Corso di laurea in fisioterapia, di Antonio Quatraro

Autore: Antonio Quatraro

Anche quest’anno l’Università di Firenze ha aperto le iscrizioni al corso di laurea in fisioterapia, riservando 5 posti a candidati con disabilità visiva.

Verranno ammessi comunque solo coloro che superano il test di ammissione.

Scadenza

venerdì 9 agosto 2019.

link

https://ammissioni.unifi.it/INFO/DETTAGLIO?key=1222

Plaus: Festa del Gusto con Bar al Buio, di Valter Calò

Autore: Valter Calò

Plaus Aktiv e l’Unione Ciechi e Ipovedenti ONLUS/APS – Alto Adige, organizzano un evento festivo di sensibilizzazione il quale si svolgerà l’11 agosto in occasione della festa denominata “Genussfest’l Plaus”.
Nell’ambito di un percorso sensoriale, presso il Municipio, sarà possibile degustare vini delle nostre terre in una situazione di buio totale nonché sviluppare il senso dell’olfatto odorando vari profumi.
Gli ospiti avranno la possibilità di entrare nel locale oscurato muniti di un bastone bianco, quello comunemente usato dai non vedenti, e potranno cosi provare come ci si muove in assenza dei punti luce di riferimento. Verranno accolti al banco del Bar al buio, dai nostri soci.
Ci sarà uno scambio dei ruoli: Persone cieche o ipovedenti, cioè le persone che di solito vengono servite, diventano baristi e servono gli ospiti vedenti. A causa della mancanza totale di luce un normale recarsi al bar diventa un’avventura durante la quale non si vede, ma non si viene visto neanche dagli altri. Si potrà entrare in un dialogo reciproco, potranno essere eliminate le paure e le barriere invisibili che spesso si ergono all’interno dei rapporti umani. Iniziative di questo genere vengono proposte per dare alla popolazione l’opportunità di conoscere ed avvicinarsi alla disabilità sensoriale visiva. Si tratta di iniziative molto importanti per migliorare sempre di più l’inclusione dei minorati della vista nel mondo comune. All’interno dei locali totalmente al buio saranno sempre presenti delle persone non vedenti e il tutto si svolgerà con la massima sicurezza.
Le offerte nell’ambito del percorso sensoriale comprendono infine la possibilità di fare un giro come passeggero su un tandem con gli occhi bendati.
Un ringraziamento va agli organizzatori del “Genussfest’l Plaus”, i quali hanno mostrato grande sensibilità, pensando oltre ai dovuti festeggiamenti con musica e ottimi piatti da degustare, di coinvolgere l’Unione Ciechi e Ipovedenti dandoci la possibilità di sensibilizzare sul tema della minorazione visiva.
Info: dott. Valter Calò – Presidente UICI Alto Adige
tel.: 0471-971117, 373-7206206, e-mail: presidente@unioneciechi.bz.it
web: www.unioneciechi.bz.it

FALSI CIECHI, di Luciana Loprete

Autore: Luciana Loprete

L’UICI di Catanzaro, in persona del Presidente pro tempore, Luciana Loprete, quale associazione rappresentativa per legge della categoria dei disabili visivi, plaude agli organi inquirenti che hanno smascherato l’ennesimo caso di persona normodotata che, da diversi anni, risultava riconosciuta cieca totale, falso riconoscimento che ha indebitamente fruttato alla stessa l’incasso delle provvidenze economiche previste dalla normativa vigente.

L’UICI di Catanzaro, associazione impegnata da anni nel riconoscimento e nella difesa dei diritti costituzionali della persona cieca, convinta, oggi più che mai, dell’importanza della lotta contro i “furbetti” per il raggiungimento dei predetti fini, rimane in attesa degli sviluppi giudiziari anche al fine di partecipare all’istaurando procedimento penale costituendosi parte civile a carico dei presunti “falsi ciechi”, soggetti che, se realmente tali, arrecano danni alla società ed a tutte le persone disabili visive.

L’UICI infatti, ancora oggi manifesta il proprio dissenso e la propria indignazione nei confronti non solo di codesti presunti “falsi ciechi” che alimentano sempre di più l’opinione pubblica a pensare che tutta la categoria si finga tale, ma soprattutto ci si chiede come ancora oggi sia il medico generico, sia lo specialista si possano ancora prestare nell’attestare situazioni di cecità anche dove palesemente tale condizioni non sono veritiere.

Ancor di più ci si domanda come sia possibile che commissioni medico sanitarie che accertano la sussistenza dell’HANDICAP utilizzino due pesi due misure, avvantaggiando in alcune circostanze soggetti che si vedono un riconoscimento di cecità senza averne diritto, mentre in altre circostanze ci troviamo a dover supportare soggetti che pur possedendo i requisiti necessari e le dovute certificazioni a supporto si vedono rimandare nuovamente presso specialisti per produrre ulteriore documentazione o nel peggiore delle ipotesi a vedersi bocciata la domanda con conseguente necessità di adire all’autorità giudiziaria per vedersi riconosciuto un sacrosanto diritto.

Sia chiaro, come associazione di categoria e per le motivazioni su espresse riteniamo che il corretto comportamento sia quello di accertarsi dell’effettivo stato di cecità del soggetto che richiede il riconoscimento dello stato di handicap, ed è per questo motivo che le notizie che appaiono sporadicamente sulle testate giornalistiche ci lasciano sbigottiti.

La magistratura siamo fiduciosi che farà il suo corso ed accerterà responsabilità oggettive e soggettive a carico di chi così facendo ha ancora una volta ridicolizzato uno status di disabilità che l’ICF e l’OMS definiscono come uno dei più gravi.

Desideriamo infine rivolgere un invito a coloro che soffrendo di disturbi della vista ritengono di voler predisporre la domanda per l’accertamento del proprio status di invalidità, di rivolgersi alla scrivente associazione di categoria che operando nel settore specifico potrà supportare al meglio chi, qualora ne abbia i requisiti, ha diritto a vedersi riconosciuto uno stato di invalidità e ad essere seguito nelle sue continue esigenze.

Il Presidente
Luciana Loprete

La nuova stazione è per tutti: sottopasso senza più barriere

Autore: Uici Cremona

La nuova stazione è per tutti: sottopasso senza più barriere

Riaperto ieri dopo la riqualificazione. Percorso tattile per disabili. Lavori avanti

Il sottopasso principale è riaperto da ieri: completamente riqualificato, funzionale e bello anche a vedersi, dotato di ascensori che dovrebbero entrare in funzione in tempi brevi.
E tra il secondo e il terzo binario, la sempre promessa e ora finalmente anche concreta attenzione alla disabilità si specchia nei marciapiedi rialzati e sistemati e nell’allestimento del percorso tattile per non vedenti in fase avanzata.
Eccolo, il volto nuovo della stazione ferroviaria: esteticamente migliore, più moderna e accessibile e, soprattutto, senza barriere.
È così, con un intervento di generale riordino che ancora attende di essere implementato ma che intanto mostra i primi, significativi cambiamenti, che incomincia a prendere forma il progetto concordato fra Comune e Rete Ferroviaria Italiana quasi due anni fa. Si tratta del piano di ristrutturazione, da oltre due milioni di euro, elaborato in sinergia dall’ente e dalla società nel corso di una interlocuzione lunga, prima aperta e poi sostenuta anche tecnicamente dall’allora assessore alla Mobilità e Infrastrutture Alessia Manfredini, dall’assessore Rosita Viola e dal direttore del settore Lavori Pubblici, Marco Pagliarini. In particolare, è già stato riqualificato il principale sottopasso pedonale con la realizzazione di due nuovi ascensori, a servizio del primo e del secondo marciapiede di stazione, in linea con le specifiche tecniche previste per le persone a ridotta mobilità. Inoltre, rispettando lo standard previsto a livello europeo per i servizi ferroviari metropolitani, sempre con l’obiettivo di agevolare l’ingresso e l’uscita dai treni, anche i camminamenti sono già stati innalzati a 55 centimetri dal piano binari, con l’inserimento dei percorsi tattili per ipovedenti e non vedenti.
E ora i lavori, approvati dalla Soprintendenza, proseguiranno con un’ulteriore fase del progetto complessivo che riguarderà l’intera stazione e che avrà ripercussioni positive, ovviamente anche per i pendolari. Proseguiranno e si intersecheranno con un altro maxi intervento, quello finanziato dal ‘Patto per la Lombardia’ sulla base dell’accordo sottoscritto nel 2016 fra l’allora esecutivo di Roberto Maroni e l’allora governo di Matteo Renzi, che contempla per Cremona la completa rivisitazione della stazione ferroviaria, con riordino del piazzale, raddoppio del parcheggio di servizio e sistemazione della parte adiacente di via Dante sul fronte viabilistico e della sicurezza, porzione questa ultima che come noto è già in corso, sostenuta da una elargizione di due milioni e 400mila euro. E così, indicativamente entro la fine dell’anno, miglioreranno non solo l’accessibilità ma anche la sosta e la viabilità presso il nodo di interscambio. Serviva un salto di qualità e la sistemazione ormai iniziata sembra proprio poterla garantire.

Ostacoli: il dossier dell’Unione Ciechi
Una stazione per tutti: era l’obiettivo prefissato ed è l’obiettivo che si sta raggiungendo. Non era scontato. Perché la partenza era in salita. Si partiva dal dossier elaborato, in sinergia con il Comune, dalla Sezione di Cremona dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti: 41 pagine, intitolate ‘Conoscenza e valutazione del grado di accessibilità e fruibilità’, trasmesse ad Rfi dall’amministrazione, in particolare dagli assessori interessati, Alessia Manfredini e Rosita Viola e dalla presidente del consiglio comunale Simona Pasquali. E proprio su quel documento, e sulle istanze presentate, si è sviluppato il progetto che ora sta andando ad attuazione. Per eliminare tutte le criticità evidenziate in quel dossier. Ostacoli tutti messi nero su bianco: la mancanze di percorsi dedicati ai diversamente abili nell’atrio interno del presidio di via Dante e nel piazzale esterno, l’assenza di un percorso tattile nel corridoio, l’illuminazione insufficiente per chi ha problemi visivi, la discontinuità di scalinate. E poi, soprattutto, il problema sul binario uno, sprovvisto di percorso tattile di orientamento, senza codice di arresto e pericolo posizionato sulla linea gialla e necessario per segnalare la fine della banchina e l’inizio dei binari e mai dotato di ‘manicotto’ con scritta Braille.
Sintetizzando: una situazione di generale pericolo per gli utenti diversamente abili.
Ma anche uno scenario, quello descritto nell’atto, da cancellare. Lo si sta facendo. Perché incassata allora la disponibilità di Rfi ad un complessivo intervento di adeguamento, ora l’operazione barriere addio è in pieno corso.

Da “La Provincia di Cremona” di Venerdì 26 Luglio 2019

A Catania il mare è di tutti, il mare è per tutti, di Anna Buccheri

Autore: Anna Buccheri

Lo scorso giovedì 1 agosto 2019 il Presidente dei Lions Acitrezza Verga, Mario Seminara, ha consegnato alla Presidente UICI di Catania, Rita Puglisi, nella sede UICI catanese una sedia Job che consente alle persone con disabilità motorie di accedere in tutta sicurezza alla spiaggia e di entrare in acqua e poter così fare il bagno in mare come tutti, dal momento che la sedia Job va in acqua e galleggia come un salvagente.
Erano presenti: Ignazio Ragusa, Presidente Regionale SIB (Sindacato Italiano Balneare) Confcommercio che si è dichiarato convinto della necessità di migliorare l’accesso libero al mare, potendo contare su personale adeguato anche per accompagnare il disabile seduto sulla sedia Job; il responsabile del lido Le Palme, Vito Bruno, in rappresentanza del proprietario Giuseppe Saffo, la sedia infatti è stata data per questa stagione in dotazione al lido Le Palme, stabilimento balneare con cui l’UICI di Catania ha da tempo avviato una collaborazione (progetti per bambini e ragazzi che hanno previsto l’uso della cucina, concesso gratuitamente; stagione balneare; location per lo spettacolo teatrale Un sogno a tre punte, anche in questo caso a titolo gratuito); Anna Isaia, mamma di una ragazza con disabilità visiva e motoria e rappresentante dei genitori, che ha posto l’accento sulle capacità ricettive e sulla specializzazione del personale del lido Le Palme che sa agire unendo alla professionalità un modo di fare affettuoso e cordiale con bambini e ragazzi; Maria Teresa Falcone, socia dell’UICI di Catania e rappresentante della Rete regionale malattie rare.
La Presidente UICI di Catania, Rita Puglisi, ha espresso la volontà di avviare una collaborazione con l’amministrazione comunale, per un patto con la città, affinché già dal prossimo anno la spiaggia libera venga attrezzata per un’accessibilità per tutti, nel pubblico e nel privato, adeguando tutti i lidi che aderiranno per un turismo accessibile. La Playa di Catania, spiaggia di sabbia dorata lunga 18 chilometri, è naturalmente accessibile, devono esserlo quindi anche le strutture, i cani guida sono infatti addestrati per accompagnare il disabile visivo a nuotare. Infine la Presidente ha rilevato che il turismo accessibile è espressione di solidarietà, è un imperativo morale e fa indotto: il disabile è accompagnato, è un consumatore, fa economia.

Il Ministro Locatelli farà visita al comune di Monteverde

Autore: Redazionale

Mercoledì 7 agosto p.v., accompagnata dal presidente nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Mario Barbuto, il Ministro per la Famiglia e le Disabilità Alessandra Locatelli sarà in visita presso il comune di Monteverde in provincia di Avellino. Ricordiamo che il comune di Monteverde ha ricevuto l’Award come borgo più accessibile d’Europa.

Progetto ambizioso e futuristico quello proposto da Monteverde che nel suo stupendo borgo ha realizzato 4,5 km di percorso LVE e al contempo ha abbattuto tutte le barriere architettoniche che potevano impedire la fruizione di questo stupendo patrimonio alle persone con disabilità. Il 4 dicembre scorso a Vienna il comune di Monteverde (Av) ha ricevuto l’Award per questo progetto di accessibilità che non si è fermato ma che prova ancora a volare con l’ausilio delle nuove tecnologie che dovrà conferire un ulteriore aiuto alle persone con disabilità che decideranno di farsi accarezzare e coccolare da questo stupendo borgo.

Oggi il progetto di Monteverde deve sicuramente trovare un respiro nazionale e internazionale affinché possa rientrare a pieno titolo fra le mete turistiche accessibili perché non venga vanificato lo sforzo e la scelta coraggiosa fatta dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Franco Ricciardi e dall’intera popolazione, quando si è deciso di investire per rendere fruibile ed accessibile a tutti i disabili l’intero territorio comunale. La visita del Ministro Alessandra Locatelli, può rappresentare un bel segnale di attenzione rispetto a quanto è stato fatto sino ad oggi e a quello che dovrà e potrà essere realizzato per migliorare l’accessibilità del borgo.

La riforma del terzo settore, prevede tra i suoi strumenti, una Cabina di regia che, finalmente si è riunita ieri, di Massimo Vita

All’ordine del giorno il decreto sui limiti e criteri per lo svolgimento, da parte del Terzo settore di attività diverse da quelle di interesse generale e il decreto di approvazione delle linee guida per il bilancio sociale.

L’art. 97 del Codice del Terzo settore prevede l’Istituzione, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, di una Cabina di regia con il compito di “coordinare, in raccordo con i ministeri competenti, le politiche di governo e le azioni di promozione e di indirizzo delle attività degli enti iscritti nel registro nazionale del Terzo settore. I compiti di questo organismo, apparentemente un doppione del consiglio nazionale del terzo settore, sono:
1. Coordinare l’attuazione del Codice del Terzo settore, esprimendo un parere sugli atti attuativi;
2. Favorire la definizione di accordi, protocolli di intesa o convenzioni, con enti privati e pubbliche amministrazioni, finalizzati a valorizzare l’attività degli enti del Terzo settore e a sviluppare azioni di sistema;
3. monitora lo stato di attuazione del codice anche al fine di segnalare eventuali soluzioni correttive e di miglioramento.
I compiti sopra indicati, sono apparentemente quelli del consiglio nazionale previsto all’artt. 58-60 dello stesso d.lgs. 117/2017, dal momento che entrambi gli organismi esaminano i provvedimenti normativi in tema di Terzo settore ed esprimono pareri in merito, ma gli ambiti sono molto diversi, il Consiglio rappresenta il luogo di confronto tra le diverse istituzioni, rappresentanze del Terzo settore e studiosi finalizzata ad approfondire le ipotesi di atti normativi in tema di Terzo settore; la Cabina di regia è una sede di confronto prevalentemente istituzionale – anche se aperta al Terzo settore – per assicurare la necessaria sinergia tra il mondo degli enti del terzo settore e i vari ministeri coinvolti.
La Cabina di regia è presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri, e, sulla base del DPCM 30/01/2018, è composta dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, dal Ministro dell’economia, dal Presidente della Conferenza delle Regioni, dal Presidente dell’Unione Province Italiane, dal Presidente dell’Associazione Nazionale comuni Italia, dal Presidente della Fondazione Italia Sociale e il portavoce del forum del terzo settore.
Ieri hanno deciso due provvedimenti attuativi del Codice, già elaborati in bozza nei mesi passati e anche già oggetto di consultazione presso il Consiglio Nazionale del Terzo Settore:
– il Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali relativo ai criteri e limiti svolgimento, da parte di Enti di Terzo settore, di attività diverse da quelle di interesse generale; il provvedimento deve precisare in altre parole quando un’attività può essere ritenuta 1) strumentale e 2) secondaria rispetto a quelle di interesse generale che caratterizzano le organizzazioni di terzo settore: ad esempio un esercizio commerciale che serva a creare risorse per finanziare un’attività associativa in tema di ambiente o di cultura;
– il Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali contenente le linee guida per la redazione del Bilancio sociale. Si tratta di una materia di rilievo, in quanto disciplina le modalità con cui deve essere assolto un obbligo che riguarda tutte le imprese sociali, nonché tutti gli Enti del Terzo settore con fatturato superiore ad un milione di Euro.
Dopo questo passaggio è prevedibile che i due provvedimenti giungano ad approvazione.
Questa riunione, attesa da tempo, farebbe pensare che si voglia accelerare sui provvedimenti che devono fornire gambe e testa a questo codice.
Anche al nostro interno dovremo prepararci a questi eventi se non vogliamo rischiare di arrivare impreparati.

Settimana Mondiale del Glaucoma

10 – 16 marzo 2019
Iniziative promosse dalla sezione territoriale di Siena dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI)

Programma

sabato 9 marzo dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e
domenica 10 marzo dalle ore 9.30 alle ore 13:00 e dalle 15:00 alle 18:30 Visite gratuite di screening per la prevenzione del glaucoma presso la sala delle Vittorie della Contrada del Drago i Piazza Matteotti

Martedì 12 marzo,
incontro con gli studenti del liceo artistico di Siena per parlare di glaucoma, prevenzione e e del ruolo delll’UICI.

Martedì 12 marzo e mercoledì 13 marzo
Open day dalle 15:00 alle 18:00 presso il policlinico “Le Scotte”: visite di screening per la prevenzione del glaucoma; Ambulatorio primo lotto – settimo piano, ore 15.00-18.00

Giovedì 14 e venerdì 15 marzo
Visite di approfondimento per le criticità rilevate in screening presso il policlinico “Le Scotte”.

Nei giorni dal 12 al 15 marzo secondo il calendario della settimana mondiale del glaucoma l’Azienda USL Toscana Sud Est effettuerà le visite gratuite presso le sedi di Colle Val d’Elsa nei giorni 13 e 14 marzo visite totali 55, Nottola nei giorni 12 e 14 marzo visite totali  11, Siena Pian d’Ovile nei giorni  14 e 15 marzo visite totali 14 e  Abbadia giorno 13 marzo visite totali 8.
Come si prenota?
si prenota al 0577536018 oppure 0577536280
Quando?
il 7 – 8 -11 marzo dalle ore 11.00 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle ore 16.00.

Settimana mondiale del glaucoma, di Raffaele Rosa

Dal 10 Marzo al 16 Marzo 2019

Nell’ambito della Settimana Mondiale del Glaucoma, la Sezione Territoriale della Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Onlus APS di Salerno, che da oltre 30 anni in provincia di Salerno promuove “campagne di prevenzione della cecità”, in collaborazione con la Fondazione Comunità Salernitana ha organizzato presso il proprio Centro di Consulenza Oculistica, con annesso Centro di prevenzione, cura e riabilitazione visiva per i soggetti ipovedenti, 4 (quattro) giornate dedicate alla misurazione della pressione oculare (esame della tonometria molto importante per individuare precocemente il glaucoma), secondo il seguente programma:

Lunedì – martedì – mercoledì e giovedì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,30 alle ore 18,00 presso il centro di consulenza oculistica sito in via Aurelio Nicolodi n.13 primo piano 84126 Salerno (zona Campione):
nei suddetti giorni verranno effettuati gratuitamente controlli della pressione oculare, mediante il Tonometro a soffio e verrà distribuito del materiale informativo. Ci potrà essere anche la possibilità di effettuare visite di controllo con la nostra apparecchiatura Visiolit, per misurare il Visus.
Le visite verranno coordinate dal Dr. Francesco Scozia – Oculista-Responsabile del suddetto Centro di consulenza oculistica Uici di Salerno con la collaborazione della Dr.ssa Acanfora Annunziata-Ortottista.
La cittadinanza è invitata a partecipare, prenotandosi presso gli Uffici di Segreteria telefonando ai numeri 089797256-089792933 dalle ore 9,00 alle ore 13,00 di tutti i giorni a partire da Venerdì 8/03/2019, escluso Sabato 9/3 e fino al giorno 15/03/2019.

Quello che gli occhi non vedono, di Sandra Minichini

Autore: Sandra Minichini

Era la primavera del 2007 quando, nasceva a Sant’Anastasia in provincia di Napoli, il Presidio Zonale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (Uici) come rappresentanza dell’hinterland vesuviano.
Per i dieci anni di attività del Presidio, è stato realizzato un convegno esulando dagli standard a cui siamo abituati… un convegno in cui le Istituzioni presenti, nelle figure di sindaci, assessori, rappresentanti politici e di cultura, si sono spogliati delle loro vesti istituzionali e, nel buio della sala consiliare del Comune di Sant’Anastasia, venerdì 15 dicembre c. a., hanno raccontato inediti aneddoti della loro vita in relazione al concetto di cecità inteso, straordinariamente, non nella sua accezione di menomazione sensoriale piuttosto nel suo significato metaforico; infatti, “quello che gli occhi non vedono”, così intitolato l’evento, per mettere l’accento su cosa, davvero, non “fa vedere”: la cecità dell’anima! “Sogna ed impegnati, tutti i giorni, a realizzare i tuoi sogni” – è con questa frase che, Giuseppe Fornaro, responsabile del Presidio, interviene al convegno raccontando la sua storia.
Dopo aver perso la vista all’età di sette anni, viene iscritto presso l’Istituto Speciale “Domenico Martuscelli” di Napoli, dove affronterà gli studi e vivrà per circa otto anni ritornando a casa solo nei fine settimana. La frase che, suo padre, gli ripeteva sovente, è ancora oggi, sprone per la sua vita, tant’è vero che, sognava di aiutare tutti coloro che vivessero la sua medesima condizione di disabile visivo, ed il sogno diventa realtà col Presidio Zonale Uici.
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti è la storica Associazione nata per tutelare i diritti dei video lesi ed oggi vanta circa 97 anni di storia. Agli inizi del Novecento, mentre in altri paesi europei, come Francia e Regno Unito, il diritto all’istruzione per i ciechi era già acquisito, nel neocostituito Regno d’Italia, la maggior parte dei ciechi (definiti inabili dalla legge) era di fatto emarginata dalla società: essi infatti, non potendo accedere al mondo del lavoro e conquistare quindi una propria indipendenza, vivevano in famiglia o venivano ricoverati presso istituti/ospedali, ma nel caso in cui i familiari non possedevano la disponibilità economica per mantenerli o pagare le rette alle strutture, essi conducevano una vita di stenti, abbandonati a se stessi e molto spesso riuscivano a sopravvivere soltanto chiedendo l’elemosina.
L’inizio del lungo percorso che porterà i ciechi e gli ipovedenti all’ottenimento dei loro diritti fondamentali e alla costituzione dei presupposti per una completa integrazione sociale coincide con la fine della Prima Guerra Mondiale. Durante il conflitto, infatti, molti militari rimasero privi della vista e fra loro anche ufficiali e persone di alto rango che spesso erano già in possesso di un diploma o di una laurea. Questi militari, socialmente rilevanti, che in guerra avevano perso la vista, nei primi mesi successivi al conflitto, promossero un vasto movimento di portata nazionale, finalizzato in un primo momento al loro reinserimento nella società, ma ben presto si estese a tutta la categoria dei ciechi, al di là della loro condizione economica e sociale. Come conseguenza di questo vasto movimento, nel 1920 nacque a Genova l’Unione Italiana dei Ciechi. Quasi tutti i fondatori furono ciechi di guerra, come Aurelio Nicolodi che ne divenne il primo presidente. Con la fondazione dell’Unione Italiana dei Ciechi i non vedenti italiani avevano a disposizione uno strumento di aggregazione, di tutela e di rappresentanza che li metteva nella condizione di porsi come interlocutori attivi nei confronti delle Istituzioni e della società civile, nonché di gestire in prima persona i loro problemi, sino a quel momento affidati ad altri. Sin dalle sue origini, l’Unione Italiana Ciechi affrontò problematiche di vario genere riguardanti le condizioni dei ciechi in Italia ed il primo ad essere affrontato fu proprio l’istruzione come mezzo fondamentale per accedere al mondo del lavoro ed ottenere quindi indipendenza e dignità sociale.
Tantissimi i traguardi raggiunti nel corso di quasi cento anni di impegno per i minorati della vista, dall’emanazione di leggi in materia d’istruzione, lavoro, previdenza sociale allo sviluppo di tecnologie assistive per concludere con un piano di formazione per docenti in tiflologia, autonomia e mobilità ed informatica.
Il Presidio Zonale Uici di Sant’Anastasia, da dieci anni, è il punto di riferimento delle persone affette da cecità o ipovisione che vivono nell’area vesuviana ed ambisce a crescere in competenze ed attività affinché possa offrire sempre più servizi ed efficienza ai portatori della disabilità visiva. Ha condotto collaborazioni con scuole ed amministrazioni non solo anastasiane ma, anche dei paesi limitrofi, realizzando progetti relativi all’inclusione scolastica degli alunni Ciechi e Ipovedenti, nonché, progetti relativi all’autonomia e alla mobilità, ed infine allo sport.
Il Presidio ha sempre puntato sull’alta qualità dei suoi collaboratori, professionisti esperti della minorazione visiva, i quali, offrono, presso la stessa Rappresentanza Uici, consulenze gratuite ai Soci; un team costituito da varie figure professionali che operano in squadra per offrire il massimo in termini di attività, competenze e servizi erogati. Tanta eccellenza è stata ben onorata da figure di spicco della politica e della cultura non solo anastasiane; erano presenti i Dirigenti scolastici delle scuole di Sant’Anastasia, il Sindaco Raffaele Abete, il Vescovo Francesco Marino, la Direzione Uici Nazionale nella persona di Marco Condidorio, il giornalista Francesco De Rosa, l’Associazione “Gli Amici di Skinny” nella persona di Carolina Nappi, e molti altri rappresentanti di rilievo.
La serata è stata molto variegata ed articolata, oltre alle lectio magistralis che hanno avuto come sfondo una leggera luce soffusa rendendo l’atmosfera accattivante ma al contempo intima e suggestiva, si sono alternati momenti quali, la consegna delle targhe alle autorità come ricordo dell’evento, la consegna di favole personalizzate scritte in Braille ai bambini e ragazzi disabili visivi ed infine la lettura di temi, attinenti all’argomento, prodotti dagli studenti anastasiani.
Una serata ricca, soprattutto di emozioni; storie vere, talune intrise di dolore e tristezza, questi, sentimenti che, inevitabilmente, accompagnano la vita, o parte della vita, di un disabile; ma, questo “evento al buio” si è fatto portatore di un importante messaggio, portando alla riflessione su cosa sia davvero la cecità, se una condizione del corpo o un animo spento. Una gremita platea ha onorato dieci lunghi anni di dedizione, lavoro ed impegno sociale; una grande dimostrazione di stima ed affetto per il Presidio Zonale Uici di Sant’Anastasia che conferma l’intenzione di una, ancora lunga, permanenza.