Un’estate in arrivo, di Mario Barbuto

Estate, tempo di vacanza e di viaggio! Di vita all’aria aperta, di socializzazione e di colloquio con se stessi. Tempo spesso inquinato, purtroppo, dai rumori e dalla confusione che di solito accompagnano i nostri giorni estivi. Quali opportunità e quali barriere nel tempo libero, nelle vacanze, nei viaggi, per noi ciechi e ipovedenti?

Ai nostri ragazzi e alle persone con pluridisabilità regaliamo dieci giorni di relax e di nuove esperienze, tramite i nostri campi estivi abilitativi organizzati grazie a Irifor. Una trentina. Che coinvolgono oltre cinquecento utenti, dei quali almeno la metà con pluridisabilità.

Luoghi e momenti densi di esperienze, come ha confermato anche l’ultima ricerca condotta dall’équipe di Net-In Campus. Un intervento di “sollievo” per le famiglie e una gioia per i partecipanti che hanno modo di vivere attimi indimenticabili, forse capaci di fissare, almeno per alcuni di loro, emozioni incredibili.

Accanto alle iniziative nazionali così rilevanti, non dobbiamo dimenticare anche l’opera delle nostre strutture territoriali che spesso, in modo del tutto autonomo, organizzano momenti di vita comune e di svago attraverso soggiorni marini e montani, gite, viaggi e altre iniziative volte a offrire opportunità per un tempo libero più lungo, che vale sempre la pena di essere vissuto. Quale immenso valore assume anche la nostra SlashRadio! Che tiene compagnia e offre occasioni di approfondimento, di informazione, di cultura e di divertimento con le sue ore quotidiane di trasmissione in diretta e con podcasts e repliche che coprono il canale audio e video in pratica H24. E poi i libri, a disposizione grazie al servizio del Libro Parlato, della Biblioteca Regina Margherita, della Stamperia della Regione Sicilia, della Fondazione LIA… che arricchiscono lo spirito e nutrono la mente, donandoci buone letture su argomenti i più svariati, praticamente per tutti i gusti.

Una parola anche per i centri di cultura come il museo Omero di Ancona con le sue serate aperte a tutti; il Polo Tattile di Catania, ricco di rappresentazioni tridimensionali e altri oggetti utili; il museo Anteros dell’Istituto Cavazza di Bologna, con le sue riproduzioni tattili dei capolavori pittorici più famosi. Così come tanti altri luoghi della cultura dotati di percorsi accessibili che garantiscono per noi visite fruttuose, partecipate e coinvolgenti.

Per l’organizzazione di viaggi in totale autonomia e indipendenza sono numerose le possibilità, tra le quali la GiroBussola di Bologna, agenzia di organizzazione di tour in autonomia e TravelEyes, compagnia internazionale che ci porta a spasso per il mondo senza necessità di accompagnatori, assicurandoci una fruizione totale della nostra vacanza.

Per la terza e quarta età, abbiamo due soggiorni nazionali marini a Tirrenia, promossi dall’Irifor in giugno e in settembre che offrono quindici giorni di socializzazione e di scoperta, così come i due soggiorni specifici dei sordociechi organizzati ogni anno nel periodo estivo e invernale.

E poi tante altre ancora sono le occasioni assicurate dalle nostre strutture territoriali in tutta Italia, spesso grazie anche al sostegno attivo dei nostri volontari, così come da molteplici altre istituzioni e organizzazioni pubbliche e private che stanno avvicinando anche i ciechi e gli ipovedenti al piacere e al gusto del tempo libero e della vacanza. Eppure non basta! E non ci soddisfa! Nonostante le mille opportunità a disposizione. Ben altro, infatti, occorrerebbe per infrangere davvero le barriere della solitudine e dell’isolamento che rendono spesso il tempo libero un vero inferno di noia e di apatia.

Le case e le famiglie che diventano sovente luoghi quasi di reclusione, inefficaci e inadeguati a sgretolare quel diaframma che divide tanti di noi da un’esistenza giornaliera fatta di banale, ma sospirata normalità.

Il pregiudizio altrui, la scarsa autostima, la modesta abilità nel perseguire autonomia personale, l’eccesso di protettività di chi ci sta intorno che va a volte oltre la tutela e sfiora il sequestro, sono gli ingredienti malefici che ci condannano talvolta a temere e detestare il tempo libero poiché esso diviene tempo vuoto, piatta abitudine spoglia di emozioni, di esperienze, di voglia di vivere giorno dopo giorno con l’intensità della scoperta e la gioia di esistere.

A chi ci legge – e in primo luogo ai nostri soci – chiediamo pertanto di praticare il coraggio di essere liberi, il desiderio di essere se stessi, la convinzione di vivere la normalità, la fiducia di riuscire. Sono proprio queste le “armi” fondamentali delle quali fortificarsi per affrontare la battaglia quotidiana della vita, per vincerla con onore. E dignità, nel tempo libero come nel lavoro, nel proprio percorso formativo come nell’età della pensione. Perfino superfluo ricordare a noi stessi e a quanti ci aiutano nei percorsi di vita quotidiana come sia importante, prima di ogni altro insegnamento, trasmettere e infondere la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità, abituandosi a fare da sé e a praticare la propria autonomia in ogni modo possibile e in ogni momento della giornata. La disabilità visiva pone certo molti ostacoli allo svolgimento pieno delle azioni della vita quotidiana, ma tante di queste azioni possono essere compiute da soli, con successo, purché vengano coltivati quel senso di orgoglio personale e quella voglia di indipendenza che stanno alla base di una vita di uguaglianza.

Impariamo a muoverci e a viaggiare da soli, magari avvalendoci dei sistemi e dei supporti di assistenza offerti dalle normative specifiche; impariamo a compiere in autonomia le funzioni essenziali dell’esistenza giorno per giorno; impariamo a rafforzare la nostra autostima, per conquistare un mondo nel quale vivere da uguali tra uguali, da cittadini tra i cittadini.

Lavoro: riflessioni dopo il convegno all’Istituto dei Ciechi di Milano di venerdì 30 Novembre 2018, di Franco Lisi

Sono ormai spente le luci sul convegno “Istruzione, formazione e lavoro, un approccio integrato per vincere la sfida dell’occupazione per le persone con disabilità visiva” che ha avuto luogo all’Istituto dei Ciechi di Milano venerdì 30 novembre 2018.

Guardare da qui a quella giornata è come se il tempo non fosse mai trascorso, tali sono ancor oggi vivide le emozioni provate e lusingati come siamo per gli attestati di merito ricevuti dai partecipanti che a vario titolo hanno varcato la soglia della sala Barozzi.

I ritmi frenetici dei preparativi, il compiacimento per le adesioni agli inviti che i relatori confermavano con sorprendente sollecitudine, la selezione degli argomenti da trattare, la composizione dei workshop pomeridiani, le registrazioni on-line che salivano in barba ad ogni più rosea previsione, sono stati momenti indelebili che ora fanno indissolubilmente parte di noi organizzatori.

Formazione, Istruzione, Accessibilità, Normativa, Autonomia, Inclusione, naturalmente Lavoro, non sono già lontane “voci alte e fioche disperse nell’etere senza tempo tinta”, bensì l’intero di un puzzle costruito con tenacia e pazienza, con dedizione e consapevolezza.

Guardare da qui a quella giornata si ha come la sensazione di ascoltare gli strumenti di una composizione, di soffermarsi sulle sue parti, di analizzarne i contenuti.

La certezza che ogni risultato sia frutto di un’azione corale, di una convergenza di intenti, di un’assunzione di responsabilità individuale e collettiva, rappresenta il tesoro più grande, il valore più alto, il regalo più bello che ciascuno dei presenti potrà declinare e conservare a lungo nel proprio bagaglio esperienziale.

La consapevolezza che non esiste “catena più forte del suo anello più debole” è stata la “mano invisibile” all’origine di ogni intenzione e di ogni azione.

Ecco l’arcano del successo dell’iniziativa di quel venerdì all’Istituto: la professionalità e il senso di appartenenza del suo personale.

Allora, quando diverse competenze operano in convergenza per un obiettivo condiviso, quando la spinta prorompente della collaborazione sinergica della Pubblica Amministrazione, del Mondo Accademico, dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, dell’Istituto dei Ciechi di Milano è sostenuta dalla medesima visione, è possibile parlare dell’occupazione dei disabili senza il timore di cadere nella retorica, nella demagogia e in una finta moralità.

Trecento partecipanti alla manifestazione, 40 relatori intervenuti, 10 workshop monotematici organizzati, 20 aziende coinvolte, 50 colloqui individuali, testimoniano la concretezza e l’efficacia dei servizi dell’Istituto dei Ciechi di Milano e, soprattutto, la gioia di sapere che anche le vette dei monti più alti possono essere scalate e conquistate.

Gli intervenuti hanno affrontato il tema del lavoro da diverse angolazioni, mettendo in luce i requisiti indispensabili e le   condizioni necessarie perché i processi di inclusione delle persone con disabilità visiva possano definirsi compiuti e pienamente riusciti.

Ancora una volta, ahinoi, abbiamo “toccato con mano” che alla disabilità non vengono fatti sconti. Abbiamo visto che la persona con disabilità può realizzare il sogno di avere un lavoro rispondente alle proprie competenze e alle proprie attitudini a patto che sia capace di soddisfare le aspettative del mercato. Abbiamo ascoltato che per vincere la sfida dell’occupazione per le persone con disabilità visiva occorre un approccio integrato che sviluppi le credenziali necessarie per presentarsi all’ingresso del mondo del lavoro. Ma tutto ciò non basta!

Non va dimenticato e non va fatto dimenticare, in tutta onestà, che la disabilità porta inesorabilmente con sé, dentro di sé, la grande componente della “fragilità”, dinanzi alla quale non è concesso abbassare la testa in nome dell’uguaglianza, delle pari opportunità, del valore delle differenze. Di qui il perenne conflitto dialettico di questo millennio tra uguaglianza e diversità che si sta peraltro consumando in ogni dove ed in tutti i contesti per rispondere al quesito: uguali o diversi?

Al gruppo Dirigente il compito e la responsabilità di convincere attraverso la forza travolgente del potenziale tradotto in azione, di promuovere l’immagine della disabilità come “differente normalità”, di adoperarci per tessere una rete di relazioni sociali sempre più ampia che condividi gli stessi obiettivi.

Io non so se questa battaglia dovrà essere giocata attorno ad un tavolo, su un campo di battaglia o su entrambi gli scenari. Penso che i non vedenti non debbano correre il rischio di essere lasciati soli per nessun motivo ed in nessun luogo a fronteggiare un futuro disseminato di incognite, di muri, di pregiudizi, di pretese.

È un compito che deve caricare di tensione e di enorme adrenalina il nostro tessuto associativo.

Dobbiamo proteggere, difendere, fortificare i confini che ci aiutano a delineare, circoscrivere e marcare la specificità della disabilità visiva, in campo didattico (nelle metodologie e didattiche tiflologiche), in campo tecnologico (nel disporre di adeguata tecnologia assistiva e nella fruizione di procedure/applicativi accessibili), in campo strettamente personale e psicologico (nelle autonomie, nell’orientamento e mobilità, nell’abbattimento delle barriere architettoniche e nel rispetto della normativa vigente).

Quando ti affacci alla finestra della specificità e ti appresti ad osservare il mondo con gli occhi della mente, è come ritrovarsi sul ciglio di un’autostrada a 8 corsie: vedi gente che va, gente che viene, accelerazioni improvvise e velocità sostenute, sorpassi e rientri. Ti accorgi che ognuno è concentrato sulla propria traiettoria, quasi fosse solo su quel tracciato e quasi non esistesse altro al mondo che quel tracciato; è totalmente ignaro di quel che accade e che si muove oltre la finestra, ormai lontana, sullo sfondo, dietro le spalle.

Dobbiamo sostenere i nostri ragazzi nel farsi largo, passo dopo passo, sulla via dell’integrazione, nell’affilare le “armi” della conoscenza, dell’indipendenza, della competizione.

E’ necessario il sostegno della conoscenza per affermare la ragione dei diritti e per rivendicarli con la consapevolezza e la coscienza di chi sa di poter affermare la propria esistenza quale uomo tra gli uomini con orgoglio e dignità; è necessario possedere l’arma dell’indipendenza, per mettere in luce la ragione dei doveri, per assumersi la responsabilità del proprio ruolo e degli obiettivi prefissati; è necessario affidarsi alla competizione, per reclamare a gran voce la ragione delle pari opportunità, per invogliare a desiderare il superamento dei propri limiti secondo il dilemma “vivere per migliorare o per diventare se stessi” e a porsi in continuazione nuovi traguardi.

Si tratta di punti di forza particolarmente apprezzati da qualsiasi organizzazione aziendale e non preclusi ad alcuno; ragioni da sventolare a quelle finestre spalancate sull’affollato ed anonimo mondo del lavoro, un non luogo, come sembra essere diventato, da umanizzare con i valori della diversità, della solidarietà, della passione; doni, questi ultimi, che la persona con disabilità condivide con il team dei colleghi e la rendono capace di esaltare la propria autonomia (libertà di pensiero) e unicità di persona; strumenti che aprono le porte alla magia dell’incontro, del dialogo, del confronto, della crescita.

Guardare da qui al giorno del Convegno ci fa rivivere l’atmosfera indimenticabile di quegli istanti legati da aspettative, da parole, da prospettive.

L’attenzione rivolta ai candidati non vedenti da Presidenti, Amministratori Delegati, Responsabili delle Risorse Umane, è il primo risultato non casuale di un cammino contrassegnato da studi, fatiche, progetti, ricerche, contatti, sogni! Opportunità da cogliere, da coltivare, da cui imparare. Opportunità che rivestono di uguaglianza e che chiedono di continuare a resistere per proiettarti in avanti, con rinnovata speranza, verso un domani ancora da venire.

L’attesa di una convocazione e di un finanziamento adeguato, l’individuazione della mansione adatta, i sopralluoghi per la verifica dell’accessibilità delle procedure e per la conoscenza del contesto aziendale, la progettazione e la realizzazione di un percorso di formazione mirata, sono alcuni ulteriori passi che separano dal traguardo, da un futuro lontano, forse vicino, vicino ma tanto lontano!

Il fiato incomincia a farsi corto; sono in agguato pensieri depotenzianti del tipo “io non ce la faccio”, “sono uno sfigato”, “è tutta una messa in scena”, ecc.; vengono avanti la rassegnazione e la voglia di mollare.

La capacità di volgere anche in quest’ultimo tratto di salita stati d’animo limitanti in sentimenti potenzianti di determinazione, autostima, fiducia può fare la differenza e sicuramente aiuta a mantenere un atteggiamento positivo verso le cose, verso chi ci circonda, verso la vita.

L’Istituto dei Ciechi di Milano è impegnato ad aprire varchi, a spianare la via, a fornire tutti gli strumenti necessari per rendere il cammino verso la vetta gradevole, stimolante, arricchente.

L’incoraggiamento ad accrescere l’intimo desiderio dell’Uomo di perseguire ciò che più ama è l’aiuto migliore, il servizio più elevato, l’essenza più autentica del ruolo delle nostre istituzioni.

Forse, la vita ci regala l’apoteosi dell’esistenza, la massima espressione di felicità, il godimento della pura e vera bellezza, quando le persone fanno quello che amano di più…

Lavorare è una delle due attività – l’altra è dormire – che facciamo per più tempo nella nostra vita. E’ bello e stimolante pensare al lavoro non come fatica, come necessità, come must, ma come risposta ad una libera scelta, ad una inclinazione, ad una vocazione, la chiamata della passione, di quello che ami, di ciò che ti fa battere il cuore…

“Forse, una grande opportunità del nostro tempo – contraddistinto dall’incertezza più assoluta – consiste proprio nella scelta di quello che ami maggiormente, se non altro per apparire il più bello del mondo, sulle note di una vita felice!” – A scuola di PNL Raffaele Tovazzi.

Quando Dostoevskij scrisse «la bellezza salverà il mondo», forse intendeva proprio questo.

Napoli – La prevenzione non va in vacanza! 18-29 giugno 2019

La Sezione di Napoli dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, ormai da molti anni collabora con la Clinica Oculistica dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli per l’organizzazione di campagne di prevenzione delle patologie oculari e, anche questa volta, in piena sinergia, utilizzeranno l’opportunità offerta dall’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità IAPB Italia ONLUS per portare avanti la campagna: “La prevenzione non va in vacanza!” . Obiettivo del progetto sarà quello di promuovere ed attuare iniziative finalizzate alla prevenzione dei problemi e disagi legati all’esposizione ai raggi solari dannosi:

l’invecchiamento retinico e le patologie degli annessi causate proprio dall’eccessiva esposizione solare, la frequentazione delle piscine e del mare, l’uso di lenti appropriate (con filtri fotoselettivi di prova), la corretta informazione su come idratarsi ed alimentarsi adeguatamente per proteggere la vista, la corretta scelta delle lenti a contatto e il loro utilizzo durante i mesi estivi, le allergie e i fastidi agli occhi legati ad ambienti climatizzati e i relativi possibili rimedi (distribuzione di integratori e lacrime artificiali offerti dalle Aziende Farmaceutiche) saranno infatti i principali argomenti della campagna estiva di prevenzione.

Tanti, infatti, sono i partner del progetto, certi che una corretta attività di informazione e prevenzione possa contribuire a salvaguardare la vista. La campagna, grazie al patrocinio dei Comuni di Castellammare di Stabia, Piano, Sorrento, Torre Annunziata e Vicoequense con il fondamentale apporto di diverse case farmaceutiche e dell’Unione Nazionale Italiana volontari pro-Ciechi (u.N.I.Vo.C.) di Napoli, si svolgerà in luoghi molto frequentati secondo il seguente calendario:

18-19 giugno – ore 09,0-/13,00  via Cristoforo Colombo – Torre Annunziata

20-21 giugno – ore 09,00-13,00 Castellammare di Stabia 

22-25 giugno – 09,00-13,00 Piano di Sorrento

27-28 giugno – 09,00-13,00       

28-29 giugno – 10,00-14,00 Piazzale Siani – Vicoequense

“Portiamo avanti questi progetti”, afferma il coordinatore del Comitato Provinciale IAPB Ciro Taranto, “perché siamo convinti che solo con una corretta informazione e una appropriata prevenzione si possa salvaguardare la vista”. Ad appoggiare il progetto la Prof.ssa Francesca Simonelli, direttore della Clinica Oculistica dell’Azienda Ospedaliera dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli che ha coinvolto nella campagna di prevenzione gli oculisti della struttura. La professoressa Simonelli sostiene che le attività di prevenzione debbano essere promosse in tutti i periodi dell’anno, coinvolgendo tutte le fasce d’età, per far sì che un bene prezioso come la vista non sia trascurato.

Nel corso della campagna si cercherà di raggiungere il maggior numero di persone anche grazie alla produzione di un video divulgato attraverso i social.

Referente del progetto è il Coordinatore del Comitato Provinciale IAPB Ciro Taranto tel. 3398454919, tarantociro@inwind.it

C N L P – “Mademoiselle Coco e il profumo dell’amore”, di Michelle Marly

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “Mademoiselle Coco e il profumo dell’amore”, di Michelle Marly – Numero Catalogo: 90400

Parigi, 1919: a trentasei anni Coco Chanel è già un’icona di stile e tutte le signore si contendono le sue audaci creazioni, simbolo di una donna moderna, sensuale anche quando indossa i pantaloni. Gli anni di povertà in cui Coco era soltanto Gabrielle, un’orfana abbandonata in un convento, sembrano ormai alle spalle, eppure le sue umili origini continuano a perseguitarla, tanto che il grande amore della sua vita, l’aristocratico inglese Boy Capel, la adora ma non rinuncia a un matrimonio di interesse. Quando Boy muore in un tragico incidente, Coco sprofonda nella depressione, finché, durante un viaggio a Venezia, un impresario russo le offre un fazzoletto che emana il profumo più inebriante che abbia mai sentito: un’essenza realizzata per la famiglia degli zar, e divenuta introvabile dopo la rivoluzione. Coco non ha dubbi: è questa l’eau de l’amour che desidera ricreare in ricordo del suo innamorato. Rientrata a Parigi, nemmeno il turbine di feste e nuove passioni – come quella per il grande musicista Stravinskij – riescono a distoglierla dalla sua ossessione. Sarà l’incontro con il granduca russo in esilio Dmitrij Romanov, con cui fuggirà in Costa Azzurra, a metterla in contatto con un noto profumiere che la accompagnerà nella ricerca della fragranza perfetta. Coco sente finalmente di essere a un passo dal suo obiettivo: la creazione di quello che diverrà il profumo più esclusivo e desiderato di ogni tempo, Chanel N° 5…

Per effettuare il download degli audiolibri, gli utenti già registrati possono accedere al sito del “Libro parlato online” digitando www.libroparlatoonline.it

C N L P – “Il ponte d’argilla”, di Markus Zusak

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “Il ponte d’argilla”, di Markus Zusak – Numero Catalogo: 90408

C’erano stati anche un nonno con la passione per i miti greci, una nonna e la sua macchina da scrivere, un pianoforte consegnato nel posto sbagliato, una ragazza con le lentiggini che amava le corse dei cavalli, e un padre che, dopo la morte della moglie, aveva abbandonato i suoi cinque figli: Matthew, Rory, Henry, Clay e Tommy. I fratelli Dunbar. Costretti a vivere soli, e a definire da soli le regole della propria esistenza. E quando il padre tornerà sarà Clay l’unico dei fratelli che accetterà di aiutarlo e costruire con lui un ponte, concreto e metaforico nello stesso tempo: lo farà per la sua famiglia, per il loro passato, per il loro futuro, per espiare le colpe, per affrontare il dolore. Lo farà perché lui è l’unico che conosce tutta la storia, e per questo è obbligato a sperare. Ma fino a che punto Clay potrà portare avanti la più difficile di tutte le sue corse? Quanti degli ostacoli che la vita gli ha posto davanti riuscirà a superare? Quanta sofferenza può sopportare un ragazzo? Dodici anni dopo Storia di una ladra di libri, Markus Zusak torna con un romanzo di lancinante bellezza, che non ha paura di commuovere e che lo conferma come uno dei più importanti autori della scena letteraria mondiale: la storia di Clay, dei suoi fratelli e della sua famiglia è di quelle destinate a incidere a lungo nell’immaginario collettivo, per la densità di vita e sentimenti, per il racconto travolgente, per la voce acuta, calda e suggestiva.

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C N L P – “Una donna a nudo”, di Emma Perrelli

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “Una donna a nudo”, di Emma Perrelli – Numero Catalogo: 90589

Questo romanzo esprime la seconda provocazione, dopo I silenzi di Francesca, al mondo del conformismo e del perbenismo pseudo aristocratico e borghese. La protagonista è una giovane donna stanca di una esistenza agiata e superficiale, delusa nei sentimenti, ribelle alle leggi di una società repressiva, soprattutto annoiata e attanagliata dal male oscuro del secolo, la depressione. Attorno a lei la giostra del mondo e dell’avventura, dell’erotismo più sfrenato e dell’amore più sincero, che mette a nudo il suo esser donna, priva com’è di ogni maschera.

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C N L P – “L’albero della vita”, di Louis de Wohl

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “L’albero della vita”, di Louis de Wohl – Numero Catalogo: 90175

Narrando la vita di Elena, il romanzo descrive le vicende storiche che hanno caratterizzato l’Impero Romano tra la fine del III e l’inizio del IV secolo e le lotte per il potere che hanno portato prima Costanzo e poi Costantino al titolo di Augusto. De Wohl attribuisce a Elena un’origine regale immaginandola figlia di Cel, re dei Caledoni. Il romanzo termina con il ritrovamento, su iniziativa di Elena, della croce (“l’albero della vita” nel titolo) su cui è morto Gesù Cristo.

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La spada invisibile vince il festival internazionale Croce Rossa di Varna

La Spada invisibile vince il premio come miglior documentario il 18° Festival della Croce Rossa in Bulgaria.

Il film documentario prodotto e diretto da Massimiliano Cocozza dedicato ai sogni dei non vedenti vince il premio per il miglior documentario lungometraggio.

Il film è girato in gran parte in Friuli fra Trieste e Pordenone, ma anche Bologna e Roma e vede fra i protagonisti Vincenzo Zoccano, attuale sottosegretario del governo Contem, Luisa Stagni, Germano Carella, Daniela floriduz, Corrado Bortolin. Il film è stato prodotto nel 2016 con la collaborazione di Roberto Masserut, Loretta Secchi, la produzione esecutiva di Imago Orbis sas e la collaborazione dell’ass. Poesia e Solidarietà ed il PEN Club di Trieste, L’UICI e lo Studio In di Pordenone.

Le Musiche sono di Marco Schiavoni e Alessandro Russo la fotografia è di Mario Chemello.

Il documentario approfondisce il confine fra immaginario ed immaginazione nei sogni dei non vedenti. Il film prende spunto da una ricerca condotta presso il Laboratorio del Sonno dell’Università di Lisbona. Finora si riteneva che i ciechi non avessero lo stesso immaginario visuale dei vedenti, durante i sogni. Secondo i risultati emersi dalla ricerca, invece, grazie alla misurazione quantitativa e qualitativa dell’attività onirica, è stato dimostrato che nei sogni anche i ciechi congeniti hanno la possibilità di visualizzare immagini senza averle mai viste ed i contenuti visuali sono sovrapponibili a quelli dei vedenti.
Molti interrogativi interessanti si aprono in questo percorso ricco di sorprese. Come interviene l’immaginario nel quotidiano di un non vedente? Esistono momenti e situazioni che producono sogni “ad occhi aperti”, cioè in stato di veglia? E ancora, quali sono le interazioni dell’attività onirica nella percezione della realtà? Cos’è la sinestesia?
Con il fine di conoscere meglio la realtà immaginativa dei ciechi, com’è fatta un’immagine per un nato cieco e cos’è l’immagine di un sogno, per capire come i non vedenti possono “leggere” e interiorizzare le grandi immagini dell’arte come la Gioconda o il Giudizio di Michelangelo, o una statua di Canova, grazie alla collaborazione con il Museo Tattile Antheros presso l’Istituto Cavazza di Bologna.
Tra i protagonisti anche l’attrice non vedente Luisa Stagni, impegnata nell’allestimento uno spettacolo tratto da un suo sogno da lei scritto ed interpretato: CIECAPUK.
Il film propone un approccio poetico e leggero, per quanto possibile in un’indagine sul tema, con un taglio stimolante, cercando risposte soggettive alle domande ed accarezzando l’idea di rappresentare quanto possa l’immaginazione umana spingersi oltre il suo più recondito limite: il buio.

L’International Festival of Red Cross and Heath Film: Fondato nel Established in 1965 nella città di Varna è diventato un evento mondiale nel 1991. Organizzato dalla Croce Rossa Bulgara, in collaborazione con la Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezza Luna Rossa, nonché della World Health Organisation e UNESCO il  Festival è di categoria “A”,  come i festival di Cannes, Venezia, San Sebastian ed altri. Ogni anno partecipano tra i 150 ed i 170 film sulla sanità, l’assistenza umanitaria, da  50 a 70 paesi del mondo, dando visibilità a film tematici offrendo l’opportunità di incontro con autori e produttori impegnati in produzione cinematografiche sull’arte, la medicina e la scienza. Questo importante festival è la più importante maniofestazione che offre anche incontri ed eventi dedicati e garantisce dibattiti ed approfondimenti pubblici di livello mondiale al quale partecipanio anche scienziati, gironalisti, ricercatori, critici, cineasti e broadcasters.

Massimiliano Cocozza, nato a Modena nel 1963. Autore, giornalista e regista da anni impegnato su vari fronti, autore di reportages internazionali per la RAI, ha vinto per due volte il prestigioso Premio Ilaria Alpi, autore di testi per Fabio&Mingo (inviati di Striscia la Notizia) e membro del P.E.N. Club di Trieste. È stato assistente a teatro di Armando Pugliese e al cinema di Damiano Damiani. Ha esordito nella regia con il cortometraggio “Bari non è mica la Luna”, in concorso al festival di Bellaria nel 1991, che ha vinto il Premio di Qualità del Ministero dei Beni Culturali Italiano. Ha diretto, scritto e prodotto numerosi lavori in pellicola, lavorando con Thomas Huber, Amanda Sandrelli, Julio Solinas, fra gli altri. Come autore ha vinto il premio Trieste Scritture di Frontiera per l’inedito nel 2009 ed ha pubblicato 3 romanzi. Come giornalista ha collaborato con la RAI oltre a testate come L’Espresso, Avvenimenti, Il Sabato Corriere della Sera, Panamà America, Pronto, Der Spiegel ed altri.

C N L P – “Proletkult”, di Wu Ming

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “Proletkult”, di Wu Ming – Numero Catalogo: 90410

Mosca, 1927. È ciò che accade ad Aleksandr Bogdanov, scrittore di fantascienza, ma anche rivoluzionario, scienziato e filosofo. Mentre fervono i preparativi per celebrare il decennale della Rivoluzione d’Ottobre e si avvicina la resa dei conti tra Stalin e i suoi oppositori, l’autore del celebre Stella Rossa riceve la visita di un personaggio che sembra uscito direttamente dalle pagine del suo romanzo. È l’occasione per ripercorrere le tappe di un’esistenza vissuta sull’orlo del baratro, tra insurrezioni, esilio e guerre, inseguendo lo spettro di un vecchio compagno perduto lungo la strada. Una ricerca che scuoterà a fondo le convinzioni di una vita.

Per effettuare il download degli audiolibri, gli utenti già registrati possono accedere al sito del “Libro parlato online” digitando www.libroparlatoonline.it