Foggia: Festa di inizio primavera, di Silvia Romantini e Carmine Chionchio

Autore: Silvia Romantini e Carmine Chionchio

Nell’ambito delle feste ed eventi organizzati dalle Commissioni Pari Opportunità ed anziani con la collaborazione dell’U.I.C.I. e U.N.I.VoC. di Foggia, venerdì 14 mar 2014 si è tenuta nei locali del Centro Servizi per Ciechi ed Ipovedenti “Giuseppe Quinio,” in Viale Candelaro, 72/a a Foggia
“ LA FESTA DI INIZIO PRIMAVERA”
L’evento è stato molto gradito dai soci con una larga partecipazione di essi.
La manifestazione ha avuto un momento molto commovente con la partecipazione della nostra socia Adelia Zullo di appena 100 anni.
La socia è stata festeggiata da tutti i presenti con un graditissimo mazzo di fiori consegnatole da Silvia Romantini e Carmine Chionchio, responsabili delle Commissioni. Tra risate, musiche, balli ed un nutrito buffet di rustici e dolci, la festa si è conclusa con il darsi appuntamento al prossimo evento.
Una occasione per ribadire il senso di appartenenza all’U.I.C.I.

Silvia Romantini eCarmine Chionchio

La ricerca farmacologica nel campo dell’oftalmologia: un nuovo farmaco è stato immesso sul mercato e (forse) manderà in pensione la vitrectomia, di Angelo Mombelli

Autore: Angelo Mombelli

Nei giorni scorsi un amico oculista mi parlava delle modalità dell’intervento che sino alla fine degli anni ’80 si eseguiva per l’asportazione del cristallino (parlo del comunemente detto intervento di cataratta): si operava allorquando il residuo visivo era ormai ridotto ad un decimo, l’occhio veniva letteralmente aperto e la degenza ospedaliera era di circa una settimana. Inoltre, non era caso raro che il paziente rimpiangesse il suo stato precedente, a causa delle ricadute negative post-operatorie, che erano cosa comune. Oggigiorno, è risaputo, l’asportazione del cristallino avviene in day hospital e con pieno successo ormai nel 98% dei casi: s’interviene quando ancora la persona ha 5 o 6 decimi di vista sostituendo il cristallino con una lente artificiale che consente di riacquistare tutti i decimi che mancano. L’unica noia la dà il “fuoco fisso”, per ovviare al quale sono necessarie lenti correttive per la media e la corta distanza.
Traendo spunto da quanto sopra, mi sembra doveroso presentarvi una recente novità in campo farmacologico, ovvero il farmaco denominato Jetrea, già commercializzato negli Stati Uniti e, nel gennaio scorso, approvato anche dall’Agenzia europea del Farmaco: si tratta di una sostanza utile al 25% di coloro che presentano grossi problemi vitreali, ovvero di quei pazienti che attualmente devono subire un intervento di vitrectomia; ancorché le tecniche moderne consentano di svolgere l’intervento suddetto in modo meno invasivo e pericoloso che in passato, la vitrectomia resta pur sempre un delicato intervento chirurgico, di asportazione e sostituzione del corpo vitreo, per ovviare ad emorragie, trazioni retiniche ed altri problemi che sovente sfociano poi nel distacco della retina o in un notevole abbassamento del residuo visivo. Il nuovo farmaco in questione, potrebbe rappresentare per molti pazienti una alternativa all’odioso iter chirurgico.
Benché il costo del Jetrea superi attualmente i 3.000 euro, benché la cura preveda un’iniezione del farmaco all’interno dell’occhio (cosa non certo piacevole), i vantaggi a livello di confort per il paziente, rispetto all’intervento chirurgico, sembrano evidenti. Tuttavia, segnala la SOI (Società Oftalmologia Italiana) che le complicanze, anche quando il soggetto è pienamente idoneo al trattamento, sono all’ordine del giorno: occorre quindi non farsi prendere, come spesso accade in questi casi, da eccessivi entusiasmi e soprattutto è opportuno pesare attentamente i pro e i contro con il proprio oculista di fiducia prima di fare una scelta nell’una o nell’altra direzione.
Detto questo, il farmaco indubbiamente apre una nuova, importante strada nel campo dell’oftalmologia: ci auguriamo che nel tempo, come è avvenuto nel caso della cataratta, l’affinamento di questa terapia possa ridurre notevolmente gli interventi di vitrectomia.
Angelo Mombelli

Progetto “Lascia il segno in Europa”, di Cetty Giannone

Autore: Cetty Giannone

Salve sono Cetty Giannone, la Coordinatrice regionale giovani dell’UICI, nonché membro del Comitato nazionale giovani. Vi informo della mia partecipazione al progetto “Lascia il segno in Europa”, avviato dall’associazione InformaGiovani.
Sono stata messa a conoscenza dell’avvio di questo progetto da Manuela Esposito dell’Ufficio Esteri dell’UICI, la quale, dopo avermi esposto il progetto, mi ha messo in contatto con gli organizzatori.
Il progetto LIS, che ha visto la partecipazione di Lombardia, Marche, Toscana e Sicilia ha coinvolto un gruppo di giovani e ha avuto come obbiettivo quello di realizzare una campagna informativa, raccontando l’Unione Europea e le sue istituzioni. Scopo principale è stato quello di sviluppare del materiale per la promozione delle elezioni del Parlamento europeo.
L’intento è quello di dire attraverso il fumetto e la web radio, quanto sia importante andare a votare, cosa significa esprimere la propria opinione e come ogni cittadino può condizionare le future scelte dell’Europa.
LIS ha anche una forte valenza sociale poiché ha coinvolto e unito gruppi di ragazzi e ragazze provenienti da varie regioni dell’Italia permettendo loro di vivere un progetto di crescita personale ed affrancamento sociale. Ogni gruppo di giovani delle varie regioni ha lavorato autonomamente. Dal 13 al 16 Febbraio i giovani provenienti dalle regioni partecipanti si sono riuniti a Palermo, confrontandosi sul lavoro fino a quel momento svolto; sono stati alternati momenti di confronto e scambio di conoscenze a momenti di socializzazione.
L’uso di un linguaggio aperto e moderno e dei mass media, ha permesso a molti giovani di aprire un nuovo dialogo con i coetanei e con tutti coloro che vivono a contatto con il mondo giovanile.
Il progetto ha avuto inizio nel mese di Gennaio e si è concluso il 14 Marzo, gli incontri in Sicilia sono avvenuti per lo più nella sede di radio “Cento passi”.
Sono stati pomeriggi ricchissimi, le attività svolte sono state:
– Apprendimento informale di nozioni sull’Unione Europea;
– Apprendimento di nozioni sulla gestione di una web radio;
– Ideazione di uno spot per la promozione delle elezioni del Parlamento europeo;
– Registrazione dello spot.
Personalmente ritengo di grande utilità l’inserimento di disabili visivi in questi progetti, non solo come possibilità di arricchimento personale, ma tutto questo consente anche l’incontro di normodotati con la disabilità in modo tale da ridurre le distanze sociali. Spesso, infatti, a causa di ancor presenti pregiudizi, è presente una visione della cecità irreale e una conseguente difficoltà nella relazione.
Felice della partecipazione a questo progetto, mi rendo disponibile per confronti e scambi concernenti l’Unione Europea e i giovani.
Cetty Giannone – Coordinatrice regionale Sicilia dell’UICI sezione giovani

Positivo l’incontro tra il Forum del Terzo Settore e il Ministro Poletti, Redazionale

Autore: Redazionale

Roma 19 marzo 2014 – Il Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, Pietro Barbieri, con una delegazione del Coordinamento nazionale ha incontrato questa mattina il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti.

Molti i temi affrontati a partire dalla comune intesa sulla necessità di avviare una relazione costante per un confronto tra il Ministero e il terzo settore sulle politiche di welfare. Rispetto alle preoccupazioni emerse a seguito della pubblicizzazione della prima bozza della spending review (proposta Cottarelli) il Forum ha chiesto che venga chiarito dal Governo cosa verrà accolto e cosa no. “Se la misura dell’aumento dei salari più bassi con un contributo in busta paga di 80 euro netti al mese è positiva – come ribadisce il portavoce -, siamo convinti anche che il piano non possa prescindere da una valutazione scrupolosa delle diverse condizioni delle persone e delle famiglie che se ne avvarranno. La diversità nel poter godere del taglio dell’Irpef è nei carichi familiari e nei bisogni assistenziali che solo un adeguato sistema di welfare è in grado di compensare. Un sistema sotto finanziato e senza prospettive per il 2015 sui fondi sociali (povertà, non autosufficienza, infanzia ecc) sul quale rischia di abbattersi anche la spending review.”

Circa la questione sociale, a partire dal contrasto alla povertà, rispetto alle diverse proposte presentate negli scorsi mesi, la richiesta del Forum è stata quella di armonizzarle e trovare le risorse necessarie per un investimento strutturato nel tempo, e non precario come è ancora oggi.

Sul tema della valorizzazione del terzo settore attraverso l’inserimento di lavoratori disoccupati e cassintegrati, “chiediamo però – prosegue il portavoce – che venga condiviso con il Forum il processo tenendo conto della necessita di rispettare delicati equilibri”. Stessa esigenza emersa rispetto al tema dell’impresa sociale. “Abbiamo accolto favorevolmente la proposta di istituire un fondo di 500 milioni di euro, ma riteniamo necessaria una valutazione della duplice natura dell’impresa sociale – utilità sociale ma anche non profit – e la definizione di processi di applicazione.” Non sono mancati sul tavolo i temi della stabilizzazione e della eliminazione del tetto per il 5 per mille, delle funzioni già svolte dalla disciolta Agenzia per il Terzo Settore e ora in capo al Ministero, della manutenzione delle Leggi di settore, a partire dalla 383/2000 e 266/1991.

 

Questioni di coerenza: il vice viene proposto dal presidente, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

Cari amici,
provo a riflettere ad alta voce su quanto è stato affermato in consiglio nazionale.
Uno dei termini usati e, a mio avviso, abusati, è stato: Coerenza.
Bene, forse il termine è tra quelli poco in uso nella nostra comunità nazionale e quindi anche nella nostra associazione.
Penso per esempio che, nella prima direzione, coloro i quali hanno apertamente avversato l’elezione di Mario Barbuto dovrebbero quantomeno rimettere nelle sue mani il mandato per poter aprire un confronto che non necessariamente dovrebbe portare alla loro sostituzione.
Penso davvero che sarebbe un bel gesto per dare una nuova unità all’associazione perché io penso che tali dimissioni dovrebbero essere respinte.
Un discorso diverso va invece fatto per il ruolo del vice presidente.
L’attuale vice, è stato di fatto sfiduciato da una larga maggioranza e quindi a mio modesto avviso, sarebbero auspicabili le sue dimissioni.
Io al suo posto le avrei date difronte al consiglio.
Comunque io credo che nella prima direzione dovrebbe aprirsi una discussione in merito.
Forse, questo mio discorso potrà infastidire i mediatori a tutti i costi ma penso che la chiarezza sia indispensabile se si vuole davvero cambiare linea di condotta.
L’unità va perseguita ma nella chiarezza e non nell’unanimismo.
Il nuovo presidente, a cui ribadisco la mia stima, dovrà offrire davvero, segnali di discontinuità.
Devo dire che, con tutto il rispetto per la persona di Tommaso Daniele, mi sono piaciuti poco i toni mielosi nei suoi confronti visto che in realtà molti di noi l’hanno criticato per le scelte degli ultimi anni della sua conduzione.
Nessuno nega i grandi risultati della prima parte della presidenza Daniele ma, come ho detto anche personalmente a lui, non ha voluto o saputo creare un gruppo dirigente che potesse rinnovare l’unione nel rispetto del principio: non svegliare il can che dorme.
Oggi però sono fiducioso perché sono convinto che da oggi al congresso, potremo davvero in modo aperto, dialogare tra noi e costruire un’associazione più vera, più aperta e più al passo con i tempi.
Massimo Vita

Milano: “Storie di straordinaria normalità” – 22 marzo 2014 – Trasmissione streaming audio, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Il Consiglio Regionale Lombardo dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti onlus, in collaborazione con questa Sede Centrale, e l’Istituto dei Ciechi di Milano organizzano un evento dal titolo “Storie di straordinaria normalità “ che avrà luogo presso la Sala Barozzi dell’Istituto dei Ciechi di Milano – sito in Via Vivaio, 7 – sabato 22 marzo, con inizio alle ore 15,30. L’evento si propone di aprire un dibattito su ciò che si considera normale e ciò che non lo è: può una persona non vedente svolgere le più elementari attività quotidiane? O, a causa dei pregiudizi legati alla non conoscenza, sono comportamenti incompatibili con la disabilità visiva?
L’incontro ha lo scopo di far comprendere all’opinione pubblica che quanto ancora per troppi è considerato straordinario, per chi vive la cecità o l’ipovisione rappresenta la quotidianità, la condizione normale di vita.
Durante la manifestazione saranno presentate le due docufiction “Anna” e “Roberto”.
I lavori del convegno verranno trasmessi mediante lo streaming audio di Parla con l’Unione. Per collegarsi allo streaming audio sarà sufficiente digitare la stringa: http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp. Ricordiamo che il link diretto è presente nell’home page del sito dell’Unione.

Mario Barbuto

 

 

 

Milano: “Storie di straordinaria normalità”, Redazionale

Autore: Redazionale

Istituto dei Ciechi – 22 marzo 2014 – ore15.30

Programma

Introduzione
Rodolfo Masto, Commissario Straordinario dell’Istituto dei Ciechi di Milano
Nicola Stilla, Presidente del Consiglio Regionale Lombardo dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus

Intermezzo musicale
Silvia Zaru, musicista

Presentazione dei video “Anna” e “Roberto”
Luisa Bartolucci, componente dell’Ufficio di Presidenza Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus

Intermezzo musicale
Silvia Zaru, musicista

Tavola rotonda
Giornalisti, scrittori, studiosi, rappresentanti dell’U.I.C.I. si confrontano con gli intervenuti
Coordina Luisa Bartolucci, componente dell’Ufficio di Presidenza Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus

Intervengono:
• Lina Sotis;
• Giuseppe Arconzo – Professore di Diritto Costituzionale – Università degli Studi di Milano;
• Natalia Aspesi;
• Rodolfo Masto – Commissario Straordinario dell’Istituto dei Ciechi;
• Katia Caravello – Rappresentante Provinciale Commissione Pari Opportunità U.I.C.I. Varese;
• Salvatore Romano – componente la Direzione Nazionale dell’U.I.C.I.;
• Erica Monteneri – Coordinatrice Regionale Commissione Pari Opportunità U.I.C.I. Lombardia
• Giacomo Elmi – Capo Servizio del Centro Nazionale del Libro Parlato dell’U.I.C.I.;
• Ambra Bertoni – Referente Regionale Pari Opportunità U.I.C.I. Lombardia;
• Nicola Stilla – Presidente del Consiglio Regionale Lombardo dell’U.I.C.I.

Intermezzo musicale
Silvia Zaru, musicista
Conclusioni
Rodolfo Masto, Commissario Straordinario dell’Istituto dei Ciechi di Milano

Nicola Stilla, Presidente del Consiglio Regionale Lombardo dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus

 

Se l’Inps sbaglia, paga, a cura di Paolo Colombo

Con una recente pronuncia della Cassazione, sezione lavoro, la sentenza 19 settembre 2013, n. 21454, che riguarda tutti i lavoratori, minorati della vista o meno, è stato affrontato il caso di una pensione di anzianità per dimissioni sulla base di un estratto conto contributivo errato rilasciato dall’Inps.

La questione interessa anche i dipendenti, collaboratori gratuiti e volontari di patronato, che nella loro attività gestionale di servizi all’utenza potrebbero trovarsi a gestire direttamente in sezione, tra le tante altre pratiche, eventuali istanze di pensionamento di anzianità per maturazione dei requisiti contributivi.

Il caso riguarda un lavoratore che, sulla base di un estratto conto assicurativo rilasciato dall’Inps, decide di dimettersi dal lavoro nell’errata convinzione di aver raggiunto il requisito contributivo per la pensione di anzianità.

Il problema sorge dal fatto che, per un passato periodo di circa otto mesi, il lavoratore non aveva percepito retribuzione, con relativa perdita, per il medesimo periodo, dell’accredito contributivo destinato ad incidere sulla misura del trattamento finale. L’estratto conto assicurativo, però, aveva fornito all’interessato una erronea indicazione (in eccesso) del numero dei contributi versati, solo apparentemente sufficienti a fruire della pensione di anzianità, non facendo rilevare all’assicurato né tantomeno al patronato che aveva in carico la gestione della pratica, l’ammanco di contributi per quel determinato periodo di otto mesi.

Se l’interessato avesse saputo della sovrapposizione dei periodi contributivi che ritardavano di circa otto mesi il momento della maturazione del requisito contributivo, avrebbe certamente continuato nell’attività lavorativa, fino al perfezionamento delle condizioni di accesso al trattamento.

L’Istituto respinge ogni accusa (dimissioni dal posto di lavoro nel presupposto di avere diritto alla pensione di anzianità con una certa decorrenza), imputando l’errore alla tipologia di certificazione richiesta dall’interessato contenente l’esplicito avvertimento della possibilità di inesattezze, nella distinzione tra estratto conto assicurativo ed estratto conto certificativo. L’Inps osserva infatti che le informazioni sono state fornite all’interessato a mezzo di un estratto conto assicurativo, privo di sottoscrizione, che per natura non può valere come atto certificativo della situazione contributiva dell’assicurato, ma ha solo valore conoscitivo; che sarebbe stato onere dell’assicurato chiedere il rilascio di una formale certificazione da parte dell’ente previdenziale; che solo sulla base di quanto attestato e sottoscritto da un funzionario Inps in grado di rappresentare la volontà dell’Istituto, l’interessato avrebbe potuto assumere le proprie impegnative determinazioni, ai fini delle dimissioni dal lavoro e della successiva istanza di accesso al pensionamento.
La Cassazione ha accolto il ricorso del lavoratore con previsione di una limitazione della responsabilità dell’Inps, nelle more delle clausole cautelative di salvaguardia usate dall’Istituto ai sensi dell’art. 1227 Cod. civ., nel momento in cui, a richiesta degli interessati, rilascia un qualsiasi tipo di attestazione dichiarativa (nel senso che l’estratto contributivo recasse espressioni tali da ingenerare nel destinatario un ragionevole dubbio circa l’esattezza e-o definitività dei dati esposti).

Dunque, se si parte dal presupposto che i principi generali di correttezza buona fede e legittimo affidamento (art. 1175 e 1375 Cod. civ.) sono immanenti in tutti i rapporti di diritto pubblico, vincolando la pubblica amministrazione a rispettare l’affidamento e l’attendibilità delle sue dichiarazioni, se ne ricava che tutti i documenti che provengono da un ente pubblico devono reputarsi idonei a ingenerare, in chi li riceve, un legittimo affidamento circa l’esattezza e la correttezza dei dati forniti, premurandosi che l’Ente abbia posto in essere, nel rilasciarli, quella doverosa opera di controllo dei dati risultanti dai propri archivi e destinati ad essere forniti a richiesta degli interessati. L’Ente deve rispondere dell’eventuale errore derivante da inadempimento amministrativo, salvo che provi che la causa sia esterna alla sua sfera di controllo e riferisca sull’inevitabilità del fatto impeditivo nonostante l’applicazione della normale diligenza.

Tali principi trovano la loro base costituzionale in quello di eguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge (art. 3 Cost.) e sono applicabili alla stregua dei principi di imparzialità e di buon andamento della pubblica amministrazione (art. 97 Cost.). In particolare, la pubblica amministrazione è gravata dall’obbligo di non frustrare la fiducia di soggetti titolari di interessi, fornendo informazioni errate o anche dichiaratamente approssimative (affidamento e attendibilità delle sue dichiarazioni).
Inoltre, viene riconosciuta la effettiva differenza, per la natura del documento, tra estratto conto assicurativo ed estratto conto certificativo, rilasciati entrambi dall’Inps a richiesta degli assicurati.

Infatti, l’estratto conto assicurativo è semplicemente la riproduzione di un documento elettronico ed ha valore conoscitivo, mentre l’estratto conto certificativo viene emesso all’esito di un procedimento amministrativo allo scopo specificatamente avviato su richiesta formale dell’interessato, reca la firma del funzionario responsabile Inps e vale come atto certificativo della situazione contributiva dell’assicurato, con responsabilità gravante sull’Inps.

La Corte ha affermato che le informazioni rese dall’Inps ai richiedenti circa il numero dei contributi versati, siano esse comunicate con un estratto conto assicurativo oppure con un estratto conto certificativo, sono fonte di responsabilità contrattuale, per il fatto che il lavoratore ripone in esse pieno affidamento circa l’insorgenza del proprio diritto al pensionamento. Infatti, i documenti rilasciati dall’Istituto, provenendo da un ente pubblico, devono sempre reputarsi idonei a ingenerare, in chi li riceve, un legittimo affidamento circa l’esattezza dei dati forniti, presumendosi che l’Ente abbia posto in essere, nel rilasciarli, quella doverosa opera di controllo dei dati risultanti dai propri archivi e destinati ad essere forniti a richiesta degli interessati.

Dalla Consulta decadono le difese dell’Istituto, laddove abbia posto sotto giudizio le responsabilità dell’assicurato (l’errore era comunque riconoscibile e lo stesso è a conoscenza della propria storia lavorativa) e quelle del patronato (in quanto soggetto esperto e qualificato in materia avrebbe dovuto riscontrare l’errore incrociando i dati dell’estratto conto assicurativo con il libretto di lavoro dell’assicurato e in caso di dubbio richiedere all’Inps una formale certificazione dell’effettivo stato contributivo).
Secondo i giudici di legittimità, anche se non richiesta tale certificazione, non è comunque conforme a correttezza il rilascio di notizie inesatte relative alla posizione di un amministrato. Anzi, proprio la provvisorietà o comunque l’inesattezza dei dati deve distogliere l’ente pubblico dal comunicarli in qualsiasi forma finché non siano perfezionati gli accertamenti. Né vale a escludere la responsabilità il fatto che l’estratto conto non fosse sottoscritto; questo perché gli estratti contributivi dell’Inps sono la riproduzione di un documento elettronico e quindi spiegano i propri effetti anche senza la firma di un funzionario.

La sentenza, pur escludendo l’esistenza di un generale obbligo dell’assicurato di verificare l’esattezza dei dati forniti dall’Inps, ritiene meritevole di accoglimento il ricorso affermando che il danno subito dal lavoratore che sia stato indotto alla anticipata cessazione del rapporto di lavoro, a seguito di una errata comunicazione dell’Inps sulla propria posizione contributiva, e che si è visto rigettare la domanda di pensione di anzianità per insufficienza dei contributi versati, in quanto fondato sul rapporto giuridico previdenziale, è riconducibile ad illecito contrattuale in quanto fondato sul rapporto giuridico previdenziale tra cittadino e Inps.

Per tali motivi, la Corte ha accolto il ricorso dell’interessato (esonerando anche il patronato da ogni responsabilità), riconoscendogli il diritto al risarcimento del danno in un importo commisurabile a quello delle retribuzioni perdute fra la data della cessazione del rapporto di lavoro e quella dell’effettivo conseguimento della detta pensione, in forza del completamento del periodo di contribuzione a tal fine necessario, ottenuto col versamento di contributi volontari, da sommarsi a quelli obbligatori anteriormente accreditati.

Ha rinviato, poi, alla Corte di Appello la previsione di una possibile limitazione della responsabilità dell’Inps per concorso di colpa del lavoratore (ovvero per valutare fino a che punto l’assicurato abbia trascurato tutte le espressioni cautelative usate dall’Istituto e idonee a far dubitare dell’esattezza dei dati esposti).
In ogni caso, per fugare eventuali dubbi, sia che si tratti di uscita per vecchiaia sia che ci si dimetta volontariamente dal lavoro per presentare poi istanza di anzianità (nel settore bancario, ricorrendo ai fondi agevolativi per l’uscita), tutti i lavoratori, minorati della vista o meno, dovranno richiedere all’Inps l’estratto conto certificativo e non solo quello assicurativo anche per via patronale. I tempi di attesa per il rilascio di tale attestazione possono essere più lunghi (il rilascio di un estratto conto assicurativo richiede, invece, un paio di giorni dalla richiesta) ma essa dà sicuramente maggiori garanzie nel rilevare la posizione previdenziale personale.

a cura di Paolo Colombo (coordinatore del Centro di Documentazione Giuridica)

I.Ri.Fo.R. Macerata – Formazione, ricerca e riabilitazione, di Mirko Montecchiani e Bruna Giampieri

Autore: Mirko Montecchiani e Bruna Giampieri

Corso di tiflologia per l’inclusione scolastica
EDIZIONE 2014BIS
Data di pubblicazione del bando: 23 maggio 2013
Link QR alla versione digitale
Articolo 1: Attivazione del corso
La sede operativa di Macerata dell’Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione
(IRIFOR), visto lo Statuto Nazionale IRIFOR, attiva l’edizione 2014BIS
del corso di formazione
e aggiornamento professionale in Tiflologia per l’inclusione scolastica con percorso
formativo di 600 ore complessive.
Data di inizio del corso: 9 giugno 2014.
Data di termine del corso: 20 dicembre 2014.
Codice del corso: AS014BIS
Modalità: Formazione a distanza (FAD)
La Segreteria Amministrativa del corso è stabilita presso la sede operativa di Macerata sita
all’indirizzo: via Lauro Rossi, 59 62100
Macerata. Telefono 0733230669. Email:
segreteria@iriformc.it. Sito web: www.iriformc.it.
L’originale del presente bando è depositato presso codesta Segreteria Amministrativa.
Articolo 2: Obiettivi del corso, figura professionale e
validità del titolo
Il corso ha l’obiettivo di fornire una preparazione completa e di carattere estremamente pratico in
merito all’individuazione e all’utilizzo di strumenti tiflodidattici e tiflotecnici volti a favorire
l’inclusione di alunni ciechi e ipovedenti nel contesto scolastico.
Si rivolge pertanto alle seguenti figure:
? Docenti di sostegno e docenti curriculari che intendono perfezionare le loro
conoscenze in materia di tiflologia per l’inclusione scolastica.
? Educatori (assistenti scolastici e domiciliari) che intendono lavorare come assistenti
scolastici o domiciliari di alunni con disabilità visiva.
? Genitori di alunni con disabilità visiva.
? Volontari dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli ipovedenti che intendono prestare
servizio nella sfera dell’istruzione.
? Qualsiasi utente che per ragioni professionali o personali è interessato ad approfondire le
tematiche del corso.
L’Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione è ente accreditato presso il MIUR
(vedere www.iriformc.it/presentazione2/
accreditamentiecertificazioni)
? pertanto, l’attestazione
rilasciata avrà valenza a livello nazionale e i docenti in servizio che frequenteranno il corso,
avranno diritto a tutti i benefici previsti dalla legge.
Il corso si conclude con un esame finale il cui superamento darà diritto al rilascio del certificato
attestante le competenze acquisite, utilizzabile in ambito professionale secondo i criteri
stabiliti dal MIUR.
In aggiunta, gli studenti idonei verranno inseriti nel database delle persone da segnalare alla
Provincia di Macerata per svolgere il servizio di assistenza scolastica e domiciliare (per
maggiori informazioni visitare www.uicmc.it). Per informazioni circa l’eventuale equivalente
validità del titolo in province diverse da quella di Macerata, si prega di contattare la locale sede
dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli ipovedenti (elenco sedi raggiungibile all’indirizzo
www.uiciechi.it/organizzazione/regioni/indiceregioni.asp).
Il superamento della prova finale accrediterà gli studenti per l’accesso gratuito alla piattaforma
di ricerca dell’IRIFOR di Macerata (attualmente in fase di progettazione).
Articolo 3: Percorso formativo
Sessione di benvenuto
? Presentazione della piattaforma e fornitura della guida rapida all’utilizzo
? Completamento del proprio profilo personale
? Presentazione di studenti, assistenti e tutor
? Checklist materiale didattico
? Assegnazione gruppi di lavoro
Modulo 1 – Panoramica storica sull’integrazione dei ciechi e degli
ipovedenti nello Stato Italiano dal 1918 ad oggi
1. Promozione dell’autotutela dei ciechi e rivendicazione del diritto all’istruzione
2. Istituzione delle scuole speciali per ciechi
3. Augusto Romagnoli
4. Il diritto al lavoro
5. Processo di inserimento degli alunni ciechi e ipovedenti nella scuola comune
6. La situazione odierna e le nuove sfide
SSD: MPED/
03 – Ore di lezione: 30
Data di inizio: 16 giugno 2014
Modulo 2 Caratteristiche
generali della minorazione visiva
1. Definizione legale di cecità in Italia
2. Principali cause della minorazione visiva in età infantile
3. Parametri e strumenti per la valutazione della funzionalità visiva
4. Considerazioni sulla cecità e ull’ipovisione in rapporto agli interventi educativi
SSD: MED/30 – Ore di lezione: 30
Data di inizio: 23 giugno 2014
Modulo 3 Panoramica
legislativa in materia di inclusione
scolastica
1. Normativa scolastica per le politiche inclusive ed integrative degli alunni con disabilità
visiva
2. Normativa che disciplina l’assistenza scolastica e domiciliare a favore delle persone con
disabilità visiva
3. Normativa e prassi per la fornitura di ausili da parte del Servizio Sanitario Nazionale
4. Agevolazioni fiscale per l’acquisto di ausili tiflologici
SSD: IUS/09 – Ore di lezione: 30
Data di inizio: 30 giugno 2014
Modulo 4 Cecità
e ipovisione in età evolutiva
1. Aspetti psicologici generali relativi allo sviluppo del bambino con disabilità visiva
2. La conoscenza dell’ambiente, degli spazi e delle cose
3. Sviluppo e funzioni dei sensi vicari
4. La condivisione dell’esperienza percettiva
5. L’interazione comunicativa e relazionale
6. Imitazione e gioco simbolico
7. Presa di coscienza della propria minorazione visiva
SSD: MPSI/
04 – Ore di lezione: 60
Data di inizio: 7 luglio 2014
Modulo 5 Codice
di lettura e scrittura Braille
1. Struttura del codice Braille base a 6 punti
2. Struttura del codice Braille informatico a 8 punti
3. Lettura del codice Braille da parte delle persone vedenti
4. Strumenti e tecniche per la scrittura Braille: tavoletta, dattilobraille e stampante Braille
5. Esercitazioni di scrittura con metodologia ibrida (seriale e fonetica): alfabeto, numeri,
punteggiatura e notazione matematica
6. Strutturazione del layout della pagina
7. Propedeutica e didattica del Braille
SSD: MPED/
03 Ore
di lezione: 160
Data di inizio: 21 luglio febbraio 2014
Modulo 6 Strumenti
per l’inclusione di alunni con disabilità visiva
1. Attività didattiche inclusive e attività didattiche speciali
2. Strumenti operativi e strumenti per l’apprendimento
3. Ausili e strategie didattiche per la rappresentazione grafica
4. Ausili e strategie didattiche per lo studio della matematica
5. Ausili e strategie didattiche per lo studio della geografia
6. Tavole tattili
7. Utilizzo della plastilina in ambito didattico
SSD: MPED/
03 Ore
di lezione: 30
Data di inizio: 15 settembre 2014
Modulo 7 Tecnologia
informatica assistiva per la disabilità visiva
1. Tecnologia informatica assistiva di base: lettore di schermo, sintesi vocale e display
Braille
2. Dispositivi di input e didattica della tastiera
3. Strumenti e tecniche per il trattamento testi
4. Strumenti e tecniche per la scrittura della matematica
5. Strumenti e tecniche per la creazione di audiolibri
6. Sistema OCR
7. Strumenti e tecniche per la fruibilità delle risorse web e delle opere multimediali
8. Strumenti per la gestione del diario scolastico
SSD: INF/01, MPED/
03 Ore
di lezione: 170
Data di inizio: 22 settembre 2014
Modulo 8 Orientamento
e mobilità
1. Percezione dello spazio nella persona non vedente e ipoevdente
2. Esigenze specifiche di mobilità in ambiente scolastico
3. Ausili per la mobilità
4. Techiche di educazione all’orientamento e alla mobilità
5. Progettazione degli spazi educativi
6. Strumenti e tecniche di progettazione di interventi educativi individualizzati
SSD: MPED/
03 Ore
di lezione: 30
Data di inizio: 3 novembre 2014
Modulo 9 Trascrizione
e adattamento di testi scolastici
1. Premessa: dal testo cartaceo al testo digitale
2. Contesti della trascrizione da parte dell’insegnante o dell’assistente scolastico
3. La redazione tiflodidattica
4. La trascrizione in Braille
5. La trascrizione in nero: layout di pagina, adattamento del testo e delle immagini
6. Impaginazione del testo trascritto
SSD: INF/01, MPED/
03 Ore
di lezione: 30
Data di inizio: 10 novembre 2014
Modulo 10 Enti
per la documentazione tiflologica
7. La Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi
8. L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
9. La Biblioteca per i Ciechi Regina Margherita
10. Centri di consulenza tiflodidattica
11. Biblioteche digitali online
12. Musei e risorse culturali
SSD: MPED/
03, IUS/09 Ore
di lezione: 30
Data di inizio: 24 novembre 2014
Articolo 4: Lezioni, attività e materiale didattico
Il corso verrà svolto interamente online, attraverso gli strumenti didattici di cui è dodata la
piattaforma elearning
della sede operativa I.Ri.For. di Macerata.
Per informazioni dettagliate sulla piattaforma elearning
visitare:
www.iriformc.it/insegnamenti/infoelearning/
Ogni modulo è strutturato come segue:
? parte teorica, le cui lezioni verranno espletate attraverso contenuti testuali, illustrazioni,
slides, podcast, chat, forum ed altri strumenti di comunicazione?
? parte pratica, attraverso cui lo studente potrà fare esperienza diretta dei concetti
acquisiti, attraverso strumenti quali wiki, simulatori, esercitatori e materiale didattico
spedito successivamente alla conferma dell’iscrizione.
La quota di iscrizione include la fornitura delle seguenti risorse:
1. kit per la scrittura del Braille,
2. 24 tavole didattiche per l’autoapprendimento del Braille,
3. simulatore dattilobraille (sviluppato da IRIFOR Macerata),
4. demo dei software trattati durante il corso,
5. servizio di booksharing
(lo studente non dovrà acquistare materiale o testi aggiuntivi),
6. credenziali di accesso all’area didattica della piattaforma elearning,
7. costante assistenza da parte di tecnici, tutor e docenti, per tutti gli aspetti relativi
all’utilizzo della piattaforma elearning.
Articolo 5: Modalità di valutazione, prova finale e
rilascio dell’attestato
L’attestato relativo alla certificazione delle competenze acquisite verrà rilasciato agli studenti che
raggiungeranno una valutazione finale complessiva uguale o superiore a 60/100.
La valutazione complessiva è determinata dei criteri illustrati nella seguente tabella:
Tipologia Descrizione della prova Valutazione
Online: 1. Valutazione complessiva della partecipazione
alle attività formative della piattaforma: non verrà
valutato lo svolgimento delle singole attività, ma la
partecipazione dello studente all’insieme delle attività
formative proposte in piattaforma. 25
Prova in presenza: 2. Test di lettura e scrittura Braille.
3. Prova pratica sull’utilizzo delle tecnologie
informatiche assistive trattate nel corso
4. Simulazione di consulenza tiflodidattica
25
25
25
Date e luoghi per la prova finale in Presenza:
? Roma 12
gennaio 2015 Inizio
ore 8:45
Sede provvisoria: Casa Giovanni Paolo II Via
della Camilluccia, 120
? Macerata 27
gennaio 2015 Inizio
ore 8:45
Sede provvisoria: Università degli Studi di Macerata – Aula Gialla – Polo didattico
Pantaleoni – Via della Pescheria Vecchia
Le date sopra indicate potrebbero subire variazioni di qualche giorno e potranno essere
considerate definitive al 31 ottobre 2014.
Gli studenti potranno iscriversi ad una delle due prove, attraverso gli strumenti che verranno
messi a disposizione nella piattaforma elearning.
Se gli studenti non potranno prendere parte alla prova finale in una delle due date, potranno
prenotarsi per le sessioni d’esame successive (generalmente luglio e gennaio di ogni anno).
Sulla base del numero e della provenienza degli studenti, IRIFOR Macerata si riserva la
possibilità di istituire ulteriori date per la prova finale, in luoghi diversi da Macerata, senza tuttavia
cancellare le precedenti.
La prova finale verrà svolta in accordo con il seguente programma:
? Ore 8.45: Arrivo e sistemazione in aula.
? Ore 9.00: Checkin.
? Ore 9.30: Inizio test di lettura e scrittura Braille (60 minuti).
? Ore 10.30: Consegna test di lettura e scrittura Braille.
? La prova pratica di tecnologia informatica assistiva e il colloquio orale verranno svolti
singolarmente, a partire dalle ore 11.00, secondo l’ordine che verrà pubblicato sulla
piattaforma 7 giorni prima dell’inizio della prova (estrazione a sorte). I candidati verranno
esaminati ad oltranza sino alle ore 19.00.
Il programma è stato predisposto in modo tale da concludere la prova entro il giorno stabilito?
tuttavia, nel caso si verificassero gravi ed imprevedibili situazioni, alcuni candidati potrebbero
essere esaminati nel giorno seguente, a partire dalla ore 9.00.
Donne incinte e persone con disabilità avranno la priorità nello svolgimento della suddette prove,
previa presentazione di adeguata documentazione sanitaria durante la fase del checkin.
Per la prova finale gli studenti saranno tenuti a portare con sé la tavoletta Braille fornita da
IRIFOR Macerata con la quota di iscrizione del presente corso.
La comunicazione del risultato finale e l’invio dell’eventuale attestato avverrà a mezzo posta
ordinaria, entro il 30 agosto 2014, all’indirizzo specificato per la spedizione del materiale
didattico. Eventuali richieste di variazione del proprio indirizzo dovranno essere comunicate alla
segreteria IRIFOR di Macerata al seguente indirizzo di posta elettronica: segreteria@iriformc.it.
L’attestato riporterà i seguenti contenuti:
? Dati anagrafici dello studente.
? Nominazione legale del corso.
? Temi trattati e dettagliata certificazione delle competenze acquisite.
? Accreditamenti IRIFOR.
? Giudizio finale.
Gli studenti che dovessero risultare insufficienti potranno ripetere la prova nelle edizioni successive del corso.
Articolo 6: Prerequisiti e incompatibilità
I candidati dovrebbero possedere tutti i seguenti requisiti:
1. Conoscenze informatiche di base,
2. Disporre di un accesso a Internet,
3. Disporre di un PC con sistema operativo Microsoft Windows,
4. Predisposizione a lavorare in gruppo,
5. Predisposizione a lavorare per favorire l’inclusione di alunni con disabilità.
Il corso non presenta alcuna incompatibilità con altre attività formative.
Articolo 7: Iscrizione e selezione
La quota di iscrizione è pari a 325,00 € (omnicomprensiva, vedere articolo 4)
La procedura di iscrizione e selezione viene seguita automaticamente dal moderno sistema di
gestione degli utenti della piattaforma elearning,
in accordo con le seguenti disposizioni:
Data apertura iscrizioni al corso: 24 marzo 2014
Data di scadenza per l’iscrizione: 3 giugno 2014
Per effettuare l’iscrizione, seguire questa procedura:
1. Collegarsi al link: formazione.iriformc.it
2. Premere il pulsante Crea un account
3. Immettere i dati richiesti e seguire le semplici istruzioni di convalida
Una volta effettuata l’iscrizione, è possibile pagare sia attraverso bonifico bancario, sia attraverso
carta di credito con sistema di pagamento sicuro Paypal.
Per pagare con carta di credito o sistema Paypal, è sufficiente cliccare sul titolo del corso e
seguire la procedura automatica di pagamento. Lo studente sarà iscritto dopo 15 minuti dalla
transazione.
Per pagare tramite bonifico bancario, utilizzare i seguenti estremi:
Codice IBAN: IT 47 S060 5513 4010 0000 0021 655 (presso Banca Marche Macerata).
Clausola: AS014 + codice fiscale dello studente (si prega di non inserire dati aggiuntivi).
Importo: 325,00 €
L’iscrizione avverrà automaticamente entro 24 ore dalla ricezione del bonifico. Il corsista sarà
avvisato tramite email all’indirizzo fornito in fase di iscrizione alla piattaforma.
Non è possibile suddividere in rate la quota.
Articolo 8: Richiesta di rimborso
La richiesta di rimborso della quota di iscrizione va presentata alla segreteria del corso ed è
prevista nei seguenti casi:
1. Dopo 7 giorni dell’inizio del corso, senza bisogno di presentare giustificazioni (verrà
rimborsato il 75% della quota versata),
2. Per gravi disservizi che impediscono la totale fruizione al corso (100% della quota
versata, incluse commissioni bancarie).
3. Qualora lo studente dimostri l’esistenza di un corso di pari livello ad un importo inferiore
(100% dell’importo, incluse commissioni per la transazione). Vedere regolamento su:
www.iriformc.it/insegnamenti/garanziadiqualita.
Articolo 9: Staff
Organo di direzione:
? Mirko Montecchiani (Direttore)
? Giuseppe Giampieri
? Mariangela Barlotti
Docenti:
? Giuseppe Giampieri (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti)
? Mirko Montecchiani (Università degli Studi di Macerata)
? Francesca Piccardi (Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi)
? Emanuela Storani (ANIOMAP)
? Riccardo Zappelli (ASUR Marche)
Tutor didattici:
? Anna Attanasio
? Mariangela Barlotti
Segreteria amministrativa:
? Mariangela Barlotti
Per ulteriori informazioni visitare www.iriformc.it/staff
Articolo 10: Trattamento dei dati personali
I dati personali dei partecipanti al corso di formazione oggetto del presente bando saranno trattati
secondo le informazioni riportate al seguente link: www.iriformc.it/provacydegliutenti.
Articolo 11: Informazioni aggiuntive
Sono da considerare informazioni integrative, tutti i contenuti pubblicato sul sito istituzionale di
IRIFOR Macerata? www.iriformc.it? in particolare:
? FAQ sulle attività di formazione
raggiungibile al link: www.iriformc.it/insegnamenti/faqa,
? Panoramica elearning
raggiungibile al link? www.iriformc.it/insegnamenti/infoelearning,
? Guida all’utilizzo della piattaforma elearning
raggiungibile al link: www.iriformc.it/wpcontent/
uploads/guidaelearning.
pdf,
? Note legali sui contenuti di IRIFOR Macerata
raggiungibili al link: www.iriformc.it/13262.
Articolo 12: Norme finali
Per quanto non contemplato nel presente bando si rinvia alla normativa vigente.
Presidente I.Ri.For. Macerata
Mirko Montecchiani
Consigliere delagato I.Ri.For. Macerata
Bruna Giampieri

Un cambiamento epocale, di Alfio Pulvirenti

Autore: Alfio Pulvirenti

Roma – Il 15 marzo 2014 alle ore 09.00 in via Pinerolo 3, sede dell’Associazione Italiana Fisioterapisti, hanno avuto luogo i lavori del Direttivo Nazionale.
Antonio Bortone, Presidente Nazionale dell’associazione, ha introdotto i lavori ed ha esposto la relazione politica. L’argomento più toccante ha riguardato l’annosa questione dell’istituzione degli ordini professionali. Il dibattito sull’argomento è stato partecipato ed in conclusione, Bortone affermava che vi è ancora molta resistenza da parte di tutte le forze politiche ma dovendo il nostro paese allinearsi agli standard europei, occorre insistere e tenere duro.
Dal Veneto è emerso che è stato bandito, in quella regione, un concorso per dirigenti delle professioni sanitarie a cui possono partecipare tutti coloro che sono in possesso del titolo di laurea specialistica in ambito sanitario, annientando, in questo modo, la differenza fra i diversi titoli e le diverse competenze. Durante il dibattito è emerso che occorre definire le diverse aree e, quindi, il dirigente dell’area riabilitativa non può essere un infermiere o altra figura non di pertinenza.
Veniva sottolineato che l’attribuzione di posizioni organizzative in ambito riabilitativo costituisce un altro ostacolo all’istituzione della dirigenza in quest’ambito, favorendo ulteriormente la disattenzione della legge 251.
Riguardo la formazione primaria emergeva uno stato di insoddisfazione relativamente alla condivisione delle lezioni da parte di studenti afferenti a corsi di laurea di differente indirizzo sanitario. A questo proposito il Collega responsabile della formazione di base ha affermato che ciò è legittimo se è limitato ai contenuti costituenti 60 crediti formativi universitari. Dal dibattito emergeva la disomogeneità di comportamento adottato al riguardo nelle università dislocate nelle diverse regioni d’Italia.
In un clima di cambiamento non poteva restare estraneo al dibattito l’argomento relativo alle caratteristiche ed ai requisiti richiesti agli aspiranti docenti. A tale riguardo si sottolineava l’inesistenza di concorsi per professori associati relativamente agli insegnamenti del settore scientifico disciplinare MED 48 e veniva rimarcato che, in alcuni atenei, questi spazi vengono occupati dai medici.
Ancora in ambito formativo, l’A.I.FI intende muoversi per la realizzazione del corso di laurea a ciclo unico. In tal modo avremmo dei fisioterapisti magistrali. Ne consegue, nelle more, che gli attuali dottori magistrali in scienze delle professioni sanitarie della riabilitazione, già dottori in fisioterapia, verrebbero ad essere equipollenti ai dottori magistrali in fisioterapia e gli attuali dottori in fisioterapia equivalenti. Non si tratta di eliminare l’attuale percorso formativo ma di integrarlo con i nuovi corsi a ciclo unico.
Relativamente alla presenza dei delegati dalle associazioni di categoria in seno alle commissioni di laurea, l’A.I.FI, essendo l’associazione più rappresentativa della categoria in assoluto, ha il diritto di avere due rappresentanti come commissari in ogni commissione di laurea.
Un altro argomento trattato riguardava la tariffazione delle prestazioni fisioterapiche e la tempistica delle prestazioni medesime. Dal dibattito emergeva l’insistenza di difficoltà relative alla standardizzazione dei due aspetti.
Al termine della mattinata, prima dell’interruzione per il pranzo, Bortone ha introdotto la novità, il segno epocale, la cooptazione nel Direttivo Nazionale A.I.FI. del Collega Alfio Pulvirenti quale “Rappresentante dei Fisioterapisti non vedenti ed ipovedenti,
Veniva data la parola al Collega Alfio Pulvirenti, il quale ha consegnato ad Antonio Bortone il documento deliberato il 10 marzo 2014 dal Comitato Tecnico-scientifico Nazionale dei Fisioterapisti e Massofisioterapisti soci U.I.C.I. per essere acquisito al verbale.
Pulvirenti ha esposto gli argomenti riguardanti le criticità di maggior rilievo, relative all’accessibilità della documentazione sanitaria, difficoltà relative all’accesso alla formazione E.C.M., difficoltà di accesso ai corsi specializzandi in materia di tecniche e metodologie riabilitative, difficoltà nell’accesso alla formazione di base ed avanzata.
Pulvirenti concludeva il suo intervento chiedendo al Presidente Bortone, e ai Componenti del Direttivo Nazionale, l’impegno politico e pragmatico avente come finalità la riduzione del disagio generato dalle difficoltà rappresentate.
Le frasi di rassicurazione e di impegno, pronunciate con convinzione da Bortone, sono state precedute da un forte applauso da parte dell’assemblea, che deve intendersi come atto di condivisione degli obiettivi da raggiungere.
La sessione pomeridiana è iniziata con la realizzazione di una foto di gruppo, utile a testimoniare i fatti appena riferiti.
A ciò ha fatto seguito la presentazione di due sistemi informatici utili alla gestione del paziente da parte di coloro che esercitano la libera professione presso il proprio studio.
Pulvirenti ha chiesto di ricevere informazioni relative alle caratteristiche dei due prodotti per verificare la possibilità di utilizzazione da parte dei Colleghi non vedenti che esercitano la libera professione. Anche in questo caso sono giunte delle rassicurazioni ed il collega che ha trattato l’argomento ha dimostrato di conoscere i programmi di sintesi a cui i non vedenti fanno ricorso.
Alle ore 12.45 Mirella Gavioli, Responsabile Organizzativa del Comitato Tecnico-Scientifico dei Fisioterapisti e Massofisioterapisti Soci U.I.C.I. comunicava al Collega Pulvirenti l’avvenuta nomina del Presidente Nazionale U.I.C.I., Prof. Mario Barbuto. La comunicazione veniva annunciata ai presenti in aula e Bortone esprimeva le proprie congratulazioni e i migliori auguri al neo Presidente per l’intraprendenza di questo nuovo percorso.
Dall’assemblea è giunta la richiesta del rispetto del protocollo d’intesa siglato da A.I.FI e U.I.C.I. nel 2008, da parte dell’U.I.C.I. relativamente alla chiusura delle vecchie scuole per massofisioterapisti e l’impegno a non creare nuove figure professionali anche se a carattere non sanitario che rievochino, nella sostanza, il massofisioterapista. A questo proposito Pulvirenti ha descritto la posizione del Comitato Tecnico-Scientifico, vale adire, la promozione della figura del Fisioterapista laureato, trovandosi in piena sintonia con l’associazione di categoria più rappresentativa in ambito nazionale. Pulvirenti, quale componente del Direttivo A.I.FI. si è impegnato a rappresentare la richiesta sopra riferita al neo-presidente, Mario Barbuto,
L’assise si concludeva alle 17.00 dopo l’esaurimento della trattazione dei diversi punti posti all’ordine del giorno.
L’assemblea si scioglieva in un clima di cordialità, di entusiasmo e, soprattutto, con la voglia di fare per far crescere non solo il numero degli iscritti ma la consistenza e lo spessore dell’intera categoria.
Alfio Pulvirenti