Catania – Istruzione e inserimento scolastico dei bambini e ragazzi con disabilità visiva, di Anna Buccheri

L’azione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Catania tra competenza e accompagnamento

Con la riproposizione di progetti già avviati e attuati, “testati”, si potenzia l’attività svolta tradizionalmente dalla Sezione Territoriale UICI di Catania per il sostegno scolastico a bambini e ragazzi con disabilità visiva, grazie al lavoro congiunto della Commissione Istruzione e della Commissione Pluriminorati, entrambe coordinate dalla Presidente della Sezione, Prof.ssa Rita Puglisi. Il doppio coordinamento favorisce l’interscambio, la continuità e la sinergia che si traducono in un’azione a più ampio raggio coprendo l’intero spettro delle problematiche dell’inserimento scolastico (assicurando anche il supporto pomeridiano) e non solo, con l’intento di migliorare continuamente i servizi anche grazie a contributi pubblici e alla collaborazione con la Stamperia Regionale Braille di Catania.
La cura per l’intero percorso di crescita del bambino comincia con un’attenzione particolare all’intervento precoce (incluse stimolazione basale e idrostimolazione), alla presa in carico cioè quanto più anticipata che consente di supportare da subito le famiglie accompagnandole nel difficile compito dell’educazione di un bambino che richiede strategie diversificate e ha bisogno rispetto ad un coetaneo vedente di tempi diversi per l’apprendimento delle competenze utili per costruire le sue esperienze di vita e l’autonomia personale. Vulnerabilità, incertezza e paura infatti caratterizzano le famiglie. Sono sempre lì, membri aggiunti del nucleo familiare, le tengono in uno stato di allerta continua. Appena te ne dimentichi, ti colgono di sorpresa.
Il Progetto Braille per bambini/ragazzi disabili visivi di età compresa tra i 3 e i 15 anni ha due finalità principali: far imparare il Braille a chi non lo conosce e consolidare l’apprendimento per chi già possiede competenze di base.
Il Progetto Aptica e potenziamento grafo-motorio attua interventi di stimolazione globale puntando in particolare sull’acquisizione e sull’affinamento della percezione aptica, dell’uso cioè consapevole del tatto che non è il semplice toccare, ma si traduce in conoscenza, in approccio conoscitivo, in “carezza epistemica”, parole che racchiudono sia l’aspetto cognitivo che quello emozionale, aspetti entrambi intrinseci all’atto di conoscere. Il progetto si distingue per la specificità degli obiettivi perseguiti: sviluppo nel bambino della capacità di esplorare consapevolmente la realtà attraverso l’uso dei sensi vicarianti (tatto, olfatto, gusto e udito); utilizzo funzionale, in caso sia presente, del residuo visivo per favorire l’acquisizione di una corretta organizzazione spaziale e di un’adeguata coordinazione visuo-motoria. Entrambe le competenze sono indispensabili per la rappresentazione grafica che genera abilità di letto-scrittura e di migliore e più ragionata attività linguistica perché rende possibile un’assimilazione più profonda e strutturata del simbolo corrispondente al suono delle parole sia nell’analisi (la lettera, la sillaba) sia nella sintesi (la parola stessa).
Il Progetto Libera…Mente! Alla conquista del tempo libero nasce dall’ascolto dei dubbi e delle preoccupazioni dei genitori rispetto al futuro dei propri figli in un’ottica di preparazione/avviamento al lavoro per ragazzi pluriminorati che hanno completato il loro percorso scolastico. Si lavora con un piccolo gruppo di 8-10 ragazzi (disabili visivi e non) provenienti da Istituti alberghieri del catanese e con conoscenze di base sulle modalità di preparazione e di presentazione dei cibi, di accoglienza, di servizio ai tavoli, di apparecchiatura della tavola. Il progetto si muove su due livelli: la possibilità per i ragazzi di mettere a frutto gli studi condotti realizzando praticamente esperienze per le quali hanno acquisito competenze specifiche; una pianificazione a più lungo termine finalizzata a creare per i ragazzi una effettiva autonomia e uno sbocco lavorativo che li faccia sentire realizzati non trascurando l’aspetto fondamentale di un’integrazione e di una soddisfacente socializzazione attraverso uscite serali e pomeridiane. Il progetto persegue quindi una triplice finalità: consolidamento, realizzazione, socializzazione. Il progetto si svolge presso il Lido Le Palme di Catania che mette a disposizione ormai da anni la sua cucina e i locali annessi avendo sviluppato un’attenzione particolare per le tematiche connesse alla disabilità visiva e garantendo accoglienza e sicurezza. I ragazzi si muovono in questi spazi ormai con naturalezza e consapevolezza in assoluta tranquillità garantita anche dalla presenza di tutor e di operatori oltre lo chef che lavorano in sinergia affinché i ragazzi imparino le tecniche per preparare pasta, pane, pizza, dolci, marmellate.
Il Progetto Natural…Mente! Alla scoperta della natura vuole promuovere il benessere psicofisico dei minori pluriminorati che ancora frequentano la scuola. Infatti un altro volto dell’esclusione è quello che nega il divertimento e comporta la rinuncia alla dimensione ludico-ricreativa. Il progetto inoltre scaturisce dalla riflessione che si prevedono molto spazio e molte professionalità per la riabilitazione, ma troppo poco si lavora per la socializzazione, l’ambito ricreativo e l’espressione del sé. In tale prospettiva sono state pensate proposte ludico-ricreative in grado di motivare i bambini e i ragazzi e di dar loro una sensazione di benessere derivante dalla capacità di distendersi e di eliminare motivi di tensione sia psicologica sia fisica padroneggiandola e diventando capaci di reggerla. Lo stato di benessere viene peraltro raggiunto attraverso attività che comunque agiscono in funzione di rinforzo su abilità già esistenti in un clima di serenità e di piacevolezza che asseconda, supporta e promuove la socializzazione. Sono tra l’altro previste passeggiate con percorsi sensoriali alla riscoperta della natura.
I progetti Braille, Aptica e potenziamento grafo-motorio e Natural…Mente! Alla scoperta della natura hanno come sede di svolgimento la Sezione Territoriale UICI di Catania. Gli operatori impiegati in tutti e quattro i progetti (educatori, tutor e assistenti alla comunicazione) sono altamente qualificati e hanno esperienza nel settore ormai comprovata e consolidata.
L’efficacia migliorativa dell’intervento educativo è la cifra che spinge a sperimentare, progettare e verificare nella consapevolezza che i bambini e i ragazzi sono soggetti plastici, menti assorbenti, e che l’apprendimento è fattore generativo di nuovi apprendimenti se si agisce con professionalità rispondendo ai bisogni educativi e nel rispetto di stili e modalità di approccio conoscitivo.

Firenze – #Cani Guida in città

Festeggiamo a Firenze la XIII giornata dedicata a loro insieme alla locale sezione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ed alla Scuola Nazionale Cani Guida per Ciechi di Scandicci.

Domenica 28 ottobre ore 15.00 – 18.00 Piazza della Repubblica
Ore 13.00 Ritrovo presso Circolo Gino Baragli Via Antonio Cocchi 17 per pranzare insieme (costo 10 euro a testa)
Ore 15.00 Trasferimento di partecipanti e cani guida in centro città in autobus
Ore 15.15 Arrivo in Piazza San Marco e passeggiata dei partecipanti e dei cani guida verso Piazza della Repubblica
Ore 15.30 Sistemazione in piazza della Repubblica, saluto dell’associazione U.I.C.I. sezione territoriale di Firenze, delle autorità presenti, distribuzione di materiale informativo sul cane guida alla cittadinanza;
Ore 16.00 Arrivo istruttori scuola Nazionale cani Guida per ciechi di Scandicci, presentazione della scuola e brevi dimostrazioni del lavoro dei cani guida;
Ore 17.00 – 18.00 Storie di vita, conduttori non vedenti con il loro cane guida si raccontano.
Nel corso del pomeriggio avverrà la distribuzione di materiale informativo sui cani guida e gli interessati potranno avere risposte su tematiche riguardanti il comportamento di questi animali educati per essere compagni di libertà, da parte di persone con disabilità visiva provenienti da tutta la Toscana, che si avvalgono del loro aiuto per muoversi ogni giorno e degli istruttori della Scuola nazionale Cani Guida per Ciechi di Scandicci.

Istituto David Chiossone – Al Festival della Scienza la mostra “150 modi di vedere”

Dal 25 ottobre al 4 novembre 2018 al Festival della Scienza con la mostra “150 modi di vedere” a Palazzo Ducale.
Un percorso interattivo ripercorre la giornata tipo delle persone con disabilità visiva e racconta 150 ausili che li supportano nella vita quotidiana, nella mobilità, nello studio e nel tempo libero. Esperienze, video, testi, ausili esposti e dimostrazioni arricchiscono l’evento.
L’appuntamento rientra nel programma dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Istituto David Chiossone per ciechi e ipovedenti Onlus.

Genova, 25 ottobre 2018. Nell’ambito del Festival della Scienza – a Genova dal 25 ottobre al 4 novembre 2018 – l’Istituto David Chiossone per ciechi e ipovedenti Onlus festeggia i propri 150 anni con la mostra “150 modi di vedere” a Palazzo Ducale.
Nello Spazio Aperto Liguria, al primo piano nobile di Palazzo Ducale, un percorso interattivo ripercorre, raccontando 150 ausili, la giornata tipo di una persona con disabilità visiva.
Quattro le aree espositive, in cui il pubblico potrà sperimentare direttamente i momenti della vita quotidiana, mobilità, studio e tempo libero, scoprendo e mettendo in pratica le strategie e gli strumenti che permettono alle persone non vedenti e ipovedenti di compiere i gesti della quotidianità.
Scrivere il proprio nome in Braille, utilizzare il bastone bianco per muoversi bendati, imparare come abbinare i calzini con il giusto colore grazie al Colorino, giocare a dama senza vedere i pezzi sulla scacchiera: sono solo alcune delle sfide in cui i visitatori potranno cimentarsi.
Video e testi in esposizione racconteranno gli ausili al servizio della disabilità visiva: dai più tradizionali per la lettura e la scrittura, per la didattica, la mobilità e l’orientamento (lettori automatici e video ingranditori, software di sintesi vocale, sistemi di geolocalizzazione) a quelli legati al tempo libero, allo sport, alla gestione della casa, fino alle ultime innovazioni tecnologiche e le più utili App per smartphone e tablet.
Una grande attenzione all’accessibilità caratterizza lo spazio espositivo, che connota visivamente le diverse aree tematiche con specifici codici colore ed elementi tattili, mentre la parte descrittiva sarà fruibile con l’utilizzo di App segnale all’ingresso.
Parallelamente alla mostra, nella Sala Conferenze dello Spazio Aperto Liguria sarà possibile partecipare a incontri collaterali dedicati al tema della disabilità visiva e alle ultime tecnologie con dimostrazioni di ausili e prototipi particolarmente innovativi (vedi calendario allegato).
La mostra è organizzata dall’Istituto David Chiossone, in collaborazione con Istituto italiano di Tecnologia e Istituto per le tecnologie didattiche del CNR, e con il supporto di AedoProject, Audiologic, BeltMap, Centrostyle, Federazione Nazionale delle Istituzioni pro-ciechi, Fonda, Istituto dei Ciechi di Milano, Leonardo Ausili, Subvision, Università di Torino, Vision Dept e Voice Systems, e cineaudioteca.it
La mostra “150 modi di vedere” sarà aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17, mentre il sabato e i festivi, incluso il 2 novembre, dalle 10 alle 19.
I biglietti del Festival della Scienza sono acquistabili presso l’Infopoint del Cortile Maggiore di Palazzo Ducale, online o nelle filiali del Gruppo Banca Carige.
Con questo grande appuntamento prosegue il ricco calendario di eventi istituzionali, scientifici, culturali, teatrali, musicali e sportivi, organizzati dall’Istituto Chiossone per celebrare 150 anni di storia e innovazione, che lo confermano centro di eccellenza a livello nazionale nel campo della riabilitazione e dell’integrazione sociale dei disabili visivi.

Per info e aggiornamenti:
www.chiossone.it
Facebook: @DavidChiossoneOnlus
#150modidivedere #ChiossoneFestival #Chiossone150

Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Istituto David Chiossone Onlus
Fede Gardella – 335/8308666; Paola Iacona – 349/5345983

Ecco di seguito il link diretto per visionare il programma:
Programma “150 modi di vedere”

Foto dei pannelli espositivi installati in occasione della mostra "150 modi di vedere"

Foto dei pannelli espositivi installati in occasione della mostra “150 modi di vedere”

“Avviso per la presentazione di progetti di Servizio Civile Universale per l’anno 2019”

Pubblicazione sul sito internet del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale dell’ “Avviso per la presentazione di progetti di Servizio Civile Universale per l’anno 2019”.

Con “Avviso” del 16 ottobre 2018, pubblicato sul sito internet www.serviziocivile.gov.it, il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile – Ufficio per il Servizio Civile Nazionale – ha reso noto che i progetti per richiedere l’impiego di volontari per l’anno 2019 possono essere presentati a partire dal 16 ottobre 2018.
La normativa di riferimento è quella prevista dal Decreto Ministeriale n. 58 dell’11 maggio 2018, concernente le “Disposizioni sulle caratteristiche e sulle modalità di redazione, presentazione e valutazione dei progetti di servizio civile universale in Italia e all’estero” (v. comunicato UICI n. 88 del 04/06/2018) nonché dalle specifiche indicazioni fornite dal Dipartimento con l’Avviso citato in premessa di cui si ritiene opportuno riportare di seguito alcuni punti:
1. Tutti i progetti di servizio civile universale possono avere una durata anche inferiore a 12 mesi e precisamente tra 8 e 12 mesi.
2. L’orario previsto per le attività dei volontari deve essere pari a 25 ore settimanali (orario rigido) ovvero ad un monte ore annuo da 1145 ore per i progetti di 12 mesi a 765 ore per i progetti di 8 mesi. In ogni caso l’orario va articolato su 5 o 6 giorni a settimana e deve prevedere un minimo di 4 ore di servizio giornaliere.
3. I progetti devono prevedere il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze dei volontari attraverso il rilascio di un attestato che andrà redatto secondo le specifiche indicazioni di cui all’Allegato A all’ Avviso.
4. Nell’ambito dei progetti presentati, può prevedersi l’attuazione delle misure aggiuntive introdotte dal d.lgs. n.40 del 2017 che consistono nel favorire la partecipazione ai progetti di giovani con minori opportunità e, limitatamente ai progetti da realizzarsi in Italia, nella possibilità di svolgere un periodo di servizio, della durata massima di tre mesi, in uno dei Paesi dell’Unione europea o, in alternativa, di usufruire, per lo stesso periodo, di un tutoraggio finalizzato alla facilitazione dell’accesso al mercato del lavoro. Negli Allegati B, C e D all’Avviso sono fornite le necessarie indicazioni per l’attuazione di tali misure aggiuntive.
COMPILAZIONE DELLA SCHEDA PROGETTO
La scheda si presenta con una impostazione parzialmente diversa rispetto a quella utilizzata nelle precedenti edizioni. Il progetto pertanto deve essere redatto utilizzando tale scheda indicata come allegato 2 alle “Disposizioni….(omissis)” approvate con il DM 58/2018 e seguendo pedissequamente le “Note esplicative per la redazione dei progetti di servizio civile universale da realizzare in Italia”.
Con riferimento alle nuove “Disposizioni” e tenuto conto dei sistemi che l’Unione ha presentato all’USCN in occasione dell’adeguamento dell’accreditamento (v. circ. n. 7 del 14/01/2010 e n. 16 del 20/01/2014), questa Sede Nazionale ha provveduto, come di consueto, a formulare una bozza di scheda progettuale che si trasmette in allegato e che dovrà essere utilizzata per la redazione del progetto.
In particolare si precisa che:
a) Alle descrizioni esposte nelle seguenti voci non dovrà essere apportata alcuna modifica: 2, 3, 5, 6, 19, 20, 21, 22, 23, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42 e 43.
b) Alla voce 1) gli enti di accoglienza, e cioè la Biblioteca Italiana per i Ciechi – Monza, l’I.R.I.Fo.R. e l’U.N.I.Vo.C., dovranno indicare, come ente proponente il progetto, l’UNIONE ITALIANA dei CIECHI e degli IPOVEDENTI – ETS-APS Via Borgognona n.38 – 00175 ROMA mentre alla voce 1.1), eventuali enti attuatori, andrà indicata la denominazione dell’Ente che realizza il progetto.
c) La bozza, ovviamente, deve essere completata, adattata, integrata, e/o modificata in relazione alle singole realtà locali. Le relative voci sono o lasciate vuote o evidenziate su sfondo giallo.
Si fa presente che i progetti dovranno essere firmati digitalmente dal sottoscritto Presidente Nazionale nella qualità di legale rappresentante dell’ente;
Inoltre, poiché all’atto della presentazione all’USCN il sottoscritto dovrà rilasciare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà resa ai sensi dell’art. 47 del DPR n. 445/2000 nella quale dichiarerà che tutte le informazioni ed i dati contenuti nei progetti corrispondono al vero, si raccomanda la veridicità di quanto le Strutture andranno ad esporre nelle singole voci della scheda;

In relazione agli adempimenti che le Sedi interessate devono curare si fa presente che:
• Ai progetti devono essere allegati – in formato pdf – i curricula degli Operatori locali di progetto (OLP) e, ove vengano richiesti nella stessa provincia 30 o più volontari su base annua, dei Responsabili locali di ente accreditato (RLEA) redatti con la forma dell’autocertificazione secondo i fac-simili (allegato 5/RLEA e allegato 5/OLP) previsti dalle “disposizioni” unitamente alla copia del documento di identità in corso di validità. Nell’allegato 4 alle “disposizioni” sono riportati i requisiti e le incompatibilità delle precitate figure.

Tenuto conto degli adempimenti che devono essere curati dal competente ufficio di questa Sede Nazionale, che per l’occasione si avvarrà della collaborazione degli operatori individuati dai Consigli Regionali, per l’acquisizione sul sistema informatico Helios, è necessario che i progetti, nei formati doc e pdf e i relativi allegati nel solo formato pdf, pervengano a questa Sede Centrale a mezzo posta elettronica all’indirizzo gestionescv@uiciechi.it, entro il 22 novembre 2018.
Si prega di prestare particolare attenzione alle dimensioni del singolo file pdf considerato che il sistema informatico Helios non accetta file di dimensione superiore ai 20 Mb.
Al riguardo si precisa che il progetto deve essere contenuto in un solo file.
Di tutta la predetta documentazione non dovrà essere trasmesso il cartaceo.
Si avverte che non si terrà conto dei progetti che perverranno oltre la data sopra indicata.

Bolzano – Non vedenti appassionati di montagna esplorano la Val di Fassa

Le persone cieche o ipovedenti nella vita quotidiana spesso sono gravemente limitate nella loro spontaneità. Per lo svolgimento di tante attività, anche quelle del tempo libero, il minorato della vista necessità di una guida vedente, la quale deve essere organizzata preventivamente. E non sempre è a disposizione. Per soddisfare questa necessità, e per promuovere il contatto tra i minorati della vista, l’Unione Ciechi ed Ipovedenti organizza ogni anno numerose iniziative, sia culturali che ricreative. Socializzando, i partecipanti possono confrontarsi tra loro e scambiare informazioni ed esperienze e vivere inoltre dei belli momenti in compagnia.
Nell’ambito di queste attività viene proposta ai soci ogni anno una settimana di escursioni in montagna la quale quest’anno aveva luogo in Val di Fassa. Ne hanno preso parte 27 persone appassionate di montagna non vedenti, ipovedenti o vedenti. I partecipanti sono stati divisi in 2 gruppi, così che di volta in volta i camminatori più e meno esperti hanno potuto scegliere la gita giornaliera adatta a loro. Le singole escursioni durante la settimana hanno portato in Val San Nicolò o alla Malga Lusia (2338 m), al Lago di Cece in Val Maggiore, nonché dal Passo Rolle intorno al Monte Cristo Pensante (2200 m). La tappa principale hanno portato in Val Duron e sul Rifugio Micheluzzi (ca. 1860 m) da dove alcuni hanno proseguito il camino fino al Rifugio Antermoia (2496 m). La settimana di escursioni è stata conclusa con un pranzo al Passo Carezza verso il Latemar.
Un ringraziamento e apprezzamento speciale va agli accompagnatori vedenti, i quali essendosi messi a disposizione per l’iniziativa hanno reso possibile questa stupenda esperienza vissuta nelle montagne della Val di Fassa, inoltre a coloro i quali si sono assunti l’incarico della programmazione delle singole gite nonché dello svolgimento della settimana.
L’Unione Ciechi e Ipovedenti con sede in Bolzano, Via Garibaldi 6, Tel. 0471971117,
www.unioneciechi.bz.it, è a disposizione di tutte le persone con gravi disturbi visivi e dei loro familiari per consulenze e sostegno di vario genere. Riunisce i minorati della vista di tutti e tre i gruppi linguistici, li rappresenta e tutela i loro interessi, fornisce aiuto per l’espletamento delle pratiche di pensione e simili, procura ausili tiflotecnici e aiuta nella presentazione delle relative domande di contributo, si occupa sia della formazione professionale che dell’inserimento nel mondo del lavoro e organizza soggiorni estivi nonché attività culturali.

Info: Unione Ciechi ed Ipovedenti Alto Adige
Tel.: 0471-971117 E-Mail: info@unioneciechi.bz.it

Foto scattata durante la settimana di escursioni in montagna dei soci dell'Unione, tenutasi in Val di Fassa

Foto di un gruppo di soci dell’Unione durante la settimana di escursioni in montagna, tenutasi in Val di Fassa

Foto di un altro gruppo di soci dell'Unione durante la settimana di escursioni in montagna, tenutasi in Val di Fassa

Foto di un altro gruppo di soci dell’Unione durante la settimana di escursioni in montagna, tenutasi in Val di Fassa

Lecco – Premana per vivere, sentire, toccare e gustare la vita di un tempo, di Angela Gianola

Sabato 13 Ottobre un folto gruppo di soci e amici dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Lecco, ha partecipato a una visita guidata alla manifestazione “Premana rivive l’antico 2018” giunta ormai alla decima edizione.
Premana è un paese di 2200 abitanti, posto a 1000 metri di altitudine in provincia di Lecco, noto per la sua produzione di forbici e coltelli.
La manifestazione che si svolge ogni 2 anni, rappresenta uno spaccato della vita quotidiana degli abitanti del paese, agli inizi del 1900, e richiama migliaia di visitatori (quest’anno circa 8000) grazie all’ormai consolidata organizzazione e alla collaborazione degli abitanti del paese (i figuranti erano circa 500).
Si snoda su un percorso di circa 2 chilometri, partendo dal fondo valle, dove è stata ricostruita una ruota di legno simile a quella dei mulini che, grazie all’acqua del vicino torrente, fa muovere i magli all’interno delle officine per la lavorazione del ferro. Nelle vicinanze si possono vedere i minatori e i taglialegna al lavoro e i carbonai che preparano il carbone, indispensabile nelle stesse officine.
Proseguendo lungo il percorso verso il paese, si possono osservare le donne al lavoro nei prati e nei piccoli campi o mentre accudiscono il bestiame nelle stalle.
Sono sempre le donne che, con il latte delle mucche e delle capre, preparano burro, formaggio e ricotta o che fabbricano il sapone che utilizzeranno per lavare i panni.
Nonostante la vita difficile, gli abitanti riuscivano anche a trovare il tempo per divertirsi in compagnia. Lungo il percorso è possibile vedere la rappresentazione di una di queste feste che, per la verità si fanno ancora oggi.
Al termine della monticazione del bestiame, in ogni alpeggio si festeggiava con il Past, facendo bollire, in un grosso calderone, una pecora o un montone; con il brodo si faceva poi una squisita minestra, quindi si mangiava tutti in compagnia, accompagnando il pasto con vino e canti.
Poiché, nelle precedenti 2 visite, il gruppo dell’Uici non era riuscito a terminare il percorso, per mancanza di tempo, quest’anno si è deciso di trascurare la prima parte della manifestazione per approfondire meglio quella all’interno del paese.
Accompagnati dalle nostre 2 guide, Maria ed Efrem, che si sono dimostrate molto disponibili e attente alle nostre esigenze, abbiamo iniziato la visita assistendo alla preparazione delle salamelle, con un impasto costituito, prevalentemente, da carne di maiale.
Abbiamo quindi visitato l’antico forno, dove le donne portavano, per farle cuocere, le loro pagnotte di farina di segale.
Proseguendo la visita nel vecchio nucleo del paese, siamo entrati nelle case, costituite spesso da 2 o 3 piccoli ambienti, totalmente privi di qualsiasi confort, senza servizi e riscaldati solo da un camino o da una piccola stufa in cucina.
In queste povere case, abbiamo assaggiato formaggi, salumi e prodotti della gastronomia locale.
I panni si lavavano al lavatoio pubblico, per gli abiti maschili si andava dal sarto, mentre quelli femminili venivano tagliati e cuciti dalle stesse donne.
L’abito di tutti i giorni era il coton, la cui lunga gonna plissettata, richiedeva molto lavoro per mantenere in buono stato le piccole pieghe. Il coton veniva completato da una camicia bianca con le maniche a sbuffo ricamate e con i pizzi, da un grembiule scuro e da un foulard per le spalle.
Ma il vero capolavoro era il morel, l’abito da sposa, ricco di pizzi e di ricami.
Ogni donna del paese li possiede entrambi ancora oggi, anche se li indossa molto raramente.
Abbiamo visto anche un antico telaio, grazie al quale, utilizzando stoffe di scarto, si fabbricavano i borash, piccole coperte da mettere sulle spalle per proteggerle, quando si utilizzava la gerla. La tosatura delle pecore era di solito affidata agli uomini, ma la cardatura e la filatura della lana, così come il confezionamento di maglioni e calze, era esclusivamente compito delle donne.
Le donne, partendo da una soletta di gomma, fabbricavano anche i scapin, pantofole di velluto che, insieme agli zoccoli in legno fabbricati dagli uomini, costituivano le calzature di tutti i giorni.
Gli uomini, oltre agli zoccoli, fabbricavano rastrelli, gerla, collari in legno per le capre, bastoni dal manico ricurvo, attrezzi per la lavorazione del latte, come le zangole, attrezzi per la casa come scodelle, sedie, culle ecc.
Agli inizi del 900 si iniziava l’attività che avrebbe fatto conoscere Premana in tutta Italia, cioè la fabbricazione di forbici e coltelli.
Non poteva mancare la visita a una stamperia e, quindi, a un’officina dove ci sono state mostrate tutte le fasi della lavorazione di questi articoli da taglio.
Ma a Premana si fabbricavano e si fabbricano ancora i campanacci per le mucche e per le capre e noi abbiamo potuto assistere anche alle varie fasi di questa lavorazione.
I premanesi erano bravi anche nella lavorazione del ferro battuto, alcuni di loro sono emigrati a Venezia dove fabbricavano i ferri per le gondole.
I loro discendenti sono tornati a Premana, in occasione della manifestazione, per mostrare la lavorazione del ferro battuto.
Naturalmente non poteva mancare l’addetto alla lavorazione e alla pulizia dei paioli in rame, molto utilizzati nella lavorazione del latte e per fare la polenta, piatto che costituiva la base dell’alimentazione.
Non sono mancati momenti di coinvolgimento e di emozione, come quando, in piazza del Consiglio, abbiamo ascoltato il gruppo dei coscritti cantare la canzone il minatore.
Il museo etnografico, che raggruppa in un unico spazio, la storia e le tradizioni del paese, è stato l’ultima tappa della nostra visita.
Siamo quindi risaliti sul bus di linea per il rientro, stanchi ma soddisfatti.

Angela Gianola
Referente Commissione Regionale Ipovedenti
Sezione U.I.C.I. Lecco

La musica: un ponte fra noi, di Ilaria Cavallaro e Gabriele Sacchi

Nella giornata di domenica 16 settembre 2018, la nostra orchestra giovanile, ha avuto modo di partecipare ad un iniziativa svolta in collaborazione con la ludoteca il “Castello dei sogni” dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù della sede di Palidoro. Il progetto è nato dall’idea di far vivere un esperienza significativa ai ragazzi della Junior, affinché tramite il valore unificante della musica, potessero donare momenti di gioia e spensieratezza ai bambini ricoverati e alle loro famiglie.
Chi meglio degli stessi giovani può raccontarci cosa ha significato per loro quest’esperienza?

• “È stato bello… mi sono sentita bene” (Alessandra, 10 anni);
• “C’erano tanti bambini malati…ma loro sono uguali a noi, perché ci siamo divertiti insieme con la musica” (Viola, 6 anni);
• “È stato toccante e mi sono sentito arricchito. Sono stato sollevato per i bambini che potevano essere spensierati” (Gioele, 14 anni);
• “Ero molto concentrato a suonare le note. Quando ho finito, mi sono accorto che i bambini di fronte a me erano felici” (Federico, 10 anni);
• “È stato toccante, emozionante, ma anche un po’ triste” (Sofia, 11 anni);
• “Mi sono sentito fortunato: vorrei in futuro diventare un chirurgo per aiutarli” (George, 14 anni);
• “È stata una cosa bella che mi ha fatto scoprire nuovi punti di vista per guardare il mondo” (Valentina, 11 anni);
• “Non mi sono accorto di nulla, ma quando tutti i bambini mi hanno guardato…mi sono emozionato” (Daniele, 9 anni);
• “Ho sentito molta emozione, perché i bambini ricoverati volevano vedere altri bambini che suonavano” (Andrea, 11 anni);
• “Ho sentito tanta felicità, perché siamo andati lì per fare contenti i bambini dell’ospedale e stare insieme a loro con la musica” (Giulia, 9 anni).

Abbiamo donato musica ed in cambio abbiamo ricevuto consapevolezza, empatia e grande forza, la stessa di cui hanno bisogno quotidianamente queste persone per sentirsi meno sole e continuare a combattere.

Secondo appuntamento con Cinema senza Barriere®: “Euforia”, il nuovo film diretto da Valeria Golino

In occasione dell’uscita in sala, giovedì 25 ottobre, all’Anteo Palazzo del Cinema di Milano

Giovedì 25 ottobre, all’Anteo Palazzo del Cinema (sala Rubino), ore 19.30, torna l’appuntamento mensile con Cinema senza Barriere®, la rassegna cinematografica ideata da A.I.A.C.E Milano che consente la visione ai disabili sensoriali (ciechi, ipovedenti e sordi) assieme al normale pubblico, in un’ottica di integrazione e condivisione.

In programma “Euforia”, l’opera seconda di Valeria Golino presentata all’ultimo Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard, che sarà nei cinema d’Italia proprio a partire dal 25 ottobre.

Il film, che vede protagonisti Valerio Mastandrea e Riccardo Scamarcio, racconta il rapporto fraterno tra Matteo (Scamarcio), un giovane imprenditore di successo, spregiudicato, affascinante e dinamico, interessato solo ai suoi piaceri preferiti: sesso, droga e culto del proprio corpo ed Ettore (Mastandrea), che vive e insegna alle scuole medie nella piccola cittadina di provincia dove entrambi sono nati. È un uomo cauto, integro, che per paura di sbagliare si è sempre tenuto un passo indietro, nell’ombra, nascondendo fallimenti e insoddisfazione dietro una maschera di sarcasmo e disillusione. Due persone all’apparenza lontanissime, che una situazione difficile obbliga a riavvicinarsi.
Il progetto Cinema senza Barriere®, ideato nel 2005 da A.I.A.C.E Milano per la direzione di Eva Schwarzwald e Romano Fattorossi, ha lo scopo di promuovere concretamente il diritto di chiunque di andare al cinema, non udenti e non vedenti inclusi, godendo appieno di uno spettacolo nella stessa sala con persone normodotate.
Nato grazie alla collaborazione con ENS (Ente Nazionale Sordi Onlus di Milano) e UIC (Unione dei Ciechi e degli Ipovedenti), Cinema senza Barriere® è sostenuto da Fondazione Cariplo e dal mese di ottobre dai fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese.

A.I.A.C.E Milano con Cinema senza Barriere® promuove l’utilizzo dei loghi che indicano l’accessibilità alle proiezioni per persone con disabilità della vista e dell’udito.
Il calendario completo delle proiezioni sarà disponibile su www.mostrainvideo.com
Le cuffie si possono ritirare all’ingresso della sala di proiezione.
Biglietti: € 6 intero; € 4,50 cad. per la persona non vedente/udente e accompagnatore
www.spaziocinema.info // 02 6597732 //

Euforia di Valeria Golino, ore 19.30, Anteo Palazzo del Cinema di Milano (Sala Rubino)
Si ringrazia 01 Distribution per la cortese collaborazione.
Cinema senza Barriere® by A.I.A.C.E. Milano
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Scena tratta dal film "Euforia" di Valeria Golino che ritrae Valerio Mastandrea e Riccardo Scamarcio

Scena tratta dal film “Euforia” di Valeria Golino che ritrae Valerio Mastandrea e Riccardo Scamarcio

Catanzaro – Giornata Nazionale del Cane Guida

Tantissime e molteplici le emozioni vissute giovedì 18 Ottobre in occasione della Giornata Nazionale del Cane Guida, straordinariamente realizzata in tale data a causa del maltempo dei giorni 15 e 16 ottobre.

La città finalmente si è svegliata, e l’ha fatto nel modo migliore possibile, grazie anche e soprattutto alla caparbietà e lungimiranza di Luciana Loprete, Presidente dell’UICI Catanzarese che in occasione di tale giornata ha pensato e voluto che la città, nei suoi centri principali potesse finalmente “vedere” come il cane guida rappresenti per i ciechi e gli ipovedenti uno straordinario amico di libertà. La giornata, iniziata con la raccolta di tutti i partecipanti nella sede storica della sezione, ha visto il lungo corteo composto da ciechi e ipovedenti con cane guida e bastoni bianchi, volontari ed amici, dapprima raggiungere la Camera di Commercio di Catanzaro ove la Presidente Loprete ha avuto modo di consegnare ufficialmente al Dirigente Generale Dott. Maurizio Ferrara la proposta di collaborazione per rafforzare la sensibilizzare di tutti gli esercizi commerciali.

Successivamente il corteo attraverso il Teatro Politeama di Catanzaro ha raggiunto la Casa Comunale ove il gruppo su invito del Sindaco Sergio Abramo ha incontrato i Consiglieri Battaglia e Manuela Costanzo ed al grido di VIVA LA LIBERTÀ è stato spiegata la motivazione di tale manifestazione e la necessità di una continua informazione, il tutto è poi proseguito su corso Mazzini, passando per il Palazzo di vetro della Provincia di Catanzaro e proseguendo verso P.zza Matteotti, fino al raggiungimento dell’I.I.S. De Nobili di Catanzaro dove ad attenderli vi era un folto gruppo di alunni e la Dott.ssa Susanna Mustari che nel prendere la parola ha espresso la propria posizione sulla disponibilità de suo istituto a situazioni particolari di questo tipo.

A dare avvio ai lavori è stato il Presidente Nazionale Mario Barbuto attraverso un suo video messaggio nel quale ha richiamato le motivazioni per le quali tale giornata è staga istituita e nel contempo ha rivolto il suo pensiero a Viola, splendido Labrador che da poco l’ha lasciato. Ulteriore momento toccante e particolarmente emotivo è stato proprio quello legato alle motivazioni che hanno spinto l’UICI di Catanzaro a designare l’istituto quale luogo per lo svolgimento del seminario che al suo interno ha registrato autorevoli interventi dell’Avv. De Nisi, del Dott. Veraldi e del Dott. Macrì, su normative, allevamento e rapporto tra l’uomo ed io suo cane guida, ossia la presenza al suo interno della prima alunna in Calabria che giornalmente si reca all’interno dell’istituto accompagnata dal suo cane guida.

Particolarmente toccante, il momento delle testimonianze dove a prendere la parola sono stato Tommaso che ha sottolineato le problematiche in essere in termini di diniego del diritto di accesso ed Arianna, giovane alunna dell’Istituto che pur essendo minorenne, grazie alla caparbietà sua e dei suoi genitori che l’hanno sempre supportata nel corso della sua vita, è riuscita ad ottenere dalla scuola cani guida francese di poter essere destinataria dell’affidamento del suo cane guida, da lei definito come un amico che l’ha responsabilizzata e le ha concesso quel pizzico in più di autonomia che senza il supporto del suo amico a quattro zampe non sarebbe stato possibile.

Non poteva infine mancare nell’intervento di un dibattito, moderato con la professionalità di sempre del noto conduttore Tv e giornalista Domenico Gareri, un richiamo da parte del Presidente Loprete rivolto non solo alla cittadinanza ma anche ai fruitori di cane guida. È opportuno infatti ricordare – ha detto la Loprete – che la società da diritti ma anche doveri, é giusto quindi che al diritto di accesso sui mezzi pubblici, si affianchi il dovere a mantenere il proprio cane in condizioni igieniche degne, provvedere alla vaccinazione ed ai controlli costanti ed infine a cercare sempre di comprendere che dall’altra parte ci possa essere un interlocutore che non conosce la straordinaria capacità del cane, pertanto la prepotenza e la presunzione non devono avere il sopravvento.

Non è mancato infine un ringraziamento ai genitori della giovane Arianna, da sempre seguita dall’UICI catanzarese, che l’hanno sempre supportata e spinta nel suo percorso di crescita, accettando la sua condizione ma facendole sempre vivere una vita quanto mai normale ed al passo con la sua giovane età.

Un monito infine è stato rivolto all’apparato scolastico ed agli istituti catanzaresi, affinché, considerata l’assenza sul territorio di strutture specializzate e centri diurni per disabili visivi, alle richieste dell’Unica associazione deputata alla salvaguardia dell’intera categoria, i dirigenti scolastici e le amministrazioni pubbliche rispondano in modo celere e non consentano che le lungaggini burocratiche e la mancanza di conoscenza dei temi risultino essere motivazioni che portano a ritardi nella formazione della persona ledendo così uno dei principali cardini della nostra costituzione che all’art. 3 sancisce la parità di diritti senza distinzione alcuna.
Pertanto è opportuno che si crei una rete di collaborazione che già in fase embrionale possa lavorare affinché la parità di diritti sia riconosciuta senza disagio alcuno, perché purtroppo ancora oggi l’apparato scolastico non è pronto ad accogliere i cani guida ed è così che l’UICI venuta a conoscenza del desiderio e necessità della giovane studentessa, ha avviato da subito contatti ed azioni di sensibilizzazione con l’istituto De Nobili affinché la ragazza non incorresse in alcun disagio, registrando da parte dell’istituto vista la sporadicità del caso, la richiesta di un approfondimento sul tema culminato poi nella positiva risposta dell’istituto.

Di questo l’UICI ne è promotore da anni, infatti alla giornata su invito della Presidente Loprete hanno preso parte anche una classe del Liceo Classico “P. Galluppi” accompagnato dalla Prof.ssa Rosanna Fabiano ed una classe del Plesso Fiume Neto dell’I.C. “Don Milani” accompagnato dalla Prof.ssa Elena Losito e per il quale si ringraziano rispettivamente i dirigenti scolastici Dott.ssa Elena de Filippis e Dott. Angelo Gagliardi.
La celebrazione si è conclusa infine registrando emozioni da parte di tutti i partecipanti, rappresentando e scrivendo una importante pagine di civiltà per l’intera Calabria.

Irifor – Attività formative anno 2018-19: Corso di formazione per Istruttori di Orientamento Mobilità e Autonomia Personale

Questo Istituto ha in programma l’organizzazione di un corso per formare Istruttori di Orientamento Mobilità e Autonomia Personale.
Il corso, della durata di 900 ore, si svolgerà a Tirrenia.
Il requisito richiesto per l’iscrizione è il possesso del diploma di scuola secondaria superiore.
Gli interessati sono pregati di inviare la loro preadesione entro e non oltre il 10 Dicembre prossimo inviando una mail a archivio@irifor.eu.