Forlì-Cesena – Corso di lingua Inglese per persone non vedenti e ipovedenti

Promosso dalla dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti sezione territoriale.

Imparare una lingua straniera permette di migliorarsi professionalmente, divertirsi e riuscire a comunicare con più facilità con amici di altri Paesi. Non è però facile trovare dei corsi specializzati per chi ha problemi visivi, ma adesso anche a Forlì e a Cesena è possibile frequentare un corso di lingua inglese per non vedenti o ipovedenti. E’ questo il nuovo progetto proposto dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti sezione territoriale di Forlì-Cesena. L’iniziativa è stata organizzata in partnership col Centro Linguistico Cesena e il progetto Blind Bat di Forlì e ha già riscosso un’ottima risposta da parte degli iscritti. Partito a gennaio, il corso è diviso in due gruppi da 5 studenti ciascuno, uno si tiene nella sede UICI di Forlì (in Piazzale della Vittoria 12), e l’altro nella sede di Assiprov a Cesena (in via Serraglio 18). Gli studenti sono stati suddivisi in gruppi in base alla loro conoscenza preliminare della lingua stabilita attraverso un breve test d’ingresso svolto in modalità accessibile.

“È il primo corso di inglese organizzato in provincia – spiega la curatrice e docente Genny Marzocchi – e nasce dai racconti di una delle partecipanti, che mi ha manifestato la sua passione per l’inglese, ma anche la difficoltà a trovare in zona un corso per non vedenti. Infatti, fino a qualche anno fa, per studiare inglese andava a Bologna in treno perché era la sede più vicina per un corso di specializzato. Oggi, la situazione è cambiata grazie alla disponibilità di UICI, che ha fornito le sedi e il servizio accompagnamento per chi ne ha bisogno. La risposta dei partecipanti è molto positiva e abbiamo anche uno studente da Faenza e uno da Rimini”.

Genny Marzocchi collabora da diversi anni come volontaria con UICI ed è una docente molto apprezzata non solo per la sua capacità comunicativa, ma anche per la capacità di creare un ambiente di studio in cui gli allievi si sentono a proprio agio. Per questo nuovo progetto ha potuto contare sulla collaborazione di Silvia Fabbri, direttrice del Centro Linguistico Cesena, dove Genny lavora. La direttrice ha accolto con entusiasmo la possibilità di fornire un servizio necessario e mai proposto prima in un ambito così specializzato. Un’iniziativa in linea con l’attività del Centro Linguistico, dove la qualità della didattica e la specializzazione in settori specifici è importantissima. “Crediamo nella collaborazione e nel lavoro di squadra – conclude Genny – e il corso di inglese è un esempio di come possiamo migliorare la qualità della vita di tutti”.
Genny fa inoltre parte di Blind Bat, un progetto formato da un gruppo di ragazzi che lavora su progetti di accessibilità per ipovedenti e non vedenti attraverso la tecnologia. Al momento, Blind Bat sta collaborando con l’università di Cesena e quella di Forlì per la progettazione di una APP sul turismo accessibile. La tecnologia diventa sempre di più un’alleata per superare ogni ostacolo.
Focus sul corso
Contenuti: adattato alle esigenze di apprendimento delle persone con difficoltà visive attraverso il supporto di materiale didattico adeguato, schede in braille, file audio, materiale di studio compatibile con i più comuni lettori vocali per agevolare gli studenti nell’apprendimento della lingua straniera. Con cadenza: settimanale, un incontro da 90 minuti. Durata del corso: tre mesi (12 lezioni, 18 ore totali); livello da confermare tramite test d’ingresso

Per informazioni UICI sezione Forlì-Cesena: 0543402247

Asti – Una ricorrenza dimenticata

Dieci anni fa, il 3 marzo 2009, con la legge numero 18 veniva ratificata la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, promulgata a New York il 13 dicembre 2006. Scopo della Convenzione, previsto dall’Art.1 della stessa è “promuovere, proteggere e garantire il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto per la loro intrinseca dignità”. Essa riconosce la dignità e il valore connaturati a tutti i membri della famiglia umana ed i diritti uguali ed inalienabili come fondamento di libertà, giustizia e pace nel mondo.
La ricorrenza del 3 marzo è passata sotto silenzio, forse perché è troppo ingombrante confrontarsi con principi così alti e troppo spesso disattesi per grave indifferenza ed incuria?

LEGGI DORMIENTI
Eppure la produzione legislativa non manca. La recente Legge regionale n° 3 del febbraio scorso sulla Promozione delle politiche a favore delle persone con disabilità “contiene nuovi principi – sottolinea Adriano Capitolo, Presidente provinciale della Fand -Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilita – ma è vuota di contenuti e non mette soldi. Non fa altro che richiamare leggi nazionali e sovranazionali che la Regione stessa ha sempre ignorato. Dovrebbe essere ben più incisiva”. Che dire della legge n° 41 del lontano 1986 sull’adozione da parte di Comuni e Province dei P.E.B.A (Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche), e dei P.A.U (Piani per l’ accessibilita’ urbana), introdotti dalla legge 104 nel 1992? “Molti Comuni sono inadempienti – precisa Capitolo – La Regione ha il compito di vigilare e in caso di mancata adozione dei piani entro 1 anno dall’emanazione della legge, nominare un commissario. Non ci risulta che abbia preso provvedimenti in tal senso. Sarebbe opportuno incrementare incentivi e punteggi nei bandi pubblici a favore di coloro che si impegnano a realizzare opere prive di barriere, ricordando per altro che già esistono precise disposizioni di legge che impongono di costruire in modo da garantire a tutti l’accessibilità”.Sempre l’articolo 32 della succitata legge, vieta l’erogazione di contributi e agevolazioni da parte dello stato o di enti pubblici per progetti che non osservano le norme in materia.
Con questa realtà fatta di provvedimenti quasi sempre disattesi, si scontrano quotidianamente anche i 5.000 disabili dell’Astigiano: il numero è riferito alle persone percettive di assistenza, ma se si sommano anche i cittadini con disabilità lievi, la cifra si triplica. Può essere ignorata una frangia così numerosa di persone?

L’ISTAT E L’ESEMPIO DELLE SCUOLE
Secondo la recente indagine Istat riferita alle scuole di ogni ordine e grado nell’anno scolastico 2017/2018 risulta che in Piemonte è accessibile il 35,7% delle scuole con riferimento alle barriere fisiche ed il 23% delle scuole con riferimento alle barriere senso percettive.
Non accessibile il 50,2% delle scuole causa barriere fisiche ed il 62,9% delle scuole causa barriere senso percettive. Numeri che la FAND considera non attendibili. Non ci risulta che il 23% delle scuole Piemontesi sia privo di barriere senso percettive.
Nell’astigiano, l’unica ad essere realmente accessibile a tutte le disabilità è l’istituto Andriano di Castelnuovo Don Bosco.Purtroppo l’Istituto Nazionale di statistica non è in grado di fornire i dati disaggregati per singola provincia e per singolo Comune, impedendo di fatto una completa comprensione del fenomeno a livello locale con conseguenti gravi ricadute in termini di dispendio di risorse, anche finanziarie, ma non solo, che non contribuisce a perseguire le necessarie finalità di trasparenza e di pubblica conoscibilità della situazione delle singole strutture scolastiche e che non è in grado, di incidere sulle concrete obbligatorie politiche pubbliche di eliminazione delle barriere nei medesimi Istituti scolastici, ai fini della piena fruibilità degli stessi dall’utenza con disabilità.

SUL LAVORO SIAMO UN PESO
La Fand pone l’accento anche sul collocamento mirato: nell’Astigiano, come altrove, le liste d’attesa sono affollate. Non e solo il privato a non assumere, negli ultimi anni anche il pubblico è restio nell’assolvere agli obblighi.

TURISMO, CULTURA, COMUNICAZIONE, MA NON PER TUTTI
Asti aspira a diventare una realtà sempre più turistica, “ma l’accesso a 360 gradi alla cultura è fortemente limitato a tutte le categorie di disabili”, come spiega il Presidente di Fand. “Forse solo la cripta di Sant’Anastasio è attrezzata in tal senso – aggiunge – In generale mancano mappe visivo-tattili, targhe in Braille, in large printe oltre a percorsi tattili, descrizioni audiovisive e con il linguaggio dei segni “LIS” per le persone sorde. Non vi sono taxi attrezzati per il trasporto dei disabili, limitando in tal modo la possibilità di spostarsi per visitare la città e le tante bellezze del nostro territorio anche ai disabili motori provenienti da fuori Asti. Il problema della fruizione della cultura si estende inoltre agli spettacoli teatrali e a quelli cinematografici, praticamente preclusi a chi soffre di disabilità visiva e uditiva, poiché non sono messi a disposizione quegli ausili per le audiodescrizioni e sottotitolazione e con LIS forniti dalla moderna tecnologia”.
Non meno problematico si rivela l’accesso alle moderne forme di comunicazione: “Molti siti internet e i sistemi di comunicazione digitale sono inaccessibili, in disprezzo della legge – spiega il Presidente di Fand – Un malcostume molto diffuso soprattutto nella Pubblica Amministrazione, anche con la pubblicazione sul web e l’invio tramite e-mail di contenuti inaccessibili poichè creati sottoforma di immagine, spesso scannerizzando il documento originale, rendendolo non fruibile tramite “screen-reader”i lettori di schermo. Ricordo in proposito la legge n° 4 del 2004 che prevede Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici. Lo stesso dicasi per le applicazioni per smartphone che sarebbero di grande aiuto al disabile per il superamento delle difficoltà a cui va incontro ogni giorno, ma che di fatto risultano anch’essi inaccessibili come, per altro, i servizi offerti on line”.

IL TRASPORTO PUBBLICO E L’ACCESSIBILITA’: UNA LOTTA QUOTIDIANA
Quello del trasporto pubblico, soprattutto extraurbano, resta uno dei problemi di grande attualità che si fa più acuto durante i mesi estivi con la riduzione di orari e la sospensione, per un certo periodo, del servizio.
Si registrano criticità sia sui bus, sia nelle infrastrutture (fermate, Movicentro per esempio) che in molti casi, ricorda Adriano Capitolo, non rispondono neppure ai più elementari requisiti di sicurezza. Le stazioni ferroviarie, a parte Asti, non sono fruibili autonomamente e non vi sono servizi a supporto dei disabili. “Negli esercizi commerciali – aggiunge Capitolo – le normative in materia di accessibilità non sono rispettate, non solo per la presenza di barriere architettoniche, ma perché non ci sono forme di comunicazione aumentativa alternativa per chi ha una disabilità intellettiva come ad esempio l’autismo, con Braille e sistemi tecnologici NFC/QR code leggibili tramite smartphone.
La discriminazione dell’utente disabile si estende anche alle filiali delle banche, dove l’autonomia delle persone con disabilità è fortemente limitata, così come l’utilizzo degli sportelli automatici sia per la loro collocazione che per la mancanza di guide per ciechi od ipovedenti”. La Fand è inoltre critica verso la drastica riduzione dell’orario di apertura al pubblico degli sportelli, operata dalla Cassa di risparmio di Asti.
Abbiamo tante leggi che, se applicate, renderebbero meno sofferta e piu inclusiva la vita alle persone con disabilità. Purtroppo non è così! sebbene in calce ad ogni legge sia riportata testualmente: la presente… “DATA A TUTTI DA RISPETTARE E FAR RISPETTARE”, sempre meno la rispettano e l’onere di far rispettare le leggi è lasciato al disabile, proprio quel disabile che per la sua fragilità il legislatore ha ritenuto di dover tutelare. Conclude il Presidente Adriano Capitolo: “Una situazione che non è più accettabile. Ci rivolgiamo anche alla sensibilità di chi esercita la professione legale, chiedendo di supportare la FAND nel combattere una battaglia di civiltà, per il rispetto dei diritti e della dignità di questa parte di cittadini”.

Sport – Sport4all: Lo sport insieme… è meglio!

Noi del GSD lo sapevamo già, e ora lo sa anche tutta Milano!
Sport4all, è il titolo del progetto promosso dalla FONDAZIONE MILAN & “PLAYMORE!” e patrocinato dal comune di Milano.
Attraverso diversi appuntamenti, in una sede che diventerà punto di riferimento per lo sport integrato nella nostra città, tutti potranno toccare con mano quanto sia non solo possibile, ma anche divertente e gratificante, praticare discipline insieme a persone di diverse abilità, in cui ognuno potrà mettere in campo le proprie diversità e metterle al servizio dei compagni di sport:
il nostro Gruppo Sportivo sarà ovviamente presente, con il raffinato Blind Tennis, il mitico Baseball (con ASD Lampi Milano e ASD Thunder’s Five Milano BXC), e la sfolgorante scherma (con Accademia Scherma Milano).
Come ha detto il grande Daniele Massaro nella conferenza stampa di presentazione del progetto, svoltasi a Palazzo Marino lo scorso 25 marzo, “in una squadra siamo tutti uguali e quello che conta è il rispetto per l’avversario, l’aiuto al compagno in difficoltà, lo spirito di sacrificio e la passione condivisa”.
Così, dopo questi primi mesi (aprile, maggio e giugno) di appuntamenti di presentazione, a settembre partiranno i corsi continuativi.
Tutte le attività si svolgeranno presso il Centro Sportivo “PlayMore!”, in via della Moscova 26 a Milano.
Per info, calendario e adesioni si può consultare il sito:


Di seguito vi proponiamo il calendario delle attività delle discipline sportive per disabili visivi
lunedì 8 aprile (dalle 17:00 alle 19:00)
Blind Tennis
Martedì 9 aprile (dalle 18:00 alle 20:00)
baseball per ciechi
Venerdì 12 aprile (dalle 15:30 alle 18:00)
Scherma non vedenti
Lunedì 13 maggio (dalle 17:00 alle 19:00)
Blind tennis
Martedì 14 maggio (dalle 18:00 alle 20:00)
baseball per ciechi
Venerdì 17 maggio (dalle 15:30 alle 18:00)
Scherma non vedenti
Sabato 8 giugno

Festa finale con tutte le Attività
Tutto il Giorno Tutte le ONLUS
Una opportunità che la nostra città ci offre, da non lasciarsi scappare,
perché lo sport sia davvero per tutti!

Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS
Via Vivaio, 7
20122 Milano
tel.: +39 327 83 46 575
Email: info@gsdnonvedentimilano.org
Web: www.gsdnonvedentimilano.org

Sommario della rivista “Slash Magazine” n. 1 gennaio-febbraio 2019

Augurandoci di far cosa gradita, si riporta di seguito il sommario del numero 1 Gennaio Febbraio 2019, di Slash Magazine, anno III, il periodico bimestrale legato a Slash Radio Web. Se non lo avete ancora fatto, vi esortiamo ad abbonarvi!

Editoriale, di Luisa Bartolucci.

Cultura:
Il censimento dei radical Chic: intervista a Giacomo Papi;
Lorenzo Previ ci racconta il lego;
Diego Galdino ed il suo “Ultimo caffè della sera”;
Che la bellezza sia con te: intervista ad Antonia Arslàn;
“Le rughe del sorriso”: parliamone con l’autore;
Se tu potessi vedermi ora: intervista a Carolina Orlandi;
In vetta al mondo con Roberta Melli;
“L’altra America di Woody Guthrie”;
Incontro con Mimmo Politanò;
La mappa sonora della poesia (di Chiara Maria Gargioli).

Musica:
Ricordando Fabrizio de Andrè: “Amico faber”;
Ripensando a Fabrizio de Andrè: i ricordi e le opinioni di Elena Malvini ed Ernesto Assante;
“Beauty at closing time”: intervista a Massimo Giangrande, (di Chiara Maria Gargioli);
“Nina ed altre storie”: a tu per tu con Morhena!;
Massimo Tagliata ed il suo “Paradise” (di Chiara Maria Gargioli).

Sport:
Il tiro con l’arco: intervista a Giovanni Vaccaro (di Chiara Maria Gargioli);
Lazio vola: intervista a Claudio Lotito (di Renzo Giannantonio);
L’atletica vaticana (di Chiara Maria Gargioli).

Rubriche:
Orizzonti multimediali, a cura di Marino Attini;
Cinemando, a cura di Gabriella Gallozzi;
SlashArt: a cura del Museo tattile statale Omero;
Viaggi: la compagnia del relax, a cura di Enrico Raddrizzani;
Ausili e tecnologie, la parola agli esperti a cura di Giuseppe Fornaro;
C’è luce in cucina, a cura di Lucia Esposito;
Il salotto di Stefania Cavalieri, a cura di Stefania Cavalieri;
Il simposio dei Lettori, a cura di Rossella Lazzari;
L’opinione, a cura di Massimo Franchi;

I nostri speciali:
La giornata della memoria: interviste a Bernard Dika, Giovanni Grasso, Matteo Schianchi e Monica Pozzi, a cura di Chiara Maria Gargioli;
Parola di direttore, a cura di Mario Barbuto.

Per informazioni sulle riviste è possibile scaricare il Listino abbonamenti 2019 al link:
http://www.uiciechi.it/servizi/somm_stampaassoc.asp

Massa Carrara – La scuola di scultura per non vedenti

La scuola del marmo di Carrara è diventata la sede del primo corso nazionale per non vedenti organizzato dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. 14 studenti adulti si stanno impegnando per realizzare il loro volto in marmo.

Di seguito il link per visionare il servizio del TGR Toscana:
http://www.rainews.it/tgr/toscana/video/2019/03/tos-scuola-marmo-carrara-corso-scultura-non-vedenti-612d994a-85b4-4647-9475-658e1a008926.html?wt_mc=2.www.wzp.tgrtoscana_Contentltem-612d994a-85b4-4647-9475-658e1a008926.&wt

Torino – Mano (d)opera: Bando per opere in Memoria di Francesco Fratta

La sezione territoriale UICI di Torino, in collaborazione con il gruppo di lavoro “Making Sense” (che riunisce alcune tra le più importanti istituzioni artistiche torinesi) bandisce un concorso artistico nazionale intitolato alla memoria di Francesco Fratta, un caro amico (scomparso prematuramente un anno fa) che tanto ha dato al nostro sodalizio (sia a livello locale che a livello nazionale), mettendo a disposizione dell’Unione una competenza fuori dal comune, una grande passione e una prospettiva sul mondo sempre originale. “Francesco era un uomo che sapeva sognare, ma era anche una persona molto concreta. Per questo, più che con le parole, ci sembra opportuno ricordarlo attraverso un’iniziativa che prosegua il cammino di ricerca da lui tracciato – spiega Franco Lepore, presidente UICI Torino – Naturalmente siamo partiti dalla più grande passione di Francesco, quella che ha assorbito gran parte della sua vita e della sua carriera professionale: l’arte”. Il concorso in effetti è rivolto agli studenti di licei artistici e accademie di belle arti. Il titolo è emblematico: Mano(d)Opera. Il filo conduttore, in linea con un interesse primario della nostra Unione, è proprio quello delle mani come mezzi di conoscenza del mondo. Le opere, che possono essere realizzate con diversi materiali, devono essere esplorabili attraverso il tatto e capaci di dialogare con un pubblico eterogeneo. Una giuria composta da esperti d’arte e membri dell’UICI valuterà i lavori e premierà i primi tre classificati con riconoscimenti in denaro (primo premio 2.000 euro, secondo premio 1.000 euro, terzo premio 500 euro). Inoltre tutte le opere finaliste saranno esposte in una mostra collettiva che si terrà a Torino nel mese di giugno. Per iscriversi c’è tempo fino al 31 marzo, mentre il 15 maggio è il termine per la consegna dei lavori.

TEMA DEL CONCORSO
Mano(d)Opera vuole essere una selezione di opere d’arte plastiche sul tema delle MANI come mezzo di conoscenza del mondo. La mano fa, esprime e racconta secondo una quantità pressoché infinita di azioni, forme espressive e modalità di linguaggio: le mani accarezzano, afferrano, toccano, impugnano, presentano, esplorano, stringono, salutano, pregano, scrivono e, talvolta, leggono.
Il Bando è stato istituito dalla Sezione Provinciale di Torino dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti onlus (UICI) per ricordare la figura di Francesco Fratta, componente della Direzione Nazionale dell’Unione con specifico incarico all’accessibilità alla cultura. L’intento è di richiamare l’importanza che ha l’arte per le persone con disabilità visiva e rafforzare le considerazioni positive sulla percezione tattile e sul grado di efficacia del tatto nella fruizione artistica.
Ma il tatto da solo non è sufficiente per comprendere una forma artistica.
Come scriveva Francesco: “della parola, forse (ma non ne sono del tutto convinto, e comunque non in tutti i casi), chi vede può fare a meno quando guarda una “pura immagine”; chi “guarda” con le mani quella stessa immagine sicuramente no. No… e perché? Perché innanzi tutto il toccare non equivale propriamente ad un vedere, sia pure deprivato di luci e colori. I singoli elementi formali vanno ricostruiti attraverso esplorazioni parziali, successive e ripetute per giunta con una certa lentezza, e collegati fra loro grazie ad un lavoro di progressiva memorizzazione. Non potendo fare affidamento su colori, ombre, dettagli piccoli e piccolissimi, l’esplorazione tattile richiede necessariamente di essere accompagnata dalla parola, la quale dirà che cosa rappresenta esattamente quel segno o quella forma percepita, ci indicherà il piano nel quale collocare ciò che stiamo toccando”.
Dunque, affinché l’osservatore cieco possa formarsi un’immagine sufficientemente ricca di un’opera puramente visiva, segno tattile e parola gli sono ugualmente necessari nella loro complementarietà.
Per questo motivo ai partecipanti al bando viene richiesto di accompagnare l’opera con un testo che la descriva e racconti il suo significato espressivo.

Di seguito il link per leggere il regolamento e tutte le altre informazioni utili:
Mano(d)Opera: Bando

Foggia – A Foggia, la prima “Cena al buio”, così nell’oscurità “esplodono” i sensi

Una serata “ad alto impatto” sensoriale, una vera e propria “sfida tra i sensi”. Stiamo parlando della “Cena al buio”, format che l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Sezione di Foggia, presieduta da Franco De Feo, ha portato per la prima volta in città, lo scorso venerdì 22 marzo, presso l’associazione enogastronomica “Il Covo del gusto”.
“L’obiettivo della serata – spiegano a FoggiaToday le organizzatrici Silvia Romantini e Maria del Viscio – è sensibilizzare e far capire ad un numero sempre maggiore di persone le difficoltà che il non vedente riesce ad affrontare quotidianamente”. Nasce così la “Cena al buio”, una sfida tra i sensi da affinare nella totale oscurità.
“È stata una cena di grande impatto”, commentano a caldo i commensali. “L’atmosfera è stata accogliente sin dal principio: ad accompagnarci ai tavoli c’erano Maria del Viscio e due ragazzi non vedenti, Francesco (venuto da Bologna, entusiasta di offrire il suo supporto per l’evento) e Leo. Si è svolto tutto rigorosamente al buio. È stato bello ed anche strano rendersi conto che, quando uno dei nostri sensi viene messo fuori gioco, gli altri prendono il sopravvento per compensare. I rumori erano amplificati, i sapori più accentuati. Un’esperienza unica”.
Ad accompagnare in ogni fase i commensali, infatti, c’era personale non vedente, una presenza discreta e rasserenante che ha spiegato ai partecipanti come riconoscere gli oggetti sulla tavola, infondendo sicurezza in quella insolita “camera oscura” e offrendo suggerimenti utili per godere appieno l’esperienza. “In questo contesto – spiegano gli organizzatori – tutti i sensi vengono stimolati a riconoscere odori, oggetti, suoni e soprattutto gusti, grazie ad un menù studiato ad hoc per sorprendere e regalare accostamenti squisiti e insoliti. È difficile spiegare le sensazioni che si possono provare in una esperienza di “Cena al buio” – continuano – perché ogni volta ognuno dei partecipanti vive e scrive una storia differente, che dipende molto dalle suggestive ed imprevedibili alchimie che si creano nel buio”.
In cucina, per confezionare la “Cena al Buio”, c’era la brigata dello chef Mario Terlizzi; a gestire la sala vi era Ilaria Terlizzi. L’evento è stato reso possibile grazie alla sensibilità mostrata da Alfredo e Tiziana, proprietari de “Il Covo del Gusto”, associazione enogastronomica in Contrada Pavoni. A sollecitare i sensi dei commensali un menù da antipasto (arancino con pancetta lardata sul letto di mousse di ricotta e funghi porcini con acqua di basilico, bauletto del covo con pasta sfoglia, patate, zucca, pasta di salsiccia e scarola con gocce di cioccolato, involtino di melanzane con salsiccia a punta di coltello, ricotta di bufala e glace), primo (agnolotti del covo con crema di zucca, speck e cardarelli e tartufo), secondo(filetto di maialino nero con demi-glace di porcini e granella di pistacchio) e dessert (babà con crema della nonna alla vaniglia).

Fonte: foggiatoday.it
Autore: Maria Grazia Frisaldi
Data pubblicazione: 24 marzo 2019

Sport – I risultati del week-end di baseball, nuoto e showdown

Si è disputato domenica 31 marzo, presso il campo Kennedy di Milano, l’incontro tra i Lampi Milano e i Thunder’s Five Milano, valevole per il XXIII Campionato Italiano di Baseball per Ciechi, che ha visto i Tuoni vincere per 7 a 1.
Classifica provvisoria
1. Thunder’s Five Milano BXC: punti 6 – vinte 3 – pareggiate 0 – perse 0 media 1000
2. Roma All Blinds: 6- 3 – 0 – 1 – 750
3. Leonessa BXC Brescia 2 – 1 – 0 – 1 – 500
4. Lampi Milano: 2 – 1 – 0 – 1 – 500
5. Thurpos Cagliari: 2 – 1 – 0 – 1 – 500
6. Bologna White Sox: 2 – 1 – 0 – 1 – 500
7. Fiorentina BXC: 2 – 1 – 0 – 1 – 500
8. Umbria Redskins BXC: 2 – 1 – 0 – 2 – 333
9. Staranzano BXC: 0 – 0 – 0 – 1 – 000
10. I Patrini Malnate BXC: 0 – 0 – 0 – 1 – 000
11. Tigers Paralympic Sport Cagliari: 0 – 0 – 0 – 2 – 000
È possibile consultare l’intero calendario, i risultati, le classifiche e le statistiche, cliccando qui:
http://www.fibs.it/it/calendari-e-statistiche/campionati-nazionali/fibscalendario/5567.html
Mentre Domenica 31 marzo si è svolta la diciasettesima edizione del meeting interregionale lombardo di nuoto “Città di Busto” che ha
visto la nostra socia Martina Rabbolini (Categoria S11 – non vedenti) vincere le seguenti gare:
– 200 misti, – 3.12,30
100 rana, 1.37,37
Mentre dal 29 al 31 marzo si è svolta, a San Vito al Tagliamento (PN) la seconda giornata del Campionato di serie C di showdown.
Al termine delle due tappe Il nostro socio Ivan Barazzetta è giunto quarto sfiorando la promozione in serie C.

C N L P – “Napoli mon amour”, di Alessio Forgione

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “Napoli mon amour”, di Alessio Forgione – Numero Catalogo: 90296

Amoresano vive a Napoli, ha trent’anni e non ha ancora trovato il suo posto nel mondo. Le sue giornate passano lente, tra la vita con i genitori, le partite del Napoli, le serate con l’amico Russo e la ricerca di un lavoro. Dopo l’ennesimo, grottesco colloquio, decide di dare fondo ai suoi risparmi e di farla finita. Un giorno, però, incontra una bellissima ragazza e se ne innamora. Questo incontro riaccende i suoi desideri e le sue speranze: vivere, essere felice, scrivere. E incontrare Raffaele La Capria, il suo mito letterario. Ma l’amore disperde ancora più velocemente energie e risorse, facendo scivolare via, un centesimo dopo l’altro, i desideri ritrovati e le speranze di una vita diversa. Alessio Forgione racconta una Napoli afosa e livida di pioggia, cinerea come la Hiroshima del film. E con una lingua incalzante, sonora, intessuta di tenerezza, firma il suo esordio, un romanzo di formazione lucido e a tratti febbrile, che ha il ritmo di una corsa tra le leggi agrodolci della vita e i chiaroscuri dell’innocenza.

Per effettuare il download degli audiolibri, gli utenti già registrati possono accedere al sito del “Libro parlato online” digitando www.libroparlatoonline.it