Sabato 14 novembre IRIFOR sarà presente in via Belenzani a Trento con l’Unità Mobile Oftalmica, il camper adibito ad ambulatorio oculistico itinerante, a bordo del quale l’equipe specializzata della Cooperativa offrirà screening visivi gratuiti alla popolazione.
La giornata è organizzata in collaborazione con IAPB Italia Onlus (la sezione italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità) per la prevenzione della retinite diabetica, una malattia oculare purtroppo molto diffusa, a causa dei troppi zuccheri presenti nel sangue. Il diabete, infatti, se non diagnosticato in tempo può causare danni molto gravi anche alla retina.
Il 14 novembre è la Giornata mondiale del diabete e dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 16.30 IRIFOR sarà presente per diffondere l’importanza della cultura della prevenzione. Ci sarà, oltre all’Unità Mobile Oftalmica, un gazebo con materiale informativo relativo alle principali patologie visive, concentrando l’attenzione soprattutto sulla retinite diabetica.
“La retinopatia diabetica – ha affermato l’avv. Giuseppe Castronovo, Presidente della IAPB Italia onlus – è una malattia diffusissima in Italia e nel mondo, i cui danni sono però prevenibili: una diagnosi tempestiva consente di salvare la vista, purché si consultino gli specialisti e si osservino rigorosamente le cure. Il diabete è una malattia correlata anche alla cattiva alimentazione, specialmente quando è eccessiva (al contrario della xeroftalmia, legata alla malnutrizione, causata da una carenza di vitamina A). Ancora una volta, pertanto, teniamo a ribadire che la prevenzione salva la salute e, con essa, anche il bene della vista”.
Archivi autore: Simona Sciaudone
Girando tra le scuole di Napoli e provincia, di Silvana Piscopo
Da qualche mese, essendomi offerta a svolgere incontri con le scuole in cui sono inscritti studenti non ed ipovedenti, ho avuto modo di confrontarmi con vari consigli di classe per affrontare problematiche di varia natura: da come impostare i piani didattici personalizzati, a come promuovere relazioni corrette e costruttive tra ragazzi vedenti e non, tra scuola e genitori che spesso oscillano tra eccessi di diffidenza o forme di timore reverenziale ho potuto, comunque, sperimentare che, nonostante la naturale variabile di qualità e competenze, capacità maggiore o minore di approcci diretti e-o mediati, tutti i docenti si sentono rassicurati quando qualcuno di noi va nel luogo dove loro lavorano, gli si rivolge non per esercitare ruoli giudicanti, ma per offrire spunti, per offrirsi come persona che ha sperimentato e sperimenta a partire da se stessi, quelle pratiche di vita, di educazione, di crescita che propone di utilizzare nel lavoro quotidiano da costruire nelle scuole.
Creare fiducia tra insegnanti e le persone dell’Uici che si occupano di istruzione, educazione e cultura di studenti non ed ipovedenti è condizione basilare se si vuole tutelare i nostri ragazzi, ma la fiducia si conquista sapendo gestire al meglio i piccoli e consueti conflitti tra le parti in causa: alunni, genitori, docenti, mettendo in campo tutte le proprie risorse pratiche e teoriche che ciascuno ha acquisito ed acquisisce nel corso della vita personale, lavorativa, di impegno sociale, professionale.
Ho esperienza lunga ed impegnativa nel mondo della scuola e, dunque, per me non è tanto difficile individuare le modalità più efficaci per costruire ponti tra le tradizionali parti e controparti che in tutte le scuole tenderebbero ad inventarsi muri e trincee, ma la nostra associazione è fatta da tante persone che dedicano con passione e volontà il proprio tempo e le proprie energie non disponendo di specifiche conoscenze circa la complessità di rapporti, norme giuridiche, regolamenti interni e, soprattutto, equilibri variabili che possono agitare negativamente o stimolare positivamente l’uno o l’altro Consiglio di classe.
Per tutte queste ragioni io mi permetterei di indicare al gruppo dirigente che si appresta a dare corpo e gambe a quanto le teste hanno prodotto nelle risoluzioni congressuali, una priorità: fare formazione a tappeto per tutti i dirigenti sezionali che si occupano di inclusione scolastica, utilizzando tutti i canali possibili per coinvolgere proprio tutti dal sud al nord e senza usare procedure da convegni, o da trasmissione dall’alto di contenuti meramente manualistici.
Buon lavoro al Presidente e alla nuova squadra che dovrà meritare non solo la fiducia degli elettori ma di tutti noi.
Diabete più in vista! 14 novembre 2015 Santa Maria Capua Vetere, di Vincenzo Del Piano
La retinopatia diabetica è una patologia che colpisce i pazienti affetti da diabete da più di 8 anni.
In Italia vi sono circa 3 milioni di diabetici: di questi, circa 2 milioni sono soggetti a lesioni retiniche e di cui circa (2/300.000 sono soggetti a gravi diminuzioni del visus.
All’inizio il paziente non nota disturbi e solo l’esame del fondo dell’occhio praticato da un oculista potrà evidenziare la presenza di piccolissime emorragie della retina e degli essudati, cioè piccoli depositi di sostanza grassa.
Le lesioni iniziali della retinopatia diabetica non danno generalmente sintomi soggettivi; con il progredire delle lesioni. la persona nota delle “mosche volanti” e degli annebbiamenti. In genere, in assenza di cure, la vista diminuisce progressivamente, senza contare che le emorragie che colpiscono l’occhio ed il vitreo sono causa della diminuzione brusca dell’acutezza visiva. Per questo motivo è indispensabile far eseguire l’esame del fondo oculare una volta all’anno a tutti i soggetti diabetici… il presidente della U.I.C.I. Caserta, avv. Cannavate precisa: “La cecità genera infatti, per induzione, minorazioni subordinate a carico di funzioni psicofisiche ad essa coordinate quali: la perdita di senso dell’orientamento nel tempo e nello spazio, lo scoordinamento nella gestualità espressiva, la tendenza all’isolamento nella vita di relazione, la perdita della mobilità personale.
Non a caso l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la cecità “minorazione della mobilità”, intendendo con il termine mobilità non solo il dominio psichico e fisico della motricità, ma più ampiamente la completa autonomia della propria esistenza”.
Per questo motivo L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Caserta in occasione della giornata mondiale della prevenzione del diabete che si celebrerà su tutto il territorio nazionale sabato 14 novembre p.v., in collaborazione con l’Agenzia Internazionale della Prevenzione della cecità, organizza a Santa Maria Capua Vetere la giornata mondiale del diabete: Diabete più in vista!
Tutta la cittadinanza sabato 14 novembre dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30 potrà effettuare uno screening visivo gratuito, finalizzato alla prevenzione delle principali patologie che provocano la cecità, presso l’unità mobile oftalmica collocata nello spazio antistante la villa comunale, dove inoltre, grazie ai volontari e al loro importante impegno sociale saranno distribuiti opuscoli informativi.
Continua il presidente U.I.C.I. Caserta: l’U.I.C.I. non tutela solo i diritti e gli interessi morali e materiali di chi vive una disabilità visiva, bensì si propone alla società con azioni di educazione alla prevenzione, affinché si riducano sempre di più, la dove è possibile, i danni patologici causati da malattie visive invalidanti, una diagnosi tempestiva consente di salvare la vista, purché si consultino gli specialisti e si osservino rigorosamente le cure..
L’evento vuole sostenere soprattutto i soggetti che per vari motivi non possono monitorare lo stato di salute dei propri occhi ed in questa giornata soprattutto per chi soffre di diabete.
Per info:
U.I.C.I. Caserta via V. Lupoli 40, 81100 Caserta Tel. : 0823.355762 email: uicce@uiciechi.it
Progetto V.I.S.I.ON, di Giovanna Virga
La sezione provinciale di Palermo dell’Unione dei Ciechi e degli Ipovedenti è partner ufficiale del progetto V.I.S.I.ON insieme all’EBU (European Blind Union).
Dal 10 al 14 novembre Palermo ospiterà gli esperti teatrali provenienti dal Regno Unito e dalla Bulgaria che lavoreranno a contatto con i ragazzi non vedenti e ipovedenti delle attività extrascolastiche dell’UICI, nel primo workshop internazionale, durante il quale sarà messo a punto il metodo, presso i locali dell’Istituto dei Ciechi Florio e Salamone, dove ai dieci ragazzi dell’UICI si aggiungeranno anche un piccolo gruppo di semiconvittori del Florio e Salamone.
V.I.S.I.ON è un progetto ERASMUS+, nuovo programma europeo nel campo dell’educazione, formazione, gioventù e sport per il periodo 2014-2020. Il progetto V.I.S.I.ON mira alla creazione di un metodo per l’insegnamento “dell’autoconsapevolezza e dello spazio intorno a sé” attraverso l’espressione teatrale l’interazione con il palco, la musica, i suoni naturali e il contatto della pelle. Lo scopo è quello di fare in modo che i beneficiari – bambini e ragazzi non vedenti e ipovedenti dagli 11 ai 17 anni – possano superare le proprie barriere attraverso l’approccio teatrale e artistico per migliorare la sicurezza in se stessi e la loro interazione con la società. Il progetto prevede lo sviluppo di un metodo di formazione e allenamento teatrale con la partecipazione di almeno 10 bambini e ragazzi non vedenti di ogni paese partner per poi testarlo in una serie di workshop organizzati nelle scuole dei diversi paesi coinvolti. I workshop di teatro sono stati attivati in Bulgaria (Sofia e Veliko Tarnvo), Galles (Cardiff) e Italia (Palermo). In Italia i referenti e coordinatori del progetto sono Casimiro Alaimo e Stefania Vitale.
Con questo metodo si vuole dimostrare alle autorità e ai corpi pubblici quanto l’uso della formazione teatrale risulti essenziale per il sostegno delle persone non vedenti o con disabilità in generale a livello nazionale ed europeo.
Il progetto continuerà nell’ultima settimana del mese di marzo 2016 con la partecipazione dei ragazzi non vedenti provenienti dal Regno Unito e dalla Bulgaria ospitati presso il Florio e Salamone grazie all’ organizzazione e al supporto dell’Unione Italiana dei Ciechi di Palermo.
Sostegno o docente di sostegno, di Luciano Paschetta
Alcuni giorni fa ho letto questa sconcertante notizia: “VIBO VALENTIA. Va a scuola da otto anni e nessuno dei suoi insegnanti di sostegno conosceva o conosce l’unico sistema di lettura e scrittura che può usare, il Braille.”, e mi sono venute spontanee alcune considerazioni.
Ormai sono pochi coloro che ricordano come si è venuto evolvendo il processo di istruzione dei disabili visivi : ripercorriamone brevemente i momenti principali.
Il processo di scolarizzazione dei disabili visivi è diventato “istituzionale”, ossia i programmi di insegnamento sono stati definiti a livello nazionale, a partire dalla riforma Gentile del 1923 che come noto ha interessato l’intero sistema scolastico e che , con specifica normativa del 1925, si è anche occupata dell’istruzione degli alunni con disabilità visiva e, come vedremo, non in modo emarginante, bensì attraverso un modello formativo “integrato “ante litteram” nelle scuole comuni dei ragazzi non vedenti.
La normativa del 1925 prevedeva che i bambini con disabilità visiva frequentassero nelle scuole elementari speciali, operanti negli istituti per ciechi, solo il primo ciclo della scuola elementare (fino alla terza), mentre dalla quarta elementare i ragazzi proseguivano gli studi prima nelle scuole elementari prossime all’istituto, poi nelle scuole medie della città e così fino al termine della scuola superiore.
In tal modo negli anni Trenta e Quaranta centinaia di giovani disabili visivi hanno frequentato con successo le scuole di tutti, senza la presenza di nessun insegnante di sostegno. I ragazzi con disabilità visiva, verranno poi “costretti” alla frequenza fino in quinta elementare delle scuole speciali, a partire dal 1953 dalla legge che aveva statalizzato le scuole elementari per ciechi e nel 1963, con l’avvento della scuola media unica, grazie ad una interpretazione surrettizia della legge, si trovarono “obbligati” a frequentare la nuova scuola media unica speciale, nata dalla trasformazione delle preesistenti scuole speciali di avviamento professionale annesse agli Istituti per ciechi.
Fu questo il “momento buio” del processo di scolarizzazione dei ragazzi con disabilità visiva, un momento che, senza alcuna motivazione pedagogica, vide protrarsi la loro “chiusura” nelle scuole speciali, dagli iniziali tre anni, per tutti gli otto anni dell’obbligo scolastico e fino alla soglia della scuola superiore. Da questa situazione è partito nel ’68 il movimento dei genitori per il recupero del diritto all’inclusione scolastica dei disabili visivi, un diritto che era stato “scippato” ai loro figli da provvedimenti che erano stati ispirati più dalla necessità di salvaguardare le istituzioni scolastiche, che dalla riflessione tiflopedagogica. Fu così che, un anno prima della legge 517 , nel ’76 con la legge 360, i disabili visivi vinsero la battaglia e “recuperarono” il diritto all’inclusione scolastica nella scuola di tutti.
Un altro momento da analizzare per comprendere l’evoluzione del processo di scolarizzazione dei nostri ragazzi è ciò che avviene in seguito all’emanazione nel 1977 della legge 517. Questa introduce come “strumento” primario per l’integrazione dei ragazzi con disabilità la figura di “sostegno”: un docente che doveva supportare il consiglio di classe nella programmazione didattica inclusiva , figura che, ovviamente, venne richiesta anche là dove vi erano alunni con disabilità visiva , ma a condizionare l’evoluzione del modello di inclusione di qui in poi sarà il “focus” della legge, mirato all’integrazione degli alunni con disabilità intellettiva e ritardi di apprendimento. A questo fine viene organizzata la formazione dei docenti di sostegno , dapprima in modo confuso e disomogeneo, ma, grazie alla presenza nella stragrande maggioranza dei casi di disabili con ritardi di apprendimento, via, via , negli anni ’80 , si veniva affermando una formazione, sì sulle tematiche relative alla disabilità, ma con una impostazione sempre più “generalista” e sempre meno attenta ai bisogni specifici derivanti dalle diverse tipologie di disabilità . E’ così che a fianco dei nostri ragazzi troviamo, sempre più spesso, insegnanti che poco o nulla sanno di tiflopedagogia e tiflodidattica e la cui opera, ispirata ad un “buonismo” protettivo, a volte favorirà addirittura l’isolamento dell’alunno dal contesto della classe.
Nella Scuola superiore , “chiusa” agli alunni con deficit di apprendimento, i nostri ragazzi in quegli anni continuavano a frequentare con successo le lezioni nelle classi comuni integrandosi sia sul piano scolastico, sia su quello della socializzazione, secondo il “vecchio” modello senza alcun docente di sostegno. Dopo la sentenza della Corte Costituzionale del 1988, che sanciva il diritto di inclusione scolastica di tutti i disabili in ogni ordine di scuola, anche qui si affermava il modello di inclusione “centrato” sul docente di sostegno e, conseguentemente, a partire dagli anni ’90 anche i disabili visivi iscritti nelle scuole superiori, cosa mai successa fino ad allora, si vedranno affiancare un docente di sostegno ed assisteremo ad una vera e propria “involuzione” del processo di inclusione.
Un’altra causa di involuzione è da ricercarsi anche nella “dispersione” delle competenze tiflopedagogiche e tiflodidattiche: l’istituto Romagnoli di Roma. Senza più il suo fondatore, il grande Augusto Romagnoli prematuramente scomparso nel 1948, è diventato sempre meno autorevole, incapace di continuare ad essere il punto di riferimento per sensibilizzare i “circoli culturali”, l’università e gli intellettuali sulle tematiche dell’educazione e dell’integrazione sociale dei disabili visivi , e dagli anni ’70 , incapace di “leggere il cambiamento”, inizia il suo declino con la progressiva perdita di prestigio, quale centro di ricerca tiflopedagogica, fino a giungere, negli anni ’90 alla sua chiusura di fatto.
Negli anni ’70 e ’80, mentre l’Unione Italiana dei Ciechi manteneva una posizione di “attesa” e contradditoria verso l’inclusione, la Federazione delle istituzioni pro ciechi, refrattaria al processo di integrazione, si era chiusa sempre più in se stessa diventando sempre più autoreferenziale, rimanendo anch’essa ai margini del movimento di rinnovamento culturale e scientifico della psicopedagogia che in quel periodo caratterizzava le università italiane.
Questa “assenza” della tiflologia nel dibattito psicopedagogico in corso e il numero proporzionalmente “insignificante” di disabili visivi in rapporto alla totalità dei disabili, inseriti nei vari ordini di scuola (circa il 2%), fa crescere l’idea della formazione polivalente e della necessità di superare le specializzazioni dei docenti di sostegno e sarà in questo clima culturale che verranno definiti i principi fondanti della legge quadro 104 del 1992, dove l’attenzione alle specificità per ciechi e sordi viene demandata all’“assistenza alla comunicazione”, senza però che venissero definiti né il profilo professionale , né il percorso formativo degli assistenti alla comunicazione con l’inevitabile conseguenza che anche questi ruoli furono affidati ad educatori privi di competenze specifiche.
Sarà solo nel Convegno di Taormina del 1992 che l’unione Italiana dei Ciechi, superati i precedenti tentennamenti, indicherà nel modello di inclusione la modalità di scolarizzazione dei disabili visivi e inviterà gli istituti a diventare centri erogatori di servizi a sostegno dell’integrazione scolastica. Fu questa una svolta importante anche se giunta in ritardo e se sarà realizzata in modo disomogeneo dalle varie realtà, perché significava prendere consapevolezza dell’importanza di recuperare l’esperienza tiflopedagogica delle nostre istituzioni per metterla a servizio del processo di inclusione.
Oggi, constatato il livello assolutamente insoddisfacente dell’inclusione scolastica dei ragazzi con disabilità visiva, partendo proprio da queste riflessioni sulla “nostra storia”, dobbiamo trovare il coraggio di andare oltre, il coraggio di dire che ai nostri ragazzi questo modello che è passato a fornire da meno di 13 ore medie settimanali dei primi anni ’90 , le attuali 25 ore medie settimanali di sostegno, e che, come tale ha degli elevatissimi costi, non è servito a garantire ai nostri ragazzi una positiva frequenza delle scuole, né a favorire una loro reale inclusione sociale. Dobbiamo trovare il coraggio di dire ai genitori che il rapporto uno a uno non serve a migliorare la qualità dell’inclusione dei propri figli e che è dimostrato che non è l’aumento delle ore di sostegno ad elevare il livello dell’inclusione. Dobbiamo trovare il coraggio di dire che dopo i primi anni della scuola primaria non serve un modello di inclusione imperniato sull’affiancamento di un insegnante di sostegno ma serve un modello incentrato su “servizi” di sostegno in grado di mettere i ragazzi nelle condizioni di seguire autonomamente le lezioni dei docenti titolari. Dobbiamo trovare il coraggio di proporre un modello che tenga presente che per garantire il successo scolastico di un alunno con disabilità visiva, non serve il docente di sostegno, ma serve un sostegno che non sottragga l’allievo all’insegnamento dei docenti titolari, ma fornisca loro le condizioni perché essi riescano ad interagire positivamente con lui. Dobbiamo trovare il coraggio di dire che per l’inclusione scolastica di un disabile visivo Serve un sostegno alla scuola che fornisca i libri di testo in braille, ingranditi o accessibili; serve un sostegno per insegnare l’uso del pc con le periferiche assistive al momento giusto; serve un sostegno per una educazione all’autonomia personale , di lavoro e di movimento per rendere capaci gli alunni con disabilità visiva ad essere sempre più autonomi negli spostamenti e nel lavoro didattico; serve un sostegno per illustrare ai docenti titolari l’uso degli strumenti e dei sussidi didattici specifici; serve un sostegno con specifiche competenze per rendere efficaci gli insegnamenti di discipline particolari quali l’educazione musicale ed artistica .
E’ questo tipo di sostegno che ha permesso ai nostri ragazzi in passato di frequentare autonomamente e con successo la scuola di tutti senza docenti di sostegno, ed è questi servizi che l’Unione e gli “enti collegati” , facendo squadra e lavorando ad un comune progetto, dovrebbero fornire per i nostri ragazzi.
Per raggiungere questo obiettivo è necessario pensare ad una loro federazione che possa diventare un’ autority delle scienze tiflopedagogiche capace di essere: il luogo della ricerca, del rilancio, della diffusione e della formazione tiflopedagogica e tiflodidattica e di essere un riferimento autorevole per scuole ed università sulle metodologie e gli strumenti per l’inclusione scolastica dei disabili visivi.
Un sogno? Forse, ma ,…”Se a sognare sei solo, il sogno resta un sogno, ma se a sognare siamo in tanti, il sogno può diventare realtà.”.
“Basilicata. Una terra da scoprire”: una guida per disabili visivi
Una Basilicata inclusiva per vedere oltre. Un turismo accessibile per non vedenti ed ipovedenti che punti al superamento delle barriere percettive a partire dallo strumento principale e più tradizionale per scoprire una destinazione: la guida. Nasce così “Basilicata. Una terra da scoprire”, prodotto editoriale fresco di stampa e frutto di un accordo di cooperazione tra Agenzia di Promozione Territoriale della Basilicata e Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) – sezione lucana, che sarà presentato ufficialmente alla Mostra “Facciamoci vedere” allestita in occasione del XXIII congresso Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli ipovedenti in programma a Chianciano Terme i prossimi 6 e 7 novembre.
I contenuti di promozione e comunicazione turistica sono resi fruibili attraverso linguaggio braille, caratteri grandi e audioguide, valido supporto tattile e uditivo in situazioni di cecità e ipovisione che pregiudicano mobilità e capacità di orientamento spaziale con conseguenti problemi nella fruizione delle risorse territoriali regionali. Itinerari di “avvicinamento”, che includono una breve esposizione storica del sito, la descrizione del paesaggio e degli elementi presenti (manufatti, architetture, musei, ecc.), guidano l’esplorazione e integrano l’informazione rendendola accessibile e favorendo il consolidamento della relazione tra narrazione ed esperienza concreta. La prima sezione della guida comprende estratti di pubblicazioni a cura dell’Apt; la seconda racchiude “Esperienze di viaggio raccontate da chi non vede o vede poco” di proprietà dell’UICI.
“L’iniziativa – ha spiegato il direttore generale dell’Apt Basilicata, Gianpiero Perri – è rivolta alle categorie di utenti/turisti con disabilità visiva, che in Basilicata, secondo i dati 2014 diffusi dal Ministero della Salute, sono circa 1800, ossia lo 0,31% della popolazione, e costituiscono a vario titolo la domanda di turismo accessibile come destinatarie di azioni dai costi contenuti ma di alto valore sociale. Un turismo per tutti – ha aggiunto – è un obiettivo che le nuove tecnologie rendono possibile raggiungere e, garantendo il soddisfacimento delle necessità di questa fascia della popolazione, si ha un’innegabile ricaduta positiva sul complesso delle attività turistiche”.
Ringraziando il direttore Perri, il presidente dell’UICI Basilicata, Giuseppe Lanzillo, ha precisato che si tratta di un rilevante progetto per favorire un turismo accessibile anche in relazione ai flussi turistici per “Matera 2019” e ha auspicato che tale attenzione diventi la norma e non l’eccezione. “ La guida – ha precisato Lanzillo – vuole essere di stimolo anche per chi è abituato a guardare solo con gli occhi e, magari, si perde la delicatezza del batter d’ali di una farfalla, il risuonare di una campana, il ticchettio di una fontana gocciolante, il profumo delle ginestre e delle acacie. E’ questa – ha concluso – la potenza della fantasia e dell’immaginazione che non è tolta ai ciechi, bensì accresciuta”.
Apt Basilicata
Vercelli – Arcobaleno n. 3 autunno 2015
ANNO XXVII n. 3
AUTUNNO 2015
ARCOBALENO – Periodico a cura dell’Unione Italiana Ciechi – Sezione provinciale di Vercelli
Via Viotti 6 – Tel. 0161/253539 – Fax 0161/257290 – INDIRIZZO EMAIL: uicvc@uiciechi.it –
SITO INTERNET: www.uicivercelli.it – Direttore responsabile: Sergio Negri – Autorizzazione
del tribunale di Vercelli n. 265 del 20/01/89 – Spedizione in A.P. – Art.2 Comma 20/C – Legge
662/96 – D.C.- D.C.I./VC. Stampato in proprio – SEDE DI VERCELLI – Orario di apertura al
pubblico: Ufficio di Vercelli, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 17 il lunedì,
mercoledì e venerdì pomeriggio; i soci della Valsesia possono rivolgersi anche al CENTRO
SERVIZI PER IL VOLONTARIATO DI VARALLO, Via D’Adda 4/b (Parco d’Adda) – tel. 0163/
1901494.
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Stringiamo Alberto Mugni, nostro consigliere e soprattutto amico, in un abbraccio
forte e commosso per la perdita del Papà.
Il Consiglio, l’Ufficio, i Soci, i Volontari e gli Amici dell’Unione
EDITORIALE
E’ stato molto piacevole per me avere avuto l’opportunità, in queste ultime settimane, di scambiare due chiacchiere con i Soci. Finalmente ho trovato un piccolo spazio e un po’di tempo anche per ascoltarVi e, ad ogni telefonata, mi sentivo sempre più commossa e arricchita nel sentire tanto vissuto. Ho colto ironia, coraggio e speranza nonostante i problemi, soprattutto quelli di salute, prendano spesso il sopravvento sull’umore.
I nostri Soci sono per la maggior parte anziani e, molti di essi, abitano in Valsesia, elemento che fa da deterrente per rapporti interpersonali ravvicinati. Mi conforta però il fatto di sapere che, la maggior parte di essi ha individuato le strategie per gestire il proprio quotidiano ed è sostenuta da familiari o collaboratrici domestiche, non c’è quindi abbandono e solitudine.
Tengo a dire che i colloqui che ho avuto con Voi mi hanno molto toccata e che terrò ben presente le vostre necessità. E quanto mi avete comunicato e trasmesso.
La nostra consigliera, signora Daniela Zanetta è vostra portavoce, essendo stata nominata referente regionale per la sezione di Vercelli, per il comitato anziani; qualcosa si sta muovendo nelle loro riunioni dedicate a voi: se si riusciranno a quindi a concretizzare dei progetti in vostro favore ve ne daremo prontamente notizia.
Per il momento grazie e un forte abbraccio dal vostro presidente.
Cristina Bozzetta
Comunicati dalla Sede centrale
Comunicato n. 171: Tradizionale calendario antoniano
Continuano le iniziative che il Messaggero di sant’Antonio dedica alle persone non vedenti ed ipovedenti. Anche per il 2016, è disponibile il tradizionale calendario antoniano, nelle versioni braille e nero a caratteri ingranditi, per le persone non vedenti e ipovedenti. Il titolo del calendario antoniano 2016 è “i simboli di sant’Antonio”. Il calendario viene spedito gratuitamente a chi ne faccia richiesta mentre chi lo desidera può fare un’offerta a favore della Caritas Antoniana. E’ possibile altresì ricevere la rivista mensile del Messaggero di sant’Antonio in formato word via e-mail o su cd-rom formato MP3 via posta; il costo dell’abbonamento annuale per sé o per una persona amica è di euro 10.
E’ anche possibile corrispondere con i frati e richiedere preghiere anche in braille e ricevere la risposta sia in braille sia in braille a caratteri ingranditi. Sono disponibili alcuni audiolibri e alcune opere in braille e nero a caratteri ingranditi delle Edizioni Messaggero Padova. Su richiesta, vengono organizzate visite guidate gratuite nella Basilica di sant’Antonio, ai Musei e alle Mostre Antoniane; è anche disponibile un plastico tattile del complesso santuariale Antoniano collocato all’ingresso del chiostro della Magnolia. Inoltre nel sito internet www.santantonio.org al link potete trovare le iniziative dedicate alle persone non vedenti.
Per richiedere una copia omaggio del Messaggero di sant’Antonio versione per non vedenti o il calendario e ricevere informazioni potete telefonare al numero verde 800019591, inviare una e-mail all’indirizzo abbonamenti@santantonio.org, o scrivere, anche in braille, a Messaggero di Sant’Antonio, via Orto botanico 11, 35123 Padova.
Comunicato n. 178: FIRMA OK! Il dispositivo di firma digitale accessibile Una nuova opportunità di uguaglianza viene offerta da oggi alle persone non vedenti e ipovedenti grazie all’opera tenace della nostra Unione. Nei mesi scorsi abbiamo ottenuto dai tecnici di Poste Italiane, la totale accessibilità e usabilità del dispositivo di firma digitale denominato FirmaOK. Il dispositivo è costituito da una comunissima chiavetta USB con SIM incorporata sulla quale si trova il software, del tutto accessibile e “portabile”, che ci permetterà di firmare documenti digitali in piena autonomia su qualsiasi computer senza dover ricorrere a ulteriori installazioni o all’aiuto di altre persone. Appena la sede centrale ci fornirà informazioni più dettagliate sull’utilizzo, inoltreremo le dovute notizie.
Lotteria “Premio Louis Braille 2015”
Il 10 settembre scorso sono stati estratti i biglietti vincenti della Lotteria “Premio Louis Braille 2015”: 35 premi per un totale di 1.244.500 euro.
In questa prima edizione sono stati venduti 990.160 biglietti per una raccolta complessiva di 2.970.480 euro; teniamo a sottolineare come essa, nel panorama dei giochi a premi, abbia rappresentato una svolta grazie la finalità benefica del finanziamento delle sezioni provinciali e regionali dell’UICI.
Purtroppo, né la nostra Provincia né la nostra Regione sono state baciate dalla fortuna (la nostra sezione ha avuto cura di esporre l’elenco dei biglietti vincenti ma chi fosse ancora interessato, presso i nostri uffici, è possibile consultare l’elenco dei premi estratti). I 4.000 biglietti che la nostra sezione è riuscita a distribuire non hanno dunque portato ricchezza ma, senza dubbio, per quanto ci riguarda, essi hanno restituito la consapevolezza della generosità di tanti soci, volontari e amici che hanno acquistato e ci hanno aiutato a vendere i biglietti.
I COMITATI AL LAVORO
A primavera, le elezioni dei nuovi Consigli UICI provinciale e regionale, hanno comportato anche il rinnovo dei referenti dei vari comitati che compongono l’Associazione. I Comitati che raccolgono vari settori d’interesse (Anziani, Giovani, Lavoro, Istruzione, Pensioni, …) hanno lo scopo di monitorare a livello regionale la situazione all’interno del proprio ambito di competenza attraverso l’apporto di ciascun referente provinciale, proporre progetti e soluzioni ampliando e completando in modo efficace il lavoro delle sezioni provinciali e del Consiglio regionale.
Dopo la pausa estiva, i Comitati si sono da subito messi al lavoro e in questi ultimi mesi sono state convocate le riunioni dei Comitati Giovani e Anziani, le cui referenti per la nostra sezione sono, rispettivamente, Marta D’Arienzo e Daniela Zanetta.
I primi incontri sono stati essenzialmente conoscitivi comunque anche proficui per le idee e le iniziative che già ne sono sortite; lasciamo quindi la parola a Marta e Daniela che, negli articoli seguenti, sintetizzano la loro esperienza:
Comitato Giovani, 26 Settembre scorso
Nella riunione che si è tenuta il 26 settembre 2015 presso l’Unione Ciechi di Torino si è discusso circa alcune possibili attività da proporre ai giovani. Sono emerse idee di diverso genere, da corsi di autonomia ed orientamento ad incontri sportivi.
Per quanto riguarda il discorso autonomia, si sono proposti dei week-end, per permettere ai giovani di migliorare o imparare ad essere autonomi nei vari ambiti della vita quotidiana (disbrigo delle faccende domestiche, “fare la spesa”…).
Per quanto riguarda invece la parte ricreativa, si è parlato di sport e musica. Nell’ambito sportivo ci sono state proposte di diverso tipo: tiro con l’arco, scherma e lo sci.
Ci sarebbe poi il desiderio di riunire i giovani che hanno la passione per la musica o per il canto condividendoli con altri in un gruppo musicale.
Per ora si tratta solamente di proposte ma speriamo, con la collaborazione dei giovani, di poterle realizzare al più presto.
Marta D’Arienzo
Comitato Anziani, 30 settembre scorso
“Mercoledì 30 settembre scorso ho preso parte alla riunione tra i rappresentanti del Comitato Anziani delle sezioni provinciali della nostra Associazione tenutosi presso la sede del consiglio Regionale Piemontese dell’UICI.
Questo primo scambio di idee è stato utile per costruire un primo quadro relativo alla situazione dei soci anziani nei rispettivi territori; si è anche riscontrato come le sedi provinciali portino avanti i medesimi progetti: telefonate, gite, incontri pomeridiani. Allo stesso tempo, tutti i rappresentanti hanno manifestato il profondo disagio per la scarsa partecipazione agli eventi organizzati; nonostante quest’ultimo punto però tutti hanno manifestato l’intenzione e il desiderio di proseguire accettando di buon grado chiunque voglia partecipare, pochi o tanti. A questo proposito, il Presidente Gilberti, presente alla riunione, ha informato riguardo ad una struttura a Sali Biellese, organizzata per l’accoglienza delle persone con disabilità.
Esprimo la soddisfazione in particolare per lo spirito della riunione connotato dal “voler fare qualcosa di concreto”.
Daniela Zanetta
IN COMPAGNIA DI DANIELA
Ci colleghiamo all’articolo che ci precede, alle iniziative e le intenzioni di cui esso ha parlato per presentare gli appuntamenti che Daniela ha pensato per i prossimi mesi:
Gita a Sali Biellese
Rimandiamo sempre a quanto suggerito sopra da Adriano Gilberti per proporre una gita all’ “Andirivieni”, struttura a Sali Biellese immersa nella natura e accessibile alle persone con disabilità. La data è ancora da fissare ma chiunque sia interessato può chiamare Daniela al 337/830097 per aderire all’iniziativa.
Ricomincia il “Circolino delle Carte” con tornei di briscola (ma anche di dama) chiacchiere, compagnia e merende e proseguono le serate in pizzeria. Per maggiori informazioni e per dare la vostra adesione potete chiamare Daniela al numero soprindicato.
AGENDA DEGLI APPUNTAMENTI E DEGLI INCONTRI
E’ successo…
a Ottobre
3 ottobre ore 16, Vercelli – l’Arca ha ospitato “L’Unica estate” di Cristina Bozzetta Un incontro coinvolgente ed emozionante, chi vi ha preso parte non nasconde le lacrime che le parole di Cristina gli hanno saputo suscitare, Enrico De Maria, giornalista e nostro consigliere, le ha sapute invece cogliere e tradurre molto bene nell’articolo che qui sotto vi proponiamo:
Il libro di Cristina Bozzetta, che si legge d’un fiato, racconta la vita di una ragazza, ora donna, coraggiosa e, oltre all’autrice, ha altri due protagonisti: il padre e il marito di Cristina. Il padre, che le ha insegnato fin da piccola ad affrontare il mondo avanzando decisa “a spada tratta”, e il marito, il campione paralimpico Claudio Costa conosciuto dall’autrice il 7 ottobre del 1985 (il giorno che le ha cambiato la vita, come lei stessa annota nel libro), durante un corso per centralinisti ciechi a Torino. Ma protagonista del libro è anche la malattia di Claudio e di Cristina stessa, la retinite pigmentosa, che sta condizionando la loro esistenza. Cristina Bozzetta racconta la sua lunga battaglia per rallentare la cecità, battaglia che la portò, giovanissima, ad un lungo soggiorno, da sola, a Mosca; battaglia che sta tuttora conducendo per se stessa e soprattutto per gli altri, per il suo Claudio, per tutti gli ipovedenti e per i ciechi, sempre “a spada tratta”, come le ha insegnato il padre. Il libro, che è ricco di pagine di struggente commozione (ad esempio, l’amore per Claudio raccontato con garbo e pudore) contiene anche una stupenda pagina riservata alla cagnolona Fania, il bel pastore tedesco femmina, diventata gli occhi dei coniugi Costa. E poi c’è una pagina d’intensità unica: quella visiva, in cui Cristina Bozzetta descrive “come” i suoi occhi vedono la bella copertina del libro che riproduce, in un’unica immagine, alcuni grandi amori della presidente dell’Unione ciechi: i fiori di montagna, le vette e il cielo. Un libro che informa e commuove. Un’opera importante per capire e aiutare.
Libro più audiolibro sono a disposizione presso i nostri uffici al costo di euro 18,00. Tutto il ricavato della vendita del libro andrà a favore della nostra Associazione.
Nei prossimi mesi…
Novembre
Dal 5 all’8 novembre 2015, Chianciano – XXIII Congresso Nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti
Dopo un lungo lavoro preparatorio, il 5 novembre prossimo prenderà avvio il XXIII Congresso Nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. All’incontro, per ogni sezione provinciale, prenderanno parte il Presidente e il rappresentante così eletto durante le recenti votazioni; la nostra Sezione verrà rappresentata da Cristina Bozzetta, in qualità di Presidente, e da Claudio Costa.
Il Congresso assume non solo un particolare significato in quanto momento di confronto e di scambio tra le diverse realtà dell’Associazione, nonché su specifiche tematiche d’interesse, ma riveste anche importante valore in quanto durante lo stesso verranno discusse e votate le proposte di modifiche allo statuto sociale e verranno eletti: il Presidente Nazionale e i 20 Consiglieri nazionali. Buon lavoro!
14 Novembre 2015, Trino Vercellese – Giornata Nazionale della Retinopatia diabetica
Il 14 novembre prossimo, la nostra Sezione sarà presente a Trino, dove sono stati presi contatti con le Autorità locali, per due importanti iniziative.
In occasione della Giornata Nazionale dedicata alla retinopatia diabetica, organizzata dall’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità, i volontari, attraverso il volantinaggio, offriranno alla cittadinanza informazioni sulla retinopatia diabetica e sull’importanza della prevenzione, l’opera informativa sulla patologia proseguirà nel pomeriggio, presso il Teatro Civico di Trino, con l’intervento di un medico oculista; grazie poi al comitato “Donne in cammino” di Trino, seguirà la presentazione del libro “L’Unica Estate” di Cristina Bozzetta.
La giornata terminerà con una cena al buio: un’esperienza interattiva di condivisione, di gioco ma con spunti di riflessione, dove potrete mettere alla prova le vostre capacità oltre la vista. Per informazioni telefonare allo 0161/801325 entro martedì 10 novembre (costo euro 25,00).
Sabato 21 Novembre ore 15, Centro di Riabilitazione Visiva di Vercelli – Assemblea
Ordinaria dei Soci
In questi giorni è stata recapitata ai Soci la convocazione per l’Assemblea Ordinaria dell’Unione per l’approvazione della relazione programmatica e del bilancio preventivo del 2016 indetta per sabato 21 novembre prossimo ore 15 presso il Centro di Via Dante 71 a Vercelli. Invitiamo i Soci a partecipare numerosi.
Sabato 28 Novembre ore 11, Vercelli – POESIE SERENE: “ANCHE LI’ E’ PRIMAVERA?”
Sabato 28 novembre alle ore 11 presso la chiesa di S. Giuliano a Vercelli, tra c.so Libertà e via Foa, Rita Cavallone, amica, volontaria e vice presidente U.N.I.Vo.C di Vercelli ha il piacere di invitarvi alla presentazione del suo libro di poesie serene:
“Anche lì è primavera?” pubblicato da Edizioni Effedi. L’autrice discorrerà col prof. Tonino Repetto; all’incontro parteciperà la cantante Gabriella Greco. Al termine, l’autrice sarà lieta di avervi suoi ospiti per il pranzo al Ristorante 20Twenty di Vercelli; è necessario quindi prenotare il proprio posto telefonando a Rita al numero 328/1294912.
Il ricavato delle vendite del libro che costa € 10,00 sarà devoluto in beneficenza secondo la volontà del papà di Rita, recentemente scomparso. Partecipate numerosi!
Domenica 29 Novembre 2015, Trino – Prima Maratona “Città di Trino”
L’A.S.D. Torball Club Vercelli e la Podistica Trinese, con il contributo del comune di Trino e di Zentiva, organizzano la Prima Maratona “Città di Trino”, la Nona Mezza Maratona “Terre d’acqua” e la Trino che corre. Le gare rappresentano ormai delle classiche per gli atleti, ma l’istituzione quest’anno della prima Maratona rappresenta anche una sfida per le società organizzatrici e per la città di Trino.
Vista la grandiosità dell’iniziativa, Claudio ha bisogno di amici e volontari disponibili quel giorno a dargli una mano. Per maggiori informazioni e per offrire il proprio aiuto telefonare a Claudio Costa al 338/6108290 o scrivere a costa.claudio@fastwebnet.it
Dicembre
Sabato 12 dicembre, Vercelli – Santa Lucia
Come ogni anno festeggeremo insieme il giorno di Santa Lucia, protettrice delle persone cieche. Alle ore 11, Santa Messa nella Sala Capitolare del chiostro dell’abbazia di S. Andrea celebrata dai Padri Oblati di Maria e allietata dal coro de “Le voci del cuore”. Dopo la funzione ci attenderà la piacevole consuetudine dell’invitante pranzo presso il Ristorante 20Twenty di Vercelli. Confermate la Vostra partecipazione telefonando in ufficio allo 0161/253539.
NOTIZIE DAL TORBALL CLUB
Tappetino, tuta e scarpe da ginnastica. Ho preso tutto?
Non manca nulla per ricominciare con Gianna Frisari la ginnastica del martedì pomeriggio. Da martedì 6 ottobre, dalle 17 alle 18,30, Gianna ci aspetta alla Palestra Ferrari di Vercelli per aiutarci a togliere un po’ di ruggine dalle nostre articolazioni.
Il corso è gratuito ai soci, mentre per gli amici e i volontari la cifra è invariata a € 60. Il Torball Club ha voluto anche quest’anno riproporre l’attività in palestra e dare a tutti l’opportunità di fare movimento tra amici.
Alcuni giorni fa, Massimo Granellini scriveva nel suo “Buongiorno” su La Stampa della buona pratica del “Buongiorno”; lo riportiamo qui sotto, esso appare infatti oltre a un buon consiglio da accettare e mettere in pratica anche la giusta introduzione al secondo intervento di Daniela Molinari sulle pagine dell’Arcobaleno con la sua rubrica:
La mattina del primo ottobre il professor Tommaso Bertelli, preside dell’istituto «Pralormo» di Empoli, ha scritto una circolare in cui invita i suoi 1675 studenti a salutare. Buongiorno, salve, ciao: quei lubrificanti esistenziali che per strada o in ufficio sono rimasti in pochi a maneggiare, e quei pochi guardati con sospetto, come se dietro la formula di cortesia si nascondesse un secondo fine indicibile o un’invasione della privacy.
La notizia mi ha sconvolto per vari motivi. Intanto per il numero degli studenti. Ho fatto ancora in tempo a crescere in scuole dove il preside regnava su una bottega di allievi che tutti conosceva e di cui conosceva tutto, non ancora su un’azienda di medie dimensioni.
E poi perché pare che il suo sermoncino abbia funzionato. Che i ragazzi abbiano cominciato a salutare chiunque capitasse a tiro: i compagni, i bidelli, persino i professori.
E che il loro umore ne abbia tratto giovamento. Quindi non è che prima non volevano farlo. È che proprio non sapevano che si potesse fare. C’è voluta una circolare per informarli dell’esistenza di questa strana pratica che sta alla base della convivenza tra esseri umani mediamente evoluti. Qualcuno di loro ne aveva sentito parlare di sfuggita, in casi eccezionali addirittura in famiglia, di sicuro mai alla televisione. Ma l’avrà associata a un’ammissione di debolezza o a una sdolcinatura, rimuovendola immediatamente. Finché un giorno, grazie a una circolare del preside, ha scoperto che la buona educazione non è buona perché melensa. E’ buona perché fa bene. (da La Stampa)
La rubrica di Dany
“Buongiorno alle persone che pensano che oggi sia una bella giornata per alzarsi e vivere, senza bisogno di fare grandi cose, ma solo tante piccole azioni positive che faranno stare meglio noi e gli altri. Così facendo, oggi sarà una bella giornata.
Buongiorno a chi pensa che i sorrisi e gli abbracci siano la miglior energia rinnovabile che esista: illuminano il mondo e scaldano i cuori… tutto gratis. E non hanno nessuna controindicazione! Buongiorno alle persone ottimiste e positive che dedicano così tanto tempo a migliorare se stessi che non ne hanno per criticare, invidiare e giudicare gli altri.
A chi sceglie di essere sempre ottimista anziché lasciarsi andare al pessimismo, sceglie di donare agli altri anziché prendere, a chi si ricorda di aiutare chi rimane indietro.
Buongiorno a tutti, ma proprio a tutti, nessuno escluso. Con un sorriso.
“Ho voluto darvi il benvenuto con questa citazione di Agostino Degas, semplicemente perché credo che gli ostacoli quotidiani sono più facili da superare se affrontati con ottimismo, buon umore e un pizzico di ironia. E’ arrivato l’autunno con i suoi frutti, i suoi profumi, i suoi colori, dal giallo all’arancione, dal rosso al marrone, e presto alcuni animali andranno in letargo, altri migreranno verso i paesi più caldi. Sulle nostre tavole arrivano le castagne, le zucche, i funghi, i tartufi che con mille ricette soddisfano il nostro palato. In questa edizione, giusto per rimanere in tema con l’autunno, ho deciso di parlarvi proprio del tartufo, vero e proprio gioiello delle nostre colline piemontesi. I tartufi crescono spontaneamente sotto terra, in simbiosi e in prossimità delle radici di alcune piante come, ad esempio, le querce ed i nocciòli. Una volta acquistato dal vostro tartufaro di fiducia, va avvolto nella carta assorbente, chiuso in un barattolo di vetro e conservato in frigorifero. Prima di consumare il tartufo, va spazzolato per togliere le impurità della terra, e poi va strofinato con la carta assorbente imbevuta con qualche goccia d’aceto. E’ importante ricordare che il tartufo non va mai lavato con l’acqua! Il tartufo nero è adatto alla cottura di sughi, ripieni, brasati e stufati, mentre il tartufo bianco, più pregiato e costoso, va elegantemente affettato a lamelle sottilissime, direttamente sui piatti già cucinati, e distribuiti ad ogni commensale. E’ ottimo affettato su un bel piatto di risotto alla fonduta, oppure semplicemente sulle uova al tegamino.
Yumm… ho già l’acquolina in bocca! A soli trenta chilometri da Vercelli, domenica 18 e 25 ottobre si è tenuta la fiera del tartufo di Moncalvo. Sotto i portici della piazza, cani di razza terrier e i loro padroni “tartufari” hanno esposto i piccoli diamanti culinari! I terrier sono cagnolini simpaticissimi con un fiuto finissimo per la ricerca del tartufo.
Pensandoci bene, da quando ho perso la vista ho migliorato l’olfatto. Chissà, magari sono adatta anche io a cercare i tartufi…Potrei pubblicare un annuncio del genere:
“Volenterosa cieca, amante della natura, offresi per la ricerca dei tartufi.” Così dopo qualche settimana uscirebbe un secondo annuncio, stavolta da parte dei miei familiari:
“Cercasi cieca dispersa sulle colline astigiane. Generosa ricompensa: chi la trova, se la tenga!” Beh… forse è meglio abbandonare l’idea!
Un grazie di cuore a chi ha letto attentamente tutti gli articoli di questa edizione autunnale di “Arcobaleno”. Un grazie di cuore a chi sostiene e lavora con grande impegno per mantenere viva la nostra associazione. Un grazie di cuore a tutti, ma proprio a tutti, nessuno escluso. Con un sorriso.
I miei contatti: e mail daniela.molinari@winguido.it e cell. 333-6803663
Daniela Molinari
Tesseramento 2016
Si ricorda che è possibile pagare la quota associativa relativa all’anno 2016: l’importo è sempre di €. 49,58.
Chi non ha pagato la quota 2015 ed intende rimanere iscritto alla nostra Associazione dovrà provvedere a pagare anche la quota 2015, insieme a quella relativa al 2016.
Si potrà pagare sia presso il nostro ufficio di Vercelli sia con il bollettino postale che troverete allegato.
Ringraziamo fin d’ora tutti coloro che vorranno riconfermare, con l’iscrizione, la loro fiducia all’Unione.
In occasione della festa di Ognissanti, ricordiamo tutti i Soci e gli Amici che ci hanno lasciato in questi anni, mesi o pochi giorni fa.
Condoglianze e sinceri ringraziamenti vanno ai dipendenti dell’Agenzia delle Entrate e alle Famiglie Allolio, Caligaris, Sommatis, Terlevich e Zamara per i contributi offerti a favore della nostra Associazione in memoria della cara Agostina Pareglio Calzolato, prematuramente scomparsa.
Rinnoviamo le condoglianze e il sentito ringraziamento nei confronti della Fam. Degrandi che ha devoluto un contributo per le nostre attività in memoria del caro, Dante Degrandi.
Irifor Trentino – Newsletter Novembre 2015
Prevenzione per la retinite diabetica
Sabato 14 novembre dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 16.30 IRIFOR sarà presente in piazza, con l’Unità Mobile Oftalmica, in collaborazione con IAPB Italia Onlus
Verranno offerti alla popolazione screening visivi gratuiti a bordo del camper oculistico itinerante per la prevenzione della retinite diabetica, una delle problematiche che sempre maggiormente colpisce la vista.
I 120 anni della Cooperazione Trentina
In occasione della Festa per i 120 anni della Cooperazione Trentina, IRIFOR offre un doppio appuntamento in Via Segantini a Trento
– sabato 21 novembre: bar al buio a bordo di Dark on the Road
– domenica 22 novembre: screening visivi a bordo dell’Unità Mobile Oftalmica
Cene al buio
Tornano anche per l’autunno/inverno le cene al buio presso il Ristorante “La Sosta” a Castelnuovo (TN)
Accompagnati da camerieri ciechi e ipovedenti, i commensali potranno sperimentare un’esperienza sensoriale diversa, valorizzando l’uso degli altri sensi oltre a quello della vista.
Informazioni e prenotazioni al numero 0461/1959595 dal lunedì al venerdì (08.00-12.30 e 13.30-17.00).
Concerti al buio
Dark Notes – Christmas Edition
Per il mese di dicembre la Cooperativa IRIFOR propone una nuova edizione, tutta natalizia, dei concerti al buio.
– 3 dicembre: Freedom Gospel Choir di Trento
– 17 dicembre: Coro Vigolana
– 22 dicembre: Coro Piramidi di Segonzano
Ingresso a offerta libera e prenotazione obbligatoria (0461/1959595)
Ascoli e Fermo – Newsletter
Aspettando la Befana!
Estrazione martedì 06/01/2016 ore 19:15 – Casa Albergo “Ferrucci”
1° premio – Fiat Panda
2° premio – bicicletta elettrica
3° premio – Lavatrice, mobilificio Nardinocchi
4° premio – orologio Principes, gioielleria Cacciatori
5° premio – quadro Naif, Carlo Ritrecina
6° premio – smartphone Samsung
7° premio – navigatore satellitare Tom Tom
8° premio – bicicletta
Dal 9° al 20° premio confezione vino + n. 10 gratta e vinci da 2 € (due)
La lotteria della Befana per la sezione dell’Unione ciechi ed ipovedenti di Ascoli Piceno e Fermo è una tradizione che si ripete da anni perché grazie ai fondi che si ricavano con essa possono essere attivate molte iniziative ed eventi associativi. Fornire supporto pedagogico, tiflodiidattco, tifloinformatico, per l’autonomia, l’orientamento, il counseling psicologico, attività ricreative e ludico-sportive, l’assistenza pensionistica per tutti i soci non vedenti e ipovedenti del territorio rappresentano le priorità. I Dirigenti e i Professionisti della sezione si adoperano quotidianamente per rispondere a questi bisogni. Tanto si fa e tanto altro c’è da fare, la lotteria e’ una forma di raccolta fondi, un concreto aiuto. Naturalmente il 6 gennaio 2016 la Befana riserverà particolari attenzioni ai bambini….giochi e dolcetti per tutti coloro che parteciperanno alla festa!! Invitiamo tutti voi ad acquistare i biglietti perché con un piccolo gesto di solidarietà e sensibilità si può rendere meno buia e sola la vita di una persona non vedente o ipovedente. I biglietti si possono acquistare presso la sezione dell’ Unione ciechi e ipovedenti in via Marcello Federici, 87 Ascoli Piceno Tel. 0736 253407 o cell. 3356141629.
Cena al buio: a spasso con i sensi!
Sabato 14 Novembre – ore 20:15 Presso Royal Hotel – Viale Enea Silvio Piccolomini 3 – 63900 Casabianca di Fermo FM Per info e prenotazioni Luigi 3356892516, Marcello 3357604920 Gianni 3355642257 Esperienza Illuminante! La cena al buio è un’ esperienza multisensoriale unica e coinvolgente dove l’unica assente è la vista! Un atmosfera coinvolgente, dove suoni, profumi, forme si scoprono pian piano, sapientemente guidati da camerieri non vedenti. Durante la cena si vivono numerose sensazioni, un esaltante gioco di riconoscimenti e sperimentazioni percettive Partecipate numerosi, perché riceverete emozioni e con il vostro contributo aiuterete l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Ascoli Piceno e Fermo a dare servizi educativi e riabilitativi per i suoi soci.
Per maggiori informazioni chiamate al numero 0736253407.
Assemblea programmatica 2015
22 novembre 2016 – ore 9:00
Ascoli – Sala Vittoria, Piazza Arringo n.7
Ordine del giorno
• Saluto del Presidente Sezionale Cristiano Vittori.
• Nomina del Presidente e del Vicepresidente dell’Assemblea.
• Nomina di tre scrutatori vedenti.
• Lettura della Relazione Programmatica e della Relazione Finanziaria anno 2016.
• Dibattito sulle relazioni.
• Votazione delle relazioni.
• Varie ed eventuali.
Documenti
Comunicazione dalla Sezione 201511 Lettera di Convocazione 201511 Relazione Programmatica e Bilancio Preventivo 2016 Bilancio Preventivo 2016
Comunicato stampa – Mario Barbuto confermato Presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti onlus
XXIII Congresso Nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti – Chianciano Terme (SI), 5-8 novembre 2015
E’ stato concluso alle ore 3,30 di domenica mattina lo spoglio delle schede relative al rinnovo delle cariche elettive dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Mario Barbuto è stato confermato nel suo ruolo di Presidente nazionale, con 224 preferenze su 287 voti validi.
Per quanto riguarda il Consiglio nazionale, i 20 consiglieri eletti dal Congresso sono: Giovanni Taverna, Eugenio Saltarel, Stefano Tortini, Katia Caravello, Pietro Piscitelli, Annita Ventura, Francesco Fratta, Ermelinda Salis, Elena Ferroni, Linda Legname, Luisa Bartolucci, Nunziante Esposito, Angelina Pimpinella, Maria Buoncristiano, Adriano Corradetti, Marco Condidorio, Mario Girardi, Annamaria Palummo, Francesco Busetti, Vincenzo Zoccano, ai quali si aggiungono i Presidenti dei Consigli regionali dell’Unione, componenti di diritto.
Il risultato è arrivato alla fine dei lavori del XXIII Congresso dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, svoltosi a Chianciano Terme dal 5 all’8 novembre.
“Cittadini innanzitutto! La parola ai diritti” era il titolo scelto per questo importante appuntamento associativo, che ha declinato, nei quattro giorni di lavori congressuali, i percorsi e le strategie possibili relativamente ai temi basilari che guideranno il lavoro dell’Associazione nei prossimi 5 anni.
«Ringrazio i congressisti che hanno confermato la fiducia nel mio operato – dichiara il Presidente nazionale, Mario Barbuto. Ci aspettano 5 anni di lavoro intensi e stimolanti. L’Unione esce rinnovata da questo XXIII Congresso, che ha visto l’elezione in Consiglio di molte donne e di risorse fresche e giovani, riconfermando tuttavia l’esperienza e le competenze di altri dirigenti. La nostra battaglia non potrà che ripartire da quelli che sono i diritti umani basilari, non negoziabili, quali il diritto all’istruzione, al lavoro, alla cultura, alla mobilità, alla dignità, alla cittadinanza. Il Congresso ha approvato due mozioni: una relativa alla costituzione, nel più breve tempo possibile, di un ufficio per la tutela dei diritti delle persone con disabilità, a fronte del crescente succedersi di episodi di diritti negati e alla diffusione, lenta ma montante, di una cultura che tende ad una emarginazione di fatto delle persone con disabilità; l’altra, preso atto della grave situazione nell’erogazione dei servizi di integrazione scolastica dei disabili visivi venutasi a creare con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 56/2014 (Decreto Delrio), che rischia seriamente di minare la qualità, se non addirittura l’erogazione stessa di questi servizi mettendo a rischio il diritto primario e costituzionale dell’istruzione e della formazione per gli alunni disabili visivi, chiede al Governo, al Parlamento e a tutte le istituzioni coinvolte risposte certe, e proclama la mobilitazione permanente della categoria al fine di tutelare e ripristinare i diritti in materia di istruzione e formazione degli studenti con disabilità visive. Ed è proprio su questi due fronti di azione che la nuova dirigenza dell’Unione inizierà a svolgere il proprio lavoro, come sempre a tutela dei ciechi e degli ipovedenti di tutta Italia».