Corso formativo “la via del benessere e della guarigione”

L’IRIFOr (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione) della Lombardia, su proposta della Coordinatrice della Commissione Regionale Massofisioterapisti dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Mirella Gavioli, propone il corso formativo dal titolo “La via del benessere e della guarigione”.
Il Corso, della durata di 40 ore, si rivolge non solo a professionisti sanitari (fisioterapisti e possessori di titoli equipollenti, massofisioterapisti, personale infermieristico), ma anche a tutti coloro che intendano acquisire competenze professionali e personali nell’ambito della gestione dell’ansia, dello stress e del burn-out al fine di migliorare la propria relazione d’aiuto nella professione o in vista di una migliore gestione degli stati emotivi personali.
Il corso è aperto ad un numero massimo di 25 partecipanti, ma la sua realizzazione è subordinata al raggiungimento di un numero minimo di adesioni pari a 20.
Il corso prevede complessivamente 40 ore di didattica teorico-pratica suddivise in 2 moduli da 20 ore ciascuno.
– SEDE DI SVOLGIMENTO
Milano, via Mozart 16 (Sede dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti della Lombardia)
– DATE E ORARI
• 1° MODULO
venerdì 27 ottobre: dalle 8.45 alle 18.30
sabato 28 ottobre: dalle 8.45 alle 18.30
domenica 29 ottobre: dalle 8.45 alle 13.30
• 2° MODULO
venerdì 24 novembre: dalle 8.45 alle 18.30
sabato 25 novembre: dalle 8.45 alle 18.30
domenica 26 novembre: dalle 8.45 alle 14.00

PROGRAMMA DIDATTICO
Il corso, attraverso metodologie innovative basate su respiro, suoni, movimenti, tecniche mentali, tecniche di counceling tecniche di coaching, tecniche psicologiche,tecniche di pensiero positivo, e applicazione delle nuove scoperte delle neuroscienze, consente di ritrovare uno stato di benessere, sciogliere tensioni, allentare lo stress, recuperare più velocemente dai traumi fisici e psichici, ottenere una tranquillità di fondo e l’energia necessaria ad affrontare le piccole e le grandi avversità della vita e delle problematiche di salute, sia per i pazienti che per gli operatori. Un operatore stressato non è in grado di svolgere al meglio le sue funzioni e un paziente stressato non è in grado di procedere verso la guarigione e/o il miglioramento della patologia.
Lo stress e l’ansia non sono di per sé stati emotivi negativi: permettono di proteggerci dalle minacce esterne preparandoci all’azione, o di agire al meglio di noi stessi per affrontare una situazione o un’attività importante. Ci consentono, inoltre, di impegnarci al meglio nell’affrontare le varie attività quotidiane, i processi di guarigione e i compiti che svolgiamo e che dobbiamo portare a termine spesso con e per gli altri.
Tuttavia, può accadere che lo stress e l’ansia diventino così forti da trasformarsi in un blocco per le nostre capacità e per la possibilità di guarigione oppure creare uno stato di allarme esagerato rispetto alla situazione reale, o senza un motivo apparente.
Ognuno di noi risponde allo stress con modalità differenti che possono portare ad accentuare l’ansia; per questo è importante conoscere il proprio modo di affrontare gli eventi della vita.
Nel corso dell’ evento formativo, si acquisiranno: metodi semplici ed efficaci finalizzati alla presa di coscienza di convinzioni, atteggiamenti e abitudini che influenzano il diverso modo di vivere e di reagire ai problemi. Si apprenderanno tecniche per favorire il processo di guarigione del paziente, ed il miglior mantenimento delle abilità professionali dell’operatore sanitario.
Fortunatamente, le abitudini possono essere spezzate, imparando ad esercitare una maggiore consapevolezza del proprio corpo e dei propri stati mentali. Non si tratta quindi soltanto di imparare qualche esercizio meramente tecnico, una sequenza di movimenti o un modo di respirare da attuare ogni tanto, ma un modo più funzionale di vivere, di essere presenti a se stessi nella quotidianità e nella propria professione.
Le tecniche di rilassamento che verranno insegnate sono caratterizzate dalla facilità d’uso e dall’applicabilità in ogni contesto, risultando utilizzabili anche in presenza di altri, in quanto non osservabili dall’esterno, così come potranno essere trasferite anche ai propri pazienti-clienti, interlocutori e/o familiari, per ampliare il risultato terapeutico e personale.
Un corso raccomandato quindi a tutti, professionisti sanitari e non, (anche a chi ritiene di essere immune dallo stress), per essere quanto più efficaci sul lavoro e poter trasferire questa efficacia ai propri pazienti, collaboratori in equipe, oltre che nella comune vita di relazione sociale.
Essendo stato richiesto l’accreditamento E.C.M. per le professioni sanitarie, al termine del corso è prevista una verifica consistente in domande a risposta multipla sugli argomenti trattati e una verifica pratica ove il docente proporrà la simulazione di casi e la corretta esecuzione delle tecniche insegnate.
Per informazioni sulle modalità di iscrizione: sito web http://iriforlombardia.blogspot.it;
contatto email segreteria_irifor@uicilombardia.org
telefono 02/76.01.18.93

Napoli – Presentazione di Cromnia

Ieri, presso i locali della Sezione Provinciale di Napoli dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, si è svolta la presentazione di Cromnia. Nelle ultime settimane si è tanto parlato di questo applicativo che andrebbe a promuovere l’autonomia dei disabili visivi, infatti, esso nasce proprio in seno alle problematiche legate alla minorazione visiva. Cromnia viene alla luce, soltanto, dopo cinque settimane di lavoro, grazie alla spiccata sensibilità di un gruppo di giovani ingegneri della Developer Academy che decidono di creare un’App che discrimini i colori affinché le persone con deficit visivo possano conoscere, abbinare, distinguere, in piena autonomia, i colori. Questa idea è stata accolta con molto entusiasmo dalla Commissione Ausili, Nuove Tecnologie di Napoli che ha stretto una collaborazione con gli sviluppatori dell’App realizzando dei test con i Soci dell’Uici, i quali hanno presenziato numerosi alla presentazione, insieme ai giornalisti e a tante altre persone che hanno gremito il salone della Sezione Provinciale Uici di Napoli durante la presentazione. Erano presenti i docenti che hanno coadiuvato gli sviluppatori durante i mesi di lavoro, StefanoPerna e Ignazio Finizio; gli sviluppatori dell’App, Andrea Aletto, Michele Massuzzi, Raffaele Martone, Luigi Fornaro, Mattia Picariello e Pasquale Tramontano; il Presidente della Sezione Uici di Napoli, Mario Mirabile; Gaetano Cannavacciuolo, Componente Ufficio di Presidenza UICI Campania; il Referente Nazionale della Commissione Ausili, Nuove Tecnologie, componente del Gruppo OSI Giuseppe Fornaro e il Coordinatore della stessa Commissione, Nunziante Esposito; Il comune di Napoli, nella persona di Marisa Scognamiglio. Cromnia ha riscosso un grande successo, infatti, in tanti hanno già scaricato questa prima versione presente sull’App Store da qualche giorno e i pareri sono stati unanime, Cromnia è molto attendibile, rileva con esattezza colori e sfumature. L’auspicio è quello di stringere future collaborazioni tra la Developer Academy e l’Uici affinché si possa trovare una strada nella Tecnologia che favorisca l’autonomia dei minorati della vista.

Cromnia
La nuova app che dà voce ai colori.
Cromnia è un’app nata per migliorare l’autonomia delle persone non vedenti. Cromnia permette di riconoscere colori, luce e trame dei capi ed è completamente accessibile.
Scaricala sull’App Store
www.cromnia-app.com
Invia i tuoi feedback all’email info@cromnia-app.com
La Commissione Ausili, Nuove Tecnologie di Napoli

 

Festival Il Giullare 2017

Quando nel 2008 con timidezza ma coraggio abbiamo proposto il primo Festival Il Giullare, non pensavamo che nel 2017 avremmo realizzato la IX edizione di quello che oggi è il Festival Nazionale del Teatro Contro Ogni Barriera: festival crediamo unico nel suo genere e dopo il Festival Internazionale delle Abilità Differenti di Carpi, il più longevo in Italia.
Come nel format sperimentato fin dalla sua nascita, sono due le sezioni in cui si sviluppa il festival: una dedicata agli eventi collaterali e l’altra con la gara/esibizione delle compagnie selezionate provenienti da ogni parte di Italia nella settimana tra il 17 e il 23 luglio prossimi.

Tutto avrà inizio il prossimo 6 luglio, presso il Centro Jobel, alle ore 21.00 con lo spettacolo teatrale fuori concorso “Vite di Condominio”, per la regia di Maria Elena Germinario, a cura del Centro di Salute Mentale Trani – Bisceglie della Asl/Bat: lo spettacolo, che è il risultato conclusivo di un laboratorio teatrale, racconta la vita di 9 persone, che vivono tutte nello stesso condominio e le cui storie, di ordinaria indifferenza, si intrecciano fino ad incontrarsi in una sorta di ritrovata convivialità e pacifica convivenza.

A partire invece da lunedì 10 luglio e fino al giorno 23, presso alcune attività commerciali di C.so Vittorio Emanuele e C.so Italia, saranno esposte in vetrina opere irregolari di artisti disabili.

Non mancherà la formazione con i workshop “Il Giullare tra arti e terapia” destinati ad operatori e persone con disabilità con almeno due anni di esperienza nel campo artistico/teatrale che il 10 luglio e dal 17 al 23 si realizzeranno presso il Centro Jobel e che avranno come docenti i registi/responsabili delle compagnie teatrali partecipanti al Festival (necessaria iscrizione)

L’11 luglio è, invece, il momento di un gradito ritorno del nostro Festival. Presso Palazzo San Giorgio, alle ore 20.30, Nicole Orlando presenterà il suo libro “Vietato dire non ce la faccio”, con letture dell’attrice Bianca Nappi e reading musicali del duo Chiara Aurora (violoncello) e Debora Di Cugno (voce). L’evento è gratuito, ma sarà necessario prenotarsi telefonando allo 0883/501407 o tramite mail (info@ilgiullare.it).

Il 13 luglio presso il Centro Jobel, alle ore 21.00, la compagnia teatrale del Centro Jobel, condotta da Marco Colonna, presenta il suo tradizionale annuale spettacolo “La mia Terra”: una commedia in atto unico che è una dichiarazione d’amore alla nostra Puglia, dedicata alla nostra cultura, la nostra musica, la nostra comicità, alle nostre radici. Dalle musiche ai testi ed infine ai colori, questo spettacolo regala un tributo speciale ad una terra che ha dato i natali a grandi personaggi che nella storia hanno arricchito la nostra Puglia, rendendola unica e amata per i suoi pregi e a volte odiata per i suoi difetti, ma che nonostante tutto, lascia l’indelebile amore nei suoi confronti.

Il 14 luglio sarà una giornata ricca di appuntamenti: alle ore 18.00, in Piazza Plebiscito, si svolgerà il consueto momento di animazione e festa per i bambini a cura di tutte le realtà partner del Festival “Il Giullare dei Piccoli”. In contemporanea, alle ore 19.00, in Via San Giorgio, partirà la 5° edizione della “Passeggiata in Carrozzina” con gli amministratori pubblici. Alle ore 20.30, infine, da Piazza Plebiscito partirà una parata/spettacolo di Giullari che si snoderà per le vie del centro storico realizzata con il contributo del CSV San Nicola di Bari.

Il 15 luglio ci sarà le seconda edizione del Quadrangolare di calcio “Un calcio oltre la barriera”. Tra le squadre ospiti di quest’anno saranno presenti:
La nazionale di calcio per ragazzi con problemi di salute mentale che, lo scorso anno, ha partecipato al primo mondiale di categoria ad Osaka.
La “Gargano 2000”, squadra di calcio per ragazzi con sindrome di Down di Giovinazzo in collaborazione con una delegazione dell’Anpis.
Una squadra composta dai migranti rifugiati accolti sul territorio dalla Coop. Sociale e di Solidarietà Impresa Sociale “MigrantesLiberi”
Una squadra in rappresentanza delle Istituzioni e di giornalisti della Provincia BT

Alle ore 21.30, sempre il 15 luglio, ci sarà la presentazione di “Crazy for football” il documentario vincitore del David di Donatello nella categoria Miglior Documentario alla presenza del regista Volfango de Biasi (regista e sceneggiatore altresì di film come Iago, Come tu mi vuoi, Natale col Boss, ecc.) e il responsabile della Nazionale per persone con problemi di Salute Mentale dott. Santo Rullo, a cui si ispira il documentario. L’evento è gratuito, ma sarà necessario prenotarsi telefonando allo 0883/501407 o tramite mail (info@ilgiullare.it).

Dal 17 luglio al 22 luglio, presso il Centro Jobel, alle ore 21.00, parte la settimana centrale del Festival, con l’esibizione degli spettacoli in gara provenienti da Caserta, Rovereto, Osimo, Anversa degli Abruzzi, Reggio Calabria precedute come sempre da un anteprima.
Il tutto si concluderà il 23 luglio, con la serata finale di premiazione, alla presenza di ospiti noti e meno noti tra cui Nicoletta e Silvia le ballerine finaliste di Italia got’s talent.

Nei prossimi comunicati seguiranno gli aggiornamenti con tutte le info e i dettagli dei vari eventi, che ad oggi godono del patrocinio gratuito del Comune di Trani e di un piccolo contributo da parte di alcuni sponsor.

Che il giullare abbia inizio allora e come ogni evento che si rispetti, per la regia di Marco Colonna, le riprese di Filippo Di Lernia e il montaggio di Daniele di Chiano, cominciamo con lo Spot del Festival Il Giullare 2017 al link: https://www.youtube.com/watch?v=ySXNebyq6T0

Per essere sempre aggiornati, seguite il sito internet http://www.ilgiullare.it/ e cliccate “Mi piace” sulla
pagina social https://www.facebook.com/festivalilgiullare/.

Conferenza stampa IPASVI, Roma 21 giugno 2017, di Alfio Pulvirenti

Autore: Alfio Pulvirenti

Alla Conferenza stampa, che si è svolta a Roma in via A. Depretis 70, presso la sede dell’IPASVI, Collegio degli Infermieri, erano presenti:
Graziano Libieu ( Presidente IPASVI Carbonia Iglesias), Ilenia Servetti (Infermiera IPASVI Carbonia Iglesias), Paolo del Bufalo (Ufficio stampa IPASVI), Michele Borri (Presidente IPASVI Pavia), Lisanna Grosso (Infermiera sorda, IPASVI Pavia), Gianna Paolini (Interprete LIS), Sabrina Nardi (Cittadinanza Attiva), Amir Cuccalà (Ente Nazionale Sordi), Alfio Pulvirenti (UICI).
Si è trattato di un’altra opportunità per discutere di disabilità. A introdurre e moderare l’evento è stato proprio Graziano Libieu, infermiere, il quale ha detto: “stiamo qui a condividere una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale noi, gli infermieri, operiamo quotidianamente e che parte dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti”.
L’evento traeva le sue mosse dalla collaborazione intercorsa fra l’UICI di Cagliari e il Collegio degli infermieri nell’aver realizzato un volume nel formato braille, destinato ai cittadini ciechi e ipovedenti che, come tutti gli altri, trovandosi in ospedale hanno il diritto di accedere ai documenti utili ad una migliore fruizione dell’assistenza e delle cure. Il volume contiene il documento del Patto Infermiere-Cittadino e il profilo professionale dell’Infermiere.
Gli infermieri, anche con questo gesto molto ragguardevole, esprimono l’estensione del proprio ruolo che vuole andare oltre i confini a cui la cultura dominante, e le altre forze sociali, li vorrebbero relegare.
Gli infermieri dimostrano di essere promotori dell’integrazione dei disabili e a prova di ciò veniva proiettato un filmato in cui un’infermiera sorda, Lisanna Grosso, vincitrice di una borsa di studio, leggeva nel linguaggio dei segni il “Patto Infermiere cittadino” essendo tradotta, per noi presenti, da un’interprete specializzata.
Ogni rappresentante delle diverse Associazioni ha espresso qualche considerazione, apportando il proprio contributo al dibattito.
Il concetto importante, che è emerso al termine della conferenza, riguarda la necessità di fare “rete” per promuovere insieme gli interessi di chi si trova in maggiori difficoltà, stimolando con maggiore efficacia le istituzioni affinché intervengano con maggiore celerità ed appropriatezza.

Cinema per tutti in Lombardia con il kit per le proiezioni audiodescritte e sottotitolate

Un progetto di A.I.A.C.E. Milano

AIACE Milano cura dal 2005 l’iniziativa Cinema senza barriere®, proiezioni di film di normale distribuzione con audiocommento per non vedenti ed ipovedenti e sottotitoli per non udenti. Scopo principale dell’intervento è quello di riconoscere il diritto ad andare al cinema a tutti, anche a persone che richiedono particolari ausili tecnologici per poter godere appieno del film. Lo scopo è l’integrazione sociale e la promozione di una nuova cultura del rispetto tra persone con disabilità sensoriali e normodotati.

Da quest’anno le sale cinematografiche della Lombardia interessate possono partecipare al progetto Cinema senza barriere®, ottenendo un kit per le proiezioni audiodescritte e sottotitolate.

A.I.A.C.E. Milano ha ottenuto infatti un contributo da Fondazione Banca del Monte di Lombardia per l’acquisto di un “kit di proiezione” che contiene tutto il necessario per proiettare con sottotitoli ed audiocommento, da far circuitare sul territorio. Il kit mobile, a disposizione dal mese di Settembre, è già stato prenotato dal cinema Chaplin di Cremona. Tutti i cinema potranno partecipare al bando e avere a disposizione il kit per un periodo di prova di 3 mesi consecutivi. Nel kit sono compresi anche tre film dell’archivio di AIACE Milano con audiocommento e sottotitoli.

Il kit comprende: 1 trasmettitore professionale, in grado di selezionare fino a 80 canali e di trasmettere fino a 100 metri di distanza, 24 ricevitori professionali, in grado di selezionare fino 80 canali e di trasmettere fino a 100 metri di distanza, 24 laccetti porta unità per ricevitori, 24 auricolari monoaurali, regolabili e personalizzabili, 1 Lettore BluRay smart player in grado di scaricare contenuti anche dalla rete e di riprodurre anche file video.

Cinema senza barriere® è il cinema per tutti: una proposta che nasce per condividere cultura, per promuovere la parità nell’uso di un genere di intrattenimento abitualmente destinato esclusivamente alla parte abile della popolazione. L’iniziativa vuole consolidare una nuova cultura dell’integrazione tra due mondi che si frequentano poco, per migliorare l’inserimento dei diversamente abili nel tessuto sociale: persone normodotate e con disabilità potranno andare al cinema assieme, nella stessa sala, per godere dello stesso film.

Il bando è on line sul sito www.mostrainvideo.com e www.lombardiaspettacolo.com

Composizione del kit di trasmettitore e ricevitore per la diffusione/ricezione dell'audiodescrizione

Composizione del kit di trasmettitore e ricevitore per la diffusione/ricezione dell’audiodescrizione

Como – Giornata dell’ipovisione “Io ti vedo così – il mondo visto da un universo parallelo”, a cura di Domenico Cataldo

Autore: Domenico Cataldo

Sabato 20 Maggio, presso l’auditorium della Biblioteca Comunale della città Lariana, ha avuto luogo uno dei primi esperimenti di immedesimazione nello status di ipovisione. L’iniziativa è nata da un confronto avvenuto durante le riunioni della Commissione Regionale, all’interno delle quali si evidenziava la necessità di comunicare al mondo questa problematica ancora poco riconosciuta, col proposito di far comprendere le difficoltà e le percezioni che la caratterizzano, spiegando il mondo vissuto da chi vede poco e male. Sotto l’aspetto pratico si è pensato all’organizzazione di più eventi a cura delle varie sezioni Lombarde, in tutti i capoluoghi di provincia della regione. La nostra sezione territoriale ha provveduto ad implementare questa manifestazione insieme all’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune, pensandola sulla scorta dei percorsi al buio riadattati alla scarsa visione. I destinatari di questa proposta sono stati i vedenti poiché è opinione comune che i soggetti ipovedenti si trovano in una sorta di limbo in quanto affetti da patologie spesso non comprese e non riconoscibili. Accompagnati da guide ipovedenti i visitatori, divisi in gruppi, hanno potuto sperimentare a luci sempre accese, alcune percezioni ipovisive attraverso le seguenti fasi del percorso:
– Visione della mostra “Io ti vedo così”, la cui esposizione è stata autorizzata a tutta la sezione Regionale Lombarda dall’UICI di Forlì-Cesena, composta da fotografie che raffigurano alcuni contesti di vita quotidiana percepiti dagli ipovedenti.
– Simulazioni in movimento: dapprima i visitatori si sono seduti di fronte a due fari abbaglianti, offerti per l’occasione dal Dipartimento di ottica e optometria dell’Università Bicocca di Milano e, con l’assistenza di quattro studentesse della facoltà coordinate dalla Prof.ssa Silvia Tavazzi, è stata ricreata la visione della luce solare che, posta frontalmente, annulla totalmente la visuale ad un ipovedente, è stato inoltre utilizzato un ottotipo con i caratteri progressivamente nascosti per far sentire il disagio che si prova alla classica visita oculistica. In un secondo momento due soci con i volti coperti da passamontagna si avvicinavano ai presenti, sfilando le maschere solo nel punto di maggior vicinanza, a testimoniare l’impossibilità di distinguere i dettagli a distanza, dettagli che si palesano solo se molto ravvicinati. Infine venivano fatti indossare occhialini da nuoto coperti con del nastro che impediva la quasi totalità della vista, ogni paio riportava caratteristiche diverse pensate per simulare varie patologie di ipovisione grave, infatti in quel frangente le persone venivano accompagnate per mano nell’ultima parte del percorso. In sottofondo era presente un accompagnamento di musica diffusa con testi che riproducevano discorsi che sovente gli ipovedenti sono costretti a sentire da chi non capisce e non conosce questo tipo di condizione.
Terminati i percorsi è stato aperto un dibattito al quale hanno preso parte Claudio La Corte (Presidente della Sezione UICI Como), Nicola Stilla (Presidente UICI Lombardia), Bruno Magatti (Assessore Politiche Sociali Comune di Como) Maria Francesca Mariani (Oculista responsabile del Centro Ipovisione Ospedale Sant’Anna Como), Fabio Lepore (Giornalista Ipovedente), Ambra Garancini (Presidente Associazione “Iubilantes” legata alla sezione UICI Como tramite l’organizzazione di varie attività), Domenico Cataldo (referente ipovisione della sezione di Como).
Il pubblico ha risposto con molto entusiasmo e ha dimostrato un certo interesse ad approfondire le tematiche proposte durante tutta la durata dell’evento che, tra i vari percorsi e il dibattito finale è durato circa tre ore, ci è stata chiesta la riproposizione dell’iniziativa, auspicando anche un’estensione dei contenuti.
Per maggiori informazioni è possibile contattare Domenico Cataldo
mail: domenicocataldo1974@tiscali.it

Firenze – Imparare dai giovani, di Antonio Quatraro

Autore: Antonio Quatraro

Davide, uno studente del liceo musicale di Udine mi ha raccontato la sua esperienza agli esami di maturità. Mi ha colpito la chiarezza e l’equilibrio con cui ha vissuto un momento importante nella vita di ogni studente giudizioso, che, nonostante la approssimazione e l’indifferenza delle strutture che dovrebbero essere educative, si preoccupa di essere d’aiuto agli altri. Non si dica che l’episodio raccontato fa parte della normalità, nella nostra scuola, perché lo scandalo è proprio accettare che la norma sia questa!
Ogni altro commento lo lascio a voi.
Antonio Quatraro

Scrive dunque Davide:
Per quanto riguarda l’esame di maturità, sebbene stia procedendo bene sul piano dei contenuti (ho finito gli scritti e lunedì prossimo sosterrò l’orale), mi sento in dovere di segnalarle alcune problematiche riscontrate con i formati delle prove: in particolare, la prima prova (italiano) è stata inviata in formato .mp3 (che, come forse potrà intuire, è del tutto inutile), costringendo la mia insegnante di sostegno a leggermi velocemente le tracce in modo che io non perdessi troppo tempo nella scelta (sarebbe opportuno capire se la scuola ha sbagliato nella richiesta o se, come mi è stato detto, il ministero non invia altri formati, cosa che, a mio avviso, è piuttosto inspiegabile).
Inoltre, per farle capire quanto la nostra scuola sia indietro (non solo dal punto di vista organizzativo, ma anche sotto altri aspetti), mi permetto di segnalarle, per quanto riguarda la seconda prova, il fatto che a salvarmi è stata, in senso letterale, la fortuna (non avendo l’istituto scolastico provveduto in tempo alla preparazione della stampante e dei programmi adeguati, essendo questi in parte mal funzionanti; il fatto che sia uscita un’analisi fattibile senza stampa mi ha evitato una mattinata davvero complessa).
Infine, sempre in un’ottica di rispetto e inclusione, voglio sottolinearle come uno dei nostri commissari esterni (nello specifico il docente di matematica e fisica) designato dal ministero (suppongo), nonostante sia stato avvertito della presenza di un non-vedente (e nonostante l’insegnante di sostegno lo avesse pregato di non inserire nel compito della terza prova domande inerenti concetti visivi o che, comunque, avrebbero implicato risoluzioni grafiche), ha pensato bene di creare una prova nella quale due dei tre problemi implicavano proprio la vista (tant’è vero che l’insegnante di sostegno mi ha anche sottolineato come la risoluzione analitica del primo quesito fosse assai difficile e come nel terzo, accanto a una formula, bisognasse descrivere i movimenti di una carica elettrica all’interno di un campo magnetico (che, naturalmente, richiedono l’analisi di un grafico per essere compresi).
Spero lei mi scuserà per questa lunga (e, forse, noiosa) mail, ma, essendo lei in contatto con il ministero ed essendo il Presidente della Commissione studi musicali, ritengo utile portare alla sua conoscenza queste evidenti crepe nell’accessibilità e nella preparazione del materiale che, a mio avviso, andranno perfezionate per gli allievi futuri.

Treviso – Atletica a Treviso, di Roberto Tonini

L’atletica è uno degli sport più popolari del panorama parolimpico internazionale, è praticato in più di cento paesi in tutto il mondo da atleti con disabilità fisica, sensoriale ed intellettiva. Ipovedenti e non vedenti possono gareggiare insieme ad un atleta guida. L’ UNIVOC di Treviso ha fatto sua la versatilità di questo sport, coinvolgendo un gruppo di 12 soci UICI, di tutte le età: da ragazzi delle Medie a signori e signore over 50. Sono già tre anni che il gruppo si riunisce, con i suoi eccezionali accompagnatori volontari, e si allena tutti i sabati, nove mesi su dodici, presso gli adeguati impianti sportivi Comunali cittadini, indoor e all’aperto.
Cinque atleti del gruppo hanno iniziato a svolgere attività agonistica, correndo gli 80 metri piani in due manifestazioni sportive aperte a tutti, l’ultima a Ponzano il 25 giugno. Tre atleti, si dedicano al lancio del peso, sotto la esperta supervisione di Pierina Furlanetto, che ha partecipato più volte alle parolimpiadi. Impensabile questa importante attività senza il prezioso aiuto di amatori e soprattutto agonisti titolati, che accompagnano i non vedenti, ai quali va il nostro ringraziamento. Per settembre puntiamo ad aumentare gli sportivi che si avvicinano alle gare, con nuove discipline.
Roberto Tonini

Foto di gruppo degli atleti

 

Commissione Nal – Verbale della riunione, 29 maggio: “Periti fonici e trascrittori forensi”

Commissione NAL nuove attività lavorative
Coordinatore dott. Valter Calò

OGGETTO: cooperativa periti fonici e trascrittori forensi.

Il giorno 29, del mese di maggio, dell’anno 2017, in audio conferenza alle ore 10, si è riunito il gruppo di lavoro dell’UICI per lo studio di fattibilità e la costituzione di una cooperativa di periti fonici e trascrittori in ambito forense.

Presenti:
dott. Valter Calò, coordinatore della Commissione Nuove Attività Lavorative dell’UICI e moderatore dell’incontro
avv. Stefano Tortini, vicepresidente UICI
Eugenio Saltarel, componente uff. di Presidenza e coordinatore commissioni UICI
avv. Franco Giangualano I.RI.FO.R.
prof. Luciano Romito, docente di linguistica generale e fonetica forense presso l’università della Calabria e responsabile del gruppo di fonetica forense all’interno dell’AISV (Associazione Italiana di Scienze della Voce)
dott. Emanuele Cervo, manager
dott.ssa Chiara Tirelli, vicepresidente I.RI.FO.R. dell’Emilia-Romagna e corsista perito fonico e trascrittore anno accademico 2009/2010
dott. Marco Pronello, membro della Commissione Nuove Attività Lavorative UICI e corsista perito fonico e trascrittore forense anno accademico 2009/2010.

Dopo i saluti e i ringraziamenti ai convenuti e in particolare al prof. Romito da parte del dott. Calò e dei componenti la Direzione Nazionale, si dà inizio alla prima sessione dei lavori.

.1 Calò sintetizza i motivi per cui la Commissione NAL ha preso in carico l’analisi approfondita di questa figura professionale. Si è appurato che l’inquadramento del perito fonico non è chiaro, al di fuori di alcuni albi regionali, Toscana e Basilicata, inoltre ai più erano sconosciute le mansioni di tale figura professionale.
Uno studio della commissione NAL ha infatti evidenziato che non esiste una normativa che regoli e riconosca questa professione a livello nazionale.
Calò evidenzia che sono state svolte analisi specifiche sullo stato dell’arte dei software utilizzati per il trattamento dei segnali audio e sono emerse alcune criticità riguardanti la piena accessibilità ai lettori di schermo. Il che fa sì che il lavoro del perito fonico non sia al momento esercitabile in totale autonomia da parte di un disabile visivo, che può però tranquillamente essere affiancato da un ausiliario esperto nel trattamento dei grafici d’onda.
Facendo comunque tesoro dell’esperienza positiva di Marco Pronello, che ha frequentato il corso per periti fonici e trascrittori organizzato dall’I.RI.FO.R. e dall’università della Calabria nell’anno accademico 2009/2010 e che sta proficuamente lavorando, si è pensato di ricontattare tutti i corsisti per parlare dell’eventualità di costituire una cooperativa.
È intervenuta a tale proposito la Direzione Nazionale nella persona di Eugenio Saltarel, che ha premiato il lavoro svolto fino ad oggi dalla Commissione NAL e ci ha sollecitato a proseguire verso il raggiungimento dell’obiettivo. In aprile, a Bologna, si è svolta la prima riunione del gruppo di lavoro, presenti il Presidente Nazionale UICI dott. Barbuto, il Vicepresidente dott. Tortini, il coordinatore Commissioni dott. Saltarel e il vicepresidente IRiFoR Vita, oltre al manager dott. Cervo e il coordinatore Commissione NAL dott. Calò.
La finalità era presentare e analizzare la fattibilità del progetto: ci sono sette persone interessate, tra i corsisti del 2009. Quella riunione aveva evidenziato delle criticità che sono state annotate e approfondite, ma soprattutto sono state trovate delle risposte positive.

.2 Intervento del professor Romito .
Il Professore credeva fermamente nella possibilità di successo del progetto già all’epoca dello svolgimento del primo corso, in quanto la trascrizione forense sembra cucita su misura sulle abilità tipiche dei minorati visivi; il fatto di non poter utilizzare la vista nel caso è una risorsa, infatti negli ipovedenti e non vedenti sono stimolate altre percezioni che permettono di ascoltare in maniera più globale e raffinata, percependo le sfumature ambientali e di linguaggio.
I Periti fonici trascrittori in Italia non hanno un percorso formativo chiaro e definito; con il corso del 2009 (tenutosi dal Prof. Romito), si sono definite le competenze necessarie per poter esercitare tale professione che fino a quella data non era in alcun modo regolata ed organizzata.
Il professor Romito ha evidenziato alcune lacune riscontrate nel 2009, alle quali è necessario porre rimedio: una lacuna fondamentale è la conoscenza dei dialetti Regionali e le loro sfumature locali, specialmente del sud Italia, in quanto la maggior parte delle intercettazioni riguardano la criminalità organizzata particolarmente radicata nel nostro mezzogiorno, ma non solo . A tal fine è necessario creare una rete di persone su tutto il territorio Nazionale che interpretino correttamente i file audio delle intercettazioni, le quali si affiancheranno al perito fonico trascrittore. Il prof. Romito, ha precisato che attualmente c’è carenza di profili da impiegare sia nello trascrivere che nel peritare, perché pochi in proporzione sono i periti con competenze specifiche nella comprensione dei dialetti meridionali. La soluzione sarebbe l’affiancamento a questi periti di persone con competenze di interpretazione dialettofona, anche non periti, per fare la prima traduzione.
Di albi in Italia non se ne fanno più, ma conviene avere una qualche certificazione. Quello che Romito sta cercando di ottenere è che siano le associazioni scientifiche, non a creare un albo, ma a riconoscere e certificare le persone con particolari competenze. Come coordinatore nazionale del Gruppo di Fonetica Forense (GFF) sta promuovendo in seno al gruppo un comitato scientifico in cui una persona dell’UICI o, meglio, della futura cooperativa dovrebbe entrare per farsi latore delle esigenze dei periti non vedenti. Il GFF crea una rete sul territorio per trovare esperti dialettofoni e linguistici per tradurre parti di intercettazioni che il perito non parlante quel dialetto non comprende.
La rete va fatta sul territorio, quindi nel GFF dovrebbe esserci un rappresentante di area che coordina le competenze sul suo territorio e a questo referente saranno comunicate le necessità per trovare le competenze in sede.
Il ruolo della persona che viene ricercata può essere o di collaboratore del perito, oppure di esperto linguistico. In questo ultimo caso, la Cassazione sta dando degli incarichi collegiali, cioè nomina un perito e gli affianca contestualmente la figura dell’esperto linguistico.
Calò chiede al professore se questa figura di esperto di dialetti e collaboratore dei periti, sfruttando la nostra presenza su tutto il territorio Nazionale, potremmo occuparla noi.
Il professore è convinto che noi non vedenti e ipovedenti potremmo costituire questa rete in tutta Italia, ottimo sarebbe che queste persone fossero periti fonici e trascrittori, ma non necessariamente lo devono essere.
La commissione NAL si incaricherà di ricercare tra i nostri soci queste persone, in modo da istituire una rete su tutto il territorio Nazionale che collabori con i nostri periti.
In questa rete futura non ci sarà un albo, ma sarà il GFF che controllerà; fondamentale che sia presente un nostro rappresentante in seno al GFF.

.3 intervento dei partecipanti alla riunione:
Tortini ha apprezzato molto l’intervento di Romito. Occorre lavorare parecchio per costruire i presupposti per concretizzare questo progetto. Bisogna far comprendere a questo sistema la necessità di lavorare con una rete che ha cognizione di causa. Il problema è che potrebbe esserci qualche complicazione nel fatto che i giudici hanno discrezionalità nello scegliere. Da parte di Tortini c’è la totale disponibilità anche a livello istituzionale.
Saltarel dice che bisogna essere molto chiari quanto all’aspetto economico con chi dovrà entrare in cooperativa.
Calò chiede chiarimenti sui costi dei collaboratori dei periti e degli esperti linguistici, cioè se questi rientrano nei compensi definiti da vacazione, nel caso dei periti del giudice o dei consulenti della procura.
Romito risponde che le vacazioni sono relative ad attività esercitata da un professionista che presta la sua opera come perito su richiesta dell’autorità giudiziaria, quindi soggetta a tariffe prefissate; mentre la remunerazione di un eventuale esperto sono da considerarsi consulenze esterne e remunerate secondo le tariffe ordinarie. Romito sottolinea che le perizie non sono solo forensi, ma vengono richieste parallelamente anche dagli inquisiti, come perizia di parte, queste hanno tariffe professionali e non vincolate dal giudice.
Giangualano, in qualità di avvocato, conferma che le scelte dei giudici seguono l’istinto o la loro esperienza, che le specificità dialettali sono molte e diverse anche all’interno di una stessa regione, poi mette a disposizione la piattaforma informatica dell’I.RI.FO.R. per eventuali corsi.

.4 Cervo parla delle cooperative.
Il mercato può fare la differenza, perché se formiamo in maniera completa chi farà questa esperienza, Procure, Tribunali, autorità giudiziaria potrebbero essere sensibilizzati dal livello qualitativo dell’offerta consulenziale.
Entrando nel merito, le cooperative sociali sono di due tipologie: di tipo a e di tipo b. quelle che ci interessano sono quelle di tipo b che hanno lo scopo di inserire nel mondo del lavoro persone svantaggiate.
C’è un grado minimo di disabilità per entrare nella cooperativa sociale e almeno il 30% dei soci dev’essere portatore di disabilità. La responsabilità illimitata da parte dei soci esisteva fino all’inizio degli anni 2000, adesso è superata. La responsabilità è limitata al capitale versato.
Queste società sono equiparabili alle società di capitali, SPA SRL. Se la cooperativa nella sua vita di impresa perde in maniera tale da abbattere il valore dell’intero capitale, i soci, in caso di recesso, non hanno diritto ad essere liquidati della quota versata, in quanto il capitale non è più sussistente; perdono solo la quota versata e non oltre.
Un’azienda deve essere in grado autonomamente di creare le risorse per il proprio sostentamento. Nel caso non si stia creando una struttura avente scopo assistenziale, questa struttura deve mettersi a mercato e deve essere in grado di perdurare nel tempo. E cooperative sociali sono cooperative a mutualità prevalente di diritto e onlus di diritto, cioè sono società finalizzate o al servizio alla persona, o a recupero di svantaggiati, rappresentano dal punto di vista dell’imposizione fiscale un beneficio, perché di fatto c’è una notevole defiscalizzazione dei contributi. Un lavoratore portatore di handicap ha un costo di contributi minimale, non confrontabile con altri tipi di lavoro dipendente.
I soci devono avere un rapporto di lavoro subordinato o parasubordinato, quindi collaborazioni coordinate e continuative, partita iva, lavoratori dipendenti full time o part time, a tempo determinato o indeterminato.
In alcuni casi le amministrazioni pubbliche per appalti al di sotto di un certo limite di spesa, possono conferire l’appalto alla cooperativa sociale per assegnazione diretta. Quanto agli sgravi fiscali dal punto di vista contributivo, un dipendente part time a 12 ore settimanali costa all’azienda circa 4000 euro l’anno e ne percepisce pochi di meno. I dipendenti e i soci possono essere portatori di handicap e normodotati.
Il numero di soci di una cooperativa è minimo tre se si tratta di persone fisiche, minimo nove se sono comprese anche persone giuridiche (una o più).
Ci sono tipologie diverse di soci: lavoratori, volontari o sovventori. I soci lavoratori possono essere dipendenti o autonomi con partita iva.
La gestione dell’azienda è come quella delle società di capitali, vi è un’assemblea di soci, e un’amministratore unico o un CDA, meglio se costituito da un numero dispari di consiglieri, per evitare lo stallo di un pareggio nelle decisioni. È consigliabile costituire la cooperativa in modalità A + B, ricordando che il tipo A si può occupare di gestione dei servizi socio-sanitari ed educativi mentre il tipo B può esercitare lo svolgimento di attività produttive finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate
Calò consiglia di approfondire la parte sulle cooperative in dettaglio il pomeriggio, alla presenza dei possibili partecipanti; quello che interessa la mattina è capire il rapporto col giudice, ovvero analizzare le modalità che attua il giudice nell’assegnare fisicamente una perizia ad una cooperativa o società, sapendo che il rapporto tra giudice e perito o persona autorizzata è diretto ad personam.
Romito spiega che l’incarico è dato ad una persona fisica, anche se il consulente è una persona giuridica come per esempio l’arma dei carabinieri. Questa persona fisica ha la responsabilità legale. Si può bypassare il problema prevedendo alcuni responsabili e periti sul terrritorio in diverse zone. Il perito fa il lavoro di perizia; avrà una rete di collaboratori, ma il Codice di Procedura Penale dice che il perito nominato è il responsabile unico della perizia. Di fatto esiste una figura generale di perito presente sul territorio, che assume l’incarico e poi subappalta il lavoro, rimanendo tuttavia responsabile di ciò che è stato scritto. Quindi il perito si avvale di collaboratori che sono di sua fiducia.

.5 intervento di Pronello.
Si evince dalla sua esperienza e da quanto detto da Romito che è importante anche formare i periti dal punto di vista del linguaggio tecnico, perché possano comunicare compitamente con il giudice: è opportuno usare una terminologia professionale e tecnica per dimostrare sul campo la competenza e la professionalità. Molto spesso in udienza si sentono periti esprimersi in maniera imprecisa, denotando scarse doti professionali e anche scarsa istruzione.
Il lavoro di perizia è, come detto anche da Romito, non una mera trascrizione, ma un racconto dei fatti, da cui deve trasparire chiaramente il contesto anche sociale ed umano dei soggetti, in modo da permettere al giudice di farsi un pieno libero convincimento. Più un perito è bravo a “proporre”, più completo e obiettivo sarà il convincimento del giudice sul suo operato.

.6 conclusioni.
Tortini afferma che chi interverrà nel formare la cooperativa dev’essere fortemente motivato, ringrazia la commissione NAL per l’intenso e ottimo lavoro e si complimenta con il suo coordinatore per la gestione dell’audio conferenza.
Romito ribadisce che una persona espressione della realtà dell’Unione o della cooperativa dovrà essere membro del GFF.
Calò sfrutta la presenza del professor Romito chiedendogli un parere su un’altro progetto in sviluppo dalla sua Commissione in collaborazione con il vicepresidente Tortini: il progetto del tecnico trascrittore inquadrato nelle forze dell’ordine. Il progetto è molto apprezzato da Romito, che afferma che questa è un’ottima strada da percorrere.
Calò lascia la chiusura dei lavori al Vicepresidente Nazionale Tortini, il quale saluta e ringrazia tutti i partecipanti ribadendo la sua disponibilità a nome dell’Unione.
La prima sessione dell’audioconferenza si chiude alle 11.50.

La seconda sessione si apre alle ore 15.
Presenti:
dott. Valter Calò
dott. Emanuele Cervo
dott. Massimo vita, vicepresidente I.RI.FO.R.
dott. Marco Pronello
dott.ssa Chiara Tirelli.
Presenti solo due corsisti 2009, Pronello e Tirelli, successivamente si è appurato che ci sono stati errori di comunicazione tra gli interessati e mancata lettura delle e-mail di convocazione.
Data l’importanza della riunione, si è cosi deciso di riconvocare tutti i corsisti 2009 interessati, al fine di creare le basi condivise di sviluppo del progetto.
Contemporaneamente verrà analizzata la fattibilità di un nuovo corso di Perito Fonico e Trascrittore.
Massimo Vita ha dato la piena disponibilità e sostegno da parte dell’I.RI.FO.R.
I presenti, durante l’attesa, hanno ripercorso i punti essenziali dell’incontro svoltosi in mattinata, valutandoli positivamente. Novità importante, la necessità di creare una rete Nazionale di persone che abbiano una buona conoscenza dei numerosi dialetti, questo darebbe la possibilità a parecchie persone di entrare a far parte di questa cooperativa. A questa nuova figura che si è delineata durante la riunione, verrà richiesta una buona conoscenza dell’italiano, così come di una espressione dialettale del nostro territorio. Questa possibilità ci induce a fare una profonda analisi di questa nuova situazione creatasi, pensando a corsi sulla dialettologia e ad un nuovo corso di perito fonico trascrittore da programmare nel meridione d’Italia, oltre ad un eventuale corso di aggiornamento dei corsisti 2009.
Chiusura dei lavori h 15:41.

Giulio Romani, neo segretario First Cisl, partecipazione e fiducia per ricostruire il lavoro senza escludere i disabili, di Vincenzo Massa

Autore: Vincenzo Massa

Il teatro Eliseo di Roma ,dal cinque all’otto giugno, ha ospitato il primo congresso nazionale della First Cisl. Il segretario uscente Giulio Romani durante la sua relazione, oltre a tracciare lo stato di salute del sistema bancario, assicurativo, della riscossione dei tributi e del mondo finanziario, ha stigmatizzato l’ azione dei manager e dei dirigenti del settore, ha voluto lanciare un appello e, contemporaneamente, una sfida per far ritornare le persone e i territori al centro dell’azione economica del credito. Insomma, basta speculazione e finanza creativa, avanti tutta con la concretezza attraverso nuovi investimenti per l’economia reale. Lo scopo è quello di ricostruire quella fiducia venuta meno a causa della crisi profonda e degli scandali che hanno colpito il settore bancario, per tutte ricordiamo le banche venete o Monte Paschi Siena. Elemento di forte cambiamento dovrà essere, quindi, la partecipazione di tutti. Romani ha richiamato forte la responsabilità di includere anche i disabili in questo processo che dovrà portare all’innovazione e alla ricostruzione del lavoro. Ascoltiamo le risposte del riconfermato segretario generale First Cisl Giulio Romani alle nostre domande.
D. Segretario, cos’è la First Cisl
R. La First è la Federazione Italiana dei servizi del terziario a rete, la R sta per rete; l’ambizione è quella di costruire una Federazione che allarghi la propria dimensione dal mondo finanziario a quella di tutti i servizi a rete, perché pensiamo che sarà necessario rivedere l’impianto generale dei contratti nazionali in Italia e quindi sarà necessario avere un sindacato in grado di regolare contemporaneamente tutto ciò che è il servizio a rete. Oggi con la digitalizzazione c’è confusione di lavori fra, per esempio, servizi telefonici e servizi finanziari e assicurativi; e quindi la necessità di fare un sindacato più ampio. Noi, però, nel frattempo, rappresentiamo bancari, assicurativi, esattoriali e autorici.

D. Nella sua relazione ha parlato della sfida e della partecipazione della fiducia. Come si vince questa battaglia nel sistema globale che troppo spesso nel settore del credito, riscossione e assicurazione porta all’esclusione dei minorati della vista che rischiano di non essere più presenti nel contesto produttivo di settore?
R. Vincere la battaglia è difficile, intanto sarebbe importante mettere in campo le forze per provare a vincerla. È un battaglia che la Cisl prova a giocare dalla sua nascita e purtroppo non con fortuna. Noi crediamo che i tempi nel settore finanziario siano maturi, perché il bisogno di fiducia che noi sentiamo da sempre e che è alla base di un sistema partecipativo che è fatto di dialogo e di fiducia essenzialmente, è diventato una necessità economica del sistema bancario; prima era scontata la fiducia per il sistema bancario, oggi non lo è più e la carenza di fiducia nei confronti del sistema è diventato un problema di natura economica; quindi, noi partiamo da lì, dal fatto che sia possibile, perché in questo momento è un interesse comune. Partiamo da lì per dire che dobbiamo ricostruire sia il tessuto sociale sia i rapporti interni alle aziende, in modo tale da ricostruire un ambiente lavorativo, prima di tutto, e un modo di lavorare, un modo di produrre, un obiettivo di produzione, quindi parliamo di reddito sociale oltre che di reddito per l’impresa, che insieme possa essere raggiungibile attraverso meccanismi di partecipazione, a partire dalla partecipazione organizzativa ma poi, perché no, anche quella gestionale. È chiaro che in un ambito come questo, la valorizzazione di tutte le persone, in quanto tali, in quanto centrali, come soggetto del lavoro e della produzione, è fondamentale e quindi è fondamentale la valorizzazione anche di chi è portatore di una disabilità ma che ovviamente può dare molto, tanto più potrà dare in un ambito in cui il lavoro digitalizzato cambia completamente i propri connotati. Nel mondo dei servizi e dei servizi finanziari in particolare, il lavoro con il digitale conoscerà un’esperienza nuova, quella della carenza di spazio e di tempo, o meglio della differenza di spazio e di tempo, non c’è più un luogo spazio temporale in cui questo lavoro si può svolgere. Questo, paradossalmente, rende più agevole il lavoro anche di chi, invece nel luogo e nel tempo, aveva qualche difficoltà in più.

D. Lei dal palco del congresso della First ha lanciato una sfida molto ambiziosa: un settore che dia voce alla disabilità. Ci può anticipare qualcosa di questo progetto?
R. Sì, in realtà è una cosa più ampia; noi stiamo lavorando da anni attraverso una associazione che si chiama FIRT SOCIAL LIFE nel mondo della promozione sociale. Abbiamo fatto operazioni prevalentemente sulla cultura e la legalità, non quindi sul tema delle disabilità di cui ci siamo comunque sempre occupati attraverso il nostro coordinamento nazionale di parità. Per la verità, questa esperienza, è un’esperienza molto importante che noi riteniamo indispensabile per coltivare quel tessuto sociale che è necessario, appunto, ad un mondo economicamente più responsabile e quindi abbiamo deciso di dare a questa esperienza una connotazione più politica, non soltanto una sorta di doppio lavoro del sindacalista, ma un lavoro del sindacalista. Dentro a questa idea, abbiamo immaginato di poter includere non soltanto, appunto, le attività di promozione sociale, ma anche le attività di sostegno alle diverse abilità, e questo lo abbiamo fatto includendo dentro un settore politico – credo che siamo il primo sindacato ad aver costituito al proprio interno un settore politicamente qualificato, quindi al pari degli altri settori che si occupano delle alte professionalità piuttosto che della contrattazione aziendale – un settore del sociale che si chiamerà Social First. Come motori di Social First lavoreranno due associazione, una è appunto First Social Life che già esisteva e l’altra è un’associazione che si chiama Abili Oltre e che si occuperà proprio di progetti a sostegno delle diverse abilità.

Giulio Romani

Giulio Romani

Giulio Romano durante il Congresso nazionale di First Cisl

Giulio Romano durante il Congresso nazionale di First Cisl