Bolzano – Non vedenti appassionati di montagna esplorano la Val di Fassa

Le persone cieche o ipovedenti nella vita quotidiana spesso sono gravemente limitate nella loro spontaneità. Per lo svolgimento di tante attività, anche quelle del tempo libero, il minorato della vista necessità di una guida vedente, la quale deve essere organizzata preventivamente. E non sempre è a disposizione. Per soddisfare questa necessità, e per promuovere il contatto tra i minorati della vista, l’Unione Ciechi ed Ipovedenti organizza ogni anno numerose iniziative, sia culturali che ricreative. Socializzando, i partecipanti possono confrontarsi tra loro e scambiare informazioni ed esperienze e vivere inoltre dei belli momenti in compagnia.
Nell’ambito di queste attività viene proposta ai soci ogni anno una settimana di escursioni in montagna la quale quest’anno aveva luogo in Val di Fassa. Ne hanno preso parte 27 persone appassionate di montagna non vedenti, ipovedenti o vedenti. I partecipanti sono stati divisi in 2 gruppi, così che di volta in volta i camminatori più e meno esperti hanno potuto scegliere la gita giornaliera adatta a loro. Le singole escursioni durante la settimana hanno portato in Val San Nicolò o alla Malga Lusia (2338 m), al Lago di Cece in Val Maggiore, nonché dal Passo Rolle intorno al Monte Cristo Pensante (2200 m). La tappa principale hanno portato in Val Duron e sul Rifugio Micheluzzi (ca. 1860 m) da dove alcuni hanno proseguito il camino fino al Rifugio Antermoia (2496 m). La settimana di escursioni è stata conclusa con un pranzo al Passo Carezza verso il Latemar.
Un ringraziamento e apprezzamento speciale va agli accompagnatori vedenti, i quali essendosi messi a disposizione per l’iniziativa hanno reso possibile questa stupenda esperienza vissuta nelle montagne della Val di Fassa, inoltre a coloro i quali si sono assunti l’incarico della programmazione delle singole gite nonché dello svolgimento della settimana.
L’Unione Ciechi e Ipovedenti con sede in Bolzano, Via Garibaldi 6, Tel. 0471971117,
www.unioneciechi.bz.it, è a disposizione di tutte le persone con gravi disturbi visivi e dei loro familiari per consulenze e sostegno di vario genere. Riunisce i minorati della vista di tutti e tre i gruppi linguistici, li rappresenta e tutela i loro interessi, fornisce aiuto per l’espletamento delle pratiche di pensione e simili, procura ausili tiflotecnici e aiuta nella presentazione delle relative domande di contributo, si occupa sia della formazione professionale che dell’inserimento nel mondo del lavoro e organizza soggiorni estivi nonché attività culturali.

Info: Unione Ciechi ed Ipovedenti Alto Adige
Tel.: 0471-971117 E-Mail: info@unioneciechi.bz.it

Foto scattata durante la settimana di escursioni in montagna dei soci dell'Unione, tenutasi in Val di Fassa

Foto di un gruppo di soci dell’Unione durante la settimana di escursioni in montagna, tenutasi in Val di Fassa

Foto di un altro gruppo di soci dell'Unione durante la settimana di escursioni in montagna, tenutasi in Val di Fassa

Foto di un altro gruppo di soci dell’Unione durante la settimana di escursioni in montagna, tenutasi in Val di Fassa

Lecco – Premana per vivere, sentire, toccare e gustare la vita di un tempo, di Angela Gianola

Sabato 13 Ottobre un folto gruppo di soci e amici dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Lecco, ha partecipato a una visita guidata alla manifestazione “Premana rivive l’antico 2018” giunta ormai alla decima edizione.
Premana è un paese di 2200 abitanti, posto a 1000 metri di altitudine in provincia di Lecco, noto per la sua produzione di forbici e coltelli.
La manifestazione che si svolge ogni 2 anni, rappresenta uno spaccato della vita quotidiana degli abitanti del paese, agli inizi del 1900, e richiama migliaia di visitatori (quest’anno circa 8000) grazie all’ormai consolidata organizzazione e alla collaborazione degli abitanti del paese (i figuranti erano circa 500).
Si snoda su un percorso di circa 2 chilometri, partendo dal fondo valle, dove è stata ricostruita una ruota di legno simile a quella dei mulini che, grazie all’acqua del vicino torrente, fa muovere i magli all’interno delle officine per la lavorazione del ferro. Nelle vicinanze si possono vedere i minatori e i taglialegna al lavoro e i carbonai che preparano il carbone, indispensabile nelle stesse officine.
Proseguendo lungo il percorso verso il paese, si possono osservare le donne al lavoro nei prati e nei piccoli campi o mentre accudiscono il bestiame nelle stalle.
Sono sempre le donne che, con il latte delle mucche e delle capre, preparano burro, formaggio e ricotta o che fabbricano il sapone che utilizzeranno per lavare i panni.
Nonostante la vita difficile, gli abitanti riuscivano anche a trovare il tempo per divertirsi in compagnia. Lungo il percorso è possibile vedere la rappresentazione di una di queste feste che, per la verità si fanno ancora oggi.
Al termine della monticazione del bestiame, in ogni alpeggio si festeggiava con il Past, facendo bollire, in un grosso calderone, una pecora o un montone; con il brodo si faceva poi una squisita minestra, quindi si mangiava tutti in compagnia, accompagnando il pasto con vino e canti.
Poiché, nelle precedenti 2 visite, il gruppo dell’Uici non era riuscito a terminare il percorso, per mancanza di tempo, quest’anno si è deciso di trascurare la prima parte della manifestazione per approfondire meglio quella all’interno del paese.
Accompagnati dalle nostre 2 guide, Maria ed Efrem, che si sono dimostrate molto disponibili e attente alle nostre esigenze, abbiamo iniziato la visita assistendo alla preparazione delle salamelle, con un impasto costituito, prevalentemente, da carne di maiale.
Abbiamo quindi visitato l’antico forno, dove le donne portavano, per farle cuocere, le loro pagnotte di farina di segale.
Proseguendo la visita nel vecchio nucleo del paese, siamo entrati nelle case, costituite spesso da 2 o 3 piccoli ambienti, totalmente privi di qualsiasi confort, senza servizi e riscaldati solo da un camino o da una piccola stufa in cucina.
In queste povere case, abbiamo assaggiato formaggi, salumi e prodotti della gastronomia locale.
I panni si lavavano al lavatoio pubblico, per gli abiti maschili si andava dal sarto, mentre quelli femminili venivano tagliati e cuciti dalle stesse donne.
L’abito di tutti i giorni era il coton, la cui lunga gonna plissettata, richiedeva molto lavoro per mantenere in buono stato le piccole pieghe. Il coton veniva completato da una camicia bianca con le maniche a sbuffo ricamate e con i pizzi, da un grembiule scuro e da un foulard per le spalle.
Ma il vero capolavoro era il morel, l’abito da sposa, ricco di pizzi e di ricami.
Ogni donna del paese li possiede entrambi ancora oggi, anche se li indossa molto raramente.
Abbiamo visto anche un antico telaio, grazie al quale, utilizzando stoffe di scarto, si fabbricavano i borash, piccole coperte da mettere sulle spalle per proteggerle, quando si utilizzava la gerla. La tosatura delle pecore era di solito affidata agli uomini, ma la cardatura e la filatura della lana, così come il confezionamento di maglioni e calze, era esclusivamente compito delle donne.
Le donne, partendo da una soletta di gomma, fabbricavano anche i scapin, pantofole di velluto che, insieme agli zoccoli in legno fabbricati dagli uomini, costituivano le calzature di tutti i giorni.
Gli uomini, oltre agli zoccoli, fabbricavano rastrelli, gerla, collari in legno per le capre, bastoni dal manico ricurvo, attrezzi per la lavorazione del latte, come le zangole, attrezzi per la casa come scodelle, sedie, culle ecc.
Agli inizi del 900 si iniziava l’attività che avrebbe fatto conoscere Premana in tutta Italia, cioè la fabbricazione di forbici e coltelli.
Non poteva mancare la visita a una stamperia e, quindi, a un’officina dove ci sono state mostrate tutte le fasi della lavorazione di questi articoli da taglio.
Ma a Premana si fabbricavano e si fabbricano ancora i campanacci per le mucche e per le capre e noi abbiamo potuto assistere anche alle varie fasi di questa lavorazione.
I premanesi erano bravi anche nella lavorazione del ferro battuto, alcuni di loro sono emigrati a Venezia dove fabbricavano i ferri per le gondole.
I loro discendenti sono tornati a Premana, in occasione della manifestazione, per mostrare la lavorazione del ferro battuto.
Naturalmente non poteva mancare l’addetto alla lavorazione e alla pulizia dei paioli in rame, molto utilizzati nella lavorazione del latte e per fare la polenta, piatto che costituiva la base dell’alimentazione.
Non sono mancati momenti di coinvolgimento e di emozione, come quando, in piazza del Consiglio, abbiamo ascoltato il gruppo dei coscritti cantare la canzone il minatore.
Il museo etnografico, che raggruppa in un unico spazio, la storia e le tradizioni del paese, è stato l’ultima tappa della nostra visita.
Siamo quindi risaliti sul bus di linea per il rientro, stanchi ma soddisfatti.

Angela Gianola
Referente Commissione Regionale Ipovedenti
Sezione U.I.C.I. Lecco

La musica: un ponte fra noi, di Ilaria Cavallaro e Gabriele Sacchi

Nella giornata di domenica 16 settembre 2018, la nostra orchestra giovanile, ha avuto modo di partecipare ad un iniziativa svolta in collaborazione con la ludoteca il “Castello dei sogni” dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù della sede di Palidoro. Il progetto è nato dall’idea di far vivere un esperienza significativa ai ragazzi della Junior, affinché tramite il valore unificante della musica, potessero donare momenti di gioia e spensieratezza ai bambini ricoverati e alle loro famiglie.
Chi meglio degli stessi giovani può raccontarci cosa ha significato per loro quest’esperienza?

• “È stato bello… mi sono sentita bene” (Alessandra, 10 anni);
• “C’erano tanti bambini malati…ma loro sono uguali a noi, perché ci siamo divertiti insieme con la musica” (Viola, 6 anni);
• “È stato toccante e mi sono sentito arricchito. Sono stato sollevato per i bambini che potevano essere spensierati” (Gioele, 14 anni);
• “Ero molto concentrato a suonare le note. Quando ho finito, mi sono accorto che i bambini di fronte a me erano felici” (Federico, 10 anni);
• “È stato toccante, emozionante, ma anche un po’ triste” (Sofia, 11 anni);
• “Mi sono sentito fortunato: vorrei in futuro diventare un chirurgo per aiutarli” (George, 14 anni);
• “È stata una cosa bella che mi ha fatto scoprire nuovi punti di vista per guardare il mondo” (Valentina, 11 anni);
• “Non mi sono accorto di nulla, ma quando tutti i bambini mi hanno guardato…mi sono emozionato” (Daniele, 9 anni);
• “Ho sentito molta emozione, perché i bambini ricoverati volevano vedere altri bambini che suonavano” (Andrea, 11 anni);
• “Ho sentito tanta felicità, perché siamo andati lì per fare contenti i bambini dell’ospedale e stare insieme a loro con la musica” (Giulia, 9 anni).

Abbiamo donato musica ed in cambio abbiamo ricevuto consapevolezza, empatia e grande forza, la stessa di cui hanno bisogno quotidianamente queste persone per sentirsi meno sole e continuare a combattere.

Secondo appuntamento con Cinema senza Barriere®: “Euforia”, il nuovo film diretto da Valeria Golino

In occasione dell’uscita in sala, giovedì 25 ottobre, all’Anteo Palazzo del Cinema di Milano

Giovedì 25 ottobre, all’Anteo Palazzo del Cinema (sala Rubino), ore 19.30, torna l’appuntamento mensile con Cinema senza Barriere®, la rassegna cinematografica ideata da A.I.A.C.E Milano che consente la visione ai disabili sensoriali (ciechi, ipovedenti e sordi) assieme al normale pubblico, in un’ottica di integrazione e condivisione.

In programma “Euforia”, l’opera seconda di Valeria Golino presentata all’ultimo Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard, che sarà nei cinema d’Italia proprio a partire dal 25 ottobre.

Il film, che vede protagonisti Valerio Mastandrea e Riccardo Scamarcio, racconta il rapporto fraterno tra Matteo (Scamarcio), un giovane imprenditore di successo, spregiudicato, affascinante e dinamico, interessato solo ai suoi piaceri preferiti: sesso, droga e culto del proprio corpo ed Ettore (Mastandrea), che vive e insegna alle scuole medie nella piccola cittadina di provincia dove entrambi sono nati. È un uomo cauto, integro, che per paura di sbagliare si è sempre tenuto un passo indietro, nell’ombra, nascondendo fallimenti e insoddisfazione dietro una maschera di sarcasmo e disillusione. Due persone all’apparenza lontanissime, che una situazione difficile obbliga a riavvicinarsi.
Il progetto Cinema senza Barriere®, ideato nel 2005 da A.I.A.C.E Milano per la direzione di Eva Schwarzwald e Romano Fattorossi, ha lo scopo di promuovere concretamente il diritto di chiunque di andare al cinema, non udenti e non vedenti inclusi, godendo appieno di uno spettacolo nella stessa sala con persone normodotate.
Nato grazie alla collaborazione con ENS (Ente Nazionale Sordi Onlus di Milano) e UIC (Unione dei Ciechi e degli Ipovedenti), Cinema senza Barriere® è sostenuto da Fondazione Cariplo e dal mese di ottobre dai fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese.

A.I.A.C.E Milano con Cinema senza Barriere® promuove l’utilizzo dei loghi che indicano l’accessibilità alle proiezioni per persone con disabilità della vista e dell’udito.
Il calendario completo delle proiezioni sarà disponibile su www.mostrainvideo.com
Le cuffie si possono ritirare all’ingresso della sala di proiezione.
Biglietti: € 6 intero; € 4,50 cad. per la persona non vedente/udente e accompagnatore
www.spaziocinema.info // 02 6597732 //

Euforia di Valeria Golino, ore 19.30, Anteo Palazzo del Cinema di Milano (Sala Rubino)
Si ringrazia 01 Distribution per la cortese collaborazione.
Cinema senza Barriere® by A.I.A.C.E. Milano
info@mostrainvideo.com // www.mostrainvideo.com // 02 462094

Scena tratta dal film "Euforia" di Valeria Golino che ritrae Valerio Mastandrea e Riccardo Scamarcio

Scena tratta dal film “Euforia” di Valeria Golino che ritrae Valerio Mastandrea e Riccardo Scamarcio

Catanzaro – Giornata Nazionale del Cane Guida

Tantissime e molteplici le emozioni vissute giovedì 18 Ottobre in occasione della Giornata Nazionale del Cane Guida, straordinariamente realizzata in tale data a causa del maltempo dei giorni 15 e 16 ottobre.

La città finalmente si è svegliata, e l’ha fatto nel modo migliore possibile, grazie anche e soprattutto alla caparbietà e lungimiranza di Luciana Loprete, Presidente dell’UICI Catanzarese che in occasione di tale giornata ha pensato e voluto che la città, nei suoi centri principali potesse finalmente “vedere” come il cane guida rappresenti per i ciechi e gli ipovedenti uno straordinario amico di libertà. La giornata, iniziata con la raccolta di tutti i partecipanti nella sede storica della sezione, ha visto il lungo corteo composto da ciechi e ipovedenti con cane guida e bastoni bianchi, volontari ed amici, dapprima raggiungere la Camera di Commercio di Catanzaro ove la Presidente Loprete ha avuto modo di consegnare ufficialmente al Dirigente Generale Dott. Maurizio Ferrara la proposta di collaborazione per rafforzare la sensibilizzare di tutti gli esercizi commerciali.

Successivamente il corteo attraverso il Teatro Politeama di Catanzaro ha raggiunto la Casa Comunale ove il gruppo su invito del Sindaco Sergio Abramo ha incontrato i Consiglieri Battaglia e Manuela Costanzo ed al grido di VIVA LA LIBERTÀ è stato spiegata la motivazione di tale manifestazione e la necessità di una continua informazione, il tutto è poi proseguito su corso Mazzini, passando per il Palazzo di vetro della Provincia di Catanzaro e proseguendo verso P.zza Matteotti, fino al raggiungimento dell’I.I.S. De Nobili di Catanzaro dove ad attenderli vi era un folto gruppo di alunni e la Dott.ssa Susanna Mustari che nel prendere la parola ha espresso la propria posizione sulla disponibilità de suo istituto a situazioni particolari di questo tipo.

A dare avvio ai lavori è stato il Presidente Nazionale Mario Barbuto attraverso un suo video messaggio nel quale ha richiamato le motivazioni per le quali tale giornata è staga istituita e nel contempo ha rivolto il suo pensiero a Viola, splendido Labrador che da poco l’ha lasciato. Ulteriore momento toccante e particolarmente emotivo è stato proprio quello legato alle motivazioni che hanno spinto l’UICI di Catanzaro a designare l’istituto quale luogo per lo svolgimento del seminario che al suo interno ha registrato autorevoli interventi dell’Avv. De Nisi, del Dott. Veraldi e del Dott. Macrì, su normative, allevamento e rapporto tra l’uomo ed io suo cane guida, ossia la presenza al suo interno della prima alunna in Calabria che giornalmente si reca all’interno dell’istituto accompagnata dal suo cane guida.

Particolarmente toccante, il momento delle testimonianze dove a prendere la parola sono stato Tommaso che ha sottolineato le problematiche in essere in termini di diniego del diritto di accesso ed Arianna, giovane alunna dell’Istituto che pur essendo minorenne, grazie alla caparbietà sua e dei suoi genitori che l’hanno sempre supportata nel corso della sua vita, è riuscita ad ottenere dalla scuola cani guida francese di poter essere destinataria dell’affidamento del suo cane guida, da lei definito come un amico che l’ha responsabilizzata e le ha concesso quel pizzico in più di autonomia che senza il supporto del suo amico a quattro zampe non sarebbe stato possibile.

Non poteva infine mancare nell’intervento di un dibattito, moderato con la professionalità di sempre del noto conduttore Tv e giornalista Domenico Gareri, un richiamo da parte del Presidente Loprete rivolto non solo alla cittadinanza ma anche ai fruitori di cane guida. È opportuno infatti ricordare – ha detto la Loprete – che la società da diritti ma anche doveri, é giusto quindi che al diritto di accesso sui mezzi pubblici, si affianchi il dovere a mantenere il proprio cane in condizioni igieniche degne, provvedere alla vaccinazione ed ai controlli costanti ed infine a cercare sempre di comprendere che dall’altra parte ci possa essere un interlocutore che non conosce la straordinaria capacità del cane, pertanto la prepotenza e la presunzione non devono avere il sopravvento.

Non è mancato infine un ringraziamento ai genitori della giovane Arianna, da sempre seguita dall’UICI catanzarese, che l’hanno sempre supportata e spinta nel suo percorso di crescita, accettando la sua condizione ma facendole sempre vivere una vita quanto mai normale ed al passo con la sua giovane età.

Un monito infine è stato rivolto all’apparato scolastico ed agli istituti catanzaresi, affinché, considerata l’assenza sul territorio di strutture specializzate e centri diurni per disabili visivi, alle richieste dell’Unica associazione deputata alla salvaguardia dell’intera categoria, i dirigenti scolastici e le amministrazioni pubbliche rispondano in modo celere e non consentano che le lungaggini burocratiche e la mancanza di conoscenza dei temi risultino essere motivazioni che portano a ritardi nella formazione della persona ledendo così uno dei principali cardini della nostra costituzione che all’art. 3 sancisce la parità di diritti senza distinzione alcuna.
Pertanto è opportuno che si crei una rete di collaborazione che già in fase embrionale possa lavorare affinché la parità di diritti sia riconosciuta senza disagio alcuno, perché purtroppo ancora oggi l’apparato scolastico non è pronto ad accogliere i cani guida ed è così che l’UICI venuta a conoscenza del desiderio e necessità della giovane studentessa, ha avviato da subito contatti ed azioni di sensibilizzazione con l’istituto De Nobili affinché la ragazza non incorresse in alcun disagio, registrando da parte dell’istituto vista la sporadicità del caso, la richiesta di un approfondimento sul tema culminato poi nella positiva risposta dell’istituto.

Di questo l’UICI ne è promotore da anni, infatti alla giornata su invito della Presidente Loprete hanno preso parte anche una classe del Liceo Classico “P. Galluppi” accompagnato dalla Prof.ssa Rosanna Fabiano ed una classe del Plesso Fiume Neto dell’I.C. “Don Milani” accompagnato dalla Prof.ssa Elena Losito e per il quale si ringraziano rispettivamente i dirigenti scolastici Dott.ssa Elena de Filippis e Dott. Angelo Gagliardi.
La celebrazione si è conclusa infine registrando emozioni da parte di tutti i partecipanti, rappresentando e scrivendo una importante pagine di civiltà per l’intera Calabria.

Irifor – Attività formative anno 2018-19: Corso di formazione per Istruttori di Orientamento Mobilità e Autonomia Personale

Questo Istituto ha in programma l’organizzazione di un corso per formare Istruttori di Orientamento Mobilità e Autonomia Personale.
Il corso, della durata di 900 ore, si svolgerà a Tirrenia.
Il requisito richiesto per l’iscrizione è il possesso del diploma di scuola secondaria superiore.
Gli interessati sono pregati di inviare la loro preadesione entro e non oltre il 10 Dicembre prossimo inviando una mail a archivio@irifor.eu.

Beni Culturali – Teatro No Limits: prossimo spettacolo audiodescritto – 28 ottobre 2018

Si segnala di seguito il prossimo appuntamento di Teatro No Limits, le audiodescrizioni di spettacoli teatrali realizzate dal Centro Diego Fabbri di Forlì.
Domenica 28 ottobre 2018 presso Teatro Diego Fabbri di Forlì ore 16.00

Filumena Marturano
di Eduardo De Filippo
e con Nunzia Schiano, Mimmo Mignemi, Ylenia Oliviero, Elisabetta Mirra,
Agostino Pannone, Gregorio De Paola, Adriano Falivene, Fabio Pappacena
regia di Liliana Cavani

Secondo la più lunga, meticolosa e bella didascalia mai scritta da Eduardo, la più celebre eroina del suo teatro appare in scena, mentre le ultime luci del giorno dileguano. È in piedi sulla soglia della camera da letto, le braccia conserte in atto di sfida; in camicia da notte, piedi nudi nelle pantofole scendiletto, capelli in disordine, con qualche filo grigio che denuncia tutti i suoi quarantotto anni e un “atteggiamento da belva ferita, pronta a spiccare il salto sull’avversario”. Domenico Soriano è nell’angolo opposto della stanza e del palcoscenico, come in un ideale ring di pugilato. È un bel cinquantenne solido e gioviale, che s’è goduto la vita grazie ai soldi della pasticceria lasciatagli dal padre. Da giovanotto lo chiamavano don Mimì ed era famoso per i cavalli, le donne e i capricci. Ora se ne sta lì, pantaloni e giacca di pigiama sommariamente abbottonati, “pallido e convulso di fronte a Filumena, a quella donna “da niente” che per tanti anni è stata trattata da lui quasi come una schiava e che ora lo tiene in pugno”…
Ingresso omaggio non vedenti e ipovedenti
Ingresso ridotto accompagnatori

Importante:
Per predisporre il servizio di audiodescrizione è necessario sapere in anticipo il numero dei partecipanti all’iniziativa.
Per questo motivo si invita a prenotare al più presto il vostro posto con audiodescrizione, almeno 48 ore prima della data di spettacolo.
Questo darà modo di poter organizzare il tutto nel migliore dei modi.

Nel caso non vi fossero prenotazioni il servizio di audiodescrizione non verrà realizzato.

INFO – PRENOTAZIONI
Centro Diego Fabbri
TEL 0543/30244
E-MAIL: info@centrodiegofabbri.it
SITO: www.centrodiegofabbri.it

Beni Culturali – Il Senso dell’Arte: ciclo di visite sensoriali alla Galleria Spada

Sabato 10 e 24 novembre e sabato 1 e 15 dicembre 2018.

Nell’ambito del progetto Il Senso dell’Arte, dedicato all’accessibilità museale e sviluppato nel corso delle attività di Alternanza Scuola Lavoro 2018, la Galleria Spada promuove quattro appuntamenti di visite dedicate alle persone non vedenti e ipovedenti.
Il progetto, portato avanti in collaborazione con l’Associazione Culturale Sinopie, ha consentito la creazione di un percorso sensoriale dedicato alle persone con disabilità visiva che permette un’altra forma di ”esperienza” della Galleria barocca creata dai Cardinali Bernardino e Fabrizio Spada. Attraverso lo studio della Galleria e delle sue collezioni sono, infatti, stati realizzati ausili finalizzati alla fruizione del museo e dei principali capolavori che in esso si conservano, nonché alla percezione dell’atmosfera di una delle più affascinanti collezioni del Seicento.
Le visite guidate in Galleria per visitatori non vedenti e per i loro accompagnatori, si svolgeranno in quattro appuntamenti, nelle mattine di sabato 10 novembre, 24 novembre, 1 dicembre e 15 dicembre dalle ore 10.00 per una durata della visita di 1 ora e 30 minuti.
I professionisti dell’Associazione Sinopie accompagneranno i piccoli gruppi attraverso le sale della Galleria e, attraverso supporti tattili realizzati a partire dalle principali opere, guideranno i visitatori alla scoperta dei capolavori. La finalità è quella di creare una vera “immagine” della Galleria in una modalità immersiva e multisensoriale.
Questa iniziativa fa proprie le indicazioni dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018, che ha posto tra i suoi obiettivi prioritari quello di “promuovere soluzioni che rendano il patrimonio culturale accessibile a tutti “attraverso l’eliminazione delle barriere sociali, culturali e fisiche, tenendo conto delle persone con particolari esigenze” (art 2.2.d – Decisione (UE) 2017/864 del Parlamento europeo e del Consiglio).
Galleria Spada
Piazza Capo di Ferro 13
00186 Roma
Prenotazioni
Biglietteria Galleria Spada 06 6832409 (escluso il martedì)
Info info@sinopie.it – www.sinopie.it

Locandina delle visite sensoriali alla Galleria Spada

Locandina delle visite sensoriali alla Galleria Spada

Beni Culturali – Arte Orientale e Chinoiserie: visita guidata unica

Villa Durazzo Pallavicini
Museo d’Arte Orientale E. Chiossone

Visita guidata unica al Parco romantico di Villa Durazzo Pallavicini e al Museo d’Arte Orientale E. Chiossone

Domenica 21 ottobre 2018
ore 10,00 visita guidata al Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone (Piazzale Giuseppe Mazzini, 4);
ore 14,00 visita guidata al Parco storico di Villa Durazzo Pallavicini (Via I. Pallavicini, 13 – Genova Pegli).

Costo: 23,00 euro (tariffa comprensiva dei 2 ingressi più visita guidata)
15,00 euro (ridotto).

Per partecipare all’evento è necessaria la prenotazione (entro venerdì 19 ottobre ore 12,00) a info@villadurazzopallavicini.it o al 328.4222168 (Guida Lidia Schichter).

La visita si attiverà con un minimo di 10 partecipanti e il gruppo si riterrà chiuso con 25 partecipanti. Il trasferimento tra Genova Pegli e Genova Centro è possibile tramite trasporto con treno regionale (al costo del biglietto urbano) e resta a cura del visitatore.

Locandina dell'evento

Locandina dell’evento

LeggoXTe di Takeda: da oggi i foglietti illustrativi accessibili a tutti i cittadini grazie all’intelligenza artificiale

In occasione del Digital Health Summit, Takeda presenta LeggoXTe, multipiattaforma digitale con assistente vocale che permette l’accesso ai foglietti illustrativi dei farmaci dell’Azienda anche a ciechi, ipovedenti e a quanti, fino ad oggi, impossibilitati alla consultazione cartacea.

LeggoXTe ha ricevuto il patrocinio dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) e di Cittadinanzattiva

Milano, 11 ottobre 2018 – LeggoXTe è una soluzione digitale innovativa che permette di ottenere, in maniera semplice e immediata, le informazioni contenute nei foglietti illustrativi dei farmaci Takeda in modalità testuale e vocale. All’interno della App TakedaScan, già disponibile sugli store, è sufficiente richiedere le informazioni scrivendo in una chat: la presenza di un chatbot dotato di intelligenza artificiale consente di interagire proprio come se si usasse una comune applicazione di messaggistica istantanea. LeggoXTe è, inoltre, accessibile dall’Assistant di Google ed è proprio grazie a questa implementazione che, per la prima volta, è possibile usufruire anche vocalmente del servizio. LeggoXTe comprende la domanda dell’utente e propone la lettura del paragrafo del foglietto illustrativo corrispondente. Il servizio in modalità vocale è disponibile anche per gli utilizzatori di Google Home e va ad aggiungersi alle numerose funzionalità del device Google. In questo modo, l’accesso ai contenuti dei foglietti illustrativi dei farmaci Takeda diventa possibile a tutti i cittadini, inclusi non vedenti, ipovedenti, analfabeti funzionali o comunque impossibilitati, fino ad oggi, alla consultazione dei foglietti illustrativi con l’approccio tradizionale.
“Le difficoltà di accesso, anche alle informazioni, rappresentano uno dei problemi maggiormente sentiti dai cittadini, commenta Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, per questo abbiamo patrocinato con entusiasmo questa iniziativa. Siamo convinti che la strada da seguire sia proprio quella che rende la tecnologia utile e semplice per i cittadini”.
Realizzata in collaborazione con Vidiemme, LeggoXTe è stata presentata oggi durante il Digital Health Summit, in corso a Palazzo delle Stelline a Milano, l’annuale appuntamento dedicato alla trasformazione digitale in sanità, organizzato in collaborazione con AISIS (associazione italiana sistemi informatici in sanità) a cui partecipano istituzioni, fornitori di tecnologie, operatori del settore ed esponenti del mondo accademico.
Dati recenti indicano che in Italia ci sono circa 360.000 persone cieche e oltre 1,5 milioni di ipovedenti. Si stima che entro il 2030, si registrerà un aumento di circa il 25% di persone non vedenti, dovuto a degenerazione maculare legata all’età, glaucoma e retinopatia diabetica, tra le cause più frequenti di cecità e ipovisione.
“L’applicazione delle nuove tecnologie non sempre offre a ciechi e ipovedenti la possibilità di utilizzare tutte funzionalità disponibili – afferma Salvatore Romano, Direttore Generale Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Abbiamo apprezzato la sensibilità e l’attenzione dimostrata da Takeda considerando gli indubbi vantaggi che la soluzione è in grado di dare a tutti i ciechi e ipovedenti italiani. Auspichiamo che questo approccio sia seguito in futuro anche da altri“.
LeggoXTe è un esempio concreto del percorso intrapreso da Takeda al fianco dei pazienti dove ascolto, partecipazione attiva e collaborazione si rendono protagonisti di un nuovo modo di lavorare
“Il nostro impegno è quello di fornire soluzioni per la salute collaborando sempre di più con le Associazioni Pazienti – dichiara Gioacchino D’Alò, Patient Advocacy Director di Takeda Italia – LeggoXTe è un esempio nato da questo approccio e siamo fieri che grazie alle nuove tecnologie, come in questo caso l’intelligenza artificiale, contribuiamo a garantire il rispetto del diritto alla salute di tutti i pazienti”.

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Takeda: Eccellenza per innovazione digitale nel farmaceutico
Takeda ha fatto dell’innovazione digitale un assett di fondametale importanza, per dare un concreto contributo al miglioramento della qualità di vita dei pazienti e all’implementazione di soluzioni sempre più efficaci per gli operatori sanitari. Obiettivo di Takeda è diventare un’azienda agile, capace di offrire non solo farmaci, ma anche soluzioni e servizi altamente innovativi per essere al fianco di customer e pazienti ed anticiparne dove possibile le esigenze. Diversi riconoscimenti confermano la leadership di Takeda Italia nel digitale: a fine 2017, e per il secondo anno consecutivo, il premio “Le Fonti” Awards per la categoria Eccellenza dell’Anno Innovazione Digitale Settore Farmaceutico per il progetto MyHospitalHub, un’App che semplifica la relazione fra strutture ospedaliere e paziente, garantendo sicurezza e funzionalità nella comunicazione post dimissione grazie ad uno scambio di informazioni continuo ed efficace.

Su Takeda
Takeda è un’azienda farmaceutica leader di settore che collabora con gli Operatori Sanitari e le Istituzioni per consentire l’accesso a farmaci innovativi, che fanno realmente la differenza nella vita dei pazienti. Takeda è la più grande azienda farmaceutica giapponese, con circa 30.000 dipendenti a livello mondiale. Il Gruppo è attivo in oltre 70 Paesi e può contare su una completa presenza geografica in Europa, dove raggiunge 30 mercati. Il Gruppo ha 17 nuovi prodotti in lancio nei prossimi cinque anni, e una Ricerca & Sviluppo focalizzata in aree terapeutiche con bisogni ancora non soddisfatti a beneficio dei pazienti e delle loro famiglie. Takeda Italia S.p.A. è la consociata italiana del Gruppo, attiva dal 1982. Takeda Italia, con sede a Roma e circa 300 dipendenti, è tra le prime 20 aziende farmaceutiche del Paese e può contare su un portafoglio prodotti ricco e articolato. L’Azienda risponde ai cambiamenti dello scenario sanitario europeo e assicura la propria sostenibilità futura, utilizzando le biotecnologie più innovative in Oncologia e in Gastroenterologia, continuando a mantenere l’attenzione sulle cure primarie. Il Gruppo ha un portfolio di oltre 700 prodotti in cinque aree terapeutiche: cardiovascolare e metabolica, oncologia, sistema nervoso centrale (SNC), gastroenterologia e vaccini. In Italia, il portfolio include farmaci per il trattamento di: carcinoma prostatico e mammario, linfoma di Hodgkin, osteosarcoma, colite ulcerosa e malattia di Crohn, diabete, ipertensione, endometriosi, sigillo ed emostasi dei tessuti, esofagite e ulcera peptica.

Contatti Takeda Italia
Silvia Ficorilli – silvia.ficorilli@takeda.com – tel. +39 06 50260.357, cell 335 6984503
Caterina Toto – caterina.toto@takeda.com – tel. +39 06 50260.204, cell. 348 8712045

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Comunicato stampa: “LeggoXTe di Takeda”