Sondaggio tecnologie e lavoro

La commissione “Ausili e Tecnologie”, di concerto con la commissione “Lavoro”, la commissione “Nuove Attività Lavorative”, la commissione “Autonomia e Vita Indipendente” e la commissione “Istruzione” promuovono un sondaggio fra tutti i lavoratori ipovedenti e non vedenti con l’obiettivo di raccogliere dati ed indicazioni sulle tecnologie assistive maggiormente utilizzate e diffuse presso i datori di lavoro che impiegano personale con disabilità visive.
Il termine ultimo per la compilazione del sondaggio è il 30 settembre p.v..
Si confida nell’attiva partecipazione di tutti i lavoratori con minorazione visiva in modo da rilevare dati utili a individuare situazioni problematiche sul posto di lavoro ancora oggi non affrontate o non del tutto risolte.
Per partecipare al sondaggio basta andare al seguente link: https://goo.gl/0KLfvi

Per qualsiasi difficoltà nella compilazione contattate la commissione ausili e tecnologie scrivendo all’indirizzo ausilietecnologie@uiciechi.it

Irifor Toscana – “Scuola nazionale di massaggio olistico”: avvio secondo corso – domande di ammissione

Con riferimento al comunicato n. 204 del 21/11/2016, considerati gli ottimi risultati a seguito della conclusione del primo modulo, incentrato sulle Tecniche manuali di Bioenergetica, la Fondazione Fiesole Aiuta e gli amici del Club Lions Fiesole presieduto dal Sig. Fiorenzo Smalzi che è l’anima del progetto, hanno deciso di finanziare la prosecuzione del corso e di avviarne un secondo sullo stesso modello del primo per un massimo di 12 allievi, introducendo i correttivi suggeriti dalla prima esperienza.
Il secondo corso inizierà nel fine settimana 30 settembre/1 ottobre 2017.
Abbiamo già un certo numero di richieste, che avranno la precedenza, ma chi fosse interessato, può fare domanda, compilando il modulo di iscrizione e inviarlo a IRIFOR Regionale Toscano ONLUS all’indirizzo: irifor@irifortoscana.it.
Per informazioni chiamare tel. 055 580523 e chiedere di Paola Trabalzini
Abbiamo ritenuto opportuno portare il limite di età a 40 anni, mentre rimangono invariati gli altri requisiti.
Non nascondiamo la nostra soddisfazione per questa iniziativa, che, ricordiamo, avrà il suo sbocco naturale nell’impegno degli amici Lions a trovare una collocazione lavorativa agli studenti meritevoli.

PROGETTO “SCUOLA NAZIONALE DI MASSAGGIO OLISTICO”
2° CORSO

Questionario da compilare a cura del richiedente.

Nome:

Cognome:

Luogo e data di nascita:

Residenza:

Via

Telefono:

mail:

Istituto Di Istruzione Superiore/Liceo:
Titolo di studio:

Università
Iscritto al anno della facoltà di
Laurea Triennale in
Laurea Specialistica in
Laurea Magistrale in
Tipologia di disabilità
? Cieco assoluto
? Cieco parziale
? Ipovedente grave

Momento della Perdita della vista
? Nascita
? Età

Strumenti per leggere
? Videoingranditore
? Testo ingrandito
? Sintesi vocale
? Braille su carta
? Braille su barra braille

Qual è la tua velocità di lettura silenziosa? (numero di parole al minuto circa):
Per quanto tempo riesci a leggere autonomamente senza stancarti eccessivamente?
Strumenti per scrivere
? Pennarelli
? Computer
? Tavoletta
? Dattilobraille

Orientamento e mobilità
? Ha frequentato il corso di orientamento e mobilità.
Dove?
Ricordi il nome dell’istruttore?

? È sufficientemente autonomo in spazi non familiari
? Ha seguito un corso per la cura della persona
se sì dove:
istruttore?

? È sufficientemente autonomo nella cura della persona e a tavola
Aspettative
Cosa ti aspetti dal corso?

Saresti disposto a venire a Firenze per … fine settimana?
Hai bisogno di accompagnamento?
Hai bisogno di aiuto per la cura della persona?

Festival internazionale delle abilità differenti Impossibile ma Visibile – Comunicato conclusivo

Sembra di vivere in un tempo senza speranza dove la vita ha perso il suo valore di bene, un tempo dove la si può buttare via per uccidere altri innocenti in nome di una bandiera, ma anche un tempo dove si può giocare con la morte a macabri giochi, come Balena Blu, che si concludono con la distruzione del protagonista.
Che cosa sta accadendo?
Sembra non ci sia più nessuno che sappia rispondere alla domanda che nasce dal cuore ancora non del tutto annichilito: ma come si fa a vivere?
Pensando a questo Festival –ma anche ai precedenti- è evidente che chi è intervenuto raccontando di sé , esibendosi negli spettacoli, cantando, ballando o recitando non ci ha fatto discorsi o portato filosofie di vita ma ci ha raccontato un’esperienza: quella di chi fa i conti con il proprio limite, giorno dopo giorno, gettando il cuore oltre l’ostacolo.
E’ il cuore e la sua sete che contano e fanno vivere, non appena l’integrità del corpo: questo ci ha insegnato Don Ivo e questa è un’esperienza sempre possibile e sempre rinnovabile.
Allora siamo grati a tutti, ai ragazzi del laboratorio All’Opera, a Gina, Massimiliano, Pino, Enrico, Silvia e Cristina per le loro testimonianze; a Owen ed ai suoi genitori, alla compagnia Twinkly, agli imprenditori delle imprese responsabili, agli attori della Compagna Manolibera, all’Ensamble Concordanze, ai relatori del convegno sull’Autismo, alla Flame The Band, Claudia Penoni e ai danzatori di EgoSum, alla Band Scià Scià che Domenica prossima suonerà davanti a Papa Francesco, e alla straordinaria vivicità dei Ladri di Carrozzelle.
Ma ricordiamoci anche i volti contenti di chi, silenziosamente, ha permesso l’accadere del Festival: in cucina, facendo le pulizie, o curando l’organizzazione degli eventi.
Quest incontri ci provocano e ci rendono desiderosi di continuare questa esperienza del Festival, che il prossimo anno compie vent’anni.

E VENTI… DI VITA!
Edizione 2018 del Festival Internazionale delle Abilità Differenti

Museo Tattile Statale Omero – La pietra salvata di Maria Grazia Maiorino con Antonio Luccarini e padre Pier Paolo Ruffinengo

Ancona Sabato 10 giugno ore 17,30

ANCONA – Sabato 10 giugno alle ore 17,30 presso la sala conferenze del Museo Tattile Statale Omero alla Mole Vanvitelliana di Ancona verrà presentato, con la partecipazione di Antonio Luccarini e padre Pier Paolo Ruffinengo, il nuovo libro di Maria Grazia Maiorino, “La pietra salvata”. La quinta raccolta di versi dell’autrice bellunese-anconetana è pubblicata da “Il Lavoro editoriale”, con la cura di  Anna De Simone, che nella prefazione ripercorre le varie tappe del cammino esistenziale e poetico dell’autrice, ben inserita tra le voci femminili più interessanti e libere delle Marche, anche per la sua vena narrativa, che si è espressa nei racconti e nel romanzo “L’Azzurro dei giorni scuri”. La voglia di narrare emerge anche ne “La pietra salvata”, dove lo slancio lirico si coniuga con l’attenzione alla concretezza, alla fragilità delle piccole cose, all’incontro con le persone e i luoghi: nell’intento di dare voce a chi non ce l’ha, comprese le presenze invisibili, dentro e fuori ogni essere umano. Il tema del viaggio è essenziale nella ricerca poetica della Maiorino: viaggio come possibilità di scoperta, di avventura, di cambiamento, soprattutto nell’itinerario disegnato in quest’ultimo libro, punto d’arrivo e di svolta che prelude a un cammino ulteriore di ricerca spirituale. Ingresso libero.

Maria Grazia Maiorino
Nata a Belluno da madre veneta e padre lucano, dopo aver trascorso parte dell’infanzia e dell’adolescenza al sud, è approdata ad Ancona, sua città di adozione e di formazione. Si è laureata in Lettere a Urbino e ha insegnato nelle scuole medie fino al 1993; si è poi dedicata all’attività letteraria organizzando laboratori e rassegne di scrittura poetica e narrativa. Scrive poesie, racconti, saggi di critica letteraria; i suoi testi sono apparsi in riviste, antologie e collettanee. Ha esordito con la raccolta di versi “E ho trovato la rosa gialla”, prefazione di Guido Garufi (Forum, 1994) Per la poesia ha pubblicato inoltre: la silloge “Sentieri al confine”, nell’antologia “7 poeti del premio Montale” (Scheiwiller, 1997); “Viaggio in Carso” (Edizioni del Leone, 2000); “Dare la mano a un albero”, fotografia e haiku, in collaborazione con Giovanni Francescon e con una nota critica di Paolo Ruffilli (Rocciaviva, 2003); “Di marmo e d’aria” (Manni, 2005); “I giardini del mare”, con i disegni di Raimondo Rossi e la prefazione di Gastone Mosci (peQuod, 2011). Nel 2006 è uscito per i tipi delle edizioni peQuod di Ancona il suo primo romanzo, intitolato “L’Azzurro dei giorni scuri”. Nel 2013 e nel 2015 ha pubblicato due raccolte di racconti, “L’America dei fari” e “Angeli a Sarajevo”, con la casa editrice Gwynplaine. Due antologie, pubblicate recentemente da Vydia editore e curate da Cristina Babino, la vedono inserita tra le voci femminili e poetiche che si sono distinte nelle Marche negli ultimi decenni: “Femminile plurale – Le donne scrivono le Marche” (2014) e “S’agli occhi credi – Le Marche dell’arte nello sguardo dei poeti” (2015).

Info
Museo Tattile Statale Omero Mole Vanvitelliana – Banchina Giovanni da Chio, 28
Tel. 071 2811935 email: info@museoomero.it  – www.museoomero.it #museoomero

Maiorino

Maria Grazia Maiorino

copertina

La pietra salvata – copertina libro

SlashRadio il Palinsesto Settimanale dal luned ì 5 Giugno a venerdì 9 Giugno 2017

Oltre alle ormai consuete trasmissioni mattutine di Spotlight, in onda, dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 10.30, nel corso delle quali, offriamo ai nostri ascoltatori una Rassegna Stampa ragionata di periodici e quotidiani, con approfondimenti di temi di stretta attualità e anche di settore, quali: sport, cultura, cinema, teatro, libri, politica estera, politica interna, cronaca e molto altro, resi possibili grazie alla partecipazione di giornalisti, opinionisti, personalità del mondo della politica, dello spettacolo e della cultura ; nei giorni di martedì 6, mercoledì 7 e giovedì 8 Giugno andranno in onda, su Slash Radio Web dalle 15.00 alle 17.30, tre nuove puntate di Slashbox.
In particolare segnaliamo:

– Martedì 6 Giugno:   La presentazione del libro “La Felicità è a portata di trolley” di Marta Perego edito DeAgostini giovane giornalista  che inizia la sua carriera nel 2007 come redattrice di Class CNBC, occupandosi di cultura, libri, arte e cinema per il magazine Class Life. Dal 2008 al 2013 cura e conduce su Iris Mediaset Ti racconto un libro, programma settimanale di news e approfondimenti sul mondo del libro e dell’editoria, per il quale ha realizzato interviste a grandi nomi della letteratura internazionale.
Dal 2008 al 2012 ha lavorato come autrice e conduttrice di Iris, la settimana dello spettacolo. Nel 2013 nasce Adesso Cinema, magazine che scrive e conduce. Si tratta di un appuntamento settimanale che propone approfondimenti sui film in uscita, speciali dai principali festival cinematografici e interviste in esclusiva con i grandi protagonisti del cinema nazionale e mondiale.
Nel 2015 conduce, insieme allo scrittore Alessandro Mari, il programma di La EFFE EFFE come Festival, viaggio alla scoperta dei più importanti festival culturali italiani. Nel corso dello stesso anno ha condotto la rubrica Arte e Mestieri all’interno del programma di Rai Tre Fuori Quadro, a cura di Achille Bonito Oliva, e Donne in noir, un’indagine al femminile sulle varie declinazioni della letteratura noir in onda su TOP Crime.
Trama del libro : Le misure di riferimento per una donna sono cambiate rispetto ai canonici 90-60-90 di un tempo. I centimetri in cui oggi cerchiamo di entrare, spesso con fatica e frustrazione, sono 55×40×20: le dimensioni standard del bagaglio a mano. Uno spazio ristretto in cui dobbiamo infilare quello che sentiamo di essere e quello che vorremmo essere nel viaggio che stiamo per iniziare.
La disordinata, caotica, vulcanica Marta Perego – volto noto di programmi televisivi dedicati a libri e cinema, diventata suo malgrado esperta di viaggi e relativi bagagli – ci mostra che quei tirannici 55×40×20 cm sono in realtà lo spazio perfetto per scegliere cosa portar via di noi stesse mentre raggiungiamo posti lontani o affrontiamo nuove sfide lavorative, e cosa invece dobbiamo avere il coraggio di lasciare indietro.
Un percorso scanzonato e ironico, ricco di aneddoti, spunti e riflessioni (ma anche di suggerimenti pratici), per imparare che far bene la valigia significa capire meglio chi siamo. Significa mettere ordine nel caos del nostro armadio e della nostra vita, e decidere qual è il lato di noi che vogliamo mostrare orgogliosamente al mondo.
– Mercoledì 7 Giugno: Sarà sicuramente con noi Lucia Esposito per parlarci di piatti estivi e freschi! Una puntata all’insegna del gusto con la protagonista di “C’è Luce in Cucina”.
– Giovedì 8 Giugno : Giornata ricca. A partire dalle ore 15.00 sarà nostra gradita ospite la professoressa Maria Laura Corradi per presentare il libro “Nel ventre di un’altra” editore Castelvecchi.
Trama: Un’analisi dei rischi per la salute delle madri surrogate, delle donatrici/ venditrici di ovociti e di coloro che nascono grazie all’uso di queste tecnologie, nel quadro più ampio del rapporto fra donne e scienza patriarcale. Criticando l’entusiasmo scientifico e di parte del femminismo per le promesse della riproduzione assistita, il testo mostra i risvolti psichici, corporei, economici e sociali delle nuove tecniche riproduttive, e discute anche alcune questioni etiche e politiche. D’altronde, nonostante il fervore neoliberista – che indicava come “diritti di riproduzione” quelli che in realtà sono privilegi geografici ed economici – il referendum abrogativo riguardante la legge 40 è stato il meno partecipato della storia della Repubblica, segnalando la perplessità del nostro Paese rispetto alla smania tecnologica.

Note sull’autrice: Laura Corradi, ex operaia, ricercatrice all’Università della Calabria, insegna Studi di genere e metodo intersezionale.
Studia il rapporto fra salute e ambiente in diverse realtà marginali, campi profughi e contesti indigeni. Sul piano teorico si occupa del corpo come luogo di conoscenza e di resistenza. Utilizza principalmente metodologie qualitative, frequenta contesti di ricerca-azione e liberation research. È rappresentante eletta della International Sociological Association nell’area di studi riguardanti le donne (Research Committee 32), e autrice o co-autrice di circa 80 pubblicazioni.

A seguire parleremo di Scuola con il Presidente Regionale del Lazio  Claudio Cola e alle ore 16.30 di Turismo accessibile con Presidente della sezione Provinciale di Trento dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus Dario Trentini e Fabiola Montalcino che ci presenteranno il progetto “Trentino Ad Occhi Chiusi”.

Le trasmissioni saranno condotte in studio da Luisa Bartolucci e Chiara Maria Gargioli.

Gli ascoltatori, che invitiamo a partecipare con i loro contributi, potranno, come di consueto, scegliere diverse modalità di intervento:
– Tramite telefono contattando durante la diretta i numeri: 06-69988353, o 06 679 17 58.
– Inviando e-mail, anche nei giorni precedenti la trasmissione, all’indirizzo: diretta@uiciechi.it
– Compilando l’apposito modulo di Slashradio.

Per ascoltare Slashradio sarà sufficiente digitare la seguente stringa: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
E per chi usa il Mac: http://94.23.67.20:8004/listen.m3u

Il contenuto delle trasmissioni verrà pubblicato:
sul sito dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti all’indirizzo http://www.uiciechi.it/ArchivioMultimediale
sulla pagina Facebook Slash Radio Web
sulla quale andremo anche in diretta, in radiovisione ed alla quale vi invitiamo a mettere il vostro like onde divenire nostri followers.

Vi aspettiamo numerosi!

Quando l’amore diventa energia, di Antonio Russo

Autore: Antonio Russo

Per Sabina Santilli a 100 anni dalla nascita

Se la riconoscenza fosse vista e soprattutto sentita quale bene comune nella nostra vita, l’umanità dovrebbe dire grazie a coloro che con scelte positive si sono impegnati per aiutare i meno favoriti dalla sorte a superare le difficoltà legate all’esistenza che nel quotidiano sono imposte da un sistema sociale fortemente discriminante. Forse bisognerebbe fare un discorso culturale per capire come il valore della spinta solidale possa interessare e quindi proporsi come civiltà creatrice nel nostro tempo caotico. Se pensiamo al recente passato, dobbiamo dire che questa svolta ideale ci porta verso chi ha sentito la necessità di dare qualcosa agli altri e porsi come un esempio di vita da poter essere seguito.
Portare l’invisibile alla conoscenza di molti, fare della vita difficile di tanti l’esempio per migliorare il mondo … coinvolgendo tutti in ogni modo.
Una istanza storica che con diverse forme ha fatto prevalere come momento di ricchezza esistenziale e di civiltà, il senso mutualità tra le persone più deboli e i più fortunati.
Se pensiamo alle guerre, con le vite spezzate dalla sofferenza ed a chi si è fatto carico con personale e sensibile dedizione nel tutelarle, la nostra gratitudine verso questi eletti, che sono un prezioso patrimonio per tutta l’umanità.
Sono i giusti che con tenacia ci hanno educato a sentire i disagiati come valore universale per affiancarci al loro devastato destino che, se non sorretto da un percorso di vita costruttivo, porta tanti di noi in situazioni drammatiche, che tra pregiudizio ed ignoranza si trasformano in barriere esistenziali insuperabili, con le conseguenze culturali e sociali facilmente immaginabili.
La nostra Sabina con convinzione coerente ha sentito il battito del cuore del suo simile, la fatica del suo ed altrui vivere, cogliendo nelle esigenze dei più deboli il modo più attuale per affermare i loro diritti, con una visione solidale per tutti veramente unica. Certamente, cara Sabina, ti sei interessata fattivamente al diverso sentendone la fragilità, cercando di dire a noi sordociechi che nel limite del possibile i suoni ed i colori possono essere riacquistati, se la vita vogliamo riorganizzarcela dentro.
Sono passati tanti anni, eppure oggi nel ricordarti a me pare che il tempo si sia fermato nel momento della tragica presa d’atto della mia nuova e definitiva condizione … quando l’esistenza sembrava disfarsi e il mondo mi si frantumava tra le mani. In questi frangenti cerchi qualcuno che ti aiuti a camminare.
Sabina, mi venisti in mente da un ricordo lontano nel tempo, ti cercai e ti scrissi una lettera in cui ti parlai di me e della nuova vita che doveva, mio malgrado attendermi. Cosa fare in questi casi, quando la quasi totale perdita dell’udito si associa all’originaria mancanza della vista? Mi dicesti di leggere in me stesso e di rifarmi alle poche conoscenze che avevo di quello che mi sarebbe accaduto: lo feci, anche se a dire il vero la disperazione era vista, sentita e sofferta quale fatalità inevitabile. Come associare al disagio presente un forma valida di comunicazione immediata? Era allora un problema insuperabile: alcuni non vedenti vennero a trovarmi, e con il Braille classico, il cartaceo, si riuscì a fare un passo importante per cominciare a comunicarmi il necessario per vivere. Poi si sa la vita ha sempre qualche spiraglio inatteso: dal Braille alla prima tecnologia il passo fu assai semplice; un pc e la sua barra Braille furono la premessa fondamentale per andare oltre con la comunicazione più veloce. Si pensò all’immediatezza del Malossi sistema tattile che usa le dita della mano sinistra come tastiera per facilitare il dialogo con i sordociechi che in breve tempo appresi. Così il dire e la realtà di tutti mi furono trasmessi, proposti attraverso il senso del tatto; anche concetti complessi della comune conoscenza, si pensi alla filosofia, alla letteratura, alla poesia come mezzo di condivisione di emozioni della forza interiore che comunque ci pervade sempre nel nostro viaggio esistenziale.
Era la strada giusta per uscire dal chiuso oscuro di ogni giorno. Poi ci fu una ferma reazione al tutto, mi entusiasmai e da questo senso di fiducia in me stesso trovai l’accoglienza degli altri che capirono appieno il mio sforzo per andare avanti. Tutto questo non basta occorre credere che oltre il muro di indifferenza, diviso da tante barriere fatte di “se” e “ma”, ci sia un desiderio che ci spinge a dire che nonostante tutto, la solidale concretezza dell’azione della nostra Sabina ci ha portati come sordociechi a divenire cittadini più determinati nel varcare le vie del sapere, di tutte si pensi alla tecnologia che verrà. Grazie a tante occasioni d’incontro, la nostra vicenda quotidiana si è arricchita di positiva consapevolezza del nostro ed altrui vissuto. Sabina nelle sue innumerevoli iniziative umanitarie, si pensi alla Lega del Filo d’Oro, e culturali, ricordiamo il periodico “Voce Nostra”, ha trovato chi la potesse seguire in ogni campo delle sue scelte operative per noi e non solo, dedicandole al nostro benessere. E’ a tutti nota la sua tua stupenda storia di vita fatta di calore e presenza umana e di ideali che portano il tuo nome, ma forse pochi sanno che chi si riconosce ed identifica con te, ha trovato nelle tue risorse e nelle tue varie esperienze esistenziali la garanzia per vedersi e sentirsi come tutti. Per questa unicità del tuo fare, io come credo molti ti saremo grati per il resto del cammino che ci attende, seguendo le tue preziose orme. Non è facile poiché la vita con le esigenze quotidiane che la collegano al mondo di tutti cambia. Per questo siamo chiamati come sordociechi e cittadini a migliorare la realtà che ci coinvolge.
Ecco perché il tuo messaggio solidale, cara Sabina, dovrebbe essere accolto dalle istituzioni pubbliche e private come la possibilità primaria per migliorare la qualità della vita di tutti i disabili e anche delle loro famiglie . Naturalmente questa sarebbe una linea guida che porterebbe qualsiasi classe dirigente a tutti i livelli a destinare alle disabilità più risorse e servizi mirati per aiuti specifici, specie pensando a quelle patologie gravi che nelle loro forme sommano diverse problematiche. Dal Braille al Malossi, pensando ai diversi sistemi per comunicare con noi, e a diverse tipologie di sordocecità, il senso della vita si qualifica come visione complessiva del tuo pensiero e della tua azione. Cara Sabina, le mie sparse note sono pervase dal ricordo affettuoso della tua bella persona. Spesso, nella mia riflessione quotidiana, mi chiedo come tu sia riuscita a superare gli inevitabili momenti di sconforto quando, nel tempo lontano hai lottato con tenacia con chi non voleva, o forse non sapeva, accettare i sordociechi come esseri pensanti, capaci di agire nel dire la loro. Siamo pronti a guardare avanti col tuo realismo vitale, senza paure del domani, senza incertezze che, malgrado i tempi, potrebbero farci fermare, se non fossimo sorretti dalla tua fede nel prossimo che può darci una mano creatrice. Grazie di tutto e per tutto. I giovani e chi dopo di loro verrà, ti saranno grati (come me) della luminosa scelta di vita che tu in nome della nostra dignità hai voluto e saputo compiere. Grazie Sabina, forse il mio dire non traccia con pienezza quello che veramente provo nel raccontarti: è l’affetto per te che mi rende spesso incapace di esternare compiutamente i sentimenti di stima per chi mi ha aiutato e che mi piacerebbe esporre a tutti con maggiore razionalità e ricchezza di particolari. Ho fermato sulla fragile carta le mie emozioni, che unite a quelle di tanti di noi vorrebbero rinnovare l’auspicio che il tuo messaggio porti nel futuro oltre alle speranze anche più certezze da costruire con la tua memoria, memoria che noi sordociechi dobbiamo fare nostra per sentirci e vederci portando più spinte di vita propositive per tutti. Lasciamo ad altri l’onore e l’onere di trovare le parole più adatte per delineare un profilo più completo della tua bella persona con rinnovata gratitudine.
Antonio Russo

Goal. Venticinquesimo anniversario delle stragi di Capaci e via d’Amelio, di Gabriele Sacchi

Autore: Gabriele Sacchi

Ai ragazzi che chiedono un lavoro onesto e spazi per una partecipazione vera alla vita sociale; a chi chiede semplicemente di sentirsi dignitosamente parte di un paese fatto di cittadini onesti; alle tante associazioni e movimenti, come “libera” di Don Ciotti e “adesso ammazzateci tutti”, che si oppongono all’omertà e al perpetrare del crimine:
“non vi arrendete! Gli uomini passano, le idee restano e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini” (G. Falcone).
1992-2017: Sono passati esattamente venticinque anni da quei terribili giorni che hanno segnato per sempre le coscienze di ognuno di noi; chi oggi scrive era appena nato all’epoca dei fatti, ma i nomi di Falcone e Borsellino e il loro amore per lo Stato non sono certo a lui sconosciuti.
Vie, piazze, scuole, aeroporti, perfino un asteroide sono oggi dedicati alla memoria di questi eroi; davanti a quella che fu l’abitazione di Giovanni Falcone, a Palermo, sorge “l’albero di Falcone”, sul quale i visitatori lasciano pensieri per i due giudici che hanno combattuto la mafia fino all’estremo sacrificio; dal porto di Civitavecchia e di Napoli, ogni anno, salpano le navi della legalità piene di migliaia di giovani; Insomma, nonostante qualcuno a Capaci e via d’Amelio abbia cercato di far sparire per sempre esempi di vita da seguire, l’opinione pubblica non dimentica, non si piega.
“Chi ha paura muore due volte, chi non ha paura muore una volta sola”, così rispondeva Paolo Borsellino a chi gli chiedeva come riuscisse a compiere il suo dovere di magistrato impegnato a combattere la mafia in Sicilia negli anni in cui essa sferrava un attacco cruento agli “uomini dello Stato”, in particolare dopo il chiaro avvertimento lanciato dai Clan con la “spettacolare” uccisione del suo amico e collega Giovanni Falcone il 23 maggio 1992.
Eliminare la piaga della “piovra mafiosa”, era questo il fine del “pool antimafia” del quale i due Magistrati facevano parte; applicare dunque senza remore il reato di “associazione mafiosa” introdotto per la prima volta con il voto della legge “La Torre-Rognoni” ( a seguito degli omicidi di Pio La Torre, il 30 Aprile 1982, e del Gen Carlo Alberto Dalla Chiesa, il 3 Settembre dello stesso anno).
Indubbiamente la posta in gioco era alta; non solo la “mente” e il “braccio armato” di “Cosa Nostra” venivano minacciati, ma perfino la sua torre di comando: “Cupola”.
10 Febbraio 1986. inizia il maxi processo che porta a più di 360 arresti, ingenti confische di beni illeciti e una miriade di iscrizioni nel registro degli indagati, per associazione a delinquere, di nomi “illustrissimi”.
Nel bel paese soffia vento di bufera:
l’ombra del patto Stato/Mafia si fa largo all’orizzonte.
Un goal da cineteca dunque per i due Magistrati!
Peccato che il premio partita li attenda da un’altra parte.
Gabriele Sacchi.

Mantova – Minciomarcia, di Benedetto Dieghi

Autore: Benedetto Dieghi

Sabato 27 maggio, una delegazione della Sezione Provinciale di Mantova dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, guidata dal Consigliere Regionale Sig. Claudio Signorini ha partecipato alla 44esima edizione della Minciomarcia, camminata non competitiva tenutasi nelle vie del centro storico della città. Il ritrovo è stato intorno alle 18 in Piazza Sordello dove era posizionato il gazebo della nostra associazione, di fronte al Duomo. Oltre all’Unione erano presenti anche la Croce Rossa Italiana, Sport-day e la catena di negozi di articoli per lo sport e il tempo libero Decathlon, il centro di aggregazione giovanile 4 Accordi di Cerese che si occupa di musica, sport, danza e formazione, che insieme agli speaker di Radio Bruno Georgia Passuello e Roberto Melotti e la banda di Mantova Musica, hanno allietato la serata offrendo intrattenimento e performance al pubblico presente in piazza. La camminata era articolata su due distanze: 5 e 9 km. Durante il percorso i partecipanti potevano trovare un momento di sollievo nei punti per il ristoro veloce, mentre al termine della marcia non poteva mancare il tradizionale risotto alla mantovana. È stata la mia prima partecipazione alla Minciomarcia, da ricordare anche perché mi sono divertito e l’ho vissuta condividendo momento gioiosi con famigliari e amici, la considero come prima tappa di una serie di esperienze simili che correi intraprendere, vorrei parteciparvi anche il prossimo anno, e dirò di più, non solo a questo raduno, anche a iniziative simili in città e regioni confinanti come la Bologna e Verona… ovviamente coinvolgendo amici e rappresentanti dell’UICI.

Benedetto Dieghi

Agrigento – Segreteria Telefonica e Web

Ecco a voi il sommario dei comunicati pubblicati nella nostra segreteria telefonica e sul nostro sito web il 01 giugno 2017 www.uicagrigento.it

Comunicato 1 – “Festa di Primavera” 18 giugno 2017.
Comunicato 2 – Viaggio alla scoperta delle bellezze di Ragusa Comunicato 3 – escursione in fuori strada per la natura agrigentina. –
25 giugno 2017

potrete leggere la versione integrale dei comunicati cliccando sul seguente link
http://www.uicagrigento.it/articoli.asp?sezione=5215
o potrete ascoltarli chiamando la nostra segreteria telefonica allo 0922.605727

Esistono gesti semplici per sostenere le nostre attività, per contribuire alla creazione di un mondo senza barriere che sappia rispettare, ascoltare, includere e valorizzare tutti i ciechi e gli
ipovedenti: – nella dichiarazione dei redditi o modello 730, puoi donare il tuo 5×1000 indicando il codice fiscale 8000 385 0841, – o puoi effettuare un versamento sul conto corrente postale 278929 , indicando nella causale la dicitura “erogazione a favore di ONLUS” e il tuo codice fiscale, potrai quindi portare in detrazione l’importo dalla tua dichiarazione dei redditi.

Ricordiamo che i nostri uffici sono aperti al pubblico da lunedì al sabato dalle ore 10.00 alle 13.00, il martedì e giovedì dalle 15.30 alle 17.30.

Successo di pubblico per i Mondiali sulla Rai

Sul campo l’Italia non ha raccolto i risultati sperati, ma gli azzurri che hanno partecipato al Mondiale di calcio a 5 B2/B3 IBSA sono riusciti ad attirare l’interesse di tantissime persone che per la prima volta hanno potuto seguire in televisione la prestigiosa competizione sugli schermi di Rai Sport. I dati relativi all’audience sono stati davvero soddisfacenti e i numeri raggiunti rendono merito all’impegno profuso negli ultimi mesi per far conoscere il movimento sportivo degli ipovedenti della Fispic. Grazie al protocollo d’intesa siglato dal Cip (Comitato Italiano Paralimpico) e la Rai
sono state mandate in onda in diretta le tre gare del girone dell’Italia. Di seguito sono riportati i dati d’ascolto comunicati dalla Rai: Italia-Russia del 29 maggio, 26.500 telespettatori, 0,39% share e126.500 contatti; Italia-Turchia del 30 maggio 20.200 telespettatori, 0,32% share e 78.200 contatti; Italia-Spagna 31 maggio 30.900 telespettatori, 0,28% share e285.100 contatti.
Molto soddisfatto il grande presidente della Fispic Sandro Di Girolamo. “Finalmente siamo riusciti a pubblicizzare in maniera adeguata le nostre attività. Grazie all’accordo tra il Cip e la Rai, con il contributo della Fispic, il Mondiale ha catalizzato l’interesse di molte persone che non conoscevano o avevano una scarsa conoscenza degli sport promossi dalla nostra federazione. Alla fine della competizione contiamo di raggiungere quota 200.000 spettatori totali. Ovviamente, avremmo voluto conseguire risultati diversi sul campo, dove la nostra Nazionale non è stata capace di raggiungere i risultati sperati. In ogni caso, l’aspetto più importante è che l’organizzazione dell’evento, curata dall’Asd Tigers Paralympic Sport Cagliari, abbia funzionato alla perfezione. Siamo contenti per l’ottima riuscita del torneo e speriamo di poterne ospitare tanti altri in futuro. La nostra mission è quella di coinvolgere il maggior numero di ciechi e ipovedenti nelle nostre attività, in particolare i giovani che per la prima volta si avvicinano allo sport. In questa ottica rientra il progetto di ringiovanire le rappresentative attraverso la creazione di selezioni Under 22 che sta procedendo a ritmi spediti. Infine, colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione del Mondiale e che quotidianamente si impegnano per la promozione e la diffusione della pratica sportiva all’interno della Fispic e non solo”.