I disabili visivi nei luoghi d’arte, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha portato a compimento, nel mese di ottobre, il progetto”Turismo culturale per disabili visivi”, finanziato dall’Ufficio per la Gioventù del Dipartimento per le Politiche Giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri, le cui attività  iniziarononell’aprile dell’anno 2012
Nel presentare a suo tempo il progetto si evidenziò come nessuna  azione fino ad allora si fosse mai posta l’ambizioso traguardo di portare centinaia di disabili visivi, ed altrettanti accompagnatori, in visita nei più significativi siti museali e culturali del Lazio, della Toscana e della Campania.
La novità era rappresentata non solo dal numero, veramente eccezionale ,  dei partecipanti al progetto, ma anche dal fatto che i disabili visivi erano chiamati alle visite congiuntamente  a tutti gli altri visitatori.
Non a caso nel recente seminario CON -TATTO, organizzato nell’ambito del progetto transnazionale ACCESSIT, dedicato ad una fruizione multisensoriale dell’arte, è stato posto l’accento proprio sul fenomeno di “massa” presente nel progetto dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, che non soltanto ha raggiunto il numero dei partecipanti, previsto in 500 disabili visivi, oltre altrettanti accompagnatori, ma lo ha ampiamente superato, raggiungendo quota 690.
Altro  dato particolarmente significativo è stato il raggiungimento dell’altro obiettivo del progetto: la sensibilizzazione dei responsabili dei siti alle problematiche dell’accessibilità delle proprie strutture, ed a considerare fenomeno non occasionale la presenza fra i consueti visitatori di gruppi consistenti  di disabili visivi
 Così, ad esempio, la Galleria degli Uffizi ed iMuseiVaticani, dopo un primo sconcerto per la presenza eccezionale di gruppi di disabili visivi, ben superiori alle poche unità del passato, non solo si sono attrezzati per ricevere gruppi anche di 20-25 disabili visivi, sempre con altrettanti accompagnatori, ma hanno ampliato e migliorato, sotto il profilo dell’accessibilità, i percorsi specificamente destinati a tale tipologia di pubblico.
Per non parlare degli Scavi Archeologici di Pompei, prima ampiamente problematici  quanto all’accessibilità ai disabili, che sono ora in grado di riceverne gruppi.
In sostanza può dirsi che il progetto realizzato dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha dimostrato la spiccata aspirazione dei disabili visivi alla fruizione dei beni artistici e culturali, fruizione che un diffuso stereotipo riteneva loro preclusa.
È un nuovo significativo passo nel cammino sempre più deciso verso le pari opportunità.
Desidero ringraziare il dottor Orlando Paladino che del progetto è stato l’ideatore e l’animatore
Tommaso Daniele
Presidente Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.