Uno degli eventi più importanti dell’anno è stato Expo Sanità che si è svolto a Bologna nei giorni 17-19 aprile.
Il padiglione 22 della fiera è stato dedicato alla riabilitazione. Erano presenti molti espositori e le delegazioni delle associazioni scientifiche relative alle diverse Professioni Sanitarie della Riabilitazione, fra queste l’A.I.FI. e l’O.F.I. Emilia Romagna.
Il giorno 19, quando oramai gran parte dei visitatori aveva abbandonato la fiera, Alfio Pulvirenti e Luigi Ammirata, fisioterapisti provenienti dal Lazio e dalla Sicilia, hanno avuto modo di fotografare lo stato attuale di quanto è disponibile in materia di strumenti e attrezzature per la riabilitazione.
Ci immergiamo nel loro racconto. “È stato possibile parlare con diversi espositori, toccare alcune apparecchiature e provarle.” Luigi Ammirata ha provato il lettino di trazione lombare e cervicale, un’apparecchiatura molto utile al fisioterapista che si occupa di dolore lombare e cervicale. Il lettino è prodotto da chattanooga, noto produttore di apparecchiature per la riabilitazione e il trattamento dei disturbi muscolo-scheletrici, neurologici e dei tessuti molli. L’ingegnere Francesco Ferri, Territory Manager e Recovery Sciences, ha descritto le caratteristiche tecniche del lettino e successivamente ha descritto le due apparecchiature erogatrici di Onde d’Urto e ha fatto toccare le medesime a Luigi Ammirata e a Alfio Pulvirenti. Il tempo dedicato dall’espositore è stato sufficiente per permettere ai due colleghi di comprendere l’usabilità delle apparecchiature e la percezione materiale delle differenze di effetto. La stessa casa costruttrice produce le apparecchiature elettromedicali per l’ultrasuono-terapia, per l’elettroterapia e per la laser-terapia.
L’innovazione tecnologica rivoluzionaria che si è avuto il piacere di conoscere è HOMING. Si tratta di un sistema all-in-one e compatto, diffuso da Tecnobody S.p.a., per la teleriabilitazione. Occorre ricordare che il paziente e il professionista sono al centro delle nuove sfide della medicina e della teleriabilitazione domiciliare, sfida che vede la flessibilità e la funzionalità al primo posto. La teleriabilitazione con il dispositivo HOMING, permette di seguire i pazienti a domicilio dal proprio studio e non solo. Questo sistema permette di poter definire il programma riabilitativo in modo che il paziente possa seguirlo da solo, potendo essere monitorato dal fisioterapista contemporaneamente o successivamente. Questo in quanto i dati vengono archiviati dal sistema e possono essere consultati successivamente e confrontati fra loro. In questo modo il numero di pazienti che il fisioterapista può seguire aumenta in modo significativo. Il futuro della riabilitazione passa dallo spazio fisico a quello digitale. Il sistema è costituito da due unità: il dispositivo, poco ingombrante, che il paziente collega ad un televisore e HOMING Control Station posta nello studio del fisioterapista. Anche in questo caso, Giorgio Belli, Sales Manager, ha spiegato con chiarezza il funzionamento e lo scopo delle apparecchiature esposte. È stato possibile, anche in questo caso, toccare le apparecchiature durante la dimostrazione pratica e ascoltare la parte sonora. Giorgio Belli ha fatto toccare e ha descritto altre apparecchiature, prodotte da Tecnobody S.p.a., utili per l’analisi del passo, la riabilitazione ortopedica e neurologica a cui è applicata l’intelligenza artificiale. Riguardo la rieducazione degli arti superiori, RIMEC ha permesso di toccare e provare i dispositivi utili a muovere passivamente le articolazioni da trattare. La ditta Molinari elettromedicali ha permesso di toccare l’apparecchiatura per effettuare la crioterapia e la termoterapia. Si tratta di cure finalizzate al miglioramento del drenaggio dei liquidi con conseguente riduzione del gonfiore e del deposito di grassi nei distretti corporei trattati. Spesso vi si ricorre per ragioni di ordine estetico.
Un altro dispositivo molto interessante e innovativo, prodotto e diffuso da Tecnogym è: Tecnogym Checkup. Questo strumento, come ci è stato riferito, serve per effettuare una valutazione olistica e l’onboarding degli utenti. Anche in questo caso è fatto ricorso all’intelligenza artificiale. Con questo strumento, come ha descritto Enrico Bucchi, è possibile valutare lo stato di mobilità, l’equilibrio, la composizione corporea, le abilità cognitive, il supporto del cuore e la forza. Questa valutazione permette al fisioterapista, o all’allenatore, di adeguare il programma di attività fisica a cui sottoporre il paziente o l’atleta.
Questa descrizione apparentemente dettagliata è necessaria per comprendere quanto la tecnologia e la digitalizzazione hanno mutato e stanno mutando il corso della professione del fisioterapista!
Se da un lato c’è molto entusiasmo nell’andare incontro alle sfide del futuro, non è possibile non vedere le difficoltà che ne conseguono a carico dei professionisti ciechi e ipovedenti. Le apparecchiature elettromedicali e i lettini per le specifiche manovre di riabilitazione hanno un denominatore comune: si gestiscono visivamente. Sono tutte dotate di monitor ed è necessario leggere i valori che vi sono riportati. Questo ostacola i professionisti non vedenti al loro utilizzo. Nel caso della teleriabilitazione, a cui è orientato il nostro SSN per ragioni di sostenibilità della spesa, sarà necessario il superamento degli ostacoli per favorire l’accessibilità all’uso delle apparecchiature digitali, che si traduce nella possibilità per i ciechi e ipovedenti di lavorare svolgendo la professione di fisioterapista.
Si è tanto parlato e ci si è tanto adoperati per l’abbattimento delle barriere architettoniche che ostacolavano i disabili nell’accesso al luogo di lavoro. Ma, oggi che gli uffici si stanno riducendo costantemente e che anche gli ospedali stanno mutando il proprio servizio, in prospettiva di un’ospedalizzazione del paziente al proprio domicilio, dove si sta attuando la telemedicina e la teleriabilitazione, sarebbe opportuno promuovere delle azioni utili all’abbattimento delle barriere digitali.
L’occasione per procedere in questa direzione è rappresentata dalla presenza effettiva di risorse economiche dovute al PNRR. Sicuramente sia gli Enti del SSN, e auspichiamo forse l’U.I.C.I., riceveranno la loro parte di questi soldi per la realizzazione di quelle opere socialmente utili, per cui sono spendibili. Pertanto essendo necessaria la tutela del diritto al lavoro dei disabili ciechi e ipovedenti, sarebbe interessante conoscere i progetti che sono stati posti in essere al riguardo. Oppure, qualora non siano ancora in numero sufficiente, necessiterà dare luogo a dei progetti utili alla rimozione dell’inaccessibilità alla digitalizzazione, favorendo l’occupazione dei soggetti interessati e fra questi i Fisioterapisti ciechi e ipovedenti!
In conclusione, è confortevole che i rappresentanti delle aziende espositrici con cui si è interloquito, hanno dimostrato disponibilità e interesse a dialogare, se interpellate, con l’U.I.C.I., per favorire, ove possibile, la risoluzione dei problemi e le difficoltà rilevate nell’attuale scenario produttivo.