Il Forum Nazionale del Terzo Settore abbandona il tavolo di confronto permanente con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

Dichiarazione del Portavoce Pietro Barbieri
Non possiamo non constatare, con disappunto, come negli ultimi anni il rapporto tra gli organismi di rappresentanza di terzo settore e gli organi istituzionali abbia subito un sostanziale arretramento rispetto alle questioni del confronto e della partecipazione democratica.
Abbiamo assistito negli scorsi anni alla chiusura dell’Agenzia per il Terzo Settore, strumento di promozione, vigilanza e controllo, fondamentale per il terzo settore, ed abbiamo sopportato le minacce di chiusura, contenute nella spending review di luglio dello scorso anno, per molti Osservatori, organismi previsti da Leggi dello Stato e sedi di confronto tra la società civile e le istituzioni.
Ad oggi le cose non sembrano essere cambiate. Nel mese di dicembre 2012 un decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha definito il nuovo regolamento per l’elezione dei membri dell’Osservatorio nazionale dell’associazionismo che contiene elementi di per sé contraddittori e che minano gli spazi di rappresentanza per le associazioni. Nel testo, che tra l’altro non è stato sottoposto al parere delle commissioni competenti, vengono stabilite modalità di elezione dei membri inappropriate e illegittime secondo le quali, realtà associative grandi, devono dichiarare di avere poche centinaia di associati (con esclusione, in sostanza degli associati ai circoli affiliati e alle articolazioni territoriali della medesima associazione), con conseguenze fortemente limitative e penalizzanti rispetto al criterio della rappresentatività. Se a questo aggiungiamo la circolare di settembre 2013, emanata dalla direzione generale per il terzo settore e le formazioni sociali che dovrebbe avere la presunta funzione “esplicativa”, ma che introduce invece una disciplina che contrasta con quella dettata dal regolamento, il quadro che emerge è chiaro. Vogliamo sottolineare che il tema, vista la sua gravità, è anche oggetto di interrogazioni parlamentari.
Non ci troviamo difronte a quella situazione di dialogo, ascolto e interlocuzione con le Istituzioni rispetto alle politiche sociali, come avrebbe dovuto garantirci il Tavolo permanente di confronto istituito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali all’indomani della soppressione dell’Agenzia per il Terzo Settore, ma ci troviamo piuttosto a svolgere un ruolo passivo, convocati dal Ministero rarissime volte, e costretti semplicemente a prendere atto di decisioni già assunte.
La nostra decisione di abbandonare il Tavolo di confronto nasce come unica possibile risposta a chi, incapace di costruire un vero dialogo basato sull’ascolto e sul confronto, ricorre a forme di partecipazione fittizie, che vanno a ledere importanti diritti costituzionali, come quello della partecipazione, per il terzo settore e per tutti i cittadini.
 

Anna Monterubbianesi
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Legge di Stabilità: le priorità per il forum e gli impegni del Governo, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

Roma 14 ottobre 2013
 
Alla vigilia del varo della legge di stabilità 2014 il Forum Nazionale del Terzo Settore esprime preoccupazione per la sorte di alcune tematiche prioritarie “rispetto alle quali, in questi mesi, ci siamo spesi con grande impegno – dichiara il Portavoce Nazionale Pietro Barbieri -“.
 
“Pensiamo – prosegue il Portavoce – al tema dell’aumento dell’Iva dal 4% al 10% per le prestazioni di servizi socio assistenziali ed educativi rese da cooperative sociali, pensiamo al rifinanziamento del Fondo nazionale per le politiche sociali e a quello per le non autosufficienze che negli ultimi anni sono stati quasi del tutto azzerati. Pensiamo ancora agli impegni che l’Italia ha assunto in tema di cooperazione per la lotta alla povertà e lo sviluppo sostenibile, agli impegni e le promesse di incrementare le risorse per il servizio civile e per la cooperazione internazionale. Pensiamo al tema del 5 per mille, alla sua stabilizzazione  – che invochiamo ormai da anni – e allo  stanziamento di adeguati fondi che diano nuovo respiro rispetto ai tagli perpetrati negli anni passati. Pensiamo all’adozione di un adeguato piano nazionale di contrasto alla povertà, al tema dell’occupazione, in particolare quella giovanile, alla revisione dell’Imu per il non profit. Pensiamo, soprattutto, a quanto l’Italia negli ultimi anni sia rimasta indietro e agli ultimi posti rispetto ai paesi europei e alle politiche sociali e di sviluppo che questi hanno adottato e incrementato. Pensiamo al milione di posti di lavoro che potrebbero essere persi, alle molteplici opportunità per i giovani che andrebbero a sfumare, alla credibilità politica del nostro Paese, ai servizi dedicati agli anziani, alle persone con disabilità e a tutti quei cittadini discriminati che non potrebbero più essere garantiti, infine alle migliaia di associazioni che sarebbero costrette a chiudere.”
 
“Il Governo si era assunto con noi l’impegno formale di realizzare una riunione con i Ministri competenti  circa la Legge di stabilità. Rimaniamo in fiduciosa attesa di qualche segnale in questa direzione  – conclude Barbieri -.”
 
 
 
Anna Monterubbianesi
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FAND – rapporti con la periferia – Il mio pensiero espresso a voce alta, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

La circolare da cui nasce questa mia riflessione ad alta voce, 325 è un ottimo concentrato di cosa non dovrebbe essere una federazione o una associazione.
Provo a rispondere tra le righe della stessa.
Il nostro presidente nazionale scrive:
“durante l’ultima riunione del Comitato Esecutivo della FAND, svoltosi lo scorso 1ø ottobre, è emersa l’esigenza di un maggior coinvolgimento delle sedi periferiche della Federazione.”
Io dico, e come me anche le altre associazioni senesi, che la periferia dovrebbe essere coinvolta anche nella fase decisoria e non solo nella fase esecutiva per divulgare decisioni, non sempre condivise, prese in modo verticistico e oscuro.
La periferia dovrebbe essere maggiormente coinvolta anche nella scelta del vertice regionale e nazionale dando alla federazione, se davvero ci si crede, regole più democratiche.
La lettera del presidente Pagano poi, ci invita a far conoscere quanto facciamo noi in periferia. Io vorrei comprendere un meccanismo: come facciamo a lavorare senza risorse!
In particolare vorrei evidenziare la frase:
“quello di far conoscere le decisioni nazionali in periferia e quello di portare all’attenzione del Comitato Esecutivo nazionale le istanze, azioni da intraprendere, i rapporti  con le istituzioni locali, e tutto ciò che, in sede provinciale e regionale è ritenuto di primario interesse.”
Ribadisco che per attivare un circuito informativo virtuoso, la fase decisionale deve essere il più condivisa possibile.
Poi noi abbiamo saputo che nell’ultima conferenza dei presidenti regionali dell’Anmic, il vertice romano ha informato la base di un tentativo, ormai avanzato, di uscire dalla FAND e formare una federazione intorno a loro.
A Siena abbiamo parlato più volte di questa questione e io, che sono il presidente uscente, non riesco a trovare un collega disposto a farsi carico della FAND proprio per i motivi sopra riportati.
Inoltre, le associazioni senesi, lamentano uno scarso rapporto con la sede regionale.
Tutte le associazioni della FAND, nel nostro territorio, operano nella consulta provinciale dell’handicap e nel complesso delle associazioni del terzo settore e risulta difficile ma a volte anche inutile aggiungere un’altra sigla.
Per ritornare alla nostra relazione con il regionale, non ci pervengono comunicazioni, non siamo coinvolti nei loro progetti e non riceviamo aiuti di alcun genere; come si pretende di sviluppare attività comunicativa in queste condizioni?
In Toscana, FAND e FISH hanno rapporti con la regione ma mentre la FISH Comunica quasi in tempo reale quanto accade nei tavoli regionali, noi della FAND, non sappiamo nulla e io, so qualcosa quando Moreno Rafanelli, informa il nostro consiglio regionale.
In questi giorni, per esempio, ho saputo dalla FISH DI una riunione regionale convocata dalla regione Toscana per illustrare i benefici di una legge per le famiglie e per le famiglie con disabili a carico.
Nella riunione hanno spiegato come si sviluppa la fase concessoria dei contributi e hanno dato altre spiegazioni.
A noi della FAND non è arrivata alcuna comunicazione.
Ho scoperto poi, che la regione aveva convocato la nostra rappresentanza regionale ma che alla riunione non c’era nessuno.
Mi chiedo:
non poteva andare il presidente, ma neppure uno dei vice? Neppure uno di noi?
Se vogliamo vivere e avere un ruolo, abbiamo l’obbligo di essere presenti ma in modo concreto e soprattutto in modo continuativo e non episodico o per portare avanti le esigenze dell’associazione che di volta in volta presiede la FAND.
Concludo questa mia riflessione ribadendo la mia convinzione che il luogo dove riunire i disabili è il forum nazionale e che si debba cercare di superare gli steccati di FAND e FISH. Informerò comunque il presidente nazionale FAND e il nostro presidente dello stato dell’arte in provincia di Siena e poi loro prenderanno le loro determinazioni.

Massimo Vita

Master Universitario di I livello in “Didattica e psicopedagogia per gli alunni con disabilità sensoriali”, di Pierpaolo Carlino

Autore: Pierpaolo Carlino

L’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna  ha previsto l’attivazione – nell’ambito della propria offerta formativa post-laurea per l’anno accademico 2013/2014 – del Master Universitario di I livello in
“Didattica e psicopedagogia per gli alunni con disabilità sensoriali”.
 
Il master, diretto dalla Prof.ssa Roberta Caldin, si rivolge a:
 
a)      Dirigenti e Insegnanti in servizio della scuola di ogni ordine e grado.
b)      Educatori dei servizi per l’infanzia.
c)       Educatori sociali (in prima istanza, impegnati nelle istituzioni scolastiche).
d)      Operatori di ASL.
 
Il 20% dei posti messi a concorso è riservato alle categorie b, c e d.
 
Il bando di concorso – in scadenza il prossimo 20/11/2013 – è pubblicato sul Sito dell’Università di Bologna, www.unibo.it,  nella sezione “Offerta Formativa” al seguente link:
 
Scarica il bando.
 
Il master, realizzato nell’ambito delle attività che la Fondazione Alma Mater organizza con il Dipartimento di Scienze Dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin>>, è attivato sulla base della Convenzione del 27 dicembre 2011, firmata dalle 5 università polo e dal Miur, e del decreto sui Master DSA (L.170/2010).
 
Cliccando sul seguente link troverete ulteriore materiale informativo: Clicca qui
 
Per ulteriori informazioni contattare Pierpaolo Carlino:
Tel 051 2091979
e-mail pierpaolo.carlino2@unibo.it

 

FAND e FISH sul “decreto-legge scuola”, Redazionale

Autore: Redazionale

Il decreto legge 104/2013 che prevede importanti interventi in ambito scolastico era stato accolto con
favore dalle Associazioni delle persone con disabilità soprattutto per alcune misure che favorirebbero
l’inclusione delle persone con disabilità. Il decreto legge è ora approdato alle Camere ed è in discussione
nelle Commissioni.

Purtroppo si apprende che l’articolo 16, che prevede il principio dell’obbligatorietà della formazione in
servizio di tutti i docenti verrebbe soppresso in quanto lesivo dell’autonomia negoziale dei sindacati del
comparto scuola.

La FAND, Federazione Associazioni Nazionali Disabili, e la FISH, Federazione Italiana Superamento
Handicap raccolgono con preoccupazione questa soppressione convinte della necessità che i docenti
curricolari, e non solo quelli per il sostegno, abbiano una formazione sulla didattica dell’inclusione
scolastica. Al tempo stesso rispettano l’autonomia negoziale delle organizzazioni sindacali, consapevoli
che tale cambio di passo non possa essere realizzato senza il coinvolgimento delle rappresentanze dei
lavoratori.

In tal senso le due Federazioni, hanno elaborato un emendamento che coniughi le due esigenze: la
formazione dei docenti sulle didattiche inclusive e il giusto coinvolgimento delle Organizzazioni
sindacali. Nel loro emendamento FISH e FAND prevedono da un lato l’obbligo da parte del Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è tenuto a garantire la formazione dei docenti curricolari
sulle didattiche inclusive degli alunni con disabilità e con altri bisogni educativi speciali, dall’altra che
tale attività sia oggetto di specifica contrattazione fra MIUR e Organizzazioni Sindacali.

8 ottobre 2013

Le due Federazioni, al Parlamento il seguente emendamento:

Emendamento all’art. 16 del decreto-legge n. 104/2013

Il comma i è sostituito dal seguente:

“1. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è tenuto a garantire la formazione dei
docenti curricolari sulle didattiche inclusive degli alunni con disabilità e con altri bisogni educativi
speciali, per una effettiva presa in carico del progetto personalizzato di integrazione scolastica, evitando
la delega al solo insegnante per il sostegno. Al tal fine il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca e le organizzazioni sindacali rappresentative del comparto scuola concludono entro tre mesi
dalla data di approvazione della legge di conversione del presente decreto apposita contrattazione
collettiva.” 1

IL o IL PRESIDENTE FISH
Pietro V. Barbieri

Il Presidente Fand

I disabili visivi nei luoghi d’arte, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha portato a compimento, nel mese di ottobre, il progetto”Turismo culturale per disabili visivi”, finanziato dall’Ufficio per la Gioventù del Dipartimento per le Politiche Giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri, le cui attività  iniziarononell’aprile dell’anno 2012
Nel presentare a suo tempo il progetto si evidenziò come nessuna  azione fino ad allora si fosse mai posta l’ambizioso traguardo di portare centinaia di disabili visivi, ed altrettanti accompagnatori, in visita nei più significativi siti museali e culturali del Lazio, della Toscana e della Campania.
La novità era rappresentata non solo dal numero, veramente eccezionale ,  dei partecipanti al progetto, ma anche dal fatto che i disabili visivi erano chiamati alle visite congiuntamente  a tutti gli altri visitatori.
Non a caso nel recente seminario CON -TATTO, organizzato nell’ambito del progetto transnazionale ACCESSIT, dedicato ad una fruizione multisensoriale dell’arte, è stato posto l’accento proprio sul fenomeno di “massa” presente nel progetto dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, che non soltanto ha raggiunto il numero dei partecipanti, previsto in 500 disabili visivi, oltre altrettanti accompagnatori, ma lo ha ampiamente superato, raggiungendo quota 690.
Altro  dato particolarmente significativo è stato il raggiungimento dell’altro obiettivo del progetto: la sensibilizzazione dei responsabili dei siti alle problematiche dell’accessibilità delle proprie strutture, ed a considerare fenomeno non occasionale la presenza fra i consueti visitatori di gruppi consistenti  di disabili visivi
 Così, ad esempio, la Galleria degli Uffizi ed iMuseiVaticani, dopo un primo sconcerto per la presenza eccezionale di gruppi di disabili visivi, ben superiori alle poche unità del passato, non solo si sono attrezzati per ricevere gruppi anche di 20-25 disabili visivi, sempre con altrettanti accompagnatori, ma hanno ampliato e migliorato, sotto il profilo dell’accessibilità, i percorsi specificamente destinati a tale tipologia di pubblico.
Per non parlare degli Scavi Archeologici di Pompei, prima ampiamente problematici  quanto all’accessibilità ai disabili, che sono ora in grado di riceverne gruppi.
In sostanza può dirsi che il progetto realizzato dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha dimostrato la spiccata aspirazione dei disabili visivi alla fruizione dei beni artistici e culturali, fruizione che un diffuso stereotipo riteneva loro preclusa.
È un nuovo significativo passo nel cammino sempre più deciso verso le pari opportunità.
Desidero ringraziare il dottor Orlando Paladino che del progetto è stato l’ideatore e l’animatore
Tommaso Daniele
Presidente Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

Pensione anticipata: no a penalizzazioni per i disabili gravi e i loro familiari, di Bernadette Golisano

Autore: Bernadette Golisano

La Federazione fra le Associazioni nazionali dei disabili (FAND)si oppone agli effetti distorsivi della riforma Fornero in merito al calcolo dei contributi utili per la pensione anticipata dei lavoratori disabili gravi e dei loro familiari che li assistono.
La FAND  annuncia pertanto una sua Proposta di emendamento che ponga rimedio a una norma discriminante che esclude dal conteggio permessi e congedi per disabilità.
Alla fine del 2011 (con le leggi 22 dicembre 2011, n. 214 e 24 febbraio 2012, n. 14), il sistema pensionistico italiano ha subito una profonda rivisitazione.
Accanto alla introduzione generalizzata del criterio contributivo ai fini del calcolo pensionistico e dell’innalzamento dell’età pensionabile, il legislatore ha introdotto l’istituto della pensione anticipata, probabilmente al fine di compensare le nuove rigide e penalizzanti regole e favorire i soggetti che hanno iniziato a lavorare in giova età.
Accanto al requisito contributivo per poter accedere alla pensione anticipata è richiesta una età anagrafica minima pari a 62 anni. I soggetti che intendono anticipare l’accesso a tale pensione prima del sessantaduesimo anno di età, subiscono una penalizzazione, relativamente al suo importo con una decurtazione che è pari all’1% per i primi due anni e al 2% per ogni anno successivo.
La legge n. 14/2012 precisa che per i soggetti che maturano la predetta anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017 non operano le suddette penalizzazioni a condizione che i contributi maturati derivino esclusivamente “da prestazioni effettive di lavoro, includendo i periodi di astensione obbligatoria per maternità, per l’assolvimento degli obblighi di leva, per infortunio, per malattia e cassa integrazione guadagni ordinaria”.
Per quanto riguarda il mondo della disabilità la situazione è da considerarsi grave: sono esclusi, infatti, dal conteggio i permessi mensili di cui all’articolo 33 della legge 104/92 i congedi retribuiti per l’assistenza a familiari con handicap grave o gravissimo, i periodi contributivi di cui alla legge n. 388/2000 e cioè i due mesi di contribuzione figurativa riconosciuti agli invalidi civili con percentuale superiore al 74% per ogni anno di servizio prestato a partire dalla data del riconoscimento e per un massimo di cinque anni di contribuzione.
La norma in questione, anche se per un periodo limitato (fino al 31 dicembre 2017) penalizza fortemente il mondo della disabilità, incidendo su quegli istituti che favoriscono l’assistenza al disabile grave attraverso permessi, congedo straordinario e riconoscimento di contributi figurativi aggiuntivi.
“Si tratta di una vera e propria discriminazione ingiustificata per i lavoratori disabili gravi e i loro familiari che li assistono – spiega il Presidente FAND Giovanni Pagano – in quanto tali lavoratori saranno disincentivati da utilizzare tali istituti di assistenza per avere la possibilità di un rapido accesso alla pensione anticipata.”
Di qui la volontà della FAND di elaborare e far presentare in Parlamento un proprio emendamento all’articolo 6, comma 2-quater della legge 29 dicembre 2011, n. 214 che riporti tali istituti nell’ambito della equiparazione ai contributi derivanti da effettive prestazioni lavorative e quindi utili ai fini del calcolo della anzianità contributiva necessaria per accedere alla pensione anticipata.

Ufficio stampa ANMIC:
Bernadette Golisano
Tel. 06/76963222
Mail: tempinuovi.bg@tiscali.it

Viaggio sensoriale in Turchia a novembre, Redazionale

Autore: Redazionale

La Compagnia del Relax, che si occupa da 10 anni di turismo responsabile e viaggi lenti, organizza un viaggio sensoriale per ciechi e ipovedenti in Turchia dal 1 al 7 novembre 2013. Il programma, in versione solo testo è consultabile al link: http://lacompagniadelrelax.it/home/Viaggio_sensoriale_solo_testo.html. La Compagnia del Relax è inoltre disponibile a organizzare lo stesso tipo di viaggio anche in altre date, concordate con i partecipanti.
La Compagnia del Relax è inoltre disponibile a organizzare una serata per raccontare la Turchia e il viaggio con musica, assaggi di cibi e vini, tessuti e altri oggetti tipici da toccare.
Per ulteriori informazioni  si può visitare il sito www.lacompagniadelrelax.net o contattare il sig. Enrico Radrizzani all’email: enricorelax@gmail.com

COMUNICATO STAMPA- VIII Giornata Nazionale del Cane guida per Ciechi – Roma 16 ottobre 2013, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Mercoledì 16 ottobre 2013, alle ore 11,00 presso la Presidenza Nazionale di questa Unione, Via Borgognona n. 38, sarà celebrata, con una conferenza stampa l’VIII  Giornata Nazionale del Cane guida per Ciechi, “Speciale compagno di libertà” della persona non vedente.
All’evento, che sarà trasmesso in diretta streaming sulla rubrica “Parla con l’Unione” http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp, saranno presenti e collegate alcune persone non vedenti e ipovedenti, purtroppo vittime di discriminazioni, proprio perché accompagnate dal proprio cane guida su mezzi di trasporto o in ambienti, erroneamente ritenuti con accesso vietato al suddetto soggetto animale.
Con tale iniziativa l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti si prefigge, fra l’altro:
a. di favorire la diffusione di una corretta cultura sulla funzione del cane guida per ciechi e di far comprendere quanto essa possa dimostrarsi capace di orientare le coscienze, soprattutto dei giovani, e le condotte delle Istituzioni, verso forme sempre più evolute di “inclusione sociale” della persona con disabilità visiva;
b. di promuovere ed alimentare il rispetto della legalità, con azioni atte a sviluppare la sensibilizzazione dell’opinione pubblica circa i contenuti delle normative specifiche concernenti l’autonomia e la mobilità delle persone non vedenti ed ipovedenti;
c. di stimolare, infine, tra le persone con disabilità visiva l’interesse sulla importanza  del servizio che il prezioso “compagno di libertà” svolge, rendendo effettivo e concreto l’esercizio dei diritti inalienabili, identificabili con la “dignità  della persona”, e segnatamente i diritti di libertà, di autonomia e di mobilità, così come sono definiti dagli artt. 3 e 38 della Costituzione Italiana e dalla Convenzione ONU 13 dicembre 2006, ratificata dal Parlamento Italiano con la legge 3 marzo 2009 n. 18.
Programma della conferenza stampa:
– Saluto del Presidente Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, prof. Tommaso Daniele;
– Presentazione del tema della conferenza stampa “Il cane guida, speciale compagno di libertà della persona non vedente”  – avv. Giuseppe Terranova Vicepresidente Nazionale;
– Interventi
– maestro Moreno Innocenti, già direttore della scuola cani guida per ciechi di Scandicci e attualmente direttore della Scuola Cani Guida Helen Keller di Messina “Tecniche di addestramento del cane guida e formazione del conduttore non vedente”;
– dr.ssa Loredana Pronio – Presidente Nazionale Feder.FIDA;
– avvocato Giovanni Carta
– Testimonianze di alcuni non vedenti, conduttori di cani guida.
La conferenza sarà coordinata dal giornalista dr. Renato Sorace.
Sarei, pertanto, lieto, se Lei e la testata giornalistica che egregiamente dirige, voleste presenziare alla suddetta conferenza stampa, anche per aiutarci nell’importante compito di diffondere una incisiva cultura sul nobile servizio che il cane guida rende alla persona non vedente per la sua inclusione sociale.
Come, facilmente, può constatarsi, il contributo Suo e quello della testata da Lei diretta sarà, dunque, lodevole e fecondo per una efficace opera di educazione civica, tanto avvertita, quanto necessaria.
RingraziandoLa anticipatamente ed in attesa di un Suo cortese cenno di adesione Le porgo cordiali saluti.
Il Presidente Nazionale
Prof. Tommaso Daniele
P.S.: per info e contatti tel. 06/69988376 – e mail: ustampa@uiciechi.it

” TURISMO CULTURALE PER DISABILI VISIVI” – Relazione finale, di Orlando Paladino

Autore: Orlando Paladino

Premessa
Il progetto “Turismo culturale per disabili visivi” ha completato tutte le sue fasi operative ed ha raggiunto la ultima fase, quella di disseminazione dei risultati dell’iniziativa
 In proposito è opportuno rammentare che il progetto rappresenta il punto più avanzato dell’azione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti in tema di fruizione diretta dell’arte da parte dei disabili visivi.
In primo luogo va ricordato l’impegno dell’Unione per ottenere la erezione del Museo Tattile Omero di Ancona in museo nazionale;  il Museo,che ora ha prestigiosa sede nella Mole Vanvitelliana, rappresenta uno dei più rilevanti esempi nel mondo di raccolta di copie in grandezza naturale o in scala di opere scultoree, ma anche di paesaggi, finalmente fruibili dai disabili visivi. Non a caso il motto del museo è “vietato non toccare”.
Successivamente l’Unione ha realizzato, a cura del proprio Servizio Autonomia, il censimento dei siti museali italiani accessibili ai disabili, visivi e non; l’elenco di tali siti è consultabile nel sito Internet dell’Unione (www.uiciechi.it).
L’Unione ha poi realizzato il progetto “I disabili visivi e la fruizione delle arti plastiche”. Il progetto, finanziato del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito delle risorse previste dalla legge 383/2000 sulle associazioni di promozione sociale, ha visto gruppi di 10 disabili visivi, ed altrettanti accompagnatori, muoversi da tutte le regioni italiane per una visita al museo Omero di Ancona, per la conoscenza diretta di opere plastiche dei maggiori scultori, riprodotte in scala, ma anche in formato originale, ed anche di siti culturali, mediante l’esplorazione manuale di mappe realizzate a rilievo.
Tali iniziative, tuttavia, erano dirette e riservate ai disabili visivi:L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, il cui presidente, professor Tommaso Daniele, ha negli ultimi anni accelerato e moltiplicato le iniziative dirette al raggiungimento da parte dei disabili visivi delle pari opportunità e della piena autonomia, mirava invece a portare i disabili visivi in nei musei “normali” in mezzo a tutti gli altri visitatori.
 Non a caso il problema della fruizione delle opere d’arte da parte dei disabili visivi è stato argomento di dibattito a più livelli, ed approfondito sotto vari aspetti.
In realtà, nella corretta percezione, cognizione ed interpretazione di opere d’arte, si attuano sistemi di approfondimento strutturali e creativi che svolgono un ruolo importante nella formazione individuale e collettiva. Questi processi orientano la persona e inducono ad utilizzare in modo mirato e cosciente la sensorialità ma richiedono un uso consapevole dei requisiti di base da cui muove.
L’azione dell’Unione in tale direzione, è sempre stata seguita ed apprezzata dal Ministero per i Beni Artistici e Culturali, apprezzamento che si è concretato nella stipula di un protocollo d’intesa fra il Ministero stesso e l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti per una piena collaborazione con il Centro per i Servizi Educativi del Museo e del Territorio mirata ad una utilizzazione reciproca delle esperienze e delle competenze rispettivamente maturate nel settore dell’educazione al patrimonio culturale, della pedagogia del patrimonio artistico, della didattica speciale e dell’accessibilità, con l’impegno allo studio di strategie didattiche ed alla elaborazione di progetti destinati alle persone con disabilità visiva.

Il bando “Giovani protagonisti”
L’occasione eccezionale per un più ampio concretarsi delle iniziative avviate dall’Unione è stato il bando “Giovani protagonisti”, emanato nell’anno 2009 dall’allora Dipartimento della Gioventù (ora Ufficio per la Gioventù del Dipartimento delle Politiche Giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri), bando che prevedeva il finanziamento di progetti relativi ad attività di promozione sociale, culturale e turistica rivolti a giovani. L’Unione ritenne di riunire in un unico progetto i tre temi proposti dal bando e presentò il progetto”Turismo culturale per disabili visivi”, mirato alla realizzazione di gite di gruppi di giovani disabili visivi, ciascuno con proprio accompagnatore,per  la visita di siti museali unitamente a tutti gli altri visitatori.
Il progetto
 Il progetto, perciò, mirava a coniugare le finalità di svago e di socializzazione, proprio delle iniziative turistiche, con l’arricchimento culturale e spirituale derivante dalla fruizione diretta delle opere d’arte e dei luoghi culturali. Tale obiettivo si presentava favorito dall’azione svolta dal Ministero dei Beni Artistici e Culturali, in particolare attraverso il già ricordato Centro Servizi Educativi del Museo e del Territorio, che aveva indotto gli operatori del settore ad una nuova considerazione sui temi della percezione e della accessibilità, stimolandoli a rendere sempre più accessibili i percorsi artistici.
Il progetto mirava in particolare ad aumentare in modo più che proporzionale la progettazione di nuovi siti museali e culturali attenti all’abbattimento non solo delle barriere architettoniche, ma anche di quelle percettive e sensoriali
Il progetto presentato ottenne una piena approvazione da parte del Dipartimento della Gioventù che lo approvò con una valutazione altissima, tanto da finanziare la spesa (prevista in € 235.000) con il massimo del contributo ammissibile, pari al 90% della spesa.
Le fasi del progetto
Il progetto era costruito su cinque fasi: la prima di pubblicizzazione e promozione dell’evento (durata due mesi); la seconda , della durata di tre mesi, destinata alla selezione dei partecipanti ed agli accordi con le strutture meta delle visite; la terza fase, della durata di nove mesi, dedicata alla organizzazione ed effettuazione delle visite culturali; la quarta fase (due mesi) mirata alla valutazione dell’intervento ed alla elaborazione dei dati di gradimento delle iniziative; la quinta ed ultima fase, destinata alla disseminazione dei risultati, prevista nella durata di due mesi.
L’ambito territoriale del progetto era centrato sui siti museali e culturali delle regioni Lazio, Toscana e Campania, per la presenza in tale contesto territoriale di siti accessibili, anche dotati di percorsi specifici per disabili visivi, nonché di guide sensibili alle problematiche dell’accessibilità.
La promozione
La fase di promozione e pubblicizzazione dell’iniziativa,avviata con una circolare diretta alle strutture territoriali dell’Unione e con la sensibilizzazione dei responsabili dei siti culturali, sensibilizzazione per la quale è stato essenziale l’apporto del Centro Servizi Educativi, è proseguita con la pubblicazione sulla stampa associativa di note informative nonché con la pubblicazione sul sito Internet  dell’Unione di apposite news e si è conclusa con una conferenza stampa, trasmessa anche tramite Webradio, che ha avuto una notevole risonanza , essendo stato il progetto ampiamente pubblicizzato su decine di siti Internet a larga diffusione, non solo relativi alla disabilità (ad esempio: superabile, superando, letturaagevolata, turismodisabili, e molti altri) o al turismo (ad esempio: turistadimestiere, sotterraneidiroma, italia, turismoitaliano, industriadelturismo, e tanti altri) ma anche generalisti (quali: ansa, ilmattino, cronacadiretta, conoscere, tafter, onlinenews, ed altri ancora). Al progetto è stato anche dedicato un numero speciale del periodico “Oltre il confine”,diffuso in particolare a categorie specializzate, o comunque interessate, alle problematiche della disabilità visiva e della accessibilità dei disabili sensoriali, fisici e mentali
Va subito anticipato che l’iniziativa, a seguito di così vasta risonanza, ed a differenza di quanto spesso accade, non solo non ha stentato a raggiungere gli obiettivi programmati, ma li ha ampiamente superati: la previsione era che fossero coinvolti 500 disabili visivi e 600 altre persone, tra accompagnatori personal ed operatori al servizio delle attività progettuali. In realtà l’iniziativa ha visto la partecipazione di ben 690 disabili visivi che hanno effettuato 70 visite guidate, in 88 giorni di impegno.
Tornando all’iter delle attività progettuali, dopo la pubblicizzazione si è provveduto alla raccolta delle segnalazioni di interesse pervenute dalle strutture territoriali dell’Unione, procedendosi alla sollecitazione delle strutture che avevano comunicato segnalazioni di interesse non omogenee per territorio e scelta dei siti museali e culturali da visitare.
Si è poi provveduto alla individuazione degli obiettivi specifici e dei risultati da produrre, alla acquisizione di materiale plastico polimaterico ed in rilievo dei siti maggiormente richiesti dagli aspiranti alla partecipazione al progetto.
Successivamente si è proceduto, con il supporto del Centro Servizi Educativi del Museo e del Territorio, a sensibilizzare i responsabili delle strutture prescelte per una piena collaborazione al progetto.
Dal canto loro i coordinatori del progetto (per il Lazio il responsabile del progetto, per la Toscana la dottoressa Anna Maria Sacchetti e per la Campania l’archeologa Elena Ferone) procedevano alla individuazione degli interventi e dei criteri operativi per la fruibilità degli spazi, alla programmazione dei tempi di realizzazione ed alla stima e pianificazione dei costi per accertare la compatibilità delle scelte operate con le risorse finanziarie a disposizione.
Il progetto nel Lazio
Per la regione Lazio la scelta per le visite culturali è caduta sulle seguenti strutture museali e culturali, nel corso delle quali sono stati trattati i temi ed evidenziati i significati a fianco di ciascuna indicati:
MAXXI: la grande architettura contemporanea: 1)LA VOCE DEI  MATERIALI:la materia come sensibilità tattile, linguaggio metaforico e simbolico della realtà (nel confronto diretto con l’arte contemporanea, materiali usuali e “anomali” consentono di riappropriarsi del reale e restituire all’esperienza artistica la radice estetica che ne fonda l’esistere) – 2)L’ARCHITETTURA  DEI  MUSEI D’ARTE CONTEMPORANEA:l’importanza del contenitore che esprime le nuove tendenze artistiche.
GNAM: pittura e scultura dell’ottocento:IL RITRATTO NELLE COLLEZIONI DELLA GALLERIA  NAZIONALE D’ARTE MODERNA.
BARRACCO: le antiche civiltà del Mediterraneo: 1)C’ERA UNA VOLTA, NELLA LONTANA TERRA TRA IDUE  FIUMI…  conoscersi per rispettarsi ( le origini della nostra civiltà) -2)RELIGIONE, MAGIA, SCIENZA NELTEMPO:  una lettura insolita dei reperti archeologici mesopotamici, greci e romani, visti non solo sotto il profilo storico artistico, ma anche sotto quello mitologico, sacro e profano;3)O SOLO TESTE O SOLI CORPI : lo sviluppo  della scultura antica e delle civiltà che vissero ed  operarono nel bacino del Mediterraneo (mesopotamica, egizia, assira, cipriota, greca, romana

MUSEI CAPITOLINI: Roma nell’antichità e nell’età rinascimentale:1)IL COLLE E I PALAZZI CAPITOLINI: 1)aspetti urbanistici ed architettonici; 2)MESSAGGI DALLAPIETRA:documenti epigrafici utili alla ricostruzione degli aspetti storici, sociali e culturali della Roma antica ( i linguaggi, il sepolcro, le professioni e i mestieri, il gioco, il culto, i militari, l’aristocrazia);  3)I CAPOLAVORI DELLA SCULTURA ANTICA: la collezione archeologica del Palazzo Nuovo: La vecchia ebbra; La Venere capitolina; Caracalla; Pitagora; Il centauro giovane; Il centauro vecchio; il sarcofago con il mito di Selene ed Endimione; il Fanciullo che strozza l’oca; Amore e Psiche; il Galata morente; 4)LA PITTURA  RINASCIMENTALE: Caravaggio –  San Giovannino; Caravaggio – Buona Ventura; Rubens – Romolo e Remo.

MERCATITRAIANEI: monumento antico e luogo di cultura contemporanea:SUGGESTIONI SPAZIALI  ED APPARATI SCULTOREIE ARCHITETTONICI DEI FORI:cosa erano i Mercati in origine, cosa sono stati nel tempo, cosa sono ora.
FORO ROMANO E COLOSSEO: centro della vita politica, giudiziaria, sociale e commerciale della Roma antica per circa un millennio:VIVERE LA STORIA …: percorrendo la Via Sacra dal Palatino al Campidoglio. LE MANIFESTAZIONI PUBBLICHE: il Colosseo gli spettacoli di gladiatori e di caccia, le rievocazioni di battaglie famose, i drammi mitologici La tradizione che lo vuole luogo di martirio dei cristiani.(per inciso: un gruppo di disabili pugliesi ha assistito alla Via Crucis del venerdì santo)
In tutte le visite sono state messe a disposizione dei partecipanti tavole a rilievo realizzate dal laboratorio della Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi, che rappresentano uno strumento didattico di eccellenza .
Il progetto in Toscana
Per la regione Toscana sono stati meta delle gite culturali, anche su precisa indicazione degli interessati, i seguenti siti:
GALLERIA DEGLI UFFIZI:”Uffizi da toccare” percorso che coinvolge opere di statuaria classica a cui  si aggiunge un altro elemento “da toccare”:  la replica, in scala, de La nascita di Venere di Sandro Botticelli. La visita guidata alla Galleria costituisce un momento importante per scoprire tattilmente la statuaria antica,
,per conoscere e capire le vicende storiche che hanno portato alla nascita di uno dei Musei più famosi al mondo, per scoprire l’iconografia e la mitologia di alcuni dei capolavori presenti, come la Nascita di Venere o La Primavere di Botticelli, l’Annunciazione di Leonardo da Vinci o il Tondo Doni di Michelangelo.

SEZIONE DI PALEONTOLOGIA DEL MUSEO DI STORIA NATURALE:sono possibili visite tattili.  La visita guidata è stata uno dei mezzi più idonei per conoscere direttamente i fossili, preziosi testimoni del passato della Terra, e rappresenta un importante momento formativo per scoprire i mammiferi fossili che  popolavano la nostra penisola.
GALLERIA DELCOSTUME DI PALAZZO PITTI: 1): Storia di Palazzo Pitti, esplorazione di un modellino in scala del palazzo per scoprirne le dimensioni e le vicende storiche e architettoniche che hanno portato ai vari ampliamenti. 2) Storia del costume, attraverso una serie di modellini ispirati ad abiti del ‘700 e ‘800 e un campionario di stoffe i visitatori vengono a conoscenza delle diverse caratteristiche dei tessuti e delle varie forme dei costumi.
MUSEO MARINO MARINI:collocato nel centro storico di Firenze, all’interno dell’ex-chiesa di San Pancrazio. Il Museo ha dedica attenzione particolare a speciali tipologie di pubblico, prima con un gruppo di volontari, oggi con l’Associazione Culturale l’Immaginario, che svolge questo tipo di visite. Gli spazi del Museo sono luminosi, accoglienti, mai troppo affollati e organizzati in modo da consentire molteplici punti di vista sulle opere (sculture di bronzo di varie dimensioni) dell’artista Marino Marini.
MUSEO DELL’ARTE DELLA LANA: ubicato nel complesso dell’ex lanificio di Stia in Casentino. Dalla metà dell’Ottocento agli anni Cinquanta del XX secolo il lanificio di Stia è stato il perno attorno a cui ruotava l’economia della zona. Nei primi decenni del Novecento era uno dei principali lanifici italiani. Oltre a rappresentare la memoria storica dell’attività del lanificio, questo museo è un luogo vivo, un’esperienza per il visitatore, che può toccare, annusare, ascoltare, imparare, provando in prima persona la manualità di alcuni gesti propri dell’arte di lavorare la lana.
PIAZZE E MONUMENTI DI FIRENZE: Piazza Santa Croce, Piazza della Signoria, Piazza Duomo, Ponte Vecchio. Comprensione della città attraverso una descrizione delle forme geometriche, dei colori, dei monumenti, delle vicende storiche e degli aneddoti legati ai luoghi visitati. In particolare. Piazza della Repubblica dove è collocata una mappa tattile della città. L’opera in bronzo, riproduce la pianta del centro storico con i suoi più celebri monumenti e presenta una legenda in braille cosicché i non vedenti possono avere sotto mano una mappa che aiuta ad orientarsi e  rendersi conto del contesto circostante.
Il progetto in Campania
In Campania le gite hanno avuto come meta, per scelta plebiscitaria dei partecipanti alle gite, gli Scavi di Pompei, cui è stato aggiunto il Palazzo Reale di Napoli
SCAVI ARCHEOLOGICI DI POMPEI: l’eruzione del Vesuvio del 79dopo Cristo. nel seppellire sotto una coltre di cenere e lapilli Pompei, che del resto era stata edificata nel settimo secolo avanti Cristo dagli Osci  proprio su di un pianoro lavico, l’ha conservata come nessun’altra dell’epoca, offrendo ai visitatori un ineguagliabile quadro della topografia e della vita di una città romana, con le sue strade, le sue ville, le sue case, i termopili, gli edifici pubblici e ludici, i  templi, la necropoli. Per non parlare dei mirabili reperti pittorici.
La particolarità di Pompei ha suggerito l’utilizzazione di 41 tavole tattili polimateriche, nonché di un album di disegni a rilievo, tutti realizzati specificamente per il progetto direttamente dalla dottoressa Ferone.
I partecipanti ai numerosi gruppi che hanno visitato gli scavi hanno unanimemente espresso il loro entusiasmo per i luoghi, la professionalità delle guide e dell’assistente tiflologa. L’indice di gradimento di tutte le visite è stato altissimo, ma il massimo è stato proprio raggiunto relativamente alla visita di Pompei.
PALAZZO REALE DI NAPOLI : è una delle quattro regge utilizzate dai regnanti borbonici, ma anche da Gioacchino Murat e, dopo il 1860, saltuariamente dai re d’Italia. Le sue vaste sale sono ricche di mobili del ‘700e ‘800, da arazzi, porcellane, oggetti d’arte, quadri ed affreschi. Notevoli l’appartamento storico ed il teatro di corte.
Nel Palazzo Reale i visitatori disabili visivi possono usufruire del progetto DAI a cura del servizio educativo della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Napoli e provincia. Nella sala DAI i disabili visivi hanno a disposizione una postazione multimediale accessibile. E’ anche a disposizione un modello tattile in scala del palazzo, questo realizzato dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Gli operatori museali specialistici hanno predisposto l’esplorazione tattile degli oggetti d’arte, per far conoscere i materiali originali e le opere esposte nel museo, alle quali sono applicate delle schede plastificate in braille, in modo da consentire la comprensione delle opere da parte dei disabili anche autonomamente.

I MUSEI VATICANI
Un discorso a parte meritano i musei vaticani che mettono a disposizione dei disabili visivi un apposito percorso plurisensoriale, ed una equipe di guide specialistiche, nonché di un musicologo.
Il percorso della visita, premessa una descrizione in generale dei musei vaticani è stato il seguente:
– Capolavori selezionati nel Museo Gregoriano Profano: gruppo statuario di Atena e Marsia, statua di Niobide Chiaramonti, sarcofago di Arianna e Bacco.
– Capolavori selezionati in Pinacoteca: Calco della statua della “Pietà” di Michelangelo, Giotto “Polittico Stefaneschi” sala II, Melozzo da Forlì “Angelo con liuto” sala IV, Caravaggio “Deposizione” sala XII.

  -Capolavori selezionati nel Museo Etnologico: il dio “Tu” divinità polinesiana e “Quetzalcóatl” divinità messicana.
FASI DELLA VISITA
Le modalità della visita hanno permesso alle persone con difficoltà visive di conoscere iconograficamente alcuni capolavori mediante l’esplorazione tattile di calchi, tavole termoformate e bassorilievi prospettici realizzati ad hoc(in prevalenza opera del laboratorio della Federazione Italiana delle Istituzioni pro Ciechi) e corredati di legende in braille e in stampa a caratteri ingranditi.
I visitatori hanno ascoltato brani poetici e musicali che, uniti a richiami analogici, sinestetici (acustici, olfattivi, tattili, ecc.), sollecitati dagli operatori didattici, evocano le immagini rappresentate in dipinti e sculture, favorendo il passaggio dalla semplice conoscenza alla percezione più profonda delle opere e al loro integrale apprezzamento.
A ciò si aggiunge la esplorazione tattile, oltre a stoffe e abiti, di un frammento di affresco con il dettaglio dell’aureola dell’Angelo di Melozzo e la porzione di tela con il particolare della sindone della Deposizione  del Caravaggio realizzatida esperti restauratori. in modo  da essere rigorosamente simili agli originali.
IL PROGETTO IN CIFRE
La fredda logica dei numeri a volte risulta più significative di qualunque suggestione verbale.
Vediamo perciò le cifre del progetto relative alla partecipazione dei disabili visivi:
siti romani:            partecipanti:     102            visite:   11            giorni impegnati: 14
musei vaticani:      partecipanti:       64            visite:   14            giorni impegnati: 14
Campania:partecipanti: 342          visite:    33            giorni impegnati: 40
Toscana                  partecipanti:      182          visite:    12           giorni impegnati:  20
Totale                                          690                        70                                            88
Quanto all’indice di gradimento, sono stati raccolti centinaia di questionari che sono stati elaborati statisticamente con tabelle e diagrammi. Tuttavia le risultanze rendono superflua la riproduzione analitica dei dati, poiché l’indice di complessivo gradimento del progetto è nel complesso praticamente pari al 100%.
In ogni caso le statistiche saranno trasmesse al Centro Servizi E l’ducativi del Museo del Territorio del Ministero dei Beni Artistici e Culturali, affinché vengano segnalate alle strutture interessate, poiché i rilievi (peraltro rarissimi) riguardano aspetti organizzativi delle strutture.

CONCLUSIONI
in base a quanto esposto finora possiamo dire che il progetto “Turismo culturale per disabili visivi” ha rappresentato la prima esperienza di massa, non solo nel nostro paese, di fruizione da parte dei disabili visivi di opere museali in strutture aperte a tutti, unitamente ai normali visitatori.
L’esperienza, totalmente riuscita,ha presentato significativi e ragguardevoli punti di forza.
In primo luogo gli operatori museali hanno recepito direttamente dai disabili visivi, senza intermediazioni, le esigenze specifiche e gli accorgimenti da prevedere per una fruizione più avanzata; in sostanza una conoscenza “dal basso” e non derivata  da specialisti, veri o presunti.
Durante lo svolgersi del progetto gli operatori museali hanno potuto introdurre nuove modalità di fruizione, e soprattutto hanno spontaneamente sentita la utilità e necessità di approfondire le loro conoscenze in tema di accessibilità all’arte dei disabili visivi.
Ancora, la presenza di gruppi di disabili visivi, cosa prima non frequente, se non del tutto assente, ha fatto sì che le strutture si siano gradatamente adeguate a ricevere disabili visivi in gruppo, e non come sporadici visitatori.
Si pensi, ad esempio, che il pur mirabile servizio offerto dai Musei Vaticani in origine limitava la visita di disabili visivi a non più di cinque unità, ed in un solo giorno della settimana. Durante lo svolgimento del progetto il numero è via via aumentato fino a ricevere 15 disabili visivi contemporaneamente. Risulta anche che, pur a progetto ultimato, i Musei si apprestano a ricevere gruppi di 20 disabili visivi.
Altro risultato: tutte le strutture visitate, ed anche alcune non comprese nel progetto, hanno ampliato o stanno ampliando i percorsi accessibili e le modalità di ricezione e di visita.
Così la Galleria degli Uffizi, che finora mai aveva visto, nel relativamente breve lasso di tempo in cui si è svolto il progetto, così frequenti e soprattutto numerosi gruppi di disabili visivi, ha manifestato l’intendimento di ampliare i percorsi di fruizione tattile di opere.
Così i Musei Vaticani stanno progettando un ampliamento del percorso plurisensoriale esistente, nonché la realizzazione di un eguale percorso nei giardini Vaticani.
Dal canto loro gli Scavi Archeologici di Pompei hanno accresciuto la conoscenza delle problematiche della disabilità visiva e saranno in grado di aumentare il grado di accessibilità del luogo.
Va anche segnalato che alcune delle guide che hanno accompagnato i gruppi nelle visite si apprestano ad approfondire, anche mediante i corsi organizzati dal Museo Nazionale Omero, le conoscenze in tema di  accessibilità dei disabili visivi alle opere d’arte.
Si deve, infine, sottolineare come il progetto abbia generato fra i disabili visivi una spiccata propensione alle visite museali, tanto che risulta che più di un gruppo, che non ha potuto partecipare al progetto, si appresta a visite autonome.
In sostanza può dirsi che il progetto oltre che assecondare la propensione alla fruizione di opere artistiche da parte dei disabili visivi e la sensibilità degli operatori museali, ha creato esigenze più avanzate.
Nello svolgimento delle attività progettuali non si è manifestato alcun punto di criticità, se non la impossibilità di far partecipare tutti gli aspiranti, e si parla di alcune centinaia.
Infine va segnalato che risulta che molti enti territoriali ed associazioni culturali si apprestano a ripetere, su scala locale, i contenuti del progetto nazionale. E questo è un altro punto di forza dei risultati del progetto.