San Siro per tutti – Nuove proposte di Inter e Milan

Continua la collaborazione, nell’ambito del progetto “San Siro per tutti”, tra la Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano e le due squadre  milanesi di calcio.

FC Inter mette a disposizione dei tifosi ciechi e ipovedenti la versione Blue della Membership per ascoltare da casa la radiocronaca di tutte le partite ufficiali del team nerazzurro. https://www.inter.it/it/news/2020/10/15/radiocronaca-partite-inter-tifosi-ciechi-ipovedenti.html

Per ricevere il codice, che è a titolo gratuito e strettamente personale,  è  necessario inviare una mail a:

sansiropertutti@istciechimilano.it

indicando nome, cognome, data e luogo di nascita, cellulare e codice fiscale.

Alla mail va allegata copia del verbale di riconoscimento della disabilità visiva.

(no legge 104).

Successivamente si riceveranno tutte le istruzioni relative al riscatto dell’abbonamento e all’ascolto  delle partite.

AC Milan  offre l’opportunità di ascoltare l’audiodescrizione delle partite casalinghe, sia della squadra femminile che maschile, tramite il portale Web e attraverso l’assistente vocale di Google. https://www.acmilan.com/it/news/articoli/media/2020-10-12/ac-milan-a-casa-come-allo-stadio-insieme-a-google

Si potrà così chiedere all’assistente di Google semplicemente:

Ok Google, chiedi a Milan l’audiodescrizione della partita”.

Oppure si potrà anche accedere alla seguente pagina web:

https://www.acmilan.com/it/san-siro-per-tutti

e attivare  poi  il link

“Apri il player e vivi l’emozione della partita!”.

A seconda del dispositivo utilizzato si potrebbero presentare alcuni passaggi prima di giungere alla pagina dello streaming.

Per informazioni, scrivere a:sansiropertutti@istciechimilano.it.

Fondazione LIA – Sarà tradotto e distribuito in Germania il paper “E-books for all. Towards an accessible digital publishing ecosystem”

Sarà tradotto e distribuito in Germania il paper “E-books for all. Towards an accessible digital publishing ecosystem” di Fondazione LIA – Libri Italiani Accessibili. L’iniziativa nasce da un accordo tra Fondazione LIA, no profit creata da AIE – Associazione Italiana Editori con UICI – Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, e l’associazione degli editori e dei librai tedeschi Börsenverein e il German Centre for Accessible Reading (dzb lesen), centro per la promozione della lettura per persone con disabilità.

La collaborazione si inserisce all’interno di un progetto più ampio portato avanti da Börsenverein e dzb lesen per aumentare la consapevolezza dell’industria editoriale tedesca sul tema dell’accessibilità: nel 2025, infatti, entrerà in vigore l’European Accessibility Act che richiederà che tutta la filiera editoriale digitale sia accessibile.

Il documento nasce dall’esperienza internazionale che Fondazione LIA ha maturato negli anni nel suo lavoro a fianco di 76 case editrici italiane che ha portato alla creazione del catalogo libriitalianiaccessibili.it, che ora conta più di 26 mila titoli e nei tavoli di lavoro e gruppi di studio sugli standard di formato, soluzioni di lettura e metadati per l’accessibilità.

«La collaborazione di LIA con Börsenverein e dzb lesen è segno di come in Europa si stia creando una sensibilità nuova attorno al tema dell’accessibilità e del diritto alla lettura da parte di tutti. Per fare realmente la differenza sono necessarie collaborazioni e sinergie di questo tipo tra realtà di diversi Paesi» ha dichiarato Mario Barbuto, Presidente di Fondazione LIA.

Alexander Skipis, Managing Director di Börsenverein ha commentato: «Rendere i nostri prodotti accessibili è un compito che il settore editoriale tedesco affronterà con entusiasmo e impegno. Il nostro obiettivo è quello di rendere fruibili i contenuti per tutti, in modo da raggiungere più lettori, e ciò significherà renderli più a misura di utente. Siamo lieti di intraprendere questo percorso con partner così esperti come Fondazione LIA e dbz lesen. Questa collaborazione mette le basi per poter fare dei passi importanti e sostenibili nei prossimi cinque anni».

«Siamo davvero lieti di poter usufruire dell’esperienza di LIA nell’andare a creare una collaborazione tra gli editori tedeschi e dzb lesen, con l’obiettivo di pubblicare in Germania e-book accessibili per persone con disabilità visive o alla carta stampata» ha dichiarato Thomas Kahlisch, Direttore del German Centre for Accessible Reading (dzb lesen).

“E-books for all”, pubblicato in inglese a novembre del 2020, fornisce indicazioni utili a tutte le realtà interessate a far parte dell’ecosistema editoriale digitale accessibile in linea con quanto richiesto dalla nuova direttiva. Approfondisce inoltre i ruoli e le responsabilità dei produttori di contenuti, distributori, librerie online e sviluppatori di soluzioni di lettura: «L’esperienza italiana di LIA può costituire un esempio veramente utile per gli altri Paesi in tema di accessibilità – ha sottolineato il presidente di AIE, Ricardo Franco Levi -. Lo dimostra questo paper, grazie al quale gli editori tedeschi e tutti gli attori della filiera potranno avere fin d’ora un panorama completo delle nuove normative internazionali ed europee e dell’impatto che queste avranno sul settore editoriale».

Torino – Persona cieca inciampa su monopattino in strada. Ennesimo incidente: urge intervenire

L’Unione Ciechi: “Situazione insostenibile. Grave pericolo per chi non vede”

Quando lo racconta, gli tremano la voce e le gambe. Giovanni Spataro, 63 anni, non vedente, è ancora sospeso tra incredulità e rabbia. Poche sere fa stava camminando lungo via Salbertrand (quartiere Parella). E’ la sua zona: lì vive da tempo, si muove sicuro, ha punti di riferimento e persone che lo conoscono. Una situazione quotidiana, dunque: nulla di inconsueto, né, tanto meno, di pericoloso. All’improvviso, però, proprio a metà del marciapiede, il fedele bastone bianco ha urtato “qualcosa”: un oggetto grosso e pesante. Nemmeno il tempo di reagire e Giovanni si è ritrovato per terra, mentre l’oggetto gli cadeva addosso. Era un monopattino a noleggio, abbandonato in mezzo alla strada da qualche utente incivile, incurante dei gravi danni che la sua leggerezza avrebbe potuto causare. Soccorso da una passante, Giovanni è riuscito, con fatica, a rimettersi in piedi e, recuperato l’orientamento, è rientrato a casa. Nulla di rotto, fortunatamente. L’accaduto, però, ha lasciato uno strascico spiacevole nella quotidianità di Giovanni, che ora non si sente più sicuro e ha paura a uscire di casa da solo.

Da quando sono entrati in servizio biciclette e monopattini “a flusso libero” (che, cioè, possono essere lasciati ovunque, terminato il tempo di noleggio) a Torino gli incidenti ai danni di persone con disabilità visiva sono divenuti frequenti. A giugno – e non era certo il primo episodio – l’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) del capoluogo piemontese aveva denunciato il caso di una ragazza ricoverata in ospedale per una frattura al polso, dopo essere caduta su un monopattino abbandonato in malo modo, in mezzo alla strada. Ora il copione si ripete. Dall’inizio del 2018 l’associazione ha lanciato l’allarme in tutti i modi possibili: sui giornali e in tv, attraverso i canali social, negli incontri con l’amministrazione comunale (dalla quale però, sono arrivate risposte evasive, o, comunque, non pienamente soddisfacenti).

Solo pochi giorni fa, in una lettera aperta ai quotidiani, il presidente di UICI Torino, Giovanni Laiolo, tornava a sollevare il tema: «Non siamo contrari ai mezzi ecologici – scriveva – ma serve una disciplina, che rispetti le esigenze di tutti. I marciapiedi sono diventati una giungla e, per chi non vede, il rischio di incidenti è alto». Parole, purtroppo, che trovano conferma nell’ultimo episodio. «Evidentemente gli appelli al senso civico non bastano» fanno notare dall’associazione. «L’unico modo per risolvere il problema sarebbe prevedere degli spazi fissi e obbligatori in cui lasciare i veicoli. A questo punto, che cosa aspetta la politica a intervenire? Che qualcuno si faccia male “seriamente”?».

Ufficio Stampa:  Lorenzo Montanaro: 333 447 99 48 ufficio.stampa@uictorino.itlorenzo.montanaro@gmail.com

Catanzaro – L’ASP riavviI i servizi per la disabilità

Il silenzio assordante al quale oramai le amministrazioni pubbliche ci hanno abituati oggi, più che mai è un elemento che denigra, mortifica e soprattutto non rende giustizia a quelle fasce che già fortemente colpite da disavventure di vario genere, non trovano, in chi dovrebbe supportarli, un appiglio per affrontare con un minimo di serenità questo particolare momento così drammatico per tutti.

L’avvento del COVID, che ovviamente ha trovato tutti impreparati è però una costante al quale oramai ci saremmo dovuti abituare prendendo le dovute precauzioni affinché comunque la vita potesse in un certo senso proseguire, soprattutto per quanto attiene quei servizi e quelle necessità alle quali i disabili soprattutto non possono fare a meno.

Nonostante infatti, numerosi solleciti, seguiti da incontri e successivi nuovi solleciti, oggi ci troviamo difronte alla sgradevole quanto mai inopportuna situazione che vede i disabili attendere speranzosi il riavvio di servizi essenziali come le procedure per la non autosufficienza ed i servizi riabilitativi specifici per i minori affetti da disabilità gravi e gravissime.

Questo ovviamente sta’ pesando ed incidendo con risvolti sicuramente negativi soprattutto per le famiglie che dal primo DPCM che emanava disposizioni per il contenimento dal contagio da CORONAVIRUS hanno visto sospendere ogni tipo di percorso riabilitativo per i propri figli, percorsi che ricordiamo essere essenziali soprattutto nell’età dello sviluppo perché se c’è una cosa che non si è mai fermata e non si fermerà mai è proprio lo scorrere del tempo.

Quanto perso oggi infatti non sarà più possibile recuperarlo e per questo motivo quindi è quanto mai urgente e fondamentale che da parte del Commissario ASP vi sia una presa di posizione chiara e netta sulle procedure da attivare affinché non solo i percorsi riabilitativi nei centri di neuropsichiatria infantile, ma anche ogni genere di servizio alla disabilità sia ripristinato in tempi celeri.

Comprendiamo bene le varie difficoltà che soprattutto oggi il nostro settore sanitario sta vivendo alla luce delle numerose incertezze, ma è paradossale che a farne le spese siano sempre i soggetti più deboli, coloro che non hanno la forza di ribellarsi perché già provati dal disagio di una disabilità in famiglia e pertanto serve che vi sia una presa di posizione ben chiara nell’interesse primario delle persone disabili e soprattutto delle loro famiglie. Chiediamo pertanto quali siano le azioni e gli interventi che l’ASP di Catanzaro abbia inteso programmare ed avviare per i soggetti ciechi, ipovedenti e pluriminorati, sperando che questo grido di aiuto non resti carta stampata, ma che diventi strumento per la risoluzione delle problematiche in essere.

Milano – Rimandata la premiazione del Concorso letterario dedicato a Camilleri

Il Circolo culturale e ricreativo Paolo Bentivoglio dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Lions Club Milano Nord 92 e Milano Casa della Lirica informano che, a causa dell’emergenza Covid, la cerimonia di premiazione del concorso letterario dedicato ad Andrea Camilleri rivolto a non vedenti e ipovedenti iscritti all’UICI, prevista nel mese di novembre, è rimandata a data da destinarsi, così da consentire all’evento il giusto rilievo.

Riferimenti:  

Circolo culturale Paolo Bentivoglio:

Sede c/o UICI – Via Mozart 16, 20122 Milano – Tel.: 02-78.3000 – fax: 02-76.00.94.88

Website: www.uicimi.it

Erica Monteneri erica.monteneri@hotmail.it

Lions Club Milano Nord 92

Sede c/o Novotel Milano Nord – Viale Suzzani 13, 20162 Milano (MI) 

Presidente: Antonio Galliano

Email: antoniogalliano.e@gmail.com   

Past President: Domenico Carlini

Email: carlinimimmo@libero.it

Milano Casa della Lirica Silvia De Benedetti silvana.debenedetti@gmail.com

Forlì – Il vino incontra la cultura: premio nazionale per il progetto “Teatro no Limits” del Centro Diego Fabbri

La consegna del riconoscimento è avvenuta lunedì scorso attraverso una cerimonia virtuale alla presenza di operatori del mondo del vino da tutta Italia

L’iniziativa “La cultura nel cuore” messa in campo dal vino Sancrispino della società Due Tigli di Forlì in sostegno del progetto “Teatro no Limits” del Centro Diego Fabbri di Forlì si è aggiudicata il Premio per la migliore iniziativa Charity. A promuovere il premio, giunto alla sesta edizione, è la rivista “Vini&Consumi” per valorizzare l’impegno delle aziende del settore vitivinicolo che si sono distinte nell’ideazione e realizzazione di attività di comunicazione di particolare pregio e sensibilità. La consegna del riconoscimento è avvenuta lunedì scorso attraverso una cerimonia virtuale alla presenza di operatori del mondo del vino da tutta Italia.

Lanciato circa un anno fa, il progetto “La cultura nel cuore” è nato a sostegno dell’iniziativa del Centro Diego Fabbri che consente ai non vedenti e ipovedenti di assistere agli spettacoli teatrali attraverso l’ausilio di particolari audioguide/cuffie wireless. Il progetto coinvolge anche l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI) in ambito nazionale nonché nella sezione territoriale di Forlì-Cesena: entrambe hanno dato il loro patrocinio. Nel dettaglio Due Tigli, del gruppo cooperativo Terre Cevico, ha apposto su tutti i brik del celebre vino Sancrispino il marchio dell’iniziativa sociale “Teatro No Limits”. Un sostegno dai grandi numeri dal momento che si parla di 15 milioni di pezzi del vino distribuiti in tutta Italia, apposto sui brik dei vini rosso, bianco e rosato, sia nei formati da 1 litro sia da mezzo litro. In aggiunta a ciò ha dato visibilità mediatica nazionale al progetto attraverso uno spot sui canali nazionali insieme al celebre attore Cesare Bocci.

“Questo progetto fa incontrare vino, cultura e solidarietà – spiega Paolo Galassi amministratore delegato di Due Tigli -. Sancrispino non segue solo trend di mercato, ma si connota per alcune iniziative di grande attenzione verso l’ambiente e il sociale, in un’ottica di sostenibilità a 360 gradi. Un impegno che ci ha portato anche a un secondo riconoscimento per la migliore Campagna stampa trade con San Crispino bio”. “Grazie a questo importante sostegno – afferma Paolo De Lorenzi Direttore del Centro Diego Fabbri – l’accessibilità al Teatro viene estesa all’intero territorio nazionale promuovendo uno dei principi cardine del noto drammaturgo forlivese ‘Il Teatro di tutti e per tutti’. Inoltre, dimostra come una importante realtà imprenditoriale del territorio sostenga la cultura nel sociale come strumento di crescita individuale e collettiva dando pieno valore ad una azione di formazione e integrazione”.

Fonte: Forlì Today del 25 novembre 2020

Link: https://www.forlitoday.it/cronaca/il-vino-incontra-la-cultura-premio-nazionale-per-il-progetto-teatro-no-limits-del-centro-diego-fabbri-di-forli.html

“Gennariello” n. 11-12 novembre-dicembre 2020

Si comunica che in data 25 novembre 2020 è stata inserita nel sito la rivista “Gennariello” n. 11-12 novembre-dicembre 2020 e che l’ufficio stampa ha provveduto ad inviare alla Stamperia Regionale Braille di Catania Onlus il file relativo in data 24 novembre 2020.

Il link diretto per il prelievo è il seguente:

http://www.uiciechi.it/servizi/riviste/View_Rivista.asp?Id_Nriv=2475

Si riporta di seguito il sommario della rivista:

Non solo saluti (di Rita Lamusta)

C’era una volta

  – Comincia a nevicare

Scelte da voi

  – La leggenda dello spirito dell’acqua

  – Babushka

  – La Leggenda del Vischio

L’angolo della poesia

  – Le ciaramelle

Gioca con Giò il coniglietto

Per i più piccini

Per informazioni sulle riviste è possibile scaricare il Listino abbonamenti 2019 al link: http://www.uiciechi.it/servizi/somm_stampaassoc.asp

Giornata mondiale contro la violenza sulle donne in tempi di Coronavirus: per non dimenticare, di Anna Buccheri

Da un’indagine FISH del 2019 è emerso che le donne con disabilità sono più a rischio di violenza e che il 65% di quelle intervistate ha subito una forma di violenza. Il dato di partenza attesta che le donne con disabilità subiscono una discriminazione doppia, in quanto donne e in quanto disabili. Non ne deriva una semplice somma di discriminazioni, venendosi a determinare invece una condizione ancora più complessa. Peraltro solo un terzo circa delle intervistate riconosce come violenza ciò che ha subito o che continua a subire. Molto spesso inoltre le donne hanno difficoltà a riconoscere e a definire la violenza di cui sono oggetto se non è esplicitamente fisica o sessuale. Solo il 37% dichiara di aver reagito. Fra queste una percentuale più ristretta ha deciso di confidarsi con familiari e amici (6,5%) o si è rivolta ad un Centro antiviolenza (5,6%) per avere aiuto. E nei Centri antiviolenza bisogna avere cura di integrare le donne disabili perché sono importanti il confronto con le altre donne, la partecipazione agli eventi a fianco di tutte le donne e la testimonianza della propria storia.

Spesso la violenza è perpetrata da chi delle donne disabili dovrebbe prendersi cura. È una violenza che sfrutta e crea dipendenza e subordinazione, enfatizzandole e usandole di volta in volta come motivo di rimprovero o di ricatto o di svalutazione della persona. È una violenza che ricorre ad abusi sessuali, a ricatti affettivi, ad offese e insulti sull’essere disabile e sull’essere un peso per l’altro. Sono violenze che feriscono profondamente, specialmente quando la disabilità si acquisisce dopo la nascita o in seguito ad un incidente o ad una malattia. Inoltre la donna disabile può sentirsi ancora più disorientata, privata di ogni punto di riferimento, avendo bisogno di qualcuno che possa supportarla e di un nuovo spazio conosciuto, sicuro e accessibile in cui vivere, non sapendo dove andare e a chi rivolgersi.

Le donne disabili vittime di violenza devono inoltre fare i conti con barriere culturali, mentre la mancata consapevolezza dei propri diritti e la dipendenza economica costituiscono i principali ostacoli nel loro processo di autodeterminazione e di emancipazione.

Fondamentale è la collaborazione tra chi ha competenze specifiche sulla disabilità e chi le possiede sulla violenza di genere. Tale collaborazione è utile per rendere efficaci gli interventi e offrire alle donne con disabilità reali possibilità di sottrarsi alla violenza, migliorando i servizi esistenti e adeguandoli alle loro necessità, accogliendo e sostenendo la donna affinché possa sentirsi libera di esprimersi e possa prendere consapevolezza della violenza. È infatti necessaria una conoscenza sia delle dinamiche della violenza di genere e degli effetti che può provocare, sia delle metodologie e degli strumenti da utilizzare per facilitare la creazione di una relazione di fiducia. È importante supportare la donna nel percorso di comprensione di ciò che vive e di ciò che vuole sostenendola senza sostituirsi a lei e senza decidere al suo posto. Solo attraverso la conoscenza di sé e la consapevolezza del proprio valore e della propria dignità, la donna è in grado di pretendere il rispetto che le è dovuto in quanto persona innanzitutto e in quanto figlia, sorella, moglie, madre, studentessa, lavoratrice, anziana.

Le donne con disabilità corrono però un ulteriore rischio molto insidioso, quello dell’invisibilità, costrette a subire anche la violenza quotidiana dell’indifferenza e della disconferma da parte degli altri. Le politiche di genere, da una parte, e le politiche sulla disabilità, dall’altra, non sono sempre attente a due fattori essenziali: le prime non intervengono sulla condizione di disabilità; le seconde non tengono conto del genere. Delle donne con disabilità così non sono mai riconosciute le dimensioni della femminilità, della maternità, della genitorialità, della bellezza.

Donne. Con disabilità e con diritti di libertà è il titolo del seminario promosso il 12 novembre scorso dalla FISH all’interno del progetto Disabilità: la discriminazione non si somma, si moltiplica – Azioni e strumenti innovativi per riconoscere e contrastare le discriminazioni multiple. Si è posto l’accento in particolare sull’incremento dell’autoconsapevolezza, sull’autorappresentanza, sulla partecipazione politica, sull’accesso ai servizi di ginecologia e di ostetricia, sulla violenza e sulla comunicazione accessibile per le donne con disabilità.

Da un punto di vista etico, culturale e di maturità civica siamo tutti coinvolti, non possiamo voltare la testa dall’altra parte e dire e dirci: non mi riguarda. Siamo tutti chiamati a fare qualcosa, a vigilare, a cogliere i segnali, a denunciare, ad offrire vicinanza alle donne e alle donne disabili in particolare vittime di violenza che devono essere trattate da donne e devono essere consapevoli dei loro diritti.

Le 1000 facce dello smart working: Come una persona con disabilità visiva “sopravvive” al tempo del Covid19, di Valter Calò

Autore: Valter Calò

Seminario HANDImatica

Siete tutti invitati a seguire questo importante e attuale seminario che approfondirà in tutti i suoi risvolti lo Smart Working.

Giorno: sabato 28 novembre

Orario: inizio ore 15:00 fine ore 18:00

Questo confronto si svolgerà internamente ad una delle manifestazioni del settore più conosciute a livello nazionale,

HANDImatica 2020

Tecnologie digitali per la comunità fragile

XII° Edizione online – 26|27|28 novembre

A fondo pagina trovate:

Link di accesso al seminario tramite la piattaforma Zoom, contatti di riferimento UNIVERSALACCESS, per tutti i chiarimenti sul seminario, link del programma handimatica 2020.

Presentazione e programma:

Si fa un gran parlare di Smart Working tra mezzi di comunicazione, aziende e Pubbliche Amministrazioni. La recente emergenza Coronavirus ha fatto emergere moltissime problematiche. In Italia la quasi totalità degli enti pubblici e privati non era preparata al lavoro agile.

https://universalaccess.it, sito di riferimento in Italia sulle Tecnologie Assistive per le persone non vedenti e ipovedenti, porta ad handimatica esempi virtuosi di persone che sono riusciti ad affrontare nei migliori dei modi il periodo di smart working, perché lavorare a distanza si può!!!

Non dimentichiamo però le criticità del lavoro in presenza come la questione dell’accessibilità dei software, la mancanza delle assunzioni, il rinnovo delle competenze professionali.

MODERATORE: Michele Landolfo. cambiare lavoro? Lasciare il pubblico per il privato.

Relatori:

Valter Calò. Smart working: Dalle criticità alle opportunità.

Chiara Tirelli. Normativa sul aggiornamento del posto operatore per persone non vedenti e ipovedenti.

Giuseppe Fornaro. Gruppi di auto aiuto e comunità. Superare la pandemia insieme.

Vito Saladino. Lavorare all’interno di un ospedale, dal centralino al front office.

Paolo Maggia. Come preparare il Computer di una persona non vedente e ipovedente? Quali software accessibili per  Fornire assistenza informatica da remoto.

Guglielmo boni. Lavoro al centralino con Skype for business e teams, formazione personalizzata E guidata a distanza.

Vito Rafaschieri. Esempio funzionale  dell’utilizzo di una work station  postazione di lavoro per ufficio e casa.

Kedrit Shalari. L’esperienza diretta di chi ha vinto la sfida di un concorso pubblico.

Sauro Cesaretti. (accessibility days) abbattere le barriere digitali.

Rossy KK e Silvia Fattori quali sono le risorse e le competenze necessari per affrontare questo periodo di cambiamenti?

SESSIONE DI DOMANDE E RISPOSTE

Entra nella riunione in Zoom:

https://us02web.zoom.us/j/82464382343?pwd=dHZIRHkvQ0gzbU1ORkFTQnpxdHRCdz09

Per qualsiasi comunicazione:

info@universalaccess.it

Telefono: 3282958037

WhatsApp: 3282958037

Link della manifestazione handimatica

Programma Webinar: https://www.handimatica.com/programma-2020/

Buon seminario a tutti!

Marche – Uniamo le forze contro la violenza sulle donne

La vicepresidente dell’Unione Ciechi e Ipovedenti delle Marche, Stefania Terrè, si racconta e lancia un appello affinché a parlare sia una voce unica che abbracci anche il mondo della disabilità

“A 26 anni non avevo ancora perso del tutto la vista. Quel giorno, all’uscita dall’ufficio, avevo preso il solito bus per andare a lezione di danza. Dal sedile dietro al mio sento arrivare un chiaro odore di alcol, il rumore di un sacchetto della spesa e una voce molto vicina che mi sussurra all’orecchio ‘Sei bellissima’. Il tono mi gela e il viaggio sembra non finire più. Finalmente arriva la fermata, scendo, ma il rumore del sacchetto è ancora troppo vicino: è sceso anche lui. Accelero il passo e sento che lui fa lo stesso. Il cuore batte a mille perché per strada non c’è nessuno e io non vedo abbastanza per mettermi a correre. Cerco di arrivare più in fretta che posso al cantiere che precede lo stabile della palestra: ci sono al lavoro quattro o cinque operai che ogni volta, quando passo, mi urlano ‘ciao bella! Vieni qua! Vieni qua!’ ridendo tra loro. Cerco sempre di ignorarli, ma questa volta penso che le loro ‘attenzioni’ siano il male minore. E infatti è così. Arrivata al cantiere gli operai iniziano a chiamarmi e il rumore del sacchetto improvvisamente si fa distante. Col fiato corto mi infilo in palestra. Sono sollevata ma il disagio e la paura di quei momenti mi resteranno addosso per parecchio tempo. Anche quel breve viaggio tra casa e palestra diventa un problema da superare”.


Stefania Terrè, vicepresidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti delle Marche, ricorda ancora con un misto di rabbia e di paura quell’episodio che rimarca quanto la disabilità, lieve o grave che sia, costituisca un ostacolo a volte insormontabile per chi cerca di difendersi da qualsiasi tipo di aggressione, sia fisica che psicologica.

“Il contrasto alla violenza di genere – sottolinea Terrè – deve avere un fronte comune. E in occasione del 25 novembre di questo 2020 tanto complesso vorrei lanciare un appello a tutti gli uomini e le donne che lottano e manifestano contro questo tipo di violenza: facciamolo insieme. Uniamo le forze affinché a parlare sia una voce unica che abbracci anche il mondo della disabilità”.

“I numeri nazionali della violenza domestica, in particolare quella psicologica, sulle persone con disabilità sono allarmanti – spiega Chiara Spinaci, psicologa e psicoterapeuta in formazione, dell’Irifor Marche -. A rendere il tutto ancora più grave è il fatto che nella maggior parte dei casi chi esercita violenza su una donna con disabilità è un familiare o comunque una persona tra quelle che dovrebbero prendersi cura di lei. Le ferite che ne conseguono segnano l’identità e l’immagine di sé, oltre che la fiducia negli altri. Ecco che la presenza di servizi o interventi di supporto a livello territoriale diventa di vitale importanza. Come di fondamentale importanza è che la donna vittima di volenza si rivolga a figure competenti per cercare aiuto, abbattendo ogni forma di stereotipo o tabù”.

Foto Stefania Terrè