Rubrica di SlashRadio “Chiedi al presidente”, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Care amiche, cari amici,

l’appuntamento con la nostra rubrica di dialogo diretto e senza rete, particolarmente significativo in queste giornate di fine agosto con le ultime assemblee e l’insediamento di molti consigli sezionali e regionali, è fissato per

Mercoledì 26 agosto 2020

dalle 16.30 alle 17.30,

su SlashRadio,

Durante la trasmissione, nel mio ruolo di Presidente Nazionale, risponderò in diretta a tutte le domande che gli ascoltatori vorranno rivolgermi, su tutti gli argomenti che interessano la vita associativa.

Le domande, come al solito, saranno libere, dirette e senza filtri e potranno toccare tutti gli aspetti della nostra attività associativa e tutti i temi concernenti la vita dei ciechi e degli ipovedenti italiani.

Come accennato, in questa situazione particolare di post emergenza sanitaria e soprattutto di completamento delle nostre assemblee sezionali, assume significato ancora maggiore l’occasione per stare insieme e condividere un frammento del nostro tempo grazie a SlashRadio.

Le modalità di contatto per indirizzare le domande o intervenire in trasmissione, sono:

– email, all’indirizzo

chiedialpresidente@uiciechi.it

– modulo web, all’indirizzo

http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp

telefono, durante la diretta, al numero

06.920.925.66

Per ascoltare SlashRadio sarà sufficiente digitare la stringa:

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Per sistemi IOS e MAC, la stringa sarà:

http://94.23.67.20:8004/listen.m3u

in alternativa accedere alla nostra app Slash Radio Web di Erasmo Di Donato.

Per i possessori dell’assistente vocale Alexa di Amazon è disponibile la skill di Slash Radio Web.

I comandi sono:

– Alexa, AVVIA Slash Radio Web

Oppure                 

– Alexa APRI Slash Radio Web

di seguito il link di riferimento per Alexa Skill su Amazon Prime:

Vi attendo numerosi per proseguire il nostro prezioso dialogo mensile che tanto ha già arricchito in spirito questo vostro Presidente.

L’Unione ottiene un riconoscimento europeo per le buone prassi sull’accessibilità dei siti web

Ho il piacere di informarvi che l’Unione Europea dei Ciechi, riconoscendo il valore e l’originalità  di alcune iniziative realizzate in Italia in materia di accessibilità digitale, ha deciso di assegnare alla nostra associazione, che ha illustrato queste iniziative in un elaborato apposito, il terzo premio del concorso europeo finalizzato a segnalare le migliori prassi in ambito comunitario relative all’accessibilità dei siti internet pubblici. Il commento della giuria ha evidenziato l’ampiezza dell’approccio italiano alla tematica,  che ha spaziato dall’ambito giuridico a quello della normazione fino a quello del concreto supporto in termini di know-how per la costruzione di siti accessibili.

I mille euro del premio, come ormai tradizione, verranno destinati a incrementare il Fondo per il Sostegno ai Paesi in Difficoltà, istituito dall’Unione Europea dei Ciechi.

Questo risultato positivo è il giusto riconoscimento dell’impegno dei nostri Enti Pubblici, ma anche della continua attività di sensibilizzazione e monitoraggio condotta quotidianamente dagli esperti della nostra Unione e dell’Istituto Nazionale Valutazione Ausili e Tecnologie ai quali va tutta la gratitudine dei ciechi e degli ipovedenti italiani.

L’anno più breve, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

E così… abbiamo vissuto la pandemia virale.

Ci siamo ritirati nelle nostre case. Anzi, siamo stati costretti prigionieri in casa.

Abbiamo bruciato oltre due mesi di attività, restando completamente fermi. Poi abbiamo ripreso. Ma con tanta incertezza: in ordine sparso, con regole confuse, con tanti che rischiano di essere lasciati indietro.

In casa nostra, all’Unione, avevamo ideato per quest’anno speciale tante manifestazioni e attività pensate e progettate per onorare i cento anni di vita di questa nostra Associazione. Appuntamenti in ogni città d’Italia, incontri in ogni piazza e luogo delle istituzioni. Quegli appuntamenti che ancora contiamo di rispettare e vogliamo onorare per rendere omaggio ai nostri Padri Fondatori e ai nostri predecessori.

Ripresici appena dalla quarantena generalizzata, ringraziati il Cielo e la Fortuna per non esserne stati toccati in modo diretto e personale, ci guardiamo intorno e ritroviamo quella Unione che deve rinnovare i propri Organi dirigenti a ogni livello, organizzare e svolgere le assemblee di sezione; provvedere all’insediamento dei Consigli: prima quelli sezionali, poi i regionali; convocare e tenere il proprio Congresso. L’assise che rinnova i massimi vertici associativi e garantisce una guida sicura, scelta da tutti in libertà e consapevolezza.

Un’emozione intensa mi ha preso l’anima nell’aprire a Bologna la prima assemblea di quest’anno: il 20 giugno. In contemporanea con quella di Perugia. Eppure ancora timide e poche erano le presenze, modesta la partecipazione.

Poi subito a Catania. Senza aver avuto nemmeno il tempo di chiudere i lavori di Bologna.

E lì, ai piedi dell’Etna, in una domenica memorabile, 387 persone sono venute a dare il proprio voto a uno dei tanti candidati raccolti e suddivisi in quattro liste concorrenti.

Poi le altre assemblee. A seguire. Susseguirsi. Inseguirsi. Al ritmo incalzante del sabato e della domenica. Perfino con qualche prologo il venerdì e il giovedì e qualche epilogo con seggi aperti in sezione anche il lunedì.

E oggi, con qualche incertezza meno di ieri, comincio a sussurrare a me stesso e a chi mi cammina accanto che forse ci arriviamo, nell’anno in corso, a celebrare il centenario e svolgere il Congresso.

Sì, forse…

Sulla base delle proposte della Direzione, il Consiglio Nazionale, unanime, ha stabilito che a settembre potremo tenere le assemblee precongressuali. A ottobre, la fantasia creativa dei nostri dirigenti ha inventato un nuovo strumento di partecipazione: gli STAC (Seminari Tematici di Avvicinamento al Congresso). Una risorsa di coinvolgimento attivo dei soci e non solo, dialogo, confronto, dibattito, per aiutare il Congresso a definire obiettivi e strategie dei prossimi cinque anni con il contributo straordinario di tutti.

Nei mesi scorsi, durante la segregazione forzata, spesso attanagliato a una delle scrivanie della Sede Nazionale in via Borgognona a Roma, nel silenzio totale delle vie e delle piazze intorno a me, tanti pensieri, mille riflessioni, infinite meditazioni mi hanno tenuto compagnia e hanno popolato a lungo la mia mente.

Ebbene, lo ammetto: a questa Unione sono profondamente attaccato, con un sentimento che cresce e si nutre dei tanti episodi quotidiani.

Quando parlo direttamente con soci e dirigenti, quando sento intorno a me il loro affetto e calore, raccolgo l’attenzione di tanti, misuro le risposte positive della politica, sì, sento intorno a me la simpatia delle persone; sì, rafforzo il mio coraggio e vigore per proseguire il cammino di riforme, rinnovamento e innovazione che abbiamo cominciato qualche anno fa e che abbiamo il dovere di continuare, senza Se e senza Ma.

Poi, invece, talvolta, nei momenti duri e freddi delle decisioni da prendere, quando capisci che un tuo errore potrebbe diventare il guaio e l’affanno di molti, il tuo dubbio l’attesa dei più; quando il bisogno viene a svegliarti la notte con la voce e l’ansia di quanti non hanno quel che serve loro e si sentono ultimi, allora ti domandi se davvero stai facendo le cose giuste, se sai essere sempre all’altezza del compito, se riesci a offrire quel che la gente si attende e desidera.

Ho cercato in questi mesi di interpretare il dovere del mio ruolo senza indugiare o dubitare, nella consapevolezza che in questa fase straordinaria fosse necessario mettere in campo una volontà e una determinazione inusitate e ignote perfino a me stesso. Ho sentito e praticato il dovere di presidiare con la mia presenza i luoghi delle Istituzioni e delle decisioni per rappresentare al meglio le criticità e i problemi della nostra gente con tutta l’energia di cui sono stato capace.

Ora, passata la notte più profonda, anima e corpo, mi sono dato a organizzare le assemblee, infondere coraggio a presidenti e dirigenti giustamente preoccupati; mettere a punto i collegamenti da remoto; far funzionare la macchina delle votazioni a distanza per dare subito all’Unione una opportunità in più di partecipazione per ridurre eventuali effetti di pandemia e isolamento; ma nel frattempo per favorire domani e sempre, il consolidamento di nuovi strumenti per allargare gli spazi di presenza dei soci e i margini di democrazia a disposizione.

Prima della imminente pausa di agosto i tre quarti delle assemblee saranno già state svolte con il conseguente rinnovo dei Presidenti e dei Consigli sezionali.

Il Congresso verrà convocato per il 5 novembre prossimo a Roma, così come deliberato dal Consiglio Nazionale.

Le celebrazioni del Centenario, invece, rimangono confermate a Genova per il 24, 25 e 26 ottobre, in tre giorni intensi per onorare e ricordare il secolo di vita di questa nostra grande Associazione, in quella terra di Liguria dove è stata fondata nel 1920 da Aurelio Nicolodi e dagli altri ufficiali reduci della prima guerra mondiale.

Ai nostri amici dirigenti di Genova e della Liguria chiediamo la pazienza più grande perché non saremo in condizione di gestire oggi un Congresso nella loro città, ma ci attendiamo anche un impegno massimo per dare forza e lustro al nostro Centenario per renderlo un momento memorabile.

L’Unione è la casa Comune alla quale mi sento di appartenere con tutte le mie forze. Ed è proprio l’orgoglio dell’appartenenza che dobbiamo recuperare e rafforzare. Quell’orgoglio che ho sempre coltivato in me e che ho visto crescere nel mio cuore come una pianta d’alto fusto e rafforzarsi proprio nei giorni e nelle settimane della pandemia e dell’isolamento.

Grazie di cuore a chi ha voluto starmi accanto in questi tempi di distanziamento.

Grazie a chi mi ha fatto sentire il suo affetto e mi ha donato la sua comprensione.

Grazie a chi mi ha criticato, dandomi spunto e occasione per riflettere e correggere.

Viva l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti!

Sintesi dei lavori del Consiglio Nazionale, a cura di Eugenio Saltarel

Autore: Eugenio Saltarel

Il 14 luglio scorso alle ore 16,30 si è riunito il Consiglio Nazionale della nostra Associazione per ratificare una serie di decisioni assunte dalla Direzione Nazionale circa le manifestazioni da organizzare per celebrare il Centenario di vita dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e la realizzazione del XXIV Congresso Nazionale.

Il Presidente, dopo aver dato notizia dell’assenza giustificata del Presidente ligure e del disappunto della sezione di Genova informata di alcune delle decisioni che sono state sottoposte all’attenzione del Consiglio, passa a delineare quanto proposto dalla Direzione Nazionale.

Celebrazione a Genova delle manifestazioni per il centenario dell’Associazione: il 24 ottobre alle 20 la manifestazione al teatro Carlo Felice e la consegna del Premio Braille, oltre ad altri momenti di celebrazione significativi; il 25 ottobre consegna al Cardinale di Genova della campana Aurelia e partecipazione al rito religioso; sempre il 25 ottobre inaugurazione di uno spazio aperto al pubblico dove verrà allestita la mostra già predisposta per celebrare il Centenario; il 26 ottobre continuazione dell’esposizione della mostra, con invito a partecipare alle scuole; cerimonia in presenza delle autorità civili, locali ed eventualmente nazionali.

Nella prima settimana di novembre svolgimento a Roma del XXIV Congresso Nazionale in locali che possano contenere tutti i partecipanti nel rispetto delle norme di distanza previste dall’attuale situazione.

In preparazione al XXIV Congresso si prevedono:

– una serie di assemblee precongressuali secondo il seguente calendario: 19 settembre: Basilicata, Molise, Umbria, Sicilia e Sardegna; 20 settembre: Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Marche e Puglia; il 26 settembre: Alto Adige, Emilia Romagna, Toscana, Veneto e Trentino; il 27 settembre: Friuli, Liguria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta. Queste assemblee si terranno tramite la piattaforma Zoom con la partecipazione di tutti i componenti i Consigli sezionali e regionali interessati, oltre ai delegati al Congresso delle Regioni coinvolte; tutti potranno ovviamente prendere la parola e votare eventuali documenti; le assemblee verranno contemporaneamente trasmesse dalla radio della nostra Associazione Slashradio, in modo che chiunque possa seguirne i lavori e intervenire via mail;

– una serie di 5 seminari cui parteciperanno i componenti delle Commissioni di lavoro attualmente operanti che dovranno porre in evidenza i temi e le proposte da portare al XXIV Congresso; mentre compito delle assemblee precongressuali sarà invece quello di decidere il titolo del Congresso, le modifiche allo Statuto e gli argomenti che ne caratterizzeranno lo svolgimento. In questo modo si spera di poter pervenire ad un Congresso in grado di formulare le proposte di attività per il prossimo quinquennio, attività che dovranno poi essere realizzate dal Consiglio e dalla Direzione nazionale.

Dopo questa introduzione si hanno gli interventi dei consiglieri Taverna, Quatraro, Camodeca, Stilla, Condidorio, Legname, Palummo, Calò e Piscitelli che sostanzialmente ne approvano il contenuto.

Alle ore 18, il Consiglio conclude i suoi lavori.

Uici, il cane guida ponte tra buio e luce

Nell’Istituto Ardizzone Gioeni di Catania il centro Helen Keller consegna cani e bastoni bianchi ai ciechi. E l’assessore regionale Scavone, il direttore de La Sicilia Piraneo e il magistrato Mirabella, affrontano, bendati un percorso. Di conoscenza

“La fragilità si supera con una condizione di normalità e oggi ne abbiamo avuto una dimostrazione concreta”.

Lo ha detto l’assessore regionale al Welfare Antonio Scavone ieri nell’Istituto dei Ciechi Ardizzone Gioeni di Catania durante la consegna di cani guida e bastoni bianchi da parte del centro Helen Keller di Messina dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.

Alla cerimonia erano presenti tra gli altri, oltre al presidente nazionale dell’Uici Mario Barbuto, al presidente regionale Gaetano Minincleri e alla presidente della Helen Keller Linda Legname, il magistrato e scrittore Santino Mirabella e il direttore del quotidiano La Sicilia Antonello Piraneo. Questi ultimi, nel corso dell’incontro hanno parlato dell’esperienza compiuta poco prima: provare, bendati, a farsi condurre da un cane guida. Scavone, invece, ha provato a muoversi utilizzando un bastone bianco per ciechi. Un percorso di conoscenza, a loro dire.

“Un’occasione per raccontare – ha infatti sottolineato Piraneo – ma soprattutto per comprendere, sia pur per un istante, cosa significhi essere un non vedente. Aver passeggiato per pochi metri nel buio mi ha fatto capire quanta passione, impegno, competenza ci siano dietro la formazione di un cane guida per ciechi. E in Sicilia abbiamo un’eccellenza assoluta, il centro Hellen Keller di Messina, che riesce a dotare i non vedenti di una protesi a quattro zampe, completamento di una vita che può e deve essere del tutto normale. Grazie dunque a chi fa in modo che questo sia possibile”.

“Un’esperienza particolarissima – ha aggiunto Mirabella – questa di camminare bendati e guidati da un cane. Siamo entrati in un mondo per noi sconosciuto e che per certi versi non riusciremo mai a capire del tutto. Abbiamo all’improvviso guardato il buio. Un modo utile per poter aiutare chi vive sempre questa condizione. Perché la qualità della vita non è solo avere o non avere i sensi: è saperli gestire. Chi ha tutti i sensi non è detto che li sappia gestire meglio di chi non li ha”.

“La normalità – ha spiegato Scavone – è quella che vogliono non vedenti e ipovedenti attraverso il centro Hellen Keller di Messina, una struttura unica in Italia. Abbiamo formato e consegnato dei cani che non saranno soltanto la loro guida quotidiana ma rappresentano appunto un percorso verso la normalità”.

I cani guida sono stati consegnati a Orazio Visalli e Lucilla D’Antillo, mentre i bastoni bianchi sono andati ad Antonio Bova, Nazareno Lo Rocco, Stefania Olivieri e Antonella Rigano.

“La cerimonia – ha ricordato l’assessore al Welfare – si è svolta nell’Istituto Ardizzone Gioeni di Catania, un’Ipab che ha una grande storia e deve avere un grande futuro. Una struttura che dev’essere restituita a un percorso di altissimo livello, anche tecnologico, per condurre verso la normalità i nostri figli che non hanno avuto la fortuna della vista

“Coloro che hanno partecipato con noi a questa cerimonia – ha sottolineato il presidente dell’Uici Barbuto – ci hanno portato davvero un valore aggiunto, perché, raccontando l’esperienza di essere diventati ciechi per qualche minuto, ci hanno consentito di vedere la cecità da un altro punto di vista, Inoltre, grazie al loro coraggio, al loro volersi mettere in gioco, queste persone porteranno con sé l’esperienza di aver vissuto in una condizione di buio, di difficoltà, sapendo però che è possibile vincerla”.

“Occorrono però – ha concluso – gli strumenti, che non si inventano da un giorno all’altro. In questo senso istituzioni come l’Ardizzone Gioieni possono dare un grande contributo, come avvenuto in passato e addirittura di più. La sfida è quella di essere all’altezza dei tempi svolgendo una funzione sociale essenziale: rendere normali cittadini che hanno una disabilità”.

Per scaricare filmati e dichiarazioni da Youtube

Filmato consegna cani e bastoni https://youtu.be/Shs5x7UKgew

Dichiarazione Barbuto https://youtu.be/veM0VM7a8d0

Dichiarazione Mirabella https://youtu.be/0LD6kjpX6ow

Dichiarazione Piraneo https://youtu.be/tXzC-gm_GmE

Dichiarazione Scavone https://youtu.be/5p-R0JmGAV8

Per scaricare filmati e dichiarazioni in alta definizione da wetransfer https://wetransfer.com/downloads/e31bccae91896f158ea0b6debdfd096d20200713181730/92c63aaba8d30bbdea3da3bff339c71520200713181730/fd42d2

Nella foto, il Cda del Centro Regionale Helen Keller, l'assessore regionale al Welfare Antonio Scavone, il direttore del quotidiano La Sicilia Antonio Piraneo e lo scrittore Santino Mirabella con gli istruttori e gli utenti

Nella foto, il Cda del Centro Regionale Helen Keller, l’assessore regionale al Welfare Antonio Scavone, il direttore del quotidiano “La Sicilia” Antonio Piraneo ed il magistrato Santino Mirabella, con gli istruttori e gli utenti

“Perché non posso continuare”, di Katia Caravello e breve risposta del Presidente Nazionale

È da tanto tempo che ho in mente di scrivere per rendere pubblica la mia posizione circa il prossimo Congresso Nazionale… ed ora è arrivato il momento di farlo.

Prima che mi venga fatta per l’ennesima volta la domanda “Hai intenzione di candidarti al prossimo Congresso?”. Non voglio più dare risposte vaghe, non mi sembrerebbe giusto nei confronti dei miei interlocutori.

Ho deciso di affidarmi alla forma scritta perché so bene come andrebbe se mi limitassi a rispondere verbalmente a ciascuna persona che mi pone questa domanda: prima ancora che io finisca di rispondere per la prima volta, la notizia sarebbe già diventata di dominio pubblico e passando di bocca in bocca, alla fine, ognuno, anche involontariamente, cambierebbe e/o aggiungerebbe qualche dettaglio ed alla fine il mio pensiero verrebbe stravolto… abbiamo giocato tutti da bambini al “Telefono senza fili”, sappiamo bene che le cose andrebbero in questo modo… è inutile che ce la raccontiamo!

Non posso più continuare – credo che la cosa si fosse già capita dal titolo – perché non mi sento più in sintonia, non tanto rispetto alla linea politica, quanto sull’organizzazione del lavoro e, quindi, in un certo qual modo dell’associazione.

Il Presidente ha legittimamente deciso, con il tempo, di modificare le modalità di organizzazione delle attività e di attribuzione degli incarichi (non mi riferisco al mio passaggio dal settore della Stampa a quello del Libro Parlato: questa è una richiesta che feci io al Presidente per motivi di natura personale che nulla hanno a che fare con l’associazione).

Questo diverso modo di lavorare non mi piace, non è nelle mie corde. Con più o meno fatica, mi sono allineata ad esso e l’ho rispettato perché così era giusto facessi, ma un conto è adeguarsi per portare a termine il mandato, un altro è decidere di farlo per altri 5 anni.

In queste condizioni io non mi sento a mio agio.

Secondo me non c’è una vera squadra, ma un gruppo di persone che fa con impegno e dedizione il proprio lavoro, e se sono io a sbagliarmi e la squadra c’è… io, però, sicuramente non sento di farne parte.

Solo nei mesi dell’emergenza sanitaria ho sentito di far parte di una squadra… ed è stato bello!

A rendere tutto più difficile per me ha contribuito il fatto che nella primavera del 2018 (forse anche un po’ prima, ma dalla primavera in maniera più insistente) si è messa in moto una macchina del fango nei miei confronti: voci di corridoio hanno iniziato a dire di me che non ero all’altezza del compito che mi era stato affidato, che non collaboravo con gli altri settori, che tenevo un comportamento scorretto e non appropriato con dirigenti e dipendenti. Cercavo di non dare peso a queste voci, per quanto mi dispiacessero, anche perché contavo sul fatto che chi mi era più vicino ed aveva modo di relazionarsi con me sapesse che erano tutte falsità… purtroppo temo che non sia andata esattamente in questo modo e che – non tutti, ma sicuramente qualcuno – abbia iniziato a dare loro credito e a vedermi sotto un’altra luce.

Da un certo punto in poi, si è aggiunta anche l’accusa di essere gelosa: qualsiasi cosa dicessi o facessi era dettato dalla gelosia!

Io per un po’ ho provato a difendermi, ma quando mi sono accorta che più mi difendevo più rafforzavo questa convinzione, mi sono detta – e scusate l’espressione – “che vadano tutti a quel Paese e pensino ciò che vogliono! Io so chi sono e perché dico o faccio certe cose”.

Ho quindi deciso che da quel momento in poi mi sarei limitata a svolgere il mio lavoro, senza pronunciarmi più su nulla e senza espormi e, se avessi visto qualcosa che non mi piaceva, avrei lasciato correre… e così sto facendo anche ora… non ho più voglia di stare male e di farmi il fegato marcio!

Però non posso pensare di trascorrere altri 5 anni in questo modo. Se non sono d’accordo con qualcosa non riesco a stare zitta, indipendentemente da chi quella cosa la dice… se mio padre fosse ancora vivo avrebbe sicuramente qualcosa da dire in merito!

Poi, per carità – come dicevo con altre parole all’inizio di questo scritto – le regole sono regole, gli ordini sono ordini, e si rispettano… ma, come dice il Presidente, “non ce l’ha mica detto il dottore di fare i dirigenti”… e siccome non mi ha costretto nessuno e, grazie al cielo ho una vita ed una professione al di fuori dell’Unione, a queste regole io decido che non ci sto e mi faccio da parte.

Ho sempre cercato di non far trasparire questo mio malessere, però negli ultimi tempi, nonostante i miei sforzi, temo di non esserci riuscita del tutto.

Vi assicuro che non è facile scrivere queste cose. Significa ammettere che il progetto al centro degli ultimi 10 anni della mia vita è andato in pezzi… lo vivo come un fallimento personale! E a nessuno piace fallire!

Non ho mai pensato di fare la dirigente a vita, ma neanche di concludere la mia esperienza in così breve tempo e in questo modo… senza aver lasciato un segno, per quanto piccolo ed insignificante.

Ma così è e devo farmene una ragione, come mi sono fatta una ragione di tante cose nella mia vita.

Per me è stato un onore entrare a far parte della Direzione Nazionale, è stato bello percepire di fare qualcosa di importante ed utile per tante persone… ma non sento più che sia così; non sento che ciò che sto facendo sia davvero utile per qualcuno… e non mi interessa un titolo da sfoggiare se non è pieno di contenuto.

Certo, potrei – ammesso e non concesso che mi fosse chiesto – decidere di far parte del prossimo Consiglio Nazionale (senza entrare in Direzione) – sicuramente la situazione non sarebbe altrettanto pesante – ma in questo modo avallerei una condotta che personalmente non condivido.

Ringrazio tutti coloro che in questi anni mi hanno aiutato e sostenuto, che hanno creduto in me e hanno arricchito la mia vita. Ringrazio anche il Presidente per tutto quanto dal 2010 mi ha insegnato – e vi assicuro che è tanto – e mi dispiace davvero molto aver perso la sintonia che c’è sempre stata con lui sin dalla prima volta che ci siamo parlati.

Chiedo scusa a tutti coloro che ho deluso.

Se dopo questo scritto il Presidente mi chiederà di fare un passo indietro lo farò, altrimenti porterò a termine il mandato con l’impegno, la dedizione e lo spirito collaborativo che hanno sempre contraddistinto il mio operato.

Mesi fa dissi al Presidente che da me non gli sarebbero mai arrivate pugnalate alle spalle ed è per questo motivo che ho condiviso con lui questo scritto prima di renderlo pubblico.

Katia Caravello

“Breve risposta del Presidente Nazionale”

Carissima Katia,

accanto alle note positive che ho molto apprezzato, nel tuo scritto ci segnali come un fallimento del tuo progetto di vita associativa quello che, per la mia esperienza, tenderei piuttosto a definire come un disagio. So bene infatti come la carica, la posizione, la fatica dell’impegno, conducano sovente a critiche, incomprensioni e fraintendimenti, dandoci a volte sensazioni di stanchezza e facendoci dimenticare i tanti motivi di orgoglio e compiacimento che dobbiamo avere per un lavoro ben eseguito, per un traguardo raggiunto.

Ricordo la tua prima presenza tra noi al Congresso del 2010, giovanissima delegata di Varese, quando hai aderito al nostro progetto di rinnovamento associativo che hai poi perseguito anche in anni difficili, sia pure colta da qualche incertezza, di tanto in tanto, come è normale per tutti.

Nel 2015 abbiamo dato avvio a un grande processo di rinnovamento associativo con il Congresso, le modifiche allo statuto, il Consiglio Nazionale e la Direzione in pratica completamente nuovi rispetto al passato.

In questi cinque anni memorabili, abbiamo cominciato a praticare, tutti insieme, quegli elementi di innovazione sui quali avevamo lavorato e ancora stiamo lavorando. Certo con fatica, a volte con qualche delusione, perfino con la sensazione di non essere ascoltati e compresi. Ma siamo arrivati fin qui con dignità e onore. Stiamo per aprire la pagina di un nuovo centenario dell’Unione, abbiamo fronteggiato mesi terribili di emergenza sanitaria; consolidato le nostre risorse e ne abbiamo aggiunte di nuove; creato servizi, rafforzato attività, potenziato strumenti di lavoro, sostenuto le nostre sezioni sul territorio. E tanto, tanto altro ancora…

Con affetto e amicizia, pertanto, desidero dirti che non riesco a scorgere alcun fallimento personale in tutto questo. E so che anche tu, con una riflessione meno severa verso te stessa saprai rintracciare mille ragioni per non essere così aspra nel tuo giudizio.

Non ho mai chiesto a nessuno passi indietro, di lato o verso chissà dove. Non credo a questa roba. Ho sempre chiesto a tutti di tenerci per mano, di camminare insieme, di vincere come squadra, di raggiungere gli obiettivi in un percorso fianco a fianco, senza dimenticare o lasciare indietro nessuno.

Per questa ragione, non solo non ti chiedo passi indietro, ma ti prego di rimanere al tuo posto e portare a conclusione il tuo e il nostro lavoro, come ciascuno di noi ha scelto di fare e deve fare, a dispetto di tutto.

Il nostro dovere è servire l’Unione. Nei modi e tempi richiesti, secondo i talenti che ciascuno di noi possiede e può dare.

Averlo fatto ai più alti livelli è già motivo di orgoglio. Poterlo fare ancora in futuro, è speranza e ambizione legittima.

Mario Barbuto

Il Congresso Nazionale – Una speranza per il nuovo centenario, di Massimo Vita e nota del Presidente Nazionale

Come molti sapranno, ero tra coloro che avrebbero voluto un rinvio dell’anno congressuale perché ritenevo e ritengo che, in questa situazione pandemica, non si potevano svolgere in serenità tutte le operazioni previste.

Le scelte sono state, legittimamente, altre e io per primo ho operato nel mio territorio affinché tutto si svolgesse regolarmente e nella massima sicurezza.

Devo dire che nelle assemblee a cui ho preso parte in presenza o a distanza, dei rischi li abbiamo corsi.

Per fortuna tutto è andato bene e ora dobbiamo guardare al futuro.

Non credo, come alcuni, che i dirigenti nazionali stanno operando le scelte con un calcolo di convenienza, per conservare il potere e anche se così fosse, la colpa non sarebbe loro ma di chi non riesce a lavorare per mettersi in gioco e avanzare proposte alternative credibili.

Dunque, sgombrato il campo da inutili dietrologie, provo a lanciare delle proposte in vista del Congresso.

Devo dire che le ipotesi avanzate dal Presidente nazionale, di svolgere le assemblee precongressuali e delle conferenze tematiche, mi convince ma credo che vi sia un aspetto da non trascurare: come si potrebbero raccogliere le firme per comporre una lista se i delegati non si possono incontrare fisicamente?

Potremmo riflettere, spero il Consiglio nazionale lo faccia, sulla opportunità di cancellare, solo in questa occasione, la necessità di raccogliere le firme prima di presentare le liste o almeno, di prevedere che le liste presentate possano essere sottoscritte in Congresso pena l’annullamento.

Una seconda proposta riguarda un tema, a mio avviso importante per il futuro associativo: come dovrà configurarsi l’I.Ri.Fo.R. rispetto alla legge sul terzo settore?

Sarebbe utile aprire un confronto su questo tema per arrivare all’appuntamento con una idea condivisa e non farci cogliere impreparati.

Una commissione di esperti nominati in sede di coordinamento enti ha avanzato delle proposte che andrebbero sviscerate con la base associativa.

Le ipotesi sono tre:

Una prevede la trasformazione dell’istituto in una fondazione a partecipazione con soci Uici, Biblioteca Regina Margherita e Federazione;

la seconda prevede la trasformazione in associazione ma si devono individuare i soci;

la terza ipotesi, da non trascurare, prevede di non entrare nel terzo settore e quindi lasciare invariato lo statuto ma, in questo caso, si perderebbe la qualifica di onlus.

Chi scrive predilige la prima ipotesi facendo in modo che i soci posseggano quote diverse per dare all’Uici la maggioranza della fondazione.

In questa ipotesi il Presidente potrebbe sempre essere un rappresentante Uici ma dovrebbe essere eletto.

Un altro tema che mi permetto sommessamente di suggerire, per un confronto con la base, è quello di ridurre gli enti che di disabilità visiva si occupano e in particolare:

è ancora necessario che vi siano Biblioteca, Stamperia di Catania e Federazione pro Ciechi?

Non si tratta di un tema facile ma penso che sarebbe opportuno aprire una riflessione perché con un unico ente si potrebbero gestire meglio le varie attività e diminuire le inutili e dispendiose sovrapposizioni.

Devo dire, con piacere, che nel coordinamento degli enti si sono fatti molti passi avanti grazie al lavoro del presidente Barbuto ma, proprio perché abbiamo verificato che il lavoro unitario è possibile, dobbiamo riflettere su un passaggio successivo.

Spero di aver contribuito positivamente al dialogo precongressuale e certamente non mancherò di offrire il mio contributo in futuro in tutte le sedi possibili.

Massimo Vita

Nota del Presidente Nazionale

Caro Massimo, grazie per le idee e i suggerimenti.

Desidero qui rassicurare te e tutti circa le procedure relative alle candidature congressuali. La commissione di Garanzia eletta nel novembre scorso dal Consiglio Nazionale sta predisponendo moduli e modalità di presentazione e di sottoscrizione semplici e di facile gestione.

Indipendentemente dall’emergenza sanitaria, le firme saranno raccolte con procedura elettronica digitale e l’identificazione dei firmatari avverrà sulla base dei documenti di identità e di una dichiarazione audio e video in diretta dinanzi alla commissione di Garanzia, tramite la piattaforma Zoom.

Come si può constatare, non saremo proprio il top della tecnologia, ma qualcuno, anche da queste parti, sa il fatto suo in materia.

Inoltre dobbiamo tutti lavorare per sburocratizzare e snellire, con l’unico obiettivo di favorire il top della partecipazione e del protagonismo di ognuno di noi in seno al Congresso.

Invito te e tutti i soci a guardare con fiducia al nostro apparato tecnico-organizzativo che lavora e lavorerà nel superiore interesse dell’Unione e nel rispetto assoluto dei Diritti di ciascuno.

Il Regolamento e lo Statuto associativo sono adeguati alle necessità e non credo occorra alcuna modifica o deroga.

Mario Barbuto

Sintesi dei lavori della Direzione Nazionale, a cura di Eugenio Saltarel

Autore: Eugenio Saltarel

L’8 luglio 2020 alle 8,30 si è riunita ancora una volta la Direzione Nazionale della nostra Associazione. Erano presenti: il Presidente, Corradetti, Caravello, Girardi e Legname; invece Pimpinella, Saltarel e Tortini hanno partecipato on-line. Inoltre erano presenti il Direttore e il Segretario generali, oltre al personale che normalmente ci assiste e al rappresentante dell’Organo di Vigilanza, pure collegato online.

Il verbale della scorsa riunione è stato approvato all’unanimità. Per i documenti di cui prendere atto:

abbiamo approvato il resoconto della commissione fisioterapisti, confermando le nomine di Cancelliere, Ciardone e De Rosa quali componenti a far parte della Consulta degli Ordini Professionali, organismo nato anche a seguito del nostro impegno sorto per dar voce alle rivendicazioni di questa categoria di professionisti;

due verbali della commissione per la terza età riguardanti la realizzazione di due soggiorni estivi per persone anziane presso la casa vacanze di Tirrenia, avendo riguardo alla particolare situazione dovuta al persistere di misure di contenimento dell’espansione del Covid19.

Siamo quindi passati ad esaminare le proposte del gruppo di studio per la definizione dei criteri per il fondo di solidarietà fra le sezioni territoriali nel 2020: seguirà ovviamente apposito comunicato illustrante tutte le modalità. Sono state approvate le modifiche riguardanti: la conferma del requisito dell’aggiornamento completo dell’anagrafico soci (subordinando all’espletamento di questa funzione la possibilità di ottenere i contributi del fondo); la possibilità di presentare progetti relativi alla ricorrenza del centenario della nostra associazione relativi alla diffusione del Braille, all’informatica e all’accrescimento della conoscenza dei cani-guida; si è deciso che non potranno partecipare al fondo relativamente ai costi del personale, quelle sezioni che non si avvalgono della contabilità prevista dai Consigli regionali in loro favore, gestendola invece autonomamente. Il termine per presentare le richieste, munite di tutta la documentazione necessaria, è stato fissato al 4 settembre 2020, mentre il 24 dello stesso mese la Direzione si riunirà tra l’altro per deliberare l’entità dei contributi e le sezioni che ne beneficeranno.

La nostra attenzione si è poi rivolta alla preparazione del prossimo XXIV Congresso nazionale. Relativamente allo svolgimento delle assemblee precongressuali è stato deciso quanto segue: queste dovranno svolgersi sia attraverso la piattaforma Zoom, sia la nostra Slashradio, sia i conseguenti collegamenti a facebook. Ai dirigenti associativi e ai delegati al Congresso sarà consentita la piena partecipazione con diritto di parola, mentre gli ascoltatori potranno far sentire eventualmente la loro voce attraverso le e-mail da inviarsi utilizzando l’indirizzo email della radio stessa. A riguardo, abbiamo definito il calendario di massima: 19 settembre Basilicata, Molise, Umbria e Isole; il 20 settembre Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Marche, Puglia; il 26 settembre Trento Alto Adige, Bolzano, Emilia Romagna, Toscana e Veneto; il 27 settembre Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta. Anche qui seguirà ovviamente comunicato specifico.

Gli argomenti in discussione toccheranno i temi di cui dovrà occuparsi il Congresso, in particolare: titolo dell’assise, statuto associativo, candidature, eccetera. Abbiamo poi immaginato di realizzare alcuni seminari, riunendo fra loro i componenti di commissioni con tematiche comuni, prevedendo la partecipazione di personalità esperte nei diversi settori, al fine di poter giungere così al Congresso con proposte elaborate grazie all’apporto del maggior numero di partecipanti possibile, proposte che siano quindi essenziali circa i tanti aspetti da prendere e tenere in considerazione e di possibile attuazione nel prossimo quinquennio di vita del costituendo Consiglio nazionale. Non appena disponibile, perverrà ai coordinatori delle commissioni di lavoro apposita proposta; questi seminari dovranno svolgersi tra la fine di settembre e la prima metà di ottobre, preceduti da un approfondimento della Direzione nazionale previsto per il 25 luglio.

A questo punto è diventato indifferibile affrontare il tema dell’organizzazione del XXIV Congresso, connesso alle manifestazioni per il centenario. A seguito anche dei contatti preliminari, si è confermata la difficoltà di svolgere a Genova i lavori congressuali, riservandosi invece in questa città di avviare le principali attività per il centenario dell’Associazione che potranno poi svolgersi durante l’arco dell’anno a seguire. Non appena definito nei dettagli verrà pubblicato il programma di queste giornate previste tra il 24 e il 26 ottobre 2020. Successivamente, molto probabilmente ai primi di novembre 2020, si svolgerà a Roma il Congresso vero e proprio, potendo disporre in questa città di sale sufficienti ad ospitare tutti i congressisti e il personale di supporto, garantendo distanze di sicurezza fra i partecipanti, attrezzature idonee a manifestazioni di questo livello e una maggiore presenza del mondo della politica nazionale ai lavori congressuali.

Con l’occasione la manifestazione prevista al Teatro Carlo Felice di Genova vedrà anche l’assegnazione del premio Braille 2020 del centenario. In conseguenza di questi eventi verrà convocato a breve un Consiglio nazionale per definire, tra l’altro, la convocazione del Congresso, le eventuali modifiche al regolamento associativo e la realizzazione dei seminari delle diverse commissioni riunite in gruppi.

Sostanzialmente non abbiamo ritenuto di dover prendere ulteriori provvedimenti sulla base dello svolgimento delle assemblee sezionali già avvenute per garantire un più agile svolgimento di quelle ancora da realizzarsi. Da parte nazionale siamo stati tutti concordi che il buon esito delle modalità di partecipazione e di voto allargato nel tempo e a distanza, qualora si confermi l’andamento attuale, saranno la base per rendere stabile queste nuove modalità di partecipazione al fine di accrescere il numero dei soci coinvolgibili e votanti.

Successivamente abbiamo nominato commissario ad acta per la sezione di Isernia Adoriano Corradetti, con l’incarico di regolarizzare la posizione presso l’Inps, relativamente agli oneri previdenziali dovuti negli ultimi 5 anni, comprensivi degli interessi maturati per un importo che supera i 7.000 euro.

Abbiamo quindi approvato i contenuti della proposta che, per legge, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti deve formulare circa l’utilizzo dei fondi previsti per l’I.Ri.Fo.R., lo Ierfop, l’ANPVI e la stamperia braille di Catania, sulla base della documentazione da questi enti fattaci pervenire. La proposta dell’Unione è stata formulata in questi termini: il 15% del contributo totale viene ripartito al 50% tra Stamperia e ANPVI, il restante 85% viene ripartito fra I.Ri.Fo.R. e Ierfop rispettivamente nella misura del 70% e del 30%.

Circa la situazione venutasi a creare nel consiglio di amministrazione nazionale dell’I.Ri.Fo.R., in merito alle assenze ingiustificate del componente Raimondo Piras, è stato dato mandato al Presidente nazionale di affrontare la questione una volta eletto il nuovo Presidente del Consiglio regionale sardo dell’Unione che, contemporaneamente, è anche Presidente regionale sardo dell’I.Ri.Fo.R.

Non avevamo deliberazioni d’urgenza assunte dal Presidente nazionale da ratificare.

Abbiamo quindi approvato il bando di concorso per le borse di studio Beretta-Pistoresi per l’anno scolastico 2020 che saranno oggetto di apposito comunicato ed abbiamo confermato la necessaria commissione giudicatrice delle richieste che perverranno, al fine di definire la graduatoria che consentirà di erogare le borse in questione.

Per il patrimonio associativo abbiamo preso in esame le pratiche delle sezioni di: Imperia, Milano, Bergamo, Modena e Ancona.

Nelle comunicazioni abbiamo ascoltato le relazioni di:

Barbuto sulla situazione venutasi a creare all’interno della Fand soprattutto in merito alle ultime iniziative di questa federazione; il 26 ottobre verrà annullato il francobollo che celebra il centenario della nostra Associazione, mentre è stato predisposto il decreto di approvazione del nostro gonfalone; abbiamo anche deciso di donare a ogni sezione 10 medaglie di bronzo del centenario in modo che possano essere utilizzate nelle diverse manifestazioni locali che lo celebrano;

Girardi sui rapporti con l’ANMIL per l’attività patronale e sul godimento dei permessi ai lavoratori equiparati a ricovero ospedaliero a seguito del Covid19;

Caravello sulle attività legate al servizio del Centro nazionale del Libro Parlato e alla sua pubblicizzazione;

Pimpinella sulla Giornata del sordocieco e sulla risonanza che la stessa ha avuto negli organi di stampa, oltre alla sua partecipazione alle diverse assemblee sezionali del territorio di sua competenza;

Legname sulle attività della commissione istruzione, dei centri tiflodidattici, di fundraising, del Centro Regionale Helen Keller dei cani-guida di Messina e del Comitato dei Genitori;

Corradetti sulla situazione del Molise.

Alle 13 i lavori si sono conclusi.

Rubrica di SlashRadio “Dialogo con la Direzione” mercoledì 8 luglio 2020 ore 16,30, di Mario Barbuto

Care amiche e cari amici,

sono lieto di invitarvi al prossimo appuntamento con la rubrica mensile “Dialogo con la Direzione”, fissato per mercoledì 8 luglio p.v. dalle 16,30 alle 17,30. Durante la trasmissione avrete la possibilità di dialogare con due componenti della Direzione Nazionale, ai quali potrete rivolgere in diretta domande su tutti gli aspetti della vita della nostra Associazione.

Questa rubrica costituisce un’altra importante occasione di dialogo diretto con la dirigenza nazionale, nell’auspicio di ridurre sempre più la distanza tra i ciechi e gli ipovedenti – soci e non soci – e il gruppo di persone che ha l’onore e l’onere di gestire l’attività della principale associazione di tutela e rappresentanza dei ciechi e degli ipovedenti italiani.

Come di consueto, le domande saranno libere, dirette e senza filtri e potranno toccare tutti gli aspetti della nostra attività associativa e tutti i temi inerenti la vita dei ciechi e degli ipovedenti.

In questo prossimo appuntamento, gli ascoltatori potranno rivolgere le proprie domande a Stefano Tortini e Adoriano Corradetti.

Le modalità di contatto per indirizzare le domande o intervenire in trasmissione, sono:

– email, all’indirizzo dialogoconladirezione@uiciechi.it

– modulo web, all’indirizzo http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp

– telefono, durante la diretta, al numero 06 92092566.

Per ascoltare Slashradio sarà sufficiente digitare la seguente stringa: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp

Per chi utilizza il Mac, la stringa sarà: http://94.23.67.20:8004/listen.m3u

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 Vi aspettiamo numerosi!

L’Agenzia IURA ha il suo Presidente

L’Unione compie un altro passo decisivo per dare forma e sostanza all’agenzia IURA di tutela dei Diritti delle persone con disabilità.

Il 25 giugno, il Consiglio Generale ha eletto il primo Presidente dell’Agenzia IURA nella persona di Mario Girardi, componente della nostra Direzione Nazionale il quale ha riscosso il consenso unanime.

A Mario, oltre alle felicitazioni più sincere e agli auguri più cari, mettiamo nelle mani l’impegno a proseguire l’opera di costruzione dell’Agenzia, da un lato alla ricerca di nuove e significative adesioni di associazioni; dall’altro nel lavoro quotidiano di edificazione di una rete regionale e territoriale di protezione delle persone e di tutela dei loro Diritti con l’ausilio di Avvocati preparati e abili, al servizio della causa della disabilità.

Un risultato positivo che completa un laborioso periodo di preparazione e schiude nuovi orizzonti per la nostra Unione, attiva in prima fila nel percorso di unificazione del mondo della disabilità.

Il Consiglio Generale ha nominato inoltre il nostro Segretario Generale quale Segretario dell’agenzia.