Genova – Segreteria telefonica del 23 novembre 2020

Si ricorda che è possibile ascoltare la segreteria telefonica, chiamando il numero 010 099 31 78 e seguendo le istruzioni in voce.

Novità:

Si rende noto che è possibile rinnovare il tesseramento all’associazione per l’anno 2021 presso l’ufficio di Via Caffaro 6/1, previo appuntamento; anche quest’anno la quota ordinaria è di € 50,00, la quota ridotta riservata ai minorenni ed agli ospiti dell’Istituto David Chiossone è di € 10,50; chi volesse versare la quota associativa tramite trattenuta mensile sulla pensione, può sottoscrivere l’apposita delega presso la sede di Via Caffaro, sempre previo appuntamento.

Ricordiamo che i soci che verranno in sede a rinnovare il tesseramento riceveranno l’omaggio del cubo “Mangia e vinci”, fino ad esaurimento scorte.

Si informa che il Consiglio Sezionale si riunirà mercoledì 25 novembre alle ore 15:00 in modalità online.

Sempre mercoledì 25 novembre su SlashRadio dalle ore 16:30 alle ore 17:30 la rubrica di dialogo diretto “Chiedi al Presidente”.

Si informa che Consiglio Regionale UICI della Toscana organizzerà, se le condizioni relative alla pandemia da Coronavirus lo permetteranno,  la settimana bianca sulle nevi di Dobbiaco dal 30 gennaio al 6 febbraio 2021.

Il costo della settimana bianca sarà di € 535,50 a persona,  escluso il premio della polizza assicurativa, obbligatoria per tutti i partecipanti.

Al momento dell’iscrizione da effettuarsi entro e non oltre il 15 dicembre prossimo dovrà essere versato un anticipo di 100 euro.

La prenotazione potrà essere fatta contattando Angelo Grazzini ai seguenti recapiti:

Telefono abitazione:  0572 33 772.

Telefono cellulare: 338 424 81 81

Indirizzo e-mail:  a.grazzini@yahoo.it

Il servizio di incontro e dialogo a distanza con i soci ha luogo tutti i giovedì dalle ore 17:00 alle ore 18:00 ed è gestito di volta in volta da un diverso componente del Consiglio Sezionale; prossimo appuntamento giovedì 26 novembre con il Vice Presidente Regionale Stefano Mantero sugli argomenti “lavori svolti dalla Commissione comunicazione, turismo, sport e tempo libero del XXIV Congresso Nazionale” e “la navigazione web”.

L’incontro si svolge con la modalità dell’audioconferenza in sala virtuale telefonica gratuita Globafy alla quale i soci possono accedere nell’orario dedicato componendo il numero 02 87 36 87 17 e digitando, a seguito della richiesta in lingua inglese dell’inserimento del codice, il numero 10102020.

In occasione del Centenario dell’Unione verrà fatto omaggio del cubo “mangia e vinci” a tutti i soci che parteciperanno alle iniziative associative della Sezione, ai nuovi iscritti all’associazione nonché ai primi soci che rinnoveranno l’iscrizione per l’anno 2021.

Si informa che è possibile destinare il 5 per mille delle imposte sul vostro reddito a questa Sezione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti: basta indicare il nostro codice fiscale n. 00 46 59 30 105 nell’apposito quadro della denuncia dei redditi o della certificazione unica.

Ricordiamo che i soci potranno accedere ai servizi di consulenza ed assistenza dell’ufficio della Sezione Territoriale UICI di Genova, nel rispetto delle disposizioni governative per contrastare il contagio da corona virus, solo ed esclusivamente previo appuntamento telefonico al numero dell’ufficio 010 25 100 49 e con l’adeguata protezione della mascherina.

L’attività del gruppo di auto mutuo aiuto si svolge con incontri in camera virtuale ai quali si può accedere mediante il semplice utilizzo del proprio telefono sia fisso che mobile; per maggiori informazioni contattare la coordinatrice Beatrice Daziale al numero 340 069 34 55

Presso la Sezione sono disponibili le medaglie commemorative del Centenario dell’Unione in argento del costo di 40 euro cadauna; gli interessati possono prenotare, anche telefonicamente, la medaglia o venirla a ritirare direttamente in sede previo appuntamento.

Si informa che sono attivi, seppur parzialmente per la limitata disponibilità dei volontari, i servizi di accompagnamento prestati dai volontari coordinati da Ornella Tarantino e Luciano Frasca; i servizi possono essere richiesti dal lunedì al venerdì, con almeno due giorni di preavviso, a Ornella Tarantino al numero telefonico 338 16 95 099 dalle ore 11 alle ore 13 e a Luciano Frasca al numero telefonico 389 071 05 27 dalle ore 14 alle ore 16: si raccomanda di rispettare gli orari indicati.

Il Consiglio della Sezione Territoriale UICI di Genova comunica che due psicologhe hanno dato la loro disponibilità per un supporto telefonico gratuito, nel tempo dell’emergenza Covid 19, a tutte le persone che vivessero uno stato di disagio e di sofferenza da quarantena.

Di seguito i recapiti delle psicologhe in questione con i giorni e le fasce orarie della loro disponibilità:

– Dottoressa Paola Balocco cell. 333 48 37 857; email paolabalocco@yahoo.it che è anche recapito Skype; disponibile il venerdì dalle ore 14 alle ore 18.

– Dottoressa Alva Voltolini, disponibile al martedì dalle ore 14 alle ore 18, cell. 335 13 95 147.

N.B. La Dottoressa Paola Balocco ha dato la disponibilità anche dopo la fine dell’emergenza corona virus.

In questo momento di grande difficoltà a causa dell’emergenza Covid 19, la sezione di Genova mette a disposizione un ulteriore servizio gratuito di sostegno psicologico grazie alla disponibilità del dott. Luca Raspi dalle ore  20:00 alle ore 22:00 del mercoledì al numero di cellulare 347 42 49 298, email luca.raspi.lr@gmail.com

E’ possibile concordare e richiedere colloqui di sostegno alla persona attraverso il Counselling, sia online che telefonicamente, contattando la Sig.ra Cinzia Mongini al numero 349 53 61 505. Il servizio è rivolto a tutti i soci e loro famigliari.

Prossimo appuntamento con l’aggiornamento della segreteria a lunedì 30 novembre 2020.

Ascoli Piceno e Fermo – La Lotteria della Befana è in corso!

Gentile Amico e gentile Amica,

anche quest’anno e direi soprattutto quest’anno non vogliamo fermare i nostri sogni e i nostri progetti.

La Lotteria della Befana è in corso! Ti chiediamo di sostenerci, acquistando un biglietto!

Puoi venire in sede ad acquistarlo, in Via Copernico, 8 ad Ascoli Piceno e possiamo anche portarteli noi!

La lotteria sostiene il nostro Centro Officina dei Sensi e le attività rivolte ai soci dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, le attività di Prevenzione offerte alla comunità.

Contatta la Presidente Gigliola Chiappini 320/6160296.

E la Consigliera Delegata Anna Camilla Marano 329/7646619.

Sant’Anastasia (NA) – “Adotta un libro tattile”

Da oggi parte una nuova iniziativa della nostra rappresentanza UICI di Sant’Anastasia, “Adotta un libro tattile”.

L’iniziativa si rivolge ai bambini con minorazione  visivi per dare loro sostegno e facilitare la conoscenza  “con creatività e divertimento”.

Importantissima è la finalità educativa, infatti attraverso l’utilizzo della scrittura in nero e in braille si incentivera’ il bambino cieco alla buona abitudine della lettura in braille. Inoltre, attraverso l’utilizzo di materiale di reciclo per la realizzazione del libro, si trasmetterà al bambino l’importanza della tutela dell’ambiente.

Chiunque potrà cimentarsi nella realizzazione di un libro tattile, seguendo tutte le istruzione contenute nel comunicato, per poi donarlo e metterlo a disposizione  dei bambini all’interno delle scuole. In seguito si terrà una premiazione in cui una giuria sceglierà i tre elaborati più significativi e più belli. Si garantisce il supporto della nostra associazione per qualsiasi problema o aiuto nella realizzazione del progetto (ad esempio nella stesura in braille).

Per chi fosse interessato o per info contattare i numeri:  3346048850 – 342 0608889 o scrivere una mail a uici.anastasia@gmail.com

Grazie per la vostra partecipazione!

Torino – Notiziario audio 011NEWS n. 42-2020

Al seguente link potete ascoltare la nuova edizione del notiziario audio 011NEWS, n. 42/2020 di venerdì 20/11/2020:

https://www.uictorino.it/wp-content/uploads/2020/11/011NEWS-2020-42.mp3?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=011news-n-422020-di-venerdi-20112020_142

In primo piano:

– Emergenza Covid-19: nasce uno sportello psicologico via telefono per sostenere persone con disabilità visiva, familiari e operatori.

– Lavoro: il 17 e 18 dicembre corso di formazione a distanza, dal curriculum al colloquio. Come orientarsi tra nuove sfide e opportunità.

– Mobilità: inizia la campagna di sensibilizzazione lanciata dal Gruppo Torinese Trasporti con le associazioni UICI e Apri. Video informativi ma anche messaggi via radio.

Buon ascolto!

L’App che vede al posto tuo: Be My Eeyes, di Miriana Kuntz

Autore: Miriana Kuntz

Immaginatevi il giorno in cui, scendendo dal letto, i miei occhi non hanno visto più niente.

È quello che è successo a Hans Jorgen Wiberg, che a 25 anni ha iniziato a perdere la vista. Qualche anno più tardi ha ideato Be My Eyes, l’app che permette ai ciechi o agli ipovedenti di riacquistare un po’ della loro indipendenza.

Provata sulla sua pelle la vergogna di chiedere aiuto costante ad amici e parenti, Wiberg, ebbe l’intuizione improvvisa: creare un’applicazione che potesse connettere i non vedenti ai vedenti volontari 24 su 24.

L’app nel dettaglio.

L’ applicazione è disponibile sia per iOS e sia per Android. Dopo aver scaricato e installato l’app ci si può registrare come non vedente o volontario vedente. Per quanto riguarda l’utenza con problemi visivi, il gioco è semplice. Basterà aprire l’app, premere un tasto, ed essa chiamerà il primo volontario disponibile. Per quanto riguarda la prospettiva volontario, le chiamate arriveranno nella fascia oraria dalle 8 alle 21. Rispondere non sarà obbligatorio, poiché l’app dispone di una lunga gamma di volontari che possano prendere il posto del volontario uscente.

L’app è stata lanciata nel 2015, e ad oggi la comunità di Be My Eyes si è estesa in 150 paesi con oltre 180 lingue. Sono 104mila gli utenti non vedenti registrati all’app, tra cui 1500 italiani. 1,8 milioni invece il numero dei volontari, di cui 22mila italiani. L’utilizzo dell’app è gratuito, e non c’è alcun limite di durata o di frequenza di chiamate.

Gli utilizzi sono i più disparati, come spiega il fondatore Wiberg. Le chiamate durano dai tre minuti ai pochi secondi. L’utenza non vedente chiama per controllare la scadenza del cibo, ritrovare oggetti persi per la casa, farsi descrivere un abito o una forma. Ma anche per trovare una strada, controllare se le luci sono accese, o preparare insieme la cena. Attraverso una videochiamata, si riacquista quindi un pizzico di autonomia.

Aiuto aziendale.

A fare da spalla ai volontari normovedenti, c’è l’aiuto specializzato. All’interno dell’app, infatti, è possibile utilizzare una funzione aggiuntiva, la quale offre una comunicazione diretta con l’agente dell’assistenza clienti di una certa azienda. Il sistema sarà assolutamente lo stesso, con la differenza che a rivestire i panni del volontario, sarà un agente rappresentante della società, che potrà aiutare con soluzioni ancora più rapide. Ovviamente, nell’app, è presente un elenco di aziende che avranno aderito all’iniziativa, con una lista di servizi, orari e lingue supportate.

Altre applicazioni per utenza con problemi visivi.

Sono molte le applicazioni che ad oggi arginano il disagio e le difficoltà di chi vive con un problema visivo parziale o totale.

Seeing AI: quest’applicazione disponibile per iOS, e sviluppata da Microsoft, sfrutta l’intelligenza artificiale per trasformare il mondo visivo in un’esperienza uditiva. L’obiettivo della fotocamera descrive volti, oggetti, legge testi, interpreta persino le emozioni delle persone attraverso un’analisi facciale. Oltre alla decifrazione monetaria.

La mobilità è affidata all’app WalkyTalky, che sfruttando Google Maps, permette alle persone con disabilità visive di muoversi all’interno di una città, sotto indicazioni precise del GPS. Funzioni simili anche quelle dell’applicazione Arianna, ideata dai ricercatori dell’università di Palermo.

Niente paura per il buon gusto. Cromnia, un’app a pagamento di iOS,  che attraverso il puntatore della fotocamera, è in grado di riconoscere il colore dei vestiti, l’intensità, e persino la fantasia A Light Detector, è affidato invece un compito casalingo. L’app, infatti, disponibile per iOS, permette di capire se le luci di casa sono accese o meno, emettendo un suono più o meno acuto a seconda della quantità di luce che riesce a captare.

Le radici della videotelefonia.

Ma se tutto questo è possibile, se l’app Be My Eyes riesce a connettere volontari con fruitori, è senz’altro grazie all’utilizzo di una videochiamata.

Tale tecnologia affonda le sue radici in campi antichissimi.

Sono passati, infatti, cinquant’anni dalla prima videochiamata. Era mercoledì primo luglio del 1970, quando negli Stati Uniti, AT&T lanciava sul mercato un apparecchio chiamato Picturephone Mod II. La prima videochiamata avvenne nell’auditorium del quartier generale di Bell Telephone a Pittsburgh. Il sindaco Peter Flaherty, chiamò l’amministratore delegato di Alcoa John Harper, pronunciando la famosa frase: “Buongiorno, John, hai un bell’aspetto stamattina “.

L’apparecchio altro non era che un ibrido tra un telefono e un televisore. Lo schermo in bianco e nero misurava 5.5 pollici, con un aggiornamento delle immagini pari a 30 fps. La qualità video potrebbe essere paragonata a quella di un sensore odierno da 0,8 megapixel. Tale tecnologia, seppur ad oggi considerata modesta, all’epoca era un vero e proprio lusso, così come lo era la tariffa mensile, circa 160 dollari, mille dollari odierni. Nel giorno successivo, furono otto, le aziende che decisero di comprare l’apparecchio, per un totale di 38 vendite.

Nonostante l’apparecchiatura fu accolta con successo dalle grandi aziende, essa, non ebbe lo stesso fiorente destino per quanto riguarda gli acquirenti meno facoltosi. Il PicturePhone Mod II, si rivelò infatti, un flop. Agli inizi del 1973, le unità vendute erano solo 453, disattendendo le previsioni aziendali con oltre 500 milioni di dollari investiti. Il progetto fu abbandonato, fino ad essere ripreso negli anni novanta.

Anche il modello I della stessa apparecchiatura, non ebbe una florida espansione, basti pensare che per una videochiamata da tre minuti da Washington a New York il costo si aggirava sui 16 dollari, decisamente prezzi proibitivi rispetto ad una classica chiamata a gettoni.

Tuttavia, la storia delle videochiamate non inizia cinquant’anni fa, nel 1927, infatti, la stessa AT&T, testò l’ikonofono, un apparecchio di grosse dimensioni che scambiava segnali audio come un normale telefono, ma operava sul canale video. Negli stessi anni, in Germania, venne creato un sistema di videoconferenza a circuito chiuso che da Berlino riusciva a trasmettere segnali video fino a Lipsia tramite un lunghissimo cavo coassiale.

Per terreni fertili, la videotelefonia, dovrà certamente attendere gli anni duemila. Grazie alla diffusione della Rete, e di dispositivi quali webcam e software appositi, si è resa tale pratica, finalmente alla portata di tutti.

Intervista a Rosa Gavitone, l’ipovedente che sognava di diventare una pittrice.

Tornando al presente, è doveroso sottolineare ancora una volta, l’importanza delle app, che ad oggi, attraverso il sistema di video trasmissione, permettono di abbattere le barriere strutturali che allontanano normovedenti da ipovedenti o ciechi. Per l’occasione abbiamo intervistato una fruitrice dell’app Be My Eyes, che con ironia ci ha parlato delle problematiche e degli aiuti collegati alla sua ipovisione.

– Quando sei diventata ipovedente e come lo hai capito?

– Mi chiamo Rosa Gavitone, ho 25 anni, e sono diventata ipovedente all’età di 20 anni, a causa dell’uveite. Ho capito che c’era qualcosa che non andava nel momento in cui non riuscivo a fare le cose che prima facevo quotidianamente, come leggere e camminare da sola per strada. Iniziavo ad inciampare nei marciapiedi e a non vedere gli ostacoli. Era diventato per me impossibile fare entrambe le cose senza l’aiuto di qualcun altro.

– Come hai scoperto l’app Be my eyes?

– L’app l’ho conosciuta sotto consiglio di altra gente, gente che come me viveva la stessa esperienza di ipovisione. Nonostante tutti ne parlassero molto bene, ero un po’ scettica all’inizio, ma è bastato qualche utilizzo per capire che la sua fama era costruita sul vero, perché è un’app che ad oggi, reputo davvero utile.

– Come ha cambiato la tua vita?

– Prima di conoscere l’app avevo alcune difficoltà nelle azioni quotidiane, come ad esempio riconoscere il colore di un vestito, poiché il mio problema visivo, non mi permette di distinguere colori similari, e quindi ero costretta a chiedere sempre aiuto a terzi. Grazie all’app riesco ad essere maggiormente indipendente, senza necessitare di un aiuto continuo da parte di altri.

– Per un cieco o un ipovedente, l’imbarazzo “dipendenza” viene superato grazie a quest’app?

– In gran parte sì, è come avere un accompagnatore che ti aiuta in ogni circostanza, sia in faccende casalinghe e pratiche, come ad esempio la lettura delle scadenze alimentari, e sia fuori casa come il riconoscimento ad esempio dei prodotti da acquistare. Per di più l’app ha una funzione che ti permette di contattare l’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti), in modo che se non puoi recarti fisicamente presso le associazioni, puoi utilizzare questa funzione per chiedere informazioni sia di tipo tecnologico che burocratico.

– Racconta una tua esperienza divertente durante l’utilizzo di quest’applicazione .

– Una delle esperienze più divertenti è stata senz’altro una: un giorno mi è scivolato il tappo della bottiglia dalle mani. Gli oggetti di piccole dimensioni sono difficili da vedere per me, in genere tramite il suono riesco a capire dove è caduto l’oggetto. Il problema viene nel momento in cui vai “verso il rumore” e non trovi l’oggetto, lì sei costretto a tastare, a mettere le mani ovunque. Per evitare di iniziare la ricerca al buio, ho deciso di utilizzare l’app.  Dall’altra parte c’era un uomo. Io e lui abbiamo iniziato la ricerca assurda di questo tappo, dopo un bel po’ l’abbiamo trovato insieme. E tutto questo strappa assolutamente un sorriso.

– Quando dall’altra parte risponde qualcun altro c’è imbarazzo o voglia di creare un legame?

– All’inizio, come un po’ tutte le cose, l’imbarazzo c’è, io ne ho avuto anche tanto, anche perché quando avvii una videochiamata, non sai chi può esserci dall’altra parte, quindi ti ritrovi con uno sconosciuto che ti dà una mano. D’altronde quando scarichi l’app, essa ti fa scegliere se partecipare come volontario o fruitore, quindi immagino che come me anche chi ha deciso di essere un volontario sia stato in imbarazzo. È tutta questione di prime volte, poi ci si prende la mano.

– Be my eyes potrebbe avere qualche altra funzione che a te serve?

– No, credo che l’app dia tutto l’aiuto e il sostegno possibile ai ciechi e agli ipovedenti, ovviamente in formato digitale.

– Come spieghi in parole povere l’ipovisione o la cecità ad un normovedente?

– Mi è capitato di incontrare persone che non conoscevano nemmeno il significato della parola ipovedente. Quindi, quando mi chiedono Rosa come vedi e cosa vedi? Io faccio sempre un esempio: è come vedere con i vari effetti delle app di editing immagine. Per quanto riguarda un cieco, è altrettanto difficile far capire alle persone cosa significhi vedere il nulla, quindi il tutto viene esemplificato con la parola buio, le persone cieche vedono letteralmente il buio.

– Il covid ti ha relegato in una maggiore solitudine?

– Anche se non riesco a stare fisicamente insieme ai miei amici, io come gli altri ragazzi, con l’ausilio della tecnologia e delle app di messaggistica istantanea, come WhatsApp, e le varie funzioni di accessibilità presenti sia sul telefono che sul computer, riesco ad essere sia in contatto con i miei amici e sia con i parenti che non riesco a vedere, detto con sarcasmo, si intende.

– Quali sono i principali problemi di accesso ad Internet per un ipovedente?

– I problemi cambiano in base al tipo di ipovisione. Non tutte le persone ipovedenti vedono nello stesso modo, quindi andrebbero create soluzioni ad hoc per ogni tipo di persona. Personalmente credo che ogni sito internet dovrebbe avere l’accessibilità adatta per i fruitori ipovedenti, come ad esempio contrasti di colore specifici, come l’apposizione di una scritta di colore bianco su sfondo nero, in modo tale da mettere in evidenza il testo.

– Per onore di cronaca, come è l’esperienza Instagram e TikTok per una ragazza ipovedente? Quali sono i limiti e quali invece le concrete possibilità che riescono ad offrire?

– Ovviamente qualsiasi cosa che riguarda il mondo dei fotogrammi video o quello delle foto per un ipovedente è un problema. Per fortuna Instagram ha aggiunto una funzione che permette anche ai ciechi e agli ipovedenti di riconoscere più facilmente le immagini. Quindi i limiti che prima si stagliavano per chi si accingeva ad usare una app come quelle citate, sono drasticamente diminuiti. Ovviamente tale funzione Instagram funziona solo se tutte le persone aggiungessero alle loro foto il cosiddetto “testo alternativo”, il quale è un testo atto a descrivere effettivamente cosa è presente in una data immagine: oggetti, persone, luoghi. Per quanto riguarda TikTok il discorso è diverso, poiché per quanto mi riguarda c’è meno accessibilità: se appaiono dei video prettamente “parlati” è facile per un ipovedente o cieco capire il senso del discorso, ma se il video non presenta parti audio significative per noi la comprensione è assolutamente ardua. Il fattore positivo dei social in generale, è che quando decidi di esporti e farti conoscere, appunto le persone ti conoscono, così come è successo a me, parlando della mia ipovisione, sono riuscita a fare amicizia con persone come me, le quali comprendevano i miei disagi e questo mi ha fatto capire una cosa importante che prima perdevo di vista: non siamo soli in questo mondo.

– Oltre Be My Eyes, esiste un’innovazione tecnologica che ti ha permesso di avere maggiore autonomia? Se si quale e in che modo?

– Oltre l’app Be My Eyes, utilizzo anche l’app Sullivan Plus, una app che riesce a leggere il testo in un’immagine e anche i file pdf. Ovviamente lo utilizzo quando i documenti sono piuttosto privati. Il telefono stesso è fondamentale, infatti, da quando sono ipovedente, è diventato il mio migliore amico, perché riesce a fare quello che i miei occhi non riescono più a fare, quindi lo porto sempre con me, in modo che possa aiutarmi in qualsiasi circostanza.

– C’è qualche sogno che coltivavi prima e che in seguito all’ipovisione hai dovuto mettere da parte?

– Sì, volevo diventare un’artista, una pittrice, volevo dipingere olio su tela, quadri realistici. Ovviamente perdendo la vista, non posso più farlo, e questo ovviamente mi rattrista molto. Il fatto è che pur essendoci oggetti che facilitano la visione, come il disegno digitale, non è quello che volevo fare. Io volevo essere una pittrice nel vero senso della parola.

– Quanto sono importanti le innovazioni tecnologiche nella vita di chi vive con una disabilità?

– Sono importantissime, perché quando sei disabile, e ti rendi conto di essere diverso dagli altri, si creano inevitabilmente delle distanze dovute da tanti fattori. Con questi mezzi tecnologici, tali distanze, si accorciano, e tutta la diversità sopracitata smetti di sentirla. Proprio come affermava Alexander Graham Bell “Arriverà un giorno in cui un uomo al telefono sarà in grado di vedere la persona distante con cui sta parlando” che sia per motivi tecnici come nel caso di Be My Eyes, o che sia solo per tenerci banalmente in contatto, come durante il lockdown, ad oggi la visione futuristica di Bell è una realtà fondamentale. Perché anche quando non riusciamo a stare insieme, riusciamo a vederci, e chi invece non vede, in questo modo ha la possibilità di prendere in prestito un paio di occhi.

Fonte: https://www.kompeterejournal.it/

Museo Omero – 23 novembre 2020: Presentazione del nuovo sito

Un nuovo sito per il Museo Omero
Modello di accessibilità

Lunedì 23 novembre alle ore 18 in diretta sul canale youtube https://www.youtube.com/user/museotattileomero  sarà presentato al pubblico il nuovo sito del Museo Tattile Statale Omero.
In diretta web saranno presenti i tecnici e il personale del Museo Omero coinvolto nel progetto e diversi invitati, tra cui il Presidente Nazionale dell’UICI, Mario Barbuto, il Direttore della Direzione Regionale Musei Marche – Mibact, Luigi Gallo, Elisabetta Borgia e Gabriella Cetorelli per il Mibact, il Presidente della Federazione Esperantista Italiana, Luigi Fraccaroli e altre autorità, per un saluto. Modera l’incontro virtuale il Presidente del Museo Omero, Aldo Grassini.


Il nuovo sito istituzionale interpreta e rispecchia la filosofia del Museo Omero che pone l’accessibilità al centro della sua riflessione ed esperienza. Accessibilità intesa come una via di entrata semplice e intuitiva ai contenuti, per tutti, a prescindere dagli strumenti utilizzati. Questo è possibile grazie ad una lineare architettura dei contenuti, ad un linguaggio comprensibile, ad un codice di sviluppo scrupoloso nel rispettare in primis le esigenze delle persone non vedenti.

Il sito che andrà in pensione, datato 2004, fu realizzato tenendo già conto delle raccomandazioni tecniche internazionali in tema di accessibilità, cercando al tempo stesso di introdurre ulteriori novità come la navigazione telefonica gratuita dal numero verde e la versione per ipovedenti con la scelta di contrasti colore selezionati e il carattere aumentato.


Le innovazioni tecniche ed informatiche degli ultimi anni hanno reso in parte superflui alcuni accorgimenti e ne hanno richiesti altri, come la necessità del sito di adattarsi alla navigazione da dispositivi mobili.

Il nuovo sito www.museoomero.it sarà navigabile sia da computer desktop che da dispositivi mobili (tablet e smartphone), in quanto è realizzato attraverso la tecnica definita responsive design. Tale tecnica, quando applicata in stretta coesione con le strategie per l’accessibilità, rappresenta un notevole vantaggio anche per le persone non vedenti e ipovedenti che utilizzano le tecnologie assistive, come le sintesi vocali, gli ingranditori, gli strumenti hardware come la barra Braille.

Il sito è realizzato tecnicamente da due esperti in tema di accessibilità web, Fabrizio Caccavello e Roberto Scano, che hanno lavorato in stretta collaborazione con il Dipartimento Comunicazione del Museo Omero, composto da Monica Bernacchia, Alessia Varricchio e Damiano Boriani.


Il nuovo sito, tradotto in inglese ed esperanto, rispecchia le ultime linee guida del Ministero per i Beni e le Attività culturali, gli standard internazionali e la normativa nazionale in tema di accessibilità. È frutto del lavoro svolto con il coinvolgimento di tutto lo staff del Museo durante l’emergenza pandemica, che ha creato nuovi meccanismi di fruizione collettiva della cultura.
L’essere on line con una nuova veste permetterà di creare un terreno fertile per il nostro rientro e sarà un punto di partenza per nuove sperimentazioni digitali.
Vi invitiamo a collegarvi il 23 novembre 2020 alle ore 18 sulla nostra pagina youtube https://www.youtube.com/user/museotattileomero

Servizio Civile – Informazioni necessarie da trasmettere al Dipartimento

Con comunicazione del 16 novembre u. s., pubblicata sul sito www.serviziocivile.gov.it,  il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale ha richiamato gli Enti alla stretta osservanza delle disposizioni emanate in data 14 gennaio 2019 “concernenti la disciplina dei rapporti tra enti e operatori volontari del servizio civile universale”.

In particolare, “al fine di migliorare la qualità delle informazioni necessarie per la corretta gestione amministrativa ed economica dei volontari in servizio, (il Dipartimento) rammenta quanto segue:

  1. La comunicazione di ogni interruzione del servizio civile da parte degli operatori volontari deve essere effettuata tempestivamente, ovvero entro il termine massimo di cinque giorni, a mezzo pec, così come indicato dalle Disposizioni del 14 gennaio 2019 al punto 4.1.1.

Ogni comunicazione deve indicare obbligatoriamente il codice dell’operatore volontario e l’ultimo giorno di servizio effettuato.

Alla stessa dovrà essere allegata la comunicazione prodotta dell’operatore volontario.

  1. Le assenze per le malattie eccedenti i 15 gg. retribuiti e le astensioni per maternità, obbligatoria o a rischio, devono essere inserite dall’Ente sul sistema Helios entro 5 giorni dall’evento e prima della conferma delle presenze/assenze mensili.
  2. Le presenze/assenze mensili devono essere confermate dall’ente entro il giorno 10 del mese successivo a quello di riferimento per consentire la tempestiva attribuzione dell’assegno mensile agli operatori volontari in servizio”.

Al fine di consentire a questa Presidenza Nazionale di provvedere agli adempimenti sopra descritti nel rispetto dei termini indicati, si interessano tutte le Sedi a volere fare tempestivamente pervenire, al verificarsi dell’evento, le relative comunicazioni con allegata la prescritta documentazione.

“Corriere Braille” n. 44 22-28 novembre 2020

Si comunica che in data 20 novembre 2020 è stata inserita nel sito la rivista “Corriere Braille” n. 44 22-28 novembre 2020 e che l’ufficio stampa ha provveduto ad inviare alla Biblioteca Italiana dei Ciechi “Regina Margherita” Onlus il file relativo in data 19 novembre 2020. Il link diretto per il prelievo è il seguente:

https://www.uiciechi.it/servizi/riviste/View_Rivista.asp?Id_Nriv=2474

Si riporta di seguito il sommario della rivista:

Storia dell’Unione (di Vincenzo Massa)

Tu sei importante per noi: Campagna di Natale 2020

Uici dal 2019 è organizzazione del Comitato Testamento Solidale

Consiglio per la lettura dal Cnlp.

Per informazioni sulle riviste è possibile scaricare il Listino abbonamenti al link: http://www.uiciechi.it/servizi/somm_stampaassoc.asp