Concluso, a Tirrenia, l’Ottavo Campionato Nazionale di Scopone Scientifico, di Marinica Mecca

Autore: Marinica Mecca

Con chiaro merito, si sono aggiudicati l'ottava edizione del "Campionato Nazionale di Scopone Scientifico" della Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti:
? Al primo posto, con 16 punti, i campioni regionali emiliani: Oronzo Capriglia e Vincenzo Caserta.
? Al secondo posto, con 15 punti, i campioni regionali siciliani: Salvatore Ammoscato e Calogero Accardi.
? Al terzo posto, con 14 punti, i campioni nazionali uscenti: Salvatore Lo Proto e Francesco Oltremare.
Undici, in totale, le coppie qualificate alle finali nazionali, solo otto delle quali hanno partecipato alla gara conclusiva, disputata il 17 e il 18 novembre 2012, a Tirrenia.
Presenti, alla sfida finale, i vincitori dei tornei organizzati in:
1. Lombardia: Luciano Grabbi, socio dell'Unione di Bergamo, e Ferdinando Lazzari.
2. Emilia Romagna: Oronzo Capriglia, socio dell'Unione di Modena, e Vincenzo Caserta.
3. Toscana: Doretta Fabbri, socia dell'Unione di Pistoia, e Giuseppe Cesena, socio dell'Unione di Milano.
4. Lazio: Luciana Martinoli e Olindo Micci, entrambi soci dell'Unione di Roma.
5. Campania: Salvatore Caravecchia, socio dell'Unione di Avellino, e Giuseppina Goffredo.
6. Puglia: Paolo Pizzuto e Franco Epifani, entrambi soci dell'Unione di Lecce.
7. Sicilia: Salvatore Ammoscato, socio dell'Unione di Trapani, e Calogero Accardi.
8. I vincitori del titolo nazionale 2011: Salvatore Lo Proto e Francesco Oltremare, entrambi soci dell'Unione di Palermo.
Assenti i campioni regionali: marchigiani, Francesco Lain e Fabrizio Principi; molisani, Filomena Mascia e Maria Messere; e calabresi, Giovanni Barberio e Giuseppe Bartucca.
Le coppie finaliste si sono sfidate in un girone unico all'italiana semplice; ogni coppia si è, cioè, misurata con tutte le altre, in partite senza rinvincita. Al termine di ciascun incontro, sono stati assegnati: tre punti alla coppia vincente; zero punti alla coppia sconfitta; un punto ad entrambe le coppie, in caso di  pareggio. La classifica finale è stata stilata sulla base dei punti totalizzati nel corso del girone.
Le sorti della competizione sono rimaste incerte fino all'ultimo e ciò ha reso la gara particolarmente avvincente.
Sulla regolarità delle partite, giocate con grande concentrazione, hanno vigilato i giudici unici del Campionato, Hubert Perfler e Giuseppe Pinto, e gli arbitri: Giuseppina Ammoscato, Dario Epifani, Gennaro Gallo, Maurizio Gentilini, Antonella Ragazzi, Stefania Randisi e Massimo Zapparella. 
L'auspicio generale è che le finali del prossimo nono torneo, che, salvo contrattempi, saranno disputate in Emilia Romagna, possano essere ancora più combattute.
Intanto, un caloroso applauso va a tutti coloro che hanno preso parte e dato vita al Campionato 2012.

Marinica Mecca

 

Catalogo dei workshop GRUNDTVIG per il periodo 2012 – 2013, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Cari Amici,
 
Con questa comunicazione si intende portare alla conoscenza dei soci che il programma comunitario LLP/GRUNDTVIG, pubblica e aggiorna regolarmente un catalogo dei workshop GRUNDTVIG, che offrono un'ampissima gamma di opportunità di incontro e formazione non formale all'estero durante seminari di breve durata (5 – 12 giorni).

Il programma e' aperto a tutti i cittadini maggiorenni degli Stati UE (più Croazia, Turchia, Svizzera e i paesi SEE) e a coloro che risiedono permanentemente in uno di questi paesi. Nei workshop GRUNDTVIG e' prevista la copertura (o il rimborso) delle spese di viaggio dei partecipanti selezionati, nonché‚ la copertura delle loro spese di vitto e alloggio durante il seminario.

Diverse sono le opportunità che prevedono la partecipazione di persone con disabilità, anziane o appartenenti a gruppi in situazione di svantaggio.  Il catalogo e' scaricabile attraverso il sito del Programma per l'Apprendimento Permanente (LLP) alla pagina: http://www.programmallp.it/index.php?id_cnt=903. Data l'ampiezza dell'offerta, può risultare utile usare la funzione "Trova" per individuare i workshop contenenti parole chiave come "disabled", "disability" o "disadvantaged". Una volta individuato il workshop, è necessario contattare i suoi organizzatori tramite i recapiti indicati alla fine della descrizione del workshop stesso per acquisire ulteriori informazioni e ricevere la scheda di candidatura. Dato il numero ristretto di partecipanti a ciascun workshop, gli organizzatori comunicheranno l'accettazione o meno della candidatura.

Si prega di diffondere il presente annuncio presso i potenziali interessati.

Cordiali saluti.

 

IL PRESIDENTE NAZIONALE
(prof. Tommaso Daniele)

Sant’Anastasia (Napoli) Campionato Italiano di Torball serie B, di Giuseppe Fornaro

Autore: Giuseppe Fornaro

L'A.S.D. Real vesuviana in collaborazione con l'Unione Italiana dei Ciechi e degli ipovedenti  di Sant'Anastasia Organizza il "Campionato Italiano di Torball serie B. Giornata 24/25 Novembre 2012" gli incontri verranno disputati presso il palazzetto dello sport di Ottaviano, (in via San Leonardo).
Sabato 24 Novembre 2012 (con inizio gare alle 15) e  domenica 25 Novembre 2012 (con inizio gare alle ore 9:00).
Le Squadre partecipanti sono:
ASD Napoli Real Vesuviana – Sant'Anastasia Napoli GS Nuova Realtà Campana – Avellino Esseneto – Sicilia Capitanata – Foggia UICI Foggia
Il torball è un gioco sportivo a squadre per non vedenti, in cui si fronteggiano due team composti ciascuno da 3 giocatori (con 3 riserve). È lo sport più praticato dai non vedenti in Italia.
Il torball prevede l'impiego di un pallone sferico al cui interno sono presenti dei campanelli in modo che il suono – e quindi la traiettoria del pallone – sia percepita ed intuita dai giocatori. Il campo di gioco, diviso in due metà da tre cordicelle tese dotate di campanellini, è lungo 16 metri e largo 7 metri. La porta ha la stessa larghezza del campo e un'altezza di 1,30 metri.
I giocatori (che possono essere non vedenti assoluti o ipovedenti) sono dotati di una benda oculare che impedisce completamente la vista ed hanno come punto di riferimento un tappetino che consente l'orientamento.
Lo scopo è tirare con le mani una palla di 500 gr. verso la porta avversaria per segnare il "goal" facendola passare sotto le cordicelle che dividono il campo. Se il pallone tocca le cordicelle si compie un fallo con conseguente uscita momentanea di chi ha effettuato il tiro per la durata dell'azione successiva in modo da scontare la penalità; ogni tre falli si assegna un rigore agli avversari.
La partita dura 10 minuti ed è divisa in due tempi. Ovviamente ne esce vincitrice la squadra che totalizza il maggior numero di reti.
Per informazioni contattare la segreteria organizzativa dell'evento al numero
cell : 334 60 48 850
di Giuseppe Fornaro
 

Diabolik vince ancora, Carmen Morrone intervista Assunta Legnante

Autore: Carmen Morrone

Le immagini dei suoi occhi alla Diabolik hanno fatto il giro del mondo. "Sono stata persino sul Times", ricorda Assunta Legnante, neo campionessa alle Paralimpidi di Londra. Assunta Legnante, fra gli appassionati di atletica, è un nome conosciuto. Assunta veste la divisa della nazionale dall'età di 15 anni ed è campionessa del lancio del disco e del peso e attuale detentrice del record italiano indoor. La sua ultima Olimpiade è stata quella di Pechino nel 2008. Vederla alle Paralimpiadi ha sorpreso chi non sapeva che Assunta Legnante dal 2009 è cieca. Londra 2012 ha rappresentato un suo ritorno all'atletica e ai Giochi. Quella mascherina con stampati gli occhi di Diabolik che Assunta ha indossato in gara è stata incorniciata fra le immagini più significative di Londra 2012 per la simpatia e l'ironia. E la capacità di liberare la vita, sequestrata dal destino avverso. Come fa Diabolik, appunto.
A chi è venuta l'idea della maschera personalizzata?
Fra il serio e il faceto durante gli allenamenti dicevo ai miei colleghi che se fossi riuscita a qualificarmi e a gareggiare a Londra, avrei dovuto pensare a qualcosa che mi distinguesse. L'idea degli occhi di Diabolik è venuta a due ragazzi che si allenano con me: Massimo Maruffi e Alessio Giovannini. Quando hanno saputo che noi ciechi per gareggiare dobbiamo indossare la mascherina, hanno cominciato a  fantasticare su come renderla unica. Quando mi hanno proposto gli occhi di Diabolik, non ho… battuto ciglio ma perché mi piaceva molto. Così grazie a un grafico sono stati stampati gli occhi del fumetto che sono stati cuciti sulla mascherina da gara.
Come descrive la sua esperienza di Londra 2012
Un'emozione fortissima. Sono tornata a fare quello che ho sempre fatto: l'atleta. Dopo il 2009, anno in cui sono diventata cieca, ho smesso di fare sport: un trauma per un atleta professionista come ero io. Ho ripreso a lanciare e ad allenarmi nel 2011. Qualificarmi per le Paralimpiadi di Londra è stato un obiettivo che mi ha dato una forte motivazione che mi ha permesso di superare fatica e momenti in cui ero scoraggiata. Devo ringraziare due persone che mi sono state molto vicine: il mio allenatore Nicola Silvaggi e Andrea Tonelli, il mio compagno e anche lui mio allenatore. Ai Giochi di Londra, sono tornata me stessa, mi sono sentita di nuovo quella di prima.
Qual era il clima nel Villaggio Paralimpico?
Molto positivo. Per quanto riguarda la nazionale, mi sono sempre sentita molto bene all'interno del gruppo di specialità. C'era un buon affiatamento fra compagni. Tanto che si assisteva reciprocamente alle gare andando a bordo pista per tifare. Per quanto riguarda il rapporto con gli atleti stranieri devo dire che il clima è migliore rispetto alle Olimpiadi. C'è agonismo, ma c'è più unione. Alle Olimpiadi il campione sta spesso da solo, diciamolo se la tira. A Londra non ho avuto questa sensazione. E poi vivi giorni in cui la disabilità non si nota. Si è tutti atleti.
Nel 2016 a Rio de Janeiro si terrà la prossima edizione dei Giochi. Andrà alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi?
Per tornare alle Olimpiadi ce ne vuole. Non lo escludo, non lo voglio escludere. Ma devo lavorare tanto. Devo tornare a fare una misura attorno ai 18.50 metri. Il mio miglior lancio all'aperto è stato di 19.04 metri alla Finale Oro dei Campionati italiani di società del 2006. Il mio miglior risultato indoor è stato di 19.20 metri, l'attuale record italiano, nel 2002 a Genova. Sono stata ferma tre anni e questo per un atleta è un periodo lunghissimo. Per di più devo affrontare un elemento nuovo del mio corpo che è la cecità. Se prima i lanci erano perfetti dal punto di vista tecnico, la cecità non mi ha ancora permesso di arrivare alla stessa esattezza nell'esecuzione. Ad esempio sono ancora insicura quando mi muovo e mi giro in pedana.
Per la possibilità che lei partecipi a entrambi i Giochi, la stanno paragonando a Oscar Pistorius che proprio a Londra ha gareggiato alle Olimpiadi e alle Paralimpidi. Come si sente?
Oscar è un campione e ha il merito di aver creato un forte precedente. Io l'ho conosciuto alcuni anni fa alla Notturna di Milano, uno dei più importanti meeting di atletica. Era il periodo in cui Pistorius combatteva per far valere il suo diritto a gareggiare con i normodotati. E in quel periodo io mi sono molto identificata in lui perché anche a me veniva precluso di gareggiare, anche se per motivi diversi. Nonostante avessi ottenuto il diritto di partecipare ai Giochi olimpici di Atene del 2004, il CONI scartò questa opportunità, dichiarandomi non idonea dal punto di vista delle mie condizioni di salute per un innalzamento della pressione oculare. Pistorius è un fuoriclasse che ha reso lo sport paralimpico protagonista. Pistorius ha fatto da apripista, adesso tocca ad altri. Anche a me.
Per via della decisione del Coni nel 2004 non può andare alle Olimpiadi di Atene. Ma non si perde d'animo…
Continuo ad allenarmi e nel 2006 conquisto il quinto posto ai Campionati europei di Göteborg e il titolo europeo ai Campionati europei indoor di Birmingham nel 2007. Sempre nel 2007 sono stata nominata capitana della nazionale italiana ai Mondiali di Osaka: una partecipazione sfortunata dove per solo un centimetro non sono entrata in finale.
Quelle di Pechino nel 2008 sono state le ultime Olimpiadi prima della cecità?
Non ho un bel ricordo. Sono stata eliminata nelle qualificazioni: diciannovesima con 17,76 m. Un anno dopo torno a superare i 18 metri e conquisto la medaglia d'argento ai Giochi del Mediterraneo di Pescara. È questa la mia ultima partecipazione da vedente. Da lì a qualche mese, visto l'aggravarsi della mia vista, sarei diventata cieca. Nell'occhio sinistro già non ci vedevo più. Ora anche l'altro era stato reso cieco dal glaucoma congenito.
Il suo esordio come atleta paralimpica solo qualche mese fa, a maggio…
L'11 maggio 2012 ai campionati italiani assoluti paralimpici di atletica leggera batto il record del mondo nel getto del peso abbattendo il precedente di 11,84, per ben due volte con 13.24 e 13.27 metri. La misura mi qualifica alle Paralimpiadi di Londra 2012. Sono in forma. Tanto che un mese dopo al Memorial Primo Nebiolo a Torino, arrivo a 15.22 metri. Per la prima volta accanto al mio nome c'è una sigla, F11, che identifica la mia disabilità.
Come ha affrontato la cecità?
È arrivata all'improvviso. Ero completamente estraniata. Dal 2009 al 2011 sono passata da un letto di ospedale all'altro. Ho subito sei o sette – ho perso il conto – interventi chirurgici per cercare di recuperare la vista. Poi io e i medici ci siamo rassegnati.
Com' è la sua vita quotidiana?
Sono cieca da poco. Mi appoggio molto al mio compagno Andrea, alla famiglia. E solo da poco ho cominciato a conoscere il mondo dei ciechi. Mi muovo ancora da vedente. In certe cose non mi rendo conto di non vedere. Da dieci anni abito nello stesso appartamento, lo conosco a memoria. E riesco a essere autonoma. Andrea però non mi fa avvicinare ai fornelli. Beh devo ammettere che Andrea fa tutto lui.
Quali ausili adopera?
Un programma software per la sintesi vocale con cui posso adoperare il cellulare in tutta autonomia e presto anche il personal computer anche grazie a un corso organizzato dall'Unione italiana ciechi di Ascoli Piceno, città dove vivo.
Bastone bianco, cane guida?
Vado in giro sempre accompagnata. Per quanto riguarda il cane guida ho potuto verificare di persona il suo ruolo proprio a Londra. Nella squadra italiana e proprio nel gruppo di atletica c'era la runner Elisabetta Stefanini che aveva portato a Londra il suo cane guida. Ho notato però che il cane ha sempre bisogno del tuo imput, cioè devi indicargli tu la strada. Mi pare molto utile se tutti giorni fai gli stessi percorsi: il cane li impara a memoria e ti è davvero di aiuto. Nel mio caso sarebbe poco utile: percorro strade sempre diverse, mi muovo molto per la città.
Ascoli Piceno è accessibile per un cieco?
Come dicevo mi muovo sempre accompagnata. Posso dire che è una città a misura d'uomo, non ci sono lunghe distanze per raggiungere uffici, strutture, non è una metropoli. Per facilitare i miei spostamenti, abbiamo scelto di abitare vicino al campo di atletica.
Lavora?
Non lavoravo prima e non lavoro ora. Con l'arrivo della cecità ho chiesto tante informazioni. Fra queste quella relativa alle possibilità di lavoro. Con la cecità non ero più un atleta e mi sentivo esclusa da qualsiasi tipo di lavoro. Avevo perso il mio "lavoro" da atleta e mi sono subito data da fare per capire come avrei potuto fare. Potevo forse la centralista e la fisioterapista. Ma le scuole per queste professioni non ci sono dappertutto. Questo è uno dei problemi che abbiamo.
E gli altri problemi…
La cecità come disabilità è impegnativa. Nello sport, ad esempio, un ragazzo che si muove in carrozzina va da solo a giocare a basket, a fare handbike. Il cieco che vuole correre, anche per fare running, deve trovarsi dei compagni.
Qual è il suo rapporto con l'Unione italiana ciechi e ipovedenti?
Ho incontrato i suoi rappresentanti da poco, ma penso sia un'istituzione importante per noi ciechi. Per me è stato fondamentale parlare con i ciechi. Da loro continuo a imparare molto. Quando mi hanno messo in contatto con Maria Ligorio è stata una scoperta. Le sue parole mi hanno aperto un mondo. Maria ha una grande esperienza e mi ha aiutata tantissimo.
A Londra hanno fatto discutere gli accorpamenti nella stessa gara fra disabilità di grado diverso. Che ne pensa?
Anch'io ho gareggiato con ipovedenti. Se avessi gareggiato con ciechi avrei vinto il bronzo nel lancio del disco. Ma non mi lamento. Ho sempre pensato che ai Giochi vince chi è più forte e mi sono sempre preparata per essere la più forte. In ogni caso si potrebbero introdurre dei coefficienti per calcolare il punteggio finale.
Prossimi appuntamenti sportivi?
I mondiali a Lione nel giugno 2013. Alla fine di ottobre riprendo gli allenamenti e le gare. Non mi chieda quali. Che non lo so. Non lo voglio sapere ancora per un po'. Voglio godermi questo periodo. Voglio andare a trovare mio padre che vive a Frattamaggiore in provincia di Napoli dove sono nata. In queste settimane la festa paralimpica continua, giornali e tv chiedono ancora di noi. Questo è molto positivo perché sullo sport paralimpico non devono accendersi i riflettori solo in occasione dei Giochi. Lo sport paralimpico si fa tutto l'anno. 

Carmen Morrone

Ipovedenti tra passato, presente e futuro, di Angelo Mombelli

Autore: Angelo Mombelli

Breve resoconto del Seminario svoltosi a Roma il 13 ottobre 2012
 
Come alcuni già sanno, il 13 ottobre 2012 presso la clinica oculistica Umberto I° dell'Università Sapienza di Roma, si è svolto il Seminario "Gli ipovedenti tra passato, presente e futuro".

Il seminario aveva come obiettivo quello di focalizzare l'attenzione sui problemi legati al mondo dell'ipovisione, sulle soluzioni che a questi problemi già esistono e su quelle che vanno ricercate nel futuro. L'incontro é stato promosso dalla Commissione Nazionale Ipovedenti dell'Unione, dalla Sezione Italiana dell'Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (IAPB) e dalla stessa Università Sapienza. I partecipanti sono stati circa ottanta, provenienti da tutta Italia, ed erano presenti anche numerosi medici oculisti. Dopo i saluti del Presidente Nazionale dell'Unione, Prof. Tommaso Daniele, del Presidente della IAPB Avv. Giuseppe Castronovo, e del Prof. Filippo Cruciani, medico oculista, in rappresentanza dell'Università Sapienza, si è entrati nel vivo della giornata seminariale. Delle relazioni presentate, particolare sensazione ha destato quella inerente i proiblemi della degenerazione maculare a cura del Prof. Bruno Lumbroso, medico oculista e considerato uno dei massimi esperti internazionali sull'argomento. I dati esposti erano estremamente significativi ed i problemi
che riguardano questa patologia sono assai notevoli soprattutto in considerazione del fatto che la vita media si sta elevando e che la maculopatia colpisce soprattutto le persone anziane.Anche le relazioni attinenti la riabilitazione visiva sono state seguite con
interesse trattandosi di un servizio che permette a molti ipovedenti di acquisire metodiche e strumentazioni che consentano loro una proficua integrazione nel tessuto sociale.  La relazione che ho personalmente presentato, ha stimolato l'interesse dei presenti per quanto concerne la percezione che la popolazione media ha dell'ipovedente; un problema non di secondo piano, sul quale la Commissione Nazionale Ipovedenti dell'U.I.C.I. dovrà lavorare affinché le difficoltà che oggi tutti gli ipovedenti incontrano nella vita quotidiana siano pienamente comprese. Di queste difficoltà e di altri problemi si è ampiamente dibattutto nel corso del seminario; in tale contesto, il nostro Presidente nazionale ha voluto chiedere agli oculisti presenti se la legge 138/2001 ("Classificazione e quantificazione delle minorazioni visive e norme in materia di accertamenti oculistici") debba essere modificata, soprattutto in riferimento all'art. 2 dove i soggetti con un campo perimetrico binoculare inferiore al tre per cento sono parificati ai ciechi assoluti. Gli oculisti hanno replicato che pochissimi sono i soggetti che hanno un residuo perimetrico infeiore al 3% avendo contemporaneamente un'acuità visiva di molto superiore alla cecità; inoltre "inferiore al tre per cento" significa pari al 2% con la metodica Esterman di valutazione del residuo perimetrico binoculare e 2,5% con la metodica Zingirian-Gandolfo. Assicurano gli oculisti, poi, che con un campo visivo siffatto nessuna deambulazione è
possibile autonomamente così come le normali attività della vita quotidiana. Ribadiscono infine che la classificazione della legge 138/2001 rispecchia quella dall'Organizzazione
Mondiale della Sanità, che è universalmente riconosciuta. Il nostro Presidente nazionale si è detto soddisfatto delle risposte ottenute per cui nessuna iniziativa verrà presa per modificare la norma in essere. Personalmente sono stato particolarmente colpito dalle difficoltà che alcuni genitori presenti hanno riportato riguardo alle terapie offerte dai medici oculisti a cui si sono rivolti per i propri figli. La nostra sanità non ha niente da invidiare alle altre esistenti nel mondo, così ha affermato il Prof.
Cruciani: infatti, non solo per l'età evoloutiva, ma per tutti i cittadini, esistono molti punti di riferimento sul nostro territorio, ovvero centri eccellenza ove rivolgersi e trovare risposte concrete.

Il problema è che questi centri non sono sufficientemente conosciuti per cui l'interessato, spesso su consiglio di un vicino di casa o di un conoscente, si rivolge a strutture all'estero con notevoli difficoltà ad ottenere il rimborso delle spese da parte del servizio sanitario nazionale. Il professor Filippo Cruciani si è impegnato, sia a nome della IAPB che del Polo Nazionale di Ricerca e Servizi in Ipovisione e Riabilitazione Visiva, ad effettuare un censimento tecnico-scientifico dei centri di eccellenza per le varie patologie, in particolare per quelle rare o meno frequenti, e che comunque implicano numerose criticità per la fase terapeutica. Il tutto dovrà essere poi condiviso con le strutture provinciali dell'Unione affinché possano fornire un servizio a tutti i soci e non che si rivolgono loro. Per quanto concerne i workshop tenutisi nel pomeriggio, il più seguito è stato quello sulla strumentazione, nell'ambito del quale è stato altresì presentato un nuovo ausilio che ha destato particolare interesse. Si chiama E-YE Contatto ed è prodotto dalla ditta Easy Caring Start Up; si tratta di uno strumento della grandezza di un cellulare che consente agli ipovedenti una facile deambulazione in contesto urbano. Anche la sessione inerente la psicologia ha avuto diversi partecipanti, anche perché l'ordine degli architetti aveva richiesto alla psicologa del Polo presente di raccogliere tutte le indicazioni possibili per quanto riguarda l'abbattimento delle barriere visive che limitano l'inserimento nel tessuto sociale degli ipovedenti.

Al termine del seminario il Prof. Cruciani, ha affermato che questo tipo di incontri dovrebbero avere una cadenza almeno annuale perché nel contesto si possano affrontare con continuità i problemi esistenti e darne soluzione concreta: l'Università La Sapienza sarà ben lieta di offrire gli spazi per lo svolgimento degli incontri.
Angelo Mombelli

Buonuscita, Redazionale

Autore: Redazionale

ROMA Ora lo dice anche la Corte costituzionale: quella trattenuta pari al 2 per cento dello stipendio, che circa due milioni di dipendenti pubblici si vedono applicare ogni mese, non è legittima. Nella stessa sentenza in cui censurano il prelievo sulle retribuzioni più alte, i giudici della Consulta affermano che la legge 122 del 2010 con la quale è stato riformato l'istituto della buonuscita viola gli articoli 3 e 36 della Costituzione determinando "un ingiustificato trattamento deteriore dei dipendenti pubblici rispetto a quelli privati".

La possibilità che quei soldi tornino in tempi brevi nelle tasche degli interessati è piuttosto bassa: l'onere per lo Stato sarebbe troppo pesante soprattutto in una fase di ulteriore stretta di bilancio. Ma è chiaro che di un pronunciamento pesante come quello della Corte costituzionale, che segue quelli di alcuni Tar, lo Stato in qualche modo dovrà tener conto.

Tutto nasce dalla legge 122 del 2010, una corposa manovra economica che oltre a bloccare i rinnovi contrattuali per tre anni e a congelare le retribuzioni dei dipendenti pubblici, modificava l'istituto della loro buonuscita equiparandola a partire dal 2011 al Tfr dei privati. Le due forme di liquidazione funzionano in modo abbastanza diverso: la buonuscita degli statali era alimentata da un accantonamento del 9,6 per cento calcolato sull'80 per cento della retribuzione: il 2,5 (quindi il 2 per cento del totale) era a carico del lavoratore. Invece per il Tfr viene accantonato il 6,91 per cento dello stipendio totale, totalmente a carico del datore di lavoro.

Con l'equiparazione tra pubblico e privato la trattenuta del 2,5 per cento, denominata "Opera di previdenza" sarebbe dovuta sparire dai cedolini.

Anche perché a fronte di questi soldi non c'è più a fine carriera, come accadeva con la buonuscita, una liquidazione generalmente più vantaggiosa del Tfr.

Anzi, per i lavoratori pubblici la base retributiva per il calcolo del Tfr resta pari all'80 per cento dello stipendio, mentre per i privati si tiene conto del 100 per cento.

Nella realtà però non è successo nulla, anche perché l'allora Inpdap (poi confluita nell'Inps) ha emanato una circolare in cui sosteneva che siccome la legge aveva sì modificato il sistema di calcolo, ma senza cambiare il nome "buonuscita", la trattenuta doveva essere applicata ancora. E così hanno fatto tutte le amministrazioni. Alcuni lavoratori si sono però rivolti alla giustizia amministrativa che ha iniziato a dare loro ragione; dal Tar dell'Umbria il nodo è poi rimbalzato alla Consulta, che ora si è pronunciata.

Sulla carta, si tratta di una partita finanziaria gigantesca. Il prelievo dichiarato illegittimo pesa sulla busta paga di un dipendente medio per 35-40 euro al mese; 600 euro l'anno è la stima della Uil-Fpl per un lavoratore di fascia C. Siccome il nuovo meccanismo è scattato all'inizio del 2011 si tratterebbe – oltre che di sospendere il prelievo- di restituire quello applicato ormai su quasi due anni. La Cgil valuta l'impatto sul biennio pari a 3,8 miliardi di euro riferendosi a tutta la platea del pubblico impiego.

Bisogna ricordare però che questa situazione non riguarda tutti i dipendenti pubblici ma solo quelli assunti prima del 2001: gli altri infatti hanno già fin dall'inizio il meccanismo del Tfr e la trattenuta non viene loro applicata per il semplice motivo che lo stipendio è stato loro ridotto in proporzione al momento in cui sono stati assunti: soluzione ugualmente poco piacevole nella sostanza ma giuridicamente corretta.

Ora parte la battaglia per rendere esecutivo il principio fissato dai giudici; il governo dovrà quanto meno iniziare ad ipotizzare qualche soluzione. "Abbiamo sempre sostenuto che il prelievo fosse illegittimo in quanto viola il principio di eguaglianza e quello di parità di trattamento retributivo rispetto al settore privato – commenta Giovanni Torluccio – segretario generale della Uil-Fpl – ora le amministrazioni dovranno restituire ai lavoratori le somme illegittimamente trattenute". La Cgil parla di "una vera e propria bomba sui conti Inps-Inpdap".

“Salviamo dalla cecità decine di migliaia di pazienti con degenerazione maculare senile”, di Lidia Buccianti

Autore: Lidia Buccianti

E' partita nei giorni scorsi la Campagna "SALVIAMO DALLA CECITA' DECINE DI MIGLIAIA DI PAZIENTI CON DEGENERAZIONE MACULARE SENILE" lanciata da Per Vedere Fatti Vedere onlus contro le inaccettabili limitazioni alle cure che il SSN italiano impone ai pazienti con degenerazione maculare senile, una grave patologia che colpisce soprattutto gli anziani e che porta alla perdita progressiva della vista, fino alla cecità.

Al momento le iniezioni intravitreali sono l'unica terapia disponibile per i pazienti colpiti da degenerazione maculare senile umida, ma in Italia purtroppo non tutti i malati hanno le cure gratuite: il SSN rimborsa le iniezioni solamente ai malati con visione residua superiore ai 2/10 e solo per un occhio.

Questo impedisce di fatto a chi ne ha più bisogno di mantenere quella visione residua in grado di garantire un minimo di autosufficienza e una vita dignitosa.

La Campagna chiede che venga pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la delibera del 14 luglio 2011 sull'abolizione del limite dei 2/10, e che venga immediatamente cancellato l'assurdo limite del secondo occhio, allineando l'Italia agli altri Paesi occidentali, dove tali discriminazioni non esistono.

Si può aderire andando sul sito di Per Vedere Fatti Vedere onlus alla pagina indicata qui sotto dedicata alla campagna www.pervederefattivedere.it/campagna_dms2012/
inviando direttamente una mail di protesta o un fax alle Istituzioni preposte alla tutela della salute affinchè vengano eliminati questi inaccettabili limiti.

Sul sito www.pervederefattivedere.it  troverete informazioni, approfondimenti e testimonianze dei pazienti.

Lidia Buccianti

Roma: Maratona di Roma 2012: AIFI Lazio presente, di Giovanna D’Angelo, Loredana Gigli, Sergio Gigli, Alfio Pulvirenti

Autore: Giovanna D'Angelo, Loredana Gigli, Sergio Gigli, Alfio Pulvirenti

Era scritto nel regolamento: "è garantita l'assistenza medica su tutto il percorso e in zona arrivo, con un pronto soccorso d'emergenza e un servizio di massaggi da parte di fisioterapisti specializzati". E così è stato. Anche quest'anno Aifi Lazio ha contribuito alla riuscita di questo splendido appuntamento di sport, divertimento e solidarietà che si è svolto nella capitale il 18 marzo, grazie alla partecipazione volontaria di circa 70, tra fisioterapisti e studenti dei corsi di laurea in fisioterapia, che hanno trattato circa 1000 atleti, normodotati e disabili, secondo le stime fornite dall'organizzazione Sanitaria della Maratona. L'Aifi Lazio ha ricevuto i complimenti delle altre organizzazioni sanitarie presenti per la qualità dell'intervento e dell'integrazione realizzata nella gestione delle situazioni affrontate, soprattutto quelle di emergenza. Il fisioterapista Sergio Gigli ha coordinato con grande entusiasmo e professionalità tutte le fasi dell'organizzazione dell'intervento di Aifi Lazio alla Maratona, coadiuvato da Sergio Vinciguerra e Giovanna D'Angelo. Un plauso ai colleghi ed agli studenti, che hanno prestato la loro opera con professionalità, passione e disponibilità, affrontando la fatica di una giornata di lavoro intenso e in condizioni a volte disagiate, e dimostrando una straordinaria capacità di adattamento, per offrire delle prestazioni comunque di qualità elevata. La manifestazione sportiva ha rappresentato inoltre l'occasione per realizzare concretamente le intenzioni contenute nel protocollo d'intesa fra l'Aifi e l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (U.I.C.I) presieduta dal prof. Tommaso Daniele. Ai diversi significati dei messaggi, trasmessi dalla manifestazione sportiva e culturale, si aggiunge quindi anche quello dell'integrazione fra studenti e professionisti normodotati e professionisti non vedenti. Ciò è stato possibile grazie alla collaborazione efficiente fra lo staff organizzativo dell'Aifi Lazio e il delegato alla di formazione del Comitato Tecnico-scientifico Nazionale dei Fisioterapisti dell'U.I.C.I., Alfio Pulvirenti. I colleghi non vedenti provenienti da Udine, Gorizia e Varese, si sono integrati senza alcuna difficoltà, superando abilmente i problemi di comunicazione con gli atleti, provenienti dalle diverse nazioni, grazie ad una spiccata conoscenza dell'inglese, del francese, del tedesco e dello spagnolo. Le doti linguistiche e la professionalità negli interventi, hanno, fra l'altro, riscosso l'apprezzamento degli studenti che si sono avvicendati nell'affiancare i colleghi non vedenti. La realizzazione di questo obiettivo, solo in apparenza minuscolo, implica un'ulteriore possibilità di crescita sociale e culturale per una categoria professionale che vuole, a tutti i costi, proiettarsi con maggiore protagonismo nel futuro. Arrivederci alla Maratona 2013!

Giovanna D'Angelo, Loredana Gigli Sergio Gigli, Alfio Pulvirenti

Per vedere fatti vedere, Redazionale

Autore: Redazionale

Contro le inaccettabili limitazioni alle cure che il SSN italiano impone ai pazienti con degenerazione maculare senile, escludendo i più bisognosi,  è partita la Campagna "Salviamo dalla cecità decine di migliaia di pazienti con degenerazione maculare senile" lanciata da

Per Vedere Fatti Vedere onlus.

(Roma, 28 Settembre 2012)

Al momento le iniezioni intravitreali sono l'unica terapia disponibile per i pazienti con degenerazione maculare senile umida, una grave patologia oculare che colpisce soprattutto gli anziani e che porta alla perdita progressiva della vista, fino alla cecità.
Con un calcolo prudenziale, nel nostro paese si stima che colpisca almeno 110.000 persone.
In Italia, unico caso tra i paesi occidentali, la cura della degenerazione maculare senile con le iniezioni intravitreali è garantita dal SSN con inaccettabili limitazioni:

Il limite dei 2/10:  la cura non viene erogata a chi ha meno di 2/10 di visus.
"Questo limite – afferma Lidia Buccianti, Direttore di Per Vedere Fatti Vedere onlus – impedisce di fatto a chi ne ha più bisogno di mantenere quella visione residua in grado di garantire l'autosufficienza e una vita dignitosa. Per un paziente con meno di 2/10, riacquistare anche solo 1/10 significa poter passare da una condizione di dipendenza ad una vita ancora autonoma, cosa fondamentale per molti anziani che oggi vivono soli".  
Grazie alla campagna "Ho meno di 2/10 cura anche me" portata avanti da Per Vedere Fatti Vedere lo scorso anno, AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) nel luglio 2011 aveva ufficialmente deliberato l'abolizione del limite dei 2/10 ma non l'ha mai resa operativa poiché la delibera non è mai stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale.           
Il limite del secondo occhio: attualmente la cura viene erogata, incredibilmente, per un occhio solo. Chi è affetto da degenerazione maculare senile in tutte e due gli occhi deve poterli curare entrambi con la copertura del Servizio Sanitario Nazionale e mantenere in tutti e due gli occhi quella visione residua che può permettere di condurre una vita autosufficiente.

Considerando i costi elevatissimi della cura con le iniezioni intravitreali al momento attuale chi ha i soldi può permettersi di curarsi privatamente, chi non li ha va incontro alla perdita della vista.  "L'età media degli italiani si sta alzando, la nostra società sta progressivamente invecchiando, e l'incidenza della DMS è destinata ad aumentare notevolmente – spiega Lidia Buccianti – si prevede un aumento di casi di DMS del 31% nel decennio 2010-2020, con un conseguente  aumento dei costi sociali per ipovisione e cecità". L'accesso alle cure è un diritto che deve essere garantito a tutti i

pazienti senza discriminazioni anche per questo motivo: i costi per le cure sarebbero nettamente inferiori ai costi che la società dovrà sostenere per la cecità dei pazienti che non ha curato adeguatamente.

La Campagna "Salviamo dalla cecità decine di migliaia di pazienti con degenerazione maculare senile" chiede al Ministero della Salute e ad AIFA che venga pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la delibera del 14 luglio 2011 sull'abolizione del limite dei 2/10,  e che venga immediatamente cancellato l'assurdo limite del secondo occhio, allineando l'Italia agli altri Paesi occidentali, dove tali discriminazioni non esistono.

Sul sito della onlus alla pagina dedicata alla campagna si possono trovare maggiori informazioni ed approfondimenti: 
http://www.pervederefattivedere.it/campagna_dms2012/
Si può inviare direttamente una e-mail di protesta o un fax alle Istituzioni preposte alla tutela della salute affinchè vengano eliminati questi inaccettabili limiti.
 
Per contatti Lidia Buccianti  Direttore Generale Per Vedere Fatti Vedere onlus 
tel. 039- 5980577 cell 347-2772132   e-mail: buccianti@pervederefattivedere.it
Sito web www.pervederefattivedere.it

2° Torneo Internazionale di baseball giocato da ciechi MOLE-CUP, di Lorenzo Vinassa de Regny

Autore: Lorenzo Vinassa de Regny

CASTELDEBOLE (Bologna)  Campo Leoni  via Bottonelli, 70
DOMENICA 7 ottobre dalle ore 9: 00 in avanti

La AIBXC Associazione baseball giocato da ciechi annuncia lo svolgimento della seconda Edizione della Mole-Cup per il 7 ottobre pv sul Diamante Leoni di Casteldebole (Bologna) con la partecipazione di ben 8 squadre ITALIANE 1 Francese e 1 Tedesca:
Aquilone Empoli, White Sox Bologna, Fiorentina , Thunder's Five milano, Lampi Milano, Cvinta Ravenna, Roma AIBXC,  Patrini Malnate
I Bandits di Nogent (Paris)   e i Bavarian Bats di Freising (Munchen)

Il Torneo sarà dedicato alla memoria di Ivano Albertazzi, tecnico dei campioni d'Italia 2012 della Fiorentina, prematuramente scomparso lo scorso Giugno.

AIBXC Onlus
Lorenzo Vinassa de Regny