Un cambiamento epocale, di Alfio Pulvirenti

Autore: Alfio Pulvirenti

Roma – Il 15 marzo 2014 alle ore 09.00 in via Pinerolo 3, sede dell’Associazione Italiana Fisioterapisti, hanno avuto luogo i lavori del Direttivo Nazionale.
Antonio Bortone, Presidente Nazionale dell’associazione, ha introdotto i lavori ed ha esposto la relazione politica. L’argomento più toccante ha riguardato l’annosa questione dell’istituzione degli ordini professionali. Il dibattito sull’argomento è stato partecipato ed in conclusione, Bortone affermava che vi è ancora molta resistenza da parte di tutte le forze politiche ma dovendo il nostro paese allinearsi agli standard europei, occorre insistere e tenere duro.
Dal Veneto è emerso che è stato bandito, in quella regione, un concorso per dirigenti delle professioni sanitarie a cui possono partecipare tutti coloro che sono in possesso del titolo di laurea specialistica in ambito sanitario, annientando, in questo modo, la differenza fra i diversi titoli e le diverse competenze. Durante il dibattito è emerso che occorre definire le diverse aree e, quindi, il dirigente dell’area riabilitativa non può essere un infermiere o altra figura non di pertinenza.
Veniva sottolineato che l’attribuzione di posizioni organizzative in ambito riabilitativo costituisce un altro ostacolo all’istituzione della dirigenza in quest’ambito, favorendo ulteriormente la disattenzione della legge 251.
Riguardo la formazione primaria emergeva uno stato di insoddisfazione relativamente alla condivisione delle lezioni da parte di studenti afferenti a corsi di laurea di differente indirizzo sanitario. A questo proposito il Collega responsabile della formazione di base ha affermato che ciò è legittimo se è limitato ai contenuti costituenti 60 crediti formativi universitari. Dal dibattito emergeva la disomogeneità di comportamento adottato al riguardo nelle università dislocate nelle diverse regioni d’Italia.
In un clima di cambiamento non poteva restare estraneo al dibattito l’argomento relativo alle caratteristiche ed ai requisiti richiesti agli aspiranti docenti. A tale riguardo si sottolineava l’inesistenza di concorsi per professori associati relativamente agli insegnamenti del settore scientifico disciplinare MED 48 e veniva rimarcato che, in alcuni atenei, questi spazi vengono occupati dai medici.
Ancora in ambito formativo, l’A.I.FI intende muoversi per la realizzazione del corso di laurea a ciclo unico. In tal modo avremmo dei fisioterapisti magistrali. Ne consegue, nelle more, che gli attuali dottori magistrali in scienze delle professioni sanitarie della riabilitazione, già dottori in fisioterapia, verrebbero ad essere equipollenti ai dottori magistrali in fisioterapia e gli attuali dottori in fisioterapia equivalenti. Non si tratta di eliminare l’attuale percorso formativo ma di integrarlo con i nuovi corsi a ciclo unico.
Relativamente alla presenza dei delegati dalle associazioni di categoria in seno alle commissioni di laurea, l’A.I.FI, essendo l’associazione più rappresentativa della categoria in assoluto, ha il diritto di avere due rappresentanti come commissari in ogni commissione di laurea.
Un altro argomento trattato riguardava la tariffazione delle prestazioni fisioterapiche e la tempistica delle prestazioni medesime. Dal dibattito emergeva l’insistenza di difficoltà relative alla standardizzazione dei due aspetti.
Al termine della mattinata, prima dell’interruzione per il pranzo, Bortone ha introdotto la novità, il segno epocale, la cooptazione nel Direttivo Nazionale A.I.FI. del Collega Alfio Pulvirenti quale “Rappresentante dei Fisioterapisti non vedenti ed ipovedenti,
Veniva data la parola al Collega Alfio Pulvirenti, il quale ha consegnato ad Antonio Bortone il documento deliberato il 10 marzo 2014 dal Comitato Tecnico-scientifico Nazionale dei Fisioterapisti e Massofisioterapisti soci U.I.C.I. per essere acquisito al verbale.
Pulvirenti ha esposto gli argomenti riguardanti le criticità di maggior rilievo, relative all’accessibilità della documentazione sanitaria, difficoltà relative all’accesso alla formazione E.C.M., difficoltà di accesso ai corsi specializzandi in materia di tecniche e metodologie riabilitative, difficoltà nell’accesso alla formazione di base ed avanzata.
Pulvirenti concludeva il suo intervento chiedendo al Presidente Bortone, e ai Componenti del Direttivo Nazionale, l’impegno politico e pragmatico avente come finalità la riduzione del disagio generato dalle difficoltà rappresentate.
Le frasi di rassicurazione e di impegno, pronunciate con convinzione da Bortone, sono state precedute da un forte applauso da parte dell’assemblea, che deve intendersi come atto di condivisione degli obiettivi da raggiungere.
La sessione pomeridiana è iniziata con la realizzazione di una foto di gruppo, utile a testimoniare i fatti appena riferiti.
A ciò ha fatto seguito la presentazione di due sistemi informatici utili alla gestione del paziente da parte di coloro che esercitano la libera professione presso il proprio studio.
Pulvirenti ha chiesto di ricevere informazioni relative alle caratteristiche dei due prodotti per verificare la possibilità di utilizzazione da parte dei Colleghi non vedenti che esercitano la libera professione. Anche in questo caso sono giunte delle rassicurazioni ed il collega che ha trattato l’argomento ha dimostrato di conoscere i programmi di sintesi a cui i non vedenti fanno ricorso.
Alle ore 12.45 Mirella Gavioli, Responsabile Organizzativa del Comitato Tecnico-Scientifico dei Fisioterapisti e Massofisioterapisti Soci U.I.C.I. comunicava al Collega Pulvirenti l’avvenuta nomina del Presidente Nazionale U.I.C.I., Prof. Mario Barbuto. La comunicazione veniva annunciata ai presenti in aula e Bortone esprimeva le proprie congratulazioni e i migliori auguri al neo Presidente per l’intraprendenza di questo nuovo percorso.
Dall’assemblea è giunta la richiesta del rispetto del protocollo d’intesa siglato da A.I.FI e U.I.C.I. nel 2008, da parte dell’U.I.C.I. relativamente alla chiusura delle vecchie scuole per massofisioterapisti e l’impegno a non creare nuove figure professionali anche se a carattere non sanitario che rievochino, nella sostanza, il massofisioterapista. A questo proposito Pulvirenti ha descritto la posizione del Comitato Tecnico-Scientifico, vale adire, la promozione della figura del Fisioterapista laureato, trovandosi in piena sintonia con l’associazione di categoria più rappresentativa in ambito nazionale. Pulvirenti, quale componente del Direttivo A.I.FI. si è impegnato a rappresentare la richiesta sopra riferita al neo-presidente, Mario Barbuto,
L’assise si concludeva alle 17.00 dopo l’esaurimento della trattazione dei diversi punti posti all’ordine del giorno.
L’assemblea si scioglieva in un clima di cordialità, di entusiasmo e, soprattutto, con la voglia di fare per far crescere non solo il numero degli iscritti ma la consistenza e lo spessore dell’intera categoria.
Alfio Pulvirenti

Potenza: Profumi, aromi, fragranze e additivi alimentari, di Anita Varriale

Autore: Anita Varriale

“Dove desiderate che il profumo sia spruzzato? Beh, spruzzatelo ovunque desideriate essere abbracciate”. Così Coco Chanel rispose, con l’inimitabile charme ironico che la caratterizzava, ad una domanda rivoltale da alcune donne che volevano “imparare” lo stile dell’eleganza.
Ne abbiamo parlato oggi, fra digressioni storiche e informazione al consumo, durante un seminario presso la sede UICI di Potenza, dal titolo “Profumi, aromi, fragranze e additivi alimentari”, promosso dalla coordinatrice per le pari opportunità Anita Varriale.
Un’occasione interessante per esplorare il mondo delle fragranze e fare promozione al consumo critico. Il Relatore del seminario, il Dott. Augusto Larocca, chimico, responsabile Controllo Qualità presso la SM Farmaceutici. Strutturata in due momenti, la prima parte dell’iniziativa ha scandagliato le varie sfumature esistenti tra profumi, essenze e fragranze; la seconda, invece, è servita a fare una piccola indagine sul nostro carrello della spesa e su quanto sappiamo degli additivi utilizzati nell’industria alimentare e non.
Nato nelle botteghe artigiane della Francia e dell’Inghilterra, fino al XVIII secolo, il profumo veniva realizzato al 100% dalle materie prime che madre natura ci forniva; poi arrivò la “chimica industriale”, che accelerò i tempi di produzione e ne incrementò la quantità. Ma quante e quali sostanze sono presenti nei prodotti di uso cosmetico che utilizziamo quotidianamente?
Cosa sono ad esempio i parabeni e dove si trovano?
Come ci ha spiegato Larocca, si tratta di sostanze che evitano il deterioramento di un prodotto, ma allo stesso tempo possono produrre allergie in soggetti più sensibili. Pensiamo poi ai saponi, articoli irrinunciabili per la nostra igiene personale, ma poco gentili con la nostra pelle se contengono solfati, sostanze che detergono in profondità alterando il ph della pelle, specialmente di quella delicata che hanno i bebè. E quando mangiamo, a cosa dobbiamo stare attenti?
Quante volte, provando a decifrare l’etichetta presente nei prodotti dei supermercati, vi siete rassegnati al primo tentativo, nell’impossibilità di accedere alle informazioni contenute in quella misteriosa tabella? Per esempio additivi e addensanti cosa sono e dove sono contenuti?
Gli addensanti sono sostanze che hanno lo scopo di condensare, ovvero rendere più denso, si trovano di frequente nei gelati confezionati, gli additivi sono sostanzialmente aggiunte agli alimenti per conservarli o renderli più dolci. Sono presenti in quantità maggiore nelle merendine.
Insomma per volerci più bene è meglio scegliere cibi freschi e di stagione. Presente all’iniziativa anche Rossella Farenza, esperta in psicofisiologia olfattiva.

Anita Varriale

Trento: Giornata della Donna 2014, di Luciana Brida

Autore: Luciana Brida

L’incontro svoltosi sabato 8 marzo 2014 ha suscitato vivo interesse fra i presenti, considerato l’argomento trattato: “Di tutto e di più sull’alimentazione”.

La mattinata si è aperta con il saluto della presidente, Ivanna Marini” e delle componenti il Comitato di settore della Sezione; il tema è stato trattato dalla Nutrizionista Stefania Menapace, che ha illustrato le linee guida per una sana e corretta alimentazione, formulate dall’INRAN, Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione.

In dieci punti l’istituto indica quali comportamenti alimentari è giusto tenere, ad esempio in relazione al consumo di grassi, fibre, zuccheri, acqua, tenendo conto delle condizioni dell’individuo, delle sue necessità in rapporto all’età, all’attività svolta e ad eventuali patologie da cui il singolo può essere affetto. Non si deve tuttavia dimenticare l’importanza dell’associazione fra alimenti e del momento in cui si consumano i vari cibi durante l’arco della giornata, perché il metabolismo corporeo è soggetto a mutamenti in questo lasso di tempo. La tesi è, comunque, quella di variare il più possibile l’alimentazione, anche se nel caso di condizioni particolari ciò non è sempre possibile.

Numerosissime le domande dei presenti, anche volte a sfatare alcune credenze o a comprendere gli errori che sovente si possono compiere nella gestione dell’alimentazione.

Non è stato difficile riempire il tempo a disposizione e sicuramente si cercheranno occasioni per approfondire qualche aspetto particolare, necessità di cui alcuni associati hanno accennato anche durante il momento conviviale del pranzo conclusivo.

Luciana Brida

Immigrati: sì ad indennità di accompagnamento anche senza carta di soggiorno, a cura di Paolo Colombo

Autore: Paolo Colombo

La Corte Costituzionale, con la sentenza 15 marzo 2013, n. 40, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 80, comma 19, della Legge 23 dicembre 2000, n. 388 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato – Legge finanziaria 2001) «nella parte in cui subordina al requisito della titolarità della carta di soggiorno la concessione agli stranieri legalmente soggiornanti nel territorio dello Stato della indennità di accompagnamento di cui all’articolo 1 della Legge 11 febbraio 1980, n. 18 (Indennità di accompagnamento agli invalidi civili totalmente inabili) e della pensione di inabilità di cui all’art. 12 della Legge 30 marzo 1971, n. 118 (Conversione in legge del Decreto-legge 30 gennaio 1971, n. 5 e nuove norme in favore di mutilati ed invalidi civili)».

La disposizione come formulata escludeva dal beneficio tutti quegli stranieri che, seppur erano in possesso dei requisiti sanitari necessari, erano, però, presenti in Italia da meno di cinque anni e quindi impossibilitati ad avere il documento di soggiorno richiesto.

Secondo quanto precisato dalla Corte Costituzionale nella sentenza in commento, tale situazione portava ad una discriminazione e disparità di trattamento in ordine ai diritti fondamentali della persona tra cittadini italiani e cittadini stranieri, rappresentando una violazione del diritto alla salute tutelato costituzionalmente.

L’assistenza alle famiglie che abbiano all’interno portatori di handicap grave non può essere rifiutata in ragione della «mera dura del soggiorno».

Si legge, infatti, testualmente, nella decisione in oggetto che … «In ragione delle gravi condizioni di salute dei soggetti di riferimento, portatori di handicap fortemente invalidanti (in uno dei due giudizi a quibus si tratta addirittura di un minore), vengono infatti ad essere coinvolti una serie di valori di essenziale risalto – quali, in particolare, la salvaguardia della salute, le esigenze di solidarietà rispetto a condizioni di elevato disagio sociale, i doveri di assistenza per le famiglie – tutti di rilievo costituzionale in riferimento ai parametri evocati, tra cui spicca l’art. 2 della Costituzione – in base, anche, delle diverse convenzioni internazionali che parimenti li presidiano – e che rendono priva di giustificazione la previsione di un regime restrittivo (ratione temporis, così come ratione census) nei confronti di cittadini extracomunitari, legalmente soggiornanti nel territorio dello Stato da tempo apprezzabile ed in modo non episodico, come nei casi di specie».

La concessione, quindi, agli stranieri extracomunitari, che siano legalmente soggiornanti in Italia, della indennità di accompagnamento nonché della pensione di inabilità, non può essere subordinata al «semplice» requisito della titolarità della carta di soggiorno.

a cura di Paolo Colombo (coordinatore del Centro di Documentazione Giuridica)

Provvidenze economiche per invalidi civili, ciechi e sordi: importi e limiti, a cura di Paolo Colombo

Autore: a cura di Paolo Colombo

Con circolare Inps n. 7 del 17 gennaio 2014, sono stati resi noti i rinnovi delle provvidenze economiche spettanti, fra l’altro, ai ciechi civili nell’anno 2014.

La ritardata comunicazione dei nuovi importi è dipesa dal fatto che l’Istituto ha avviato solo alla fine dello scorso dicembre le operazioni di ricalcolo dei trattamenti pensionistici per adeguarne l’ammontare a quanto stabilito in via definitiva dalla Legge di Stabilità (Legge n. 147 del 27 dicembre 2013), tenuto conto della necessità di effettuare le procedure in tempo utile per il pagamento della mensilità di gennaio 2014.

Come già annunciato con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze 20 novembre 2013 (pubblicato in G. U. n. 280 del 29 novembre 2013), il rinnovo delle prestazioni categoria Invciv per l’anno 2014 sono state calcolate applicando l’indice di rivalutazione stimato, in via previsionale, dall’Istat, in:

+ 2,0 per cento per i limiti di reddito

+ 1,2 per cento per le pensioni

+ 2,09 per cento per le indennità

Riportiamo gli importi in euro relativi ai ciechi, ai sordi ed agli altri invalidi civili:   Tipo di provvidenza 2014

Pensione ciechi civili assoluti: 301,91 – 16.449,85

Pensione ciechi civili assoluti (se ricoverati): 279,19 – 16.449,85

Pensione ciechi civili parziali: 279,19 – 16.449,85

Pensione invalidi civili totali: 279,19 – 16.449,85

Pensione sordi: 279,19 – 16.449,85

Assegno mensile invalidi civili parziali: 279,19 – 4.795,57

Indennità mensile frequenza minori: 279,19 – 4.795,57

Indennità accompagnamento ciechi civili assoluti: 863,85 – Nessuno

Indennità accompagnamento invalidi civili totali: 504,07 – Nessuno

Indennità comunicazione sordi: 251,22 – Nessuno

Indennità speciale ciechi ventesimisti: 200,04 – Nessuno

Lavoratori con drepanocitosi o talassemia major: 501,38 – Nessuno

a cura di Paolo Colombo (coordinatore del Centro di Documentazione Giuridica)

Cambia la musica!, di Antonio Quatraro

Autore: Antonio Quatraro

Questa volta non si tratta di una metafora, come quando si vuol dire che tutto cambia apparentemente: cambiano i suonatori ma…

Qui si tratta proprio degli studi musicali per i ciechi.

L’IRIFOR di Firenze, insieme alla locale sezione, come molte altre nostre sezioni peraltro, da tempo è impegnato a promuovere il rilancio degli studi musicali fra i nostri giovani e meno giovani. Nonostante la musica sia la forma d’arte totalmente accessibile ai ciechi, gli studi musicali, in Italia come nel resto d’Europa sono in rapida decadenza.

Eppure lo studio di uno strumento ha effetti positivi su tutte le sfere della persona, e non solo sulla sfera della creatività, come è ovvio.

Suonare bene uno strumento richiede una grande manualità, ma richiede anche concentrazione, memoria, attenzione, prontezza di riflessi, capacità di ascoltare e di ascoltarsi, oggi sempre più rara. Capire la musica poi chiama in gioco processi mentali più sofisticati di quanto non appaia a prima vista. Studi recenti sottolineano una correlazione positiva fra capacità di comporre musica e pensiero divergente, oggi così importante per reagire ai continui cambiamenti della nostra società.

Capire la musica significa anche abituarsi a seguire più fili contemporaneamente (nel caso della musica polifonica).

E per chi non vede, proprio attraverso l’ascolto attento è possibile quanto meno farsi una idea intorno ai principali aspetti visivi del reale: contrasto, sfumatura, effetto legato alla prospettiva; senza dire del grande contributo culturale derivante dallo studio della musica, per comprendere meglio i principali movimenti letterari e artistici.

Una delle difficoltà maggiori che scoraggiano chi voglia intraprendere gli studi musicali è costituita dalla notazione Braille, per cui quasi tutti i ciechi che fanno musica la fanno ad orecchio, o con l’aiuto di un amico, o maestro, o genitore, che legge o registra la descrizione dello spartito in nero, che viene memorizzata. Questa tecnica è conosciuta in Europa come “musica parlata”.

L’ostacolo maggiore per chi vuole intraprendere gli studi musicali consiste nel fatto che la notazione musicale Braille, unica via per la lettura diretta e personale, non permette il passaggio immediato fra segno e suono.

In altri termini, mentre se leggo un libro sento dentro di me le parole che sto leggendo, se leggo uno spartito in Braille, il passaggio fra la lettura e l’ascolto interiore è molto più complesso e richiede grande sforzo mentale.

Questo fa sì che, dopo qualche timido tentativo, quasi tutti continuano a far musica, ma solo ad orecchio.

Ma fare musica solo ad orecchio è come imparare una lingua straniera senza saperla leggere e scrivere, quindi rinunciando ad entrare nella lingua, a comprenderne lo spirito.

Per fortuna le nuove tecnologie informatiche, applicate agli studi musicali dei ciechi, hanno aperto davvero prospettive impensabili fino a qualche decennio fa. Prendendo spunto e slancio da tali nuove opportunità, IRIFOR Firenze attualmente è impegnato in due progetti:

“Restituire la musica ai ciechi”, cofinanziato da Banca della Comunicazione, che sta epr concludersi;

“MUS4VIP” (studi musicali per persone con disabilità visiva). Questo secondo è un progetto europeo di due anni, iniziato a novembre 2012, in partenariato con scuole ed università di Francia, Gran Bretagna, Polonia e Italia.

Per l’Italia siamo in partenariato con il Conservatorio Pollini di Padova, che coordina il progetto, e con Arca Progetti di Verona, società specializzata in progettazione e realizzazione di software accessibile.

“Restituire la musica ai ciechi” si rivolge ad 8 ragazzi Toscani, che hanno già un insegnante di musica e che conoscono il Braille letterario. Il progetto prevede lezioni e supervisione a domicilio da parte di una équipe formata da un non vedente ed un vedente esperti, consulenza interattiva a distanza, produzione di spartiti in Braille con difficoltà graduate, approccio alle nuove tecnologie specifiche.

“MUS4VIP” invece si muove in una ottica più ampia, in quanto, partendo dai risultati di precedenti progetti Europei, e dal programma BME2, sviluppato appunto da Arca Progetti Verona, anche con il contributo della nostra Biblioteca di Monza, mira a realizzare tutti quegli strumenti didattici per rilanciare gli studi musicali.

In particolare, il progetto realizzerà:

– unità didattiche interattive per principianti, che conoscano solo il Braille letterario; – – un corso di teoria musicale multimediale (esempi audio e tavole in rilievo), con particolari accorgimenti per studenti non vedenti; – – una guida multimediale per insegnanti vedenti, per metterli in condizione di essere di aiuto allo studente non vedente con maggior preparazione; – – un forum per scambio di idee e di materiali. – – Conclusioni

Chissà cosa avrei potuto fare se da giovane avessi avuto strumenti così efficienti per imparare la musica. Oggi scrivere la musica è davvero un gioco da ragazzi: la scrivi e la senti lì per lì.

Quando ero ragazzo io capire una regola di armonia richiedeva tempo e grande fatica, e alla fine non sempre la capivi.

Non nascondo l’entusiasmo che provo lavorando alla realizzazione di un piccolo grande sogno. Però al tempo stesso mi rendo conto che la tecnologia è come un tappeto mobile. Non appena ci sali lui va dove vuole. E infatti: il software va coltivato, come una pianta delicata. E’ già l’ora di pensare alle piattaforme mobili. E poi … Insomma, il traguardo ti sfugge proprio quando lo stai per toccare.

Eppure io credo che, se la nostra organizzazione è arrivata dove è arrivata, significa che ha energie, intelligenza e concordia attorno agli obiettivi vitali.

Ora il sogno non è più studiare musica con la tecnologia, ma è quello di trovare le risorse per non farsi superare da questa.

Riferimenti:

www.music4vip.org Per ulteriori informazioni: firenze@irifor.eu

Il Presidente Prof. Antonio Quatraro

Da assistiti ad assistenti, di Alfio Pulvirenti

Autore: Alfio Pulvirenti

Succede ai fisioterapisti non vedenti e ipovedenti che anche quest’anno, spinti dalla passione per lo sport e per la propria professione, metteranno a disposizione le proprie mani per ridurre lo stress muscolare agli atleti che prenderanno parte alla xx edizione della Maratona di Roma.
Per la terza volta i professionisti con minorazione visiva svolgeranno la propria attività, gomito a gomito, con i colleghi vedenti.
Promotrice dell’iniziativa è A.I.FI ed in particolare A.I.FI Lazio, l’associazione professionale di categoria più importante sul territorio nazionale.
Il successo delle esperienze precedenti, riportato dai diversi articoli pubblicati dalle riviste di A.I.FI e U.I.C.I. hanno spinto il Comitato Tecnico-scientifico Nazionale dei Fisioterapisti e Massofisioterapisti Soci U.I.C.I. a farsi portavoce presso la Direzione Nazionale della richiesta di un contributo, consistente nello stanziamento di una somma, da consentire la stampa del logo dell’U.I.C.I., a fianco a quello dell’associazione dei Fisioterapisti, su tutte le magliette dei professionisti presenti alla manifestazione.
L’avvenuto accoglimento della richiesta da prova del riconoscimento dell’importanza di tale atto, capace di favorire ulteriormente i rapporti fra i due sodalizi e di far percepire ai Soci professionisti la vicinanza dell’Unione..
Se nelle due esperienze precedenti la partecipazione numerica dei professionisti con problemi visivi è stata adeguata, l’entusiasmo trasmesso da coloro che vi anno preso parte, ha prodotto, per quest’anno, un ulteriore incremento dei partecipanti.
Saranno  presenti professionisti rappresentativi delle tre principali aree geografiche: nord, sud e centro.
A questo punto non resta che augurare il successo a tutti i partecipanti e un buon lavoro agli organizzatori.
Alfio Pulvirenti

Milano: Campionati Italiani Assoluti Invernali di nuoto paralimpico FINP

Autore: Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS

Como ha ospitato, nel week-end (22 e 23 febbraio 2014), i Campionati Italiani Assoluti Invernali di nuoto paralimpico FINP. Oltre 150 atleti (tra cui quasi tutti quelli di interesse nazionale) di 47 società hanno gareggiato nella piscina di Muggio (Como).

Martina Rabbolini ha conquistato due splendidi ori nei 100 dorso e 100 farfalla (categoria S12 – ipovedenti) e un importante terzo posto assoluto nella finale Open dei 100 dorso.

I riscontri cronometrici sono stati i seguenti:

– 100 farfalla, 1.44:86;

– 100 dorso, 1.32:86;

– finale Open 100 dorso, 1.31:52.

Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS

Via Vivaio, 7

20122 Milano

tel/fax: +390276004839

Non occorre permesso per abbattere barriere, a cura di Paolo Colombo

Autore: a cura di Paolo Colombo

Il permesso per abbattere le barriere architettoniche non occorre. A stabilirlo è la terza sezione penale della Corte di Cassazione con sentenza n. 38360 del 18 settembre 2013. La Suprema Corte ha, poi, sottolineato che per quanto concerne la definizione di «barriere architettoniche» per i soggetti disabili, deve ricordarsi che: «le opere funzionali all’eliminazione delle barriere architettoniche sono solo quelle tecnicamente necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e non quelle dirette alla migliore fruibilità dell’edificio e alla maggior comodità dei residenti» (si veda anche Tar Campania, Salerno, sez. 2, 19 aprile 2013, n. 952; Tar Abruzzo, Pescara, sez. 1, 24 febbraio 2012, n. 87; Tar Abruzzo, L’Aquila, sez. 1, 8 novembre 2011, n. 526). Ai sensi dell’art. 6, comma 1, lettera b), del Dpr n. 380 del 2001, tali opere rientrano nell’attività edilizia libera qualora «consistano in interventi volti all’eliminazione di barriere architettoniche che non comportino la realizzazione di rampe o di ascensori esterni, ovvero di manufatti che alterino la sagoma dell’edificio».

Qualora vi sia, invece, la realizzazione di rampe o ascensori esterni o manufatti che comunque comportino un’alterazione della sagoma dell’edificio, trattandosi di opere non ricomprese nell’art. 10 trova applicazione l’art. 22 dello stesso Dpr, a norma del quale sono realizzabili mediante denuncia di inizio attività gli interventi non riconducibili all’elenco di cui all’art. 10 e all’art. 6.

I giudici osservano, poi, che a tale disposizione si sovrappone oggi l’art. 19 della Legge n. 241 del 1990, come modificato dal Dl n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 122 del 2010, il quale consente che, per le opere soggette a Dia ordinaria, si proceda, in via semplificata, con Scia (Segnalazione certificata di inizio attività). Tale è l’interpretazione autentica data dall’art. 5, comma 2, lettera c), del Dl n. 70 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 106 del 2011, il quale prevede che: «Le disposizioni di cui all’articolo 19 della Legge 7 agosto 1990, n. 241 si interpretano nel senso che le stesse si applicano alle denunce di inizio attività in materia edilizia disciplinate dal Dpr 6 giugno 2001, n. 380, con esclusione dei casi in cui le denunce stesse, in base alla normativa statale o regionale, siano alternative o sostitutive del permesso di costruire».

a cura di Paolo Colombo (coordinatore del Centro di Documentazione Giuridica)

Campionati Italiani Assoluti Invernali, a cura del Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS

Autore: a cura del Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano

I prossimi Campionati Italiani Assoluti Invernali si terranno sabato 22 e domenica 23 febbraio a Como. La nostra giovane nuotatrice Martina Rabbolini parteciperà, nella categoria S12 (ipovedenti), alle seguenti gare: 100 dorso e 100 farfalla,. IMPIANTO GARA : Piscina Comunale Muggiò (Como), Piazza Atleti Azzurri

 

Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS