8 Marzo – Il Cammino Insieme

Autore: Linda Legname

di Linda Legname – Vice Presidente Nazionale

“Puoi spararmi con le tue parole,

Puoi tagliarmi con i tuoi occhi,

Puoi uccidermi con il tuo odio,

Ma ancora, come l’aria, mi solleverò”.

Maya Angelou

Non voglio cominciare con il classico e intramontabile “c’era una volta”, ma desidero invece raccontare oggi una storia e una realtà attuale, ben ancorata al presente, fatta di quel bisogno di avere un posto nella comunità alla quale si appartiene, di impegnarsi, riscattarsi, riuscire a costruire il proprio progetto di vita.

Non è e non sarà mai, questo, un argomento da narrazioni del passato, ma un tema di sempre che riconduce alla lotta quotidiana per guadagnare la propria giornata, definire il proprio ruolo sociale e umano, in una parola: realizzare una propria esistenza di libertà e uguaglianza.

Dunque, non “c’era una volta”, ma c’era da sempre e c’è oggi la Donna: madre, lavoratrice, moglie, dirigente, compagna, sorella, amica, figlia, amante, ribelle, creativa, distruttrice, folle, disabile.

Forte come una quercia, fragile come cristallo, delicata come una lacrima, resistente come l’acciaio, sensibile come un nervo scoperto, coraggiosa come una leonessa, leggera come una rondine in volo, timida come una carezza, virtuosa come una santa, volubile come piuma al vento…

Mille aggettivi diversi, mille apprezzamenti e definizioni, mai basteranno, tuttavia, a dare chiarezza e completezza al progetto d’amore che le donne portano con sé. Spesso private e denudate della loro dignità e libertà, eppure sono proprio le donne a riuscire ancora a emozionarsi del sorriso di un bambino; a meravigliarsi dinanzi a un tramonto; a commuoversi per un abbraccio inatteso; a piangere e sorridere, a urlare al mondo intero il proprio amore sviscerato per la vita, nonostante tutto!

Le donne, sì, le donne. Sono forti e coraggiose. Hanno paura, ma ugualmente scelgono di portare in grembo e far nascere un bambino, anche disabile, che molto probabilmente sconvolgerà loro la vita.

Sono le donne a dare vita – e a volte anche la loro vita – a quegli stessi uomini che forse ruberanno il loro sorriso, non di rado, perfino con violenze fisiche e psicologiche.

Sono sempre loro, le donne, a sopportare in silenzio i soprusi, gli abusi, le discriminazioni nei luoghi di lavoro, nei locali pubblici, per strada, spesso tra le mura domestiche. Eppure resistono… E tornano a scegliere un compagno da amare, sfidando la paura per le probabili assenze e il rischio dell’ennesima sconfitta.

Ogni giorno una sfida diversa, una catena di responsabilità piccole e grandi che comportano spesso, troppo spesso, rinvii e rinunce. C’è sempre, infatti, prima di me, prima di noi, qualcos’altro da fare, qualcun altro da accudire, un servizio, un impegno, un compito al quale dover dedicare il tempo, il corpo, l’intelligenza, l’attenzione, l’anima.

E ancora, sì, ci sono loro: le donne con disabilità. Donna e disabilità. Quasi un duplice marchio negativo.

Un fattore già di per sé causa di discriminazione e pregiudizio, la disabilità moltiplica i suoi effetti negativi sulla persona nel caso si tratti di una donna a esserne portatrice. Spesso infatti, per una donna con disabilità, alla discriminazione di sesso e di genere, si somma quella dovuta alla menomazione fisica, psichica o sensoriale e per aggiungere al danno la beffa, risultano ancora troppo frequenti i pregiudizi degli stessi uomini con disabilità verso le donne nelle loro stesse condizioni.

Fatica immensa e raddoppiata per affermare la propria personalità, farsi riconoscere, guadagnare quel diritto all’esistenza e all’uguaglianza. Una sommatoria, anzi, una moltiplicazione di discriminazioni assurde dinanzi alle quali oggi ancora non riusciamo a mettere la parola “BASTA”.

Alla lotta quotidiana di una donna con disabilità per dare forza e dignità al proprio progetto di vita, in famiglia, a scuola, sul lavoro, con le persone più prossime, si aggiunge, appunto, anche la beffa di una condizione di discriminazione ancora oggi persistente perfino tra di noi, nelle nostre associazioni rappresentative e di tutela, nella nostra Unione.

Abbiamo dovuto, infatti, ricorrere alle cosiddette quote rosa, grazie alle quali abbiamo trovato un po’ di spazio tra i ruoli associativi dirigenti, sempre comunque monopolizzati in larga maggioranza dal genere maschile. Qualcosa comincia a muoversi nelle sezioni territoriali con la presenza di figure femminili alla Presidenza e nei Consigli, ma ancora in misura davvero molto esigua. Per non parlare delle Presidenze dei Consigli regionali, dove la presenza di segno maschile si conferma ben 19 volte su 21.

Certo, tutte persone degne di stima e meritevoli di occupare il posto che occupano, questi presidenti. Ma possibile che si rimanga ancora tanto lontani da percentuali un po’ meno squilibrate?

Nell’ultimo Congresso del novembre scorso, le candidature femminili erano giusto sufficienti a rispettare la quota rosa di un terzo, eppure ben dieci delle undici candidate sono risultate elette. Di conseguenza, in Consiglio Nazionale abbiamo una presenza complessiva di dodici donne e trentatrè uomini, con una percentuale femminile del 25 percento circa che si rispecchia anche nella Direzione dove le donne sono soltanto un quarto del totale.

Tanto cammino ancora da fare, dunque, perché l’altra metà del cielo possa davvero essere una metà.

Luce Irigaray scrive “La prima democrazia comincia a due”, cioè tra uomo e donna.

Sì, un cammino lungo, di civiltà, rispetto e umanità attende ancora le donne per guadagnare quella parificazione vera, autentica, costante e incancellabile, nella nostra Associazione, così come nel resto della Società, perché siamo purtroppo lontani, molto lontani da questo traguardo.

Ho dovuto sperimentare sulla mia pelle, come su quella di tante altre donne come me, la fatica di essere dirigente che per diventare tale è chiamata a mettere tutta se stessa, tutti i talenti a disposizione, pochi o tanti che siano, tutta la passione per il lavoro che si sta facendo. E poi, quando hai messo tutto questo, quando hai conquistato con l’impegno il tuo diritto a stare fianco a fianco con i colleghi dirigenti uomini, ebbene, proprio allora, molte volte devi ancora dimostrare quanto il posto che occupi è frutto delle fatiche tue e non invece il risultato di qualcosa che ti è stato comunque regalato, che hai ottenuto magari con il ricorso ad arti subdole di femmina o perfino peggio.

Ecco, le allusioni ammiccanti, le insinuazioni sleali, quei silenzi di pietra che a volte ti piovono in faccia come pugni, magari entrando non attesa in una stanza dove, chissà, i presenti stanno proprio esprimendo malignità proprio sul conto tuo.

Noi, le donne dell’Unione, le dirigenti territoriali, regionali, nazionali, rivendichiamo con tutta la nostra forza, all’interno dell’Associazione il diritto a essere considerate e giudicate solo ed esclusivamente per il nostro lavoro, per le nostre capacità, per il tempo donato alla causa e l’impegno profuso nell’esercizio del ruolo. E ancora, rivendichiamo il diritto a essere persone, donne, con i nostri sentimenti e affetti, per i quali esigiamo soltanto rispetto e silenzio.

Quante volte dovrà ancora accadere per noi donne di dover essere considerate non solo per le nostre qualità, ma soprattutto per la femminilità che vive in noi e più volgarmente per le nostre parti femminili e per le nostre scelte private? Divenga dunque davvero, questo 8 marzo di pandemia e distanziamento, una occasione di riflessione comune di donne e di uomini sul proprio modo di essere e di interpretare la propria presenza nella comunità che ci accoglie. Andare oltre le mimose, i sorrisi a volte ipocriti, le festicciole, i gentili doni, per un 8 marzo che viva con noi ogni giorno dell’anno nella correttezza e nel rispetto dei sentimenti, delle intelligenze, del corpo, delle scelte, dei desideri, degli inevitabili errori.

Nel mio nuovo ruolo di Vice Presidente Nazionale una riflessione che desidero condividere con tutti voi sui veri pilastri dell’esistenza umana: diritto alla vita, alla libertà, al lavoro, alla felicità, all’amore. Ora e sempre. Per ogni donna, per ogni uomo. Per l’uomo e la donna insieme che sono fatti della stessa sostanza.

Direzione Nazionale e ripartizione territoriale

Care amiche e cari amici,

con la riunione della Direzione del 25 febbraio scorso è stata definita la ripartizione territoriale che consentirà di offrire alle sezioni e alle sedi regionali la vicinanza costante e il supporto continuativo della presidenza e della dirigenza nazionale. 

Dopo il Congresso e l’insediamento degli Organi statutari, abbiamo riflettuto a lungo sulle forme più appropriate da dare al nostro assetto organizzativo, perché sentiamo maturo il tempo di un significativo salto di qualità, da compiersi anche nel solco di quel processo di rinnovamento e ammodernamento della nostra Associazione, già iniziato con il Congresso del 2015.

Appare oggi, infatti, poco funzionale e perfino un po’ rischioso persistere con un modello basato sulla vecchia formula ormai stantìa di un responsabile per ciascuna regione o al massimo due regioni. Vogliamo invece sperimentare con coraggio e consapevolezza nuovi modelli ispirati alla possibilità di presenza del complesso dei componenti della Direzione Nazionale su porzioni di territorio molto più ampie e diversificate, anche nel rispetto del principio di collegialità e per evitare l’eventuale consolidarsi di profili troppo marcatamente personalistici.

Abbiamo pertanto unanimemente convenuto di non attribuire singoli territori a singoli componenti della Direzione, procedendo invece, in alternativa, alla costituzione di due team di quattro componenti l’uno, con un coordinatore per ciascun team e con il Presidente Nazionale quale riferimento ultimo, apicale e unificante.

Undici regioni sono state ricomprese nel Team1 e dieci nelTeam2, in base a criteri generali di equilibrio non necessariamente geografico, avendo comunque cura di assicurare la corrispondenza di ciascun componente della Direzione con la propria regione di provenienza.

Ciascun Team, inoltre, farà in modo di coordinarsi con i consiglieri nazionali e i presidenti regionali dei territori in esso ricompresi, in una sorta di gruppo allargato che rafforzerà la presenza dirigente comune a supporto delle singole sezioni e regioni, in un nuovo spirito di collegialità e di collaborazione orizzontale e verticale.

Un modello del tutto innovativo che porterà risultati positivi a ogni livello, utili alla crescita della nostra Associazione, purché ciascuno di noi offra il proprio contributo di partecipazione e di sostegno, in un clima nuovo nel quale la collaborazione e la fiducia reciproca dovranno contare molto di più rispetto ai confini sezionali e regionali e alle prestazioni solistiche.

      Sotto la responsabilità del proprio coordinatore, per lo svolgimento delle proprie attività, ciascun team, composto come di seguito elencato, si avvarrà della segreteria della presidenza nazionale e di un indirizzo email appositamente istituito.

Team uno

Linda Legname, coordinatrice

Marino Attini, Adoriano Corradetti, Giuseppe Lapietra.

Email Territorio1@uici.it

Regioni

Abruzzo, Calabria, Friuli-Venezia-Giulia, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle D’Aosta.

Team due

Vincenzo Massa, coordinatore

Mario Girardi, Cristina Minerva, Antonio Quatraro.

Email territorio2@uici.it

Regioni

Alto Adige, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Toscana, Trentino, Umbria, Veneto.

Per le comunicazioni di interesse, le Sezioni e le Sedi regionali, quando previsto, avranno cura di indirizzare la corrispondenza, oltre che ai destinatari diretti, al Presidente Nazionale e all’indirizzo email del territorio di appartenenza (territorio1@uici.it o territorio2@uici.it), nonché al consigliere o ai consiglieri nazionali della regione di provenienza della corrispondenza, ove ve ne siano.

Gli uffici e i servizi della Sede nazionale, per le comunicazioni indirizzate alle Sezioni e alle Sedi regionali, si regoleranno nello stesso modo.

Abbiamo iniziato un nuovo cammino di innovazione e adeguamento della nostra struttura a ogni livello, orgogliosi e fortunati di esserne partecipi e protagonisti.

Crediamoci! E tanti altri, ci crederanno insieme a noi.

Gruppi di Lavoro nazionali

Autore: Mario Barbuto

Care amiche e cari amici,

con la Direzione del 25 febbraio scorso sono stati costituiti i Gruppi di Lavoro nazionali che sostituiranno nel quinquennio le tradizionali commissioni.

I gruppi appena costituiti, si ispirano alle sezioni di lavoro congressuali e intendono ripercorrerne l’esperienza di elaborazione che ha avuto un significativo momento prima nell’organizzazione dei Seminari Tematici di Avvicinamento al Congresso e poi nelle risoluzioni congressuali vere e proprie.

Dopo il Congresso e l’insediamento degli Organi statutari, abbiamo riflettuto a lungo sulle forme più appropriate da dare al nostro assetto organizzativo, nella consapevolezza che fosse ormai necessario un salto di qualità dalle vecchie e logore formule delle commissioni a un modello capace di offrire maggiore efficienza ed efficacia, cercando nel contempo di evitare errori dettati dalla fretta, poi difficilmente rimediabili nell’arco dell’intero quinquennio.

La mia riflessione personale, largamente condivisa dai dirigenti nazionali e territoriali, ha avuto inizio fin dai primi passi di costituzione della lista congressuale “Insieme per l’Unione”, premiata in termini elettorali da un consenso straordinario senza precedenti. A partire da tale consenso, appare del tutto naturale e ragionevole coinvolgere nel modo più ampio tutte le risorse che il nostro Congresso ha saputo riconoscere e voluto premiare con l’elezione, senza trascurare tuttavia altre competenze che potranno risultare preziose per il nostro lavoro associativo dei prossimi anni.

Per la composizione dei Gruppi di Lavoro nazionali, pertanto, abbiamo tenuto fede all’impegno di coinvolgere tutti i consiglieri nazionali eletti e anche alcuni dei non eletti, particolarmente disponibili e coinvolgibili.

Ciascun gruppo potrà organizzare incontri in presenza due volte l’anno e via Zoom ogni qualvolta lo ritenga opportuno e necessario. Sulle singole tematiche e su specifici argomenti, inoltre, il gruppo potrà coinvolgere altre risorse, utili al raggiungimento degli obiettivi, senza però che queste divengano parte integrante e permanente del gruppo stesso. 

Composizione e denominazione dei Gruppi di Lavoro

GdL.1 – Tutela

Lavoro, Previdenza, Pensionistica, Legislazione, Diritti

Mario Girardi, coordinatore

Gabriele Colantonio, Valter Calò, Franco Lepore, Stefano Tortini.

GdL.2 – Istruzione

Scuola, Formazione, Famiglie, Disabilità complesse

Linda Legname, coordinatrice

Giuseppe Lapietra, Antonio Quatraro, Chiara Calisi, Angela Pimpinella, Stefano Salmeri, Nicola Stilla.

GdL.3 – Pari opportunità

Donne, Anziani, Giovani, Ipovisione

Adoriano Corradetti, coordinatore

Vincenzo Massa, Cristina Minerva, Samantha De Rosa, Alina Pulcini, Amerigo Montanaro.

GdL.4 – Vita indipendente

Accessibilità, Mobilità, Autonomia, Cani Guida, Turismo Sociale, Sport, Tempo libero

Marino Attini, coordinatore

Nunziante Esposito, Giuseppe Fornaro, Hubert Perfler, Elena Ferroni, Adriano Capitolo.

Gdl.5 – Relazioni sociali

Comunicazione, FundRaising, Volontariato, Servizio Civile, Altre Associazioni

Vincenzo Massa, coordinatore

Linda Legname, Annamaria Palummo, Maria Buoncristiano, Arturo Vivaldi, Giuliano Frittelli.

GdL.6 – Territorio e struttura associativa

Presidente/Vicepresidente, coordinatore

Tutti i ventuno Presidenti Regionali

Per ciascun gruppo, sotto la responsabilità del coordinatore, verranno istituite quanto prima un servizio di segreteria e una casella di posta elettronica del tipo:

GdL1@uici.it

Resoconto lavori della Direzione Nazionale: 25 febbraio 2021

Il 25 febbraio alle 8.30 si è riunita la Direzione Nazionale in seduta ordinaria.

È stato approvato il verbale della riunione del 21 gennaio 2021 ed è stato esaminato il verbale relativo al Fondo di Solidarietà. È stato organizzato un incontro con i Presidenti Territoriali.

Sono stati discussi i seguenti obiettivi principali per il Recovery Plan:

Prevenzione della cecità e riabilitazione visiva mediante screening

Disabilità plurime e complesse

Istruzione e formazione

Mobilità autonoma sostenibile

Cittadinanza attiva

Sono stati costituiti i seguenti gruppi di lavoro così composti:

1. Tutela:

Lavoro, Previdenza, Pensionistica, Diritti, Legislazione

Mario Girardi (coordinatore), Gabriele Colantonio, Valter Calò, Franco Lepore, Stefano Tortini

2. Istruzione:

Scuola, Formazione, Famiglie, Disabilità complesse

Linda Legname (coordinatrice), Giuseppe Lapietra, Antonio Quatraro, Chiara Calisi, Angelina Pimpinella, Stefano Salmeri, Nicola Stilla

3. Pari opportunità:

Donne, Anziani, Giovani, Ipovisione

Adoriano Corradetti (coordinatore), Vincenzo Massa, Cristina Minerva, Samantha De Rosa, Alina Pulcini, Americo Montanaro

4. Vita indipendente

Accessibilità, Mobilità, Autonomia, Cani Guida, Sport, tempo libero

Marino Attini (coordinatore), Nunziante Esposito, Giuseppe Fornaro, Hubert Perfler, Elena Ferroni, Adriano Capitolo

5. Rapporti sociali

Comunicazione, FundRaising, Volontariato, Servizio Civile, Altre Associazioni

Vincenzo Massa (coordinatore), Linda Legname, Anna Maria Palummo, Maria Buoncristiano, Arturo Vivaldi, Giuliano Frittelli.

Sono stati costituiti due gruppi di lavoro per la ripartizione territoriale così composti:

Primo gruppo:

Linda Legname (coordinatrice), Adoriano Corradetti, Marino Attini, Giuseppe Lapietra

Regioni:

Abruzzo, Calabria, Friuli-Venezia-Giulia, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle D’Aosta.

Secondo gruppo:

Vincenzo Massa (coordinatore), Mario Girardi, Cristina Minerva, Antonio Quatraro

Regioni:

Alto Adige, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Toscana, Trentino, Umbria, Veneto.

Si è discusso sul rinnovo del protocollo col Ministero Istruzione in scadenza il 23 agosto prossimo ed è stato incaricato il GdL. 2 a verificare il testo attuale e avviare la procedura per il rinnovo, apportando eventuali modifiche.

È stato costituito un gruppo formato da Marino Attini, Antonio Quatraro e Mario Girardi che si occuperà della realizzazione di una nuova tessera associativa.

È stato costituito un gruppo per la redazione di una Carta dei Servizi dell’Unione, composto da Lapietra, Legname, Massa.

È stato costituito un gruppo formato da Adoriano Corradetti, Linda Legname e Cristina Minerva per la realizzazione di una “Carta Fedeltà” attraverso la quale poter offrire benefit che potrebbero essere di interesse per soci e familiari, con natura commerciale, dei servizi, prodotti, polizze, ecc.

È stato deliberato il rinnovo biennale del contratto con l’agenzia “FB Associati” per il supporto alle relazioni politiche e istituzionali, all’informazione e ai Media.

Sono stati adottati i primi provvedimenti di riorganizzazione degli uffici e servizi della Sede Nazionale che hanno riguardato in particolare Archivio e Segreteria; Lavoro, Scuola e tutela; Comunicazione, Fundraising, Libro Parlato.

Si è discusso sulle misure organizzative e gestionali del CNLP. La struttura di Roma si dovrà occupare della programmazione, gestione, scelta dei lettori e dei libri. Potenziare la produzione esterna delle strutture di Firenze, Lecce, Brescia e Modena.

È stato dato mandato alla Vice Presidente di verificare se è possibile, per la Stampa braille dei periodici associativi, mettere insieme, in base alle competenze di ognuno, la Biblioteca Nazionale di Monza, la Stamperia Braille di Catania e la Federazione pro ciechi per una suddivisione dei compiti.

È stato definito il sistema premiante nell’ambito del contratto Collettivo Integrativo Aziendale di secondo livello. È stato stabilito di procedere a una riunione di tutto il personale per illustrare le proposte e chiedere di pronunciarsi in merito.

È stato stabilito di convocare il Consiglio Nazionale, con modalità da remoto, in seduta straordinaria a luglio, oltre le due ordinarie, più una all’inizio del 2022.

Per il patrimonio sono state esaminate e deliberate spese per lavori di varia natura presso le sedi di Grosseto, Macerata, Modena, Reggio Emilia. È stato suggerito alla sezione di Imperia di nominare un responsabile per la gestione del recente e cospicuo lascito immobiliare, d’intesa con il Consiglio Regionale. La Presidenza nazionale rimarrà a disposizione e a supporto per qualsiasi evenienza.

I lavori hanno avuto termine alle ore 14.15.

PRIMA USCITA PUBBLICA DEL MINISTRO ALLE DISABILITA’ ERIKA STEFANI ALL’EVENTO ORGANIZZATO DALL’UNIONE ITALIANA CIECHI E IPOVEDENTI IN OCCASIONE DELLA XIV GIORNATA NAZIONALE DEL BRAILLE

Autore: Redazionale

Roma, 19 febbraio 2021 – Il Ministro alle disabilità, Erika Stefani, è intervenuta questa mattina all’evento in streaming organizzato dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e dal Club Italiano del Braille in occasione della XIV Giornata Nazionale del Braille promossa per celebrare uno strumento ancora oggi insuperato per consentire ai ciechi di tutto il mondo di scrivere, leggere e comunicare ed essere cittadini tra i cittadini.

Si tratta della prima uscita pubblica del neo Ministro alle disabilità che ha dichiarato: “Ringrazio l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di questo invito e sono molto emozionata di essere tra voi. Il mio impegno sarà quello di farmi carico delle istanze delle persone con disabilità, tra cui quella visiva, a partire dall’ascolto e dal confronto con organizzazioni come Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti perché c’è bisogno di lavorare insieme, immaginando insieme il futuro e affrontandolo con ottimismo.”

“Siamo onorati e felici che il Ministro Stefani abbia scelto proprio l’evento dell’UICI come sua prima uscita pubblica per dare un segno tangibile del suo impegno nei confronti del mondo della disabilità, dimostrando di voler stare accanto in modo particolare alle persone cieche e ipovedenti e con disabilità aggiuntive – ha commentato il Presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Mario Barbuto – La presenza del Ministro qui, tra noi, un po’ a sorpresa, è quello che vorremmo e ci aspetteremmo da ogni persona delle Istituzioni e della Politica. La sua presenza, inoltre, ci ha trasmesso speranza e voglia di fare, e ci conferma la volontà del nuovo Governo di proseguire con ancora più forza sulla strada del sostegno, valorizzazione e inclusione dei cittadini più svantaggiati. Siamo pronti e determinati a lavorare insieme al Ministro, a partire dalle nostre proposte sul Recovery plan, inviate alla Camera qualche giorno fa, e che puntano ad affrontare il tema delle disabilità con una progettualità a tutto tondo. È urgente in particolare rafforzare innovazione tecnologica e digitale, prevenzione e riabilitazione funzionale e dare piena cittadinanza alle persone con disabilità. Siamo certi che su questi aspetti troveremo un interlocutore competente e attento.”

La “Giornata Nazionale del Braille” è stata istituita dalla legge 126 del 3 agosto 2007 e viene celebrata il 21 febbraio di ogni anno quale momento di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’importanza che il sistema di letto-scrittura Braille, a quasi 2 secoli dalla sua invenzione, nel 1829, riveste ancora oggi nella vita delle persone non vedenti.

L’obiettivo è sostenere lo sviluppo di politiche pubbliche e comportamenti privati che allarghino le possibilità di reale inclusione sociale e di accesso alla cultura e all’informazione per le persone con una disabilità visiva, circa 2 milioni di cittadini tra ciechi assoluti e ipovedenti.

Per informazioni
Caterina Banella: T. 3388768154 – Email: caterinabanella@gmail.com
Ufficio stampa UICI – Vincenzo Massa, T. 366 589 9948 – Email: comunicazione.massav@uici.it

Sei puntini e una vita

Autore: Mario Barbuto

Sono trascorsi ormai troppi anni da quando ho varcato per la prima volta la soglia dell’Istituto dei Ciechi Ardizzone Gioeni di Catania e la mia Maestra di allora, indimenticata, mi avviò all’apprendimento del Braille.

Ero indietro rispetto ai miei compagni perché per me l’anno scolastico era iniziato alla fine di gennaio. Eppure quanta voglia di conoscere, scrivere, leggere… mentre il ticchettìo dei punteruoli a forare la carta e il rumore metallico delle tavolette mi divenivano ogni giorno più familiari.

Ricordo con nostalgia i bei giorni della mia infanzia nutrita di giochi condivisi, di corse spericolate a piedi e in bicicletta; le birichinate con i “ragazzacci” del quartiere… ma loro tutti i giorni sparivano dalla circolazione per tre, quattro ore e andavano a scuola e imparavano a leggere e scrivere con penne e quaderni.

Quante mattinate da solo, a casa o in cortile ad aspettare il loro ritorno da scuola.

I primi mesi al Gioeni trascorrevano lenti nel confronto quotidiano con il cibo, con i nuovi compagni di scuola e di giochi, difficili da conoscere per via del mio carattere schivo e introverso. E intanto la curiosità di imparare a leggere e a scrivere mi riempiva l’anima di forza, coraggio, speranza.

A sette anni, così, incontrai per la prima volta quei sei puntini in rilievo sulla carta, grazie alle mani morbide e pazienti della Maestra Raffaella, alla sua voce limpida e ferma.

Già a marzo, tornato a casa per il fine settimana, fiero, orgoglioso e un po’ trepidante, dinanzi ai miei genitori incuriositi ed emozionati, lessi la mia prima poesia, in Braille, con le mani sul libro di scuola che finalmente avevo conquistato anch’io, come le mie sorelle, i miei fratelli, i miei compagni di giochi. Certo un libro un po’ speciale. Senza inchiostro e pagine illustrate, ma pur sempre il mio libro, con tanti puntini da toccare.

Da allora il Braille mi è compagno di vita: nelle lunghe e intense giornate di lavoro, nelle notti spesso insonni, nel poco tempo libero dedicato agli adorati libri; in viaggio, in vacanza, nella scrittura di programmi per il computer, nella preparazione di emendamenti, comunicati, documenti, lettere, articoli; all’alba quando leggo qua e là i giornali, su Facebook per ritrovare qualche amico e un po’ di leggerezza.

Sì, sempre con me.

Anche l’armadietto delle medicine e il mio guardaroba conoscono il Braille: camicie, maglioni, giacche, pantaloni, portano sempre un’etichetta segreta, a puntini, che mi ricorda il loro colore.

Dalla mia città natale, Catania, fin dalla primissima infanzia, all’amata Bologna, mia città di adozione, all’Istituto dei Ciechi Cavazza dove inizio a occuparmi della Biblioteca dopo aver appena completato gli studi, dall’inseparabile tavoletta e punteruolo ai più moderni sistemi tecnologici, allo schermo touch a Braille virtuale dello smartphone, il Braille sempre, sempre con me.

Al Braille, pertanto, credo di dovere larga quota della mia formazione umana, preparazione professionale e in definitiva, la persona che sono diventata e che sono oggi.

Non potrei mai immaginare le mie mani private della possibilità di percepire, scoprire e catturare quei puntini sempre tanto attuali e insuperati.

Risuonano spesso in me le parole della Maestra Raffaella: “le mani, devono sapersi muovere, toccare, esplorare, riconoscere, discriminare”.

Un tuffo nel passato che sa di presente e che vive di attualità.

Imparare a leggere e scrivere è un Diritto sacrosanto, un atto essenziale della vita che consolida l’autostima, rafforza quel piacere della scoperta e del fare sul quale incentrare l’intero percorso di crescita di tutti gli esseri umani. Negarlo ai bambini ciechi per scarsa competenza degli insegnanti, per improvvisazione di operatori non specializzati, per superficialità e indifferenziata incapacità di identificare le specifiche esigenze di ognuno, appare come un delitto che riguarda non soltanto la Scuola e le Istituzioni, ma l’intera collettività.

Louis Braille non è soltanto l’inventore di un sistema rivoluzionario, ma il portavoce di un messaggio attuale e universale di umanità e di crescita: credere in se stessi, ricercare e costruire la propria personale identità, desiderare, rischiare per essere felici, scommettere sulle proprie abilità per contribuire al benessere della comunità della quale si è parte.

Oggi ai nostri bambini, alle nostre bambine, ai nostri amici che perdono la vista in età avanzata va insegnato non solo il Braille come mezzo per leggere, scrivere, comunicare, non rimanere indietro, ma soprattutto quel bagaglio umano e quel messaggio intimo e insieme universale che i sei puntini a rilievo portano in giro per il mondo da quasi duecento anni.

Rubrica di SlashRadio “Chiedi al presidente”

Autore: Mario Barbuto

Care amiche, cari amici,

l’appuntamento con la nostra rubrica di dialogo diretto e senza rete, è fissato per Mercoledì 24 febbraio 2021 dalle 16.30 alle 17.30, su SlashRadio.

Durante la trasmissione, nel mio ruolo di Presidente Nazionale, risponderò in diretta a tutte le domande che gli ascoltatori vorranno rivolgermi, su tutti gli argomenti che interessano la vita associativa.

Le domande, come al solito, saranno libere, dirette e senza filtri e potranno toccare tutti gli aspetti della nostra attività associativa e tutti i temi concernenti la vita dei ciechi e degli ipovedenti italiani.

Le modalità di contatto per indirizzare le domande o intervenire in trasmissione, sono:

– email, all’indirizzo chiedialpresidente@uiciechi.it

– modulo web, all’indirizzo http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp

telefono, durante la diretta, al numero 06.920.925.66

Per ascoltare SlashRadio sarà sufficiente digitare la stringa: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp

Per sistemi IOS e MAC, la stringa sarà: http://94.23.67.20:8004/listen.m3u

in alternativa accedere alla nostra app Slash Radio Web di Erasmo Di Donato.

Per i possessori dell’assistente vocale Alexa di Amazon è disponibile la skill di Slash Radio Web.

I comandi sono:

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Vi attendo numerosi per proseguire il nostro prezioso dialogo mensile che tanto ha già arricchito in spirito questo vostro Presidente.

Il Presidente Mario Barbuto sui canali Rai

Il Presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Mario Barbuto, per celebrare la XIV Giornata Nazionale del Braille, sarà presente il giorno 19 febbraio alle ore 07,30 nella trasmissione UNO Mattina e alle ore 13,20 su Rai News 24. Sarà presente, inoltre, sui canali social di Rai per il Sociale ai seguenti indirizzi:

Twitter: https://twitter.com/RaiperilSociale

Facebook: https://www.facebook.com/raiperilsociale

XIV Giornata Nazionale del Braille

Care amiche e cari amici,

siete invitati tutti a partecipare alla XIV Giornata Nazionale del Braille organizzata dalla Presidenza Nazionale UICI e dal Club Italiano del Braille che si terrà il 19 febbraio prossimo alle ore 10:00.

Di seguito il link per partecipare all’evento

https://zoom.us/j/98188967093?pwd=YXJYQTNWdUd1MUxnZ1FIakxLVUc4Zz09

Passcode: 910125

O con un solo tocco sull’iPhone:

Italia: +3902124128823,,98188967093#,,,,*910125# o +390694806488,,98188967093#,,,,*910125#

O telefonicamente:

Componi (per una qualità migliore, componi un numero basato sulla tua posizione corrente):

Italia: +39 021 241 28 823 o +39 069 480 6488 o +39 020 066 7245

ID webinar: 981 8896 7093

Passcode: 910125

Sarà possibile anche seguire l’evento su:

– Slash Radio Web (http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp)

– sulla pagina ufficiale FB della Presidenza Nazionale, (https://www.facebook.com/UnioneItalianaCiechieIpovedenti/)

In allegato, il programma della Giornata.

Vi aspettiamo numerosi per vivere insieme un evento ricco di contributi, presenze e testimonianze.

L’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti guarda con fiducia al nuovo Governo Draghi

BARBUTO, PRESIDENTE UICI, SALUTA ALL’ISTITUZIONE DEL MINISTERO DELLE DISABILITÀ 

Il presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Mario Barbuto, guarda con ottimismo alla costituzione del nuovo Governo presieduto da Mario Draghi.

Al Presidente del Consiglio e a tutta la squadra i ciechi e gli ipovedenti italiani augurano buon lavoro e grandi risultati per tutto il Paese, in primo luogo per le persone meno tutelate.

Il ritorno del Ministero delle Disabilità va considerato come un auspicio importante della volontà del nuovo Governo di proseguire in modo anche più efficace le politiche di sostegno, valorizzazione e inclusione dei cittadini più svantaggiati.

Tali politiche dovranno essere attuate in modo trasversale a tutti i provvedimenti di Legge e all’intera azione di Governo.

Come Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti saremo a disposizione della Ministra Erika Stefani, per lavorare insieme e aiutarla a individuare le migliori soluzioni per rispondere con efficacia ai tanti bisogni delle persone con disabilità visiva, tra le più penalizzate da questa lunga fase di emergenza sanitaria.

Le nostre proposte sul Recovery plan, inviate alla Camera qualche giorno fa affrontano il tema delle disabilità a tutto tondo attraverso l’innovazione tecnologica e digitale, la telemedicina e la tele assistenza, la prevenzione, la riabilitazione funzionale, il diritto all’accesso alla cultura, all’istruzione, al lavoro, alla mobilità, a un ambiente urbano più green e vivibile.

Senza dimenticare il tema delle disabilità plurime gravi, gravissime, le risorse per il dopo di noi, il lavoro prezioso di migliaia e migliaia di caregivers e volontari che hanno il diritto di uscire dall’attuale condizione di “esseri invisibili”.

Le disabilità in Italia colpiscono oltre cinque milioni di persone e influenzano la vita di milioni di famiglie.

Il Governo e il Presidente Draghi non devono e non possono dimenticarlo.