Lettera aperta agli aspiranti Presidenti dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, di Immacolata Di Fiore

Autore: Immacolata Di Fiore

Come socia di questa Unione, che crede con molta umiltà, di fare parte della base associativa che conta, visto che nel proprio piccolo, ha prodotto contributi utili alla categoria, chiedo agli aspiranti presidenti, di conoscere: Gli intenti programmatici del nuovo presidente. La dimostrazione di godere un ampio consenso associativo, per la propria candidatura. Colgo l’occasione per esprimere la mia opinione in merito. Sono almeno 15 anni che questa Unione campa di rendita ovvero, di risultati conquistati in tempi migliori di questi che stiamo vivendo. Come umile socia, debbo constatare, che l’Unione è diventata senza offesa per nessuno, un mero passatempo per pensionati. I pochi giovani non riescono ad emergere ed esprimersi, i tanti anziani non fanno un passo di lato per offrire alle nuove generazioni l’opportunità di contribuire nella maniera consona alle nuove esigenze socio-culturali. In più parti (mondo del lavoro, politica, governo ecc.), si è visto che i più giovani hanno apportato una marcia in più per smuovere una situazione di stallo che ha nuociuto a tutta la collettività. Io credo che non servono solo esperienze di vita vissuta, esperienze lavorative e “amicizie varie”, per affrontare le sfide presenti e future dell’Unione. Servono, invece, nuove idee, coraggio e tanto intuito. Auguro alla mia Unione, un presidente che rispecchi l’energia di un giovane coraggioso che sappia fare tesoro della saggezza di tanti anziani. A lei Sig. Barbuto, desidero dirle con grande consapevolezza: nel mondo reale, aver servito  l’Unione per tanti anni perché si è ricevuto molto, non fa un buon presidente; aver diretto un eccellente istituto e coordinato del personale dipendente, non fa un buon presidente; a aver informatizzato l’UICI, non fa un buon presidente; conoscere le analoghe realtà internazionali, non fa un buon presidente; la buona volontà e l’umiltà, non fanno un buon presidente. Qui servono buone idee, una agenda programmatica a breve termine, su cui convergono l’assenso di tutta la base e che tiene conto delle esigenze primarie di tutta la categoria. Sicuramente non servono le “prime donne”, il protagonismo e la presunzione di essere il presidente giusto. L’aspirante presidente della nuova Unione, abbia il coraggio: Di confrontarsi, non solo con “gli ospiti della casa di riposo chiamata UICI; Di non nascondersi dietro lo scudo dello statuto; Di rendere note a tutta la base, le sue idee. In fede, Immacolata Di Fiore

 

Una bussola per orientarsi, di Katia Caravello

Autore: Katia Caravello

Rubrica per genitori.

“Spesso mi è stato chiesto di descrivere l’esperienza di avere un bambino con una disabilità, di provare ad aiutare persone che non hanno condiviso questa esperienza, a capirla, a immaginare cosa si prova. E così…

Quando stai per avere un bambino, è come programmare un favoloso viaggio in Italia. Compri  una guida sull’Italia e fai dei meravigliosi progetti. Il Colosseo. Il David di Michelangelo. Le  gondole a Venezia. Cominci ad imparare alcune frasi in italiano. Tutto è molto eccitante. Dopo qualche mese di sogni anticipati, il giorno finalmente arriva. Fai le valigie e parti. Alcune ore più tardi, l’aereo comincia ad atterrare. Lo steward entra e dice: “Benvenuti in  Olanda”. “In Olanda?” domandi. “Cosa significa Olanda? Io ho comprato un biglietto per l’Italia! Io  credevo di essere arrivata in Italia!”. “C’è stato un cambiamento nel piano di volo. Abbiamo optato per l’Olanda e qui devi stare”. La cosa importante non è che non ti abbiano portata in un orribile, disgustoso posto pieno di  pestilenza, carestia e malattia. È solo un posto diverso. Così devi andare a comprare una nuova guida. E devi imparare alcune frasi in una nuova  lingua. E incontrerai nuovi gruppi di persone che non avresti altrimenti incontrato. È solo un  luogo diverso. È più calmo e pacifico dell’Italia, meno abbagliante dell’Italia. Ma dopo che sei lì da un po’, prendi confidenza, ti guardi intorno e cominci ad imparare che  l’Olanda ha i mulini a vento e l’Olanda ha i tulipani e l’Olanda ha Rembrandt. Però tutti quelli che conosci sono occupati ad andare e venire dall’Italia e ognuno si vanta di  quale meraviglioso periodo ha trascorso là. E per il resto della tua vita tu dirai: ”Sì, quello era il  luogo dove avevo progettato di andare. È ciò che avevo programmato. E la pena di tutto ciò non  se ne andrà mai, mai, mai, mai, perché la perdita dei propri sogni è una perdita molto  significativa. Ma se passerai la vita a piangerti addosso per il fatto che non sei andato in Italia, non sarai  mai libero di godere delle cose molto, molto speciali e molto amabili dell’Olanda.”

(Benvenuti in Olanda di Emily Peri Kingsley)

Le parole qui sopra riportate, scritte dalla mamma di un bambino down, descrivono molto bene il  senso di smarrimento sperimentato da quelle donne e quegli uomini che diventano genitori di un figlio con un deficit fisico e/o sensoriale o che comunque si trovano catapultati improvvisamente nel paese della disabilità. Un paese sconosciuto, dove non sanno quali siano gli usi ed i costumi, un paese di cui non conoscono la lingua, i luoghi, le persone. Tutti i sogni e le aspettative circa il futuro del proprio figlio o figlia si frantumano, lasciando il posto alle macerie e nulla di bello e positivo sembra possa più accadere. Si sentono soli, non sanno dove andare e a chi chiedere aiuto e sentono che al mondo non esiste nessuno  che vive un’esperienza difficile come la loro: non è possibile pensare che nel luogo in cui si è arrivati  inspiegabilmente ed imprevedibilmente si possano vivere momenti di gioia, è impossibile immaginare che da un’esperienza così dolorosa possa nascere qualcosa di positivo, non si può credere che il proprio figlio o figlia potrà dare immense soddisfazioni. Ma per arrivare a questo punto, per riuscire a superare il lutto per la perdita dei  propri sogni, è necessario aver imparato la lingua del luogo dove si è arrivati,  sapersi orientare, aver familiarizzato con i suoi usi e costumi, aver iniziato a conoscerne la storia equipaggiandosi con vocabolari, mappe stradali e guide turistiche. Quante domande affollano la mente dei genitori dei bambini e dei ragazzi ciechi e ipovedenti:  “come educare un figlio con un deficit visivo?”, “come potrò aiutarlo ad essere attore nella propria vita?”, “come potrò aiutarlo a farsi degli amici?”, “che lavoro potrà mai fare?”. Questi sono solo alcuni dei quesiti che le madri e i padri dei bambini e dei ragazzi con  disabilità visiva si pongono quotidianamente.

E’ per venire incontro a questo bisogno di una guida, di una bussola per orientarsi, che l’U.I.C.I. ha istituito nel 2011 il gruppo di lavoro per il Sostegno Psicologico ai Genitori dei ragazzi ciechi e ipovedenti. Tale gruppo, composto da professionisti esperti in disabilità visiva, ha  aperto nel 2012 uno sportello telefonico, tutt’ora attivo, di cui si possono avere informazioni visitando il link sottostante: http://giornale.uici.it/sostegno-psicologico-ai-genitori-dei-ragazzi-ciechi-e-ipovedenti-di-katia-caravello/

Da oggi lo sportello telefonico sarà affiancato da  un altro strumento che auspichiamo possa essere d’aiuto a tutti quei genitori che sono alle prime armi in tema di cecità ed ipovisione ed hanno il desiderio e il bisogno di raccogliere informazioni: la rubrica “Una bussola per orientarsi”. La rubrica verrà pubblicata in queste pagine ogni due settimane e raccoglierà  contributi di varia natura: articoli tematici, interviste, descrizione di servizi e strutture alle quali ci si può rivolgere sull’intero territorio nazionale. Verranno trattati temi di varia natura: psicologica (genitorialità e figli con disabilità, affettività e sessualità, dinamiche familiari e rapporto con i fratelli, ecc.), medico/sanitario (opportunità terapeutiche e riabilitative), informativa (istruzione e formazione professionale, lavoro,  diritti dei ciechi e degli ipovedenti e dei loro genitori, ecc.). L’obiettivo sarà sempre quello di tentare di dare risposta almeno ad alcune delle numerose domande che i genitori di  bambini e ragazzi con disabilità visiva si pongono quotidianamente e che rappresentano, più ancora   dell’aspetto sanitario in senso stretto, una fonte di  preoccupazione. Al fine di essere il più rispondenti possibili alle reali esigenze, vi invitiamo a contattarci per farci delle domande, avanzare delle proposte o darci dei suggerimenti…nonché per  dirci cosa ne pensate della rubrica! Ogni contributo sarà per noi prezioso e ci permetterà di migliorare sempre di più il servizio  a beneficio di un sempre maggior numero di famiglie…vi esortiamo quindi a scriverci al seguente indirizzo: rubricagenitori@uiciechi.it

Katia Caravello

 

Un sarto al Museo, Redazionale

Autore: Redazionale

Arte e Moda con il maestro Nenè Latini

Sabato 8 marzo 2014 ore 16.00

Museo Tattile Statale Omero, Ancona

Sabato 8 marzo, in occasione della Festa della donna, il Museo Omero di Ancona vi invita ad una giornata dedicata alla moda maschile e femminile. Come vestivano le divinità greche? I nobili etruschi e romani? E le dame rinascimentali? Quali tessuti e quali ornamenti usavano per creare i loro abiti? Cercheremo di rispondere alle tante curiosità legate alla moda a partire dai personali modelli del Museo – L’Auriga di Delfi, La Nike di Samotracia, la Dama del Mazzolino, etc. – per arrivare alle proposte sartoriali di oggi. A raccontare come si confeziona un abito oggi, e con che spirito, sarà Nenè Latini, a capo della storica sartoria Latini di Recanati, un maestro del taglio e del cucito, un artigiano che ama il suo mestiere costruito negli anni con passione, un sarto che tra i suoi clienti annovera anche nomi famosi come Diego Della Valle, Luca Cordero di Montezemolo, Tom Cruise, etc. Nenè Latini porterà con sé tessuti da toccare, abiti da uomo e donna da mostrare e tutta la sua esperienza e il suo talento. Informazioni:

INGRESSO LIBERO.

Prenotazione consigliata.

Dove: Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana, Banchina Giovanni da Chio 28, Ancona.

Tel. 071 28 11935

Email: didattica@museoomero.it

Sito: www.museoomero.it

Sintesi dei lavori della Direzione Nazionale del 27 febbraio 2014, di Claudio Romano

Autore: Claudio Romano

Il 27 febbraio a Roma, nella Sede Centrale dell’Unione, si è riunita, in seduta ordinaria, la Direzione Nazionale presieduta dal Vice presidente Giuseppe Terranova con la collaborazione della componente dell’Ufficio di presidenza Luisa Bartolucci e del Segretario generale facente funzioni Alessandro Locati.

1) In apertura dei lavori, il Vice Presidente ha riferito quanto segue:

a. Il 7 febbraio, su invito dell’assessore alle infrastrutture dell’Amministrazione Provinciale di Milano, si è tenuto un incontro con una rappresentanza dell’Unione per valutare le possibilità di favorire la mobilità dei disabili visivi in occasione dell’importante  manifestazione internazionale Expo prevista nel 2015 a Milano.

b. E’ stata organizzata una riunione tra Fand e Fish mirata a definire le possibili iniziative comuni da intraprendere per modificare alcune parti del nuovo regolamento dell’Isee;  tra le possibili azioni da ”mettere in campo”, si dovrà riflettere approfonditamente, tra l’altro, se promuovere la raccolta delle firme per sottoporre, tramite un referendum abrogativo, la cancellazione di alcune norme del predetto regolamento.

c. Il 26 febbraio, a Catania,  si è svolta con successo la celebrazione della 7^ Giornata Nazionale del Braille.

d. Per approfondire le reali possibilità di consentire ai disabili visivi di accedere in autonomia alle proiezioni cinematografiche attraverso le audiodescrizioni, nei giorni scorsi, c’è stato un proficuo incontro tra l’Unione e il Presidente dell’associazione dei produttori cinematografici.

e. Il seminario organizzato il 1° febbraio a Roma dalla Commissione nazionale “ipovedenti” dell’Unione e dall’Agenzia Italiana per la prevenzione della cecità, ha riscontrato un generale apprezzamento ed una buona partecipazione suscitando notevole interesse da parte dei presenti.

2) continuando i lavori, la Direzione, dopo aver preso atto dei riferimenti dei suoi componenti in ordine ai settori e territori di competenza:

a. Ha preso atto con profondo rammarico delle dimissioni irrevocabili di Tommaso Daniele dalla carica di Presidente nazionale.   b. In merito, il Vice Presidente ha rivolto a Tommaso Daniele parole di gratitudine e di massima ammirazione per il lavoro svolto in maniera encomiabile nei suoi 28 anni di leader dell’Unione. c. Su proposta del Vice Presidente, ha concordato di procedere alla convocazione del Consiglio Nazionale in via d’urgenza come previsto dallo statuto sociale, per il 15 marzo prossimo per l’elezione del nuovo  Presidente nazionale.

d. Per consentire agli interessati di seguire i lavori del Consiglio, la riunione verrà trasmessa online tramite la rubrica “Parla con l’Unione”.

e. in occasione della Giornata internazionale della donna, ha deliberato l’organizzazione delle seguenti iniziative:

– organizzare tre presentazioni dei due  filmati (a Roma, a Siena e a Milano), commissionati dalla sede centrale al regista Massimiliano Bruno, realizzati per far conoscere le potenzialità e le attitudini delle donne e degli uomini con disabilità visiva.

–  entro il mese di marzo verrà organizzato il consueto meeting dei lettori di Kaleidos, che avrà luogo online, giunto alla sua VII edizione.

f. Ha preso atto dei contatti in essere per favorire un iter parlamentare positivo delle proposte di legge relativamente alla riforma della legge 113/85 riguardante gli operatori telefonici non vedenti e per l’introduzione della figura dell’operatore del benessere.

g. Ha preso atto con viva preoccupazione della decisione del Ministero della Difesa di non corrispondere l’indennità di mansione ai centralinisti non vedenti ed ha stabilito di attivarsi con sollecitudine e determinazione nei confronti dello stesso Ministero affinché vi sia un ripensamento positivo sulla vicenda.

h. Ha deliberato di rinnovare il protocollo d’intesa con il MIBAC grazie al quale, potrà continuare la fattiva collaborazione per la realizzazione di una nuova serie di trasmissioni online per la divulgazione dell’arte.

i. Valutandolo positivamente, ha deciso di approfondire il progetto INCONTRIAMOCI  NELLO Sport presentato dalla Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Ciechi per l’attivazione di sportelli informativi sul territorio con la collaborazione dell’U.I.C.I., degli istituti per non vedenti e ipovedenti e dei Centri di ipovisione.

3) Dopo aver evaso alcune pratiche relative al patrimonio e valutate le domande di contributo presentate dalle strutture territoriali, la riunione è terminata con informazioni di carattere internazionale.

Claudio Romano

Seminario DARE FORMA, a cura di Roberto Cresti

Autore: a cura di Roberto Cresti

Ultimi giorni per iscriversi al Seminario DARE FORMA – Sei incontri per conoscere la scultura e le arti contemporanee a cura del Prof. ROBERTO CRESTI Scadenza 4 marzo 2014.

Il Museo Omero di Ancona organizza un seminario, a cura del Prof. Roberto Cresti,  docente di storia dell’arte contemporanea alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Macerata, saggista e traduttore. Si tratta di sei incontri che si svolgono i venerdì pomeriggio con orario 15.30 – 18.30 presso la collezione del Museo Omero (sala contemporanea) dal 7 marzo al 6 giugno 2014. L’iscrizione è aperta a tutti. Iscrizione entro il 4 marzo. Numero massimo 30 partecipanti. Quota di partecipazione: 50 euro, gratuito per disabili. Rilascio attestato di partecipazione. Con la collaborazione organizzativa de Le Ossa Editrice – Coordinamento: Fabrizio Baleani

PROGRAMMA 7 MARZO, ore 15.30-18.30 Charles Baudelaire nemico e padre della scultura moderna. August Rodin e Medardo Rosso: l’antico moderno fra XIX e XX secolo.

21 MARZO, ore 15.30-18.30 Umberto Boccioni e Constantin Brancusi: il volume e la linea. Arturo Martini: memorie tattili della terra etrusca.

4 APRILE, ore 15.30-18.30 La linea classica del Novecento italiano: Francesco Messina. Dino Garrone e l’arte in Italia fra gli anni Venti-Trenta .

9 MAGGIO, ore 15.30-18.30 Lucio Fontana: dal purismo allo spazialismo. Inquietudini plastiche: Marino Marini e Pietro Consagra.

23 MAGGIO, ore 15.30-18.30 Lo specchio della tecnica: Arnaldo Pomodoro. Nanni Valentini: il frammento e la totalità nell’epoca atomica.

6 GIUGNO, ore 15.30-18.30 Ritorno alla manualità: Mimmo Paladino Francesco Roviello: la scultura appenninica tra le Marche e la Toscana.

ROBERTO CRESTI Dopo aver insegnato storia dell’arte, estetica, filosofia dell’immagine e didattica dell’arte nelle Accademie di Belle Arti è attualmente Ricercatore e Docente di Storia dell’Arte Contemporanea alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Macerata. Saggista e traduttore, è autore di cataloghi e di altre pubblicazioni nell’ambito dell’estetica, della critica e della storia dell’arte. Ha collaborato a cataloghi e pubblicato numerosi saggi, tra cui “La trasparenza dei Baffi. Marcel Duchamp e la Gioconda” e “Antico Futuro. Metamorfosi di un’avanguardia” per i tipi de Le Ossa Editrice. Ha tradotto I Sonetti di John Keats per i tipi di Garzanti.

MODALITA’ DI ISCRIZIONE Attestato di partecipazione: con almeno 15 ore di frequenza (5 incontri su 6). Per l’iscrizione al corso è necessario far pervenire alla Segreteria Servizi Educativi del Museo la scheda d’iscrizione scaricabile dal sito. La spedizione potrà essere effettuata tramite: e-mail: didattica@museoomero.it fax: 071 28 18 35 8

MODALITA’ DI PAGAMENTO Si può pagare tramite: Versamento sul conto corrente postale intestato a: Comune di Ancona – Museo Tattile Statale Omero Ancona; c/c n° 84747070; oppure Bonifico a Banco Posta – Ufficio Centrale Piazza XXIV Maggio, 60123 Ancona, IBAN IT89L0760102600000084747070; dall’estero IBAN IT 89L0760102600000084747070; Codice BIC/SWIFT BPPIITRRXXX CIN L; Causale (obbligatoria): Iscrizione Seminario DARE FORMA – Museo Omero

NOTE Le adesioni seguiranno un criterio di ammissione riferito all’ordine cronologico di arrivo delle domande d’iscrizione. Non è previsto il rimborso della quota.

INFO Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana Banchina Giovanni da Chio, 28 – 60121 Ancona tel 071 2811935 www.museoomero.it info@museoomero.it

Milano: Un’intrigante locandina ha catturato l’attenzione di molti, di Mario Censabella

Autore: Mario Censabella

“VII Giornata Nazionale del Braille 21 febbraio 2014”          Ho appreso il sistema Braille nei primi anni cinquanta, ero riluttante ad impararlo poiché avevo ancora un piccolo residuo visivo. Impareggiabili maestre, nell’ordine Clelia De Gaudenzi ed Eugenia Corno storiche insegnanti dell’Istituto dei Ciechi di Milano che mi raccontavano che ai loro tempi, il sistema Braille non era ancora diffuso, leggevano l’alfabeto stampato in rilievo su grandi volumi, mi hanno persuaso ad impararlo. Nel corso degli anni vi è stato chi ha avanzato dubbi sull’importanza di questo sistema rispetto alla tecnologia avanzante: prima l’optacon e poi la sintesi vocale. Ma, ora, caliamoci nella cronaca – Venerdì 21 febbraio alle ore 10.30, presso la sala Barozzi di Via Vivaio 7, l’Istituto dei Ciechi di Milano, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, il Club Italiano del Braille hanno celebrato la VII Giornata Nazionale del Braille, promuovendo un interessante convegno a cui hanno partecipato, fra gli altri, Gian Antonio Stella editorialista del Corriere della Sera, Nicola Stilla Presidente del Consiglio regionale lombardo UICI e del Club del Braille, Giancarlo Abba Direttore Scientifico dell’Istituto dei Ciechi di Milano, Franco Lisi responsabile del Centro Informatico dell’Istituto dei Ciechi di Milano e, Pippo Castronovo presidente del Consiglio regionale UICI della Sicilia, della stamperia braille di Catania e dell’Agenzia Internazionale per la prevenzione della cecità. Il Convegno a cui ha presenziato una folta rappresentanza degli allievi della scuola media integrata per ciechi di Via Vivaio, ha avuto notevoli componenti emotive per gli accenti e coinvolgimenti che il Commissario straordinario dell’Istituto Rodolfo Masto ha saputo e voluto imprimere anche nel suo ruolo di moderatore. Nicola Stilla ha sottolineato l’importanza del Club che è stato creato da nove istituzioni per ricordare nella storia la figura e l’opera di Luigi Braille finanziando i musei a lui dedicati. Sia Masto che Stilla hanno sottolineato le difficoltà che oggi sono connesse all’istruzione dei ciechi per la carenza di adeguati finanziamenti così come l’assessore Pagani dell’Amministrazione provinciale di Milano che ha concluso i lavori; Stilla ha proseguito e terminato il suo intervento affermando che il braille e l’istruzione rappresentano per i ciechi cultura e lavoro. Pippo Castronovo ricorda la proposta di legge dell’On. Enzo Bianco che ha ottenuto dal Parlamento che ogni anno il 21 febbraio fosse celebrata la giornata dedicata al Braille. Dalla relazione di Castronovo sono emersi dei dati importanti: in Italia vi sono 400 mila ciechi assoluti e un milione e mezzo di ipovedenti, nel mondo 40 milioni di ciechi e 270 milioni di ipovedenti. Castronovo ha proseguito raccontando della stamperia regionale braille di Catania, dei centri connessi, concludendo leggendo in braille il suo intervento consegnando a Gian Antonio Stella copia in braille del libro “La Casta”  che lo stesso ha scritto con Sergio Rizzo. A questo punto, Elisabetta, ha letto in braille alcune significative pagine di quella edizione. Stella ha ringraziato contrappuntando il suo intervento con aneddoti e avvenimenti che hanno messo …in luce le difficoltà con le quali a volte si affrontano i problemi della minorazione visiva, compresi leggende e cronache riferite a Efesto, S. Ermanno il rattrappito e a Ray Charles.

Roobi Roobi diciottenne non vedente pakistana vincitrice del premio internazionale braille promosso dall’EBU con una sua opera dal titolo: “Il braille può farti volare” ha catturato l’attenzione e l’emotività di tutti per il suo entusiasmo di vita e per la volontà di essere, nonostante tutto, una studentessa e una cittadina come tanti. Giancarlo Abba con l’eloquio e la pacatezza di sempre, anche in questa circostanza ha ricordato di essere stato allievo di un professore di filosofia non vedente, ha affermato che occorre sapere insegnare il braille e ancora che “il braille è luce per chi non vede” e che il bambino non vedente  riesce a frequentare la scuola soprattutto grazie a questo meraviglioso prodotto dell’ingegno umano.

Il tempo scorreva veloce tanto da imporre a Franco Lisi una dissertazione veloce sul sistema braille che è correlato alla tecnologia della sintesi vocale e della barra braille. Il sistema braille non è “vecchio”. Come qualcuno ha affermato migliaia di anni fa ai ciechi basta un puntino per sollevare, quale leva, i ciechi dal loro disagio per farli entrare nel mondo della cultura.

Rodolfo Masto ha poi ricordato alcuni giornalisti di rilievo che ora non sono più: Guido Vergani e Candido Cannavò che hanno contribuito a far conoscere l’attività e l’opera dell’Istituto dei Ciechi di Milano; Masto oltre a ringraziare Giangiacomo Schiavi che è sempre presente a queste iniziative contribuendo a rendere importante le istituzioni che si afferiscono ai non vedenti.

L’estensore di queste note a questo punto è spossato: all’esterno, tutti intorno, anche sui marciapiedi, ingombro di auto blu e di “gran” pedoni, le esigenze della moda ancora una volta contrastano con chi ha necessità di deambulare liberamente, ma l’Italia ha bisogno anche di questo.

Rinvio ad una prossima occasione le dissertazioni troppo cerebrali di Rodolfo Masto che ci informano che recenti studi darebbero sensibilità tattile anche all’ “embrione” e che attivando, attraverso l’apprendimento del braille la corteccia cerebrale, si è …più intelligenti.

Mario Censabella

 

Parma: Confondiamoci sulla neve – 4° Edizione, di Stefano Curti

Autore: Stefano Curti

Domenica 23 febbraio 2014, a Pratospilla si è svolta la 4a edizione di “Confondiamoci Sulla Neve”.
Anche quest’anno l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Parma, in collaborazione con UISP di Parma e con il patrocinio di Comune e Provincia. Hanno organizzato questa splendida iniziativa.
All’evento hanno partecipato molte associazioni del territorio parmense, tra le quali; Skirace asd, Gruppo sportivo Va Pensiero dell’USL di Parma, Special Olympics, ASD San Severina Libertas, Consorzio Solidarietà Sociale e Gioco Polisportiva.
Questa iniziativa ha lo scopo di far conoscere gli sport invernali per i ragazzi con gravi disabilita, al fine di sollecitare ciascuno dei partecipanti a sviluppare e consolidare la propria autonomia personale, indispensabile strumento per
l’integrazione sociale.
Grazie alle perfette condizioni climatiche che ci ha offerto il nostro appennino, abbiamo potuto praticare tutte le discipline in programma per la giornata, gustandoci a pieno la bellezza che è in grado di offrirci la nostra montagna.
Alle ore 10, 50 ragazzi sono partiti con le ciaspole alla volta del lago Ballano guidati dai ragazzi del Club Alpino Italiano di Parma e da 2 bellissimi cani guida per non vedenti. Alla ciaspolata hanno partecipato i soci del G.S. Va Pensiero, insieme al presidente dell’U.I.C. Michele Fiore e Sandro Interdonato, al quale abbiamo chiesto un parere sull’escursione in ciaspole: “è stata un’esperienza interessante, perché mette in stretto contatto le persone con la natura, nel mio caso è stata un esperienza nuova in quanto non ho mai ciaspolato. Fare questa esperienza in gruppo mi ha dato una nuova opportunità di stare insieme a persone che come me convive con una disabilità. Desidero fare i miei ringraziamenti anche al C.A.I, che con le proprie guide alpine altamente qualificate, ci hanno permesso di praticare l’escursione in totale sicurezza”.
I ragazzi che hanno praticato sci alpino hanno potuto usufruire del campo scuola presente sotto la pista, idoneo per imparare le tecniche base dello sci alpino.
In questa edizione diversi ragazzi con difficolta motorie hanno potuto provare per la prima volta la discesa con lo slittino.
I ragazzi non vedenti che hanno provato per la prima volta lo sci sono stati seguiti da: Mirco Panizzi, guida di sci per non vedenti, con il supporto di Stefano Curti, campione italiano di sci per non vedenti della UISP.
All’una e trenta è stato consumato il pranzo presso il rifugio, in seguito sono stati consegnati gli attestati di partecipazione all’evento da parte del presidente dell’Unione Michele Fiore.
Dopo pranzo i ragazzi sono tornati per qualche ora sulle piste, per poi ritornare in città alle 16 e 30.
Questa edizione ha avuto il piacere di ospitare diversi campioni paralimpici tra cui: Claudio Domolato, Mattia Giacopinelli e Stefano Curti. Questi si sono tutti distinti nella pratica dello sci alpino.
L’Unione Italiana Ciechi si augura di poter riproporre negli anni venturi questa manifestazione, per dare un seguito all’idea che sta alla base della manifestazione.
Stefano Curti

Lecco: Un genio al servizio dell’umanità, di Maria Grazia Seva

Autore: Maria Grazia Seva

Il 21 febbraio di ogni anno si celebra la giornata nazionale del Braille istituita con la legge n.126 /2007 e già proclamata dall’UNESCO come la giornata della difesa dell’identità linguistica; il parlamento italiano l’ha scelta come solennità civile da dedicare al Braille che certamente non è una lingua, ma sicuramente è quel codice che ha permesso a quella minoranza sociale costituita dalle persone non vedenti di tutti i paesi del mondo, di uscire dall’isolamento e dall’analfabetismo.    La portata sociale e culturale di questa invenzione è paragonabile a quella rappresentata dall’invenzione di Johann Gutenberg; ancora di più, se quest’ultimo ha risolto il problema tecnico della stampa, Louis Braille ha creato un vero e proprio sistema di scrittura e di lettura, perfettamente calibrato sulla percezione tattile, la più importante risorsa e fonte di conoscenza a disposizione di chi non vede. con soli 6 punti e con le 64 combinazioni possibili si può esprimere qualsiasi alfabeto, ogni simbologia e segnografia speciali.   Quasi prodigiosamente, con l’avvento dell’informatica, che prevede l’utilizzo di display tattili costituiti da caratteri piezoelettrici a otto punti, il Braille ha rivelato tutta la sua freschezza e vitalità.

All’età di tre anni, Louis Braille, trovandosi a giocare con gli attrezzi da lavoro, nella bottega del padre sellaio, ferendosi ad un occhio, contrae una grave infezione che in poco  tempo, lo porterà alla cecità.     Fin da bambino, grazie al clima sereno vissuto in famiglia e al rapporto di stima reciproca e di amicizia con il parroco del suo piccolo villaggio natale, dimostra una brillante intelligenza, un’estrema gentilezza, un grande spirito di altruismo e di gratitudine nei confronti della vita e di Colui che la dona.   All’età di 10 anni, dopo aver frequentato la scuola del suo paesino, dove ha potuto avere un’istruzione, esclusivamente attraverso un apprendimento di carattere orale, fa il suo ingresso all’istituto dei giovani ciechi di Parigi, una vera novità mondiale, fondato da Valentin Haüy. Quest’educatore animato da un profondo spirito umanitario e filantropico, aveva messo a punto  qualche libro scolastico che riproduceva in  rilievo i caratteri normali di stampa, che gli allievi dell’istituto potevano esplorare con le loro dita; così anche Louis Braille, per la prima volta, veniva a contatto con la parola scritta, il più grande veicolo per la trasmissione del sapere.   L’incontro con Charles Barbier, un capitano di artiglieria che aveva inventato un codice tattile puntiforme per comunicare in trincea gli ordini militari, senza farsi accorgere dal nemico, non è per Louis privo di conseguenze e diventa la scintilla per la sua rivoluzionaria invenzione, alla quale lavora senza sosta, trascorrendo notti insonni e tutta una vacanza estiva, durante il suo rientro in famiglia.   Louis Braille, dotato di un grande talento musicale, grazie alla presenza in istituto di insegnanti provenienti dal conservatorio della capitale francese, ha modo di apprendere lo studio del pianoforte e di conseguire il diploma di organista, assumendone l’incarico presso la chiesa di st. Nicolas des champs di Parigi.   La musica è la sua grande consolazione, soprattutto nell’ultimo periodo della sua breve vita in cui deve separarsi dai suoi amati allievi ed è costretto  a limitare i suoi impegni a causa dell’inarrestabile malattia.

Muore a soli 43 anni, senza che i giornali ne diano notizia e senza un minimo riconoscimento ufficiale.   A cent’anni di distanza, la storia gli rende giustizia e dal 1952, egli riposa nel Pantheon di Parigi e la sua tomba reca la scritta: «E fu la luce».   A buon diritto, Louis Braille è considerato un cittadino del mondo, un autentico benefattore dell’umanità.   Giancarlo Abba, Direttore scientifico dell’istituto dei ciechi di Milano, afferma che l’alfabeto tattile «ha portato i ciechi, ancora di più, ad appartenere al proprio destino. Uno scrive la propria memoria, la propria storia. Ecco, quindi, la potente opera del nostro «amico» che, inventando il codice tattile, ha portato i ciechi a entrare nel logos, nella parola pensata, nella ragione».   Note bibliografiche:  “Storicità ed attualità del Braille” di Carlo Monti   “Louis Braille, il ragazzo che leggeva con le dita” di Jakob Streit

In occasione della 7^ giornata nazionale del Braille, la sezione provinciale di Lecco dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha organizzato, venerdì 21 febbraio, alle ore 21, presso l’auditorium della casa dell’economia a Lecco, un incontro con l’autore dal titolo “Il piacere di leggere e di ascoltare”.

La conversazione con il famoso scrittore Andrea Vitali è stata guidata da Alessandra Frigerio; uno speciale reading ha visto persone che, grazie al codice Braille, hanno proposto alcuni testi inediti suggeriti dallo scrittore bellanese; inoltre è stato  proiettato un audiovisivo dedicato alla figura e all’opera di Louis Braille.

Maria Grazia Seva

Provvidenze economiche per invalidi civili, ciechi e sordi: importi e limiti, a cura di Paolo Colombo

Autore: a cura di Paolo Colombo

Con circolare Inps n. 7 del 17 gennaio 2014, sono stati resi noti i rinnovi delle provvidenze economiche spettanti, fra l’altro, ai ciechi civili nell’anno 2014.

La ritardata comunicazione dei nuovi importi è dipesa dal fatto che l’Istituto ha avviato solo alla fine dello scorso dicembre le operazioni di ricalcolo dei trattamenti pensionistici per adeguarne l’ammontare a quanto stabilito in via definitiva dalla Legge di Stabilità (Legge n. 147 del 27 dicembre 2013), tenuto conto della necessità di effettuare le procedure in tempo utile per il pagamento della mensilità di gennaio 2014.

Come già annunciato con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze 20 novembre 2013 (pubblicato in G. U. n. 280 del 29 novembre 2013), il rinnovo delle prestazioni categoria Invciv per l’anno 2014 sono state calcolate applicando l’indice di rivalutazione stimato, in via previsionale, dall’Istat, in:

+ 2,0 per cento per i limiti di reddito

+ 1,2 per cento per le pensioni

+ 2,09 per cento per le indennità

Riportiamo gli importi in euro relativi ai ciechi, ai sordi ed agli altri invalidi civili:   Tipo di provvidenza 2014

Pensione ciechi civili assoluti: 301,91 – 16.449,85

Pensione ciechi civili assoluti (se ricoverati): 279,19 – 16.449,85

Pensione ciechi civili parziali: 279,19 – 16.449,85

Pensione invalidi civili totali: 279,19 – 16.449,85

Pensione sordi: 279,19 – 16.449,85

Assegno mensile invalidi civili parziali: 279,19 – 4.795,57

Indennità mensile frequenza minori: 279,19 – 4.795,57

Indennità accompagnamento ciechi civili assoluti: 863,85 – Nessuno

Indennità accompagnamento invalidi civili totali: 504,07 – Nessuno

Indennità comunicazione sordi: 251,22 – Nessuno

Indennità speciale ciechi ventesimisti: 200,04 – Nessuno

Lavoratori con drepanocitosi o talassemia major: 501,38 – Nessuno

a cura di Paolo Colombo (coordinatore del Centro di Documentazione Giuridica)

Strada facendo vedrai …, di Vanda Dignani

Autore: Vanda Dignani

Strada facendo vedrai … è questo il motivo con cui mi sono svegliata ed è questo il motivo che mi risuonerà nella mente per tutto il giorno.

È bello fermare il tempo che corre e che sembra portare via con sé pensieri, affetti e ricordi. Ma i ricordi non passano così in fretta ed anzi il loro riapparire nella mente riaccende la voglia di esserci, di fare e di afferrare ciò che passa in fretta e che pure sembra risvegliare nell’anima tutta una serie di sentimenti e di affetti che il tempo non può distruggere e portare con sé.

È avvolta in questo pensiero che tutto dentro di me si rianima e mi spinge a fermare gli attimi più belli, il passato rivive e si rinfresca ed io mi sento nuovamente piena di speranze e di voglia di vivere e di fare.

Qualcuno vedendo in me un’espressione pensosa forse un po’ triste, mi spinge a scuotermi, a ritornare me stessa e ad infondere in ciò che mi circonda quella  forza che ha caratterizzato il mio riscatto e che ha dato alla mia partecipazione convinta, una carica capace di ridonare alle azioni ed ai miei pensieri tutto un fermento meraviglioso che ha sempre spinto e spronato la mia voglia di fare. È opportuno ogni tanto ritornare con i sentimenti e con gli affetti a ciò che ha dato luce e significato alle mie azioni.

Rivivendo questi momenti, l’anima ritrova la sua vera essenza ed io non mi sento più né sola, né triste e ciò che provo invece è la voglia di ritrovare quella vitalità e quell’impegno che hanno sempre caratterizzato le mie azioni e la mia gioia nel riaccendere i momenti più belli che hanno costituito il sale della mia vita e che mi hanno aiutato a viverla interamente.

In ciò mi ha spronato una volontà ferrea e soprattutto la fede profonda in un’associazione fatta di principi di vita e di partecipazione, non c’è dubbio, è l’adesione convinta agli insegnamenti che l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti mi ha posto davanti a spingermi ed a non dimenticarli.

Questi principi e questa fede autentica in un avvenire che spalancava di fronte a me le sue porte sollecitandomi a trovare la forza di essere me stessa e di dare alla mia vita quel significato autentico che solo, la rende degna di essere vissuta.

È dunque all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti che io debbo dire grazie ed alla quale debbo donare la mia gratitudine più vera e più profonda.

Ho cercato nella mia vita di essere grata a questa meravigliosa associazione che ha aiutato me ed i ciechi italiani a riprendere in mano la forza di essere e la gioia di fare. Certamente anch’io ho cercato di dare all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti il mio impegno, la mia volontà, la mia fede ma certo è molto di più quello che ho ricevuto ed è molto di più quello che voglio conservare, non solo nei miei ricordi ma soprattutto nella mia voglia di partecipare e di dare ancora qualche cosa di importante all’Unione e ai ciechi italiani: la bellezza di una vita vissuta illuminata da una fede profonda.

Tante sono le cose che vorrei dire anche per dimostrare a me stessa ed agli altri che mi credono abbattuta e non più capace di infondere intorno a me quella luce meravigliosa che solo la fede in ciò in cui si crede, può  ridonare a noi stessi, la gioia di partecipare e di profondere intorno a noi la voglia e l’operosità che sono i segni più belli di quel riscatto che ha caratterizzato la nostra esistenza e che ha dato a noi un’identità ed una fede nel presente ed in un passato che non muore e che si pone come autentico alimento di vita e di speranza.

Oggi la nostra associazione sembra una nave senza nocchiero, ma non è possibile scordare quanto essa ci ha dato e quanto noi dobbiamo esserle grati. Purtroppo diverse disavventure l’hanno come privata del suo leader rendendola meno viva,  meno piena di speranze.

Sta a noi, a tutti noi non dimenticarci del suo passato glorioso e non perdere quella carica di fede e di riscatto che l’hanno caratterizzata e resa grande, grazie anche al presidente Daniele il quale purtroppo ha dovuto dimettersi per ragioni di salute ma a cui noi facciamo giungere il nostro affetto ed il nostro abbraccio.

Certo molte cose cambiano ma ciò che non può mutare è la gratitudine che proviamo e che proveremo per sempre ed è la soddisfazione di aver partecipato con lui nella costruzione di un futuro meraviglioso ed incancellabile.

Vanda Dignani