Reggio Emilia – Servizio Civile Nazionale per l’Unione Ciechi di Reggio Emilia

Quattro posti disponibili per ragazzi dai 18 ai 28 anni
Domande di partecipazione entro il 26 giugno 2017

Sono aperte le candidature al bando di Servizio Civile Volontario presso l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Reggio Emilia, per quattro posti disponibili. La durata del servizio è di 12 mesi e il corrispettivo mensile è di 433 euro. Possono partecipare alla selezione ragazzi e ragazze che, alla data di presentazione della domanda, abbiano compiuto il diciottesimo e non superato il ventottesimo anno di età, in possesso di patente e del diploma di scuola media superiore. I volontari saranno impegnati in attività di ufficio, segretariato sociale, trasporto ed accompagnamento di persone non vedenti. La domanda di partecipazione, redatta in carta semplice secondo il modello “allegato 2” e corredata dalla scheda “allegato 3” del bando nazionale (scaricabile da www.serviziocivile.gov.it) nonché dalla fotocopia di un documento di identità in corso di validità, dovrà pervenire alla Sezione provinciale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Reggio Emilia, Corso Garibaldi 26 (RE), entro e non oltre le ore 12:00 del 26 giugno 2017.
La domanda potrà essere presentata secondo le seguenti modalità:
1) Posta Elettronica Certificata (PEC) di cui è titolare l’interessato avendo cura di allegare tutta la documentazione richiesta in formato pdf
2) a mezzo “raccomandata A/R”
3) consegnata a mano presso gli uffici della Sezione UICI di Reggio Emilia
Il bando, il progetto dell’ente e i moduli di domanda “Allegato 2 e 3”, sono scaricabili dal sito www.serviziocivile.gov.it.

Per informazioni e contatti: – Tel. 0522/435656.
e-mail uicre@uiciechi.it  – PEC uicre@pec.it

 

Pagina facebook: www.facebook.com/UICReggioEmilia

Palermo – Cattedrale di Cefalù. Abbattimento delle barriere sensoriali a cura del Rotary club, di Francesca Oliveri

Autore: Francesca Oliveri

L’ arte ci circonda, ci inonda, ci emoziona, ci fa viaggiare nel tempo, ci regala momenti di pace e di oblio.
L’ Arte è cultura, è un atto comunicativo, e come tale deve essere accessibile a tutti.
NOI non vedenti accediamo all’ arte attraverso l’esplorazione tattile che accende il circuito della conoscenza e del piacere, provocando come una piccola scarica elettrica dentro di noi che percorre il nostro cervello arrivando poi al nostro cuore: è invisibile ma ha un potere infinito, che plasma il nostro modo di vedere il mondo.
Il nostro animo si espande come per magia. Spariscono le convenzioni che ci imprigionano e che non ci permettono di mostrare alla società le nostre risorse e il nostro splendore.
La fruizione del patrimonio artistico, con le conseguenti emozioni che esso suscita, aumenta in noi l’autostima e alimenta i nostri sogni: Ecco perché insieme e con forza dobbiamo pretendere l’abbattimento delle barriere sensoriali.
Cari amici, ho il piacere di condividere con voi la meravigliosa esperienza che ho vissuto presso la Cattedrale di Cefalù, il primo Giugno 2017. In questa splendida giornata ho avuto l’onore di rappresentare il Consiglio Regionale Siciliano e il consiglio sezionale Palermitano, della nostra associazione, all’ interno di una manifestazione organizzata dai Rotary Club di Cefalù e Materò di Spagna, che con la sensibilità e la generosità oserei anche dire con un cuore limpido, che li contraddistingue, hanno dato in dono al Duomo di Cefalù una Mappa tattile a servizio dei visitatori non vedenti.

Questa preziosa opera descrive a rilievo la pianta del Duomo, dall’ ingresso fino al sistema Absidale, permettendo così al visitatore non vedente di avere una chiara percezione dello spazio interno.
Inoltre sulla destra contiene una legenda in codice Braille che raccoglie i punti salienti che caratterizzano il Duomo.
Con questa pianta, insieme all’ immagine a rilievo del Cristo Pantocratore, donata alla Cattedrale di Cefalù dalla Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti, in occasione della conclusione dell’anno della Fede, si aggiunge un importante tassello al processo di integrazione culturale intrapreso da questo importantissimo Sito, patrimonio dell’Unesco e dell’umanità.
L’ obiettivo è quello di consentire la conoscenza e la fruizione del grande valore artistico che esso contiene, ampliandolo a un pubblico che comprende anche persone prive della vista.
Alla manifestazione erano presenti, oltre a un folto numero di non vedenti cefaludesi, tra cui il professore Peppino Re, tante autorità: per esempio il Prof. Angelini, presidente della fondazione patrimonio Unesco Sicilia, il Sindaco e il presidente del consiglio di Cefalù, il parroco don Cosimo Leone, il Governatore del Rotary Club 2110 Nunzio Scibilia, il presidente del club Francesco Catanzaro i quali hanno sottolineato che l’arte del Duomo si può leggere in tanti modi , attraverso le diverse sensibilità dell’ uomo e le diverse modalità di percezione , così da far giungere alla mente e al cuore dei fruitori l’infinita e profonda maestosità del Duomo. Inoltre hanno espresso grande apprezzamento per questa iniziativa garantendo il loro impegno e appoggio ad altri eventi atti a promuovere la cultura dell’accessibilità per una rinnovata integrazione sociale.
Accanto alla dolcissima ed emozionata architetto Culotta, regista di questa iniziativa, inizio il mio incontro con l’opera.
Da subito ne ricavo emozioni e sensazioni straordinarie. In un primo momento ho avuto il piacere della ricerca e la gioia della scoperta, pian piano, la mia percezione tattile diventa più vissuta, più sentita, leggo con le dita, esploro con le mani, sento il fluido che attraverso il mio tatto passa al cervello dove accende lo stupore, che presto si concretizza in bellezza e gioia travolgendo il mio cuore di passione. Mi abbandono al fascino misterioso che questo splendido sito racchiude in sè.
Questa esperienza ha acceso in me una luce di conoscenza incredibile, arricchendomi di quella bellezza interiore, l’unica che non appassisce mai.
Subito mi vengono in mente le frasi che ho letto nel: Piccolo Principe:
“Non si vede bene che con il cuore, l’essenziale non è visibile agli occhi.”
Il ricordo dell’emozione sublime, insieme al grande messaggio d’ amore di questa esperienza lo custodirò gelosamente nel mio cuore.
Ringraziamo il Rotary Club, in particolar modo il suo Governatore di Cefalù, dott. Catanzaro e l’architetto Culotta, per l’accoglienza e per la solidarietà mostrate, perché attraverso il loro esempio sono da stimolo per la società verso la cultura dell’inclusione, il rispetto delle differenze e del riconoscimento di Cittadinanza a tutti.
Ringraziamo anche la Stamperia Braille di Catania per il validissimo contributo nell’adoperarsi a redigere la legenda in Braille.
Auspichiamo che anche tanti altri Siti possano presto adoperarsi per l’abbattimento delle barriere sensoriali, aggiungendo cosi elementi d’unione e fratellanza tra tutti noi.
Come dice il Governatore a conclusione del suo intervento: abbattiamo muri e barriere, costruiamo ponti di amore, amicizia e pace.
L’ Unione Italiana ciechi e ipovedenti si assumerà il compito di dare la massima divulgazione di questa lodevole iniziativa.

Grazie di cuore
Francesca Oliveri

Vicenza – Fiori, spiritualità e vino buono

Il 27 maggio u.s. si è svolta una gita, organizzata dalla Sezione provinciale dell’UICI di Vicenza, alla scoperta della Franciacorta in provincia di Brescia, zona delimitata da confini naturali tra cui il Lago d’Iseo.
Soci ed amici, hanno iniziato la visita percorrendo i viali dell’antico castello Quistini, ai cui lati si contemplano fiori di vari tipi, colori e profumi, in particolar modo rose ed ortensie.
Durante questa esperienza si è colta la differenza fondamentale nella percezione di tale luogo, tra ipovedenti e ciechi assoluti: gli ipovedenti erano in grado di percepire i colori dei fiori, mentre i ciechi assoluti dovevano limitarsi al tatto e all’annusare i profumi e hanno espresso apertamente il loro disagio verso tale limite.
Alla rapida passeggiata nel centro storico di Rovato, è seguito il pranzo a base di piatti tipici della tradizione; quindi la visita al Santuario della Madonna della Neve e al Museo della Seta.
Questa è stata un’esperienza particolarmente interessante, perché ha evidenziato la rapida trasformazione della produzione del tessuto: dalla metamorfosi del baco in bozzolo, alla lavorazione dei fili, compiuta nelle filande da donne costrette ad immergere le mani in acqua bollente.
La gita si è conclusa con la degustazione dei vini della Franciacorta, abbinati a salumi, formaggi e prodotti da forno, presso la cantina Cola.
I partecipanti concordano nel definire questa esperienza positiva e gradevole, in particolar modo per il coinvolgimento multisensoriale.

Fish – Riconoscere la segregazione, Conferenza di Consenso

Importante appuntamento a Roma il 15/16 giugno.
Nel 2017, anche nel nostro Paese, ci sono persone con disabilità che vivono segregate in istituti e strutture. Non è loro riconosciuto il diritto umano di essere inclusi nella società, di scegliere dove, come e con chi vivere, come chiaramente espresso dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Il fenomeno è forse poco noto ma emerge drammaticamente in seguito a fatti di cronaca di violenza e di abusi, conseguenze delle stesse premesse che hanno prodotto segregazione.
Contro la segregazione delle persone con disabilità è necessario un impegno normativo, culturale, politico che necessita di una solida e condivisa premessa etica e scientifica. Una riflessione che consenta di individuare, con opportuna strumentazione oggettiva, quelle strutture che siano da considerare effettivamente segreganti o a rischio di segregazione.
“Quando e a quali condizioni un servizio di carattere abitativo, diurno o riabilitativo per le persone con disabilità può essere definito segregante? Quando può esserne richiesta la chiusura o, quanto meno, la cessazione di accreditamento e finanziamento pubblico?”
Una domanda “scomoda”, una sfida definitoria e politica che FISH ha raccolto nella conduzione del progetto “Superare le resistenze, partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri delle persone con disabilità”, puntando alla centrale e preliminare individuazione delle “strutture segreganti”.
Nel corso del progetto è stata effettuata – da un qualificato gruppo di lavoro con la supervisione di un comitato tecnico scientifico – una ricognizione della letteratura e delle esperienze nazionali e internazionali sulla questione ed è stato compiuto un ampio confronto, aperto a tutte le realtà interessate, attraverso la realizzazione di 15 focus group, in 15 diverse regioni italiane.
Si giunge ora ad una Conferenza di Consenso, promossa da FISH con il patrocinio di ANCI, Confcooperative Federsolidarietà e Lega delle Cooperative che propone l’esame e la validazione di un documento finale di proposta e di un poster con definizioni ed evidenze relative al concetto di segregazione.
Un altro passo verso l’obiettivo: giungere ad una condivisione che ponga solide basi al cambiamento inclusivo.
Per affinare e rendere tali documenti, oltre che condivisi, “inattaccabili” sotto il profilo semantico, culturale, scientifico e politico, è previsto il ruolo centrale di una Giuria di tecnici particolarmente preparati che ne effettueranno le valutazioni e le proposte correttive, sentito anche il dibattito alla Conferenza di Consenso che si si augura ampio e propositivo.
La Conferenza di Consenso “Disabilità: riconoscere la segregazione” si terrà il 15 e 16 giugno 2017 a Roma presso lo Spazio Europa in Via Quattro Novembre, 149.
L’incontro è aperto a tutti ma la registrazione è obbligatoria con comunicazione via mail alla segreteria congressuale (presidenza@fishonlus.it) entro il giorno 14 giugno (ore 14).
L’evento sarà sottotitolato.
Nel sito FISH è possibile scaricare il programma completo dell’evento e, successivamente, alcuni materiali propedeutici all’incontro.

13 giugno 2017

FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap
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Sono giorni di vigilia per l’avvio della nuova stagione di Happy Hand in Tour, il ciclo di eventi che al suo esordio, tra il 2015 e il 2016, ha ottenuto grande successo in tanti Centri Commerciali IGD di tutta Italia, trasmettendo una nuova cultura sulla disabilità, tramite lo sport e l’espressione creativo-artistica, sempre per volontà della Società IGD (Immobiliare Grande Distribuzione), della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e del CIP (Comitato Italiano Paralimpico), oltreché dell’Associazione WTKG (Willy the King Group) e – da quest’anno – di due nuovi importanti partner, quali il CSI (Centro Sportivo Italiano) e l’UISP (Unione Italiana Sport per Tutti).
Il nuovo “giro d’Italia” di Happy Hand in Tour, che consentirà ancora una volta di avvicinare moltissime persone, incomincerà dunque sabato 10 e domenica 11 giugno a Forlì, presso il Centro Commerciale Punta di Ferro (Piazzale della Cooperazione, 2), con una serie di proposte aperte a tutti, all’insegna dello sport, del divertimento e della conoscenza di alcune belle realtà.
Basti pensare, ad esempio, alla vicenda di Lorenzo Major, rispetto al quale in molti si chiesero negli anni scorsi: “Come può un paraplegico arrampicarsi su una parete?”. Ebbene, può, eccome, se è vero che Lorenzo, quarantaseienne con paraplegia, è diventato campione del mondo di paraclimbing, ovvero di arrampicata sportiva, tramite la forza delle sole braccia.
Nella mattinata di sabato 10 (ore 11), Major racconterà a Forlì la propria storia ai presenti, anche tramite materiale video.
Altra disciplina che la farà da protagonista nel corso delle due giornate sarà quella del basket in carrozzina, che sia sabato 10 (ore 17) che domenica 11 (ore 12 e 17) prevede l’esibizione degli atleti del Wheelchair Basket Forlì, associato all’UISP, insieme ad altri paracestisti afferenti all’Unione Italiana Sport per Tutti.
Sempre dall’UISP di Forlì-Cesena, inoltre, arriveranno anche, sia sabato che domenica (ore 11 e 18), le proposte di alcuni laboratori motori e dell’interessante iniziativa denominata Un chilometro in salute, progetto basato su gruppi di “camminatori veloci” o di “corridori lenti”, che punta a mettere a disposizione delle persone sedentarie l’attività fisica più adatta per la propria salute. A tale evento è prevista per il sabato mattina anche la partecipazione dell’ANFFAS locale (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), con un gruppo di giovani con disabilità intellettiva e/o relazionale.
Il tutto in una cornice curata da Okay Animazione, Società che ormai da molti anni offre soluzioni di intrattenimento, organizzando eventi e animazione commerciale.
A rappresentare infine la FISH saranno Aristide Savelli della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) e Angelo Dall’Ara.
Vale senz’altro la pena, a questo punto, ricordare rapidamente le cifre della prima stagione di Happy Handy in Tour: in dodici mesi, sono state ben 154 le iniziative in 11 Regioni italiane, con il coinvolgimento di 500 volontari, 200 tra associazioni e gruppi sportivi, culturali e musicali e migliaia di persone ad incuriosirsi e ad appassionarsi. Un grande successo popolare, che ha colto appieno il messaggio culturale basato innanzitutto sul principio che la disabilità non è dipendenza, né malattia, ma un fatto strettamente connesso all’ambiente, alla cultura e ai pregiudizi.
Questo è stato possibile, come detto, innanzitutto grazie alla Società Immobiliare Grande Distribuzione (IGD), uno dei principali player in Italia nel settore immobiliare della grande distribuzione organizzata, con quotazione in borsa, che sviluppa e gestisce Centri Commerciali su tutto il territorio nazionale. E al fianco di IGD la FISH, Federazione che raggruppa decine di Associazioni di persone con disabilità e delle loro famiglie, il CIP (Comitato Italiano Paralimpico), e l’Associazione WTKG (Willy the King Group), fondata da William “Willy” Boselli, persona con tetraplegia, vero e proprio “veterano” di questo tipo di eventi. Ma anche due nuovi partner come il CSI (Centro Sportivo Italiano) e l’UISP (Unione Italiana Sport per Tutti), vale a dire le due Associazioni che maggiormente favoriscono la promozione dell’attività sportiva in Italia.

Museo Tattile Statale Omero – TRANSporto: percorsi urbani alla scoperta delle opere di Mimmo Paladino e Enzo Cucchi

ANCONA Giovedì 15 – 22 – 29 giugno e 6 luglio ore 18.30
In occasione della mostra “Mimmo Paladino e i giovani artisti” il Museo Omero propone 4 itinerari tra la Mole Vanvitelliana e il Porto Antico sotto la luce contemporanea della Transavanguardia.
Si inizia giovedì 15 giugno alle ore 18:30. Nella passeggiata culturale verranno idealmente collegate le opere di due grandi esponenti di questa avanguardia artistica, tutta italiana, presenti nella città dorica: i Testimoni e il Cavallo di Mimmo Paladino, in mostra alla Mole Vanvitelliana, e la Fontana dei due soli di Enzo Cucchi recentemente inaugurata al Molo Nord all’interno del progetto “Mole, Materia dell’Uomo” del Comune di Ancona – Assessorato alla Cultura.
Gli itinerari sono in collaborazione con Opera Società Cooperativa Opera, il Comune di Ancona, l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Centrale.
In caso di maltempo la passeggiata non verrà effettuata.

INFO
Giovedi 15 – 22 – 29 giugno – 6 luglio ore 18.30.
Partenza: Mole Vanvitelliana – Museo Tattile Statale Omero
Costo: 4 euro a persona (pagamento al Museo Omero); gratuito bambini 0 – 4 anni, disabili e loro accompagnatori.
Durata: 1 ora e 30 minuti
Prenotazione: obbligatoria al numero 338.1256309
www.museoomero.it

Monica Bernacchia
Comunicazione
Museo Tattile Statale Omero
Mole Vanvitelliana
Banchina Giovanni da Chio 28, 60121 Ancona
tel. 071.2811935 fax 071.2818358
www.museoomero.it
email: redazione@museoomero.it
#museoomero – seguici su: Facebook, Twitter, Instagram, Youtube, Google+

SlashRadioWeb il palinsesto settimanale 12 – 16 Giugno 2017

Oltre alle ormai consuete trasmissioni mattutine di Spotlight, in onda, dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 10.30, nel corso delle quali, offriamo ai nostri ascoltatori una Rassegna Stampa ragionata di periodici e quotidiani, con approfondimenti di temi di stretta attualità e anche di settore, quali: sport, cultura, cinema, teatro, libri, politica estera, politica interna, cronaca e molto altro, resi possibili grazie alla partecipazione di giornalisti, opinionisti, personalità del mondo della politica, dello spettacolo e della cultura.  A tal proposito, per gli amanti del ciclismo segnaliamo la puntata di  Lunedì 12 Giugno di Spotlight che avrà come protagonista il giornalista della Gazzetta dello Sport, Claudio Gregori, che ci presenterà il suo libro “Il Corno di Orlando” editore 66thand2nd.
Nei giorni di martedì 13, mercoledì 14 e giovedì 15 Giugno andranno in onda, su Slash Radio Web dalle 15.00 alle 17.30, tre nuove puntate di Slashbox.

In particolare segnaliamo:
– Martedì 13 Giugno:  a partire dalle ore 15.00 parleremo di Donne, lavoro e famiglia. Lo faremo con Chiara Valentini, giornalista e scrittrice; Gaia Giorgetti, autrice dell’articolo “Ma noi donne in gamba vi facciamo paura?” pubblicato sulla rivista Femme e l’attrice Lella Costa, molto attenta alle tematiche femministe.
A seguire Gaetano Orefici, della sezione  di Napoli dell’Unione Italiana dei Ciechi e Ipovedenti Onlus, ci racconterà la nascita del primo corso per pizzaioli rivolto a sei non vedenti.

Note su Chiara Valentini: Presa la via del giornalismo, collabora col Corriere della Sera, nella pagina dei giovani. Nel 1968 è selezionata fra 1300 candidati al primo e unico concorso pubblico RAI per telecronisti. Per un anno fa apprendistato a Roma all’ombra di Nuccio Fava, Giancarlo Saltalmassi, Paolo Frajese, Bruno Pizzul, Bruno Vespa. Ben presto però accetterà la proposta di Lamberto Sechi di far parte del gruppo di giovani d’assalto che dovranno rilanciare il settimanale Panorama, e ritorna a Milano. Per Panorama scriverà di contestazione e di femminismo diventando in seguito il primo caposervizio donna, nel settore cultura. Negli anni Settanta inizia una proficua attività di scrittrice biografica e d’inchiesta. Lascia quindi Panorama per dissensi con l’allora direttore Claudio Rinaldi, per L’Espresso diretto da Giovanni Valentini. Qui seguirà le vicende dell’ultima Unione Sovietica e della prima Russia. Negli anni Novanta viene mandata a fare un reportage sugli stupri etnici in Bosnia e ne scrive su L’Espresso prima e in un pamphlet, L’arma dello stupro, con Elena Doni. Da allora il suo lavoro giornalistico si intreccia con la galassia post femminista e le sue battaglie. Tra i suoi libri sul tema che affronteremo oggi ricordiamo: Le donne fanno paura, Milano, Il Saggiatore, 1997; O i figli o il lavoro, Milano, Feltrinelli, 2012.

Note su Lella Costa:
Dopo i primi successi ha cominciato a frequentare trasmissioni televisive, tra cui Ieri, Goggi e domani, Omnibus, La TV delle ragazze, Fate il vostro gioco, Ottantanonpiùottanta, Il gioco dei nove e Maurizio Costanzo Show, e ha partecipato ad alcuni film (Ladri di Saponette, 1989, di Maurizio Nichetti; Visioni private, 1990, di Francesco Calogero). Nel febbraio del 1990 presenta il suo terzo monologo, Malsottile. Nel 1992 pubblica La daga nel loden, una raccolta dei testi degli spettacoli realizzati. Nello stesso anno va in scena con Due, unico caso in cui non si presenta da sola sulla scena. È socialmente attiva con Emergency (per la quale ha offerto la sua voce per lo spot di PeaceReporter[1]) e culturalmente con la partecipazione annuale al Festivaletteratura di Mantova. Nel 2007 partecipa come narratrice nel film cospirazionista Zero – Inchiesta sull’11 settembre dei registi Franco Fracassi e Francesco Trento, tratto da una sceneggiatura di Giulietto Chiesa. Durante il 2010 e il 2012 è apparsa in alcune puntate del programma televisivo Zelig. In occasione delle elezioni amministrative del comune di Milano del 2011 ha sostenuto attivamente il candidato del Centrosinistra, poi diventato sindaco del capoluogo lombardo Giuliano Pisapia. Dal 2012 è stata ospite fisso a L’infedele di Gad Lerner su La7.

– Mercoledì 14 Giugno: alle ore 15.00 appuntamento con Second Sight, il sistema di protesi retinica Argus II, anche conosciuto come occhio bionico o impianto retinico.
Parleremo con il dott. Fabio Patelli , responsabile di Chirurgia Vitreo – Retinica dell’U.O. Oculistica presso l’azienda Ospedaliera Universitaria San Paolo di Milano, e con il signor Nicola Sfregola, paziente Argus II, che ci racconterà la sua esperienza.
Alle ore 16.30 appuntamento mensile con Dialogo con la Direzione. In studio per rispondere alle vostre domande i componenti della Direzione Nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Onlus: Adoriano Corradetti e Francesco Fratta.
– Giovedì 15 Giugno : Alle ore 15.00 è un vero piacere presentare Radio Impegno con i giornalisti Barbara Cultrera e Andrea Fellegara.
A seguire alle ore 16.30 la scrittrice Cristina De Stefano presenterà il suo libro “Scandolose, vite di donne” editore Rizzoli.

Trama del libro :
Venti ritratti di cattive maestre che hanno dato scandalo nell’arte, la musica e la letteratura del ‘900. Tallulah Bankhead, Louise Bourgeois, Pearl S. Buck, Lydia Cabrera, Claude Cahun, Marguerite Duras, Elsa von Freytag-Loringhoven, Tove Jansson, Toto Koopman, Else Lasker- Schüler, Clarice Lispector, Mina Loy, Grace Metalious, Nahui Olin, Jean Rhys, Niki de Saint Phalle, Albertine Sarrazin, Annemarie Schwarzenbach, Nina Simone, Violet Trefusis.
«Non so come descrivere quello che faccio sulla scena. È come il sesso» – Nina Simone
«Ho avuto fortuna a incontrare l’arte, avevo tutto per diventare una terrorista» – Niki de Sant Phalle
«Se rivivessi di nuovo farei gli stessi errori, ma più in fretta» – Tallulah Bankhead
Una scultrice che spara alle sue opere, una musicista che insulta il suo pubblico, una fotografa che mescola i generi, una modella che rompe il canone della bellezza occidentale, una poetessa che sostiene di vivere nell’antico Egitto, un’antropologa che si interessa ai misteri africani vietati ai bianchi. Le donne raccontate in questo libro sono tutte cattive ragazze che nessuna famiglia perbene vorrebbe mai in casa. Nel corso del Novecento hanno dato scandalo con la loro vita sentimentale, i loro gusti sessuali, il modo di pensare e creare, di intendere la bellezza, di vestirsi, di parlare chiaro. Il mondo non offriva loro niente e loro si sono prese tutto, pagando spesso prezzi altissimi ma non permettendo a nessuno di fermarle. Hanno usato lo scandalo come un’arma. Davanti a una donna scandalosa la folla si ritrae, imbarazzata, spaventata, aprendo uno spazio che prima era nascosto, lasciandola respirare, avanzare. Ognuna di loro ha trovato il suo personale modo per farsi largo. Con eccesso. Con fantasia. Con allegria. Con disperazione. E il fragore del loro scandalo non si è ancora spento.

Le trasmissioni saranno condotte in studio da Luisa Bartolucci e Chiara Maria Gargioli.

Gli ascoltatori, che invitiamo a partecipare con i loro contributi, potranno, come di consueto, scegliere diverse modalità di intervento:
– Tramite telefono contattando durante la diretta i numeri: 06-69988353, o 06 679 17 58.
– Inviando e-mail, anche nei giorni precedenti la trasmissione, all’indirizzo: diretta@uiciechi.it
– Compilando l’apposito modulo di Slashradio.

Per ascoltare Slashradio sarà sufficiente digitare la seguente stringa: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
E per chi usa il Mac: http://94.23.67.20:8004/listen.m3u

Il contenuto delle trasmissioni verrà pubblicato:
sul sito dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti all’indirizzo http://www.uiciechi.it/ArchivioMultimediale
sulla pagina Facebook Slash Radio Web
sulla quale andremo anche in diretta, in radiovisione ed alla quale vi invitiamo a mettere il vostro like onde divenire nostri followers.

Vi aspettiamo numerosi!

“Pane al pane e vino al vino!”, di Cesare Barca

Autore: Cesare Barca

Adoriano Corradetti e la concretezza dell’impegno sociale.
La sala virtuale della commissione per la terza età 98 90 50 “parla,un amico ti ascolta” ospiterà Adoriano Corradetti, componente della Direzione nazionale dell’UICI. Sarà con noi giovedì p.v. 15 giugno alle ore 18 per farci conoscere la sua attività concreta nell’ambito delle realtà in cui da sempre si adopera alacremente all’interno della nostra associazione per favorire la realizzazione delle necessità primarie dell’Unione e, in particolare per tutti coloro che maggiormente necessitano di sostegno e di integrazione. si adopera soprattutto delle problematiche relative a quanti perdono la vista in tarda età e, comunque, vivono la condizione di una “condanna al limbo” in quanto il loro residuo visivo non viene considerato nella sua realtà spesso peggiore di chi è affetto da cecità assoluta.
Da molti anni lavora per favorire l’integrazione e la riabilitazione realizzando iniziative concrete sul piano economico e sociale.
Il suo pensiero rivolto alla realtà individuale e collettiva della disabilità visiva lo ha sempre condotto a promuovere soluzioni pratiche che si inseriscono all’interno dell’azione complessiva della nostra associazione.
Avremo modo di formulare proposte concrete e di verificare con lui la possibilità di dare inizio alla progettazione pratica per il conseguimento di nuovi traguardi di tappa verso l’integrazione reale della disabilità visiva.
Vi aspettiamo numerosi: giovedì 15 alle ore 18.
Non mancate.
Cesare Barca

Andrea Bianco: ho perso la vista dopo un grave incidente, oggi faccio lo scultore, di Vittoria Diamanti

Caro Andrea, potresti fare una tua piccolissima presentazione?
“Certo. Mi chiamo Andrea Bianco. Ho 47 anni e sono di Bolzano. Sono sposato con Lara e sono padre di 4 figli. Dal 1991 sono non vedente a causa di un incidente d’auto”.
Ci racconti di più di questo avvenimento?
“Fino a quel 28 marzo 1991 la mia vita scorreva bella, spensierata, comoda, interessante, senza pormi mai quesiti su argomenti profondi.
Un giorno, dopo aver sostenuto un esame all’Università, decisi con la mia fidanzata Lara (adesso mia cara moglie), di andare in montagna a Solda, paesino ai piedi dell’Ortles. Qui successe l’inimmaginabile. Sulla via del ritorno, all’altezza di Prato allo Stelvio, imbocco con la mia Peugeot 205 un lungo rettilineo. La strada è sgombera, se non fosse per un camion che procede lentamente davanti a noi. Mi accingo a superare questo mezzo. Mi metto sulla corsia di sorpasso, ma mentre sono al suo fianco il camion, senza preavviso, svolta in maniera decisa a sinistra, per entrare in una piccola via secondaria. Mi accorgo della manovra infelice e immediatamente penso a cosa devo fare. “Ormai la frittata è fatta! Se freno non risolvo nulla. Non mi resta che accelerare, così forse il camion colpisce in modo minore la macchina”. Faccio così e, in effetti, il mezzo urta la Peugeot non sulla portiera di Lara, come sarebbe avvenuto, ma più indietro. In ogni caso l’impatto è violentissimo e la nostra macchina viene scaraventata contro un platano che era sul bordo della strada. Subito la situazione si mostra drammatica. Lara si è fatta poco e niente, ma io sono in fin di vita. Dopo lungo tempo arrivano i soccorsi e vengo portato in elicottero all’ospedale di Bolzano. In volo, sopra Merano, ho anche un arresto cardiaco.
Giunto a destinazione ci si accorge subito che le speranze di sopravvivenza sono minime. Riporto frattura della base cranica, degli zigomi, del palato, del mento, del setto nasale, dei denti, edema ed ematoma cerebrale, schiacciamento polmonare, frattura delle costole, del femore sinistro in dieci pezzi, dei malleoli, schiacciamento del nervo sciatico, rottura dell’arteria giugulare. A quell’epoca a Bolzano non esisteva la neurologia. A complicare il tutto bisogna aggiungere che era giovedì di Pasqua e quindi il personale era ridotto. A questo punto si decide un trasferimento. A Monaco non sembra il caso, perché in quelle condizioni non sarei stato in grado di sorvolare le Alpi. Allora si pensa a Verona. Giunto a Borgo Roma mi accoglie un giovane dottore del reparto maxilofacciale. In dialetto veronese dice: “ghe pensi mi” (ci penso io).
Vengo sottoposto ad un’operazione piuttosto lunga e complicata. Il dottore, dopo l’intervento, era talmente stressato che fumava contemporaneamente tre sigarette. Ho fatto venti giorni di coma. I miei genitori hanno chiesto al dottore come ne sarei uscito. La risposta è stata: “Non lo sappiamo, perché non esistono statistiche. Solitamente non si sopravvive a certi incidenti”. Vorrei anche aggiungere che questo medico aveva perso due mesi prima un fratello in un incidente di macchina e quindi mi aveva un po’ identificato con lui. Così, mi copriva di attenzioni e mi veniva a visitare ogni volta che gli era possibile. Dopo alcuni mesi a Verona sono stato trasferito all’ospedale di Bolzano per altri due mesi. Sono stato sottoposto ad una dozzina di interventi ed ho fatto lunghe e dolorose sedute di riabilitazione. Alla fine i risultati si sono avuti. Fisicamente mi sono rimesso abbastanza bene. Il problema era la vista. L’ematoma e l’edema cerebrale avevano compresso i nervi ottici compromettendo irrimediabilmente la vista. Ci siamo recati anche a Boston negli USA, dove c’era l’ospedale ritenuto migliore in questo ambito, ma anche qui la risposta è stata negativa.
Devo dire che ho avuto la grazia di non disperarmi mai. C’è stato qualche breve momento di sconforto, ma di breve durata, mai in grado di intaccare una tranquillità di fondo”.
Come vivi la tua cecità?
“Sinceramente vorrei dire che non mi definisco cieco, ma ‘non vedente’. Questa non è una pignoleria, ma una differenza sostanziale. Credo che l’essere non vedenti sia un handicap fisico dovuto ad una malattia o ad un incidente; l’essere ciechi, secondo me, riguarda più la sfera etica e morale e non ha nulla a che vedere con il numero delle diottrie. Spesso ci sono tra i non vedenti due eccessi: c’è chi si piange continuamente addosso e c’è chi ha un senso di rivalsa nei confronti del mondo e deve fare il superuomo. Io ho un’opinione diversa. Senza rinnegare il mio handicap, cerco di vivere mettendo a frutto le mie capacità, per avere una vita più piena, ricca e bella possibile. È vero che mi manca un senso, ma me ne rimangono altri quattro. Il messaggio che spesso lancio durante le conferenze che faccio è: “non guardiamo a ciò che ci manca. Guardiamo ciò che abbiamo”. Questo vale sia per i non vedenti che per qualsiasi altra persona. Se cerchiamo solo ciò che ci manca saremmo degli eterni scontenti”.
Come stai ora?
“Ora sono felice. Mi sento realizzato. Ho una famiglia bella con cui condividere le gioie della vita. Ho amici da frequentare e ho la possibilità di vivere in pienezza ogni istante della mia esistenza”.
Cosa ti ha permesso la creatività?
“La creatività è innata. O ce l’hai o non ce l’hai. Non puoi acquisirla o impararla. Detto ciò bisogna sottolineare una cosa: mi capita alcune volte di sentir dire “io non so neppure tenere la matita in mano”. Non è assolutamente vero. Dietro a frasi del genere si nasconde solamente pigrizia. Se è vero che ci sono persone più o meno portate per l’arte è anche vero che tutti possiamo arrivare a dei risultati, anche se minimi. Mi ricordo che una professoressa mi ha detto proprio una frase del genere durante una mia conferenza in una scuola. Le ho chiesto: “Lei cosa insegna?”. “Inglese”. “Bene. Allora tra i suoi studenti ci saranno alcuni che si trasferiranno in America e apriranno in quel Paese la loro attività. Altri andranno in Inghilterra. Altri ancora avranno imparato solo le nozioni base per poter viaggiare o ordinare un pasto. In ogni caso tutti avranno riportato un risultato dal suo insegnamento. Chi avrà la predisposizione per le lingue farà i passi ulteriori, chi non ce l’ha avrà imparato il minimo necessario”.
Cosa ti dà la scultura?
“La scultura è un mezzo straordinario per esprimermi. Attraverso le mie opere desidero instaurare un dialogo con il visitatore. Quando scolpisco metto nel mio lavoro tutto me stesso: desideri, limiti, sogni, ambizioni, delusioni. Spesso mi viene detto che le mie opere “hanno un’anima”. Con questa espressione colorita capisco che le persone hanno percepito che ho realizzato il mio lavoro con trasporto e non in modo asettico. Lavoro marmo, legno, argilla e bronzo. Ogni materiale è adatto per un tipo specifico di lavoro e per trasmettere alcune sensazioni. Cerco sempre di individuare quello più adeguato. Non voglio assolutamente presentarmi come scultore non vedente, bensì come scultore e basta. Questo non perché mi vergogni del mio handicap, assolutamente. Ma, per il fatto di essere non vedente, non voglio né essere avvantaggiato né essere penalizzato. Devo potermi rapportare e confrontare con tutti. Per questa ragione spesso mi consulto con scultori vedenti. Lo faccio alla pari. Non voglio neppure utilizzare la mia cecità come foglia di fico per nascondere i limiti. Se qualcosa non mi riesce mi impegno il doppio per realizzarla e non dico che ciò non mi è possibile”.
Come fai a scolpire da non vedente?
“Questa è una domanda che mi viene posta tante volte. Scolpisco utilizzando il tatto. Si tratta di un senso che deve essere riscoperto. Nel caso mio è fondamentale, ma è importantissimo anche per le persone e gli scultori vedenti. Spesso non viene considerato e utilizzato a sufficienza. In ogni caso devo dare un posto particolare alla sicurezza. Con poche precauzioni si può ridurre il rischio quasi al minimo. Nell’arco di pochi anni sono riuscito ad apprendere diverse tecniche ed a raggiungere un livello che mi permette di esporre i miei lavori sia a livello nazionale che a quello internazionale”.
Che visione hai della vita?
“La vita è un dono immenso. Quando siamo in salute non ci rendiamo conto né di questo valore né del dono della salute, perché la riteniamo normale, quasi dovuta. In ogni caso la vita, secondo me, va amata in ogni forma essa si presenti”.
Cosa ti ha dato e cosa ti ha tolto la cecità?
“Secondo me la cecità, ma la malattia in genere, dà la possibilità di vedere la vita e il mondo in maniera diversa. Si cambia la scala dei valori e delle priorità. Si riesce a scendere nel profondo senza fermarsi alla superficie degli avvenimenti o delle persone. Nel caso mio, non essendo influenzato da un senso così predominante come la vista, sono facilitato ad andare alla sostanza delle questioni. Nell’ambito della scultura la cecità mi ha reso più libero. Mi spiego meglio: volente o nolente la vista ci crea degli schemi. Non avendola sono libero da tali schemi e le immagini mentali che ho dalla mia memoria visiva col tempo spesso si offuscano. Detto ciò, mi ritengo libero di poter interpretare le mie opere e le forme superando molti confini”.
Che uomo sei diventato?
“Sono diventato una persona più riflessiva e più combattiva. Non intendo dire che sono diventato un estremista, ma cerco di individuare i miei limiti e se posso trovo la via per aggirarli, altrimenti ne prendo atto e li accetto. Non vivo da rassegnato, ma desidero sempre migliorarmi. In questo modo voglio rendere la mia vita e quella di chi mi sta vicino più ricca ed interessante”.
Cosa ti ha permesso di superare una situazione dolorosa e difficile come il tuo incidente?
“Ci ho pensato a lungo e ho capito che sono stato avvantaggiato dall’affetto della famiglia. Un altro punto di forza è sicuramente il mio carattere testardo. Importantissima è certamente anche la fede che ho incontrato proprio durante la mia degenza e che mi ha aiutato a vedere diversamente tutto il mio passato e il mio futuro”.
Ci puoi lasciare i tuoi recapiti per vedere i tuoi lavori ed essere al corrente delle esposizioni che farai?
“Certamente. Ho un sito dove pubblico le foto dei miei lavori, alcuni articoli di giornale e alcuni video: www.biancoandrea.it. La mia pagina Facebbok sta crescendo velocemente. La aggiorno ogni settimana. Si chiama “Andrea Bianco scultore”. Lo stesso nome ha anche la mia pagina Instagram.
Vi lascio anche il mio indirizzo e mail, così sono schedato del tutto: andrea.bolzano@gmail.com
Caro Andrea, ti ringrazio per questo dialogo.
“Grazie a te e mando un forte abbraccio a tutti coloro che leggeranno questo scritto. Buona vita gioiosa a tutti!”.

due sculture di Andrea Bianco

due sculture di Andrea Bianco

Andrea Bianco con una sua scultura

Andrea Bianco con due sue sculture

Radiotaxi Verona “impara” la disabilità

Il 14 giugno la consegna degli attestati ai tassisti partecipanti al corso di formazione di “Yeah” per migliorare il servizio dedicato ad utenti disabili

I tassisti veronesi “diplomati” in accoglienza ad utenti disabili, in particolare con disabilità visive. Il 5 giugno, trenta operatori di Radiotaxi Verona riceveranno l’attestato di partecipazione al corso di formazione organizzato da Yeah, ramo della cooperativa sociale Quid, attivo nel supporto agli operatori economici e del turismo per rendere accessibile il loro servizio alle persone con disabilità.

La consegna avverrà in piazza Bra, presso la postazione taxi situata di fronte alla Gran Guardia, mercoledì 14 giugno alle ore 10.15. Nell’occasione, sarà data una breve dimostrazione delle pratiche di accoglienza apprese durante il corso.

Il percorso di formazione si è articolato in alcuni incontri, della durata di circa tre ore ciascuno, nella sede di Radiotaxi Verona, in cui Fabio Lotti e Marco Andreoli – i giovani imprenditori fondatori di Yeah, entrambi esperti in accessibilità e turismo accessibile – hanno fornito sia istruzioni teoriche sulla possibilità di rendere più completo il servizio dedicando attenzione specifica alle persone con disabilità, sia esempi ed esercitazioni pratiche su come rapportarsi con utenti disabili quando prendono il taxi.
Operazioni solo apparentemente banali, dall’accompagnamento, alla salita e discesa dell’ospite dall’auto, al pagamento, sono state esplicate e mostrate grazie al format “Nei panni di…”, ideato da Yeah, che grazie all’utilizzo di bende, mascherine ed altri ausili permette agli operatori di calarsi, appunto, nei panni della persona disabile per comprenderne meglio difficoltà ed esigenze.
“Crediamo sia importante che i nostri taxisti ricevano una formazione adeguata su questi temi – spiega Mirco Grigolato, presidente di Radiotaxi Verona – questo è solo l’inizio di una proficua collaborazione tra Yeah e la nostra cooperativa, unite nel credere in un nuovo modo di intendere il servizio di trasporto”. “Molto spesso l’autista non sa come approcciarsi ai clienti con disabilità, tanto che si possono creare momenti di imbarazzo – spiega Fabio Lotti di Yeah – un servizio è davvero di qualità quando è inclusivo e accessibile a tutti, e questo è ancor più importante in una città a forte vocazione turistica come Verona”. “Attualmente è in fase di ristrutturazione il sito Internet radiotaxiverona.it – aggiunge Marco Andreoli – che grazie a specifici accorgimenti, sarà accessibile a tutti, anche ad utenti con disabilità che utilizzano software appositi per navigare sul web”.

Genova – Segreteria telefonica della Sezione di Genova del 9 giugno 2017

I nostri uffici sono aperti al pubblico lunedì e mercoledì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17.45; martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 14.45.
Si ricorda che è possibile rinnovare il tesseramento all’associazione per l’anno 2017 presso l’ufficio di Via Caffaro 6/1; chi volesse versare la quota associativa tramite trattenuta mensile sulla pensione, può sottoscrivere l’apposita delega presso la nostra sede di Via Caffaro, previo appuntamento.
E’ possibile destinare il 5 per mille delle imposte sul vostro reddito a questa Sezione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti: basta indicare il nostro codice fiscale n. 00465930105 nell’apposito quadro della denuncia dei redditi o della certificazione unica.
Anche quest’anno è possibile avvalersi dei servizi del CAF dell’ANMIL in convenzione; gli interessati possono rivolgersi direttamente al CAF al numero 010 08 99 292 qualificandosi come nostri soci per fissare un appuntamento; il costo va da 5 euro per il semplice modello 730 fino a 15 euro per il modello 730 congiunto di familiare non convivente col socio.
E’ stato pubblicato il bando per la selezione di volontari da impiegare in progetti di servizio civile nazionale: i giovani tra i 18 e i 27 anni possono presentare domanda per prestare il servizio presso la nostra sede entro le ore 14 del 26 giugno 2017.
I volontari del servizio civile sono impegnati nel corso obbligatorio di formazione generale dal 14 al 23 giugno, come da Comunicato n. 80 della Presidenza Nazionale, e in tale periodo non potranno essere disponibili per servizi di accompagnamento; si ricorda che è sempre attivo il servizio di accompagnamento prestato dal gruppo di volontari coordinato da Sabrina Forlin, da contattare al numero 010 43 47 115.
Domenica 11 giugno dalle 16.00 alle 18.30 concerto del Maestro Gianfranco Carlascio “Nel nome di Mozart” presso l’Auditorium Giuseppe Verdi dell’Istituto “David Chiossone”.
Lunedì 12 giugno alle ore 15,15 si riunirà in seduta ordinaria il Consiglio Sezionale presso la sede di Via Caffaro 6-1.
Prossimo appuntamento con il gruppo di auto mutuo aiuto martedì 13 giugno alle ore 15.30; per maggiori informazioni contattare la coordinatrice Beatrice Daziale al numero 340 069 34 55
Ultimo appuntamento con il progetto Spazi ri-vita mercoledì 14 giugno alle ore 10; per maggiori informazioni contattare la coordinatrice Alessia Cotugno al numero 329 64 95 151.
Sempre mercoledì 14 giugno, alle ore 15 su SlashRadio, la trasmissione con argomento Second Sight, il sistema di protesi retinica Argus II, anche conosciuto come occhio bionico o impianto retinico; alle ore 16.30 appuntamento mensile con Dialogo con la Direzione.
Si ricorda che sono disponibili ancora alcuni posti per il soggiorno estivo “Raduno con cani guida” che si svolgerà presso Barcis, in provincia di Pordenone;gli interessati devono iscriversi entro il 15 giugno; per informazioni ed adesioni contattare Elena Ferroni, coordinatrice della Commissione Nazionale Cani Guida, al numero 349 30 22 571
Sabato 17 giugno, nei locali della sede di Via Caffaro 6-1, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 14 alle ore 17, sarà presente la ditta Office Center che presenterà i propri prodotti tiflotecnici.
E’ indetto il concorso per l’assegnazione delle borse di studio “Beretta-Pistoresi”, riservato ai soci fino a 39 anni che si sono diplomati o laureati nel 2016; le domande di partecipazione devono essere inviate alla Presidenza Nazionale dell’Unione entro il 31 luglio 2017.
Si invitano tutti i lavoratori ipovedenti e non vedenti a partecipare entro il 30 settembre al sondaggio online finalizzato a raccogliere dati ed indicazioni sulle tecnologie assistive maggiormente utilizzate e diffuse presso i datori di lavoro che impiegano personale con disabilità visive, in modo da individuare situazioni problematiche sul posto di lavoro ancora oggi non affrontate o non del tutto risolte; per maggiori informazioni consultare il Comunicato n. 84 della Presidenza Nazionale.
L’IRiFoR Regionale Toscano organizza un corso di massaggio olistico, che avrà inizio nel fine settimana del 30 settembre; per maggiori informazioni consultare il Comunicato n. 86 della Presidenza Nazionale.
Prossimo bollettino il 16 giugno 2017.