Napoli: Visita al buio al Pio Monte della Misericordia, di Mario Mirabile

Autore: Mario Mirabile

SABATO 26 OTTOBRE 2013 Ore 10:30

L’opera di Caravaggio, capolavoro assoluto dell’arte mondiale, esposta nella chiesa del Pio Monte della Misericordia, diventa accessibile “attraverso gli altri sensi”. E’ possibile con una Visita Laboratoriale Sensoriale mediante la quale, non solo i minorati visivi, ma tutti coloro disposti a rinunciare per un’ora al senso della vista, potranno comprendere la complessità di un’opera d’arte e quanto la vista sia solo uno tra i tanti mezzi per venire in contatto con la sua bellezza.

Questo percorso laboratoriale nasce con un duplice obiettivo. Innanzitutto, in linea con la vocazione benefica dell’Istituzione, si vuole delicatamente proporre una riflessione sulla diversa abilità. In secondo luogo, si intende sottolineare che iniziative ad hoc per determinate categorie di pubblico sono molto importanti, ma che è fondamentale non “ghettizzare” l’esperienza fruitiva di queste persone. Realizzare progetti inversi, ai quali “anche il pubblico normale” può partecipare, abbattendo barriere sensoriali, rende i luoghi musealizzati pienamente accessibili arricchendoli di contenuti per TUTTI.
A tutti i partecipanti si richiederà di indossare una benda sugli occhi.

La durata dell’attività, a cura della dott.ssa Amelia Elvetico, è di circa un’ora.

E’ obbligatoria la prenotazione

Orario: 10:30. Presentarsi 15 minuti prima dell’inizio della visita

Contributo:

Intero: 10,00 €

Disabili: 5,00 €. Accompagnatori, se non utenti, gratuito

Per info e prenotazioni:

scrivere a: amelia.elvetico@illuminarte.net

Pio Monte della Misericordia
Via dei Tribunali, 253 tel 081/446944 – 446973

Calendario Braille 2014 e opuscolo Braille “Perché si dice – perché si fa”, Redazionale

Autore: Redazionale

La  Biblioteca del Libro Parlato “Marcello Mecchia” della  Sezione Provinciale di Pordenone,  ha predisposto il calendario braille 2014, disponibile su prenotazione, al costo di 10,00 Euro, è  composto da  45 pagine comprendenti:  tradizionali informazioni sui mesi, i Santi e le festività, lo zodiaco, le fasi lunari, le indicazioni per l’imbottigliamento dei vini, l’orario del sorgere e del tramonto del sole ed alcune note spicciole sulla natura e direzione dei venti.
Oltre al calendario, la Biblioteca ha preparato un fascicolo in braille , denominato “perché si dice – perché si fa”, curiosità sui principali modi di dire e sulle origini di alcune tradizioni popolari, è composto da brevi schede di 65 pagine al costo di 10,00 Euro.
Inviare le  prenotazioni a:

U.I.C.I. Pordenone
Biblioteca del Libro Parlato “Marcello Mecchia”
Gall. S. Marco 4
33170 Pordenone
Tel. 0434-21941
Fax 0434-20.82.58
e-mail: uicpn@uiciechi.it
sito: www.uicpordenone.org

Bendati e guidati dai cani – Studenti a lezione dai ciechi, di Paolo Bartalini Alunni

Autore: Paolo Bartalini Alunni

Bendati e pronti a individuare gli ostacoli con l’ausilio dei cani guida per ciechi.
Questa in sintesi l’esercitazione alla quale si sono sottoposti circa 60 ragazzi la prima e la seconda D all’interno della scuola media Leonardo Da Vinci.
Una lezione di “educazione alla diversità” organizzata dalla vice preside Clara Ticci: l’iniziativa nella mattinata di ieri, per le due classi che hanno partecipato attivamente rivolgendo varie domande a Carlo Corbini e a Elena Ferroni dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, accompagnati dai labrador Abel e Vanda appositamente addestrati per l’assistenza a persone affette da gravi patologie della vista.
Un’esperienza per abbattere ogni pregiudizio e per fornire agli alunni un’occasione di crescita capace di andare oltre le attività didattiche ordinarie.
Alla Leonardo Da Vinci, tra l’altro, è iscritta una bambina non vedente.
“E’ un cammino che portiamo avanti insieme spiega il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo 2, Stefano Pacini tra gli insegnanti, il personale e gli stessi alunni.
Opportunità di questo tipo, contribuiscono ad allargare la mente”.
Carlo Corbini, senese, dal 1981 nell’Unione italiana ciechi, racconta così il suo tragitto quotidiano con al fianco il labrador: “Prima mi affidavo al bastone bianco, ma in quel caso se c’è un ostacolo lo devi sentire, toccare.
Grazie ad Abel, invece, mi accorgo quando è il momento di deviare per evitare i pericoli”.
Elena Ferroni, originaria di Sinalunga, sta concludendo gli studi in psicologia all’Università di Firenze: “Vanda è il mio facilitatore sociale spiega e mi segue sempre, anche durante le lezioni in Facoltà.
Sta ferma e buona.
A volte si addormenta in aula e le capita di russare Anche io in precedenza giravo con il bastone bianco, però mi sentivo molto più impacciata.
Sono rimasto sorpresa dall’interesse mostrato dai ragazzi”.
Si parla adesso della possibilità, per gli alunni della media di via Aldo Moro, di una gita di istruzione presso la Scuola nazionale dei cani guida di Scandicci.

 

Il Forum Nazionale del Terzo Settore abbandona il tavolo di confronto permanente con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

Dichiarazione del Portavoce Pietro Barbieri
Non possiamo non constatare, con disappunto, come negli ultimi anni il rapporto tra gli organismi di rappresentanza di terzo settore e gli organi istituzionali abbia subito un sostanziale arretramento rispetto alle questioni del confronto e della partecipazione democratica.
Abbiamo assistito negli scorsi anni alla chiusura dell’Agenzia per il Terzo Settore, strumento di promozione, vigilanza e controllo, fondamentale per il terzo settore, ed abbiamo sopportato le minacce di chiusura, contenute nella spending review di luglio dello scorso anno, per molti Osservatori, organismi previsti da Leggi dello Stato e sedi di confronto tra la società civile e le istituzioni.
Ad oggi le cose non sembrano essere cambiate. Nel mese di dicembre 2012 un decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha definito il nuovo regolamento per l’elezione dei membri dell’Osservatorio nazionale dell’associazionismo che contiene elementi di per sé contraddittori e che minano gli spazi di rappresentanza per le associazioni. Nel testo, che tra l’altro non è stato sottoposto al parere delle commissioni competenti, vengono stabilite modalità di elezione dei membri inappropriate e illegittime secondo le quali, realtà associative grandi, devono dichiarare di avere poche centinaia di associati (con esclusione, in sostanza degli associati ai circoli affiliati e alle articolazioni territoriali della medesima associazione), con conseguenze fortemente limitative e penalizzanti rispetto al criterio della rappresentatività. Se a questo aggiungiamo la circolare di settembre 2013, emanata dalla direzione generale per il terzo settore e le formazioni sociali che dovrebbe avere la presunta funzione “esplicativa”, ma che introduce invece una disciplina che contrasta con quella dettata dal regolamento, il quadro che emerge è chiaro. Vogliamo sottolineare che il tema, vista la sua gravità, è anche oggetto di interrogazioni parlamentari.
Non ci troviamo difronte a quella situazione di dialogo, ascolto e interlocuzione con le Istituzioni rispetto alle politiche sociali, come avrebbe dovuto garantirci il Tavolo permanente di confronto istituito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali all’indomani della soppressione dell’Agenzia per il Terzo Settore, ma ci troviamo piuttosto a svolgere un ruolo passivo, convocati dal Ministero rarissime volte, e costretti semplicemente a prendere atto di decisioni già assunte.
La nostra decisione di abbandonare il Tavolo di confronto nasce come unica possibile risposta a chi, incapace di costruire un vero dialogo basato sull’ascolto e sul confronto, ricorre a forme di partecipazione fittizie, che vanno a ledere importanti diritti costituzionali, come quello della partecipazione, per il terzo settore e per tutti i cittadini.
 

Anna Monterubbianesi
Ufficio stampa e comunicazione
Forum Nazionale del Terzo Settore
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Legge di Stabilità: le priorità per il forum e gli impegni del Governo, di Anna Monterubbianesi

Autore: Anna Monterubbianesi

Roma 14 ottobre 2013
 
Alla vigilia del varo della legge di stabilità 2014 il Forum Nazionale del Terzo Settore esprime preoccupazione per la sorte di alcune tematiche prioritarie “rispetto alle quali, in questi mesi, ci siamo spesi con grande impegno – dichiara il Portavoce Nazionale Pietro Barbieri -“.
 
“Pensiamo – prosegue il Portavoce – al tema dell’aumento dell’Iva dal 4% al 10% per le prestazioni di servizi socio assistenziali ed educativi rese da cooperative sociali, pensiamo al rifinanziamento del Fondo nazionale per le politiche sociali e a quello per le non autosufficienze che negli ultimi anni sono stati quasi del tutto azzerati. Pensiamo ancora agli impegni che l’Italia ha assunto in tema di cooperazione per la lotta alla povertà e lo sviluppo sostenibile, agli impegni e le promesse di incrementare le risorse per il servizio civile e per la cooperazione internazionale. Pensiamo al tema del 5 per mille, alla sua stabilizzazione  – che invochiamo ormai da anni – e allo  stanziamento di adeguati fondi che diano nuovo respiro rispetto ai tagli perpetrati negli anni passati. Pensiamo all’adozione di un adeguato piano nazionale di contrasto alla povertà, al tema dell’occupazione, in particolare quella giovanile, alla revisione dell’Imu per il non profit. Pensiamo, soprattutto, a quanto l’Italia negli ultimi anni sia rimasta indietro e agli ultimi posti rispetto ai paesi europei e alle politiche sociali e di sviluppo che questi hanno adottato e incrementato. Pensiamo al milione di posti di lavoro che potrebbero essere persi, alle molteplici opportunità per i giovani che andrebbero a sfumare, alla credibilità politica del nostro Paese, ai servizi dedicati agli anziani, alle persone con disabilità e a tutti quei cittadini discriminati che non potrebbero più essere garantiti, infine alle migliaia di associazioni che sarebbero costrette a chiudere.”
 
“Il Governo si era assunto con noi l’impegno formale di realizzare una riunione con i Ministri competenti  circa la Legge di stabilità. Rimaniamo in fiduciosa attesa di qualche segnale in questa direzione  – conclude Barbieri -.”
 
 
 
Anna Monterubbianesi
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FAND – rapporti con la periferia – Il mio pensiero espresso a voce alta, di Massimo Vita

Autore: Massimo Vita

La circolare da cui nasce questa mia riflessione ad alta voce, 325 è un ottimo concentrato di cosa non dovrebbe essere una federazione o una associazione.
Provo a rispondere tra le righe della stessa.
Il nostro presidente nazionale scrive:
“durante l’ultima riunione del Comitato Esecutivo della FAND, svoltosi lo scorso 1ø ottobre, è emersa l’esigenza di un maggior coinvolgimento delle sedi periferiche della Federazione.”
Io dico, e come me anche le altre associazioni senesi, che la periferia dovrebbe essere coinvolta anche nella fase decisoria e non solo nella fase esecutiva per divulgare decisioni, non sempre condivise, prese in modo verticistico e oscuro.
La periferia dovrebbe essere maggiormente coinvolta anche nella scelta del vertice regionale e nazionale dando alla federazione, se davvero ci si crede, regole più democratiche.
La lettera del presidente Pagano poi, ci invita a far conoscere quanto facciamo noi in periferia. Io vorrei comprendere un meccanismo: come facciamo a lavorare senza risorse!
In particolare vorrei evidenziare la frase:
“quello di far conoscere le decisioni nazionali in periferia e quello di portare all’attenzione del Comitato Esecutivo nazionale le istanze, azioni da intraprendere, i rapporti  con le istituzioni locali, e tutto ciò che, in sede provinciale e regionale è ritenuto di primario interesse.”
Ribadisco che per attivare un circuito informativo virtuoso, la fase decisionale deve essere il più condivisa possibile.
Poi noi abbiamo saputo che nell’ultima conferenza dei presidenti regionali dell’Anmic, il vertice romano ha informato la base di un tentativo, ormai avanzato, di uscire dalla FAND e formare una federazione intorno a loro.
A Siena abbiamo parlato più volte di questa questione e io, che sono il presidente uscente, non riesco a trovare un collega disposto a farsi carico della FAND proprio per i motivi sopra riportati.
Inoltre, le associazioni senesi, lamentano uno scarso rapporto con la sede regionale.
Tutte le associazioni della FAND, nel nostro territorio, operano nella consulta provinciale dell’handicap e nel complesso delle associazioni del terzo settore e risulta difficile ma a volte anche inutile aggiungere un’altra sigla.
Per ritornare alla nostra relazione con il regionale, non ci pervengono comunicazioni, non siamo coinvolti nei loro progetti e non riceviamo aiuti di alcun genere; come si pretende di sviluppare attività comunicativa in queste condizioni?
In Toscana, FAND e FISH hanno rapporti con la regione ma mentre la FISH Comunica quasi in tempo reale quanto accade nei tavoli regionali, noi della FAND, non sappiamo nulla e io, so qualcosa quando Moreno Rafanelli, informa il nostro consiglio regionale.
In questi giorni, per esempio, ho saputo dalla FISH DI una riunione regionale convocata dalla regione Toscana per illustrare i benefici di una legge per le famiglie e per le famiglie con disabili a carico.
Nella riunione hanno spiegato come si sviluppa la fase concessoria dei contributi e hanno dato altre spiegazioni.
A noi della FAND non è arrivata alcuna comunicazione.
Ho scoperto poi, che la regione aveva convocato la nostra rappresentanza regionale ma che alla riunione non c’era nessuno.
Mi chiedo:
non poteva andare il presidente, ma neppure uno dei vice? Neppure uno di noi?
Se vogliamo vivere e avere un ruolo, abbiamo l’obbligo di essere presenti ma in modo concreto e soprattutto in modo continuativo e non episodico o per portare avanti le esigenze dell’associazione che di volta in volta presiede la FAND.
Concludo questa mia riflessione ribadendo la mia convinzione che il luogo dove riunire i disabili è il forum nazionale e che si debba cercare di superare gli steccati di FAND e FISH. Informerò comunque il presidente nazionale FAND e il nostro presidente dello stato dell’arte in provincia di Siena e poi loro prenderanno le loro determinazioni.

Massimo Vita

Master Universitario di I livello in “Didattica e psicopedagogia per gli alunni con disabilità sensoriali”, di Pierpaolo Carlino

Autore: Pierpaolo Carlino

L’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna  ha previsto l’attivazione – nell’ambito della propria offerta formativa post-laurea per l’anno accademico 2013/2014 – del Master Universitario di I livello in
“Didattica e psicopedagogia per gli alunni con disabilità sensoriali”.
 
Il master, diretto dalla Prof.ssa Roberta Caldin, si rivolge a:
 
a)      Dirigenti e Insegnanti in servizio della scuola di ogni ordine e grado.
b)      Educatori dei servizi per l’infanzia.
c)       Educatori sociali (in prima istanza, impegnati nelle istituzioni scolastiche).
d)      Operatori di ASL.
 
Il 20% dei posti messi a concorso è riservato alle categorie b, c e d.
 
Il bando di concorso – in scadenza il prossimo 20/11/2013 – è pubblicato sul Sito dell’Università di Bologna, www.unibo.it,  nella sezione “Offerta Formativa” al seguente link:
 
Scarica il bando.
 
Il master, realizzato nell’ambito delle attività che la Fondazione Alma Mater organizza con il Dipartimento di Scienze Dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin>>, è attivato sulla base della Convenzione del 27 dicembre 2011, firmata dalle 5 università polo e dal Miur, e del decreto sui Master DSA (L.170/2010).
 
Cliccando sul seguente link troverete ulteriore materiale informativo: Clicca qui
 
Per ulteriori informazioni contattare Pierpaolo Carlino:
Tel 051 2091979
e-mail pierpaolo.carlino2@unibo.it

 

FAND e FISH sul “decreto-legge scuola”, Redazionale

Autore: Redazionale

Il decreto legge 104/2013 che prevede importanti interventi in ambito scolastico era stato accolto con
favore dalle Associazioni delle persone con disabilità soprattutto per alcune misure che favorirebbero
l’inclusione delle persone con disabilità. Il decreto legge è ora approdato alle Camere ed è in discussione
nelle Commissioni.

Purtroppo si apprende che l’articolo 16, che prevede il principio dell’obbligatorietà della formazione in
servizio di tutti i docenti verrebbe soppresso in quanto lesivo dell’autonomia negoziale dei sindacati del
comparto scuola.

La FAND, Federazione Associazioni Nazionali Disabili, e la FISH, Federazione Italiana Superamento
Handicap raccolgono con preoccupazione questa soppressione convinte della necessità che i docenti
curricolari, e non solo quelli per il sostegno, abbiano una formazione sulla didattica dell’inclusione
scolastica. Al tempo stesso rispettano l’autonomia negoziale delle organizzazioni sindacali, consapevoli
che tale cambio di passo non possa essere realizzato senza il coinvolgimento delle rappresentanze dei
lavoratori.

In tal senso le due Federazioni, hanno elaborato un emendamento che coniughi le due esigenze: la
formazione dei docenti sulle didattiche inclusive e il giusto coinvolgimento delle Organizzazioni
sindacali. Nel loro emendamento FISH e FAND prevedono da un lato l’obbligo da parte del Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è tenuto a garantire la formazione dei docenti curricolari
sulle didattiche inclusive degli alunni con disabilità e con altri bisogni educativi speciali, dall’altra che
tale attività sia oggetto di specifica contrattazione fra MIUR e Organizzazioni Sindacali.

8 ottobre 2013

Le due Federazioni, al Parlamento il seguente emendamento:

Emendamento all’art. 16 del decreto-legge n. 104/2013

Il comma i è sostituito dal seguente:

“1. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è tenuto a garantire la formazione dei
docenti curricolari sulle didattiche inclusive degli alunni con disabilità e con altri bisogni educativi
speciali, per una effettiva presa in carico del progetto personalizzato di integrazione scolastica, evitando
la delega al solo insegnante per il sostegno. Al tal fine il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca e le organizzazioni sindacali rappresentative del comparto scuola concludono entro tre mesi
dalla data di approvazione della legge di conversione del presente decreto apposita contrattazione
collettiva.” 1

IL o IL PRESIDENTE FISH
Pietro V. Barbieri

Il Presidente Fand

I disabili visivi nei luoghi d’arte, di Tommaso Daniele

Autore: Tommaso Daniele

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha portato a compimento, nel mese di ottobre, il progetto”Turismo culturale per disabili visivi”, finanziato dall’Ufficio per la Gioventù del Dipartimento per le Politiche Giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri, le cui attività  iniziarononell’aprile dell’anno 2012
Nel presentare a suo tempo il progetto si evidenziò come nessuna  azione fino ad allora si fosse mai posta l’ambizioso traguardo di portare centinaia di disabili visivi, ed altrettanti accompagnatori, in visita nei più significativi siti museali e culturali del Lazio, della Toscana e della Campania.
La novità era rappresentata non solo dal numero, veramente eccezionale ,  dei partecipanti al progetto, ma anche dal fatto che i disabili visivi erano chiamati alle visite congiuntamente  a tutti gli altri visitatori.
Non a caso nel recente seminario CON -TATTO, organizzato nell’ambito del progetto transnazionale ACCESSIT, dedicato ad una fruizione multisensoriale dell’arte, è stato posto l’accento proprio sul fenomeno di “massa” presente nel progetto dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, che non soltanto ha raggiunto il numero dei partecipanti, previsto in 500 disabili visivi, oltre altrettanti accompagnatori, ma lo ha ampiamente superato, raggiungendo quota 690.
Altro  dato particolarmente significativo è stato il raggiungimento dell’altro obiettivo del progetto: la sensibilizzazione dei responsabili dei siti alle problematiche dell’accessibilità delle proprie strutture, ed a considerare fenomeno non occasionale la presenza fra i consueti visitatori di gruppi consistenti  di disabili visivi
 Così, ad esempio, la Galleria degli Uffizi ed iMuseiVaticani, dopo un primo sconcerto per la presenza eccezionale di gruppi di disabili visivi, ben superiori alle poche unità del passato, non solo si sono attrezzati per ricevere gruppi anche di 20-25 disabili visivi, sempre con altrettanti accompagnatori, ma hanno ampliato e migliorato, sotto il profilo dell’accessibilità, i percorsi specificamente destinati a tale tipologia di pubblico.
Per non parlare degli Scavi Archeologici di Pompei, prima ampiamente problematici  quanto all’accessibilità ai disabili, che sono ora in grado di riceverne gruppi.
In sostanza può dirsi che il progetto realizzato dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha dimostrato la spiccata aspirazione dei disabili visivi alla fruizione dei beni artistici e culturali, fruizione che un diffuso stereotipo riteneva loro preclusa.
È un nuovo significativo passo nel cammino sempre più deciso verso le pari opportunità.
Desidero ringraziare il dottor Orlando Paladino che del progetto è stato l’ideatore e l’animatore
Tommaso Daniele
Presidente Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

Pensione anticipata: no a penalizzazioni per i disabili gravi e i loro familiari, di Bernadette Golisano

Autore: Bernadette Golisano

La Federazione fra le Associazioni nazionali dei disabili (FAND)si oppone agli effetti distorsivi della riforma Fornero in merito al calcolo dei contributi utili per la pensione anticipata dei lavoratori disabili gravi e dei loro familiari che li assistono.
La FAND  annuncia pertanto una sua Proposta di emendamento che ponga rimedio a una norma discriminante che esclude dal conteggio permessi e congedi per disabilità.
Alla fine del 2011 (con le leggi 22 dicembre 2011, n. 214 e 24 febbraio 2012, n. 14), il sistema pensionistico italiano ha subito una profonda rivisitazione.
Accanto alla introduzione generalizzata del criterio contributivo ai fini del calcolo pensionistico e dell’innalzamento dell’età pensionabile, il legislatore ha introdotto l’istituto della pensione anticipata, probabilmente al fine di compensare le nuove rigide e penalizzanti regole e favorire i soggetti che hanno iniziato a lavorare in giova età.
Accanto al requisito contributivo per poter accedere alla pensione anticipata è richiesta una età anagrafica minima pari a 62 anni. I soggetti che intendono anticipare l’accesso a tale pensione prima del sessantaduesimo anno di età, subiscono una penalizzazione, relativamente al suo importo con una decurtazione che è pari all’1% per i primi due anni e al 2% per ogni anno successivo.
La legge n. 14/2012 precisa che per i soggetti che maturano la predetta anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017 non operano le suddette penalizzazioni a condizione che i contributi maturati derivino esclusivamente “da prestazioni effettive di lavoro, includendo i periodi di astensione obbligatoria per maternità, per l’assolvimento degli obblighi di leva, per infortunio, per malattia e cassa integrazione guadagni ordinaria”.
Per quanto riguarda il mondo della disabilità la situazione è da considerarsi grave: sono esclusi, infatti, dal conteggio i permessi mensili di cui all’articolo 33 della legge 104/92 i congedi retribuiti per l’assistenza a familiari con handicap grave o gravissimo, i periodi contributivi di cui alla legge n. 388/2000 e cioè i due mesi di contribuzione figurativa riconosciuti agli invalidi civili con percentuale superiore al 74% per ogni anno di servizio prestato a partire dalla data del riconoscimento e per un massimo di cinque anni di contribuzione.
La norma in questione, anche se per un periodo limitato (fino al 31 dicembre 2017) penalizza fortemente il mondo della disabilità, incidendo su quegli istituti che favoriscono l’assistenza al disabile grave attraverso permessi, congedo straordinario e riconoscimento di contributi figurativi aggiuntivi.
“Si tratta di una vera e propria discriminazione ingiustificata per i lavoratori disabili gravi e i loro familiari che li assistono – spiega il Presidente FAND Giovanni Pagano – in quanto tali lavoratori saranno disincentivati da utilizzare tali istituti di assistenza per avere la possibilità di un rapido accesso alla pensione anticipata.”
Di qui la volontà della FAND di elaborare e far presentare in Parlamento un proprio emendamento all’articolo 6, comma 2-quater della legge 29 dicembre 2011, n. 214 che riporti tali istituti nell’ambito della equiparazione ai contributi derivanti da effettive prestazioni lavorative e quindi utili ai fini del calcolo della anzianità contributiva necessaria per accedere alla pensione anticipata.

Ufficio stampa ANMIC:
Bernadette Golisano
Tel. 06/76963222
Mail: tempinuovi.bg@tiscali.it