U.I.C.I. Roma – Festa del Cinema di Roma

La Festa del Cinema di Roma e Alice nella città a favore di un cinema inclusivo e partecipativo: sono undici i film del programma ufficiale accessibili con audiodescrizione e sottotitoli

La Festa del Cinema di Roma e Alice nella città si schierano a favore di un cinema inclusivo e partecipativo, fruibile per le persone con disabilità sensoriale: sono undici i film del programma ufficiale accessibili con audiodescrizione e sottotitoli. Questi i titoli: 75 – Biennale Ronconi Venezia di Jacopo Ronchi, Il colibrì di Francesca Archibugi, L’estate di Joe, Liz e Richard di Sergio Naitza, Er gol de Turone era bono di Francesco Miccichè e Lorenzo Rossi Espagnet, Guerra tra poveri di Kassim Yassin Saleh (cortometraggio), Kill Me If You Can di Alex Infascelli, Il maledetto di Giulio Base, Morte di un matematico napoletano di Mario Martone, I nostri ieri di Andrea Papini, La porta del cielo di Vittorio De Sica, La ragazza ha volato di Wilma Labate.

“Siamo orgogliosi di questo risultato ma dobbiamo lavorare ancora a favore di un cinema libero e accessibile a tutti – ha detto Francesca Via, Direttrice Generale della Fondazione Cinema per Roma – Ci impegneremo, già dalla prossima edizione, a inserire nel regolamento della Festa del Cinema l’invito affinché i film siano audiodescritti, anche grazie ai finanziamenti del Ministero a disposizione dei distributori”.

“Crediamo da sempre che l’accesso alla cultura e all’arte in tutte le sue forme sia un diritto di tutti, e che esse debbano essere pensate e progettate prendendo in considerazione le diverse abilità, in un contesto di inclusività – hanno spiegato Gianluca Giannelli e Fabia Bettini, direttori artistici di Alice nella città – In particolare, i bambini e i ragazzi sono la base da cui partire per costruire spettatori con abilità speciali”.

“Apprezziamo che alcuni dei film presentati siano fruibili tramite MovieReading – ha detto Giuliano Frittelli, Presidente Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti – Sezione di Roma – È importante l’impegno preso dalla Festa del Cinema di Roma e siamo sicuri che diventerà un punto di riferimento per la cultura inclusiva affinché anche i non vedenti possano godere dei contenuti cinematografici all’uscita nelle sale”.

Pubblicato il 24/10/2022.

U.I.C.I. Salerno – Educazione finanziaria

Autore: Mariangela Mandia

Soldi, soldi, soldi, tanti soldi… beati siano i soldi… per chi sa riconoscerli oh yeah!!! Quando lanci una monetina a Fontana di Trevi, la vedi???

La Banca d’Italia e l’educazione finanziaria, quest’anno, ha un tema quale associato alla conoscenza del riconoscimento del denaro, riunisce un valore alla capacità di indipendenza ma anche alla cultura della legalità. Il sentimento: Tatto.

Un profumo ed un suono, la carta di cotone ed il tintinnio delle monete.

Due ore in cui la presenza all’interno della Sezione di Salerno nella Sala Consiglio “Tommaso Sica” ha avuto modo di ospitare nuovamente un connubio di alto valore.

Mi sono ritrovata ad ascoltare domande sull’utilizzo delle macchine che attestano la non contraffazione delle monete, dalle statistiche e tempistiche della loro realizzazione.

Un mondo nel quale il digitale sembra aver sostituito quel grande e significativo valore del denaro.

La moneta rappresenta uno dei baluardi archeologici più importanti nella storia del patrimonio dei Beni culturali, simbolo di Artigianalità, divulgazione di territori, fusione di metalli ma soprattutto ed anche il legame indissolubile fra uomo e natura.

Il baratto.

Oggi assistiamo ad un’evoluzione del potere d’acquisto in cui fra blockchain e accessibilità c’è un abisso!!!

È il bisogno di dialogare fra la necessità e la concreta e semplice applicazione del diritto dell’Uomo in cui libertà e dignità sono espressione della conoscenza del Valore espresso, anche, attraverso la tutela della moneta.

Cosa accade quando vado in vacanza, ci sono degli operatori dell’ospitalità formati per il mondo specifico dei non vedenti e ipovedenti nel momento del pagamento?

Un teenager riesce ad andare in discoteca solo e offrire alla sua fidanzata o fidanzato un drink senza apparire che stia tirando fuori i numeri della tombola??? Un bambino in gita può decidere solo in autonomia se comprare un gelato senza chiederlo a nessuno senza il timore di essere truffato????

Posso dirvi, che non basta avere una calamita in tasca per riconoscere il metallo ma del sale in zucca per guardare oltre e venirci a trovare… perché noi siamo voi, noi siamo quelli che vogliamo vederci chiaro. Educazione finanziaria, educazione umana.

Maggiori informazioni: https://giornale.uici.it/le-nostre-attivita/sezioni-provinciali/

Seguimi: https://www.instagram.com/mariangelamandia/

Mariangela Mandia – Consigliera UICI Salerno.

Pubblicato il 24/10/2022

Turismo, una mappa tattile braille nella Cattedrale di Catania

Previste oltre cento installazioni grazie a un’iniziativa del Governatore del Distretto Lions 108 Yb Sicilia, Maurizio Gibilaro a favore dell’Uici regionale, presieduta da Gaetano Renzo Minincleri. Il programma prevede anche molte altre importanti iniziative di sostegno ai disabili visivi e non solo

La cattedrale di Catania, sarà tra gli oltre centro siti museali, archeologici e Unesco, dove saranno installate le mappe tattili Braille grazie al progetto “La Sicilia e il turismo per i non vedenti”, promosso dal Lions e presentato nel corso di un incontro con i giornalisti nell’auditorium del Polo Tattile Multimediale di Catania dal governatore del Distretto 108 Yb Sicilia, Maurizio Gibilaro, alla presenza del presidente del Consiglio regionale dell’Uici, Gaetano Renzo Minincleri, del delegato area vista Lions, Massimo Di Pietro e di Giuseppe D’Antone, delegato Fondazione Lions per il Distretto Sicilia.

In realtà non si è parlato soltanto del progetto, ma di una serie di importanti iniziative che prenderanno corpo nel prossimo anno. Tra gli altri progetti in cantiere, la donazione di due cani guida e di bastoni elettrici con la collaborazione dei giovani del Leo club. Ma, soprattutto, l’Uici entro il giugno del 2023 riceverà dal Lions una nuova, innovativa, Unità oftalmica mobile, che, grazie al digitale, sarà gestibile anche in telemedicina con un sistema automatizzato. Ciò consentirà, per esempio, di eseguire gli screening non solo sugli adulti ma anche sui bambini affetti dalla temibile ambliopia che spesso porta alla perdita della vista.

“Abbiamo iniziato un percorso – ha dichiarato Maurizio Gibilaro – che porterò avanti fino alla conclusione del mio mandato, realizzando anche un progetto per la distribuzione di occhiali rigenerati in Sicilia, così come facciamo già a livello mondiale. Oggi con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti proseguiamo in quel percorso di valorizzazione del turismo accessibile a tutti. Sono felice di avere al mio fianco anche una folta schiera di Club Leo”.

“Ringraziamo di cuore Maurizio Gibilaro – ha detto Gaetano Renzo Minincleri – per lo straordinario programma che ha messo in campo con il Lions per i non vedenti. E parliamo di attività di grande importanza non solo a breve e medio termine, ma anche di più lunga portata. Un passo in avanti notevolissimo per evitare che altre persone, soprattutto bambini, debbano cadere nella cecità o nell’ipovisione”.

Grande attenzione è stata riservata infatti anche all’aspetto scientifico per quanto attiene alla ricerca sulle malattie genetiche rare dell’occhio con un protocollo d’intesa con la Fondazione Telethon, che è stato firmato il 15 ottobre, durante la convention che si è svolta a Palermo.

Tornando al progetto “La Sicilia e il turismo per i non vedenti”, nel corso della conferenza stampa è stato ricordato come ogni mappa tattile – realizzata dalla Stamperia regionale Braille di Catania – avrà un QR code che permetterà anche di ascoltare una descrizione audio, sia in lingua italiana che in inglese, dei siti o delle opere. La scelta delle aree di interesse storico, che ricadranno nell’ambito dei 115 club del Distretto Sicilia, sarà concordata dalle amministrazioni comunali in sinergia con le soprintendenze dei Beni Culturali di ogni territorio.

Tra i prossimi appuntamenti del Lions, un’iniziativa in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre.

Pubblicato il 24/10/2022.

U.I.C.I. Piemonte – Servizio filmato sulla XVII Giornata Nazionale del Cane Guida

La XVII edizione della Giornata Nazionale del Cane Guida si è svolta domenica 16 ottobre 2022 a Torino. L’evento è stato istituito dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) per portare all’attenzione di tutti il tema del diritto del disabile visivo ad essere accompagnato dal proprio cane guida in qualsiasi luogo aperto al pubblico e sui mezzi di trasporto pubblico.

Nel video sono raccolte le festose immagini della giornata e gli interventi di:

– Mario Barbuto, Presidente Nazionale UICI

– Franco Lepore, Presidente Regionale UICI del Piemonte

– Linda Legname, Vicepresidente Nazionale UICI e Presidente Scuola Cani Guida Helen Keller di Messina

– Maria Grazia Grippo. Presidente Consiglio Comunale Città di Torino

– Maurizio Marrone, Assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte

Link al filmato: https://youtu.be/XrY_0XTAOJ4

Servizio filmato di Giovanni Marmina – comunicazione@uicpiemonte.it

Pubblicato il 21/10/2022.

U.I.C.I. Ravenna – Giornata Mondiale della vista

Autore: Lorenzo Matteucci

Nella mattinata di giovedì 13 ottobre 2022, presso la sala ex Cinema Corso in via di Roma, a Ravenna, gli studenti e le studentesse della Secondaria di Primo Grado dell’Istituto Tavelli hanno assistito alla proiezione del docufilm “Un giorno la notte”, cui ha fatto seguito un importante momento di condivisione e di riflessione.

L’iniziativa, cui erano presenti Michele Cattani, co-regista del docufilm, e Pasquale Di Flaviano, uno dei protagonisti, era volta a sensibilizzare gli studenti sui temi dell’ipovisione e della cecità. Lo ha ben sottolineato Giampaolo Scarpa – che ha distribuito materiale informativo dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – nel celebrare la ricorrenza della 22a Giornata Mondiale della Vista.

Dopo i saluti iniziali, è stato proiettato il docufilm. Come si legge nella sinossi del documentario, “Un giorno la notte” racconta la storia di Sainey Fatty, “un ventenne di origine gambiana arrivato in Italia con la speranza di trovare una cura per la sua retinite pigmentosa, una malattia degenerativa della retina. Dopo aver scoperto che la cura non esiste e che in futuro diventerà cieco, Sainey decide di accendere la sua videocamera e raccontarsi”: nasce così il docufilm, che segue il suo difficile percorso – che passa anche attraverso lo sport – verso l’accettazione di quella che diventerà la sua nuova ‘normalità’.

Uno dei messaggi che il documentario intende veicolare – come è emerso anche nel successivo momento di domande degli alunni e dibattito degli stessi con gli ospiti presenti in sala – è quello di diffondere l’idea che le persone affette da ipovisione o da cecità non siano una sorta di ‘supereroi’ con dei sensi ‘super’ sviluppati. Anzi, il docufilm intende mettere l’accento sull’esperienza quotidiana di Pasquale e Sainey, mostrandola nella sua essenza più vera. Per riprendere le parole del co-regista Michele Cattani, molto spesso si tende a ricordarsi delle persone affette da ipovisione o da cecità solo in particolari occasioni, come ad esempio gli eventi paralimpici. Tuttavia, come emerso durante il dibattito e come mostrato, appunto, anche dal documentario, la quotidianità delle persone ipovedenti o cieche non le relega necessariamente in un mondo ‘altro’ rispetto a quello della cosiddetta ‘normalità’. Il mondo è lo stesso: si tratta solo di assumere un’altra prospettiva, affinché il significato di “vedere” non contempli più solamente l’uso della vista, ma tutte le capacità e i doni che rendono l’essere umano ciò che è.

E così, i veri protagonisti del documentario non sono la retinite pigmentosa e le cure mediche, bensì lo sport (Pasquale e Sainey giocano a baseball… e vincono campionati!), l’amicizia (Pasquale diventa, vincendo le iniziali resistenze di Sainey, come un padre o un fratello maggiore per lui) e l’amore per la vita, in tutte le sue forme.

In fondo, come ci insegna Antoine de Saint-Exupéry ne Il piccolo principe, “non si vede bene che col cuore. L’ essenziale è invisibile agli occhi”.

Pubblicato il 21/10/2022.

U.I.C.I. Gorizia – La tecnologia li aiuta, la città non è ancora amica dei ciechi

“Chi perde la vista non deve essere solo”. È quanto afferma Irena Gulin, slovena di Gorizia, che presiede l’associazione dei ciechi e ipovedenti UICI di Gorizia, con la quale abbiamo parlato prima della Giornata Mondiale della Vista di domani. Secondo lei, l’associazione dei ciechi e degli ipovedenti si impegna a fornire ai propri membri il massimo aiuto possibile, allo stesso tempo vogliono anche sensibilizzare il pubblico sulla grande importanza di regolari visite oculistiche. Gli adulti hanno bisogno di loro per aggiornare le loro diottrie e per identificare i primi segni di malattie degli occhi, mentre per i bambini, gli esami regolari sono importanti per garantire il normale sviluppo della vista. Per incoraggiare le persone a visitare un oculista, cosa tanto più importante in caso di problemi di vista, domani tra le 9:00 e le 12:30 distribuiranno volantini informativi davanti al mercato coperto di Gorizia.

Quanti soci ha l’associazione ciechi e ipovedenti di Gorizia?

Circa un centinaio, anche se nel territorio Goriziano ci sono circa trecento persone cieche e ipovedenti. Alcuni di voi probabilmente non hanno familiarità con l’esistenza della nostra associazione, che ha sede in via Bellini a Gorizia, quindi ci siamo dati da fare per rilanciare la sua attività.

Attualmente stiamo raccogliendo fondi per la produzione di un nuovo sito web, che deve essere inclusivo, in modo che anche i ciechi possano visitarlo. Il costo per questo tipo di sito Web è abbastanza alto: servono circa duemila euro. Abbiamo chiesto aiuto a diverse organizzazioni e attività commerciali; chi ci aiuterà avrà il proprio logo sulla nostra pagina. Inoltre, stiamo lavorando duramente per eleggere l’anno prossimo un nuovo consiglio di amministrazione dell’associazione che ne ravviverebbe il funzionamento, intanto però abbiamo di recente trovato una segretaria che ci aiuterà molto con il lavoro d’ufficio.

Di cosa effettivamente vi occupate come associazione?

Aiutiamo i non vedenti e gli ipovedenti a preparare le domande per ottenere i benefici pensionistici, il che è piuttosto complicato e impegnativo. Inoltre, li aiutiamo ad acquisire gli accessori necessari ai ciechi e agli ipovedenti: lettori per schermi, lenti di ingrandimento, lettori di audiolibri, telefoni e anche i bastoni bianchi, che rappresentano l’utilità di base per il movimento. Anche per ottenere tutti gli accessori menzionati deve essere presentata una domanda, condizione per far coprire le spese all’azienda sanitaria. Aiutiamo i membri anche per arrivare agli audiolibri. Ogni mese a Roma, con l’aiuto di lettori e/o volontari, si preparano alcune decine di audiolibri, che vengono poi distribuiti tra i membri su chiavette o CD. Tra gli audiolibri ci sono romanzi, libri di scuola, gialli e molte altre pubblicazioni. Sfortunatamente, molte persone cieche e ipovedenti non sanno che possono prendere in prestito tutti questi libri presso l’associazione, motivo per cui è così tanto più importante promuovere la nostra attività.

Collaborate anche con l’associazione correlata di Nova Gorica?

Anni fa tenevamo vivi i contatti con la Slovenia, poi abbiamo avuto dei problemi con il personale, quindi la cooperazione si è estinta. Quando l’anno prossimo otterremo un nuovo consiglio di amministrazione, ci impegneremo a ristabilire la cooperazione. C’è da dire che negli ultimi due anni il nostro funzionamento è stato condizionato molto dalla pandemia di coronavirus, a causa della quale abbiamo avuto un bel po’ di problemi.

I problemi di vista negli ultimi due anni sono più o meno frequenti?

Negli ultimi tempi sono abbastanza comuni infezioni agli occhi, così come malattie che peggiorano improvvisamente. Questo rende la prevenzione estremamente importante. I controlli regolari sono importanti anche per le persone con gli occhi sani, perché forse la malattia è già presente e si può poi allargare subito. Anche tra i giovani ci sono purtroppo esempi di infezioni che provocano la perdita della vista. Per questo è importante che ogni sintomo venga esaminato il prima possibile.

In che modo la tecnologia ha influenzato la vita dei non vedenti e degli ipovedenti?

Grazie alla tecnologia, le nostre vite sono davvero cambiate in meglio. Per le persone ipovedenti come me, c’è la possibilità di cambiare sul proprio cellulare

l’intensità della luce e di ingrandire l’immagine; oltretutto si può cambiare il contrasto, in modo da avere lettere bianche su sfondo nero. Chi è daltonico e non distingue i colori, può usare programmi che riconoscono i colori; lo uso io stessa quando acquisto o scelgo vestiti, perché il telefono mi dice di che colore è il capo che ho davanti a me. I cellulari oltretutto leggono anche i messaggi SMS e Whatsapp e alcune applicazioni descrivono cosa c’è nelle foto. Per i ciechi e gli ipovedenti sono molto utili anche Alexa e altri assistenti digitali che ci aiutano nella vita domestica di tutti i giorni.

Come si occupano dei ciechi e degli ipovedenti i comuni e le altre istituzioni competenti?

I Comuni dovrebbero fare molto di più, in particolare il comune di Gorizia. Abbiamo fatto domanda l’anno scorso per un incontro in cui abbiamo discusso

su semafori, segnaletica orizzontale e altri aspetti specifici della mobilità. Al comune di Gorizia dicono che non hanno soldi ma promettono che penseranno a tutti i nodi non sciolti. D’altra parte è triste che le questioni aperte non siano ancora state risolte. Soprattutto la zona vicino alla stazione ferroviaria è per i ciechi e gli ipovedenti molto pericolosa; oltretutto in città abbiamo solo tre semafori sonori, che nemmeno funzionano, il che è deludente. In tutta Italia si sta diffondendo l’utilizzo dei bastoni bianchi LETIsmart, che sono di grande aiuto per i ciechi e gli ipovedenti per spostarsi in città, che ovviamente devono essere dotate di sensori adeguati e trasmettitori; da noi a Gorizia possiamo usare i bastoni bianchi sugli autobus, mentre in centro città ancora no. Anche in prossimità dell’anno 2025, dovrebbero assicurarsi che l’uso dei bastoni bianchi sia possibile in tutta la città; il progetto dovrebbe essere già in fase di realizzazione, ma purtroppo stanno ritardando molto. 

E le aziende sanitarie?

Gli oculisti cambiano continuamente, il che ci causa molti problemi. In passato avevamo un nostro oculista, che eseguiva tutte le procedure molto rapidamente. Oggi non si sa mai, con chi si ha a che fare; a volte aspettiamo addirittura qualche mese per un certificato. Tutto ciò ci consuma sempre molte energie, perché la risposta del Paese dovrebbe essere immediata, mentre in realtà molte cose non funzionano come dovrebbero.

Recentemente voi ciechi e ipovedenti avete partecipato a una vendemmia inclusiva a Oslavia, che per la seconda volta avete organizzato in collaborazione con l’associazione dei produttori locali di Ribolla. Quali sono state le reazioni dei vostri membri?

Tutti erano molto soddisfatti. Sono venute anche persone cieche e ipovedenti da altri territori della regione. Abbiamo dimostrato di poter lavorare, di essere capaci di molte cose. Il mestiere del vendemmiatore possono farlo anche i ciechi, non ci vedo davvero nessun problema. Tutti quanti, ovviamente, dovremmo impegnarci a rendere la società ancora più inclusiva. Soprattutto i giovani con problemi di vista sono spesso molto chiusi in loro stessi e hanno difficoltà a socializzare. Bisogna aiutarli, lo stato per primo dovrebbe prendersi cura di loro – con gli psicologi, con un aiuto specifico. Allo stesso modo, anche chi perde la vista e poi il lavoro in età matura ha bisogno di aiuto. Davanti a sé hanno davvero solo l’oscurità.

Anche per aumentare il senso di comprensione nella società, abbiamo deciso

che presenteremo la nostra associazione ai più giovani. Per questo motivo, nei prossimi mesi andremo a visitare molte scuole, tra cui certamente anche quelle slovene.3in centro città ancora no. Anche in prossimità dell’anno 2025, dovrebbero assicurarsi che l’uso dei bastoni bianchi sia possibile in tutta la città; il progetto dovrebbe essere già in fase di realizzazione, ma purtroppo stanno ritardando molto.

E le aziende sanitarie?

Gli oculisti cambiano continuamente, il che ci causa molti problemi. In passato avevamo un nostro oculista, che eseguiva tutte le procedure molto rapidamente. Oggi non si sa mai, con chi si ha a che fare; a volte aspettiamo addirittura qualche mese per un certificato. Tutto ciò ci consuma sempre molte energie, perché la risposta del Paese dovrebbe essere immediata, mentre in realtà molte cose non funzionano come dovrebbero.

Recentemente voi ciechi e ipovedenti avete partecipato a una vendemmia inclusiva a Oslavia, che per la seconda volta avete organizzato in collaborazione con l’associazione dei produttori locali di Ribolla. Quali sono state le reazioni dei vostri membri?

Tutti erano molto soddisfatti. Sono venute anche persone cieche e ipovedenti da altri territori della regione. Abbiamo dimostrato di poter lavorare, di essere capaci di molte cose. Il mestiere del vendemmiatore possono farlo anche i ciechi, non ci vedo davvero nessun problema. Tutti quanti, ovviamente, dovremmo impegnarci a rendere la società ancora più inclusiva. Soprattutto i giovani con problemi di vista sono spesso molto chiusi in loro stessi e hanno difficoltà a socializzare. Bisogna aiutarli, lo stato per primo dovrebbe prendersi cura di loro – con gli psicologi, con un aiuto specifico. Allo stesso modo, anche chi perde la vista e poi il lavoro in età matura ha bisogno di aiuto. Davanti a sé hanno davvero solo l’oscurità.

Anche per aumentare il senso di comprensione nella società, abbiamo deciso che presenteremo la nostra associazione ai più giovani. Per questo motivo, nei prossimi mesi andremo a visitare molte scuole, tra cui certamente anche quelle slovene.

Pubblicato il 21/10/2022.

U.I.C.I. Milano – Scrivere è un gioco. Divertirsi con le parole

Laboratorio per adulti di scrittura creativa

Il giornalista, scrittore e blogger Corrado Calza propone un laboratorio di scrittura creativa. Si articola in 10 incontri settimanali, online con Zoom e della durata di circa 60 minuti ognuno, in cui i partecipanti vengono guidati nell’utilizzo di alcuni dei più diffusi esercizi-gioco per lo sviluppo della creatività nella scrittura.

Il laboratorio è giunto quest’anno alla quarta edizione, aperta a tutti i Soci dell’Unione, organizzato dalla Sezione di Milano.

L’obiettivo non è imparare a scrivere un romanzo quanto piuttosto riuscire a rendere la propria attività di scrittura quotidiana (lettere, presentazioni, documenti, e-mail eccetera) innanzi tutto più facile, ma anche più efficace, di maggiore impatto o anche solo più divertente.

Perché questo laboratorio?

Innanzitutto perché se vi piace scrivere, gli esercizi-gioco proposti sono una stimolante sfida a imparare qualcosa di nuovo.

Se invece scrivere non è troppo nelle vostre corde ma la cosa vi dispiace o vi intimorisce, allora il laboratorio

1) fornisce ai partecipanti gli strumenti per affrontare e vincere la comune difficoltà di iniziare a scrivere;

2) sfrutta la pratica del gioco come mezzo per imparare a escogitare soluzioni di scrittura nuove, inedite e originali e per allontanarsi da modalità narrative consuete e “irrigidite”,

3) sollecita la capacità di rielaborare le conoscenze acquisite, leggendo, ascoltando eccetera, per poi utilizzarle quando si scrive,

4) sviluppa un’attitudine positiva e creativa permanente nei confronti della scrittura.

Come funziona il laboratorio?

È molto semplice.

1) A ogni incontro il conduttore fornisce le indicazioni per la redazione di un elaborato (ossia un testo da scrivere seguendo determinati temi e forme).

2) I partecipanti redigono il loro elaborato sulle indicazioni ricevute e lo inviano via email al conduttore entro una data stabilita.

3) Il conduttore pubblica gli elaborati in un blog privato (realizzato ad-hoc, accessibile e non indicizzato), affinché siano disponibili alla lettura e al commento di tutti i partecipanti, prima del successivo appuntamento.

4) Durante il successivo appuntamento, i partecipanti condividono le impressioni relative agli elaborati, sotto la guida del conduttore che suggerisce ulteriori spunti di riflessione.

5) Al termine dell’incontro, il conduttore fornisce le indicazioni per la redazione dell’elaborato per l’appuntamento successivo.

Cosa serve per partecipare al laboratorio?

Nulla di particolare:

1) un programma di videoscrittura per redigere gli elaborati.

2) Un account di posta elettronica per poter inviare gli elaborati.

3) Un collegamento stabile alla rete per consultare il blog e specialmente per frequentare i laboratori online.

4) La voglia di giocare assieme perché, è molto importante non dimenticarlo mai, la parola chiave di questo laboratorio è proprio “gioco”.

Tutto qui.

Se la proposta ha acceso la vostra curiosità, scrivete una mail entro domenica 30 ottobre a segreteria.presidenza@uicimilano.org per manifestare il vostro interesse. Sarete ricontattati e informati sui dettagli dell’organizzazione del laboratorio, il calendario con gli orari, la data di avvio e l’entità del contributo che verrà richiesto.

Per l’avvio del laboratorio è richiesta l’adesione di almeno 10 partecipanti.

Pubblicato il 21/10/2022.

U.I.C.I. Torino – XXI Torneo Internazionale di Torball Città di Torino

Autore: Lorenzo Montanaro

Quando lo sport va oltre ogni barriera

Le orecchie “vedono” ciò che gli occhi non possono vedere. L’atleta si concentra, prepara ogni muscolo del corpo. Tra le mani ha un pallone sonoro. Anche nel silenzio assoluto riesce a percepire l’incitamento dei compagni di squadra. Il tiro è impeccabile, chirurgico, tanto da spiazzare la difesa avversaria. Rete! C’è uno sport che esalta i sensi alternativi alla vista e che per questo può coinvolgere le persone cieche nell’attività agonistica: è il torball. Sabato 22 ottobre (dalle 9 alle 17), a Torino, nella Palestra Parri di via Tiziano 43/b, si disputa la XXI edizione del Torneo Internazionale di Torball “Città di Torino”, organizzato dalla ASD Polisportiva UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) di Torino. 8 squadre, di cui 5 italiane – Avellino, Augusta, Bergamo, Torino 1 e Torino 2 – e 3 estere – provenienti da Amriswill (Svizzera), Graz (Austria) e Nizza (Francia – si sfideranno per la conquista del trofeo.

La competizione offre un’opportunità per avvicinarsi a uno sport poco noto, ma molto avvincente. Nato per includere le persone con disabilità visiva, il torball ha qualcosa da dire a tutti, testimoniando nei fatti come l’impegno e lo spirito di squadra permettano di superare tantissime barriere, fisiche e culturali. Da anni il torneo è una felice tradizione per la città. E, dopo un periodo difficile, segnato dalla pandemia, ora questo sport può finalmente tornare a dispiegarsi in tutta la sua pienezza. 

Che cos’è il Torball

Storicamente il torball è stato il primo sport di squadra praticato a livello agonistico dalle persone non vedenti. Si gioca lanciando rasoterra un pallone sonoro, su un campo delimitato da cordicelle tese munite di sonagli. Questo sistema consente di individuare con l’udito l’esatta posizione del pallone. Ciascuna delle due squadre in campo, composte rispettivamente da tre atleti, cerca di segnare una rete nella porta avversaria e di bloccare il pallone quando è diretto verso la propria porta. Per consentire le operazioni di gioco, il pubblico deve rimanere in silenzio.

La Polisportiva ASD UICI Torino

Nata nel 1980, la Polisportiva ASD UICI Torino crede fermamente nello sport come strumento di integrazione e di crescita per le persone cieche e ipovedenti. Attraverso attività agonistiche e non, infatti, è possibile stimolare in chi ha una disabilità visiva l’autonomia individuale, la percezione dello spazio, il senso dell’equilibrio, la socializzazione. Oggi la polisportiva è in grado di offrire un ventaglio amplissimo di proposte accessibili: dal nuoto alle arti marziali, dalla ginnastica agli sport invernali, senza trascurare la danza (particolarmente interessante il progetto legato al tango). Tutto questo con un fortissimo senso di comunità e con uno spirito di gruppo che sa tenere insieme vedenti e non. Tra le avventure più recenti, un viaggio di 600 km in tandem, da Torino a Venezia, lungo la “Via del Po”, ma anche gli itinerari in Piemonte, come il Tour delle Langhe (nell’estate 2021) e il Tour della Birra, a cavallo tra le province di Asti e Cuneo (nell’estate 2022).

Pubblicato il 21/10/2022.

Contributo dei lettori – Progetto benessere lavorativo persone con disabilità sensoriale

Davide Bottari, ricercatore in Neuroscienze Cognitive presso IMT Scuola Alti Studi Lucca, ci contatto in merito ad un progetto di ricerca che stiamo conducendo.

Titolo del progetto “Stato del benessere lavorativo in persone con disabilità sensoriali”

Promotore del progetto: Neuroscience Lab Intesa Sanpaolo Innovation Center con Scuola IMT Alti Studi Lucca, in sinergia con la Direzione Centrale Tutela Aziendale – Sicurezza sul Lavoro e Ambiente – e la Direzione Centrale Affari Sindacali e Politiche del Lavoro (Disability Management) di Intesa Sanpaolo.

Mediante un questionario online si desidera comprendere l’attuale condizione lavorativa e lo stato del benessere lavorativo nelle persone con disabilità sensoriali su tutto il territorio nazionale. In particolare, siamo interessati all’affaticamento, all’effetto dell’uso delle tecnologie digitali, e all’impatto dell’invecchiamento nell’ambito lavorativo.

Si ritiene sia importante comprendere se e come siano cambiate le condizioni lavorative per le persone con disabilità sensoriali a seguito delle trasformazioni legate all’uso delle tecnologie digitali e della pandemia. Per comprendere questi fenomeni della società e del mondo del lavoro la nostra collaborazione è indispensabile e si chiede la cortesia di aiutarli nella massima diffusione presso le sezioni UICI e ENS del territorio.

Il questionario è completamente anonimo. È possibile completarlo da telefono cellulare o da un qualsiasi dispositivo connesso alla rete internet (computer, tablet, etc). La partecipazione al questionario è ovviamente volontaria e richiederà circa 20-30 minuti. Tutte le informazioni verranno fornite nella prima pagina del questionario a questo link:

https://imtllucca.fra1.qualtrics.com/jfe/form/SV_6VCULq75RbvuNsW

Grazie per la collaborazione!

Pubblicato il 21/10/2022.

Contributo dei lettori – Borse di studio – Edoardo Gilardi

Bando di concorso per giovani ipovedenti e non vedenti – Edizione 2022.

Art. 1) Finalità

La Fondazione Villa Mirabello ONLUS con sede a Milano, via Villa Mirabello n. 6, tei. 02/6080295 – fax 02/45390632 – e-mail info@afondazionevillamirabello.it

INTENDE ONORARE la memoria di Monsignor Edoardo Gilardi, geniale direttore della “Casa di Lavoro e Patronato per i Ciechi di Guerra di Lombardia” dal 1920 al 1962; fondatore della “Casa del Cieco” di Ovate (Como); presidente della Fondazione “Pro Juventute Don Gnocchi” dal 1956 al 1962 (carica sponsorizzata personalmente da Don Carlo Gnocchi, proclamato Beato nel 2009); Cappellano del XII reggimento Bersaglieri nella Prima Guerra Mondiale; pluridecorato al Valor Militare, cavaliere della Corona d’Italia, cappellano d’Onore del “Sovrano Militare Ordine di Malta”, Cavaliere dell’ “Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro”, croce d’oro di benemerenza “Pro Ecclesia et Pontifice”, cameriere segreto di Sua Santità, Grande Ufficiale al Merito della Repubblica,

Promuovendo un bando rivolto a giovani non vedenti o ipovedenti con l’assegnazione di:

n. 4 borse di studio del valore di € 2.000,00// cadauna, al netto della ritenuta d’acconto prevista per legge, a giovani in possesso di laurea magistrale;

n. 4 borse di studio del valore di € 1.000,00// cadauna, al netto della ritenuta d’acconto prevista per legge, a giovani in possesso di laurea breve oppure in possesso di diploma accademico di musica.

Art. 2) Requisiti

Possono partecipare al concorso i giovani non vedenti o ipovedenti residenti in Italia che: alla data del 31/12/2021 non abbiano superato l’età di anni 30;

non abbiano beneficiato di altre borse di studio, sovrapponibili per forma e contenuto a quelle previste, dal presente bando;

che negli ultimi 2 anni accademici abbiano conseguito un diploma di Laurea Magistrale, di laurea breve, di accademia musicale.

Art. 3) Presentazione delle domande

Le domande di partecipazione devono essere redatte in carta semplice, firmate e fatte pervenire, mediante raccomandata postale, agenzia di recapito autorizzata, posta elettronica certificata o brevi manu, entro il giorno 31 gennaio 2023 al seguente indirizzo:

Fondazione Villa Mirabello Onlus – via Villa Mirabello n. 6 – 20125 Milano.

fondazionevillamirabello@apec.it

Nella domanda di partecipazione i candidati devono dichiarare, sotto la propria personale responsabilità (D.P.R. 28.12.2000, n. 445, art. 46):

Nome e Cognome

Luogo e data di nascita

indirizzo di residenza, recapito telefonico e/o informatico e l’indirizzo al quale desiderano siano inviate le comunicazioni relative al presente concorso;

Denominazione dell’Ateneo o del Conservatorio, con la specifica facoltà presso cui il titolo di studio è stato conseguito; con l’indicazione del voto, corredati da certificazione, in carta semplice, originale o in copia autenticata del Certificato di Laurea o diploma accademico;

Certificazione, in carta semplice, originale o in copia autenticata dell’invalidità riconosciuta.

La firma in calce alla domanda, da apporre in forma autografa, non è soggetta ad autenticazione, ma alla domanda dovranno essere allegati:

– fotocopia della Carta d’identità

– fotocopia del codice fiscale.

Le domande pervenute oltre il termine fissato o incomplete, si intendono escluse dal concorso.

Art. 4) Commissione esaminatrice e criteri di valutazione

La commissione è formata dal Presidente della Fondazione Villa Mirabello o da un Consigliere suo delegato e da 2 componenti nominati dal Consiglio di Amministrazione (C.d.A.), scelti fra gli esperti di settore. La commissione esaminatrice:

a) definisce i criteri di valutazione dei titoli,

b) attribuisce un punteggio al voto di laurea,

c) predispone le graduatorie di merito (in caso di parità fa premio la maggiore età),

d) presenta al C.d.A. della Fondazione le graduatorie e il relativo verbale.

Art. 5) Proclamazione dei vincitori

Il C.d.A. approva le graduatorie predisposte dalla Commissione e decreta l’assegnazione delle borse di studio ai primi 4 classificati della graduatoria attinente le lauree magistrali e ai primi 4 classificati della graduatoria attinente le lauree brevi e i diplomi di Conservatorio. Gli esiti del concorso saranno comunicati ai candidati a mezzo posta e resi pubblici, mediante comunicati stampa ai media, alla stampa associativa e ai siti web dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, entro il 31/03/2023. Al vincitore è richiesto un breve scritto narrante la storia personale famigliare, utilizzando lo stile del racconto, al fine di fidelizzalo alla Fondazione Villa Mirabello. L’assegnazione delle borse di studio avverrà presso la sede della Fondazione Villa Mirabello o secondo altre modalità, entro il 30 settembre 2023.

I vincitori, che non producono la certificazione richiesta o le cui dichiarazioni risultano, non veritiere, in tutto o in parte, decadono dal beneficio. In tal caso; il C.d.A. della Fondazione, procederà alla proclamazione di altri vincitori, seguendo l’ordine della graduatoria di merito.

Art. 6) Responsabilità

La partecipazione al concorso implica l’accettazione del presente bando, senza riserve, da parte dei concorrenti. Il giudizio finale sui casi controversi e l’adozione di norme non espressamente previste dal bando, sono di pertinenza insindacabile della commissione esaminatrice, nominata dal C.d.A. della Fondazione Villa Mirabello.

Art. 7) – Trattamento dei dati personali

Tutte le informazioni raccolte nell’ambito del presente concorso saranno tutelate ai sensi del D.lgs. 30 giugno 2003, n. 196, “Codice in materia di protezione dei dati personali”.

Fondazione Villa Mirabello Onlus Mons. Angelo Bazzari – Presidente.

Pubblicato il 21/10/2022.