Da Ancona a Tokyo: il Museo Omero torna in Giappone, di Monica Bernacchia

Autore: Monica Bernacchia

Il Museo Tattile Statale Omero di Ancona ritorna in Giappone su invito del “Comitato per l’attività artistica dei non vedenti” l’organizzazione no profit legata alla Tom Gallery di Tokyo, diretta da Kiyoshi Iwasaki.

Si rinnova dunque l’appuntamento con gli esperti museali e gli operatori del settore giapponesi interessati ad approfondire le buone prassi di questo Museo, unico al mondo.

Annalisa Trasatti, coordinatrice del Museo, proporrà un sulle attività educative del Museo – “Laboratori accessibili. Laboratori per tutti” – in un ciclo di conferenze così articolato: 2 Agosto – National Children’s Castle (Shibuya, Tokyo); 3 Agosto – Yokosuka Museum of Art (Yokosuka, Kanagawa); 6 Agosto – Setagaya Art Museum (Setagaya, Tokyo). Si tratta delle stesse sedi in cui, nel 2008, il Prof. Aldo Grassini, fondatore e attuale Presidente del Museo Omero, fu chiamato a presentarne la storia, la natura e gli obiettivi.

La collaborazione fra il Museo Omero e la Tom Gallery di Tokyo, unica struttura museale del Giappone che consente ai ciechi l’esplorazione tattile delle opere in esposizione, nasce nel 2005 con una visita dello stesso Aldo Grassini alla struttura museale e si consolida nel tempo, anche con diverse visite di studio e ricerca da parte di Kyoshi Iwasaki e di suoi collaboratori alla sede di Ancona.
Un ulteriore riconoscimento internazionale di rilievo per il Museo Omero dopo le tappe in Repubblica Ceca, Polonia, Russia e le collaborazioni con il Louvre e il British Museum.
Monica Bernacchia

——————————————————————-
Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana

Banchina Giovanni da Chio, 28 – 60121 Ancona

info@museoomero.it – www.museoomero.it
tel 071 2811935 – sito vocale 800 20 22 20

visita-ad-occhi-chiusi

Sport: Al via i Campionati Europei di Nuoto Paralimpico – Eindhoven 4 – 10 agosto 2014, Redazionale

Autore: Redazionale

Partono lunedì 4 agosto a Eindhoven (Olanda) i Campionati Europei IPC di nuoto paralimpico con la partecipazione di 390 atleti provenienti da 37 nazioni.

La nostra giovane socia Martina Rabbolini (16 anni) farà parte della delegazione azzurra che comprende 16 nuotatori:
BOCCIARDO Francesco, CAMELLINI Cecilia, CASTAGNETO Andrea, CHIARIONI Stefania, CIULLI Simone, GHIRETTI Giulia Ego, MORELLI Efrem, MORLACCHI Federico, PALAZZO Xenia Francesca, PREZZI Yuri, RABBOLINI Martina, ROMANO Emanuela, SOTTILE Fabrizio, TALAMONA Arianna, TARAS Valerio e TRIMI Arjola.
Da qui:
http://www.finp.it/page.php?id_news=462
si potranno consultare le schede degli atleti.

Martina, esordiente ai Campionati Europei, sarà impegnata (categoria S11 – non vedenti) nei 50, 100 e 400 stile libero, 100 dorso, 100 rana e 200 misti.
Durante la competizione le news, i risultati e le foto saranno pubblicate sul sito.
www.eindhoven2014.org
Le gare verranno trasmesse in diretta WEB sul canale Youtube IPC: http://www.youtube.com/ParalympicSportTV

In bocca al lupo!

Sport: Il baseball per ciechi protagonista al Torneo Internazionale “Italian Softball Week”, Redazionale

Autore: Redazionale

La prima edizione della Italian Softball Week, importante torneo internazionale pre-mondiale (presenti Italia, Australia e Stati Uniti) che si disputa ad Azzano Decimo (PD) dal 7 al 10 agosto prossimi, vedrà la presenza di un incontro dimostrativo di baseball per ciechi.

La partita AIBXC (Girone Ovest – Girone Est) è programmata il giorno 6 agosto (ore 19:30 circa), prima della presentazione ufficiale delle squadre e della serata di benvenuto organizzata al campo da softball.

Novara: Invito per inaugurazione “campo scuola agricolo” per ipo e non vedenti, di Pasquale Gallo

Autore: Pasquale Gallo

Con la presente, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus-Sezione Provinciale di Novara invita la S.V. alla inaugurazione del “campo scuola agricolo” sito a Fontaneto d’Agogna, in Via Cureggio n. 35, DOMENICA 7 SETTEMBRE 2014 alle ore 15.

Lo stesso è stato ideato dall’ associato non vedente Gilberto Zanetta, con la collaborazione della Sezione novarese dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Il Sig. Zanetta, con molta accuratezza, ha realizzato questo spazio per creare nuove opportunità lavorative per ipo e non vedenti (ad integrazione all’offerta lavorativa).

Il campo è dotato di diverse strutture, tra cui serre, semenzai, voliere, segheria, ecc. Il tutto è stato progettato affinchè gli ipo e non vedenti possano muoversi con sicurezza, in quanto lo stesso ideatore è cieco assoluto.

Quindi sarà possibile praticare diverse attività, quali: 1-corsi di coltivazione di erbe officinali, attraverso la collaborazione della Signora Nadia Giovanato (esperta nel settore); 2- coltivazione di varie piantagioni in serra e in campo; 3-allevamento animali volatili da voliera e conigli.

La suddetta realtà si colloca all’interno dei possibili nuovi ambiti lavorativi mirati alle persone ipo e non vedenti.

Infatti il 7 Settembre, verrà spiegato nel dettaglio l’intero progetto. Inoltre sarà possibile conoscere la geografia del campo scuola agricolo, attraverso un plastico.

Nella speranza che vogliate accogliere il nostro invito a tale evento, ringraziamo e ci è gradita l’occasione per porgere distinti saluti.
Il Presidente Provinciale UICI di Novara
PASQUALE GALLO

Progetto sala virtuale “il salotto degli amici”, di Patrizia Onori

Autore: Patrizia Onori

Nella sala virtuale telefonica da me coordinata e da venerdì sera 1 agosto 2014 denominata “Il salotto degli amici”, è nato un vero e proprio programma volontario di condivisione e di solidarietà.
Infatti, lo scopo del salotto è assolutamente quello di trasmettere a chi vorrà essere presente, qualche ora in totale relax partecipando ad interventi con ospiti meravigliosi i quali vi parleranno di medicina, cultura, informatica, cinema, cucina ecc.
Lo scopo del progetto è inoltre quello di scambiare ogni tanto quattro chiacchiere fra noi e di far compagnia a chi ne ha bisogno.
Ho fortemente voluto che la sala fosse frequentata non solo da persone non vedenti ma anche da persone vedenti proprio per confrontarci, per conoscerci ma soprattutto per dar modo di far comprendere a questa società che anche chi apparentemente a causa della disabilità fisica può sembrare non all’altezza di fornire servizi, è invece in grado di porgere sostegno e, particolarmente, di trasmettere un sorriso.
Il salotto è coordinato da me ma ho nel gruppo delle ottime persone nonchè degli eccellenti collaboratori che all’occorrenza possono sostituirmi.
Ma cos’è una sala virtuale telefonica?
Una sala telefonica non è altro che un grande contenitore virtuale nel quale possono esprimersi contemporaneamente fino a novanta persone che sono collegate e quindi unite tra loro per mezzo della linea telefonica.
Per partecipare, basta avere assoluto rispetto, educazione, voglia di stare insieme, un po’ di buona volontà e l’interesse non solo per sè stessi ma di voler donare qualcosa agli altri.
Sarebbe mia intenzione fissare a partire dal mese di ottobre un giorno al mese che potrebbe essere il primo venerdì di ogni mese per i normali contatti tra tutti gli amici che vorranno essere presenti, fissando volta per volta altri giorni dove interverranno personaggi importanti e questi giorni saranno determinati dalle circostanze e sarà mia preoccupazione comunicarli a tutti gli amici e sarei grata a chiunque vorrà fornirmi suoi suggerimenti.
Chi vorrà far parte del progetto, ripeto assolutamente in qualità di volontario, potrà inviarmi una mail al seguente indirizzo di posta elettronica:
patrizia.onori@gmail.com
Ringrazio tutti voi amici per l’attenzione e cordialmente vi saluto.
La vostra Patrizia Onori

Concorso All Factors: finalisti, Redazionale

Autore: Redazionale

Nei giorni 22 e 24 luglio u.s., sono state trasmesse sulla piattaforma di Parla con l’Unione le due trasmissioni per la selezione dei 16 finalisti del concorso in oggetto.
Le prime otto posizioni per ciascuna delle due categorie previste dal bando sono risultate le seguenti:
PROSA
1) Filodrammatica U.I.C.I. di Portici ed Ercolano con 465 voti
2) Gesuina Maccari con 419 voti
3) Elisabetta Brezzi con 391 voti
4) Associazione Gruppo Elettrogeno con 379 voti
5) Luciana Loprete con 356 voti
6) Rosa Fabiano con 333 voti
7) Maria Sassone con 319 voti
8) Maria Luisa Rubino con 311 voti.
MUSICA LEGGERA
1) Dario Mirabile con 520 voti
2) Sara Binaschi e Samantha De Rosa con 513 voti
3) Matteo Piazzi con 508 voti
4) Luigi Fersini con 503 voti
5) Paolo di Caro ed Alessandro Cadili Rispi ex aequo con 489 voti
7) Marco Daniele con 485 voti
8) Manuele Bravi con 475 voti.
Ricordiamo che in questa fase le votazioni sono state espresse dalla giuria tecnica. Nella fase finale del concorso, invece, si aggiungerà anche la votazione espressa da una giuria popolare composta, come da bando allegato, da cinque soci per ciascuna delle nostre strutture provinciali.
Invitiamo, pertanto, le sezioni che non lo avessero ancora fatto ad inviare i nominativi dei propri giurati a questa Presidenza Nazionale, a mezzo fax al numero 066786815 oppure tramite e-mail all’indirizzo archivio@uiciechi.it, indicando nell’oggetto “Concorso All Factors – Giuria popolare”.
Concorso nazionale di musica leggera o recitazione per non vedenti e ipovedenti
BANDO DI CONCORSO

1. – La Presidenza Nazionale dell’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS bandisce un concorso nazionale allo scopo di promuovere e valorizzare la cultura e la creatività nell’ambito della recitazione e della musica leggera di ciechi ed ipovedenti.
2. – Il bando si rivolge a singoli e gruppi che si dedichino alla recitazione od alla musica leggera.
3. – nel caso di gruppi musicali o dediti alla recitazione,, gli stessi dovranno prevedere al proprio interno la presenza almeno di un cieco od ipovedente;
4. – Quanti sono interessati a partecipare dovranno far pervenire entro e non oltre il 20 Luglio 2012, esclusivamente a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, i propri lavori.
5. – gli stessi dovranno essere inviati in busta chiusa a concorso nazionale “all factors”, c/o Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS Via Borgognona 38 – 00187 Roma.
6. – Ciascun partecipante o gruppo potrà concorrere con un brano musicale od un pezzo recitato inciso su cd; la durata dei brani recitati non dovrà superare i cinque minuti;
7. – ciascun partecipante, singolo o gruppo dovrà far pervenire in busta chiusa quanto segue:
a- Lettera con la quale si richiede la partecipazione al concorso contenente: Nome, cognome, dati anagrafici, titolo e breve presentazione del lavoro con il quale si intende concorrere, recapito al quale si vogliono ricevere le comunicazioni relative al concorso, indirizzo e-mail, numero telefonico fisso e/o di cellulare. nel caso di gruppi musicali o teatrali, occorrerà riportare i nominativi di tutti i componenti il gruppo, nonché i dati anagrafici; sarà inoltre, necessario specificare il nominativo od i nominativi dei soggetti non vedenti od ipovedenti appartenenti al gruppo, oltre al recapito ed indirizzo di un referente al quale inviare le comunicazioni;
b. – La busta dovrà, inoltre, contenere l’autorizzazione al trattamento dei dati personali, ai soli fini previsti dalla legge, per le pratiche di iscrizione al concorso. La dichiarazione dovrà essere firmata, in caso di gruppi musicali o teatrali, dal referente del gruppo;
c. – Il cd contenente il pezzo musicale, la canzone, o l’interpretazione di un brano recitato questo ultimo della durata non superiore ai cinque minuti;
8. – Il materiale inviato non verrà restituito;
9. – La partecipazione è gratuita. Tra tutti i lavori la giuria ne individuerà un massimo di otto tra i pezzi musicali o canzoni ed altrettanti tra i brani recitati, che accederanno alla fase finale del concorso.
10. – Tra i sedici finalisti verranno proclamati tre vincitori. I premi consisteranno:
a. – per il primo classificato nella somma di 1.500 euro;
b. – per il secondo classificato nella somma di 1.000 euro;
c. – per il terzo classificato nella somma di 500 euro.

11. – la giuria effettuerà la selezione degli otto pezzi musicali o canzoni e degli otto brani recitati, nel corso di una o due trasmissioni online, (a seconda del numero dei lavori che perverranno. ).
12. – La giuria il cui giudizio è inappellabile ed insindacabile sarà composta da sei membri nominati dalla Direzione Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, scelti anche tra personalità del mondo della cultura e dello spettacolo.
La stessa sarà presieduta dal Presidente nazionale del sodalizio o da un suo delegato.
13. – La finale avrà anch’essa luogo nel corso di una trasmissione online.
In questo caso la giuria sarà affiancata da una giuria popolare composta da cinque iscritti all’associazione per ciascuna sezione che segnali la propria intenzione di essere parte della giuria popolare entro e non oltre il 31 Luglio 2012.
14. – Le giurie esprimeranno le proprie preferenze al termine delle esecuzioni di tutti gli artisti, secondo modalità che verranno comunicate con apposita circolare.
15. – gli organizzatori si riservano la facoltà di trasmettere online o di inserire sul proprio sito internet la totalità o parte dei lavori ricevuti.
16. – Il Presidente nazionale proclamerà al termine della finale i tre vincitori.
17. – A tutti i partecipanti verrà inviata una copia dei cd contenenti le trasmissioni online che costituiscono le varie fasi del concorso.
18. – La partecipazione al concorso implica la totale ed incondizionata accettazione del presente regolamento.

 

Servizio di registrazione opere di 2° livello: convenzione con UNICOOP Firenze, Redazionale

Autore: Redazionale

Venendo incontro alle continue esigenze dei soci del Centro Nazionale del Libro Parlato, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS ha stipulato con l’Unicoop di Firenze una convenzione che prevede la registrazione di testi di 2° livello letti dai volontari Unicoop.
Tale collaborazione ha l’obiettivo di incrementare la produzione delle opere in catalogo offrendo così una più ampia scelta di libri e dando anche la possibilità, agli utenti del Libro Parlato, di segnalare un numero maggiore di titoli da registrare.
A tal fine, si prega di informare i soci circa questa ulteriore opportunità che il Libro Parlato offre. Gli utenti dovranno far pervenire al Centro Nazionale del Libro Parlato – Via Borgognona,38 – 00187 Roma, e-mail lp@uiciechi.it, le eventuali segnalazioni indicando: autore, titolo e casa editrice. Sarà gradito se gli utenti vorranno fornire in prima persona i testi da produrre, soprattutto se scolastici e/o universitari.
La presenza dell’opera segnalata dall’utente sarà verificata nella banca dati del Centro Nazionale del Libro Parlato, onde evitare duplicati e, a seguire, sarà strutturata in formato Daisy, successivamente assegnata al volontario per la registrazione ed infine messa a disposizione di tutti i soci del Centro Nazionale del Libro Parlato.

 

Chiamatemi Don Tonino di Luca Violini, di Monica Bernacchia

Autore: Monica Bernacchia

SENSI D’ESTATE 2014

Si inizia alle 19 con Andrea Sòcrati che presenta il libro per ragazzi L’uovo cosmico e si prosegue alle 21,30 con il Radioteatro di Luca Violini

Mercoledì 6 agosto 2014
Museo Tattile Statale Omero
Mole Vanvitelliana, Ancona
Ingresso libero

ANCONA – La rassegna culturale estiva promossa dal Museo Omero, Sensi d’estate, prosegue mercoledì 6 agosto alla Mole Vanvitelliana di Ancona.

Alle ore 19,00 negli spazi del Museo Omero, Andrea Sòcrati presenta il libro L’uovo cosmico (La Spiga edizioni): un’avventurosa storia per ragazzi con protagonisti quattro giovani amici, di cui due non vedenti, intenti a risolvere un giallo nella culla dell’arte occidentale, la Grecia, dove le perfide creature del Tartaro stanno cercando di distruggere l’Uovo Cosmico che ha dato origine all’universo. Un libro presentato in maniera originale dall’autore, che oltre ad avvalersi del contributo di Massimo Di Matteo e Maria Grazia Conti, condurrà un altrettanto avventuroso e appassionante laboratorio al buio nelle sale del Museo, dove sono conservate preziose copie al vero di capolavori dell’arte greca. Per il laboratorio la prenotazione è obbligatoria.

Alle ore 21.30 sul palco della corte Mole Vanvitelliana si esibisce Luca Violini con Chiamatemi Don Tonino. Luca Violini, una delle più importanti e note voci nazionali nel panorama del doppiaggio, si dedica da anni con “Quelli che con la voce” Produzioni alla lettura teatrale e ad una innovativa forma di spettacolo il Radiotetro. Sul palco di Sensi d’estate porta la Radiocronaca Chiamatemi Don Tonino: un viaggio alla scoperta di Don Tonino Bello (1935 – 1993), uomo, prete e vescovo straordinario. Campione del dialogo, infaticabile costruttore di pace e di speranza, dedicò la sua vita gli ultimi. Scrittore ispirato, diffuse il suo messaggio di fede attraverso testi memorabili per intensità e bellezza. Questo spettacolo narra la storia di un laico che, conquistato dalla poeticità delle parole di Don Tonino, scoperte casualmente, decide di intraprendere, reale e intellettuale, alla scoperta di quest’uomo. Si tratta di un diario, la cronaca moderna e appassionante di un viaggio iniziato per curiosità e che finirà per arricchire, e segnare in modo indelebile, il protagonista della storia. Testo: Francesco Cardinali. Voci: Luca Violini. Musiche: Paolo Principi. Post produzione audio: Paolo Principi. Disegno del suono. Claudio Cesini e Riccardo Rocchetti. Regia: Luca Violini.

Durante la serata sarà possibile visitare la mostra Percepire il soffio di Silvia Fiorentino che raccoglie oltre 30 creazioni di comprendenti installazioni, sculture, pitture, disegni e audio testi realizzati dal 2000 ad oggi. Una mostra nata da un soffio di vento. Come catturare il soffio invisibile? La Fiorentino parte dal disegno che cerca poi la sua forma nella materia come la ceramica grezza e smaltata, i tessuti, i colori, la fotografia e la scrittura.

La mostra, il Museo Omero e l’Italia Riciclata di Michelangelo Pistoletto sono aperti fino alle 24.

Ingresso libero a tutti gli eventi. I posti a sedere per lo spettacolo sono limitati. Si accettano prenotazioni solo per persone con disabilità. In caso di maltempo lo spettacolo si svolgerà al teatro Sperimentale di Ancona.

Monica Bernacchia
——————————————————————-
Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana
Banchina Giovanni da Chio, 28 – 60121 Ancona
info@museoomero.it – www.museoomero.it
tel 071 2811935 – sito vocale 800 20 22 20
01-don tonino uovocosmico6

Una bussola per orientarsi- Toccare e creare le forme del pensiero, di Loretta Secchi

Autore: Loretta Secchi

Per uno sviluppo dell’immaginazione nei bambini
e nei ragazzi non vedenti e ipovedenti

Rubrica per genitori

In questo numero affronteremo il tema dello sviluppo dell’immaginazione nei bambini e nei ragazzi con disabilità visiva: la dott.ssa Loretta Secchi – curatrice del Museo tattile Anteros di Bologna -, dopo un’introduzione teorica al tema, illustrerà il lavoro che viene svolto presso l’Istituto F. Cavazza di Bologna.

 

Il diritto al pensiero simbolico

L’educazione estetica nei bambini minorati della vista non può prescindere da una verifica dei prerequisiti di base, anche legati all’esperienza della manipolazione. Essa può iniziare già dai tre o quattro anni di età, e serve a incoraggiare il bimbo, stimolandolo e coltivando la sua curiosità verso il mondo. La strutturazione del pensiero e dell’immaginazione è legata alla qualità e quantità di percezione ed esperienza della realtà. Gioco, ascolto ed espressione, divengono così utili strumenti di costruzione di tutti quei riferimenti al mondo circostante e al pensiero simbolico che costituiscono il diritto alla libera creazione, requisito fondamentale e utile per un’educazione estetica intesa come introduzione al significato esteso della narrazione verbale e visiva, resa però accessibile, mediante il tatto, all’intelletto. Non dobbiamo sottovalutare che nel bambino vedente l’elaborazione delle informazioni, pur avendo origini tattili, matura rapidamente per effetto di competenze percettive orientate da competenze visive laddove, nel bambino non vedente, l’assenza di informazioni visive genera una modificazione delle capacità di orientamento e di riflesso dell’esperienza, quindi della coscienza dei concetti spaziali. Accade che, in alcuni casi, alla minorazione visiva si associno deficit della comunicazione determinati dall’assenza di risposta mimica alla comunicazione non verbale e sostanzialmente visiva, totalmente assente in caso di cecità congenita o precoce ma anche in caso di grave ipovisione. Per lo stesso principio, a una carenza esperienziale, fin dai primi anni di vita può subentrare, per effetto di consuetudini comunicative non pienamente equilibrate, una attitudine al verbalismo, quindi a un controllo del linguaggio apparentemente pertinente, e in realtà non pienamente consapevole. Alla condizione della minorazione visiva corrisponde spesso un ritardo nello sviluppo del pensiero simbolico che rende più difficile afferrare le sfumature e le estensioni di senso di realtà non tangibili, o immediatamente afferrabili, quindi di concetti astratti legati solo parzialmente ai dati di realtà. Ed è proprio per correggere e limitare il rischio di inibizione del pensiero simbolico che la rappresentazione dotata di valore estetico deve offrirsi nelle forme della “ri-presentazione” di dati di realtà e di sentimenti accostabili a immagini simboliche, a schemi e a rappresentazioni visuo-tattili che rimandino alla realtà per permettere una organizzazione, interiorizzazione ed elaborazione del pensiero sulle cose. Esattamente come accade per l’acquisizione della scrittura, così per la acquisizione e produzione di immagini, serve dapprima accogliere istintivamente i modelli linguistici, successivamente comprenderne la struttura grammaticale e infine sperimentarne l’uso per elaborare una propria gestione creativa finalizzata alla conquista di una ricchezza espressiva.
La graduale esperienza di costanti e variabili nel confronto con la realtà semplice e complessa costituisce il senso dell’educazione estetica infantile in presenza di minorazione visiva, pensata sulle facoltà percettive, cognitive e interpretative alle quali la tattilità introduce se opportunamente sviluppata ed educata. L’importanza di comprendere il proprio schema corporeo per apprendere concetti topologici e topografici corrispondenti alla nostra posizione fisica e psicologica nello spazio, costituisce una delle ragioni per le quali allo sviluppo della tattilità sarebbe bene associare esperienze propriocettive e cinestetiche utili alla presa di coscienza ma anche alla piacevole scoperta del nostro rapporto con il movimento, con la spazialità. La scoperta degli oggetti, mediante la percezione della materia, del vuoto, del suono, del silenzio, della forma e del suo significato, fonda la relazione interno esterno, sé/altro da sé, e costituisce sin dalla più tenera età ragione di spontanea motivazione all’impulso percettivo e conoscitivo. L’esperienza della relazione tra le cose, originerà nel percorso di vita e nelle tappe dello sviluppo la considerazione del punto di vista mobile, facilitando la creazione di una flessibilità del pensiero, utile a contrastare rischi di fissità e stereotipie. L’educazione alla tattilità, a tutti gli effetti, si esprime nell’appropriazione aptica del mondo concreto, nella sua elaborazione e nella restituzione pratica di quanto mentalmente raffigurato. Il fare creativo, in età infantile, e nella dimensione della minorazione visiva, costituisce di per sé un’opportunità espressiva liberatoria ma anche una necessità cognitiva e comunicativa che non può essere trascurata e in casi critici deve essere incoraggiata senza forzature, con spirito pedagogico non prescrittivo. La manipolazione della creta e l’educazione alla tattilità fine, sono gli strumenti base dai quali origina ogni trasformazione ed evoluzione del sapere pensare per fare e comunicare il proprio pensiero creativo.
Per questo nei servizi educativi del Museo tattile di pittura antica e moderna
Anteros dell’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna, l’educazione all’immagine riservata ai bambini con minorazione visiva, nella condizione dell’ipovedenza, della cecità acquisita, della cecità congenita e infine della pluriminorazione, muove dalla verifica dei prerequisiti di base e inizialmente deve fondarsi sulla libera creazione di immagini espressive che restituiscano nella materia la creatività del bambino e la sua necessità di dare forma e significato alle parole, agli enunciati. Dare forma al pensiero e ai sentimenti sarà punto di partenza per la costruzione, nel tempo, di mappe mentali funzionali alla strutturazione del linguaggio verbo-visuale e visuo-tattile dei bambini e dei ragazzi minorati della vista. Il confronto e la conoscenza tattile dei modelli di cui parleremo nei prossimi paragrafi avviene durante il percorso scolastico collegato solitamente alle ultime fasi del percorso di scuola primaria, quindi subentra all’età di circa otto o nove anni, quando la percezione della realtà è più matura e la comprensione di codici e simboli avviata. La confidenza con i libri tattili e quindi con le storie ivi narrate, in quell’espressione felice per cui i libri prendono forma, quanto i pensieri, sta alla base dell’investimento cognitivo al quale il bambino si appresta nel momento in cui dal ricevere passa al dare, dall’ascolto alla produzione di suoni e contenuti, dalla percezione alla creazione di immagini, frutto del suo mondo interiore. La graduale acquisizione di competenze aptico-motorie e di tattilità fine rappresenta lo strumento mediante il quale sarà possibile accogliere e penetrare la vita delle forme come vita del pensiero e del corpo fisico a cui ogni concetto più o meno concreto e astratto rimanda, facilitando la comunicazione di un sentire comune.
Esperienza diretta e visione mediata dalla rappresentazione della realtà diverranno così passaggi essenziali per conoscere e disporre delle infinite possibilità che simbolo e metafora offrono, di vedere e rivedere il nostro e altrui mondo interno ed esterno al corpo di cui siamo dotati.

Potremmo dunque sintetizzare con questo elenco di obiettivi le funzioni dell’educazione alla mano ma anche all’immagine, nei bambini, ragazzi e adolescenti di età compresa tra i quattro e i diciannove anni:

-Sviluppo delle abilità percettive di natura tattile e visuo-tattile per un rafforzamento della motricità fine e delle capacità aptiche.
-Conoscenza di forme semplici e complesse, di geometrie regolari e irregolari, per uno sviluppo della bimanualità a supporto delle facoltà cognitive e dell’immaginazione e per la conquista del pensiero simbolico.
-Acquisizione dei concetti spaziali e loro rappresentazione.
-Esperienze di modellazione per l’acquisizione di abilità manuali e creative, attraverso il gioco e gli apprendimenti ad esso collegati.
-Esperienze di esplorazione tattile di un modello esistente, riconoscimento di elementi e restituzione plastica dell’immagine esperita al tatto.
-Narrazione e rappresentazione creativa di soggetti scelti, mediante modellazione libera della creta.
-Sviluppo e potenziamento di tutte le competenze cognitive, espressive e narrative funzionali all’integrazione scolastica e alla condivisione degli apprendimenti, all’intenzionalità espressiva e immaginativa, con il supporto di esperienze propriocettive e cinestesiche.
-Acquisizione dei concetti spaziali: alto, basso; destra, sinistra; fronte, retro; sotto, sopra.

Il servizio didattico offerto, totalmente gratuito, mira all’inclusione e integrazione scolastica e sociale delle persone con minorazione visiva, in età scolare compresa tra i quattro anni e i diciannove: si avvale dei fondamenti della psicologia della percezione ottica e tattile sposati alla tiflologia, alla teoria e pedagogia speciale delle arti. Obiettivo del progetto è educare all’uso integrato dei sensi residui, in presenza di deficit visivo, per un rafforzamento delle facoltà percettive, cognitive e intellettuali e per lo sviluppo di sensibilità e dialogo condiviso. Va ricordato che il servizio di educazione alla apticità e alla conoscenza delle immagini artistiche si svolge nel corso dell’anno scolastico con cadenza bisettimanale e prevede il coinvolgimento fattivo degli operatori del museo, ma anche la presenza dell’insegnante di sostegno e dell’educatore/educatrice dell’allievo/a con deficit visivo e/o. E’ contemplato anche un incontro collettivo con la classe in cui il bambino/a è inserito/a, a inizio o fine percorso, volto a coinvolgere l’intera classe nella visita alla sezione espositiva dei rilievi e ai laboratori, per la conoscenza e piena condivisione delle attività di percezione tattile.
Come avviene la lettura tattile di un bassorilievo prospettico con l’applicazione didattica del metodo tripartito panofskiano

La lettura tattile è progressiva e organizzata: dapprima guidata, successivamente autonoma. Prima di praticarla è opportuno conoscere l’entità della disabilità della persona non vedente interessata.
Percezione, cognizione e significazione dell’immagine, queste in sintesi le tre fasi che corrispondono ai tre livelli di interpretazione del metodo tripartito panofskiano , durante l’analisi dell’immagine artistica. Esse coincidono con tre livelli di lettura, correlati e inscindibili, che vengono sempre rispettati ma praticati in proporzioni diverse. Dopo aver letto le strutture geometriche nascoste e gli schemi interni della composizione (analisi preiconografica), riconosciuto i contenuti convenzionali dell’immagine (analisi iconografica), ed esplorato il senso dell’opera d’arte (analisi iconologica) il lettore giunge all’esperienza estetica, anche in relazione al suo pregresso culturale e alle sue potenzialità percettive.

1) Percezione tattile delle forme e delle strutture (anche ottica in caso di uso del residuo visivo) = Lettura preiconografica

2) Cognizione delle forme e riconoscimento della loro identità = Analisi iconografica

3) Significazione della rappresentazione e sua estensione di senso = Interpretazione iconologica

Nonostante l’esigenza di comunicare modelli di lettura, presso il Museo Tattile “Anteros” le persone con disabilità visive sono incoraggiate ad apprendere soluzioni percettive, esplorando le opere con tecniche di lettura tattile che, una volta acquisite, possono essere autonomamente rivisitate e implementate attraverso soluzioni individuali, che nascono da una personale economia tattile e cognitiva. Vediamo comunque, qui di seguito riportate, alcune delle tecniche di esplorazione aptica collaudate, considerate tra le più efficaci:

Costruzione visiva e gestuale di linee di forza necessarie all’individuazione di relazioni tra soggetti presenti nella composizione

Per l’apprezzamento delle qualità spaziali, topografiche e topologiche, per la comprensione di coordinate spaziali (alto / basso, orizzontale / verticale) di localizzazione e lateralizzazione (destra / sinistra), infine per la conoscenza dei contorni della forma, delle qualità volumetriche ed espressive di aggettanze, piani di posa prospettici, scorci, qualora la rappresentazione richieda la cognizione di aberrazioni ottiche e deformazioni prospettiche, le modalità potranno essere:

1) alternanza di movimenti a “pinza” e a “pennello” con uso dell’indice e pollice congiunti, con rotazione e allineamento dei polpastrelli per afferrare e ridisegnare i contorni delle forme; facendo scorrere le dita lungo i profili dei sottosquadri allo scopo di significarne il progressivo digradare dei piani. Gerarchizzazione e organizzazione progressiva delle fasi di lettura degli elementi compositivi mediante apertura delle dita e contenimento delle forme nei palmi delle mani.

2) uso della bimanualità (movimento coordinato delle mani), talvolta simmetrico, talvolta speculare, in relazione allo schema presente nella rappresentazione iconica.

3) sfioramento della superficie per percepire variazioni di texture e modulazioni plastiche.

Queste modalità specifiche per la lettura dell’immagine bidimensionale tradotta in tre dimensioni attingono alle tecniche di esplorazione tattile utilizzate nella lettura dei sussidi tiflodidattici (disegni a rilievo, plastici in termoform, mappe tattili) e anche dall’esperienza pregressa di lettura della scultura a tutto tondo. Ma va detto che le tecniche adottate su immagini semi-tridimensionali facilitano notevolmente la comprensione delle forme immerse in uno spazio che ne evidenzi schemi, strutture interne, relazioni e caratteri spazio-temporali. Gli esercizi che anticipano le letture di rappresentazioni pittoriche, tradotte in bassorilievo, richiedono azioni preliminari di natura cinestesica e propriocettiva e predispongono tanto all’esplorazione degli oggetti reali, quanto alla conoscenza della loro rappresentazione.
Lo scopo è facilitare il passaggio dalla conoscenza della realtà alla sua rappresentazione schematica e tecnica, affinché, garantiti i prerequisiti essenziali, sia possibile accedere all’esperienza estetica.
L’uso della descrizione verbale, simultaneo alla guida tattile, serve a rafforzare la comprensione dell’opera e ha talvolta funzioni colmative: il linguaggio deve essere essenziale ed esauriente, informativo, e la parola, qualora necessario, può risultare “equivalente estetico” della forma. Le modalità illustrative devono essere distillate con cura e la guida non deve essere invasiva, deve invece capire i tempi e le esigenze del lettore ed evitare espressioni metaforiche intraducibili in esperienze percettive e cognitive accessibili.
In sede di laboratorio di modellazione, poi, attraverso la riproduzione plastica, in creta, dell’immagine artistica, precedentemente letta al tatto, è possibile verificare il grado di apprendimento della forma nel comportamento dell’allievo e distinguere tra un’autentica, cosciente ricostruzione della composizione ed eventuali meccanicismi mnemonici e manuali che, di per sé, non garantiscono la reale comprensione di realtà e simbolizzazione.
Per facilitare il processo cognitivo e interpretativo dell’immagine, ci si avvale anche di esperienze propriocettive (presa di coscienza dello schema corporeo, contrazioni e distensioni muscolari, mobilità) delle tecniche cinestesiche (acquisizione di posture in relazione allo spazio e ad altri soggetti) e dell’esperienza aptica generale (risposta della superficie corporea ai diversi tipi di sollecitazione tattile).
Il traguardo è pervenire, attraverso l’aptica, alla distinzione tra realtà e rappresentazione: percezione, cognizione e interpretazione delle immagini rafforzano l’autonomia del disabile della vista e hanno funzione mestica, poiché permettono di preservare i dati acquisiti. Teoria dell’arte, Formalismo, Storia degli stili, Contenutismo, Semiotica e Psicologia della percezione confluiscono (in forma opportunamente selezionata e integrata) nell’applicazione didattica del metodo tripartito panofskiano, adeguato alle esigenze percettive e cognitive dei disabili della vista. Ma lettura preiconografica, analisi iconografica e interpretazione iconologica sono passaggi che, integrati e contestualizzati, risultano funzionali sia alle esigenze cognitive delle persone non vedenti congenite, tardive e ipovedenti, che alle esigenze cognitive delle persone normovedenti, e questo per una ragione ben precisa: il ruolo educativo della progressione nell’apprendimento. Esiste infatti un potenziale umano nel costante perfezionamento del sé: prendere coscienza dei processi con i quali apprendiamo la realtà e la sua rappresentazione reale e simbolica attraverso la percezione, la significazione delle immagini e la interiorizzazione del sentimento della forma.
Verifica dei processi cognitivi nella lettura tattile autonoma e nel laboratorio di modellazione della creta

I processi cognitivi sono verificati mediante l’esame del grado di autonomia espresso nella lettura tattile autonoma, attraverso la trasmissione dei contenuti ad un’altra persona in forma di guida, e infine attraverso la restituzione dell’immagine svolta presso il laboratorio di modellazione. Le verifiche servono a cogliere i diversi gradi di percezione e conservazione mnemonica delle immagini e tutto questo concorre al perfezionamento degli strumenti di percezione, cognizione, interpretazione delle forme, reificazione dei concetti. Dopo una prima verifica che avviene durante le lezioni individuali e collettive di Storia dell’arte e percezione ottico-tattile delle riproduzioni plastiche dei dipinti, si approda al laboratorio di modellazione dove, plasmando la creta, gli allievi non vedenti congeniti, acquisiti e ipovedenti, possono realizzare copia dei rilievi precedentemente studiati e letti al tatto. Il laboratorio permette di verificare il grado di apprendimento della forma e il grado di restituzione dell’immagine mentale in rappresentazione plastica. Il valore estetico di questi manufatti è variabile e ancillare rispetto alla funzione cognitiva: fondamentale è valutare la restituzione di posture e proporzioni, allo scopo di capire quanto sia stata interiorizzata una visione di insieme delle parti che compongono l’opera. Importante è altresì considerare il valore espressivo di ciascun allievo, testimoniato dai risultati della modellazione ma anche dalle diverse fasi dell’attività laboratoriale, per capire quali elementi formali e contenutistici siano rimasti più impressi, come e perché. Il laboratorio di modellazione permette infine di rafforzare i meccanismi di appropriazione e ricostruzione della composizione, svelando il grado di assimilazione dei concetti spaziali e temporali, per fissare intensamente, nella memoria, l’anatomia dei corpi, la morfologia degli oggetti, il sentimento della forma.

Loretta Secchi
Curatrice del Museo tattile di Pittura antica e moderna Anteros
Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza – Bologna

Bibliografia essenziale

AA.VV. (2006) L’arte a portata di mano, a cura del Museo tattile Statale Omero di Ancona, Armando Editore, Roma.
Arnheim R. (1994) Aspetti percettivi dell’arte per i ciechi, in Per la salvezza dell’arte, Feltrinelli, Milano, 1994.
Dellantonio A. (1993) Il tatto. Aspetti fisiologici e psicologici, Cleup, Padova.
Galati, D. (a cura di) (1992), Vedere con la mente: conoscenza affettività, adattamento nei non vedenti, Franco Angeli, Milano.
Gregory R.L.(1966), Occhio e cervello. La psicologia del vedere, Il Saggiatore, Milano.
Hatwell, Y., Streri A., Gentaz E. (2000), Toucher pour connaître, Psychologie cognitive de la perception tactile manuelle, Puf, Psychologie et sciences de la pensée, Vendôme.
Lederman S. J, Klatzky R. L. (1987), Hand Movements: A window into Haptic Object Recognition, in “Cognitive Psychology“, 19, pp. 342-68.
Ouchi S., Doi H., Secchi L. (2006), Progetto per l’apprezzamento della pittura nei non vedenti in Italia”, The National Institute of Special Education, Yokosuka (Japan), Kurihama, periodico, Marzo dell’anno 18simo di Heisei.
Panofsky E. (1961) , Il Significato nelle arti visive, Einaudi, Milano.
Secchi L. (2004), L’educazione estetica per l’Integrazione, ed. Carocci, Roma, 2004.
Secchi L., (2008), Toccare con gli occhi e vedere con le mani: per un’estetica dei valori tattili e ottici in presenza e in assenza di disabilità visiva, in La scienza a portata di mano, Percorsi museali per non vedenti e ipovedenti, Università degli Studi di Firenze, a cura di E.Cioppi, Firenze.
Kennedy M.J., (1997) Come disegnano i ciechi, in “Le Scienze”, n° 343, Roma.

Immagine 210 P1000146

Centro di Documentazione Giuridica: Non è cumulabile nello stesso mese, il prolungamento del congedo parentale ordinario con i permessi di cui alla legge n. 104/1992, a cura di Paolo Colombo

Autore: a cura di Paolo Colombo

Una lavoratrice, madre di un minore portatore di handicap grave, ha promosso un’azione cautelare nei confronti del proprio datore di lavoro, al fine di vedersi riconosciuto il diritto di beneficiare – in via cumulativa, nel medesimo mese – del prolungamento del congedo parentale e dei permessi di cui all’art. 33, legge n. 104 del 1992; ciò unitamente alla richiesta di ordinare al datore di lavoro la concessione dei giorni di permesso non fruiti nei mesi precedenti l’avvio dell’azione giudiziaria, che l’azienda aveva negato alla lavoratrice in ragione di una previsione di legge (l’art. 42, D.lgs. n. 151 del 2001) che prevede la possibilità di fruire – nel medesimo mese – dei due benefici sopra menzionati, in via alternativa.
Il Tribunale di Genova (del 14 ottobre 2013) ha rigettato il ricorso d’urgenza, confermando che“la legge … ha previsto un’alternatività per la fruizione da parte del lavoratore/genitore”del prolungamento del congedo parentale, delle dure ore di riposo retribuite al giorno nonché dei tre giorni di permesso retribuiti al mese di cui alla legge n. 104 del 1992, tutti benefici“introdotti per assistere il figlio disabile”; poiché – osserva il Tribunale – “tali istituti sono tutti finalizzati all’assistenza del disabile”, “se il lavoratore decide di fruire di un prolungamento del congedo ordinario, per quel mese non avrà diritto ai tre giorni di permesso retribuiti, perché l’assistenza può essere garantita attraverso il primo istituto e così, se il lavoratore decide di usufruire dei tre giorni al mese di permessi, per quello stesso mese non potrà godere delle due ore di riposo giornaliero previste sino al compimento del terzo anno di vita del bambino”.
a cura di Paolo Colombo (coordinatore del Centro di Documentazione Giuridica)