Radio Giolli, la radio vincente, di Marco Battista

Autore: Marco Battista

Questo progetto è stato concepito è realizzato da una coppia di ragazzi non vedenti: Marco e Samanta, accomunati da una grande passione per la musica. I

l loro scopo principale è quello di divertirsi e di far divertire chi ascolta e vuole trascorrere qualche ora all’insegna del divertimento puro.

In questa radio si vuole dimostrare come la musica, con il suo linguaggio universale, riesce ad annullare ogni tipo di diversità e permette a tutti di poter vedere il mondo attraverso occhi più veri di quelli reali: gli occhi del cuore. Non resta che augurare a tutti buon ascolto in compagnia di Radio Giolli e delle sue dirette.

Vi ricordiamo, inoltre, che potete fare le vostre richieste musicali e dediche scrivendo ai contatti ufficiali radiogiolli@virgilio.it, su twitter ci potete cercare come @radiogiolli o come Radio Giolli web potete aggiungerci su facebook come radiogiolli web, visualizzerete due risultati: il profilo pubblico e la pagina ufficiale di radiogiolli: radiogiolliweb. Inoltre potete intervenire in diretta al contatto skype radiogiolli, per ascoltarci potete collegarvi su www.radiogiolli.listen2myradio.com
Vi aspettiamo numerosi e desiderosi di condividere con noi la buona musica.

Una rete per l’Unione, di Angelo De Gianni

Autore: Angelo De Gianni

Da diversi anni l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti deve fronteggiare il problema della diminuzione degli iscritti: sull’argomento sono stati pubblicati centinaia di articoli, sulla stampa associativa nazionale e locale, sono stati pronunciati tanti discorsi, sono state dette tante parole, ma, per dirla in gergo medico, non è stato trovato un coagulante efficace per interrompere questa emorragia, né si è riusciti a mettere a punto un valido sistema “trasfusionale”, per riportare in associazione i soci usciti e per acquisirne di nuovi.
Sulle ragioni economiche e sociali che ci stanno portando ad un lento, ma apparentemente inesorabile dissolvimento dei gruppi associativi si è detto molto, sicché diventa superfluo soffermarvisi.
E’, invece, importante focalizzare l’attenzione sulle necessità concrete e quotidiane dei disabili visivi: è vero che la maggior parte delle persone cieche o con problemi di vista segue con interesse le notizie riguardanti i progressi scientifici, clinici e farmacologici relativi alla cura ed alla prevenzione delle patologie oculari, i dibattiti e le proposte che avvengono in ambito associativo, sui vari aspetti della vita quotidiana e, più in generale, tutto ciò che viene pubblicato a livello internazionale sul tema della cecità e dell’ipovisione, ma è altrettanto vero che al primo posto ci sono i problemi pratici che si presentano in ogni istante della giornata e che vanno risolti immediatamente, perché non si può aspettare che venga brevettato uno strumento tecnologico innovativo o che se ne discuta in un convegno.
Per citare un esempio, il disabile visivo che utilizza un apparecchio elettro-medicale in relazione all’uso del quale è prevista la concessione del cosiddetto “bonus energia”, ha bisogno di sapere a quale ente deve rivolgersi per richiedere il beneficio, dove può reperire i relativi moduli e qual è l’iter burocratico che deve seguire. Non sempre queste informazioni sono facilmente reperibili e, se si tratta di un individuo che non è in grado di trovare ciò che gli serve su internet, la ricerca si complica terribilmente.
Questa persona, perciò, guarda all’Unione come all’organizzazione più vicina ai suoi bisogni, in quanto costituita e gestita da persone che hanno i suoi stessi problemi: si aspetta di ricevere un aiuto che gli renda più semplice l’esistenza, da parte di coloro che vivono quotidianamente le sue stesse difficoltà e, quando non trova una soluzione, anche parziale, ai propri bisogni, se ne allontana.
So che, con queste affermazioni, non sto scoprendo l’acqua calda: da anni, infatti, la dirigenza associativa insiste sul fatto che l’UICI sta diventando sempre più un’associazione di servizi, ma le mie riflessioni non sono una critica all’operato di coloro che hanno la responsabilità del sodalizio, bensì il presupposto da cui intendo prendere spunto per una proposta volta a recuperare i soci perduti e ad acquisirne di nuovi.
Il secondo presupposto è la presenza, all’interno del sodalizio, di iscritti in possesso di elevate professionalità specifiche: penso a tanti centralinisti che da decenni lavorano presso ospedali, enti locali, banche ed altre realtà pubbliche e private, i quali hanno acquisito nel tempo capacità e conoscenze, nei settori nei quali operano, superiori a quelle di tanti loro colleghi vedenti.
Il terzo presupposto è la presenza, in ambito associativo, di una rete di esperti in campo informatico, costituita da anni e perfettamente funzionante, in grado di assistere e di consigliare i disabili visivi che utilizzano il PC e le tecnologie assistive destinate ai non vedenti: questi esperti in campo informatico che si alternano al numero verde, infatti, da anni rispondono quotidianamente ed instancabilmente a decine di utenti, che, altrimenti, sarebbero abbandonati ad un mercato elettronico ed informatico senza regole, in  balia di finti professionisti vedenti del settore, improvvisatisi conoscitori di strumenti tifloinformatici per ottenere guadagni facili.
Considerato, quindi, che l’Unione può avvalersi di esperienze pregresse, che può contare su migliaia di persone qualificate in svariati campi e che l’individuo è da sempre portato ad aggregarsi ai propri simili principalmente per far fronte alle necessità pratiche, si può tentare di organizzare una rete di esperti, nel maggior numero di ambiti possibile, che mettano a disposizione degli altri soci, in primis i più anziani, le loro capacità e conoscenze.
Di questa rete, simile al servizio messo in piedi dal gruppo informatico, ma molto più estesa, dovrebbero far parte, su base volontaria, soci e volontari vedenti che siano in grado di mettere a disposizione la loro esperienza e le attitudini specifiche in campo economico, giuridico, amministrativo-burocratico o d’altro genere, in modo che ciascun socio dell’Unione, possa trovare agevolmente risposte alle proprie richieste e, per quanto possibile, soluzioni ai propri problemi.
Sono consapevole che si tratta di un impegno considerevole, giacché è molto più semplice coordinare un gruppo ristretto di persone, piuttosto che una moltitudine eterogenea di individui sparsi sul territorio nazionale; è anche difficile organizzare un sistema di collegamenti telefonici e/o telematici senza dover sostenere costi rilevanti. Tuttavia, se si riuscisse ad organizzare un sistema informativo e di assistenza efficiente, i vantaggi pratici sarebbero notevoli: la prospettiva di evitare la coda allo sportello della ASL soltanto per chiedere quali documenti gli servono per rinnovare l’esenzione dal pagamento dei ticket sanitari, non sarebbe un motivo più che sufficiente per il vecchietto cieco, per iscriversi all’Unione? Il socio che non si è più iscritto perché nessuno, in sezione, è stato in grado di indicargli dove reperire informazioni di carattere assicurativo, non sarebbe indotto a tornare nel sodalizio, sapendo che oggi potrebbe ricevere queste informazioni contattando l’esperto del settore, che da trent’anni fa il centralinista presso una compagnia assicurativa?

Angelo De Gianni

Caserta: presentazione del software Winguido a comandi vocali, di Vincenzo Grillo

Autore: Vincenzo Grillo

Sabato 13 luglio alle ore 09,30 presso i locali sezionali ubicati in via V. Lupoli n.40 – 81100 Caserta presentazione del software Winguido a comandi vocali.

La dimostrazione si svolgerà a cura del dr. Andrea Santoro, segretario dell’associazione Guidiamoci ONLUS.

Coloro che intendessero partecipare all’evento sono pregati di comunicarlo preventivamente al nostro consigliere sezionale:

Vincenzo Grillo
cell. 334 335 66 61
cell. 345 43 22 726
e-mail: grillovincenzo1@gmail.com

 

Agrigento: inaugurazione nuovo ambulatorio medico oculistico, a cura di Adriano Meis

Autore: a cura di Adriano Meis

Sabato 29 giugno 2013, alle ore 10, si è celebrata la cerimonia di inaugurazione del nuovo ambulatorio medico oculistico della Sezione Provinciale di Agrigento dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
La sezione era già dotata da circa un decennio di un ambulatorio accreditato con il SSN, il potenziamento con nuove attrezzature all’avanguardia, consentirà di offrire agli utenti gli alti standard qualitativi che ci si propone.

 Erano presenti al taglio del nastro tra gli altri: il Vice-Presidente Regionale dell’Unione dei Ciechi Sicilia prof. Gaetano Minincleri, il Commissario straordinario della Sezione di Trapani Dr. Pietro Catalano, il Presidente della Sezione di Caltanissetta Alessandro Mosca, il Presidente Provinciale dell’UNMS Arturo Tortorici, il delegato dell’ANMIL Vincenzo Galiano, e non ha voluto perdere l’occasione di essere presente il Deputato alla Camera, On Tonino Moscat.
Messaggi augurali, letti in assemblea, sono giunti dal Senatore Marinello, dal Presidente Nazionale dell’UICI prof. Daniele, dal Vice-Presidente Avv. Terranova e dal Presidente della Sezione UICI di Palermo prof. Scaccia.Dopo il rituale taglio del nastro , in una aula gremitissima, con la moderazione del giornalista Carmelo Vella, sono intervenuti: il Presidente Sezionale Giuseppe Vitello, il Vice-Ppresidente Regionale UICI Minincleri, il Direttore dell’ambulatorio Dr Gabriele Trulli, l’oculista D.ssa Sabella e l’ortottista D.ssa Scariano.durante gli interventi è emerso con chiarezza, quale sia l’importanza per il territorio di un punto di riferimento come il nostro ambulatorio per la prevenzione della cecità e la riabilitazione visiva.

Da sempre, anche grazie alla preziosa e proficua collaborazione con la Sezione Italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità,  la Sezione è impegnata nell’attività di prevenzione, anche aderendo a campagne nazionali, come la Giornata del Glaucoma, le campagne “Occhio ai  bambini” e le Giornate Mondiali della Vista. Ogni anno più di duemila interventi sul territorio, anche nelle carceri, nelle comunità per anziani e di recupero per minorenni,  e nelle isole pelagie. Sarà condotta con ogni mezzo: radiotelevisivo, volantinaggio, ecc. una massiccia campagna di informazione capillare su tutto il territorio, che consentirà di proporre  i Servizi che la Sezione offre a 360°, con la speranza che molti “fuori dal giro” si avvicinino sempre di più e imparino a conoscerci ed apprezzarci, in maniera che poi ci possano ricordare e sostenere.

Il Forum Terzo Settore ha incontrato il viceministro all’economia Fascina, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

Roma 2 luglio 2013
 
Una delegazione del Forum Nazionale del Terzo Settore ha incontrato ieri il Viceministro all’Economia e alle Finanze Stefano Fassina.
 
“Un incontro positivo – dichiara il Portavoce Pietro Barbieri –  che ci ha permesso di porre all’attenzione del Viceministro questioni per noi prioritarie. A partire dalla necessità, condivisa con il Viceministro, che il Terzo Settore trovi una sua collocazione ben definita e spazi di riconoscimento all’interno dei quali il welfare non sia più considerato residuo e subordinato, ma parte integrante e qualificante del nostro sistema economico e di sviluppo, in grado di garantire coesione, e sicurezza sociale, equità e occupazione, in particolare giovanile e femminile.”
 
Tra le questioni che la delegazione del Forum, composta dal portavoce Pietro Barbieri, i rappresentanti del  coordinamento Enzo Costa, Andrea Fora, Maurizio Mumolo, Stefano Tassinari e il Direttore del Forum Domenico Iannello, ha presentato al Viceministro Fassina, la questione sociale del Paese che oggi è diventa ogni giorno di più emergenziale, il mantenimento dell’Iva al 4% per le prestazioni di servizi socio sanitari ed educativi resi dalle cooperative sociali, il rifinanziamento dei Fondi per le politiche sociali e l’aumento delle risorse destinate alla cooperazione internazionale – secondo gli impegni presi -, la stabilizzazione del 5 per mille che deve diventare una questione di diritto, la definizione di un piano d’azione nazionale contro la povertà, il tema occupazionale, la riduzione delle spese militari, la revisione dell’Imu per il non profit, il ritardo dei pagamenti da parte della PA e la necessità che venga ripristinato un organismo come l’Agenzia per il Terzo Settore.
 
“Abbiamo apprezzato l’attenzione del Viceministro Fassina – prosegue Barbieri – vicino al nostro mondo e sensibile alle nostre istanze. Proprio da parte del Viceministro è arrivata infatti la proposta di individuare alcune priorità sulle quali cominciare a lavorare insieme, pur tenendo conto della difficile situazione economica del nostro Paese e di quella della finanza pubblica. Il Viceministro ci ha invitati a fissare un secondo incontro già da settembre e ad avviare un confronto ed una collaborazione anche con l’Agenzia delle Entrate e con i Presidenti della Commissione Finanze di Camera e Senato.”
 
“Da parte nostra – conclude il Portavoce – abbiamo chiesto che anche con il Ministero dell’Economia venga istituito un Tavolo permanente di consultazione che consenta un confronto e un dialogo con il nostro mondo, che ci coinvolga in prima persona e che sancisca quel segnale di riconoscimento del nostro ruolo che rivendichiamo da tempo.”
 
___________________________
Anna Monterubbianesi
Ufficio stampa e comunicazione
Forum Nazionale del Terzo Settore
tel 06 68892460 fax 06 6896522
stampa@forumterzosettore.it
www.forumterzosettore.it

Provvedimenti assunti dal Consiglio dei Ministri, di Giovanni Pagano

Autore: Giovanni Pagano

Il Presidente nazionale FAND e ANMIC,  Giovanni Pagano, esprime tutta la sua soddisfazione per i provvedimenti assunti ieri l’altro dal Consiglio dei Ministri.
Finalmente, afferma Pagano, siamo riusciti ad ottenere chiarezza in merito alla questione del reddito familiare per le pensioni di invalidità, anche gli incentivi per l’assunzione dei lavoratori disabili sono un buon segnale che ci viene lanciato dal Governo. Indubbiamente un buon viatico e motivo di attenta riflessione in vista della conferenza nazionale di Bologna.
In particolare, ANMIC, ritiene che la definitiva soluzione della controversia relativa  alla questione del reddito è una grande vittoria; da anni l’associazione ha posto il problema all’attenzione delle forze politiche ed istituzionali, stimolando interpellanze ed emendamenti ed oggi tutto il lavoro svolto ha avuto un riscontro positivo, afferma Pagano.
Lo stesso esprime giudizi positivi anche relativamente al Piano di Azione redatto dall’Osservatorio nazionale sulla disabilità, che impegna tutte le istituzioni ad una attenta applicazione della convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.

 

Sintesi dei lavori del Consiglio Nazionale straordinario in teleconferenza, a cura di Vitantonio Zito

Autore: a cura di Vitantonio Zito

Il 6 giugno scorso, in teleconferenza, ha avuto luogo una riunione straordinaria del Consiglio nazionale, presieduta dal presidente prof. Tommaso Daniele con la collaborazione del segretario generale f. f. dott. Alessandro Locati, per trattare il seguente ordine del Giorno:
– Riorganizzazione associativa;
– Misure da adottare per riparare alla fuga dei soci effettivi dalla nostra Organizzazione;
– Necessità di supplire alla mancanza di personale con soci sostenitori o comunque con i volontari;
– Bisogno di inventarsi nuove forme di autofinanziamento.
Già nella convocazione, il Presidente ha espresso il proprio punto di vista così riassunto:
l’adeguamento dell’assetto organizzativo dell’Unione a quello della riforma dell’ordinamento pubblico, in particolare se saranno soppresse le Province, potrà essere preso in considerazione soltanto dopo la riforma definitiva delle Amministrazioni Pubbliche. Poiché le sezioni provinciali vivono una profonda crisi economica, per la mancanza di contributi finanziari, è necessario proseguire nel risparmio e nella ricerca di nuove forme di autofinanziamento. Inoltre è opportuno utilizzare, laddove possibile, la contabilità semplificata.
Per quanto riguarda i soci effettivi e i sostenitori, sono già state emanate due circolari nelle quali è stato inserito anche un appello al personale dipendente al fine di facilitare il conseguimento dell’obiettivo prefissato.
Per l’autofinanziamento, il Presidente ritiene “il 5 per mille” ancora da sfruttare con il coinvolgimento di tutti i soci e delle loro famiglie. E’ stata anche predisposta una lettera da indirizzare a tutti i notai, con la quale si raccomanda di suggerire ai clienti di effettuare donazioni in favore dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.
Il Consiglio con un ampio dibattito sereno e costruttivo su tutto l’ordine del giorno, ha posto in evidenza quanto segue:
ha sostenuto l’adozione della contabilità semplificata, anche se questa può creare delle difficoltà di controllo ai consigli regionali sulla gestione amministrativa e contabile delle sezioni provinciali;
si è sostenuto di attendere il riordino della Pubblica Amministrazione per un intervento più concreto possibile sulla organizzazione interna;
per il mantenimento dei soci, è utile fornire servizi ed agire soprattutto sulla prevenzione della cecità, al fine di rafforzare l’immagine associativa nei confronti delle famiglie.
Durante il dibattito si è considerato l’autofinanziamento un’attività prioritaria ed organica; si è rilevato che non viene ancora affrontato in maniera adeguata il problema della diversità fra le sezioni. Infatti, alcune di esse andrebbero chiuse e dovrebbero essere potenziati i consigli regionali.
Si è ritenuto anche che il rapporto fra il centro e la periferia debba essere di autonomia guidata, giacché le sezioni hanno bisogno di aiuto e di consulenza per essere realmente in grado di esercitare il loro ruolo.
Nel dibattito si è altresì ravvisato che non sia possibile individuare un’unica regola per la soluzione dei molteplici problemi in esame, giacché ogni realtà locale esige una propria impostazione. Vi è però la necessità di seguire linee guida operative per il conseguimento di obiettivi prefissati.
Nella discussione si è insistito sulla necessità di una riduzione del carico burocratico alle sezioni, verificando l’opportunità di affidare più compiti ai consigli regionali e non escludendo l’opportunità di un accorpamento di alcune sezioni, almeno le più piccole, e di rafforzare le rappresentanze zonali. Inoltre si è ritenuto essenziale la realizzazione di una campagna con l’ANMIL, al fine di pubblicizzare il Patronato. Altrettanto interessante è risultato l’ampliamento dei servizi anche mediante incontri con esperti presso le sezioni, adottando anche una “carta dei servizi”.
A conclusione dei lavori, il Presidente ha manifestato una certa amarezza per la carenza di nuove proposte operative.

Vitantonio Zito

Una Stampante Braille per parlare di cultura accessibile, di Mario Mirabile

Autore: Mario Mirabile

Una stampante braille, acquistata alcuni anni fa dall’Amministrazione Comunale di San Giorgio a Cremano, popoloso comune in provincia di Napoli,  consentirà d’ora in poi a non vedenti ed ipovedenti di usufruire gratuitamente di un importante servizio,iscrivendosi alla Biblioteca Comunale. Il nuovo utile servizio – promosso dall’Assessorato Comunale alle Politiche Giovanili, alle Pari Opportunità e alla Biblioteca – è stato proposto dalla rappresentanza per i Comuni di Portici e San Giorgio a Cremano dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e verrà organizzato e curato in collaborazione con l’Associazione Lineadarco, che supporta il Comune nella gestione dei servizi bibliotecari. La presentazione ufficiale del servizio si è svolta venerdì 21 giugno proprio presso la Biblioteca Comunale ed è stata un’occasione propizia per parlare di accesso alla cultura per tutti. Infatti  durante una tavola rotonda, organizzata per l’occasione e moderata da Oriana Russo, responsabile dell’Associazione Lineadarco, si sono confrontati: Camillo Galluccio, Presidente regionale dell’Ente Nazionale Sordi, Antonella Improta e Gaetano Cimmino, dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Michele carbone, Assessore alle Biblioteche, alle pari opportunità e alle politiche giovanili del Comune di San Giorgio a Cremano ed Aldo Di Biase, Presidente Regionale della FAND. Durante il dibattito, oltre a far emergere la grossa attenzione che L’Amministrazione Comunale di San Giorgio pone verso le pari opportunità nell’accesso alla cultura, si è evidenziato il fatto che ci sia ancora molto da fare e spesso bisogna fare i conti con la mancanza di risorse economiche. E’ stato ricordato, infatti, che in Campania ormai da 5 mesi è chiuso il Centro del Libro Parlato costringendo di fatto tanti utenti a rivolgersi a centri ubicati fuori regione. Come ha sottolineato Gaetano Cimmino nel suo intervento, mentre ormai i best seller e i libri più importanti si riescono a reperire nei più disparati formati, i testi scolastici, soprattutto, necessitano di essere convertiti in supporti accessibili dagli enti preposti, quali la Biblioteca per i Ciechi ed il Centro del Libro Parlato appunto, i quali risentono della enorme riduzione dei fondi loro destinati. Durante la manifestazione, Mario Mirabile, Vicepresidente della Sezione Provinciale di Napoli dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti,  ha presentato il libro scritto dalla Dirigente Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Luisa Bartolucci dal titolo molto eloquente: “Qui le domande le faccio io”. Una raccolta di interviste effettuate dalla Bartolucci in oltre 20 anni di attività giornalistica pubblicate per contribuire al finanziamento del Centro Nazionale del Libro Parlato. Luisa Bartolucci, nel rispondere alle domande, ha raccontato come gli è venuta l’idea di pubblicare un libro, come ha selezionato le interviste, come è arrivata ad intervistare questo o quel personaggio appartenente al mondo della politica, del cinema, della musica ecc.., ricordando  diversi aneddoti ed episodi che hanno fatto comprendere ai presenti come la cecità sia ancora sconosciuta ai più. Mario Mirabile, proprio da ciò ha preso spunto per chiedere all’Assessore presente di progettare una attività di educazione alla disabilità da proporre alle scuole e prendendo spunto da una intervista all’allora presidente della Camera Fausto Bertinotti, il quale accettò di partecipare ad una cena al buio organizzata proprio a Montecitorio, ha chiesto allo stesso Assessore di farsi promotore di un evento al buio che possa coinvolgere il Consiglio e l’Amministrazione Comunale di cui fa parte. L’Assessore, nelle sue conclusioni, ha dichiarato di accettare la sfida nella convinzione che soltanto conoscendo direttamente la disabilità, si possono mettere in campo azioni positive che possano contribuire a ridurre le barriere soprattutto culturali. Ovviamente nei prossimi mesi si capirà se quella dell’Assessore resterà soltanto una promessa, o si potrà concretizzare.

 

Napoli: Centro Universitario Sinapsi: presentata la Carta Dei Servizi, di Mario Mirabile

Autore: Mario Mirabile

Nella mattinata di venerdì 21 giugno, presso il complesso di San Pietro Martire dell’Università Federico II di Napoli  si è svolta una importante iniziativa promossa dal Centro di Ateneo SInAPSi (Servizi per l’Inclusione Attiva e Partecipata degli Studenti). Un’iniziativa che si inserisce nell’ambito delle attività che, ormai da circa 13 anni, l’Ateneo Federiciano promuove per favorire l’inclusione degli studenti. In questa particolare occasione, è stata inaugurata una nuova sede del Centro e presentata la Carta dei Servizi come agile strumento di divulgazione delle attività che il Centro svolge per sostenere gli studenti che possono incontrare, nel loro percorso formativo, problemi di ordine fisico, emotivo o sociale. I lavori sono stati introdotti dal Prof. Paolo Valerio delegato del Rettore per la disabilità e Direttore del Centro SiNAPSI, il quale ha evidenziato come nel corso di questi anni, le attività del Centro si siano ampliate, rendendo più variegata l’offerta dei Servizi. Le parole del Prof. Valerio sono state supportate dagli interventi dei rappresentanti dell’Amministrazione dell’Ateneo tra cui il Direttore generale Dott.ssa Liguori e i vari responsabili dei Dipartimenti che a vario titolo collaborano con il Centro. Tra gli interventi quello dell’Assessore per le politiche giovanili del Comune di Napoli e di Mario Mirabile dell’unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti i quali hanno riconosciuto limportante lavoro portato avanti dai docenti, dal personale tecnico-amministrativo e da tutti i collaboratori che a vario titolo operano presso il Centro SiNAPSi, i quali hanno saputo creare le condizioni perché tutti gli studenti svantaggiati ed in particolare quelli disabili possano essere accolti, seguiti e supportati durante il loro percorso universitario. Mentre si può dire, ha aggiunto ancora Mirabile, che la scuola è ancora lontana dal raggiungimento della piena inclusione degli alunni portatori di disabilità, presso l’Università Federico II vi è la certezza che gli studenti disabili visivi vengono seguiti con competenza e professionalità. La Prof.ssa Francesca Freda ha presentato la carta dei servizi del centro che sarà un valido strumento per tutti. Il Prof. Alessandro Pepino, responsabile dell’area tecnologica del centro, nel suo intervento ha fatto una disamina dei risultati raggiunti grazie al servizio  di tutorato specializzato che consente attualmente di seguire circa 350 studenti l’anno, ma più in generale, ha evidenziato il Prof. Pepino, è stato fondamentale il coinvolgimento di tutta l’Università Federico II nella quale viene perseguita ormai da tutti la cultura dell’inclusione. In tal senso è stato ricordato il recente corso di formazione incentrato sull’accoglienza   degli studenti diversamente abili che ha coinvolto tutto il personale tecnico-amministrativo in servizio presso l’Ateneo. La sede che è stata inaugurata accoglierà  i Servizi che offrono attività formative e di supporto psicologico e/o pedagogico rivolte agli studenti al fine di potenziarne le competenze allo studio e di offrire loro un sostegno nel fronteggiare gli ostacoli che incontrano durante il percorso universitario. Nella stessa sede è attivo inoltre il Servizio Antidiscriminazione e Cultura delle Differenze che ha come obiettivo quello di promuovere buone prassi funzionali a prevenire e contrastare le violazioni dei diritti umani e le prevaricazioni legate al genere, all’orientamento sessuale, all’etnia, allo status socio-economico.

I Rapporto sull’invalidità civile e la burocrazia di Cittadinanzattiva: i veri invalidi penalizzati dalla lotta ai pochi che non ne hanno diritto, di Alessandro Cossu

Autore: Alessandro Cossu

Un anno di attesa per i benefici economici, scarsa informatizzazione e troppi passaggi
burocratici fanno il resto

Mentre si spende e si spande per la lotta ai falsi invalidi, il cittadino che prova a far domanda per l’invalidità si scontra con un percorso labirintico e ostile, con la burocrazia e la scarsa informatizzazione del sistema e attende in media un anno per ottenere i benefici economici connessi contro i 120 giorni stabiliti dalla legge.
Ad esser lento e farraginoso è tutto il percorso per l’accesso alla invalidità civile, con tempi più lunghi rispetto all’anno precedente: solo per essere convocati a prima visita passano in media 8 mesi rispetto ai 6 del 2011, 11 mesi per ricevere il verbale rispetto ai 9 dell’anno precedente.
Secondo la Corte dei Conti (relazione 2012), si attendono in media, dalla presentazione della domanda alla chiusura dell’iter,  278 giorni per accertare la invalidità, 325 per la cecità civile, 344 per la sordità. I costi di tali ritardi ammontano nel solo 2011 a 24 milioni di euro. Se a questi si aggiungono i 34 milioni di spesa per medici convenzionati INPS, siamo ad un totale di 58 mln di euro di fatto “bruciati” dalla cosiddetta caccia ai falsi invalidi che, secondo il Rapporto 2012 della Guardia di Finanza, sono poco più di 1000, pari allo 0,04% degli aventi diritto.
Altrettanto inconfutabile che i medici impiegati per le attività di verifica straordinaria siano stati di fatto sottratti alla attività ordinaria per la concessione della invalidità: nel 2011 essi sono stati regolarmente presenti nelle commissioni Asl in poco più di un caso su tre (tasso di presenza del 37,7% rispetto al 46% del 2010). A tutto ciò si aggiunga la scarsa informatizzazione delle Asl che hanno trasmesso in formato elettronico all’INPS solo il 56% dei verbali. Il restante 44% in formato cartaceo ha comportato un dispendio di risorse e tempo per l’inserimento nella piattaforma INPS. Per contro oltre il 45% dei cittadini che avanza domanda di invalidità, si scontra con la lentezza dell’iter burocratico.
Sono questi i principali elementi del I Rapporto nazionale sull’invalidità civile e la burocrazia, presentato oggi da Cittadinanzattiva, che nel maggio 2011 ha lanciato la campagna “Sono un V.i.P. – Very invalid People” (www.sonounvip.it). Il Rapporto prende in esame 3.876 segnalazioni giunte al PIT Salute nazionale e alle sedi del Tribunale per i diritti del malato nel corso del 2012.
“E’ inaccettabile che, per contenere la spesa assistenziale, si neghi al cittadino il diritto costituzionale alla invalidità civile, aumentando momenti accertativi e rivedendo al ribasso i criteri reddituali e sanitari per l’assegnazione delle indennità, e al contrario non si semplifichi l’attuale iter amministrativo che oltre a produrre forti ritardi, brucia solo per interessi passivi 24 milioni di euro in un solo anno. Né ci è dato sapere quanti siano e quali provvedimenti siano stati presi nei confronti di quei funzionari INPS e Asl che hanno concesso indebitamente quel numero irrisorio di indennità, accertato dalla Guardia di finanza”, afferma Tonino Aceti, responsabile del Coordinamento nazionale delle associazioni dei malati cronici (CnAMC) di Cittadinanzattiva.
Tempi troppo lunghi, non solo rispetto ai 120 giorni stabiliti dalla legge, ma innanzitutto rispetto alle reali esigenze dei cittadini che nel 45,6% dei casi (rispetto al 28,4% del 2011) segnalano la lunghezza e tortuosità del percorso burocratico da intraprendere per la richiesta di invalidità: in un caso su tre (34% nel 2012 vs 30% nel 2011)  innanzitutto incontrano grandi difficoltà nel presentare la domanda, in un caso su 5 (24,8% rispetto al 23,7% del 2011) lunghe attese per la convocazione a prima visita, in un caso su 4 ulteriori attese per la ricezione del verbale definitivo (19,4% nel 2012, 12,7% nel 2011), da cui conseguono i relativi benefici economici. La necessità di acquistare o affittare protesi ed ausili, di pagare rette altissime in RSA e ticket sanitari sempre più elevati in assenza di una esenzione riconosciuta, l’impossibilità di accedere ad agevolazioni fiscali, sono le conseguenze più dirette di tali ritardi.
Il labirinto, con tutti i disagi che ne conseguono, è affrontato da persone clinicamente e psicologicamente fragili, che non di rado lottano per la sopravvivenza: il 39% di chi si è rivolto a Cittadinanzattiva ha una patologia oncologica, il 26,8% una malattia cronica e neurologica degenerativa, il 12,2% una patologia legata all’anzianità.
Quasi il 30% dei cittadini, in secondo luogo, considera inadeguata la valutazione della propria condizione clinica da parte della commissione medico-legale: o per la mancata concessione o revoca dell’assegno di accompagnamento (48,5%), o per una inadeguata percentuale di riconoscimento dell’invalidità/handicap (42,4%), o ancora perché vien loro riconosciuta una pensione di invalidità rivedibile (9,1%). Come conseguenza di questa “inadeguatezza”, dalle segnalazioni dei cittadini emerge un maggiore ricorso alle vie giudiziarie, avverso i verbali di invalidità civile. Sembra crescente, infatti, la tendenza a considerare come prassi l’accesso al ricorso giudiziario, quasi completasse l’iter amministrativo e fosse matematico dover fare causa per ottenere un diritto. Questa tendenza rappresenta una evidente disfunzione del sistema, nonché una beffa per il cittadino che deve sostenere ulteriori costi e attendere ulteriore tempo per ottenere ciò che gli spetta.
Stabili le segnalazioni sul ritardo per la concessione dei benefici economici e delle agevolazioni: lo denuncia nel 2012 il 18,2% rispetto al 19,1% dell’anno precedente. In particolare pesano i ritardi per l’erogazione delle agevolazioni legate all’handicap (62,9% vs 55,6% del 2011), dell’indennità di invalidità (20,4% vs 17,8%), e dell’assegno di accompagnamento (16,7% vs 26,7%).
Sebbene le problematiche generali sulla rivedibilità calino dal 13,3% del 2011 al 6,4% del 2012, è molto preoccupante l’ascesa delle mancate esenzioni dalla visita (come stabilito dal decreto 2 agosto 2007) segnalate dal 58,8% dei cittadini che, di fatto, nella fase che intercorre tra una visita e l’altra, vedono sospesi i relativi benefici sospesi.
Le nostre proposte Semplificare iter burocratico: meno tempo per i cittadini, meno costi per la collettività (58 mln Euro nel 2011. Rivedere le “linee guida operative” del 2010, già bocciate dal Parlamento, con cui l’INPS rivede al ribasso i criteri di riconoscimento dell’accompagnamento. Approvare DDL 538: il diritto va legato al reddito del richiedente, non del nucleo familiare. Concludere “indagine conoscitiva” avviata nel 2012 sulle procedure di accertamento delle minorazioni civili da parte dell’INPS (Comm. XI e XII del Senato). Ripristinare la possibilità di impugnazione giudizio di primo grado.

Alessandro Cossu