Strada facendo vedrai …, di Vanda Dignani

Autore: Vanda Dignani

Strada facendo vedrai … è questo il motivo con cui mi sono svegliata ed è questo il motivo che mi risuonerà nella mente per tutto il giorno.

È bello fermare il tempo che corre e che sembra portare via con sé pensieri, affetti e ricordi. Ma i ricordi non passano così in fretta ed anzi il loro riapparire nella mente riaccende la voglia di esserci, di fare e di afferrare ciò che passa in fretta e che pure sembra risvegliare nell’anima tutta una serie di sentimenti e di affetti che il tempo non può distruggere e portare con sé.

È avvolta in questo pensiero che tutto dentro di me si rianima e mi spinge a fermare gli attimi più belli, il passato rivive e si rinfresca ed io mi sento nuovamente piena di speranze e di voglia di vivere e di fare.

Qualcuno vedendo in me un’espressione pensosa forse un po’ triste, mi spinge a scuotermi, a ritornare me stessa e ad infondere in ciò che mi circonda quella  forza che ha caratterizzato il mio riscatto e che ha dato alla mia partecipazione convinta, una carica capace di ridonare alle azioni ed ai miei pensieri tutto un fermento meraviglioso che ha sempre spinto e spronato la mia voglia di fare. È opportuno ogni tanto ritornare con i sentimenti e con gli affetti a ciò che ha dato luce e significato alle mie azioni.

Rivivendo questi momenti, l’anima ritrova la sua vera essenza ed io non mi sento più né sola, né triste e ciò che provo invece è la voglia di ritrovare quella vitalità e quell’impegno che hanno sempre caratterizzato le mie azioni e la mia gioia nel riaccendere i momenti più belli che hanno costituito il sale della mia vita e che mi hanno aiutato a viverla interamente.

In ciò mi ha spronato una volontà ferrea e soprattutto la fede profonda in un’associazione fatta di principi di vita e di partecipazione, non c’è dubbio, è l’adesione convinta agli insegnamenti che l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti mi ha posto davanti a spingermi ed a non dimenticarli.

Questi principi e questa fede autentica in un avvenire che spalancava di fronte a me le sue porte sollecitandomi a trovare la forza di essere me stessa e di dare alla mia vita quel significato autentico che solo, la rende degna di essere vissuta.

È dunque all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti che io debbo dire grazie ed alla quale debbo donare la mia gratitudine più vera e più profonda.

Ho cercato nella mia vita di essere grata a questa meravigliosa associazione che ha aiutato me ed i ciechi italiani a riprendere in mano la forza di essere e la gioia di fare. Certamente anch’io ho cercato di dare all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti il mio impegno, la mia volontà, la mia fede ma certo è molto di più quello che ho ricevuto ed è molto di più quello che voglio conservare, non solo nei miei ricordi ma soprattutto nella mia voglia di partecipare e di dare ancora qualche cosa di importante all’Unione e ai ciechi italiani: la bellezza di una vita vissuta illuminata da una fede profonda.

Tante sono le cose che vorrei dire anche per dimostrare a me stessa ed agli altri che mi credono abbattuta e non più capace di infondere intorno a me quella luce meravigliosa che solo la fede in ciò in cui si crede, può  ridonare a noi stessi, la gioia di partecipare e di profondere intorno a noi la voglia e l’operosità che sono i segni più belli di quel riscatto che ha caratterizzato la nostra esistenza e che ha dato a noi un’identità ed una fede nel presente ed in un passato che non muore e che si pone come autentico alimento di vita e di speranza.

Oggi la nostra associazione sembra una nave senza nocchiero, ma non è possibile scordare quanto essa ci ha dato e quanto noi dobbiamo esserle grati. Purtroppo diverse disavventure l’hanno come privata del suo leader rendendola meno viva,  meno piena di speranze.

Sta a noi, a tutti noi non dimenticarci del suo passato glorioso e non perdere quella carica di fede e di riscatto che l’hanno caratterizzata e resa grande, grazie anche al presidente Daniele il quale purtroppo ha dovuto dimettersi per ragioni di salute ma a cui noi facciamo giungere il nostro affetto ed il nostro abbraccio.

Certo molte cose cambiano ma ciò che non può mutare è la gratitudine che proviamo e che proveremo per sempre ed è la soddisfazione di aver partecipato con lui nella costruzione di un futuro meraviglioso ed incancellabile.

Vanda Dignani