C N L P – “La ragazza della neve”, di Pam Jenoff

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “La ragazza della neve”, di Pam Jenoff – Numero Catalogo: 90213

Noa ha sedici anni ed è stata cacciata di casa quando i genitori hanno scoperto che è rimasta incinta dopo una notte passata con un soldato nazista. Rifugiatasi in una struttura per ragazze madri, viene però costretta a rinunciare al figlio appena nato. Sola e senza mezzi trova ospitalità in una piccola stazione ferroviaria, dove lavora come inserviente per guadagnarsi da vivere. Un giorno Noa scopre un carro merci dove sono stipate decine di bambini ebrei destinati a un campo di concentramento e non può fare a meno di ricordare suo figlio. È un attimo che cambierà il corso della sua vita: senza pensare alle conseguenze di quel gesto, prende uno dei neonati e fugge nella notte fredda. Dopo ore di cammino in mezzo ai boschi Noa e il piccolo, stremati, vengono accolti in un circo tedesco, ma potranno rimanere a una condizione: Noa dovrà imparare a volteggiare sul trapezio, sotto la guida della misteriosa Astrid. In alto, sopra la folla, Noa e Astrid dovranno imparare a fidarsi l’una dell’altra, a costo della loro stessa vita.

Per effettuare il download degli audiolibri, gli utenti già registrati possono accedere alla pagina del “Libro parlato online” digitando http://lponline.uicbs.it/
Dal 25 febbraio 2019 il sito internet diventerà www.libroparlatoonline.it

C N L P – “Tre pietre fanno un muro”, di Eric H. Cline

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “Tre pietre fanno un muro”, di Eric H. Cline – Numero Catalogo: 90066

«Vedo cose meravigliose…». Fu questa l’esclamazione di Howard Carter, quando nel 1922 vide per la prima volta da una fessura illuminata con una torcia la tomba di Tutankhamon, ritrovata intatta dopo un sonno millenario. La scoperta di Carter è solo una delle straordinarie storie raccontate da Eric Cline in Tre pietre fanno un muro . C’è tutto quello che una persona curiosa del mondo antico vorrebbe conoscere. C’è la prima scoperta di Pompei, del 1594, e la lunga storia degli scavi nei secoli successivi; ci sono i pionieri della prima archeologia ottocentesca, l’epopea di Troia e Micene; c’è Petra, Masada, le silenziose guardie di terracotta a difesa di una tomba imperiale cinese, ci sono gli ittiti, i minoici, gli inca e gli aztechi. E poi Stonehenge, Altamira, Roma, Olimpia, Cnosso, Ebla, Abu Simbel, Nimrud, Babilonia, Palmira, Ur, Qumran, Mesa Verde, Palenque, Machu Picchu, le misteriose Linee di Nazca. Quasi cento siti archeologici di tutto il mondo, in un racconto entusiasmante della loro storia, accompagnato dalla voce vivida e appassionata di uno dei più importanti archeologi del nostro tempo, che non risparmia aneddoti personali e coinvolgenti resoconti delle ultime tecniche di ricerca e scavo. Con Tre pietre fanno un muro, a quasi settant’anni dalla pubblicazione dell’ormai classico Civiltà sepolte di C.W. Ceram, Eric Cline – l’apprezzato autore che ci ha svelato il collasso repentino della società dell’Età del Bronzo, narrato le guerre di Armageddon e l’infinita sequenza di battaglie e devastazioni subita dalla «città della pace», Gerusalemme – scrive un grande racconto epico: una storia dell’archeologia in grande stile, che racchiude tutte le vicende dell’umanità antica.

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Dai Cammei, all’Arte di Raccontare, di Luisa Bartolucci

Da sempre sono una forte lettrice e da diversi anni, ormai, mi accade di dover leggere e recensire libri e, non di rado intervistarne gli autori, uomini, donne, così diversi tra loro. Ma quando accade di dover leggere e presentare il libro di un’amica, le emozioni si fanno più intense. Intanto vi è la curiosità di scoprire qualcosa di nuovo che riguardi forse più l’autrice che l’amica, poi vi è un mondo che si schiude, fatto di sentimenti e continue scoperte. Così quando Erica Monteneri, donna di grande cultura, intelligente e dinamica, della quale già avevo letto e pubblicato anche sul nostro periodico “Kaleidos” alcuni racconti al femminile, colei che ho fortemente voluto fosse la referente della Commissione nazionale Pari Opportunità mi ha parlato del suo volume di racconti, non ho potuto fare a meno di leggerlo immediatamente.
“Cammei – ritratti di donne dagli anni ’60 al 2000” (Pegasus Edition), è un libro che non lascia indifferenti, che ti incolla alla sedia, al computer, finché non si finisce di divorare anche l’ultima riga dell’ultimo racconto. “Ci sono cammei nei cui pochi centimetri quadrati si vede un intero paesaggio. Così come nelle storie delle vite di Marina, Maria, Luciana, Teresa, Giulia e di tutte le altre figure femminili che abitano questo libro e che sono tutte amate da Erica che, con la consapevolezza di non essere politically correct, ha chiesto di fare la prefazione e la presentazione a ben due uomini: Rodolfo Masto, Presidente della sezione di Milano dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS-APS e al critico cinematografico Giancarlo Zappoli.
Erica Monteneri è nata a Modena e si è laureata all’Università degli Studi di Milano, città in cui ha insegnato dal 1967 al 1983 nei Licei. Dal 2000 presta la sua attività da dirigente presso la sezione milanese dell’Unione. Presiede il Circolo Culturale e Ricreativo “Paolo Bentivoglio”, ove organizza spettacoli teatrali, musicali, presentazioni di libri e molto altro. Erica ci ha rilasciato una significativa intervista che riportiamo di seguito:
D. Erica, come è nata l’idea di questo libro?
R. In realtà non ho mai avuto l’idea a priori di pubblicare un libro, i racconti sono stati composti nell’arco di molti anni da quando ho perso la vista e costituiscono una specie di album di ricordi di donne che mi hanno colpito.
D. Il libro si compone di una raccolta di racconti. Quando sono stati scritti e perché hai atteso tanto per pubblicarli? scrivevi più per te, o pensavi che prima o poi li avresti diffusi in qualche modo?
R. Ho sempre scritto solo per me stessa, per fissare i momenti di vita o personaggi che ritenevo importanti per la conoscenza della variopinta casistica umana. Sono stata spinta a pubblicare il libro da alcune amiche che mi hanno aiutato nella stesura scritta e perché ho deciso che se non lo facevo alla mia età non lo facevo più.
D. Il titolo è estremamente bello, significativo, richiama alla mente o eleganti gioielli, o anche collaborazioni eccezionali che impreziosiscono, ad esempio, i film…
R. I Cammei mi sono sempre piaciuti, forse perché li portava mia nonna, una donna elegante raffinata intelligente. Le mie protagoniste per me sono piccoli cammei e ho cercato anche nella copertina del libro di rendere questa idea: volti che racchiudono un’anima, una personalità.
D. Quanto vi è della tua vita in questi scritti?
R. Molto perché tutti i personaggi li ho conosciuti in momenti precisi della mia vita, nessuno è inventato. Quindi c’è la compagna di liceo, di università, c’è la scelta di avere un figlio dopo che avevo perso la vista, ci sono colleghe di scuola e ci sono donne che mi anno raccontato le loro piccole storie quotidiane ricche di un’attualità ancora viva. In uno scritto c’è un protagonista maschile ma in quel caso ci sono vicino a lui due figure femminili particolarmente intense.
D. Personaggi femminili molto diversi: a quale sei più legata?
R. Li ho amati tutti in modo diverso perché ho partecipato con empatia a tutte le loro storie. Forse sono più legata a Giulia perché ho trovato in lei la forza di superare le situazioni più difficili con coraggio e serenità.
D. Attraverso le figure, i cammei di queste donne ripercorri anche la storia ed i costumi del nostro Paese. A quale scansione temporale sei più affezionata, quale senti più tua?
R. Sono senz’altro legata alle ragazze degli anni Sessanta e Settanta con cui ho condiviso la gioia delle grandi scoperte esistenziali: la speranza nel progresso, nel mutamento in meglio della società, nella conquista dei diritti delle donne, ma in realtà ho scritto molti altri racconti in cui parlo anche del presente e mi sento ugualmente immersa in esso. Quindi non mi sento legata solo ad alcuni momenti, fanno tutti parte dello stesso arazzo che è la mia vita.
D. Quanta realtà e quanta fantasia vi è nelle storie che narri?
R. Tutti i nuclei sono reali, il modo di porgere la storia è personale.
D. Hai dei momenti particolari della giornata in cui ti piace scrivere e con quali strumenti scrivi?
R. Mi piace scrivere quando sono sola, molto spesso alla mattina presto o verso il tramonto, sul balcone di casa mia nelle buone stagioni con un piccolo registratore a cui sussurro i miei pensieri.
D. È stato arduo scegliere tra i numerosi racconti che avevi, quelli che sono andati a comporre questa raccolta?
R. Sì molto perché ho eliminato alcuni racconti che avevano come protagoniste le mie più care amiche di cui non intendevo mettere in piazza i segreti. Altri racconti non li ritenevo ancora definiti bene. Perciò diciamo che tra tutti i racconti che ho scritto ne ho scelti sì e no un terzo.
D. Questo libro non è fine a se stesso, ma con i proventi verrà finanziato un progetto interessante ed ambizioso: “L’arte di raccontare”, un corso di scrittura creativa aperto a 16 partecipanti, 8 uomini e 8 donne, ciechi e/o ipovedenti. Erica, vorresti illustrarlo ai nostri lettori?
R. Come scrittrice non vedente ho affrontato molti problemi e non so se li ho risolti. Sono convinta che la scrittura sia liberatoria, serva a oggettivare dei problemi che magari ci avvelenano la vita, ma bisogna sapere come oggettivarli. Ci sono delle regole di scrittura che io stessa ho intuito ma non so se ho realizzato. Per questo ho pensato che creare una classe ideale di scrittori che si confrontano tra loro sarebbe una bella esperienza. Forse è la mia vecchia mentalità da insegnante che viene fuori. Mi sono rivolta a un docente noto che fa lo scrittore, Massimo Tallone, socio fondatore di una scuola di scrittura creativa e comunicazione che ha abbracciato con entusiasmo il progetto. È vero che oggi in Italia tutti scrivono, non importa se creeremo o meno 16 nuovi scrittori di fama, ritengo che sarà un ottimo risultato se queste 16 persone riusciranno a esprimere con chiarezza il loro mondo interiore senza idealizzazioni e mistificazione.

Ferrara – Il Braille non è uno scherzo!, di Davide Fortini

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Ferrara, in collaborazione con il Comune di Cento, assessorato alla cultura, e la sponsorizzazione della Cassa di Risparmio di Cento, presenta, nella giornata del prossimo 21 febbraio, l’evento: “Il braille non è uno scherzo”. La serata avrà come location la Galleria Aroldo Bonzagni entro il Palazzo del Governatore e inizierà alle 18 circa con una visita guidata ad oggetti ed artefatti della tradizione carnevalesca e carristica della città di Cento, attraverso la maestria di chi da anni ricava maschere e vestimenti con l’uso della cartapesta. Sarà anche possibile toccare diversi tipi di frutta sempre ottenuti dallo stesso materiale ed estremamente simili all’originale. La serata vedrà la presenza dell’assessore ai Beni Culturali del Comune di Cento e di alcuni rappresentanti della nostra associazione e sarà accompagnata da un intrattenimento musicale offerto da due membri della jazz band di Centro, Gaetano Fiore contrabbassista e Francesco Predieri chitarrista. Nell’intervallo fra la guida ai lavori di cartapesta e le esecuzioni jazzistiche la presidente Alessandra Mambelli e il vicepresidente Davide Fortini, oltre a portare il saluto e i ringraziamenti dell’Unione cercheranno di illustrare ai presenti il significato storico che il braille ha acquisito e che tutt’ora ha nell’emancipazione culturale e sociale dei non vedenti. L’incontro avrà termine attorno alle 20.

Padova – XII Giornata Nazionale del Braille

Anche quest’anno una iniziativa a Padova in occasione della “Giornata Nazionale del Braille”, ricorrenza istituita nel 2007 legge 126 che ha sancito il 21 febbraio “quale momento di sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti delle persone non vedenti, in coincidenza con la Giornata mondiale della difesa dell’identità linguistica promossa dall’Unesco”.

La cittadinanza è invitata all’evento “ESSERCI CON LA MUSICA” al quale parteciperanno musicisti non vedenti e vedenti, tra questi il maestro Oliviero De Zordo con l’Ensemble Kaleidos, affiancati da relazioni e testimonianze su “Attualità del codice Braille a 2 secoli dalla sua nascita” tenute fra gli altri dal dott. Angelo Fiocco, presidente dell’Istituto Configliachi e dell’UICI Consiglio Regionale e dal dott. Remo Breda ex docente e attualmente dirigente sportivo nazionale.
L’iniziativa è promossa dall’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) di Padova, in collaborazione con l’Istituto Configliachi e la SIEM (Società Italiana per l’Educazione Musicale) di Padova, che più volte si è vista sensibile all’inclusione dei non vedenti nel contesto formativo e culturale. L’evento è patrocinato da: Comune di Padova, Lions San Pelagio, Conservatorio Pollini, Serendo, ABM Padova.Troppo spesso oggi lo studio della musica, per i non vedenti, si fa ad orecchio forse anche per carenza di docenti specializzati nel settore. Noi riteniamo che un non vedente e ipovedente, grazie al Braille, debba poter leggere, sia pur con maggior difficoltà, anche la musica, in piena autonomia per una efficace integrazione nel tessuto sociale, artistico e culturale.
A Padova da 4 anni onoriamo questa ricorrenza con seminari di alfabetizzazione, tavola rotonda e altro con particolare riferimento alla divulgazione del codice BRAILLE MUSICALE.
Nel corso dell’evento verranno eseguiti brani di vario genere:
3 preludi per pianoforte di Gershwin, Oliviero De Zordo Allegro appassionato op. 43 di Saint Saens per violoncello, Roberto Zandanel e pianoforte, O. Dezordo.
– per il musical, Cristina Luciani, soprano e Simone Dal Maso, pianoforte
– per l’operetta, Ester Viviani Giaretta, canto e O. De Zordo alla tastiera
– Per Elvis e… Ray Charles, rivisitazione, Stefano De Vido, chitarra e canto, O. De Zordo alla tastiera
– L’Ensemble Kaleidos, con:
Rapsodia dei Carpazi di O. De Zordo, con Alessandro Frigo al clarinetto e Ivano Paterno alla fisarmonica, O. De Zordoo pianoforte.
CZARDA (Monti-De Zordo) con 1° violino Chiara Parrini e Dino Casumaro violino, Alessandro Frigo e Ivano Paterno, Oliviero De Zordo pianoforte.
La vita è bella (Piovani- De Zordo) con tutto l’Ensemble.
Fado di O. De Zordo, dal Cd “Etnie Contaminazioni”, rnsemble digitale di chitarre.
Improvvisazione al pianoforte su una proposta del pubblico.
L’ingresso è libero ed accessibile.

Presentazione progetto Notturno

Il progetto Notturno, ideato e promosso dall’associazione Notturno ONLUS, nasce da una meravigliosa intuizione che spinge a guardare al di là del mondo del visibile.
Un progetto sperimentale che proverà a raccontare in tanti modi diversi l’assenza del senso della vista divenendo un percorso umano, sensoriale e artistico unico nel suo genere e le parole chiave del progetto sono due: racconto e sensibilizzazione.
Raccontare è importante perché soltanto le storie rendono le cose interessanti. Bisogna dar voce a vite eccezionali che, nonostante le difficoltà, sanno risplendere di una luce immensa. Crediamo in un tipo di sensibilizzazione che non interpreta la diversità come limite da superare, ma come opportunità da cogliere.
Punto di forza del progetto, infatti, è la stretta collaborazione tra non vedenti e vedenti per un’inclusione concreta e che faccia delle diverse abilità una ricchezza unica di cui non poter fare a meno.
Ogni vita porta dunque con sé una storia meravigliosa che merita di essere narrata. Per chi volesse contribuire al progetto Notturno raccontando la propria storia, può contattare l’indirizzo e-mail: comunicazione@progettonotturno.com

Sommario della rivista “Il Corriere dei Ciechi” n. 2 febbraio 2019 con l’Inserto NET.IN Campus

EDITORIALE
Noi, l’Unione e la politica, di Mario Barbuto

10 ANNI DI CONVENZIONE ONU
L’accessibilità ai beni e ai servizi culturali, di Carlo Giacobini

BRAILLE E ACCESSO AI BENI CULTURALI
La XII Giornata Nazionale del Braille, di Nicola Stilla
Matera, capitale europea della Cultura, di Maria Buoncristiano
La Biblioteca e la vocazione per il Braille, di Pietro Piscitelli
Braille e autonomia, di Katia Caravello
Nell’azzurro, tra i merletti del Duomo di Milano, di Melissa Tondi
Un diritto ancora da conquistare, di Katia Caravello

ATTUALITÀ
La pagina si fa voce, di Vincenzo Massa

RELAZIONI INTERNAZIONALI
Kasfia, una ragazza con un sogno, di Annette Akkerman

IPOVISIONE
Centri Educazione e Riabilitazione Visiva, di Federico Bartolomei

STORIE DI VITA
Barriere sensoriali alla cultura, di Daniela Bucci e Stefano Borgato

RUBRICHE
L’Unione in movimento, a cura di Eugenio Saltarel
A Lume di Legge, a cura di Giulia Cannavale
Il Lavoro fa per me!, di Valter Calò
Occhio alla ricerca, di Andrea Cusumano
Una finestra sul sociale, di Fabio Piccolino

INSERTO – In viaggio con… Net.IN Campus, a cura dello staff di Net.IN Campus

Il link diretto per il prelievo è il seguente:
http://www.uiciechi.it/servizi/riviste/View_Rivista.asp?Id_Nriv=2188

Per informazioni sulle riviste è possibile scaricare il Listino abbonamenti 2019 al link:
http://www.uiciechi.it/servizi/somm_stampaassoc.asp

Centro Nazionale del Libro Parlato – Attivazione nuova piattaforma del libro parlato

A partire dal prossimo 22 febbraio il servizio del libro parlato online, sarà sospeso per permettere ai nostri tecnici il trasferimento di tutti i dati sulla nuova piattaforma.
Il nuovo server, dovrebbe essere attivo da lunedì 25 febbraio.

Gli utenti non dovranno rifare alcuna registrazione e manterranno sia i loro download attuali che gli stessi dati d’accesso.
Il sito internet diventerà www.libroparlatoonline.it e l’indirizzo e-mail della casella di assistenza diventerà assistenza@libroparlatoonline.it .

I vecchi riferimenti rimarranno ancora attivi per qualche tempo. Sempre il giorno 25 verrà rilasciata la nuova App “libroparlatoonline” che permetterà di usufruire anche dei libri di secondo livello su iphone e ipad. Dal giorno 25 sarà possibile utilizzare l’App easyreader per leggere i libri anche su android come su Ios.

Non sappiamo con certezza da quando saranno utilizzabili le App di Winlucy, Winguido e PC Speaky facile.
La cosa potrebbe essere immediata ma, tutto dipende dalla creazione degli script da parte dei produttori di tali applicazioni.
Il tutto potrebbe creare qualche disservizio e, in tal caso, preghiamo gli utenti di farcene sollecita comunicazione.

Tour in Rosso Lettonia: 21 – 28 luglio 2019

La Scuderia Ferrari Club di “Riga” e “Roma Centro”, in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, organizzano per non vedenti, ipovedenti, loro familiari, accompagnatori ed amici, un giro automobilistico della Lettonia su vetture Ferrari, nella settimana dal 21 al 29 luglio 2019. I partecipanti saliranno a rotazione a bordo delle Ferrari, in qualità di passeggeri, durante l’intera percorrenza del tour. Durante la manifestazione è prevista la realizzazione di un prodotto audiovisivo e fotografico professionale. L’iscrizione è aperta ad un numero massimo di 25 partecipanti. Stante il numero ridotto di posti disponibili sarà data priorità ai disabili. Per questi ultimi, indipendentemente dal livello di disabilità, sarà obbligatoria la presenza di un accompagnatore. Sono ammessi a partecipare ed a salire a bordo delle vetture anche i minori di 18 anni, purché con altezza minima di 1,50 m. ed autorizzati dai genitori o da chi ne fa le veci attraverso apposito modulo debitamente compilato e da consegnare agli organizzatori prima di salire in vettura.
La quota di partecipazione ammonta ad 2.000,00 euro (duemila) per singolo aderente, purché il pagamento venga effettuato entro e non oltre il 31-03-2019. Diversamente, il versamento richiesto sarà di 1.500,00 euro oltre l’acquisto, da effettuarsi privatamente, dei biglietti aerei di andata e ritorno, e potrà essere effettuato fino alla chiusura delle iscrizioni per avvenuto raggiungimento del tetto massimo di partecipanti. L’ammontare della quota di iscrizione è il medesimo per non vedenti, ipovedenti, loro familiari, amici ed accompagnatori e dà diritto alla partecipazione completa all’avvenimento, unica modalità consentita.
Eventuali particolari esigenze dei partecipanti, dovranno essere comunicate agli organizzatori all’atto dell’iscrizione.
La quota d’iscrizione, pari ad 2.000,00 euro, dovrà essere corrisposta attraverso l’effettuazione di un bonifico a:
FERRARI KLUBS RIGA:
IBAN = LV02UNLA0050021885082
codice swift = UNLALV2X
Scuderia Ferrari Club Riga: info@sfcriga.com
In caso di mancato raggiungimento del numero minimo di partecipanti, l’organizzazione si riserva di annullare l’evento restituendo la quota versata. Si raccomanda altresì di spedire la scheda di partecipazione debitamente compilata di ogni singolo partecipante assieme alla copia del bonifico.

PER INFORMAZIONI
Hubert Perfler, Coordinatore Nazionale della Commissione dello Sport, tempo libero e turismo sociale
cell. 348-6423872
e-mail: hubert_perfler@alice.it

Valerio Palmigiano, presidente SFC Riga
cell. 346-0181711
e-mail: info@sfcriga.com

Di seguito la scheda di adesione ed il programma della manifestazione:
Scheda di iscrizione e programma