Piemonte – Cossato: l’Istituto Comprensivo a lezione di Braille

Con il presidente regionale dell’Unione Ciechi, Adriano Gilberti

“I bambini ciechi rischiano di non poter imparare l’utilizzo del codice Braille, perché nelle scuole mancano docenti in grado di insegnarlo. Sebbene il Braille abbia 200 anni di vita, rimane uno strumento insostituibile, capace di integrarsi con le moderne tecnologie utilizzate dai tablet e dagli smartphone”.

Lo ha ricordato il presidente regionale dell’Unione Italiana Ciechi, intervenendo in occasione di un incontro con gli allievi della classe 3^ F dell’Istituto Comprensivo di Cossato. A coordinare l’evento le insegnanti Ivonne Falcone e Anne Renolfi, docenti delle scuole medie Leonardo Da Vinci e Lucia Maggia.

“Grazie ad una legge del 2007 – ha spiegato Gilberti ai ragazzi – l’Italia è uno dei pochi Paesi al mondo a dedicare una solennità civile al Braille, il 21 febbraio. Giornate come questa diventano l’occasione per denunciare le difficoltà e i problemi di chi non vede e per richiamare l’attenzione pubblica sull’importanza della sensibilizzazione”.

Nel corso della mattinata il presidente Gilberti, accompagnato dalla sua inseparabile cagnolina Leda e dalla preziosa collaboratrice Laura, ha presentato ai ragazzi un video sull’addestramento dei cani guida e ha illustrato loro il corretto funzionamento di alcuni ausilii, tra cui il bastone bianco. Al termine della mattinata, dopo una breve lezione, gli allievi dell’istituto comprensivo si sono anche cimentati in una prova di scrittura Braille.

“È stata un’esperienza da ripetere – conclude Gilberti -. Ringrazio i ragazzi per la straordinaria attenzione dimostrata ed, in particolare, la dirigente scolastica Gabriella Badà per la grande sensibilità nei confronti dei non vedenti”.

Catania, XII Giornata Nazionale del Braille 21 febbraio 2019, di Anna Buccheri

La Sezione Territoriale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) di Catania e l’Istituto Comprensivo “Alessio Narbone” di Caltagirone il 21 febbraio 2019 hanno presentato a Caltagirone la XII Giornata Nazionale del Braille.

Il DS dell’IC “Narbone”, sede della manifestazione, prof. Francesco Pignataro, ha così sintetizzato la giornata che ha giudicato ricca di sollecitazioni non tanto sul piano della ricorrenza, quanto su quello della comunicazione di istanze, di bisogni e di rischi di nuove marginalità legate non solo alla disabilità visiva, ma a tutte le forme di diversità. Ha sottolineato la necessità che il mondo della scuola si impegni per migliorare le competenze dell’insegnante specializzato per quanto riguarda la conoscenza del Braille. La sintesi vocale infatti non può diventare alternativa all’utilizzo del Braille, in quanto si tratta di due canali diversi e integrabili, e la dimensione tattile del Braille dal punto di vista cognitivo determina processi simili alla scrittura dell’alfabeto per i vedenti. Un altro impegno della scuola, a costo zero, deve riguardare l’anticipazione della data di adozione dei libri di testo allo scopo di favorire, in termini di tempi, la trascrizione dei testi adottati in Braille, considerato che occorrono mediamente circa quattro mesi per le operazioni di transcodificazione. Inoltre ha registrato la graduale latitanza delle istituzioni che stanno lasciando al privato sociale e alle imprese la gestione delle problematiche relative alla disabilità, contravvenendo non solo a quanto previsto dalla Costituzione, ma al bisogno di inclusività, sempre più messa in crisi dalle spinte economicistiche ed individualistiche della globalizzazione. Infine ha rivolto un ringraziamento alla prof.ssa Puglisi, Presidente della sezione UICI di Catania, il cui impegno e entusiasmo costanti animano una realtà associativa capace di proficue collaborazioni e di ruoli di supplenza, rispetto alla latitanza di soggetti obbligati dalle norme, nell’ottica di una promozione culturale e sociale dei disabili visivi perché la disabilità non sia più considerata un problema, ma una opportunità.

Il vice-Presidente della sezione UICI di Catania, dott. Antonio Stoccato, calatino molto attivo sul territorio, ha dato il benvenuto alla XII Giornata Nazionale del Braille e ringraziato il DS prof. Pignataro sempre disponibile. Infatti non è stata questa la prima volta che ci si è trovati insieme in una iniziativa. Già in passato c’è stata una proficua collaborazione, come in occasione della visita alla Sala Multisensoriale (con la Presidente UICI di Catania prof.ssa Rita Puglisi e il Responsabile del Centro Di Consulenza Tiflodidattica di Catania dott. Nando Sutera) e dell’impiego dell’Unità mobile per lo screening (era in piazza Municipio, ma a scuola si è fatta sensibilizzazione con gli studenti). Ringraziamenti sono stati rivolti anche a Associazioni, Amici, Soci e Socie UICI presenti. La scelta di Caltagirone come sede per celebrare la XII Giornata Nazionale del Braille ha espresso l’impegno e la volontà della Presidente e del Consiglio UICI di Catania di valorizzare tutto il territorio. Caltagirone peraltro vanta una collaborazione storica e si caratterizza per un particolare dinamismo dei Soci e delle Socie e per l’offerta e la continuità di prestazione dei servizi. L’IC “Narbone” di Caltagirone lavora per la promozione, l’uguaglianza e le pari opportunità per tutti. L’UICI di Catania vuole essere parte attiva nella comunità, sul territorio e nella società civile. Messi nelle condizioni opportune i disabili visivi vogliono battersi e si battono per essere parte attiva. L’approccio alla diversità deve prescindere dalla disabilità, bisogna guardare alla persona e non al deficit/alla differenza, e riconoscere il valore della relazione/dell’essere.

Il Responsabile del Centro Di Consulenza Tiflodidattica di Catania, dott. Nando Sutera, ha svolto la prima relazione prevista, dal titolo Il Braille nell’era digitale, che ha posto l’accento sul Braille come risultato di un percorso di apprendimenti, di strategie e di competenze da sviluppare già a partire dalla scuola dell’infanzia. Il dott. Sutera ha sottolineato che i bambini con disabilità visiva arrivano alla scuola primaria (prima classe) con capacità tattili, aptiche, ecc. poco sviluppate e organizzate, e il Braille concorre allo sviluppo, all’affinamento e allo strutturarsi di tali capacità essendo peraltro l’unico e vero sistema di letto-scrittura per i bambini non vedenti. Un secondo importante elemento evidenziato ha riguardato la tifloinformatica. Non c’è conflittualità tra il Braille e la tecnologia informatica. Dopo l’apprendimento del Braille è un ottimo supporto infatti anche il computer che non richiede inizialmente nemmeno l’acquisto di software e hardware, ma l’utilizzo di risorse libere. È necessaria invece un’adeguata preparazione per insegnanti e assistenti all’autonomia e alla comunicazione. Infine una riflessione è stata dedicata all’utilizzo di sintesi vocale e di display Braille in termini di integrazione o di esclusività dei due sistemi, scelta che dipende da fattori specifici come la tipologia delle discipline.

La Responsabile della Sala Multisensoriale dell’IC “Narbone”, prof.ssa Giusi Sestina, ha curato la seconda relazione in programma, L’approccio Snoezelen come proposta di integrazione multisensoriale, partendo dal dato che l’ambiente influenza l’uomo e l’uomo influenza l’ambiente. Gli stimoli creano connessioni interneuronali che favoriscono il “Colloquio Neuronale”, aumentando l’attività cosciente. Le sensazioni provenienti dall’ambiente arrivano attraverso gli organi sensoriali il cui sviluppo inizia nel grembo materno. Le informazioni ambientali, attraverso gli organi di senso, giungono al cervello dove vengono elaborate e integrate alle esperienze, alle conoscenze e alle informazioni già possedute e organizzate in risposte funzionali ed efficaci, adattive alle richieste dell’ambiente. Questo processo percettivo prende il nome di Integrazione Sensoriale. A questo punto la domanda è: L’approccio Snoezelen, che è alla base della Sala Multisensoriale, in che modo può intervenire sullo sviluppo dell’integrazione sensoriale? Il termine Snoezelen deriva dalla contrazione di due verbi olandesi: Snuffelen (cercare fuori, esplorare) e Doezelen (rilassarsi, sonnecchiare); quindi il suo significato è: rilassarsi attraverso l’esplorazione dell’ambiente. L’approccio Snoezelen nasce negli anni Settanta in Olanda. La Sala Snoezelen di Caltagirone è uno spazio accogliente, fatto di luci, colori, suoni, immagini, odori, dove è possibile ristabilire il contatto con il proprio corpo, attraverso la sensorialità. Ha l’estensione di circa 150 metri quadri, è dotata di un laboratorio polifunzionale ed è attrezzata con i seguenti dispositivi: tubo a bolle, sedia basculante, fibre ottiche, materasso vibro-acustico, pannello interattivo, luce ultravioletta, ologramma e sistema di proiezione 3D Mapping, che, insieme alle luci soffuse e al movimento dell’acqua, creano un ambiente in grado di rievocare le sensazioni di benessere di un grembo che accoglie, divenendo un rifugio che custodisce e protegge. Snoezelen non è una metodologia, ma una filosofia di accompagnamento, è un approccio fortificante e non direttivo: non è il docente a scegliere, ma l’alunno che, dopo aver esplorato l’ambiente, opera scelte e indica con quale dispositivo vuole interagire. Questo, sul piano dell’autonomia, gli consente di acquisire autostima e lo fa sentire abile. Il primo obiettivo da perseguire è il benessere. Altri obiettivi devono tener conto del contesto specifico in cui è collocata la Sala Snoezelen. La scuola deve occuparsi di educazione e di didattica perseguendo obiettivi che sono esplicitati nel PEI, condivisi con la famiglia e gli specialisti. Fondamentale è il docente che deve avere un comportamento empatico e una predisposizione a mettersi in atteggiamento di ascolto per trovare il canale di accesso al mondo interiore dell’Altro. La comunicazione si sposta su un piano non verbale fatto di sguardi e di contatti. Questa forma di comunicazione non è intenzionale, consapevole, controllabile, ma vera e sincera e arriva al bambino che la restituisce con la stessa sincerità. Nella XII Giornata Nazionale del Braille si parla di disabilità visiva. La Sala Snoezelen può rivelarsi una grande risorsa per favorire lo sviluppo dell’integrazione sensoriale attraverso una serie di esperienze somatiche, coinvolgendo estese superfici recettoriali, vestibolari e propriocettive, uditive, olfattive e gustative al fine di strutturare il sé corporeo e, attraverso il gioco libero e il movimento, le tre dimensioni della persona: dell’autonomia, dell’autodeterminazione e emotiva.

La Pedagogista e Assistente alla comunicazione, dott.ssa Elisabetta Sapuppo, ha rilevato che anche quest’anno la Giornata Nazionale del Braille si è rivelata uno spazio per l’approfondimento e per il confronto fra operatori del settore, ma anche di apertura verso realtà altre che costituiscono un prezioso arricchimento per tutti. La Sala Multisensoriale con approccio Snoezelen dell’IC “Narbone” di Caltagirone ha consentito a tutti i partecipanti di sperimentare appieno le potenzialità inclusive delle proposte multisensoriali rivolte a soggetti con caratteristiche variegate. In tal senso, l’illustrazione dei progetti sperimentati con soggetti con disabilità multiple evidenzia e conferma la consapevolezza che, solo in un’ottica di inclusività, possono essere soddisfatte le contemporanee esigenze di accoglienza, di stimolazione e di socialità che servono alla crescita dei bambini e dei ragazzi. Coerentemente con questi principi di base, la proposta educativa multisensoriale, digitalizzata o pragmatica, soddisfa il bisogno di ciascuno senza tralasciare la promozione dell’incontro con altro da Sé.

Flavio che frequenta la quarta classe della scuola primaria ha dato dimostrazione pratica di come si lavora al computer in piena autonomia per le attività di studio con un’efficacia che ha confermato tutte le parole dette, scritte e spese a supporto dei risultati che si possono avere quando Braille e tecnologia si incontrano potenziandosi a vicenda.

Parallelamente, durante tutta la mattinata, si sono svolti tre workshop: screening ortottico e clownterapia per bambini della scuola primaria, attività nella Sala Multisensoriale, Braille e tecnologie informatiche.

A conclusione della giornata la Presidente UICI di Catania, prof.ssa Rita Puglisi, ha ribadito con forza e grande partecipazione emotiva che i disabili visivi non sono numeri, casi, problemi da risolvere. I disabili visivi sono persone: bambini e bambine, ragazzi e ragazze, uomini e donne, anziani. Sono persone con nomi, vite, desideri, ambizioni. Sono membri della società, cittadini al pari degli altri, capaci di dare e di costruire, di creare le condizioni per il proprio e per l’altrui benessere. Tutto questo in un’epoca, la nostra, in cui si rincorre l’efficientismo nella vana e a volte anche presuntuosa pretesa di rispondere a tutte le domande, di collezionare successi, di segnare un’altra vittoria, come se ci trovassimo tutti a giocare ad un ideale tavolo di Risiko piuttosto che a vivere nella realtà di ogni giorno fatta di situazioni e soprattutto di persone. L’efficienza a cui da più parti ci si richiama guarda al prodotto e non al percorso, al progetto, al tempo e agli obiettivi che conducono alla realizzazione di quel prodotto. È invece all’efficacia dell’intervento che bisogna tendere, perché l’efficacia si preoccupa del chi, del cosa, del perché, del metodo, degli strumenti e dei tempi necessari al raggiungimento dell’obiettivo. Ogni puntino Braille ha permesso al disabile visivo di non essere più soggetto passivo, beneficiario di azioni filantropiche, ma di diventare protagonista del proprio apprendimento e artefice del proprio destino. E il Braille, strumento di integrazione e cultura, è un evergreen che non teme la tecnologia, ma la sa incontrare, trovandovi un mezzo di nuove opportunità per bambini e bambine, ragazzi e ragazze, uomini e donne che vogliono essere se stessi con gli altri, con le stesse opportunità, cittadini e cittadine che costruiscono e sanno scommettersi.

Napoli – L’importanza del braille nell’era della tecnologia

Napoli 6 marzo 2019 – ore 16,30

La legge 126 del 3 agosto 2007 ha istituito la “Giornata Nazionale del Braille” che viene celebrata il 21 febbraio di ciascun anno quale momento di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’importanza che il sistema Braille riveste nella vita delle persone non vedenti e di quanti sono coinvolti direttamente o indirettamente nelle loro vicende, al fine di sviluppare politiche pubbliche e comportamenti privati che allarghino le possibilità di reale inclusione sociale e di accesso alla cultura e all’informazione per tutti coloro che soffrono di minorazioni visive.
Proprio nello spirito indicato nella legge istitutiva della Giornata del Braille, la Sezione di Napoli dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Napoli, con il patrocinio del Club Italiano del Braille, mercoledì 6 marzo p.v. alle ore 16,30 organizzano un incontro a cui è invitata l’intera cittadinanza.
“A distanza di quasi 2 secoli dall’invenzione di questo sistema di comunicazione”, affermano i dirigenti della Sezione napoletana dell’unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti “esso, nonostante siamo nell’era delle tecnologie, resta per i disabili visivi il sistema principale e imprescindibile per l’accesso alla cultura, all’istruzione e alla informazione”. “È fondamentale creare questi momenti di riflessione”, aggiunge il Presidente UICI Mario Mirabile, “perché sono ancora in troppi coloro che considerano il Braille un sistema superato e obsoleto”.
L’Assessore al Welfare del Comune di Napoli Roberta Gaeta ha voluto organizzare questa iniziativa nella sala Giunta del Comune, nella convinzione che è fondamentale diffondere la cultura dell’inclusione dei cittadini disabili. Durante il pomeriggio ci saranno diverse testimonianze, oltre alle relazioni di esperti e alla presentazione del volume di Amedeo Bagnasco “La scatola dei segreti. Anacapri nei tuoi occhi”, edito dalla Promediacom. L’Autore, a cui la Presidenza Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha conferito nello scorso mese di dicembre il “Premio Braille”, racconta le bellezze di Anacapri con gli occhi di un fotografo cieco. Con il ricavato delle vendite del volume, verranno finanziati progetti finalizzati all’inclusione scolastica degli alunni disabili visivi.

Programma
“L’importanza del braille nell’era della tecnologia”
Sala Giunta Comune di Napoli
6 marzo 2019 – ore 16:30

Saluti e introduzione – Roberta Gaeta, Assessore alle Politiche Sociali Comune di Napoli;
Modera Mario Mirabile – Presidente Sezione Territoriale di Napoli dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti;
Brano recitato Francesca Catalano;
Silvana Piscopo – “L’insegnamento del Braille al bambino non vedente” – Coordinatrice Commissione Istruzione Sezione UICI di Napoli;
Giuseppe Fornaro – “Il Braille e le nuove tecnologie” – referente Commissione Nazionale UICI Ausili e nuove tecnologie;
Vincenzo Massa – “Il Braille e l’accesso all’informazione” – Presidente Consiglio Regionale UICI Campania e Direttore del “Corriere dei Ciechi”;
Amedeo Bagnasco – presentazione “La scatola dei segreti. Anacapri nei tuoi occhi” edizioni Promediacom, a cura di Giuseppe Biasco – Direttore I.Ri.Fo.R. di Napoli;
intervento dell’autore e lettura di un brano a cura di Maria Esposito – studentessa di Filosofia.
Concludono – Mario Barbuto, Presidente Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e Roberta Gaeta;
Interverranno – Linda Legname, Componente Direzione Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e Pietro Piscitelli, Presidente della Biblioteca Italiana Regina Margherita.
Ai partecipanti verrà rilasciato attestato dall’I.Ri.Fo.R.

Il Braille, una bussola lungo i sentieri della vita, di Pierfrancesco Greco

Il Convegno organizzato dalla Sede Territoriale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Catanzaro, guidata dalla Presidente Luciana Loprete, e svoltosi nella mattinata di giovedì scorso, 21 febbraio, in occasione della XII Giornata Nazionale del Braille, nel proscenio dell’Aula Giovanni Paolo II, all’interno del Campus Salvatore Venuta dell’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro, ha rappresentato una tappa fondamentale nel processo critico di verifica riguardo ai diritti di cittadinanza dei non vedenti.

Un momento d’aulico livello accademico, in cui s’è riaffermato il principio dell’uguaglianza di tutti i cittadini rispetto ai diritti, quelli costituzionalmente sanciti, quelli, nello specifico, concernenti l’accesso al sapere, alla lettura, alla cultura; quei diritti che rivestono portata primaria nella costruzione di una società effettivamente proclive alle pari opportunità e, perciò, in grado di valicare la condizione di minorazione e svantaggio connessa alla cecità, colmando quel vuoto che il buio sovente frappone tra idealità e realtà, tra forma e sostanza, in ordine a una piena realizzazione dell’individuo, giacché parte delle assise sociali: il Convegno svoltosi nella mattinata di giovedì scorso, 21 febbraio, in occasione della XII Giornata Nazionale del Braille, nel proscenio dell’Aula Giovanni Paolo II, all’interno del Campus Salvatore Venuta dell’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro, ha rappresentato una tappa fondamentale nel processo critico di verifica che la Sede Territoriale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Catanzaro, organizzatrice dell’evento in questione, ha inteso aprire riguardo ai diritti di cittadinanza dei non vedenti, in una fase storica ove la possibilità di seguire le individuali passioni, di promuovere le specifiche attitudini, di realizzare le legittime aspirazioni, di essere, insomma, elementi attivi e propositivi nella società, sulla scorta dei succitati diritti di cittadinanza, rimane spesso un enunciato meramente formale, piuttosto che assurgere a consuetudine sostanziale. Un processo di verifica che “ha visto la nostra associazione impegnata durante questa giornata, con varie iniziative sul territorio regionale – ha asserito il Presidente dell’UICI Calabria, Pietro Testa –, per divulgare il valore di questo metodo di lettura e scrittura unico e insostituibile e per dare massima diffusione a una richiesta di collaborazione e impegno comune sulla strada dell’integrazione”. In particolare, col simposio di giovedì, organizzato in collaborazione con il Consiglio Regionale UICI della Calabria e col patrocinio dell’Università Magna Grecia, la Sede catanzarese dell’UICI, come sempre attiva, grazie al dinamismo della sua Presidente Luciana Loprete, riguardo alle tematiche dell’inclusione, ha posto l’accento sulla centralità del sistema Braille nella sedimentazione concreta di una nuova dimensione di cittadinanza per i non vedenti, orbitante attorno alla condizione di libertà, diritto primario di ogni essere umano, che l’autonomo accesso alla cultura schiude sul presente e sul futuro. “Oggi, con quest’iniziativa – ha spiegato la Presidente dell’UICI di Catanzaro, Luciana Loprete –, abbiamo voluto portare all’attenzione del mondo universitario un’esperienza, qual è, appunto, il Braille: un’esperienza che è metodo, cultura, linguaggio. Un linguaggio che Louis Braille ideò grazie al confronto con le persone del suo tempo e che, perciò, ci ricorda, in ogni attimo, l’importanza della condivisione delle idee e delle istanze, in questo nostro tempo, nel quale abbiamo bisogno gli uni degli altri, nella promozione della nostra umanità e dei nostri diritti”. Un cammino di crescita, questo, salutare per tutta la collettività, non solo per i disabili della vista, e in cui devono essere impegnati i talenti, le menti e le più importanti energie propulsive del consesso civico. Alla luce di tutto ciò, ecco palesarsi ancora più chiaramente il senso che la Sezione catanzarese dell’UICI ha voluto evidenziare attraverso la designazione dell’Ateneo cittadino quale cornice del Convegno: tenendo l’iniziativa in tale luogo, “in questo polmone di cultura”, secondo l’immagine metaforica adoperata da Domenico Gareri, moderatore dell’incontro, si è voluto lanciare un invito alla condivisione dei principi e degli sforzi; tenendola specificatamente presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’UNICZ, laddove il diritto costituisce l’architrave dell’offerta formativa, si è voluta percorrere la strada intrapresa lo scorso anno dall’UICI calabrese, con un Convegno tenuto nell’Aula Magna dell’Università della Calabria e organizzato, anche allora in occasione della Giornata Nazionale del Braille, in collaborazione con la Facoltà di Scienze della Formazione Primaria e con l’Ufficio Disabili dell’UNICAL. Una strada volta a sensibilizzare, nel merito dei valori e degli scopi connaturati all’elargizione della formazione, gli Atenei, inducendoli a farsi portatori delle nobili istanze portate avanti dall’UICI, dando così forza alla missione che anima questa Associazione: esporre richieste per trasformarle in progetti reali. Quei progetti attraverso cui l’accesso al sapere e, quindi, all’integrazione deve diventare, nei fatti, diritto pieno, riconosciuto, garantito, dando un’opportuna scossa anche al mondo accademico, “che ancora non è riuscito a colmare la distanza intercorrente tra esso e la quotidianità dei ciechi”, come evidenziato da Michele Caruso, membro del Senato Accademico dell’UNICZ. E se la dottoressa Federica Nancy, assegnista di ricerca presso l’Università di Catanzaro, s’è soffermata, dal punto di vista giuridico, riguardo all’accezione di persona come nucleo di ogni civiltà, alla solidarietà come dovere e all’uguaglianza  come diritto, quali capisaldi, morali e costituzionali, della pari dignità sociale, sulla cui base “l’ordinamento tutela le persone con minorazione visiva, ponendosi il problema di mettere i disabili visivi sullo stesso piano del resto della società, proteggendone gli interessi e garantendone la possibilità di agire”, con gli strumenti adeguati, tra cui spicca il Braille, rispetto a cui “andrebbe incoraggiata la ricerca tecnologica, nell’ottica di un’autonomia sempre maggiore e di una piena integrazione”, il professore Umberto Gargiulo, ordinario di Diritto del Lavoro presso l’Università di Catanzaro,  ha posto l’accento sulla necessità di “agire, al fine di dare la possibilità al non vedente di spaziare, aspirare ed entrare nei vari campi professionali, rifuggendo dalla logica limitante di una categoria protetta, quale quella afferente al lavoro di centralinista. Le norme, al riguardo, esistono; norme che danno ai non vedenti la possibilità di accedere ai vari concorsi, utilizzando gli opportuni ausili, in prospettiva che guarda lontano, oltre la ghettizzazione professionale; una prospettiva di riscatto e successo ove l’impegno, lo studio e la tecnologia saranno il viatico alla piena realizzazione delle persone non vedenti, determinando l’incontro tra diritti e possibilità”. Un incontro che potrebbe iniziare ad assumere contorni reali sulle ali di un agevole accesso, da parte dei non vedenti, ai sistemi informatici, “l’utilizzo dei quali – ha, in proposito illustrato Annunziato Antonino Denisi, legale dell’UICI Calabria – costituisce una delle strade verso la realizzazione personale: poter accedere alla rete permette di studiare, di rapportarsi col mondo del lavoro, di dar seguito a quanto disposto nell’articolo 21 della Costituzione, quello sulla libertà di pensiero, e di ritemprare il proprio pensiero in autonomia; quell’autonomia ai cui fini fondamentale è, per i non vedenti, la firma digitale. Ed è fondamentale che anche in quest’ambito telematico germogli la cultura della solidarietà, dello studio, di quell’eguaglianza a cui tutti aneliamo”.  Un obiettivo, quello di rendere effettiva, in ogni campo, l’uguaglianza tra normodotati e disabili visivi, in cui “consta il senso stesso dell’attività dell’UICI – ha asserito Annamaria Palummo, Consigliere Nazionale dell’Unione, durante l’esposizione della sua relazione, dal titolo “Tiflologia e integrazione: l’opportunità del Braille” –, impegnata in un’opera che, oltre a essere motore di sensibilizzazione e di rappresentanza delle necessità, dei bisogni, vorrei fosse patrimonio comune di tutti, non solo dei nostri associati, affinché le norme e i principi, su cui hanno argomentato i docenti e i relatori che hanno preceduto il mio intervento, possano giungere ad aspergere il senso comune della nostra epoca. In particolare, mi ha indotto a riflettere il riferimento al valore della persona umana, che, poi, è il riferimento principale della tiflopedagogia, anzi, nel nostro caso della tiflologia: partendo dall’insegnamento di Augusto Romagnoli, il concetto stesso di persona umana deve indurci a non considerare la nostra minorazione sensoriale visiva, sia essa cecità o ipovisione, come un alibi, in grado di distruggere la nostra personalità, bensì come una condizione esistenziale che, se formalmente inquadrata, anche sotto il profilo del diritto, come fatto in questi anni, e anche del metodo, come abbiamo dimostrato noi come Unione, può sprigionare la meraviglia propria dell’umana unicità. Purtroppo, però, la condizione della disabilità, nel nostro caso visiva, permane ancora in una sorta di limbo, afferentemente alla coscienza e alla considerazione collettiva, facendo sì che tiflologia e integrazione non siano ancora due categorie sociali che noi possiamo definire risolte. Ed è qui che si palesa la straordinarietà del Braille come opportunità: un’opportunità, senza dubbio, in quanto strumento e veicolo di conoscenza e interazione per le nostre sorelle e i nostri fratelli non vedenti; ma un’opportunità, anche giacché modello di valore attraverso cui noi possiamo riflettere e interrogarci sulle cause che rendono ancora irrisolti, e lungi dall’essere patrimonio comune, questi due archetipi del discorso attinente alla piena realizzazione del cieco e dell’ipovedente. Un interrogativo, questo, a cui non è facile dare una risposta, essendo la risposta alquanto scomoda; una risposta che chiama in causa l’istituzione scolastica, di cui parlerò più avanti. A fronte di ciò, risulta, insomma, improcrastinabile una presa di coscienza da parte di tutti, sull’essenza dell’individuo, il quale, a prescindere da ogni condizione o minorazione, è, prima di tutto, una persona, come tutti, con i suoi sentimenti, con i suoi sogni”. Sentimenti e sogni che nella Giornata del Braille vengono percepiti in tutta la loro normale, normalissima bellezza. Anche a ciò serve questa giornata, che è una sorta d’indicatore: se c’è la necessità di costruire attenzione, visibilità, percezione, prosecuzione, prossimità, definizione di passaggi e programmi condivisi, significa che c’è ancora tanto lavoro da fare; significa che la celebrazione di ricorrenze come quella di giovedì rivestono una rilevanza piramidale; significa che l’UICI non vuole, non può e non deve rimanere sola. Soprattutto, non può e non deve rimanere esclusiva responsabilità di un’Associazione di categoria il problema dell’integrazione dei soci e dei non vedenti in genere: ciò presupporrebbe il permanere di un sostanziale disinteresse collettivo rispetto alla questione dell’integrazione, il che andrebbe a frustrare il proposito di poter vivere un giorno in una società veramente inclusiva, mortificando il principio del bene comune, della condivisione delle opportunità, del poter concorrere alle opportunità, a quelle pari opportunità che non potranno realmente sussistere fin quando la questione dei diritti e dell’integrazione rimarrà limitata esclusivamente nell’ambito d’interesse dei ciechi e dell’Associazione che li rappresenta. Ecco perché è importante il lavoro di sinergia,  di formalizzazione e interpretazione dei bisogni, il corollario paradigmatico delle modalità e dei soggetti, con cui attivare programmi, procedure, sistemi, comportamenti, azioni, buone prassi, interventi mirati, affinché risulti sempre più facile condurre un bambino non vedente dalla sfera familiare fino all’Università, accompagnandolo nel suo cammino d’istruzione, a partire dalla scuola materna, aiutandolo a diventare una persona libera, capace di adoperare appieno gli ausili necessari al compimento del suo percorso didattico, al suo essere autonomo, nel lavoro, nel privato, nella vita sociale, nella mobilità. Ausili che sono stati il fulcro della mostra itinerante che l’UICI di Catanzaro ha allestito sul territorio cittadino nelle giornate di mercoledì, giovedì e venerdì; per l’UICI, del resto, è importante spiegare le modalità del lavoro che la vede impegnata ogni giorno, volto a rendere fruttuosi i valori insegnati e i risultati raggiunti in quasi cento anni di esistenza, mostrando le attività, gli strumenti che si adoperano, la didattica che si adotta, con i testi, le esperienze nei laboratori e nei campi, i progressi raggiunti riguardo alla possibilità di far cogliere e toccare la bellezza a coloro i quali non vedono: bellezza come quella alitante dalle opere d’arte, che il progetto AIVES si propone di raccontare, far immaginare, sentire, con gli opportuni metodi, essendo l’arte un miracolo “che si può vedere con l’anima”. Insomma, attraverso questi allestimenti e queste dimostrazioni si è potuto prendere visione del metodo, dell’approccio, del comportamento connesso all’apprendimento guidato, reso possibile dal materiale, dalla strumentazione tiflodidattica, dalla strumentazione tecnologica, dai vari supporti e, ovviamente, soprattutto dal Braille; “il Braille – ha proseguito la dottoressa Palummo –, che è indispensabile per rendere le persone cieche e ipovedenti libere, autonome e soprattutto consapevoli. Il braille, che è ancora più importante per rendere il vedente persona disposta a comprendere, rispettare e amare l’altro, senza più barriere. Il braille, che crea armonia; il braille, con la sua poesia, che è senz’altro un fatto umano, senz’altro una questione valoriale. Quel Braille che, contestualmente al grande mosaico dell’integrazione, a principiare da quella scolastica, è un fattore dirimente, decisivo: senza il braille non è possibile rappresentare un panorama di elementi certi per la piena integrazione; senza il braille non si può crescere; senza il braille si resta al buio; e al buio non si può e non si deve restare. Il braille è il più vivido antidoto a questo buio; un antidoto che – ha evidenziato la dottoressa Palummo –, per sortire incisivamente i suoi effetti, deve, ritornando su quanto ho detto poco fa, trovare linfa nell’ambito scolastico. Lo reitero: la mancata, o quanto meno incompleta, inclusione sociale dei non vedenti parte da lontano, dalla scuola, dove sono tuttora insufficienti strumenti e competenze. Al riguardo, da queste giornate, durante le quali si sono confrontate figure che concorrono a garantire l’elargizione della formazione e della cultura, in una prospettiva inclusiva, è emersa la fondamentale importanza del ruolo del tiflologo, di colui che stabilisce modalità, strumenti, ausili, comportamenti, pedagogia per l’apprendimento. Una figura, quella del tiflologo, che per le nostre ragazze e i nostri ragazzi ciechi e ipovedenti non è solo un insegnante: il tiflologo è una guida, di più, un compagno di viaggio, che – ha concluso la dottoressa Palummo –  aiuta a orientarsi, a trovare i retti sentieri in una foresta ombrosa, dove i sentieri non si vedono”. Sentieri che il braille, alla stregua di una bussola, svela, permettendo di cogliere la bellezza, la straordinarietà, la poesia che l’esperienza umana regala non solo e non tanto ai nostri sensi, non solo e non tanto ai nostri occhi, ma alla nostra voglia di vivere, di conoscere, di amare.

Pierfrancesco Greco

Una fase del Convegno

Pietro Testa, Presidente Regionale UICI Calabria

 

 

 

XII Giornata Nazionale del Braille – Torino, 1 marzo 2019

In occasione della XII Giornata Nazionale del Braille, l’1 marzo 2019 l’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS-APS) organizza, in collaborazione con il Club Italiano del Braille e il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione Aula 33 – Palazzo Nuovo – Via S. Ottavio n. 20 – Torino, un convegno dal titolo “Braille: sei punti per una chiave d’accesso al sapere”, per continuare a promuovere la conoscenza e la diffusione del Braille – sistema di letto-scrittura “sempreverde” e di valore tuttora imprescindibile per le persone con disabilità visiva.

Ci sono invenzioni che, seppur straordinarie, con il passare del tempo vengono superate e sostituite da nuove scoperte grazie al progredire della scienza, della ricerca e dell’innovazione. Il Braille, invece, il sistema di letto-scrittura a sei punti in rilievo inventato oltre due secoli fa, continua ad essere ancora oggi un indispensabile strumento di integrazione e cultura per tutte le persone con disabilità visiva, rimanendo fedele nell’uso e nell’efficacia a come lo aveva concepito Louis Braille.

Dodici anni fa, con la Legge 126/07, è stata istituita, per il 21 febbraio, la Giornata Nazionale del Braille, quale momento di sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti delle persone con disabilità visiva. La Giornata coincide con quella Mondiale della Difesa dell’Identità Linguistica, promossa dall’Unesco.

L’individuo con disabilità visiva impara a leggere con le dita, sente nascere la parola attraverso di esse, la può toccare, tradurre. È una fase fondamentale della vita, poiché è in questo momento che egli acquisisce gli strumenti indispensabili per avviare il proprio percorso d’inclusività e di cittadino.

Il convegno sarà anche l’occasione per un confronto con esperti del mondo accademico, istituzionale e associativo, dando sempre piena evidenza al fatto che neppure oggi, con l’avvento delle tecnologie digitali, il Braille può dirsi superato: esso mantiene ancora intatta tutta la sua qualità educativa e ha un valore imprescindibile per le persone con disabilità visiva; è qualcosa che appartiene a loro nel profondo.

Programma del convegno

Ore 14.00: Registrazione dei partecipanti

Ore 14.15: Saluti e introduzione:

– Nicola Stilla, Presidente del Club Italiano del Braille

– Mario Barbuto, Presidente Nazionale UICI

– Adriano Gilberti, Presidente UICI Piemonte

Ore 14.30: Il Braille, una storia di inclusione.

Luciano Paschetta, Direttore I.RI.FO.R. Piemonte

Ore 14.50: Il Braille a scuola, come e quando insegnarlo

Silvia Lova, coordinatrice del settore educativo I.RI.FO.R. Torino

 

Ore 15.10: Il Braille e l’accesso a testi contenenti formule, grafici e tabelle

Anna Capietto, Laboratorio “S. Polin” , Dipartimento di Matematica “G. Peano” – Università di Torino

Ore 15.30: Il Braille e l’informatica tra tradizione e innovazione

– Alessio Lenzi, consigliere e responsabile comitato informatico UICI Torino

Ore 15.50: L’azione dei Centri di Consulenza Tiflodidattica sul territorio nazionale e il ruolo del Braille nei percorsi di inclusione scolastica.

– Linda Legname, Coordinatrice Nazionale dei CCT della Biblioteca e della Federazione

Ore 16.10: Contributi di case editrici con esperienza specifica nell’ambito di pubblicazioni inerenti la disabilità visiva

Ore 16.30: Dibattito

Ore 16.50: Conclusioni:

– Mario Barbuto, Presidente Nazionale UICI

– Nicola Stilla, Presidente del Club Italiano del Braille

Ore 17.00: Chiusura dei lavori.

Moderatrice dei lavori:

Cecilia Marchisio, Centro studi per i diritti e la vita indipendente -Università di Torino

I lavori,  saranno trasmessi in diretta dalla nostra slash radio all’indirizzo:

http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp

e potranno anche essere ascoltate attraverso l’applicazione che potete scaricare su apple store all’indirizzo: http//94.23.67.20:8004/listen.m3u

 

Sant’Anastasia – La grande Memoria di Louis Braille

La grande Memoria di Louis Braille è stata ricordata durante la XII Giornata Nazionale del Braille, in seno al Convegno tenutosi il 22 Febbraio presso il Presidio Uici di Sant’Anastasia.

L’invenzione del Braille ha riscattato i ciechi dal ghetto conferendo loro dignità e la possibilità di integrarsi nel contesto sociale di appartenenza grazie all’accesso alla cultura che esso ha consentito.

Il Presidio Uici di Sant’Anastasia ha voluto ricordare il sistema di lettura e scrittura a sei punti utilizzato dai ciechi, organizzando un incontro dove fossero presenti gli studenti di scuole elementari, medie e superiori del territorio.

Il Convegno ha ricevuto un’ottima partecipazione, non soltanto da parte di docenti, presidi e studenti, ma anche da parte delle Istituzioni politiche; infatti, erano presenti: il senatore M5S Francesco Urraro; il consigliere della Regione Campania M5S Luigi Cirillo; gli assessori del Comune di Sant’Anastasia, Bruno Beneduce e Rossella Beneduce; il presidente della sezione Uici di Napoli Mario Mirabile; i presidi Angela De Falco dell’Istituto Comprensivo “D’Assisi”, Antonio De Michele dell’Istituto Superiore “Pacioli”, Maria Capone dell’Istituto Comprensivo “De Rosa”, il prof. D’Avino dell’Istituto Superiore “Torricelli”; hanno preso parte al Convegno con interventi di settori specifici Giuseppe Fornaro, referente nazionale Commissione Ausili e Nuove Tecnologie, Sandra Minichini, tiflologa ed educatrice disabilità sensoriali, Antonio Maione vice presidente Real Vesuviana, e Giuseppe Ambrosino consigliere della sezione Uici di Napoli.

Al termine del Convegno è stato presentato il Libro Tattile realizzato dai Soci e volontari che frequentano il Presidio; la favola di Cappuccetto Rosso, resa accessibile ai bambini ciechi, verrà dettagliatamente mostrata durante alcuni incontri che si terranno presso le scuole anastasiane.

“Tocca a me!”

Il progetto prevede un laboratorio dove i soci dell’UICI, sede di Sant’Anastasia (Na), stanno creando libri tattili con materiali riciclati e non. Ogni libro tattile rappresenterà una favola o un aspetto della realtà e sarà destinato ai bambini con disabilità visiva presenti nelle scuole dell’hinterland napoletano.

Vogliamo ringraziare tutti i presenti per la stima che, ogni volta, ci conferite.

La grande Memoria di Louis Braille è stata ricordata durante la XII Giornata Nazionale del Braille, in seno al Convegno…

Pubblicato da Uici Sant'Anastasia e paesi Vesuviani su Venerdì 22 febbraio 2019

Modena – Giornata Nazionale del Braille: Conferenza stampa per il nuovo ambulatorio oculistico

Nuovo ambulatorio oculistico per la prevenzione, rivolto a tutti i modenesi.

Sabato 23 febbraio 2019
ore 10.30
Sede provinciale UICI
Via Don Lorenzo Milani 54, Modena

Interverranno:
Giuliana Urbelli (Assessora al Welfare del Comune di Modena)
Ivan Galiotto (Presidente Territoriale UICI Modena)
Enrico Clini e Alberto Farinetti (Rotary Club Modena)

Un ambulatorio oculistico dedicato alla prevenzione visiva, questo il via al nuovo allestimento di un fondamentale servizio rivolto a tutta la cittadinanza modenese presso la sezione UICI di Modena.
L’obiettivo specifico del progetto è incrementare la capacità di soddisfare i bisogni sanitari, ed in particolare oculistici della popolazione, attraverso la realizzazione di un ambulatorio che offra consulenza e cure specialistiche per patologie legate agli occhi.
In occasione della Giornata Nazionale del Braille e dell’Anniversario di fondazione del Rotary Club International, sabato 23 febbraio 2019 alle 10.30 l’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) di Modena riceverà dalle mani del Presidente del Rotary Club, Prof. Enrico Clini, l’assegno con il quale si darà simbolicamente inizio ai lavori di allestimento dell’ambulatorio oculistico rivolto alla prevenzione delle patologie visive e delle malattie oculari, per poter seguire chi si affaccia alla disabilità visiva dal momento della diagnosi della patologia, passando dal riconoscimento sanitario, fino alla sua gestione nella vita quotidiana dell’individuo stesso.
L’ambulatorio si aggiunge al già importante servizio di Patronato erogato dalla sezione UICI. Negli ultimi anni il servizio di Patronato (aperto a tutta la cittadinanza) è diventato uno dei punti significativi per il riconoscimento delle certificazioni in materia di invalidità visiva.

Il Presidente Territoriale
dott. Ivan Galiotto
Per Info: cell: 340 6993918
e-mail: uicmo@uiciechi.it
www.uicimodena.it

Ferrara – Il Braille non è uno scherzo!, di Davide Fortini

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Ferrara, in collaborazione con il Comune di Cento, assessorato alla cultura, e la sponsorizzazione della Cassa di Risparmio di Cento, presenta, nella giornata del prossimo 21 febbraio, l’evento: “Il braille non è uno scherzo”. La serata avrà come location la Galleria Aroldo Bonzagni entro il Palazzo del Governatore e inizierà alle 18 circa con una visita guidata ad oggetti ed artefatti della tradizione carnevalesca e carristica della città di Cento, attraverso la maestria di chi da anni ricava maschere e vestimenti con l’uso della cartapesta. Sarà anche possibile toccare diversi tipi di frutta sempre ottenuti dallo stesso materiale ed estremamente simili all’originale. La serata vedrà la presenza dell’assessore ai Beni Culturali del Comune di Cento e di alcuni rappresentanti della nostra associazione e sarà accompagnata da un intrattenimento musicale offerto da due membri della jazz band di Centro, Gaetano Fiore contrabbassista e Francesco Predieri chitarrista. Nell’intervallo fra la guida ai lavori di cartapesta e le esecuzioni jazzistiche la presidente Alessandra Mambelli e il vicepresidente Davide Fortini, oltre a portare il saluto e i ringraziamenti dell’Unione cercheranno di illustrare ai presenti il significato storico che il braille ha acquisito e che tutt’ora ha nell’emancipazione culturale e sociale dei non vedenti. L’incontro avrà termine attorno alle 20.

Padova – XII Giornata Nazionale del Braille

Anche quest’anno una iniziativa a Padova in occasione della “Giornata Nazionale del Braille”, ricorrenza istituita nel 2007 legge 126 che ha sancito il 21 febbraio “quale momento di sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti delle persone non vedenti, in coincidenza con la Giornata mondiale della difesa dell’identità linguistica promossa dall’Unesco”.

La cittadinanza è invitata all’evento “ESSERCI CON LA MUSICA” al quale parteciperanno musicisti non vedenti e vedenti, tra questi il maestro Oliviero De Zordo con l’Ensemble Kaleidos, affiancati da relazioni e testimonianze su “Attualità del codice Braille a 2 secoli dalla sua nascita” tenute fra gli altri dal dott. Angelo Fiocco, presidente dell’Istituto Configliachi e dell’UICI Consiglio Regionale e dal dott. Remo Breda ex docente e attualmente dirigente sportivo nazionale.
L’iniziativa è promossa dall’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) di Padova, in collaborazione con l’Istituto Configliachi e la SIEM (Società Italiana per l’Educazione Musicale) di Padova, che più volte si è vista sensibile all’inclusione dei non vedenti nel contesto formativo e culturale. L’evento è patrocinato da: Comune di Padova, Lions San Pelagio, Conservatorio Pollini, Serendo, ABM Padova.Troppo spesso oggi lo studio della musica, per i non vedenti, si fa ad orecchio forse anche per carenza di docenti specializzati nel settore. Noi riteniamo che un non vedente e ipovedente, grazie al Braille, debba poter leggere, sia pur con maggior difficoltà, anche la musica, in piena autonomia per una efficace integrazione nel tessuto sociale, artistico e culturale.
A Padova da 4 anni onoriamo questa ricorrenza con seminari di alfabetizzazione, tavola rotonda e altro con particolare riferimento alla divulgazione del codice BRAILLE MUSICALE.
Nel corso dell’evento verranno eseguiti brani di vario genere:
3 preludi per pianoforte di Gershwin, Oliviero De Zordo Allegro appassionato op. 43 di Saint Saens per violoncello, Roberto Zandanel e pianoforte, O. Dezordo.
– per il musical, Cristina Luciani, soprano e Simone Dal Maso, pianoforte
– per l’operetta, Ester Viviani Giaretta, canto e O. De Zordo alla tastiera
– Per Elvis e… Ray Charles, rivisitazione, Stefano De Vido, chitarra e canto, O. De Zordo alla tastiera
– L’Ensemble Kaleidos, con:
Rapsodia dei Carpazi di O. De Zordo, con Alessandro Frigo al clarinetto e Ivano Paterno alla fisarmonica, O. De Zordoo pianoforte.
CZARDA (Monti-De Zordo) con 1° violino Chiara Parrini e Dino Casumaro violino, Alessandro Frigo e Ivano Paterno, Oliviero De Zordo pianoforte.
La vita è bella (Piovani- De Zordo) con tutto l’Ensemble.
Fado di O. De Zordo, dal Cd “Etnie Contaminazioni”, rnsemble digitale di chitarre.
Improvvisazione al pianoforte su una proposta del pubblico.
L’ingresso è libero ed accessibile.

Mantova – XII Giornata Nazionale del Braille: sei punti che fanno la storia e la differenza

L’unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Sezione Territoriale Di Mantova è grata al Parlamento Italiano che, con la legge 126/2007 ha istituito la “Giornata Nazionale del Braille” celebrata annualmente il giorno 21 Febbraio, quale momento di sensibilizzazione della cittadinanza nei confronti delle persone non vedenti, della loro autonomia e della loro cultura inclusiva
celebrata in tutta Italia dall’intera Associazione e dal Club Italiano del Braille con varie iniziative, desidera far conoscere all’intera cittadinanza, la figura di Louis Braille ed il valore che ancora oggi, dopo quasi 200 anni dalla sua invenzione, continua ad avere l’omonimo sistema di lettura e scrittura utilizzato da tutte le persone cieche del mondo, offrendo alle scuole e ai cittadini animati da una più sensibile curiosità, una serie di iniziative di conoscenza esperienziale, di condivisione e di cultura storica e musicale che si svolgeranno sul territorio cittadino tra domenica 17 e sabato 23 febbraio 2019.
Nello specifico, la Sezione si è fatta promotrice di un evento che si terrà Domenica 17 Febbraio, presso la Parrocchia del Gradaro, che metterà in evidenza l’importanza e l’abilità delle persone cieche nella lettura e nella conoscenza dei contenuti religiosi, facenti parte della nostra cultura, così come di quelle del resto del mondo. La celebrazione sarà seguita da un pranzo comunitario aperto alla cittadinanza ad un contributo di euro 20 a persona, promosso dalla nostra sezione in collaborazione con Don Andrea e i volontari della Parrocchia, dove, oltre al momento conviviale, si potranno conoscere la storia e gli strumenti che, nel tempo, si sono sempre più evoluti dall’inventore del codice Braille, alla tecnologia di oggi, oltre alle doti creative e alle abilità inclusive espresse dalle persone con questo tipo di disabilità, che potranno stupire i partecipanti più curiosi ed intraprendenti.
Durante la settimana, saremo impegnati nelle scuole che aderiranno alla nostra proposta, con incontri per la conoscenza di questo irrinunciabile codice di letto scrittura, del suo inventore e delle sue evoluzioni tecnologiche, culturali e sociali, al fine di sviluppare nei ragazzi e nel personale educativo, la curiosità in un’ottica sempre più inclusiva.
Grazie alla convinta disponibilità della Presidente Francesca Zaltieri e del Direttivo del Conservatorio Musicale Lucio Campiani di Mantova, e grazie al sostegno dell’Amministrazione Comunale di Mantova e della Fondazione Comunità Mantovana, da sempre vicini alle realtà associative e culturali che si impegnano a promuovere eventi di integrazione e a sostenere le persone che versano in condizioni di fragilità sul nostro territorio, a conclusione delle attività celebrative, alle ore 15.45 di Sabato 23 Febbraio, l’Auditorium Monteverdi ospiterà un concerto benefico aperto all’intera cittadinanza, che potrà beneficiare di un momento di cultura musicale eccellentemente espressa da due esponenti non vedenti (il pianista Maestro Sergio Mancini, e la cantautrice Silvia Zaru che, proprio grazie al codice di lettoscrittura Braille, hanno potuto fin da piccoli, studiare ed affermarsi nel panorama musicale, della composizione e del canto, oltre che dell’insegnamento, fino a raggiungere livelli di particolare riconoscimento personale e professionale di cui andare fieri. Così come possiamo andare fieri dei nostri giovani studenti che, grazie ed attraverso il Braille, hanno ancora voglia di sapere e di imparare.
Il concerto musicale, come le altre iniziative proposte, non mancheranno di offrire le emozioni che, attraverso la combinazione di soli sei puntini, le persone cieche sono in grado di percepire con sensibilità, di trasmettere con abilità e di coinvolgere con quella semplicità che il geniale sistema di lettura e scrittura inventato da Louis Braille nel 1825, ha consentito loro di poter godere della conoscenza universale… “garantita sulla punta delle dita”.
Per partecipare e sostenere le iniziative proposte dalla sezione U.I.C.I. di Mantova, contattare lo 0376/323317 o consultate il sito www.uicmantova.it o la pagina Facebook UICI Mantova.

Locandina dell’evento: “Louis Braille… un genio a 6 punti…” del 17 febbraio 2019

Locandina del concerto “In 6 punti… si crea anche la musica” del 23 febbraio 2019