Strada facendo vedrai …, di Vanda Dignani

Autore: Vanda Dignani

Strada facendo vedrai … è questo il motivo con cui mi sono svegliata ed è questo il motivo che mi risuonerà nella mente per tutto il giorno.

È bello fermare il tempo che corre e che sembra portare via con sé pensieri, affetti e ricordi. Ma i ricordi non passano così in fretta ed anzi il loro riapparire nella mente riaccende la voglia di esserci, di fare e di afferrare ciò che passa in fretta e che pure sembra risvegliare nell’anima tutta una serie di sentimenti e di affetti che il tempo non può distruggere e portare con sé.

È avvolta in questo pensiero che tutto dentro di me si rianima e mi spinge a fermare gli attimi più belli, il passato rivive e si rinfresca ed io mi sento nuovamente piena di speranze e di voglia di vivere e di fare.

Qualcuno vedendo in me un’espressione pensosa forse un po’ triste, mi spinge a scuotermi, a ritornare me stessa e ad infondere in ciò che mi circonda quella  forza che ha caratterizzato il mio riscatto e che ha dato alla mia partecipazione convinta, una carica capace di ridonare alle azioni ed ai miei pensieri tutto un fermento meraviglioso che ha sempre spinto e spronato la mia voglia di fare. È opportuno ogni tanto ritornare con i sentimenti e con gli affetti a ciò che ha dato luce e significato alle mie azioni.

Rivivendo questi momenti, l’anima ritrova la sua vera essenza ed io non mi sento più né sola, né triste e ciò che provo invece è la voglia di ritrovare quella vitalità e quell’impegno che hanno sempre caratterizzato le mie azioni e la mia gioia nel riaccendere i momenti più belli che hanno costituito il sale della mia vita e che mi hanno aiutato a viverla interamente.

In ciò mi ha spronato una volontà ferrea e soprattutto la fede profonda in un’associazione fatta di principi di vita e di partecipazione, non c’è dubbio, è l’adesione convinta agli insegnamenti che l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti mi ha posto davanti a spingermi ed a non dimenticarli.

Questi principi e questa fede autentica in un avvenire che spalancava di fronte a me le sue porte sollecitandomi a trovare la forza di essere me stessa e di dare alla mia vita quel significato autentico che solo, la rende degna di essere vissuta.

È dunque all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti che io debbo dire grazie ed alla quale debbo donare la mia gratitudine più vera e più profonda.

Ho cercato nella mia vita di essere grata a questa meravigliosa associazione che ha aiutato me ed i ciechi italiani a riprendere in mano la forza di essere e la gioia di fare. Certamente anch’io ho cercato di dare all’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti il mio impegno, la mia volontà, la mia fede ma certo è molto di più quello che ho ricevuto ed è molto di più quello che voglio conservare, non solo nei miei ricordi ma soprattutto nella mia voglia di partecipare e di dare ancora qualche cosa di importante all’Unione e ai ciechi italiani: la bellezza di una vita vissuta illuminata da una fede profonda.

Tante sono le cose che vorrei dire anche per dimostrare a me stessa ed agli altri che mi credono abbattuta e non più capace di infondere intorno a me quella luce meravigliosa che solo la fede in ciò in cui si crede, può  ridonare a noi stessi, la gioia di partecipare e di profondere intorno a noi la voglia e l’operosità che sono i segni più belli di quel riscatto che ha caratterizzato la nostra esistenza e che ha dato a noi un’identità ed una fede nel presente ed in un passato che non muore e che si pone come autentico alimento di vita e di speranza.

Oggi la nostra associazione sembra una nave senza nocchiero, ma non è possibile scordare quanto essa ci ha dato e quanto noi dobbiamo esserle grati. Purtroppo diverse disavventure l’hanno come privata del suo leader rendendola meno viva,  meno piena di speranze.

Sta a noi, a tutti noi non dimenticarci del suo passato glorioso e non perdere quella carica di fede e di riscatto che l’hanno caratterizzata e resa grande, grazie anche al presidente Daniele il quale purtroppo ha dovuto dimettersi per ragioni di salute ma a cui noi facciamo giungere il nostro affetto ed il nostro abbraccio.

Certo molte cose cambiano ma ciò che non può mutare è la gratitudine che proviamo e che proveremo per sempre ed è la soddisfazione di aver partecipato con lui nella costruzione di un futuro meraviglioso ed incancellabile.

Vanda Dignani

Caro Tommaso, soltanto un “Grazie!”, di Mario Barbuto

Autore: Mario Barbuto

Caro Tommaso,

ho letto e riletto tante volte la tua lettera di dimissioni. Me la sono girata e rigirata in testa per giorni, provando a immaginare il tuo stato d’animo mentre la scrivevi.

Sono certo che questa sarà stata la tua decisione più sofferta, la tua scelta più difficile, la tua sfida più grande.

Eppure di scelte, di sfide, di decisioni ne hai prese a migliaia nei tanti anni alla guida della nostra Unione.

Lasciare il timone della nave proprio quando era quasi in vista del porto dove l’avresti ormeggiata in acque sicure per l’ultima volta, prima di consegnarla alla persona designata a sostituirti, deve esserti costato una sofferenza enorme.

Eppure, ancora e sempre, hai voluto far prevalere su tutto, il tuo spirito di appartenenza alla nostra grande famiglia; il tuo senso del Dovere verso l’Associazione che hai amato e servito per tanto tempo.

Con parole semplici, con la cordialità e la stima che hanno sempre improntato i nostri dialoghi, lasciami soltanto dirti, forte e chiaro, dinanzi a tutti, GRAZIE!

Grazie per esserci stato sempre, in tutti questi anni.

Grazie per averci guidato; per aver portato le bandiere dell’Unione sempre più avanti, sempre più in alto, rincorrendo il tuo, e il nostro sogno di eguaglianza, emancipazione, dignità.

Di cuore, grazie, per avere mostrato a me personalmente la pratica dell’umiltà, rispettandomi quale tuo competitore, in un rapporto che hai preteso alla pari, quando invece avresti potuto giocare con me come il gatto che gioca col topo.

Grazie, infine, per la fiducia che hai voluto riporre in tutti noi, limitandoti semplicemente a sollecitare l’elezione del nuovo presidente, senza somministrarci soluzioni preconfezionate, nella certezza che i consiglieri  Nazionali sapranno scegliere la persona giusta con l’intelligenza, la saggezza e il coraggio che Tu ci hai sempre insegnato con la parola e con l’esempio.

Avevo sperato e creduto possibile il tuo ritorno, soprattutto dopo il nostro recentissimo colloquio, durante il quale mi pareva proprio di percepire una vera gioia nelle tue parole mentre mi raccontavi dei progressi verso la completa guarigione.

Adesso, purtroppo, so che non sarà.

So del compito immane che ci attende. Della nostra nuova responsabilità che deve renderci più uniti, più leali, più degni…

Per tanti anni sei stato per noi come un faro nella notte.

Ma proprio Tu ci hai spesso ricordato che non serve maledire il buio.

E noi, dunque, ora, come tante piccole fiaccole, troveremo la forza per rischiarare quel buio e continuare a illuminare il cammino dei ciechi e degli ipovedenti italiani verso nuovi traguardi di civiltà, con la tenacia e l’orgoglio che Tu ci hai sempre mostrato.

Certo di interpretare il sentimento di tutti, voglio aggiungere al tuo “arrivederci” una sola parola:

ARRIVEDERCI A PRESTO!

Le bandiere dell’Unione hanno ancora voglia di garrire nel vento.

E tu sarai presto, di nuovo in prima fila accanto a noi.

Un abbraccio fraterno.

Mario Barbuto

Cambia la musica!, di Antonio Quatraro

Autore: Antonio Quatraro

Questa volta non si tratta di una metafora, come quando si vuol dire che tutto cambia apparentemente: cambiano i suonatori ma…

Qui si tratta proprio degli studi musicali per i ciechi.

L’IRIFOR di Firenze, insieme alla locale sezione, come molte altre nostre sezioni peraltro, da tempo è impegnato a promuovere il rilancio degli studi musicali fra i nostri giovani e meno giovani. Nonostante la musica sia la forma d’arte totalmente accessibile ai ciechi, gli studi musicali, in Italia come nel resto d’Europa sono in rapida decadenza.

Eppure lo studio di uno strumento ha effetti positivi su tutte le sfere della persona, e non solo sulla sfera della creatività, come è ovvio.

Suonare bene uno strumento richiede una grande manualità, ma richiede anche concentrazione, memoria, attenzione, prontezza di riflessi, capacità di ascoltare e di ascoltarsi, oggi sempre più rara. Capire la musica poi chiama in gioco processi mentali più sofisticati di quanto non appaia a prima vista. Studi recenti sottolineano una correlazione positiva fra capacità di comporre musica e pensiero divergente, oggi così importante per reagire ai continui cambiamenti della nostra società.

Capire la musica significa anche abituarsi a seguire più fili contemporaneamente (nel caso della musica polifonica).

E per chi non vede, proprio attraverso l’ascolto attento è possibile quanto meno farsi una idea intorno ai principali aspetti visivi del reale: contrasto, sfumatura, effetto legato alla prospettiva; senza dire del grande contributo culturale derivante dallo studio della musica, per comprendere meglio i principali movimenti letterari e artistici.

Una delle difficoltà maggiori che scoraggiano chi voglia intraprendere gli studi musicali è costituita dalla notazione Braille, per cui quasi tutti i ciechi che fanno musica la fanno ad orecchio, o con l’aiuto di un amico, o maestro, o genitore, che legge o registra la descrizione dello spartito in nero, che viene memorizzata. Questa tecnica è conosciuta in Europa come “musica parlata”.

L’ostacolo maggiore per chi vuole intraprendere gli studi musicali consiste nel fatto che la notazione musicale Braille, unica via per la lettura diretta e personale, non permette il passaggio immediato fra segno e suono.

In altri termini, mentre se leggo un libro sento dentro di me le parole che sto leggendo, se leggo uno spartito in Braille, il passaggio fra la lettura e l’ascolto interiore è molto più complesso e richiede grande sforzo mentale.

Questo fa sì che, dopo qualche timido tentativo, quasi tutti continuano a far musica, ma solo ad orecchio.

Ma fare musica solo ad orecchio è come imparare una lingua straniera senza saperla leggere e scrivere, quindi rinunciando ad entrare nella lingua, a comprenderne lo spirito.

Per fortuna le nuove tecnologie informatiche, applicate agli studi musicali dei ciechi, hanno aperto davvero prospettive impensabili fino a qualche decennio fa. Prendendo spunto e slancio da tali nuove opportunità, IRIFOR Firenze attualmente è impegnato in due progetti:

“Restituire la musica ai ciechi”, cofinanziato da Banca della Comunicazione, che sta epr concludersi;

“MUS4VIP” (studi musicali per persone con disabilità visiva). Questo secondo è un progetto europeo di due anni, iniziato a novembre 2012, in partenariato con scuole ed università di Francia, Gran Bretagna, Polonia e Italia.

Per l’Italia siamo in partenariato con il Conservatorio Pollini di Padova, che coordina il progetto, e con Arca Progetti di Verona, società specializzata in progettazione e realizzazione di software accessibile.

“Restituire la musica ai ciechi” si rivolge ad 8 ragazzi Toscani, che hanno già un insegnante di musica e che conoscono il Braille letterario. Il progetto prevede lezioni e supervisione a domicilio da parte di una équipe formata da un non vedente ed un vedente esperti, consulenza interattiva a distanza, produzione di spartiti in Braille con difficoltà graduate, approccio alle nuove tecnologie specifiche.

“MUS4VIP” invece si muove in una ottica più ampia, in quanto, partendo dai risultati di precedenti progetti Europei, e dal programma BME2, sviluppato appunto da Arca Progetti Verona, anche con il contributo della nostra Biblioteca di Monza, mira a realizzare tutti quegli strumenti didattici per rilanciare gli studi musicali.

In particolare, il progetto realizzerà:

– unità didattiche interattive per principianti, che conoscano solo il Braille letterario; – – un corso di teoria musicale multimediale (esempi audio e tavole in rilievo), con particolari accorgimenti per studenti non vedenti; – – una guida multimediale per insegnanti vedenti, per metterli in condizione di essere di aiuto allo studente non vedente con maggior preparazione; – – un forum per scambio di idee e di materiali. – – Conclusioni

Chissà cosa avrei potuto fare se da giovane avessi avuto strumenti così efficienti per imparare la musica. Oggi scrivere la musica è davvero un gioco da ragazzi: la scrivi e la senti lì per lì.

Quando ero ragazzo io capire una regola di armonia richiedeva tempo e grande fatica, e alla fine non sempre la capivi.

Non nascondo l’entusiasmo che provo lavorando alla realizzazione di un piccolo grande sogno. Però al tempo stesso mi rendo conto che la tecnologia è come un tappeto mobile. Non appena ci sali lui va dove vuole. E infatti: il software va coltivato, come una pianta delicata. E’ già l’ora di pensare alle piattaforme mobili. E poi … Insomma, il traguardo ti sfugge proprio quando lo stai per toccare.

Eppure io credo che, se la nostra organizzazione è arrivata dove è arrivata, significa che ha energie, intelligenza e concordia attorno agli obiettivi vitali.

Ora il sogno non è più studiare musica con la tecnologia, ma è quello di trovare le risorse per non farsi superare da questa.

Riferimenti:

www.music4vip.org Per ulteriori informazioni: firenze@irifor.eu

Il Presidente Prof. Antonio Quatraro

Da assistiti ad assistenti, di Alfio Pulvirenti

Autore: Alfio Pulvirenti

Succede ai fisioterapisti non vedenti e ipovedenti che anche quest’anno, spinti dalla passione per lo sport e per la propria professione, metteranno a disposizione le proprie mani per ridurre lo stress muscolare agli atleti che prenderanno parte alla xx edizione della Maratona di Roma.
Per la terza volta i professionisti con minorazione visiva svolgeranno la propria attività, gomito a gomito, con i colleghi vedenti.
Promotrice dell’iniziativa è A.I.FI ed in particolare A.I.FI Lazio, l’associazione professionale di categoria più importante sul territorio nazionale.
Il successo delle esperienze precedenti, riportato dai diversi articoli pubblicati dalle riviste di A.I.FI e U.I.C.I. hanno spinto il Comitato Tecnico-scientifico Nazionale dei Fisioterapisti e Massofisioterapisti Soci U.I.C.I. a farsi portavoce presso la Direzione Nazionale della richiesta di un contributo, consistente nello stanziamento di una somma, da consentire la stampa del logo dell’U.I.C.I., a fianco a quello dell’associazione dei Fisioterapisti, su tutte le magliette dei professionisti presenti alla manifestazione.
L’avvenuto accoglimento della richiesta da prova del riconoscimento dell’importanza di tale atto, capace di favorire ulteriormente i rapporti fra i due sodalizi e di far percepire ai Soci professionisti la vicinanza dell’Unione..
Se nelle due esperienze precedenti la partecipazione numerica dei professionisti con problemi visivi è stata adeguata, l’entusiasmo trasmesso da coloro che vi anno preso parte, ha prodotto, per quest’anno, un ulteriore incremento dei partecipanti.
Saranno  presenti professionisti rappresentativi delle tre principali aree geografiche: nord, sud e centro.
A questo punto non resta che augurare il successo a tutti i partecipanti e un buon lavoro agli organizzatori.
Alfio Pulvirenti

Venezia: Marzo 2014 -Visite guidate per ipovedenti e non vedenti al Museo d’Arte Orientale, a cura di S. Bortolato

Autore: a cura di S. Bortolato

Nella programmazione delle attività del Museo d’Arte Orientale è stata inserita nel mese di marzo una visita guidata dedicata a ipovedenti e non vedenti che ha come tema la musica e gli strumenti musicali giapponesi: Sabato 22 Marzo 2014 ore 15:30 – La musica e gli strumenti del Giappone Edo: esplorazione e ascolto. Visita guidata gratuita per ipovedenti e non vedenti. SOLO SU APPUNTAMENTO tel. 041 5241173 Per motivi organizzativi telefonare entro e non oltre le ore 18:00 del giorno venerdì 21 marzo. A cura di S. Bortolato

Vi aspettiamo!

Museo d’Arte Orientale di Venezia sestiere Santa Croce, 2076 – 30135 Venezia tel. e fax: +39 041 5241173 e-mail: sspsae-ve.orientale@beniculturali.it

A carnevale ogni nota vale! Museo Tattile Statale Omero, Ancona.Domenica 2 marzo 2014 ore 17.00

Autore: Museo Omero

Il Museo Omero di Ancona aspetta le famiglie per festeggiare il Carnevale in compagnia di statue mascherate e musiche dei cartoni animati!

Domenica 2 marzo alle ore 17.00 mamme, papà e bambini saranno coinvolti in un gioco curioso: si parte dal riconoscere celebri melodie classiche e musiche dei cartoni preferiti: indizi utili per trovare le opere mascherate nel più breve tempo possibile. Una vera gara tra famiglie, un pomeriggio per imparare ad ascoltare insieme e riscoprire la letteratura musicale.

Informazioni:

Prenotazione obbligatoria.

Ingresso: 3 euro a persona, esclusi bambini 0 – 4 anni, disabili e accompagnatori. Sconto socio IKEA FAMILY: 2,50 euro a persona.

Dove: Museo Tattile Statale Omero – Mole Vanvitelliana, Banchina Giovanni da Chio 28, Ancona.

Tel. 071 28 11935

Email: didattica@museoomero.it

Sito: www.museoomero.it

Milano: Campionati Italiani Assoluti Invernali di nuoto paralimpico FINP

Autore: Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS

Como ha ospitato, nel week-end (22 e 23 febbraio 2014), i Campionati Italiani Assoluti Invernali di nuoto paralimpico FINP. Oltre 150 atleti (tra cui quasi tutti quelli di interesse nazionale) di 47 società hanno gareggiato nella piscina di Muggio (Como).

Martina Rabbolini ha conquistato due splendidi ori nei 100 dorso e 100 farfalla (categoria S12 – ipovedenti) e un importante terzo posto assoluto nella finale Open dei 100 dorso.

I riscontri cronometrici sono stati i seguenti:

– 100 farfalla, 1.44:86;

– 100 dorso, 1.32:86;

– finale Open 100 dorso, 1.31:52.

Gruppo Sportivo Dilettantistico Non Vedenti Milano ONLUS

Via Vivaio, 7

20122 Milano

tel/fax: +390276004839

Caserta:La diversità è una risorsa, non trasformiamola in una mancanza, di Anna Sgueglia

Autore: Anna Sgueglia

Aversa. Non è solo il problema estetico a tener banco dopo la colata di asfalto che a chiazze ha coperto i sanpietrini di via Roma, intervento provvisorio che però non è andato giù agli aversani che, anche ieri, hanno continuato a criticare e sbeffeggiare l’intervento voluto dal sindaco e motivato con ragioni di pubblica sicurezza. Aversa, questo il “j’accuse” di diverse associazioni, non è una città a misura di diversamente abili. Su You Tube è stato caricato un video  #diversamentebello realizzato da Carlo Iavazzo, regista di cortometraggi e di spot commerciali e di sensibilizzazione con musiche di Francesco Andreozzi a cura delle associazioni Lega dei Portatori di handicap di Aversa, Associazione italiana sindrome di Stargardt, Unione nazionale italiana volontari pro ciechi, Unione italiana ciechi ed ipovedenti ed Anes. Protagonisti sono volontari aversani che nel bel video che dura poco più di un minuto raccontano le pecche della città narrata dal punto di vista dei disabili: mancanza di segnali acustici ai semafori, come evidenziato dal non vedente Fabio De Dominicis; barriere architettoniche come le scale che non permettono l’accesso alla biblioteca comunale, come denuncia Carlo Zaccariello; e poi l’inciviltà diffusa di quanti con arroganza continuano a parcheggiare le loro auto nelle strisce gialle destinate ai disabili, come evidenzia Liliana Di Giorgio. Sono questi alcuni dei problemi che una parte della cittadinanza vive quotidianamente. Il 22 febbraio le associazioni hanno promosso una giornata di sensibilizzazione sui problemi dei diversamente abili.

Grazie al patrocinio morale dell’Usp di Caserta saranno coinvolte le scuole della città per il progetto “La diversità è una risorsa, non trasformiamola in una mancanza”. Ai ragazzi, a seconda delle età, saranno letti diversi racconti sulla disabilità. “La favola di Poldina”, storia di una bambina affetta da distrofia muscolare, è indirizzata agli alunni delle scuole elementari, mentre “La storia di Carlo” emiplegico che con difficoltà riesce ad utilizzare la parte sinistra del proprio corpo e che, grazie al suo orecchio assoluto e ad una serie di fortunati incontri ha fatto della musica la sua ragione di vita, sarà letta dagli studenti delle scuole medie e delle superiori. “Questo è il primo step di un percorso iniziato con i membri ed i volontari di alcune associazioni che siedono anche nella Consulta dei disabili – spiega Vincenzo Del Piano dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti – Abbiamo intenzione di portare avanti il progetto di sensibilizzazione anche con altri interventi, come un convegno che era già in programma, ma che abbiamo spostato a data da destinarsi in attesa che si risolvano le vicende che stanno coinvolgendo la giunta, dal momento che abbiamo necessità di avere degli interlocutori politici”.

Per ascoltare e visionare il video clicca qui: http://www.youtube.com/watch?v=umTHcsu3t7k&feature=youtu.be

Napoli: Presentazione dei progetti, di Giuseppe Fornaro

Autore: Giuseppe Fornaro

Si è svolta il giorno 20 febbraio 2014 presso la Sala Giunta del Comune di Somma Vesuviana la conferenza stampa per la presentazione ufficiale dei progetti “La cultura a portata di mano” e “Studiare meglio, studiare di più”, destinati a persone con disabilità visiva, a cui hanno partecipato il Presidente dell’UICI di Napoli Cav. D’Alessandro Giovanni, il Consigliere Regionale UICI Vilardi Gennaro, il Consigliere Provinciale UICI nonché coordinatore dei progetti Fornaro Giuseppe, il Responsabile ex Ambito 10 nonché responsabile dei Servizi Sociali Dott. Anaclerio Nicola e l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Somma Vesuviana Avv. Granata Tommaso.

I progetti nascono dalla collaborazione tra il Comune di Somma Vesuviana, la Provincia di Napoli e l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, ed hanno trovato terreno fertile nella volontà politica, attenta all’esigenze dei cittadini, e nella caparbietà di istituzioni ed associazioni che da anni si battono per l’acquisizione dei diritti fondamentali delle persone non vedenti. In particolare, come ha affermato il Dott. Anaclerio, i progetti si realizzano nel momento in cui c’è anche proposizione di idee e risoluzione ai problemi e non soltanto richieste di assistenza. In  questo caso ha trovato nella persona di Fornaro Giuseppe molta determinazione, umanità e soprattutto la volontà di realizzare qualcosa di concreto per i disabili.

I progetti sono stati illustrati dall’Arch. Martino Raffaella e Maione Antonio, i quali hanno sottolineato l’importanza dell’accessibilità culturale, sia per quanto riguarda il nostro patrimonio artistico, archeologico e delle tradizioni locali, che il mondo della scuola. Soprattutto quest’ultima va rivista sotto l’ottica di un’assistenza del disabile visivo in modo da renderlo autonomo nello studio e nelle relazioni sociali, poiché solo in quel caso l’assistente all’autonomia e l’insegnante di sostegno possono affermare di aver saputo fare bene il proprio lavoro.

Tutti sono stati concordi nell’affermare che è necessario creare le premesse affinché l’accesso alla cultura divenga veramente un diritto universale e riconosciuto. Questi due progetti pilota nella zona del vesuviano vogliono essere un esempio per tanti altri che si spera in futuro si svilupperanno, grazie all’iniziativa e all’intelligenza di autorità locali, professionisti, volontari, comuni cittadini che si faranno coinvolgere dagli effetti di un semplice sasso che è stato gettato nello stagno dell’indifferenza. Il nome di questo sasso è: “Solidarietà”.

Lettera aperta al Presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, professor Tommaso Daniele, di Orlando Paladino

Autore: Orlando Paladino

Gentile e caro Presidente,
ho appena terminato di leggere, confesso con qualche apprensione, il  Suo messaggio di rinvio del rientro in sede, e già il monitor del computer mi annuncia un titolo del Giornale UICI  on-line: ” Dimissioni irrevocabili del Presidente Nazionale”.
Di fronte a questo Suo gesto, che conferma e sottolinea la Sua levatura morale, mi sono passati davanti alla mente i venti  anni di lavoro al suo fianco, e si è rinnovata la meraviglia dall’aver sempre constatato che ogni realizzazione, ogni conquista, anche la più ardua, lungi dal generare un momento di rilassatezza e di stasi, rappresentava per Lei un incentivo a sempre più e meglio operare.
Nella mia lunga attività di lavoro sono stato a fianco di molti presidenti, ma in nessuno  ho potuto constatare, almeno in così alto grado, le doti che ritengo La contraddistinguano: l’assoluta indifferenza al proprio se stesso, e l’essere per Lei ogni traguardo conseguito non  un motivo di appagamento, ma uno stimolo ad ulteriori mete, a superare ogni volta il confine raggiunto.

È stato per me un privilegio ed una esaltante avventura essere stato per così lungo tempo accanto al Suo straordinario operare.
Nel Suo saluto Ella, signor Presidente,  si richiama ad un concetto che Le è caro e che è stato  di guida  al suo operare: in ogni bandiera c’è un’anima.
Mi lasci dire che nella bandiera dell’Unione vi sono la Sua anima e l’amore che Lei  ha saputo donarle. Quest’anima vi resterà a lungo ed è con essa e per essa che i Suoi successori dovranno confrontarsi e saranno valutati.
Mi creda sempre Suo
Orlando Paladino