Catanzaro – L’UNIVOC prosegue con la sua costante azione sociale

Autore: Daniela Taverna

L’Unione Nazionale Italiana Volontari Pro-Ciechi di Catanzaro, sempre attenta a supportare la costante azione sociale dell’UICI nei confronti delle persone affette da disabilità visiva e familiari ha costantemente organizzato e messo in atto azioni anche a distanza atte a favorire la partecipazione attiva con strumenti di vario genere. 

Nello specifico, attraverso il supporto del suo personale volontario anche in occasione della celebrazione della festa del Papà è riuscita nell’intento di fare da collante tra la celebrazione organizzata dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Catanzaro e le famiglie dei piccoli soci della stessa UICI tant’è che nel corso della settimana appena passata l’opera dell’UNIVOC è stata improntata nella raccolta di testimonianze di padri e figli per il montaggio di un piccolo video di testimonianza che fungesse anche da augurio per la figura che il padre in ogni sfaccettatura rappresenta nella vita di ogni famiglia. 

Una raccolta di testimonianze ed interventi quindi di padri che nel corso del tempo di sono distinti per particolari condizioni di vita ma che nonostante tutto sono riusciti a svolgere in pieno il proprio ruolo tanto da essere stati premiati con l’attestato “Padre dell’Anno” nel corso dell’approfondimento sociale e culturale ideato da Luciana Loprete “Non ci vedo…ma ci credo”. 

Univoc di Napoli – Partecipazione

L’Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi  (UNIVOC) di Napoli, come tutte le associazioni  di Volontariato, fino alla data del primo lockdown a causa del Covid 19 svolgeva le attività in una pluralità di iniziative: accompagnamento, compagnia, lettura domiciliare, campi scuola per i minori, Cene e bar al buio, progetti di inclusione e sensibilizzazione alle tematiche della piena fruizione dei diritti dei non vedenti . Da marzo 2020 tutte le attività inevitabilmente hanno risentito della necessità del stanziamento fisico, che ha reso impossibile la fruizione dei servizi  da sempre offerti da Univoc Napoli, rinunciando e limitando fortemente gli accompagnamenti, o le letture domiciliari agli utenti  non vedenti, spesso anziani, spesso divenuti ciechi in età adulta o senile.

Ci è parso indispensabile, quindi, raggiungere gli anziani che ci sono apparsi più disarmati, penalizzati maggiormente dalla mancanza di strutturazione e conoscenza tecnologica, e che restano inevitabilmente emarginati.

“Officina delle Voci” a cura UNIVOC di Napoli nasce, quindi, da una molteplicità di desideri: il  primo, di certo, è stato quello voler continuare a renderci utili in un momento complesso e delicato, di rompere l’isolamento sociale, e di mettere la tecnologia al servizio di chi non ne ha dimestichezza, attraverso una semplice telefonata di raggiungere gli utenti non vedenti più fragili.

“La nascita di Officina delle voci è il risultato di collaborazione portata avanti con grande entusiasmo tra persone e Associazioni che fino ad ora non avevano mai  lavorato insieme – dice il Presidente Univoc, Salvatore Petrucci e stiamo acquisendo consensi soprattutto in quelle fasce depotenziate dall’età e dall’isolamento fisico”.

Siamo orgogliosi del nostro lavoro e del prodotto finale, soprattutto per la valorizzazione delle sinergie che siamo riusciti ad attivare  e che siamo sempre pronti e disponibili ad attivare.”

Dal lunedì al venerdì alle ore 18,00 si susseguono rubriche che offrono una gamma di  entusiastico intrattenimento grazie alle straordinarie personalità che hanno aderito al progetto e che partecipano al palinsesto con le loro specificità: Salotto napoletano con musica in diretta,  Libro parlato, La stanza del Gusto, sapori e cultura, Sport per tutti, Raccordi al telefono a cura della Libreria IociSto.

Abbiamo in mente di offrire al pubblico ancora nuovi iniziative: abbiamo pensato al Teatro, e all’arte fatta in casa, di cui – siamo certi – le tante sezioni UNIVOC e UICI di Italia sono laboriose focine.

Volete sperimentare con noi questa nuova rubrica? Desiderate condividere i vostri momenti di arte a beneficio di un pubblico altrimenti non raggiungibile ?

Aprite i cassetti e facciamo respirare i nostri talenti artistici.

Aspettiamo le vostre clip, MP3, o proposte!

Per collegarsi alla trasmissione basta una semplice telefonata alla piattaforma Zoom, componendo il numero 02 00667245

Inserire il codice id 99612574837 seguito da # Oppure 

Collegatevi tramite link: https://zoom.us/j/99612574837

Per informazioni:           

Univoc di Napoli  081 19915172

081 19915173

Mail: info@univocdinapoli.org

FB:   Univoc di Napoli onlus

Univoc di Napoli – Parte Officina delle voci

Parte ufficialmente il giorno 11 gennaio 2021 alle ore 18,00 una innovativa modalità per offrire intrattenimento e compagnia alle persone non vedenti, soprattutto a coloro che sono poco avvezzi alla tecnologia, essendo diventati ciechi in età adulta o anziana.

Una telefonata è alla portata di tutti gli utenti non vedenti, che con la massima semplicità, potranno accedere, in tal modo, alla piattaforma zoom e alla Officina delle voci.

La nascita di Officina delle voci – ha commentato Salvatore Petrucci , Presidente di Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi UNIVOC di Napoli – è il risultato di uno straordinario lavoro di squadra portato avanti con grande entusiasmo da parte di tutti e in un tempo straordinariamente breve.

Credo che – per posizionamento e tipologia del palinsesto – abbia tutte le caratteristiche per rappresentare una proposta innovativa nel panorama dell’offerta di intrattenimento per le persone non vedenti .

 Avremo lettura (a cura dei Volontari della Libreria IociSto), musica (a cura di Lucio Sigillo), cucina e tradizioni (a cura di Maria Salaris ), sport (a cura di Giovanni Colonnese), Libro Parlato (a cura di Silvana Piscopo), film audio descritti (a cura di Ascolto Libero) e tutto grazie alla forza delle diverse e straordinarie personalità che hanno aderito al progetto e che partecipano al palinsesto con le loro professionalità e specificità e all’energia e vitalità dei Volontari del Servizio Civile dell’Univoc.

Vogliamo continuare a renderci utili in un momento tanto complesso e delicato, in cui il distanziamento fisico, a causa del Covid-19 , ha reso impossibile la fruizione dei servizi da sempre offerti da Univoc ai non vedenti. Abbiamo a cuore, in particolare, di raggiungere gli anziani e, successivamente, i bambini, che ci sembrano più disarmati, penalizzati maggiormente dalla mancanza di strutturazione e conoscenza tecnologica, e che restano inevitabilmente isolati.

Questa iniziativa si propone di offrire un momento di comunità e supporto, per rendere meno duro il periodo di restrizioni, in cui tutti ci sentiamo un poco smarriti, perché l’emergenza Coronavirus non può e non deve interrompere l’importante dialogo vitale e non possiamo perdere la preziosa opportunità di trasformazione, solidarietà e coesione sociale.

Perché “Si vince soltanto insieme”

Per informazioni:

Univoc di Napoli 081 19915172

081 19915173

Mail: info@univocdinapoli.org

FB: Univoc di Napoli onlus

Univoc di Catanzaro – Uniti per aiutare gli altri: questo il nostro motto

Autore: Daniela Taverna

Il 2020 si è concluso con enormi disagi e salutandoci lascia  aperte le porte al nuovo anno che speriamo sia per noi volontari foriero di un nuovo e più agevole percorso.
Con il 2020 la nostra Univoc di catanzaro  dopo un primo momento di incertezza dovuto a questa inaspettata esplosione di virus sconosciuto  si è rimboccata le maniche e, come ha fatto in passato ad ogni nuova situazione, si è avviata al percorso e all’obiettivo del difficile momento.
Il tutto si è attuato grazie alla collaborazione dell’UICI di Catanzaro, con il presente ed instancabile percorso tracciato  negli anni dalla presidente uscente Luciana Loprete e con la sua attuale elezione nel consiglio direttivo del terzo settore di Lamezia terme e del Reventino.

Lo spirito e la motivazione che hanno incentivato i nostri amici volontari ad intraprendere questo percorso è stata, specie in questo ultimo anno, la difficoltà che i tanti nostri soci hanno vissuto.
Da questo aspetto veramente incerto e doloroso è partita la nostra solidarietà nel termine più puro della parola.

È da qui il via alle iniziative promosse dall’Unione ciechi che si è avvalsa della collaborazione e l’impegno in prima persona dei nostri volontari UNIVOC.

Consegna spesa, farmaci a domicilio; accompagnamento sul posto di lavoro, per urgenze, per visite e prenotazioni mediche; sostegno e sportello aperto alle donne disabili vittime di violenza; supporto scolastico e post scolastico; incontri telefonici periodici per consulenze psicologiche; attività ludiche e ricreative, ricette culinarie e ginnastica leggera con tecniche di respirazione per alleggerire lo stress e l’emotività; letture e registrazioni di audio libri e audio film.

Il tutto si è svolto con i dispositivi di protezione nei casi di vicinanza e con piattaforma zoom o telefonicamente nei casi di distanziamento.

Certo sono mancate le gite e gli incontri conviviali in cui stare assieme e stare uniti significa poter incontrare i cuori e le emozioni.

Tutto questo tumulto che questo anno ha portato passerà e il nostro lavoro proseguirà con maggiore determinazione e con quella forza che noi volontari UNIVOC abbiamo acquisito in questo problematico 2020.

Il Presidente
Daniela Taverna 

Foto della presidente UICI uscente Luciana Loprete

Treviso – Festa della Luce: Santa Lucia, di Fornasier Roberto

Autore: Fornasier Roberto

Anche quest’anno domenica 13 dicembre 2020, nonostante il Covid, noi dell’U.N.I.Vo.C., dell’U.I.C.I. e del M.A.C. di Treviso abbiamo potuto festeggiare Santa Lucia la nostra protettrice e avendo nel cuore lo sguardo rivolto alle necessità ed in modo tangibile, per l’avvio dell’ Ambulatorio Oculistico “Diffidi”(lingua locale significa Soccorso) a Bassar in Togo.

 Sembra un paradosso questo titolo, ma come ci ha spiegato poi durante la Santa Eucarestia, il Vescovo di Treviso SE Michele Tomasi, dicendoci che la Santa in questione ci può portare la luce dentro di noi perché lei è mediatrice tra Cielo e terra.

Di buon mattino, domenica 13 dicembre,  ci siamo recati alla Cattedrale di Treviso perché convocati dal Vescovo per concelebrare la Santa Messa.

Durante l’attesa dell’inizio della Messa, la corale stava ancora limando e riscaldando le voci provando anche qualche canto che poi avrebbe eseguito. Nella corale San Giovanni Bosco di Pezzan di Istrana, paesetto vicino Treviso, canta anche la nostra amica Nadia e il marito Antonio. Un inciso, tutti ringraziamo la corale che ci allieta da tanti anni durante questa festa ed in particolare la direttrice del coro sig.ra. Gianna Longo ed al maestro Organista sig. Giorgio Gasparetto

Prima di iniziare la santa Messa, l’assistente del Mac, don Bruno Rossetto, rivolge al Vescovo di Treviso un indirizzo di ringraziamento e presenta  sommariamente la sezione del M.a.c, dell’U.N.I.Vo.C e dell’U.I.C.I. di Treviso puntualizzando l’occasione del centenario dell’U.I.C.I. Nazionale.  

Durante la lettura della lettera di San Paolo ai Tessalonicesi che dice”Fratelli, siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.”

 Ho e abbiamo sentito molte volte questa lettura, ma mi ha commosso nel pensare che tutti abbiamo delle cecità anche quelli che ci vedono e non sempre siamo lieti. Altra nota durante le letture, in Braille, fatte dalla nostra amica Katiuscia che le ha fatte con padronanza e maestria.

L’omelia del Vescovo è stata rivolta a tutti noi, con la paternità del suo ministero, e ci ha incoraggiato a vedere con gli occhi dell’Amore.

Nella preghiera dei fedeli, oltre le invocazioni per Papa Francesco, per i Governanti, un’invocazione particolare a Maria Santissima che ci protegga da questa pandemia, per i nostri defunti e per tutte le nostre famiglie.

Il rito Sacro si è concluso con il ringraziamento di Sua Eccellenza per la partecipazione sia dei presenti che di tutte le associazioni presenti: M.A.C. Treviso, U.I.C.I. Treviso e U.N.I.Vo.C. Treviso, ci ha benedetto con le reliquie di Santa Lucia.

Per finire  la nostra festa ci siamo recati in un ristorante vicino e abbiamo pranzato con succulenti cibi tradizionali della nostra terra. Al termine del pranzo abbiamo organizzato un ricca estrazione  di premi il cui ricavato andrà a favore del Progetto dell’erigendo Ambulatorio Oculistico “Diffidi” a Bassar in Togo.

Nella foto: La Presidente del M.A.C. e vicepresidente U.N.I.Vo.C. di Treviso Lucia Romanello con il Vescovo di Treviso Michele Tomasi, la segretaria del M.A.C. e volontaria U.N.I.Vo.C. di Treviso Alessia Bordignon

       

Il volontariato nei tempi del covid e Univoc di Benevento, di Clelia De Falco

Autore: Clelia De Falco

L’anno 2020 sarà ricordato come quello in cui il Coronavirus avrà chiarito all’umanità il concetto di abbattimento delle barriere. Purtroppo è strano a dirsi, ma è così. Il Covid 19 ha cambiato il mondo, sconvolto abitudini e famiglie, minato equilibri e cannibalizzato l’attenzione man mano si diffondeva, causando criticità in ogni ambito e mostrando tutte le fragilità organizzative, strutturali e reattive dei sistemi governativi, provando che non è il potere dei grandi e la sete di ricchezza a contare, bensì l’essenziale, poiché basta solo una piccola particella di genoma per fermare tutto il mondo. Ha attecchito ovunque, senza barriere, senza preconcetti o snobismo, e rallentato drasticamente l’economia mondiale, ma non ha mai fermato la solidarietà. La solidarietà infatti, come la filiera alimentare e i trasporti, non ha subito alcun rallentamento, mostrandosi come un bisogno essenziale, Indispensabile come respirare, soccorrendo e salvando milioni di vite, e aggregando task force di volontari, determinati al compimento di quella missione sintetizzata in auto muto aiuto. Durante la fase 1 e 2 anche l’Univoc di Benevento è stata costretta a bloccare le attività avviate, e che stavano a cuore a molti Soci della Unione Ciechi di Benevento, come gli incontri settimanali presso il centro del volontariato sul movimento consapevole e sulla ginnastica posturale, o come la gita nella natura dell’oasi WWF a Pannarano. Nelle fasi più restrittive del lockdown, si è attivata presso gli assessorati delle politiche sociali, del volontariato e presso il comando dei vigili urbani, per reperire e distribuire più volte ai soci in difficoltà, le mascherine chirurgiche che in quei giorni era quasi impossibile trovare. È stato frustrante assistere al senso di paura e sospetto dei tanti che fino a poco prima non esitavano a farsi sostenere, ma comprendendo il loro stato d’animo, abbiamo provato ad affiancarli diversamente, con telefonate e suggerimenti sul distanziamento e sulla sanificazione degli oggetti e della casa. L’incertezza del futuro sulla situazione pandemica, non ci consente una pianificazione chiara delle attività. Tanta è la paura che ancora riscontriamo nei non vedenti, specie nei più anziani, che giustamente aprono le porte di casa con reticenza, sacrificando molte necessità per timore di un contagio. Non pensavamo di rallentare così drasticamente e ne abbiamo sofferto, specialmente perché avevamo ricominciato da poco e l’entusiasmo unito alle tante idee in programmazione risultavano una ottima combinazione per raggiungere risultati ambiziosi. Comunque, non ci siamo fermati. Abbiamo solo modificato l’affiancamento attenendoci alle disposizioni di legge. Sostenere il bisogno dell’altro è senso civico ed equilibrio e dove c’è equilibrio c’è l’armonia che abbatte ogni differenza, un po’ come un piccolo sistema solare, che con il calore della stella riscalda tutti i pianeti, indifferente alle loro diversità e attenta solo a mantenerli vivi e in orbita con la forza di gravità. I cultori della solidarietà, come le associazioni di volontariato, non possono fare a meno dell’energia che ne traggono e non temono il Covid. Consapevoli di combattere contro un nemico invisibile, ci adegueremo all’evolversi dei tempi e delle conquiste che solo uniti otterremo, sicuri di essere dalla parte della ragione. Riusciremo a superare questa criticità chiamata Coronavirus, grazie alla rete di scienziati scesi in campo, grazie alla forza della solidarietà e allo spirito umano, in quanto essere vivente, che magari può piegarsi al cospetto di un parassita come il Covid 19, ma non si spezzerà mai. Torneremo più forti di prima e il Tempo, da sempre galantuomo, lo dimostrerà.

Univoc – Nona Festa d’estate, domenica 6 settembre 2020

E come ogni anno anche quest’anno si è svolta la consueta festa d’estate tra chiacchiere, passeggiate, cibo e dell’ottimo vino.

Ci siamo ritrovati al mattino presso l’agriturismo “ai Carrettieri del Piave” per poi partire per una passeggiata nelle stradine del Piave e raggiungere la cantina “la Nona Pietra” dove abbiamo partecipato ad una visita guidata alla parte produttiva della cantina con una approfondita spiegazione dei loro vini e dei diversi processi produttivi di ogni loro vino, le idee dell’aspetto artistico delle etichette delle bottiglie e la storia dei genitori che hanno creato questa meravigliosa cantina che oggi è portata avanti dai figli, sempre con l’aiuto immancabile dei loro genitori. Dopo la visita guidata abbiamo partecipato ad un banchetto preparato dalla cantina con salumi e formaggi locali accompagnati rigorosamente dai loro meravigliosi vini.

Dopo il banchetto siamo tornati in passeggiata all’agriturismo per il pranzo dove ci aspettavano con i loro meraviglioso e abbondante cibo che è stato molto gradito.

Finito il pranzo, dopo un breve discorso di ringraziamento da parte del presidente dell’U.N.I.Vo.C., Tonini Roberto. abbiamo partecipato alla lotteria prima di salutarci  e darci appuntamento per il prossimo anno ad una nuova festa d’estate sperando in una festa senza distanziamenti e mascherine.

Foto della tavolata

Foto della tavolata

Univoc – Campionati Italiani di Jesolo 2020

Dall’11 al 13 settembre si sono svolti i Campionati Italiani Assoluti di Atletica paralimpica allo stadio Armando Picchi di Jesolo. La ripartenza agonistica post-lockdown con gli assoluti è stata contrassegnata da risultati decisamente confortevoli per il gruppo POL.HA. Conegliano Treviso assistiti dal Tecnico Bavaresco Fabiana e l’U.N.I.Vo.C. Treviso guidati dal Presidente Tonini Roberto. Ottimi i risultati, Cristiano Carnevale accompagnato dalla guida Carlesso Andrea ha ottenuto 1 medaglia d’oro, campione Italiano nei 1500 metri, e medaglia d’argento nei 5000. Nei 100 metri medaglia di bronzo per Ermond Obrazhda accompagnato dalla guida Cescon Gianpaolo. Non sono mancate le soddisfazioni nei lanci, 1 medaglia d’argento nel giavellotto, 1 bronzo nel peso e bronzo nel disco sempre donne.

Foto di gruppo sui campi dello stadio comunale Armando Picchi di Jesolo

Foto di gruppo sui campi dello stadio comunale Armando Picchi di Jesolo

Univoc – Oltre ogni aspettativa, oltre ogni ostacolo

Autore: Pierina Furlanetto

7 ATLETI, 13 MEDAGLIE E 6 TITOLI ITALIANI PORTATI A CASA

Questi sono i risultati che la POL.HA.C. Treviso ha conquistato ai campionati Italiani Indoor FISPES che si sono svolti ad Ancona il  24/25 Gennaio.  La squadra è scesa in campo al completo anche se quest’anno i campionati sono stati anticipati di due mesi per via degli Europei a Giugno e delle Olimpiadi a Settembre. Questi i risultati:

Per il mezzofondo il nostro Sandro Zanibellato categoria T.11 con la sua guida Tiziano Perin che ricopre anche il ruolo di tecnico Oro nei 400m e negli 800m ottimo anche per Cristiano Carnevale T.12 con la sua guida Andrea Carlesso che ha conquistato un Bronzo negli 800m e purtroppo ha subito squalifica anche se ha fatto un 1500m di ottimo livello, purtroppo il regolamento non prevede che la guida lasci il cordino che lo lega all’atleta finché non si taglia il traguardo.

Per la velocità il nostro giovanissimo T.11 categoria Ciechi Assoluti Ermond Obrahza con la sua guida Giampaolo Cescon, Bronzo nei 60m e Argento nei 200m e ottimo anche per Andrea Zanibellato T.11 con la sua guida Piera Monego Bronzo nei 400m. e 4° posto nei 60m anche, per lui una squalifica nei duecento metri. Per il settore femminile invece Ottimi risultati per Rosanna De Vido categoria T.12 con la guida Maria Cristina Gatto due Ori e titolo Italiano nei 400m e negli 800m ed un ottimo Bronzo nei 200m.

Non da meno il nostro settore lanci che ha visto Lucia Romanello T.11 Oro sia nel getto del peso che nel lancio del giavellotto con il titolo Italiano, accompagnata ed allena da Pierina Furlanetto con il supporto anche di Alessia Bordignon come guida, ottimo anche il nostro Giuseppe Bordignon anche lui categoria T.11 due ottime medaglie d’Argento nel Peso e nel Giavellotto, questi ottimi risultati contano per la coppa Italia dei lanci che prevede più tappe in tutta la stagione agonistica. Come si dice chi ben comincia… Questo è il coronamento di un progetto importante che stiamo costruendo da circa 3/4 anni tra Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti, UNIVOC unione nazionale italiana volontari pro ciechi e POL.HA.C TREVISO chiamato Sport per Tutti che dà la possibilità a persone con disabilità visiva di fare sport, ovviamente hanno rilevante importanza le guide volontarie che ci affiancano sia nella conduzione che nello svolgimento dei giusti gesti tecnici.

foto di gruppo che ritrae atleti e guide

foto di gruppo che ritrae atleti e guide

Presidente e vicepresidente Univoc mostrano le medaglie

Presidente e vicepresidente Univoc mostrano le medaglie

VENI, VINI, VICI, una esperienza da quasi sommelier.

Autore: Paolo Giacomoni

Tramonto DiVino 2019. Si è concluso a FICO Eataly World il tour del gusto regionale. Domenica 20 ottobre, si è svolta l’ultima tappa italiana. Protagonisti oltre 250 vini regionali raccontati dai sommelier e abbinati ai prodotti Dop e Igp del territorio.

Qui è approdato il percorso didattico portato avanti da A.i.s. (Associazione Italiana Sommelier)  in collaborazione con l’UICI e l’UUNIVOC, in cui tecniche e metodologie proprie della sommellerie sono state condivise con alcuni non vedenti ed ipovedenti appassionati del nettare di Bacco. E sono stati proprio loro, con l’aiuto di altri colleghi sommelier, a gestire una delle postazioni d’assaggio a Fico, mescendo e raccontando i vini regionali, perché il vino è patrimonio di tutti e anche quella particolare ‘liturgia’ del mescere e del raccontare tipica di Ais lo deve essere.

VENI, VINI, VICI, ed ecco LA MIA ESPERIENZA DA QUASI SOMMELIER.

All’origine c’è una sfida: la degustazione di un vino si dovrebbe  avvalere dell’esame visivo, olfattivo e gustativo. Può allora essere realizzata anche da una persona che non vede e a cui, quindi, è interdetto il primo esame?

Una sfida? Ma guarda un po’! Come se noi disabili non fossimo abituati da una vita alle sfide, a volte per virtù, più spesso per necessità!

Però, in fin dei conti, come ha sancito qualcuno di noi in modo lapidario, il vino si beve poi con la bocca e non con gli occhi!

Così, da un lato Mauro Marchesi e l’UNIVOC di Bologna, e dall’altro Mauro Manfredi dell’A.I.S. (Associazione Italiana Sommelier) si sono presi l’incarico di imbandire un corso che si è tenuto verso la fine dell’anno passato presso la  sede della sezione UICI di Bologna.

Ed io ci sono andato, ma mica ero da solo! Con me c’era una schiera di vivaci compagni uniti dal desiderio di mescolare il piacere per il buon vino all’interesse per una degustazione più accurata e consapevole.

L’organizzazione dell’uno dei due Mauri e la competenza e l’entusiasmo  dell’altro ci hanno guidato su questo cammino, fino al raggiungimento di un buon livello d’abilità attraverso momenti teorici e prove pratiche attese sempre con piacere.

Allora la Sfida è stata vinta?

Beh, non mi considero un sommelier, né voglio diventarlo, però  oggi bevo con un piacere aumentato dalla conoscenza.

Ma non è vino solo quello nel bicchiere: E’ vino anche quando si stappa, quando si mesce, persino  quando lo si presenta, e così domenica scorsa 20 ottobre, ci siamo destreggiati tra bottiglie, cavatappi e “frangini” a mescere vini di qualità ai visitatori di Fico. per la manifestazione chiamata “Tramonto divino”.

Non dite che stappare e mescere è uno scherzo! Non ditelo se non siete abituati a farlo secondo i meticolosi canoni di un’accurata degustazione! Io li ho imparati due settimane fa nonostante nella vita abbia spesso avuto a che fare con i tappi. E, a dirla, avevo un certo timore ad esibirmi in questa pubblica performance, con la gente che aspetta mentre tu fai i tuoi riti da sacerdote del buon bere, con quelli che hanno la curiosità di vedere se il cieco ce la fa senza versare gocce sulla tovaglia, senza sbagli e in modo disinvolto e magari elegante.

Però l’assistenza e la logistica mi sono sembrate subito confortevoli e mi sono lanciato.

Poi non bastano le azioni: bisogna parlare,  offrire buone indicazioni a corredo degli assaggi, intrattenere con cortesia e simpatica verve! !

Certo, avevamo al fianco gli assidui angeli custodi dell’A.I.S., ma non hanno dovuto correggerci molto: unico loro incarico è stato quello di districarci tra la selva delle etichette, indispensabile finché non ci saranno, magari, etichette braille.

Purtroppo il sensibile rumore ambientale non ci ha aiutato nel mescere e nei colloqui con le persone, ma abbiamo saputo superare anche questo ostacolo.

Un intervistatore ha chiesto con un po’ di stupore: i ciechi stappano le bottiglie e versano anche il vino?

La risposta è stata precisa e lapidaria: i ciechi nella vita di ogni giorno hanno sempre stappato le bottiglie e versato il vino, però oggi, dopo averlo imparato,  lo possono fare anche nello stile sommelier.

Così un bel grazie è d’obbligo, sia per l’importante esperienza personale che abbiamo avuto noi corsisti e quasi sommelier, sia per tutti coloro che vorranno incamminarsi su questa strada, forse anche a livello professionale.

E il grazie va anzitutto a Mauro Marchesi che si è sobbarcato il peso dell’organizzazione, e grazie  anche a Mauro Manfredi, inevitabilmente magister! E grazie ad Adolfo, Davide e Ivan (scelgo l’ordine alfabetico per non fare differenze) che sono stati i nostri solerti  angeli custodi.

Dunque, anche questa, è stata una sfida e, tornando nell’autobus che da Fico riporta in città, soddisfatto ho sentito che l’avevo vinta.

LODE AL LAMBRUSCO.

  Vino di gran virtù, lo riconosco,

come vien di cantina, al buio, al fresco,

così lo stappo, e con cautela mesco:

signori, grazie a Dio questo è Lambrusco!

  basta un bicchiere e sento che rinasco,

e se ne bevo un altro non mi offusco:

Ne posso bere un fiasco che non casco:

e vuoi saper perché? Perché è lambrusco!

  Brindarono sia il gallo che l’etrusco,

lo invidiano l’America e il tedesco.

Fors’anche il bergamasco! e il Chianti tosco

a noi non fa paura: c’è il Lambrusco! (Non datene a Berlusco!)

  Con lo champagne consigliano il mollusco,

e con la cacciagione il barbaresco,

ma solo con il lesso, garantisco,

o con il cotechino, c’Ë il Lambrusco.

  Volete che la smetta? Beh, ubbidisco:

depongo la mia penna e riverisco,

perciò vuoto il bicchiere e mi zittisco:

Ma sai perché? Finito è già il lambrusco.

  vuol dir che ho esagerato e sono bresco?

provo ad alzarmi ma non ci riesco

ormai ho bevuto troppo, riconosco,

ma male non mi fa perché è lambrusco!

  la soluzione che io preferisco,

meno ne ho e più ne acquisisco,

canto fiori di rosa, fior di pesco…

stasera esco… sì, ma col lambrusco!