L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, con il patrocinio del comune di Sant’Anastasia e con la collaborazione dell’azienda farmaceutica FORA organizza il giorno 15/ 11/2015, dalle ore 9,30 alle ore 14,00, a Sant’Anastasia Piazza Cattaneo – 80048 (NA) una campagna di prevenzione alla retinopatia diabetica in occasione della giornata mondiale del diabete, Sarà possibile quindi ricevere informazioni sulla malattia del diabete e della retinopatia e come prevenirla, ottenere una visita oculistica di controllo ed una misurazione della glicemia; una distribuzione di materiale informativo e gadget concluderà la giornata. L’evento, mirato a tutta la popolazione, in particolare agli anziani e persone a rischio per la malattia del diabete sarà curato con la collaborazione di personale professionista (medico oculista ,ortottista, infermiere).
Archivi autore: Simona Sciaudone
Fish – Tutti al lavoro per includere la disabilità nella cooperazione allo sviluppo
«In Europa sta crescendo sempre più la consapevolezza rispetto all’importanza di includere le persone con disabilità nelle iniziative di sviluppo e di emergenza della cooperazione internazionale, sia con azioni di mainstreaming – considerando cioè la disabilità come un tema trasversale a tutte le politiche e le pratiche più generali – sia con progetti specifici rivolti alla disabilità».
Ruoterà tutta attorno a questo semplice ma fondamentale concetto l’importante conferenza internazionale intitolata Includere la disabilità nella cooperazione allo sviluppo: esperienze di collaborazione tra governi, organizzazioni non governative e organizzazioni di persone con disabilità, in programma per il 18 novembre prossimo a Roma, presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
L’evento è promosso dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, insieme alla RIDS (Rete Italiana Disabilità e Sviluppo), alleanza strategica avviata nel 2011 da EducAid, dall’AIFO (Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau), da DPI Italia (Disabled Peoples’ International) e dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), ovvero da organizzazioni che si occupano di cooperazione allo sviluppo e da associazioni di persone con disabilità, allo scopo di realizzare iniziative di informazione, formazione e consulenza in Italia e a livello internazionale, riconoscendo i rispettivi saperi e capacità e valorizzando in tal modo l’esperienza di progetti basati sul rispetto dei diritti umani delle stesse persone con disabilità, in linea con i princìpi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Per quanto riguarda l’appuntamento del 18 novembre, si tratta di uno dei passaggi principali previsti nell’àmbito del Progetto InfoEas denominato Cooperare per includere. L’impegno dell’Italia su disabilità e cooperazione allo sviluppo. AID 10305, iniziativa gestita dall’AIFO (Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau), per conto della citata RIDS (Rete Italiana Disabilità e Sviluppo), con il cofinanziamento del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il cui obiettivo è quello di promuovere la diffusione e l’applicazione del Piano d’Azione per l’inclusione delle persone con disabilità nelle politiche e nei progetti di cooperazione.
Tra i risultati ottenuti da Cooperare per includere, va segnalato tra l’altro anche il manuale (in italiano, inglese, francese e portoghese) intitolato Disabilità e sviluppo. Come includere le persone con disabilità nella cooperazione allo sviluppo, riferimento concreto per le iniziative di questo settore.
«Ci rivolgiamo – spiegano dalla RIDS – a tutti i rappresentanti delle Istituzioni e della Società Civile che lavorano per includere la dimensione della disabilità nei programmi e nelle politiche di sviluppo. Lo scopo della Conferenza di Roma è quello di offrire un’occasione di lavoro congiunto e scambio di pratiche appropriate, sottolineando il valore aggiunto rappresentato dalla sinergia tra Agenzie di Cooperazione, Istituzioni, organizzazioni non governative e organizzazioni di persone con disabilità».
Oltre naturalmente agli esponenti di tutte le componenti coinvolte, è prevista il 18 novembre la partecipazione di alcuni tra i più importanti relatori del settore in àmbito nazionale, europeo e internazionale, con riferimento ai diversi aspetti dello sviluppo inclusivo.
Tra essi, ad esempio, vi saranno Daniela Bas, che dirige l’UNDESA (Dipartimento delle Nazioni Unite degli Affari Economici e Sociali), Alicia Martin Diaz della Sezione Sviluppo e Cooperazione della Direzione Generale per la Cooperazione Internazionale e lo Sviluppo (DG DEVCO) di EuropeAid, l’Ufficio per la Cooperazione della Commissione Europea, Facundo Chavez Penillas, consulente per i Diritti Umani e la Disabilità presso l’Alto Commissariato per i Diritti Umani dell’ONU e Stefano Severe, direttore presso quest’ultimo per il Congo e i Grandi Laghi dell’Africa. Insieme a loro, vari altri esponenti di Agenzie di Cooperazione Europee e delle principali organizzazioni di persone con disabilità e organizzazioni non governative attive in questo campo.
La partecipazione alla Conferenza di Roma del 18 novembre è gratuita ma limitata a un numero massimo di 150 partecipanti, previa richiesta d’iscrizione obbligatoria entro il 12 novembre all’indirizzo includingdisability@aifo.it.
FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap
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Le mie rimembranze congressuali, di Angelo Mombelli
I nuovi impegni dell’Unione a favore degli Ipovedenti
Da poche ore si è concluso il XXIII Congresso Nazionale della nostra Unione e mi giunge spontaneo ripensare ai quattro giorni trascorsi a Chianciano. Il mio pensiero vola indietro negli anni (tanti… fino a metà degli anni ’70!) quando partecipai al mio primo congresso e stentavo a comprendere i vari risvolti delle strategie che i candidati mettevano in campo per essere vincenti nella contesa.
Tanti congressi sono trascorsi da allora e l’esperienza maturata mi ha fatto meglio comprendere tutti i “dietro le quinte”. Tra l’altro, ho vissuto quest’ultima esperienza non da candidato, ma da invitato: ho potuto quindi seguire le strategie congressuali in veste di spettatore e questo, di certo, è stato divertente.
Ma veniamo ai problemi che riguardano la categoria degli ipovedenti: che cosa è emerso da quest’ultimo congresso? L’intenzione era di proporre una mozione congressuale concisa e con pochi punti, pienamente attuabili nel prossimo quinquennio; le esigenze incombono per dare risposte ad una categoria, gli ipovedenti, che pur a pieno titolo socia dell’Unione è sovente dimenticata dalla nostra dirigenza, perché le problematiche da affrontare sono difficili e le competenze specifiche mancano, anche perché pochi sono gli ipovedenti medio-gravi e lievi iscritti. Se vogliamo chiamarci “Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti” è però gioco forza dedicare attenzione a tutti coloro possono essere, a pieno titolo, soci della nostra associazione, senza discriminazioni.
Mi auguro che le indicazioni fornite dalla mozione congressuale potranno essere di stimolo anche alle nostre strutture periferiche per svolgere iniziative a favore della categoria. E attenzione: le problematiche oggi individuate non vanno considerate totalmente esaustive circa le necessità degli ipovedenti: bisogna aspettarsi che nei cinque anni di questo mandato altre necessità possano emergere. La società è in continuo movimento e ci offre sfide ogni volta nuove da affrontare.
Scorrendo gli elenchi degli eletti, appuro che molti di essi sono alla loro prima esperienza a livello nazionale; mi auguro che il loro entusiasmo da neofiti possa contribuire a risolvere i problemi di natura legislativa che riguardano non solo gli ipovedenti, ma anche i soci storici della nostra Unione. Da queste righe invio a tutti e tutte loro le mie più sincere congratulazioni con l’augurio di essere vincenti nelle battaglie che li attendono nei prossimi anni.
L’Unione Europea dei Ciechi si rinnova per affrontare le sfide di un mondo in tumulto, di Rodolfo Cattani
Dal 25 al 28 ottobre 2015 si è tenuta a Londra (Regno Unito) l’Assemblea Generale dell’Unione Europea dei Ciechi (EBU). Nella prima giornata, i lavori sono iniziati con la presentazione delle attività svolte negli ultimi quattro anni dalle commissioni, dalle reti e dagli organi di questa grande organizzazione europea, che raggruppa associazioni di e per persone con disabilità visiva di ben 44 stati europei, e sono proseguiti con l’annuncio delle priorità di azione per il prossimo periodo di lavoro, che sono sinteticamente: disponibilità di servizi e materiali per un accesso all’educazione di alta qualità, definizione a livello europeo di standard per la riabilitazione dell’ipovisione e di livelli minimi di compensazione delle spese dovute alla disabilità, promozione di misure adeguate per il sostegno all’occupazione, promozione della ratifica del Trattato di Marrakech per lo scambio internazionale di libri in formato adattato, approvazione di una direttiva europea che obblighi i paesi UE a rendere accessibili le informazioni digitali, approvazione dell’Atto Europeo sull’Accessibilità di beni e servizi, accessibilità dei trasporti e degli ambienti urbani, allerta acustica sulle auto a motore silenzioso, formazione e capacity building per le associazioni aderenti. A completamento e approfondimento delle discussioni sulle linee di azione del prossimo piano strategico sopra evidenziate, una parte del programma è stata dedicata a tematiche specifiche di grande attualità quali le osservazioni conclusive delle Nazioni Unite sul primo rapporto UE sull’attuazione della Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità, l’utilizzo degli strumenti digitali per sostenere le proprie campagne di sensibilizzazione, l’importanza di organizzare a livello partecipativo le campagne e le attività di pressione politica, i cambiamenti del mercato dell’occupazione dei non vedenti in Europa occidentale e orientale, le statistiche e l’accoglienza dei rifugiati siriani con disabilità in Turchia, le strategie di intervento su realtà patologiche complesse come l’autismo associate alla disabilità visiva, i nuovi studi sulla prevenzione della cecità e la cura del disturbo del ritmo sonno-veglia. Risultato di queste intense giornate di lavoro è stato il Piano strategico dell’EBU per il periodo 2016 – 2019 e le Risoluzioni dell’Assemblea Generale. Tutti i documenti sono disponibili sul sito dell’EBU al link (in lingua inglese): http://www.euroblind.org/projects-and-activities/events/upcoming-events/nr/2517. Ad affrontare tutte le problematiche contenute nel piano strategico, che rispecchiano la complessità del mondo d’oggi e le nuove sfide che i ciechi e gli ipovedenti devono affrontare si troverà il nuovo Direttivo dell’EBU eletto dall’Assemblea, che vede l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di nuovo occupare un posto di rilievo, con la presenza del Presidente Nazionale Mario Barbuto tra i componenti del Direttivo. Rodolfo Cattani è stato inoltre confermato nella sua carica di Presidente della Commissione per le Relazioni con le Istituzioni UE e eletto in seno ai Comitati Statuto e Candidature. Questo è un segnale importante della continuità dell’impegno dell’UICI a livello internazionale e della volontà di avere un ruolo di primo piano nella realizzazione degli interventi da attuare a livello europeo, sempre più importanti per le profonde implicazioni nazionali delle politiche decise in sede UE.
In parallelo con l’Assemblea Generale, si è tenuta il 27 ottobre la cerimonia di consegna del Premio “Una visione per uguaglianza” dell’EBU che quest’anno ha visto nuovamente come vincitori degli italiani; il premio è stato consegnato alla Cooperativa Sociale I.Ri.Fo.R. del Trentino ONLUS, in apprezzamento del fatto che la Cooperativa “è un’iniziativa di e per le persone cieche e ipovedenti e offre servizi che vanno dal sostegno educativo alla riabilitazione visiva e alla sensibilizzazione della popolazione relativamente alla disabilità visiva, costituendo un eccellente esempio di buona prassi”.
Lettera aperta al XXIII Congresso dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, di Mario Barbuto
Care congressiste, cari congressisti,
desidero ringraziarvi per aver saputo dare alla nostra Unione uno Statuto nuovo, dirigenti associativi rinnovati e indirizzi programmatici chiari, forti, efficaci, nel corso di un congresso memorabile.
La partecipazione di ognuno di voi al congresso nelle sessioni plenarie, nelle sezioni di lavoro, nel momento elettorale, è stata una risorsa e ha rappresentato una ricchezza dalla quale tutti abbiamo tratto vantaggio durante lo svolgimento dei lavori.
Credo sia ancora troppo viva l’emozione per poter mettere in fila i momenti più significativi e toccanti che abbiamo vissuto in questi tre giorni esaltanti.
La gioia di avere avuto con noi il nostro presidente onorario Tommaso Daniele.
L’emozione di salutare militanti che hanno speso la loro vita per l’Unione come Ebe Montini, Lucio Carassale, Mario Censabella e tanti altri.
Il tributo di gratitudine offerto ai dirigenti nazionali che hanno completato i loro tre mandati consiliari consecutivi: Rudy Cattani, Giovannino Loche, Salvatore Romano, Pippo Terranova.
L’affettuoso saluto speciale al nostro vice presidente Luigi Gelmini.
Il ricordo commosso e condiviso del nostro indimenticabile Enzo Tioli.
Il minuto di raccoglimento in memoria e a onore del caro Vitantonio Zito.
E poi la conduzione magnifica, energica ed equilibrata della presidente del congresso Daniela Floriduz. La serata del Premio Braille, la mostra delle nostre eccellenze associative “Facciamoci vedere!”.
I tanti momenti di lavoro intenso, condotto con il rigore e la serietà che ci contraddistinguono, pur con i brillanti intermezzi di battute, parole di scherzo, sorrisi che hanno contribuito a rendere leggera e gradevole perfino la fatica dell’impegno d’aula e di commissione.
Abbiamo sperimentato con successo il voto elettronico, sia pure, qua e là, con qualche piccolo inconveniente.
Abbiamo espletato le operazioni di voto per le elezioni degli organi nazionali praticamente in un paio d’ore, senza file, senza ressa, senza le snervanti attese alle quali ci eravamo abituati nei congressi del passato.
Abbiamo dato alla nostra Unione un nuovo Statuto! Moderno, snello, portato a soli 29 articoli, formulati in modo chiaro e comprensibile.
Abbiamo approvato risoluzioni congressuali caratterizzate dalla sintesi dei testi e dal contenuto essenziale che saranno la nostra guida per i prossimi anni.
Abbiamo sancito definitivamente la nascita del nostro Ufficio per la Tutela dei Diritti delle Persone con Disabilità, dando esplicito mandato al Presidente, alla Direzione e al Consiglio Nazionale perché divenga presto una realtà operante e radicata su tutto il territorio.
Abbiamo proclamato lo stato di mobilitazione generale a difesa del diritto allo studio delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi, raccogliendo una preoccupazione che diviene sempre più forte nelle nostre strutture territoriali e interpretando le ansie delle famiglie che hanno diritto a un percorso scolastico di pari opportunità per i propri figli non vedenti o ipovedenti.
Abbiamo eletto gli organi associativi nazionali:
il Presidente, con una investitura plebiscitaria che ancora mi commuove e che mi carica di nuove responsabilità.
Il Consiglio Nazionale, profondamente rinnovato nelle persone, finalmente connotato da una presenza femminile in sostanziale parità per numero e per qualità.
Ecco i nomi dei nuovi consiglieri, in rigoroso ordine alfabetico, lontani da qualsiasi tentazione di primato personale dovuto al numero di preferenze riportate da ciascuno:
Luisa Bartolucci, Maria Buoncristiano, Francesco Busetti, Katia Caravello, Adoriano Corradetti, Marco Condidorio, Nunziante Esposito, Elena Ferroni, Francesco Fratta, Mario Girardi, Linda Legname, Annamaria Palummo, Angela Pimpinella, Pietro Piscitelli, Linda Salis, Eugenio Saltarel, Giovanni Taverna, Stefano Tortini, Annita Ventura, Enzo Zoccano.
Questa è una squadra di singoli che lavoreranno insieme. Amalgamata da un progetto comune, coordinata da un Presidente nel quale tutti si riconoscono, al servizio dell’Unione per la causa dei ciechi e degli ipovedenti italiani.
Competenza, disponibilità e territorialità risultano ben rappresentate nella composizione d’insieme della squadra, sebbene io esprimo qui il mio rammarico più sincero e convinto per il numero troppo esiguo di consiglieri nazionali provenienti dalla Sicilia e per l’assenza di consiglieri pugliesi.
Due regioni grandi e importanti, la Sicilia e la Puglia! Vivamente presenti nella mia mente e molto care al mio cuore, per le quali sapremo presto individuare insieme le giuste opportunità che possano colmare in modo adeguato lo squilibrio strutturale delle risultanze di un voto comunque libero e democratico al quale occorre inchinarsi rispettosamente in ogni caso.
Un pensiero di gratitudine ai nostri collaboratori e al nostro personale che non si è risparmiato un momento nel corso dell’intero congresso, garantendone efficienza, regolarità, funzionalità.
Ora, dinanzi a noi tutti, l’onere di un lavoro intenso e l’onore di servire la nostra Unione in un impegno quotidiano di pazienza, di tenacia, di rispetto, di solidarietà.
A quanti ancora sono ai margini e si sono posti fuori dalla nostra Associazione, rivolgo un appello accorato perché tornino a iscriversi, a frequentare le sezioni, a offrire il proprio apporto personale con umiltà e spirito costruttivo.
Ai dirigenti delle altre Associazioni che raggruppano ciechi e ipovedenti, rivolgo invece un appello perché si ponga termine a ogni azione di competizione distruttiva, in un clima di rispetto reciproco nel quale si possa lavorare insieme per rappresentare gli interessi dei ciechi e degli ipovedenti italiani a tutti i livelli della società.
La nostra causa comune si esprime sotto un’unica bandiera!
Raccogliamoci dunque, tutti insieme, per collaborare nella difesa di comuni interessi e di comuni Diritti.
Mario Barbuto
Stato dell’arte sui registri scolastici on-line, a fine anno 2015 dopo l’inizio dell’anno scolastico 2015/2016, e breve storia, di Nunziante Esposito
Sono ormai passati più di due mesi da quando è iniziato l’anno scolastico, ma questa volta non abbiamo avuto le solite email di protesta che negli ultimi due anni avevamo avuto dai tanti insegnanti disabili visivi che hanno dovuto iniziare ad usare obbligatoriamente i registri digitali on-line.
Personalmente ho avuto il primo contatto con un registro digitale on-line nel 2008, quando ebbi occasione di indicare ai programmatori di Infoschool quali erano i problemi di accessibilità di quel registro, uno di quelli usati nelle scuole italiane, quando l’insegnante Daniela Floriduz mi fece partecipe dei suoi problemi di accessibilità del lavoro che era chiamata a fare con un applicativo Web che doveva cominciare ad usare in via sperimentale.
I problemi generali e seri di questo tipo sono iniziati nella primavera del 2012, quando, quasi a fine anno scolastico, nelle scuole italiane è arrivata la prima circolare del Ministero della Pubblica Istruzione (MIUR) con la quale si informavano gli insegnanti del prossimo uso obbligatorio dei registri digitali on-line. Ovviamente, i primi a preoccuparsi sono stati gli insegnanti disabili visivi, perché, utilizzando tecnologia assistiva nell’utilizzo del computer e dei nuovi dispositivi touch-screen che da poco stavamo cominciando ad usare anche noi, avevano intuito immediatamente quale potesse essere il problema immediato da affrontare: l’inaccessibilità di questi software.
Siamo stati interpellati ed investiti come commissione OSI di questo problema e ce ne siamo occupati io come non vedente e Massimiliano Martines come ipovedente, facendo da filtro tra gli insegnanti ed i responsabili delle società di questi software. In sostanza, sono stati da noi analizzati i software più comunemente usati e per i quali avevamo avuto le prime email di segnalazione.
I software analizzati e che abbiamo seguìto da vicino per tre anni e fino alla loro totale accessibilità, sono:
– Nuvola di Madisoft.
– ScuolaNext di Argo software.
– Infoschool di Biblioteca Spaggiari.
– RE su piattaforma AXIOS.
Per il primo registro sopra indicato, non abbiamo dovuto fornire nessuna indicazione in quanto questo registro, essendo stato programmato in USA, dove se non si rispetta l’accessibilità non è facile avere i permessi per vendere un prodotto, è risultato completamente accessibile. Unico neo, se lo si può chiamare così, è una schermata nella quale per poter scaricare i file delle circolari che emette la scuola, c’è bisogno di usare il cursore simulato del mouse. Insomma, una sciocchezza. Comunque, anche questo piccolo problema è stato segnalato ed è stato risolto in brevissimo tempo.
Per il registro Scuola Next di ARGO Software, ad oggi non ci sono più problemi ed il software proposto è completamente accessibile. Inoltre, c’è da dire che noi della Commissione OSI non abbiamo partecipato direttamente ai test, perché fin dall’inizio i contatti diretti con i tecnici di questa software house non li abbiamo mai avuti. Inoltre, quando li ho cercati, molto probabilmente per qualche frainteso mai chiarito, non è stato possibile dialogare direttamente con loro. Addirittura, mi sono preso anche dell’arrogante dal responsabile della programmazione, ma non importa, alla fine quello che è importante è solo il risultato raggiunto: totale accessibilità.
Comunque, per due anni, il lavoro di test è stato eseguito dalla Commissione OSI ugualmente, anche se in modo indiretto e seguendo via Skype una insegnante che usava i registri .
Il primo approccio con ARGO Software lo abbiamo avuto tramite un insegnante di Bergamo, Alessandro Ricotta, e la Commissione OSI ha potuto recapitare loro il test che attestava l’inaccessibilità totale del loro prodotto Scuola Next.
Successivamente, come suddetto, i test è stato possibile farli tramite l’insegnante Maria Rosaria Falco che si era rivolta a me per avere un aiuto a capire se era possibile aggirare, tramite comandi particolari di Jaws i problemi che aveva il software.
Ad un certo punto ci si è messo anche qualcuno a peggiorare i rapporti con i tecnici di ARGO, dando per accessibile anche quello che oggettivamente non era accessibile.
Faccio una parentesi molto importante per chi è demandato a fare il lavoro che facciamo noi della Commissione OSI, un lavoro di puro volontariato.
Anche se a queste cose ci sono abituato da 15 anni di attività di test che ho sempre fatto con cura, con passione e soprattutto con la competenza che l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti mi ha fatto acquisire con dei corsi appositi, mi sono anche dovuto subire delle offese da parte di chi ha combinato questo pasticcio. Che dire: più si è ignoranti in materia e più si cerca di ostentare la preparazione che non si possiede.
Meglio lasciar perdere, tanto non è la prima volta e non sarà l’ultima che un disabile visivo ha un comportamento simile. Purtroppo, non se ne rendono conto, altrimenti non sarebbe mai avvenuta una cosa del genere.
La lungimiranza del presidente nazionale Tommaso Daniele, nel lontano 2001 impose di costituire un gruppo di esperti capaci di tenere i contatti con i programmatori Web e mirava ad evitare proprio questo tipo di problema che si ripresenta ogni tanto, insomma, una sorta di filtro tra chi rileva i problemi ed i programmatori. Purtroppo, ed è difficile da far capire, quando uno di noi da per accessibile quello che accessibile non è, chi si trova dall’altra parte a risolvere i problemi che gli vengono sottoposti, gli viene fornito la certificazione di un disabile visivo e non si rende conto che il problema non lo ha ancora risolto.
Quando avviene un qui pro quo del genere, quando si interviene come Commissione OSI, organo costituito per questi rapporti dall’Unione, è molto difficile poi far capire il contrario di quello che gli hanno già certificato con imperizia e incompetenza.
Poi, la conseguenza logica è quella di avere una discussione, e certe volte anche accesa, quando non ti ignorano e se ne fregano di apportare le modifiche che vengono chieste.
Terminata la parentesi, ora è facile dire che fortunatamente per gli insegnanti, questa ultima cosa non è avvenuta e alla fine ARGO ha prodotto un software innovativo, completamente accessibile ed usabile, per cui, vanno fatti i complimenti ai programmatori che sono riusciti a produrre l’accessibilità per il loro prodotto.
Con il computer, tale software si usa con Google Chrome, assistiti da uno screen-reader costituito da un plug-in apposito che funziona solo con questo browser. Inoltre, si può usare anche agevolmente con Mozilla Firefox assistito da Jaws. come risultato finale un ottimo lavoro.
Va dato merito inoltre che, anche se hanno creato un applicativo apposito, usabile con Google Chrome nel quale deve essere installato un plug-in particolare, una sorta di screen-reader apposito per questo browser, hanno risolto il problema in modo molto brillante.
Per quanto riguarda invece i device touch-screen, con questi dispositivi si viene assistiti in modo molto adeguato nell’uso del software con uno screen-reader apposito e preinstallato sui dispositivi stessi.
Il lavoro è stato fatto così bene, ne ho avuto notizia in questi giorni dalla professoressa Maria Rosaria Falco, che un disabile visivo riesce ad usare questo registro digitale on-line in modo molto semplice, tanto che il disabile visivo può tranquillamente aiutare anche qualche vedente non molto preparato nell’uso di questi tipi di software Web.
Per i registri Infoschool della Biblioteca Spaggiari, problemi seri non ne sono stati riscontrati sin dall’inizio dei test e sono stati riscontrate inaccessibili solo le tabelle dei registri, risultate inaccessibili con lo screen-reader Jaws.
Messe a posto le tabelle, in questo inizio anno scolastico ho avuto notizia che anche i piccoli problemi di usabilità ed un solo problema di accessibilità sono stati completamente risolti. Anche con questa società abbiamo concluso con un risultato pieno e soddisfacente con una accessibilità totale.
Infine, ultimo, ma non ultimo, soprattutto per la disponibilità totale dei responsabili della AXIOS e del programmatore, RE di AXIOS è completamente accessibile. Infatti, ad inizio anno è stato risolto l’ultimo problema segnalato dagli insegnanti per cui anche a questa società gli va dato merito di aver messo a disposizione un prodotto completamente accessibile.
E’ vero che abbiamo impiegato quasi due anni, assieme agli insegnanti, per poter avere i 4 registri digitali on-line completamente accessibili, ma questo non dipende certamente da noi, perché, fino a quando in Italia la legge sull’accessibilità non impone sanzioni o divieti di vendita quando i prodotti non rispettano la legge, nemmeno le software house si preoccuperanno e non avranno nessun interesse a mettere in commercio prodotti accessibili.
Non lo so se per qualcuna delle tre società ARGO, Biblioteca Spaggiari o per AXIOS sarà capitato, ma tante volte capita anche di non essere a conoscenza dei problemi che si creano ai disabili visivi quando si mette in commercio un software non accessibile.
Intanto, per questo motivo l’Unione ha messo in campo la Commissione OSI, un gruppo di esperti che riesce quasi sempre a dare quel supporto tecnico necessario ai programmatori che se ne avvalgono, per far comprendere i problemi dei disabili visivi e mettere i programmatori in condizione di risolvere i problemi rilevati con i test che vengono eseguiti con le tecnologie assistive più utilizzate.
Come è avvenuto per la firma digitale di Poste Italiane, anche per questi registri e per più di tre anni, ho fatto io i test per i non vedenti, mentre per gli ipovedenti ha fatto i test Massimiliano Martines, lavoro eseguito come componenti della Commissione OSI.
Nelle ultime settimane, come è avvenuto per tanto tempo per i problemi, ho avuto contatti via telefono o via email con gli insegnanti che abbiamo seguito durante i test di accessibilità ed usabilità dei registri sopra indicati ed ho avuto la conferma che al momento abbiamo la piena accessibilità sul campo di questi 4 registri scolastici on-line.
Mi auguro che da parte delle software house si ponga in futuro attenzione a mantenere i registri con l’accessibilità attuale, perché, da parte degli organi associativi avverrà la solita divulgazione di questo risultato ottenuto, rendendo edotti anche i dirigenti scolastici di questo risultato raggiunto, in modo che faranno attenzione a non acquistare software inaccessibile, soprattutto se nella scuola insegnano docenti disabili visivi.
Però, l’esperienza mi fa dire che sicuramente è meglio se si fa un passa parola tra i docenti, in modo che tutti conoscono lo stato dell’arte e intervengono qualora il dirigente scolastico decidesse di acquistare software sconosciuti ed inaccessibili.
Da parte nostra, l’attenzione della Commissione OSI sarà massima come sempre e, restando vigili, raccoglieremo eventuali informazioni da parte dei docenti che vivono i problemi di accessibilità sul campo.
Nunziante Esposito
nunziante.esposito@uiciechi.it
Comunicato stampa – Cittadini innanzitutto! – la parola ai diritti. Dall’Assistenza alla Cittadinanza consapevole
XXIII CONGRESSO NAZIONALE DELL’UNIONE ITALIANA CIECHI E IPOVEDENTI
Chianciano Terme (SI), 5-8 novembre 2015
“Cittadini innanzitutto! La parola ai diritti” è il titolo del XXIII Congresso dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti in programma a Chianciano Terme dal 5 all’8 novembre.
«Questo il tema che caratterizzerà l’appuntamento congressuale e coinvolgerà positivamente l’intero corpo associativo nei prossimi cinque anni, scrive il Presidente nazionale dell’Unione Mario Barbuto nel suo messaggio di invito ai lavori. Un tema forte, significativo, unificante. Preliminare ad ogni ulteriore azione rivendicativa di tutela della categoria e portatore di progresso civile. (…) Un tema di fondo e di principio, dal quale partire per declinare in modo coerente la gamma dei diritti umani basilari non negoziabili quali il diritto all’istruzione, al lavoro, alla cultura, alla mobilità, alla dignità, alla cittadinanza. Un messaggio forte e chiaro da affidare in eredità ai dirigenti associativi che il Congresso vorrà eleggere, in totale libertà e nella sua sovranità».
Il Congresso nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, oltre all’elezione delle cariche sociali di presidente nazionale e dei venti consiglieri nazionali che guideranno l’associazione nei prossimi 5 anni, si interrogherà su alcune delle questioni cruciali per la vita dei disabili visivi italiani.
Ecco i temi principali che saranno sviscerati nel corso delle sessioni di lavoro, e per i quali l’appuntamento congressuale dovrà indicare i percorsi e le soluzioni possibili: istruzione e formazione, lavoro, pensionistica; autonomia, mobilità, cani guida, nuove tecnologie; comunicazione e informazione, libro parlato, fruizione dei beni culturali, turismo sociale, sport e tempo libero; ipovedenti, prevenzione della cecità, riabilitazione visiva; servizi sociali, pari opportunità (donne, giovani, anziani); persone con minorazioni plurime; servizio civile, patrimonio sociale, fund raising, quadri dirigenti.
Numerosi poi gli appuntamenti paralleli al Congresso.
Il 5 novembre, è in programma la serata di gala del Premio Louis Braille 2015, dedicato all’inventore del prezioso sistema di scrittura e lettura per non vedenti, ancora oggi più che mai attuale. Una serata di musica e di spettacolo, che vedrà la partecipazione di numerosi artisti provenienti da tutta Italia. Daranno il via alla serata Giovanni Mazzei, baritono, e Ornella Pratesi, soprano, accompagnati dal pianoforte di Andrea Trovato; sarà poi il fisarmonicista Massimo Tagliata a salire sul palco insieme al suo gruppo. Un’emozionante staffetta poi tra Silvia Zaru, Dario Mirabile, Marco Daniele, Fabiana Comerro, Anna Varriale e Samantha De Rosa che si passeranno via via il microfono per regalare ai partecipanti emozioni con alcuni pezzi del loro repertorio.
Nel corso della serata saranno consegnate le pergamene del Premio Braille 2015: una a Poste Italiane per aver reso pienamente accessibile ai ciechi e agli ipovedenti la firma digitale FirmaOK! e l’altra all’ABI, Associazione Bancaria Italiana, per il lavoro destinato a favorire la massima accessibilità dei non vedenti alle strutture, ai prodotti e ai servizi bancari.
«Quella di quest’anno è la XX edizione del Premio Braille – continua Barbuto – e siamo molto contenti di aver associato questo evento per noi così importante alla prima Lotteria Nazionale Premio Louis Braille, da cui ha preso il nome, e che ha visto moltissimi cittadini rispondere al nostro appello di “prendere per mano la fortuna” e di comprare un biglietto della lotteria. L’estrazione della lotteria ha avuto luogo il 10 settembre, e sono stati venduti circa 1 milione di biglietti. Il gesto compiuto da tante persone potrà offrire un sostegno concreto ai ciechi e agli ipovedenti di tutta Italia, perché è a loro che sono destinati i servizi finanziati dalla vendita dei biglietti, grazie al lavoro che quotidianamente viene svolto dalle nostre sezioni nelle province e nelle regioni italiane. Speriamo di ripetere l’esperienza già l’anno prossimo. E nel frattempo, buona musica e buon Premio Braille a tutti!».
Presso Villa Simoneschi, antico edificio padronale situato nelle immediate vicinanze del centro storico di Chianciano Terme, sarà allestita la mostra “Facciamoci vedere: dall’intuizione all’inclusione”, per raccontare il viaggio associativo che ha portato l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti al compimento dei 95 anni dalla sua fondazione. La mostra, che ha ottenuto il patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Chianciano Terme, sarà aperta al pubblico nei giorni 6 e 7 novembre con i seguenti orari: 9.00-13.00 e 16.00-19.00.
A 300 metri dalla Villa sarà inoltre predisposto lo spazio per il funzionamento del Bar al buio della Cooperativa IRIFOR del Trentino e del Polo tattile itinerante della Stamperia regionale Braille.
La cittadinanza è invitata a partecipare.
«Una cornice questa – conclude il Presidente Barbuto – che suggella i quasi cento anni di storia associativa unitaria, entro la quale ricollocare tutte le nostre iniziative finalizzate alla tutela e alla rappresentanza dei ciechi e degli ipovedenti italiani. Un messaggio di chiarezza, di unità e di speranza che vogliamo condividere con tutti i partecipanti al congresso e che desideriamo porre alla base di ogni nostra futura attività associativa, fedeli alla tradizione e promotori del rinnovamento, con la certezza di muovere un altro passo nella giusta direzione verso il nostro futuro, come sempre, protagonisti attivi del nostro destino».
Per ulteriori informazioni:
Chiara Giorgi
Per l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
Cell. 3473351416
Rappresentanza delle Associazioni delle persone con disabilità, di Mario Barbuto
Su questa importantissima tematica ho letto un contributo di Nicola Stilla che va finalmente nella direzione da me auspicata da sempre.
Esprimo pertanto vivo compiacimento nel riscontrare come la via dell’unità tra le associazioni rappresentative delle persone con disabilità stia guadagnando consensi anche tra gli scettici e i diffidenti.
Dunque quanto da me sostenuto nella conferenza di Napoli il 10 giugno scorso non era poi una fuga in avanti così terribile!
Eppure allora la mia sollecitazione rivolta ai presidenti di FAND e FISH per lavorare su ciò che ci unisce, mettendo da parte quello che ci potrebbe dividere, fece storcere il naso a più di qualcuno, inclusi nostri dirigenti associativi di rilievo.
Constatare oggi che la via dell’unità viene considerata l’unica strada percorribile per dare maggior vigore alle istanze del mondo della disabilità, aggiunge perfino un pizzico di serenità associativa alla vigilia del nostro congresso.
Magari gli spiriti non sono già così maturi e pronti a entrare addirittura nei dettagli organizzativi così come Nicola tenta di fare nel suo articolo, sia pure con lodevole intenzione.
Prima di porre frettolosamente sul tappeto questioni di organi, statuti rappresentanze ed elezioni, temo occorrerà ancora lavorare per creare innanzitutto quello spirito unitario e quel sentimento condiviso che sono e saranno alla base di qualsiasi azione comune che abbia prospettive di successo sul lungo periodo.
Non dobbiamo lasciarci prendere da una specie di frenesia schematica da anteporre al necessario confronto di merito sui valori, sulle strategie, sulle convergenze programmatiche in cui devono potersi riconoscere tutte le Associazioni interessate a un processo unitario.
Rischieremmo infatti di far arenare quel processo intorno a questioni di assegnazione di posti e ripartizione di sedie che francamente sono l’ultimo dei nostri attuali interessi, sul cammino difficile di costruzione di una sola e unica rappresentanza federativa delle associazioni.
Abbiamo tenuto alcuni giorni fa un primo incontro nazionale tra i comitati esecutivi di FAND e FISH, proprio a seguito della mia sollecitazione di giugno.
Abbiamo cominciato a parlare di iniziative comuni, di momenti di consultazione permanente, di definizione di strategie condivise.
Abbiamo immaginato nel FID (Forum Italiano della Disabilità) uno strumento concreto, ma non l’unico, comunque già a disposizione, al quale ricorrere per sperimentare nuove occasioni di azione unitaria.
C’è una volontà di proseguire, sebbene permangono ancora tutte le distinzioni derivanti da radici storiche e culturali diverse sulle quali si sono fondate le varie associazioni appartenenti a FAND e FISH.
Come ho avuto modo di scrivere e di dire in altre occasioni nel sottolineare il mio forte desiderio di attivazione di processi unitari, le nostre due grandi federazioni devono saper congiungere il meglio delle loro caratteristiche di eccellenza, per derivarne quella forza e quella capacità che oggi risultano frenate dalla separazione in atto.
FAND rappresenta molto bene i numeri e le dimensioni del fenomeno disabilità, con i milioni di aderenti alle sue associazioni federate, mentre FISH sa valorizzare di più le specificità, dando voce anche a gruppi molto ristretti, pur tuttavia rappresentativi di fenomeni di disabilità particolarmente sentiti e presenti in seno al nostro tessuto sociale.
Riuscire a fondere queste preziose capacità costituirebbe un punto di forza formidabile per dare rappresentanza al mondo della disabilità in modo più incisivo, più efficace, più coinvolgente, più concreto.
Lungo questo complesso percorso di unità, dovremo saper mettere insieme sensibilità diverse, visioni distinte, concezioni variegate che dovranno imparare a incontrarsi, a dialogare insieme, a progettare un futuro comune e condiviso.
Prima di tutto i valori, dunque; le aspirazioni, le prospettive, le strategie.
Poi potranno venire anche gli organi gli statuti e le regole che non saranno tuttavia il risultato di accordi a tavolino, ma piuttosto il frutto di un processo lungo di conquista della fiducia reciproca attraverso il lavoro quotidiano fianco a fianco nelle battaglie di civiltà e di conquista dei Diritti di cittadinanza.
Mario Barbuto
Uniti nel pluralismo, di Nicola Stilla
I rapporti dell’Unione con le altre organizzazioni di e per persone cieche o ipovedenti e con le altre associazioni di persone con disabilita’
Se le formiche si mettono d’accordo, possono spostare un elefante!
(Proverbio del Burkina Faso)
L’unità nella diversità è certamente il bene più prezioso per il movimento delle persone con disabilità visiva, così come per quello più ampio delle persone con disabilità. La storia e l’esperienza ci dimostrano che un movimento unito che sa salvaguardare e valorizzare le diversità al proprio interno ha più successo di un insieme poco coeso e determinato di elementi privi di una comune linea d’azione. Il “fattore unità” è vincente, senza di esso gli obiettivi non sono chiari e le divergenze prevalgono sui fini comuni. Si può affermare senza tema di smentite che per le persone cieche italiane l’unita associativa è stato ed è un valore condiviso e il principio che sta alla base di numerose iniziative lanciate dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti nel corso degli anni per compattare il movimento. La costituzione di associazioni alternative all’Unione non ha mai compromesso sostanzialmente l’azione dell’Unione in favore delle persone cieche e di quelle ipovedenti, ma ha certamente prodotto dei danni e delle distorsioni all’immagine di tutta la categoria. Inoltre, la competizione per i benefici economici, in particolare i contributi pubblici, ha esacerbato i rapporti e provocato azioni sconsiderate che il potere istituzionale ha saputo strumentalizzare efficacemente.
I tentativi più volte esperiti per trovare un accordo accettabile non hanno avuto successo, anche a causa delle motivazioni e degli interessi personali che spesso sono prevalsi sullo spirito unitario.
L’Unione deve continuare a perseguire l’unità al proprio interno, così come con le altre associazioni, proponendo soluzioni praticabili, eque, trasparenti ed eticamente compatibili, primo tra tutti “nessuno escluso”. A tal fine è necessario rilanciare la proposta di costituire una federazione secondo criteri condivisi e tempi prestabiliti, partendo da un’ampia consultazione della base associativa adeguatamente monitorata. Ciò consentirebbe di tracciare un quadro oggettivo dei diversi contesti associativi da riunire. Successivamente un gruppo di lavoro paritetico dovrebbe stendere un documento programmatico e una bozza di statuto che dovrebbe essere formalmente approvata da tutte le associazioni nazionali interessate. Durante tutto il periodo preparatorio si dovrebbe costituire un tavolo di consultazione informale per avviare una collaborazione informale a titolo sperimentale.
Con altrettanta energia l’Unione dovrà lavorare per includere in un’unica grande confederazione nazionale tutte le associazioni e organizzazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie, ispirandosi ai positivi risultati già ottenuti in tal senso in altri Paesi europei, nel rispetto delle specificità del nostro. Tale organismo, che dovrebbe chiamarsi “Forum Italiano della Disabilità” dovrà essere costituito e gestito da una maggioranza qualificata di organizzazioni e persone con disabilità. I dirigenti degli organi direttivi saranno democraticamente eletti dall’Assemblea Generale ogni quattro anni. Nel Forum dovranno confluire tutte le organizzazioni legalmente costituite che ne costituiranno il tessuto associativo.
La F.A.N.D. e la F.I.S.H. in quanto tali dovranno essere progressivamente dissolte e confluire nel Forum. A quest’ultimo potranno aderire tutte le organizzazioni che svolgono attività in favore delle persone con disabilità. Esse potranno costituire all’interno del Forum un organo consultivo democraticamente eletto.
Il Forum intratterrà relazioni formali con il Forum del Terzo Settore tramite uno specifico gruppo di lavoro paritetico per le questioni afferenti alla disabilità.
Per raggiungere gli obiettivi sopra descritti dovrà essere costituito un gruppo di lavoro ad hoc, il cui coordinatore parteciperà alle riunioni della Direzione Nazionale e del Consiglio Nazionale con voto consultivo.
Nicola Stilla
Napoli – “Asinando al buio”
L’Associazione Asd Empatiamoci, (E.R.D) sita in via figliola 44 San Sebastiano al Vesuvio Napoli, ha stipulato un protocollo d’intesa con l’unione italiana ciechi e degli ipovedenti napoli in collaborazione con l’associazione sportiva per disabili Asd Napoli Real vesuviana di Sant’Anastasia e dà il via al progetto “Asinando al buio”.
Il progetto è mirato per adulti e bambini non vedenti e ipovedenti e propone gratuitamente a tutti i soci dell’unione italiana ciechi due ore di play pet e.rd ricreazione equestre per disabili per due giorni al mese per un totale di 4 ore.
Il progetto offrirà agli iscritti:
percorsi didattici/ricreativi con gli asini e poni e possibilità di fare ginnastica negli spazi aperti.
si mette a disposizione in oltre, anche un supporto sportello ascolto a cura di U.I.C.I. rappresentanza di Sant’Anastasia.
Le attività si svolgeranno il primo venerdì del mese e l’ultima domenica, a partire dal 5 febbraio 2016.
L’iscrizione che prevede una quota di 15 euro (tesseramento e assicurazione obbligatoria), dovrà pervenire entro il 24 gennaio.
E’ prevista una giornata open day nel giorno 17 gennaio 2016, giornata aperta a tutti quelli che vorranno conoscere da vicino le nostre attività.
Per maggiori info contattare il presidente di Asd empatiamoci Giovanni Vuolo cell. 380 21 88 974
e-mail :vuologiovanni@libero.it
pagina facebook:
https://www.facebook.com/play-pet-asd-empatiamoci-356272467818931/
o rivolgersi al presidente della real vesuviana giuseppe fornaro
373 54 19 953
e-mail: na013@fispic.it
profilo facebook:
https://www.facebook.com/napoli.realvesuviana
Oppure contattare la responsabile di segreteria Lucia Manna: cell. 380 186 86 86.