Io ho prenotato il mio Drone, di Pino Bilotti

Autore: Pino Bilotti

Prendendo spunto di un articolo del sole 24 Ore apriamo una finestra nel futuro e cominciamo a pensare che può succedere; di essere trasportati a destinazione da soli  con un'auto in piena autonomia.
I Droni, cioè velivoli di cielo, terra e mare automatici, che si muovono guidati dal computer.
Nati in ambiente militare, i Droni stanno in realtà trovando rapidamente applicazione nei settori civili.
Gli esempi più appariscenti sono le auto che si guidano da sole: un insieme di videocamere e sensori permette al computer di bordo di prendere decisioni non solo sulla guida ma anche sul percorso migliore da seguire e sul tipo di strada da percorrere.
Se da due anni Google ha reso celebre il tema, facendo percorrere oltre 140mila miglia alla sua automobile nella Bay Area, inclusi San Francisco e il Golden Gate bridge, i progetti ci sono in realtà da molto tempo.
Darpa (Defense advanced research projects agency), l'agenzia governativa Usa del dipartimento della Difesa che negli anni Sessanta ha progettato internet, organizza dal 2004 il Grand Challenge, la sfida per riuscire ad avere entro il 2015 un'auto che si guida da sola.
Ma dagli anni Settanta ci provano sia il Giappone che la Germania e l'Italia.
Da noi c'è stato il progetto Argo dell'Università di Parma, che ha realizzato le "Mille miglia in automatico" con hardware di comune uso (montato su una Lancia Thema) e che oggi ha creato il Viac international challenge.
Tuttavia, non va dimenticato il progetto europeo Eureka Prometheus (dal 1986 al 1995).
Però, dopo tanta buona ricerca, non è mai nato nessun progetto industriale.
Unico sbocco: il programma spaziale che ha usato alcune di queste ricerche per le varie rover inviate su altri pianeti.
Google (e altre aziende) sperano invece di cogliere una nuova ondata di opportunità offerte dal bisogno di dominare i flussi di traffico delle smart city: secondo Google gli incidenti mortali su strada calerebbero del 40 per cento.
Ma se il robot che guida su gomma dà inquietudine al grande pubblico, il drone su rotaia è più "amichevole".
Soprattutto per treni e metropolitane.
Le moderne linee vengono sempre più spesso realizzate senza bisogno dei macchinisti in cabina, e all'aeroporto di Heathrow è stato costruito un sistema di "ovetti" per 4 persone senza pilota che trasferiscono i passeggeri dal gigantesco parcheggio al Terminal 5, orchestrando una complessa serie di precedenze, svincoli e differenti destinazioni".
Allora, siamo pronti ?
Le nostre città ci potranno vedere viaggiare da soli e diventare autonomi. Le tecnologie e la ricerca diventa sempre più vicina alle persone non vedenti; dai percorsi  tattili informatizzati e parlanti, i cellulari con gli iPhone sempre più accessibili e gestiti  con comandi vocali.
Allora cominciamo a pensarci perché quello che sembrava irranggiungibile nel prossimo futuro diventa realtà.
Una trasformazione  tecnologica che vedrà i non vedenti sempre più liberi e autonomi e io ho già prenotato il mio Drone.

Pino Bilotti

Guardare con tatto. Dieci sculture dalla collezione del Premio Salvi, Redazionale

Autore: Redazionale

Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana, Ancona
18 gennaio – 24 febbraio 2013
ANCONA – Venerdì 18 gennaio alle ore 18 si inaugura nella sale delMuseo Tattile Statale Omero, la mostra Guardare con tatto alla presenza di Aldo Grassini, Presidente del Museo e Silvia Cuppini, curatrice della mostra.
La mostraGuardare con tatto rientra nellarassegna"Infinitamente Salvi", volta a promuovere sul territorio regionale la ricca collezionedi arte contemporanea raccolta in sessant'anni di attività del Premio Salvi e conservata presso il Comune di Sassoferrato.
La rassegna – affidata al gruppo Mjras di Urbino, composto da Silvia Cuppini, Alice Devecchi, Roberto Bua, Joan Martos – si propone di reinterpretarele opere della collezione con uno sguardo contemporaneoe in sintonia con i luoghi prescelti. Fra questi la Mole Vanvitelliana di Ancona, dove, nelle sale del Museo Omero,dal 18 gennaio al 24 febbraio 2013, sarà allestita la mostraGuardare con tatto con dieci sculture di autori contemporanei -Giuseppe Uncini, Edgardo Mannucci, Giancarlo Minen, Loreno Sguanci, Paolo Pompei, Umberto Peschi, Elio Cerbella, Marco Bettocchi, Valeriano Trubbiani, Giuliano Giuliani – presentati in relazione alla struttura pentagonale della Mole, ovvero al numero cinque, alle cinque dita della mano, ai cinque sensi.
L'accesso all'esposizione, pensato per vedenti e non vedenti, sarà costituito da una stanza al buio dove la percezione dello spazio sarà data dalla dislocazione in cinque punti di fonti sonore."Le opere – come spiega l'architetto Roberto Bua – saranno disposte a coppie, sugli spigoli del pentagono, al fine di esaltare l'elemento della tattilità. Lo sguardo percorre la forma, con il contatto si percepiscono altre qualità dell'oggetto: ruvido o liscio, freddo o caldo, compatto o traforato, vibrante o sordo, spigoloso o tondeggiante sulla base dei diversi materiali usati dagli artisti: legno, metallo, pietra, ceramica. C'è uno sguardo che percorre l'oggetto, che ne percepisce le vibrazioni di luce e calore, che misura il suo rapporto con lo spazio, che lo accarezza: lo sguardo tattile ci ri-vela l'oggetto, lo rivela due volte, perché la conoscenza è nella totalità e non nella separazione".
La mostra, che rientra anche all'internodel Grand Tour Cultura 2012 -2013Musei – Archivi – Biblioteche Marche: luoghi "comuni" della creatività, proporrà visite e laboratori didattici per le diverse fasce d'età utilizzando testi letterari e documenti d'archivio e riflettendo sul luogo – in questo caso la Mole Vanvitelliana e la sua forma – come veicolo di creatività. Eventi speciali in programma per il 14 febbraio –  San Valentino e per il 21 febbraio – la Giornata
Nazionale del Braille.

INFORMAZIONI
Dove:Museo Tattile Statale Omero, Mole Vanvitelliana, Banchina Da Chio 28, Ancona
Orari: dal martedì al sabato 16 – 20. Domenica 10 – 13 e 16 – 20. Chiuso: lunedì.
Ingresso: libero.
Visite guidate e laboratori didattici su prenotazione: 3 euro a persona, esclusi docenti, disabili e loro accompagnatori.
Tel. 071 28 11 935 – In orari di apertura 331.7537468
Email: info@museoomero.it
Sito: www.museoomero.it

ELENCO OPERE
1. UMBERTO PESCHI / colonne /cm 120x26x26 / 1979 / legno
2. LORENO SGUANCI /Senza titolo /cm 84x71X50 / 1971 / legno e metallo
3. ELIO CERBELLA/: Moduli di un muro /cm 29x26x21 /anno ? /Ceramica
4. GIANCARLO MINEN /Divagazione di un pittore / cm 135x30X30 /anno? /legno e ferro
5. GIUSEPPE UNCINI / Struttura spazio/132HX38 X 25 / 1967 / alluminio
6. GIULIANO GIULIANI / Sulla forma / cm 30x50X25 /anno ? / travertino
7. PAOL O POMPEI /cm 24xdiam. 40 /  1993  / bronzo e rame
8. VALERIANO TRUBBIANI / Fendente acciaio /cm 57x90X25 / anno ?/ metallo e legno
9. MARIO BETTOCCHI / Ricerca nel cerchio / cm 113x50x35 / anno ? / legno
10. EDGARDO MANNUCCI /senza titolo/  cm 63x63x27 / bronzo e metallo
La rassegna "Infinitamente Salvi"
Il titolo
"Infinitamente salvi", rievoca la figura del pittore seicentesco G. B. Salvi le cui immagini hanno goduto di una fortuna tale da essere presenti nelle maggiori pinacoteche del mondo in originale o in copia.
Origine del progetto
La cura delle edizioni 2012/13/14 del Premio Salvi è stata affidata dal Comune di Sassoferrato a mjras, unitamente al progetto di allestimento della collezione delle opere raccolte in sessant'anni di vita del premio per la Galleria d'arte contemporanea.
Il progetto
Infinitamente salvi è un progetto culturale. Crea occasioni di incontro con l'opera d'arte. Contiene mostre e percorsi che tendono a rinnovare lo sguardo suscitando interrogativi. Nella ricerca della risposta di è infinitamente salvi. Il progetto chiede un coinvolgimento a tutto il territorio regionale attraverso diverse tipologie di intervento in accordo con le istituzioni culturali locali.

Sito: www.infinitamentesalvi.it

Resoconto della III riunione dell’Alleanza italiana per l’Anno Europeo dei Cittadini 2013, di Manuela Esposito

Autore: Manuela Esposito

Il 19 dicembre 2012 l'Unione ha partecipato alla III riunione dell'Alleanza Italiana per l'Anno Europeo dei Cittadini 2013. La riunione ha seguito di pochi giorni la Conferenza stampa di presentazione dell'Anno europeo dei cittadini, avvenuta a Bruxelles il 17 dicembre 2012, e precedeva di alcuni giorni il lancio ufficiale dell'Anno europeo stesso, che si è tenuta il 10 gennaio 2013 a Dublino, nel quadro della Presidenza Ue irlandese.
L'Alleanza europea è partner ufficiale della Commissione Europea per l'Anno dei cittadini e questo riconoscimento ricade a cascata sulle diverse coalizioni/alleanze nazionali di rappresentanti della società civile, che sono già circa ventina. L'Alleanza europea lavora attraverso tre Gruppi di lavoro che si concentrano rispettivamente su 1) democrazia partecipativa 2) inclusività 3) diritti umani (comprese le questioni della disabilità).   Obiettivo politico dell'Alleanza europea, e per il quale viene richiesta la collaborazione delle coalizioni nazionali, è di portare alla Presidenza lituana dell'Ue che si insedierà alla fine del 2013 degli input chiari e concreti e delle proposte individualizzate per nazione a  livello locale, regionale e nazionale.
In Italia si privilegerà promuovere il contatto con gli enti locali e a tale scopo, l'Alleanza italiana procederà a sottoscrivere protocolli di intesa di diversi enti locali. Durante la riunione stessa è stato firmato un protocollo di intesa con TECLA, un'associazione per la cooperazione, l'innovazione e l'internazionalizzazione degli enti locali italiani. La prima attività nazionale dell'Alleanza verrà organizzata durante la campagna elettorale per le elezioni politiche in corso. Sarà un evento rivolto ai partiti e al governo uscente per far loro conoscere la Dichiarazione dell'Alleanza italiana "2013 Noi, cittadini d'Europa". (fine gennaio)
Durante la riunione si è sottolineato nuovamente come quest'anno europeo debba essere inteso come uno strumento per  apportare dei progressi a lungo termine verso  un ruolo più decisivo dei cittadini europei nella presa di decisione e nell'implementazione delle politiche comunitarie, e che a livello italiano gli stessi progressi portino all'attuazione in termini concreti dell'art.118 della Costituzione italiana  sui rapporti tra pubblica amministrazione e cittadini. In particolare in Italia, la partecipazione di forme organizzate di cittadini, il cosiddetto volontariato organizzato, può contribuire a un più efficace utilizzo delle risorse strutturali, dopo il fallimento  delle cinque programmazioni della politica di coesione sociale dei fondi strutturali in Italia. È stato inoltre sottolineato come il volontariato italiano trovi un ruolo fondamentale anche nel contesto della lotta alla criminalità e nella diffusione della cultura della legalità attraverso il recupero degli ex-carcerati e dei beni confiscati.
L'Alleanza italiana ha poi proseguito i lavori sulla definizione degli ambiti dei gruppi tematici, i cui lavori dovranno poi confluire in quelli dei gruppi dell'Alleanza europea. I responsabili dei gruppi tematici, insieme ai rappresentanti degli organismi fondatori dell'Alleanza, CIME, ALDA e Forum del Terzo Settore, costituiranno il gruppo direttivo dell'Alleanza italiana. Si è concordato che ciascun responsabile di gruppo tematico metterà a punto una breve descrizione degli ambiti di lavoro e la diffonderà attraverso la lista dell'Alleanza per permettere l'iscrizione ai gruppi.
I gruppi tematici formati sono i seguenti:
1) Giovani: responsabile Forum Nazionale dei Giovani – temi: cittadinanza come opportunità per i giovani, cittadinanza come integrazione, rapporti con l'Unione europea – il concetto di cittadinanza europea presso i giovani. Evento previsto: 22 – 25/02 a Milano
2) Parità di genere: responsabile FOCSIV – temi: approfondimento dei documenti europei per una strategia di parità di genere
3) Volontariato – Cittadinanza attiva – Pratica della democrazia – Agente di formazione – temi: raccolta buone prassi per testimoniare come il volontariato sia espressione diretta di cittadinanza attiva  
4) La dimensione economico – sociale per una società inclusiva: responsabile TECLA – temi: non discriminazione delle diversità: età/genere/disabilità
5) Lo sviluppo sostenibile (sostenibilità ambiente, energie rinnovabili): responsabile: Legambiente
6) Prossimità e sussidiarietà (dialogo con enti locali e regionali): responsabile LABSUS – temi: ricerca nelle Costituzioni dei Stati Ue di articoli corrispondenti all'art.118 della Costituzione italiana, traduzione in azioni concrete del principio di sussidiarietà, raccomandazione finale per una revisione dei trattati
7) Cultura e creatività: responsabile Gruppo archeologico, temi: evidenziare il lavoro delle singole associazioni sul territorio
A breve verrà predisposto sul sito dell'Unione un link all'Alleanza italiana.

Manuela Esposito
 

Catania: Festa della Befana 2013, di Carmen Romeo e Elena Di Liberto

Autore: Carmen Romeo e Elena Di Liberto

Il 4 Gennaio si è tenuta la festa della Befana fortemente voluta, come ogni anno, dalla nostra Associazione l'Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti sezione Provinciale di Catania, diretta dal Presidente Cav. Antonino Gemmellaro.
Nonostante il clima austerity, tutto lo staff si è prodigato con le poche risorse disponibili per la riuscita dell'evento, che nonostante tutto, è risultato, invece, particolarmente coinvolgente e partecipato.
L'organizzatrice della festa, la dottoressa Silvia Scordo, assistente sociale storica della sez. Prov. Ct, ha accolto i piccoli ospiti  e le rispettive famiglie, con un saluto lasciando poi la parola al capo animatore d' eccezione Elena Di Liberto, collaboratrice UIC, che ha esposto il programma della serata e presentato i ragazzi del servizio civile, trasformati per l 'occasione in validissimi animatori. Obiettivo della serata: DIVERTIRSI!!!
Per questo evento, la sezione si è magicamente trasformata grazie alla fantasia e alla creatività dell'improvvisato e volenteroso gruppo di animazione.
Lo spazio messo a disposizione e stato suddiviso in 4 aree di intrattenimento:
-Laboratorio artistico tattile;
-Percorso sensoriale;
-Pista da ballo;
-Ludoteca.
Durante la serata sono stati proposti vari giochi, molto apprezzati dai nostri bimbi,come "il gioco della mummia", "musica stop", "la scatola dei tesori",  il tutto arricchito da meravigliose sculture di palloncini regalate ai bambini.
Purtroppo per mancanza di spazio non ci è possibile arricchire questo breve resoconto con la serie di immagini che hanno immortalato i momenti salienti di questa gioiosa festa e che meglio avrebbero espresso l'entusiasmo dei bambini manifestato in questo evento, a riprova di come l'Associazione si prodighi non solo per le loro esigenze scolastiche e di sostegno terapeutico, ma anche per garantire loro la spensieratezza  e la gioia della vita quotidiana che spetta ad ogni bimbo.

Il Presidente UNIVOC -Catania
Carmen Romeo

Collaboratore U.I.C
Elena Di Liberto

Bari: Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari, di Luigi Iurlo

Autore: Luigi Iurlo

L'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Sezione Provinciale di Bari, informa che la Fondazione Lirico-Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari, mette a disposizione 20 biglietti di cui 10 per non vedenti e 10 per i rispettivi accompagnatori in occasione dei seguenti spettacoli.
 
Otello di Giuseppe Verdi
Date Evento
Sabato 19 gennaio, ore 20.30;
Martedì 22 gennaio, ore 20.30;
Giovedì 24 gennaio, ore 20.30;
Domenica 27 gennaio, ore 18.00
Martedì 29 gennaio, ore 20.30, presso il Teatro Petruzzelli di Bari. 
 
direttore
Keri-Lynn Wilson
regia
Eimuntas Nekrosius
maestro del Coro
Franco Sebastiani
maestro del Coro voci bianche
Emanuela Aymone
scene
Marius Nekrosius
costumi
Nadezda Gultiajeva
light design
Andrius Jankauskas
 
Otello
Clifton Forbis
Desdemona
Julianna Di Giacomo
Jago
Claudio Sgura
Emilia
Sara Fulgoni
Cassio
Francisco Corujo
Roderigo
Massimiliano Chiarolla
Lodovico
Luca Tittoto
Montano
Roberto Abbondanza
 
Orchestra e Coro della Fondazione Petruzzelli
Coro di voci bianche "all'ottava"
Produzione Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari
Nuovo allestimento
 
Chiunque sia interessato può prenotare il proprio biglietto presso la Sezione Provinciale di Bari dell'U.I.C.I., comunicando il proprio nominativo e quello del proprio accompagnatore entro il giorno precedente allo spettacolo.
Il costo del biglietto, per l'accesso del non vedente e del proprio accompagnatore, ha un costo unico di 8,50 euro per la prima e di 7.00 euro in occasione dei restanti spettacoli.
 
Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
Sezione Provinciale di Bari
Il Presidente
Luigi Iurlo
E-mail: uicba@uiciechi.it
 

Documento programmatico FAND, di Giovanni Pagano

Autore: Giovanni Pagano

La XVI legislatura, da poco conclusasi, sarà sicuramente ricordata dal mondo della disabilità come uno dei periodi più difficili della storia repubblicana del nostro Paese a partire dalla fine delle marce del dolore.
Questo non tanto perché lo sviluppo dello Stato sociale ha subito un arresto consistente ma in quanto in questa fase si è materializzato un indirizzo politico fondato sulla convinzione che l'assistenza e i servizi pubblici a favore dei disabili siano stati e sono settori di spreco di risorse collettive e concause del dissesto economico del Paese.
Questo convincimento ha comportato l'adozione di tutta una serie di provvedimenti normativi che hanno penalizzato o tentato di penalizzare ii mondo della disabilità.
Infatti, a partire dalla seconda metà del 2008 sono stati quasi del tutto compressi i fondi per le politiche sociali e quelli per la non autosufficienza; è stata elevata la onerosità delle prestazioni sanitarie; è stata avviata una politica indiscriminata di revisione delle prestazioni economiche assistenziali a favore dei disabili anche attraverso l'introduzione di un nuovo procedimento accertativo; è stata tentata una politica fiscale di compressione delle indennità e delle agevolazioni per gli stessi previsti; sono stati introdotti criteri assolutamente ingiusti e penalizzanti nella valutazione dei presupposti medico-legali delle prestazioni economiche previste per gli invalidi; sono stati approvati criteri proibitivi per l'accesso ai servizi socio-sanitari e socio-assistenziali.
Queste linee politiche hanno caratterizzato entrambe le fasi della legislatura, in cui sotto l'apparenza di un millantato rigore si è consumata una politica di demonizzazione dei disabili che ancora oggi permea tutti i settori della società civile e che solo attraverso una lunga azione di ripristino della verità potrà essere superata per riaffermare il principio per cui il disabile è Persona cui spetta il diritto costituzionale alla solidarietà e all'aiuto della collettività considerata nelle sue articolazioni sia pubbliche che private e non un soggetto potenzialmente pericoloso da sorvegliare e semmai da contrastare.
Perché possa determinarsi un cambiamento di rotta è necessario innanzitutto riallacciare l'attività politica e quella amministrativa – con riferimento essenzialmente ai livelli di assistenza, di servizi e di prestazioni economiche – ai contenuti della legge n. 328/2000 che, con quel suo articolo 24 di delega al Governo, aveva fatto sperare nella nascita di un moderno Stato sociale capace di esprimere quella cultura della solidarietà che appartiene alla nostra tradizione storica.
Facendo propri questi principi di riforma, ancora pienamente validi, la prospettiva in cui oggi si pone la FAND non è di carattere conservativo e cioè lottare per conservare l'esistente ma partire da questo dato acquisito, ottenuto in tanti anni di lotte, per concorrere a costruire uno Stato sociale che garantisca a tutti i disabili livelli essenziali di servizi, sanitari ed economici e su questo promuova una politica integrativa che incrementi e/o differenzi ulteriori trattamenti assistenziali strutturati sulla base delle condizioni territoriali, di sviluppo delle aree, di sussistenza di servizi e delle condizioni economiche del disabile e della famiglia.
Per fare questo è essenziale ridefinire il quadro normativo generale, rivedendo competenze e livelli di intervento valorizzando, accanto all'attività pubblica sempre essenziale, i! ruolo della famiglia, delle associazioni di categoria e del volontariato.
In questa prospettiva appare innanzitutto essenziale riformare gli aspetti del sistema che attengono alla sua funzionalità, nonché alla sua effettività e rapidità di intervento.
Si pensi ad un procedimento di accertamento dei presupposti medico-legali delle prestazioni economiche semplificato e rapido, in cui intervenga una sola Commissione di valutazione e un solo ente che liquidi ed eroghi le prestazione medesime; ad un sistema di valutazione delle patologie che tenga conto dell'evoluzione della medicina e della tecnica e in particolare delle finalità dell'accertamento dell'invalidità che è quello di verificare la sussistenza o meno di una capacità lavorativa o la non autosufficienza della persona, piuttosto che classificare rigidamente le patologie accertate in tanti segmenti utili solo per la loro stadiazione clinica ma non per la verifica dei riflessi in ambito lavorativo o di non autosufficienza; si pensi ancora alla individuazione dei presupposti perché possa parlarsi di non autosufficienza da accertare con riferimento sia all'autonomia soggettiva della persona considerata in sé che nella sua vita di relazione; ancora, al rafforzamento della tutela giudiziaria che deve essere effettiva, snella e fondata sul giusto procedimento che è quello del doppio grado di giurisdizione, perché non è possibile sacrificare la tutela del disabile alla necessità dello sfoltimento delle cause presso le Corti di appello; così come all'eliminazione delle revisioni straordinarie, duplicato inutile di ciò che potrebbe perseguirsi con normali procedimenti di verifica ordinaria già previsti dalla normativa vigente perché connessi all'andamento evolutivo delle patologie.
Questa funzionalità del sistema amministrativo per essere completa deve nascere utilizzando l'apporto delle Associazioni di categoria che devono essere chiamate a partecipare alla costruzione della politica assistenziale, favorendo la loro vocazione a rimanere estranee alla gestione delle prestazioni ma non alla partecipazione alla elaborazione delle linee programmatiche e al controllo sulla loro corretta applicazione e quindi rendendo effettiva la loro presenza negli organismi di indirizzo e vigilanza, in particolare dell'INPS che costituisce oggi il referente pressoché esclusivo in materia di disabilità.
Consentire la partecipazione delle Associazioni di categoria agli organismi di indirizzo delle politiche assistenziali significa riconoscerne il loro fondamentale ruolo e la necessità di potenziarne l'azione svolta nell'interesse collettivo attraverso un adeguato sostegno, anche economico.
Ma la funzionalità del sistema non basta se poi sul piano sostanziale i diritti dei disabili restano solo enunciati e non sostenuti in concreto.
La nostra legislazione enuncia in modo deciso il diritto al lavoro dei disabili, costruendo un sistema privilegiato di collocamento obbligatorio sia nel pubblico che nel privato.
Ma fissare percentuale di assunzioni obbligatorie o sforzarsi per individuare la specificità della residua capacità lavorativa dei disabili e poi non avviare un serio sostegno all'attività di formazione lavorativa dei disabili da effettuarsi direttamente presso le strutture produttive o non garantire un loro possibile inserimento, qualora le prestazioni lavorative possano essere utilmente inserite nel mercato del lavoro, significa solo enunciare principi ma non sostenere persone che se percepiscono di essere utili sono in grado di dare più di tanti altri che considerano il lavoro solo come strumento di produzione di reddito e non anche di riscatto ed affermazione della propria persona.
Favorire la cooperazione, sostenere l'apprendistato significa creare ricchezza e ridare dignità alle persone e non mortificarle con il mero sussidio erogato che spesso ha il carattere della definitività e non del sostegno in attesa di entrare nel mondo del lavoro.
La stessa concessione delle provvidenze economiche andrebbe potenziata e diversificata.
Non tutti i disabili sono uguali in quanto a condizioni personali, a situazioni familiari, a condizioni economiche, a situazioni territoriali e di servizi disponibili. Lo Stato deve garantire le condizioni minime perché chi ha una ridotta o impedita capacità lavorativa o una situazione di non autosufficienza possa essere messo in condizione di avere a disposizione il minimo necessario per le esigenze primarie della vita ma oltre questo diritto intangibile non può non ritenersi necessario e giusto diversificare le posizioni: certo non pare equo non differenziare l'invalidità parziale da quella totale o le varie forme dì non autosufficienza.
La diversificazione costituisce il presupposto per una diversa articolazione degli interventi economici integrativi o dei servizi alternativi e non può che essere ancorata alla sola posizione reddituale del richiedente, perché questa è la base comune di partenza su cui intervenire con le varie forme di assistenza, economiche e non su cui modulare ulteriori interventi.
In questa azione di diversificazione delle posizioni ai fini assistenziali deve avere un ruolo centrale la famiglia, luogo naturale e di elezione soprattutto per i disabili gravi non autosufficienti.
Questo nucleo naturale è chiamato dalla legge (art. 433 e ss. Codice civile) a farsi carico dei bisogni dei componenti indigenti e in particolare dei disabili economicamente non autonomi.
Ma a questo obbligo morale oltre che giuridico deve accompagnarsi un sostegno pubblico reale.
La normativa sui permessi e congedi e quella sull'amministratore di sostegno costituiscono interventi legislativi importanti.
Ma non basta consentire al familiare di assentarsi dai lavoro per scopi assistenziali o legittimarlo al compimento di atti giuridici altrui, per ritenere di avere risolto il problema.
Spesso i familiari sono costretti ad abbandonare il lavoro per cui a chi si occupa del disabile deve essere riconosciuto uno status giuridico cui deve corrispondere un riconoscimento economico, perché oltre ad adempiere ad un proprio dovere morale sostituisce lo Stato laddove questi non assolve la funzione costituzionale di farsi carico dei disabili generando un risparmio economico notevole in termini di spese assistenziali e anche ospedaliere, determinato dal ricovero in famiglia e sotto l'assistenza di un congiunto.
Ma il disabile non è solo destinatario di assistenza ma, oltre che potenziale lavoratore, e anche soggetto che chiede di entrare nella vita sociale attraverso una istruzione adeguata e una partecipazione alla vita di relazione e in particolare all'interno delle istituzioni.
Una politica di sostegno scolastico, di ripensamento dello stesso sostegno e soprattutto che eviti il mortificante ricorso alla magistratura per poter essere adeguatamente seguiti nelle strutture scolastiche costituiscono dati imprescindibili per una nuova azione di Governo.
Allo stesso modo un ripensamento degli istituti di diritto privato {proprietà, locazioni, beni produttivi ….) eliminerebbe quelle forme di abuso del diritto che mentre non portano vantaggio a chi li pone in essere, sicuramente recano danno ai soggetti disabili che li subiscono: occorre, in altri termini, dare attuazione al principio costituzionale per cui l'uso dei beni e della proprietà non deve svolgersi in contrasto con l'utilità sociale.
A questi elementi generali devono essere aggiunti tutti quegli aspetti che riguardano le singole tipologie di disabili; ciechi, sordi, malati psichici hanno necessità di ricevere interventi mirati inclusivi, legati alla specificità della loro minorazione perché se è vero che sussiste diversità tra disabili e non, esiste diversità anche all'interno del mondo della disabilità che è esso stesso pluralista. A monte di tutto ciò deve esservi un radicale mutamento culturale: la società civile in questi anni, è stata orientata in modo negativo verso il mondo della disabilità. Ci si è dimenticati dell'uomo, delle sue necessità e dei doveri di solidarietà che gravano sulla collettività, per mettere l'accento sulla "categoria" che assorbirebbe risorse e non concorrerebbe alla crescita dello Stato, dimenticando che la non inclusione nasce non dalla diversità ma dalla incapacità o cattiva volontà degli altri di promuoverla.
Con l'augurio che la "nuova politica" che si spera possa scaturire dall'imminente consultazione elettorale inneschi una nuova stagione di doveri che costituiscono la vera misura di ogni agire umano.

Il Presidente Nazionale FAND
Giovanni Pagano

Direttiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per la presentazione di progetti sperimentali da parte delle Associazioni di Promozione Sociale, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali

C.A.  Sottosegretario di Stato
Prof.ssa Maria Cecilia Guerra
Via Fornovo, 8
00192 Roma

 

Gentile Professoressa,

come è a Lei certamente noto, il D. L. 95/2012 in data 6 luglio 2012 (cosiddetto della "spending review") prevedeva, al comma 20 dell'articolo 12, la soppressione degli organi collegiali costituiti presso le pubbliche amministrazioni con trasferimento delle relative funzioni alle amministrazioni presso cui erano costituiti.
La legge di conversione del decreto, la n. 135 del 7 agosto 2012, apportava modifiche alla disposizione citata, prevedendo, tra l'altro, la conservazione di alcuni osservatori nazionali, tra i quali l'Osservatorio Nazionale per l'Associazionismo, precisando che non ne dovessero derivare oneri per la finanza pubblica.
Il periodo di emanazione del decreto-legge e della legge di conversione è caduto in un periodo nel quale veniva abitualmente emanata la direttiva per la presentazione dei progetti sperimentali da parte delle Associazioni di Promozione Sociale (articolo 12 legge 383/2000), direttiva con indicazione degli ambiti prioritari in cui i progetti dovessero vertere, progetti per la cui presentazione è sempre stato fissato un termine non inferiore a 30 giorni (nel 2011 la direttiva, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 10 agosto 2011, fissava come termine per la presentazione le ore 12 del giorno 27 settembre 2011).
La direttiva per l'anno 2012, nonostante il salvataggio dell'Osservatorio Nazionale dell'Associazionismo, non venne emanata, e se ne deduceva ragionevolmente che la mancata emanazione dipendesse dalla situazione di generale compressione delle spese.
Peraltro, nella Gazzetta Ufficiale numero 282 del 3 dicembre 2012 veniva pubblicato il comunicato dell'avvenuta pubblicazione, in data 27 novembre, sul sito del Ministero del Lavoro, delle linee di indirizzo per la presentazione dei progetti sperimentali di cui è parola.
Purtroppo, consultando il provvedimento contenente le linee di indirizzo, si è dovuto constatare, non senza stupore, che il termine per la presentazione delle domande e dei progetti, compresi i numerosi allegati e copi conformi richieste era fissato per le ore 12 del giorno di lunedì 10 dicembre, cioè a soli sette giorni dalla pubblicazione del comunicato sulla Gazzetta Ufficiale.
È evidente che tale termine di presentazione dei progetti appare assolutamente incongruo, atteso che le linee di indirizzo contengono ambiti prioritari cui i progetti vanno uniformati, ambiti che vengono di anno in anno cambiati.
Pertanto, gentile Professoressa, converrà anche Lei che sembra naturale interrogarsi sul perché sia stato fissato un termine così breve, tale da rendere di fatto impossibile la presentazione dei progetti, a meno che si conoscessero prima gli ambiti di intervento ritenuti prioritari. Dalla formulazione del paragrafo numero 6 lett. B della direttiva sembra, infatti, doversi dedurre che il termine sia stato fissato in relazione a quello di 180 giorni stabilito dal D.P.C.M. n. 46/2011, che stabilisce in 180 giorni il termine per il procedimento di finanziamento dei progetti di cui all'articolo 12 della legge 383/2000.
Francamente appare paradossale che in un termine complessivo di 180 giorni ne vengano riservati solo sette (o comunque 13 se si vuole far decorrere la conoscenza dalla pubblicazione della direttiva sul sito del ministero) per la presentazione, senza contare che la direttiva è stata rettificata per errore materiale il giorno 5 dicembre 2012.
In considerazione di quanto premesso, ritengo essere assolutamente necessario che il Ministero proceda a rinnovare la procedura, in modo da consentire la materiale presentazione dei progetti da parte delle Associazioni di Promozione Sociale interessate che, come Lei ben sa, svolgono attività di grande rilievo in favore di persone socialmente svantaggiate, quali per prime le persone disabili.
Non posso non ricordare che, ove ciò non dovesse avvenire, rimarrebbe aperta la strada, certamente non auspicabile, del ricorso straordinario al Capo dello Stato nel termine di 120 giorni.
Sono certo, comunque, che la Sua sensibilità per questioni di questa natura, già più volte dimostrata in precedenti occasioni, eviterà qualsiasi occasione di contrasto, a solo beneficio delle persone più svantaggiate e bisognose di aiuto.
Colgo l'occasione per rinnovarLe i sensi della mia stima e considerazione e per porgerLe i più distinti saluti.

IL PRESIDENTE NAZIONALE
(Prof. Tommaso Daniele)

Accessibilità dei siti internet ai software dei disabili, di Marina Chiara Gelmini

Autore: Marina Chiara Gelmini

Spett.le Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas,
mi chiamo Marina Chiara Gelmini, sono una donna di 53 anni residente a Milano e, ahimè, sono non vedente, ma molto attiva in tutte le mie attività lavorative e sociali.
In questi ultimi anni, con la diffusione del mercato libero dell'energia, il mercato si è aperto a tanti venditori che spesso utilizzano il web come canale principale di contatto con il cliente, ma molte volte i siti redatti contengono delle parti non accessibili ai software utilizzati dai disabili per lavorare al pc, offendendo in questo modo l'articolo 3 della nostra nobile Costituzione e mettendo i disabili nella condizione di non poter sottoscrivere le offerte tramite web, escludendoli così dagli interessanti
sconti che spesso le offerte on line riservano al cliente.
Credo che in uno Stato civile e avanzato come il nostro questo non sia ammissibile e chiedo quindi che l'accessibilità dei siti ai programmi informatici utilizzati dai disabili sia inserita tra i parametri di qualità con cui i traders che operano nel mercato dell'energia vengono controllati e confrontati dall'Autorità.
La tecnologia digitale, se accessibile ai nostri programmi, ha la possibilità di integrare completamente i disabili nelle dinamiche lavorative e sociali del Paese, valorizzando il loro prezioso contributo economico e sociale.
Se non accessibile, però, rischia di isolare come mai prima d'ora i disabili, presentandogli delle barriere (in questo caso digitali) ostative quanto quelle architettoniche.
Nella speranza che la mia segnalazione, frutto della condivisione con tanti altri non vedenti con cui sono in contatto, venga presa in considerazione, porgo un cordiale saluto.

Marina Chiara Gelmini

Ottava Assemblea Generale dell’Unione Mondiale dei Ciechi, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

Carissimi,

Vi comunico che si è tenuta a Bangkok (Tailandia), nei giorni 12-16 novembre 2012, l'ottava Assemblea Generale dell'Unione Mondiale dei Ciechi (World Blind Union – WBU).
Allo scopo di contenere le spese della partecipazione dell'Unione all'evento, la Direzione Nazionale ha deliberato che vi prendesse parte soltanto Paolo Colombo, il quale ha potuto votare per procura anche per conto degli altri nostri delegati: Giuseppe Terranova, Luisa Bartolucci, Giuseppe Bilotti, Ferdinando Ceccato e Giovanni Loche.
Tra gli argomenti in programma, la presentazione dell'iniziativa organizzata congiuntamente da Unione Mondiale dei Ciechi e Alleanza Internazionale sulla Degenerazione Maculare legata all'Età (AMDAI) per disinnescare la bomba a orologeria della perdita della vista dovuta alla degenerazione maculare legata all'età, in particolare in quei paesi dove attualmente c'è carenza di strutture sociali e sanitarie adeguate, fornendo alle organizzazioni nazionali e locali una serie di strumenti di supporto per la sensibilizzazione del pubblico e la pianificazione degli interventi.
Una sessione su disabilità ed emergenze ha permesso di esplorare i limiti nell'area della gestione delle emergenze e dei disastri per le persone cieche o ipovedenti, avvalendosi di esempi di alcuni paesi che hanno di recente sperimentato tali situazioni.
 Da segnalare anche una specifica sessione sul ruolo dei membri nazionali dell'Unione Mondiale dei Ciechi in un mondo in continuo cambiamento che ha dato l'opportunità di esaminare esempi di buone prassi su efficaci partenariati tra organizzazioni "di" e organizzazioni "per" non vedenti nonché con altre reti di organizzazioni delle persone con disabilità e su come rendere più professionale l'attività delle organizzazioni attraverso strutture democratiche.
Ancora una volta è stato dato risalto alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, illustrando l'importanza sia della relazione parallela e dell'inclusione in essa dei temi di interesse per le persone cieche, sia della creazione di reti regionali nelle quali operino promotori nazionali in rappresentanza dei membri nazionali dell'Unione Mondiale dei Ciechi al fine di favorire e monitorare l'attuazione della Convenzione stessa.
Sono stati poi approvati emendamenti allo Statuto e adottate risoluzioni il cui testo definitivo non è ancora disponibile.
Nel corso dell'Assemblea, infine, sono state svolte le elezioni per rinnovare le principali cariche dell'Unione Mondiale dei Ciechi . I seguenti sono gli attuali componenti dell'Ufficio di Presidenza:
Presidente: Arnt Holte, Norvegia
Primo Vice-Presidente: Fredric Schroeder, Stati Uniti
Secondo Vice-Presidente: Enrique Perez, Spagna
Segretario Generale: Rina Prasarani, Indonesia
Tesoriere: Ajai Kumar Mittal, India
Presidente uscente: Maryanne Diamond, Australia.

      Cordiali saluti.

IL PRESIDENTE NAZIONALE
(prof. Tommaso Daniele)

Catania: I Beans all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, di Alfio Pricoco

Autore: Alfio Pricoco

Giorno 28 dicembre 2012, la Sede della Sezione Provinciale dell'Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti di Catania ha ospitato uno dei gruppi storici della musica italiana come i Beans.

Erano presenti naturalmente il Presidente della Sezione Cavaliere Antonino Gemmellaro e diversi Consiglieri.

Il Complesso dei Beans, tra la fine degli anni 70 e l'inizio degli anni 80 ha avuto il momento di maggiore successo, interpretando diverse canzoni, che li hanno portati ai primi posti nelle classifiche italiane.

Tra i brani più conosciuti ricordiamo Come pioveva, Cara, Samba di un amore ed altri, portando al successo uno dei motivi tradizionali e più famosi della Sicilia come "é vui durmiti ancora".

In una sala affollata e festosa, erano presenti giovani e meno giovani a testimonianza della loro notorietà in Italia e soprattutto a Catania, visto che come detto sono Etnei. Dopo la presentazione e gli onori di casa da parte del Presidente, il testimone è passato ai Beans, che salutando il pubblico presente,dopo aver espresso la loro gioia e commozione per essere insieme ai ciechi di Catania, hanno iniziato il loro Show.

Durante lo spettacolo hanno coinvolto il pubblico, che soddisfatto batteva le mani e cantava al suono della loro musica.

Tra una canzone e l'altra hanno anche raccontato degli aneddoti della loro carriera e della loro vita, con la gente che ascoltava interessata, godendosi la performance.

Al termine dell'esecuzione i Fratelli Morgia, come portavoce del Gruppo hanno ringraziato la platea, che ha contraccambiato con un lunghissimo applauso e con la richiesta di alcuni bis.

Infine il Presidente a nome della Sezione di Catania, ringraziando tutti i componenti del Complesso per essere intervenuti, ha donato loro un magnifico Presepe in miniatura di ceramica, preparato dai fratelli Vassallone, fra i più bravi artisti della celebre ceramica di Caltagirone.

Prima di andar via in un clima quasi famigliare, i non vedenti e tutti i presenti hanno potuto avere degli autografi, trovando l'opportunità di fare delle foto ricordo con i musicisti, riscontrando splendida disponibilità e cordialità.

Bellissimo pomeriggio in un clima sereno, dove ci si è divertiti, trascorrendo un paio d'ore di relax, che si è chiuso con un augurio collettivo di un buon 2013.
Alfio Pricoco