Rubrica di SlashRadio “Chiedi al presidente”, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Care amiche, cari amici,
l’appuntamento con la nostra rubrica di dialogo diretto e senza rete, particolarmente
significativo in queste giornate che precedono il congresso di novembre, è fissato per
Mercoledì 28 ottobre 2020
dalle 16.30 alle 17.30,
su SlashRadio.
Durante la trasmissione, nel mio ruolo di Presidente Nazionale, risponderò in diretta
a tutte le domande che gli ascoltatori vorranno rivolgermi, su tutti gli argomenti che interessano la vita associativa.
Le domande, come al solito, saranno libere, dirette e senza filtri e potranno toccare
tutti gli aspetti della nostra attività associativa e tutti i temi concernenti la vita dei ciechi e degli
ipovedenti italiani.
Come accennato, in questo momento nel quale si approssima il Congresso e si
aggrava, purtroppo, l’emergenza sanitaria, assume significato ancora maggiore l’occasione per stare insieme e condividere un frammento del nostro tempo grazie a SlashRadio.
Le modalità di contatto per indirizzare le domande o intervenire in trasmissione,
sono:

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Vi attendo numerosi per proseguire il nostro prezioso dialogo mensile che tanto ha
già arricchito in spirito questo vostro Presidente.

Presentazione candidatura, di Marino Attini

Autore: Marino Attini

Credo nella condivisione della propria conoscenza e del proprio sapere, credo che ognuno di noi abbia avuto la predisposizione o la passione per qualcosa, sia esso legato alla scienza, alla medicina, allo sport o alla politica, un qualcosa che possa diventare un filo conduttore della propria vita inducendoci a dare il meglio di noi stessi guidati da una predisposizione innata che ci facilita nella comprensione e nella divulgazione di quegli argomenti quasi fossero parte del nostro carattere e di noi stessi. Nella ferma convinzione di quello che ho appena scritto, credo di poter dare un fattivo contributo in quello che è stato un po’ il filo conduttore della mia vita, la convinzione che guardando verso il futuro, verso la scienza, verso la tecnologia, verso i traguardi dell’uomo si possa migliorare la qualità della nostra vita, in termini di salute, di quotidianità, di confort, di comunicazione, e, non ultimo, di accessibilità e di autonomia personale.

Sono nato a Trieste 59 anni fa con una complessa patologia visiva che però mi ha permesso di avere un piccolo, ma importante, residuo visivo e, fin da piccolo, nonostante le mie difficoltà, ho avuto la curiosità e il fascino di conoscere come funzionano le cose e ben presto inizio a  smontare radio, televisioni e giocattoli per vedere come fossero fatti dentro. La passione per l’elettronica mi porta a diplomarmi in elettronica digitale e successivamente a studiare informatica e nel 1986 entro in Olivetti quale responsabile del settore computer presso un  prestigioso concessionario, nel 1994 fondai la Software Service, una società di consulenza software che venne poi portata avanti da mia moglie mentre io venni assunto da INSIEL la società in house che gestiva l’automazione degli ospedali e della pubblica amministrazione del Friuli Venezia Giulia, con quasi 1000 dipendenti, dove ebbi l’incarico di seguire la ricerca sulle nuove tecnologie legate alla multimedialità e l’elettronica di consumo, nonché quale referente per le tecnologie per l’accessibilità e la disabilità. In quegli anni mi occupai di divulgazione tecnologica e di formazione con molte esperienze di docenza presso l’Università di Trieste e di Udine, dopo 15 anni di servizi giornalistici, divenni un importante referente stampa per SMAU, la più importante fiera italiana dell’informatica e delle tecnologie per l’ufficio. Grazie a queste mie esperienze nel campo della comunicazione, venni premiato da Intel per la divulgazione scientifica nel campo delle nanotecnologie, nel frattempo nel 2005, divenni socio dell’ Unione  italiana dei ciechi e degli ipovedenti sezione di Trieste dove cercai subito di mettere in pratica le mie conoscenze con corsi di formazione nell’ambito dell’accessibilità dei dispositivi informatici, inoltre, il mio residuo visivo mi permise di accompagnare molte persone e amici con patologie visive più complesse e privi dell’autonomia personale, questo mi fece capire quanto io fossi fortunato e quanto sarebbe stato un mio dovere mettere a frutto tutte le mie esperienze pregresse a favore di questo obiettivo. Il 2013 fu l’anno in cui andai in pensione e nello stesso tempo venni colpito da una terribile tragedia che, dopo 32 anni di felice convivenza, mi vide perdere in pochi mesi mia moglie. L’aiuto dei soci e dell’Unione ciechi fu per me fondamentale e, da lì a poco tempo scrissi un progetto molto ambizioso di un bastone elettronico per ciechi che potesse in qualche maniera dare un concreto aiuto a tutti quelli che mi volevano bene e agli altri meno fortunati e, nello stesso tempo, potesse ricordare in degno modo la memoria di mia moglie LETIZIA, per questo volli chiamare questo ambizioso progetto LETIsmart, nella speranza che un giorno qualcuno leggesse il mio scritto e lo mettesse in pratica. Se è vero che la vita sa essere crudele, poi sa essere anche molto generosa, la mia può esserne una chiara testimonianza, pochi mesi dopo, la ditta Scen, specializzata in prototipazione microelettronica, decise di sposare la mia idea e di intraprendere questo progetto come percorso etico. Depositai il brevetto nel 2016 e firmando un documento di specifica rinuncia a qualsiasi forma di guadagno, essendo questo un sogno per ricordare mia moglie e per fare del bene al prossimo, iniziai la realizzazione concreta di questo progetto, forse questa mia sincera volontà è stato il volano che ha fatto sì che oggi il sistema LETIsmart sia installato, funzionante e utilizzato con grande soddisfazione su tutta la città di Trieste, sia in fase di installazione in altre città come Udine, Pordenone, Mantova, Matera, Como e, forse per la prima volta, sia stato totalmente sviluppato da noi ipovedenti e non vedenti e sposato e fatto proprio dall’Unione italiana Ciechi con l’obiettivo di farne uno standard nazionale, cosa che per me rappresentava un sogno irrealizzabile solo qualche tempo fa. Credo questo possa essere un fattivo esempio di quello che io intendo offrire per mettere a fattore comune le mie conoscenze e dare il massimo aiuto alla nostra grande associazione.

Attualmente sono presidente della sezione UICI di Trieste, faccio parte del consiglio di amministrazione di INVAT, curo e conduco la rubrica radiofonica di tecnologia “orizzonti multimediali”su Slash Radio Web.

Credo e spero che questo mio scritto possa farvi capire quale sia la mia volontà e quanto possa essere utile la mia presenza nella squadra che guiderà la nostra Unione, in un futuro in cui la tecnologia può fare una parte importante nella nostra vita, sottolineando il fatto che il Braille, il bastone bianco e il cane guida, rimangono sempre i punti cardine della nostra autonomia, ma convinto che la ricerca e l’evoluzione tecnologica possono indubbiamente migliorare le nostre condizioni di vita, di salute, di autonomia, e di confort.

Se credete in quello che avete letto, datemi la vostra fiducia ed aiutatemi in questo obiettivo con il vostro voto. Grazie.

Torino – Da cent’anni a fianco di chi non vede

Oggi, lunedì 26 ottobre, l’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) compie cent’anni.

Era infatti il 26 ottobre 1920 quando Aurelio Nicolodi, un reduce di guerra che aveva perso la vista in un’azione militare durante il primo conflitto mondiale, fondò l’associazione. Fu un’intuizione grande. Nicolodi capì che solo un impegno comune avrebbe potuto difendere e promuovere i diritti delle persone con disabilità visiva. Il fondatore dedicò l’intera vita a lottare perché al pietismo e all’assistenzialismo, allora dominanti, si sostituisse la cultura dell’inclusione, fondata su istruzione e lavoro. Tuttora, con i dovuti aggiornamenti, questi sono i cardini dell’associazione.

In tempi così difficili, parlare di festeggiamenti sarebbe fuori luogo. I gravi problemi legati alla pandemia hanno costretto a sospendere gli eventi pubblici che erano stati organizzati. Tuttavia, la sezione di Torino, così come la sede centrale di Roma e le altre sezioni UICI sparse sul territorio nazionale, desidera che la ricorrenza non passi inosservata. “In questi cent’anni moltissimo è stato fatto – riflette il presidente UICI Torino, Giovanni Laiolo – Penso, ad esempio, alla possibilità, per migliaia di persone cieche, di studiare e di intraprendere una professione lavorativa. Penso a strumenti, come le pensioni e le indennità di accompagnamento, che hanno garantito indipendenza e libertà nel progettare il proprio futuro. Penso alle conquiste sul piano dell’autonomia personale, della tecnologia e della cultura”.

“Moltissimo resta da fare – aggiunge Laiolo – perché la battaglia sul fronte dell’inclusione non è affatto vinta e il presente ci offre nuove sfide da affrontare. Alcune professioni ‘storiche’ (come quella del centralinista telefonico) sono al tramonto. Bisogna pensare a nuove occupazioni, in linea con i tempi. Non solo. Le nostre città sono divenuti sistemi incredibilmente complessi. Tra ostacoli di ogni genere e nuovi mezzi di trasporto, muoversi in autonomia, per chi non vede, diventa sempre più difficile. A tutto questo si è aggiunto il dramma della pandemia. Ci sono ovviamente i problemi economici, ma ci sono anche tanti inconvenienti pratici: è complicato rispettare il distanziamento ed evitare di toccare gli oggetti per chi usa il tatto come strumento di esplorazione dello spazio. Per tutte queste ragioni, oggi più che mai la nostra associazione deve tener vivo il suo impegno”.

“Nel giorno del centenario – conclude il presidente UICI Torino – desideriamo essere vicini, con affetto speciale, ai nostri soci e amici, ma anche a tutte le persone che ci sostengono. Ci auguriamo che ciascuno riesca a sentirsi prezioso e speciale, ascoltato nelle proprie esigenze e valorizzato nelle proprie risorse. Tutti possiamo dare il nostro contributo a questa grande famiglia che è l’Unione Ciechi e Ipovedenti”.

Guarda il video della campagna nazionale

Leggi la notizia sul sito UICI Torino

Guarda il messaggio video del presidente UICI Torino Giovanni Laiolo

Torino – Notiziario audio 011NEWS n. 38-2020

Al seguente link potete ascoltare la nuova edizione del notiziario audio 011NEWS, n. 38/2020 di venerdì 23/10/2020:

https://www.uictorino.it/wp-content/uploads/2020/10/011NEWS-2020-38.mp3?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=011news-n-382020-di-venerdi-23102020_129

In primo piano:

– L’Unione Ciechi compie 100 anni. Il 26 ottobre giornata di celebrazioni. La pandemia blocca gli eventi pubblici ma non spegne l’entusiasmo e la voglia di proseguire nella strada dell’inclusione.

– Il presidente nazionale UICI Mario Barbuto ricevuto al Quirinale dal Capo dello Stato. A Sergio Mattarella il premio Braille 2020 per la vicinanza alle persone con disabilità visiva.

– La nostra sezione incontra i giovani. Giovedì 29 ottobre un appuntamento per conoscersi e progettare le linee d’intervento del prossimo quinquennio.

Buon ascolto!

Catanzaro – Cento anni di noi… auguri alla nostra Unione

Il team del direttivo della sezione territoriale di Catanzaro, in occasione del centesimo anniversario dell’Associazione Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, sente il dovere di complimentarsi per il servizio reso all’utenza in questi cento anni abbracciando diverse tematiche sempre con serietà.

Con l’auspicio che l’impegno profuso dal presidente nazionale e dai dirigenti associativi ad ogni livello regionale e territoriale a servizio di tutti i soci, possa continuare nel tempo con la stessa tenacia e lungimiranza ad occuparsi di tutti i cittadini specie i più fragili con uno sguardo attento ai giovani, alla loro formazione e alle loro necessità.

Traguardi questi sempre da perseguire per far si che l’associazione continui ad essere un bene comune da coltivare e proteggere a sostegno di tutti. Catanzaro, già protagonista delle Celebrazioni del tour itinerante nel mese di Febbraio, prima che il Lockdown bloccasse ogni tipo di evento, ha inteso vivere a pieno questi 100 anni di storia, tenacia, passione e solidarietà.

L’evento del centenario è stato innanzitutto un’occasione per condividere i valori di dignità, inclusione e uguaglianza alla base dell’impegno dell’UICI che nell’arco di un secolo ha promosso il processo di emancipazione delle persone con disabilità visiva, grazie alle sue azioni di interventi nazionali e territoriali in termini di strumenti, servizi, progetti e buone pratiche nel campo dell’istruzione del lavoro, della mobilità e dell’indipendenza, con una particolare attenzione ai progressi delle nuove tecnologie e soprattutto alla pluridisabilità.

D’altronde l’obiettivo delle tappe celebrative era proprio quello di avviare una riflessione su quanto ancora resta da fare per creare una società senza barriere con una reale integrazione tra non vedenti e cittadini.

Come da calendario, la seconda tappa con la partecipazione di tutte le sedi territoriali dell’UICI si è tenuta nella città di Catanzaro nei giorni 24 e 25 febbraio presso uno degli edifici storici ottocenteschi della città, il “Complesso Monumentale del San Giovanni” con un programma che ha previsto nel pomeriggio del 24 dalle ore 18:00 un importante Workshop organizzato dalla sezione catanzarese con lo scopo di restituire alla città tutto ciò che è stato realizzato in questi anni ed alla presenza di varie istituzioni, associazioni, privati cittadini, tutti coloro che in questi anni hanno collaborato con la sezione, workshop concluso con un concerto dal titolo “100 Anni di Noi” a cura del coro “Voci di Luce” della Sezione UICI di Catanzaro.

I festeggiamenti sono poi proseguiti giorno 25 dalle ore 9:00 fino alle 17:00 con una giornata che ha ruotato attorno a 6 aree tematiche: cultura, sport, tempo libero, inclusione lavorativa, arte e musica, prevenzione e ricerca e con il coinvolgimento di cittadini e istituzioni in un viaggio affascinante che per la prima volta ha raccontato un’Italia inedita di storia, coraggio, talenti e solidarietà.

Da decenni oramai la sezione del capoluogo calabrese lavora con costanza e determinazione a fianco delle istituzioni per garantire un continuo supporto in termini pratici a tutti i ciechi, gli ipovedenti ed i pluriminorati del territorio. Un impegno certamente costante e duraturo nel tempo, con uno sguardo rivolto alla lungimiranza dei nostri padri fondatori ma proiettato verso la costruzione di un futuro certo soprattutto per i più giovani che nonostante il particolare periodo di incertezza deve essere però fulcro per la creazione di sempre maggiori servizi.

DI SEGUITO LA POESIA DEDICATA PER L’OCCASIONE DA DON TOMMASO MAZZEI

Grazie a voi tutti, non vedenti ed ipovedenti, grazie a te Luciana, grazie ai tuoi saggi e illuminati collaboratori.

CENTO ANNI DI LUCE 

LUCI GRANDI, 

LUCI SPLENDIDE, 

IRRADIANO I VOSTRI VOLTI GIA’ BELLI, per la vita, per la storia, per i passi che accompagnano: che sanno salire e scendere, che si diriggono verso strade e mete illuminate dall’amore che si prende cura, con tutta la tenerezza  di Dio, la delicatezza di una Madre, la dolcezza di un fiore… nella vostra vita e nei vostri desideri limpidi, dove è sempre primavera.

LUCI GRANDI, LUCI INNAMORATE DI VOLTI SENZA ETA’, di gioie moltiplicate e condivise ad ogni ora del giorno.

LUCI,MANI CHE PRENDONO PER MANO, carezze che accarezzano tutte le solitudini, con l’amore più grande che si riflette sui vostri sogni.

LA VOSTRA FESTA LUNGA 100 ANNI, lungo una storia appassionata, attira il nostro grazie, i nostri baci, i nostri applausi che ci invitano a guardare lontano, a guardare insieme, a guardare tutti i volti, ad asciugare lacrime anche invisibili…soprattutto a guardare insieme verso il futuro, dipingendo amore ovunque si va.

AUGURI ,GRAZIE PER LA VOSTRA PRESENZA E LA VOSTRA TESTIMONIANZA: luce grande, luce vera, luce per tutti noi.

Con stima e riconoscenza

Don TOMMASO MAZZEI

Napoli – 26 ottobre 1920 – 26 ottobre 2020: Centenario dell’UICI

Era il 26 ottobre del 1920, quando a Genova nasceva per l’intuizione di un certo Aurelio Nicolodi, l’Unione Italiana Ciechi: un sodalizio che avrebbe riunito sotto un’unica bandiera tutti i non vedenti italiani per la conquista del diritto all’istruzione, al lavoro, alla assistenza; insomma alla piena emancipazione e alla integrazione nella società. Non più soggetti sfortunati e meritevoli della sola carità, ma cittadini con gli stessi diritti e i medesimi doveri di tutti. Dunque un compleanno importante, il centenario di una delle più grandi ed importanti associazioni di persone con disabilità. Un compleanno che meriterebbe di essere celebrato in ben altra maniera, ma che per le vicende che noi tutti conosciamo, rischia di passare nell’assoluta indifferenza. La Sezione di Napoli, però, vuole con forza onorare questa ricorrenza edesprimere la gratitudine all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e a tutti coloro che con sacrificio, abnegazione e spirito di solidarietà hanno fatto la storia di questa grande Associazione che ha consentito l’emancipazione  dei ciechi italiani. Aurelio Nicolodi, Paolo Bentivoglio, Giuseppe Fucà, Roberto Chervin, Tommaso Daniele e Mario Barbuto, sono stati i Presidenti che si sono avvicendati in questi cento anni e che hanno guidato questo sodalizio. Soltanto dopo pochissimi anni dalla sua fondazione, l’Unione ottenne la prima vittoria a favore dei bambini ciechi: il loro ingresso nella scuola pubblica se pur in classi separate. Da quella prima vittoria ad oggi, si sono susseguite innumerevoli azioni che hanno portato al riconoscimento di tutti quei principali diritti che hanno garantito il degno inserimento dei Ciechi e degli Ipovedenti nella società: lavoro ed istruzione hanno smesso di essere una chimera, bensì, traguardi possibili. Grazie alla promulgazione di specifiche leggi, l’Unione Italiana Ciechi  non solo ha riscattato i minorati della vista da una disumana situazione di degrado in cui essi erano costretti a vivere, ma, ha altresì dimostrato uno spiccato talento nella gestione di svariate e difficili problematiche, nonché, la particolare abilità dei Presidenti e dei tanti dirigenti nazionali e locali che si sono susseguiti, ad intrattenere sani e proficui rapporti con le Istituzioni e la politica. Oggi, e possiamo sostenerlo senza alcuna riserva, essa stessa si è elevata ad Istituzione, vantando cento anni di storia fatti di impegno e lavoro, di lotta per i principi di inclusione ed istruzione dei disabili. La storia dell’Unione Italiana ciechi a molte persone non dirà niente di che, eppure questa associazione tra le mille contraddizioni, le luci e le ombre che sempre caratterizzano il cammino degli uomini ha contribuito a cambiare la vita di centinaia di migliaia di persone non vedenti, che senza di essa non avrebbero avuto né voce né  un posto nella società. La più grande intuizione dei padri fondatori è stata quella di comprendere che la solitudine e l’isolamento non portano mai a niente di buono, ma solo la condivisione reale di problemi e bisogni può dare motore al cambiamento. Ci sono state delle persone che hanno avuto l’audacia e la forza di credere in un sogno; quello di abbattere il muro del pregiudizio e dell’esclusione.

A dimostrazione dell’importanza che l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti   ha avuto, ha ed avrà per i disabili visivi, è significativo riportare qui di seguito alcune riflessioni dei dirigenti della Sezione di Napoli:

Silvana Piscopo:  “voglio esprimere il mio sentimento di gratitudine per aver imparato, con l’incontro tra persone, il racconto di storie personali di vite difficili affrontate con determinazione, a gestire la mia cecità con equilibrio e consapevolezza dei miei limiti, ma anche con la fierezza di possedere capacità di farmi apprezzare umanamente, professionalmente e moralmente. Posso dire che l’esperienza di lavoro territoriale a napoli, ha fatto crescere in me un maggior rispetto per le difficoltà delle persone meno fortunate verso le quali, in passato, non provavo interesse e che, oggi, costituiscono, invece, la priorità del mio pensiero e della volontà di ascolto”.

Matteo Cefariello: “Per me, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti è davvero fondamentale, in quanto è la prima accompagnatrice e la miglior guida per un non vedente. Quella che c’è, prima di chiunque altra,  quando le strade si trasformano in salita, quella che ti aiuta nel cammino tanto difficile quanto bello della vita e che, con un piccolo aiuto, riesce a farti avere l’autonomia e la libertà che spettano ad ogni essere umano in qualsiasi campo, come quello dell’istruzione o quello del lavoro. Inoltre, io penso che essa sia un dono perché, nonostante le evoluzioni, tecnologiche e non, che diventano sempre più frequenti nel nostro mondo, non ci ha mai fatto sentire estranei o arretrati rispetto al resto della società. E non solo questo. Diventa la tua seconda casa, la famiglia che ti scegli e che porterai nel tuo cuore per sempre. Io la ritengo ormai parte di me e della mia vita, una delle cose più belle che mi potessero capitare. Molte cose verranno e andranno, ma non questa associazione: lei ci sarà in ogni caso e  ti accompagnerà in ogni momento di questo lungo viaggio, facendoti capire che avere una diversità rispetto a qualcun altro, non è un limite, anzi. È una ricchezza”.

Sandra Minichini “L’Unione meritava, un anno migliore…un 2020 diverso. Ma non importa, perché il posto che lei occupa nei nostri sentimenti è così ben custodito che mai niente potrà distrarci nel rivolgerle un Grazie per tutta la nostra Vita.

Domenico Vitucci: “Quando sono all’Unione,  pensando a tutti voi, dico sempre che se io sono lì, così autonomo, così attivo, lo devo alla mia famiglia ma anche alla mia famiglia Unione, perché prima di me, sicuramente, qualcuno ha fatto quello che io faccio oggi. Unione per me significa: abilità, autonomia e formazione per chi non vede come me”.

Gilda Sportelli: “A volte mi chiedo come mai oggi ci sia ancora bisogno del sostegno di un’associazione di categoria, dal momento che sono passati cento anni dal giorno della sua fondazione, cento anni che hanno visto la stesura della nostra costituzione, della legge sull’integrazione scolastica del 1977, della legge quadro 104/92 e di una miriade di provvedimenti legislativi che hanno definitivamente sancito princìpi basilari di uguaglianza, di diritto all’inserimento lavorativo… Invece oggi più che mai bisogna stare attenti a non tornare indietro. Il rischio è quello di accontentarsi del supporto pensionistico, delle poche professioni che la società vede adatte ai non vedenti. Insomma il rischio è quello di non sognare più, di non osare più e di non credere nella possibilità di dare un proprio contributo alla società civile, nonostante la propria disabilità visiva. Io sono stata fortunata, forse più di tanti non vedenti perché ho avuto l’esempio di mio padre, che da non vedente ha vissuto fino in fondo non solo la vita associativa, ma anche l’ambizione di essere trattato alla pari nella società”.

Giuseppe Fornaro: “In questo difficile momento è doveroso ringraziare tutti coloro che anche a distanza continuano ad adoperarsi per consentire a non vedenti ed ipovedenti di frequentare lezioni, di svolgere la propria attività lavorativa anche da remoto. A tutti coloro che con la propria attività nella ricerca tecnologica hanno consentito e consentono ai disabili visivi di utilizzare gli strumenti informatici e digitali”.

Il Consiglio della Sezione di Napoli dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti nell’esprimere la più profonda gratitudine a tutti coloro che hanno lavorato per l’Unione e al fianco di essa, continuerà ad operare nella consapevolezza che c’è ancora molto da fare: ci sono bambini, anziani, famiglie, ragazzi con gravi minorazioni aggiuntive che aspettano ancora delle risposte; per cui il cammino è ancora lungo…!

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti con gli enti ad essa collegati, mette a disposizione servizi per tutti i disabili visivi e le loro famiglie per far sì che nessuno resti indietro!

Per leggere tutte le news è possibile consultare il sito internet sezionale www.uicinapoli.it

Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Sezione Territoriale di Napoli, via S. Giuseppe dei Nudi n. 80, 80135, Napoli – tel. 081/5498834 , fax 081/5497353 , e-mail uicna@uiciechi.it – pec uicnapoli@pcert.postecert.it

Emissione del francobollo commemorativo dei Cento anni dell’Unione: tutto in diretta SlashRadio e Zoom

Lunedì 26 ottobre ore 10.30

Care amiche, cari amici,

Lunedì 26 ottobre alle 10.30 celebreremo tutti insieme in diretta Radio e Zoom i Cento anni dell’Unione con la cerimonia di emissione e annullo del francobollo commemorativo emesso da Poste Italiane e Ministero dello Sviluppo Economico.

La cerimonia dell’”annullo” si svolgerà a Genova, in onore dei nostri “Padri fondatori”, nel Salone del palazzo delle Poste, alla presenza del Presidente Regionale UICI Arturo Vivaldi e del Presidente della Sezione territoriale Franco Pugliese. Contemporaneamente a Roma, la Presidenza Nazionale sarà collegata in streaming audio e video per celebrare insieme l’emissione del francobollo del centenario e spegnere  le cento candeline della torta di compleanno.

Invito tutti a partecipare on line, tramite la nostra SlashRadio o il collegamento via Zoom, per essere vicini all’Unione nel giorno più bello e glorioso che ricorda la sua fondazione, tenendoci idealmente per mano in una catena di affetto e unità che corra lungo l’Italia intera.

Anche la pagina Facebook e il canale Youtube della Presidenza Nazionale riprodurranno l’evento in diretta.

Presenza e vicinanza sono particolarmente auspicabili anche in considerazione della difficilissima situazione di emergenza sanitaria che tanto sta segnando la vita del Paese, delle persone che rappresentiamo e delle nostre stesse strutture associative, rendendoci impossibile lo svolgimento in presenza degli eventi che avevamo programmato e organizzato.

Nel pomeriggio, dalle 15.00 alle 18.00, una lunga diretta di SlashRadio per ricordare e onorare ancora, tutti insieme, il nostro centesimo compleanno con la partecipazione degli ascoltatori e dei dirigenti associativi nazionali, regionali e territoriali.

Per ascoltare SlashRadio sarà sufficiente digitare la stringa: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp

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Per partecipare tramite Zoom: https://zoom.us/j/92943369970?pwd=Yk9vbWdnM3o4blMvV0oxZXZ5WUQvUT09

ID riunione: 929 4336 9970

Passcode: 761480

Collegamento tramite la pagina Facebook:

https://www.facebook.com/UnioneItalianaCiechieIpovedenti/?fref=ts

Collegamento tramite Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCJWTIy5DjSFrxo6y1E2JG-Q

Presentazione candidatura, di Mario Girardi

Autore: Mario Girardi

Gentili congressisti, nel presentarmi posso rischiare di essere troppo indulgente con me stesso; in questo caso, vi autorizzo sin d’ora a farmelo debitamente notare.

Sono Mario Girardi, ho 55 anni, sono nato e vivo in provincia di Treviso, sono laureato in giurisprudenza e lavoro a tempo parziale per una ditta della mia zona, occupandomi di contrattualistica e di questioni legali in genere. Negli ultimi trent’anni, presso l’Unione ho ricoperto diverse cariche, comprese quelle di Presidente Provinciale e Regionale; nel quinquennio che sta per terminare, sono stato componente della Direzione Nazionale e da alcune settimane, il Presidente e i colleghi hanno commesso l’imprudenza di nominarmi Vicepresidente Nazionale. Nel corso di questo mandato ho avuto l’occasione di seguire diversi aspetti della vita associativa. In primo luogo mi sono occupato di pensionistica ed invalidità, settore nel quale siamo riusciti a strappare importanti provvedimenti normativi ed amministrativi. Ora si tratta di continuare ed intensificare l’azione per ottenerne l’applicazione piena ed omogenea su tutto il territorio nazionale, risultato che è possibile raggiungere solamente con una azione strettamente sinergica, tra la Presidenza Nazionale e le strutture territoriali, le quali potranno dedicarsi anche a tale difficile compito, se sapremo trovare il modo di sollevarle da alcuni dei più gravosi adempimenti burocratico-amministrativi. Ho contribuito poi alla creazione dell’Agenzia IURA per la tutela dei diritti delle persone con disabilità, della quale attualmente sono il Presidente. Si tratta di una nuova istituzione che vede fra i suoi fondatori, oltre all’Unione e alle principali istituzioni ad essa collegate, anche la FISH: Federazione Italiana Superamento Handicap, in quanto la volontà di tutti gli aderenti, è quella di fornire consulenza ed eventualmente supporto legale, a tutti i disabili che dovessero veder violati i propri diritti. Ancora, faccio parte del gruppo di lavoro che supporta la Direzione e le Sezioni Territoriali, nella gestione del patrimonio immobiliare; ora che abbiamo completato il censimento aggiornato dei beni a disposizione dell’Unione, dovremo compiere scelte importanti per riuscire a valorizzarli, ad ottenere delle economie di scala e fare in modo che rappresentino un fondamentale pilastro per la sopravvivenza dell’Associazione. Sono tra i componenti anche della commissione che propone alla Direzione la ripartizione del fondo di solidarietà per le Sezioni e i  Consigli Regionali; in questi anni abbiamo cercato di individuare criteri il più possibile obiettivi, secondo i quali distribuire al territorio contributi di entità davvero rilevante. Per poter continuare, e magari incrementare, questo vitale supporto, è fondamentale poter garantire un costante reperimento di risorse economiche, pubbliche e private; impresa per nulla semplice, considerata la presente situazione politica, economica e sanitaria. Con minor costanza, ho seguito particolari aspetti riguardanti il lavoro. In questo ambito, dobbiamo continuare a sfruttare al massimo l’inserimento lavorativo protetto, rilanciare professioni come il fisioterapista e l’insegnante, ma contemporaneamente esplorare nuovi sbocchi lavorativi, mediante percorsi individualizzati, o riservati a gruppi molto limitati. Per evitare di annoiarvi, mi limito a questi brevi cenni, sebbene, come sapete meglio di me, quando si fa parte di un organo collegiale dell’Unione, le tematiche da affrontare sono innumerevoli. Già da questa breve panoramica, si comprende però, come il cantiere dell’Associazione sia sempre aperto e di lavoro ce ne sia per tutti! Se riterrete che possa ancora dare un utile contributo, non farò mancare il mio impegno.