Sport: Sahara – Un sogno di sabbia

Autore: Tullio Frau

Cronaca di una maratona nel deserto (6-10 marzo 2012)

È notte, tutti dormono, faccio fatica a chiudere gli occhi, sento ancora nelle orecchie il vento che mi sferza sul viso lasciandomi addosso uno strato di sabbia. Come si fa a dormire, nel pullman che ci porta verso l'oasi di Ksar Ghilane dove è posto il primo campo base della nostra spedizione?
Fa caldo, il mezzo avanza con fatica su per la salita, dopo qualche ora di strada ci fermiamo per una breve sosta, un caffè o un tè e poi via verso la meta. Nell'oasi le palme scricchiolano sotto la furia del vento, il sole fa capolino tra le nuvole, speriamo che per domani il tempo sia migliore, ma che importa? Tanto noi dobbiamo correre! Il gruppo è allegro, le varie lingue dei concorrenti si mescolano, chi conosce l'inglese può dialogare con tutti. Per fortuna Claudio mi fa da interprete, in questo modo ho avuto il piacere di conoscere atleti di altri paesi. Durante la notte nella capanna si fa fatica a dormire, qualcuno russa, il vento sembra ci parli e ci racconti storie dal sapore antico. Un cane ulula in lontananza. Finalmente è ora di alzarsi: colazione e poi tutto nel borsone, ormai siamo pronti per la partenza della prima tappa di 23 km (Ksar Ghilane – Camp Bibane).
L'altoparlante chiama gli atleti a raccolta, si fa la spunta dei pettorali, tutti pronti al via. Un vento impetuoso ci accoglie: "è il saluto del deserto", ci dice Adriano (ZITO). Via, via tutti verso le prime dune che ci accolgono, sembra ci aspettino lì da sempre, sono morbide, su e giù, una dopo l'altra. Forse le ho sottovalutate, ho il fiatone, non riesco a carburare… Ma sì, non è uno scherzo, su e giù, sono massacranti, ma dopo qualche km troviamo un po' di pista più corribile, finalmente un po' di relax. Claudio, come al solito al mio fianco, è la guida ideale, mi incoraggia, mi anticipa le salite e le discese, posso correre in completa libertà, in qualche frangente mi lascia pure senza cordino. È una sensazione incredibile poter correre in un ambiente incontaminato sia da agenti atmosferici che da barriere architettoniche: al massimo cadi sulla sabbia (non è mai successo), ma non ti fai male.
Ormai i più veloci ci hanno superato, dietro abbiamo circa una quindicina di concorrenti, il gruppo si è sgranato, i mezzi di supporto ci affiancano e ci controllano da lontano,  i fotografi e i giornalisti al seguito ci salutano al loro passaggio. Incontriamo due somarelli selvatici che ci guardano con occhi strani, ma la nostra corsa continua costante verso altre dune e altri terreni diversi. Il cuore è gonfio di emozioni indescrivibili, qui, in questo mare di sabbia, dove l'orizzonte si perde lontano sfuggendo agli occhi , qui, in questi spazi immensi che Dio ci ha lasciato, dove soffia un vento che ci porta storie antiche, storie di popoli che qui hanno transitato per andare a cercare qualcosa per sopravvivere. Noi stiamo invece correndo, lasciandoci alle spalle tutti i problemi della vita quotidiana. Sì, sembra quasi che il deserto sia un filtro che trattiene i cattivi pensieri e ti consente di vivere in positivo.
La voce di Claudio mi riporta alla realtà: "dai, Tullio, ancora qualche duna e ci siamo, le bandiere dell'accampamento, ci siamo". La sua voce è rassicurante, ecco in fondo l'altoparlante che ci annuncia l'arrivo, ecco il traguardo. Tutti si stringono attorno a noi, la prima tappa è finita.

 

Ci avviamo verso la tenda berbera… be, tenda? Direi un riparo molto precario, un telo di juta che si regge a stento su quattro rami di legno mezzi storti, con delle corde che fanno da tiranti…..anche questa è avventura! Dopo pranzo ci mettiamo sotto a riposare, il vento rinforza, qualche goccia di pioggia incomincia a cadere, ma il peggio arriva durante la notte. Il vento infuria, la tenda ondeggia paurosamente, Claudio e Caio si alzano per stabilizzare la copertura, ma dopo poco arriva un colpo di vento molto più forte: la tenda cede e ci crolla addosso. Ormai qualcuno si è addormentato nonostante il peso della tenda, qualcun altro ha abbandonato il gruppo e si è rifugiato nel tendone-mensa. Io esco dal sacco a pelo, la sollevo con un bastone e per tutta la notte respiro la sabbia che il vento continua a portarci addosso. Per qualche istante ho paura, un senso di soffocamento: il panico per un po' si è impadronito di me. Mi faccio coraggio, mi alzo e tutto torna alla normalità, tranne il vento e la pioggia che continuano  imperterriti. Finalmente è l'alba, via, ci si veste dentro il sacco a pelo, si sbatte come meglio si può tutto dalla sabbia e si richiude il borsone. Dopo colazione eccoci pronti per la seconda tappa, per fortuna solo 16 km, una tappa leggera (Camp Bibane – Bir el Ghif). Il tempo è clemente, il vento si è affievolito e il percorso non è molto sabbioso. Il pomeriggio lo trascorriamo dentro il sacco a pelo. Fa freddo: siamo in Africa o in Groenlandia? Mah, forse ci siamo sbagliati! Una fragorosa risata comune. Dopo cena eccoci pronti per la tappa notturna 7 km.. Bisogna coprirsi bene, il cielo è limpido e le stelle sembra si possano toccare con le mani. Claudio, se chiudi gli occhi e alzi lo sguardo, vedrai ciò che vedo io, la profondità dell'universo, tutto quello che a occhi aperti non potrai mai vedere. Sì, il cielo è un manto che ci avvolge e ci protegge, e questa notte ci accompagna in una corsa breve ma intensa di significato. Una lunga scia luminosa attraversa questa notte il deserto: sono le flaschlight che ogni atleta ha appeso allo zainetto, tutte colorate. Siamo tutti  in fila indiana, tutti con il cuore che batte a mille per la gioia di essere lì ha fare qualcosa che non è sicuramente da tutti, ma che solo 150 pazzi scatenati possono concedersi di fare, sì, oltre 100 km nel deserto del Sahara. Alle 23, dopo la corsa notturna, tutti alla spaghettata, poi a nanna. Domani ci aspettano gli oltre 42 km della terza tappa maratona (Bir el Ghif – Bir Lectaya).
La seconda notte sotto la tenda beduina è trascorsa abbastanza bene, nessuno più si lamenta del russare di qualcuno, ormai la stanchezza è più forte del russare. Al mattino via in piedi, la borsa è chiusa, tutto è pronto per il via, si parte. "Dai, Tullio, con calma, oggi è lunga!" la voce di Claudio è sempre molto rassicurante, riesce sempre a darmi la tranquillità necessaria: non è solo una guida, è ormai per me un fratello, un angelo, con lui potrei scalare qualsiasi montagna senza problemi. "Via, andiamo! Dai su, dai giù, attento, alza bene i piedi, dai, non ti distrarre! Attento, c'è una buca! Via andiamo!" Chilometro dopo chilometro eccoci al primo ristoro, tutti ci salutano da lontano, siamo ormai al diciottesimo km, una bella mangiata di datteri. Riempiamo lo zainetto d'acqua e via, ma dopo il secondo ristoro posto al trentatreesimo km, incominciano i problemi: il piede sinistro è molto dolorante, credo di avere un po' di vesciche, su e giù per le dune: sassi sabbia, di tutto un po', ma gli ultimi km sono costretto a camminare, una vera tortura!

Finalmente è finita, il campo base ci accoglie festoso, tutti intorno a noi: "grandi! Bravi!" Via tutti a mangiare, poi in infermeria, la mano leggera della dottoressa mette fine ai miei problemi. "Domani correrai bene, vedrai!" "Sì, grazie infinite, domani vorrei terminare in bellezza".
La terza notte sotto quella sottospecie di tenda trascorre veloce, ormai la stanchezza si è impadronita di noi, nessuno più ha il coraggio di lamentarsi. "Dai, ancora 23 km e ci siamo, al traguardo di Douz ci aspetta la doccia". Tutti pronti, il freddo è ancora più pesante, ci ripariamo sotto il tendone della mensa, un colpo di vento ce lo porta via. Piove a dirotto, sembrerebbe che il deserto ci voglia tenere li, ma noi imperterriti sfidiamo le avversità del meteo. Tutti pronti, si parte, un vento contrario ci accompagna durante tutto il percorso, soffia veramente forte, probabilmente a una velocità intorno agli 80 km orari. Si fa veramente fatica ad andare avanti, la pioggia mista a sabbia ci mitraglia il viso. Potrei mettere la maschera. No, voglio che il deserto mi accarezzi il viso, voglio respirare l'immensità di questa meraviglia, voglio riempirmi l'anima di eternità, sì, nel deserto si respira eternità.  Ecco il primo ristoro, una fettina di arancia e via. Dai, il vento ce la sta mettendo tutta per impedirci di andare avanti, ma noi non ci arrendiamo, noi continuiamo imperterriti nella nostra corsa. Ecco le dune, queste sono molto più alte delle altre. Su, dai su, su, e poi via una lunga discesa, giù, e poi ancora su e giù per chilometri e chilometri, ma all'orizzonte non si vede ancora nulla. Un turbinio di acqua e sabbia, l'orizzonte si confonde con le dune, tutto intorno l'eternità, un mondo affascinante che si è impossessato di noi: lo respiro a fondo, lo metabolizzo, ogni tanto mi devo soffiare il naso, è pieno di sabbia. No, la maschera no, questo è il saluto del deserto, è il ricordo che porterò per sempre dentro di me. Ecco, vedo in fondo le palme, Claudio mi annuncia che forse ci siamo, quasi non vorrei mai arrivare, vorrebbe dire rompere un incantesimo… Ma no, in lontananza la vegetazione, è il segnale che le dune sono finite, ecco in lontananza la porta del deserto, un urlo esce dal cuore di Claudio: "Tullio, ci siamo"! Stiamo per portare a termine una grande impresa, con queste condizioni climatiche: le gambe volano, l'entusiasmo è alle stelle. Sopra la porta alcuni spettatori ci salutano festosi. Eccoci sull'asfalto, ancora un km e ci siamo, la velocità aumenta, ancora 100 metri… "Vai Tullio, sei libero"! Claudio mi molla il cordino e a braccia alzate, urlando di gioia taglio il traguardo tra le braccia di Claudio e di tutti quelli che ci aspettavano. Le lacrime di gioia scendono dal viso incrostato di sabbia, l'emozione è palpabile. Sì, tutti piangono di gioia nell'abbracciarci, Adriano (ZITO) si stringe a noi, ecco la splendida medaglia al collo e la maglia di finisher: "Ve la siete meritata proprio tutta"!
Grazie Claudio, mi stringo a lui, senza di te non avrei potuto portare a termine questa impresa, te ne sono grato. La voce è rotta dall'emozione, l'ingresso nell'hotel è trionfale, tutti vogliono fare una foto con noi, sembrerebbe che fossimo dei campioni, è difficile prender sonno in questi frangenti, mi giro e mi rigiro nel letto, poi allungo una mano sul comodino, accarezzo il vasetto che ho riempito di quella sabbia che ho respirato nel deserto, mi da un senso di serenità, ora posso dormire sereno. Grazie veramente di cuore a tutti.

 

Sostegno psicologico ai genitori dei ragazzi ciechi e ipovedenti

Autore: Redazionale

A. Sportello telefonico per il sostegno psico-pedagogico ai genitori dei ragazzi ciechi e ipovedenti.
In che modo assistere ed educare un figlio con problemi visivi? Qual è l'atteggiamento corretto? Come incoraggiarlo ad essere protagonista della sua vita? Come si può evitare l'aggravamento del trauma psicologico?
Queste sono alcune delle domande che più frequentemente si pongono i genitori che si trovano ad iniziare una vita con un figlio cieco o ipovedente. Le difficoltà aumentano quando si tenta di trovare le risposte in una condizione emotiva di elevato stress.

Al fine di   dare una prima risposta, l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha deciso di creare un servizio di Sostegno psicologico attraverso il quale offrire ai genitori dei ragazzi ciechi e ipovedenti (soci e non soci) un contatto telefonico con   un interlocutore qualificato, che possa aiutarli a districarsi tra le numerose  difficoltà connesse alla disabilità visiva del proprio figlio.

B. Chi risponderà.
Alle telefonate risponderanno professionisti psicologi che, avendo maturato negli anni esperienza nel campo  della disabilità visiva (lavorando con persone cieche o ipovedenti e con i loro familiari), hanno le competenze per aiutare il genitore a   identificare i propri bisogni e per valutare quale sia il tipo di intervento più adatto a rispondere ad essi (psicologico, pedagogico, assistenziale ecc.).

C. Come funziona.
Per accedere al servizio è necessario contattare, in base alla propria regione di residenza, il professionista al numero, nei giorni e negli orari indicati di seguito.
Ogni genitore avrà a disposizione un massimo di due colloqui telefonici, al termine dei quali, dopo un'analisi dei bisogni compiuta con il professionista che risponderà alla telefonata,  gli verranno date indicazioni circa la persona e/o il servizio che meglio risponde  alle sue esigenze.

D. Giorni e orari di apertura del servizio.

Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta
Katia Caravello
Ogni 2° e 4° mercoledì del mese
Dalle 10 alle 12
3773048009

Abruzzo, Lazio, Molise, Umbria
Maria Luisa Gargiulo
Tutti i mercoledì 
Dalle 15:30 alle 16:30
3312211375

Basilicata, Campania, Toscana, Puglia
Vincenzo Rotolo
Ogni 1° e 3° venerdì del mese
Dalle 16:00 alle 19:00
0804974224
3334328108

Calabria, Marche, Sardegna, Sicilia
Giovanna Virga
Ogni 2° e 4° lunedì del mese
Dalle 9:00 alle 11:00
337899416

Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto
Roberta Zumiani
Ogni 2° e 4° venerdì del mese
Dalle 8.30 alle 10.30
04611959595
 

Parla con l’Unione: “Sportello telefonico per il sostegno psico-pedagogico ai genitori dei ragazzi ciechi e ipovedenti” – giovedì 12 aprile 2012 – ore 16,00

Autore: Tommaso Daniele

I settori Informazione e comunicazione, Stampa sonora e Libro Parlato, in collaborazione con il Gruppo di sostegno psicologico ai genitori dei ragazzi ciechi e ipovedenti organizzano per giovedì 12 aprile 2012, con inizio alle ore 16,00 una trasmissione online dal titolo: "Sportello telefonico per il sostegno psico-pedagogico ai genitori dei ragazzi ciechi e ipovedenti" rivolta a soci e non.
La trasmissione sarà condotta da Luisa Bartolucci e vedrà la partecipazione, tra gli altri, del componente la Direzione Nazionale sig. Luigi Gelmini, responsabile del Gruppo, della dott.ssa Katia Caravello, della dott.ssa Maria Luisa Gargiulo,  del dott. Vincenzo Rotolo, della dott.ssa  Giovanna Virga, della dott.ssa Roberta Zumiani.
Nel corso del programma si procederà alla presentazione di questo importante nuovo servizio e verranno date indicazioni specifiche ai Presidenti regionali per la corretta individuazione di referenti territoriali.
Saranno inoltre fornite risposte ai quesiti degli ascoltatori i quali potranno scegliere diverse modalità di intervento: tramite telefono contattando durante la diretta il numero di  telefono 06 69988353 o inviando e-mail anche nei giorni precedenti la trasmissione all'indirizzo: diretta@uiciechi.it  oppure compilando l'apposito form della rubrica "Parla con l'Unione".
Per collegarsi al link di Parla con l'Unione sarà sufficiente digitare la seguente stringa: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp.
Quanti desiderassero prendere parte alla trasmissione per portare un contributo o esprimere un'opinione ma non fossero in condizione o in grado di collegarsi online, potranno contattare, nei giorni immediatamente precedenti, la sig.ra Mariolina Lombardi ai numeri telefonici 06 69988376 o 06 69988411 e, lasciando il proprio recapito telefonico, verranno richiamati nel corso del programma.
Vi attendiamo numerosi!
Si pregano le strutture in indirizzo di dare la massima diffusione alla presente circolare anche e soprattutto tra i genitori dei nostri associati e non e di favorire nelle Sezioni la creazione di folti gruppi di ascolto.
Cordiali saluti.

Il Presidente Nazionale
prof. Tommaso Daniele

Una bussola per orientarsi.

Autore: Katia Caravello

Il momento in cui un genitore riceve la notizia che il proprio figlio  ha un disturbo visivo-sia che questo accada nei giorni o mesi successivi alla nascita, o più avanti, negli anni dell'infanzia o dell'adolescenza-costituisce un'esperienza traumatica, accompagnata da un susseguirsi di emozioni forti: il dolore, per la perdita della possibilità di essere genitore di un figlio sano; il senso di colpa, legato al timore che il deficit sia dovuto a un problema genetico non precedentemente individuato o da  condotte dannose tenute durante la gravidanza; l'ansia e la paura, per l'incolumità fisica del bambino/ragazzo e per ciò che gli riserverà il futuro nella sfera affettiva e lavorativa.
In che modo assistere ed educare un figlio con problemi visivi? Qual è l'atteggiamento corretto? Come incoraggiarlo ad essere protagonista della sua vita? Come si può evitare l'aggravamento del trauma psicologico? Queste sono alcune delle domande che più frequentemente si pongono i genitori che si trovano ad iniziare una vita con un figlio cieco o ipovedente. Le difficoltà aumentano quando si tenta di trovare le risposte in una condizione emotiva di elevato stress.
E' come essere su una nave in mare aperto durante una tempesta:  senza una bussola che aiuti ad orientarsi non si può raggiungere un porto sicuro, dove sia possibile trovare ciò di cui si ha bisogno.
E' questo il compito che si è dato il Gruppo di Lavoro per il sostegno psicologico ai genitori nato in seno all'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti: essere  una bussola  che aiuti i genitori a orientarsi  nel mondo della disabilità visiva.
La definizione del nostro ruolo come gruppo di lavoro è stato il primo aspetto sul quale ci siamo confrontati, era impensabile ipotizzare che  un gruppo di 6 professionisti-con tutta la buona volontà e l'impegno messi in quest'attività-potesse farsi carico di un così gravoso compito, come è quello del dare aiuto e sostegno ai genitori dei ragazzi ciechi e ipovedenti distribuiti su tutto il  territorio nazionale.
E' così che è nata l'idea di attivare uno Sportello Telefonico che possa  costituire un primo contatto per quei genitori, alle prese con le mille difficoltà connesse all'essere madri o padri di un figlio con disabilità visiva, che, altrimenti, non saprebbero dove rivolgersi per trovare aiuto.
Chi deciderà di utilizzare questo servizio avrà la  possibilità di parlare con professionisti psicologi che, avendo negli anni accumulato esperienza nel campo della disabilità visiva, lavorando con persone cieche e ipovedenti e con i loro familiari, saranno in grado   di fornire  un aiuto per  focalizzare i propri bisogni e per individuare quale sia il tipo di intervento più adatto per farvi fronte (psicologico, pedagogico, assistenziale ecc.); al genitore che contatterà lo sportello, inoltre,  verranno fornite indicazioni specifiche riguardo alla persona e/o al servizio da contattare sul proprio territorio di residenza.

 

Tavola Rotonda: Riforma per il Servizio Civile Nazionale – proposte a confronto

Autore: Redazionale

Il 20 marzo 2012 a Roma presso la sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha avuto luogo la Tavola Rotonda "quale riforma per il Servizio Civile Nazionale: proposte a confronto".
L'incontro introdotto dal Ministro per la Cooperazione Internazionale e l'Integrazione con delega al Servizio Civile Andrea Riccardi, ha avuto come protagonisti il Senatore Carlo Giovanardi, le Onorevoli Erica Rivolta (Lega) e Marina Sereni (PD) attivamente impegnate nel ridisegnare attraverso proposte di legge un Servizio Civile più moderno, l'Assessore Regionale alle Politiche Sociali della Liguria, Lorena Rambaudi, Licio Palazzini Presidente della Consulta Nazionale per il Servizio Civile  e  Silvia Conforti Rappresentante Nazionale dei Volontari in Servizio Civile.
Significativo l'intervento del Ministro Riccardi che ha esordito ribadendo la sua personale convinzione circa "la significatività" dell'esperienza del Servizio Civile Nazionale Volontario che intende e vuole salvaguardare. Per Riccardi  è opportuno che si crei un "tavolo tecnico in cui si discuta su come finanziare il servizio civile attraverso regole stabili, efficaci e condivise dove ognuno prenda le proprie responsabilità".
Ha infatti dichiarato il Ministro che:  "il servizio civile fa parte integrante del messaggio di speranza sul futuro che il governo Monti vuole dare ai giovani. Mi sono personalmente impegnato a portare questo tema all'ordine del giorno dell'esecutivo, perché sia possibile trovare la risorse necessarie".
Anche gli interventi degli altri partecipanti all'incontro hanno sottolineato la necessità di un'urgente "attenzione" del governo perché venga assicurato un futuro al Servizio Civile Nazionale.

Festa della donna 2012

Autore: Carmen Romeo e Mattia Gattuso

In occasione della giornata della donna 2012, la commissione pari opportunità della Sezione Provinciale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Catania, pel tramite di alcune sue componenti, ha avuto modo di prendere parte alla trasmissione all'uopo dedicata in diretta audio.
Sono intervenute Carmen Romeo, presidente della relativa commissione provinciale e componente della commissione nazionale e Mattia Gattuso, componente della commissione provinciale.
Nell'ambito del loro intervento, le due componenti hanno voluto sottolineare gli obiettivi che si sono date nel perseguire il programma di lavoro: obiettivi veicolati dalla trasmissione delle informazioni relative alle problematiche che le donne devono affrontare quotidianamente. L'informazione conduce naturalmente alla prevenzione delle malattie che sono più comuni nel sesso femminile, legate per lo più all'ambito senologico ed a quello ginecologico.
Proprio per approntare una prevenzione efficace in tali ambiti, la commissione provinciale P.O. ha promosso la stipulazione di accordi con altre associazioni non profit che si occupano di servizi di tal fatta. Ci si riferisce principalmente al protocollo di intesa sottoscritto con l'ANDOS (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno) per l'effettuazione di visite senologiche gratuite, e al protocollo di intesa sottoscritto con il CIF (Centro Italiano Femminile) per la fruizione dei servizi di ginecologia del relativo consultorio familiare.
Oltre all'ambito della prevenzione la commissione si è preoccupata di offrire servizi culturali ai soci tramite la realizzazione, in collaborazione con la locale sede dell'UNIVOC, di una stagione concertistica oltre che della presentazione di libri, fra i quali si ricorda quello del giornalista RAI Nello Rega "Diversi e divisi".
Sempre con la collaborazione dell'UNIVOC la commissione è presente ed operativa nello "Sportello Rosa" voluto dall'ex INPDAP Provinciale di Catania per offrire servizi di consulenza varia alle lavoratrici del settore pubblico interessate da fenomeni di disagio sociale e personale.
La messa in opera delle superiori attività ha permesso il contatto con la consigliera regionale di parità della regione sicilia e con quella provinciale di Catania. La consigliera di parità è una figura istituzionale di nomina ministeriale, presente in tutte le province, regioni, e a livello nazionale, che nell'esercizio delle sue funzioni è pubblico ufficiale ed importante figura di promozione delle pari opportunità, di tutela e di mediazione tra donne/uomini e mondo del lavoro. Si occupa di tutti i tipi di discriminazioni che, nel luogo di lavoro, sono causate dall'appartenenza ad un genere.
Al di là di quello che si è fatto, si ritiene importante indicare qual è l'obiettivo principale che si sta perseguendo, vale a dire quello di ottenere la presenza di una rappresentante dell'U.I.C.I. nelle commissioni pari opportunità degli enti locali territoriali, in particolare modo in quella della Provincia Regionale di Catania ed in quella del Comune di Catania.

A Trento Giornata della Donna sul tema del consumerismo

Autore: Luciana Brida

Anzitutto una premessa: da quando si parla non soltanto di donne ma di pari opportunità, la Sezione  ha aperto l'incontro in occasione della giornata internazionale della donna a tutti gli associati. Si è scelto di passare dalla trattazione di temi prettamente femminili all'approfondimento di argomenti d'interesse generale.
Il 10 marzo scorso, presso i locali disponibili al piano terra dell'edificio che ospita gli uffici sezionali ha avuto luogo un interessante incontro sul tema del Consumerismo. A guidare la discussione è stato il responsabile provinciale di "Cittadinanza Attiva", avv. Antonio Licciardello. Le motivazioni che hanno portato ad affrontare tale tematica sono principalmente due: il forum che la sede centrale ha istituito sul rapporto fra "Noi e le Associazioni di consumo" e l'attualità dei contenuti che sarebbero stati esposti ai presenti.
La condizione di disabilità non dovrebbe ripercuotersi sulla possibilità di ogni cittadino di difendersi da truffe, raggiri e cattive sorprese, specialmente nell'utilizzo del proprio denaro e nei rapporti con banche, compagnie assicurative ed altri soggetti del mondo finanziario con cui si entra in contatto, ad esempio, quando si effettuano acquisti con formula rateale o nel caso in cui vengono proposte le famose carte revolving, che generano un circolo vizioso di interessi da restituire. Il non vedente o l'ipovedente in particolare si trovano a dover sostenere un impegno supplementare nel reperimento di determinate informazioni. Nei piccoli centri del territorio vivono molti anziani, generalmente supportati dalle famiglie; ciò non toglie che, per esempio, in seguito alla chiamata di un gestore di telefonia, queste persone, in special modo, non cadano in tranelli che hanno come conseguenza la stipula di contratti da cui è ancora difficile recedere, se non rivolgendosi ad un'associazione dei consumatori per farsi aiutare nelle procedure di conciliazione appropriate.
Quando poi si acquista un bene, che non risulta adeguato alle nostre aspettative, ci si trova di fronte alla difficoltà di restituirlo con il rimborso del suo costo, in quanto ancora parecchi rivenditori contravvengono alla normativa sul diritto di recesso, approfittando della dell'ingenuità da parte di parecchi consumatori.
Risulta inoltre ancora difficile per molte persone compiere investimenti di denaro, per esempio, in titoli; spesso si viene mal consigliati e si rischia di farsi allettare da tassi di interesse elevati, senza che nessuno ci indichi le possibilità di rischio, almeno in linea teorica.
Questi ed altri spunti hanno suscitato un vivace dibattito e molti interrogativi, tanto che si pensa di approfondire alcuni argomenti in incontri futuri.

Il Museo Tattile Statale Omero collabora a “Gitando.All”

Autore: Segreteria Museo

Vicenza, 22 – 25 marzo 2012
Il Museo Tattile Statale Omero sarà presente a Vicenza per Gitando.All, la prima fiera internazionale dedicata al turismo per tutti, che giunge alla sua

quarta edizione.
Tutti i giorni dal 22 al 25 marzo, dalle ore 9.00 alle ore 21.00 presso il Padiglione F sarà possibile conoscere da vicino il Museo ed esplorare tattilmente

alcune opere della collezione presenti per tutta la durata della fiera.
Un grande spazio che ospiterà la nuovissima Sezione itinerante del Museo Omero, alla sua prima uscita, che è stata realizzata con il sostegno ricevuto per il

progetto dalla Società Arcus, Società per lo sviluppo dell'arte della cultura e dello spettacolo di Roma.
Gitando.All è il primo salone in Italia dedicato al turismo e allo sport accessibile ovvero per tutte le persone con esigenze speciali psicofisiche, di

mobilità, alimentari o di altro genere e per le loro famiglie. All'esperienza del turismo per tutti, Gitando.All diventa un'occasione per sperimentare la

qualità dell'offerta accessibile, ma anche una possibilità di divertimento per tutti.

Informazioni:
Museo Tattile Statale Omero
Telefono 071 28 11 93 5
E-mail: info@museoomero.it

Considerazioni generali sul servizio per acquisto e rinnovo della Business key di InfoCert

Autore: Nunziante Esposito e Massimiliano martines

Premessa: sul sito la procedura di acquisto dei prodotti InfoCert, compreso l'aggiornamento dei certificati di firma, è completamente accessibile per un cieco assoluto che usa uno screen-reader, mentre risulta problematica per un Ipovedente che utilizza l'accesso facilitato di Windows o un dispositivo di ingrandimento dello schermo (Magnifier). Per gli ipovedenti, significa che per gli utenti ipovedenti che sono affetti da alcune tipologie di ipovisione, questi acquisti non li possono effettuare in piena autonomia.

Ciò premesso, siamo alquanto sorpresi che dopo tanto lavoro eseguito per far capire ai tecnici cosa non andava bene per farlo modificare, ora ci troviamo in queste condizioni, con decine di disabili visivi che non sanno dove rivolgersi per rinnovare i certificati acquistati tre anni fa. Tanto per farlo presente, significa che tutti quelli che non hanno potuto rinnovare i loro certificati di firma, devono riacquistare il dispositivo con una spesa che si aggira intorno ai 70-80 euro, contro i circa 20 euro per il rinnovo. E la colpa non è nostra.
E' vero che possiamo acquistare il dispositivo di Firma digitale anche on line in piena autonomia, ma poi come lo rinnoviamo?
Mentre sul sito possiamo pagare tranquillamente quello che si deve pagare per il rinnovo, rimaniamo allibiti quando, aprendo il software DiKe Util, indispensabile per effettuare il rinnovo, non abbiamo la possibilità di usare i comandi previsti.
Da prove fatte in presenza di un vedente che ci assisteva per le operazioni da effettuare per il rinnovo, è risultato che senza l'ausilio del mouse, non si riesce a fare nessuna operazione di quelle previste dal programma. Anche se questo vale per i ciechi assoluti,l'assenza di contrasti e colori idonei per gli ipovedenti, nemmeno loro riescono ad usare il software per il rinnovo.

Per noi disabili della vista, essere obbligati a farsi assistere da un vedente, è una perdita di privacy non da poco. Quello che il dispositivo di firma digitale di InfoCert ci aveva fatto sperare, è andato immediatamente in fumo.

Mentre venivano eseguiti i test di accessibilità per l'acquisto on line di InfoCert, abbiamo trovato in questo sito riferimenti ad un centinaio di uffici presso i quali si vende ancora la BK, ma non si capisce se si può usare tali punti per andare anche a rinnovare i certificati di firma, opportunità che, per il momento, eviterebbe di far scadere i certificati. In ogni caso, oltre alla prenotazione che si può fare on line, non si capisce la maggior parte di questi uffici dove sia, quindi, sarebbe auspicabile che InfoCert ne desse con chiarezza i riferimenti e i contatti.
Altra cosa molto importante: non siamo stati in grado di appurare con certezza se il software accessibile, distribuito parallelamente, è la stessa cosa  del software di uso comune. La ragione è presto detta. Ancora oggi, mentre si continua a produrre nuove versioni di DiKe non accessibile, la versione accessibile è rimasta quella di 4 anni fa. Inoltre, non tutti gli operatori del circuito InfoCert è a conoscenza che esiste un software di firma digitale accessibile.

Essendo questo un importantissimo strumento giuridico che consente ai disabili visivi il massimo dell'autonomia per molte cose importanti della vita sociale, le nostre aspettative sono quelle di avere un servizio accessibile in ogni sua forma. Significa avere dei punti di distribuzione certi e un utilizzo del mezzo senza dipendere da altre persone. A giudicare dai trascorsi rapporti del GDL IRIFOR con InfoCert, abbiamo ottime speranze di avere da questa società quello che ci aspettiamo.

Nunziante Esposito e Massimiliano martines
GDL I.Ri.Fo.R. per la Firma Digitale