrazione scolastica dei minorati visivi ed ho delineato il percorso che l’ha resa effettiva. A partire dal Regio Decreto n.3126 del 1923, che prevedeva per ciechi e sordi l’ingresso nelle scuole speciali o nelle classi differenziali, si è arrivati alla legge 118 del 1971, che formalizzava l’inserimento nelle classi comuni dei disabili, senza però abrogare le classi speciali. Si passò poi alla promulgazione della Legge del 4 agosto 1977, n. 517, che venne considerata l’atto legislativo più importante sul piano dell’integrazione, in quanto aboliva le classi differenziali e le scuole speciali ed apriva le porte della scuola a tutti.
Non potevo poi non citare la legge 104 del 92, che garantisce alle persone disabili il diritto all’educazione in ogni ordine e grado di scuola, università compresa e delinea le modalità operative da mettere in atto, attraverso tre documenti ufficiali: la Diagnosi Funzionale (DF), il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) ed il Piano Educativo Individualizzato (PEI).
Per favorire la piena integrazione scolastica è opportuno che la didattica sia differenziata, che il disabile partecipi attivamente a tutte le attività e che vi sia collaborazione ed aiuto reciproco in classe.
Essendo io una pedagogista, ho concluso il secondo capitolo parlando della rivoluzione pedagogica di Augusto Romagnoli, le cui intuizioni sono valide tutt’oggi per progettare percorsi inclusivi a scuola. Egli auspicava che tutti i ragazzi ciechi potessero essere educati insieme ai vedenti e che tra loro vi fosse coeducazione, sottolineava la specificità della minorazione visiva e la necessità di non assumere atteggiamenti di discredito e sottovalutazione delle difficoltà.
Romagnoli, allo stesso modo della Montessori, riteneva che non si può essere liberi se non si è indipendenti ed autonomi; per questo la pedagogia deve guardare con atteggiamento critico e problematizzante alle strategie necessarie per un’effettiva emancipazione che porti ad una concreta e reale attuazione delle pari opportunità anche per i differenti.
Nell’ultimo capitolo infine ho descritto quali sono le figure professionali che possono supportare il disabile visivo verso la propria autonomia.
In primis, l’educatore tiflologico o Typhlology Skilled Educator, che secondo Condidorio “non lotta per ridare la vista al cieco, ma combatte affinché ogni persona cieca sia messa nella condizione di poter guardare il mondo attraverso le proprie abilità”.
Egli si occupa della disabilità visiva nella sua forma assoluta o parziale, al fine di migliorare la situazione sociale e culturale attraverso la didattica, l’informatica e la tecnica, affianca i disabili visivi nell’utilizzo di ausili specifici, e delinea itinerari, strategie e soluzioni volte alla risoluzione dei problemi. Il tiflologo dovrebbe “trarre fuori” dal bambino cieco o ipovedente tutte le abilità, le capacità, le competenze che gli permettono di “fare da sé”, di essere attivo e propositivo, di partecipare e di contribuire alla vita della collettività. Egli consente ad un bambino/ragazzo cieco di stare a scuola, di starci bene e di apprendere. Si serve di uno strumento di programmazione detto PRO.MO, crea un ambiente “su misura” per il bambino e lo affianca nell’utilizzo di ausili tiflodidattici come il Braille, il casellario Romagnoli, il cubaritmo, le mappe a rilievo ecc.
Ho poi delineato la figura del Tiflopedagogista, che rappresenta un operatore altamente specializzato, formatosi presso l’I.Ri.Fo.R attraverso un master di 2° livello. Egli si colloca al centro di una rete di competenze tra le istituzioni e le agenzie educative che ruotano attorno al disabile visivo, e svolge attività di coordinamento per facilitarne il miglior funzionamento. In sostanza, deve svolgere la funzione di sollecitazione e di coordinamento tra le molte competenze disponibili sul territorio, garantendo e promuovendo l’informazione reciproca e la ricerca scientifica, valorizzando la complementarità dei ruoli e promuovendo metodologie di lavoro condivise.
Parlare dell’assistente all’orientamento, alla mobilità e all’autonomia personale era d’obbligo, in quanto egli opera nell’ambito della prevenzione, cura e riabilitazione funzionale dei soggetti affetti da patologie visive degenerative e permanenti ed utilizzando attività espressive, prassico-operative, manuali-rappresentative, ludiche e della vita quotidiana, insegna al non vedente a gestire i movimenti e gli spostamenti nello spazio in modo autonomo.
Per concludere il lavoro ho posto l’attenzione alla figura dell’ad personam, dal momento in cui io stessa ho svolto questo ruolo. Nonostante essa non sia una figura professionale, si tratta di un accompagnatore personale per il non vedente e forse è l’ausilio più utilizzato. Egli deve fornire confort e sicurezza in quanto rappresenta “gli occhi” della persona e ciò permette l’instaurarsi di un rapporto di fiducia e stima reciproca.
Il lavoro svolto essenzialmente tratta di due concetti: “autonomia” ed “integrazione”, in quanto sono questi due gli elementi essenziali che occorrono per far sì che un disabile visivo, cieco o ipovedente che sia, possa sentirsi pienamente realizzato nonostante la disabilità.
Solo essendo autonomo e ben integrato, il disabile visivo può sentirsi parte attiva a scuola, in famiglia, a lavoro e nella società civile in cui è inserito; solo così può evitare di scivolare in situazioni di isolamento ed emarginazione e vivere in modo soddisfacente la propria vita.
Il cammino che porta a tali condizioni non è sempre facile, ma sono stati fatti passi da gigante, sul piano scolastico, sul piano lavorativo, sul piano delle figure professionali, sul piano tecnologico e per la vita di tutti i giorni.
Basti pensare che a scuola, l’alunno disabile visivo può essere affiancato da un tiflodidatta che utilizza strategie per lui adeguate, può accedere ad una didattica differenziata in base alle proprie esigenze e può utilizzare ausili tiflodidattici come la dattilobraille, la stampante Braille, il cubaritmo, il cubo Romagnoli, il piano di gomma, le mappe tattili a rilievo ecc, che gli facilitano il processo di apprendimento, consentendogli di arrivare agli stessi obiettivi dell’intera classe, seppure con strumenti e metodologie differenti.
Questo non è certo di poco conto, se pensiamo che nel lontano 1923, il Regio Decreto n.3126, prevedeva per alunni ciechi e sordi, l’ingresso nelle scuole speciali e nelle classi differenziali. Non si poteva certo parlare di integrazione scolastica, mentre oggi, per fortuna, la scuola è aperta a tutti e privilegia non l’uniformità, bensì le differenze, attraverso una didattica integrata/differenziata.
La svolta non si presenta solamente a scuola, in quanto il non vedente può usufruire di ausili specifici anche nella quotidianità. Pensiamo ai computer e ai telefoni cellulari con la sintesi vocale, alle sveglie e alle bilance parlanti, alle app tecnologiche che attraverso lo screen reader leggono cosa è scritto su un foglio e così via; sono tutti supporti che facilitano la vita di tutti i giorni, rendendo meno difficoltose tutte le situazioni che possono crearsi, come sapere semplicemente chi sta chiamando sul cellulare, o sapere che ore sono.
Possono sembrare attività banali, ma per chi vive al buio è un passo fondamentale per essere autonomi nelle piccole cose. Pensiamo ancor di più all’uso del bastone bianco o del cane guida, ausili che permettono al disabile visivo di essere libero negli spostamenti e nell’orientamento.
Sono tutti passi da gigante che consentono alla persona di non sentirsi smarrito in un mondo in cui le informazioni provenienti sono essenzialmente di tipo visivo. La possibilità di compensare la mancanza della vista, sia con il rafforzamento degli altri sensi percettivi, sia con l’utilizzo degli ausili specifici, rende meno traumatica la vita di chi il mondo non lo vede, o lo vede sfocato.
Ed, a questo punto, come si può non evidenziare l’importanza delle figure professionali a sostegno della disabilità visiva?
Il cieco o l’ipovedente, non hanno un pacchetto delle istruzioni per imparare a vivere al buio, e tanto meno da soli possono essere in grado di acquisire strategie e modalità che gli consentano di vivere al meglio la loro condizione. Grazie alla loro forza di volontà e motivazione, ed al sostegno e supporto di personale altamente specializzato, di cui si è parlato in questo elaborato, è possibile che essi superino la situazione di handicap in cui si trovano e riescano a vivere una vita degna di essere vissuta, nonostante i limiti e le difficoltà che questa disabilità impone.
Si può sognare anche al buio, solo che noi vedenti, spesso, non riusciamo a capirlo o a crederlo possibile. Io, che è possibile lo so, e senza quell’esperienza che nel 2016 mi ha aperto le porte di questo mondo, non l’avrei mai saputo”.