Oltre il Congresso, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

Penso che da qualunque parte si guardi, se lo si fa con equilibrio, il Congresso appena concluso si possa definire storico.
Non si era mai vista tanta gente partecipare anche a proprie spese e poi il nuovo statuto, le mozioni, i documenti delle sezioni di lavoro e un Consiglio nazionale a tinte rosa.
Comunque penso che pur storica, questa pagina bella e gratificante ci debba impegnare con celerità in un’azione di ripartenza più che veloce visti i problemi che vi sono sul tavolo.
Abbiamo la Legge di stabilità che procede a grandi passi, le tematiche della scuola e quelle del lavoro ma poi abbiamo i tanti progetti posti in essere dall’Irifor e dobbiamo porre in essere un’azione che porti al superamento di tanti steccati burocratici i quali ingessano l’azione delle Sezioni.
Penso che da tutti noi dovrà venire una spinta per il superamento della contabilità attuale per andare verso un sistema più semplice e soprattutto più trasparente come la partita doppia.
Ci dobbiamo, tutti insieme impegnare affinché le regole interne vengano maggiormente rispettate a ogni livello perché, dobbiamo essere persone degne di rispetto anche all’esterno.
Auspico che i nuovi dirigenti nazionali eletti dal Congresso e la relativa nascente Direzione Nazionale, pongano in essere un nuovo metodo di lavoro che sia più aperto al dialogo e soprattutto più trasparente.
Devo dire che sono fiducioso e spero si vedano subito i segnali di una inversione di tendenza come si sono visti al Congresso.
In quella sede, non vi era mai stata tanta libertà di parola e non mi pare che ai delegati sia stato coartato il voto da parte di nessuno.
Per la questione delle minoranze, se cinque anni fa fossero state accolte le nostre proposte, le cose sarebbero state diverse ma comunque le minoranze a mio avviso dovrebbero superare un certo quorum per entrare negli organi.

Diabete più in vista! 14 novembre 2015 Santa Maria Capua Vetere, di Vincenzo Del Piano

Autore: Vincenzo Del Piano

La retinopatia diabetica è una patologia che colpisce i pazienti affetti da diabete da più di 8 anni.
In Italia vi sono circa 3 milioni di diabetici: di questi, circa 2 milioni sono soggetti a lesioni retiniche e di cui circa (2/300.000 sono soggetti a gravi diminuzioni del visus.
All’inizio il paziente non nota disturbi e solo l’esame del fondo dell’occhio praticato da un oculista potrà evidenziare la presenza di piccolissime emorragie della retina e degli essudati, cioè piccoli depositi di sostanza grassa.
Le lesioni iniziali della retinopatia diabetica non danno generalmente sintomi soggettivi; con il progredire delle lesioni. la persona nota delle “mosche volanti” e degli annebbiamenti. In genere, in assenza di cure, la vista diminuisce progressivamente, senza contare che le emorragie che colpiscono l’occhio ed il vitreo sono causa della diminuzione brusca dell’acutezza visiva. Per questo motivo è indispensabile far eseguire l’esame del fondo oculare una volta all’anno a tutti i soggetti diabetici… il presidente della U.I.C.I. Caserta, avv. Cannavate precisa: “La cecità genera infatti, per induzione, minorazioni subordinate a carico di funzioni psicofisiche ad essa coordinate quali: la perdita di senso dell’orientamento nel tempo e nello spazio, lo scoordinamento nella gestualità espressiva, la tendenza all’isolamento nella vita di relazione, la perdita della mobilità personale.
Non a caso l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la cecità “minorazione della mobilità”, intendendo con il termine mobilità non solo il dominio psichico e fisico della motricità, ma più ampiamente la completa autonomia della propria esistenza”.
Per questo motivo L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Caserta in occasione della giornata mondiale della prevenzione del diabete che si celebrerà su tutto il territorio nazionale sabato 14 novembre p.v., in collaborazione con l’Agenzia Internazionale della Prevenzione della cecità, organizza a Santa Maria Capua Vetere la giornata mondiale del diabete: Diabete più in vista!
Tutta la cittadinanza sabato 14 novembre dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30 potrà effettuare uno screening visivo gratuito, finalizzato alla prevenzione delle principali patologie che provocano la cecità, presso l’unità mobile oftalmica collocata nello spazio antistante la villa comunale, dove inoltre, grazie ai volontari e al loro importante impegno sociale saranno distribuiti opuscoli informativi.
Continua il presidente U.I.C.I. Caserta: l’U.I.C.I. non tutela solo i diritti e gli interessi morali e materiali di chi vive una disabilità visiva, bensì si propone alla società con azioni di educazione alla prevenzione, affinché si riducano sempre di più, la dove è possibile, i danni patologici causati da malattie visive invalidanti, una diagnosi tempestiva consente di salvare la vista, purché si consultino gli specialisti e si osservino rigorosamente le cure..
L’evento vuole sostenere soprattutto i soggetti che per vari motivi non possono monitorare lo stato di salute dei propri occhi ed in questa giornata soprattutto per chi soffre di diabete.

Per info:
U.I.C.I. Caserta via V. Lupoli 40, 81100 Caserta Tel. : 0823.355762 email: uicce@uiciechi.it

Centro Nazionale Libro Parlato: “Confesso che ho indagato”, di Giuttari Michele

Si comunica che è disponibile all’interno del Catalogo OnLine il seguente audiolibro:

“Confesso che ho indagato”, di Giuttari Michele, num. cat. 86392.

Pedinare, raccogliere indizi, confrontare le prove. E poi spaccarsi la testa su un caso fino all’alba, quando gli occhi bruciano e la schiena fa male. Non sono scene da thriller, ma pagine appassionate dell’autobiografia di Michele Giuttari, racconto fedele e spietato di un trentennio del nostro Paese e del vero lavoro di un poliziotto: una strada difficile, punteggiata di lotte e momenti bui ma anche di gioie e grandi soddisfazioni. Tutto comincia nel 1978 in Sardegna, tra “disamistade” e sequestri, per poi arrivare alla Calabria, dove Giuttari ha affinato le sue capacità investigative tra omertà e minacce, ‘ndrangheta e rapimenti. Fino al periodo toscano, macchiato del sangue delle vittime del Mostro di Firenze. Sono storie di terrore collettivo, quelle su Pacciani e i “compagni di merende”. Eventi incomprensibili ai quali Giuttari ha provato a dare un senso, a muso duro contro ricostruzioni utilitaristiche e punti di vista talvolta discutibili dello Stato e delle forze dell’ordine; opponendosi alla “pista sarda” e all’ipotesi del serial killer solitario, ripartendo ogni giorno da capo per trovare una logica in un racconto sfilacciato e chiamando in causa personaggi intoccabili, troppo scomodi per un Paese che ha preferito accontentarsi di una mezza verità piuttosto che rompere equilibri di facciata. Ma Giuttari, rigoroso e caparbio, non ha mai smesso di credere negli uomini e nello Stato, e ha scelto di confessare tutto, raccontando la sua storia senza omettere nulla…

 

Per effettuare il download degli audiolibri, gli utenti già registrati possono digitare www.uiciechi.it e clickare sul link “Libro parlato online”.

 

Centro Nazionale Libro Parlato: “Il maschio è inutile. Un saggio quasi filosofico”, di Pievani T.-Taddia F.

Si comunica che è disponibile all’interno del Catalogo OnLine il seguente audiolibro:

“Il maschio è inutile. Un saggio quasi filosofico”, di Pievani Telmo e Taddia Federico, num. cat. 85422

Non è più tempo di certezze. Nel Pleistocene i maschi facevano i maschi e le femmine facevano le femmine, o almeno così ci hanno raccontato. Adesso è tutto più complicato e si affaccia il sospetto che, in natura, il sesso debole sia quello maschile. In alcuni pesci, i maschi sono diventati “nani parassiti”: la loro funzione è solo quella di contribuire alla fecondazione in cambio di cibo. In altri, il maschio si è trasformato in un’appendice penzolante dal corpaccione della femmina: un mero serbatoio di spermatozoi. Neanche in un fanta-horror femminista si sarebbero spinti a tanto. In altri casi ancora, le femmine fanno tutto da sole o cambiano sesso all’occorrenza. I maschi, dal canto loro, si ammazzano di fatica per farsi scegliere dalle femmine. Non va tanto bene nemmeno per noi mammiferi: il sesso è costoso, anche se ci regala piacere e sempre nuova diversità. Pare addirittura che i cromosomi maschili siano più instabili, in decadimento. Il maschio si sta estinguendo e fra non molto persino le femmine di primati troveranno soluzioni alternative per far proseguire comunque l’evoluzione. Forse anche per questo il maschio è sempre più nervoso: sente che gli manca il terreno sotto i piedi. La natura ci sta dicendo qualcosa che riguarda anche noi, e poco male: il mondo trabocca di inutilità e gli uomini rientreranno a buon titolo nella categoria del superfluo. A meno che non smettano di fare i maschi da cartolina, come gli uomini teneri e sorprendenti raccontati qui…

 

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Centro Nazionale del Libro Parlato: “Aurelio Nicolodi. Una luce nel buio dei giorni”, di Folgheraiter A., Lunelli G.

Si comunica che è disponibile all’interno del Catalogo OnLine il seguente audiolibro:

Alberto Folgheraiter, Giorgio Lunelli, “Aurelio Nicolodi. Una luce nel buio dei giorni”, num. cat. 86721.

“Quali che sieno i dolori, le amarezze e le incomprensioni che ho trovati sulla mia via, non rimpiango di averla battuta. In ragione esatta del travaglio che mi è costata, mi ha compensato con soddisfazioni indicibili. Prima fra tutte, l’aver potuto costruire dal nulla. Costantemente partii dallo zero assoluto di mezzi e di esperienze giudicati sterili e negativi per antonomasia. Più di una volta, nel corso delle mie complesse organizzazioni, ebbi la sensazione esaltante di precorrere i tempi”.(Aurelio Nicolodi, Discorsi sulla cecità, Firenze 1944).

Tutto era cominciato trent’anni prima, una domenica di luglio del 1915. Una giornata di guerra com’era da due mesi, da quando cioè l’Italia, violata la neutralità proclamata per quasi un anno, aveva aperto le ostilità contro la duplice monarchia danubiana della quale era alleata fin dal 20 maggio 1882. Infatti, nel timore di restare isolata e in balia della Francia, dopo la “questione romana” (1870) l’Italia si era lasciata coinvolgere nell’alleanza degli Imperi centrali, con Germania e Austria, benché avesse con quest’ultima più di una questione in sospeso: le terre “irredente” dal Trentino all’ Istria, alla Dalmazia.
“Essere considerati uomini fra uomini, cittadini tra cittadini, con tutti i doveri e i diritti inerenti, era per un cieco, venticinque anni fa, semplice utopia. Inabilitato, in base al Codice del 1865, a tutelare i propri interessi, soggetto all’aleatorietà di un’educazione obbligatoria solo a parole, perché, in realtà, dipendente da protezioni, influenze, benefici e comunque limitata ai soli corsi elementari, il cieco era, di fatto, in balìa della carità pubblica, non solo per l’istruzione e l’assistenza, ma anche per il lavoro. Questo, irrisoriamente retribuito, si risolveva in una sorta di sfruttamento, oramai così invalso da apparire logico agli stessi ciechi. Il materiale didattico scarso o nullo. Spesso un solo libro di testo doveva bastare a un’intera scolaresca. Gli insegnanti improvvisati e scelti fra gli stessi ciechi anche quando la cecità del maestro era incompatibile. Poche e caotiche le biblioteche, frutto di copisti volontari e costituite di libri scorretti, scelti secondo il gusto e l’arbitrio del copiatore e non secondo la necessità dello studioso. Gli istituti, simili ad asili, accoglievano, purché ciechi, bambini, adulti, vecchi, malati, deficienti, in una mescolanza di sessi, di età, di mentalità, che era quanto di più deprimente si potesse immaginare. Ivi, molte energie che un ambiente adatto avrebbe potuto mettere in valore, perivano miseramente nell’annichilimento più assoluto. La musica, retaggio, se non unico, perlomeno comune ai ricoverati, quasi che il non vedente determinasse automaticamente un’inclinazione musicale. Impianti da lavoro nulli o quasi. I lavoratori che germinavano qua e là avevano una vita breve e atrofica, dominati dal loro stesso criterio costituzionale che era l’elemosina e non da una studiata valorizzazione delle effettive possibilità dei ciechi. Provvedimenti di carattere previdenziale neanche l’idea, il cieco essendo considerato un essere già fuori dalla vita, ombra che si trascinava di pari passo con la morte. Tali erano le condizioni dei ciechi un venticinquennio addietro.” (Aurelio Nicolodi, 1945)

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Chromevox: Screen-reader per Google Chrome e accessibilità

Chromevox: Screen-reader per Google Chrome e accessibilità.

 

Anche se  le leggi ci sono, non ci spieghiamo per quale motivo, ancora oggi, ci sono tanti ignoranti in materia di accessibilità. Eppure, dopo tanto impegno profuso per far capire a tutti i nostri problemi per l’utilizzo delle nuove tecnologie, ci è difficile credere che questa ignoranza si ostenti in buona fede.

 

Lo devo dire per forza, anche perché Dovremmo essere tutti uguali davanti alle leggi, ma praticamente non lo siamo. Si può anche pensare di fare a meno, per esempio di un sito ludico, di un software che non serve per cose importanti, ma quando si tratta di lavoro, si dovrebbe essere tutti concordi e tutti dovrebbero pensare a fare accessibilità, per consentire ai disabili visivi che lavorano di poter lavorare con serenità e con profitto. Ma niente di tutto ciò.

 

La cosa che più colpisce, quando fai presente i problemi, ancora oggi cercano di farti sentire non adeguato, non capace di usare gli strumenti assistivi, insomma, un continuo giustificarsi con arroganza e menefreghismo, addossando al disabile la colpa di tutto quello che non riesce a fare.

 

Eppure è così semplice e basterebbe rispettare quelle poche regole che sono dettate dalla legge 4/2004 detta anche legge Stanca.

 

Forse leggendo il titolo di questo articolo, a questo punto qualcuno si chiederà per quale motivo sto parlando di accessibilità e non del plug-in che è in pratica uno screen-reader locale, interno al solo browser Google Chrome.

 

Ed è anche vero, ma questo plug-in, ha molta attinenza con un problema avuto dagli insegnanti che devono usare i registri on-line che inizialmente non erano completamente accessibili.

 

Ormai siamo al secondo anno che nelle scuole si parla di registri digitali, in pratica registri on-line, e i docenti di ogni ordine e grado li devono usare per quel processo di informatizzazione che si sta applicando a tutta la pubblica amministrazione, compresa la scuola.

 

Il primo anno è stato di prova e, durante tale periodo, gli insegnanti e noi della Commissione OSI chiamati in causa, abbiamo avuto modo di evidenziare tutti i problemi di accessibilità incontrati. Di tutti i problemi rilevati e verificati, ne sono state informate le ditte che vendono questi software usati dalle scuole, soprattutto quelle ditte che vendono i registri previsti per le piattaforme più utilizzate.

 

Per  il secondo anno, l’utilizzo dei registri on-line è stato obbligatorio, ma i registri, tranne uno che viene anche usato poco, non sono ancora completamente accessibili, anche se le varie ditte hanno apportato la maggior parte delle modifiche di accessibilità richieste.

 

L’unica cosa positiva in questa problematica affrontata, è proprio la scoperta di questo plug-in: Chromevox, una sorte di screen-reader che funziona solo all’interno del browser Google Chrome.

 

In verità Google Chrome lo possiamo anche utilizzare con i normali screen-reader, per esempio Jaws o NVDA e funziona molto bene, ma questo plug-in, pur non essendo un vero screen-reader utilizzabile come i veri lettori di schermo, all’interno di Google Chrome, ci consente di leggere correttamente i siti quando sono programmati in tecnologia ARIA.

 

La scoperta di questo plug-in l’hanno fatta i tecnici della società ARGO Software sulla propria piattaforma , quando hanno programmato i loro registri con la tecnologia ARIA e si sono resi conto che con i normali screen-reader non era possibile gestire quasi nulla. Però, una volta trovato questo plug-in è risultato tutto abbastanza semplice e, per le cose programmate in modo completo, tutte le operazioni da eseguire risultano tutte accessibili.

 

Ancora oggi i registri non sono completamente accessibili, e le varie ditte ci stanno lavorando, ma questa è tutta un’altra cosa. La Commissione OSI sta continuando a seguire il problema molto da vicino e non demorde.

 

Ma veniamo a questo software che può dare una mano quando siamo sui siti programmati in tecnologia ARIA. Questo plug-in, paragonabile abbastanza ad uno screen-reader,  funzionante ovviamente  solo all’interno di Google Chrome, non è difficile da installare, mentre non è tanto semplice impostarne la lingua italiana se non si ha abbastanza dimestichezza nell’usare questo browser di navigazione con lo screen-reader Jaws o con altro screen-reader.

 

Ecco di seguito spiegato come attivare questo plug-in nel browser Google Chrome e come impostarne la lingua italiana.

 

Installazione di Chromevox.

 

Per installare Chromevox dobbiamo avere installata una versione abbastanza recente di Google Chrome. Attualmente è disponibile la versione 42 ed il file per la sua installazione è disponibile tra i software del mese di questo giornale, versione su CdRom.

 

Una volta installato Google Chrome, fare come segue:

 

Avviare il software Google Chrome, dando invio sull’icona che trovate sul desktop.

 

Appena si apre la schermata principale, premere control più L, scrivere Chromevox e premere invio.

 

Dalla lista dei link che Google Chrome ha trovato, selezionate il link per andare al sito del plug-in Chromevox. Dovreste trovare direttamente il link per installare lo screen-reader. In ogni caso sul sito in lingua inglese di Chromevox, trovate il link per eseguire l’installazione del plug-in.

 

Una volta installato Chromevox, al riavvio del browser Google Chrome, comincerà a parlare la sintesi con voce femminile e in lingua inglese. Questa è la prova pratica che Chromevox è stato installato e che sta funzionando.

 

Essendo attivate due sintesi, quella dello screen-reader che si usa abitualmente e quella di Chromevox, per chi non è avvezzo a problemi del genere, può avere molta difficoltà ad ascoltare, quindi, se non riesce proprio a capire, meglio se si fa aiutare da un vedente.

 

Come impostare la lingua italiana in Chromevox.

 

Essendo un componente aggiuntivo di Google Chrome, per impostare la lingua italiana in Chromevox, dobbiamo entrare nella gestione di tali componenti, quindi, faremo come segue:

 

Premere alt per aprire i menu e premere freccia su fino ad altri strumenti, sottomenu.

 

Premere freccia destra e poi freccia giù. Siamo sulla voce estensioni e premere invio.

 

Si apre la gestione delle estensioni. Con freccia giù, portarsi sul link opzioni che si trova dopo la scritta “Chromevox dare voce a Chrome”, e premere invio.

 

Con il tasto tab, raggiungere la casella combinata “Modifica la voce scegliendo una delle opzioni che seguono, casella combinata, English”. Siccome non si capisce bene la lettura di due sintesi in simultanea, soprattutto per chi non comprende bene le lingue, spostarsi prima con freccia giù, e poi premendo tab e shift più tab, farsi leggere da Jaws o altro screen-reader quale lingua è stata scelta. Se si riesce ad avere calma, premendo freccia giù e si aspetta si arriva sulla voce della casella combinata “Google in italiano”.

 

Con tab e shift più tab, si passa su tutti gli altri campi e si possono leggere tutti i comandi che sono possibili, tra cui si può scegliere anche il tipo di set di comandi.

 

Chiudere Google Chrome e riaprirlo per verificare che tutto funzioni, quindi, aprire un sito ed accertarsi che la sintesi di Chromevox parli in italiano.

 

Una volta impostato lo screen-reader Chromevox in italiano, ad ogni avvio la voce femminile parlerà, per cui, se si volessero fare delle prove, bisogna per lo meno copiarsi tutti i comandi che sono possibili con questo screen-reader ed usarli all’interno di Google Chrome. Ovviamente, per non avere problemi di interferenza tra le sintesi, è utile scaricare Jaws o altro screen-reader, prima o dopo aver avviato Google Chrome.

 

Per poter copiare i comandi di Chromevox si può virtualizzare la finestra e si fa un copia ed incolla dalla finestra virtualizzata ad un documento di testo.

 

Se si sceglie la terza modalità di set di comandi da tastiera, per disattivare/attivare Chromevox, il comando è alt più shift più F4.

 

Nunziante Esposito

nunziante.esposito@uiciechi.it

 

Convegno Nazionale “Il lavoro fa per me!” – Napoli, 11 e 12 giugno 2015 – Trasmissione on-line

Care tutte e cari tutti,
il Convegno Nazionale su Lavoro e Occupazione, che si terrà a Napoli domani giovedì 11 giugno (ore 9,30 – 18,30) e dopodomani venerdì 12 giugno (ore 9,30-14,00) verrà trasmesso tramite la nostra web radio.
Per prendere visione preliminarmente del programma, Vi invito a consultare il comunicato N. 108/2015.
Per collegarsi sarà sufficiente digitare la seguente stringa: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp; http://91.121.137.159:8004/listen.m3u. il contenuto della trasmissione potrà anche essere riascoltato sul sito dell’Unione all’indirizzo www.uiciechi.it/ArchivioMultimediale
Vi aspetto numerosi.

Buon ascolto

Catanzaro: Una ‘Cena al buio’ per far conoscere le risorse dei ciechi, di Luciana Loprete

I non vedenti mettono a disposizione le risorse e le strategie utilizzate nella realtà quotidiana, a favore dei vedenti

“Cena al buio” è l’iniziativa promossa dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti sezione provinciale di Catanzaro che coinvolge ogni anno diverse realtà: associazioni culturali, professionisti, studenti  inseriti nel contesto sociale, politico ed economico della città e provincia. Lo scopo principale é la divulgazione e conoscenza delle risorse di chi vive la disabilità visiva. Si utilizza il momento della “cena” come momento di convivialità in cui, mancando il riferimento visivo, si lascia spazio alla comunicazione, all’ascolto e all’utilizzo di strategie sensoriali compensative. In questo spazio di incontro, organizzato secondo determinati standard di qualità dall’Unione Ciechi ed ipovedenti, avviene un grande scambio di esperienza umana e sociale. Coloro che vivono la disabilità visiva, mettono a disposizione le risorse e le strategie utilizzate nella realtà quotidiana, a favore di coloro i quali vivono la realtà da normodotati. A loro volta, chi vive la quotidiana “normalità”, riscopre il piacere dell’ascolto dell’altro, dei suoni e degli odori che percepisce, mettendo in atto energie diverse per compensare la temporanea cecità. Si comprende tranquillamente come tale esperienza possa essere considerata una sorta di sfida personale con se stessi, per la quale non tutti si sentono preparati ad affrontare. Tuttavia, il confronto fra realtà diverse, quali la normalità e la disabilità visiva, in uno spazio definito: la cena, genera in ogni partecipante grandi emozioni e riflessioni. La disabilità visiva non è condizione limitante della normalità, ma è un valore aggiunto della persona che con strumenti adeguati e buona volontà raggiunge elevati livelli di integrazione sociale, politica ed economica. E’ pertanto nell’ottica di organizzare tali manifestazioni con cadenza semestrale, ma soprattutto itineranti per la provincia di Catanzaro che la cena è stata organizzata nella città di Lamezia Terme, luogo molto vicino a quello che è il fulcro associativo dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti la quale oltre ad avere una sua sede sociale nel centro della città, può contare un numero considerevole di soci del comprensorio che fruiscono dei servizi dell’associazione.

In foto, la donna che parla al microfono, la presidentessa di Uic Catanzaro, Luciana Loprete

foto cz

‘Il Sogno di Omero”, di Silvia Luzi

Autore: Silvia Luzi

Il primo film documentario che trasforma in immagini i sogni dei ciechi inaugura la sua campagna di finanziamento sulla piattaforma di crowdfunding Indiegogo.

Mercoledì 25 giugno 2014 –
Cosa sogna chi vive nel buio perenne? Quali colori, immagini e figure popolano il suo inconscio onirico?
É partita la campagna di crowdfunding sulla piattaforma mondiale Indiegogo per sostenere il documentario diretto da Emiliano Aiello e prodotto dalla Tfilm e dal Centro Produzione Audiovisivi dell’Università Roma Tre.

Il Sogno di Omero racconta il momento che ci rende uguali e indifesi alla stessa maniera, vedenti e non vedenti, trasformando in immagini i sogni di chi può vedere solo durante il sonno profondo.
Una ricerca rivoluzionaria condotta dagli scienziati del Laboratorio del Sonno della Facoltà di Medicina dell’Università di Lisbona ha recentemente provato che i sogni dei ciechi dalla nascita sono identici a quelli di chi può contare sulla vista. Finora si riteneva che i ciechi congeniti non avessero lo stesso immaginario durante i sogni, ora invece è possibile dire il contrario: i non vedenti sognano colori, figure umane, paesaggi naturali. La fase REM è il non-luogo dove avviene questo incantesimo.

Emiliano Aiello, regista romano, da molti anni porta avanti il progetto di realizzare un film che narri la vita dei non vedenti. Non la quotidianità, ma qualcosa di più intimo come solo i sogni possono essere. Partendo dallo studio portoghese e da un’ulteriore ricerca realizzata dall’Università di Bologna, il regista è riuscito ad entrare nei sogni di cinque persone cieche dalla nascita, attraverso dei diari incisi su un registratore. Ogni mattina, per quattordici mattine, i cinque protagonisti del film si sono svegliati e hanno inciso su un nastro il loro ultimo sogno.

Nasce così Il Sogno Di Omero, un documentario audace e poetico che per la prima volta sovverte l’ordine dei sensi, dando forma alle immagini oniriche di chi vive nel buio e permettendo agli altri, ai vedenti, di esplorare un mondo sconosciuto.
La scelta del titolo non è casuale: Omero è il primo a scrivere e a parlarci dei sogni. Per la cultura occidentale è un uomo cieco dalla nascita, ma è custode di uno degli immaginari più ricchi e vividi della storia dell’umanità.

La struttura narrativa del documentario, ispirata all’Odissea, si snoda attraverso il lungo viaggio che fa Gabriel, uno dei protagonisti, per ritornate a casa. Un’esplorazione attraverso i suoi sogni e attraverso quelli degli altri personaggi (Domenico, Daniela, Fabio e Rosa) che di volta in volta incontrerà e che rappresentano le figure cardine dell’epopea omerica. Cinque vite come fossero capitoli di un unico libro, cinque diari orali incisi al risveglio che pongono interrogativi sulle distanze, sulle diversità, sull’empatia.

La realizzazione di un progetto ambizioso come Il Sogno Di Omero è supportata dal Centro Produzione Audiovisivi dell’Università Roma Tre e dalla casa di produzione indipendente Tfilm, che ha già all’attivo titoli presenti nei principali Festival di Cinema italiani e internazionali.

La scelta di avviare una campagna di crowdfunding attraverso la piattaforma Indiegogo è dettata dalla volontà di essere totalmente indipendenti e dall’intenzione di coinvolgere il pubblico sin dalla fase produttiva del film. Attraverso le donazioni on line infatti sia i singoli, sia le associazioni, potranno sostenere un progetto bello e unico nel suo genere, ma anche intervenire attivamente discutendo con il regista sulle sue scelte artistiche.
La campagna di raccolta fondi per realizzare Il Sogno di Omero si rivolge a tutti e si concluderà il 17 agosto 2014.

Su www.tfilmprod.com trailer, immagini e link per le donazioni alla campagna Indiegogo.

Il Sogno di Omero è anche su Facebook con i personaggi, il back stage e le curiosità.
Ufficio Stampa Tfilm Produzioni
Silvia Luzi tfilm.silvia@gmail.com
www.tfilmprod.com
twitter: @Tfilmprod
skype: settegazze

 

Il DVD del film di Silvio Soldini Per altri occhi è uscito per Feltrinelli, Redazionale

Autore: Redazionale

E’ finalmente uscito il DVD del film PER ALTRI OCCHI! Avventure quotidiane di un manipolo di ciechi di Silvio Soldini e Giorgio Garini, disponibile presso tutte le librerie Feltrinelli.

Nelle sale del Museo Tattile Statale Omero sono state girate alcune scene del film, che coinvolge un gruppo di non vedenti impegnati in attività apparentemente straordinarie ma per loro assolutamente normali.

Il celebre regista tratta con mano leggera, non priva di humor la vita di un gruppo di ciechi per sottolineare alcune potenzialità non incompatibili con la condizione di non vedenti, anche se stupefacenti. Li vedremo infatti impegnati in “imprese” sportive, prestazioni musicali ed artistiche nonché nell’esercizio di una vasta autonomia.
Una bella testimonianza per far conoscere al pubblico i risvolti di una condizione che spesso è ritenuta tale da impedire una vita piena.

Il film, che ha vinto il Nastro D’argento 2014 come miglior documentario, è edito da Feltrinelli Real Cinema, con libro aggiunto e audiocommento per non vedenti a cura di Cinema senza Barriere® by A.i.A.C.E.

E’ disponibile al costo di euro 17,90 presso tutte le librerie Feltrinelli.

SCHEDA FILM Per altri occhi
Regia e sceneggiatura: Silvio Soldini, Giorgio Garini.
Interpreti: Enrico Soso, Giovanni Bosco, Luca Casella, Felice Tagliaferri, Mario Santon.
Italia, 2013, col., 95.
Enrico fa il fisioterapista ma appena può scappa in barca a vela, Giovanni è un piccolo imprenditore con la passione dello sci e del godersi la vita, Felice è uno scultore che gioca baseball, Luca un musicista-fotografo, Loredana una centralinista-arciera, Mario è uno sportivissimo ex centralinista in pensione, Gemma studia violoncello e fa gare di sci. Altri occhi racconta le avventure quotidiane di un gruppo di persone non vedenti che vivono con una serenità, una passione e un coraggio tali da rendere le loro vite più ricche di tante altre.

LINK:
http://www.mostrainvideo.com/p.aspx
http://www.feltrinellieditore.it/opera/opera/per-altri-occhi/