C N L P – “La colpa”, di Ghirghis Ramal

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “La colpa”, di Ghirghis Ramal – Numero Catalogo: 90087

Mustafa Kamal farebbe qualunque cosa per rendere la sua famiglia orgogliosa di lui. Persino mentirle. Facendo credere ai suoi genitori che l’Italia è davvero quel paradiso lontano che sognava quando otto anni prima ha lasciato casa loro e l’Egitto. Spedendo soldi ogni mese, senza precisare che sono quasi tutti quelli che guadagna – e regali, per dimostrare che ne valeva la pena di partire, che ce l’ha fatta. Accettando di sposare la giovane e bella Aida, anche se non l’ha ancora conosciuta e non potrà mai regalarle il matrimonio da favola che lei desidera. Poco conta se la realtà è un bel po’ diversa – se, per esempio, Mustafa Kamal è innamorato di Luciano – l’importante è non deludere nessuno. Ma certi intimi conflitti non possono essere soffocati per sempre, e la consapevolezza di aver tradito tutto e tutti è destinata a diventare insopportabile. Mustafa si convincerà allora che per redimersi di fronte alla sua famiglia e a Dio esiste un’unica via, la più estrema. Un romanzo originale e dirompente sul terrorismo islamico spogliato dalle questioni ideologiche e ricondotto alla sua più reale dimensione: quella in cui assume la faccia e i sentimenti del nostro vicino di casa.

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C N L P – “Il catalogo delle donne valorose”, di Serena Dandini

Si comunica che è disponibile all’interno del catalogo online il seguente audio libro: “Il catalogo delle donne valorose”, di Serena Dandini – Numero Catalogo: 90079

“È facile per una donna essere valorosa. Il salto mortale per tentare di mettere insieme casa, lavoro (sempre se si riesce a trovarne uno), magari figli e cure sparse a parenti vari… già dovrebbe far scattare una decorazione al merito. Il piccolo inconveniente da secoli è che non c’è nessun podio o inno pronto ad accogliere queste vincitrici, né tantomeno una medaglia da appuntar loro al petto. È un annoso argomento che studiose molto più autorevoli di me hanno già posto all’attenzione mondiale: per semplificare la pratica potremmo dire che, mentre l’Uomo Invisibile è diventato una star cinematografica, le donne spesso sono invisibili e rimangono tali. Eppure le esponenti di quella che una volta veniva chiamata ‘l’altra metà del cielo’ hanno fatto la storia, contribuendo all’evoluzione dell’umanità in tutti i campi possibili: dall’arte alla letteratura, dalla scienza alla politica, non trascurando la cibernetica e la fisica quantistica; ma per uno strano sortilegio raramente vengono ricordate, con difficoltà appaiono nei libri di storia e tantomeno sono riconosciute come maestre e pioniere: in sintesi, si fa fatica a intestar loro persino una strada periferica.” Partendo da questa amara ma indiscutibile premessa, Serena Dandini decide di raccontare le vite di trentaquattro donne, intraprendenti, controcorrente, spesso perseguitate, a volte incomprese ma forti e generose, sempre pronte a lottare per raggiungere traguardi che sembravano inarrivabili, se non addirittura impensabili. Così, una accanto all’altra, introdotte dai meravigliosi collages di Andrea Pistacchi, scorrono le vite di Ilaria Alpi, la giornalista uccisa mentre indagava su scomode verità, Kathrine Switzer, la prima donna a correre la maratona di Boston, Ipazia, che nel IV secolo, contro i divieti ecclesiastici, osò scrutare il cielo per rivelare il movimento dei pianeti, Olympe de Gouges, autrice nel 1791 della rivoluzionaria Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina , fino a Betty Boop che, pur essendo solo una donnina di carta, ha dovuto comunque subire una censura per via della propria esuberanza. In attesa di un riconoscimento ufficiale con tanto di busti marmorei e lapidi a eterna memoria, l’autrice ha affiancato alle protagoniste del suo libro altrettante rose che lungimiranti vivaisti hanno creato per queste donne valorose. “Questo catalogo non ha la pretesa enciclopedica di fare giustizia dell’amnesia collettiva che ha privato la storia di una parte essenziale del suo albero genealogico, ma vuol solo farvi ‘assaggiare’ quell’epopea sommersa. Se il mondo dei ‘padri’ illustri ha fatto cilecca in molti campi, per fortuna abbiamo ancora un terreno inesplorato di ‘madri’ eccellenti e autorevoli a cui rivolgerci con un nuovo entusiasmo – cattive maestre comprese, che non guastano mai in una corretta educazione.” Una delle scrittrici più importanti e amate d’Italia scrive un libro appassionante e necessario, restituendo ai lettori le vite di donne formidabili, per alimentarne la memoria e perché possano essere di esempio per le nuove generazioni.

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Sommario della rivista “Corriere Braille” n. 13 1-7 aprile 2019

Resoconto Cda Irifor
Accertamento della cecità e della ipovisione (di Emanuele Ceccarelli)
Un parco giochi a Louis Braille
«Un luogo dove si toccano le emozioni» (di Pierfrancesco Greco)
Gsd non e semivedenti (1969-2019): settimana di sci di fondo in Val Casies
Corso di vela per ipo e non vedenti
Vita associativa sport (a cura di Vincenzo Massa)

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Grazie di esserci stato, di Rafanelli Virgilio Moreno

Autore: Rafanelli Virgilio Moreno

Venerdì 22 marzo scorso, in silenzio, quasi senza voler disturbare nessuno, Nicola Forese ci ha lasciato; un uomo semplice, modesto, sempre pronto a sorridere e con un animo straordinariamente grande. Ho conosciuto Nicola nella seconda metà degli anni 70 dello scorso secolo e da subito è nata fra noi una istintiva simpatia ed amicizia, corroborata dall’unanime impegno nelle battaglie per la difesa dei diritti dei ciechi, degli ipovedenti e di tutti i disabili. In quegli anni, ancora tanto cammino i ciechi italiani dovevano compiere per raggiungere il sogno di una piena inclusione sociale, il diritto a percepire a titolo della minorazione l’indennità di accompagnamento, il pieno diritto al lavoro, una vera integrazione scolastica, il diritto alla riabilitazione, al superamento delle barriere sensoriali e culturali; ecco, in queste battaglie Nicola è stato sempre in prima fila, sempre pronto ad andare a manifestare a Roma o dove fosse necessario andare, spesso rinunciando al dormire. Allora per viaggiare non vi erano le Freccia Rossa, ma dei lentissimi treni. Era orgoglioso di rappresentare la sua sezione di Pistoia che amava tanto, lui, uomo venuto dal Sud, di cui aveva mantenuto tutte le sue bellissime peculiarità; dicevo, la sua sezione che amava tanto, sopra ogni cosa, e di cui è stato per tantissimi anni, prima consigliere e successivamente consigliere delegato, sempre attento, sempre disponibile. Si era anche distinto nel mondo delle nuove tecnologie, di cui era diventato nel tempo, un vero e proprio esperto, aiutando e sollecitando tanti non vedenti divenuti suoi amici e che oggi insieme a me lo piangono.
Un forte impegno lo aveva dedicato al mondo del lavoro prima e al mondo degli anziani poi, frequentando assiduamente la loro sala virtuale ed impegnandosi in vari progetti riguardanti il mondo dei disabili della terza età. Era vicepresidente provinciale dell’I.Ri.Fo.R., cui aveva dato il suo positivo e fondamentale contributo. È stato componente della F.A.N.D. provinciale di Pistoia, Federazione in cui credeva moltissimo, convinto com’era che, uniti avremmo potuto rappresentare meglio una forte minoranza sociale.
Nicola Forese è stato tutto questo, ma è stato soprattutto un uomo buono, dall’animo nobile, con una profonda visione positiva della vita, dedito alla sua famiglia, ai suoi meravigliosi figli ed al suo lavoro di operatore telefonico presso l’amministrazione comunale di Pistoia, lavoro che ha sempre svolto con serietà, impegno e dedizione, tenendo alta la bandiera dell’uguaglianza e della dignità dei lavoratori ciechi e ipovedenti.
Caro Nicola nel concludere questo mio breve ricordo di te, interpretando sicuramente i sentimenti di quei tanti di noi che hanno avuto la fortuna di conoscerti, vorrei salutarti con l’ultima frase che la Presidente della sezione provinciale di Pistoia dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Tiziana Lupi ha esclamato al termine della sua commemorazione in una splendida giornata di sole di inizio primavera nell’affollatissima chiesa di Albinatico a Ponte Buggianese, alla presenza anche di numerosi non vedenti. Tiziana ha concluso così, commuovendo tutti: “grazie Nicola di esserci stato”.

Presentazione del Loges – Vet – Evolution “LVE”

Il Presidio Uici di Sant’Anastasia/Napoli, l’Azienda JKJ S.r.l ed il Comune di Sant’Anastasia, invitano tutti il giorno mercoledì 10 aprile 2019, alle ore 16,30, alla presentazione/inaugurazione del sistema tattile Loges – Vet – Evolution LVE, primo esemplare nell’hinterland vesuviano, impiantato nei locali della Biblioteca “Siani” di Sant’Anastasia (Na) dove ha sede il Presidio Uici.
Questo avanzato sistema tattile, nato per la mobilità autonoma dei ciechi e degli ipovedenti, è in grado di fornire un’informazione vocale sull’ambiente circostante (urbano ed in ambienti interni) nell’esatto istante e nel preciso punto di contatto con la pavimentazione.
Grazie all’utilizzo di un’app, consente al disabile visivo di essere informato correttamente ed in modo analitico sull’intero contesto ambientale.
È possibile trasmettere messaggi vocali che forniscono informazioni semplici, ma anche complesse quali:
– la presenza di incroci con i nomi delle strade presenti;
– gli attraversamenti pedonali con l’indicazione del nome della strada che si sta per attraversare;
– le fermate dei mezzi di trasporto pubblico, con l’indicazione dei numeri delle linee e delle destinazioni che si possono raggiungere in quel senso di marcia; ecc.
Tale sistema può essere impiantato anche all’interno di Enti e luoghi pubblici: Comuni, Biblioteche, Università, Musei ecc. dove il sistema riesce a dare anche messaggi di durata illimitata e multilingue come ad esempio la dettagliata descrizione di un’opera d’arte.
Una tecnologia all’avanguardia che mira all’autonomia, alla mobilità ed alla fruizione autonoma degli spazi delle persone con minorazione visiva; pertanto, vi aspettiamo numerosi affinché tutti possiate prenderne visione.

Assemblea nazionale dell’Univoc, di Eugenio Saltarel

Autore: Eugenio Saltarel

Il 23 e 24 marzo scorsi si è riunita ad Ascea Marina, l’Assemblea nazionale dell’Univoc (Unione nazionale dei volontari pro ciechi). Nonostante le difficoltà a raggiungere la sede dell’Assemblea, erano presenti ben 27 sezioni coi relativi rappresentanti. I lavori sono andati avanti speditamente, tanto che sabato 23 marzo alle 18 avevamo concluso tutto e domenica mattina, per chi non era ancora partito, abbiamo potuto godere di una bellissima mezza giornata al sole, svagandoci nel parco dell’hotel che ci ospitava e approfondendo i vari temi relativi alla vita dell’Univoc e dell’Unione, negli incontri a livello personale. Sabato mattina abbiamo dedicato l’intera mezza giornata all’approvazione delle modifiche dello statuto associativo, in modo da renderlo pronto per il passaggio al Terzo settore non appena possibile. La discussione è proceduta spedita e quasi tutte le modifiche proposte dall’ufficio di presidenza sono state approvate all’unanimità. Nel pomeriggio abbiamo ascoltato la relazione consuntiva e quella preventiva rispettivamente per le attività del 2018 e quelle del 2019, così come i bilanci per questi due anni; tutta documentazione approvata all’unanimità. Di seguito ogni sezione ha raccontato la sua storia, quello che ha in cantiere, l’esperienza di dirigenti e volontari nell’adempiere i compiti che l’Univoc si è data. È stato molto interessante poter raffrontare attività e problemi dove tutti si sono un po’ ritrovati e, l’esperienza di uno, ha potuto aiutare quella di altri. Non va trascurata l’organizzazione che è stata impeccabile, sia per il confort dell’hotel che ci ha ospitato, sia per i momenti di svago che non sono mancati e che hanno coinvolto, chi più chi meno, tutti i presenti. Alla fine siamo tutti rientrati a casa con un bagaglio di esperienze più ricco e con il desiderio di potenziare sempre più l’attività dell’Univoc. Un grazie sincero a tutti gli organizzatori, alla Direzione che ha preparato il soggiorno e lo statuto, oltre i documenti di rito, e a tutti i volontari che si sono dedicati veramente con tutto il cuore per la buona riuscita dell’evento.

Irifor – Bando Irifor 2019: “Campi abilitativi e riabilitativi anno 2019”

Bando per il finanziamento di Campi abilitativi e riabilitativi rivolti a bambini e adulti ciechi e ipovedenti e con disabilità aggiuntive

PRESENTAZIONE
L’I.Ri.Fo.R., nel perseguimento di nuove modalità di realizzazione delle proprie attività da affiancare alle tradizionali forme di sostegno e incentivo alle strutture territoriali, per l’anno 2019 emana il presente Bando per la selezione e il finanziamento di Campi abilitativi e riabilitativi da svolgersi nel periodo estivo.

Art.1 – TIPOLOGIA DEI CAMPI ABILITATIVI E RIABILITATIVI
Saranno sostenute le seguenti tipologie di Campi, sulla base dei criteri indicati di seguito:
a) Campo abilitativo e riabilitativo per bambine e bambini ciechi e ipovedenti, anche con disabilità aggiuntive lievi, (età 3 – 13 anni).
b) Campo abilitativo e riabilitativo per ragazze e ragazzi ciechi e ipovedenti, anche con disabilità aggiuntive lievi, (età 14 – 21 anni).
In riferimento alle tipologie A) e B), potranno essere valutate variazioni ai limiti di età dei partecipanti, in considerazione di specifiche esigenze locali che dovranno essere evidenziate e documentate dalla struttura richiedente.
c) Campo abilitativo e riabilitativo per adulti di ambo i sessi, ciechi e ipovedenti con disabilità aggiuntive medie e gravi, (età 1 – 35 anni).
Per le tipologie a) e c) potrà essere ammessa la presenza di un familiare maggiorenne per ciascun partecipante.

Art.2 – MODALITÀ DEL COFINANZIAMENTO
2.1. – Modalità di cofinanziamento
Per ciascun progetto, le quote di cofinanziamento ammissibili sono:
a) 175,00 Euro al giorno per ciascun partecipante in tipologia C);
b) 145,00 Euro al giorno per ciascun partecipante in tipologia A) e B).
Le quote sopra indicate, da intendersi già comprensive della quota forfettaria del 10+5% per gli oneri di segreteria, organizzazione e coordinamento, rappresentano il finanziamento massimo giornaliero. La quota massima di cofinanziamento non potrà comunque essere superiore al 50 per cento del costo giornaliero, risultante dal preventivo di spesa del progetto.
I progetti presentati dovranno prevedere comunque una percentuale di cofinanziamento esterno da Enti terzi, quote dei partecipanti o altro, pari almeno al 50 per cento del valore totale del progetto.

2.2. – Criteri di priorità
Saranno valutati i progetti pervenuti, secondo criteri di priorità legati all’organizzazione regionale delle attività e al numero di presenze di persone con disabilità plurime.
In particolare, verrà data precedenza ai progetti rispondenti ai seguenti criteri:
a) progetti presentati da Sedi regionali I.Ri.Fo.R. in grado di raccogliere adesioni provenienti dalle diverse province del territorio di pertinenza;
b) progetti interregionali presentati d’intesa tra sedi I.Ri.Fo.R. di due o più regioni che non abbiano presentato progetti regionali della medesima tipologia;
c) progetti interprovinciali, presentati d’intesa tra più Sedi provinciali, anche di regioni diverse, ove la regione o le regioni di pertinenza non abbiano presentato progetti della medesima tipologia;
d) progetti presentati da una singola Sede provinciale, purché in assenza di progetti della medesima tipologia da parte della regione di pertinenza o quando il progetto abbia particolarità speciali e specifiche che ne giustifichino l’attuazione separata.
Nei casi B) e C) il progetto dovrà individuare e definire un soggetto capofila.

Art.3 – CARATTERISTICHE DEI CAMPI
Ai fini della loro ammissibilità, i progetti dovranno presentare le seguenti caratteristiche
3.1. – Numero dei partecipanti
Il numero massimo di partecipanti è di 25 per ogni tipologia di Campo.
Il numero minimo per l’organizzazione di Campi è:
a) quindici partecipanti, per i progetti presentati da sedi interregionali, regionali e interprovinciali.
b) dieci partecipanti, per i progetti eventualmente presentati da sedi provinciali.
3.2. – Presenza di personale specializzato e strutture ospitanti
Il rapporto assistenti/educatori / partecipanti dovrà essere pari a:
1) uno a uno, per la tipologia c);
2) da uno a due a uno a tre, per le tipologie a) e b).
La presenza e il numero di ore di impegno del personale specializzato (istruttori alla mobilità, musicoterapisti, esperti in attività ginnico/sportive, personale paramedico, ecc.) dovrà essere commisurata agli obiettivi e alle attività previste dal progetto. Di tale aspetto dovrà essere fornita rilevanza attraverso la puntuale descrizione dei programmi operativi in sede di presentazione del progetto.
Per i progetti di tipologia c) dovrà essere prevista la presenza di un medico o almeno di un infermiere, oltre a un congruo numero di operatori socioassistenziali addetti alla cura della persona per le proprie funzioni vitali.
La struttura ospitante individuata dovrà essere scelta con somma cura e dovrà rispettare criteri e standard di accessibilità sia in riferimento ai partecipanti coinvolti, sia in relazione alle attività da realizzare.

3.3. – Tipologie di personale specializzato impiegato, Coordinatori e riunioni di staff
Quando possibile, i progetti dovranno prevedere il ricorso alle figure di Esperti iscritti nei diversi Albi dell’I.Ri.Fo.R.
Sarà cura della struttura proponente indicarne il nominativo in fase di presentazione della proposta progettuale, segnalandone la presenza nell’apposito Albo.
Negli altri casi, i progetti dovranno essere completi dei CV delle figure impiegate.
In fase di presentazione del progetto, sarà obbligatorio indicare il nominativo del Coordinatore responsabile, scelto tra figure professionali in possesso di documentate esperienze in precedenti Campi abilitativi e riabilitativi o di titoli pertinenti di indiscusso valore professionale.
Alla definizione del valore complessivo del progetto concorrono le ore necessarie alla fase programmatoria delle attività e degli interventi individuali verso i partecipanti, da svolgersi anche in teleconferenza, per due riunioni preliminari obbligatorie, i cui verbali faranno parte integrante della documentazione di progetto.

3.4. – Durata dei progetti
La fase di svolgimento del progetto del Campo avrà una durata compresa tra un minimo di otto e un massimo di dodici giorni.

3.5. – Indicazione di obiettivi abilitativi e riabilitativi e modalità di rilevazione – Monitoraggio
3.5.1. Ai fini dell’ammissibilità al finanziamento, è considerato elemento essenziale la previsione e l’indicazione di obiettivi in base ai quali valutare il raggiungimento di un Livello di abilitazione, riabilitazione, inclusione, apprendimento o socializzazione, atteso nei partecipanti a conclusione dell’esperienza progettuale.
La valutazione è un processo continuo che accompagna ogni progetto dall’inizio alla fine e che deve svolgersi parallelamente alla formulazione degli obiettivi, alla pianificazione delle attività e a tutte le fasi seguenti.
Il livello di abilitazione, riabilitazione, inclusione, apprendimento, socializzazione atteso nei partecipanti, dovrà essere valutato tramite modalità oggettive e criteri adeguati alla sua rilevazione.
Sarà, pertanto, cura della struttura proponente prevedere un agile sistema di monitoraggio delle attività, al fine di valutare il raggiungimento degli obiettivi individuati.
Gli obiettivi espressi in sede di presentazione del progetto dovranno trovare adeguata corrispondenza nei contenuti della Relazione conclusiva da presentare per la richiesta del saldo del finanziamento (art.5.2. lettera a).
3.5.2. Ove richiesta, la Sede nazionale fornirà alle strutture beneficiarie dei finanziamenti, la documentazione di base necessaria per la rilevazione dei dati di monitoraggio. Le strutture, potranno modificare il materiale ricevuto, adattandolo alle specifiche esigenze dei singoli progetti.
3.5.3. Ai fini della continuità degli interventi riabilitativi realizzati, sarà cura delle strutture organizzatrici condividere i risultati emersi nei Campi con le strutture di provenienza degli utenti.

Art.4 – DURATA DEL BANDO
Il presente bando si attiva con la sua pubblicazione sul sito internet dell’Istituto e resta valido fino al 30 aprile 2019.
Nel periodo di vigenza del Bando, le strutture interessate potranno presentare i progetti, utilizzando unicamente il formulario allegato.
L’I.Ri.Fo.R. Nazionale si riserva la possibilità di chiedere integrazioni e/o chiarimenti alle strutture richiedenti.
Su indicazione del comitato tecnico scientifico che esaminerà le proposte progettuali, il CdA Nazionale I.RI.FO.R. adotterà le previste deliberazioni nella prima seduta utile.
Alle strutture ammesse al finanziamento sarà inviata comunicazione nelle forme consuete.
Non potranno essere accolte richieste di integrazione delle risorse assegnate, a seguito di variazioni organizzative che dovessero manifestarsi dopo l’approvazione del progetto.

Art.5 – PRESENTAZIONE DELLA PROPOSTA E DOCUMENTAZIONE
Le strutture proponenti dovranno trasmettere i progetti mediante posta elettronica certificata da recapitare al seguente indirizzo:
archivio@pec.irifor.eu
La mancata osservanza causerà la nullità del progetto o dei progetti presentati.
5.1. – Documentazione per la richiesta del finanziamento
Sotto l’aspetto documentale, per la richiesta dei finanziamenti dovranno essere inviati:
1) formulario I.Ri.Fo.R. allegato, contenente l’indicazione degli obiettivi attesi e dei metodi per la verifica del loro conseguimento. L’utilizzo di altri formulari non è ammesso, a pena di nullità della richiesta;
2) progetto dettagliato contenente il budget di previsione dei costi e la descrizione del sistema di monitoraggio delle attività;
3) dichiarazione di possesso della certificazione riguardante la condizione di pluridisabilità dei partecipanti;
4) attestazione del cofinanziamento esterno.
5.2. – Documentazione per la richiesta del saldo
A conclusione delle attività, il saldo sarà erogato previa presentazione a questa Sede nazionale dei seguenti documenti:
a) Dettagliata relazione conclusiva del coordinatore del progetto;
b) Nota dei dati sintetici;
c) Questionari di valutazione, a cura dei formatori/operatori;
d) Questionari di gradimento, a cura dei partecipanti.
(Per i partecipanti con pluridisabilità, non saranno richiesti i Questionari di gradimento).
e) Documentazione fotografica e audio / video delle attività svolte;
f) Registro delle presenze giornaliere dei partecipanti e degli operatori (unicamente in formato elettronico, v. art.6.1. n.4).

Art.6 – DOCUMENTAZIONE DA CONSERVARE
6.1. – Documentazione delle attività svolte
In considerazione della sottoposizione dell’operato dell’I.Ri.Fo.R. alla vigilanza del Ministero del Lavoro, le strutture destinatarie dei cofinanziamenti della Sede nazionale sono obbligate a raccogliere e conservare tutta la documentazione in grado di dare evidenza dell’avvenuta realizzazione delle attività e, di conseguenza, delle spese sostenute.
In particolare dovranno essere acquisiti agli atti e conservati:
1. gli atti di nomina delle figure operative coinvolte insieme all’attestazione degli avvenuti pagamenti delle loro prestazioni;
2. le fatture intestate alla sede I.Ri.Fo.R. riferibili alle spese di vitto e alloggio e di assicurazione;
3. i titoli di viaggio in originale;
4. il registro in originale delle presenze giornaliere dei partecipanti e degli animatori/istruttori/riabilitatori, con l’indicazione puntuale delle attività svolte da ciascuno e dell’orario nel quale si sono svolte le diverse iniziative riabilitative;
5. i questionari di valutazione e di gradimento in originale.
6.2. – Certificazioni riguardanti i partecipanti
In presenza di partecipanti con minorazioni aggiuntive, la struttura proponente dovrà provvedere a raccogliere e conservare la certificazione ufficiale attestante la condizione di pluridisabilità grave degli interessati.
La documentazione potrà essere richiesta, in ogni momento, dalla Struttura nazionale per finalità di verifica delle attività finanziate e svolte.

Art.7 – RISORSE FINANZIARIE DISPONIBILI
Il Consiglio di Amministrazione Nazionale dell’I.Ri.Fo.R. ha assegnato alle attività inerenti il presente Bando un budget complessivo di 600.000 Euro.
Ove il valore dei progetti presentati e ammessi risultasse superiore, potrà essere adottato un criterio generale di decurtazione equo e proporzionale.

Art.8 – MODALITA’ ORGANIZZATIVE
L’attuazione dei progetti dovrà avere inizio entro tre mesi dalla data di comunicazione dell’approvazione, salvo specifiche esigenze organizzative da evidenziare in sede di proposta.
Al momento dell’avvio si dovrà dare contestuale comunicazione di inizio attività, allegando elenco dei partecipanti e calendario delle attività stesse.
Con la comunicazione di approvazione del progetto, sarà erogato il 50 per cento del finanziamento, mentre il saldo sarà erogato a conclusione delle attività (v. art. 5.2.).

Formulario per la richiesta di finanziamento

Sport – La POLHAC Treviso ai Campionati Italiani Paraolimpici INDOOR di Atletica Leggera

Si sono svolti ad Ancona il 23 e 24 marzo i Campionati Italiani Paraolimpici INDOOR di Atletica Leggera. La POLHAC TREVISO, nata da un progetto di “Sport per tutti” ideato da UNIVOC, UICI e POLHAC TREVISO, ha visto impegnati ben cinque atleti non vedenti con le loro guide e le direttive dei due tecnici nelle diverse discipline.
Per il settore lanci Giuseppe Bordignon con doppio ruolo di guida e accompagnatore in pedana di Pierina Furlanetto, al mezzofondo veloce Cristiano Carnevale con la guida Cristian Gaiotto Campione Italiano di 1500 m e medaglia d’argento negli 800 m con record personali migliorati in tutte e due le competizioni, Sandro Zanibellato medaglia d’argento nei 400 m con guida Tiziano Perin che è anche il tecnico e Campione Italiano degli 800 m categoria ciechi assoluti con guida Campigotto Maria Teresa che ricopre anche il ruolo di tecnico per la preparazione alle competizioni.
Per il settore velocità Rosanna De Vido con guida Maria Cristina Gatto medaglia di bronzo nei 400 m con record personale migliorato e medaglia d’argento nei 200 m, e Andrea Zanibellato con guida Piera Monego nei 60 m. È stato squalificato per un piccolo errore commesso all’arrivo ma si è prontamente rifatto il giorno dopo nei 200 m con una ottima medaglia d’argento.
Prima di questo grande evento ci sono stati i campionati interregionali a Padova il 9 marzo, dove oltre a questi atleti abbiamo avuto anche l’esordio del nostro Giovanissimo Obrazhda Ermond con la guida Giampaolo Cescon nei 60 m e Lucia Romanello nel getto del peso, accompagnata da Pierina Furlanetto.
Non si può dire altro che grazie a tutte le grandi persone che volontariamente con cuore, impegno e competenza, stanno portando avanti con successo un progetto ambizioso anche se difficile: dare alle persone con disabilità visiva l’opportunità di uscire di casa e di trovare, attraverso lo sport, la loro autostima, il benessere fisico e soprattutto la condivisone delle difficoltà della quotidianità, delle paure e delle relazioni umane. Misurare le proprie capacità fisiche e attitudinali in un contesto creato apposta, come quello di questi ragazzi, sia a livello agonistico che amatoriale, per coloro che partecipano di sabato a quell’ora e mezza di ginnastica che facciamo presso la palestra dell’Istituto Mazzotti, che poi, per chi se la sente, può diventare la rampa di lancio per una piena integrazione nello sport e nelle competizioni non solo per disabili.
Dopo circa tre anni dall’inizio del progetto creato da UICI, UNIVOC E POLHAC TREVISO, possiamo dirci più che soddisfatti per il risultato raggiunto, con la consapevolezza che ora bisogna camminare, far parlare e far arrivare quello che stiamo facendo ai tanti ragazzi che per diversi motivi, familiari, lavorativi o semplicemente di pigrizia, e che lo sport oltre che salute e benessere è anche tanto tanto altro.

Foto di gruppo

Foto di gruppo

Sommario della rivista “Il Progresso” n. 7 1-15 aprile 2019

Attualità- Ok Eurocamera fine passaggio da ora solare a legale dal 2021
Politica estera- In Europa cresce la diffidenza verso la Cina (di Pierre Haski)
Scienza- Nel cervello umano nascono nuovi neuroni (anche fino a 90 anni) (di Cristina Marrone)
Biodiversità- Habitat magici che riappaiono in primavera (di Liz Langley)
Cultura- 2.500 anni dopo, abbiamo scoperto che Erodoto aveva ragione
Psicologia- Perché le critiche non sono mai utili (di Oliver Burkeman)
Storie- Mio padre non smette di crederci (a cura di Concita De Gregorio)
Fisica- Quel segnale di materia oscura che non si riesce a replicare (di Davide Castelvecchi)
Alimentazione- Gelato, come mangiarlo senza rischiare di ingrassare (di Angela Altomare)

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Reggio Emilia – “Il gusto del buio”: Cena al Buio a Scandiano

Una serata per sensibilizzare sul tema della disabilità visiva
Domenica 31 marzo all’Enoteca Astolfo sulla Luna, Scandiano (RE)

Appuntamento al buio per una cena tutta da gustare. Domenica 31 marzo, alle 19.30, all’Enoteca Astolfo sulla Luna di Scandiano (in piazza Matteo Maria Boiardo, 1) è in programma la Cena al buio, un format di successo che coinvolge gli ospiti in un’esperienza sensoriale a 360 gradi. Un momento conviviale da condividere con gli amici, in coppia, ma anche da soli per rilassarsi e scoprire la propria sensibilità nel percepire la realtà in un ambiente oscurato.

L’evento è organizzato dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti sezione territoriale di Reggio Emilia che continua a promuovere sul territorio esperienze sensoriali suggestive e coinvolgenti, dove gusto e solidarietà si incontrano. Obiettivo di questo nuovo appuntamento è quello di informare e sensibilizzare sulla disabilità visiva, nonché raccogliere fondi per finanziare progetti rivolti ai non vedenti e agli ipovedenti residenti a Reggio Emilia e provincia.

“Proporre queste iniziative è sempre piacevole – dice Chiara Tirelli, Presidente dell’UICI Territoriale – perché le persone, giovani e meno giovani, arrivano con molta curiosità e voglia di provare qualcosa di diverso dal consueto; normalmente le serate si svolgono in assoluta allegria, ma a ciascuno resta qualcosa di personale che non dimenticherà facilmente”.

Gli ingredienti della serata sono: ottima cucina, assenza di luce, curiosità, solidarietà, sensibilità e voglia di lasciarsi guidare da olfatto, udito, tatto e gusto. Sì, perché la vista qui non entra in gioco, ma è necessario affidarsi agli altri alleati che ci possono orientare nella vita di tutti i giorni, ma spesso non ce ne accorgiamo. Il profumo del cibo, il sapore di un vino, il rumore dei piatti e delle posate, la consistenza del pane o la sensazione che dà toccare il tessuto della tovaglia. La mente è così libera di immaginare, creare e pensare.

La cena “Il gusto del buio” riserva per gli ospiti un menù da buone forchette. Si inizia con un aperitivo di benvenuto e si prosegue con un bis di primi, un secondo con contorno per lasciarsi poi tentare dal dessert. Acqua, vino e caffè sono inclusi. Il prezzo della serata è 35 euro a persona.

Per maggiori informazioni su UICI Reggio Emilia si può visitare http://www.uicre.it
E seguire la pagina Facebook https://www.facebook.com/UICReggioEmilia/