Di nuovo Pasqua, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Un anno fa, con l’arrivo della Pasqua, tutti sospiravamo la fine del lockdown. Poi, invece, non successe. Andammo avanti così, tra incerte aperture e rinnovati timori fino al 3 giugno, quando tutto o quasi parve tornare finalmente alla normalità, mentre ognuno di noi teneva in cuore la speranza di liberarsi di un incubo finito.

Tra giugno e dicembre, sei mesi di passione intensa, coraggio, paura, trepidazione: abbiamo rinnovato tutti i nostri Organi associativi, come da Statuto, facendo ognuno di noi il proprio dovere di socio, dirigente, presidente.

E intanto montava la seconda ondata. E poi la terza…

Ristori, vaccini, recovery fund, supporto, sostegno, didattica a distanza, smart working. Parole che hanno cominciato a incombere nel nostro quotidiano, alle quali ci siamo ormai abituati, ma dalle quali speriamo sempre di liberarci quanto prima.

Da dicembre abbiamo instaurato una interlocuzione con le autorità di Governo per far valere un nostro diritto sacrosanto a conquistare quella priorità vaccinale dovutaci non perché siamo una categoria fragile, ma in quanto persone maggiormente esposte a rischio, costrette come siamo a un uso intenso del tatto e a ridurre spesso il distanziamento fisico dagli altri.

A inizio gennaio, a forza di insistere e perseverare, abbiamo ottenuto una promessa pubblica dal commissario straordinario. Ma poi…

si devono aggiornare le raccomandazioni del Ministero; cambia il Governo; non arrivano i vaccini; le morti sospette…

Poi, finalmente, a metà marzo, con oltre un mese di ritardo sulle previsioni, cominciano anche per noi ciechi e ipovedenti le vaccinazioni.

Per qualcuno rappresentano una nuova barriera protettiva contro il virus; per altri, non sono ancora una soluzione convincente.

Nel frattempo, un nuovo anno e un nuovo ciclo hanno inizio. Con un grande evento abbiamo ricordato e onorato la Giornata nazionale del Braille. L’8 marzo abbiamo reso omaggio alle nostre sorelle e compagne con un appuntamento che ha coinvolto persone e personalità della politica, cultura e società civile in una panoramica di contributi emozionanti e significativi.

E intanto, in parallelo, abbiamo impegnato la credibilità dell’Unione sui progetti relativi al recovery plan, o come si dice formalmente, PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

Abbiamo consultato, interpellato e coinvolto ministri e parlamentari, presentato le nostre proposte e battuto ogni strada per aprire nel PNRR quel canale dedicato alle disabilità, così trascurato, anzi pressoché ignorato, nel testo inviato dal Governo al Parlamento.

Cinque semplici proposte programmatiche tendenti a migliorare in modo stabile le condizioni di vita di ciechi, ipovedenti e persone con disabilità plurime, ma sempre nel contesto di una comunità nazionale tutta, che possa ricevere beneficio dall’attuazione di questi punti di programma:

– Prevenzione della cecità;

– Scuola e Formazione;

– Abilitazione e Riabilitazione per le disabilità plurime;

– Mobilità Sostenibile;

– Cittadinanza Attiva.

Cinque temi che abbiamo declinato e dettagliato con specifiche proposte di intervento corredate di relativi piani finanziari, chiedendo che venga destinata una percentuale dello 0,1% alla loro attuazione. Una somma irrilevante nel contesto delle risorse attese nei prossimi progetti alla voce recovery plan. Una somma che definire esigua sarebbe perfino troppo generoso, ma tuttavia capace di recare miglioramento a circa due milioni di persone e di elevare il livello di servizi e infrastrutture a maggior vantaggio dell’intera comunità nazionale.

Riuscirà il “Governo dei migliori” o chi per esso nel prossimo futuro a dare risposte di concretezza a queste aspettative e necessità?

Un punto interrogativo che abbiamo il dovere di porre, con l’ottimismo della volontà e il pessimismo della ragione.

E intanto torna Pasqua. Un altro lockdown. O forse un lockdown senza soluzione di continuità.

Chiudi, apri, limita, consenti, vieta.

Un’altalena da brivido che da un anno ci lascia senza fiato.

Non c’è che dire. Solo un augurio, con il cuore colmo di speranza e i pensieri densi di preoccupazione:

“BUONA PASQUA!!!”

Festività di Pasqua

Autore: Mario Barbuto

Care e cari,

nell’approssimarsi della festività di Pasqua, desidero rivolgere un pensiero affettuoso e augurale

  • ai nostri soci, a tutti i ciechi ipovedenti e persone con disabilità plurime;
  • ai dipendenti, volontari e collaboratori a Roma e in ogni sede d’Italia;
  • ai presidenti e dirigenti a ogni livello, territoriale, regionale, nazionale;
  • a tutte le loro famiglie.

Una Pasqua che sarà ancora diversa dal solito anche quest’anno, nella quale continueremo rispettare distanziamenti e limitazioni, sacrifici e restrizioni. Nella quale, tuttavia, come sempre e più di sempre, alimenteremo i nostri cuori con la speranza che la difficile situazione sanitaria possa finalmente avere un termine preciso e definitivo tra alcuni mesi.

La distanza separa i corpi, ma non può dividere i cuori e le menti, per cui idealmente celebreremo insieme la Pasqua, gli uni accanto agli altri, coltivando una idea forte di resurrezione e rinascita spirituale.

Senza insistere in parole, a tutte e tutti, solo un sincero, affettuoso, fervido augurio di pace e serenità.

Rubrica di SlashRadio “Chiedi al presidente”

Autore: Mario Barbuto

Care amiche, cari amici,

l’appuntamento con la nostra rubrica di dialogo diretto e senza rete, è fissato per

Mercoledì 31 marzo 2021 dalle 16.30 alle 17.30, su SlashRadio.

Durante la trasmissione, nel mio ruolo di Presidente Nazionale, risponderò in diretta a tutte le domande che gli ascoltatori vorranno rivolgermi, su tutti gli argomenti che interessano la vita associativa.

Le domande, come al solito, saranno libere, dirette e senza filtri e potranno toccare tutti gli aspetti della nostra attività associativa e tutti i temi concernenti la vita dei ciechi e degli ipovedenti italiani.

Sarà anche una occasione per farci a voce gli auguri per il prossimo avvento della Santa Pasqua.

Le modalità di contatto per indirizzare le domande o intervenire in trasmissione, sono:

– email, all’indirizzo chiedialpresidente@uici.it

– modulo web, all’indirizzo http://www.uici.it/radio/radio.asp

telefono, durante la diretta, al numero 06.920.925.66

Per ascoltare SlashRadio sarà sufficiente digitare la stringa:

http://www.uici.it/radio/radio.asp

Per sistemi IOS e MAC, la stringa sarà:

http://94.23.67.20:8004/listen.m3u

in alternativa accedere alla nostra app Slash Radio Web di Erasmo Di Donato.

Per i possessori dell’assistente vocale Alexa di Amazon è disponibile la skill di Slash Radio Web.

I comandi sono:

– Alexa, AVVIA Slash Radio Web

Oppure                 

– Alexa APRI Slash Radio Web

di seguito il link di riferimento per Alexa Skill su Amazon Prime: https://www.amazon.it/dp/B07NS18BTQ/ref=sr_1_1_nodl%E2%80%A6

Vi attendo numerosi per proseguire il nostro prezioso dialogo mensile che tanto ha già arricchito in spirito questo vostro Presidente.

Sintesi dei Lavori della Direzione Nazionale

Autore: Vincenzo Massa

Il 25 marzo alle 8.30 si è riunita la Direzione Nazionale in seduta ordinaria.

È stato approvato con alcune modifiche il verbale della riunione del 25 febbraio 2020; è stata esaminata la documentazione relativa alla diffida che l’UICI ha avanzato nei confronti di ADV per l’uso improprio del nome UICI soprattutto relativamente alle attività di INMACI alla quale UICI è invece completamente estranea.

Si è preso atto dei verbali dei seguenti gruppi di lavoro:

– GdL 4 -Vita indipendente: Accessibilità, Mobilità, Autonomia, Cani Guida, Turismo Sociale, Sport, Tempo libero; riunito il 15 marzo 2021 con all’ordine del giorno insediamento del Gruppo di lavoro, esame delle risoluzioni congressuali, proposte e obiettivi;

– GdL sulla progettazione della Fidelity Card riunito il 10 marzo 2021; sono stati definiti i passaggi principali e il metodo di lavoro per poter consegnare una progettualità sulla Fidelity Card per la Direzione Nazionale di aprile 2021 e realizzare la parte fisica della card entro il 30 giugno 2021;

– GdL per l’analisi di una ipotesi di nuova tessera associativa riunito il 12 marzo 2021. In questo primo incontro si è parlato soprattutto di punti di forza, criticità, opportunità e rischi.

Sul PNRR il Presidente riferisce di aver integrato il documento e di averlo presentato al Ministro Stefani e ad altri parlamentari della XII commissione. Il documento verrà inviato ai nostri gruppi di lavoro in maniera da arricchirlo di contenuti per poi proporlo alle istituzioni e alle forze politiche.

È stata presentata una relazione per illustrare l’attuale organizzazione e gli attuali livelli di produzione del Centro Nazionale del Libro Parlato. Le attuali condizioni socio economiche costringono ad una seria riflessione sulla gestione delle risorse umane ed economiche, a tale scopo la Direzione Nazionale ha deciso, in via sperimentale, di creare accordi di produzione con altre strutture esterne. Il Centro Nazionale del Libro Parlato dovrà avere sempre più una funzione specifica nell’erogazione di questo servizio sempre più centrale ed essenziale per l’accesso alla cultura per tutta la nostra categoria ivi compresi i soggetti con minorazioni plurime.

Sono state adottate decisioni gestionali di grande rilievo.

Dopo aver illustrato il sistema LETIsmart, è stato deciso di stipulare con la SCEN srl, un Protocollo di compartecipazione allo sviluppo, alla diffusione e alla promozione del sistema col comune intento di portare un fattivo contributo al miglioramento dell’autonomia delle persone cieche e ipovedenti. La Direzione Nazionale ha deciso di nominare, come referente, Marino Attini affinché segua tutto l’iter per arrivare alla firma dell’accordo e successivamente organizzare un evento a livello nazionale per il lancio del sistema LETIsmart.

Per dare supporto e omogeneità alla campagna del 5Xmille si è deciso di dare lo stesso messaggio e la stessa grafica, ma con codice fiscale personalizzato, alle sedi territoriali. Sono stati esaminati i preventivi pervenuti e nel dibattito sono emersi suggerimenti preziosi sugli investimenti e sul profilo migliore da seguire per la campagna.

Sono state esaminate le varie proposte per definire il sistema premiante ed è stato preso in esame il contenuto del contratto di secondo livello per il quale sarà avviata apposita trattativa con i rappresentanti dei lavoratori.

Per la sede territoriale UICI di Livorno è stato deciso di consultare il Consiglio Regionale UICI Toscana e concordare insieme le determinazioni conseguenti.

Sono state esaminate, per il Patrimonio, le richieste delle sedi territoriali di Ancona, Bergamo, Livorno, Piacenza, Roma e Torino. Sono stati, infine, concessi contributi al consiglio regionale delle Marche e della Calabria, alla sede territoriale di Salerno e Viterbo.

Inoltre è stata ratificata la delibera contenente la proroga del Commissario Straordinario per la Sede Territoriale di Isernia.

I lavori hanno avuto termine alle ore 14:00.

Pubblicate le raccomandazioni del Ministero della Salute per la campagna vaccinale

Autore: Mario Barbuto

Care amiche e cari amici,

sono state aggiornate e pubblicate le raccomandazioni del Ministero della Salute in relazione alla campagna vaccinale.

Le persone con disabilità grave, ai sensi dell’art.3 comma 3 della legge 104/1992, sono collocate nella prima fascia di priorità, unitamente a due familiari, caregiver, ecc…, come indicato in tabella 2 del file qui allegato.

Ora raccomando di profondere il massimo impegno presso le autorità sanitarie locali per accelerare l’attuazione delle raccomandazioni in sede territoriale, a tutela dei nostri soci e rappresentati.

Sono gradite comunicazioni relative all’evolversi della situazione sezione per sezione.

L’urgenza e l’importanza del tema giustificano, a mio avviso, qualche possibile problema di accessibilità del file pdf allegato. Mi scuso comunque in anticipo per eventuali inconvenienti di lettura con tecnologie assistive.

Buon lavoro e un abbraccio.

Allegato Raccomandazioni-Ministero-Salute.pdf

Posizione UICI nei confronti di ADV

Lettera inviata dallo Studio Legale Carta all’Associazione Disabili Visivi (ADV)

Posizione UICI – Chiarimenti Vs. comunicazione del 6 agosto 2020 recante n. prot. E/3690/2020, avente ad oggetto Bergamo (BG) Polo Universitario Superamento delle Barriere Architettoniche senso percettive negli spazi ed edifici pubblici (D.M. n. 236/ 1989, Legge n. 104/1992, D.P.R. n. 503/1996, D.P.R. n. 380/2001)

Spett.le Associazione,
per conto dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS APS (d’ora innanzi, per brevità, anche “Unione” o “Uici”), con sede in Roma, Via Borgognona n. 38, codice fiscale 01365520582 e partita IVA n. 00989551007, elettivamente domiciliata, ai fini del presente procedimento, presso il mio studio in Roma, Viale Parioli n. 47, Vi rappresento quanto di seguito.
Preliminarmente faccio riferimento alla corrispondenza scambiata negli ultimi anni tra ADV e
Uici e, in particolare, al reiterato invito rivolto da parte di quest’ultima ad astenerVi da qualsivoglia coinvolgimento dell’Unione rispetto sia agli aspetti meramente commerciali dei percorsi tattili LVE, sia all’attività di INMACI, del quale ormai da tempo non fa più parte.
Si ribadisce che, in rigoroso ossequio alle determinazioni congressuali, l’Uici ha in tutte le sedi
esternato la propria inequivocabile posizione di circoscrivere il proprio ruolo alla mera promozione e/o consulenza e/o sperimentazione, secondo le circostanze e in conformità alle proprie finalità istituzionali, che abbia esclusivamente di mira la tutela generale degli interessi degli utenti ciechi e ipovedenti per progettazioni/realizzazioni di spazi fruibili in autonomia e sicurezza.
Quale corollario di tale volontà l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti si è determinata
nel senso di non dare luogo ad alcuna attività che, anche solo indirettamente, possa avere scopi di lucro, e di non essere parte, ad alcun titolo, di INMACI.
Tuttavia, a dispetto dell’assoluta chiarezza della suesposta posizione, con evidente disappunto
l’UICI ha appreso che a tutt’oggi da ultimo nell’ambito di una comunicazione avente ad oggetto
Bergamo (BG) Polo Universitario Superamento delle Barriere Architettoniche senso percettive negli spazi ed edifici pubblici (D.M. n. 236/1989, Legge n. 104/1992, D.P.R. n. 503/1996, D.P.R. n. 380/2001) 2001)” del 6 agosto 2020 recante numero di prot. E/3690/2020, soltanto di recente trasmessa alla Sede Nazionale a mezzo della Sede territoriale di Bergamo – la Spett.le Associazione in indirizzo continua ad asserire che “I.N.M.A.C.I. è l’organismo interassociativo preposto appunto a vigilare sull’applicazione della normativa vigente e a fornire agli Enti pubblici e provati le indicazioni necessarie a ottenere dei risultati concretamente efficaci per l’orientamento e l a sicurezza dei disabili visivi”.
L’affermazione poc’anzi riportata sembra chiaramente ignorare che l’Uici, pur avendo
partecipato alla costituzione di INMACI congiuntamente ad ADV, non faccia, ormai da tempo, più parte di detto Istituto, che, quindi, non è affatto interassociativo essendo l’unico partecipante l’ADV, che nulla ha a che vedere con l’Unione.
Ulteriore inesattezza riportata nella comunicazione del 6 agosto 2020 è evidentemente
ravvisabile nel fatto che l’ Unione (e non l’ADV) è l’ unica associazione che esercita per legge D.L.C.P.S. 26 settembre 1947, n. 1047 e confermate con D.P.R. 23 dicembre 1978) le funzioni di rappresentanza e di tutela degli interessi morali e materiali delle persone cieche e ipovedenti.
Anche quanto asserito in ordine alla circostanza secondo la quale “Le Associazioni hanno costituito lo scrivente Istituto, al fine di vigilare sull’applicazione della normativa vigente e di coadiuvare enti e professionisti nella creazione di percorsi tattili, proprio per cercare di prevenire tali situazioni. Vi chiediamo quindi di comuni carsi se nel progetto in questione è stata prevista l’installazione dei segnali tattili integrati con i TAG RFG per i messaggi vocali del sistema “Loges Vet Evolution”, che è l’unico approvato dalle Associazioni che per legge e per Statuto hanno la tutela e la rappresentanza legale dei non vedenti e degli ipovedenti italiani, in modo da ottemperare al disposto prestazionale dell’art. 1.2 comma c) del D.P.R. n. 503/1996, anche ai sensi dei commi 6 (Inesigibilità) e 7 dell’art. 82 del D.P.R. n. 380/2001” appare chiaramente fuorviante.
È opportuno specificare che l’Uici considera allo stato della tecnica, LVE, se correttamente progettato ed installato, la soluzione di percorso tattile più idonea a garantire la mobilità autonoma dei non vedenti.
Ciò posto, con la presente, preme informare tutti i destinatari della comunicazione del 6 agosto 2020, di quanto sopra e, contestualmente, l’Uici diffida ADV dalla spendita del proprio nome in modo improprio soprattutto relativamente alle attività di INMACI a cui è completamente estranea, mentre acconsente, al più, a che gli eventuali riferimenti alla propria associazione si limitino alla suesposta approvazione della validità e utilizzabilità della LVE.
Infine, in nome e per conto dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS APS
con la presente rappresento il dissenso dal contenuto e dai toni riportati nella comunicazione del 6 agosto 2020 sia in quanto l’INMAC I né tantomeno l’ADV hanno alcun potere di vigilanza o di rappresentanza per legge dei ciechi e degli ipovedenti sia in quanto l’utilizzo del linguaggio intimidatori o non rientra nel modus operandi dell’Unione.
Ciò posto, voglia Codesta Spett.le Associazione prendere buona nota di quanto esposto, trovandosi, in difetto, l’Unione costretta a d agire dinanzi alle competenti autorità per tutelare gli interessi morali e materiali delle persone cieche e ipovedenti.

Distinti saluti
Avv. Giovanni Carta

L’UICI esprime soddisfazione per le comunicazioni del Governo relative alle priorità di vaccinazione riservate alle persone con disabilità

I criteri di gravità già definiti nella storica legge 104 1992 erano, sono e finalmente saranno il punto di riferimento per orientarsi in quella che stava rischiando di diventare la jungla delle priorità vaccinali riservate alla popolazione delle persone con disabilità.

Chiediamo ora che siano emanate direttive chiare e tempestive alle autorità sanitarie regionali e territoriali perché venga finalmente posta in essere una campagna di vaccinazione rapida e non discriminatoria che sappia rispondere in fretta alle attese delle persone con disabilità esposte in modo elevato ai rischi di contagio.

Auspichiamo nel contempo chiarezza e rapidità anche per le priorità vaccinali degli assistenti e accompagnatori delle persone con disabilità che risultano esposte a un rischio di contagio altrettanto elevato e che vanno quindi tutelate nel modo più adeguato.

La soluzione annunciata era stata auspicata e sollecitata ancora ieri 9 marzo dal Presidente UICI al ministro Stefani in un incontro al Ministero, giudicato molto positivo e produttivo. Grazie ancora al Ministro e al Governo, ma ora passiamo ai fatti e passiamoci subito.

IL PRESIDENTE DELL’UNIONE INCONTRA IL MINISTRO ERIKA STEFANI

Martedì 9 marzo, il nostro Presidente, accompagnato da una piccola delegazione dell’Unione, è stato ricevuto a palazzo Chigi dal Ministro alle Disabilità Erika Stefani con la quale si è intrattenuto in un lungo colloquio molto amichevole

Tra i temi affrontati, al primo posto la necessità di dare concretezza alla priorità di vaccinazione per le persone con disabilità e i loro accompagnatori, magari proprio in base all’art.3 comma 3 della legge 104/92.

L’Unione ha rappresentato al Ministro l’inaccettabilità della situazione presente e il Presidente ha ipotizzato anche forme eclatanti di protesta a carattere nazionale, per ottenere le giuste risposte istituzionali alle aspettative dei cittadini.

È stato affrontato il tema del Recovery plan con le cinque azioni strategiche proposte dall’Unione: Scuola e Lavoro, Prevenzione della cecità, disabilità plurime e complesse, mobilità sostenibile, Cittadinanza attiva. Sono state esplorate le possibili vie per tradurre le proposte in atti concreti da ricomprendere nel piano nazionale.

Istituto Martuscelli di Napoli, Cani guida e Disability card gli argomenti con i quali si è concluso l’incontro, dopo oltre un’ora di colloquio.

In foto la delegazione UICI ricevuta dal Ministro alle Disabilità Erika Stefani

8 Marzo – Il Cammino Insieme

Autore: Linda Legname

di Linda Legname – Vice Presidente Nazionale

“Puoi spararmi con le tue parole,

Puoi tagliarmi con i tuoi occhi,

Puoi uccidermi con il tuo odio,

Ma ancora, come l’aria, mi solleverò”.

Maya Angelou

Non voglio cominciare con il classico e intramontabile “c’era una volta”, ma desidero invece raccontare oggi una storia e una realtà attuale, ben ancorata al presente, fatta di quel bisogno di avere un posto nella comunità alla quale si appartiene, di impegnarsi, riscattarsi, riuscire a costruire il proprio progetto di vita.

Non è e non sarà mai, questo, un argomento da narrazioni del passato, ma un tema di sempre che riconduce alla lotta quotidiana per guadagnare la propria giornata, definire il proprio ruolo sociale e umano, in una parola: realizzare una propria esistenza di libertà e uguaglianza.

Dunque, non “c’era una volta”, ma c’era da sempre e c’è oggi la Donna: madre, lavoratrice, moglie, dirigente, compagna, sorella, amica, figlia, amante, ribelle, creativa, distruttrice, folle, disabile.

Forte come una quercia, fragile come cristallo, delicata come una lacrima, resistente come l’acciaio, sensibile come un nervo scoperto, coraggiosa come una leonessa, leggera come una rondine in volo, timida come una carezza, virtuosa come una santa, volubile come piuma al vento…

Mille aggettivi diversi, mille apprezzamenti e definizioni, mai basteranno, tuttavia, a dare chiarezza e completezza al progetto d’amore che le donne portano con sé. Spesso private e denudate della loro dignità e libertà, eppure sono proprio le donne a riuscire ancora a emozionarsi del sorriso di un bambino; a meravigliarsi dinanzi a un tramonto; a commuoversi per un abbraccio inatteso; a piangere e sorridere, a urlare al mondo intero il proprio amore sviscerato per la vita, nonostante tutto!

Le donne, sì, le donne. Sono forti e coraggiose. Hanno paura, ma ugualmente scelgono di portare in grembo e far nascere un bambino, anche disabile, che molto probabilmente sconvolgerà loro la vita.

Sono le donne a dare vita – e a volte anche la loro vita – a quegli stessi uomini che forse ruberanno il loro sorriso, non di rado, perfino con violenze fisiche e psicologiche.

Sono sempre loro, le donne, a sopportare in silenzio i soprusi, gli abusi, le discriminazioni nei luoghi di lavoro, nei locali pubblici, per strada, spesso tra le mura domestiche. Eppure resistono… E tornano a scegliere un compagno da amare, sfidando la paura per le probabili assenze e il rischio dell’ennesima sconfitta.

Ogni giorno una sfida diversa, una catena di responsabilità piccole e grandi che comportano spesso, troppo spesso, rinvii e rinunce. C’è sempre, infatti, prima di me, prima di noi, qualcos’altro da fare, qualcun altro da accudire, un servizio, un impegno, un compito al quale dover dedicare il tempo, il corpo, l’intelligenza, l’attenzione, l’anima.

E ancora, sì, ci sono loro: le donne con disabilità. Donna e disabilità. Quasi un duplice marchio negativo.

Un fattore già di per sé causa di discriminazione e pregiudizio, la disabilità moltiplica i suoi effetti negativi sulla persona nel caso si tratti di una donna a esserne portatrice. Spesso infatti, per una donna con disabilità, alla discriminazione di sesso e di genere, si somma quella dovuta alla menomazione fisica, psichica o sensoriale e per aggiungere al danno la beffa, risultano ancora troppo frequenti i pregiudizi degli stessi uomini con disabilità verso le donne nelle loro stesse condizioni.

Fatica immensa e raddoppiata per affermare la propria personalità, farsi riconoscere, guadagnare quel diritto all’esistenza e all’uguaglianza. Una sommatoria, anzi, una moltiplicazione di discriminazioni assurde dinanzi alle quali oggi ancora non riusciamo a mettere la parola “BASTA”.

Alla lotta quotidiana di una donna con disabilità per dare forza e dignità al proprio progetto di vita, in famiglia, a scuola, sul lavoro, con le persone più prossime, si aggiunge, appunto, anche la beffa di una condizione di discriminazione ancora oggi persistente perfino tra di noi, nelle nostre associazioni rappresentative e di tutela, nella nostra Unione.

Abbiamo dovuto, infatti, ricorrere alle cosiddette quote rosa, grazie alle quali abbiamo trovato un po’ di spazio tra i ruoli associativi dirigenti, sempre comunque monopolizzati in larga maggioranza dal genere maschile. Qualcosa comincia a muoversi nelle sezioni territoriali con la presenza di figure femminili alla Presidenza e nei Consigli, ma ancora in misura davvero molto esigua. Per non parlare delle Presidenze dei Consigli regionali, dove la presenza di segno maschile si conferma ben 19 volte su 21.

Certo, tutte persone degne di stima e meritevoli di occupare il posto che occupano, questi presidenti. Ma possibile che si rimanga ancora tanto lontani da percentuali un po’ meno squilibrate?

Nell’ultimo Congresso del novembre scorso, le candidature femminili erano giusto sufficienti a rispettare la quota rosa di un terzo, eppure ben dieci delle undici candidate sono risultate elette. Di conseguenza, in Consiglio Nazionale abbiamo una presenza complessiva di dodici donne e trentatrè uomini, con una percentuale femminile del 25 percento circa che si rispecchia anche nella Direzione dove le donne sono soltanto un quarto del totale.

Tanto cammino ancora da fare, dunque, perché l’altra metà del cielo possa davvero essere una metà.

Luce Irigaray scrive “La prima democrazia comincia a due”, cioè tra uomo e donna.

Sì, un cammino lungo, di civiltà, rispetto e umanità attende ancora le donne per guadagnare quella parificazione vera, autentica, costante e incancellabile, nella nostra Associazione, così come nel resto della Società, perché siamo purtroppo lontani, molto lontani da questo traguardo.

Ho dovuto sperimentare sulla mia pelle, come su quella di tante altre donne come me, la fatica di essere dirigente che per diventare tale è chiamata a mettere tutta se stessa, tutti i talenti a disposizione, pochi o tanti che siano, tutta la passione per il lavoro che si sta facendo. E poi, quando hai messo tutto questo, quando hai conquistato con l’impegno il tuo diritto a stare fianco a fianco con i colleghi dirigenti uomini, ebbene, proprio allora, molte volte devi ancora dimostrare quanto il posto che occupi è frutto delle fatiche tue e non invece il risultato di qualcosa che ti è stato comunque regalato, che hai ottenuto magari con il ricorso ad arti subdole di femmina o perfino peggio.

Ecco, le allusioni ammiccanti, le insinuazioni sleali, quei silenzi di pietra che a volte ti piovono in faccia come pugni, magari entrando non attesa in una stanza dove, chissà, i presenti stanno proprio esprimendo malignità proprio sul conto tuo.

Noi, le donne dell’Unione, le dirigenti territoriali, regionali, nazionali, rivendichiamo con tutta la nostra forza, all’interno dell’Associazione il diritto a essere considerate e giudicate solo ed esclusivamente per il nostro lavoro, per le nostre capacità, per il tempo donato alla causa e l’impegno profuso nell’esercizio del ruolo. E ancora, rivendichiamo il diritto a essere persone, donne, con i nostri sentimenti e affetti, per i quali esigiamo soltanto rispetto e silenzio.

Quante volte dovrà ancora accadere per noi donne di dover essere considerate non solo per le nostre qualità, ma soprattutto per la femminilità che vive in noi e più volgarmente per le nostre parti femminili e per le nostre scelte private? Divenga dunque davvero, questo 8 marzo di pandemia e distanziamento, una occasione di riflessione comune di donne e di uomini sul proprio modo di essere e di interpretare la propria presenza nella comunità che ci accoglie. Andare oltre le mimose, i sorrisi a volte ipocriti, le festicciole, i gentili doni, per un 8 marzo che viva con noi ogni giorno dell’anno nella correttezza e nel rispetto dei sentimenti, delle intelligenze, del corpo, delle scelte, dei desideri, degli inevitabili errori.

Nel mio nuovo ruolo di Vice Presidente Nazionale una riflessione che desidero condividere con tutti voi sui veri pilastri dell’esistenza umana: diritto alla vita, alla libertà, al lavoro, alla felicità, all’amore. Ora e sempre. Per ogni donna, per ogni uomo. Per l’uomo e la donna insieme che sono fatti della stessa sostanza.

Direzione Nazionale e ripartizione territoriale

Care amiche e cari amici,

con la riunione della Direzione del 25 febbraio scorso è stata definita la ripartizione territoriale che consentirà di offrire alle sezioni e alle sedi regionali la vicinanza costante e il supporto continuativo della presidenza e della dirigenza nazionale. 

Dopo il Congresso e l’insediamento degli Organi statutari, abbiamo riflettuto a lungo sulle forme più appropriate da dare al nostro assetto organizzativo, perché sentiamo maturo il tempo di un significativo salto di qualità, da compiersi anche nel solco di quel processo di rinnovamento e ammodernamento della nostra Associazione, già iniziato con il Congresso del 2015.

Appare oggi, infatti, poco funzionale e perfino un po’ rischioso persistere con un modello basato sulla vecchia formula ormai stantìa di un responsabile per ciascuna regione o al massimo due regioni. Vogliamo invece sperimentare con coraggio e consapevolezza nuovi modelli ispirati alla possibilità di presenza del complesso dei componenti della Direzione Nazionale su porzioni di territorio molto più ampie e diversificate, anche nel rispetto del principio di collegialità e per evitare l’eventuale consolidarsi di profili troppo marcatamente personalistici.

Abbiamo pertanto unanimemente convenuto di non attribuire singoli territori a singoli componenti della Direzione, procedendo invece, in alternativa, alla costituzione di due team di quattro componenti l’uno, con un coordinatore per ciascun team e con il Presidente Nazionale quale riferimento ultimo, apicale e unificante.

Undici regioni sono state ricomprese nel Team1 e dieci nelTeam2, in base a criteri generali di equilibrio non necessariamente geografico, avendo comunque cura di assicurare la corrispondenza di ciascun componente della Direzione con la propria regione di provenienza.

Ciascun Team, inoltre, farà in modo di coordinarsi con i consiglieri nazionali e i presidenti regionali dei territori in esso ricompresi, in una sorta di gruppo allargato che rafforzerà la presenza dirigente comune a supporto delle singole sezioni e regioni, in un nuovo spirito di collegialità e di collaborazione orizzontale e verticale.

Un modello del tutto innovativo che porterà risultati positivi a ogni livello, utili alla crescita della nostra Associazione, purché ciascuno di noi offra il proprio contributo di partecipazione e di sostegno, in un clima nuovo nel quale la collaborazione e la fiducia reciproca dovranno contare molto di più rispetto ai confini sezionali e regionali e alle prestazioni solistiche.

      Sotto la responsabilità del proprio coordinatore, per lo svolgimento delle proprie attività, ciascun team, composto come di seguito elencato, si avvarrà della segreteria della presidenza nazionale e di un indirizzo email appositamente istituito.

Team uno

Linda Legname, coordinatrice

Marino Attini, Adoriano Corradetti, Giuseppe Lapietra.

Email Territorio1@uici.it

Regioni

Abruzzo, Calabria, Friuli-Venezia-Giulia, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle D’Aosta.

Team due

Vincenzo Massa, coordinatore

Mario Girardi, Cristina Minerva, Antonio Quatraro.

Email territorio2@uici.it

Regioni

Alto Adige, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Toscana, Trentino, Umbria, Veneto.

Per le comunicazioni di interesse, le Sezioni e le Sedi regionali, quando previsto, avranno cura di indirizzare la corrispondenza, oltre che ai destinatari diretti, al Presidente Nazionale e all’indirizzo email del territorio di appartenenza (territorio1@uici.it o territorio2@uici.it), nonché al consigliere o ai consiglieri nazionali della regione di provenienza della corrispondenza, ove ve ne siano.

Gli uffici e i servizi della Sede nazionale, per le comunicazioni indirizzate alle Sezioni e alle Sedi regionali, si regoleranno nello stesso modo.

Abbiamo iniziato un nuovo cammino di innovazione e adeguamento della nostra struttura a ogni livello, orgogliosi e fortunati di esserne partecipi e protagonisti.

Crediamoci! E tanti altri, ci crederanno insieme a noi.