Laboratori per famiglie al Museo Omero

Tutti a giocare con l’arte e la creatività fra argilla, musica, smalti, libri e colori!

Abbiamo ideato tante proposte accessibili a tutti i tipi di famiglia!

MINI-CORSO CERAMICA CON MAMMA E PAPA’
Saranno 3 incontri dove si scopre e si modella l’argilla…si cuoce e si smalta!
Un mini corso per famiglie, uno spazio intimo dove creare e liberare insieme la fantasia.
Primo ciclo: domenica 15 e 29 novembre e 13 dicembre 2015 ore 9.30 – 11.00.
Il corso sarà attivato per un minimo di 3 famiglie e verrà replicato durante l’anno.
Costo: 20 euro a famiglia. Prenotazione obbligatoria.

E per un pomeriggio al Museo:

GILLA, L’ARGILLA
Insieme a mamma e papà viaggeremo per le sale del Museo alla ricerca di Gilla. In laboratorio tutti pronti a schiacciare, stendere, arrotolare, fare serpenti e girandole! Con l’argilla tutto si può fare, persino quadri, Quadri d’argilla!

LIBRI TATTILI
Al Museo Omero si possono leggere fiabe originali, toccare immagini nuove, scoprire che effetto fa toccare una storia ad occhi chiusi. In laboratorio avrete tutto il necessario per costruire il “vostro primo libro tattile”… sarà speciale, sarà fatto da tutta la famiglia!

CACCIA ALLA NOTA
Le statue del Museo ci hanno fatto proprio uno scherzetto: ascoltando dei brani musicali si sono mascherate! Con mamma e papà riconosci le celebri melodie classiche e i tuoi cartoni preferiti e smaschera le opere nel più breve tempo possibile.

Durata media attività: 1,30 / 2 ore.
Costo laboratori: euro 4 a partecipante. Gratuito: bambini 0 – 4 anni, disabili e loro accompagnatori. Riduzione: Sconto 20% per i possessori di Finestre sull’arte CARD. Prenotazione obbligatoria.

Link: http://www.museoomero.it/main?p=servizi_educativi_famiglie
email didattica@museoomero.it
tel. 0712811935

Torino – Notiziario audio 011NEWS

E’ in rete la nuova edizione del notiziario audio 011NEWS, n. 34/2015 del 25/09/2015.
Di seguito il link:

Tra gli argomenti trattati
E’ uscito il nuovo numero di UICI/011, la rivista quadrimestrale della nostra sezione. Si intitola “Presente-Futuro” e racconta le ultime sfide che ci vedono protagonisti
L’UICI Torino in prima linea nella prevenzione. In occasione della Giornata Mondiale della Vista visite gratuite e un convegno
“Abilitando”: a Bosco Marengo in vetrina le tecnologie al servizio dell’accessibilità

Grazie e buon ascolto

Sport – Quando si dice campione

Sabato 19 settembre 2015 a Roma, Matilde Lauria, (una non vedente assoluta), si è laureata Campione d’Italia di JUDO per la categoria 66 kg.
L’ASD Non ed IpoVEDenti Napoli, presenta la sua campionessa.
Ha 48 anni, ma ha ancora tanto da dare allo sport .
La nostra associazione sportiva è affiliata alla FISPIC Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e ciechi.
La base dei praticanti la specialità del JUDO a livello federale è piuttosto esigua, anche se si nota un certo risveglio di adesioni negli ultimi mesi.
Matilde ha perso la vista in modo graduale ma, affronta la nuova condizione con tantissimo coraggio. Sportiva da sempre, non ha permesso che la cecità la bloccasse nella sua grande passione: il JUDO. Mamma di 3 figli, riesce a conciliare le esigenze familiari e quelle della pratica sportiva.
Ella Si allena con la guida severa del maestro Gennaro Muscariello, che continua a pretendere da lei un impegno assoluto; “nello sport”, dice il maestro, “nessuno ti regala niente e per essere al vertice, si deve lavorare al massimo e l’età può non essere un problema”.

Fish – Quali barriere devi affrontare ogni giorno? Racconta la tua storia di disabilità

La FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap è una organizzazione che raggruppa molte associazioni di persone con disabilità e dei loro familiari. È protagonista da vent’anni di iniziative di impegno civile per i diritti e l’inclusione delle persone ma anche di contrasto al pregiudizio e alla discriminazione basata sulla disabilità.
Anche la FISH da alcuni anni celebra il 3 dicembre, la Giornata internazionale delle persone con disabilità.
Per farlo ancora più efficacemente, quest’anno FISH invita già da questa settimana le persone con disabilità e i loro familiari a raccontare, in prima persona, i troppi ostacoli che ogni giorno devono superare partendo proprio dalla domanda “Quali sono le barriere che devi affrontare ogni giorno? Racconta la tua storia di disabilità”.
Le barriere – descritte attraverso episodi della vita di ogni giorno – possono essere di natura fisica, ma anche legate alla paura, all’isolamento e alla distanza creata intorno alla disabilità stessa.
Per raccogliere e poi far conoscere a tutti queste storie, FISH ha realizzato uno specifico spazio web dove le persone possono raccontare e raccontarsi. Per condividere anche con chi non è disabile gli ostacoli a volte apparentemente impalpabili che vengono affrontati.

http://www.fishonlus.it/latuastoria/

Un racconto corale per condividere, conoscere e abbattere le barriere.

Torino – Iniziative per la Giornata Mondiale della Vista

Visite gratuite in piazza Castello e un convegno sulle malattie oftalmiche degli adulti

Anche quest’anno l’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) di Torino, mantenendo fede ad un impegno che dura ormai da tempo, aderisce alla Giornata Mondiale della Vista, un’iniziativa promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in collaborazione con l’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (IAPB). Per l’occasione l’UICI Torino ha in programma due appuntamenti dedicati alla prevenzione e rivolti a tutti i cittadini
Giovedì 8 ottobre (proprio mentre nei cinque continenti si celebra la Giornata Mondiale della Vista) in piazza Castello, dalle 10 alle 18.30, uno staff di oculisti effettuerà visite gratuite. In particolare verrà misurata la pressione oculare, un parametro fondamentale per la diagnosi di alcune gravi malattie degli occhi come il glaucoma. Questa patologia, che nel mondo colpisce 55 milioni di persone, viene definita “il ladro silenzioso della vista”, perché spesso nella fase iniziale non dà alcun sintomo: solo diagnosticandola in tempo è possibile affrontarla e curarla. Ecco allora l’importanza della prevenzione in strada, a diretto contatto con la gente. L’iniziativa dei controlli gratuiti riscuote sempre notevole successo: nell’edizione autunnale del 2014 sono state visitate più di 200 persone. Al gazebo allestito in piazza Castello sarà inoltre possibile incontrare lo staff UICI Torino, chiedere informazioni, ricevere opuscoli e altro materiale relativo alle malattie degli occhi e alla disabilità visiva.
Venerdì 9 ottobre, presso il Centro Incontri Regione Piemonte (c.so Stati Uniti 23) dalle 16 alle 18 si svolgerà il convegno “Patologie oftalmiche in età adulta: prevenzione, diagnosi, terapia”. L’edizione 2015 della Giornata Mondiale della Vista, infatti, è dedicata in particolare agli adulti e alle patologie che maggiormente li interessano. Il relatore sarà il prof. Savino D’Amelio, direttore del Dipartimento Malattie Oculistiche dell’Ospedale Oftalmico di Torino.
Le iniziative sono realizzate col patrocinio di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Comune di Torino.

Locandina Giornata Mondiale della Vista

Firma Digitale accessibile di Poste e breve storia, di Nunziante Esposito

Autore: Nunziante Esposito

Con sviluppi molto repentini, anche noi disabili visivi possiamo usufruire, in modo sempre più appropriato, delle nuove tecnologie. E questo, ci aiuta tantissimo a vivere molto meglio la nostra disabilità.
A tal proposito, vedi tutti gli apparecchi mobili di nuova generazione quali tablet e smartphone, che ci consentono di portare in tasca uno strumento che, praticamente ci consente di fare tutto quello che fanno tutti: email, navigazione internet, chattare, usare applicativi di ogni genere per farsi aiutare nel quotidiano, quali previsioni, letture di documenti cartacei, eccetera, oltre ovviamente alla possibilità di telefonare ed usufruire degli SMS ormai quasi in disuso.
Di contro, uno strumento giuridico molto importante e che sarebbe dovuto essere già di per se accessibile, proprio per i disabili visivi ed il guadagno di autonomia che consente, ha avuto vicissitudini molto controverse: il dispositivo di Firma Digitale.
Questo strumento già obbligatorio per tutti i professionisti dal 2007, quali Notai, Avvocati, Ragionieri, Fiscalisti, eccetera, a breve dovrebbe essere reso obbligatorio anche per tutti i cittadini, nell’ottica dell’informatizzazione prevista dall’agenda digitale del nostro attuale Governo.
Al di là della obbligatorietà o meno di questo importante strumento giuridico, per noi disabili della vista, questo è uno strumento che ci fa fare un salto di qualità nella privacy mai avuto prima. Infatti, con questo strumento abbiamo la possibilità di firmare qualsiasi atto giuridico senza avere bisogno di testimoni. Insomma, abbiamo la possibilità di leggere personalmente un documento, e solo quando si è certi di quello che stiamo per firmare, possiamo apporre la firma indelebile al documento, come se apponessimo una firma autografa.
E’ chiaro che per poter usare questo strumento giuridico è necessario dotarsi del dispositivo e saper usare un computer.
Personalmente, nell’ambito delle attività della Commissione OSI, mi occupo dell’accessibilità del dispositivo di Firma digitale Accessibile dal 2003, quando la nostra Unione, tramite l’IRIFOR, decise di mettere in campo un gruppo di esperti per tutelare i disabili visivi dai problemi di accessibilità.
L’intento, ovviamente, era quello di far comprendere ai Gestori di questo strumento informatico quali erano i problemi di accessibilità che dovevano far risolvere dai loro programmatori.
Inutile dire che, nonostante la “Legge 4/2004”, detta anche “Legge Stanca”, imponesse già dal 2004 l’accessibilità per software, dispositivi e navigazione Internet, tutti i dispositivi di firma digitali risultarono inaccessibili. Fin dai primi mesi di lavoro, il GDL IRIFOR per la firma digitale, sotto la guida attenta e professionale del compianto amico, avvocato Giorgio Rognetta, analizzò con test accurati i dispositivi di Firma digitale di Poste Italiane e di Infocert, i maggiori gestori di questo strumento giuridico, fornendo ai rispettivi responsabili di settore le indicazioni per le modifiche da apportare ai loro prodotti.
Mentre da Poste Italiane riuscimmo ad avere solo vaghe promesse di intervento, avemmo dopo qualche tempo rispondenza da Infocert che, dopo molta insistenza da parte nostra, fece programmare un software parallelo a quello che usavano tutti. Questo software, nonostante le nostre perplessità, era accessibile e ci consentiva di gestire il dispositivo di Firma Digitale su pendrive.
I timori iniziali, si rivelarono fondati solo dopo appena due anni. Infatti, la probabilità che il software parallelo fosse abbandonato e non più aggiornato si presentò puntuale così come avevamo temuto all’inizio. Nel 2009, si verificò proprio quello che avevamo temuto e che avevamo anche fatto presente ad Infocert: il software accessibile, anche se consente tutt’ora di firmare un documento in modo accessibile, non consente di apporre una firma valida.
Capirete certamente quale fu lo sconforto da parte nostra quando ci rendemmo conto che tre anni di lavoro, fatti assieme ai programmatori per far comprendere quali erano i nostri problemi, erano stati buttati al vento. Inoltre, non ci è stato più possibile avere contatti con qualche responsabile del dispositivo di firma digitale di Infocert, sia perché nel frattempo erano cambiati i dirigenti, sia perché tutte le Camere di Commercio avevano abbandonato la distribuzione di questo dispositivo.
Quando si crede in qualche cosa, e qui stiamo parlando di una di quelle cose molto importanti per la nostra autonomia, non ci si rassegna facilmente, quindi, ho cominciato a pensare di testare i dispositivi di Firma digitale remota che nel 2009cominciavano ad apparire sui siti dei gestori.
Approfittando di una promozione che faceva Poste italiane per i possessori di Postepay e di Bancoposta, ho aderito per poter testare il dispositivo di Firma digitale remota che veniva concesso in modalità gratuita per un periodo di tempo.
Avendo la Postepay ho sottoscritto per un anno in modalità gratuita questo dispositivo di Firma Digitale e ne ho potuto accertare l’accessibilità praticamente totale. Ne ho dato immediatamente informazione tramite i canali associativi ed ho avuto anche la possibilità, tramite il Presidente di Catanzaro, Luciana Loprete, di tenere un corso a 15 persone per insegnare loro l’utilizzo di questo dispositivo. Personalmente l’ho usato dal 2010 allo scorso Agosto 2015.
Alcuni mesi dopo aver tenuto quel corso, mi sono reso conto che Poste Italiane non consentiva più di sottoscrivere il dispositivo, anche se tutti quelli che lo avevano sottoscritto potevano continuare ad usarlo.
Nel frattempo, avendo il timore di perdere di nuovo l’accessibilità di questo strumento che uso ormai dal 2004, mi sono attivato per cercare di contattare qualche responsabile di Poste Italiane cui poter chiedere spiegazioni e, magari, anche cercare di vedere se era possibile continuare a commercializzare il dispositivo di firma remota unico completamente accessibile che stavo in quel momento usando con molta soddisfazione.
Per avere questo contatto, mi sono rivolto alla dr.ssa Giuseppina Russo dei Servizi Integrati di Poste italiane a Napoli, ufficio con il quale sono in contatto dal 2006, quando abbiamo eseguito i test per il terminale ATM intelligente ed accessibile di Poste, ed ho potuto parlare con il dott. Gabriele Pasquarelli, account Manager Vendite Centro-Sud di PosteCom.
La mia prima richiesta che feci al mio interlocutore, una persona squisita e molto attenta ai problemi dei disabili, è stata quella di poter continuare a commercializzare il dispositivo di firma digitale remota che, inconsapevolmente, avevano programmato accessibile in modo completo.
La risposta che mi fu data è stata precisa e perentoria: Il dispositivo di firma digitale remota sarebbe stato dismesso, perché il software “Firma OK” che stavano commercializzando su pendrive era completamente accessibile.
Avendo provato questo software mesi prima ed avendo già constatato che tale software era completamente trasparente allo screen-reader, come d’altronde avevamo già verificato anni prima con il nostro primo approccio con Poste italiane e il loro dispositivo di firma digitale, mi fu molto facile controbattere, dicendo che il software era totalmente inaccessibile.
Il dott. Pasquarelli ha preteso una email che attestasse questa inaccessibilità che andavo affermando. Avuta tale email ufficiale come componente della Commissione OSI, mi ha fatto chiamare dalla ditta Bit4ID, realizzatrice del software.
Dopo il contatto con uno dei responsabili di questa ditta, avendo constatato la massima disponibilità ad accogliere le indicazioni per cercare di rendere accessibile il software che era privo di qualsiasi indicazione per uno screen-reader, mi sono reso conto che questa volta ero stato fortunato ad incontrare queste persone: un dirigente di Poste Italiane molto disponibile ad ascoltarmi e risolvere i nostri problemi ed una ditta con persone molto competenti e capaci di risolvere realmente i problemi presenti in questo software.
Mi sono subito prodigato a dare alla ditta tutte le informazioni che sono solito dare quando qualcuno ci contatta per capire cos’è l’accessibilità per i disabili visivi ed ho collaborato con questa ditta per circa otto mesi, coinvolgendo anche uno degli ipovedenti della Commissione OSI che aveva anch’egli fatto parte del GDL IRIFOR: Massimiliano Martines.
Dopo pochi mesi, in totale ne sono passati nove, abbiamo avuto le modifiche sostanziali al software tali da poterlo usare quasi completamente con gli screen-reader NVDA e Jaws. Forniti gli ulteriori suggerimenti per eliminare i problemi residui, il software è stato reso completamente accessibile con gli screen-reader NVDA e Jaws a fine Luglio 2015.

L’utilizzo del software è di una semplicità unica. In pratica si tratta di una pendrive che contiene al suo interno una sim simile a quelle telefoniche ed una memoria nella quale è contenuto il software portatile per il dispositivo di Firma Digitale. Inoltre, sempre nella memoria della pendrive, sono contenuti i software portatili Mozilla Firefox e Mozilla Thunderbird, nonché i documenti di manualistica per l’utilizzo del dispositivo.
Per chi sa utilizzare in modo sufficiente un computer, con un minimo di apprendimento, può usare questo dispositivo di firma digitale accessibile senza problemi. Inoltre, con i software contenuti nella pendrive, se si aggiunge una versione portatile di NVDA, il possessore del dispositivo può firmare un documento su qualsiasi computer e senza installare nessun software.
Se poi si considera che può avere a sua disposizione su qualsiasi macchina anche i software necessari per poter navigare su Internet e per gestire la propria posta elettronica con i software di casa Mozilla appositamente configurati per le sue esigenze, si capisce immediatamente quali vantaggi si hanno.
Anche se abbiamo dovuto lavorare un poco per far capire alla software-house i problemi di accessibilità che erano presenti nel software, dobbiamo ritenerci soddisfatti, perché ora abbiamo di nuovo un Dispositivo di firma digitale accessibile con il quale salvaguardare la nostra privacy.
Per il raggiungimento di questo obbiettivo, dobbiamo ringraziare la sensibilità e la disponibilità del dott. Gabriele Pasquarelli e la competenza dei programmatori della ditta Bit4ID: il primo per aver imposto alla ditta di rendere accessibile il software, i programmatori per aver realizzato l’accessibilità del software. Sono anni che chiedevo ai programmatori di poter avere un software di questo tipo accessibile e tutti mi hanno sempre preso in giro dicendo che un software Java non consente l’accessibilità.
Come vi renderete conto da soli quando userete questo dispositivo, anche con questi tipi di software l’accessibilità si può fare e la si può fare anche in modo completo, per far usare il dispositivo anche ad un cieco assoluto che riesce ad usare un computer in modo sufficiente.
Per il futuro prossimo, spero che l’IRIFOR farà un programma di divulgazione di questo importante strumento giuridico per tutta l’Unione, partendo proprio dai dirigenti associativi, in modo da evitare di continuare ad usare il dispositivo di Infocert o di Aruba, entrambi inaccessibili.
Purtroppo, tutti quelli che hanno sottoscritto prima di Agosto 2015 un dispositivo di firma digitale su pendrive, si sono trovati tra le mani uno strumento usabile solo con la vista, quindi, sono stati costretti ad usare il dispositivo di firma digitale con l’aiuto di un vedente, quindi, in pratica si fanno firmare i documenti da una persona di fiducia vedente. Questa pratica abbastanza diffusa, mette in seria discussione la privacy di chi accetta di farsi sostituire, e chi si comporta in questo modo molto probabilmente non si rende conto di quello che fa.
In pratica avviene quello che è avvenuto quando ci siamo ritrovati con il dispositivo di firma digitale di Infocert aggiornato e con il software che non potevamo più usare in autonomia come prima. Lo stesso dicasi per il dispositivo di firma digitale di Aruba su pendrive: praticamente il software è trasparente allo screen-reader e lo si può usare solo con la vista.
Ora che l’accessibilità di questo strumento giuridico è reale ed è a portata di mano, la si può chiedere in tutti gli uffici postali, direi che un altro passo avanti importante lo abbiamo fatto e cercheremo di salvaguardarlo con cura per il futuro.

Nunziante esposito
nunziante.esposito@uiciechi.it

Pubblicato in OSI

Rubrica di Slash Radio “Chiedi al presidente”, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Care amiche, cari amici, per non intralciare le trasmissioni della rubrica congressuale da Chianciano a Chianciano, questo mese, eccezionalmente, la nostra rubrica “Chiedi al Presidente” verrà trasmessa mercoledì 30 settembre a partire dalle ore 15,00, fino alle 16,00, sempre tramite il nostro canale web di Slash Radio.
Durante la trasmissione, nel mio ruolo di Presidente Nazionale, risponderò in diretta a tutte le domande che gli ascoltatori vorranno rivolgermi.
Le domande saranno libere, senza filtri e potranno toccare tutti gli aspetti della nostra attività associativa e tutti i temi concernenti la vita dei ciechi e degli ipovedenti italiani. Le modalità di contatto per indirizzare le domande o intervenire in trasmissione, sono:
via email, all’indirizzo chiedialpresidente@uiciechi.it
tramite modulo web, all’indirizzo http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
per telefono, in diretta, ai numeri 06-6998-8353 / 06-6791-758

Vi attendo numerosi per dare vita insieme a un dialogo diretto che possa aiutarci a crescere e a migliorare.

Mario Barbuto

Convegno Nazionale “Leggere: come si può’?”. Roma 1° ottobre 2015. Biblioteca dell’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario. Via Milano, 76. Ore 9.30

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS, in collaborazione con il Centro Nazionale del Libro Parlato, la Biblioteca Italiana per Ciechi “Regina Margherita” di Monza e la Fondazione LIA, Libri Italiani Accessibili, con il patrocinio della Regione Lazio e del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, organizza un  convegno dal titolo:
LEGGERE: COME SI PUO’?
L’evento si terrà a Roma giovedì 1° ottobre ore 9.30 presso la Biblioteca dell’Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario – Via Milano, 76.
RadioRadio sarà media-partner dell’incontro.
Parteciperanno scrittori, giornalisti, personalità del mondo dello sport, dello spettacolo e della cultura tra i quali ci piace qui segnalare  il Prof. Mario Tozzi, autore del libro “Tecnobarocco” e la scrittrice Sara Rattaro, vincitrice del Premio Bancarella 2015.
Nel corso dell’incontro consegneremo un riconoscimento simbolico a tre volontari donatori di voce che operano da tantissimi anni a favore del nostro Centro Nazionale del Libro Parlato e ad alcuni nostri fantastici speakers, collaboratori di lunga data.
E’ inoltre previsto un percorso guidato che ci consentirà di conoscere preziosi reperti custoditi all’interno del Museo della Storia e della Conservazione del Libro.
I cani guida sono bene accetti.
Vi invitiamo a partecipare numerosi.
Di seguito, il programma completo dell’evento.
9.30 Apertura dei lavori
Luisa Bartolucci
Direzione Nazionale Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS
Ilario Di Giovambattista
Direttore Editoriale RadioRadio

9.35 Saluto di Marina Bicchieri
Direttore del Laboratorio di Chimica dell’Istituto Centrale per il Restauro
e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario

9.45 Saluto di Mario Barbuto
Presidente Nazionale Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS

9.50 Saluto di Pietro Piscitelli
Presidente Biblioteca Italiana per Ciechi “Regina Margherita”

9.55 Saluto di Cristina Mussinelli
Segretario Generale Fondazione LIA

10.00 Mario Tozzi
Scrittore, geologo e Primo Ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche
Presentazione del volume “Tecnobarocco”

10.30 Salvatore Romano
Direzione Nazionale Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS
Modalita’ e criticita’ nell’accesso alla lettura di ciechi e ipovedenti

10.55 Giacomo Elmi
Capo Servizio Centro Nazionale del Libro Parlato
Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS
Centro Nazionale del Libro Parlato: la pagina si fa voce

11.10 Susanna Marcellini Giornalista e scrittrice
Roberto Pruzzo Opinionista
Sandro Tovalieri Allenatore
Presentazione del volume: “Bomber”. La storia di un numero nove normale (o quasi)

11.35 Coffee break

11.45 Maria Rita Zaldini
C.d.A. Biblioteca Italiana per Ciechi “Regina Margherita”
La Biblioteca per Ciechi “Regina Margherita”: una istituzione al servizio dell’istruzione e della cultura

12.05 Roberto Renga Giornalista e scrittore
Chiara Bottini Scrittrice
Stefano Molinari Attore
Presentazione del volume: “La partita del diavolo”

12.30 Cristina Mussinelli
Segretario Generale Fondazione LIA
Fondazione Lia: lettura accessibile e digitale

12.50 Sara Rattaro Scrittrice
Presentazione del volume: “Niente e’ come te” (Premio Bancarella 2015)

13.20 Premiazione volontari e speaker del Centro Nazionale del Libro Parlato dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS

13.35 Presentazione percorso guidato al materiale della collezione dell’ICRCPAL a cura del Laboratorio di Restauro, Direttore Lucilla Nuccetelli

Conclusioni

Al termine: percorso guidato

Per informazioni e prenotazioni:
E-mail ustampa@uiciechi.it
Tel. 06-6998-8350 – 06-6998-8376 – 06-6998-8339 – 06-6998-8417.
L’evento verrà trasmesso in streaming audio dalla nostra Slashradio.
Per ascoltarci, andare al seguente link:
http://www.uiciechi.it/ascoltaslashradio.asp
oppure raggiungerci dalla pagina web
http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp
e seguire il link “ascolta la trasmissione”

Cittadini innanzitutto! – La parola ai diritti. Dall’Assistenza alla Cittadinanza consapevole, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Questo il titolo scelto per il XXIII Congresso dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti che si terrà a Chianciano Terme dal 5 all’8 novembre.
Questo il tema che caratterizzerà l’appuntamento congressuale e coinvolgerà positivamente l’intero corpo associativo nei prossimi cinque anni.
Un tema forte, significativo, unificante. Preliminare a ogni ulteriore azione rivendicativa di tutela della categoria e portatore di progresso civile.
Un tema che può essere proposto, accolto e condiviso all’interno di quel fronte ampio e variegato che abbiamo voluto chiamare della «solidarietà sociale», al fine di compiere significativi passi verso l’auspicata azione comune e coordinata in grado di dare peso ed efficacia sempre maggiori alla nostra funzione di rappresentanza dell’intero mondo della disabilità.
Un tema di fondo e di principio, dal quale partire per declinare in modo coerente la gamma dei diritti umani basilari non negoziabili quali il diritto all’istruzione, al lavoro, alla cultura, alla mobilità, alla dignità, alla cittadinanza.
Un messaggio forte e chiaro da affidare in eredità ai dirigenti associativi che il congresso vorrà eleggere, in totale libertà e nella sua sovranità.
Una cornice caratterizzata da quasi cento anni di Storia associativa unitaria, entro la quale ricollocare tutte le nostre iniziative finalizzate alla tutela e alla rappresentanza dei ciechi e degli ipovedenti italiani.
Un messaggio di chiarezza, di unità e di speranza che vogliamo condividere con tutti i partecipanti al congresso e che desideriamo porre alla base di ogni nostra futura attività associativa, fedeli alla tradizione e promotori del rinnovamento, nel solco tracciato dal «padre fondatore» e dai nostri predecessori i quali hanno voluto una Unione tanto più solida e coesa in quanto strutturata intorno a una piattaforma di princìpi e di valori, quale base di ogni quotidiana rivendicazione.
Animati dalla forza dell’azione rinnovatrice e sorretti dalle nostre tradizioni di unità, guardiamo dunque con fiducia all’imminente appuntamento di Chianciano, con l’orgoglio dell’appartenenza alla più antica organizzazione di difesa delle persone con disabilità, con la consapevolezza della responsabilità sociale e del dovere personale che siamo obbligati a interpretare, con la certezza di muovere un altro passo nella giusta direzione verso il nostro futuro, come sempre, protagonisti attivi del nostro destino.
Mario Barbuto

Centro di Documentazione Giuridica – I decreti attuativi del Jobs Act e le novità per il collocamento mirato, di Paolo Colombo

Autore: Paolo Colombo

Luci ed ombre

Il decreto legislativo attuativo del Jobs Act (legge n. 218 del 10 dicembre 2014) del 4 settembre u.s.  ha rivisto la procedura del collocamento mirato apportando sensibili modifiche al sistema per l’ingresso al lavoro delle persone con disabilità.

Le aziende potranno assumere tramite chiamata nominativa e godranno degli  aumenti degli incentivi se assumono persone con disabilità.

Il decreto del 4 settembre 2015 dal titolo  “Disposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità” ha previsto, infatti  la razionalizzazione e la semplificazione dell’inserimento mirato delle persone con disabilità, al fine di superare i problemi di funzionamento che la disciplina vigente evidenziava.

Esso inoltre ha introdotto la possibilità per i datori di lavoro privati di assumere i lavoratori con disabilità attraverso la richiesta nominativa, anche se non possono effettuare l’assunzione diretta, in quanto comunque potranno essere assunti solo i disabili inseriti in apposite liste.

Interessante è anche la norma che ha introdotto la possibilità di computare nella quota di riserva i lavoratori disabili che abbiano una riduzione della capacità lavorativa di una certa entità sebbene  non siano stati assunti tramite le procedure del collocamento mirato.

Saranno quindi  conteggiati nella quota di riserva obbligatoria i lavoratori con una riduzione della capacità lavorativa superiore al 60%, se fisica, o al 45%, se psichica, anche se non sono stati assunti tramite il collocamento obbligatorio.

Vantaggiosa per i datori di lavoro è pure  la modifica alla procedura per la concessione dell’incentivo per le assunzioni dei disabili, con la previsione di una corresponsione diretta e immediata dell’incentivo al datore di lavoro da parte dell’INPS mediante conguaglio nelle denunce contributive mensili.

Inoltre, sono stati rafforzati gli incentivi per l’assunzione dei disabili intellettivi e psichici, prevedendo una durata  degli stessi più lunga (fino a 5 anni).

Per scoraggiare le aziende che non rispettano l’obbligo di assunzioni riservate, rimane il regime delle sanzioni pecuniarie (multa di € 62,77 al giorno per le aziende non in regola)

In un precedente articolo a commento dei dati diffusi nell’ultima relazione del Parlamento sulla legge 68 si segnalò di come il numero degli iscritti agli elenchi unici provinciali del collocamento obbligatorio nel 2013, fosse sensibilmente aumentato sebbene gli avviamenti al lavoro delle persone con disabilità pari a  18.295 unità, avesse segnato un nuovo minimo storico rispetto al precedente dato del 2009 che aveva segnalato un numero di avviamenti pari a 20.830.

Si spera che le nuove regole volte ad incentivare la chiamata nominativa rispetto alla chiamata numerica, che tuttavia resta, possa agevolare, facilitandolo,  l’inserimento lavorativo dei disabili.

Fino a questo momento l’assunzione di lavoratori disabili avveniva tramite chiamata nominativa per le aziende da 15 a 35 dipendenti, (quindi con obbligo di assumere una sola persona disabile), e chiamata numerica (l’azienda fa riferimento alle liste di collocamento dei Centri per l’impiego) per le aziende con 36 dipendenti o più.

Nel caso di aziende da 36 a 50 dipendenti, il primo lavoratore disabile obbligatorio poteva essere selezionato con chiamata nominativa, mentre il secondo con chiamata numerica.

A partire dall’entrata in vigore del decreto, tutte le assunzioni potranno essere fatte con chiamata nominativa.

Inoltre il decreto legislativo di semplificazione, attuativo del Jobs Act, prevede che dal 1° gennaio 2017 i datori di lavoro che occupano da 15 a 35 dipendenti sono tenuti in ogni caso ad avere alle loro dipendenze un lavoratore con disabilità.

L’obbligo per le aziende di assumere un lavoratore disabile, scatta ancora solo per le aziende che hanno almeno 15 dipendenti. Ma la novità si sostanzia nel fatto che, mentre prima l’obbligo partiva solo in caso di nuove assunzioni, ora il semplice fatto di avere dai 15 ai 35 dipendenti impone al datore di lavoro di avere alle proprie dipendenze lavoratori disabili, secondo le quote di categorie protette stabilite.

Tale previsione normativa  viene estesa anche ai partiti, ai sindacati e alle associazioni senza scopo di lucro.

Queste in sintesi le novità introdotte dal decreto attuativo del Jobs Act in materia di collocamento mirato.

Il decreto presenta comunque non solo luci ma anche ombre. Malgrado i dati positivi segnalati va detto che rimane, comunque, l’amarezza per la mancanza di unità nel mondo delle persone disabili e per la completa noncuranza da parte del governo nel recepire le osservazioni che il Parlamento e un po’ tutte le associazioni disabili,  chi più chi meno, avevano formulato per migliorare il testo.

Probabilmente il decreto produrrà qualche assunzione in più di lavoratori disabili, ma altamente probabile, malgrado il previsto rafforzamento degli incentivi per i datori di lavoro, sarà la discriminazione dei lavoratori disabili più gravi.

 

Paolo Colombo