“Gentili politici,
In qualità di rappresentante di una
categoria di disabili, Vi ricordo che il voto dei disabili vale doppio, vale
doppio perchè per raggiungere il seggio elettorale ci arrampichiamo tra mille
barriere sperando che valga finalmente la
pena di spendere stima e la fiducia
nel voto che stiamo per dare.
Cara futura Amministrazione, vorrei
che quando si parla di abbattere le barriere architettoniche, i disabili
vengano consultati, consiglino e
guidino gli amministratori per far
emergere le tante difficoltà che hanno i non vedenti e chi è costretto sulla
carrozzella e tutte le altre disabilita’.
Le azioni di promozione
dell’accessibilità e della mobilità della persona con disabilità, si incrociano
con molte attività dell’ente comunale, quali i servizi sociali, l’urbanistica,
i trasporti e la scuola.
La trasversalità del tema richiede
di organizzare e dare impulso all’attività amministrativa, in modo da
consentire che esigenze e diritti delle persone con disabilità, siano
rappresentate in tutti gli ambiti decisionali, di gestione e controllo.
Per questo è necessario adottare le
linee guida su accessibilità e mobilità urbana (linea guida per gli enti
locali) che suggeriscono di avere uno specifico riferimento politico
all’interno dell’amministrazione e un’organizzazione che attribuisca a una
specifica entità amministrativa, la responsabilità di realizzare e monitorare
le azioni di sostegno delle persone con disabilità.
Si suggerisce, di creare un
osservatorio sulla accessibilità e fruibilità urbana, osservatorio previsto
anche dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.
Il primo passo verso il
miglioramento della situazione deve essere fatto educando la comunità tutta:
bisogna educarla a rimuovere le barriere culturali
prima di quelle architettoniche al
fine di promuovere l’integrazione sociale parallelamente a quella ambientale.
È di questa cultura che deficitiamo
enormemente perchè non riusciamo a capire che adeguare spazi e ambienti per i
disabili, significa rendere un paese
vivibile. Agevolare anziani, mamme
con carrozzini, percorsi sicuri per i bambini, significa rendere raggiungibili
strutture pubbliche ed esercizi privati
con conseguenze positive per tutti.
Caro futuro sindaco, assessore alle
politiche sociali, alla cultura , allo sport e teatro , alla viabilità,
all’ecologia e bilancio e non me ne voglia
se dimentico qualcuno, non
dimenticate che i disabili non appartengono soltanto alle politiche sociali, ma
devono essere tenuti in considerazione per ogni
Assessorato meritevole di designarsi
tale.
Non c’è cultura se non è inclusa
l’accessibilità ai disabili, non c’e’ degno spettacolo se non è programmato
tenendo conto delle difficoltà e delle pari
opportunità previste per i disabili,
non ha senso parlare di viabilità senza prestare la massima attenzione alla
vivibilità di tutti i cittadini, non c’è
qualità nemmeno nell’assessorato
all’ecologia se non si interviene adeguatamente con opportuni strumenti ed
interventi nei confronti dei cittadini disabili
che intendono essere parte attiva
per la conservazione dell’ambiente.
Dalla lunga esperienza maturata nel
corso degli anni, l’associazione ha riscontrato che nel 70% dei casi le
persone che presentano disabilità visiva, sono anziani.
Il disabile-anziano si trova molto
spesso solo, privo di chi lo possa accompagnare e assistere anche nelle più
elementari forme di vivere quotidiano es. rapporti con Enti; compilazione e
lettura pratiche; semplici acquisti quali medicinali o alimentari. Per le fasce
più giovani è necessario adottare strategie di inclusione e supporto
all’accettazione della menomazione, attraverso attività sportive, corsi
di lettura Braille, attività ludico ricreative, Importante e’ anche
l’accompagnamento finalizzato all’inclusione sociale, che a seconda della
gravità della deficienza visiva ed in relazione all’esigenza specifica del
soggetto preso in carico sia il più possibile finalizzata a rendere la
condizione di disabilità meno pesante.
Accompagnamento presso Ospedali,
Consultori, Laboratori medici, ma anche volte allo svolgimento delle incombenze
quotidiane. Introdurre la figura dell’infermiere domiciliare che
possa vigilare ed intervenire con competenza laddove sia
necessario il suo intervento.
In mancanza di strategie idonee e di Indicazioni su specifiche aree di innovazione da introdurre nella programmazione si rischia di favorire l’emarginazione di soggetti resi deboli dalla condizione fisica”.
Giuseppe Fornaro dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Rappresentanza di Sant’Anastasia Napoli