Monza 9 Novembre 2016, la Biblioteca Italiana per Ciechi “R. Margherita” di Monza ha finalmente la sua Sede Sociale, di Vincenzo Monza

Autore: Vincenzo Massa

Una giornata tersa con un sole che con i suoi raggi tenta di lenire i troppi gradi persi nei precedenti giorni che oltre a far cadere bruscamente la temperatura hanno portato il primo freddo autunnale nelle case e nelle strade monzesi. Tutto sembra essere uguale in questa giornata frenetica di via vai di auto, di corrieri che consegnano merci, i ragazzi che vanno a scuola ed i pendolari che scendono dai treni per raggiungere gli uffici. Un giorno come gli altri, dunque, questo mercoledì 9 novembre 2016 eppure.. eppure in via Giuseppe Ferrari 5/A da questo mercoledì si cambia la storia della città e l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti si avvicina al suo centenario in maniera straordinaria perché la Biblioteca Italiana per Ciechi “ R. Margherita” con Sede in Monza sta per scrivere una pietra miliare dopo 88 anni di vita. Entrando alle 7,30 negli uffici, come accade ormai da molti giorni, incontri il presidente Pietro Piscitelli che con il vice presidente Giampiero Notari vanno ispezionando locali e spazi affinché tutto sia perfetto per il pomeriggio. Prima di questo però c’è tempo di accompagnare Salvatore Romano negli spazi aperti per concedergli l’ultimo sigaro e concordare le ultime attività sino alle 8,30 quando è fissato l’inizio del Consiglio d’Amministrazione artefice di tutto il lavoro che ha permesso di raggiungere questo traguardo prestigioso. Sono le 16 ci siamo. Con l’arrivo del Presidente Nazionale, preceduto dai componenti della direzione nazionale e dagli impiegati, ci si prepara ad iniziare l’incontro che porterà di li a poco a far conoscere a tutti il rinnovato centro di produzione della Biblioteca. Per presentare l’evento il Presidente Piscitelli, emozionato e felice per questo nuovo traguardo raggiunto, usa come prime parole -“una giornata storica per l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, per la Biblioteca e tutti i ciechi e gli ipovedenti italiani. La passione, un pizzico d’incoscienza e la voglia di scommettere sul futuro ci consentono oggi di dichiarare ufficialmente che la Biblioteca Italiana per Ciechi “R. Margherita” di Monza ha finalmente la sua Sede Sociale e nel contempo a breve vi accompagneremo nella nuova e moderna linea di produzione. La storia dell’Ente, la nascita dei Centri di Consulenza Territoriale, lo sviluppo della produzione libraria ampliando l’offerta per i testi scolastici, oltre al braille, ai caratteri ingranditi sino ad arrivare ai testi informatici. Il prestito libro, l’ammodernamento del codice Braille, le numerose riviste create a supporto della diffusione culturale e per favorire politiche efficaci d’integrazione hanno completato un intervento che ad ogni servizio enunciato ha agganciato il numero di fruitori o la quantità di patrimonio librario in possesso oggi dalla Biblioteca.” – Nel concludere il suo intervento il presidente Piscitelli ha affermato “- Questa giornata ripaga in parte i grandi sacrifici di questi anni, perché c’è tantissimo lavoro ancora da fare, e credo che risponda in maniera seria alle preoccupazioni dei dipendenti rispetto al futuro.” – La nuova sede e la nuova linea di produzione, che a pieno regime saranno capaci in un ora di stampare sino a 28000 pagine, sono diventati certezze e non più previsioni. A queste due basi, grazie al supporto e il sostegno dell’UICI promotore di questo Ente dovrà seguire ora una massiccia opera di conoscenza e presa di coscienza da parte delle istituzioni e della società. Ancora una volta i ciechi dimostrano di non voler chiedere privilegi ma l’opportunità di competere alla pari.-. Al Presidente Piscitelli hanno fatto seguito gli interventi del vice sindaco, Cherubina Bertola, e di due assessori comunali di Monza, Marrazzo e Montalbano oltre all’assessore alla cultura della provincia brianzola che nei loro interventi hanno messo in luce l’importanza strategica per il territorio di poter far riferimento ad un ente così importante qual è la Biblioteca elogiando l’opera fattiva del Presidente Pietro Piscitelli, che con il vice presidente in primis, e l’intero consiglio d’amministrazione hanno saputo aprire in maniera brillante una porta per il futuro. Il vice sindaco al termine del suo intervento ha consegnato una medaglia con il simbolo di Monza al presidente Piscitelli. Dopo questo forte momento di commozione è toccato al Presidente Nazionale UICI, Mario Barbuto, chiudere questa prima parte un poco più istituzionale – “Che bella emozione entrare un questo luogo e straordinario per noi ciechi. Una mescolanza di emozioni accompagnava la mia mente pensando a quando giovane studente attendevo con ansia l’arrivo dei testi dalla mitica Biblioteca. Oggi son qui felice di poter vivere un momento speciale, perché questa sede diventa per noi e per le generazioni future, la chiave d’accesso alla cultura e all’istruzione. Per questo voglio ringraziare Pietro e l’intero consiglio d’amministrazione per tutto il lavoro che hanno fatto in questi anni. Avevamo bisogno di mettere un fermo qui a Monza per riaffermare il primato del diritto all’istruzione e l’accesso alla cultura per tutti i ciechi italiani. Convinti di questa idea essendosi la Biblioteca aggiudicata la gara d’appalto, abbiamo deliberato, già dagli scorsi mesi, di affidare la stampa di tutte le nostre riviste alla Biblioteca ottenendone anche un cospicuo risparmio per le casse dell’Unione. Ora parte però la sfida vera, quella di trasformare il tutto in un grande viaggio nel mare della concretezza, capace di rispondere sempre e comunque in maniera attenta e puntuale a tutte le esigenze dei ciechi e degli ipovedenti italiani. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti crede con forza in un futuro possibile, ed è per questo che continuerà ad essere vigile e attenta, affinché non si speculi o peggio si faccia mercimonio della cecità, anche i ciechi e gli ipovedenti possano rivendicare la dignità di donna e di uomo, diverso ma simile al resto dell’umanità” -. Con la cerimonia del taglio del nastro e la visita alla nuova linea produttiva da parte di tutti gli ospiti, della direziona nazionale UICI, dal consiglio d’Amministrazione della Biblioteca e delle autorità presenti si è conclusa una giornata epocale per l’UICI e la Biblioteca. Questo 9 novembre 2016 proietterà la storia di questi Enti nel futuro con l’ambizione di vincere indifferenze ed egoismi figlie di una globalizzazione selvaggia che troppo spesso relega l’uomo agli ultimi posti di tutte le graduatorie.
Vincenzo Massa

raccoglitore riviste braille

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Curiosando nel Braille – VIII Edizione, di Pietro Piscitelli

Autore: Pietro Piscitelli

Sabato 21 maggio u.s., in una sala gremita di alunni insegnanti e famigliari si è tenuta, presso Urban Center – Binario 7 a Monza, la Cerimonia di Premiazione dell’Ottava edizione del Concorso “Curiosando nel Braille”.
Questa manifestazione annuale, vede impegnati gli alunni delle Scuole, di ogni ordine e grado della Città di Monza e della Provincia di Monza e della Brianza.
In questa ottava edizione gli alunni che hanno visitato la Biblioteca, sono stati chiamati a descrivere con lavori singoli e con qualsiasi modalità espressiva, (testo scritto, disegno, servizio fotografico, ecc.), questa loro esperienza che li ha portati a contatto con i non vedenti.
Una commissione composta da un componente della Biblioteca Italiana per i Ciechi, da un rappresentante dell’Assessorato all’Istruzione di Regione Lombardia, da un rappresentante della Provincia di Monza e Brianza, da un rappresentante del Comune di Monza e da un rappresentante dell’Ufficio Provinciale Scolastico di Monza e Brianza, si è riunita nel mese di aprile, per visionare gli 85 elaborati pervenuti e scegliere i 9 lavori da premiare.
Il dipendente Cattani Massimiliano ha letto i giudizi dei lavori premiati che sono stati letti in sala dalla dipendente Sig.ra Loretta Agostoni.
I premi sono in buono acquisto libri.

Risultano vincitori:

Scuola Primaria:
Primo Premio: La Classe 5 E – Scuola Primaria Pubblica “Koinè” – Monza;
Secondo Premio: Gaia Calvo – Classe 4 B – Scuola Primaria Pubblica “Omero” – Monza;
Terzo Premio: Greta Natalie Meroni – Classe 4 A – Scuola Primaria Pubblica “Kennedy” – Varedo.

Scuola Secondaria di I° grado:
Primo Premio: Elisa Bonalumi, Anna Battaia, Simone Vercesi e Gabriele Comandè – Classe 2 A – Scuola Media Pubblica “Ardigò” – Monza;
Secondo Premio: Giuseppe Adragna – Classe 1 E – Scuola Media Pubblica “L. da Vinci” – Seveso;
Terzo Premio: Sara Casto – Classe 1 A – Scuola Media Pubblica “L. da Vinci” – Seveso;
Menzione Speciale anche se non premiata degna di nota è la proposta di Beatrice, Laura e Francesca della classe 2 A – Scuola Media Pubblica “Ardigò” – Monza.

Scuola Secondaria di II° grado:
Primo Premio: Chiara Citterio – Classe 2 LES – Ist. Paritario “Maddalena di Canossa” – Monza;
Secondo Premio: Sara Spinelli – Classe 2 LES – Ist. Paritario “Maddalena di Canossa” – Monza;
Terzo Premio: La Classe 3 A- Ist. Paritario “Collegio Bianconi“ – Monza.

Complessivamente grande è stata la partecipazione al Concorso, a cui hanno partecipato 7 scuole, con 16 classi per un totale di 341 alunni che hanno visitato la Biblioteca.

Alla Manifestazione erano presenti:

Il Presidente della Biblioteca Prof. Pietro Piscitelli, che ha sottolineato nel Suo saluto il valore del Braille;
Il Senatore On.le Andrea Mandelli, il quale si è impegnato a sostenere anche per il prossimo futuro, finanziamenti in favore della Biblioteca;
L’Assessore alla Cultura del Comune di Monza Dott.ssa Francesca Dell’Aquila, si è soffermata sul valore della Cultura con particolare riferimento a quella dei non vedenti;
La Consigliera delegata all’Istruzione della Provincia di Monza e della Brianza Dott.ssa Orietta Vanosi, ha portato i saluti dell’Amministrazione Provinciale;
La Referente per le disabilità dell’Ufficio Provinciale Scolastico di Monza e della Brianza, Dott.ssa Maristella Colombo nel Suo intervento si è soffermata sull’attenzione del suo ufficio verso i disabili in generale in particolare sulla cultura degli alunni videolesi;
La Dott.ssa Maria Rita Zaldini, membro del CdA della Biblioteca, ha portato i saluti del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali;
Il Presidente del Collegio Sindaci Revisori Dott. Piero Luigi Corbella, che ha sostenuto ancora una volta il Suo impegno per la Biblioteca;
Il dott. Di Donato Umberto, che si è dichiarato lieto per il lavoro svolto, quale Presidente della Commissione Giudicatrice.
Le stesse autorità hanno poi a turno consegnato il premio ai vincitori.
Il Presidente, a fine manifestazione, ha ringraziato i dipendenti intervenuti alla manifestazione, ed in particolar modo il Capo Ufficio Franco De Ponti che si è adoperato moltissimo durante le visite guidate degli alunni presso la Biblioteca. Ha inoltre auspicato che per il futuro il Concorso Curiosando nel Braille possa valicare i confini della Provincia e proiettarsi sull’intera Regione Lombardia.

Napoli – Incontro-seminario Dalla normativa ai bisogni degli alunni con disabilità visiva, di Silvana Piscopo

Autore: Silvana Piscopo

Giovedì 26 novembre, dalle ore nove alle ore tredici, curato dall’Unità Territoriale di Coordinamento, della Biblioteca Italiana per Ciechi, si è svolto, nei locali della sezione provinciale di Napoli dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, (via S. Giuseppe dei Nudi 80, l’incontro seminariale “dalla normativa ai bisogni degli alunni con disabilità visiva”.
Ha aperto i lavori il coordinatore delle Unità Territoriali di Coordinamento e Presidente della Biblioteca Italiana per Ciechi Regina Margherita di Monza, il Preside-Prof. Pietro Piscitelli, il quale, dopo il saluto caloroso all’affollata platea di genitori, di insegnanti e componenti dell’UICI a livello provinciale, regionale e nazionale, ha esposto in sintesi tutti i servizi offerti dalla nostra gloriosa Biblioteca Regina Margherita, dai centri di consulenza tiflodidattica, alla trascrizione dei libri di testo in Braille, e tanto altro; ha evidenziato l’importanza dell’incontro che quest’anno assume un carattere più specificamente rivolto alle recenti normative di riforma del sistema scolastico e alle relazioni tra genitori e insegnanti, ma anche tra figli e genitori; ha ringraziato tutti i partecipanti per il contributo che, con le loro testimonianze, potranno dare forza e motivazione al lavoro di tutta l’associazione. Successivamente è intervenuto il Presidente Regionale dr. Vincenzo Massa che, dopo il saluto dell’intero consiglio regionale dell’Uici,
ha evidenziato la centralità che assume per l’unione il problema dell’istruzione, dell’inclusione scolastica,
la distanza che ancora esiste tra il bisogno di inclusione che si registra tra i nostri ragazzi e la realtà dei territori della nostra regione in cui mancano ancora servizi essenziali di garanzia del diritto allo studio; ha invitato tutti i presenti a un coinvolgimento attivo per rendere sempre più efficaci le battaglie dell’Unione per ottenere l’applicazione delle leggi e la piena esigibilità dei nostri diritti. Ha, successivamente, preso la parola il Presidente della Sezione Provinciale di Napoli, dr. Mario Mirabile, che ha esposto i problemi con cui fare i conti quotidianamente:
il mancato finanziamento da parte della Città Metropolitana per l’attivazione dell’assistenza post-scolastica,
il commissariamento dell’Istituto Martuscelli con il conseguente blocco dei servizi erogati ai ragazzi che erano ospitati fino a giugno del 2015,
la mancanza di servizio di trasporto sostitutivo da casa a scuola e viceversa per gli alunni residenti in provincia di Napoli, servizi che erano stati promessi in più incontri tenutisi in giugno, agosto, settembre, ottobre e novembre del corrente anno e che ancora rimangono nel vago;
problemi legati, inoltre, a disomogeneità consistenti tra i bisogni di supporti dei nostri studenti e realtà di risorse umane e tiflodidattiche delle varie scuole del territorio cittadino e provinciale;
tuttavia, aggiunge il presidente Mirabile, “dobbiamo essere fieri dell’impegno che oggi si può toccare con mano e ascoltare con soddisfazione: le voci del comitato dei genitori, capace, con il suo entusiasmo, di coinvolgere tanti presenti, gli insegnanti in sala che si faranno portavoce presso le scuole di appartenenza delle istanze, proposte ed idee che emergeranno dall’incontro in corso”.
Nel concludere il suo intervento, Mario Mirabile, annuncia la presenza in sala della dottoressa Landolfi, in rappresentanza dell’Ufficio Regionale Scolastico e delegata dal direttore generale d-r Luisa Franzese, a portare il saluto della direzione a tutti i partecipanti al convegno;
la parola viene, dunque , offerta alla dottoressa Landolfi.
La rappresentante dell’u.s.r. dichiara la disponibilità dell’intero ufficio ad essere vicino alle problematiche di cui si sostanzia all’incontro e, più in generale, ai bisogni di tutte le persone con disabilità;
comunica che la nuova direttrice generale, che svolge la propria funzione solo da un anno, intende aprire una concreta consultazione stabile e fattiva con tutte le associazioni rappresentative delle persone con bisogni speciali; che la nostra associazione avrà certamente il rilievo che merita per l’impegno che ha dimostrato e dimostra in tutte le battaglie e le conquiste volte alla realizzazione dell’emancipazione sociale, culturale, professionale delle persone cieche ed ipovedenti.
Interviene, subito dopo, la coordinatrice del comitato genitori, Teresa Paragliola, madre di Francesco e Salvatore Urso, 2 gemelli che frequentano il terzo liceo scientifico con risultati brillanti e positivamente integrati nelle loro classi di appartenenza;
Teresa, emozionata, ma decisa, esprime la soddisfazione di ritrovarsi tra tanti genitori con i quali ha interloquito in preparazione dell’incontro-seminario,
ha invitato tutti a far sì che da questa bella occasione di confronto, nasca una sorta di consultazione periodica su tutti i problemi scolastici e relazionali con i figli e con la scuola, ha proposto la forma dell’autoaiuto attraverso i contatti diretti, ma anche trovandosi all’unione con la responsabile dell’istruzione Silvana Piscopo; tali proposte sono state favorevolmente accolte dai genitori ma anche da tutti i componenti dell’Unione presenti in sala.
La parola è poi stata presa dal consigliere provinciale UICI di Napoli e responsabile delle tecnologie assistive, sig. Giuseppe Fornaro, che ha sinteticamente informato di tutto ciò che può essere di supporto alle persone cieche ed ipovedenti per la conquista sempre più ampia di autonomia personale, culturale ed informativa e si è reso disponibile a dimostrare concretamente le funzioni e l’utilizzo degli ausili in esposizione contestuale.
La Prof. Silvana Piscopo, responsabile del gruppo di lavoro sull’istruzione-formazione e cultura, interviene ponendo l’accento su alcune questioni di fondo:
il passaggio dalla scuola frequentata dai ciechi senza sostegni né di docenti né di tecnologie, alla legge quadro n. 104 del 1992 con l’introduzione del sostegno nelle secondarie di secondo grado;
la funzione del piano educativo individualizzato(p.e.i.) da intendersi come documento non burocratico, ma di valore progettuale e d’impegno socio-psico-pedagogico;
l’esigenza di puntualità nella programmazione di obiettivi da centrare in primis sul valore della persona destinataria e non sulla riduzione dell’alunno alla sua disabilità, perché il piano didattico personalizzato assuma significato di valorizzazione ed incremento di capacità e persegua obiettivi qualificati e tali da consentire agli studenti ciechi ed ipovedenti una formazione che permetta di scegliere con libertà e consapevolezza gli indirizzi più consoni alle attitudini di ciascuno ;
l’attenzione all’uso della parola come veicolo centrale delle relazioni e comunicazione;
la qualità dell’accoglienza come premessa per il concreto processo di inclusione,
la progettazione di attività formative per lo sviluppo dell’autonomia negli ambienti interni e circostanti la scuola;
la presa in carico dell’intero consiglio di classe di ciascun ragazzo cieco o ipovedente e la relativa formazione di tutti i docenti che dovranno essere protagonisti del percorso culturale ed educativo di ogni allievo con disabilità visiva;
la cifra dell’Unione dei Ciechi e degli Ipovedenti che è stata ed è quella della dignità e cultura di ogni persona, della conquista e non della concessione pietosa, del diritto riconosciuto e non del regalo rimediato.
Dopo una breve pausa si è passati alla fase seminariale vera e propria con la dottoressa Maura Paladino psicologa e psicoterapeuta, da tempo impegnata nell’Irifor profonda conoscitrice delle dinamiche relazionali.
La dottoressa Paladino apre un canale di comunicazione diretta con tutti i partecipanti, partendo dalla narrazione di una favola incentrata sulla relatività dei comportamenti individuali e collettivi dai quali discendono giudizi e pregiudizi; in tal senso la parola “disabile”, ad esempio, è una variabile di contesto e non una definizione oggettiva; la discussione, improntata al metodo della circolarità, si fa vivace, appassionata, ricca di contributi di genitori ed insegnanti; ancora più intense diventano le osservazioni quando si ragiona di relazioni di contesti familiari e scolastici; al centro ci sono le parole, il come vengono dette, i contesti in cui le pronunciamo, le modalità che utilizziamo.
Quindi Maura Paladino procede con la relazione che intercorre tra ruoli, fiducia nel ruolo che ciascuno esercita mettendo in risalto che, frequentemente,
il timore di non essere sufficientemente stimati nei ruoli che svolgiamo come adulti, ci induce a perdere di vista l’autorevolezza che consiste nel prenderci cura dei ragazzi, nel diventare per loro referenziali anche nel gestire i naturali conflitti tra generazioni.
L’incontro si conclude con la presentazione di un gioco didattico da utilizzare nella scuola primaria e il successivo saluto del rappresentante dei genitori della sezione provinciale di Caserta sig. Giuseppe Nacca e con un appuntamento di tutti i presenti per un prossimo incontro di organizzazione e riflessione su quanto è emerso da tutti gli interventi.

Convegno Nazionale “Leggere: come si può’?”. Roma 1° ottobre 2015. Biblioteca dell’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario. Via Milano, 76. Ore 9.30

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS, in collaborazione con il Centro Nazionale del Libro Parlato, la Biblioteca Italiana per Ciechi “Regina Margherita” di Monza e la Fondazione LIA, Libri Italiani Accessibili, con il patrocinio della Regione Lazio e del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, organizza un  convegno dal titolo:
LEGGERE: COME SI PUO’?
L’evento si terrà a Roma giovedì 1° ottobre ore 9.30 presso la Biblioteca dell’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario – Via Milano, 76.
RadioRadio sarà media-partner dell’incontro.
Parteciperanno scrittori, giornalisti, personalità del mondo dello sport, dello spettacolo e della cultura tra i quali ci piace qui segnalare  il Prof. Mario Tozzi, autore del libro “Tecnobarocco” e la scrittrice Sara Rattaro, vincitrice del Premio Bancarella 2015.
Nel corso dell’incontro consegneremo un riconoscimento simbolico a tre volontari donatori di voce che operano da tantissimi anni a favore del nostro Centro Nazionale del Libro Parlato e ad alcuni nostri fantastici speakers, collaboratori di lunga data.
E’ inoltre previsto un percorso guidato che ci consentirà di conoscere preziosi reperti custoditi all’interno del Museo della Storia e della Conservazione del Libro.
I cani guida sono bene accetti.
Vi invitiamo a partecipare numerosi.
Di seguito, il programma completo dell’evento.
9.30 Apertura dei lavori
Luisa Bartolucci
Direzione Nazionale Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS
Ilario Di Giovambattista
Direttore Editoriale RadioRadio

9.35 Saluto di Marina Bicchieri
Direttore del Laboratorio di Chimica dell’Istituto Centrale per il Restauro
e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario

9.45 Saluto di Mario Barbuto
Presidente Nazionale Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS

9.50 Saluto di Pietro Piscitelli
Presidente Biblioteca Italiana per Ciechi “Regina Margherita”

9.55 Saluto di Cristina Mussinelli
Segretario Generale Fondazione LIA

10.00 Mario Tozzi
Scrittore, geologo e Primo Ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche
Presentazione del volume “Tecnobarocco”

10.30 Salvatore Romano
Direzione Nazionale Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS
Modalita’ e criticita’ nell’accesso alla lettura di ciechi e ipovedenti

10.55 Giacomo Elmi
Capo Servizio Centro Nazionale del Libro Parlato
Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS
Centro Nazionale del Libro Parlato: la pagina si fa voce

11.10 Susanna Marcellini Giornalista e scrittrice
Roberto Pruzzo Opinionista
Sandro Tovalieri Allenatore
Presentazione del volume: “Bomber”. La storia di un numero nove normale (o quasi)

11.35 Coffee break

11.45 Maria Rita Zaldini
C.d.A. Biblioteca Italiana per Ciechi “Regina Margherita”
La Biblioteca per Ciechi “Regina Margherita”: una istituzione al servizio dell’istruzione e della cultura

12.05 Roberto Renga Giornalista e scrittore
Chiara Bottini Scrittrice
Stefano Molinari Attore
Presentazione del volume: “La partita del diavolo”

12.30 Cristina Mussinelli
Segretario Generale Fondazione LIA
Fondazione Lia: lettura accessibile e digitale

12.50 Sara Rattaro Scrittrice
Presentazione del volume: “Niente e’ come te” (Premio Bancarella 2015)

13.20 Premiazione volontari e speaker del Centro Nazionale del Libro Parlato dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS

13.35 Presentazione percorso guidato al materiale della collezione dell’ICRCPAL a cura del Laboratorio di Restauro, Direttore Lucilla Nuccetelli

Conclusioni

Al termine: percorso guidato

Per informazioni e prenotazioni:
E-mail ustampa@uiciechi.it
Tel. 06-6998-8350 – 06-6998-8376 – 06-6998-8339 – 06-6998-8417.
L’evento verrà trasmesso in streaming audio dalla nostra Slashradio.
Per ascoltarci, andare al seguente link:
http://www.uiciechi.it/ascoltaslashradio.asp
oppure raggiungerci dalla pagina web
http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
e seguire il link “ascolta la trasmissione”

Concorso “Curiosando nel Braille”, di Pietro Piscitelli

Autore: Pietro Piscitelli

Durante tutti questi anni di vita associativa sia come non vedente che come Presidente Regionale dell’UICI della Campania nonché della Biblioteca Italiana per i Ciechi mi è capitato, molto frequentemente, di dovermi confrontare con realtà diverse dalla nostra che non sono a conoscenza della Biblioteca Regina Margherita fondata dall’Unione nel 1928 a Genova e noto, nelle persone, lo stupore e la curiosità che provano quando scoprono il  mondo dei non vedenti ed in modo particolare per la scrittura Braille. Noto ancora meraviglia quando  parlo dell’appuntamento, ormai consueto da 5 anni, del Concorso che la Biblioteca Regina Margherita riserva a tutte le scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, della Provincia di Monza e della Brianza, “Curiosando nel Braille”. Il concorso in questione, arrivato alla quinta Edizione è nato, quasi come una scommessa con un ex Consigliere (Alessandro Panigada) della Circoscrizione 2 del Comune di Monza nel 2008 quando, durante la consegna al nostro Ente di una Benemerenza Civica da parte della Città, si discuteva su come far conoscere all’intera cittadinanza tutta la realtà della Biblioteca Italiana per i Ciechi Regina Margherita e così, nacque il tutto. Dopo i primi e timidi passi in occasione della prima edizione del concorso in questione esso è diventato, ormai in Brianza, un appuntamento che le scuole attendono con grande piacere.
La procedura prevista per tale concorso consiste nell’inviare alle scuole nel mese di settembre di ogni anno scolastico, il bando che prevede tre sezioni di lavori:
1. riservata alla scuola primaria;
2. riservata alla scuola secondaria di primo grado;
3. riservata alla scuola secondaria di secondo grado;
Per ogni sezione sono attribuiti tre premi consistenti in buoni per acquisto libri.
Le scolaresche partecipanti, attraverso visite guidate presso la nostra Biblioteca, vengono in contatto con la realtà interna della struttura  nei suoi molteplici settori.
Tra i mesi di novembre e marzo per questa quinta Edizione hanno partecipato alle visite guidate 7 scuole diverse (Scuole primarie: Dante, Tonoli e Maddalena di Canossa di Monza; scuole secondarie di secondo grado: “Oggioni” di Villasanta, e “Ardirò-Bellani” di Monza; scuole secondarie di secondo grado: Istituto “Don Milani” di Meda e l’Istituto “Porta” di Monza) per un totale di 259 alunni.  L’Evento ha ottenuto, come ogni anno, il Patrocinio della Regione Lombardia, della Provincia di Monza e della Brianza e dell’Ufficio Provinciale Scolastico e del Comune di Monza.
Dopo tali visite i ragazzi sono stati impegnati ad esprimere, attraverso dei lavori in qualsiasi forma espressiva a loro  più congeniale, quanto appreso durante la visita e quali sono state le loro impressioni e considerazioni. Posso garantire che i lavori sono stati veramente originali e lasciano trasparire tanta sensibilità da parte di questi giovani che sono di buon auspicio per il futuro relativamente ad una integrazione sociale dei ciechi.
Quest’anno, la celebrazione della consegna dei premi ai vincitori, si è tenuta a Monza il giorno 11 maggio presso l’Urban Center (Edificio comunale dove si svolgono le principali manifestazioni della città) in una sala gremitissima.  Numerose sono state le presenze delle istituzioni quale il Sindaco della Città, Dott. Roberto Scanagatti, l’Assessore alla Cultura della Provincia di Monza e della Brianza, Dott. ssa Giuliana Colombo, di una funzionaria dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Prof. Ssa Maristella Colombo, del Direttore del Museo della Macchina da Scrivere di Milano, Dott. Umberto Di Donato, della Consigliera del Comune di Monza Artesani Maria Grazia e del Cavalier di Gran Croce Sig. Rodolfo Masto Commissario dell’Istituto Ciechi di Milano non hé Presidente della federazione Nazionale delle Istituzioni pro ciechi. Le quali auorità oltre a portare il saluto dell’istituzione rappresentata, insieme a me hanno premiato direttamente i ragazzi che erano felici ed emozionati per il risultato ottenuto.
E’ opportuno sottolineare che questo concorso mira a sensibilizzare i ragazzi che saranno i protagonisti del domani e che essendo venuti a contatto in età preadolescenziali con il mondo dei ciechi, possano meglio approcciarsi ad una realtà che spesso è ancora pervasa di pregiudizi da parte della società.
Il Presidente della commissione giudicatrice, il Dott. Umberto Di Donato nel suo intervento di saluto ha sottolineato che, i candidati, con i loro elaborati in concorso, hanno evidenziato la meraviglia legata alla scoperta di come un cieco può approcciarsi al mondo del lavoro e lo stupore di come egli possa leggere mediante la percezione aptica un qualsiasi testo. Egli ancora  ha auspicato, rivolgendosi a tutti i ragazzi presenti, che nel futuro la classe dirigente di questo Paese, che continua a tagliare sullo stato sociale, prenda come esempio la loro semplicità che li porta ad avere una sensibilità tale da saper cogliere i bisogni del prossimo.
Infine, nel mio saluto conclusivo ho rivolto un appello alle scuole presenti affinché questo concorso possa durare nel tempo per l’apporto che esso offre alla società civile per la conoscenza delle problematiche riguardanti in non vedenti in generale.

“SOSTEGNO ALLE ATTIVITA’ POST-SCOLASTICHE A FAVORE DI STUDENTI MINORATI DELLA VISTA RESIDENTI IN PROVINCIA DI CASERTA”

Autore: UICI Caserta

L' U.I.C.I. con la collaborazione del Centro di consulenza tiflodidattica della Biblioteca Italiana per i ciechi “Regina Margherita” – Sede regionale Campania – di seguito denominato Centro di consulenza tiflodidattico, ha realizzato grazie alla convenzione stipulata con l'ente Provincia di Caserta, per l’anno scolastico 2011/2012 un servizio di assistenza post-scolastica, che offre ai destinatari la possibilità di essere supportati nelle normali attività complementari al percorso formativo della scuola.
L’intervento si rivolge a 28 studenti minorati della vista, frequentanti la scuola dell’obbligo in provincia di Caserta, ma purtroppo a causa delle scarse disponibilità economiche messe a disposizione non si è potuto supportare tutti.
I fanciulli disabili visivi che usufruiscono del servizio, sono supportati e assistiti presso il loro domicilio da operatori selezionati e costantemente aggiornati dall’I.Ri.Fo.R., (Istituto per la riabilitazione, la formazione e la ricerca), nel settore della tiflodidattica e della tiflopedagogia.
Sulla base di piani educativi individualizzati gli operatori, in un rapporto uno a uno con i destinatari sono  impegnati a supportare tutte le attività post-scolastiche del minorato della vista, prevedendosi a seconda del piano elaborato un monte ore settimanale da un minimo di sei ad un massimo di dodici ore.
Gli obiettivi che si intendono realizzare,  sono i seguenti:

raggiungimento alla piena integrazione scolastica degli assistiti;
sviluppo, la crescita e la conquista delle autonomie personali, valorizzando il percorso scolastico svolto;
rafforzamento della certezza del sé da parte degli assistiti;
promozione dello sviluppo cognitivo armonico degli assistiti ampliato non solo al suo abituale contesto di vita familiare.

La convenzione stipulata tra le parti ha validità per l'anno scolastico 2011/2012, non vincola le parti per la sua continuità, ma il servizio potrà essere garantito su presentazione di apposito progetto relativo al servizio sopra descritto, previa disponibilità economica da parte dell'ente Provincia di Caserta.
Dona il tuo 5 x 1000!
 
Contribuisci anche tu alla nostra crescita, non ti costa nulla, tramite la tua dichiarazione dei redditi, lo stato ti permette di devolvere alle organizzazioni ONLUS dei contributi per fini sociali; ne dalle tue tasche, ne dalla tua busta paga e ne dai tuoi redditi sarà sottratto nulla, invece dalle stesse tasse che lo stato ti fa pagare sarà data una quota pari al 5 x 1000 alle associazioni e/o organizzazioni in regola per detti contributi. Chiedi al tuo fiscalista o al tuo CAF, di inserire il seguente codice fiscale per le ONLUS: 00294230610. Grazie per averci dedicato la tua attenzione, ma in particolare grazie perchè credi in noi.
 
Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – via Lupoli, 40 – 81100 Caserta
conto corrente BBANW0100514900000000200858
bonifico bancario/postale codice iban: IT48W0100514900000000200858
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Libri digitali: lo stato dell’arte.Le difficolta’ nel reperimento dei materiali didattici.

Autore: Pietro Piscitelli

Oggetto del presente documento è il libro in formato digitale acquisito dal file origine concesso dall'Editore, atteso che la versione digitale di un libro è sempre realizzabile con i sistemi tradizionali (scansione, correzione, ecc.)
 La Biblioteca Italiana per i Ciechi "Regina Margherita" è impegnata ormai da alcuni anni nella preparazione e nella distribuzione dei libri di testo in versione digitale fruibili dagli alunni con minorazione visiva ed è chiamata a far fronte ad una domanda che sta crescendo in misura esponenziale.
 Prima di entrare nel vivo del tema, mi siano consentite alcune considerazioni preliminari tanto ovvie quanto, molto spesso, sottovalutate nelle loro implicazioni.
1. Dobbiamo prioritariamente decidere se vogliamo parlare di testi di lettura amena (romanzi, ecc.) e di testi di studio di materie umanistiche (antologia, filosofia, ecc.) oppure se desideriamo finalizzare la nostra analisi sui testi di studio in generale e quindi soprattutto su quelli che presentano maggiori difficoltà quali: storia, geografia, storia dell'arte, scienze, biologia, lingue straniere, ecc.
Il testo di lettura amena e il testo scolastico sommariamente definito "umanistico", tranne rare eccezioni, non presenta al suo interno notazioni o accorgimenti grafici particolari. Diviene quindi "fruibile" anche dai non vedenti laddove possano usare adeguati software di lettura dei formati PDF comunemente reperibili. Gli altri testi di studio – poiché contengono una parte iconografica essenziale alla comprensione del testo, una simbologia più ricercata e una impostazione grafica elaborata che non li rende immediatamente fruibili nella versione PDF –  necessitano di un rifacimento e di una semplificazione attraverso una "conversione" in formato DOC. Un discorso a parte deve essere riservato ai testi scolastici di materie scientifiche (matematica, algebra, geometria) per i quali ancora oggi non è possibile realizzare versioni digitali veramente fruibili senza ricorrere alla tradizionale digitazione. Ancora diversa – e tutta da esplorare – è la valutazione dei materiali distribuiti online dagli Editori.
2. il libro di testo è studiato e realizzato per i normodotati visivi ed è quindi ricco di iconografia e di accorgimenti grafici atti a richiamare l'"occhio" e quindi l'"attenzione"  dello studente.
Per questa esigenza la struttura dei testi scolastici è ogni giorno più complessa e articolata e necessita, per renderla autonomamente fruibile, di una rielaborazione particolarmente accurata. È evidente che non è possibile rincorrere le diverse "abilità informatiche" e le diverse "abitudini" degli studenti minorati della vista e quindi è problematica la realizzazione di "adattamenti soggettivi". Per questo la Biblioteca, dopo una lunga e complessa sperimentazione, ha elaborato e introdotto uno standard che seppure non può soddisfare la generalità degli utenti, mette tutti nelle condizioni di fruire del testo e, se desiderato e necessario, di intervenire direttamente per realizzare le personalizzazioni desiderate.
3. il libro scolastico digitale è oggi disponibile e generalmente diffuso dalla Biblioteca in tre versioni standard: in PDF, in DOC e in TXT.
La versione PDF è quasi sempre accessibile e fruibile per gli alunni ipovedenti, lo è meno (anche in relazione alla tipologia del testo ed all'abilità informatica dell'allievo) per i non vedenti. La versione DOC è ancora oggi preferita dalla grande maggioranza degli studenti anche se la richiesta (compresa quella proveniente da alunni "abili" nell'uso del computer) si sta progressivamente orientando verso i testi umanistici, esattamente come, tanti anni fa succedeva con il libro registrato. La versione in TXT è ormai retaggio dei pochi che utilizzano sintesi vocali datate. Ne discende che mentre la fornitura di file in PDF non presenta particolari problemi di ordine tecnico, la fornitura di file in DOC presuppone una specifica fase di lavorazione assai complessa e delicata perché non si tratta solo di curare la verbalizzazione delle principali parti iconografiche, ma anche di riordinare sequenzialmente il testo (box, note, tabelle), sostituire tutta la segnografia comune che il sintetizzatore non leggerebbe nella modalità "normale", ecc. Questa ulteriore fase di lavoro è assai lunga e complessa e richiede alla Biblioteca un importante impegno anche di risorse finanziarie.

 Tanto per avere un'idea della dimensione del fenomeno basterà citare i dati dell'ultimo triennio.
anno 2008 utenti 395 testi 2.272
anno 2009 utenti 380 testi 3.248
anno 2010 utenti 504 testi 4.810
 Nel 2011 – ma questi sono dati ancora provvisori – la Biblioteca ha registrato 515 utenti e 5125 testi. Fortunatamente le nuove disposizioni in materia adozionale ci stanno dando una mano e ci hanno permesso, per la maggior parte dei testi, di attingere al catalogo di testi "pronti" che sta progressivamente assumendo una dimensione ragguardevole (ad oggi circa 7.000 titoli in 16.000 versioni diverse). Infatti nel 2011, a fronte 5125 testi distribuiti, è stato necessario rielaborare in versione DOC "solo" un migliaio di nuovi testi.
 Per entrare nel merito degli argomenti in trattazione illustreremo le difficoltà ripartendole in tre macroaree:
* le difficoltà tecniche
* le difficoltà legislativo-normative
* le difficoltà procedurali.

a) Le difficoltà tecniche
 Abbiamo già accennato che, per valutare compiutamente le difficoltà tecniche che si incontrano nella preparazione di testi di studio in versioni digitali fruibili per i minorati della vista, occorre partire dalla discriminazione dei destinatari e dei contenuti.
 Per gli ipovedenti medio-lievi il formato PDF – o gli e-book distribuiti direttamente dagli Editori – appaiono generalmente sufficienti a coprire compiutamente le esigenze di studio.
 Per i non vedenti – e per gli ipovedenti gravi – il formato PDF – o gli e-book distribuiti direttamente dagli Editori – risultano idonei solo per alcune tipologie di testi mentre per stragrande maggioranza di questi è indispensabile una "conversione" in formato DOC e una successiva "rielaborazione" più o meno complessa in relazione al testo.
 La conversione del testo in formato DOC e il riordino del testo sono operazioni sempre possibili laddove si provveda ad integrare la parte di testo non "recuperata" in sede di conversione con la digitazione. Per ragioni di tipo economico questa operazione non è praticata per quei testi dove lo notazioni matematico-scientifiche – che nel testo digitale originale fornito dall'editore sono riportate come immagini – sono prevalenti rispetto alla parte testuale e quindi la digitazione diviene prevalente rispetto al "recupero".
 È tutto da affrontare il discorso dei materiali distribuiti online dagli Editori. Alcune volte si tratta di "integrazioni" (interi capitoli, approfondimenti, schede) che non fanno parte del file fornito dall'Editore e quindi non possono essere "trattati" o "convertiti" dalla Biblioteca. Altre volte si tratta di animazioni, filmati, ecc. non trasferibili in una versione digitale fruibile dall'alunno non vedente. La Biblioteca ha istituito una Commissione di studio per l'esame di questi materiali con l'intento di fornire agli Editori utili indicazioni per la realizzazione di materiali opportunamente modificati o alternativi ad uso dei non vedenti.

b) Le difficoltà legislativo-normative
 La vigente legislazione sulla tutela dei materiali protetti e del diritto d'autore scaturisce dagli articoli 71/bis e 71/ter della legge 22 aprile 1941 n. 633 e dal conseguente decreto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali 14 novembre 2007 n. 239 che stabiliscono che l'utente minorato della vista può procedere autonomamente all'"adattamento" del testo posto in commercio dall'Editore mentre le Istituzioni (e tra queste sono annoverate l'Unione Italiana dei Ciechi e la Biblioteca) possono produrre materiali fruibili sono se preventivamente autorizzati dall'Editore interessato sulla base di specifici accordi.
 Risulta evidente che il C.d.A. della Biblioteca non ha potuto e non può assumersi la responsabilità di una violazione legislativa così eclatante e diffusa ed ha dovuto e deve quindi operare nel rispetto della norma. Ciò ha portato la Biblioteca a ricercare l'accordo e il consenso dell'Editore che può o non può concederlo.
 Attualmente la maggioranza degli Editori sono "sensibili e collaborativi" ma ci sono Editori che non concedono file o autorizzazioni di sorta.
 Da quanto detto deriva la constatazione – purtroppo amara – che risulta inapplicabile il disposto del'articolo 5 della famosa "legge Stanca" e che non vi è alcuna norma avente forza di legge che possa costringere un Editore a consegnare un file digitale fruibile oltreché accessibile.
 Sulla scorta di questa "consapevolezza", la Biblioteca e l'Unione hanno usato ed usano l'unica arma a loro disposizione, quella del convincimento e della ricerca di sinergie solidali con gli Editori.
 La Biblioteca e l'Unione Italiana Ciechi hanno sottoscritto il 28 settembre 2010 un "protocollo d'intesa" con l'Associazione Italiana Editori e successivamente specifici accordi con gli Editori che nel suo primo anno di applicazione ha presentato alcuni punti di criticità di cui parlerò più avanti.
 Altra difficoltà è riconducibile alla tempistica delle adozioni. Se queste avvengono entro il 21 maggio e se le richieste agli Editori possono essere inoltrate solo dopo questa data, risulta evidente che è praticamente utopico pretendere che TUTTI I LIBRI DI TESTO siano disponibili con l'apertura dell'anno scolastico. La Biblioteca si sta progressivamente attrezzando per rispondere in tempo reale alla richiesta dei file in PDF o di quelli in archivio, ma non ha la struttura tecnico/professionale ed i mezzi finanziari necessari per produrre mille e più adattamenti in formato DOC nel giro di tre mesi uno dei quali è dedicato alle ferie annuali.

c) Le difficoltà procedurali.
 Anche qui è doverosa una premessa. Da sempre la maggior parte degli Editori affidano la stampa dei libri a stabilimenti tipografici di loro fiducia. Sino a qualche anno fa i processi di lavoro della stampa offset prevedevano l'uso di lastre e di programmi di impaginazione specifici (QXP, Indesign, ecc,) non automaticamente riconducibili al formato PDF. Da qualche anno – e questo è l'unico vero effetto positivo della legge Stanca – gli Editori stanno acquisendo anche i formati PDF cioè quei formati dai quali ricavare le versioni digitali accessibili e fruibili. Ne deriva che per i testi editi nell'ultimo quinquennio il formato PDF è quasi sempre disponibile mentre per le edizioni più datate l'acquisizione del PDF è, anche per gli Editori, più difficile, sicuramente onerosa e quindi sfocia spesso nella indisponibilità.
 Riprendendo il discorso del Protocollo d'intesa, i dettati procedurali che gli Editori hanno voluto formalizzare negli accordi riguardano in particolare:
* l'obbligo della preventiva autorizzazione dell'Editore alla trasformazione/distribuzione di ogni opera editoriale;
* l'obbligo per la Biblioteca di acquisto di una copia cartacea del testo da trasformare e/o da distribuire;
 Ne è scaturita una procedura estremamente farraginosa che ha costretto la Biblioteca ad un giro di carte che ha compromesso notevolmente l'efficienza/efficacia del servizio offerto ai propri utenti generando ritardi che sono risultati incomprensibili a quanti non erano – o non volevano essere – a conoscenza dei meccanismi.
 Per quanto scontato mi pare necessario sottolineare che sia l'Unione che la Biblioteca si sono adoperate per ottenere dagli Editori procedure più snelle ed efficaci e parrebbe che questa esigenza sia stata recepita dalla controparte.
 Tuttavia, anche se il nuovo protocollo d'intesa dovesse risolvere tutte le criticità segnalate, è opportuno che tutti siano consapevoli che:
* non tutti gli Editori sono in grado di fornire la versione digitale dei file richiesti in particolare delle nuove edizioni (disponibili solo da settembre) e dei testi più datati (spesso non disponibili in versione digitale idonea);
* non tutti gli Editori sono attrezzati per fornire tempestivamente i file richiesti (si va da attese di poche ore ad attese di oltre 120 giorni);
* non tutti gli Editori vogliono fornire i file alla Biblioteca preferendo forniture dirette alle Scuole (e quindi facendo perdere allo studente l'opportunità dell'adattamento e costringendo i docenti ad un faticoso lavoro di personalizzazione);
* chi ha necessità dell'adattamento del file in versione DOC deve dare alla Biblioteca il tempo di realizzarlo.
 Nel 2011, nonostante le difficoltà sopra descritte, la Biblioteca è riuscita a consegnare prima dell'apertura dell'anno scolastico oltre il 60% dei libri richiesti. Non è un risultato esaltante e deve essere certamente migliorato, ma non è realistico porsi l'obiettivo massimo; ci saranno sempre file non fornibili, file forniti in ritardo, file non "adattabili" nella versione DOC, file adattati non rispondenti alle esigenze dell'alunno a cui sono destinati.
 
Conclusioni
 L'esperienza maturata dalla Biblioteca mi induce a sottolineare alcune considerazioni:
* chi ha a cuore l'inclusione culturale e sociale dei giovani minorati della vista deve strenuamente contrastare l'idea che il libro digitale debba e possa sostituire integralmente il braille e gli altri strumenti sin qui utilizzati per l'educazione e la scolarizzazione. Il libro digitale è e sarà sempre più una splendida ed importante opportunità che, assieme alle altre più tradizionali, è a disposizione dei non vedenti e deve essere, al pari delle altre, utilizzata in tutte le sue potenzialità. Chi oggi sostiene il superamento del braille a vantaggio del testo digitale non fa onore alla pedagogia e agli studenti.
* non si può e non si dovrebbe affermare che il libro digitale è un abito per tutte le stagioni. In molti casi esso è facilitante, per costi e per rapidità di acquisizione; in tanti non è e non può essere risolutivo senza l'intermediazione professionale di chi sa rendere un segno e un immagine fruibile da un non vedente; in tutti i casi esso non è che la replica, certamente migliorata, dell'audiolibro  con cui intere generazioni di non vedenti hanno studiato.
* ci si deve spendere perché quanti interagiscono sull'alunno minorato della vista, specialmente sui più giovani, favoriscano l'utilizzazione del testo digitale tutte le periferiche disponibili – il sintetizzatore e il display – al fine di promuovere la conoscenza del braille e, soprattutto, la capacità di scrittura dei minorati visivi che risulterebbe drammaticamente compromessa da una scolarizzazione impostata solo sull'ascolto.

 

La Biblioteca “Regina Margherita” tra attualità e futuro

Autore: Pietro Piscitelli

Nata per raccogliere e distribuire tra i non vedenti italiani le poche centinaia di opere prodotte dagli amanuensi in un unico esemplare, la Biblioteca "Regina Margherita" ha subito, nel corso degli 83 anni della sua storia, profonde trasformazioni.
A cavallo tra le due grandi guerre – quando il libro era una rarità e rappresentava un "tesoro" per la maggior parte delle famiglie italiane – il ruolo della Biblioteca era quello di far arrivare nelle case dei pochissimi ciechi emancipati e capaci di leggere attraverso la scrittura in rilievo, il tesoro ancora più grande del rarissimo libro trascritto in braille. Pochi titoli, pochissimo materiale disponibile, lunghissime attese per ricevere quanto richiesto, ma tutto, anche il poco che la Biblioteca riusciva ad offrire con lo sforzo dei tanti volontari che ne sostenevano l'azione, era una manna, qualcosa che rendeva tangibile e reale l'utopia e il sogno dell'accesso autonomo alla lettura da parte dei minorati della vista.
Qualche anno dopo la fine della seconda guerra mondiale sopraggiunge il primo importante impulso – il contributo annuale da parte dello Stato – che ha determinato una forte accelerazione nell'attività della Biblioteca dando continuità e stabilità alla sua azione. La Biblioteca "Regina Margherita" non dipendeva più solo dalla liberalità e dalla generosità dei privati e dal sacrificio di tanti volontari, ma, potendo contare su risorse finanziarie certe, riusciva a programmare gli obiettivi della propria missione e soddisfare meglio le esigenze dei non vedenti.
La Biblioteca ha potuto così implementare la propria attività distributiva – che nel frattempo si era estesa su tutto il territorio nazionale per l'aumentato numero dei ciechi che richiedevano i suoi servizi – e consolidare la propria essenziale vocazione produttiva, divenendo pian piano, il punto di riferimento più importante dell'editoria per non vedenti.
Nell'ultimo mezzo secolo due sono state le realtà e le evoluzioni con le quali la Biblioteca ha quotidianamente dovuto misurarsi: il progredire della tecnologia e le mutate esigenze dei propri utenti.
Le innovazioni tecnologiche – l'introduzione delle presse e delle lastre zincate con la possibilità della stampa delle multicopie, l'arrivo del personal computer e delle periferiche speciali (display e sintetizzatore vocale) – hanno fortemente inciso sui processi produttivi permettendo da un lato forti economie di scala e consentendo di produrre testi a basso costo, ma, dall'altro, hanno anche modificato le aspettative dei non vedenti che non si accontentavano più del libro scelto, prodotto e distribuito dalla Biblioteca su supporto cartaceo, ma richiedevano la produzione di testi più vicini ai loro bisogni culturali ed anche versioni fruibili con gli strumenti informatici a loro disposizione.
Quindi non più e non solo i "classici della letteratura" ma testi diversi (testi di studio, manuali, saggistica, ricettari, testi religiosi, ecc.) e versioni diverse (testi su supporto cartaceo, testi per sintetizzatore, testi per display, ecc.).
Contestualmente cresceva l'attenzione della società civile ed anche della Biblioteca verso altre categorie di utenti, in particolare gli ipovedenti che avevano – ed hanno – specifiche e personalizzate esigenze di lettura di testi stampati in caratteri comuni ancorché adattati alla specificità della loro condizione visiva.
Negli ultimi decenni poi, si è fatta sempre più forte l'esigenza di sostenere l'integrazione scolastica dei minorati della vista, e la Biblioteca se ne è fatta carico concentrando la propria attività nella produzione dei testi di studio nelle versioni – braille, a caratteri ingranditi e digitali – più utili agli stessi.
Oggi la Biblioteca "Regina Margherita" è una realtà fortemente impegnata nel campo editoriale in grado di dare risposte concrete ai bisogni reali degli studenti e degli utenti minorati della vista.
Pochi dati bastano a confermarlo.
Per sostenere l'integrazione scolastica la Biblioteca:
1) Ha istituito 13 Centri di Consulenza Tiflodidattica che le hanno consentito di "proiettarsi sul territorio" raggiungendo utenti, scuole e famiglie ed offrendo loro un qualificato sostegno tiflodidattico e pedagogico per il miglior percorso scolastico.
Di seguito viene riportato il numero degli alunni minorati della vista presenti sul territorio nazionale per i quali la Biblioteca, attraverso i propri centri territoriali di consulenza, ha erogato nell'anno scolastico di competenza, almeno una prestazione:
Anno 2007 ciechi assoluti 391; ipovedenti 703; pluriminorati 460; totale 1554;
Anno 2008 ciechi assoluti 496; ipovedenti 1004; pluriminorati 626; totale 2126;
Anno 2009 ciechi assoluti 525; ipovedenti 1107; pluriminorati 651; totale 2283;
Anno 2010 ciechi assoluti 492; ipovedenti 1033; pluriminorati 590; totale 2115.

Come oggi si usa dire la Biblioteca, attraverso le sue diramazioni territoriali, ha "seguito" e "segue" gli studenti minorati della vista ponendosi quale punto di riferimento e di indirizzo specialistico per le Scuole e per le Famiglie ed interagendo con loro in tutte le azioni per lo sviluppo educativo e per l'inclusione scolastica del giovane. L'attività della Biblioteca "Regina Margherita" non si è limitata quindi alla sola fase informativa indicando ciò che esiste e dove lo si può trovare, ma si è esplicitata anche, e soprattutto, nella collaborazione con le Istituzioni e con gli esercenti la potestà genitoriale affiancandole nella scelta su ciò che serve e sulle strategie più opportune per favorire l'armonico sviluppo delle potenzialità del giovane minorato della vista. E' quindi intuibile – ed oggi ancora purtroppo inevitabile per le note ragioni che qui non è il caso di trattare – che su ogni studente seguito la Biblioteca realizza ogni anno una pluralità di interventi ed offre un servizio "globale".
Segue elenco degli studenti minorati della vista censiti ripartiti per ordine di scuola:
Anno 2007 asili nido e scuola d'infanzia 121; scuola primaria 541; scuola secondaria primo grado 420; scuola secondaria secondo grado 336; università 90; altro (corsi prof., ecc.) 46;
Anno 2008 asili nido e scuola d'infanzia 190; scuola primaria 676; scuola secondaria primo grado 461; scuola secondaria secondo grado 668; università 57; altro (corsi prof., ecc.) 74;
Anno 2009 asili nido e scuola d'infanzia 185; scuola primaria 705; scuola secondaria primo grado 501; scuola secondaria secondo grado 699; università 104; altro (corsi prof., ecc.) 128;
Anno 2010 asili nido e scuola d'infanzia 178; scuola primaria 672; scuola secondaria primo grado 449; scuola secondaria secondo grado 590; università 100; altro (corsi prof., ecc.) 126.

Purtroppo la Biblioteca "Regina Margherita" non è riuscita a "coprire" con i propri Centri l'intero territorio nazionale (mancano o sono solo parzialmente presenti, per esempio, regioni importanti come la Lombardia, il Piemonte e l'Emilia Romagna) e quindi i dati sopra riportati, pur validi quali indicatori, non debbono essere intesi quali valori assoluti.
2) Ha sostenuto, in tutto o in parte, gli oneri organizzativi ed economici per la produzione dei testi scolastici:
Anno 2008-09 testi in braille 844; testi a caratteri ingranditi 2840; testi digitali 2272; totale testi prodotti 5956; alunni 1075;
Anno 2009-10 testi in braille 553; testi a caratteri ingranditi 1980; testi digitali 3248; totale testi prodotti 5781; alunni 899;
Anno 2010-11 testi in braille 122; testi a caratteri ingranditi 2245; testi digitali 4810; totale testi prodotti 7177; alunni 920.

La lettura di questi dati suggerisce la necessità di un'analisi approfondita impossibile in questa sede. Sono però necessarie, per la comprensione e la valutazione degli stessi, alcune preliminari considerazioni:
– la produzione realizzata è, purtroppo, ancora nettamente inferiore alle richieste pervenute che non è stato possibile soddisfare per l'insufficienza delle risorse finanziarie a disposizione e per l'indisponibilità presso gli Editori della versione digitale di molti testi;
– la flessione della produzione dei testi su supporto cartaceo (braille e caratteri ingranditi) registrata nell'ultimo periodo è diretta conseguenza del minor supporto ricevuto dagli Enti locali specialmente per gli alunni delle scuole secondarie che, nella quasi totalità dei casi, hanno dovuto "rinunciare" al testo cartaceo e "ripiegare" su altre soluzioni.
Sembra anche opportuno, a questo punto, ricordare che i servizi di trascrizione e di supporto che la Biblioteca offre per l'integrazione scolastica dei disabili visivi non sono concorrenziali rispetto a quelli posti in essere da altre Istituzioni (Miur, Istituti per i ciechi, ecc.) e che anzi la Biblioteca opera nel pieno rispetto delle sfere d'azione di queste realtà e spesso in stretta collaborazione.
La preponderanza dell'impegno della Biblioteca a sostegno dell'inclusione scolastica dei giovani minorati della vista non ha cancellato l'impegno della stessa negli altri settori.
Continua infatti:
– la produzione, nelle versioni cartacee e digitali, e la distribuzione dei testi di lettura amena mediante un servizio di consegna e ritiro al domicilio dell'utente;
– la produzione e la distribuzione ai propri utenti di periodici informativi e specialistici;
– la produzione, nei formati desiderati, dei testi richiesti direttamente dagli utenti;
– la produzione di spartiti musicali che la Biblioteca distribuisce anche alla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti e in Cina;
– l'impegno nella ricerca e nell'innovazione che ha portato, recentemente, alla distribuzione del software musicale Bme2 – realizzato in collaborazione con altre Istituzioni collegate quali l'Unione, la Federazione delle Istituzioni pro Ciechi, l'Irifor e l'Istituto "F. Cavazza" – e alla realizzazione di un nuovo codice braille condiviso dalle maggiori realtà del settore;
– l'analisi dei materiali di studio distribuiti online dagli Editori al fine di verificarne la fruibilità e l'accessibilità e di suggerire agli Editori stessi le eventuali necessarie modifiche.
Quella sopra accennata per sommi capi è l'attuale realtà della Biblioteca "Regina Margherita", una realtà fatta ovviamente di ombre e di luci, di attività quasi esemplari e di attività nelle quali i margini di miglioramento sono ancora notevoli.
Nel recente passato, qualche "detrattore" della Biblioteca tuonava sulla sua inutilità e ne richiedeva a gran voce la chiusura. Non è questa la sede per alimentare polemiche o per confutare opinioni altrui. Sembra, però, necessario esplicitare alcune considerazioni tanto ovvie quanto spesso sottovalutate:
– i testi di studio sono pensati e realizzati per i vedenti e veicolano la massa delle informazioni attraverso accorgimenti grafici ed iconografici non facilmente trasferibili nelle versioni braille e digitali destinate ai non vedenti ed anche nelle versioni per ipovedenti. Ne consegue che la produzione dei testi destinati agli studenti minorati della vista è ancora oggi un'attività che richiede esperienza, conoscenze e professionalità non comuni.
– se altre istituzioni pubbliche e private si affiancano alla Biblioteca organizzando propri servizi di trascrizione, vuol dire che sul territorio esiste un bisogno – quello degli studenti disabili visivi appunto – che non può e non deve essere dimenticato o, peggio, strumentalmente ignorato.
Infatti negli ultimi anni molti hanno voluto seguire l'esempio della Biblioteca e si stanno cimentando nell'attività di trascrizione. Si sono sviluppate iniziative, commerciali e non, che, fortunatamente, hanno implementato le risorse umane e finanziarie destinate a soddisfare questo fondamentale bisogno. Alcune di queste sono encomiabili sotto il profilo qualitativo e della capacità di risposta; altre si affidano alla tecnica del "copia e incolla" che non sempre risponde alle oggettive necessità dell'alunno.
Che cosa ci riserva il futuro prossimo? E' questa la domanda che tanti si pongono ed alla quale non è facile dare una risposta compiuta non tanto nella ricerca dell'obiettivo finale, quanto nella tempistica necessaria per raggiungerlo.
All'orizzonte si addensa la pesante nuvolaglia di una crisi mondiale che non potrà non incidere negativamente anche sul quadro socio-politico-economico del nostro Paese. Le manovre finanziarie correttive, necessarie per quadrare i conti dello Stato, si susseguono ormai con sempre maggiore frequenza. E' evidente che la Biblioteca "Regina Margherita" non potrà uscire indenne da questa bufera finanziaria che investe tutte le Istituzioni nazionali e locali. La scure dei tagli si è già pesantemente abbattuta sul finanziamento che lo Stato eroga, decurtandolo rispetto a dieci anni fa nonostante i provvedimenti correttivi recentemente ottenuti – di una percentuale superiore al 30%.
Come si suol dire la Biblioteca oggi "naviga a vista", cercando di rispondere al meglio ai tanti bisogni reali che è chiamata a soddisfare. Domani, consapevole che le risorse finanziarie disponibili saranno sempre di meno, dovrà confidare sulla scienza e sulla tecnologia.
E' auspicabile che il costante progredire delle scienze oftalmologiche contribuirà nel medio periodo a ridurre sempre più i casi di cecità assoluta, specialmente tra i più giovani, e il progresso tecnologico che metterà a disposizione dei minorati della vista strumenti e software sempre più evoluti e performanti, renderà certamente più automatico e semplice l'accesso diretto del minorato della vista ai prodotti editoriali comuni.
Nel futuro prossimo sarà quindi sempre meno necessario per la Biblioteca mantenere gli attuali livelli dei servizi di trascrizione e la stessa potrà avviare una seria riflessione sulla sua missione che dovrà, probabilmente, focalizzarsi sull'attività di ricerca di nuove soluzioni per l'editoria destinata ai minorati della vista e di formazione di quanti – studenti ed operatori del settore – dovranno comunque cimentarsi in proprio nella trascrizione di testi.
Per la Biblioteca "Regina Margherita" la sfida del presente è ancora quella di dare risposta alle attuali esigenze degli utenti; la sfida per il futuro è di saper divenire un autorevole intermediario tra l'editoria comune e quanti si impegneranno nella realizzazione di prodotti specifici per i minorati della vista che – e questo non è solo un sogno – saranno sempre di meno.