Rubrica di SlashRadio “Chiedi al presidente” , di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Il prossimo appuntamento con questa nostra rubrica di dialogo diretto è fissato per Mercoledì 29 novembre dalle 16.30 alle 17.30, su SlashRadio.

 

Durante la trasmissione, nel mio ruolo di Presidente Nazionale, risponderò in diretta a tutte le domande che gli ascoltatori vorranno rivolgermi, su tutti gli argomenti che riguardano la vita associativa.

Le domande, come al solito, saranno libere, dirette e senza filtri e potranno toccare tutti gli aspetti della nostra attività associativa e tutti i temi concernenti la vita dei ciechi e degli ipovedenti italiani.

Le modalità di contatto per indirizzare le domande o intervenire in trasmissione, sono:

– email, all’indirizzo
chiedialpresidente@uiciechi.it

– modulo web, all’indirizzo
http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp

telefono, durante la diretta, ai numeri
06 6998-8353 / 06 6791-758

Vi attendo numerosi per continuare il nostro meraviglioso dialogo mensile.

Per ascoltare SlashRadio sarà sufficiente digitare la stringa:

http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp

 

26 Novembre ore 11: Inaugurazione LA TAVOLA CELESTE, Stupore e divertimento al Museo Omero

LA TAVOLA CELESTE
Stupore e divertimento nel Natale del Museo Omero Inaugurazione domenica 26 NOVEMBRE ore 11.00

Al Museo Omero è arrivata la Tavola Celeste!
Invitiamo i curiosi di ogni età ad interagire con questa lunga Tavola, artisticamente apparecchiata con oggetti da cucina di ogni specie e provenienza, che reinterpreta quattrocento anni di studio del cielo.
Padelle e coperchi, frullatori e bottiglie, bicchieri e passatutto da muovere e azionare per comprendere le leggi del tempo e dello spazio in modo divertente e sorprendente.
Stupore e apprendimento, cucina e astronomia: un binomio tutto da provare grazie a questa grande installazione.

Per chi è nato esploratore più che spettatore!

Ad allietare l’inaugurazione la musica del Sauro e Jennifer duo, pianoforte e voce, con un repertorio di grandi successi italiani ed internazionali.

La Tavola Celeste è stata ideata e realizzata dall’Associazione Culturale La Luna al Guinzaglio nella sua officina creativa Il Salone dei Rifiutati ed è co-prodotta dal Polo Museale Regionale della Basilicata. L’iniziativa è possibile grazie alla collaborazione con il CeIS Ancona ONLUS e le sue Case per bambini, nel cuore della Città, dal 1984.

La tavola celeste rimarrà al Museo Omero fino al 18 Gennaio!

INFO E PRENOTAZIONI
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA alla email: latavolaceleste@museoomero.it o al tel. 0712811935.
L’inaugurazione domenica 26 Novembre alle ore 11 è gratuita; dal pomeriggio di domenica 26 Novembre e fino al 14 Gennaio 2018 l’ingresso è a pagamento.
Costo: 3,00 euro; gratuito: bambini 0 – 4 anni, docenti accompagnatori, disabili e i loro accompagnatori.
Orario ingresso: dal martedì al venerdì, le domeniche e i festivi:
mattino 10.30 e 11.30; pomeriggio 16.30 e 17.30; sabato e 1° Gennaio 16.30 e 17.30.
Durata attività: 45 minuti.

Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana Banchina Giovanni da Chio, 28
http://www.museoomero.it/main?p=news_id_5698
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Assunzioni nel settore pubblico

Tipologia di richiesta: Avviso pubblico di mobilità volontaria per titoli e colloquio per la copertura di N. 1 posto vacante di “centralinista non vedente”, categoria B, a tempo pieno ed indeterminato, legge 113/1985.
Sede di lavoro: Città di Benevento
Requisiti richiesti:
essere in servizio, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato presso altre Pubbliche Amministrazioni, con profilo professionale “centralinista non vedente” legge 113/1985;
essere in possesso del “nulla osta” alla mobilità rilasciato dall’Ente di appartenenza;
avere un’età anagrafica che possa consentire un periodo di permanenza in servizio non inferiore a cinque anni;
Il bando è consultabile alla pagina www.comune.benevento.it
Modalità di avviamento: per titoli e colloquio. La domanda di partecipazione dovrà essere presentata, alternativamente:
a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento ed indirizzata al Comune di Benevento, Settore Cultura – Risorse Umane – Via Annunziata n. 138 – 82100 Benevento.
Sul retro della busta i candidati dovranno indicare il proprio nome, cognome ed indirizzo nonché la dicitura: “Domanda di partecipazione alla procedura di mobilità volontaria esterna per la copertura di n. 1 posto vacante di “Centralinista non vedente”, Cat. B”.
a mano presso l’Ufficio Protocollo del Comune – Viale dell’Università n. 10;
Scadenza: 13 dicembre 2017
Informazioni utili: Servizio Risorse Umane tel. 0824/772201-203 o scrivere al seguente indirizzo e-mail: personale@comune.benevento.it

 

Mantova – 50° ANNIVERSARIO COSTITUZIONE SEZIONE UICI MANTOVA – 59° GIORNATA NAZIONALE DEL CIECO, FESTA SANTA LUCIA – 9 DICEMBRE 2017

IL SALUTO DELLA PRESIDENTE
Carissime e carissimi, anche l’anno 2017 sta per concludersi e, come di consueto, si traggono i bilanci e i frutti del lavoro svolto. Per la nostra  associazione, l’anno che sta per finire, è stato  un anno tanto ricco di soddisfazioni ed eventi positivi, senza farci mancare qualche situazione critica e delicata da difendere e tutelare per noi disabili visivi e, in particolare, per garantire il diritto al supporto scolastico dei nostri ragazzi. Ricordo che la nostra Sezione rimane a disposizione e si impegna quotidianamente a favore di tutti noi e a supporto delle nostre famiglie, offrendo servizi e promuovendo le numerose attività di informazione ed assistenza, aggregazione e confronto, prevenzione e promozione, orientamento ed accompagnamento, ricerca dell’autonomia e della miglior inclusione scolastica, lavorativa e socio-culturale possibile sul territorio, nonché, le numerose attività in rete che hanno visto, nello sviluppo di iniziative di carattere sportivo e nell’ambito dell’accessibilità, due temi particolarmente sviluppati durante il corrente anno. Tra le attività che invito a considerare con favore partecipativo e collaborativo, ricordo: i nostri momenti ludico-ricreativi del lunedì e del giovedì pomeriggio in sezione, aperti a soci ed amici; il progetto sull’accessibilità in rete, “Vivi-amo Mantova “, che ci vedrà impegnati al fianco di altre associazioni e a contatto con la cittadinanza, dal 1 al 17 dicembre;
il nostro tradizionale e sempre più invitante Mercatino di Natale, allestito presso la sezione dal 2 al 16 dicembre; La 6° Giornata Regionale per la Prevenzione e la Riabilitazione delle malattie della vista che si terrà come di consueto, il giorno 8 dicembre; fino ad arrivare alla celebrazione della 59° Giornata Nazionale del Cieco, Festa di Santa Lucia, del prossimo 9 dicembre che, quest’anno, si arricchisce di un evento di cui tutti noi dobbiamo andare fieri ed orgogliosi.
Dopo un periodo di attività sul territorio come sottosezione dell’U.I.C di Brescia, La nostra sezione infatti, celebra il suo cinquantesimo anniversario, essendosi costituita nel 1967, con il passaggio alla dirigenza tra l’allora Presidente “Maestro Vittorino Ferrari”, e lo “storico Lino Cavicchini”, che ne rimase valoroso ed onorato presidente per ben 43 anni, oltre che presidente onorario per i successivi 4 anni, fino al suo estremo saluto il giorno di Natale del 2014. Con l’auspicio di poter trascorrere questo evento celebrativo, oltre che con gli attuali soci e collaboratori, con coloro che, in questi cinquant’anni, hanno contribuito a fare della nostra sezione ciò che possiamo apprezzare e valorizzare ancora oggi, ringraziando tutti coloro che, a vario titolo, hanno aderito e si sono impegnati durante l’anno per favorire la buona riuscita delle nostre attività ordinarie e straordinarie di promozione, autofinanziamento ed inclusive sul territorio, per sostenere con convinzione la nostra Sezione e costruire assieme le migliori risposte ai nostri bisogni, vi invito a considerare con attenzione le informazioni che seguono e che, attraverso la segreteria ed i vari canali comunicativi ed informativi messi a vostra disposizione, saremo ben lieti di approfondire.

 

50° ANNIVERSARIO DI COSTITUZIONE SEZIONE PROVINCIALE UICI DI MANTOVA

59° GIORNATA DEL CIECO, FESTA DI SANTA LUCIA

Siamo lieti di invitare alla celebrazione del 50° anniversario di costituzione della nostra Sezione Provinciale e, nel contempo, all’annuale GIORNATA NAZIONALE DEL CIECO FESTA DI SANTA LUCIA, per trascorrere questo appuntamento nella cordiale atmosfera divenutaci ormai abituale.
La manifestazione avrà luogo Sabato 9 DICEMBRE 2017, con il seguente programma:

Ore 9.30, – Santa Messa celebrata dal Vescovo Monsignor Marco Busca, nella Chiesa di San Barnaba a Mantova in Piazza Bazzani n. 1 (angolo Via Chiassi Via Poma).
Ore 11.00 – Nell’attiguo Salone (a piano terra) interno al chiostro della Parrocchia di San Barnaba, Celebrazione Ufficiale del 50° Anniversario di costituzione della Sezione Provinciale UICI di Mantova e 59° Giornata Nazionale del Cieco Festa di Santa Lucia, con l’invito alla partecipazione di Soci, familiari, Collaboratori, Sostenitori, Volontari, Amici e Autorità, alla presenza dei Presidenti Nazionale e Regionale U.I.C.I, Mario Barbuto e Nicola Stilla.
Ore 13.00 circa – pranzo in loco, curato dalla Cooperativa di agricoltura sociale Hortus, presso il salone adibito al piano terra, al quale Soci, familiari ed amici, potranno partecipare, previa prenotazione, con contestuale versamento della quota di euro 25,00 a persona, entro e non oltre martedì 6 dicembre, da effettuarsi presso la segreteria sezionale, per aver titolo di partecipazione al pranzo.
Ore 15.00 – Presso lo stesso salone, intrattenimento e brindisi augurale.

 

Istituti  per ciechi: Cenni  di storia    e qualche   ricordo   per  non smarrire  la strada , di Carlo  Carletti

Autore: Carlo Carletti

Il Centro Regionale S. Alessio-Margherita di Savoia per ciechi di Roma è l’Ente pubblico che la Regione Lazio ha costituito nel 1987,  mediante la fusione dell’Istituto per ciechi S. Alessio e l’Ospizio Regina Margherita di Savoia per i poveri ciechi. La fusione di queste due Ipab è avvenuta quando le stesse, avevano esaurito il loro principale ruolo di gestire il convitto per gli studenti e non si erano prontamente adeguate per far fronte alle nuove esigenze  dei ragazzi ciechi e ipovedenti che, nel frattempo, erano migrati nelle scuole di tutti. Le due Ipab, erano state costituite nella seconda metà del 1800 per interessamento del Papa Pio IX e della Regina Margherita di Savoia e  furono regolamentate dalla legge 17 luglio 1890 n. 6972, meglio conosciuta come legge Crispi. Tale  norma, subì importanti modifiche per volere dell’Unione Italiana dei Ciechi, costituita il 6 ottobre 1920  , con l’obiettivo di garantire l’istruzione dei non vedenti, perché fossero emancipati, indipendenti ed in grado di lavorare. Infatti, il suo Presidente Aurelio Nicolodi,  è  stato promotore di iniziative che portarono all’approvazione del
Regio Decreto 30 dicembre,1923, n. 2841, che ha riformato la Legge Crispi, trasformando gli stessi Istituti, veri e propri ricoveri, presenti in varie Regioni d’Italia, che assicuravano soltanto un tetto e un pasto ai “poveri ciechi”, in Enti di Istruzione con il trasferimento di molte delle loro competenze dal Ministero dell’Interno a quello della Pubblica Istruzione. Con tale provvedimento è stata costituita anche la Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi con il compito di coordinare le nuove competenze educative attribuite agli Istituti per ciechi.
Di fondamentale importanza per assicurare un più sicuro e dignitoso avvenire ai giovani ciechi, sono state le iniziative dell’Unione che hanno portato all’l’approvazione del
Regio Decreto 31 dicembre,1923, n. 3126, che ha sancito l’obbligo della istruzione dei ciechi negli appositi Istituti. Questo provvedimento ha consentito ai ragazzi ciechi di essere i primi cittadini, che in Italia, hanno conseguito il diritto allo studio e di frequentare, a totale carico dello Stato, le scuole dalle elementari alle università. La necessità di insegnanti particolarmente qualificati per una miglior formazione educativa dei bambini e dei ragazzi ciechi, ha indotto l’Unione ha sostenere presso il Ministero della Pubblica Istruzione l’istituzione  della scuola di metodo per la specializzazione di insegnanti per ciechi. La  Direzione  della  stessa, , ubicata in appositi locali presso l’Ospizio Regina Margherita di Savoia,   venne affidata al suo ideatore, il prof. Augusto Romagnoli, una persona priva della vista.     Nella scuola da lui diretta sono stati formati gli insegnanti vedenti e con disabilità visiva che si sono occupati dell’educazione scolastica dei bambini ciechi. Dopo la sua scomparsa, tale scuola ha assunto, per volere dell’UIC e del Ministero della Pubblica Istruzione, la denominazione di Istituto di metodo per l’istruzione dei Ciechi Augusto Romagnoli, il quale è stato anche convinto sostenitore dell’educazione scolastica dei bambini ciechi insieme a quelli vedenti. Ha scritto il libro di speciale pedagogia “Ragazzi ciechi”, un testo sempre attuale e sicuro riferimento per coloro che si occupano dell’educazione scolastica degli studenti  con disabilità visiva. Nel corso degli anni, l’UIC, dopo la sua fondazione, ha gradualmente costituito le proprie Sezioni Provinciali, dove i dirigenti ciechi più qualificati si premuravano di far giungere il desiderio del riscatto sociale e la speranza di una vita migliore a tutte quelle persone cieche, che spesso venivano emarginate anche nel loro contesto familiare. I dirigenti dell’Associazione hanno gradualmente conquistato la fiducia e dato speranza alle persone cieche e alle stesse loro famiglie divenendo importanti punti di riferimento, dimostrando con il loro esempio che gli effetti negativi della cecità potevano essere mitigati e che le persone cieche attraverso una specifica preparazione e una adeguata istruzione avrebbero potuto conquistare condizioni di vita dignitose. Per conseguire tale obiettivo, il  bambino cieco  e  la sua famiglia  , dovevano vivere l’indicibile sofferenza della  separazione  , in quanto i bambini ciechi, anche  i  ppiù piccoli,  dovevano lasciare il proprio contesto familiare all’inizio dell’anno scolastico per raggiungere gli appositi Istituti e farne ritorno soltanto nel periodo delle vacanze estive.   Le persone  di ogni età, che hanno vissuto la loro vita contrassegnata dalla vera povertà, dal  pregiudizio  e dalla sofferenza,   con l’Unione Italiana ciechi, hanno  acquisito la consapevolezza dei propri diritti sociali e si sono posti obiettivi sempre più avanzati e gradualmente li hanno conseguiti anche attraverso dure e impegnative lotte. I sacrifici non sono stati vani, perché l’Unione, nel 1942 raggiunse  l’obiettivo fondamentale per la dignità  delle persone cieche che valeva molto più di una qualsiasi legge. Infatti, la regola dell’inabilitazione di diritto, che privava fin  dalla nascita  il cieco della capacità di disporre dei propri beni e di provvedere a molti atti della vita quotidiana, che poteva essere cancellata solo con un atto esplicito del Tribunale, venne totalmente cambiata con le modifiche apportate al nuovo codice civile del 1942, che all’articolo 415 ultimo comma, ha stabilito che: “Possono essere inabilitati il sordomuto e il cieco dalla nascita o dalla prima infanzia, se non hanno ricevuto un “educazione sufficiente”. La stessa Unione che aveva fatto conseguire ai ciechi il diritto allo studio, con questo provvedimento ha consentito ai ciechi stessi, di conseguire fin dalla nascita il diritto della pari dignità umana.  . L’educazione e la formazione scolastica e lavorativa conseguita negli appositi Istituti è stato elemento determinante per tale obiettivo.
Nel 1977 con l’approvazione della legge n. 517, che finalmente ha stabilito il diritto dei ciechi di poter frequentare le scuole di tutti, ha anche determinato la graduale fine delle scuole speciali che costringevano i ragazzi ciechi negli appositi Istituti, lontano dal loro contesto familiare. L’Istituto S. Alessio e l’Istituto Romagnoli, che  avevano   ospitato fino  a   200 alunni ciascuno, frequentanti le scuole dell’asilo fino alla terza media, videro gradualmente migrare i loro studenti verso le scuole pubbliche dei loro luoghi di residenza.  ,  Nel  1963,   pur giovanissimo, ho  avuto l’onore di conoscere e di collaborare con il Presidente Nazionale dell’Unione Ciechi, il prof. Paolo Bentivoglio, che nel contempo dirigeva anche l’Istituto per ciechi Cavazza di Bologna, dove ai ragazzi delle scuole medie era consentito di frequentare le scuole pubbliche esterne all’Istituto. Ritenendo    che  quella    potesse  essere  la  modalità giusta,  più volte avevo tentato di interloquire con i Dirigenti dei due Istituti romani, perché fossero create le necessarie occasioni, per consentire anche ai loro ragazzi ciechi di frequentare compagni vedenti. Il solo Istituto S. Alessio, dopo il 1977, con il diminuire del numero degli studenti  ciechi, si aprì  ai  giovani del quartiere consentendo ai ragazzi vedenti di frequentare le scuole dei ragazzi ciechi ancora presenti  nell’Istituto . Le due Ipab, che disponevano di un cospicuo patrimonio immobiliare, gestito nella modalità più anti economica e clientelare, con tutti gli oltre 500 appartamenti locati a prezzi simbolici a parenti di amministratori, a politici di ogni i colore, agli amici e agli amici degli amici, con la totale esclusione dei ciechi, presentavano bilanci ampiamente deficitari a causa del venir meno delle rette, pagate dalle Province per l’ospitalità degli studenti. Nel contempo, i bambini e i ragazzi ciechi che avevano optato per la scuola di tutti, restavano privi di qualsiasi supporto qualificato per il loro inserimento scolastico. Inoltre, presso l’Ospizio Regina Margherita , in locali distinti da quelli dell’Istituto Romagnoli, risiedevano, in condizioni umane terribili, anche  circa 60 donne cieche. Dormivano in cameroni da 30 posti letto , in una promiscuità intollerabile, che non teneva in alcun conto le diverse condizioni di salute e le differenti necessità assistenziali, che comunque nessuna riceveva. Dovevano cenare alle  17 e   dovevano mettersi a letto alle  18, perché il personale in servizio che si autogestiva, voleva raggiungere la propria abitazione per consumare la  cena   in famiglia. Le donne ricoverate non disponevano nemmeno dell’acqua calda per lavarsi anche nelle giornate invernali. Alcune di queste donne, come la sig.ra Giovannina, ormai scomparsa, che ho conosciuto quando aveva 88 anni, nel raccontarmi la sua storia, mi ha confessato che era divenuta ospite di quell’ambiente quando aveva solo 2 anni. Per meglio comprendere quella realtà, devo necessariamente ricordare , che quando le cose sono cambiate, con l’amico Emidio Vitaletti, primo Presidente del nuovo Ente, una persona vedente che ha svolto il suo ruolo nel pieno rispetto della dignità delle persone con disabilità visiva,  si  decise di portare a pranzo in un ristorante le ospiti in grado di uscire. Molte di loro confessarono che da quando erano entrate in quell’ospizio, era la prima volta che ne varcavano la porta d’uscita.. La sig.ra Giovannina ha dovuto attendere ben 88 anni. Aveva sempre creduto che non potesse uscire dall’Ospizio e che ai ciechi non  fosse consentito di entrare nei ristoranti e in altri luoghi pubblici.   Nel 1981, il Consiglio regionale dell’Unione ciechi, che presiedevo, decise  di intervenire  con determinazione nei confronti delle due Ipab, non più rispondenti alle necessità dei ciechi. Colse l’occasione del rinnovo dei due Consigli di Amministrazione per rivendicare il diritto di rappresentare le persone con disabilità visiva nell’ambito di quelle Ipab. Per la prima volta un rappresentante dell’Unione Ciechi entrò a far parte di quei Consigli di Amministrazione. In precedenza il S. Alessio era stato Amministrato per tanti anni , da un Commissario  appartenente  alla  Curia vescovile e l’Ospizio Regina Margherita da un Consiglio costituito da alcuni pseudo Benefattori e da rappresentanti nominati dagli Enti locali . La situazione del S. Alessio con il nuovo Consiglio, del quale fu nominato  Presidente  un  Funzionario della Giunta Regionale,   dove era presente anche il rappresentante dell’Unione  Leucio Fortini, non    trovò  ostacoli insuperabili  sulla   via  del    necessario cambiamento. Le cose erano più difficili presso il Margherita di Savoia a causa del negativo ruolo dei pseudo benefattori, che si erano sempre alleati con i rappresentanti degli Enti locali, soprattutto per la gestione clientelare del cospicuo patrimonio immobiliare. Fortunatamente, grazie ai positivi rapporti costruiti con le varie forze politiche romane, gli Enti locali nominarono rappresentanti che si mostrarono subito particolarmente corretti e attenti alle problematiche della Ipab e dei ciechi.  Al cospetto di situazioni  che determinavano  tanta sofferenza umana, anche i più resistenti pregiudizi politici vennero meno, infatti un convinto comunista come Domenicali, un esponente del Movimento sociale come Perina e un Socialista come me si trovarono uniti per votare  il Democristiano  Vitaletti quale nuovo Presidente del Margherita di Savoia, che aveva fatto  proprie le  proposte di  rinnovamento  avanzate  ddall’Unione.  Il  dott.  Perina,  pur  subendo  un certo  ostracismo per  la  sua  appartenenza  politica,  ha  scelto di schierarsi con noi dalla parte  della  comunità  dei ciechi,  rinunciando alla  Presidenza, più volte offertagli   dai pseudo benefattori. Serbo, ancora  oggi,  un sentimento di stima  e   gratitudine per il dott. Perina, avversario politico  si, ma uomo di grande umanità e lealtà, che se avesse fatto l’altra scelta, oggi non avremmo potuto raccontare e prendere atto dell’attuale positiva, seppur necessaria migliorabile realtà. Lo scontro  con i  pseudo benefattori  fu durissimo. Quale  rappresentante  dell’Unione, ho   descritto quella inumana realtà  in cui  Ierano  costrette  le  circa 60  donne cieche e  la mala gestione del  patrimonio immobiliare nell’ambito di molte  interviste  sui giornali,  Radio  e  Televisioni, rimediando   4 querele  e   conseguenti processi  penali dai  quali  fui sempre assolto. Mi   sono sentito profondamente ferito  dall’assoluzione per     intervenuta  amnistia  nel processo  avuto insieme  al giornalista  Pergolini dell’Unità. Contro il parere della famiglia e  di molti amici,  assistito  dall’avv. Tarsitano, ho rinunciato all’amnistia  conseguendo  la piena assoluzione in  appello.Nel  frattempo  il      CDA del S. Alessio e del Margherita di Savoia, approvarono un documento redatto  dal Consiglio regionale dell’Unione, che rappresentava alla Regione Lazio l’opportunità e  la necessità di procedere alla fusione delle due Ipab, con la costituzione di un nuovo Ente che si occupasse di tutte le complesse problematiche connesse alla disabilità visiva, nel territorio regionale. Con il positivo assenso dei due CDA, ho rappresentato, insieme  a  tutti i  dirigenti  dell’Unione del  Lazio, sempre  attivi  e  presenti  negli  ambienti  politici  e  istituzionali,  tale prospettiva a tutti i gruppi politici della Regione. L’allora Assessore alle politiche sociali, il socialista Paolo Arbarello e il suo staff di collaboratori si attivarono per formalizzare una apposita proposta di legge. Nel corso dei primi mesi del 1986 vi fu un rimpasto nell’organigramma della Giunta Regionale e all’Assessorato alle Politiche sociali approdò il Democristiano Paolo Tuffi che, dopo aver conosciuto gli obiettivi  e  la determinazione dell’Unione,  continuò il lavoro del suo predecessore e insieme  agli stessi rappresentanti dell’Unione  sottopose  il testo  della  proposta  di legge    a tutti i gruppi politici di maggioranza e minoranza  .  Nella riunione del 14  gennaio  1987, un particolare  riconoscimento dell’attività  promozionale  dell’Unione  fu  espresso anche   dall’on. Pasqualina  Napolitano, rappresentante    del PCI che  si trovava   all’opposizione.   Pertanto, la legge n 8/87 costitutiva dell’attuale  nuovo Ente  , Centro Regionale S. Alessio – Margherita di Savoia per ciechi di Roma,  venne approvata all’unanimità.  Il  giorno 8  novembre  2017,presso  la  Regione  Lazio, l’UICI, nel corso di un apposito  Convegno, ha  cercato  di fare il punto della situazione  a  30 anni  dalla  istituzione  del nuovo   Ente, mettendo in  luce  le positive novità  derivanti dall’attuale gestione, come  il risanamento del  bilancio  mediante la creazione  di  un apposito  Fondo  Immobiliare,      la maggior  attenzione riservata alle  persone con disabilità visiva e   il buon rapporto di collaborazione  con l’Unione,  ma anche   la necessità di  adottare  ulteriori    concreti  atti    per  rendere l’Ente sempre  più  rispondente  alle   esigenze  dei ciechi e degli   ipovedenti. Per  queste ragioni, il  Centro  Regionale  S. Alessio, deve  attuare  forme di decentramento operativo e  strutturato  nell’ambito  di ciascuna  Provincia, per  meglio rapportarsi  con le  persone con disabilità visiva, con gli  Enti locali, ASL, Comuni e    Istituti scolastici. Deve  inoltre, considerata  la  migliorata  situazione  economica,       -partecipare  attivamente  alla co-progettazione  e  al co-finanziamento di  progetti  educativi,  formativi,  riabilitativi  e  assistenziali insieme  alla  Regione  divenendone un    partner  qualificato e  insostituibile. Deve   rapidamente e  con sistemicità   provvedere  alla miglior  formazione  teorica e  pratica degli operatori che  dovranno  provvedere   al recupero  umano e  sociale   delle persone che perdono la vista anche  in età adulta, raggiungendole   anche negli angoli più sperduti    del territorio. Tali  obiettivi   potranno essere rapidamente  conseguiti   soltanto  se  i  dirigenti   dell’UICI e i   soci,  con piena  consapevolezza  e  determinazione  sapranno  metterli al centro di  una forte iniziativa politica da  condurre con  immediatezza    nei confronti della  Regione Lazio, che  si  è  mostrata  palesemente  inadempiente    verso la  comunità delle  persone  con disabilità visiva.  L’attuale situazione   conferma che  anche quando  sembra di aver fatto tanto per   conseguire un obiettivo,  in realtà   si  è  giunti  al solo  punto  dal  quale ricominciare,       perché  quel che  resta da  fare,   è ancora  il più.  Ciò,  che è  stato  fatto, spesso non è sufficientemente  conosciuto oppure  viene  dimenticato.  In evidenza  restano  le sole   necessità  delle persone  con disabilità visiva e     l’insufficienza  dei servizi a   loro  destinati.

 

Fish – Validità dei titoli per il sostegno: il MIUR intervenga in giudizio

Nelle ultime settimane, la cronaca, ma prima ancora l’attività ispettiva e di monitoraggio del MIUR, hanno reso evidente ciò che FISH va ripetendo da anni: la qualità della specializzazione didattica per il sostegno può essere compromessa da un lato dall’assenza di titoli reali, dall’altra dall’attività di enti non autorizzati né preparati per il rilascio degli stessi titoli. Per tacere sui titoli falsi oggetto peraltro di recenti indagini in Calabria.
“La FISH – dichiara il Presidente Vincenzo Falabella – approva l’intervento del MIUR che ha bloccato alcuni incongrui titoli di specializzazione per il sostegno all’inclusione didattica degli alunni con disabilità rilasciati da enti non autorizzati. Il danno per le persone con disabilità e la credibilità stessa del sistema di inclusione sarebbe stato grave.”
Tuttavia lo stesso Ministero non è intervenuto con la stessa sollecitudine sulle sospensive rilasciate dal Consiglio di Stato contro il rifiuto del TAR Lazio circa la richiesta di ammissione ai corsi di specializzazione per il sostegno da parte di docenti privi dei requisiti di ammissione ai corsi medesimi.
Ed è su tale lacuna che FISH richiama l’attenzione del MIUR: “è necessario, velocemente, presentare, tramite l’Avvocatura dello Stato, la richiesta di anticipata trattazione nel merito dei ricorsi presentati al TAR Lazio.”
Solo in tal modo infatti si chiarirebbe, opportunamente e prima della fine dei corsi di specializzazione, se i docenti avevano o meno diritto a frequentare tali corsi.
Se infatti essi non possedevano i requisiti, la loro specializzazione, a corsi ormai da tempo avviati, rischia di ammettere a questa specifica attività didattica docenti non correttamente preparati per il sostegno e quindi forieri di verosimili danni educativi agli alunni con disabilità.

20 novembre 2017

FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap
www.fishonlus.it
www.facebook.com/fishonlus
twitter.com/fishonlus

 

Sommario rivista “Corriere Braille ” n. 43 22-28 novembre 2017

Sommario
La Biblioteca «Regina Margherita»: oggi e domani (di Vincenzo Massa)
Nuove regole per Cfa e Cfu (di Marco Condidorio)
Gli Albi Irifor degli Educatori alla comunicazione e degli Esperti in scienze tiflologiche (di Gianluca Rapisarda)
Stefano Palmieri e il golf (di Michele Nannini)
Riviste associative – Creazione indirizzi di posta elettronica e richiesta di collaborazione
Borsa di studio internazionale per studenti e ricercatori con disabilità – scadenza 31 gennaio 2018
Vita Associativa (a cura di Vincenzo Massa)

 

Torino – Accessibilità test fisioterapia: qualcosa (forse) si muove

L’Unione Ciechi incontra una delegazione dell’Università di Torino
Quello del fisioterapista è un lavoro in cui le persone cieche hanno dimostrato di poter eccellere, raggiungendo elevati livelli di preparazione. Peccato che, nella stragrande maggioranza delle università italiane, i test di ingresso alla facoltà di fisioterapia non siano accessibili ai disabili visivi, cosa che tarpa le ali in partenza a qualsiasi ambizione professionale. Da tempo l’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) lavora per superare questo ostacolo. A Torino, forse, qualcosa si muove: l’ateneo del capoluogo piemontese pare intenzionato a raccogliere la sfida.
Nei giorni scorsi, una delegazione UICI Torino (composta dal presidente Franco Lepore, dal responsabile del settore istruzione Oscar Franco e dal responsabile del comitato fisioterapisti Giovanni Laiolo) ha incontrato una rappresentanza dell’Università di Torino. Per l’ateneo erano presenti, su mandato del Rettore, la prof. Marisa Pavone (delegata per la disabilità) e il prof. Giuseppe Massazza (presidente del Corso di Laurea in Fisioterapia). L’associazione ha chiesto di avviare i lavori per rendere accessibili non solo i test d’ingresso, ma anche i materiali didattici relativi ai corsi. Infatti, i giovani ciechi e ipovedenti possono seguire le lezioni usando tavole tattili, modellini tridimensionali, oltre alle tante soluzioni informatiche che oggi la tecnologia mette a disposizione.
Dall’Università è arrivata una disponibilità di massima. A partire dal prossimo anno accademico, i test d’ingresso saranno resi accessibili ai disabili visivi, eliminando tutte le domande basate esclusivamente su immagini. Inoltre si studieranno gli accorgimenti necessari per rendere accessibili i locali in cui si terranno lezioni e tirocini. Un po’ più complicata è la questione dei materiali da adottare durante i corsi: ovviamente bisognerà verificare che gli strumenti usati dai disabili visivi siano equipollenti a quelli tradizionali, nel rispetto della massima qualità didattica. Anche su questo punto, comunque, i referenti dell’ateneo torinese si sono detti disponibili a trovare soluzioni, sulla scorta dei progetti già avviati da altre città italiane (a Firenze, ad esempio, i corsi di fisioterapia sono da tempo aperti a ciechi e ipovedenti).
Rispetto a esperienze del passato, però, c’è una sostanziale differenza, che il presidente UICI Torino, Franco Lepore, tiene a sottolineare. «Il nostro obiettivo non è quello di ottenere una riserva di posti per i non vedenti. Chiediamo semplicemente che i ragazzi con disabilità visiva siano messi nelle condizioni di confrontarsi alla pari con tutti gli altri, secondo un criterio meritocratico. Oggi questa possibilità viene negata, benché il diritto allo studio sia garantito dalla Costituzione. Non sarà un percorso facile, ma lo porteremo avanti con convinzione – conclude il presidente UICI Torino – anche perché in gioco c’è il futuro di tanti ragazzi ciechi e ipovedenti».

 

Napoli – Serata alla ricerca dei sensi nascosti

“Giana Pub e Braceria” via Benevento 128 80013 Casalnuovo di Napoli (NA).

 

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Sezione territoriale di Napoli ha organizzato, per giovedì 23 novembre 2017 alle ore 20,30 al “Giana Pub e Braceria” in via Benevento 128 Casalnuovo di Napoli (NA), una serata molto particolare, in cui si verrà condotti in una stimolante esperienza multisensoriale.

 

Una suggestiva ed avvincente esperienza nel mondo dei suoni, dei profumi, dei sapori e delle forme; alla scoperta di nuove sensazioni; da vivere in una magica atmosfera al buio.
Gli ospiti verranno accompagnati da camerieri non vedenti nel locale accuratamente oscurato, per iniziare un piacevole percorso attraverso la riscoperta dei sensi abitualmente sottovalutati.

Comodamente seduti ad un tavolo, “gli stessi ospiti” come afferma Mario Mirabile presidente della sezione della onlus organizzatrice, “potranno divertirsi nell’ascoltare suoni, nell’indovinare profumi e sapori intensi e si stupiranno nel riconoscere gli oggetti della propria quotidianità”.

La quota di partecipazione è di € 30,00 a persona.
L’intero incasso sarà destinato a finanziare le attività dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

 

Per informazioni e prenotazione dell’esperienza multisensoriale: Domenico Vitucci 3398811209 o mimmo86@fastwebnet.it

 

Per contatti: Gianluca Fava 3394867416.

 

Genova – Segreteria telefonica dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus – Sezione di Genova del 17 novembre 2017

I nostri uffici sono aperti al pubblico lunedì e mercoledì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17.45; martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 14.45.
Si segnala che in Via Caffaro dal numero civico 6 a salire sono poste impalcature di lavoro sulle facciate dei palazzi che insistono sul marciapiede; si raccomanda di fare la massima attenzione.
Si rende noto che è possibile rinnovare il tesseramento all’associazione per l’anno 2018 presso l’ufficio di Via Caffaro 6/1 nell’orario di apertura al pubblico; chi volesse versare la quota associativa tramite trattenuta mensile sulla pensione, può sottoscrivere l’apposita delega presso la sede di Via Caffaro, previo appuntamento.
Sabato 18 novembre alle ore 9,30 nell’Auditorium Giuseppe Verdi dell’Istituto David Chiossone avrà luogo l’Assemblea ordinaria dei soci per l’approvazione della relazione programmatica e il bilancio di previsione dell’anno 2018; è stata inviata regolare convocazione a tutti i soci e si ricorda che anche nella sede dell’assemblea è possibile versare la quota di tesseramento per l’anno 2018.
Sempre sabato 18 novembre, su SlashRadio, la trasmissione in diretta del Seminario Nazionale “Ipovisione tra aspettative e realtà”; martedì 21 novembre dalle ore 15, all’interno del programma Slashbox, si parlerà di genitorialità e disabilità visiva; mercoledì 22 novembre dalle ore 9,30 e giovedì 23 novembre dalle ore 9, in diretta l’apertura e la sessione plenaria del Convegno sullo Sport; sempre giovedì 23 novembre, a partire dalle ore 15,30 la diretta della seduta del Consiglio Nazionale che proseguirà anche nella mattinata di venerdì 24 novembre; nella giornata del 25 novembre, in occasione della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, andrà in onda uno speciale a cura della Commissione Nazionale Pari Opportunità.
Sabato 2 dicembre l’Office Center presenterà ausili per non vedenti ed ipovedenti presso la nostra sede di Via Caffaro 6 dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 14 alle ore 17.
Si ricorda che è possibile iscriversi alla lista di discussione della nostra Sezione per essere puntualmente informati sulle nostre iniziative e le notizie di maggiore interesse; chi fosse interessato alla registrazione alla lista può comunicare il proprio indirizzo di posta elettronica all’ufficio nell’orario di apertura al pubblico.
Si rende noto che lo sportello bancomat della Banca Carige presente in Via Caffaro sarà rimosso a breve; si ricorda che gli sportelli bancomat della stessa Banca Carige presenti in Via Venticinque Aprile permangono funzionanti e sono dotati di sintesi vocale per l’uso autonomo da parte dei non vedenti e degli ipovedenti.
I corsi di alfabetizzazione informatica per personal computer con sistema operativo Windows, condotti dai docenti Prof. Cav. Carlo Merisio, dott. Pacifico Mangini e Giuseppe Franco Pugliese, si svolgono presso la Sezione di Via Caffaro 6/1 con la solita periodicità settimanale al mercoledì ed al sabato; il corso di informatica per computer Mac e per l’utilizzo dell’I-Phone, condotto dal docente dott. Stefano Mantero, si svolge il mercoledì pomeriggio sempre presso la sede di Via Caffaro; la quota annuale di partecipazione è di 30 euro per ciascun corso.
Per informazioni ed adesioni alle iniziative sezionali contattare:
per il gruppo di auto mutuo aiuto, la coordinatrice Beatrice Daziale al numero 340 069 34 55;
per il progetto Spazi Ri-Vita di Palazzo Bianco, la coordinatrice Alessia Cotugno al numero 329 64 95 151;
per il laboratorio teatrale “Ad occhi chiusi”, i docenti Carola Stagnaro al numero 347 19 25 902 o Paolo Drago al numero 340 41 81 308
Prossimo bollettino il 24 novembre 2017