Successo, a Napoli, per Diversitalavoro, di Paolo Colombo

Autore: Paolo Colombo

Diversitalavoro 28 Febbraio 2013, Napoli
NAPOLI. Si è svolto per la prima  volta a Napoli  Diversitalavoro, il progetto promosso nel 2008 dal Dipartimento della Presidenza del Consiglio UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), insieme alla Fondazione Sodalitas, a Synesis Career Service e alla Fondazione Adecco per le Pari Opportunità, che si propone di favorire l'incontro delle persone con disabilità, appartenenti alle categorie protette, di quelle di origine straniera e dei transgender (tutti coloro, cioè, che non si identificano nello "stereotipo di genere", normalmente fissato come "maschile" o "femminile"), con aziende che offrono opportunità di lavoro. Infatti, dopo che i vari incontri si erano tenuti finora a Milano o a Roma, il 28 febbraio è stata appunto la volta di Napoli, nel complesso Monte Sant'Angelo dell'Università Federico II, durante una giornata che ha visto la partecipazione di ben 312 persone, che hanno potuto presentare il proprio curriculum e sostenere colloqui con i responsabili delle Risorse Umane delle sette aziende presenti (Accenture, Alitalia, Apple, BNL Gruppo BNP Paribas, Decathlon, Intesa Sanpaolo e Philip Morris). Notevole, poi, anche la partecipazione della cittadinanza tutta alla tavola rotonda, voluta per l'occasione, dal titolo Transitare al lavoro: inclusione e buone pratiche, che ha potuto contare su circa 270 presenti. "La collaborazione della città di Napoli è stata fondamentale per il successo dell'iniziativa. Oltre infatti alla cura organizzativa dell'Università Federico II, l'evento ha potuto avvalersi del patrocinio di Pina Tommasilli, assessore comunale alle Pari Opportunità. Un servizio navetta, inoltre, garantito dalla Società Comunale Napoli Sociale, ha trasportato i partecipanti da e per la fermata metro di Campi Flegrei all'Università". Diversitalavoro dà ora appuntamento a Milano, per il prossimo 5 giugno, alla sede della Banca Popolare di Milano, con un "anticipo" nella giornata precedente, presso Ernst & Young, dedicato (gratuitamente) a una serie di incontri di orientamento e formazione su come affrontare un colloquio di lavoro.
 

ASL BRESCIA – Esclusione non vedenti – Rettifica bando di concorso, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Siamo lieti di comunicare che la nostra sezione di BRESCIA ha portato a termine con successo la propria azione nei confronti della locale ASL su una questione di immotivata esclusione dei non vedenti da un bando di concorso.
Il bando in esame, pubblicato in GU – 4^ serie speciale – Concorsi ed Esami – n. 10 del 5.2.2013 e teso alla assunzione di un dirigente amministrativo, aveva previsto implicitamente l'esclusione dei non vedenti, con la richiesta, tra i requisiti, del possesso della patente B per l'espletamento delle mansioni assegnate.
Tenendo presente che, a meno di particolari specificità di settore, il profilo di amministrativo può essere adempiuto da un non vedente anche all'esterno con l'ausilio di un accompagnatore o del cane guida, la nostra sezione è ricorsa in via amministrativa avverso la clausola del bando asseritamente illegittima, chiedendone la eliminazione, forte della normativa a supporto (ad es. legge n. 120/1991, art. 1 sulla idoneità fisica all'impiego, salvo la natura ostativa dei compiti che la posizione di lavoro potrebbe comportare; legge n. 67/2006 sulla non discriminazione).
La posizione dell'Unione si basa soprattutto sulla consapevolezza che i lavoratori non vedenti siano dotati di autonomia decisionale per assumere la responsabilità e i poteri di una gestione operativa connessa al raggiungimento di risultati certi e verificabili; infatti, la disabilità visiva non inficia il livello di performance e la realizzazione degli obiettivi assegnati all'ufficio, sempre compatibilmente, come è ovvio, alle limitazioni dell'handicap.
Ciò considerato, la ASL di BRESCIA ha compreso e accolto le nostre rimostranze e con decreto del D.G. n. 120 del 7.3.2013 ha eliminato il periodo contestato: <Data la particolare natura dei compiti assegnai che la posizione di lavoro comporta, la condizione di privo della vista costituisce inidoneità fisica all'impiego (Legge n. 120/1991)> (spesso c'è un uso strumentale e tutt'altro che appropriato della legge n. 120/1991, con il rischio di ottenere una interpretazione fuorviante).
Con lo stesso decreto è stata altresì disposta la riapertura dei termini per la presentazione delle domande di partecipazione.
Tutti coloro che siano interessati potranno reperire a breve il nuovo bando di concorso sul BURL, GU e sito web ASL di BRESCIA.
Più in generale, casi di immotivata esclusione di candidati non vedenti sulla base di requisiti e mansioni non bene dettagliati sono frequenti e ci sembrano indotti più che altro dalla superficialità e dalla incompetenza di chi redige il bando.
La nostra attenzione come Associazione di categoria è quella di intervenire tempestivamente nei confronti delle amministrazioni in causa, seguendo il buon esempio di BRESCIA, per affermare i giusti diritti e gli interessi di quanti, pur se con difficoltà visive, intendano concorrere per un profilo professionale a loro confacente.
Sentiti ringraziamenti a tutte quelle strutture UICI così attive sul territorio per la loro azione di rappresentanza e tutela.

Cordiali saluti.
IL PRESIDENTE NAZIONALE
Prof. Tommaso Daniele

Non vogliamo il silenzio,di Giuseppe Bilotti

Autore: Giuseppe Bilotti

 Finalmente è arrivato ciò che era tanto richiesto
  Chi scrive è membro della Commissione autonomia e mobilità e da anni lavora alla sensibilizzazione del problema delle auto silenziose. L'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, quale componente dell'Ebu, accoglie con le sue consorelle europee la notizia che il Parlamento Europeo ha approvato una bozza di regolamento che, una volta adottato dalla Commissione e dal Consiglio, porterà a limiti più stringenti riguardo le emissioni di rumore di macchine, furgoni e autobus. Nel nuovo disegno di legge sono, però, previsti anche studi sull'adozione di dispositivi che emettano un suono artificiale su veicoli ibridi, elettrici o con motore a combustione a bassissime emissioni acustiche, per evitare pericoli ai pedoni e agli utenti della strada e, in particolare, a noi non vedenti; un problema presente sin da quando si cominciavano a vedere le prime auto elettriche o ibride e ci si chiedeva come un non vedente avrebbe potuto accorgersi dell'avvicinamento di un veicolo ultrasilenzioso. Il problema, certamente, non è solo dei ciechi, ma riguarda anche le persone anziane, i bambini, i pedoni e anche ciclisti che non si accorgono di un veicolo silenzioso avvicinarsi da dietro.
  Gli eurodeputati, nel testo che hanno approvato, si sono presi l'impegno di studiare le soluzioni più tecnologicamente adeguate per affrontare il problema: la cosa più probabile è che, in futuro, le automobili e gli autobus ultrasilenziosi saranno dotati di dispositivi acustici di allerta, in gergo chiamati Avas (sistema di allerta acustico per veicoli). Per la European Blind Union, l'organizzazione che a livello europeo cura gli interessi di ipovedenti e non vedenti, tali Avas dovrebbero essere obbligatori su veicoli ibridi ed elettrici, soprattutto a basse velocità (sotto i 40 chilometri orari), perché, una volta superato tale limite, un'automobile diventa identificabile. La nostra commissione Ebu ha sempre sostenuto che gli Avas dovrebbero, inoltre, indicare al pedone il tipo di movimento del veicolo, ovvero, permettere di capire se quest'ultimo sia in accelerazione, decelerazione o retromarcia e offrire la possibilità di individuare le automobili anche quando queste siano ferme. Più volte abbiamo lavorato su protocolli che venivano dagli Stati Uniti in quanto il problema era stato studiato più approfonditamente e la nostra Unione, più volte, ha cercato di sensibilizzare le nostre case automobilistiche a prendere in esame tale necessità. Così, finalmente, questo problema verrà studiato e imposto alle case automobilistiche affinché la mancanza del rumore non possa mettere in pericolo le persone che non hanno la possibilità di vedere ciò che li circonda e che, grazie a questi dispositivi, potranno continuare a mantenere la loro autonomia e mobilità in piena sicurezza.
Giuseppe Bilotti
 

Ddl su operatore tecnico di massoterapia – posizione AIFI e FNCM, Ddl su operatore tecnico di massoterapia – posizione AIFI e FNCM, Redazionale

Autore: Ddl su operatore tecnico di massoterapia - posizione AIFI e FNCM, Redazionale

Il parere reso da A.I.F.I. e F.N.C.M. in data 28.2.2013 sul disegno di legge proposto dal Ministero della Salute appare non del tutto condivisibile, soprattutto perché impostato secondo una visione piuttosto parziale delle problematiche di settore.
Infatti, soprattutto per quel che riguarda i non vedenti,in tale nota viene affermato che l'unica soluzione sarebbe quella di agevolare in tutti i modi possibili il conseguimento del diploma di fisioterapia, figura unica nella quale devono confluire tutte le precedenti figure professionali.
Al riguardo, pur condividendo alcuni rilievi alla proposta di legge soprattutto per quanto concerne la poca chiarezza delle mansioni da attribuire alla nuova figura professionale in ambito sanitario, sia pubblico che privato,si deve rimarcare che non può essere completamente rigettata la proposta di cercare di individuare un nuovo profilo per coloro che non sarebbero in grado di svolgere la professione di fisioterapista, fermo restando ovviamente il necessario sostegno agli studenti universitari ciechi e ipovedenti.
Infatti, si tratterebbe comunque dell'opportunità di ottenere un profilo professionale aggiuntivo (e inferiore) rispetto a quello di fisioterapista, quindi aperto anche a tutti coloro che non avrebbero le possibilità o le capacità per conseguirlo. Da questo punto di vista, quindi, il ddl risponderebbe alla esigenza, più volte manifestata dall'Unione, di individuare un secondo profilo professionale per il quale non sia richiesta una formazione di tipo universitario.
Inoltre, appare leggermente fuorviante la posizione secondo la quale le questioni collegate al collocamento obbligatorio sono da considerarsi separate, perché comunque anche le leggi speciali risentono della generale impostazione normativa del settore entro il quale i lavoratori disabili sono chiamati ad operare e non sembra che la proposta in esame voglia creare un profilo professionale ad uso e consumo dei soli non vedenti.
Anche l'affermazione netta secondo cui non esiste alcun fabbisogno di operatori di massoterapia, in quanto le loro funzioni potrebbero tranquillamente essere svolte dai fisioterapisti, sembra dettata da interessi di categoria, visto che il Ministero della Salute ha espresso parere sostanzialmente difforme su tale argomento.
Pertanto, dal momento che le divergenze di impostazione fra le associazioni di fisioterapisti e il dicastero proponente appaiono abbastanza sensibili, non solo per quel che riguarda la disciplina dei lavoratori non vedenti, ma anche e soprattutto sulla regolamentazione complessiva del settore sanitario e parasanitario, si ritiene che la sede di confronto più utile potrebbe essere il tavolo tecnico istituito presso il Ministero del Lavoro (anch'esso interessato alla materia): inoltre, sarebbe quella l'unica possibilità di coinvolgere anche le Regioni, comunque competenti per quanto riguarda la formazione professionale.
Tale proposta, se ritenuta valida, potrebbe essere avanzata nella prossima riunione del tavolo tecnico convocata per il prossimo 19 marzo che non tratterà di tali materie.
Rimane da valutare se organizzare separatamente un incontro con le associazioni di fisioterapisti per cercare di verificare le loro effettive posizioni anche in merito alle esigenze dei lavoratori non vedenti.
 

Centralinisti – Posti vacanti, Redazionale

Autore: Redazionale

Sono banditi n. 4 posti per centralinista telefonico, così suddivisi:

* n. 3 posti per centralinisti ? operatori tecnici cat. B appartenenti alle categorie previste dagli artt. 1 e 18 della legge n. 68/1999, ferma restando la quota d'obbligo riservataria della legge n. 113/1985, presso l'Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo, POTENZA. L'avviamento a selezione è a cura della Regione BASILICATA ? Ufficio Lavoro e Territorio. Per maggiori informazioni rivolgersi presso U.O.C. ??Gestione e Sviluppo delle Risorse Umane al seguente recapito telefonico 0971/613032 (GU, 4ª Serie Speciale – Concorsi ed Esami n. 14 del 19.2.2013).

* n. 1 posto riservato ai minorati della vista ex legge n. 113/1985, presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale ABRUZZO e MOLISE – Sede centrale, sita in via Campo Boario s.n.c., TERAMO. La procedura è a cura della Provincia – Servizio collocamento obbligatorio, secondo l'ordine di graduatoria provinciale dell'apposito elenco (GU, 4ª Serie Speciale – Concorsi ed Esami n. 16 del 26.2.2013).

Le Sezioni UICI presenti sui territori di riferimento sono a disposizione per ogni possibile evenienza.

 

6° meeting online dei lettori di Kaleidos – mercoledì 6 marzo 2013 ore 15,30, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

I settori Informazione e Comunicazione, Stampa Sonora e Libro Parlato in sinergia con la Commissione Nazionale per le Pari Opportunità organizzano per mercoledì 6 marzo 2013, con inizio alle ore 15,30 il 6° meeting dei lettori di "Kaleîdos".
La trasmissione pensata anche in vista della ricorrenza della Giornata Internazionale della donna vedrà la partecipazione, oltre che del Presidente Nazionale prof. Tommaso Daniele, delle componenti la Commissione nazionale per le  Pari Opportunità, oltreché delle rappresentanti regionali e provinciali del settore le quali socializzeranno le esperienze e le attività svolte nel territorio in materia di Pari Opportunità.
Naturalmente nel corso del programma verrà data risposta ai quesiti, alle e-mail ed alle telefonate dei nostri ascoltatori i quali potranno scrivere e/o prenotarsi per intervenire, anche nei giorni immediatamente precedenti o contattando la sig.ra Mariolina Lombardi ai numeri di telefono 06 69988376 oppure 06 69988411 od inviando e-mail al nostro consueto indirizzo diretta@uiciechi.it o, ancora, utilizzando nel corso del programma la nostra linea aperta 06 69988353, o l'apposito form di "Parla con l'Unione".
La trasmissione sarà condotta da Luisa Bartolucci.
Anche questa trasmissione diverrà un cd realizzato in formato mp3. Chi volesse riceverlo a titolo assolutamente gratuito, può farne richiesta sin da ora al nostro ufficio stampa, o scrivendo in braille all'indirizzo Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Via Borgognona 38 – 00187 Roma o inviando una e-mail all'indirizzo ustampa@uiciechi.it, o telefonando al numero 06 69988376.
Le e-mail maggiormente significative, inoltre, diverranno parte di un numero speciale di "Kaleîdos", che, quindi sarà scritto proprio dai nostri lettori e/o ascoltatori.
Vi attendiamo numerosi dunque, nella speranza di scambiarci opinioni, buone prassi, nell'auspicio di costruire qualcosa insieme e, perché no, anche di conoscerci meglio e comunicare in forma più diretta.
Appuntamento, dunque, alle 15,30 del 6 marzo!
Per collegarsi sarà sufficiente digitare la stringa http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
Si invitano le strutture in indirizzo a dare alla presente circolare la massima diffusione tra i soci ed i componenti i comitati delle pari  opportunità  ed a favorire in ogni modo la partecipazione diretta alla trasmissione delle rappresentanti regionali e provinciali, nonché la creazione nelle sezioni od in altri luoghi di gruppi di ascolto.

Cordiali saluti

Il Presidente Nazionale
prof. Tommaso Daniele

Aspettando la quarta generazione, di Giuseppe Bilotti

Autore: Giuseppe Bilotti

Strano, ma Il futuro è  già qui, di conseguenza non  possiamo  far finta di niente  per tale momento.
 Noi tutti dobbiamo essere preparati   al cambio epocale che  avrà luogo "domani". 
Una  conversione  della tecnologia delle trasmissioni che ci impone ad affermare chi ha tempo non aspetti  altro tempo.
Oggi, stiamo   per diventare testimoni del passaggio alla quarta generazione delle comunicazioni. La nostra vita certamente cambierà e si trasformerà in modo irreversibile.
Siamo arrivati alla quarta generazione delle comunicazioni mobili, delle tecnologie senza fili che hanno contribuito in maniera determinante a cambiare la nostra vita. E che con l'avvento del 4G la cambieranno ancora di più.
Come? Con la velocità dei collegamenti che se oggi vanno dai 2Mbps ai 20 dell'Adsl e dai 2 ai 14.4 Mbps del 3G (cioè la tecnologia che funziona oggi nella maggioranza dei nostri telefonini domani arriveranno ai 100 Mbps in movimento e 1 Gbps da fermi del 4G. abbreviazioni che possono essere  Arabe per chi non è addentrato nella tecnologia ma il loro  contenuto cambierà Tutto quello che facciamo in casa o in ufficio con i nostri computer o device mobili (guardare video facilmente, usare i servizi cloud…) sarà possibile anche mentre siamo in strada. Sarà possibile ovunque.
Scaricare un quotidiano o un libro sarà immediato, vedere un filmato su YouTube avverrà senza soste, il trasferimento di  libri o giornali in file di grandi dimensioni ci porterà via pochi secondi, navigare in Rete sarà un'esperienza immediata e fluida, consentendoci di essere connessi al web in ogni momento e dovunque, con la stessa qualità, anzi con maggiore velocità, del collegamento casalingo. Insomma, il mondo connesso dal 4G sarà diverso da quello odierno, con terminali che diventeranno sempre di più delle postazioni connesse e sempre meno dei telefoni cellulari. Perché il 4G non significa soltanto velocità, ma anche la possibilità di accedere da qualsiasi posto a un'immensa quantità di dati.
E, siccome milioni di consumatori guarderanno video, aggiorneranno social network, effettueranno transazioni finanziarie, giocheranno, scaricheranno film, vedranno programmi tv, leggeranno giornali o libri, ascolteranno musica in movimento. 
pensati ad hoc per questo tipo di collegamenti e per le macchine in grado di utilizzarli:
applicazioni multimediali che oggi sono impensabili o strumenti di lavoro che attualmente sono disponibili soltanto per i computer più potenti da tavolo, con sistemi cloud, tutti i nostri archivi, sempre e immediatamente accessibili in modo rapido.
Il futuro è già iniziato, non solo negli Usa o in Asia, ma anche in Italia, dove i quattro operatori mobili hanno già presentato le loro offerte ai consumatori, sebbene la copertura del territorio sia solo all'inizio e sia concentrata soprattutto sulle grandi città, e solo su alcune frequenze di trasmissione. Ma il passaggio al 4G è cominciato e chi ha uno smartphone o un tablet di ultima generazione può già utilizzare i servizi disponibili, facendo l'aggiornamento software necessario alla ricezione dei nuovi segnali.
Un lungo percorso che è partito, ovviamente, dalle comunicazioni esclusivamente vocali.
I sistemi di prima generazione, 1G, analogici, furono inaugurati nel 1981 in Scandinavia e resistettero ben dieci anni, fino all'avvento del 2G, che segnava il passaggio al digitale e al primo ampliamento di servizi, dato che il 2G, pur lentamente e limitatamente, consentiva la trasmissione e la ricezione dei dati. Iniziò il successo degli sms, ma i telefoni erano ancora telefoni e la loro funzione principale restava quella: le chiamate vocali determinavano il mercato. È con il 3G che le cose cambiano in maniera radicale: la velocità dei collegamenti cresce, il sistema di trasmissione a pacchetti per i dati, accanto al tradizionale sistema vocale per le chiamate, consente la nascita degli smartphone, che fanno molte altre cose e non sono più solo telefoni. Con il 4G le cose cambieranno anche per le chiamate vocali, che diventano completamente digitali: tutte le comunicazioni saranno gestite come dati.
Inizia ora un percorso nuovo, che ci porterà vero il 5G, ovvero l'Imt-Advanced, la prossima tecnologia mobile basata sul WiMax e l'Lte odierni ma in grado di aumentare in maniera esponenziale la velocità di trasmissione, oltre il muro dei 100 megabit, offrendo inoltre meno congestione nelle reti e soprattutto la possibilità di creare servizi oggi letteralmente inimmaginabili anche per noi non vedenti. Possibilità innovative, sia per le applicazioni di "realtà aumentata", come gli occhiali che permettono di vedere immagini e dati al tempo stesso, sia per l'interazione di comunicazioni differenti sullo stesso terminale. Arrivando agli estremi, tutto ciò potrà accadere quasi alla velocità del pensiero, come immaginano i futurologi. Impossibile? Mica tanto, se si pensa che il 4G arriva solo quattro anni dopo il 3G…
Allora immaginiamo cosa può succedere anche per noi che non vediamo?
Certamente dobbiamo essere pronti e preparati ad operare in modo  ideale  e saperci relazionare con le nuove tecnologie per non essere esclusi e rimanere  un'altra volta con la clava.
Le città si aprono in modo  esponenziale  con nuove connessioni relazionali: trasporti informatizzati  con informazioni in tempo reale,  servizi sempre più cablati con connessioni   sensoriali al servizio del cittadino, abitazioni domotizzate e controllate  in modo globale da sistemi gestiti  da noi, informazioni per la nostra mobilità che garantisce la nostra sicurezza grazie alla sua velocità  e controllo dello spazio che ci circonda.
Questa si, che sarà  Una trasformazione epocale che  imporrà  a tutti noi non vedenti di seguire tali trasformazioni ed essere pronti per la quinta generazione.

Pino Bilotti

Accessibilità negata: il legislatore interviene, tuttavia aumenta la nostra preoccupazione, di Luciano Paschetta

Autore: Luciano Paschetta

Nell'anno appena trascorso abbiamo assistito ad un aumento esponenziale delle difficoltà dei disabili visivi nell'accesso al sempre  maggior numero di  prodotti  informatici  realizzati per la scuola, tanto che lo stesso legislatore nel "Decreto crescita",  diventato legge lo scorso  13 dicembre  con approvazione definitiva della Camera, ha sentito la necessità di ribadire l'obbligatorietà  , in particolare per le P.A. di utilizzare prodotti accessibili
Come si evince dal  commento del breve estratto del documento  del centro studi della Camera dei Deputati, in merito all'art. 9 del decreto,  che riportiamo di seguito.

Il comma 4 reca diverse modifiche alla legge 9 gennaio 2004, n. 4.
In particolare la lettera a) stabilisce che, oltre a quanto già previsto dall'articolo 3, comma 1, della medesima legge, mediante il quale se ne definisce il campo di applicazione, ai "soggetti erogatori" si aggiungono tutti i coloro i quali usufruiscono di contributi pubblici o agevolazioni per l'erogazione dei propri servizi tramite sistemi informativi o internet.
La lettera b) apporta un'integrazione dell'articolo 4 (Obblighi per l'accessibilità), commi 4 e 5 della citata L. 4/2004.
Il comma 4, in particolare, stabilisce che i datori di lavoro pubblici e privati pongono a disposizione del dipendente disabile la strumentazione hardware e software e la tecnologia assistita adeguata alla specifica disabilità, anche in caso di telelavoro, in relazione alle mansioni effettivamente svolte. In base alla modifica ora apportata, si stabilisce che all'Agenzia per l'Italia digitale sia attribuito il compito di stabilire le specifiche tecniche delle suddette postazioni, nel rispetto della normativa internazionale. Si prevede, inoltre, che i datori di lavoro pubblici provvedano all'attuazione del comma 4 nell'ambito delle specifiche dotazioni di bilancio destinate – è ora specificato – alla realizzazione e allo sviluppo del sistema informatico.

Il comma 5 modifica l'articolo 4, comma 3, della legge 12 marzo 1999, n. 68.
Quest'ultimo, recante Criteri di computo della quota di riserva, prevede che i lavoratori disabili dipendenti occupati a domicilio o con modalità di tele-lavoro, ai quali l'imprenditore affidi una quantità di lavoro atta a procurare loro una prestazione continuativa corrispondente all'orario normale di lavoro (in conformità alla disciplina di cui all'articolo 11, secondo comma, della legge 18 dicembre 1973, n. 877) e a quella stabilita dal contratto collettivo nazionale applicato ai lavoratori dell'azienda che occupa il disabile a domicilio o attraverso il tele-lavoro, siano computati ai fini della copertura della quota di riserva.

A seguito della modifica apportata è stato previsto che vengano predisposti a favore dei lavoratori disabili degli accomodamenti ragionevoli ai sensi dell'articolo 27, paragrafo 1, lettera (i), della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità adottata dall'Assemblea generale il 13 dicembre 2006, ratificata e resa esecutiva dalla legge 3 marzo 2009, n. 18.
La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità adottata dall'Assemblea generale il 13 dicembre 2006, è stata ratificata e resa esecutiva dalla legge 3 marzo 2009, n. 18 "Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, con Protocollo opzionale, fatta a New York il 13 dicembre 2006 e istituzione dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità".

Il comma 5-bis, introdotto al Senato, novella l'articolo 124 del TUEL, in modo da preveder che tutte le deliberazioni degli enti locali sono rese pubbliche mediante pubblicazione nell'albo pretorio per quindici giorni consecutivi, salvo specifiche disposizioni di legge.

Il comma 6 apporta ulteriori puntuali modifiche al CAD, inserendo alcune definizioni non ancora contemplate dalla normativa vigente, con particolare riferimento al tema della accessibilità. In particolare:

  a.. la lettera a), tra le norme generali per l'uso delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni nell'azione amministrativa, prevede il rispetto dei principi di uguaglianza e non discriminazione;
  b.. la lettera b) introduce l'accessibilità alle tecnologie assistive, secondo quanto previsto dall'articolo 8 della legge 9 gennaio 2004, n. 4 relativamente al processo di formazione nell'ambito delle attività per l'alfabetizzazione informatica dei pubblici dipendenti;
  c.. la lettera c) introduce il criterio di accessibilità dei documenti indipendentemente dalla condizione di disabilità personale;
  d.. la lettera d) assicura il rispetto dei requisiti tecnici di accessibilità anche per quanto attiene alla messa a disposizione da parte delle pubbliche amministrazioni per via telematica dell'elenco della documentazione richiesta per i singoli procedimenti, i moduli e i formulari validi ad ogni effetto di legge, anche ai fini delle dichiarazioni sostitutive di certificazione e delle dichiarazioni sostitutive di notorietà;
  e.. la lettera e) assicura che le informazioni contenute sui siti siano conformi, accessibili e corrispondenti alle informazioni contenute nei provvedimenti amministrativi originali dei quali si fornisce comunicazione tramite il sito.
  f.. la lettera f), garantisce il rispetto dei requisiti tecnici di accessibilità anche con riferimento alle regole tecniche dettate in conformità alle discipline risultanti dal processo di standardizzazione tecnologica a livello internazionale ed alle normative dell'Unione europea.
I commi 6-bis e 6-ter introdotti nel corso dell'esame al Senato, modificano l'art. 32 della legge n. 69 del 2009, sono volti a specificare che la pubblicazione da parte delle amministrazioni e degli enti pubblici nei propri siti informatici di atti e provvedimenti amministrativi aventi effetto di pubblicità legale deve essere effettuata nel rispetto dei principi di eguaglianza e non discriminazione nonché di accessibilità. Le disposizioni introdotte stabiliscono altresì che mancato rispetto di tali principi è un parametro rilevante ai fini della valutazione della responsabilità dei dirigenti.

In base al comma 7, modificato al Senato, entro il 31 marzo di ogni anno, le amministrazioni pubbliche sono tenute a pubblicare nel proprio sito web gli obiettivi di accessibilità per l'anno corrente nonché lo stato di attuazione del ''piano per l'utilizzo del telelavoro'' nella propria organizzazione, in cui identificano le modalità di realizzazione e le eventuali attività per cui non è possibile l'utilizzo del telelavoro. La redazione del piano in prima versione deve essere effettuata entro 60 giorni dalla data di conversione in legge del presente decreto-legge.
La pubblicazione è, altresì, rilevante ai fini della misurazione e valutazione della prestazione individuale dei dirigenti individuati come responsabili.

Secondo le previsioni del comma 8, i soggetti interessati che rilevano inadempienze relative all'accessibilità dei servizi erogati dai soggetti erogatori, quali definiti dall'articolo 3, comma 1, della già citata legge 9 gennaio 2004, n. 4 (come modificato dal presente articolo), devono produrre una formale segnalazione, anche in via telematica, all'Agenzia per l'Italia digitale. Nell'ipotesi in cui reputi fondata la segnalazione, l'Agenzia richiede alle amministrazioni interessate di provvedere all'adeguamento dei servizi entro un termine non superiore a 90 giorni.

Infine, il comma 9 stabilisce che le attività volte a garantire la pubblicazione, l'accessibilità ed il riutilizzo dei dati, rientrano tra i parametri di valutazione della performance dei dirigenti pubblici. Prevede, inoltre, una responsabilità dirigenziale e disciplinare per i dirigenti che non applichino le disposizioni dei commi precedenti, anche nell'ipotesi di mancata pubblicazione degli obiettivi.

 

Ciò detto, di seguito,   in estrema sintesi  i principali problemi d   accessibilità  tuttora irrisolti.
I docenti disabili visivi  rilevano problemi di accessibilità  rispetto :
al registro elettronico proposti dalle case produttrici
ai   programmi  per l'inserimento di voti ed assenze  utilizzati nelle loro scuole
 all'accesso alle piattaforme e-learning (corsi per la sicurezza e di aggiornamento);
  alle LIM
 alle prove di concorso (inaccessibilità testi e piattaforme e-learning)
ai libri di testo

I  genitori   con disabilità visiva rilevano problemi di  accessibilità nei riguardi:
dei programmi per l'accesso alle assenze e/o alle valutazioni del figlio
del sito della scuola

Gli studenti rilevano l'inaccessibilità :
del sito della scuola
delle prove invalsi
dei testi in adozione (scuolabook store)
delle piattaforme e-learning ;
degli apparati su cd-rom e siti che completano la parte cartacea dei testi scolastici.

Di questi problemi abbiamo più volte segnalato la presenza   al M.I.U.R. offrendo sempre, secondo lo spirito di collaborazione  che contradistingue  i rapporti della nostra organizzazione con il Ministero , la disponibilità delle nostre strutture(commissione OSI (Osservatorio siti internet dell'U.I.C.I e I.RI.FO.R.,  ente riconosciuto certificatore di accessibilità).    A collaborare nel supportare i tecnici del ministero per il superamento dei problemi di accessibilità.

        Luciano Paschetta

       Responsabile operativo commissione
        Nazionale istruzione dell'u.i.c.i.
            

Accessibilità : L’impotenza del MIUR, di Luciano Paschetta

Autore: Luciano Paschetta

Martedì 19 febbraio, assieme a Salvatore Romano, siamo stati ricevuti dal dott. Giovanni Biondi responsabile dei sistemi informatici del MIUR. L'incontro, da noi sollecitato tramite  la segreteria del sottosegretario Marco Rossi Doria (era presente il capo della segreteria dott. Paolo Mazzoli), doveva servire per verificare il modo di superare i diversi  problemi derivanti, ai nostri docenti e studenti, dall'inaccessibilità di molti prodotti informatici utilizzati nelle scuole.  Nel corso di un'ora e mezza  di colloquio, il dottor Biondi  si è rivelato persona molto competente e  consapevole del problema, tanto  da essere stato lui l'autore del testo dell'art. 9 dell'emendamento sull'accessibilità inserito  nel "decreto  sviluppo" ed approvato nello scorso dicembre. Purtroppo però  , davanti alle nostre denunce, egli ci ha dichiarato l'"impotenza" del ministero nei confronti di chi non ottempera ai dettami di legge in merito all'accessibilità dei prodotti informatici.
Relativamente ai libri di testo, allo stato attuale,  non esistendo  una legge  sull'adozione,  ha sostenuto il dott. Biondi ,    nulla può fare il MIUR , se non una "raccomandazione": non può , per esempio, impedire l'adozione dei testi se non accessibili. 
Il dirigente Biondi  ha sottolineato come nel nostro paese i testi scolastici , in ossequio alla libertà di insegnamento, sono prodotti in totale autonomia dagli editori e liberamente scelti dai collegi dei docenti ed il ministero non ha alcun potere sanzionatorio in merito.
Allo stesso modo sono i dirigenti delle   singole  scuole, ormai con piena autonomia,  ad essere responsabili e a   doversi preoccupare,  nel deliberare  la costruzione del sito della scuola o l'acquisto dei software per il registro elettronico e    per il controllo delle assenze, o il corso in FAD per la sicurezza , che  questi siano accessibili.

Unica sua responsabilità reale   ammessa  è stata quella  relativa ai software per i concorsi  ed in questo caso ci è sembrata debole  e non ci ha soddisfatto la giustificazione  del dott. Biondi, secondo cui la causa fosse  del fatto che i test erano stati acquistati  all'esterno e, verificatane  la non accessibilità, a quel punto   non c'era  più il tempo per porvi rimedio, se non , come si è fatto, con l'assegnare un lettore al disabile visivo al momento del'esame.

Infine abbiamo sottoposto  all'attenzione del dirigente Biondi l'inaccessibilità  parziale delle prove INVALSI , in questo caso il MIUR  ha la vigilanza  , ma a doversene  occupare non è lui: sarà nostra cura incontrare prossimamente il dirigente interessato.

Stante la situazione abbiamo concordato, anche su proposta del capo della segreteria del sottosegretario Rossi Doria, che, su nostra indicazione,  il MIUR emanerà una "raccomandazione" a tutte le scuole per sollecitare l'attenzione  al rispetto delle norme sull'accessibilità dei prodotti informatici, da utilizzarsi nelle diverse scuole, per i quali  si proponga l'acquisto.

Al di là della  reale disponibilità personale  dimostrata dai dirigenti del ministero  a collaborare  per la soluzione del problema, come si vede , siamo davanti al solito "scarica barile" delle responsabilità, tipico del nostro sistema amministrativo e  siamo ancora lontani dalla soluzione generalizzata del problema: se la cultura dell'"accessibilità architettonica", sembra ormai un patrimonio comune ,  non altrettanto si può dire di quella dell'"accessibilità informatica.",
La posta in gioco è alta : ne va del processo di inclusione scolastica e lavorativa dei disabili visivi.    Per vincere questa non facile battaglia è necessario un forte impegno comune, noi,ve lo garantiamo,   faremo la nostra parte.

Luciano Paschetta

Roma: Baseball giocato da ciechi: “ALL BLINDS”, di Alfonso Somma

Autore: Alfonso Somma

Si comunica che la Roma "ALL BLINDS" , squadra di baseball giocato da ciechi, anche quest'anno parteciperà alla stagione agonistica AIBxC
2013.
 
Il prossimo 10 marzo nella prima giornata del 17° Campionato Italiano, a Roma, Affronterà "I Leoni" di Firenze sul diamante dell'impianto
sportivo "Giulio Onesti" (Acqua Acetosa) Largo Giulio Onesti n° 1 a partire dalle ore 14:00.
 
Si invitano tutti gli interessati ad assistere alla manifestazione.

Coloro i quali fossero intenzionati ad avvicinarsi a questa disciplina sportiva, praticata da giocatrici e giocatori ipo e non vedenti, potranno partecipare agli allenamenti che si svolgono nella giornata di venerdì dalle 18:00 alle 20:00 presso il suddetto impianto.

Per info:

Alfonso Somma

cell. 339 54 95 342
uff. 06 65 98 55 09
e-mail: asomma@technip.com

Alfonso Somma